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Numero 15 - GIUGNO 2012
ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI 20 GENNAIO DI CALTAVUTURO - PRESIDIO DI LIBERA
“Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”
ADDIO CARO COMPAGNO RAFFAELE Cari ragazzi,
ringrazio il vostro giornale per darmi la possibilità di questo breve tributo ad una
persona per me speciale, che ci ha lascia-
ti in modo improvviso e repentino. Ho avuto la fortuna di condividere con Raf-
faele esperienze intense ed esaltanti, le-gate alla medesima passione politica, ma
improntate ad una carica di umanità e positività del tutto particolari, frutto della
sua contagiosa vitalità e di una disponibi-
lità generosa e senza limiti. Un vero mili-tante, appassionato e deciso, la cui esi-
stenza è ricca di impegno e di lotte in difesa di valori di civiltà e giustizia, riscat-
to sociale e conquiste sindacali, espres-
sione di un animo solidale, fiero e com-battivo. Sempre in prima fila e presente
in ogni occasione, animatore di mille bat-taglie, da quelle per la salvaguardia occu-
pazionale dello stabilimento Fiat di Termi-
ni Imerese a quelle contro l’affidamento del servizio idrico della Provincia di Paler-
mo, passando per una infinità di campa-gne elettorali, di riunioni, di assemblee, di
incontri e manifestazioni, nel suo ruolo ora di delegato sindacale, di consigliere
comunale, di dirigente di partito, di sem-
plice cittadino. Lo stesso spirito e la stes-sa volontà che riponeva in ogni altra atti-
vità in cui si dilettava, animatore ed orga-nizzatore di mille altri interessi, dall’asso-
ciazionismo sportivo, calcistico ed auto-
mobilistico in particolare, al volontariato sociale. Una figura a tutto tondo, poliedri-
ca e genuina, sorridente e fattiva anche nei momenti più difficili, a volte ostinata e
testarda, ma sempre positiva e sincera,
con una grande certezza di riferimento: la
forza e l’unione della sua splendida fami-glia, ancorata su basi solide e resistenti,
su valori e principi oggi rari da riscontra-re, che ruota attorno al suo asse portante
di marito premuroso e padre esemplare,
guida esperta e sicura. La prematura scomparsa ha prodotto gli
effetti di un sisma imprevedibile e deva-stante, che ha colpito duro nel suo epi-
centro, la famiglia appunto, propagandosi
anche tutt’intorno, tra gli amici ed in quel contesto di realtà aggregative che lo ve-
devano protagonista. E’ forte lo smarrimento ed il vuoto per la
sua mancanza, la difficoltà di riprendere adeguandosi a questa amara condizione,
ma altrettanto forte si avverte lo stimolo
a proseguire nel solco tracciato, per non disperdere quel patrimonio di valori cui si
è ispirato, ingente eredità cui attingere per onorarne adeguatamente l’uomo e
continuarne l’azione. Per averlo ancora
vivo e presente, accanto a noi, ad inco-raggiarci e spronarci ad andare avanti,
come sempre. LORENZO CASTELLANA
La perdita di un compagno, di un amico lascia dentro di ognuno di
noi un vuoto incolmabile. La pre-coce scomparsa del nostro carissi-
mo compagno Raffaele ci lascia
invece una grandissima eredità morale. I suoi spunti critici, i suoi
insegnamenti, i suoi sguardi e i suoi sorrisi, i suoi piccoli ma pro-
fondi gesti sono per noi diventati sano e puro insegnamento.
MILITANTE, così lo vogliamo ricor-
dare, un compagno sempre pron-to e scattante, un uomo che non
si tirava mai indietro, uno che non si scoraggiava, che non si abbat-
teva alle prime difficoltà, uno che
lottava e che infondeva a tutto il gruppo forza e coraggio. Un com-
pagno sempre presente a ogni singola iniziativa, un compagno
umile, disposto a fare tutto, a par-tire proprio dall’affissione dei ma-
nifesti; mi ricordo le intense notta-
te passate in giro per Caltavuturo ad appenderli , e i suoi insegna-
menti, le sue delucidazioni sull’AR-TE dell’appendere un manifesto.
Si, proprio arte, perché lui ci tene-
va a fare bella figura. Alla fine quei manifesti erano affissi con
precisione. Una vita spesa per la politica e nel sindacato, spesa nel
partito e per il partito.
Come dice Guevara in una sua frase “se io muoio non piangere
per me, fai quello che facevo e continuerò a vivere in te”. Raffae-
le continuerà a vivere in tanti di noi. Il suo ricordo, la sua testimo-
nianza di lottatore e guerriero in
questa vita terrena è un grande esempio di stile di vita per le gio-
vani generazioni. Grazie Raffaele per quello che ci hai insegnato!
Porteremo avanti il nostro proget-
to anche in tuo onore (perché tu eri uno di noi, credevi in noi e
nella sfida del ricambio generazio-nale). Addio Compagno, resterai
per sempre nei nostri cuori.
ANTONINO MUSCA
DALLE PAGINE DI QUESTO GIORNALE VOGLIAMO LANCIARE LA PROPOSTA DI INTITOLARE IL CAMPO DI
CALCIO, SITO IN CONTRADA SERRA , A RAFFAELE BARBERINO, UN UOMO CHE HA FATTO ANCHE DELLO SPORT UNO STILE DI VITA
CI MANCHERAI
“OLTRE” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO
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POSSESSO E DETENZIONE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI E' mia intenzione pre-
cisare, in disaccordo con quanto scritto
qualche settimana fa in un articolo che par-
lava del Museo Civico,
che la Sezione Ar-cheologica, il cui iter
completo è stato spie-gato dallo scrivente
nello scorso numero di "Oltre", non è momentanea bensì permanente. La convenzione (firmata con la Sovrintendenza
e il Parco Acheologico d'Himera mesi fa, sulla quale, da
giorno 14 giugno 2012, è apposto anche il nulla osta del Dirigente Generale del patrimonio archeologico Arch. Ge-
sualdo Campo), che in una sua parte recita le parole incri-minate: "deposito momentaneo", è una convenzione che
presenta almeno il 70% di testo standard o come si voglia
definire, che la Sovrintendenza adotta, giustamente, per ogni altro Comune, immediatamente prima di dar via all’iter
di allestimento dell’esposizione permanente. Si consultino a riguardo le convenzioni dei Comuni di Cefalù, Castelbuono o
Castellana Sicula. Ogni reperto archeologico rinvenuto nel territorio della Regione Siciliana è di proprietà della stessa e
non del Comune, anche se ne prende la denominazione
(cosa assai importante); con chiarezza spiego che la dicitura "deposito momentaneo" sta a significare che il reperto "x"
viene depositato momentaneamente, ma in maniera perma-nente, presso il museo assegnato, rimanendo di proprietà
della Regione che ne esercita il possesso, demandando al
Comune il diritto di detenzione per un periodo di tempo illi-
mitato. Per un approfondimento maggiore e per chiarezza
nei confronti di chi legge, bisogna distinguere tra "possesso" e "detenzione". Sono due termini con significati diversi ed
effetti diversi, discussi dal codice civile, in particolar modo dall’articolo 1140 e dal suo secondo comma. Tale norma,
infatti, indica la possibilità di possedere “la cosa” anche in
via indiretta. Al detentore, in questo caso il Comune, infatti, non è consentito esercitare poteri sulla res a nome proprio,
bensì per conto della Regione che, tramite le istituzioni del settore (Sovrintendenza e Parco archeologico) e tramite
convenzioni (che sono dei veri e propri contratti di deposito stipulati dalle parti), affida al futuro detentore i reperti a
tempo indeterminato, reperti, quindi, che saranno detenuti
per un periodo illimitato nelle teche del Museo Civico di Cal-tavuturo; qualora, però, la Regione decidesse di "prendere
in prestito" qualche elemento che compone la sezione ar-cheologica (esercitando appunto il "possesso" su di esso)
per eventuali mostre o ricorrenze speciali, lo può fare, con-
cordandolo preventivamente con il Comune, con la Sovrin-tendenza e con il Parco Archeologico e successivamente,
finito il "prestito", il pezzo verrà ri-depositato qui, a Caltavu-turo in maniera permanente, così come sancisce la conven-
zione. In merito alla Phiale Aurea, come già ho avuto modo di affermare più volte, non solo attraverso gli articoli di gior-
nale (ma evidentemente il sottoscritto non riesce a spiegarsi
bene!!), chiederemo, una volta inaugurata la sezione ar-cheologica, il "deposito momentaneo" del piatto d’oro rinve-
nuto a Monte Riparato, presso il Museo Civico. Questa era la decisione dell’allora Assessore regionale ai beni Culturali e
all’Identità siciliana Gaetano Armao e intenzione del suo
successore Assessore Missineo. MASSIMILIANO CERRA
E se qualcuno avesse il dubbio che all'indecenza umana non c'è limite voglio riportarvi la notizia (già balzata alle cronache
qualche anno fa) del funzionario siciliano Felice Costa. Costa era un funzionario della Regione Sicilia ed è stato a capo dell'Agenzia dei rifiuti durante la presidenza Cuffaro. Per
assolvere a questa funzione percepiva il modico compenso di 460000 euro l'anno (su quale base e su quali competenze vengono calcolati questi super-compensi è un mistero). Dimessosi dall'incarico dopo pochi mesi, grazie ad una legge sicili-
ana (che le male lingue dicono essere stata varata ad hoc) quella cifra gli valse come base pensionabile, quindi il nostro
funzionario andò in pensione con la modica cifra di 42000 euro al mese (euro più euro meno). La Corte dei Conti in primo grado gli riconobbe la pensione, ma in secondo grado gli venne riconosciuta una pensione di circa 227000 euro l'anno (la
metà di quanto percepiva) che, in un periodo dove avere una pensione dignitosa è diventato un terno al lotto, non è male. Ma, il nostro Costa, in barba alla crisi, con una mossa degna di scalzare Rinieri da Corneto dal cerchio dell'Inferno di Dan-
te, ritenendo tale pensione alquanto misera, decide di ricorre in cassazione, aggrappandosi ad un cavillo, chiedendo di riavere i suoi 1400 euro al giorno (sottolineo al giorno), che la "leggina Cuffaro" gli aveva concesso. Ora la palla è in mano
alla Cassazione che deve decidere se accettare il ricorso. Questa storia, ai limiti dell'assudro, ci dimostra ancora una volta
che "la Casta" è completamente avulsa dai problemi della gente comune e sopratutto non è disposta a fare un passo in-dietro per rientrare nei ranghi della decenza, contibuando così ad offendere la pubblica intelligenza.
ADRIANO RIZZITELLO
FELICE CROSTA: UN CASO SICILIANO
BREVE:
Anche il Campetto di calcio a 5 "G. Siragusa" finalmente è stato messo totalmente in sicurezza e reso operativo grazie al lavoro di manutenzione straordinaria.
Nei prossimi giorni sarà aperto il pomeriggio con la custodia di personale comunale e la
sera affidato alle associazioni sportive. Continuerà il completamento della recinzione del campetto di Tennis in contrada Serra comunque già utilizzabile.
“OLTRE” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO
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ENERGIE RINNOVABILI E FOTOVOLTAICO: UNA SCELTA DI VITA E PER LA VITA
E' assolutamente falsa la tesi di chi sostiene che le energie
rinnovabili non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico dell'intero pianeta. L'economista, scrittore, futu-
rologo e docen-te Jeremy Rif-kin, afferma che
la quantità di energia che il
sole irradia sul nostro pianeta
in 45 minuti è sufficiente per
soddisfare i bi-
sogni energetici dell'intera uma-
nità per un an-no, gli studi del “Mit Massachusetts institute of technolo-gy” sulla geotermia e calore del sottosuolo dicono che entro
2 miglia dalla superficie degli Stati Uniti è custodito abba-stanza calore per fornire energia per 30.000 anni. Un altro
studio invece, svolto dalla “Stanford University” sul vento, afferma che se usiamo il 20% del vento sul pianeta avrem-
mo addirittura energia in eccesso; paragonando questi dati ai dati di centrali a carbone, gas, petrolio e uranio, risorse
sempre più limitate, sempre più care e che alterano il clima
del pianeta, non occorre essere scienziati per capire cosa fare... La domanda che tutti dobbiamo porci è: dove voglia-
mo essere fra 20 anni? Dipendenti da fonti energetiche e infrastrutture al tramonto? O puntare su energie che sorgo-
no come il sole, il vento e investire sulle nuove tecnologie
che muovono l'economia e creano un ambiente sostenibile? La scelta è semplice e gli italiani con il referendum hanno
espresso chiaramente il loro parere. La Sicilia, in virtù delle proprie caratteristiche, è la regione
interessata ad essere protagonista della terza rivoluzione
industriale, infatti un altro studio, compiuto proprio dall'Am-ministrazione regionale siciliana, applicabile a tutta Italia,
ha decretato che mettendo un impianto fotovoltaico sul 6,5% dei tetti siciliani si soddisferebbe il 40% del fabbiso-
gno energetico dell'intera isola, creando un mercato da 6 miliardi di euro, e nel corso di 20 anni i risparmi energetici
sarebbero di 35 miliardi di euro, dando lavoro a 30 mila
piccole e medie imprese, proprio quelle che occorrono per creare e gestire le infrastrutture dell'isola. Ma cosa è suc-
cesso? Non essendoci stata una campagna di informazione corretta, rivolta al tessuto imprenditoriale e alle cooperati-
ve, sono entrate in scena grandi aziende che fanno grandi
impianti e solitamente non sono nemmeno aziende locali, sono multinazionali. Accade che l'italiano paga conti energe-
tici un po' più alti, ma non gode dei benefici reali perchè installa pochi impianti sulle case, e questo deve cambiare.
Vent'anni fa erano in pochi a possedere un pc o un cellula-re, ora ce l'hanno tutti, tra dieci anni tutti gli italiani dovreb-
bero avere il loro piccolo impianto energetico per non di-
pendere dalle oscillazioni dei prezzi del petrolio che, come tutti sappiamo, aumentano di giorno in giorno.
A proposito di corretta informazione, bisogna sapere che
l’Italia ha aderito al protocollo di Kyoto, ovvero un trattato internazionale in materia ambientale dove i principali paesi
industrializzati si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. L’accordo divenne vincolante nel 2005, anno
in cui al protocollo si aggiunse la Russia, e insieme fu con-
cordato il pacchetto "Clima 20-20-20": chi non rispetta il pacchetto pagherà una multa, che per l’Italia ammontereb-
be a 72 miliardi di euro. Per questo motivo il Governo con il “conto energia” ha deciso di incentivare i cittadini che vo-
gliono installare un impianto fotovoltaico, quindi produrre energia pulita, rientrare nei paletti fissati dal Protocollo di
Kyoto e ovviamente evitare la multa.
Nell’era in cui senza elettricità non si potrebbe più vivere, il cittadino che oggi dovrebbe installare un proprio impianto
fotovoltaico ha dei vantaggi non indifferenti: il primo è quel-lo di azzerare il costo della bolletta elettrica, il secondo è
dato dall'incentivo statale garantito per 20 anni.
Tutto ciò significa che il cittadino è portato dal legislatore ad effettuare un investimento. In verità non si tratta di un
vero e proprio investimento; in primis, perché il costo
dell’impianto, come scritto sopra, viene pagato dallo Stato
sotto forma di incentivo; secondo, perché la parola
"investimento" ha in sé un fattore “rischio”, e parlando di fotovoltaico il fattore “rischio” non esiste in quanto il cittadi-
no sa già per certo quanto produce l’impianto, e quindi co-me e quando recupererà le somme investite per poi avere
un totale guadagno già quantizzato al momento del contrat-
to. Stiamo parlando di “investimento sicuro”. Mi sento di dire che dobbiamo cercare di entrare nell’ottica
dell’investimento a prescindere dalle incentivazioni da parte dello Stato e che l’impianto fotovoltaico va fatto per azzera-
re il costo della bolletta energetica e per rispettare l’am-biente. Installare un impianto fotovoltaico conviene a tutti e
conviene sempre, è una scelta di vita e per la vita.
BART BARBERINO
“OLTRE” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO
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MADONIE GOLF Le “Madonie Golf” è una struttura situata nel territorio di Col-
lesano, ai confini col territorio comunale di Campofelice di Roccella. Comprende strutture ricettive di elevata qualità,
piscina, ristorante, finanche un eliporto e soprattutto un campo da golf a 18 buche che ha ricevuto in più di un’occa-
sione l’elogio di diverse riviste specializzate e ha ospitato di-
verse personalità illustri dello sport e della politica. Il campo da golf si colloca su un declivio e la vicinanza mare-
montagna ne fa un campo in grado di offrire uno tra i più belli scenari d’Italia. Le Madonie si innalzano maestose al
sud, mentre a nord i tramonti color porpora costituiscono uno spettacolo inebriante per i giocatori. Purtroppo da due
anni a questa parte si sta consumando un “torto”. Il torto è
perpetrato ai danni dei lavoratori e delle loro famiglie che in questo lasso di tempo non hanno percepito alcun salario.
Inoltre il campo, che fino a pochi mesi fa versava in condizio-ni ineccepibili, oggi patisce anche una certa incuria a causa
delle carenze delle risorse economiche. Ad aggravare il con-
testo si aggiungono le direttive impartite ai dipendenti di ri-fiutare le prenotazioni , motivandole con operazioni in corso
di manutenzione straordinaria, quand’anche l’ordinario è di-venuto di difficile compimento in quel campo. Dal primo giu-
gno gli operai sono in sciopero e dal 4 giugno hanno portato avanti l’occupazione della struttura. La società che gestisce lo
stabilimento, la Ecotecna S.R.L., come affermano gli operai
ha portato avanti la tesi dell’acquisizione della struttura da parte un’”improbabile holding americana”, incutendo speran-
ze nei lavo-
ratori; spe-ranze che
solo 24 mesi di stipendi
non elargiti
hanno can-cellato bru-
talmente. Nel frattem-
po sono sta-te avanzate da più parti istanze fallimentari. Sono state in-
dette diversi incontri tra i vertici della Regione Sicilia, rap-
presentanti sindacali della FISASCAT e vertici aziendali, ma la società continua a prendere tempo. Il problema del campo
da golf è da leggere in un ottica di temuto sperpero di soldi pubblici, viste le ingenti cifre pubbliche elargite , problema
che se non si dovesse risolvere, equivarrebbe ad un’altra oc-
casione di sviluppo sprecata per la nostra terra.
FRANCESCO FUSTANEO
COME CIRCOLO ARCI SIAMO VICINI E SOLIDALI CON TUTTI I DIPENDENTI DELLA STRUTTURA. AI 4 LAVORATORI CALTAVUTURESI E ALLE LORO FAMIGLIE, IMPEGNATI IN QUESTA IMPORTANTISSIMA BATTAGLIA DI CIVILTA’ PER NON VEDERE SVANITA OGNI PROSPETTIVA OCCUPAZIONA-LE ,VOGLIAMO DIRE CHE SIAMO ACCANTO A LORO.
RI-PENSARSI INSIEME
Il mio primo articolo per il Giornalino
dell’Arci nasce dall’esigenza di discute-
re e riflettere, di confrontarsi su un’ap-partenenza comune, cercare di mettersi
al servizio degli altri e di contribuire al miglioramento della società. Assistiamo
inermi alla crisi della società, della poli-
tica e della cultura, che inevitabilmente, si converte in crisi della capacità di ag-
gregarsi, di associarsi e di costruire per-corsi comuni.
Sono una studiosa dell’uomo, della sua storia e del proprio animo. Dopo anni di
partecipazione alle attività comunali e
non solo, ho assistito a momenti di sod-
disfazione, gioia inaspettati, ma anche d’infelicità, di sconforto, di sofferenza
contro i quali a volte mi è sembrato che si potesse lottare, fare qualcosa e quin-
di nel complesso che si possa vivere
meglio. Sento un grande bisogno di creare luo-
ghi dove fare cultura e partecipare, in-sieme, per la gestione del nostro terri-
torio. Serve ritrovare la passione per le proprie radici, la voglia di scommettere
sul territorio, di misurarsi con gli altri
per riscoprire la gioia del confronto e quindi della crescita. Allora, va bene il
Circolo, va bene l’amministrazione, ma dobbiamo rendere ancora più visibile il
nostro operato. C’è bisogno di motivare
i giovani, bisogna invogliarli perché so-no disorientati e disillusi, dobbiamo fa-
vorire la formazione di un giovane, che da adulto troverà in sé la forza per fon-
dare la ragioni del proprio vivere sull’es-sere e non sull’avere. Credo che l’asso-
ciazionismo abbia questo potere, ma
credo anche che l’identità associativa si
costruisca a partire da ognuno di noi, attraverso forme di partecipazione vo-
lontaria, infatti, ciò che differenzia il volontariato, dalla semplice beneficien-
za è l’impegno politico a rimuovere le
cause del disagio, anziché il mero tenta-tivo di alleviare gli effetti.
Il motivo del mio intervento è per met-tere in luce l’importanza dell’apparte-
nenza e del confronto, del ragionare criticamente sui ruoli e le responsabilità
individuali, in modo che diventino agire
collettivo, sui temi che ci hanno tenuto insieme e che auspico continueranno a
tenerci vicino. Per questo la mia proposta è di ri-
pensare alla società, attraverso la pro-
gettazione d’interventi formativi per giovani e non solo, mediante l’associa-
zionismo. Non so se riusciremo a scon-figgere il pessimismo dilagante, ma sen-
to che insieme possiamo promuovere una nuova forma di cittadinanza attiva.
ROSARIA VARCA
3-4-5 agosto 2012 3a edizione festa Circolo Arci Dibattiti, giochi, gastronomia, musica e tanto divertimento!!!