Post on 15-Feb-2019
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NUTRIZIONE CONSAPEVOLE
ALIMENTAZIONE
INTESTINALE
« tu devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»
Mahatma Gandi
A cura di Alan de Paola Naturopata Iridologo specializzato in Nutrizione e Qi Gong
*
Operatore Bionaturale presso il centro olistico DOS
NUTRIZIONE CONSAPEVOLE
PER IL BENESSERE DI STOMACO E INTESTINO
• Stomaco e intestino: disordini funzionali e
strategie nutrizionali
• Relazioni tra psiche e apparato gastroenterico
• Ricette funzionali di cucina preventiva
STOMACO
Lo stomaco fa parte dell’apparato digerente, a volte definito anche tratto gastrointestinale. Lo stomaco è un organo muscolare costituito da una sacca del canale alimentare localizzata tra la parte terminale dell’esofago e il primo tratto dell’intestino (intestino tenue).
Il cibo che noi ingeriamo passa attraverso l’esofago e quindi finisce nello stomaco. La parete dello stomaco è costituita da quattro strati. Lo strato più interno, la mucosa, è rivestito da ghiandole che secernono sostanze (enzimi e acidi), che servono a decomporre gli alimenti in modo da poter essere poi assorbiti lungo il transito intestinale.
Al di sotto della mucosa c’è la sottomucosa, poi uno strato muscolare, la muscolare propria, e quindi lo strato più esterno, costituito da una membrana molto robusta che prende il nome di sierosa.
Il pH dello stomaco è acido
e si aggira tra 2 e 4
È un organo cavo con una
capienza variabile, vuoto
0,5 L, pieno fino a 1.5 L
Un aumento del volume del materiale alimentare nello stomaco può
accelerare lo svuotamento.
Questo fenomeno non è però determinato dall’aumento della
pressione intragastrica, ma piuttosto dallo stiramento delle pareti
dello stomaco che evoca riflessi mioenterici locali che esaltano
l’attività della pompa pilorica e nello stesso tempo rilasciano lo
sfintere pilorico.
Inoltre, dalla mucosa antrale, in presenza di alimenti proteici, viene
liberata GASTRINA un ormone che possiede una forte azione
stimolante sulla secrezione del succo gastrico e che esalta l’attività
della pompa pilorica, promuovendo lo svuotamento gastrico.
FATTORI GASTRICI
FATTORI DUODENALI
Il duodeno rileva di continuo diversi parametri ed interviene
rallentando o bloccando del tutto lo svuotamento.
Il controllo più efficace è quello che si realizza attraverso il
Riflesso inibitore entero-gastrico: in seguito ai segnali raccolti
(acidità del chimo duodenale e fattori irritativi) ed inviati ai
gangli simpatici pre-vertebrali, fibre simpatiche inibitrici si
portano alle pareti dello stomaco inibendone l’attività
contrattile ed esaltando lo stato di contrazione dello sfintere
pilorico.
Anche la presenza di alcuni prodotti di degradazione
digestiva delle proteine evoca questo tipo di riflesso inibitorio.
FATTORI UMORALI
La presenza di GRASSI a livello duodenale
comporta la liberazione, a livello della porzione
prossimale dell’intestino tenue, di ORMONI (CCK,
Secretina, GIP) con azione inibente lo svuotamento
del chimo nel duodeno.
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Disturbo funzionale caratterizzato da reflusso del contenuto gastroduodenale nell’esofago con comparsa di
• PIROSI RETROSTERNALE
la sensazione di “bruciore” localizzata alla parte anteriore del torace e che talvolta può estendersi fino alla gola o al dorso nella zona in mezzo alle scapole.
• RIGURGITO
percezione liquido amaro e acido all’interno cavità.
Il disturbo funzionale è una condizione nella quale una parte del contenuto dello stomaco risale verso l’esofago, un fenomeno che in realtà si verifica normalmente in tutte le persone per brevi periodi di tempo durante la giornata (per lo più dopo i
pasti) e che non causa generalmente alcun disturbo.
Chi lamenta bruciori e rigurgiti acidi di lieve entità, che compaiono in modo sporadico e comunque non continuativo, è dunque probabile che non abbia nulla di veramente serio e che non necessiti di particolari trattamenti.
(sarà premura del Vostro medico curante verificare con diagnosi allopatica)
CAUSE
I motivi per cui viene il reflusso sono molti. E possono variare da
persona a persona. In genere, il reflusso viene perché:
La valvola tra esofago e stomaco non funziona bene;
Si hanno delle abitudini che lo favoriscono (alimentazione e stile di
vita);
Si soffre di qualche disturbo che lo fa venire (ernia iatale);
Si prendono dei farmaci che favoriscono o peggiorano il reflusso
(teofillinici, calcioantagonisti, benzodiazepine, anticolinergici, FANS,
eccetera).
Ci sono poi alcune situazioni in cui il reflusso viene per periodi
limitati di tempo.
È il caso delle donne che aspettano un bambino, dei neonati e
delle persone anziane.
Le abitudini che favoriscono il reflusso sono molte:
la nutrizione, il fumo, lo stile di vita, persino l'abbigliamento.
Portare cinture o abiti troppi stretti in vita; piegare il busto, fare ginnastica o fare sforzi fisici eccessivi dopo aver mangiato, sono tutte situazioni che favoriscono l'apertura della valvola tra stomaco ed esofago causando il reflusso.
Un buon metodo per individuare le possibili cause del reflusso è quello di tenere un diario.
Annotare le cose che si fanno ogni giorno può aiutare a prevenire gli attacchi.
L'ernia iatale è un disturbo spesso associato al reflusso.
Lo stomaco si trova nell'addome. L'ernia iatale è lo spostamento di una piccola parte di stomaco dall'addome al torace. Esistono tre tipi di ernia iatale:
ernia da scivolamento: è quella generalmente associata al reflusso. Parte dell'esofago (la giunzione esofago-gastrica, cioé il punto di passaggio tra esofago e stomaco) scivola nel torace insieme allo stomaco;
ernia paraesofagea: viene senza il reflusso;
ernia congenita: viene alle persone che hanno un esofago più corto del normale.
Non tutte le persone che soffrono di reflusso hanno anche l'ernia iatale e viceversa. In genere, circa il 10% delle persone con ernia iatale soffre di reflusso.
Lo stomaco è separato dal torace da un muscolo che
si chiama diaframma. Quando la parte superiore
dello stomaco si sposta nel torace attraverso un
piccolo buco nel diaframma si forma l'ernia iatale.
L'ernia iatale causa il reflusso quando interferisce con il funzionamento della valvola che c'è tra esofago e stomaco.
La presenza di un'ernia può favorire il reflusso in due modi:
-spinge la valvola tra esofago e stomaco sopra il diaframma, aprendola
-riduce la pressione nel punto di passaggio tra stomaco ed esofago
Inoltre, la parte di stomaco che scivola nel torace con l'ernia funziona da "riserva di acido".
L'acido contenuto in questa parte dello stomaco può passare facilmente nell'esofago irritandolo e causando il reflusso.
L'Helicobacter pylori è un batterio. È capace di
resistere all'acido. Vive nello stomaco dell'uomo dove
causa infezioni e ulcere.
L'infezione da H. pylori è un disturbo molto comune.
In tutto il mondo ne soffre circa il 30-40% delle
persone.
Il legame tra infezione da H. pylori e reflusso non è del
tutto chiara. Secondo alcuni ricercatori, l'infezione può
causare o peggiorare il reflusso.
L'infezione da H. pylori viene quando il batterio
entra nel nostro organismo. Questo succede quando
mangiamo del cibo o dell'acqua in cui si trova il
batterio.
L'infezione da H. pylori può causare diversi
disturbi a stomaco e intestino. I più comuni sono:
-gastriti;
-ulcere allo stomaco;
-ulcere al duodeno (la prima parte dell'intestino)
STRATEGIE NUTRIZIONALI PER IL
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
• Mangiare ogni tre ore ed evitare pasti molto abbondanti specie alla sera nell’imminenza di coricarsi
• Evitare gli alimenti che riducono l’efficienza della “valvola” tra stomaco ed esofago(cioccolata, cipolla, menta), gli alcolici, i grassi.
• Cucinare in maniera semplice riducendo i condimenti grassi (olio, burro, maionese..), evitare cibi fritti
• Escludere o ridurre molto i cibi che rimangono più a lungo nello stomaco o per la loro composizione o per il modo con cui sono stati preparati
ALIMENTI SALATI
ALIMENTI CON ALTO CONTENUTO LIPIDICO
• Evitare alcuni alimenti, tra cui pomodoro, cipolla,
menta, cioccolato, tè, cibi grassi e piccanti e cercare di
individuare da soli gli alimenti che peggiorano la
digestione o il reflusso acido.
• Evitare pasti molto abbondanti soprattutto alla
sera, ma distribuire con regolarità i cibi durante il
giorno; non coricarsi nelle prime tre ore dopo aver
mangiato.
• Sempre utile, in questi frangenti, il ricorso a
sostanze naturali che contribuiscono a proteggere lo
stomaco dai danni dell’acido.
La radice contiene flavonoidi che espletano una
spiccata attività antispastica sulla muscolatura
liscia dello stomaco e la glicirizzina con azione
mucoprotettiva e cicatrizzante sulle lesioni
gastriche; ad entrambe le sostanze è ascritta anche
una certa attività decongestionanti sulle
infiammazioni delle mucose del tratto
gastroenterico.
LIQUIRIZIA
ANGELICA
La radice può essere considerata un valido rimedio
contro la gastrite per il contenuto
in mucillagini, flavonoidi ad azione spasmolitica e
dell'olio ad azione antiflogistica, ed ulcero-
protettrice. Inoltre la pianta possiede proprietà
calmante, carminativa, digestiva, tonica,
espettorante e antinfiammatoria.
CAMOMILLA
I fiori hanno principalmente proprietà antispasmodiche,
come la melissa, cioè producono un rilassamento
muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso
dei flavonoidi (eupatuletina, quercimetrina) e
delle cumarine.
Queste combinazioni di principi attivi rendono la pianta
utile in caso di crampi gastrici o intestinali, cattiva
digestione, sindrome dell’intestino irritabile.
Come la malva, la camomilla è dotata di proprietà
antinfiammatorie, grazie all’azione protettiva sulle
mucose esercitata dalle mucillagini e dai componenti
del suo olio essenziale(azulene e alfa-bisabololo).
Per questa ragione è utilizzata come rimedio
lenitivo,decongestionante, addolcente e calmante, in
tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni:
dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti,
irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni
urogenitali.
ZENZERO
Viene usato come antinfiammatorio e digestivo ed è tra i più efficaci rimedi antiemetici e antivertigine.
Per questo è efficacemente impiegato contro nausea o vomito.
I principi attivi della pianta si concentrano tutti nella sua radice: sostanze non volatili, come i gingeroli, resine e mucillagini che lo rendono un ottimo protettivo della mucosa gastrica.
ALOE
Il succo puro contenuto nelle foglie è utile in caso di disturbi
gastrici quali gastrite e ulcera, colite e colon irritabile, in
quanto svolge una marcata azione eupeptica (aumenta
l'appetito e facilita la digestione), colagoga (stimola la
secrezione della bile e ne favorisce l'afflusso
nell'intestino), antinfiammatoria sull‘ apparato digerente,
con effetto cicatrizzante, riepitelizzante (favorisce la
ricostituzione e la cicatrizzazione dell'epitelio delle mucose
interne), e riequilibrante del pH e della flora
batterica gastrointestinale.
CONSIGLI IGIENICO ALIMENTARI
• Sollevare il letto di circa 20 cm dalla parte della testa in modo da ridurre i reflussi notturni.
• Far trascorrere almeno due ore dall’ultimo pasto prima di assumere la posizione orizzontale o di andare a letto
• Evitare il fumo e bevande alcoliche
• Praticare attività rilassanti e non impegnative dopo un pasto (camminare, leggere, chiacchierare,...) ed evitare di fare attività fisiche che prevedono sforzi intensi
• BERE ACQUA CON DOSE DI IONI
BICARBONATO superiore a 600 mg /litro
(anche uso per infusi)
IL SECONDO CERVELLO
L'intestino è distinto in due parti principali, intestino tenue e intestino crasso con una lunghezza complessiva di circa 8 metri.
L'intestino tenue è un lungo organo muscolare di forma tubulare, con una lunghezza media di 5 metri, la sua funzione principale è di assorbimento dei nutrienti.
L'intestino crasso è lungo mediamente 170 cm, con un diametro di circa 7 cm. Il punto di collegamento tra l'intestino tenue e quello crasso sono l‘ileo (ultimo tratto del tenue) ed il cieco del crasso (primo tratto). Anatomicamente viene suddiviso in sei tratti che vengono rispettivamente chiamati: cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto. Una delle sue funzioni principali è di eliminazione.
Organo metabolicamente attivo presente all’interno dell’apparato gastroenterico.
E’ una biomassa cellulare intestinale, un organo vivente inserito nel nostro intestino.
Il microbiota è composto per il 95% batteri anaerobi e per il 5% da batteri aerobi
Il microbiota produce nutrienti ed energia dalla digestione dei residui alimentari sfuggiti alla loro completa digestione enzimatica nell’intestino tenue
Da 1 g di feci si possono isolare 100-200 miliardi di
batteri, la cui massa costituisce il 30-40% del peso feci.
• Nel nostro organismo solo una cellula su 10 è umana,
il restante è di origine microbica:
batteri, miceti, protozoi.
• METAGENOMA : il metabolismo umano è la
risultante di azioni generate da cellule umane e
microrganismi ospiti.
• Ancora oggi non conosciamo tutte le specie dei batteri
ospitati e interagenti all’interno dell’ organismo umano
Le comunità microbiche sono presenti su tutte le
superfici mucosali (intestino, polmone, tratto
genitourinario, pelle)
I microrganismi sono specie autoctone che colonizzano
l'ospite in maniera permanente e un insieme variabile di
microrganismi viventi che transitano attraverso le
superfici mucose temporaneamente
Microrganismi autoctoni: acquisiti soprattutto
alla nascita e durante il primo anno di vita
Microrganismi transitori: continuamente
acquisiti dall'ambiente
IL MICROBIOTA E’ SOGGETTIVO E DIPENDE
DA DIVERSI FATTORI
• qualità molecolare degli alimenti, digestione e assorbimento molecole-nutrienti
• pH contenuto alimentare nei vari tratti intestinali
• volumi succhi pancreatici e bile
• acqua libera negli alimenti, volume e qualità di acqua ingerita
• volume ossigeno nei vari tratti intestinali
• attività peristaltica dell’intero sistema intestinale
• stato psichico personale
• patologie gastro intestinali
DISORDINI GASTROINTESTINALI DA
SBILANCIAMENTO DEI MICROBIOTI
• Celiachia
• IBD (Infiammatory Bowel Diseases)
• Sindrome dell'intestino irritabile
• Intolleranze / Allergie Alimentari
• Obesità e Sindrome metabolica
• Disordini epatiche
• Disordini sistema immunitario
Questi batteri sono dei GRAM POSITIVI, i FIRMICUTIS insieme ai BACTEROIDES, abitano normalmente nel colon umano e sono naturali ospiti della flora microbica normale.
Recenti studi sembrano dimostrare che Firmicuti hanno un'implicazione nell'assorbimento del glucosio, di conseguenza hanno un loro ruolo e parte nel determinare sovrappeso e obesità.
FIRMICUTIS
DOSE ECCESSIVA DI CARBOIDRATI, AMIDO RESISTENTE con RIDUZIONE DI FIBRA ALIMENTARE
causa
ECCESSIVA CRESCITA di FIRMICUTI con fermentazione porta verso il sovrappeso e obesità, è anche correlata a disordini e patologie intestinali.
FLAUTULENZA INODORE
BACTEROIDES
DOSE ECCESSIVA di PROTEINE, LIPIDI
con RIDUZIONE DI FIBRA ALIMENTARE
causa
LORO RIDUZIONE, sviluppo di batteri metanogeni e putrefazione con sviluppo di GAS MALE ODORANTI
INDOLO e SCATOLO
MERCAPTANI, TIOLI e IDROGENO SOLFORATO
DIGESTIONE BIOLOGICA
Non siamo soli quando si mangia.
Si mangia sempre in compagnia dei batteri intestinali, che variano in rapporto alle nostre scelte alimentari.
Quando si mangia, non siamo “soli”.
Miliardi e miliardi di batteri presenti all’interno del nostro intestino aspettano anche il “loro” cibo, che sarà “mangiato” in profonda competizione tra loro.
I batteri intestinali si cibano di ciò che non riusciamo a digerire e cedono a noi sostanze nutritive più semplici ed assorbibili, acidi grassi a catena corta e vitamine, minerali numerose altre molecole, derivate dal loro metabolismo .
I batteri realizzano la “digestione biologica” del cibo!
CANDIDA ALBICANIS
Un eccesso di alcalosi nell’intestino tenue causa una mancata produzione di biotina.
La biotina inibisce la trasformazione della candida albicans dalla forma “spora” non tossica alla forma “fungo” patogena.
La carenza di biotina da’ il via alla diffusione della candida nell’intestino
ALLERGIE E INTOLLERANZE
L’assunzione di alcuni alimenti può determinare, in soggetti predisposti, reazioni di ipersensibilità, suddivisibili in allergie e intolleranze alimentari.
ALLERGIA ALIMENTARE
è una patologia legata a reazioni del sistema immunitario nei confronti di particolari proteine, dette allergeni, considerate estranee dall’organismo.
INTOLLERANZE ALIMENTARI
pur potendo provocare sintomi simili a quelli delle allergie,
non coinvolgono il sistema immunitario e sono generalmente provocate dalla difficoltà di digerire un alimento (per esempio a causa di deficit di determinati enzimi digestivi).
ALIMENTAZIONE E ALLERGIA
Alimenti più frequentemente causa di allergie/intolleranze alimentari
• Latte
• Uova
• Pesce e crostacei
• Cereali, farina, lievito
• Nocciole, arachidi
• Carne di maiale, pancetta
• Cioccolato, the, caffè, alcolici
• Mele, agrumi
• Sedano, soia
• Semi di sedano, anice, aneto.
• Spezie: cannella, aglio, senape.
• Additivi, preservanti, coloranti
ALLERGENE
Sostanza - molecola in grado di provocare allergia.
Si tratta di sostanze innocue per la maggior parte delle persone, ma che in alcuni soggetti (i soggetti allergici) sono in grado di produrre manifestazioni allergiche quali asma, orticaria ...
• Per individuare l'allergene responsabile della malattia allergica si effettuano degli esami allergologici che includono test cutanei, test di provocazione nasale specifica, test sul siero con dosaggi delle IgE.
• Sostanza di natura proteica o carboidrati, capace di innescare la produzione di anticorpi di classe E (IgE) e quindi di intervenire nell'ipersensibilità di tipo immediato.
• Non tutto l’alimento, ma solo alcune sue frazioni proteiche circoscritte fungono da allergeni, i trofoallergeni, e inducono sensibilizzazione nei soggetti predisposti
Sono stati identificati due tipi di allergeni:
ALLERGENI STABILI
L’ allergenicità è legata alla successione degli AA
nel segmento proteico gli allergeni dell’arachide, del
merluzzo, la β-lattoglobulina del latte, l’ovoalbumina
dell’albume d’uovo sono tutti resistenti al calore e
attivi dopo cottura
ALLEGENI LABILI
L’ allergenicità è legata alla forma della proteina il
calore altera la struttura proteica, perciò questi
allergeni presenti in frutta, verdura, carni, spesso
perdono la loro allergenicità con la cottura
PRINCIPALI ALLERGENI ALIMENTI
Nel lattante Nel bambino Nell’adulto
Latte Latte Pesce
Soia Uovo Crostacei
Arachidi Arachidi
Frutta secca Frutta secca
Soia
Frumento
Pesce
Crostacei
PRINCIPALI CROSS-REATTIVITA’
ALLERGENI INALANTI E ALIMENTARI
GRAMINACEE
frumento, mais, riso, orzo, arachidi, melone, anguria, pomodoro, melanzana, peperone, mela, kiwi, arancia
COMPOSITAE
Melone, anguria, sedano, carota, finocchio, prezzemolo, anice, mela, banana, zucca, cetriolo
PARIETARIA
More, ciliegia, melone gelso, basilico
BETULACEE
Mela, susina, pesca, ciliegia, albicocca, pera, noce,
nocciola, mandorle, sedano, carota, finocchio, arancia
ACARI gamberi, lumache, molluschi
LATTICE Banana, kiwi, mango, avocado, ananas, castagna, uva
FUNZIONI ISTAMINA
• L’istamina, sintetizzata dai mastociti e dai basofili umani, svolge un ruolo rilevante nella patogenesi delle reazioni infiammatorie e delle malattie allergiche.
• Essa può essere rilasciata da mastociti tessutali e basofili a seguito dell’attivazione da parte di molteplici stimoli immunologici e non immunologici.
• L’istamina induce una serie di effetti immediati, quali vasodilatazione, aumentata permeabilità vascolare e broncocostrizione attraverso l’attivazione del recettore H1 presente sulle cellule muscolari lisce dei bronchi, e sulle cellule endoteliali.
• Inoltre, essa è in grado di modulare in maniera differenziale le funzioni di numerose cellule coinvolte nelle risposte infiammatorie ed immuni quali eosinofili, neutrofili, linfociti T, monociti, macrofagi e cellule dendritiche
• L’istamina liberata dai basofili e dai mastociti scatena
una rapida vasodilatazione, altera l'equilibrio tra la
componente liquida del sangue e l'acqua contenuta nel
tessuto connettivo: il risultato è un accumulo di liquidi
nel tessuto connettivo che provoca edema.
• L'edema può costituire un rischio serio se si verifica
nella gola o nei bronchi.
RECETTORI ISTAMINA
H1
Localizzazione prevalente
Intestino, bronchi, sistema cardiovascolare,SNC.
Effetti: Contrazione della muscolatura liscia bronchiale, vasodilatazione,
aumento della permeabilità capillare, mantenimento dello stato di veglia.
• H2
Localizzazione prevalente
Parete gastrica, sistema immunitario, sistema cardiovascolare.
Effetti: Aumento della secrezione acida dello stomaco, vasodilatazione.
• H3
Localizzazione prevalente: nel SNC
• Effetti: Sono autorecettori presinaptici deputati al controllo della biosintesi e del rilascio dell'istamina e di altri neurotrasmettitori. In particolare l'istamina che agisce su questi recettori ha azione di inibizione del rilascio dei neurotrasmettitori associati a quella sinapsi.
• H4
Localizzazione prevalente
Midollo osseo, milza, eosinofili, mastociti, neutrofili.
• Effetti: modula l'attivazione della risposta immunitaria. La scoperta di questo sottotipo recettoriale risale al 2001
ALIMENTI A ELEVATO CONTENUTO DI ISTAMINA
• Formaggi fermentati e stagionati
• Cibi fermentati (crauti)
• Bevande fermentate (vino ,birra)
• Salumi e salsicce
• Aringhe e salmone, sardine, alici, tonno
• Conserve
• Pomodori, spinaci, banane, avocado
• Cioccolato
ALIMENTI CHE LIBERANO ISTAMINA
• Pomodoro, fragole
• Crostacei, frutti di mare
• Albume d’uovo
• Cioccolato
• Cibi in scatola
• Salumi ,carne di maiale
• Formaggi stagionati
• Frutti esotici(ananas, papaya)
REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI
GASTROINTESTINALI
• dolore addominale
• vomito
• malassorbimento
• diarrea
• stipsi
• meteorismo
• borborigmi
• glossite
• eritema buccale
• aftosi ricorrente
• eritema anale
EXTRAINTESTINALI
• asma
• rinite
• angioedema
• dermatite eczematosa
• prurito diffuso
• orticaria
• iperattività
• insonnia
• cefalea/emicrania
• anemia sideropenica
• polmoniti recidivanti
• ipotensione/shock
• dolori lombari
MODULAZIONE DEL MICROBIOTA
INTESTINALE
PREBIOTICI
Ingrediente dietetico non digerito che stimola selettivamente la crescita e l'attività di una o più specie microbiche
PROBIOTICI
Microrganismi non patogeni che, una volta ingeriti, hanno azione positiva sull'ospite alterando l'equilibrio microbico
SIMBIOTICI
Mix di probiotici e prebiotici che aumentano la sopravvivenza del probiotico rendendo immediatamente disponibile il substrato per la fermentazione
PREBIOTICI
I FOS, frutto-oligosaccaridi, sono fibre solubili presenti
in diversi frutti, verdure e piante comuni.
• La fonte più nota di frutto-oligosaccaridi è l’INULINA.
L'inulina, a sua volta, viene ricavata soprattutto dalla
radice di CICORIA ma è presente anche in CIPOLLE,
AGLIO, CARCIOFI, TOBINAMBUR, BANANE,
PORRI, ASPARAGI, SEGALE, ORZO, AVENA e
FRUMENTO.
• I FOS possono essere prodotti con processo industriale
per sintesi enzimatica dal saccarosio, secondo un
processo conosciuto come transfructosilazione.
QUALITÀ MOLECOLARE CARBOIDRATI
CARBOIDRATI GLICEMICI
influiscono in modo decisivo sul valore della
glicemia, contenenti amido soprattutto (dolci, pane,
pasta, riso, prodotti da forno, alimenti composti con
farina, pizza, patate, frutta….)
FIBRE: CARBOIDRATI NON
GLICEMICI PERCHÈ NON ASSORBITI
non fanno aumentare la glicemia dopo il pasto, ma
anzi controllano e tendono a tenere basso il valore
della glicemia (fibra alimentare, in particolare fibra
idrosolubile… verdure e ortaggi di ogni tipo…).
La dose giornaliera di carboidrati deve avere una netta definizione
tra
CARBOIDRASTI GLICEMICI ( glucosio, fruttosio, galattasio) che
condizionano il valore della glicemia
CARBOIDRATI NON GLICEMICI che non condizionano il valore
della glicemia (fibre alimentari)
• Caratteristica importante dei carboidrati non glicemici è la
fermentescibilità.
• I microrganismi che colonizzano l’intestino possiedono enzimi in
grado di metabolizzare alcuni carboidrati che arrivano indigeriti
nel colon con un processo anaerobio definito fermentazione,
attraverso cui i batteri utilizzano i carboidrati a scopo
energetico.
• La fermentescibilità dei carboidrati è proporzionale alla
loro solubilità, pertanto oligosaccaridi e disaccaridi non
glicemici, altamente solubili, sono rapidamente
fermentati.
• Sebbene normalmente i polisaccaridi non glicemici
vengano suddivisi in “solubili” ed “insolubili”, questa
dizione non è perfettamente corretta, ed è preferibile la
distinzione in “fermentescibili” e “non fermentescibili”,
benché, come già detto, la fermentescibilità sia correlata
alla solubilità.
SPEZIE IMMUNOMODULANTI INTESTINALI
• Aneto
• Anice (stellato, verde, anice pepato)
• Cannella
• Cardamomo (cardamomo nero,cardamomo verde)
• Chiodi di garafano
• Coriandolo
• Cumino
• Cumino dei prati
• Curcuma
• Drangoncello o Estragone
• Fieno greco o Trigonella
• Zenzero dolce
• Ginepro
• Issopo
• Levistico
• Liquirizia
• Menta
• Mirto
• Mentuccia
• Nigella anche detta erroneamente Cumino Nero
• Noce moscata
• Papavero
• Paprica
• Piper nigrum (dal quale si ricavano, secondo la lavorazione, pepe nero, pepe bianco, pepe verde)
• Pepe rosa
• Pepe lungo
• Peperoncino
• Rafano
• Santoreggia
• Senape (nera, bianca, bruna, selvatica)
• Sesamo (bianco, nero)
• Ramarindo
• Vaniglia
• Zafferano
• Zenzero o Ginger
YOGURT
Controllare la data di scadenza sempre stampata nel vasetto dello yoghurt, si deve scegliere la data di scadenza più lontana dal giorno di acquisto perché è salutare mangiare uno yoghurt giovane preparato da poco tempo.
I lattobacilli contenuti nel vasetto possono risultare inefficaci.
Ogni microrganismo dello yoghurt deve possedere
CAPACITA’ di ADERENZA (adesione alla parete intestinale)
CAPACITA’ di SOPRAVVIVENZA (batteri VIVI e in grado di MOLTIPLICARSI)
NON SEMPRE QUESTE CONDIZIONI SONO GARANTIRTE ED EFFETTIVAMENTE PRESENTI
PER AVERE LA GARANZIA NUTRIZIONALE E PROBIOTICA DELLO YOGURT PRODURRE YOGURT IN CASA PROPRIA
• Dose ottimale giornaliera di yogurt da latte magro 200 grammi, lontano dai pasti e assumendo acqua al termine della ingestione di yoghurt.
NUTRIZIONE RIPOSO INTESTINALE
• riduzione glutine con alimenti senza farina
• scelta di cereali interi / legumi
• riduzione carico dose giornaliera proteine animali
• incremento acidi grassi insaturi omega 3
• incremento ortaggi e verdure crude e cotte
• incremento uso spezie
STOMACO
I suoi problemi, naturalmente secondo la visione psicosomatica, riguarda situazioni che non si riescono a "digerire", idee, alimenti o situazioni che rifiutiamo, situazioni che troviamo ingiuste o che ci mandano in collera.
Una preoccupazione che è rimasta sullo stomaco, una grossa perdita di gioia. La persona che presenta questi disturbi deve imparare a prendere coscienza dei propri sentimenti, ad elaborare consapevolmente le proprie impressioni e sensazioni. Essa, inoltre, o non esprime la propria aggressività o mostra un'aggressività esasperata.
Lo stomaco assorbe tutte le impressioni che vengono dall'esterno, accoglie cioè quello che deve essere "digerito".
GASTRITE
Infiammazione della mucosa dello stomaco:
collegata alla collera perché non ci sentiamo
rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il
nervosismo e i disagi emotivi sono spesso
responsabili.
Il famoso "bruciore allo stomaco" parla della
presenza di un fuoco che brucia all'interno, ma che
non si esprime mai sotto forma di rabbia e
ribellione (rabbia inespressa).
ULCERA
Esprime la collera nei confronti di un evento che
abbiamo trovato ingiusto, ma davanti al quale ci
siamo sentiti impotenti perché non riusciamo a
cambiare assolutamente nulla.
La collera, pertanto, relativa a questa situazione
continua a irritarci tutte le volte che si torna
sull'argomento (ci rode all'interno - l'acido cloridrico
- fino a determinare rancore e astio).
INTESTINO
Riguardano paure e credenze che ci inducono alla
ritenzione (stipsi, gas, ecc.) o alla non-accettazione,
alla rivolta che ci fa respingere ogni cosa (diarrea,
m.Crohn, ecc.).
STIPSI
collegata al fatto di trattenersi. Si trattiene per
paura di disturbare, per paura di non piacere a
qualcuno (mi criticherà, mi rimprovererà, ecc.). I
soggetti che soffrono di stitichezza sono chiusi,
controllati, molto formali, avari e gelosi di ciò che
posseggono. Offrono sempre un'immagine "pulita"
caratterizzata da grandi ideali e particolare
rettitudine.
IL SECONDO CERVELLO
L'interconnessione tra un disturbo e la sua causa
d'origine psichica si riallaccia alla visione olistica del
corpo umano, all'interno della consapevolezza che
corpo e mente sono strettamente legati tra loro.
Uno degli indirizzi più promettenti della ricerca in
psicosomatica negli ultimi trent'anni è la psico-
neuro-endocrino-immunologia (P.N.E.I.), che ha
l'obiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento
psicologico, secrezione di neurotrasmettitori e
ormoni e funzionamento del sistema immunitario.
SEROTONINA PSICHE E INTESTINO
La serotonina (5-HT) è prodotta in tre distretti corporei:
• PARETE INTESTINALE
Le cellule enterocromaffini (stomaco e intestino tenue)
contengono circa il 90% della quantità totale di 5-HT presente
nell'organismo
• SISTEMA NERVOSO CENTRALE - NEURONI
SEROTONINERGICI
La 5-HT è un importante trasmettitore del SNC ed è presente in
elevate concentrazioni in specifiche aree del mesencefalo.
• SANGUE
La 5-HT è presente in elevate concentrazioni nelle piastrine,che
la accumulano dal plasma attraverso un sistema di trasporto
attivo e la rilasciano in seguito all'aggregazione che si verifica nei
siti di danno tissutale.
SEROTONINA E FUNZIONI INTESTINALI
• La 5-HT determina aumento della motilità intestinale, in parte per un effetto diretto sulle cellule muscolari lisce e in parte per un effetto indiretto di tipo eccitatorio sui neuroni enterici.
• La 5-HT stimola anche la secrezione di fluidi; inoltre provoca nausea e vomito mediante la stimolazione del muscolo liscio e dei nervi sensoriali nello stomaco.
• Il riflesso peristaltico, evocato dall'aumento della pressione in un segmento d'intestino, è mediato, almeno in parte, dalla secrezione di serotonina da parte delle cellule enterocromaffini, in risposta allo stimolo meccanico.
• Le cellule cromaffini rispondono anche alla stimolazione vagale determinando la secrezione di 5-HT.
SEROTONINA E SNC
• Nel sistema nervoso centrale, la serotonina svolge un
ruolo importante nella regolazione dell‘ umore, del
sonno, della temperatura corporea, della sessualità e
dell‘appetito.
• La serotonina è coinvolta in numerosi disturbi
neuropsichiatrici, emicrania, disturbo bipolare, la
depressione e l‘ansia.
CIBO E SEROTONINA
• Il desiderio smodato di cibo è dovuto a bassi livelli
di serotonina.
• Quando questa sostanza non è presente a livelli
adeguati, nel nostro inconscio nasce il desiderio di
alimenti ad alto contenuto di carboidrati.
• Questi particolari carboidrati sono contenuti nel
pane bianco, nella pasta, nei dolci, nelle patate, nei
cracker, nelle caramelle, nei cereali, nelle bibite
dolci, nei succhi di frutta ecc.
• Questi cibi innalzano i livelli di insulina.
• L’insulina, in qualche modo, fa sì che l’aminoacido essenziale triptofano entri nel cervello.
• Il triptofano poi si trasforma in serotonina.
• E la serotonina ci fa sentire bene!
• Per questa ragione certi cibi vengono definiti “cibi di conforto”.
• Ed ecco la ragione per cui le persone tendono a mangiare seguendo le emozioni.
• Questo cambiamento di condizione che avviene nel cervello, benché sottile, ci fa sentire bene!
MICROBIOTA E SEROTONINA
• L’intestino produce serotonina attraverso le cellule enterocromaffini, la cui produzione è in rapporto con le specie batteriche presenti nell’intestino.
• La presenza o la assenza di particolari batteri intestinali può influire sulla produzione di serotonina.
• Il legame fra batteri e serotonina influenzato anche dal sesso, negli uomini è infatti più marcato che nelle donne.
(The microbiome-gut-brain axis during early life regulates the hippocampal serotonergic system in a sex-dependent manner- Giugno 2012 Molecular Psychiatry Gerard Clarke).
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BUON APPETITO!
ALAN DE PAOLA
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