Occlusione e postura: il muro anteriore -...

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LL e alterazioni posturali provocate dai disor-dini occlusali, vale a dire da una scorrettaposizione dei denti, sono spesso causa di

dolori e limitazioni funzionali nei movimenti del-la testa e del collo.

L’occlusione dentale e l’appoggio plantarepossono essere considerati come la prima e l’ul-tima delle articolazioni del corpo umano e diconseguenza come gli estremi della postura cor-porea. Col termine postura, intendiamo i reci-proci rapporti spaziali tra le singole parti del cor-po. La postura è influenzata da molteplici varia-bili, sia di natura endogena che esogena, e lacondizione di benessere si realizza quando esi-ste simmetria tra le singole parti del corpo e vi èuna condizione di equilibrio muscolare.

Le alterazioni posturali che partono dalla boc-ca vengono in genere definite discendenti, ovve-ro tendono a influenzare le parti più basse delcorpo e sono causate da alterazioni funzionali estrutturali dell’apparato masticatorio.

Tra le alterazioni funzionali, insieme al bruxi-smo nelle sue due varianti del digrignamento edel serramento dei denti, abbiamo la deglutizio-ne atipica, vale a dire ingoiare la saliva con la lin-gua tra i denti.

Nelle alterazioni strutturali, possiamo classifi-care tutte le condizioni di disallineamento den-tale che conducono alla perdita di una correttaguida incisiva e canina e al dislocamento mandi-bolare, cioè quelle alterazioni che costringono lamandibola a deviare il suo normale tragitto diapertura e chiusura, guidato dalle articolazionitra il cranio e la mandibola stessa (ATM Articola-zione temporo-mandibolare). Tra queste ultime,la più pericolosa è il muro anteriore.

Con il termine muro anteriore gli odontoiatriidentificano quella condizione in cui gli incisivisuperiori non sono allineati lungo l’arcata denta-ria, ma occupano una posizione arretrata rispet-to alla stessa, risultando così posizionati versol’interno della bocca (vedi immagini).

E’sufficiente che ci sia anche uno solo degli in-cisivi in posizione arretrata, per dare origine almuro anteriore. Questa posizione anomala, incui possono erompere gli incisivi permanenti in

genere tra i sei e i sette anni di età, se non vienecorretta precocemente, costringerà la mandibo-la in crescita a mantenere una posizione arretra-ta e a limitare la sua possibilità di movimento. Siformerà così un particolare tipo di malocclusio-ne dentale, denominata “seconda classe divisio-ne 2”.

La mandibola rappresenta la parte mobile del-l’apparato masticatorio e si articola con il cranioattraverso le articolazioni temporo-mandibolari.Queste articolazioni sono molto delicate e, perconsentire un adeguato movimento alla mandi-bola, contengono al loro interno un particolarecuscinetto di cartilagine, detto disco articolare.

Il nutrimento di questo disco arriva attraversoun legamento situato nella parte posteriore del-l’articolazione stessa, chiamato zona bilaminareposteriore. Nella malocclusione di “secondaclasse divisione 2”, quando chiudiamo la bocca,la mandibola viene tirata indietro dai muscoliche ne governano il movimento, per non far ur-tare gli incisivi inferiori contro gli incisivi supe-riori che si trovano arretrati. Questo spostamen-to all’indietro, detto distalizzazione mandibolare,provoca però una compressione della zona bila-minare posteriore, causando sofferenza, doloree ipertonia muscolare.

Si ipotizza inoltre che l’ipertonia dei muscolimasseteri, muscoli masticatori elevatori dellamandibola, sia responsabile di una inclinazionein avanti della testa. Questo provoca uno stira-

n del Dr.FernandoD’Emidio,odontoiatra,specialista inortognatodonzia

Occlusione e postura: il muroanteriore

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n. 3 > settembre > 200922

mento passivo della muscolatura cervicale po-steriore e comporta che il piano della visionenon sia più parallelo al terreno. Di conseguenza,un meccanismo di compenso fa contrarre i mu-scoli posteriori del collo, per correggere la posi-zione del capo e il piano della visione.

In genere la comparsa dei disturbi, definiti og-gi come “disordini cranio-cervico-mandibolari”,si ha intorno ai venti anni, con un rapporto di 3 a1 tra femmine e maschi, il che significa che la pa-tologia è più diffusa nel sesso femminile.

Il dolore è quello tipico della cefalea o emicra-nia, cervicalgia o cervico-brachialgia, con diffi-coltà nei movimenti della testa e del collo.

Questa condizione risulta fortemente invali-dante per le persone che ne soffrono, in quanto,anche se alternata a periodi di relativo benesse-re, ha una cadenza pressoché settimanale, pro-vocando un decadimento della capacità di con-centrazione, riduzione del sonno, affaticamentocronico, e costringendo il paziente all’assunzio-ne ripetuta di farmaci analgesici e miorilassanti.

La terapia si basa sostanzialmente nella corre-zione ortodontica della posizione degli incisivi,tale da permettere alla mandibola una maggioremobilità e, soprattutto, tale da realizzare la de-glutizione in posizione avanzata, eliminando lacompressione delle articolazioni e l’ipertoniamuscolare. Quando è possibile intervenire nelsoggetto in crescita, la correzione ortodonticaconduce anche alla risoluzione della malocclu-sione di seconda classe dentale, ossia viene ripri-stinato il corretto ingranaggio dei denti.

Nell’adulto, invece, è più difficile ottenere ilcorretto ripristino occlusale e il trattamento è fi-nalizzato a ottenere quell’allineamento dentalenecessario a eliminare la condizione di muro an-teriore, che produrrà a sua volta la remissionedella sintomatologia. n

a piedeliberon. 3 > settembre > 2009

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