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1. DATI IDENTIFICATIVI COMMITTENTE: Università degli studi di Roma Tre
IMPORTO LAVORI: € 8.546.174,00
CLASSI E CATEGORIE: Ic € 5.015.749,99
Ig € 1.071.519,40
IIIa € 155.019,56
IIIb € 813.0.98,33
IIIc € 1.464.511,81
VIa € 17.448,44
VIII € 8.827,27
OGGETTO: Proge o di ristru urazione dei Padiglioni 2B, 4 e 8 e di de-molizione del padiglione 23 dell’ex Ma atoio di Roma per la facoltà di Archite ura.
ATTIVITÀ: Supporto al RUP per la Verifica ai fini della Validazione del Proge o Esecu vo.
PERIODO: 2011. Si a esta che la verifica si è conclusa posi vamente e con la conseguente validazione finale del proge o.
2. AFFINITÀ DEL SERVIZIO PRESENTATO
2.1. OGGETTO E TIPOLOGIA DI ORGANISMO EDILIZIO
Il servizio presentato evidenzia chiare corrispondenze con il proge o del Campus della Salute di Pavia, in merito alla pologia, alla funzione e all’approccio dell’intervento. Questo riguarda la verifica del proge o di riqualificazione e il recupero di una serie di padiglioni, a ad accogliere la facoltà di Archite ura di Roma Tre. All'interno si prevedono spazi e servizi u li e necessari allo svolgimento delle a vità universitarie. Nel rispe o della storicità dei luoghi, gli edi-fici vengono recupera , consolida , valorizza e ada a alle nuove funzioni. La progressiva riqualificazione del Ma atoio di Testaccio, perme e di sviluppare un proge o molto ampio che si inserisce all’interno di un piano programma co di recupero del patrimonio storico a raverso l’e-saltazione della cultura e del sapere.
Infa il complesso, situato nella zona meridionale del centro storico di Roma, è considerato uno dei brani fondamentali dell’archeologia indu-striale romana e straordinario esempio di ingegneria civile o ocentesca. È stato realizzato nel 1880 su proge o dell’Archite o Gioacchino Ersoch, ma negli anni ‘70 viene dismesso, subendo da allora diverse ristru ura-zioni e rimaneggiamen . Il suo valore archite onico, storico e monu-mentale è stato sempre riconosciuto.
A seguito del suo abbandono, grazie ad un Accordo di Programma tra l’Ateneo di Roma Tre e il Comune di Roma e ad un successivo Piano di U lizzazione sono state definite le regole generali per realizzazione di un polo culturale da collocare in questo spazio. Tra gli interven previs c’è il Campus per la Facoltà di Archite ura, ad oggi in parte già realizzato ed in esercizio.
Il servizio in ques one seguito da PCQ, riguarda proprio quei fabbrica che sono sta completa e poi adibi alle funzioni preposte: il recupero dei padiglioni 4, 2b, e 8. I primi due sono sta des na ad uffici per la presidenza ed aule dida che e nell'ul mo è stato pensato per ospita-re, oltre che parte delle aule, l’Aula Magna.
Era presente un quarto padiglione che, essendo una palese superfeta-zione rispe o all'impianto originario, è stato ogge o di una demolizio-ne concordata con la Soprintendenza, che ha effe uato azione di con-trollo per la tutela del complesso.
Tu gli interven (dal restauro conserva vo, al risanamento, fino alle demolizioni) sono sta realizza rispe ando i vincoli di tutela e secon-do alcuni criteri comuni, ovvero: minime modificazioni stru urali, ri-spe o dell’esistente, flessibilità degli spazi, economicità e reversibilità dei nuovi interven .
La vigilanza da parte degli Organismi competen è sempre un punto cruciale per lo svolgimento e la regolare esecuzione. Le aree che gene-ralmente appartengono ad un piano strategico allargato focalizzano l'a enzione e a rano l'interesse della società.
Nel caso in ques one era fondamentale la rispondenza alle prescrizioni di sicurezza, tutela e rigore, richies dalla Commi enza, al fine del per-seguimento degli obie vi di riqualificazione urbana e recupero della storicità a servizio della colle vità.
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2.2. GLI INTERVENTI EFFETTUATI
Sul padiglione 4 è stato previsto un intervento di restauro conserva vo a raverso l'adozione di elemen costru vi, stru urali e di finitura, del tu o analoghi agli originali, affiancato dall'adeguamento norma vo rela vo agli impian funzionali alla nuova des nazione d'uso. Nel padiglione 2b, sono state predisposte le aule suddividendo l'ampio spazio a disposizione con una serie pare scorrevoli richiudibili a soffie o, ossia in maniera tale da garan re una certa flessibilità degli spazi e di poter me ere in comunicazione le diverse sale. L'ambiente è reso par colarmente sugges vo, dal punto di vista ar-cheologico-industriale, grazie al recupero e mantenimento di un siste-ma di binari per la movimentazione degli animali macella . I divisori sono cara erizza da una parte fissa vetrata che consente di mantene-re la visione in trasparenza per l’intera lunghezza dell’edificio e da una parte centrale opaca che ripris na le originarie par zioni delle stalle. In questo caso però si tra a di pare interamente mobili di circa 9 metri di lunghezza per un’altezza di 3 cos tuite da pannellature isolan e manovrabili per essere richiuse a pacche o fino a scomparire.
L’interno ha comunque un suo ritmo, in quanto scandito dalle stru ure in ferro e ghisa che sostengono i binari sospesi e i ganci per lo sposta-mento della carne e delimitato in copertura da capriate in cemento ar-mato sostengono le falde, opportunamente coibentate e ristru urate per accogliere lucernari oscurabili in funzione delle richieste rela ve all'uso dida co delle aule. Il padiglione 8 è stato invece simmetricamente diviso in due par , sepa-rate sulla mezzeria dagli an chi serbatoi dell'acqua sui quali è stato ese-guito un restauro cri co. Al centro sve a la vecchia ciminiera che è stata stru uralmente consolidata in o emperanza alla recente norma va an-
sismica. Su una metà del padiglione sono state realizzate le aule dida che dispo-ste su due livelli. Ne compaiono tre in basso per le lezioni frontali e tre in altro per li laboratori. Sull'altra metà è stata realizzata l'Aula Magna, uno spazio molto par colare a tu a altezza e con andamento gradonato, so-vrastata da un controsoffi o conformato a raverso volumi piramidali e rives to di materiali fonoassorbente, come de ato da un accurato stu-dio sul riverbero e sulla diffusione del suono.
So o il profilo stru urale, in par colare, si è operato a raverso un op-portuno rinforzo delle travate in ferro originali po Polonceau e della tessitura degli arcarecci portan le pianelle. Inoltre sono sta adegua-tamente controventa gli al par murari dell'Aula a raverso un si-stema di tralicciatura trasversali in acciaio, che sono servite anche a sostentare la complessa stru ura del controsoffi o, degli apparecchi per l'illuminazione e per la rivelazione dei fumi. Sulla copertura, ade-guatamente coibentata, sono sta colloca , sola nella zona della aule, una serie di lucernari oscurabili con tende comandate da sensori. il padiglione 23 è stato demolito per consen re di liberare la parete del padiglione 2b occlusa su un lato e di realizzare un ampio viale u lizzabi-le dagli studen nelle pause dida che. Il benessere e la funzionalità di un spazio sono alla base dell'intervento, che mira a soddisfare le esigente degli studen . Questo avviene in un ambiente, rimaneggiato dalla mano dell'uomo, ma che emana tu o il suo cara ere storico-industriale, grazie al recupero non solo della stru ura dell'edificio, ma anche di alcuni elemen che ricordano l'origi-ne del luogo.
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3. LE ATTIVITA’ DI VERIFICA La verifica si è svolta sul proge o esecu vo presentato dall’impresa che aveva vinto l’appalto. La modalità di sviluppo è stata quella della “verifica in progress”. Nell'ambito di un proge o così ampio e complesso, PCQ ha posto una par colare a enzione alla fase di preparazione iniziale della Verifica. Sono state organizzate alcune riunioni iniziali con il RUP ed i proge s che hanno conseguito lo scopo di individuare le opzioni dell’Ammini-strazione e le principali cri cità emerse dalle fasi di proge azione pre-ceden . Ciò ha contribuito alla creazione di un contesto posi vo e di collaborazione che è stato apprezzato e riconosciuto da tu e le par in gioco. A seguito delle prime riunioni PCQ ha proposto i seguen documen a contenuto opera vo:
Documento di Valutazione Cri cità Specifiche: individua le specifi-che cara eris che pologiche, funzionali e tecnologiche del proge o, in modo da indirizzare da subito l’a vità ispe va verso le possibili o “più frequen ” cri cità, in un’o ca di minimizzazione dei rischi. Per l’elaborazione di questo documento PCQ si avvale della sua esperienza e del suo lungo curriculum, ovvero un database storico in cui sono con-tenute le Non Conformità rilevate in commesse preceden .
I contenu derivano da un processo di scambio di informazioni tra l’Or-ganismo di Verifica e il Team di Proge s , in cui le principali problema-che riguardavano:
Gli aspe stru urali, in par colare in merito alla categoria di intervento prevista per il Miglioramento Sismico, secondo la nor-ma va vigente. Sono state richieste delle modifiche ed una serie di calcoli che dovevano essere maggiormente esplica vi, esaus -vi e comple .
la sos tuibilità e il recupero di alcuni elemen tecnologici degra-da dal tempo ai fini della conciliazione con le funzioni all’interno dei padiglioni ed in linea con le richieste di flessibilità degli spazi e di sicurezza dei futuri u lizzatori del Campus.
l’accessibilità, l’ispezionabilità e l’adeguatezza degli impian , che dovevano necessariamente coordinarsi con il proge o archi-te onico e stru urale senza causare interferenze. Nello specifico l’impianto an ncendio è stato fortemente diba uto.
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Comfort ambientale e rendimento energe co, o enuta a ra-verso soluzioni tecnologiche che dovevano coesistere con il ca-ra ere storico dei fabbrica .
Minimizzazione dei cos globali di ges one e abbreviazione dei tempi tecnici, a raverso la coerenza e la chiarezza degli elabo-ra proge uali. In par colare è stata approfondita l’analisi del computo metrico es ma vo e del Piano di Sicurezza e Coordina-mento in fase di emergenza.
Piano delle A vità: ha come principale scopo quello di pianifi-care i tempi e distribuire le risorse dedicate; questo è uno strumento indispensabile per il monitoraggio dell’avanzamento della proge azio-ne, per l’individuazione di eventuali scostamen delle a vità per cui risulta necessario un riallineamento alla programmazione iniziale.
Piano dei Controlli: definisce le modalità di svolgimento delle operazioni di verifica e l’elenco delle a vità di ispezione significa ve da svolgere per ogni ambito specialis co individuato in sede di pianifi-cazione. Questo documento con ene le Check List di Verifica.
Tali strumen perme ono di iden ficare il percorso ispe vo esplicitan-do il sistema dei requisi in relazione ai contenu degli elabora .
Questa strategia opera va è stata discussa con il Commi ente, in parte emenda i documen ed infine approvata per dare inizio alle operazioni di controllo. Contestualmente allo sviluppo delle a vità di preparazione preliminare, citate nel paragrafo precedente, è stata avviata la fase di Organizzazione dello Staff di Ispe ori ed Esper Tecnici sulla base delle risultanze o e-nute dallo studio preliminare effe uato sul proge o e dalla valutazione delle cri cità specifiche.
La verifica si è sviluppata “in progress”. Mentre le ques oni archite oni-che, stru urali impian s che, più squisitamente tecniche, si sono svilup-pate con problema che di verifica assolutamente normali, una par cola-re difficoltà sorgeva in merito alla ges one processuale degli elabora . I documen presenta all’a enzione di PCQ, infa , spesso non erano sufficientemente consolida . E’ stato quindi necessario intervenire in fasi successive collaborando con i proge s nella definizione adeguata dei contenu .
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Le principali problema che emerse nelle verifiche hanno riguardato: l’accuratezza del Rilievo e la esa a iden ficazione delle Demolizioni, laddove nel caso dei padiglioni 2b, 23 e 4 si prevede l’esecuzione di de-molizioni in zone tra loro prossime; la definizione e la localizzazione del Piano delle Prove da eseguirsi sulle apparecchiature murarie; le que-s oni rela ve alla modalità di esecuzione delle lavorazioni in sicurezza; sono state indicate con precisione le zone da puntellare e le modalità dei puntelli; l’impa o acus co e la produzione di polveri dovevano essere confina , evitando gli spazi in cui vi era circolazione di studen ; le modalità di esecuzione degli scavi dei pozzi e le protezioni degli stes-si; la definizione delle interferenze tra diverse imprese, ma anche tra diverse squadre o lavoratori.
Per una adeguata robustezza contra uale l’insieme degli elabora del proge o è stato verificato in modo da garan re che siano evita tu gli elemen che possano indurre equivoci o essere fon di fraintendi-men (legi mi e/o strumentali) da parte dell’appaltatore. Da questo punto di vista è stato fondamentale anche il controllo della corrispondenza tra gli elabora grafici ed amministra vi in modo da assicurare l’assenza di contraddizioni che potessero portare a riserve o contenziosi. Come abbiamo accennato, molto delicate possono essere le fasi di rilie-vo di disses e degradi nel caso di proge di restauro come questo. Le metodologie di rappresentazione in uso tra i proge s restauratori spesso non si prestano alla chiara u lizzabilità degli elabora grafici nel riscontro con i documen tecnico economici. Pertanto, par colare a enzione, nella collaborazione con i proge s , è stata data al Capito-lato speciale, documento cruciale per garan re che tu gli interven fossero corre amente descri , sia so o il profilo tecnico che degli adempimen dell’appaltatore, e che fosse esa amente definito cosa è compreso e cosa è invece escluso dall'appalto. Si è chiesto infine che il Cronoprogramma fosse accompagnato da una relazione che illustrasse le ipotesi so o cui è stato reda o, livelli e mo-dalità di definizione delle WBS ed infine una specifica analisi che indivi-duasse i rischi di sforamento dei tempi e delle modalità con cui fronteg-giarli. Con questa modalità di lavoro sono sta emessi ben 7 rappor inter-medi oltre a quello finale. Questo consistente lavoro si è concluso po-si vamente nel pieno appagamento degli sforzi fa e del risultato con-clusivo o enuto.
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