OGGI MI VESTO DA SOLO - Autismo e società...PARLIAMO OGGI AUTONOMIE DI BASE (PERSONALI) sono i...

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OGGI MI VESTO DA SOLO

Dott.ssa Silvia Chieregato

Dott.ssa Emanuela Rocci

DI QUALI AUTONOMIE PARLIAMO OGGI

AUTONOMIE DI BASE (PERSONALI)

sono i comportamenti quotidiani che accompagnano

sia il soddisfacimento di necessità fisiologiche

sia la cura della persona:

- alimentazione,

-controllo sfinterico e uso dei servizi igienici

- igiene personale,

- VESTIRSI/SVESTIRSI,

- Addormentamento e sonno

SVILUPPO DELLE AUTONOMIE

Passi da seguire per insegnare le autonomie:

Identificare i contesti domestici attuali e

potenziali e definirne le specifiche attività

richieste

Valutare il livello attuale di capacità del soggetto

in rapporto al tipo di abilità richiesta

Scegliere le abilità da insegnare in base a un

ordine prioritario

Effettuare la task analysis delle abilità con

priorità

SVILUPPO DELLE AUTONOMIE

Scegliere il contesto di insegnamento e i

materiali didattici

Elaborare un programma di insegnamento

Valutare i progressi conseguiti

Applicare procedure per la generalizzazione e il

mantenimento delle abilità

INSEGNARE LE AUTONOMIE

Per facilitare l’apprendimento delle autonomie è

necessario organizzare l’ambiente in modo che

vengano minimizzati i disturbi sensoriali e

massimizzate le possibilità di successo.

Identificare luoghi dedicati e delimitazioni

spaziali (dove lo facciamo?)

Eliminare eventuali interferenze uditive e visive

Facilitare l’esecuzione autonoma

Prevedere la generalizzazione

INSEGNARE LE AUTONOMIE

fare ricorso ad:

- aiuti visivi che facilitano la comprensione dei

compiti proposti e consentono una migliore

collaborazione.

- aiuti relazionali (guida fisica, modellamento,

l'indicazione gestuale, il suggerimento verbale..)

RINFORZO POSITIVO

ricompensa (oggetto, alimento, attività, ecc) che

gratifica o premia un comportamento, portando il

soggetto che lo ha emesso a ripeterlo o a

mantenerlo nel tempo

strategia per far apprendere un nuovo

comportamento o aumentare la frequenza di un

comportamento già acquisito, ma ancora «debole»

PROMPTING Suggerimento, aiuto. Ne esistono diversi tipi, tra

cui:

- fisico

- gestuale

- verbale

- la strutturazione visiva del materiale

Suggerire, tramite guida fisica, o con un gesto o

una indicazione verbale, al soggetto l’esecuzione

del comportamento desiderato

MODELING

O modellamento

Dare l’opportunità al soggetto di osservare una

persona significativa (genitore, operatore, amico,

coetaneo) che realizza il comportamento

appropriato. La persona funge da «modello» che il

soggetto deve imitare

CHAINING O CONCATENAMENTO

Ne esistono di due tipi:

ANTEROGRADO

dalla prima all’ultima azione.

1) l’educatore insegna la prima azione di una

sequenza

2) quando questa è padroneggiata, passa ad

insegnare la seconda azione e così via

3) “legando” la prima alla seconda ecc…

CHAINING O CONCATENAMENTO

RETROGRADO

dall’ultima alla prima azione

1)l’educatore insegna l’ultima azione di una sequenza

2)quando questa è padroneggiata, ovvero quando la

persona sa “completare” l’attività, passa ad

insegnare l’azione che logicamente la precede

3) “legando” l’ultima alla penultima ecc…

GLI STEP DEL PERCORSO….

1. Iniziare dall’attività dello svestirsi in quanto è

generalmente più facile e motivante (un

indumento alla volta)

2. Insegnare ad indossare ogni singolo indumento

3. Insegnare a vestirsi apprendendo la corretta

sequenza degli indumenti:

- disporre gli indumenti da indossare in ordine

sul letto da sinistra a destra;

GLI STEP DEL PERCORSO….

- oppure utilizzare agende visive;

- oppure disporre i vestiti in ordine nell’armadio

4.Insegnare abilità più complesse (bottoni, lacci,

cinture, cerniere):

- prima con attività a tavolino poi sull’indumento,

infine sull’indumento indossato

VADEMECUM

Se il soggetto sta imparando a spogliarsi e per lui

quest’attività costa fatica, quando ha terminato,

aiutatelo un po’ di più nell’attività successiva

oppure intervallate con qualcosa di molto

piacevole

Fate attenzione alla temperatura!

Prendetevi il giusto tempo!

VADEMECUM

Siate costanti….fare poco, ma sempre

Attenzione alle rigidità!

Nella fase iniziale non sono prioritari:

- La giusta successione degli indumenti

- Il verso

- I dettagli (rinforzate positivamente anche se

non ha fatto le cose alla perfezione)

QUALCHE TRUCCHETTO

Iniziare utilizzando indumenti larghi e facili da

indossare con allacciature semplici e facendo

attenzione alla sensibilità della persona ai diversi

materiali o chiusure

Rendere riconoscibili il davanti e il dietro, ad

esempio segnandoli con un pennarello, o con un

bottoncino

QUALCHE TRUCCHETTO

Per la distinzione tra destra e sinistra nelle

scarpe si potrebbe ricorrere ad un ausilio visivo,

un cartoncino con la sagoma delle scarpe che

dovranno essere collocate sopra di esso prima di

essere infilate

Mettere il soggetto in una situazione comoda

ESEMPIO DI PARTENZA

INFILARE LE MUTANDINE

Infilategliele voi per i piedi

Tirategliele fin sopra le ginocchia

Ditegli «tira su» aiutandolo ad afferrarle con le

due mani

«Bravo!»

…Ora ti insegno disse lei prendendo le mie mani e

facendomi vedere come dovevo fare. Fu un momento

importante per me, anche se sicuramente lei se ne

dimenticò subito dopo. Era la prima volta che qualcuno

intuiva cosa non sapevo fare e sapeva come farmi

capire. Non ebbi difficoltà ad imparare in quel modo.

Prima non avevo imparato perché le parole non erano

state sufficienti e perché non mi bastava guardare

come facevano gli altri. Dovevo imparare usando le mie

mani, passo dopo passo…

Gunilla Gerland, 1999

….grazie per l’attenzione