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CIRCOLO D IDAT T ICO V “A. Gra ms ci”
9 0 0 1 1 - B A G H E R I A ( P A )
C . M . p a e e 1 2 0 0 0 2 - C . F . 9 0 0 0 7 5 5 0 8 2 6
S e d e c / o P l e s s o “ E . L o i ” V i a C l a u d i o T r a i n a , 4 f a x 0 9 1 / 9 4 3 3 5 6
D i r i g e n t e 0 9 1 9 4 3 0 1 1 - D S G A 0 9 1 9 4 3 0 1 0 - S e g r e t e r i a 0 9 1 9 4 3 0 1 2
p a e e 1 2 00 02@ i s t ru z i o n e . i t pa e e 1 20 0 02@ p e c . i s t ru z i o n e . i t
w w w .v c i r co l o g ra ms c i . g o v . i t
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
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Premessa
Il piano triennale dell’offerta formativa della scuola A. Gramsci è il documento fondamentale che rappresenta l’identità culturale e progettuale della nostra istituzione. In esso è esplicitata la progettazione curriculare ed extracurriculare, educativa ed organizzativa. Il PTOF costituisce un vero e proprio “atto di indirizzo” che
impegna tutte le componenti scolastiche nei Confronti degli "utenti", del servizio educativo e della più ampia comunità sociale. Tale impegno è esplicitamente richiamato dall'art. 3 del regolamento attuativo dell'autonomia (DPR 8/3/1999, n. 275) e deve dare conto delle scelte educative di fondo a cui si ispira il progetto della scuola. Il PTOF rappresenta quindi il documento di pianificazione strategica di ogni istituzione scolastica. Esso permette un processo di autoanalisi e di miglioramento che si sviluppa all’interno della scuola in stretto rapporto con il territorio. La verifica e la valutazione delle scelte effettuate nel PTOF portano ad una riprogettazione finalizzata al miglioramento e alla pianificazione del miglioramento. Il Piano dovrà pertanto tenere conto di alcuni aspetti fondamentali della vita e delle attività scolastiche in coerenza con i nuovi dettami della legge del 13 luglio 2015, n. 107.
- Il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le
attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente
scolastico con proprio atto di indirizzo prot. _3353/C5 del28/09/2015;
- Il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del
27/10/2016;
- Il piano è stato approvato dal consiglio di Circolo nella seduta del 27-10-2016;
- Il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed
in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;
- Il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato
con nota prot. ______________ del ______________ ;
- Il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.
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IL Circolo Didattico V “A. Gramsci”
Scuola dell’Infanzia
Plesso “E. Loi”
Via C. Traina, n.4
Bagheria
Tel. 091-943012
Scuola Primaria
Plesso “A. Gramsci”
Via U. La Malfa tel. 091-8162419
Via Gagini tel. 091-8162418
Bagheria
Scuola Primaria
Plesso E.Loi
Via C. Traina, 4
Tel. 091-943012
Bagheria
CIRCOLO DIDATTICO V
“A. GRAMSCI” Bagheria (PA)
Sede c/o Plesso “E. LOI” Via C. Traina, 4 C.M. paee120002 - C.F. 90007550826
e-mail: paee120002@istruzione.it - paee120002@pec.istruzione.it www.vcircologramsci.gov.it
Scuola dell’Infanzia
Plesso “Guttuso”
Via Dietro La Certosa
Bagheria
Tel. 091- 943012
Scuola dell’Infanzia
Plesso “A. Gramsci”
Via U. La Malfa
Bagheria
Tel. 091-8162419
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IDENTITA’ DELLA NOSTRA SCUOLA
IL PTOF trova le proprie radici nella seguente normativa:
DPR 275/99 Regolamento dell’Autonomia art.3 Legge n.107\15
INDICA
Art.3. comma 4.Il Piano Triennale dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico.
Il Piano è approvato dal consiglio diCircolo.
Art.3-comma1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le componenti,il Piano dell’Offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia . . educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
Le caratteristiche del contesto territoriale e scolastico. I principi e i valori che ispirano l’azione educativa. Le finalità e gli obiettivi formativi irrinunciabili. Fattori di qualità del servizio scolastico. Le modalità operative per garantire il diritto all’istruzione. Gli aspetti dell’organizzazione scolastica. Le iniziative di continuità orizzontale e verticale. La progettualità didattica del Circolo. Gli strumenti per la valutazione e l’autovalutazione d’Istituto.
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Le fonti d’ispirazione del nostro P.T.O.F. si basano sulla tradizione culturale dei due diversi ordini di scuola e su quanto sancito dalla Costituzione Italiana.
Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratoriall’organizzazione politica, economica esociale del Paese.
Articolo 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio
storico e artistico della Nazione
Articolo 34 La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti d’istruzione. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Articolo 33 L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Le fonti d’ispirazione del nostro P.T:O.F. si basano sulla tradizione culturale dei due diversi ordini di scuola e su quanto sancito dalla Costituzione
Italiana riguardo i rapporti tra Stato, Scuola, Lavoro, Cultura.
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IL CIRCOLO DIDATTICO VE IL TERRITORIO
Notizie storiche
Il Circolo didattico V “A. Gramsci”, è stato costituito nell’a. s. 2000-2001 dall’accorpamento didue plessi:
“A. Gramsci”,costruito negli anni ’60 e molti anni dopo consegnato come plesso al II Circolo
“G.Cirincione”;
“Emanuela Loi ”,costruito nel 1992, originariamente associato al III Circolo “L. Pirandello” e
successivamente al I Circolo “G. Bagnera”.
- Plesso”Guttuso”scuola dell’Infanzia,originariamente facente parti del III Circolo “L. Pirandello.
Il Circolo oltre i due plessi,comprende due sezioni della Scuola dell’Infanzia del plesso
“Guttuso”.
I Plessi si trovano ubicati sul lato orientale di un impianto urbanistico tracciato su due assi
principali, Corso Butera (asse Sud-Nord) e corso Umberto (asse Ovest-Est), punteggiato da
numerose ville settecentesche, testimonianza di antico fasto.
Maestosa, affascinante e impeccabile nella
sua monumentale architettura, situata su
un terrazzo naturale si erge Villa
Valguarnera, cui si accede da un lungo
viale che nel suoprimo tratto costeggia sul
lato Est il plesso “A. Gramsci” e sul lato
Ovest l’altra gemma, Villa Trabia costruita
su modello di stile settecento inglese, che
situata proprio di fronte al cortile di
ingresso del plesso “A. Gramsci”, regala
alla vista il godimento di un fantastico
scenario.
Poco distante si trova la villa di Bagheria
più famosa al mondo, Villa Palagonia:
straordinario monumento della civiltà
barocca europea, meta di tanti visitatori.
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NOI SIAMO QUI
Plesso
Guttuso
A BAGHERIA
Plesso Gramsci
oggi in
ristrutturazione
Casa della
fanciulla
Sede
provvisoria
Plesso Loi
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intitolato al famoso ideologo italiano, è situato proprio a
ridosso del muro che fiancheggia il viale di Villa
Valguarnera, tra l'imponente ingresso principale a Nord e
quello laterale ad Est, di poco più piccolo, che collegava la
villa con il Caffè House, pertinenza della stessa villa e un
tempo salotto all’aperto decorato con affreschi del Velasco.
Il plesso serve un quartiere residenziale sviluppatosi nel
periodo dell’abusivismo edilizio degli anni '60 e '70 e vi
converge con prevalenza un’utenza di estrazione socio-
culturale media, commercianti, impiegati pubblici e privati e liberi professionisti. In atto però
si deve constatare un aumento di alunni i cui genitori svolgono lavori saltuari o si ritrovano
disoccupati a causa di una crisi economica ormai non più latente.
L’edificio, in attesa di ristrutturazione, impiantato su un’area naturale digradante,
comprendeva 22 aule ed ambienti adattati a laboratori (di
manipolazione, multimediale, sostegno), biblioteca, saletta docenti, uffici
di segreteria e direzione, ed inoltre n. 4 sezioni di scuola dell’infanzia
ed una palestra coperta.
L’edificio, dichiarato pericolante, è stato evacuato nel mese di
dicembre 2006 perché vi fossero effettuati i lavori di ristrutturazione,
ma ancora oggi, non è stato riconsegnato all’utenza.
Le classi del plesso “A. Gramsci” sono ospitate in due distinti e separati edifici dell’Istituto
delle Suore Cusmaniane "Casa della fanciulla" in Via Gagini e in Via U. La Malfa.
Plesso A. Gramsci
Via U. La Malfa Scuola Infanzia Scuola Primaria
Aule n.4 - Sez. A-B-C-D n.3 classi -1A – 5^A – 5^B
Lab. Linguistico n. 1 - (B-1.B-FESR04 -POR – Sicilia 2011- 1726)
Via A. Gagini Scuola Primaria
Aule n. 6–classi2^A-2^B -3^A -3^B-4A^-4B^
Lab. Informatica n. 1
Lab. Scientifico n. 1
Lab. di musica n. 1
Biblioteca alunni n. 1
Plesso Guttuso
Aule Scuola Infanzia
n. 2 - Sez. H- I
Il plesso “A.
Gramsci”
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costruito sul terreno già parco verde di Villa
Trabia eintitolato alla agente di polizia uccisa insieme al suo collega Claudio Traina e al
magistrato Paolo Borsellino, al quale facevano da scorta, nell’agguato mafioso di Via
D’Amelio, a Palermo nel 1992, il plesso ha cominciato a funzionare nell’anno scolastico 1992/93
e vi sono attive due sezioni di scuola dell’infanzia e due corsi completi di scuola primaria.
Il plesso è situato tra una zona a edilizia residenziale e una zona a edilizia economico-
popolare, si trova a servire un’utenza eterogenea.
“Una struttura moderna ancora da completare…………………”
Fornito di impianto di riscaldamento, uscite di sicurezza e impianto antincendio, l’edificio si
eleva su tre piani: il semi-interrato che è tuttora allo stato grezzo;
Plesso E. Loi
Scuola Infanzia Scuola Primaria
Aule n. 3 - Sez. E -F – G n. 11 classi corsi G – H - I
Lab. Informatico n. 1
Lab. Scientifico n. 1
Ufficio di Direzione n.1
Uffici di segreteria n.1
Il plesso “Emanuela
Loi”
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LA VOCE DEL TERRITORIO
ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE
Nei due plessi gravita una popolazione di estrazione socio-culturale varia occupata
prevalentemente nel terziario (impiego, sia pubblico che privato, e piccolo commercio); solo
un'esigua percentuale è formata da liberi professionisti.
La maggior parte risiede proprio in quella parte nuova della città in cui l’urbanizzazione,
necessaria a contenere l’espansione crescente, ha preso il posto delle piantagioni di agrumi.
I nuovi quartieri hanno attratto la popolazione proveniente da fuori città mentre le vecchie
abitazioni adiacenti al centro storico, abbandonate ormai dai vecchi proprietari, hanno in parte
accolto famiglie con modeste risorse economiche e, in numero crescente, extracomunitari.
L’attuale situazione socio-economica, derivante dai flussi demografici avvenuti nel corso degli
ultimi decenni e dai cambiamenti del sistema economico, è espressione di contraddizioni che,
nello stesso tempo, manifestano la necessità di crescere nelle diverse dimensioni sociale,
economica e culturale.
Ciò ha portato ad una nuova realtà in cui, spesso, cultura e valori diversi, dovendo coesistere,
vengono a confronto.
Da un’attenta osservazione dell’utenza si è potuto
rilevare che, accanto a situazioni ambientali ed
educative quasi ottimali, esiste pure una difficoltà
diffusa nella gestione educativa dei figli e, talvolta,
anche scarsa percezione delle problematiche relative
agli stessi; ma ciò che si evidenzia con maggiore
frequenza è che tale difficoltà non sempre è legata a
livelli culturali o socio-economici più bassi. Si è
rilevato, infatti, che le condizioni economiche, se da
un lato consentono ai genitori di offrire ai figli più
opportunità culturali, non sempre facilitano il
dialogo: isolamento e solitudine emergono con forza, come espressione di modelli di stili di
vita familiari, determinando a volte quel disagio che si manifesta a seconda dei casi con la
disaffezione sociale, la mancanza dei dovuti stimoli emotivi o con comportamenti che
denotano tratti di personalità spiccatamente egocentrici, con implicita denuncia di una non
adeguata relazione genitori - figli.
Bisogno primario comune risulta quello di aver cura di uno sviluppo integrato della persona
nei suoi aspetti specifici e inscindibili:
AFFETTIVO- RELAZIONALE
COGNITIVA
ETICA SOCIALE
Area disviluppo
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Il V Circolo, sensibile alle richieste tanto esplicite quanto implicite della propria utenza, per
poter meglio rispondere alle domande che le nuove generazioni pongono, prendendo atto
delle istanze, delle problematiche sociali ed educative espresse dalle famiglie e dei
cambiamenti sociali in atto, si muove nella direzione del cambiamento, per dare significato
alla CULTURA, attraverso la ricerca continua di strategie e soluzioni che siano adeguate ai
nuovi bisogni, efficaci e trasferibili nella realtà.
Come prima risposta alla richiesta di servizi educativo-formativi e alle attese delle famiglie,
esso si adopera per una educazione integrata, capace di coniugare insegnamento didattico-
disciplinare e valori, agendo affinché gli allievi possano apprendere a:
superare i condizionamenti culturali, l’omologazione delle coscienze e il consumismo
dilagante;
riconoscere la “norma” come elemento regolatore;
superare le barriere della comunicazione;
guardare con tensione morale verso i valori positivi della nostra società;
sapere usare autonomia e discrezionalità;
conoscere e usare i nuovi alfabeti scientifici e tecnologici;
gestire e orientare il cambiamento;
vivere spazi aggregati.
Partendo dal recupero delle radici culturali e passando attraverso l’integrazione di culture
diverse e delle diversità, promuove:
lo sviluppo di linguaggi efficaci e di strumenti concettuali adeguati;
la capacità di affrontare e risolvere problemi;
l’esercizio del giudizio, della riflessione, della creatività;
la consapevolezza del proprio “ESSERE PERSONA”;
la tolleranza e l’accoglienza.
Gli alunni, guidati alla scoperta delle proprie radici e della propria identità culturale e sociale,
attraverso la cultura dell’impegno, della partecipazione, della legalità, della responsabilità
civile e sociale, impareranno a sviluppare il senso di appartenenza e di educazione alla
convivenza democratica, a comprendere, progettare e operare costruttivamente per il bene di
tutti e di ciascuno in un consapevole esercizio di diritti e doveri, da cui impareranno a rilevare
principi di giustizia e solidarietà. Essi saranno protagonisti e non semplici spettatori,
parteciperanno attivamente e completamente entrando nell’esperienza e confrontandosi con
gli altri.
Al fine di poter realizzare concretamente il successo formativo dei propri alunni, il V Circolo,
oltre ad avvalersi di tutte le risorse interne proprie, sia per offrire più opportunità che per
potere prevenire possibili rischi di dispersione, opera attivamente in rete con le altre scuole ed
istituzioni del territorio bagherese. Pertanto, aderisce alle scelte culturali e pedagogiche
operate nel territorio, curando i rapporti con l’Osservatorio per la dispersione, con l’ASL e
coinvolgendo nella propria attività, con diversi progetti extracurriculari, anche altre istituzioni
ed enti pubblici e privati.
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VISION
Le linee guida del V Circolo
Una scuola costruttiva... dove
i bambini apprendono
attraverso una costruzione attiva
e non una ricezione passiva di informazioni
Una scuola formativa ...dove promuovere tutte le dimensioni della
personalità del bambino.
Una scuola accogliente...dove favorire
ricche relazioni sociali.
Una scuola dialogante e
cooperante... con altre agenzie educative per costruire un
sistema formativo.
Una scuola organizzata...
dotata di ambienti funzionali con
orari e tipologie organizzative
flessibili.
Una scuola inclusiva...che
valorizza le differenze.
Una scuola partecipata...che favorisce
rapporti costruttivi con famiglie enti associazioni.
ORIENTAMENTO DELL’ISTITUTO
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MISSION
V CIRCOLO ” A. Gramsci”
Promuovere modalità ed
attività di accoglienza di
alunni ,docenti, personale
A.T.A., famiglie in un’ ottica
di collaborazione ed
appartenenza.
Attivare forme di attenzione
e metodologie inclusive per
gli alunni in situazione di
difficoltà e/o eccellenza.
Promuovere il raccordo tra i
due ordini di scuola
attraverso la realizzazione di
percorsi condivisi.
Realizzare le condizioni per
una formazione continua del
personale.
Realizzare trasparenza e condivisione
nella procedura di progettazione,
sviluppo del curriculo di classe e dei
P.D.P. e della VALUTAZIONE degli
alunni e del Sistema.
Facilitare la
conoscenza e l’utilizzo
delle TIC Promuovere e facilitare la
collaborazione con le
agenzie culturali,
amministrative, economiche
che vi operano per
migliorare ed ampliare
l’Offerta Formativa.
Promuovere la crescita della persona
attraverso percorsi che coinvolgano:
-la conoscenza e il gusto per la musica.
-lo sviluppo della coscienza del proprio
corpo.
-l’approccio ludico alla lingua inglese.
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L'AMBIENTE D’APPRENDIMENTO
La scuola, configurandosi come contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a
garantire il successo formativo per tutti gli alunni, nel rispetto della libertà di insegnamento:
valorizza le esperienze e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti
attua interventi adeguati nei riguardi delle diversità
favorisce l'esplorazione e la scoperta
incoraggia l'apprendimento collaborativo
promuove la consapevolezza del proprio modo di apprendere
realizza attività didattiche in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è la modalità di lavoro
che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità.
Il V Circolo "A. Gramsci", nella consapevolezza dell’importanza del ruolo primario che la
Scuola svolge per la formazione integrale ed armonica dell’uomo e del cittadino, preso atto
delle esigenze emerse dall’analisi dei bisogni e delle risorse a disposizione, si impegna a:
1) promuovere una cultura autenticamente democratica con presupposti scientifici, capace di
generare valori positivi quali:
● mentalità libere, divergenti, critiche;
● solidarietà, legalità, tolleranza;
● rispetto e tutela dell’ambiente naturale;
● rispetto e tutela del patrimonio storico, artistico e culturale;
● cambiamento come fattore di progresso nella storia;
2) mettere ciascun alunno in condizioni di vivere “il proprio essere oggi ragazzo e domani
uomo”, che lotta per non subire la “prevaricazione” e/o il “trascinamento” verso situazioni di
illegalità o di devianza dalle norme di convivenza sociale, morale e religiosa.
In questo percorso, accanto alla professionalità della scuola, sono necessarie altre
risorse fondamentali, che consistono nella condivisione del progetto educativo da
parte della famiglia e della società
La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire una efficace collaborazione
educativacon i genitori. Non si tratta solo di stringere rapporti nei momenti critici, ma di
costruire relazioni costanti che riconoscano i loro precisi ruoli e che si supportino
vicendevolmente nelle comuni finalità educative.
La scuola, attraverso l'elaborazione del patto di corresponsabilità previsto dal D.P.R. 21
novembre 2007 n.235 ed approvato dagli Organi Collegiali, sancisce questa condivisione sia
nel piano dell’offerta formativa che nel rispetto delle regole dell’Istituzione scolastica.
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PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
(Art. 3 del DPR 235 del 21 novembre 2007)
PREMESSA
Il patto di corresponsabilità è la dimensione metodologica ed operativa fondamentale a cui la
scuola intende ispirarsi per raggiungere i propri obiettivi ed il piano dell'offerta formativa ne è
la dichiarazione esplicita, formalizzata e partecipata.
Stipulato tra la scuola e la famiglia dell’alunno e redatto ai sensi del D.P.R. n. 235 del
21/11/2007,con cui si vogliono condividere, in forma scritta, i reciproci rapporti, i diritti e i
doveri che intercorrono tra la scuola e le famiglie.
La SCUOLA si impegna
a…
La FAMIGLIAsi impegna a… L’ALUNNO/A deve
impegnarsi a...
L’o
ffer
ta
form
ativ
a
garantire un piano
formativo teso alla
promozione della persona
in un ambiente educativo
sereno e stimolante.
prendere visione del Piano
dell’Offerta Formativa e
discuterne significato e
contenuto con i propri figli.
eseguire i compiti
richiesti
e rispondere
positivamente
alle sollecitazioni della
scuola.
I ra
pp
ort
i re
lazi
on
ali
favorevole all’ascolto e al
dialogo con alunni/e e
famiglie, anche al fine di
approfondire la reciproca
conoscenza in un contesto
idoneo a favorire
l’integrazione degli alunni
diversamente abili e a
promuovere iniziative di
accoglienza ed
integrazione degli alunni
stranieri.
valorizzare l’istituzione
scolastica,
instaurando un dialogo
collaborativo e costruttivo con i
docenti, nel rispetto delle loro
scelte educative e didattiche.
prendere coscienza dei
propri diritti/doveri
rispettando persone,
ambienti e attrezzature.
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Gli
in
terv
enti
e l
a p
arte
cip
azio
ne
attivare azioni concrete
per il recupero di
situazioni di ritardo, di
svantaggio e per la
promozione del merito e
dell’eccellenza;
garantire trasparenza
nelle valutazioni e
tempestività nelle
comunicazioni
mantenendo un costante
rapporto con le famiglie
imperniato sul reciproco
rispetto del ruolo;
applicare quanto
previsto nel Regolamento
interno d’Istituto.
rispettare l’istituzione
scolastica:
o garantendo l’assidua
frequenza dei propri figli alle
lezioni ed il rispetto degli orari
o partecipando attivamente alle
riunioni collegiali,
o informandosi costantemente
riguardo l’andamento
didattico/disciplinare dei
propri
figli,
o controllando puntualmente le
comunicazioni della scuola;
discutere, presentare e
condividere con i propri figli il
presente documento;
rispettare quanto previsto nel
Regolamento interno d’Istituto
e sensibilizzare i propri figli al
medesimo rispetto.
riferire, puntualmente,
in famiglia le
comunicazioni della
scuola;
partecipare
attivamente alla vita di
classe, anche
contribuendo allo
sviluppo di situazioni di
integrazione e solidarietà;
agire nel rispetto di
quanto previsto nel
Regolamento interno
d’Istituto.
Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che:
a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno possono dar luogo a sanzioni disciplinari;
b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio
della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR
235/2007);
c) il regolamento d’istituto, comprensivo di allegati, disciplina le modalità d’irrogazione delle
sanzioni disciplinari e d’impugnazione.
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ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
P. A. I.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
(Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e Circolare Ministeriale n. 8 del 06/03/2013)
PREMESSA
Il PAI nasce dalla volontà di attuare una scuola in grado di rispondere in modo adeguato a tutte
le difficoltà degli alunni al fine di prevenirle, ove possibile, diventando in tal modo scuola inclusiva per
tutti (Education For All - EFA) come stabilito dall’Unesco nel 2000, sebbene “la traduzione
pedagogica della definizione suddetta potrebbe essere quella dell’educazione per ciascuno.”
Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI)non è un documento “per gli alunni con bisogni
educativi speciali” ma uno “strumento di progettazione” dell’offerta formativa della scuola “in senso
inclusivo”; “è lo sfondo e il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di
ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni”.
In questa ottica sarebbe più corretto sostituire l’espressione “Bisogni Educativi Speciali
(BES)”con l’espressione “Diritti Educativi Essenziali”, per evitare di categorizzare le persone.
“È importante avere chiaro che l’espressione Bisogni Educativi Speciali non è una diagnosi,
non è una certificazione, non è uno stigma, ma è il riconoscimento del fatto che alcuni alunni possono
richiedere, nel corso della loro carriera scolastica, per tempi più o meno lunghi, una particolare
accentuazione della personalizzazione didattica, che resta fondamentale per ciascuno”.
Per evitare, dunque, ogni forma di categorizzazione è fondamentale individuare le situazioni
problematiche e le strategie per farvi fronte, qualificando le modalità di insegnamento, e “accrescere la
consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in
relazione alla qualità dei risultati educativi”.
Soltanto, infatti, eliminando le barriere alla partecipazione e all’apprendimento di ogni allievo, la
scuola sarà davvero inclusiva, garantirà a ogni alunno una “democratica formazione culturale di base e
una crescita affettivo – relazionale”, cioè ciascun discente potrà compiere la propria crescita personale
nel rispetto e nella valorizzazione delle proprie attitudini e delle risorse attive di apprendimento.
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SCOPI DEL PAI
Il Piano Annuale per l’Inclusività è il coronamento del lavoro svolto in ciascun anno scolastico e
costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’anno scolastico successivo.
La redazione del PAI e la relativa assunzione da parte del Collegio dei Docenti ha lo scopo di:
garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;
garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti
e del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale);
consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento
adottati nella scuola;
raccogliere i PEI ed i PDP in un unico archivio, possibilmente digitale;
fornire criteri educativi condivisi con le famiglie (una forte alleanza educativa con le famiglie è
condizione essenziale per la riuscita dei percorsi di personalizzazione).
È necessario, altresì, che nella scuola inclusiva POF e PAI siano in connessione tra loro.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Le argomentazioni mondiali sull’Education For All sono state recepite dal nostro Stato, che ha
introdotto il principio della personalizzazione con la Legge 53/2003, preceduta dalla Legge 517/1977 la
quale ha definito sia l’inclusione degli alunni con disabilità nella scuola comune sia il principio
dell’individualizzazione dell’insegnamento con nuovi criteri di valutazione.
La legge 170/2010 apre un diverso canale di cura educativa e concretizza i principi di
personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella Legge 53/2003, nella prospettiva della presa in
carico dell’alunno con BES da parte di tutti i componenti del Consiglio di classe e non solo
dall’insegnante per il sostegno.
Secondo la recente Direttiva Miur del 27/12/2012, nella categoria dei disturbi evolutivi
specificientrano a far parte, oltre ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), anche i deficit del
linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo, per la comune
origine nell’età evolutiva, anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività.
Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono
certificate ai sensi della Legge 104/92, non danno dunque diritto alle provvidenze ed alle misure previste
dalla stessa legge quadro e, tra queste, all’insegnante per il sostegno.
Secondo la Direttiva Miur del 27/12/2012, quindi, vi è la possibilità di estendere a tutti gli alunni
con Bisogni Educativi Speciali le misure previste dalla Legge 170/2010 per gli studenti con DSA,
prevedendo un percorso individualizzato e personalizzato e la redazione di un Piano Didattico
Personalizzato (PDP). Le condizioni ottimali per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento
sono determinate dalla sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata.
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MACROAREA BES
Con BES si intendono i Bisogni Educativi Speciali di un soggetto, ossia una qualsiasi difficoltà
evolutiva in ambito scolastico che, indipendentemente dalla sua eziologia (bio - strutturale, familiare,
ambientale, culturale, …), necessita di educazione speciale personalizzata.
Un BES è una difficoltà evolutiva che può manifestarsi entro i diciotto anni di vita del soggetto e
che coinvolge le relazioni educative, gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, lo sviluppo di
attività personali e la partecipazione ai vari ruoli sociali.
Nella macroarea BES, dunque, alla luce della normativa vigente e di quanto sopra indicato,
rientrano le seguenti sottocategorie:
ALUNNI DISABILI (tutelati dalla Legge 104 del 1992 che assegna loro, tra l’altro, l’insegnante
per il sostegno e obbliga i docenti alla stesura del PEI);
ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI, al cui interno vanno considerati gli
alunni con:
- DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), tutelati dalla Legge 170 del 2010, che
obbliga gli insegnanti alla stesura del PDP;
- deficit del linguaggio;
- deficit delle abilità non verbali;
- deficit della coordinazione motoria;
- alunni non compresi dalla Legge 104 ma da considerarsi tutelati dalla Legge 170 del
2010 e dalla Legge 53 del 2003; vige l’obbligo per gli insegnanti allo stesso trattamento
del DSA senza ulteriori precisazioni di carattere normativo.
ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIOSOCIO – ECONOMICO, LINGUISTICO –
CULTURALE (alunni stranieri); alunni non compresi dalla Legge 104 ma da considerarsi tutelati dalla
Legge 170 del 2010 e dalla Legge 53 del 2003; vige l’obbligo per gli insegnanti allo stesso trattamento
del DSA senza ulteriori precisazioni di carattere normativo.
Le situazioni sopra elencate sono diverse tra di loro, ma fanno emergere un dato che le accomuna
e le rende sostanzialmente uguali: il diritto, cioè, di tutti gli alunni a ricevere un’attenzione educativo –
didattica individualizzata/personalizzata ed efficace, al fine di garantire loro il successo formativo.
Gli alunni che rientrano nella macroarea BES hanno diritto a uno specifico piano:
Piano Educativo Individualizzato (PEI) a favore degli alunni con disabilità (ex art. 12, comma 5
della Legge 104 del 1992);
Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli alunni con DSA (ex art. 5 del DM n. 5669 del
12/07/2011 e punto 3.1 delle “Linee guida”) o con disturbi riconducibili (ex punto 1 della Direttiva
Ministeriale del 27/12/2012);
Piano Didattico Personalizzato (PDP) per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati
alle lettere “A” e “B”.
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LA SCUOLA INCLUSIVA
Una scuola è inclusiva quando è in grado di accogliere le diversità - differenze e di costruire
percorsi individualizzati, di prevedere nella quotidianità azioni da compiere, interventi, progetti e
quando è in grado di dare risposte precise ad esigenze educative individuali. Una risposta veramente
inclusiva è un’offerta formativa individualizzata, perché l’inclusione è un concetto più ampio rispetto a
quello dell’inserimento e dell’integrazione.
Al riguardo si riporta il Profilo dei docenti inclusivi, tratto dal documento della European
Agency for Development in Special Needs Education del 2012. Tale profilo viene puntualizzato in
quattro valori:
(saper) valutare la diversità degli alunni: la differenza tra gli alunni è una risorsa e una
ricchezza;
sostenere gli alunni: i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli
studenti;
lavorare con gli altri: la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i
docenti;
aggiornamento professionale continuo: l’insegnamento è una attività di apprendimento e i
docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.
È importante anche ricordare che, come si evince dagli studi condotti, gli alunni con problemi
di apprendimento:
sono facilitati dalla strutturazione dei contesti e della presentazione dei contenuti
dell’apprendimento affinché risultino chiaramente percepibili, scanditi in fasi, riassunti in
cartelloni, tabelle, mappe, schemi;
sono facilitati se la strutturazione delle presentazioni e dei compiti è tale da guidarli ad una
corretta percezione di ciò che veicola l’informazione principale;
sono facilitati dalla presentazione di pochi obiettivi per volta, presentati a piccole unità, di
frequente ripetute con leggere varianti;
devono essere guidati alla generalizzazione, all’astrazione e alla formazione dei concetti
attraverso passi ben calibrati e consolidati con cura;
sono facilitati se affrontano argomenti concreti che ben conoscono e che li interessano e di cui
possono fare esperienza concreta;
devono essere sostenuti nei passi per cui il supporto è necessario e soltanto per il tempo
necessario, al fine di consentire loro la conquista dell’autonomia;
devono essere elogiati per ogni piccola conquista, fortificando l’autostima e il ruolo sociale
anche nei confronti dei compagni;
devono essere sostenuti nell’uso del linguaggio, insegnando loro sia l’uso funzionale del
linguaggio nei vari contesti sia l’espressione dei sentimenti, delle emozioni, delle sensazioni e
delle riflessioni personali;
devono imparare a trasferire competenze tra campi affini, a stabilire relazioni d’ordine e di
equivalenza, a comprendere i rapporti di causa/effetto, le successioni temporali,
l’organizzazione spaziale e le sue rappresentazioni;
devono essere guidati a potenziare le capacità di attenzione e di memoria a breve e lungo
termine;
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devono essere guidati a comprendere la complessità delle relazioni umane, di chi fidarsi, a chi
chiedere aiuto in caso di bisogno, come comportarsi in situazioni di rischio (gli adolescenti con
difficoltà intellettive sono più esposti ai rischi di abuso e di violenze).
È importante, altresì, che i docenti e i Consigli di classe affinino “la capacità di lavorare sul
singolo allievo e di descrivere puntualmente il processo educativo e didattico”. Una programmazione
personalizzata contiene:
la descrizione accurata della situazione dell’alunno, evidenziando i suoi punti di forza, le sue
abilità e le capacità presenti;
la descrizione dello stile di apprendimento dell’alunno per adattarvi lo stile di insegnamento;
l’individuazione degli interessi e delle predisposizioni (aree di vocazionalità) su cui far leva per
facilitare l’apprendimento;
la segnalazione di eventuali difficoltà o problemi attraverso accurate descrizioni di
comportamenti osservabili e dei contesti in cui si realizzano, anch’essi descritti con precisione;
la descrizione delle situazioni e delle condizioni che favoriscono le performance
positivedell’allievo quanto quelle che ne condizionano negativamente i risultati;
l’individuazione degli ambiti di lavoro per l’anno scolastico, degli obiettivi, dei contenuti e dei
metodi per raggiungerli;
le modalità di verifica e di valutazione dell’efficacia del lavoro svolto e l’eventuale modifica
degli aspetti che non hanno fornito i risultati sperati.
Affinché l’individuazione degli alunni con BES non si riduca a una semplice e negativa
categorizzazione, è importante che nella riflessione collegiale gli insegnanti effettuino la
personalizzazione del curricolo rispettando le seguenti indicazioni:
identificare i contenuti essenziali delle discipline;
scegliere obiettivi realistici che l’alunno possa effettivamente raggiungere;
scegliere obiettivi significativi che abbiano rilevanza per l’alunno, anche in vista della vita
adulta;
scegliere obiettivi razionali di cui l’alunno possa comprendere e condividere il significato e la
rilevanza;
definire un curricolo funzionale che miri ai diritti educativi essenziali, per la qualità della vita
presente e futura dell’allievo.
La personalizzazione del curricolo permette di garantire la cosiddetta speciale normalità, che
risponde a due bisogni fondamentali dell’alunno in difficoltà: da un lato, il bisogno di normalità e di
appartenenza, cioè di fare le stesse attività didattiche dei compagni, e, dall’altro, il bisogno di specialità,
cioè di fare le attività che la specifica condizione richiede.
IL NOSTRO PAI
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Il PAI del V Circolo Didattico “A. Gramsci”, nel rispetto di quanto sopra evidenziato, intende
tenere conto dei cinque pilastri dell’inclusività:
Individualizzazione;
Personalizzazione;
Strumenti compensativi;
Misure dispensative;
Impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali.
In una scuola inclusiva “si deve già sapere prima che cosa si deve fare” quando ci sono alunni
con BES; dunque, è necessario conoscere preventivamente:
le varie tipologie di BES;
le risorse e le strategie necessarie per intervenire nei confronti di tali alunni con prospettive di
successo formativo.
Il primo momento del processo inclusivo dell’alunno con BES è il riconoscimento formale (con
verbalizzazione motivata) da parte del Consiglio di classe.
Per l’individuazione dei Bisogni Educativi Specifici, in mancanza di indicatori oggettivi, è
utilizzata la conoscenza degli alunni basata sui bisogni, sulle difficoltà apprenditive o relazionali emerse
nel corso dell’anno scolastico; a tal fine è stata elaborata un’apposita griglia di rilevazione
(ALLEGATO 1) distribuita a tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia.
Al riguardo è necessario che sin dalla scuola dell’infanzia, sebbene essa non sia dell’obbligo, la
presenza di alunni con difficoltà di diversa tipologia sia presa in considerazione e attentamente
monitorata, al fine di consentire gli opportuni interventi educativi nonché il loro positivo inserimento
nella prima classe della scuola primaria, nell’ottica della continuità educativa; tuttavia accade sovente
che in detta classe prima gli alunni manifestino delle problematiche, che non sempre sono state
condivise tra gli insegnanti della scuola dell’infanzia e quelli della scuola primaria.
Successivamente è stato redatto il format del Piano Didattico Personalizzato sia per la scuola
primaria (ALLEGATO 2) sia per la scuola dell’infanzia (ALLEGATO 3) e distribuito ai docenti delle
rispettive classi e sezioni, ai quali è stato offerto anche un supporto per la compilazione del format.
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Sostegno e integrazione degli alunni diversamente abili
IL GRUPPO MISTO
Genitori
Équipe A.S.P.
Docenti
LA FAMIGLIA
LA SCUOLA
Competenza
pedagogica
Programmazione
didattica
individualizzata
L’A.S.P. Medici specialisti
Consultorio
Poliambulatorio
Ėquipe multidisciplinare
Prognosi pedagogica diagnosi funzionale
piano personalizzato (PEI)
L’alunno
diversamente
abile
L’ENTE LOCALE
IL CENTRO A.I.A.S.
Competenza
riabilitativa
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L’ articolo 5 della Costituzione, in merito ai diritti della persona disabile, fissa i seguenti
principi generali:
Assicurare la prevenzione, la diagnosi e la terapia precoce delle minorazioni.
Garantire l’intervento dei servizi terapeutici e riabilitativi.
Assicurare alla famiglia un’informazione sanitaria e sociale.
Garantire un adeguato sostegno psicologico e psico-pedagogico.
Per un pieno inserimento nel contesto della vita, occorre dunque che il bambino diversamente
abile trovi quei supporti a lui necessari nella famiglia, presso i servizi socio-sanitari e a scuola. In verità, il problema dell’integrazione è complesso e non certamente da limitare ad una semplice
“socializzazione”, collocando l'aspetto dell'apprendimento delle conoscenze e formativo delle abilità e
competenze in posizione subordinata. Affinché la disabilità, spesso associata allo svantaggio sociale,
non si trasformi in disuguaglianza, la scuola ha il dovere di attivare percorsi didattici finalizzati al
superamento di ogni forma di emarginazione, lavorando in stretta collaborazione con le altre istituzioni.
Una vera integrazione va, infatti, realizzata nel tempo attraverso il perseguimento di “obiettivi formativi
appropriati”, che vanno riferiti al concetto più ampio di educazione, intesa come “promozione umana”.
Consapevole di tutto questo il V Circolo, tenendo in considerazione i bisogni dei bambini con disabilità
per disturbi pervasivi dello sviluppo e con svantaggio socio-economico, già da diversi anni ha attivato
una fitta rete di rapporti con l’ASL, con l’Amministrazione comunale e le
Associazioni di volontariato, per potere offrire le migliori opportunità atte a
favorire l’integrazione per un effettivo successo scolastico.
Sin dal primo ingresso nella scuola dell’infanzia e successivamente nella
primaria, a scadenze periodiche, gli interventi di sostegno e le attività di
integrazione che la nostra scuola mette in atto si articolano nelle seguenti azioni:
Indagine conoscitiva sugli alunni diversamente abili e/o con disagio, mediante
o osservazione diretta dell’ alunno
o somministrazione di prove e test d’ ingresso
o colloqui con i genitori e individuali;
Presa visione delle “diagnosi funzionali”
Programmazione personalizzata parallela a quella curriculare
Profilo dinamico funzionale
Raccordo e coordinamento con équipe psicopedagogica dell’ASL sugli interventi educativi
Counseling psicopedagogico
Raccordo e coordinamento con l’Ente locale per il servizio di assistenza e la fornitura di
mezzi e supporti appropriati
Verifiche periodiche mensili, quadrimestrali e finali
I risultati finora conseguiti con l’ausilio di valide risorse umane saranno certamente potenziati
e migliorati grazie all’aiuto di attrezzature tecniche e sussidi didattici specifici acquistati con
finanziamento derivato dal progetto “Scopro le mie abilità”, con il quale la scuola ha
partecipato al progetto nazionale “E-inclusion” lanciato nell'a. s. 2005/2006 dal MIUR, proprio
per attivare interventi mirati all’integrazione dei disabili.
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IL CURRICOLO VERTICALE D’ISTITUTO
Il curricolo verticale d’Istituto è il nucleo didattico del PTOF in quanto presenta le scelte educative e
didattiche della scuola, descrive e organizza gli elementi essenziali dell'intero percorso proposto
dalla nostra realtà scolastica e declina le competenze in uscita riferite ai due ordini di scuola, in
linea con le Indicazioni Nazionali e con il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento
permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea ( Raccomandazione
del 18/12/2006).
Il curricolo verticale si propone di:
Promuovere il raccordo tra i due ordini di scuola attraverso un lavoro in
continuità, che utilizzi un comune filo conduttore metodologico, relativo ai Campi
di Esperienza della scuola dell’infanzia e alle discipline di scuola primaria nel rispetto
della specifica identità pedagogica degli alunni;
Facilitare il passaggio dell’alunno da un ordine di scuola all’altro
Consolidare il confronto metodologico e culturale tra professionisti della scuola che permetta la
realizzazione di percorsi condivisi.
Avviare nel tempo la costruzione di prove di verifica standardizzate relative al
processo di insegnamento – apprendimento.
Le Competenze-chiave sono una combinazione di conoscenze, abilità e
attitudinitrasversali e rappresentano, come recita il testo europeo, strumenti
fondamentali per la realizzazione, lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva e
l’inclusione sociale degli studenti. Tale competenze, in una prospettiva di
educazione permanente, sono considerate le competenze utili per tutto l’arco della
vita
COMPETENZA
MATEMATICA E
COMPETENZA IN
SCIENZE
E TECNOLOGIA
CONSAPEVOLEZZA ED
ESPRESSIONE
CULTURALE
SPIRITO DI INIZIATIVA
E IMPRENDITORIALITA’
COMUNICAZIONE
NELLA
MADRELINGUA
COMUNICAZIONE
NELLE LINGUE
STRANIERE
COMPETENZE
SOCIALI E CIVICHE
COMPETENZA
DIGITALE
IMPARARE AD
IMPARARE
“CITTADINANZA”
Correlata alle 8 competenze
chiave da acquisire al termine
dell’istruzione obbligatoria
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-Ascolta, comprende e racconta tenendo conto della successione temporale. -Comunica con i pari e gli adulti esperienze personali.
Comunicazione
in
madrelingua
-Ascolta, legge e comprende testi, cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.
-Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli
-Padroneggia ed applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso e ai principali connettivi.
-Identifica le caratteristiche essenziali di un brano e sa farsi accompagnare nell’analisi delle parole a lui più accessibili per collegarle alla propria esperienza.
-Scopre l’esistenza e l’uso di
lingue diverse.
- Comprende frasi di uso
frequente.
Comunicazione
nelle
lingue straniere
- E’ consapevole che nella
comunicazione sono usate varietà
diverse di lingua e lingue
differenti (plurilinguismo).
- Comprende brevi messaggi orali
e scritti.
-Descrive, in modo semplice,
aspetti del proprio vissuto e del
proprio ambiente ed elementi che
si riferiscono a bisogni
immediati.
-Individua alcuni elementi
TRAGUARDI SCUOLA DELL' INFANZIA
COMPETENZE CHIAVETRAGUARDI SCUOLA
PRIMARIA
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culturali e coglie rapporti tra
forme linguistiche e usi della
lingua straniera.
-Raggruppa e ordina oggetti e
materiali secondo criteri diversi,
ne identifica alcune proprietà,
confronta e valuta quantità;
utilizza simboli per registrare;
esegue misurazioni usando
strumenti alla sua portata.
-Osserva il proprio corpo, le sue
trasformazioni, i fenomeni
naturali e gli organismi viventi.
-Pone domande, formula e
confronta ipotesi, verifica
soluzioni.
Competenza
matematica
e competenze
di base
in scienza
e tecnologia
- Costruisce ragionamenti
formulando ipotesi, sostenendo le
proprie idee e confrontandosi con
il punto di vista altrui.
- Riconosce ed utilizza
rappresentazioni diverse di
oggetti matematici (numeri
naturali, decimali, frazioni,
percentuali, scale di riduzione,
…).
● - Sviluppa un
atteggiamento positivo rispetto
alla matematica, attraverso
esperienze significative.
- Esplora i fenomeni con un
approccio scientifico: osserva e
descrive lo svolgersi dei fatti,
formula domande, anche sulla
base di ipotesi personali, propone
e realizza semplici esperimenti.
- Conosce alcune processi di
trasformazione di risorse e di
consumo di energia e del relativo
impatto ambientale.
- Conosce ed utilizza semplici
oggetti e strumenti di uso
quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione principale
e la struttura e di spiegarne il
funzionamento.
-Sviluppa il senso dell’identità
personale e acquisisce sicurezza e
fiducia nelle proprie capacità.
-Si confronta e riconosce la
reciprocità di attenzione tra chi
parla e chi ascolta.
-Partecipa a scambi comunicativi
(conversazione, discussione di
classe o di gruppo) con compagni
ed insegnanti, rispettando il turno
e formulando messaggi chiari e
pertinenti, in un registro il più
possibile adeguato alla
situazione.
-Riconosce ed esplora in modo
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- Diventa consapevole dei
propri diritti e
doveri, delle regole del
vivere insieme e
si apre al confronto con altre
culture e
costumi.
- Pone domande sui temi
esistenziali e
religiosi, sulle diversità
culturali, su ciò
che è bene o male, sulla
giustizia.
Competenze
sociali
e
civiche
via via più approfondito le tracce
storiche presenti nel territorio e
comprende l’importanza del
patrimonio artistico e culturale.
-Individua le relazioni tra gruppi
umani e contesti spaziali.
-Identifica nella Chiesa la
comunità di coloro che credono
in Gesù Cristo e si impegnano per
mettere in pratica il suo
insegnamento.
-Riconosce alcuni essenziali
principi relativi al proprio
benessere psico-fisico, legati alla
cura del proprio corpo.
-Comprende, all’interno delle
varie occasioni di gioco-sport, il
valore delle regole e l’importanza
di rispettarle.
-Si esprime in modo creativo e
personale utilizzando il disegno e
materiali plastici con
intenzionalità e ricchezza di
particolari.
-Apprezza spettacoli di vario tipo
(teatrali, filmati, documentari,
musicali, ecc.) esprimendo
semplici giudizi.
-
-Riconosce ed esplora suoni
e rumori naturali ed
artificiali
presenti nei vari ambienti.
- Collega canti, musiche e
suoni alla
gestualità e ai movimenti del
corpo.
Consapevolezza
ed
espressione
culturale
-Esplora diverse possibilità
espressive della voce, di oggetti
sonori e strumenti musicali,
imparando ad ascoltare se stesso
e gli altri.
-Esegue, da solo e in gruppo,
semplici brani vocali o
strumentali, appartenenti a generi
e culture differenti.
-Ascolta, interpreta e descrive
brani musicali di diverso genere.
-E’ in grado di osservare,
esplorare, descri- vere e leggere
immagini e messaggi
multimediali.
-Conosce i principali beni
artistico-culturali presenti nel
proprio territorio e manifesta
sensibilità e rispetto per la loro
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-Vive pienamente la propria
corporeità, ne percepisce il
potenziale comunicativo ed
espressivo, adotta pratiche
corrette di cura
di sé e di sana
alimentazione.
-Prova piacere nei giochi di
movimento, nella danza, nella
comunicazione espressiva.
-Organizza il movimento in
modo coordinato in funzione di
uno scopo.
salvaguardia.
-Si confronta con l’esperienza
religiosa e distingue la specificità
della proposta di salvezza del
Cristianesimo.
-L’alunno acquisisce
consapevolezza di sé attraverso la
percezione del proprio corpo, la
padronanza degli schemi motori e
posturali.
-Utilizza il linguaggio corporeo e
motorio per comunicare i propri
stati d’animo.
- Mostra interesse e curiosità per
macchine e strumenti tecnologici
e ne sperimenta i possibili usi.
Competenze digitali
-Produce semplici modelli o
rappresentazioni grafiche del
proprio operato, utilizzando
elementi del disegno tecnico o
strumenti multimediali.
-Assume e porta a termine
compiti ed iniziative.
-Pianifica ed organizza il proprio
lavoro, realizza semplici progetti.
-Trova soluzioni a problemi di
esperienza.
-Esprime valutazioni sul proprio
lavoro e sulle proprie azioni.
Spirito di
iniziativa
e
imprenditorialità
-Sperimenta, in forma
semplificata e progressivamente
sempre più complessa, diverse
gestualità tecniche.
-Sviluppa atteggiamenti di
curiosità e modi di guardare il
mondo che lo stimolano a cercare
spiegazioni di quello che vede
succedere.
-Trova da varie fonti (libri,
internet, discorsi degli adulti,
ecc..) informazioni e spiegazioni
sui problemi che lo interessano.
-Riesce a risolvere facili problemi
in tutti gli ambiti di contenuto,
mantenendo il controllo sia sul
processo risolutivo, sia sui
risultati. Descrive il
procedimento seguito e riconosce
strategie di soluzione diverse
dalla propria.
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CAMPI DI ESPERIENZA
Il sé e l’altro
Il corpo e il movimento
Immagini, suoni, colori
I discorsi e le parole
La conoscenza del
mondo
DISCIPLINE
Italiano
Lingua Inglese
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Musica
Arte e Immagine
Educazione Fisica
Tecnologia
Religione Cattolica
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA- DIDATTICA E VALUTAZIONE
La programmazione didattica ed educative tiene nella dovuta considerazione l’attuale
contesto normativo derivante dalle disposizioni nelle Indicazioni nazionali ” di cui al D.M.
254/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013. della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo di istruzione, che definiscono i traguardi che gli allievi devono raggiungere.
LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA definisce le scelte relative agli obiettivi fondamentali
della scuola: formativi, culturali e sociali
LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA costituisce il progetto didattico della scuola che con
riferimento al Curricolo verticale declina gli obiettivi di apprendimento, le abilità e le conoscenze
dei campi di esperienza per la Scuola dell’Infanzia e delle discipline per la Scuola Primaria ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
L’attività didattica- educativa dei singoli è orientata alla qualità dell’ apprendimento di ciascuno
alunno.
I campi di esperienza e le discipline, stabilite nelle Indicazioni Nazionali, concorrono alla promozione di
un processo di insegnamento-apprendimento unitario e all’acquisizione di efficaci competenze per la
formazione di un cittadino attivo e consapevole.
In quest’ottica la Cittadinanza e Costituzione diventa trasversale a tutte le discipline di insegnamento.
SCUOLA DELL’INFANZIA SUOLA PRIMARIA
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SCHEDA PROGETTUALE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
Vedi indicazioni nazionali per il
curricolo
2012
OBIETTIVI SPECIFICI
In base agli argomenti
trattati relativi alle classi
ABILITA’/CONOSCENZE
CONTENUTI
Conoscenze
Abilità
Comporta-
mento
Relazio-
nalità
Parteci-
pazione
Impegno
Autonomia
Assunzione
di
Responsa-
bilità
Osserva-
zioni
Esercita-
zioni
Prove: - orali
- scritte
- pratiche
Diversi per
disciplina
…………
…
…………
..
…………
..
…………
..
…………
..
Ascolto
attivo
Circle-time
Role play
Immagi-
nazione
guidata
Laboratori
disciplinari
Simulazioni
………….
Dichiarative:
……
……
Procedurali
……
…
Disciplinari
…………
…………
Trasversali
Strumentali
leggere
- scrivere
Operazionali
- ipotizzare
- analizzare
Logico-
culturali
Organizzarele
conoscenze
…………
-Accoglienza
Brainstorming
- Flessibilità
-Problem-
solving
-Ricerca-
azione
-Cooperative
learning
Soluzioni Organizzative
A gruppo :
- Intero
- Piccolo
- elettivo
- di compito
- di livello
B Spazi :
- aula
- laboratorio
- palestra
- luoghi esterni
Italiano
Storia
Geografia
Musica
Arte-
Immagine
Scienze
Matematica
Tecnologia
Ed. Fisica
Inglese
Religione
Valutazione
livelli di:
Verifiche conoscenz
e /abilità
Mezzi Strumenti
quali
Attività
Esercizi
Laboratori
Conoscenze
Scelte col
criterio
della
gradualità
Abilità
Scelte col
criterio
della
gradualità
Metodologia
diapproc
cio
Disciplina/e
–
Relazione educativa
Interazione Docente/i – Discente/i
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VALUTAZIONE E STRUMENTI DI VERIFICA
Il limite maggiore della valutazione tradizionale sembra collocarsi “in ciò che” essa intende
e riesce a valutare. Valutando ciò che un ragazzo “sa”, si controlla e si verifica la
“riproduzione” ma non la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza e neppure la
“capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta (Comoglio).
Il regolamento per la valutazione (D. P. R. n. 122 del 22 giugno 2009) ribadisce che la
valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente,
nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle
istituzioni scolastiche e costituisce un momento rilevante nel progetto formativo di ogni
alunno, parte basilare del curricolo in quanto si collega alle mete ed alle finalità in esso
delineate, nonché ai processi ed alle esperienze di
apprendimento messi in atto.
Nella scuola Primaria, più che sommativa la valutazione deve essere formativa, deve
incoraggiare, promuovere l'impegno successivo. Va spiegata ad alunni e famiglie sia per i
criteri adottati sia nell'esito che deriva dall'adozione di quei criteri.
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il
rendimento scolastico complessivo degli alunni e concorre, con la sua finalità formativa
attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi
di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al
successo formativo.
LA VALUTAZIONE E’:
FORMATIVA perché deve attivare processi di autovalutazione per favorire il
processo
di autostima di ogni singolo alunno, al fine di fare acquisire un buon concetto
di sé e garantire un effettivo “star bene a scuola”.
DINAMICO-ORIENTATIVA in quanto prevede un punto di partenza, un percorso
di progettazione, un punto di arrivo, fornendo così informazioni sul processo di
apprendimento e permettendo ai docenti di progettare nuovi interventi didattici, per
far conseguire il successo formativo di ciascun alunno.
OMOGENEA poiché richiede da parte del Collegio Docenti condivisione di finalità,
criteri e metodologie educative.
PERSONALIZZATA perché rispetta ritmi, tempi e potenzialità di apprendimento
del singolo alunno
TRASPARENTE perché vengono comunicati e descritti alle famiglie: gli obiettivi di
apprendimento, i criteri, le modalità di valutazione, nonché l’andamento scolastico
dei propri figli; viene attuato inoltre un confronto tra insegnanti e genitori rispetto
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ad atteggiamenti e comportamenti del bambino nei diversi contesti.
CERTIFICATIVA in quanto vengono comunicati ad alunni e famiglie gli esiti
conseguiti,
con voti in decimi e giudizio globale, riportati nel documento di valutazione.
La verifica e la valutazione sono dunque atti imprescindibili della prassi didattica, presenti
in tutti i momenti del percorso curricolare e che, nell’aspetto formativo, oltre che in quello
conoscitivo o consuntivo, trovano la loro maggiore valenza.
La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai
docenti di:
- soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando;
- adeguare tempestivamente la proposta didattica;
- stabilire il livello delle competenze raggiunte;
- determinare la validità delle scelte didattiche adottate.
Nella Scuola dell’Infanzia gli strumenti di valutazione fanno riferimento soprattutto
all’osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze.
Nella Scuola Primaria i docenti elaborano una tipologia differenziata di prove di verifica
degli apprendimenti: prove scritte, orali, strutturate o semistrutturate, in ingresso, in
itinere e finali.
Tali prove consentono di fare il punto della situazione e, se necessario, di attivare
interventi individualizzati; per l’alunno rappresentano un momento di riflessione sul
proprio processo formativo, per maturare una migliore consapevolezza di sé e del proprio
modo di apprendere nell’intento di migliorarsi.
La famiglia, che in itinere prende visione delle prove di verifica scritte, viene informata dei
risultati del percorso formativo dell’alunno sia al termine di ogni quadrimestre con la
consegna del documento di valutazione che nei colloqui individuali programmati.
Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva il comma 1 bis dell’art. 3 della
Legge169/03 e il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 prevedono la possibilità di non
ammissione di un alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da
specifica motivazione, con decisione assunta all’unanimità dai docenti del consiglio di
classe.
Gli insegnanti del Circolo, per classi parallele e per disciplina concordano le prove
strutturate relative all’Italiano, alla Matematica per tutte le cassi e all’Inglese dalla classe
terza. Condividono, inoltre, a livello collegiale il criterio per la tabulazione dei dati con i
voti in decimi, le tipologie di items e stabiliscono il tempo per la somministrazione delle
prove.
STESURA DELLE DOMANDE
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La scelta e la stesura delle domande (item) rappresenta uno dei momenti più delicati
nella costruzione di una prova oggettiva; gli items, in effetti, possono differire tra
loronotevolmente per il modo con cui stimolano le risposte. Per questo sono state messe a
punto alcune norme generali che è opportuno seguire per evitare che le risposte siano
dipendenti da fattori non collegati alle componenti specifiche che si in tendono indagare
con una prova oggettiva di profitto:
Al fine di evitare ambiguità, il linguaggio da utilizzare nella presentazione dei quesiti
(item) deve essere chiaro, preciso ed adeguato al livello culturale del gruppo cui la prova è
destinata.
TIPOLOGIE DI ITEMS
Le prove oggettive possono differenziarsi anche in relazione al tipo di item utilizzato.
E' infatti possibile ricorrere a quesiti del tipo: Vero/falso, a scelta multipla,
completamento, corrispondenza.
MODALITA’ e CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE CON VOTO IN
DECIMI
Si stabilisce il NUMERO TOTALE dei quesiti richiesti da ogni prova.
Si conta il NUMERO delle RISPOSTE ESATTE, lo si moltiplica X100 e si divide il risultato
ottenuto per il NUMERO TOTALE dei quesiti richiesti dalla prova.
A = NUMERO TOTALE dei quesiti della prova
B = NUMERO RISPOSTE ESATTE
VOTO = ( B X 100 ) : A
ESEMPIO:
A = 30
B = 21
VOTO = (21 X 100 ) : 30= 2 100 : 30 = 70 %
che nella griglia corrisponde al voto 7.
% Decimi
0 a 48 4
49 –50 –51 –52 -53 5
54–55 –56 –57-58 5 1/2
59 –60 –61 –62-63 6
64–65 –66 –67 -68 6 1/2
69 –70 –71–72 -73 7
74 –75–76 –77-78 7 1/2
79 –80–81 –82-83 8
84–85–86–87- 88 8 1/2
89 –90 –91–92-93 9
94–95– 96–97-98 9 1/2
99 - 100 10
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Pagina 36 di 131
CRITERI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI
Il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 , art. n.2 commi 2 e 4 conferma che “I voti numerici
attribuiti nella valutazione periodica e finale sono riportati anche in lettere nei documenti
di valutazione degli alunni. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è
espressa senza attribuzione di voto numerico.”
La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste
dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte
sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi.
La valutazione del comportamento degli alunni è espressa collegialmente da tutti i docenti
contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate
dal Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione.
Nella formulazione dei criteri per l’attribuzione dei voti numerici, il Collegio dei docenti
ha deliberato che non si contemplano voti inferiori al 5 perché nell’ottica di una
valutazione formativa e in considerazione dell’età evolutiva degli alunni, si intende
promuovere il più possibile l’autostima e la fiducia in sé nei bambini.
Criteri
La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata collegialmente dai
docenti contitolari della classe ed è espressa con voto in decimi.
I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli
alunni.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste
dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte
sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica viene espressa senza
attribuzione di voto numerico, ma con un giudizio sintetico.
La valutazione del comportamento degli alunni è espressa collegialmente da tutti i docenti
contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate
dal Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione.
Al termine dell’anno conclusivo della scuola primaria, la scuola certifica i livelli di
apprendimento raggiunti da ciascun alunno.
In quanto strumento determinante di “regolazione” dell’attività didattica e della
progettazione degli interventi scolastici, poiché valutare significa costruire, la valutazione,
tenendo fuori comportamenti umorali e preconcetti si atterrà ai principi di:
equità
oggettività
coerenza rispetto agli obiettivi prefigurati nella programmazione
validità ed attendibilità delle prove di verifica
trasparenza e garanzia di corretta e completa informazione ai genitori circa l’andamento
scolastico degli alunni.
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VOTO CRITERI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI
10
OTTIMO
ECCELLENTE
Completo e personale raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia.
S’impegna con determinazione, continuità, spirito critico e ideativo.
Usa in modo corretto e logico – razionale linguaggi specifici, strumenti e
procedure.
Comprende, applica e organizza le conoscenze, approfondisce i contenuti in
modo personale.
Si esprime in modo ricco e appropriato utilizzando, con disinvoltura, una
terminologia specifica.
9
DISTINTO
PIÙ CHE BUONO
Completo raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia.
S’impegna con serietà e costanza.
Usa in modo corretto e razionale linguaggi specifici, strumenti e procedure.
Comprende e applica le conoscenze in modo autonomo, conosce in modo
approfondito i contenuti.
Si esprime in modo preciso e appropriato utilizzando una terminologia
specifica.
8
BUONO
Complessivo raggiungimento degli obiettivi e buona autonomia operativa.
S’impegna con regolarità.
Usa in modo corretto linguaggi specifici, strumenti e procedure.
Comprende in modo agevole, conosce e organizza i contenuti in modo
adeguato.
Si esprime in modo fluido con terminologia corretta e adeguata.
7
PIÙ CHE
SUFFICIENTE
DISCRETO
SODDISFACENTE
Raggiungimento sostanziale degli obiettivi con soddisfacente autonomia
operativa.
S’impegna con discreta regolarità.
Usa in modo adeguato linguaggi specifici, strumenti e procedure.
Si esprime in modo adeguato con terminologia generalmente corretta.
6
SUFFICIENTE
Raggiungimento degli obiettivi fondamentali e una incerta autonomia
operativa.
S’impegna in modo essenziale e/o discontinuo.
Usa linguaggi specifici di base e strumenti in modo non sempre corretto.
Comprende globalmente e conosce gli elementi essenziali delle discipline.
Si esprime in modo incerto con terminologia generica.
5
MEDIOCRE
Parziale raggiungimento degli obiettivi minimi con limitata autonomia
operativa.
S’impegna in modo inadeguato.
Pagina 38 di 131
Non usa in modo sufficiente linguaggi specifici di base e strumenti.
Comprende semplici informazioni, conosce i contenuti in modo lacunoso.
Fatica a esprimersi anche con l’aiuto dell’insegnante.
4
SCARSO
Mancato raggiungimento degli obiettivi minimi, non sa orientarsi
autonomamente nelle situazioni proposte, anche semplici.
Non s’impegna e non studia, presenta lacune gravi e diffuse.
Dimostra carenze sostanziali nelle strumentalità di base.
Gravemente insufficiente l’uso dei linguaggi specifici, non conosce i
contenuti presentati.
Si esprime con un linguaggio minimo e frammentario.
I docenti ritengono di dover evitare l’uso dei voti in decimi da 1 a 3 in quanto
corrispondenti a descrittori molto negativi che possono, ingenerare demotivazione,
sconforto e frustrazione. I voti nella scheda, relativi alle discipline sono il risultato della
media aritmetica dei voti in decimi delle singole prove; il giudizio globale del primo e
secondo quadrimestre comprende anche elementi formativi, legati agli indicatori di
processo espressi dai criteri sopra riportati .
Gli alunni che non raggiungono la sufficienza in tutte le discipline, possono essere
ammessi alla classe successiva, inserendo nel documento di valutazione una nota
specifica.
Alla luce del D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009, il Collegio Docenti ha definito i descrittori
indicatori corrispondenti al giudizio espresso con gli aggettivi: OTTIMO, DISTINTO,
BUONO, SUFFICIENTE, NON SUFFICIENTE.
Pagina 39 di 131
GIUDIZIO DESCRITTORI - INDICATORI
OTTIMO
L’alunno dimostra un comportamento partecipe, corretto, responsabile, rispettoso
delle norme che regolano la vita della scuola, è costante nell’impegno, è
consapevole del proprio dovere, rispettoso delle consegne.
DISTINTO
L’alunno dimostra un comportamento corretto, responsabile, rispettoso delle
norme che regolano la vita della scuola, è costante nell’impegno, è consapevole
del proprio dovere, rispettoso delle consegne.
BUONO
L’alunno dimostra un comportamento adeguato alle regole della vita scolastica,
quasi sempre stabilisce una relazione positiva con i compagni, con gli insegnanti
o con le altre figure operanti nella scuola. L’impegno è costante e riesce a portare
a termine le consegne date.
SUFFICIENTE
L’alunno dimostra un comportamento poco rispettoso delle regole della vita
scolastica, è poco corretto nel rapporto con i compagni, con gli insegnanti e con
le altre figure operanti nella scuola. È incostante nell’impegno ed è poco
consapevole del proprio dovere.
NON
SUFFICIENTE
L’alunno non riesce a rispettare le regole basilari della vita scolastica, nei
rapporti con i compagni e con il personale scolastico si dimostra molto scorretto.
Rivela scarso senso di responsabilità nell’assolvere i propri impegni e si rifiuta di
eseguire le consegne.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - SCUOLA DELL’INFANZIA
Cognome e nome del bambino/a
.......................................……………………………………..
Pagina 40 di 131
nato/a a………………………………………… il
..............................................
Numero di anni di frequenza: …………
Sezione : …………
Frequenza ultimo anno: Costante ⃝ Saltuaria ⃝ Sporadica ⃝
Rapporti scuola-famiglia: Ottimi ⃝ Buoni ⃝
Presenza ai colloqui : Sempre ⃝ A volte ⃝
COMPETENZE E ABILITA’ IL SE’ E L’ ALTRO
LIVELLO PADRONANZA
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
E’ consapevole della propria identità personale
⃝
⃝
⃝
⃝
Percepisce e manifesta le proprie esigenze
⃝
⃝
⃝
Si relaziona, si confronta e discute con adulti e
bambini
⃝
⃝
⃝
Affronta con sicurezza nuove esperienze
⃝
⃝
⃝
Riconosce e rispetta negli altri le diversità
( etnie e disabilità)
⃝
⃝
⃝
Riordina i materiali usati
⃝
⃝
⃝
Riconosce e rispetta le regole del vivere insieme
⃝
⃝
⃝
Predilige il linguaggio
Motorio ⃝
Verbale ⃝
Grafico-pittorico
⃝
COMPETENZE E ABILITA’ IL CORPO E IL MOVIMENTO
LIVELLO PADRONANZA
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
Pagina 41 di 131
Dimostra una buona autonomia personale (
pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di
alimentazione)
⃝
⃝
⃝
⃝
Conosce e rappresenta il corpo e le sue parti
⃝
⃝
⃝
Sa orientarsi e muoversi nello spazio in relazione
agli oggetti e alle persone
⃝
⃝
⃝
Utilizza il potenziale comunicativo ed espressivo
della
propria corporeità
⃝
⃝
⃝
Possiede una buona motricità fine
⃝
⃝
⃝
Controlla la coordinazione oculo-manuale nei
pregrafismi
⃝
⃝
⃝
Valuta il rischio e si coordina con gli altri nel
movimento (gioco, danza, comunicazione
espressiva)
⃝
⃝
⃝
Lateralità prevalente
Destra ⃝
Sinistra ⃝
COMPETENZE E ABILITA’ IMMAGINI, SUONI, COLORI
LIVELLO PADRONANZA
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
Pagina 42 di 131
Si esprime attraverso il linguaggio grafico-
pittorico
⃝
⃝
⃝
⃝
Sa disegnare secondo un tema proposto
⃝
⃝
⃝
Esplora ed utilizza in autonomia i materiali a
disposizione
⃝
⃝
⃝
Dimostra creatività nell’ utilizzo delle tecniche
espressive
⃝
⃝
⃝
Ascolta con piacere musica di vario genere
⃝
⃝
⃝
Percepisce il ritmo di un brano musicale
⃝
⃝
⃝
Comunica ed esprime emozioni con i linguaggi
del corpo: la voce, il gesto, la drammatizzazione
⃝
⃝
⃝
Esplora con la voce e con il corpo le proprie
possibilità
sonoro-espressive
⃝
⃝
⃝
COMPETENZE E ABILITA’ I DISCORSI E LE PAROLE
LIVELLO PADRONANZA
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
Pronuncia correttamente i suoni e i fonemi della
lingua italiana
⃝
⃝
⃝
⃝
Usa il linguaggio per progettare le attività e per
definire le regole
⃝
⃝
⃝
Ascolta e comprende ciò che viene raccontato o
letto
⃝
⃝
⃝
Riordina le sequenze di un testo narrato
⃝
⃝
⃝
Possiede un vocabolario
Ricco ⃝
Adeguato ⃝
Essenziale ⃝
Pagina 43 di 131
Comprende semplici simboli
⃝
⃝
⃝
Sperimenta le prime forme di comunicazione
attraverso la scrittura
⃝
⃝
⃝
COMPETENZE E ABILITA’ LA CONOSCENZA DEL MONDO
LIVELLO PADRONANZA
Riconosce la successione temporale dei fenomeni
ricorrenti
⃝
⃝
⃝
⃝
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della
giornata
⃝
⃝
⃝
Ordina oggetti in base ad un criterio dato
⃝
⃝
⃝
Raggruppa e classifica oggetti e materiali secondo
criteri diversi ( forme, colori, dimensioni)
⃝
⃝
⃝
Riconosce i riferimenti topologici
⃝
⃝
⃝
Confronta e valuta quantità
⃝
⃝
⃝
Riconosce la simbologia numerica
⃝
⃝
⃝
Sa riprodurre graficamente figure geometriche
semplici
⃝
⃝
⃝
COMPETENZE TRASVERSALI E STILI
DI APPRENDIMENTO
Accompagna le proprie azioni e le attività con un
linguaggio pertinente
⃝
⃝
⃝
⃝
Comprende una consegna e la mette in atto
⃝
⃝
⃝
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
Pienamente
raggiunto
Parzialmente
raggiunto
Da raggiungere
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Manifesta curiosità e desiderio di sperimentare
⃝
⃝
⃝
E’ in grado di eseguire ogni lavoro con interesse e
cura
⃝
⃝
⃝
Dimostra di saper memorizzare
⃝
⃝
⃝
E’ capace di impegnarsi con attenzione e
concentrazione
⃝
⃝
⃝
Sa procedere in autonomia durante un’ attività
⃝
⃝
⃝
Se necessario, sa chiedere aiuto
⃝
⃝
⃝
Accetta opinioni diverse dalle proprie
⃝
⃝
⃝
⃝
Sa portare a termine un’ attività nei tempi stabiliti
⃝
⃝
⃝
Sa ricostruire e verbalizzare le fasi di quanto
realizzato
⃝
⃝
⃝
Mostra attenzione per i dettagli
⃝
⃝
⃝
E’ creativo/a e originale
⃝
⃝
⃝
E’ collaborativo/a nelle attività di gruppo
⃝
⃝
⃝
CERTIFICAZIONE DEI TRAGUARDI al termine della Scuola Primaria
Pagina 46 di 131
VALUTAZIONE ESTERNA INVALSI
La valutazione esterna effettuata dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione
del Sistema educativo di Istruzione e di formazione), che opera per conto del
MIUR, riguarda la rilevazione degli apprendimenti degli alunni delle classi seconde
e quinte, a livello nazionale, nelle discipline di italiano e matematica. Tale standard
nazionale è utilizzato dagli insegnanti come punto di riferimento per realizzare
una rigorosa autovalutazione dei processi di apprendimento attivati in risposta
ai bisogni formativi degli alunni e ai risultati ottenuti.
.
Pagina 48 di 131
ARTICOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CIRCOLO
L'organizzazione e il funzionamento, adattati alla situazione locale, seguono il
Regolamento dettato dal DPR 89/2009.
SCELTE ORGANIZZATIVE SCUOLA DELL’INFANZIA
È organizzata in sezioni, tutte a tempo ridotto (25 ore settimanali
antimeridiane). In ciascuna di esse opera un insegnante di posto
comune, coadiuvato, ove sussistono le condizioni, da un insegnante di
sostegno.
L’insegnamento avviene per “campi di esperienza”, attraverso percorsi metodologici
opportunamente strutturati, come descritto nella sezione “Curricolo”.
L’insegnamento della religione cattolica in cinque delle sei sezioni viene impartito
dall’insegnante specialista.
Le sezioni funzionano secondo il seguente orario: da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle
ore 13.00.
La progettazione didattica, dopo quella iniziale di previsione annuale, si effettua con
verifica a cadenza mensile.
Plesso
“A. Gramsci – via La
Malfa”
Sez. A ins. Vassallo Rita
ins. di religione Vassallo Rita
Sez. B ins. Fiandaca Gaetana Katia
ins. di religione Alcozer Annunziata
sost. Bucaro Miriam
Sez. C ins. Schirò Anna
ins. di religione Alcozer Annunziata
Sez. D ins. Riili Rosalia
ins. di religione Alcozer Annunziata
sost. Bucaro Miriam-Prestigiacomo G.
Plesso
“Emanuela Loi”
Sez. E ins. Panepinto Germana
ins. di religione Alcozer Annunziata
sost. Genco F.
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Sez. F Ins. Castelluzzo Adriana
ins. di religione Alcozer Annunziata
sost. Genco F. – Prestigiacomo G.
Sez. G ins. Russo Giuseppina
ins. di sostegno Giammusso S. Maria Pia
ins. di religione Alcozer Annunziata
Plesso
“Gramsci - Guttuso”
Sez. H ins. Sanzo Maria Grazia
ins. di religione Alcozer Annunziata
sost. Vitale Federica
Sez. I ins. Battaglia Gandolfa Diana
ins. di religione Alcozer Annunziata
FINALITÀ
La scuola dell’infanzia, liberamente scelta dalle famiglie, si rivolge a tutti i bambini dai 3 ai
6 anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione.
Essa è, oggi, un sistema pubblico integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative
delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione.
Scopo della scuola dell’infanzia: Concorrere all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo,
morale, religioso e sociale.
Promuovere le potenzialità di relazione, autonomia, creatività ed apprendimento.
Assicurare l’uguaglianza delle opportunità educative.
Contribuire alla formazione integrale dei bambini e delle bambine.
Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone, inoltre, la finalità di
promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della
cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove
esperienze in un ambiente sociale allargato.
Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare
il proprio corpo.
Sviluppare la competenza significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso
l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto.
Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità
di gestire i contrasti attraverso regole condivise.
Pagina 50 di 131
L’AMBIENTE D’APPRENDIMENTO
La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di apprendimento,
nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le sollecitazioni che i bambini
sperimentano nelle loro esperienze.
Promuove una pedagogia attiva che si manifesta nella capacità degli insegnanti di dare
ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella cura dell’ambiente, dei gesti e delle cose e
nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli.
L’apprendimento avviene attraverso l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti tra i bambini,
con la natura, gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni, attraverso la rielaborazione
individuale e collettiva delle esperienze e attraverso attività ludiche. Con il gioco i bambini
si esprimono, raccontano, interpretano e combinano in modo creativo le esperienze
soggettive e sociali.
L’ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si
senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato.
Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue
consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso altre culture.
I bambini giungono alla scuola dell’infanzia avendo acquisito le principali strutture
linguistiche: hanno appreso, nell’interazione con i familiari, la lingua materna, le sue
intonazioni e i ritmi, le principali regole del discorso; sanno usare la lingua per esprimere
le proprie intenzioni e i propri desideri e per interagire con gli altri.
La scuola dell’infanzia promuove in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana e la
consapevolezza dell’importanza dell’uso della propria lingua materna da parte dei
bambini di origini culturali diverse. Offre la possibilità di vivere contesti di espressione -
comunicazione nei quali il bambino possa imparare a utilizzare la lingua in tutte le sue
funzioni e nelle forme necessarie per addentrarsi nei diversi campi di esperienza
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SCELTE ORGANIZZATIVE SCUOLA PRIMARIA
La nostra scuola, tenendo conto delle richieste delle
famiglie e in modo compatibile con le risorse
professionali esistenti in organico, ha adottato un
orario annuale di lezioni comprendente il monte ore
obbligatorio e quello opzionale.
Nel rispetto delle aree disciplinari, l’insegnamento
è stato organizzato in una visione organica,
accorpando le discipline secondo le potenzialità delle risorse professionali.
L’attività laboratoriale, considerata in un quadro didattico ed organizzativo unitario, viene
assunta quale modalità operativa per la realizzazione di interventi su gruppi elettivi, di
compito e/o di livello, finalizzati al consolidamento e alla personalizzazione degli
apprendimenti.
Organizzazione oraria e didattica
L’orario delle classi 1^, 2^, 3^ , 4^ e 5^ è di 27 ore settimanali antimeridiane.
Le iniziative di formazione e didattica di "Cittadinanza e Costituzione" vengono
promossi fin dalla scuola dell’infanzia potenziando e ampliando le basi per
l’esercizio della cittadinanza attiva.
L’insegnamento della lingua straniera è affidato ad insegnanti specialisti e
specializzati.
L’insegnamento della Religione cattolica è affidato distintamente ad insegnanti
specialisti, individuati dalla Curia arcivescovile, operanti su più classi verticali, e
ad insegnanti, titolari su posto comune, operanti in singole classi.
La progettazione annuale, didattica ed educativa, è affidata a tutti i docenti
dell’istituzione Scolastica .
La programmazione settimanale prevista per i docenti di scuola primaria è
effettuate nel plesso E. Loi nella medesima giornata ed allo stesso orario.
Le due ore di programmazione vengono utilizzate per preparare collegialmente le
attività delle classi, per valutare l’andamento didattico, per predisporre i necessari
Pagina 52 di 131
percorsi individualizzati, le attività di rinforzo e di recupero, per pianificare, in
forma interdisciplinare, i progetti inseriti nel curricolo della scuola.
Al termine di ciascun quadrimestre, le ore di programmazione vengono utilizzate
per strutturare le prove di verifica da effettuare.
Ai fini della valutazione degli alunni, l’anno è suddiviso in due quadrimestri per
assicurare agli insegnanti il tempo necessario alla realizzazione di eventuali attività
di recupero, ed offrire agli alunni tempi distesi di apprendimento.
FINALITÀ
La scuola primaria mira a formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e
culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli
scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Pertanto, essa è chiamata a realizzare
percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella
prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.
Finalità Specifiche
offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di
base;
far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a
selezionare le informazioni;
promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in
grado di fare da bussola negli itinerari personali;
favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla
costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.
Gli insegnanti del V Circolo, sulla base delle Indicazioni Nazionali delle attività
educative nella Scuola Primaria, elaborano una progettazione, che concorre alla
formazione integrale della personalità degli alunni, visti come soggetti liberi, responsabili,
critici e partecipi alla vita di relazione, e conseguentemente traducono in termini operativi
gli obiettivi di apprendimento, finalizzati al rafforzamento dell’identità, dell’autonomia e
delle competenze.
ORGANIZZAZIONE
DEGLI INSEGNAMENTI
classi
classi classi classi classi
Pagina 53 di 131
ORGANIZZAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI
Assegnazione docenti alle classi ANNO SCOLASTICO 2016 - 2017
POSTO COMUNE POTENZIAMEN. INGLESE RELIGIONE SOSTEGNO
1^
A PULEO ZARCONE PASSAGGIO CALCAGNO MACALUSO
C.
G BUTTITTA LA MONICA PASSAGGIO MACALUSO ALCOZER CAROLLO
E DELLE ATTIVITÀ’
FACOLTATIVE OPZIONALI
1^ 2^ 3^ 4^ 5^
INSEGNAMENTI ore ore ore ore ore
Italiano 7 6 6 6 6
Lingua comunitaria:Inglese 1 2 3 3 3
Musica 1 1 1 1 1
Arte Immagine 2 2 1 1 1
Educazione fisica 2 2 1 1 1
Storia 1 1 2 2 2
Geografia 2 2 2 2 2
Matematica 6 6 6 6 6
Scienze 2 2 2 2 2
Tecnologia 1 1 1 1 1
Religione 2 2 2 2 2
quota obbligatoria 27 27 27 27 27
Totale ore
tempo scuola settim.
27 27 27 27 27
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A
H MACALUSO
A.
LA MONICA PASSAGGIO MACALUSO
A.
MACALUSO
C.
2^
A CALCAGNO RALLEGRI SORCI REINA-
PASSAGGIO
CALCAGNO MACALUSO
C.
CIRRINCION
E
B CALCAGNO RALLEGRI PIRAINO REINA-
PASSAGGIO
CALCAGNO RALLEGRI CAPUANA
CIRRINCION
E
G CARUSO REINA
PASSAGGIO
OGNIBENE ALCOZER GULLO
H BELLANTE IACONO REINA BELLANTE ALCOZER RUSSO
I OGNIBENE BUTTITTA REINA
PASSAGGIO
OGNIBENE ALCOZER PISCOPO
3^
A SORCI ZINNANTI REINA-
PASSAGGIO
VARCHI MACALUSO
C.
B AUDIA SCADUTO PULEO REINA
PASSAGGIO
AUDIA MACALUSO
C.
LOMBARDO
G MODICA IACONO REINA
PASSAGGIO
LO COCO MACALUSO
C.
GIORDANO
H LO COCO LA MONICA REINA
PASSAGGIO
LO COCO MACALUSO
C.
SABATINO
4^
A GRANITI NANTISTA AUDIA MACALUSO
C.
CIRRINCION
E
B VARCHI ZARCONE NANTISTA VARCHI MACALUSO
C.
SANFILIPPO
CIRRINCION
E
G AMICO OROBELLO MODICA NANTISTA AMICO OROBELLO CAROLLO
CAPUANA
H AMICO OROBELLO MODICA NANTISTA AMICO OROBELLO RUSSELLO
CAPUANA
5^
A PIRAINO ZINNANTI NANTISTA AUDIA MACALUSO
C.
SABATINO
B SCADUTO ZINNANTI NANTISTA VARCHI MACALUSO
C.
G MINEO IACONO NANTISTA MINEO ALCOZER BARRECA
H ROMANO ROMANO NANTISTA BELLANTE ROMANO
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LE RISORSE DELLA SCUOLA RISORSE UMANE
Personale scolastico
Posto
comune
Specialista
inglese
Religione Sostegno Fuori
ruolo
Totale
Primaria 27 / 1+ 1* 12 1** 42
Infanzia 9 1* 4+ 12.30 13+ 0,5
TOTALE 55,05
* n.1 docente con cattedra mista (Primaria/Infanzia) e n.1 docente su più scuole
** Supporto alla segreteria
Alunni
PRIMARIA
Plesso “A. Gramsci” 181
Plesso “Loi” 206
TOTALE PRIMARIA 387
INFANZIA
Plesso “A. Gramsci” 91
Plesso “Loi” 69
Plesso Guttuso 42
TOTALE INFANZIA 202
TOTALE ALUNNI 589
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RISORSE STRUTTURALI
n. 3 Sezioni Plesso Loi
N. 9 sezioni di Scuola dell’Infanzia:
n. 4 Sezioni Plesso Gramsci
n. 2 Sezioni Plesso Guttuso
n. 11 classi Plesso Loi
N. 20 classi scuola primaria
n. 9 classi Plesso Gramsci
N. 2 laboratori di informatica n.1 al Plesso Loi - n.1 al plesso Gramsci
N. 2 laboratori di scienze n.1 al Plesso Loi - n.1 al plesso Gramsci
N. 1 laboratorio di musica con LIM Plesso Gramsci , Via Gagini
N. 1 laboratorio linguistico con LIM Plesso Gramsci, via U. La Malfa
N. 1 Biblioteca magistrale e per ragazzi
- Cortile esterno con giardino al Plesso E. Loi
- Uffici di segreteria al Plesso E. Loi
- Ufficio Dirigenziale al Plesso E. Loi
- N. 1 Archivio al Plesso E. Loi
RISORSE FINANZIARIE
Finanziamenti dell’Assessorato Regionale BB.CC.AA. e P.I.
Contributi dell’Amministrazione Comunale ( IN ATTESA)
Altri contributi da Privati e da Enti Pubblici e Privati
Finanziamenti da Fondi strutturali (FSE) e (FESR) previsti nei PON e subordinati
all'autorizzazione di quei progetti, che previsti in questo PTOF, saranno presentati agli
uffici competenti.
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IL CONSIGLIO DI CIRCOLO triennio 2015/2018
COMPONENTE
NOMINATIVO INCARICO
DIRIGENTE
SCOLASTICO
Maria Grazia Pipitone Presidente Giunta Esecutiva
GENITORI
Zeppillo Federica Presidente del Consiglio
Fragale Annabella Vice presidente
Buscaino Liliana Consigliere
Di Salvo Rosa Consigliere
Chiello Paola Consigliere/ membro Giunta Es
Lo Buglio Antonella Consigliere/ membro Giunta Es
Cividini Cristina Consigliere
DOCENTI
Amico Salvina Consigliere
Calcagno Tiziana Consigliere
Lo Coco Maria Rosa Consigliere
Caruso Francesca Paola Consigliere
Battaglia Gandolfo Diana Consigliere
Macaluso Angela Consigliere
Scaduto Anna Consigliere
Russello M. Cristina Consigliere/membro Giunta Es
A.T.A.
De Luca Andrea Consigliere
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STAFF DIRIGENZA
Dirigente scolastico
Maria Grazia Pipitone
Vicario
Angela Macaluso
Fiduciaria plesso “Gramsci-Guttuso”
Segretaria
Collegio Docenti
Fiduciaria plesso “U.La Malfa”
Diana Gandolfa Battaglia
Angela Macaluso
Anna Scaduto
Funzioni Strumentali
Area 1: Gestione del PTOF:
Coordinamento delle attività del PTOF
Valutazione delle attività del PTOF
Salvina Amico
Maria Rosa Lo Coco
- Area 2: Sostegno al lavoro dei docenti
Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie
Cura della documentazione multimediale
Cura dei monitoraggi
Francesca Zinnanti
Area 3: Interventi e servizi per gli studenti
1.Piano di inclusione (Attività di coordinamento alunni
BES- Sostegno ai docenti con alunni BES)
2. Coordinamento GLH Istituto( Coordinamento
attività relative agli alunni diversamente abili)
3. Monitoraggio dispersione scolastica
M. C. Russello/ R.Piscopo
Area 4: Rapporti con gli EE.LL. e Istituzioni pubbliche e privati
1. Progettazione e realizzazione di progetti formativi d’intesa con
Enti ed Istituzioni scolastiche.
Chiara Audia
Comitato di valutazione
Dirig. Scolastico
Docenti
Genitori
- P. Mancuso
- A. M. Orobello
- M. C. Russello
- A. Scaduto
- A. Fragale
- R. Di Salvo
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REFERENTI E AMBITI
Ambiente e Salute ChiaraAudia
Cinema - Teatro-Unicef Alcozer Annunziata
Coordinamento gruppo misto Cristina Russello
Legalità Battaglia Diana Gandolfa
Continuità Luisa Russo
Viaggi e visite guidate Angela Macaluso/Anna Scaduto
Area A Rischio Anna Scaduto
Cura e Aggiornamento sito web Francesca Zinnanti
INVALSI Cristina Russello -Salvina Amico
Sicurezza Angela Macaluso/Anna Scaduto
Definizione e aggiornamento orario didattico Francesca Zinnanti/ A. M.Orobello
Coordinamento attività musicaliG. Mineo
Coordinamento attività motorie M. Passaggio
Coordinamento giochi matematici A. M. Orobello
NIV- PdM C. Audia
D. Battaglia
T. Calcagno
M. R. Lo Coco
G. Mineo
SICUREZZA
R.S.P.P. Ing. Franco Antonio
LOI LA MALFA GAGINI GUTTUSO
Prevenzione incendi
Amico
Buttitta
Riili Graniti
Zinnanti
Graniti
Vella
Responsabile evacuazione di
classe
Tutti i
docenti
Tutti i
docenti
Tutti i
docenti
Tutti i docenti
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Primo Soccorso Macaluso A.
Orobello
Piraino
Vassallo
Audia
Sorci
Emergenze ed evacuazioni
D.S Pipitone
Macaluso A.
Bommarito
D.S.
Pipitone
Scaduto(sost.
Resp.)
Audia
Sorci (sost. Resp.)
Responsabile centro raccolta
est
D.S Pipitone
Macaluso A.
Scaduto
Zinnanti(sost.
Resp.)
Audia
Sorci (sost. Resp.)
Chiamate di soccorso
Macaluso A. Scaduto
Tripoli (sost.
Resp.)
Audia
Sorci (sost. Resp.)
Diffusione ordine evacuazione Tutti i collaboratori scolastici
R.L.S. - A. Scaduto
R.S.U. - A.Scaduto – T. Calcagno - Bommarito
Piano annuale delle attività dei docenti A. s. 2016/2017
(art. 27, commi 3 e 4 del CCNL scuola 2002 – 2005)
Inizio attività didattiche mercoledì 14 settembre 2016
Termine attività didattiche venerdì 09 giugno 2017
Inizio attività educative mercoledì 14 settembre 2016
Termine attività educative venerdì 30 giugno 2017
Festa di tutti i Santi martedì 1 novembre 2016
Festa dell’Immacolata Concezione giovedì 8 dicembre 2016
Vacanze natalizie da giovedì 22 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017
Vacanze pasquali da giovedì santo 13 aprile a martedì 18 aprile 2017
Festa del patrono “San Giuseppe” domenica 19 marzo 2017
Anniversario della liberazione martedì 25 aprile 2017
Festa del lavoro lunedì 1 maggio 2017
Festa della Regione siciliana lunedì 15 maggio 2017
Festa della Repubblica italiana venerdì 2 giugno 2017
Giorni di vacanza deliberati dal Consiglio di
Circolo
Le attività collegiali del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria si svolgono secondo
il calendario di seguito riportato. La sede dove si terranno le attività collegiali è il plesso centrale
“E. Loi”, tranne per la consegna delle schede di valutazione - alunni e i ricevimenti collegiali, che
avverranno nei rispettivi plessi.
Le attività previste sono le seguenti:
1. Attività di programmazione – Attività didattiche di dipartimento
2. Consigli di intersezione/interclasse
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3. Scrutini intermedi e finali
4. Ricevimento genitori
5. Sedute di Collegio docenti e sue articolazioni
SETTIMANA CORTA
(da lunedì a venerdì)
MESE GIORNO ATTIVITÀ
SETTEMBRE
gg. 15
(Inizio 14 settembre)
Nel contare i giorni
dei mesi è stato
considerato anche il
sabato.
01 – giovedì
05 – 06 - 07
08 - giovedì (h 9.00-12.00)
12–lunedì
27 – martedì
COLLEGIO DOCENTI(h 9.00-11.00) PROGRAMMAZIONE ANNUALE E PROVE STRUTTURATE(h
9.00-12.00)
PTOF TRIENNALE: PROPOSTE INTEGRAZIONI GRUPPI DI LAVORO COORDINAMENTO DS: VALIDAZIONE
ATTIVITÀ DI INTERCLASSE E INTERSEZIONE COLLEGIO DOCENTI(h 9.00-12.00) Programmazione scuola PRIMARIA (h 15.00-17.00)
Programmazione scuola dell’INFANZIA (h 14.30-16.30)
OTTOBRE
gg. 26
04 – martedì
11 – martedì
12 -
mercoledì
18 – martedì
25 - martedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
CONSIGLI DI CLASSE E DI SEZIONE PER ASSEMBLEA
GENITORI(h 15.30-16.30) - ELEZIONE
RAPPRESENTANTI(16.30 – 18.30 solo Genitori)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
NOVEMBRE
gg. 25
Il 2 novembre è
considerato giorno di
lezione
08 – martedì
15 – martedì
22 – martedì
23 – mercoledì 29 – martedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
e Consigli d’Intersezione: Programmazione(h 14.30–
15.45) – Comunicazione ai rappresentanti dei Genitori(h
15.45 – 16,30)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00) - Consigli d’Interclasse (h 17.00-19.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00) RICEVIMENTO GENITORI SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
DICEMBRE
gg. 17
06 - martedì
13 – martedì
20 - martedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00) COLLEGIO DOCENTI
GENNAIO
gg. 21
10– martedì
17– martedì
24 – martedì
31 - martedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
e Consigli d’Intersezione: Programmazione(h 14.30–
15.45) – Comunicazione ai rappresentanti dei Genitori(h
15.45 – 16,30)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
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17.00)
Consigli d’Interclasse (h 17.00-19.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
FEBBRAIO
gg. 24 CARNEVALE:
26 – domenica
27 – lunedì
28 – martedì
01 – mercoledì
02 - giovedì
07 - martedì
14 - martedì
21– martedì
28 - martedì
SCRUTINIO INTERMEDIO (h 15.00-19.00)
SCRUTINIO INTERMEDIO (h 17.00-19.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
CONSEGNA SCHEDE DI PRIMO QUADRIMESTRE (h 17.00-
19.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
MARZO
gg. 27 01 – mercoledì ceneri
(Il 19 è domenica: si
deve scegliere un
giorno di vacanza per il Patrono?)
07– martedì
14–martedì
21 – martedì
28 – martedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
e Consigli d’Intersezione: Programmazione(h 14.30–
15.45) – Comunicazione ai rappresentanti dei Genitori(h
15.45 – 16,30)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Consigli d’Interclasse (h 17.00-19.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
COLLEGIO DOCENTI (h 17.00-19.00)
APRILE
gg. 19
(Il 25 è martedì,
considerato già vacanza)
04 - martedì
11 – martedì
19 – mercoledì
26 - giovedì
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Consigli d’Interclasse (h 17.00-19.00)
RICEVIMENTO GENITORI SCUOLA DELL’INFANZIA E
PRIMARIA (h 15.00-17.00)
MAGGIO
gg. 25
Il 01 è lunedì
Il15 è lunedì
03 -
mercoledì
09 - martedì
16 - martedì
23 – martedì
30 – martedì
COLLEGIO DOCENTI (h 15.00-17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
e Consigli d’intersezione: Programmazione(h 14.30–
15.45) – Comunicazione ai rappresentanti dei Genitori(h
15.45 – 16,30)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
Programmazione docenti scuola PRIMARIA (h 15.00-
17.00)
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PRESCRUTINIO(h 15.00-17.00 LOI - h 15.00-17.00
GRAMSCI)
GIUGNO
gg. 07
(Il 02 è venerdì)
12 – lunedì
13 –
martedì
14 - mercoledì 15 - giovedì
19 - 20 – 21
22 – giovedì
26 – 27- 28
29 - giovedì
Scrutinio finale (orario e date da concordare)
Scrutinio finale (orario e date da concordare)
Scrutinio finale (orario e date da concordare)
Consegna materiali didattici (h 9.00 – 12.00) Consigli di interclasse per verifica lavoro svolto e monitoraggio (h 9.00
– 12.00)
Consegna delle schede di valutazione (h 9.30-11.30)
Consigli di interclasse per verifica lavoro svolto e monitoraggio (h 9.00
– 12.00)
Collegio docenti (orario e data da concordare)
Tot. gg. 206
DALLE FINALITÀ EDUCATIVE . . .
... ALL’ATTUAZIONE DEI PROGETTI
AMPLIAMENTO
DELL’ OFFERTA FORMATIVA
In coerenza con i principi propri a cui si ispira tutta
l’azione educativa e didattica, il Collegio dei docenti, fortemente consapevole che la scuola
è il luogo più idoneo perché, con lo sviluppo delle conoscenze, venga favorito ed
accompagnato con le giuste attenzioni alle situazioni di disagio anche lo sviluppo di
atteggiamenti positivi verso se stessi, verso gli altri e verso l’ambiente, offre ulteriori
opportunità formative di arricchimento e potenziamento con modalità operative che
privilegiano fantasia, creatività, manipolazione, osservazione e quanto possa aiutare a far
crescere non soltanto sul piano conoscitivo, ma anche comunicativo e relazionale.
Tutto questo viene maggiormente accresciuto nelle potenzialità, grazie alla partecipazione
alle iniziative formative che la rete scolastica locale Bab-el-gherib e le altre reti di cui fa
parte la nostra scuola offrono e alle quali si partecipa anche con proprie proposte.
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Inoltre le attività curriculari saranno implementate con visite didattiche guidate e viaggi di
istruzione, con progetti predisposti per rispondere ai bisogni rilevati e destinati ad alunni,
docenti, personale ATA e genitori degli stessi alunni.
Le visite guidate, i viaggi ed i progetti, articolati in laboratori e/o azioni diverse secondo i
destinatari, si attiveranno subordinatamente alle necessarie coperture finanziarie derivanti
in parte dal Fondo dell’Istituzione scolastica (finanziamenti dello Stato e della Regione), in
parte dai contributi del Comune e dai contributi da privati, e per quanto concerne i
progetti da collegare alla programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020 PON-FSE
“Competenze eambienti per l’apprendimento”.
PROGETTI ANNUALI
PLURIENNALI ELABORATORI
Accoglienza
Il primo giorno di scuola, è un evento atteso e temuto allo stesso tempo, carico di
aspettative, di consapevolezze e significati, ma anche di ansie per il distacco e segnano per
i bambini e le famiglie l’inizio di “un tempo nuovo”: il tempo della Scuola che si adegua
ai bisogni dell’accoglienza, sia dei nuovi iscritti sia dei bambini che rientrano dopo le
vacanze estive.
Il periodo dell’accoglienza, pertanto, è fondamentale per l’avvio proficuo del percorso
formativo dell’alunno e prevede attenzione, accettazione e valorizzazione delle
individualità .Una didattica flessibile unita all’utilizzazione di diversi tipi di linguaggio
permette di instaurare un clima sereno e collaborativo e di dare a tutti la possibilità di
esprimersi e di integrarsi.
Per ottimizzare l’accoglienza degli alunni nuovi iscritti, sia della scuola dell’infanzia, sia
della scuola primaria e per consolidare il senso di appartenenza degli alunni già
frequentanti, si propone un percorso didattico laboratoriale che guidi gli alunni a
raccontare storie del proprio vissuto relative alle vacanze estive (luoghi, emozioni, giochi,
canti, balli…).
L’Accoglienza favorisce l’incontro tra gli alunni, le famiglie e la nostra scuola, così da
porre le basi per una collaborazione interattiva che preveda l’ascolto e la condivisione e se
è vissuto in un clima sereno, può dare una connotazione positiva al percorso formativo
che si va a iniziare.
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Obiettivi
- Percepire la scuola come luogo in cui poter vivere piacevoli esperienze
- Promuovere l’autonomia per sviluppare e rafforzare lo spirito di amicizia
- Sviluppare e rafforzare la stima di sé e l’identità
Continuità
La continuità dei processi educativi rappresenta una condizione essenziale per assicurare
agli alunni un positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione obbligatoria.
Al fine di prevenire le difficoltà tra un grado e l’altro di scolarità sono garantite forme di
raccordo pedagogico, curriculare ed organizzativo tra i diversi ordini di scuole.
Il piano prevede azioni di:
incontri tra gli alunni delle classi-ponte per una prima conoscenza dell’ambiente,
dell’organizzazione e delle strutture;
progettazione di percorsi didattici sequenziali;
organizzazione di “giornate di accoglienza”;
realizzazione di progetti d’arricchimento articolati nell’ottica della continuità e
organizzati per gruppi misti di alunni provenienti dai diversi ordini di scuola;
compilazione di una griglia di osservazione riguardante gli alunni in uscita.
raccolta di documentazione didattica attraverso lo scambio di buone prassi fra
docenti dei vari ordini.
“Un passo dopo l’altro”: attività rivolte agli alunni delle classi ponte della Scuola
dell’Infanzia e Scuola Primaria
Verso…..la Scuola Primaria
Quello del passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria è un momento
importante, pieno di incertezze, di novità e di impegni sia scolastici che extrascolastici.
Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per l’alunno cambiare il gruppo di amici,
uscire dalle sicurezze affettive, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove
regole e nuove responsabilità.
Creare opportunità di confronto fra le due istituzioni permette ai bambini di esplorare,
conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto, vissuto spesso con una sorta di
curiosità desiderio ma che può anche creare ansie, confrontarsi con altri bambini “più
grandi”.
Attraverso diverse attività, si aiuteranno i bambini ad affrontare i sentimenti di
confusione, preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti che li aspettano,
promuovendo in modo positivo il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all'altro.
Valorizzando le competenze già acquisite e nel rispetto di quelle che sono le caratteristiche
proprie dell’età evolutiva che il bambino sta attraversando, verranno promosse attività
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laboratoriali improntate sul gioco e sul gioco-lavoro, sfruttando il suo entusiasmo e il suo
desiderio di nuovi apprendimenti. L’aspetto ludico gli consentirà di inserirsi nel nuovo
ambiente senza traumi e di vivere le nuove esperienze scolastico-culturali serenamente.
Verso…..la Scuola Secondaria di Primo Grado
Il primo intervento per prevenire il disagio consiste nel facilitare il più possibile il
passaggio degli alunni dalla scuola primaria alla scuola secondaria di 1° grado. Attraverso
varie attività concordate con le Scuole primarie del territorio, con attività, modalità e
tempi adeguati si favorirà il passaggio/ingresso iniziale e finale nei vari ordini di scuola
(che rappresentano momenti critici di questo percorso formativo) contribuendo a far sì che
il cambiamento risulti positivo, sia sul piano dell’autonomia che della sicurezza, nel
rispetto dell’identità e della storia personale di ciascun allievo.
Saranno programmate visite degli alunni delle scuole primarie alla Scuola Secondaria di
primo grado per conoscere le strutture, familiarizzare con i compagni più grandi e i
professori, attraverso la realizzazione di attività comuni di laboratorio, musicali, artistiche,
teatrali....
Incontri durante l’anno scolastico con le famiglie degli alunni di Scuola Primaria ed
incontri finalizzati alla trasmissione di informazioni tra docenti dei due ordini scolastici,
riguardanti alunni in situazioni di disagio per un loro positivo inserimento nella nuova
realtà scolastica.
Salute
Il Collegio dei docenti, pienamente consapevole che la scuola è il luogo più idoneo per
favorire lo sviluppo di atteggiamenti sani come condizione di benessere fisico, psichico
sociale per un maggior equilibrio della relazione uomo – ambiente. Si è ritenuto
necessario, quindi predisporre un percorso educativo che, attraverso la conoscenza
(sapere) induca comportamenti ( saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al
benessere globale della persona (saper essere), attivando fin dalla scuola dell’infanzia
azioni laboratoriali curriculari ed extracurriculari come strumento più idoneo a sviluppare
nelle nuove generazioni l’attenzione verso i fattori dai quali dipendono il benessere
individuale e della collettività.
Le attività laboratoriali si effettueranno in orario curriculare, previste nella
programmazione annuale di classe, in sinergia con l’ASP e Università ed extracurriculare
in relazione ai finanziamenti Nazionali, Europei e Enti Locali.
Solidarietà
L’educazione alla solidarietà mira a far riflettere gli alunni sui bisogni di tanti bambini, che
nel mondo sono meno fortunati di loro e non vedono tutelati il loro diritto alla libertà, alla
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salute, all’istruzione e al gioco. La nostra scuola da parecchi anni promuove diverse
iniziative e attività curriculari per educare e formare negli allievi una coscienza sociale.
Le nostre iniziative:
“E’ bello donare” raccolta alimentare per la CARITAS cittadina
“Uovo di Pasqua” AIRC raccolta fondi
“ Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi” progetto in Rete con scuole del
territorio e UNICEF
Telethon
Kiwanis
Ambiente
Per la conoscenza dell’ambiente dal punto di vista naturalistico-scientifico e dal
punto di vista della fruibilità ludico-motoria si suggeriscono uscite nel territorio
circostante le scuole e visite guidate e viaggi di istruzione che prevedono itinerari in parchi
naturali e aule verdi, di cui c’è molta offerta nella nostra regione.
Parlando di ambiente come paesaggio trasformato dall’uomo ed in particolare di
quello urbano ci si soffermerà sul rapporto tra l’uomo e il bene comune, sviluppando
degli obiettivi relativi alla convivenza democratica.
Si sottolinea anche l’importanza di educare al rispetto dell’ambiente, per salvaguardarlo
dal degrado e dall’indifferenza.
Sono previsti:
- partecipazione alle iniziative FAI Ambiente
- progetto “ Ambiente e cittadino”
- Benvenuti a riciclandia
- progetto Guardia Rurale
- Ipercoop
Legalità
La scuola è il luogo più idoneo per la trasmissione delle regole di democrazia, di legalità e
di convivenza civile, operando in modo da fare della legalità un vero e proprio abito
culturale e mentale che va dal riconoscimento dei comportamenti leciti e illeciti al
superamento della prevaricazione di gruppo sul più debole.
Il Collegio dei docenti, prendendo atto delle difficoltà ambientali e del dilagare di
problemi di bullismo e di criminalità, sente l’esigenza di progettare e di intervenire
precocemente sui bambini per formarli ad una cultura della legalità democratica. A tal fine
promuove la partecipazione degli alunni alle manifestazioni relative alla legalità sia del
Circolo che del territorio.
Progetto d’Istituto “ Vedo, sento, parlo di legalità”.
Progetto- Cittadinanza per la magistratura- Bando Giovanni Palazzotto 2^ edizione
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Concorso “I piccoli gesti possono cambiare le cose” rivolto agli alunni delle classi 5^.
Progetto – Cittadinanza e costituzione-in collaborazione tra Parlamento e MIUR
-“Vorrei una legge che…”
Progetto:” Le vie della legalità-Tante strade per un solo valore “4^ edizione” in
Progetto: “La buona strada della sicurezza: educazione stradale nelle scuole.
collaborazione con i genieri e i trasmettitori.
SICUREZZA
LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
La sicurezza nelle scuole è un’emergenza nazionale, che come tale va affrontata.
Il Dirigente Scolastico, quale diretto e primo responsabile in materia, impartisce
apposite istruzioni sulla base del documento di valutazione dei rischi e della normativa
vigente in materia di sicurezza nel rispetto delle disposizioni sancite dal D.Lgs. 81/2008,
“Testo unico sulla sicurezza” e dei principi guida che lo animano, in particolare di quello
secondo cui non basta rispettare le formalità procedurali per rendere le scuole sicure, ma
occorre soprattutto verificare e vigilare che le strutture e gli impianti siano a posto. Questo
anche perché nella scuola, a differenza di altri contesti lavorativi la sicurezza dipende
esclusivamente dalla struttura e non dal tipo di lavoro che vi si svolge.
La scuola non ha solo l'obbligo di rispettare la normativa sulla sicurezza, come tutte le
altre aziende, pubbliche e private, ma deve promuovere e diffondere la cultura della
sicurezza e salute per la formazione dei futuri cittadini/lavoratori (art.11 D.Lgs.81/08).
Il Dirigente Scolastico sta gestendo il sistema sicurezza del Circolo con la collaborazione
del RSPP, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, gli addetti di plesso per il
primo soccorso e l’antincendio.
1. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(RSPP), incarico assunto dopo regolare bando, da un ingegnere quale consulente esterno
con il compito di redigere e firmare il Documento Valutazione rischi.
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2. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
espressione della RSU del Circolo, cura la dimensione organizzativa sulla sicurezza nella
scuola con riferimento alle relazioni sindacali, secondo quanto le norme e i contratti in
materia stabiliscono.
3. Addetti antincendio– gestione delle emergenze ed i responsabili di primo soccorso
designati per le funzioni di competenza in ogni plesso scolastico.
I piani di emergenza sono provati durante l’anno scolastico e mirano a sensibilizzare gli
alunni e gli operatori scolastici attraverso adeguati momenti di informazione e formazione
che portino alla conoscenza e all’adozione di comportamenti ed abitudini tali da prevenire
e fronteggiare rischi e pericoli che si dovessero presentare in ambito scolastico e
non solo. Gli enti competenti saranno interessati per la risoluzione di tutti i problemi
inerenti sicurezza, igiene e pulizia.
Pertanto a tutto il personale scolastico saranno rivolte attività di
“informazione/formazione, previste dal nuovo testo Unico D.lgs. n. 81/2008”, per
acquisire la “cultura della sicurezza e della prevenzione”; essere in grado di identificare i
fattori di rischio in ambito scolastico, in particolare i rischi specifici cui il lavoratore è
esposto in relazione all’attività svolta e le relative misure di protezione e prevenzione da
adottare.
La formazione, quindi, interessa tutte le componenti scolastiche (individuali e collegiali) che sono
chiamate a diventare, ciascuna nell’ambito del proprio ruolo e delle funzioni assegnate, soggetti
attivi e consapevoli nel miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza degli ambienti
Corsi di aggiornamento/formazione
- Aggiornamento per addetti primo soccorso.
Ludico-creativo-musicale
Il progetto ha la finalità di favorire attraverso il gioco, in un contesto diverso dalla classe,
lo sviluppo e potenziamento di competenze comunicative/espressive. Attraverso il piacere
del fare, si procederà dall’appagamento del gioco sonoro-musicale spontaneo di tipo
esplorativo, per giungere al piacere della ripetizione e della memorizzazione, fino ad
organizzare e produrre semplici idee musicali
Le attività laboratoriali si effettueranno in orario curriculare previste nella
programmazione annuale di classe., ed extracurriculare
Progetto annuale “Musica e teatro” si espleterà attraverso la realizzazione di un
laboratorio avente come destinatari gli alunni delle classi 5^ del Circolo
Progetto “ Fare musica tutti” piano pluriennale di interventi relativi alla diffusione
della pratica musicale
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Progetto “ A scuola di coro :Musica per crescere” si espleterà attraverso la
realizzazione di un laboratorio avente come destinatari gli alunni della scuola
primaria.
Progetto “Compagni in[canto]
Attività previste:
- Manifestazioni e performance della Scuola Primaria.
Sport
Le attività motorie e sportive sono un contributo alla crescita affettiva, sociale, morale e
cognitiva.
Attraverso il gioco il bambino conosce il proprio corpo, lo controlla, lo usa nei modi più
svariati, prende conoscenza dei propri gesti, esplora l’ambiente, consolida gli schemi
motori, crea un ponte fra realtà e l’immaginario. Attraverso le esperienze motorie e
sportive il bambino migliora gli apprendimenti, il comportamento, il carattere, accetta le
regole del gioco e i compagni.
Le attività motorie si effettueranno in orario curriculare, previste nella programmazione
annuale di classe.
Progetto Motoria Infanzia realizzato da A.S.D.”Baharia Sport Center” con il contributo dei
genitori.
Progetto “Educazione motoria” sottoscritto dal MIUR e dal CONI con la A.S.D. G.T.M. per
alla scuola dell’infanzia.
Progetto CONI-MIUR “Corri ,salta e impara” scuola dell’infanzia
Teatro e Cinema
Il progetto si articola in un laboratorio teatrale, una rassegna di spettacoli teatrali ed una
rassegna di spettacoli cinematografici, appositamente scelti per classi.
Le attività previste in questo progetto si pongono in particolare come obiettivo, attraverso
la drammatizzazione, il superamento delle difficoltà che spesso gli alunni incontrano a
livello di comunicazione ed interazione sia tra coetanei che con adulti, e attraverso la
visione teatrale e filmica, l’educazione alla “lettura” di altri codici comunicativi.
Rassegna cinematografica
Rassegna teatrale
SCIENZE
Il progetto ”A spasso per l’universo” avvia alla conoscenza del sistema solare, introduce
allo studio dello stesso e delle caratteristiche morfologiche e fisiche dei pianeti.
Lingua inglese
L’insegnamento della lingue comunitarie va collocato nel quadro dell’educazione
linguistica che investe lo sviluppo completo della personalità del bambino. Fine
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prioritario è quello di favorire una reale capacità di comunicare contribuendo alla
maturazione modo delle capacità espressive degli alunni lungo il loro percorso di
crescita all’interno della società.
Il progetto d’Istituto mira ad offrire un approfondimento delle conoscenze e delle
competenze delle lingue comunitarie agli alunni della Scuola Primaria e sensibilizzare gli
alunni della scuola dell’infanzia alla lingua straniera promuovendo un approccio ludico.
Progetto:
- WE ARE MASTERS OF THE WORLD
- E- CLIL- Ricerca/Azione
Il progetto prevede la realizzazione e la sperimentazione di moduli CLIL da attivarsi in
due classi dell’Istituto.
PROGETTI COMUNITÀ EUROPEA PER LA LINGUA INGLESE
Il progetto mira a migliorare le competenze nella seconda lingua a sviluppare capacità
comunicative e a favorire l’interazione tra culturediverse.
Progetto ERASMUS Ka 1- Ka 2
Informatico
Progetto trasversale a tutte le discipline
Con il laboratorio d’informatica ci si propone di attivare un’azione di prevenzione e
intervento sulle difficoltà di apprendimento poiché s’intende dare agli alunni la possibilità
di riesaminare il proprio modo di pensare, di rielaborare il sapere e quindi, di realizzare.
GENITORI A SCUOLA
E' fondamentale che l' indagine “customer satisfaction” iniziata lo scorso anno con il CAF diventi
un'azione strategica dei processi e delle politiche della scuola e venga condotta in maniera
sistematica in tutto l'Istituto.
PROGETTO
-”Lo scopriremo solo partecipando”
RESPONSABILE DEL PROGETTO : tutti i docenti
DESTINATARI : INSEGNANTI – GENITORI- ALUNNI
1° FASE- Pianificazione delle attività
Festa dell'autunno
Cibi e tradizioni
Tradizioni a Bagheria: -Il Santo Patrono tra sacro e profano
Genitore in cattedra
2° FASE – Realizzazione
Realizzazione, con il coinvolgimento dei genitori, di stand a tema
Consumazione di cibi tipici della stagione
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PON 2014/20-
PON Competenze e ambienti per l’apprendimento Azione 10.1.1.A “ Non uno di meno”
Moduli da attivare
Educazione motoria: -W lo sport! – I love sport
Musica: - Coro Verdi Crome tra tradizione e innovazione
Arte: -Ricicl-Arte
Potenziamento L2: English for everyone.
Potenziamento L1: Piccoli scrittori crescono – Leggere costruire e volare.
Potenziamento di matematica: - Matematica in gioco.
AREA A RISCHIO
Laboratori di recupero delle competenze lingua italiana rivolto alle classi 2^-3^- 4^-5^.
Laboratori di recupero delle competenze di matematica rivolto alle classi 2^- 3^- 4^-5^.
VISITE GUIDATE E VIAGGI
Particolarmente importanti ed utili si considerano le uscite didattiche,
ritenute fondamentali opportunità di apprendimento e, soprattutto per le scuole dell’infanzia, di
stimolo alla conquista dell’autonomia per gli alunni. Verrà attentamente curata la conoscenza del
patrimonio storico-artistico sia del territorio circostante, in particolare quello di Bagheria, sia del
territorio provinciale e regionale.
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Facendo seguito ad esperienze ormai consolidate nei precedenti anni, saranno effettuate visite
guidate e viaggi di istruzione di uno o più giorni nel più ampio territorio nazionale.
Le uscite a piedi nei quartieri e le visite guidate nel territorio comunale con utilizzo
sono di volta in volta autorizzate dal Dirigente Scolastico.
RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA
La partecipazione dei genitori è un momento
fondamentale nella formazione dell’alunno e nella
crescita della scuola.
Pertanto la scuola favorisce l’interazione formativa con la
famiglia attraverso la partecipazione democratica
prevista dalle norme sugli organi collegiali, costituisce, rispettando le scelte educative
della famiglia, un momento di riflessione aperta, dove si incontrano esigenze diverse.
In tal modo le famiglie sono coinvolte in un processo di formazione permanente che
fornisce loro gli strumenti per agire precocemente sul processo formativo dei propri figli.
PER VIVERE BENE “INSIEME”
Come ogni società esistente, anche quella scolastica richiede rispetto di regole chiare e
precise. Possiamo definirle come un sistema di accordi e chiarimenti necessari perché la
nostra scuola non diventi impraticabile. Le regole non devono essere percepite dai nostri
alunni solo come un dovere a cui adeguarsi, come un elemento impositivo dato
dall’adulto, ma come l’occasione per un momento di condivisione e comprensione della
funzione che le regole hanno per la nostra “sopravvivenza”; dobbiamo, pertanto, liberare
i bambini dall’idea che sono fastidiose e perciò vanno trasgredite. L’appartenenza al
“gruppo-scuola” rafforza l’identità del bambino che diventa così co-autore e interprete
delle regole necessarie all’interno della comunità scolastica. Lavoriamo dunque insieme,
scuola e famiglia, per il raggiungimento di tale obiettivo.
PRESENZA DEI GENITORI A SCUOLA
La partecipazione alla vita della scuola avviene secondo diverse modalità:
Incontri individuali coi genitori delle classi prime: si organizzano all’inizio dell’anno
scolastico, per acquisire informazioni necessarie ad una migliore conoscenza degli alunni e
per una prima riflessione sul passaggio scuola dell’infanzia/ scuola primaria.
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Colloqui individuali genitori/docenti: in cui i genitori possono parlare con tutti gli
insegnanti del figlio. Nei colloqui individuali vengono consegnate anche le schede
valutative quadrimestrali.
Consiglio di classe: è composto da tutti i docenti dello stesso plesso e da un
rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi del plesso.
É eletto all’inizio dell’anno scolastico da tutti i genitori degli alunni iscritti nella classe.
Ha il compito di:
• agevolare le relazioni tra docenti, genitori, alunni
• esprimere pareri sulla scelta dei libri di testo e dei sussidi didattici
• pronunciarsi su ogni altro argomento attribuitogli dalle leggi e dai regolamenti.
Consiglio d’Istituto: si occupa dell’organizzazione e dell’andamento generale di tutto
l’Istituto, con la presenza di rappresentanti eletti dai genitori, ogni tre anni .
Giunta Esecutiva: cura la preparazione e l’esecuzione dei lavori del Consiglio d’Istituto, vi
partecipano genitori eletti dal Consiglio d’Istituto.
Per rendere più proficui i rapporti tra scuola e famiglia è necessario che le due parti in
causa cerchino più occasioni d’incontro per esaminare insieme le varie problematiche
relative ai minori.
Per quanto riguarda i calendari degli incontri e dei colloqui con i genitori, per i due
ordini di scuola, si rimanda alle Comunicazioni del Dirigente Scolastico.
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CARTA DEI SERVIZI Con essa si fanno propri i principi fondamentali di uguaglianza, imparzialità e regolarità,
accoglienza e integrazione, diritto di scelta, partecipazione, libertà di insegnamento e
aggiornamento del personale, e ne viene garantita la concreta attuazione.
PRINCIPI FONDAMENTALI
UGUAGLIANZA E IMPARZIALITÀ
Il V Circolo “A. Gramsci” considera finalità generali del proprio operare educativo e
pedagogico i principi di cui agli artt. 3, 21, 33, 34 della Costituzione Italiana.
Nessuna discriminazione nell'erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per
motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni
psico-fisiche e socio-economiche. La pari opportunità formativa verrà garantita attraverso
l'adozione di:
soluzioni organizzative dell'orario delle lezioni in grado di contemperare le esigenze di
studenti di religioni diverse da quella cattolica;
provvedimenti atti a garantire la piena offerta formativa con borse di studio, fornitura
gratuita di strumenti e materiali didattici, compatibilmente con le disponibilità
finanziarie della scuola, agli studenti di condizioni socio-economiche disagiate;
stipula di convenzioni con ASL ed Enti Locali allo scopo di garantire eventuale
assistenza psicologica a soggetti in difficoltà, assistenza igienico-sanitaria agli alunni
con handicap fisico, ausili ad alunni con handicap sensoriale;
provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori
di handicap fisico.
REGOLARITÀ DEL SERVIZIO
In presenza di conflitti sindacali e/o agitazioni, oltre al rispetto delle norme di legge e
contrattuali, la scuola si impegna a garantire:
ampia e tempestiva informazione delle famiglie attraverso l'utilizzazione di diversi
canali (sito istituzionale, albo d'istituto, diario dello studente) sulle modalità e sui
tempi dell'agitazione;
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i servizi minimi essenziali di custodia e vigilanza, specie in presenza di soggetti non
autonomi per età o condizione psicofisica;
presenza attiva e vigilanza di tutti gli operatori della scuola in rapporto all'orario di
lavoro e alle mansioni dei singoli dipendenti.
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
La scuola garantisce l'accoglienza degli alunni e dei genitori attraverso:
iniziative atte a conoscere gli alunni nuovi iscritti attraverso test, questionari (sulla
personalità, sociologici, psicologici, cognitivi, culturali) per impostare una corretta
programmazione;
la consegna, a richiesta e dietro rimborso del costo di duplicazione, di copia del
P.T.O.F. e del Regolamento d'Istituto;
l'organizzazione, entro il primo mese di lezioni, di un incontro tra genitori degli alunni
e docenti del consiglio di classe per una reciproca conoscenza;
la fornitura di una bacheca genitori e di una bacheca alunni per favorire la circolazione
delle notizie di comune interesse;
iniziative di aggiornamento obbligatorio degli operatori, compatibilmente con la
disponibilità di risorse finanziarie, sui temi del disagio giovanile, della devianza,
dell'educazione alla salute, alla legalità, alle pari opportunità, ecc.
DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLATICO E FREQUENZA
l'Istituto garantisce criteri oggettivi nella formazione delle classi e si impegna a
prevenire e controllare l'evasione e la dispersione scolastica;
l'Istituto garantisce la realizzazione di iniziative, anche in collaborazione con soggetti
esterni (ASL, Associazioni di volontariato, équipe socio-psico-pedagogica, etc…), allo
scopo di agevolare la partecipazione alle attività scolastiche per quei bambini le cui
famiglie hanno difficoltà oggettive a seguirli nella loro crescita educativa e didattica.
l'Istituto garantisce, nei confronti dei propri alunni, forme di monitoraggio, specie nei
primi mesi di attività, tendenti ad orientare, recuperare, integrare quanti incontrano
difficoltà cognitive e di socializzazione e conseguenti strategie didattiche mirate, a cura
dei consigli di classe.
PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA
L'istituto considera la trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con
l'utenza condizione per favorire la partecipazione democratica alla gestione sociale della
scuola. Pertanto, con modalità coerenti con i valori di cui all'art. 21 della Costituzione,
verranno garantiti:
una bacheca per l’affissione all’ Albo di:
- copia del P.T.O.F;
- copia del Regolamento d'Istituto;
- delibere del Consiglio d'istituto;
- contratti di prestazione d’opera
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- orari di servizio e delle lezioni;
- bandi;
- circolari;
- avvisi e comunicazioni di assemblee di genitori;
- organico;
- graduatorie;
- contratti di assunzione temporanea;
- ordini di servizio, turnazioni e incarichi specifici;
- comunicazioni ufficiali di carattere sindacale da parte del MIUR;
- comunicazioni provenienti dalle OO.SS.;
LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
la libertà di insegnamento si realizza nel rispetto della personalità dell'alunno;
l'esercizio della libertà di insegnamento si fonda sul presupposto della conoscenza
aggiornata delle teorie psicopedagogiche e delle strategie didattiche;
l'aggiornamento è un obbligo per l'amministrazione e un diritto-dovere per il docente.
PARTE PRIMA
AREA DIDATTICA
Il Collegio dei docenti, quale responsabile della qualità delle attività educative,
utilizzando i poteri di auto-organizzazione, si articola in commissioni di lavoro.
Le commissioni vengono presiedute da un coordinatore-referente, incaricato con atto
formale di nomina dal Dirigente scolastico.
La partecipazione alle riunioni delle commissioni è obbligatoria.
Entro il primo mese di attività, il Dirigente scolastico, acquisite le proposte dei
responsabili di commissione, predisporrà un calendario di massima delle attività, da
sottoporre all'approvazione degli organi competenti per materia, da affiggere all'albo
della scuola.
FUNZIONI E RESPONSABILITÀ DELLE COMMISSIONI
del P.T.O. F :
Proporre al collegio progetti di sperimentazione e di ordinamento
Decidere l'uso dei sussidi didattici e dei laboratori in collaborazione con i coordinatori
Decidere le attività e i progetti integrativi
Elaborare test di valutazione del graduale apprendimento degli alunni
Curare la progettazione scolastica ed extrascolastica
Garantire con specifiche iniziative (riunioni con i docenti del precedente ciclo di studio
degli alunni nuovi iscritti) la continuità didattica
Fissare criteri efficaci in grado di garantire una distribuzione delle ore di lezione nei
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vari giorni della settimana per fornire allo studente un’equa distribuzione giornaliera
dei testi scolastici, una razionale distribuzione dei tempi settimanali di studio e la
possibilità di disporre di tempi da dedicare al gioco, all'attività sportiva, ecc.
PARTE SECONDA
AREA AMMINISTRATIVA
L'istituto garantisce celerità, trasparenza, efficacia ed efficienza dei servizi scolastici
secondo la contestualità delle successive disposizioni:
L'orario di servizio del personale ATA, fissato dal CCNL in 36 ore settimanali, verrà
attuato in 5 giorni lavorativi, utilizzando orario unico, orario flessibile, turnazione,
rientri pomeridiani e all’occorrenza eventuale straordinario da recuperare con
fruizione di permessi e giornate libere, o, se le ore di straordinario prestate dovessero
risultare superiori ai recuperi, da retribuire con fondi a carico del bilancio
appositamente previsti per tali prestazioni.
L'attuazione dei vari tipi di orario verrà di volta in volta adottata dal Dirigente
scolastico e dal D.s.g.a. (Direttore dei servizi generali e amministrativi), secondo le
esigenze, sulla base della contrattazione integrativa d’Istituto.
L'orario di ricevimento della segreteria, salvo particolari esigenze, è fissato nei giorni
di:
- lunedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00
- martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
- venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Il ricevimento in ore pomeridiane, oltre al giorno settimanale fissato per il rientro,
potrà essere definito di volta in volta in presenza di specifiche richieste e in
concomitanza con scadenze particolari (iscrizioni, esami..). Ogni variazione in tal senso
verrà debitamente pubblicizzata.
Il Dirigente scolastico riceve per appuntamento.
Durante l'anno scolastico, i certificati per gli alunni verranno rilasciati, previa domanda
scritta contenente i dati anagrafici, la classe frequentata, nonché l'uso a cui il certificato
è destinato, entro 3 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda per
certificato di iscrizione e frequenza;
Le schede di valutazione, consegnate di norma ai genitori dai docenti di classe in
appositi ricevimenti calendarizzati, potranno essere ritirate in segreteria solo
successivamente.
Gli operatori dei servizi amministrativi ed ausiliari disporranno di un cartellino
identificativo, da tenere bene in vista per la durata del servizio giornaliero.
L'operatore che risponde al telefono è tenuto a declinare all’utente che ha chiamato la
denominazione dell'Istituto e ad identificarsi con nome e qualifica.
L'utente che chiama al telefono è tenuto a farsi identificare prima di richiedere
l’informazione o il collegamento con la persona o l’ufficio desiderato: il collegamento
sarà effettuato solo dopo.
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Le informazioni al pubblico vengono esposte all'albo della scuola, situato nell'androne
d'ingresso.
PARTE TERZA
CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA
L'Istituto garantisce i seguenti standard minimi di sicurezza, igiene ed accoglienza:
La sicurezza degli alunni all'interno della scuola con adeguate forme di vigilanza dei
dipendenti
L'igiene dei servizi con intervento ripetuto durante la giornata lavorativa oltre che a
fine attività giornaliera
Numero, dimensioni e arredi delle aule normali
Disponibilità e dotazioni di aule speciali
Numero sufficiente di servizi igienici
Affissione nella biblioteca di albo contenente orario giornaliero di apertura, modalità di
consultazione, prestito di libri e materiali audiovisivi
Piano di evacuazione degli edifici in caso di calamità.
PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica o per fax
Tutti i reclami debbono contenere generalità, indirizzo, reperibilità del proponente
Anche i reclami orali e telefonici debbono essere successivamente sottoscritti
Il Dirigente scolastico, dopo opportune indagini, risponde per iscritto al reclamo entro
15 giorni attivandosi per rimuovere il problema segnalato.
Se il reclamo non è di competenza del Dirigente scolastico, sarà fornito all'utente
l'indirizzo del corretto destinatario.
Il Dirigente scolastico cura la raccolta annuale di tutti i reclami e ne dà relazione al
Consiglio d'Istituto. Tale relazione viene inserita in quella generale annuale del
Consiglio.
VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
L'Istituto, poiché si propone l'obiettivo del miglioramento continuo e progressivo del
servizio scolastico, ne rileverà la qualità attraverso questionari opportunamente tarati e
destinati ai genitori e a tutto il personale interno. I suddetti questionari saranno relativi
agli aspetti organizzativi, didattici e amministrativi, e prevedranno la possibilità per gli
utenti di formulare proposte.
Alla fine di ogni anno scolastico, il Collegio dei docenti fa il bilancio sull'attività
formativa della scuola, che viene sottoposto all'attenzione del Consiglio d'Istituto.
ATTUAZIONE
Le varie componenti scolastiche (genitori, docenti e ATA) possono proporre
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emendamenti soppressivi o integrativi alla presente Carta dei servizi. Le proposte
debbono essere sottoscritte da un decimo della componente genitori e da un terzo della
componente docente e ATA.
In presenza di proposte di emendamenti successivi all’approvazione del P.O.F., il
Consiglio d'Istituto è tenuto a riunirsi, entro 15 giorni dall'avvenuta notifica della
proposta e a pronunziarsi, accogliendola o respingendola con articolata motivazione.
Tutte le norme contenute nel testo della presente Carta dei Servizi sono vincolanti per
operatori ed utenti fino a nuove disposizioni modificative, derivanti da contratti collettivi
o norme di legge o da successivi provvedimenti del Consiglio d’Istituto.
REGOLAMENTO D'ISTITUTO Tenuti presenti i principi fondamentali della nostra Costituzione che tutelano e garantiscono i diritti
inviolabili dell’uomo ed in particolare gli artt. 3, 9, 33, 34 e 38, i principi sanciti dall’art. 26 della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonché i principi affermati dalla "Convenzione
internazionale sui diritti dell’infanzia" del 23 novembre 1989 e dallo Statuto degli studenti e delle
studentesse della scuola secondaria, nel rispetto delle competenze attribuite al Consiglio d’Istituto
dall’art. 10 del Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994 e di quelle attribuite dallo stesso
D.L.vo agli altri Organi collegiali;
IL CONSIGLIO DI CIRCOLO NELLA SEDUTA DEL 20 OTTOBRE 2014 CON DELIBERA
N° 2 ADOTTA IL SEGUENTEREGOLAMENTO D'ISTITUTO
1. L’attività didattica si svolge dal lunedì al venerdì con le seguenti modalità:
- Scuola dell’Infanzia tempo ridotto, dalle ore 8.00 alle ore 13.00,
- Scuola Primaria da lunedì a giovedì dalle ore 08.00 alle ore 13.30 - il venerdì dalle ore 08.00
alle ore 13.00.
2. La ricreazione si svolge: dalle ore 10.30 alle ore 10.50 da lunedì a giovedì e dalle ore 10.10
alle ore 10.30 il venerdì. La vigilanza deve essere particolarmente attenta e spetta al docente
che ha effettuato nella classe la terza ora di lezione; gli alunni potranno recarsi ai servizi in
numero di uno per volta se si tratta di maschietti, di due per volta per le ragazze. Durante
l'intervallo il personale di turno vigila sul comportamento degli alunni in modo da evitare che
si arrechi pregiudizio alle persone o alle cose.
3. I collaboratori scolastici dovranno sorvegliare i bagni durante tutto il periodo della ricreazione.
1. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza sugli alunni, i docenti sono tenuti a trovarsi in
classe 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni. Al termine delle attività didattiche garantiscono
la vigilanza fino all'uscita. Da quel momento cessa la responsabilità del personale scolastico. I
collaboratori devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni.
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2. I collaboratori scolastici devono comunicare immediatamente al Dirigente Scolastico o ai
suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti
incustodita.
3. L'assistenza deve essere vigile e continua durante tutte le lezioni. La classe non deve mai
rimanere scoperta; nel caso in cui il docente debba assolutamente uscire dall'aula, affiderà la
classe alla vigilanza di un ausiliare.
4. Durante il cambio dell'ora gli alunni non potranno uscire dall'aula; pertanto i cambi di
insegnante avverranno il più rapidamente possibile. Nel caso in cui il docente abbia finito il
proprio orario di servizio, attenderà l'arrivo del collega subentrante e nel frattempo
provvederà a far avvisare la Presidenza, la quale predisporrà la sorveglianza della classe.
5. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta,
fatta eccezione per i casi seriamente motivati.
6. I collaboratori scolastici dovranno:
a. essere reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza;
b. riaccompagnare nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri
motivi, sostano nei corridoi;
c. sorvegliare gli alunni in caso di ritardo, assenza o allontanamento momentaneo
dell'insegnante.
7. Ai fini di una maggior sicurezza, riduzione di rischi, minore disturbo arrecato a terzi ed
educazione all’urbanità, l'ingresso nella scuola e gli spostamenti da un'aula all'altra o alla
palestra si svolgeranno sotto la sorveglianza del personale insegnante così come ogni altro
spostamento all'interno e all'esterno dell'edificio in ordine e in silenzio.
8. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita e, nella scuola primaria, vigilano
affinché gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati.
9. Gli insegnanti, si asterranno dall'intrattenersi con i genitori al mattino e durante l'attività
didattica per colloqui individuali riguardanti l'alunno.
10. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi
durante le attività didattiche.
1. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe il nome degli alunni assenti. Nel
caso in cui l’assenza è superiore a 5 giorni deve accertare la presenza del certificato medico;
per i certificati medici con prognosi controllare che i giorni di prognosi siano coerenti con il
rientro in classe e in caso contrario avvisare il Dirigente. Le giustificazioni devono essere
inseriti all’interno di una busta apposita e conservati. I certificati medici verranno consegnati
poi dagli stessi docenti, nel rispetto della normativa sulla privacy, all’assistente amministrativo
che si occupa del reparto alunni..
2. In caso di ritardo l’alunno deve essere comunque ammesso in classe specificando l’orario di
ingresso sull’apposito foglio notizie.
3. I Collaboratori scolastici consegnano il modulo per le richieste di uscite anticipata e
avviseranno il Dirigente nel caso in cui tali uscite si ripetono per più di tre volte. Il
collaboratore scolastico preleverà l’alunno dalla classe.
4. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate
tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. Per le assenze della durata superiore a cinque
giorni (festività comprese), per motivi di salute, gli alunni dovranno esibire un certificato
medico; altrimenti rimarrà in custodia fino all’arrivo di un genitore, chiamato
tempestivamente.
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5. L’alunno che arriva in ritardo deve essere segnalato dal docente della prima ora sul foglio
notizie della classe. Dopo tre ritardi, saranno avvisati i genitori che dovranno giustificare
personalmente.
6. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni.
7. In caso di necessità l’alunno deve essere prelevato personalmente da un genitore o da una
persona maggiorenne con delega scritta e convalidata da copia conforme di documento di
identità personale del delegante e del delegato. Il docente presente in aula annoterà sul foglio
notizie di classe l’ora in cui l’alunno esce; apporre la propria firma. Se tali uscite si ripeteranno
per più di tre volte l’autorizzazione andrà richiesta al Dirigente Scolastico o al suo delegato.
8. Le entrate dopo il normale orario o le uscite anticipate per problemi didattici, devono essere
regolamentate con apposite autorizzazioni o previo avviso telefonico(fonogramma) alla
famiglia.
SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO
PROCEDURE PRELIMINARI
La segreteria e le famiglie degli alunni devono comunicare ai docenti recapiti telefonici (abitazione,
luogo di lavoro dei familiari, altri recapiti) per eventuali emergenze. Le famiglie devono inoltre
segnalare eventuali patologie croniche in atto, con indicazione di procedure terapeutiche e di
controindicazioni farmacologiche (con particolare riferimento ad allergie).
Queste informazioni devono essere conosciute da tutti i docenti di classe.
Lo scambio di informazioni deve avvenire anche per ogni variazione successiva acquisita dagli
insegnanti o dalla segreteria.
PROCEDURE DI COMUNICAZIONE E DI INTERVENTO IN CASO DI
INFORTUNIO E/O DI MALESSERE
1. In caso di infortunio e/o di malessere sul luogo di lavoro, tenuto conto della gravità dello
stesso, gli insegnanti e tutto il personale scolastico sono invitati a dare la massima
collaborazione per il soccorso dell’infortunato e la vigilanza della classe.
2. In ogni scuola è presente il materiale per le prime cure. Un collaboratore ha il compito di
custodire e mantenere le scorte di prodotti per il primo soccorso. In ogni plesso, in locale
adeguatamente segnalato, deve essere a disposizione il seguente materiale per il primo
soccorso:
Guanti monouso in vinile o in lattice;
Confezione di clorossidante elettrolitico al 5%;
Compresse di garza sterile 10X10 in buste singole;
Compresse di garza sterile 18X40 in buste singole;
Confezione di cerotti di varie misure pronti all’uso;
Rotolo di benda orlata alta 10 cm;
Rotolo di cerotto alto 2,5 cm;
1 paio di forbici;
Lacci emostatici;
Confezioni di ghiaccio pronto uso o di sacchetti per ghiaccio se vi è il freezer;
Sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari;
Termometro.
Il materiale sarà aggiornato secondo i contenuti del D. L.vo n. 388/04. Il collaboratore
scolastico incaricato deve provvedere al mantenimento delle condizioni igieniche ottimali di
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tutto il materiale sanitario e provvedere all’integrazione e alla sostituzione periodica di quanto
utilizzato o scaduto.
Si ricorda l'obbligo di usare sempre guanti di lattice monouso per medicare ferite e in
particolare nei casi in cui vi sia presenza di sangue.
3. In caso di malessere o d’infortunio dell’alunno il docente della classe deve chiedere al D.S. o
ad uno dei suoi Collaboratori di informare tempestivamente la famiglia e concordare ,
eventualmente, l’intervento del 118 per il trasporto al pronto soccorso. Salvo disposizioni
specifiche, devono essere evitate manovre o spostamentiche potrebbero aggravare la situazione
dell’infortunato.
In caso di chiamata del soccorso, deve essere contestualmente avvertita la famiglia. In caso di
urgenza o di irreperibilità del genitore, il bambino deve essere accompagnato e assistito
dall’insegnante fino all’arrivo del familiare.
Non è consentito l’uso di mezzi privati di insegnanti o di altro personale della scuola per il
trasporto degli alunni.
Nel caso in cui il bambino sia prelevato dal genitore è necessaria la preventiva compilazione
del modello di uscita fuori orario.
Nel caso in cui il malore o l’infortunio si verifichi durante attività esterne alla scuola o in altro
comune (es. durante una gita), il soccorso deve essere prestato attraverso la chiamata del
numero di emergenza (118). L’insegnante deve avvertire tempestivamente dell’accaduto la
segreteria.
4. Gli alunni non possono assumere medicinali ed è fatto divieto al personale la somministrazione,
in caso di medicine salva- vita e solo dietro autorizzazione del medico curante completa di
istruzioni sulle modalità di somministrazione , i docenti su base volontaria potranno farlo. In
caso di lieve indisposizione di un alunno, spetta agli insegnanti di classe adottare le decisioni
opportune ed eventualmente decidere se avvertire la famiglia prima del termine delle lezioni.
PROCEDURE DI DENUNCIA
L’insegnante o l’operatore presente all’evento è tenuto a denunciare l’infortunio tramite apposita
relazione di denuncia e a consegnarlo in segreteria entro il giorno successivo. Si raccomanda
l’estrema precisione nella descrizione della dinamica dell’evento e della vigilanza operata dagli
insegnanti al momento dell’incidente.
Nel caso di infortunio l’operatore scolastico o i familiari della persona infortunata devono
consegnare alla segreteria la prima documentazione medica attestante il danno subito.
DISPOSIZIONI VARIE
1. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono
sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
2. Il personale ATA deve prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e gli addetti
alla sicurezza dovranno controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di
esodo,
3. E’ necessario tenere liberi da lucchetti o da altro materiale porte, cancelli e soprattutto uscite
di emergenza. Si precisa che le uscite di emergenza devono restare aperte da quando il
primo collaboratore scolastico entra nel Plesso Scolastico e chiude solo e soltanto quando
l’ultima persona esce dal Plesso.
4. Le cassette di Pronto Soccorso sono a disposizione presso le postazioni appresso indicate:
Seminterrato responsabile sig. (Via Casella)
Scuola dell’Infanzia responsabile sig.ra Anello
Plesso via Fermi responsabile sig. Onorato
Il personale sopra indicato è responsabile della custodia delle cassette di pronto soccorso e
dovrà comunicare tempestivamente al DSGA l’eventuale esigenza di integrazione dei
prodotti contenuti nelle cassette a seguito del consumo o scadenza degli stessi. Inoltre,
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l’armadietto farmaceutico e tutti i locali ove non possono accedere gli alunni devono essere
chiusi a chiave.
5. Uso dei video terminali , delle attrezzature e degli oggetti di proprietà della scuola
(Applicazione dei D.lgs. 165/01 – 150/09 – 196/03) . In riferimento al D.lgs indicati in
oggetto “codice disciplinare dei dipendenti pubblici applicativo” e “codice della privacy” , si
precisa che l’uso dei video terminali , dei telefonini e di tutto ciò che è presente nei locali di
questa istituzione scolastica deve essere finalizzato esclusivamente a scopi didattici ed
istituzionali propri dell’istituto scolastico e non personali. Si precisa , inoltre, che è vietato
fare riproduzioni sia cartacee che informatiche degli archivi, dei documenti inerenti l’attività
scolastica di segreteria. Si ricorda a proposito di privacy che le problematiche riconducibili
alle attività scolastiche non vanno divulgate a terzi o agli eventuali delegati o esercenti la
patria potestà.
Evitare la permanenza al videoterminale per un tempo superiore alle 20 ore settimanali
(ovvero con un media giornaliera di 3 ore e 20 minuti e con una pausa di 15 minuti per
cambio di attività - archiviazione pratiche, ricezione pubblico, ricerca documenti, etc., ogni
periodo di lavoro al VDT di 2 ore consecutive).
6. Obbligo di esposizione del tesserino di riconoscimento. E’ obbligatorio l’esposizione del
tesserino di riconoscimento specialmente per coloro i quali entrano in contatto con gli utenti
esterni (art.69 del D.lg n. 150/2009 – Riforma della pubblica Amministrazione e circ.3/2012
Presidenza Consiglio dei Ministri).Tale obbligo è regolato dalla normativa vigente , la
mancata esposizione prevede sanzioni che saranno applicate secondo le Leggi vigenti.
7. Segnalazioni pericolo Tutto il personale, ognuno per le zone di propria pertinenza, deve
segnalare tempestivamente al RLS sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e
dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi
durante il lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 art. 19 e 20 (ad esempio: corrosione di
cerniere nei cancelli, stabilità infissi ed esterni , ripiano banchi staccato dalla struttura
metallica, sedie con la struttura in ferro danneggiata , piastrelle e pavimenti non
perfettamente fissate, prese danneggiate lesione di particolare entità nei soffitti e nelle pareti,
tracce di umidità nei soffitti, etc.). Il RLS , raccolte tali segnalazioni, provvederà ad inoltrare
il riepilogo delle stese al Dirigente.
8. IL materiale di pulizia(detersivi e strumenti) deve essere custodito in luoghi non accessibili
agli alunni .
9. I lavori di pulizia e di manutenzione ordinaria devono essere eseguiti in modo da non
costituire pericolo per il personale e gli alunni o disagio allo svolgimento dell’attività
didattica e devono essere interrotti in caso di svolgimento attività didattica nelle immediate
vicinanze.
10. Divieto di fumo E’ severamente vietato fumare in tutti i locali dell’edificio scolastico e
negli spazi adiacenti , in caso contrario saranno applicate le sanzioni previste dalla
normativa in vigore.
11. Assenza alunni e per infortunio e loro rientro in classe I docenti nel caso in cui un alunno
rientri in classe dopo un infortunio con certificato medico ,devono riscontrare i giorni di
prognosi. Se il rientro avviene prima dei giorni indicati nel certificato medico è obbligatorio
che il genitore esibisca una dichiarazione del medico che autorizzi l’alunno a svolgere le
normali attività scolastiche comprese quelle ludico – ricreative, senza conseguenze.
Quest’ultimo documento dovrà essere consegnato agli addetti della segreteria alunni .
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12. Utilizzo di sostanze particolari o alimenti Prima di proporre agli alunni attività che
richiedono l’uso di sostanze particolari o alimenti occorre essere autorizzati per iscritto dai
genitori che hanno l’obbligo di informare su specifiche patologie o intolleranze ai prodotti.
13. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di
fuga e le uscite di sicurezza.
14. Attività motorie I docenti di scienze motorie devono vigilare affinché gli alunni svolgono
le attività motorie esclusivamente nei luoghi espressamente destinati a tale attività.
SERVIZIO DI SEGNALAZIONE
Tutto il personale in servizio è tenuto a segnalare ogni guasto, inconveniente, difetto o cattivo
funzionamento di elementi strutturali e di impianti.
Interventi sugli impianti elettrici
È fatto tassativo divieto di intervenire con manovre sull’impianto elettrico, in caso di guasti. Il
personale deve seguire scrupolosamente le procedure per gli interventi di urgenza e gli interventi
non urgenti.In caso di problemi e pericoli gravi e immediati (fumo, scintille, principi di
incendio),fatta salva la disposizione dell’evacuazione dell’edificio, non dovranno essere attuate
manovre sul quadro elettrico, si dovrà agire esclusivamente sul pulsante rosso di emergenza.
Interventi di urgenza (si intendono quelli resi necessari per reali situazioni di pregiudizio
dell’incolumità delle persone fisiche o della sicurezza delle strutture).
Il coordinatore di plesso o il collaboratore scolastico avviserà tempestivamente personalmente la
segreteria. In attesa dell’intervento il personale adotterà le adeguate misure di sicurezza per evitare
l’avvicinamento al luogo di pericolo, attivando, se necessario, la procedura di emergenza
(evacuazione e richiesta di intervento dei soccorsi).
Interventi non urgenti
La segnalazione deve essere fatta, compilando il registro delle segnalazioni presente in ogni plesso
e sarà cura dei fiduciari di plesso o del primo collaboratore comunicarle segnalazioni alla segreteria.
Gli interventi di manutenzione saranno disposto dal Dirigente scolastico, affidando gli incarichi alle
ditte competenti o segnalando il guasto al competente Ufficio Tecnico Comunale.
In caso di intervento di ditte esterne, il personale ausiliario curerà che l’intervento abbia luogo
tutelando la sicurezza di alunni e personale della scuola, compilando l’apposito modulo di
intervento, controfirmato dal tecnico della ditta.
OBBLIGHI COLLABORATORI SCOLASTICI 1. Segnaleranno eventuali possibili fonti di pericolo per l’utenza e per il personale scolastico in
genere e per il pubblico;
2. Eviteranno di lasciare il pavimento con materiale scivoloso durante l’orario delle attività
didattiche; in caso di spandimenti di acque odi presenza di sostanze scivolose nel pavimento,
provvederanno alla immediata asciugatura o rimozione e vigileranno per evitare il passaggio di
chiunque fino a completa asciugatura,in caso di pioggia asciugare il pavimento dell’androne con
segatura o stracci e posizionare pannello indicatore di pericolo;
3. Vigileranno, ognuno per le proprie zone o per i compiti specifici, a che tulle le vie d’uscita di
emergenza, porte, portoni e cancelli esterni siano sempre funzionanti e sempre liberi da arredi o
altro materiale.
Vigilanza periodica, cadenza massima mensile, intonaco tetto locali.
Vigilanza giornaliera arredi scolastici o attrezzature nei laboratori o nelle palestre, quest’ultime
con l’ausilio dei responsabili dei laboratori e/o degli insegnanti).
In caso di anomalie segnalare seguendo lo schema di flusso indicato nei corsi di formazione e la
modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di plesso, RLS, RSPP,DL).
4. Segnaleranno all’ufficio di Direzione o di segreteria, tutte le fonti di pericolo connesse alla
struttura, agli arredi etc. (fili scoperti, prese rotte, sporgenze pericolose, superfici abrasive,
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perdite d’acqua, infissi non funzionanti, vetri rotti e/o lesionati, porte – portoni – cancelli non
funzionanti o stabilmente non sicuri, usura bande anti scivoli, scalini rotti o non bene ancorati,
fessurazioni intonaco tetto locali, etc.).
Le segnalazioni di quanto sopra indicato devono essere fatte per iscritto da chiunque ne venga a
conoscenza con l’indicazione precisa di dove trovasi il pericolo, secondo l’apposita modulistica.
Ciascun operatore è in ogni caso responsabile della vigilanza nelle aule e nei locali assegnati per
la pulizia e quindi di eventuali omissioni di segnalazione.
5. Ciascun operatore deve effettuare giornalmente una ricognizione nei locali ad esso assegnati per
la pulizia, per verificare la presenza di eventuali pericoli di cui al precedente punto e per
provvedere alla eventuale rimozione di arredi inservibili o pericolosi per l’utenza.
6. Fissare a muro lavagne, attaccapanni, scaffali, armadi, secondo quanto appreso nei corsi di
formazione o richiedere spiegazioni al RSPP o al DL.
7. Il personale ha l’obbligo di controllare gli spazi esterni, di provvedere ad una periodica bonifica
degli stessi, di segnalare all’ufficio di direzione eventuali pericoli connessi alle parti esterne delle
strutture, agli spazi esterni, al cancello e alle inferriate perimetrali (caduta cornicioni, fili
pericolosi, vetri rotti, perdite d’acqua, perfetta funzionalità portone e cancello esterno ecc.);
8. Il custode e/o il portiere e/o il personale addetto agli androni e alle portinerie non faranno
posteggiare auto, motorini, biciclette, davanti ai cancelli, sui passaggi d’intercettazione
dell’acqua o presso gli attacchi dell’acqua per i vigili del fuoco e negli spazi individuati come
“zone di raccolta per l’evacuazione”;
9. Il personale controllerà le attrezzature e gli impianti di sicurezza periodicamente nei piani
assegnati in modo da garantirne l’efficienza. Il controllo sarà effettuato in base a quanto appreso
nei corsi di sicurezza effettuati e/o sulle indicazioni richieste al responsabile alla sicurezza;
10. Nell’effettuazione della pulizia dei vetri il personale avrà cura di non sporgersi dalle finestre.
11. Ciascun operatore provvederà a fare aerare giornalmente le aule e i locali assegnati per la
pulizia; ciascun operatore, inoltre, prima di lasciare l’edificio scolastico ha l’obbligo di
provvedere alla perfetta chiusura delle finestre e delle imposte dei locali e delle aule ad esso
assegnati.
12. Il custode ha l’obbligo di effettuare una ricognizione finale per verificare che tutte le finestre e
le porte siano ben chiuse.
COMPORTAMENTI Dl PREVENZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO
1. Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi sianocavi, spine, prese di
corrente, interruttori senza protezione.
2. Non sovraccaricare una linea elettrica con collegamenti di fortuna (VIETATI).
3. Non toccare mai le apparecchiature elettriche (ANCHE GLI INTERRUTTORI) conle mani
bagnate o umide o se il pavimento è bagnato.
4. Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, NON IL CAVO.
5. Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della
macchina.
6. Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare cavi elettrici molto lunghi.
7. Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento
del contrario.
8. Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche.
9. Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere una persona folgorata, spostarla dalla
sorgente elettrica con oggetti di legno. Chiamare immediatamente l’ambulanza.
10.Non lasciare MAI portalampade privi delle lampadine.
11.Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine d’isolamento danneggiate.
12.Se la spina non entra comodamente in una presa, non tentare il collegamento e segnalarlo.
USO MATERIALI E STRUMENTI DI LAVORO
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1. Le SS.LL. useranno e custodiranno con attenzione i beni di cui dispongono per ragioni di lavoro
e rispetteranno le norme igieniche fondamentali:
- ogni giorno, al termine delle lezioni effettuare un’accurata pulizia delle aule, dei corridoi, della
palestra, dei laboratori, assicurando l’indispensabile ricambio d’aria;
- pulire i servizi igienici almeno due volte al giorno, utilizzando gli strumenti destinati
esclusivamente a quei locali; al termine delle pulizie, tutti gli strumenti usali devono essere
lavati e disinfettati in candeggina diluita, risciacquati, falli asciugare e riposti in appositi spazi
chiusi.
- Il materiale di pulizia (scope, stracci, detersivi eto.) deve essere tenuto lontanodalla portata
degli alunni e chiuso a chiave.
2. Useranno correttamente i detersivi forniti dalla scuola:
- prima di usare il prodotto leggere attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta e nelle
schede di sicurezza fornite dal fornitore o dal RSPP visionabili in segreteria;
- rispettare le dosi consigliate dalle istruzioni;
- i prodotti concentrati devono essere diluiti secondo le dosi riportate;
- utilizzare i prodotti solo per gli usi a cui sono destinati;
- per NESSUN MOTIVO miscelare più prodotti chimici in quanto possono sviluppare gas
asfissianti o tossici;
- riporre i contenitori sempre chiusi con il proprio tappo;
- i prodotti nocivi o corrosivi devono essere riposti con la massima cura in luoghi inaccessibili a
terzi;
- non lasciare bombolette spray vicino a fonti di calore, in quanto possono infiammarsi ed
esplodere.
- segregare le zone oggetto delle attività di pulizia con cartelli segnaletici o con qualsiasi altro
mezzo specialmente se i pavimenti sono bagnati
- segregare le zone dove dovessero esserci pavimenti bagnati o per cause accidentali o a causa
delle condizioni metereologiche
3. Dovranno evitare di detenere più di lt.2 di alcol o di altre sostanze infiammabili;
4. L’uso degli strumenti di lavoro, comprese scale ed attrezzi, deve avvenire con le cautele del caso,
secondo il manuale d’uso. Deve essere segnalato immediatamente al consegnatario, o all’ufficio
di Direzione la presenza di attrezzi o strumenti non in perfetto stato di efficienza.
Le operazioni in altezza, oltre il TERZO GRADINO devono essere effettuate con l’assistenza
di un collega.
5. Non effettuare MAI lo spostamento di una scala quando su di essa si trova un operatore.
6. E’ proibito l’uso di strumenti elettrici non a norma sprovvisti di marchio CE (stufe, fornelli,
frigoriferi etc.);
7. Osservare le norme in seguito elencate per evitare rischi elettrici:
- non manomettere o modificare parti di un impianto elettrico o di macchine collegate ad esso;
- durante la pulizia di lampadari o sostituzione di lampade disattivare non soltanto l’interruttore,
ma l’intero impianto elettrico;
- non tirare mai il cavo di un apparecchio elettrico quando si disinserisce la sua spina dalla presa
sul muro, ma procedere all’operazione tirando direttamente la spina e premendo con l’altra
mano sulla presa sul muro;
- non usare apparecchi con fili elettrici anche parzialmente scoperti, spine di fortuna o fili
volanti, né apparecchiature sulle quali si riscontrano anomalie, quali fiamme scintille o
surriscaldamento;
- non utilizzare MAI apparecchiature elettriche con le mani bagnate o umide.
8. Le SS.LL. segnaleranno eventuali fonti di pericolo connessi al proprio lavoro, derivanti anche
dall’uso di attrezzature o detersivi.
9. Negli spostamenti e sollevamenti di mobili o suppellettili le SS.LL. agiranno in più persone per
evitare che un eccessivo carico dì peso gravi su una singola persona. Non sollevare mai
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singolarmente pesi superiori a 30Kg.. Per una presa migliore degli oggetti, inoltre, e per
evitare scivolamenti o abrasioni delle mani, le SS.LL. utilizzeranno dei guanti o degli stracci.
Prima di procedere al sollevamento di un oggetto le SS.LL. controlleranno che sia integro e
non presenti parti che si possano sganciare o staccare durante il trasporto. Evitare di sollevare
pesi flettendo il tronco, ma alzandosi sulle gambe.
10. Le SS.LL. utilizzeranno sempre i dispositivi di prevenzione personale forniti dalla scuola o dal
Comune per tulle le pulizie (guanti, grembiuli, stivali), in caso di mancata fornitura per motivi
di carenza di fonti il lavoratore dovrà indossare un abbigliamento consono all’attività svolta
(per esempio: calzature chiuse ed antiscivolo se si stanno effettuando le pulizie con uso di
detersivi)
11.Tenere sempre libere le vie di passaggio e quelle delle uscite di emergenza.
12.Provvedere all’immagazzinamento ordinato dei materiali in modo da evitare ogni rischio di
caduta oggetti.
13.Provvedere all’accantonamento di fascicoli o volumi in modo ordinato e tale da evitare rischi di
cadute, la conservazione di oggetti, pratiche e documenti ad un distanza dal tetto superiore a
80 cm.
14.Avvisare per iscritto ed immediatamente il capo d’istituto o il vicario o il responsabile di plesso
di ogni situazione anomala che possa essere considerata di rischio o pericolo per la salute.
15.Evitare di gettare cocci di vetro nei sacchi di plastica; utilizzare un giornale o della carta spessa
per avvolgere i cocci di vetro prima di gettarli nell’immondizia.
16.Manipolare vetri, materiale pungente o abrasivo con guanti, se in dotazione, e
con molta cura.
17.Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti.
18.Non dare in uso scale, utensili o attrezzi a personale di ditte esterne che si trovi a lavorare nella
scuola.
19.Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 0,90 cm.
20.Al termine delle attività didattiche o del funzionamento degli uffici si deve disinserire
l’alimentazione centralizzata della apparecchiatura.
21. Oltre a quanto previsto, dagli artt. 19 e 20 DEL d.Lgs. 81/08 e s.m.i., da specifiche circolari e
dal Regolamento d’Istituto, i DOCENTI devono:
a. Segnalare tempestivamente anomalie riscontrati nei luoghi di lavoro abitualmente
frequentati (infissi, vetri, lesioni negli intonaci o nelle parti strutturali, scale, pavimenti,
etc.) Verificare giornalmente, prima dell’utilizzo, le attrezzature utilizzate
quotidianamente e segnalare tempestivamente le anomalie seguendo lo schema di flusso
indicato nei corsi di formazione e la modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di
plesso, RLS, RSPP, DL).
b. Informare gli alunni sulle problematiche della sicurezza .
COMPORTAMENTI Dl PREVENZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO
1. Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano
cavi, spine, prese di corrente, interruttori senza protezione.
2. Non sovraccaricare una linea elettrica con collegamenti di fortuna (VIETATI).
3. Non toccare mai le apparecchiature elettriche (ANCHE GLI INTERRUTTORI) con le mani
bagnate o umide o se il pavimento è bagnato.
4. Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, NON IL CAVO.
5. Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della
macchina.
6. Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare cavi elettrici molto lunghi.
7. Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento
del contrario.
8. Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche.
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9. Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere una persona folgorata, spostarla dalla
sorgente elettrica con oggetti di legno. Chiamare immediatamente l’ambulanza.
10.Non lasciare MAI portalampade privi delle lampadine.
11.Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine d’isolamento danneggiate.
12.Se la spina non entra comodamente in una presa, non tentare il collegamento e segnalarlo.
Oltre a quanto previsto, dagli artt. 19 e 20 DEL d.Lgs. 81/08 e s.m.i., da specifiche circolari e dal
Regolamento d’Istituto, gli ATA devono:
a. Segnalare tempestivamente anomalie riscontrati nei luoghi di lavoro abitualmente
frequentati (infissi, vetri, lesioni negli intonaci o nelle parti strutturali, scale, pavimenti,
etc.)
b) Verificare giornalmente, prima dell’utilizzo, le attrezzature utilizzate quotidianamente e
segnalare tempestivamente le anomalie seguendo lo schema di flusso indicato nei corsi di
formazione e la modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di plesso, RLS, RSPP, DL).
NORME DA SEGUIRE PER L’UTIIZZO DELLE SCALE PORTATILI
LAVORO IN ELEVAZIONE, USO SCALE PORTATILI
È definito lavoro in quota ogniqualvolta sia necessario l’impiego di attrezzature per accedere
ad una quota superiore rispetto ad un piano stabile.
È tassativamente vietato l’uso di qualsiasi mezzo rudimentale (sedie, banchi, scrivanie,
davanzali, cattedre…) per il raggiungimento di postazioni di lavoro in elevazione.
È tassativamente proibito utilizzare scale diverse da quelle in dotazione alla scuola (scala
doppia, a libro, o a compasso).
I materiali e le attrezzature fornite ordinariamente dalla scuola consentono l’esecuzione dei
lavori di pulizia ordinaria senza l’uso di scale. Di conseguenza, è proibito l’uso di scale, se
non per l’esecuzione di lavori previsti dal proprio profilo professionale, nei quali non sia
possibile provvedere in altro modo. In questi casi l’uso della scala deve essere comunque
effettuato per una breve durata.
La scala metallica o con rinforzi metallici sui montanti, o bagnata per qualsiasi motivo non
deve essere usata per l’esecuzione di lavori nelle vicinanze di apparecchiature elettriche con
conduttori in tensione esposti.
MANUTENZIONE E CONTROLLI PRELIMINARI
Ogni utilizzatore dovrà ispezionare la scala prima dell’uso, in particolare dovrà verificare:
Integrità degli zoccoli e dei dispositivi antisdrucciolo di appoggio;
Integrità e pulizia dei pioli, assenza di crepe o fessure negli incastri con i montanti;
Integrità e tenuta degli elementi di collegamento dei montanti (viti, perni, chiodi, rivetti);
Assenza di danneggiamenti o piegature nei montanti. Il responsabile della manutenzione
delle scale effettuerà i controlli ogni quattro mesi e segnalerà al D.S.G.A. per iscritto le
anomalie riscontrate.
La scala deve essere conservata in luogo al riparo dalle intemperie e chiuso all’accesso di
minori.
MISURE DI SICUREZZA PER L’USO DELLE SCALE
1. Appoggiare la scala su una superficie piana, non sdrucciolevole, resistente, evitando mezzi di
fortuna che possano pregiudicarne la stabilità. Su terreno cedevole, disporre di una tavola di
sostegno per i piedi della scala, con le stesse caratteristiche della superficie sopraindicata.
2. Prima di salire assicurarsi che i dispositivi di limitazione dell’apertura siano nella giusta
posizione (apertura completa).
3. Non utilizzare la scala con i montanti chiusi, appoggiandola semplicemente al muro.
4. Scuotere la scala per verificare che poggi stabilmente sui tutti e quattro i punti di appoggio dei
montanti.
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5. Collocare la scala in modo che dietro ogni piolo ci sia lo spazio sufficiente per il comodo
appoggio dei piedi (circa 20 cm).
6. Tenere sempre sgombra l’area alla base, davanti e dietro la scala verificando, prima di appoggiare
il piede a terra, che il suolo sia privo di ostacoli.
7. Assicurarsi che i pioli siano puliti da fango, lubrificanti, vernici ecc. per evitare scivolamenti.
8. Verificare che le scarpe di chi utilizza la scala siano con suola antisdrucciolo, pulite e ben
allacciate.
9. Quando vi è la possibilità di presenza o passaggio di persone nella zona della scala, delimitare la
zona con barriere o indicazioni di sicurezza.
10. Non salire oltre il penultimo piolo che dista almeno un metro dal traverso posto alla sommità dei
montanti.
11. Appoggiare alla piattaforma terminale o agganciare al traverso sulla sommità dei montanti
oggetti e materiali leggeri, in modo che non sporgano dalla sagoma della piattaforma e che non
pregiudichino la
stabilità della scala.
12. Non portare attrezzi o materiali pesanti.
13. Usare la scala uno alla volta; salire e scendere tenendo il corpo e il volto rivolto alla scala, con
le mani libere, appoggiando in ogni istante almeno tre arti alla scala (almeno 1 mano e 2 piedi, 2
mani e 1 piede).
14. Durante l’esecuzione dei lavori sulla scala non sporgersi lateralmente al di fuori della sagoma
dei montanti.
15. Quando vi sia pericolo di sbandamenti della scala, esse devono essere assicurate o trattenute da
altra persona.
16. Non effettuare spostamenti della scala, mentre un lavoratore vi è appoggiato.
17. Togliere ogni materiale dalla scala (secchi, attrezzi…) quando essa deve essere spostata.
18. Non utilizzare la scala all’esterno, in condizioni meteorologiche avverse (pioggia, vento,
neve…).
19. La scala non deve essere posta in prossimità di porte non ben chiuse o a
dispositivi mobili.
20. Non mettere le mani nei battenti, quando si chiude la scala.
21. Il lavoro deve essere obbligatoriamente svolto da 2 persone quando:
a. È necessario sollevare oggetti e materiali alla quota del lavoro. In questi casi una persona esegue
materialmente il lavoro e l’altra, a terra, sorveglia e provvede al sollevamento dei materiali e degli
oggetti.
Lungo la scala possono essere movimentati esclusivamente oggetti leggeri (di peso inferiore a 3
Kg).
b. I lavori si svolgano in prossimità di zone prospicienti il vuoto (pulizie divetrate di finestre,
vicinanza di scale fisse).
RISCHI CONNESSI ALLA CONDIZIONE DI LAVORATRICE MADRE
Fermo restando il diritto alla privacy, tutelato dalla legge, quando una lavoratrice è incinta è invitata
a comunicare il suo stato di gravidanza, al fine di garantire le minori possibilità di rischio per la
madre ed il nascituro.
In particolare è necessario che sia posta la massima attenzione relativa ai rischi da infezioni da
toxoplasmosi, rosolia, epatite B e C, HIV, varicella …
Le norme tutelano le donne anche durante il periodo post-partum.
Le lavoratrici in gravidanza dovranno evitare tassativamente:
Lavori fisicamente faticosi;
Rischi di cadute dall’alto (è tassativamente vietato l’uso di scale a mano);
Lavori che costringono a prolungate posture scorrette;
Lavori che costringono posture fisse o in piedi per più di 2 ore;
Lavori che prevedono l’uso di sostanze nocive o pericolose;
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Lavori che espongono a rumore, vibrazioni, urti, colpi, scuotimenti;
Orari prolungati, turni irregolari, straordinari.
1. Tutto il personale deve avvisare entro le ore 07.45 l'ufficio di segreteria quando, per legittimo
impedimento, non possono recarsi a scuola. Il personale espliciterà obbligatoriamente la
motivazione e il numero di giorni richiesti, oltre al domicilio presso il quale inviare la visita
fiscale. La domanda di assenza e le relative certificazioni devono essere presentate non oltre
i 5 giorni dalla richiesta. Quando possibile, i docenti, devono comunicare l’assenza in tempi
utili ai Collaboratori della D.S. per facilitare l’eventuale sostituzione.(es. visite specialistiche ,
L.104 ed altre assenze prevedibili).
2. Tutto il personale della Scuola, nell'ambito delle proprie attribuzioni, é vincolato al segreto
d'ufficio in base alle norme vigenti.
3. Divieto di uso del cellulare e strumenti elettronici durante le ore di lezione - Come da
normativa ministeriale vigente è fatto assolutamente divieto di utilizzare durante le ore di
servizio cellulari e qualsiasi strumento elettronico non previsto.
4. I registri di classe e personali devono essere debitamente compilati in ogni loro parte.
5. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni
caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito registro si
intendono regolarmente notificati.
Attenersi e rispettare la normativa vigente D.Lgs. 81/08, D.lgs. 196/03, il presente
regolamento di istituto, ai regolamenti di laboratorio - facenti parte integrante del presente
regolamento - ed il Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
1. Collabora con i docenti.
2. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto
esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo
comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
3. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in
servizio fa fede la firma nel registro del personale.
4. Il personale amministrativo deve archiviare i documenti di propria pertinenza e tenere
ordinate le pratiche e il luogo di lavoro
5. Il personale amministrativo deve riporre dentro gli armadi o le cassettiere chiuse a chiave i
documenti, con particolare attenzione a quelli contenenti dati sensibili.
6. In caso di assenza dei colleghi il personale dovrà provvedere al disbrigo delle pratiche
urgenti anche se non inerenti al proprio carico di lavoro.
7. Compilare correttamente la modulistica ed i registri dell'istituzione scolastica e rispettare le
scadenze
1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona
o reparto di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Il personale in servizio
all’ingresso deve assicurare la costante presenza durante l’ingresso dei ragazzi ‘e, dopo la
chiusura della porta di ingresso degli alunni, all’ingresso uffici.
2. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente
comunicarlo in Segreteria.
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3. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio
addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
a. che tutte le luci siano spente;
b. che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
c. che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;
d. che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;
e. che non vi sia nessuno bloccato in ascensore;
f. che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;
g. gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici. .
4. E’ fatto divieto assoluto a tutto il personale ATA di interferire, criticare ed intervenire sul
lavoro didattico ed educativo svolto dai docenti.
1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e
dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile.
2. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad
assolvere assiduamente agli impegni di studio, a portare quotidianamente tutto il materiale
scolastico E’ vietato l’accesso alle macchine erogatrici di bevande calde da parte degli alunni.
3. Ogni alunno deve presentarsi a scuola vestito in modo adeguato all’ambiente.
4. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli
alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire
dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc...
5. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, , nei laboratori solo con l'autorizzazione e
sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
6. Durante gli intervalli , sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi.
7. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di
igiene e pulizia.
8. Saranno puniti tutti gli episodi di violenza e di bullismo, che dovessero verificarsi tra gli
alunni all'interno della scuola e nello spazio compreso tra l’edificio scolastico e il cancello
esterno di ingresso .
9. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli
correttamente.
10. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e
l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La
scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali furti.
11. Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola
gli affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o alle suppellettili della scuola
saranno invitati a risarcire i danni.
12. Non si possono festeggiare compleanni a Scuola.
13. Nei giorni in cui è prevista l’attività motoria (eccetto gli esonerati), è obbligatorio per gli
alunni venire a scuola in tuta e scarpe da ginnastica; quindi è vietato far eseguire attività
motoria agli alunni sprovvisti di DPI o che indossano collanine , orecchini, piercing o anelli
con profili taglienti.
14. L’alunno è tenuto a tenere nello zaino il proprio cellulare ; nel caso in cui un alunno lo
esibirà o ne farà uso senza previa autorizzazione il cellulare sarà sequestrato e
successivamente consegnato ai genitori dell’alunno.
15. Non si possono diffondere immagini, video o foto sul web se non con il consenso delle
persone riprese . E’ bene ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la
riservatezza e la dignità delle persone può fare incorrere l’alunno in sanzioni disciplinari e
pecuniarie o perfino in veri e propri reati. Stesse cautele vanno previste per l’uso dei tablet ,
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se usati a fini di registrazioni e non soltanto per fini didattici o per consultare in classe libri
elettronici e testi on line .
16. Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite,
le gite e i saggi scolastici. Le immagini in questi casi sono raccolte a fini personali e destinati
ad un amo familiare o amicale. Nel caso si intendesse pubblicarle o diffonderle in rete ,
anche sui social network è necessario ottenere il consenso delle persone presenti nei video o
nelle foto.
17. Si rimanda al regolamento di disciplina per la descrizione delle infrazioni e per la relativa
applicazione delle sanzioni da irrogare agli alunni in base alla gravità delle infrazioni.
18. Utilizzare gli arredi scolastici in modo corretto
Non indossare collanine, braccialetti, orecchini, piercing, etc., durante l'attività ludico motoria ed indossare l'abbigliamento corretto come tuta e scarpette di ginnastica
1. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni
degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa
visione.
2. I docenti riceveranno individualmente i genitori, in orario antimeridiano previo appuntamento
richiesto sul diario. Inoltre sono previsti due incontri scuola-famiglia, uno per ciascun
quadrimestre in orario pomeridiano (ricevimenti collettivi).
3. In casi eccezionali, un docente (o un Consiglio di Classe) può convocare d'urgenza i genitori
di un alunno tramite invito scritto;
4. Per eventuali variazioni dell’orario delle lezioni (scioperi del personale scolastico, assemblee
sindacali, chiusura dei locali scolastici per consultazioni elettorali, etc...) e per informazioni
riguardanti attività extracurriculari/extrascolastiche verrà data tempestiva comunicazione
scritta alle famiglie attraverso il diario dell’alunno;
5. I genitori prenderanno visione delle schede del I quadrimestre durante un ricevimento
pomeridiano appositamente predisposto; a fine anno, le schede degli alunni verranno
consegnate in un giorno prestabilito nel mese di giugno.
6. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e,
possibilmente, con congruo anticipo. Nell’impossibilità di poter comunicare prima il servizio
erogabile, il Dirigente comunicherà la mattina stessa dello sciopero l’articolazione del
servizio scolastico. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune
disposizioni.
7. I genitori o chi esercita la potestà sono obbligati a:
comunicare tempestivamente se durante l'anno scolastico si abbia una variazione
dell'esercizio della potestà sul minore;
comunicare le eventuali intolleranze alimentari o farmacologiche dei loro bambini
non far utilizzare ai loro figli sostanze chimiche durante l'orario scolastico quali ad
esempio correttore liquido;
acquistare attrezzatura scolastica conforme alle leggi vigenti e con marcatura CE
condurre l'alunno al più vicino presidio di pronto soccorso qualora prelevino il proprio
figlio autonomamente dopo un malore o un incidente avvenuto all'interno dei locali
scolastici;
far indossare all'alunno abbigliamenti consoni alle attività scolastiche e vietare l'uso
dei telefonini durante le ore scolastiche ( comprese le attività didattiche all’esterno
della scuola );
compilare la modulistica fornita dalla scuola per l'eventuale somministrazione di
farmaci ed attivarsi alle procedure indicate in detta modulistica;
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presentare certificato medico di riammissione in classe qualora l'alunno abbia avuto
prescritta una prognosi per un incidente o per patologia.
NORME GENERALI 1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno
alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di
mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il
calendario d'accesso allo stesso concordandolo anche con i docenti interessati, proporre
interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...
2. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili.
3. Nei giorni e negli orari nei quali l’uso dell’aula non è stato assegnato ad alcuna classe , è
possibile prenotare l’uso secondo modalità concordate .
4. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del
laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di
sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per
l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali
responsabili.
5. Gli alunni possono usare i laboratori solo se accompagnati da un docente.
6. Ogni insegnante è tenuto ad aprire e chiudere l’aula mediante richiesta diretta e riconsegna
delle chiavi ai collaboratori scolastici. Non è ammessa la consegna delle chiavi agli alunni.
7. E’ compito del docente compilare la scheda di ingresso all’aula informatica consegnatagli
dal collaboratore scolastico.
8. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda
la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi,
competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli
alunni.
9. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro
controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti
assegnati allo studente o al gruppo di studenti.
10. L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni
singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine
della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne
tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.
USO DEL COMPUTER
Poiché l’aula è utilizzata da molte persone, è necessario rispettare le seguenti regole:
11. Accendere e spegnere correttamente i computer, .
Non modificare le impostazioni sul PC (salvaschermo, sfondo, colori, risoluzioni, suoni,
pagina iniziale di internet, account di posta elettronica …).
Segnalare eventuali malfunzionamenti al responsabile dell’aula e annotarli sull’apposito
registro.
Non spostare o eliminare dati, file e cartelle altrui.
Non salvare file di lavoro sul desktop, ma memorizzare i propri file nella cartella
“Documenti”, creando sottocartelle da nominare in modo specifico.
Non installare nuovi software.
I docenti che hanno necessità di installare programmi o applicazioni devono
preventivamente contattare il responsabile dell’aula.
INTERNET
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L’accesso a Internet da parte degli alunni può avvenire solo in presenza e con il controllo di un
docente.
L’accesso a Internet, anche da parte degli adulti, può avvenire solo per motivi connessi all’attività
didattica e alla formazione.
Il docente accompagnatore, in quanto “preposto” (ai sensi della vigente normativa sulla sicurezza:
T. U. 81/08) ai rischi specifici legati all’utilizzo dei videoterminali, ha il compito di vigilare sul
corretto svolgimento delle attività e sull’utilizzo delle macchine.
USO DELLA STRUMENTAZIONE MUSICALE
L'utilizzo della strumentazione musicale in dotazione alla scuola è autorizzato da un docente
responsabile incaricato dal Dirigente Scolastico; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno
riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato
provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre
sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno.
1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice,
computer),possono essere utilizzate solo se necessario per le attività didattiche. É escluso
l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.
2. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato
esclusivamente al personale incaricato.
3. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il
materiale da riprodurre.
4. I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe, il
richiedente, il numero di fotocopie eseguite.
1. La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, la partecipazione a
manifestazioni culturali, la partecipazione a concorsi a campionati o gare sportive, i
gemellaggi con scuole estere parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e
momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.
2. Il Consiglio di Classe prima di esprimere il parere sui relativi progetti, li esamina,
verificandone la coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e
l’effettiva possibilità di svolgimento e nell’ipotesi di valutazione positiva, indica gli
accompagnatori, compreso l’accompagnatore referente.
3. Se l’iniziativa interessa un’unica classe sono necessari 2 accompagnatori, se più classi, 1
ogni 15 alunni; un accompagnatore in più per ogni alunno in situazione di handicap secondo
le occorrenze. La funzione di accompagnatore può essere svolta anche, dietro autorizzazione
del DSGA, dai collaboratori scolastici. Nel designare gli accompagnatori i Consigli di
classe provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe per
subentro in caso di imprevisto. E’ auspicabile che gli accompagnatori siano scelti all’interno
del Consiglio interessato. Se l’insegnante accompagnatore presta servizio in altre scuole è
tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni.
4. Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe rientrano nel Piano delle uscite e
dei Viaggi Didattici della scuola.
5. Si auspica la totale partecipazione della classe. Per le visite guidate il limite numerico dei
partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari ai 2/3 degli
alunni frequentanti la classe, per il Viaggio di istruzione è pari alla metà più uno.
6. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente.
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7. Il docente referente, dopo l’approvazione dei Consigli di classe presenta al Dirigente
Scolastico gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti almeno 10 gg prima
della data di uscita o del viaggio per dare modo alla segreteria di predisporre la
documentazione ed effettuare le prenotazioni dei servizi.
8. Qualora, eccezionalmente, si offrisse l’opportunità di una visita guidata (senza
pernottamento) in occasione di mostre o altre manifestazioni culturali con scadenza non
prevedibile, si impone comunque presentare tutta la documentazione necessaria.
9. Nessun alunno dovrà essere escluso dalle “uscite” per ragioni di carattere economico.
10. Per tutti gli alunni partecipanti ad “uscite” è obbligatorio acquisire il consenso scritto dei
genitori (o di chi esercita la patria potestà familiare) ai quali dovrà essere comunicato il
programma di massima con le indicazioni della località, i costi, la durata e la finalità
dell’’”uscita”.
11. Gli alunni dovranno versare la quota prevista entro e non oltre il 10° giorno prima della
partenza.
12. A norma di Legge è vietata qualsiasi gestione fuori bilancio, perciò nessun docente può
ritirare e/o utilizzare direttamente le somme raccolte per l'organizzazione delle “uscite”.
L'organizzazione e la gestione finanziaria di tali attività, rientra fra le attribuzioni del
Rappresentante di Classe che provvederà a raccogliere le quote e a versarle sul CCP o c/c
bancario della scuola.
13. La partecipazione alle “uscite” rimane limitata agli alunni e al personale della scuola. Non è
consentita di norma la partecipazione dei genitori (fatta eccezione per la scuola primaria nel
caso in cui manca un numero adeguato di docenti accompagnatori ). L’eventuale presenza
dei genitori non sostituisce la presenza obbligatoria degli insegnanti.
14. Gli accompagnatori degli alunni durante le “uscite” vanno prioritariamente individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che partecipano all’uscita.
1. Per le “uscite didattiche sul territorio” nell’ambito del Comune di Palermo va considerato,,
ove possibile, l’uso dei mezzi pubblici
2. Il numero dei partecipanti all'"uscita" (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a
mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta di
circolazione dell'automezzo.
3. Ove non previsto nella polizza assicurativa generale, si ritiene opportuno verificare se
l’agenzia di viaggio o la ditta di autotrasporto prescelta preveda una clausola assicurativa
per eventuali rinunce a causa di eventi straordinari (per esempio. eventi atmosferici, ecc.)
che rendano impossibile l’uscita stessa con conseguente perdita delle somme già versate
all’agenzia o alla ditta di trasporti.
4. Nel presentare l’offerta l’agenzia proponente si impegna all’osservanza del vigente
regolamento sui viaggi d’istruzione.
5. I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e
l’elenco dei numeri telefonici della scuola compreso il numero del fax.
6. Eventuali deroghe al presente regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio
dell’Istituzione Scolastica.
7. L’uscita o il viaggio costituiscono vera e propria attività complementare della scuola quindi
vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche.
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Il Regolamento di Istituto viene adottato dal Consiglio di Circolo e rimane in vigore fino a nuove
modifiche
Istituzione e regolamento dell’organo di garanzia
1. L’organo di garanzia interno all’istituto, previsto dall’art. 5 commi 2 e 3 dello
statuto delle studentesse e degli studenti, è istituito e disciplinato dal presente
regolamento.
2. L’organo di garanzia interno della scuola è composto dal dirigente scolastico, che
ne assume la presidenza, un docente eletto dal collegio dei docenti, un genitore
indicato dal consiglio d’istituto.
3. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da aperte dei genitori all’organo
di garanzia interno che decide in via definitiva.
4. L’organo di garanzia decide, su richiesta di chiunque ne abbiano interesse, anche
nei conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del
presente regolamento e dello statuto delle studentesse e degli studenti.
5. La convocazione dell’organo di garanzia spetta al presidente, che provvede a
designare, di volta in volta, il segretario verbalizzante, l’avviso di convocazione va
fatto ai membri dell’organo, per iscritto, almeno 4 giorni prima della seduta.
6. Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà di uno dei componenti.
Il membro, impedito ad intervenire, deve far pervenire al presidente dell’organo di
garanzia, possibilmente per iscritto, prima della seduta, la motivazione
giustificativa dell’assenza.
7. Ciascun membro dell’organo di garanzia ha diritto di parola e di voto; l’espressione
di voto è palese. Non è prevista l’astensione. In caso di parità prevale il voto del
presidente.
8. L’Organo di garanzia, in forza del deposito di cui all’art. 5, dello statuto delle
studentesse e degli studenti, è chiamato ad esprimersi sui ricorsi degli allievi contro
le sanzioni disciplinari diverse dal temporaneo allontanamento della comunità
scolastica.
9. Qualora l’avente diritto avanzi ricorso (che deve essere presentato per iscritto), il
Presidente dell’organo di garanzia, preso atto dell’istanza inoltrata, dovrà
convocare mediante lettera i componenti l’Organo non oltre 15 giorni dalla
presentazione del ricorso medesimo.
10. Il presidente, in preparazione dei lavori della seduta, deve accuratamente assumere
tutti gli elementi utili allo svolgimento dell’attività dell’organo, finalizzata alla
puntuale considerazione dell’oggetto all’ordine del giorno.
L’esito del ricorso va comunicato per iscritti all’interessato.
11. L’Organo di garanzia, su richiesta degli studenti o di chiunque abbia interesse,
decide anche sui conflitti che, all’interno della scuola, sorgano in merito
all’applicazione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti.
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Priorità, traguardi ed obiettivi Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro
del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo: _____________.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario
delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi
conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
P.T.O.F. R.A.V. P.d.M.
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Raggiungere il successo formativo per tutti gli alunni.
Orientare ed educare gli alunni a diventare cittadini capaci e responsabili.
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
Riduzione della variabilità fra le classi.
Sviluppo di un curricolo verticale per competenze
Migliorare le competenze di italiano e matematica tra le varie classi.
Incrementare le competenze chiave raggiunte dagli alunni limitando le differenze tra classi e tra i
due plessi della scuola.
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:
Definire collegialmente una progettazione per il potenziamento delle competenze.
Definire una valutazione condivisa e collegiale basata su prove strutturate per classi parallele che
utilizzi criteri comuni per la correzione.
Potenziare la didattica laboratoriale e le metodologie innovative.
Potenziare i percorsi individualizzati volti alla valorizzazione delle eccellenze e allo sviluppo delle
singole potenzialità.
Sperimentare metodologie innovative e strategie didattiche e pratiche di
insegnamento/apprendimento.
Coinvolgere il personale docente ad assumere incarichi di responsabilità.
I suddetti obiettivi di processo sono stati individuati in relazione alle priorità selezionate. Per ottenere
migliori risultati si pensa sia necessario modificare la progettazione, la valutazione. Attraverso un percorso
di ricerca si vuole verificare come la progettazione per competenze, l’utilizzo di metodologie laboratoriali e
cooperative, l’utilizzo delle TIC, l’uso di strumenti oggettivi e condivisi per la verifica e la valutazione
possano contribuire ad innalzare i livelli di apprendimento.
Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove
standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:
La nostra scuola, così come emerge dall’analisi dei dati restituiti dall’invalsi, ha raggiunto
complessivamente risultati piuttosto positivi nelle prove standardizzate di italiano e matematica. Il
nostro istituto ha infatti riportato punteggi medi percentuali pari, e solo in qualche caso inferiori, a
quelli ottenuti da altre scuole, con background familiare simile, sia a livello di regione, di macro-
regioni che dell’Italia intera e riesce dunque ad assicurare l’acquisizione dei livelli essenziali di
competenze per tutti gli studenti.
Dalla valutazione intermedia e finale, che la scuola ha condotto, emerge che la maggior parte degli
alunni ottiene risultati buoni, una percentuale minore ottiene risultati ottimi ed altri sufficienti. Si
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registrano, inoltre, alcune differenziazioni all’ interno delle classi e tra le classi stesse per quanto
riguarda le prove nazionali standardizzate. Al fine di ridurre il divario registrato si è deciso
orientare prioritariamente e di potenziare le didattiche e le metodologie innovative dando priorità
alle competenze di italiano e matematica.
Proposte e pareri provenienti dal territorio
e dall’utenza.
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti del territorio e
dell’utenza come di seguito specificati:
sono stati ricercati contatti con soggetti organizzati del territorio per acquisire eventuali proposte da
utilizzare nella redazione del piano.
In esito a tali rapporti si sono stabiliti diversi contatti di cui però solo alcuni si sono tradotti in proposte
Nel corso di tali contatti, sono state stabilite collaborazioni con i seguenti soggetti:
UNICEF “Verso una scuola amica”
TELETHON
NOGRA “ Guardia rurale regionale”
CLUB KIWANIS “ Associazione culturale”
CONI “ Associazioni sportive”
PROTEZIONE CIVILE- POLIZIA DI STATO – GUARDIA DI FINANZA
AIRC
IL PIANO DIMIGLIORAMENTO INTERESSERA’ 2 AREE: 1. AreaESITIDEGLI STUDENTI
PRIORITA’:
-elaborare uncurricolodiitalianoe matematica,articolatoper competenze.
- ottenere esitipiùuniformineivariplessiriguardo alle provestandardizzatenazionali.
AZIONI
Coinvolgereidocentiinun progetto diformazionesullaprogettazione didatticaper
competenze,interrogandosisu questionicruciali:
Piano di miglioramento
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Metterein attolanuovaprogettazionecon incontri periodicidiverificatrai docenti.
Stilareed effettuareprove diverificainiziali,dimetàannoe comuniper tuttele classi discuola
primariaperitalianoematematica,sullostilediquelledell’INVALSI,creando unagrigliacomune
divalutazione.
Somministrare leprove,secondoicriteriInvalsi.
Confrontareirisultati,soprattuttotraiplessicon lostessobackground famigliareesimilitudinidi
contestoscolastico.
OBIETTIVI MISURABILI:
Avvenutaformazione/aggiornamentodituttoilpersonaledocentesulla didattica per
competenze,conricadutasull’azione didatticaquotidiana(incontriplenaridispiegazioneedi
restituzione,apiccoligruppiconcompitioperativi).
Avereunacollaborazione tradocentidiplessidiversi perun’azionedidattica più incisiva e
condivisa.
Dalla sez 2.2 RAV “risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica”
- 2.2 c “varianza dei risultati interna alle classi e fra le classi”
Individuazione delle priorità
-Rafforzare le competenze di base degli alunni rispetto alla situazione di partenza con particolare attenzione agli alunni con BES.
-Ridurre la quota degli alunni in uscita dalla scuola primaria con la votazione minima.
Individuazione dei traguardi - Innalzamento delle competenze linguistiche e logico matematiche.
- Riduzione degli esiti scolastici negativi.
2. AreaESITI DEI DOCENTI
PRIORITA’
- Motivare ad assumere incarichi di responsabilità tra i docenti.
AZIONI
Coinvolgere tutto il personale della scuola secondo principi di trasparenza e democrazia
partecipata.
Coinvolgere il personale attraverso lo sviluppo del dialogo e dell’empowerment.
OBIETTIVI MISURABILI
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Definizione dei compiti e delle responsabilità e assegnazione in base alle competenze.
Incrementare momenti di scambio e di collaborazione tra docenti.
Dalla sez.- 3.5 del RAV “impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione PRIMARIA”
- 3.5 d punto di debolezza.
- manca la disponibilità ad assumere incarichi di responsabilità tra i docenti. Sez. - 3.6 sub
area
- valorizzazione delle competenze.
- si rileva la modesta comunicazione e interazione tra i gruppi di lavoro.
Progetto di miglioramento in rete relativo all’area 1.
- previsione di forme di co-finanziamento con
enti, istituzioni ed associazioni culturali e
professionali presenti sul territorio nazionale;
- costituzione di reti per la realizzazione dei
progetti;
Nome della Rete
RELAZIONAMOCI PER MIGLIORARE”
- ampiezza delle reti e presenza, nella
costituzione di una rete, di istituto/i paritari;
Istituti scolastici in rete:
D.D. V Circolo “A. Gramsci” Bagheria
D.D. II Circolo “G. Cirincione” Bagheria
Istituto Comprensivo “I. Buttitta” Bagheria
III Circolo Didattico “L. Pirandello” Bagheria
D.D. 2 Circolo “V. Landolina” Misilmeri
- fruibilità dei materiali prodotti, anche in
relazione all’utilizzo di tecnologie multimediali
e innovative.
Sarà progettata e implementata una
piattaforma on line nella quale verranno
pubblicati materiali finalizzati a documentare
tutte le fasi del Progetto, gli strumenti utilizzati
nella ricerca e i prodotti dei processi attivati e
realizzati.
Descrizione piano e coerenza con quanto
previsto negli esiti del RAV:
-Finalità:
Dal confronto dei RAV delle scuole in rete emerge che i punti di maggiore criticità rile vati riguardano i livelli di apprendimento in italiano e matematica. Per ottenere miglioramenti sui risultati si pensa sia necessario modificare, rendendoli più efficaci, quei processi che
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maggiormente incidono sulla qualità del processo di insegnamento-apprendimento: progettazione, metodi di apprendimento e valutazione. Attraverso un percorso di ricerca si vuole verificare come la progettazione per competenze, l’utilizzo di metodologie laboratoriali e cooperative, l’utilizzo delle TIC, l’uso di strumenti oggettivi e condivisi per la verifica e la valutazione possano contribuire ad innalzare i livelli di apprendimento.
Numero moduli:
-Numero partecipanti previsti :
-Appartenenza ad un percorso formativo
generale:
Il percorso del progetto prevede:
1. formazione dei docenti di scuole diverse
elaborazione e microprogettazione comune del percorso didattico;
2. sperimentazione del percorso nelle classi
individuate;
3. monitoraggio, valutazione e documentazione
dei percorsi d’aula.
Materiali previsti:
-Formato e modalità di diffusione:
Documento di Progetto di Ricerca
Format per Progettazione per competenze
Gantt delle azioni
Tabelle di indicatori per il monitoraggio
Diario di bordo
Griglie di osservazione
rubrica di valutazione
Modelli di diffusione: piattaforma on line
Costi docenza:
-Costi di funzionamento:
-Logistica:
Azioni di miglioramento :
Area da migliorare Necessità di miglioramento
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Riduzione della frammentazione nella competenza professionale dei docenti in merito a didattica della matematica e della lingua italiana, metodologie didattiche a dimensione sociale: laboratorio e apprendimento cooperativo, l’utilizzo delle TIC, progettazione/realizzazione di percorsi didattici e relativa documentazione per la promozione delle competenze.
Formazione sulla didattica della matematica e della lingua italiana. Formazione ricerca azione sulla metodologia dell’apprendimento cooperativo per tutti i docenti di lettere e matematica. Formazione ricerca azione sulla didattica laboratoriale per promuovere modalità di lavoro cooperativo tra docenti. Progettazione e sperimentazione nelle classi.
Indicazioni di progetto Titolo del progetto “Relazioniamoci per Migliorare” Responsabile del progetto
Prof.ssa Maria Grazia Pipitone
Data di inizio e fine
Gennaio 2016- Giugno 2016
La pianificazione (Plan)
Pianificazione obiettivi operativi
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
1.Realizzare un percorso formativo sulla didattica della matematica per competenze. Tematiche degli incontri: a) LE ‘REGOLE’ NELL’INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA– ASPETTI METODOLOGICO DIDATTICI Prime riflessioni: l’uso della parola ‘regola’ nella pratica didattica e nelle Indicazioni Nazionali. Le ‘regole’ nei libri di testo. Le ‘regole’ e i perché della matematica. b) INSEGNARE LA MATEMATICA CON LA DIDATTICA PER COMPETENZE Da un insegnamento per regole a un insegnamento per competenze: i processi tipici della matematica (definire, argomentare, dimostrare, usare convenzioni, risolvere problemi…) nella pratica didattica. c) IL PROBLEM SOLVING NELLA PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO DI MATEMATICA L’uso dei problemi nella pratica didattica per lo sviluppo di competenze. La scelta di problemi significativi. Le caratteristiche di
-Presenza docenti di italiano e matematica ai gruppi di formazione/ricerca intervento -misura del gradimento espresso dai docenti in ordine alle azioni formative (questionario) -percentuale di docenti che manifesta un gradimento superiore a 60/100 dei percorsi formativi nell’aspetto della ricaduta concreta sulle proprie pratiche di insegnamento -percentuale di docenti che attua con costanza i percorsi formativi proposti nella fase di formazione/
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un ‘buon’ problema. Come fare problem solving in classe. 1bis.Realizzare un percorso formativo sulla didattica della lingua italiana per competenze. Tematiche degli incontri: a)LA COMPETENZA IN LINGUA MADRE Le dimensioni della competenza in lingua madre. Le condizioni per l’acquisizione della competenza in lingua madre: spazi, tempi, attività, relazioni. b) LA COMPETENZA DI LETTURA nelle Indicazioni nazionali e nel quadro di riferimento per la prova di italiano Invalsi: - codici - scopi - modi - dimensioni (la competenza pragmatico-testuale - la competenza lessicale - la competenza grammaticale). c) INSEGNARE E IMPARARE A LEGGERE I metodi per insegnare a leggere e le difficoltà di lettura La lettura come comprensione e interpretazione Il profilo del lettore che apprende, in base alla ricerca e alla valutazione di standard Lo studente e l’insegnante nello sviluppo del curricolo di lettura 2bis.Realizzare un percorso formativo sulla didattica della lingua italiana fondata sulla metodologia laboratoriale Sperimentazione della didattica
laboratoriale.
Incontro a):Le inferenze dirette e
complesse.
Dalle informazioni esplicite ai
contenuti impliciti, pertinenti alla
comprensione di un testo.
ricerca intervento (da verificare attraverso il registro di classe elettronico) -percentualedei docenti che realizza progettazioni e documentazioni di azioni inerenti la sperimentazione dei percorsi formativi della ricerca intervento -numero di schede di progettazione e documentazioni inserite nel sito.
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Le “regole di inferenza” : generare
conoscenze nuove a partire dal
rapporto tra due o più conoscenze
ricavate da un testo (inferenze
testuali) o anche dall'enciclopedia
del lettore (inferenze
enciclopediche).
Incontro b): Coesione e coerenza
testuale
Catene anaforiche, connettivi e
segni di interpunzione.
Organizzazione generale del testo.
Relazioni tra le informazioni e i
legami logico-semantici tra frasi e
capoversi
Incontro c): Focus sulle esperienze realizzate in classe dai docenti. Esame delle criticità e dei punti di forza, spunti per ulteriori percorsi didattici.
3.Attuare un percorso formativo sulla metodologia dell’apprendimento cooperativo,
Durante il percorso i docenti,
divisi in gruppi, sperimentano
direttamente la progettazione di
percorsi cooperativi e
costruiscono una scheda di lavoro
comune di azioni didattiche da
realizzare nelle classi.
4.Realizzare percorsi di sperimentazione nelle classi sullo stimolo della formazione ricevuta; documentazione e riflessione sull’azione. I gruppi di docenti coinvolti stabiliscono dei nuclei concettuali e progettano micro azioni didattiche, da realizzare e valutare in tutte le classi . I risultati ottenuti dagli alunni vengono sintetizzati in specifiche tabelle per l’analisi degli esiti in sede di OOCC.
Relazione tra Piano di progetto ed
Diminuire la frammentazione nelle competenze dei docenti in merito a: didattica delle competenze per la matematica e la lingua
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esiti del RAV.
italiana uso di metodologie innovative quali apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, TIC sperimentazioni di metodologie innovative in tutte le classi.
Risorse umane
Formatori, esperto metodologia didattica per competenze in matematica, esperto metodologia didattica per competenze per la lingua italiana . Esperto nella metodologia didattica dell’apprendimento cooperativo. Docenti interni esperti per il coordinamento delle azioni progettuali e di sperimentazione nelle classi .
Destinatari del progetto (diretti e indiretti)
Diretti: docenti di Italiano e matematica. Indiretti: gli alunni di tutte le classi coinvolte.
Budget previsto
€8.500 spese pagamento formatori esterni apprendimento cooperativo, docenti referenti, docenti formatori interni alla rete.. €1.000 funzionamento €500 logistica
La realizzazione (Do)
Descrizione delle principali fasi di attuazione
Fase 1.
formazione in presenza: formazione sulla didattica per competenze della matematica e della lingua italiana
formazione sulla metodologia dell’apprendimento cooperativo.
Fase 2.
attività di laboratorio sulla metodologia del laboratorio di matematica e della lingua italiana e sull’apprendimento cooperativo.
Fase 3. progettazione per gruppi di docenti di azioni didattiche sullo stimolo della formazione ricevuta, sperimentazione nelle classi elaborazione della documentazione relativa.
Descrizione delle attività per la diffusione del progetto
Tutte le presentazioni dei docenti formatori vengono inserite nel sito della scuola. Strutturazione di una cartella condivisa nel drive di google per l’inserimento delle schede di progettazione e delle rubriche valutative realizzate. Inserimento della documentazione nel sito della scuola. Si promuovono la disseminazione/ condivisione dei contenuti e la validazione dei risultati attraverso incontri negli OOCC: Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto, Consigli di classe e interclasse. i
Il monitoraggio e i risultati Descrizione Incontri periodici ,confronti in itinere con i formatori,
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(Check)
delle azioni di monitoraggio
osservazioni in presenza, scambi in google drive.
Target
docenti di matematica docenti di italiano apprendimento cooperativo e progettazione sperimentazione-documentazione rubriche valutative
Note sul monitoraggio
Il monitoraggio dell'impatto delle iniziative formative avrà cura di verificare: -gli aspetti organizzativi e gestionali -la struttura e l'efficacia del modello formativo -la qualità didattica (contenuti e metodologie) -le capacità sviluppate dagli insegnanti -la documentazione prodotta ed il possibile riuso.
Il riesame e il miglioramento (Act)
Modalità di revisione delle azioni
Analisi e revisione delle azioni all’interno degli incontri periodici. Scambi e riflessioni dei docenti che partecipano alle azioni attraverso il drive di google apps.
Criteri di miglioramento
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale. In particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi -se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Presentazione al Collegio Docenti, presentazione al Consiglio d’Istituto / circolo
Note sulle possibilità di implementazione del progetto
Per quanto riguarda la ricaduta a cascata sulle attività di insegnamento, si ritiene ci siano buone possibilità di implementazione, in considerazione del fatto che tutti i docenti partecipano alla formazione e che le attività di sperimentazione si correlano con specifiche azioni già
deliberate nel POF.
Progetto di miglioramento in rete relativo all’area 2
Continuiamo a lavorare insieme
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Azioni di miglioramento : Contribuire alla buona governance attraverso il miglioramento continuo nell’ottica della rendicontazione sociale rendendo evidente al personale il risultato del loro impegno.
Area da migliorare Necessità di miglioramento
Coinvolgimento di tutte le componenti dell’istituto nell’ introduzione di nuove modalità gestionali basate sulla gestione per processi con l’individuazione dei “processi chiave” che caratterizzano la scuola per conseguire risultati che vadano ad impattare sulla qualità dei servizi erogati ad alunni e famiglie. Strutturazione sistematica dei processi della scuola in fase di progettazione, gestione e monitoraggio.
Miglioramento delle aree di criticità emerse dall’autovalutazione-RAV.
Indicazioni di progetto Titolo del progetto “Continuiamo a lavorare insieme”
Responsabile del progetto
Prof.ssa Maria Grazia Pipitone
Data di inizio Aprile 2016
La pianificazione (Plan)
Pianificazione obiettivi operativi
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
Relazione tra Piano di progetto ed esiti del RAV.
L’interazione tra misurazione, analisi dei risultati e riprogrammazione dell’attività deve diventare una buona pratica diffusa in tutta la nostra organizzazione scolastica. Elementi di forza dell’idea-guida e sua rilevanza rispetto alle caratteristiche del contesto risultano essere la mappatura dei processi chiave individuati tra i processi primari che caratterizzano un’ istituzione scolastica che necessita di indicatori di misurazione per riprogrammare e migliorare il proprio servizio.
Risorse umane
Formatori Docenti interni esperti per il coordinamento delle azioni progettuali.
Destinatari del progetto (diretti e indiretti)
Tutto il personale docente del Circolo didattico.
Budget previsto
Spese per formatori esterni da definire
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La realizzazione (Do)
Descrizione delle principali fasi di attuazione
La dirigenza condividerà con il
personale i compiti e gli obiettivi da
raggiungere.
Si attueranno corsi di formazione in
base agli obiettivi del Piano di
miglioramento.
A seguito dell’approvazione da parte
del Collegio dei Revisori il Contratto
d’Istituto comunicare a tutto il
personale i compensi per ciascun
incarico.
Sottoporre le figure di staff ad un
questionario per autovalutare il
proprio lavoro.
Coinvolgere il personale attraverso lo
sviluppo del dialogo e
dell’empowerment.
(Il dialogo è la caratteristica principale dello stile della leadership. Confronti e scambi fra il personale avverranno in sede di incontri a tema o durante le riunioni degli organi collegiali)
Annualmente sarà somministrato un
questionario, esteso a tutto il personale,
sul grado di soddisfazione del proprio
operato lavorativo..
Le informazioni passeranno anche
attraverso la rete informatica del sito
della scuola.
Rispetto alle gite e alle visite d’istruzione,
il personale sarà chiamato ad esprimere
il proprio giudizio riguardo al servizio
prestato dei bus.
Tutoring del personale nuovo
Descrizione delle attività per la diffusione del progetto
La diffusione delle attività progettuali avverrà attraverso una comunicazione sistematica da parte del Dirigente scolastico e del gruppo NAV con circolari inviate via email e sul sito web nonché con apposite riunioni.
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Descrizione delle azioni di monitoraggio
La realizzazione del progetto di miglioramento prevederà da parte del NAV in collaborazione con la Dirigenza Scolastica delle attività di monitoraggio di tutte le fasi in cui esso è articolato al fine di verificare l’efficacia delle azioni implementate ed effettuare eventuali
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aggiustamenti in corso di progettazione qualora se ne ravvisasse la necessità al fine del raggiungimento dell’obiettivo finale del progetto che riguarda proprio l’introduzione di un nuovo sistema di gestione.
Target
Tutto il personale docente del Circolo
Note sul monitoraggio
Il monitoraggio sarà strutturato in modo da prevedere : a) una predisposizione e raccolta formale, sistematica e periodica (mensile) degli elementi e dei dati relativi alle singole attività in cui il progetto di articola e quindi sarà posto a sistema un documento con l’indicazione del numero dei processi mappati, la Pianificazione delle attività correlate ai processi mappati, la definizione degli obiettivi istituzionali da assegnare a tutto il personale e gli indicatori di misurazione dei risultati che saranno attinenti al processo di riferimento; b) incontri periodici del NAV (mensili ) per monitorare sulla base dei dati raccolti lo stato di avanzamento del progetto stesso in relazione alle attività successive considerata anche la programmazione temporale per ultimare il progetto; c) raccolta dei dati e delle informazioni necessarie a misurare gli indicatori attinenti ai processi chiave e ai processi di supporto all’ intera organizzazione.
Il riesame e il miglioramento (Act)
Modalità di revisione delle azioni
Analisi e revisione delle azioni all’interno degli incontri periodici. Sulla base dei risultati emersi nei previsti incontri periodici programmati (almeno una volta al mese) da parte del gruppo di miglioramento a monitorare lo stato di avanzamento delle singole attività anche ad una diversa declinazione degli obiettivi , della tempistica e dell’ approccio complessivo alla luce di eventuali evidenze che dovessero rendere necessaria la ridefinizione del processo di miglioramento. La fase più importante di riesame e miglioramento sarà effettuata alla fine del mese di giugno, sentite anche le proposte del Collegio Docenti, a cui seguirà un report da condividere con gli stakeholder più significativi.
Criteri di miglioramento
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Con lo scopo di effettuare una sistematica e sistemica registrazione delle evidenze relative all’avanzamento del progetto sarà predisposta una scheda strutturata per il piano dell’azione di miglioramento che funge anche da cartella in modo da raccogliere la documentazione inerente che spesso accompagna il progetto stesso. Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale. In particolare: -se le azioni sono in linea con gli obiettivi -se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti -l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Presentazione al Collegio Docenti, presentazione al Consiglio d’Istituto / circolo
Note sulle possibilità di implementazione del progetto
L’interazione tra misurazione, analisi dei risultati e riprogrammazione dell’attività deve diventare una buona pratica diffusa in tutta la nostra organizzazione scolastica. I benefici del progetto ricadranno sul personale docente e non docente,sulle famiglie e sugli alunni perché qualsiasi iniziativa di miglioramento successiva sarà calibrata sulle necessità emerse
FABBISOGNO DI ORGANICO
A.POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO- SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione
Scuola Infanzia
A.S. 2016/17
Posto comune 9
Posto sostegno 2 La richiesta posti di sostegno scaturisce dal numero degli alunni previsti: 1 CHG – 2 EH di cui 02 rapporto 1/3; 1 rapporto 1/1 per sentenza TAR
TEMPO RIDOTTO
Scuola Infanzia
A.S. 2017/18
Posto comune 9
Posto sostegno 1 La richiesta posti di sostegno scaturisce dal numero degli alunni previsti: – 3 EHG rapporto 1/1 e un EH rapporto 1/3;
TEMPO RIDOTTO
Scuola Infanzia
A.S. 2018/19
Posto comune 9
Posti di sostegno 1 Alunno EHG rapporto 1/1
TEMPO RIDOTTO
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Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione
Scuola Primaria
A.S. 2016/17
Posto comune 26
Posto sostegno 11 La richiesta posti di sostegno scaturisce dal numero degli alunni previsti: 8 EHG – 9 EH di cui 8 rapporto 1/1 per sentenze TAR; 9 rapporto 1/3.
TEMPO NORMALE 27 Ore. Assetto misto: dalla classe 1 alla classe 5 alcune classi in assetto con docente prevalente con lingua inglese – Alcune classi con: A) docente prevalente e docente di lingua inglese; B) docente prevalente e docente di lingua inglese con altre discipline; C) classi in assetto modulare.
Scuola Primaria
A.S. 2017/18
Posto comune 26
Posto sostegno 13 La richiesta posti di sostegno scaturisce dal numero degli alunni previsti: 7 EHG rapporto 1/1 per sentenza Tar 1 CHG rapporto 1/1per sentenza Tar 8 EH rapporto 1/3 2 EHG rapporto 1/1
TEMPO NORMALE 27 ore Assetto come sopra
Scuola Primaria
A.S. 2018/19
Posto comune26
Posto sostegno 8 La richiesta posti di sostegno scaturisce dal numero degli alunni previsti. 4 EHG – 1CHG rapporto 1/1 per sentenze TAR; 3 EH rapporto 1/3. 4 EHG rapporto 1/1
TEMPO NORMALE 27 ore Assetto come sopra.
B. POSTI DI POTENZIAMENTO
Tipologia N Docenti
Motivazione
Posto comune primaria
2 Attivare percorsi di recupero e consolidamento in ambito linguistico (lingua madre) e logico matematico favorendo l’integrazione degli alunni DSA/BES.
Scuola secondaria di primo grado classe di concorso A 345
1 Valorizzazione della conoscenza della lingua straniera inglese promuovendo: certificazioni linguistiche ( trinity o cambridge) gemellaggi e partenariati.
Scuola secondaria di 1 Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti
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primo grado classe di concorso A 030
ispirati ad uno stile di vita sano con particolare riferimento all’alimentazione e al rispetto delle regole nell’attività sportiva agonistica.
Scuola secondaria di primo grado classe di concorso A 032
1 Potenziamento educazione musicale: pratica corale avviamento allo studio di uno strumento musicale.
B.1 - UTILIZZAZIONE ORGANICO DI POTENZIAMENTO RICHIESTO
C. POSTI PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO, NEL RISPETTO DEI
LIMITI E DEI PARAMETRI COME RIPORTATI NEL COMMA 14 ART 1 LEGGE 107/2015
Tipologia n. Assistente amministrativo 03
Collaboratore scolastico 10
DSGA 01
FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI
Infrastruttura attrezzatura
Motivazione Fonti di Finanziamento
Ampliamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN
PON FESR 10.8.1 SI 2015-253 concluso
Realizzazione di “ambienti digitali – aule aumentate”
PON FESR 10.8.A3 SI 2015-369 in atto Aggiudicato in attesa dei materiali
Attrezzature sportive per la riqualificazione di spazio verde della scuola
MIUR in attesa di autorizzazione
Opere di riqualificazione dei plessi Loi- Guttuso- Gramsci
Finanziamento “Scuole belle “ in atto
TOT.SERVIZIO ORE DI SUPPLENZA ORE DI POTENZIAMENTO
ANTIMERIDIANO POMERIDIANO TOTALE
TIPO POSTO
ORE NR. DI
SETTIMANE ANNUALE
TOTALE ORE
ANNUE
ORE SETTIMANALE
SUPPLENZE
NR. DI SETTIMANE ANNUALE
TOTALE SUPPLENZE
ORE PER SETTIMANA
NR. DI SETTIMANE
ANNUE TOTALE
ORE PER SETTIMANA
NR. DI SETTIMANE
ANNUE
TOTALE ORE
RECUPERO
COMUNE 22 33 726 5 33 165 17 33 561 0 0 0 726
COMUNE 22 33 726 5 33 165 17 33 561 0 0 0 726
TIPO POSTO
ORE DI SERVIZIO DI CUI POTENZIAMENTO
CURRICULARE DI CUI POTENZIAMENTO
EXTRACURRICULARE TOTALE
A345 18 33 594 0 0 0 15 33 495 LAB. 3 33 99 594
A030 18 33 594 0 0 0 18 33 594 0 0 0 594
A032 18 33 594 0 0 0 14 33 462 LAB 4 33 132 594
TOTALE ORE
3234
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L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque, condizionata alla concreta
destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane
e strumentali con esso individuate e richieste.
Scelte Organizzative e gestionali
Individualizzazione, personalizzazione, inclusione e successo formativo per tutti gli alunni sono i
traguardi fondamentali dell’autonomia organizzativa che la scuola come comunità educativa si
prefigge per cui occorre individuare delle figure chiave:
A. Coordinatore di Plesso
Plesso E. LOI coordinatore scuola Primaria e Infanzia
Plesso Gramsci coordinatore scuola Primaria
Plesso Gramsci coordinatore scuola Infanzia
Plesso Gramsci-Guttuso coordinatore scuola infanzia.
Il coordinatore di plesso svolge i seguenti compiti:
Coordina tutte le attività educative e didattiche
Riferisce ai colleghi le decisioni del DS
Fa rispettare il Regolamento d’Istituto
Predispone il piano di sostituzione docenti assenti
Fa le segnalazioni in merito a manutenzione ordinaria e straordinaria
Cura le relazioni tra le persone dell’ambiente scolastico
Partecipa agli incontri con il DS e gli altri coordinatori per organizzare l’attività didattica e
migliorare il servizio.
Coordinatore di classe /sezione
B. Funzioni Strumentali
C. Referenti di attività
D. Animatore digitale
Organizzazione dei servizi generali e amministrativi
Tali servizi si basano sulle funzioni di amministrazione, coordinamento e supporto idonee a
valorizzare e rendere efficace ed efficiente il servizio e a regolare i rapporti, anche negoziali,
con i soggetti interni ed esterni all’istituzione, nell’ottica della piena trasparenza:
Piano delle attività personale ATA
DSGA
Assistenti amministrativi
Collaboratori scolastici.
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Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro
professionalità.
In una scuola attenta alle trasformazioni, la formazione e l’aggiornamento garantiscono, inoltre,
una costante crescita professionale con l’obiettivo di migliorare gli interventi didattici ed educativi
a tutti i livelli.
Le attività di formazione e di aggiornamento proposte per il triennio si ispirano ai seguenti criteri:
Arricchimento professionale
Necessità di promuovere la cultura dell’innovazione e di sostenere i progetti di ricerca e
di sperimentazione.
Iniziative sulla base dell’analisi delle esigenze formative dei docenti (che vengono
periodicamente monitorate e rilevate, inoltre, dal RAV)
Attività di formazione e aggiornamento dei nuovi docenti.
Attività di formazione e aggiornamento rivolte al personale amministrativo e ai
collaboratori scolastici al fine di migliorare il servizio.
PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE DELL’ISTITUTO
ANNUALITA’
ATTIVITA’
FORMATIVE
DURATA
PERSONALE
COINVOLTO
PRIORITA’ STRATEGICA
A.S.
2016/17
Didattica per
competenze
20 ore
Docenti
Riduzione della frammentazione nella
competenza professionale dei docenti in merito
a didattica della matematica e della lingua
italiana, metodologie didattiche a dimensione
sociale:
Laboratorio e apprendimento cooperativo,
l’utilizzo delle tic, progettazione e realizzazione
di percorsi didattici e relativa documentazione
per la promozione delle competenze.
Sicurezza a scuola
D.L.gs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Formazione docenti
neo assunti.
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti neo
assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche.
Dematerializzazione
e CAD -Gestione
documentazione
informatica della
segreteria scolastica
10 ore
ATA
Aggiornamento sulle procedure amministrative
in uso al DPCM 13 novembre 2014 “ Regole
tecniche per i documenti informatici.
Didattica per
competenze
10 ore
Docenti
Saper progettare e valutare per competenze
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A.S.
2017/18
Inclusione e BES
15 ore
Docenti
Osservare, valutare, analizzare ed intervenire in
modo mirato nei casi di alunni con bisogni
educativi speciali (BES) in particolare con disturbi
dell’apprendimento (DSA) al fine di: migliorare le
competenze del personale e promuovere
l’inclusione degli alunni in situazione di difficoltà
Sicurezza a scuola
D.Lgs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Aggiornamento
CAD
5 ore ATA Aggiornamento sulle procedure amministrative.
Formazione neo
assunti
Secondo la
tipologia del
corso
Formazione
neo assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche
A.S.
2018/19
Didattica innovativa
Lingua straniera
Metodo CLIL
(content and
language integrated
learning)
15 ore
Docenti lingua
straniera
Potenziare l’insegnamento/apprendimento della
lingua straniera sviluppando una conoscenza e
una visione interculturale.
Formazione sulle
competenze digitali
avanzate
15 ore Docenti e ATA Potenziare l’uso delle TIC sperimentando
metodologie e processi amministrativi innovativi.
Sicurezza a scuola
D.Lgs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA
Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Docenti neo
assunti
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti neo
assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche
Sezione progetti SPORT
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Denominazione progetto
SPORT CHE PASSIONE!
Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze motorie degli alunni dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, utilizzando il movimento si intende innalzare gli standard di apprendimento.
Traguardo di risultato Consolidare gli schemi motori affinando le capacità coordinative, migliorare le relazioni sociali e creare nei bambini, fin dall’infanzia, quell’abitudine al movimento che rende sani ed attivi e tutela la loro salute da adulti.
Obiettivo di processo Promozione dell’attività sportiva anche nella fascia pomeridiana per prevenire la dispersione
Priorità Prevenzione del disagio Sviluppo della socializzazione Sviluppo di un sano spirito di confronto e competitività
Situazione su cui interviene
La principale motivazione del progetto va ricercata nel desiderio di svolgere attività motorie/sportive anche in assenza di una palestra o locali adeguati e scarsa disponibilità di attrezzature idonee. Grazie, infatti, a progetti come “Sport di classe” in collaborazione con MIUR/CONI la percentuale di classi che hanno aderito in quest’anno scolastico è del 100% rispetto al 50% dell’a. s. 2014/2015. Nell’ambiente di apprendimento scuola, arricchito da un approccio laboratoriale e creato per scoprire concetti spaziali, temporali e di causa-effetto ogni bambino sperimenterà lo star bene a scuola come premessa per i futuri impegni scolastici.
Attività previste 1 ore a settimana di educazione motoria nelle sezioni di infanzia. 2 ore a settimana motoria dalla classe 1° alla classe 5° della scuola primaria. Attività centrate sul gioco: gioco di identificazione gioco di finzione gioco collaborativo Attività centrate sul movimento e sulla corporeità. Successivamente Gioco – Sport: Esercizi preparatori. Prevalenza dell’uso delle capacità sensoriali e percettive Esempio “I fantasmi rotolini”. Prevalenza della presa di decisione Esempio “Il Duello” Prevalenza del controllo del movimento Esempio “controlla e tira” Giochi di squadra: calcio – calcetto – pallavolo –basket.
Risorse finanziarie necessarie
Docente di potenziamento per la scuola primaria classe di concorso A 030 Associazione sportiva per la scuola infanzia il cui costo, molto minimo, sarà a carico dei genitori.
Risorse umane (ore) / area
Docente di classe e insegnante di educazione fisica A 030 compresenti in orario curriculare.
Altre risorse necessarie
Laboratori sportivi pomeridiani eventualmente a carico dei genitori.
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario) Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione di schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –autonomia-orientamento –relazione)
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di competenza.
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Denominazione progetto BENVENUTI A GREENSPORTLANDIA
Priorità cui si riferisce Una scuola che non ha una palestra deve avere, almeno, uno spazio
all’aperto per il gioco, per le attività motorie e per le esperienze
esplorative. Per questo motivo il progetto “Greensportlandia” si
suddivide in due attività esplorativa e motoria:
Pollice verde – attività esplorative della natura che vive con la creazione
dell’orto poiché l’esterno e il luogo che accoglie e permette percorsi di
espansione dell’azione che implicano lo “sporcare e lo sporcarsi” con
acqua terra, erba costituendo un’occasione viva di apprendimento.
Giochi sportivi – attività motorie per la scuola dell’infanzia e la scuola
primaria per la scoperta del sé corporeo. L’educazione corporea
influenza fortemente la crescita cognitiva ed emotiva degli alunni e il
linguaggio del corpo è fondamentale per lo sviluppo degli altri linguaggi,
verbali e non.
Traguardo di risultato Promuovere la presa di coscienza del valore e delle potenzialità del
corpo, affinando le capacità senso-percettive e acquisendo gli schemi
motori che permettono al bambino di interagire con gli altri e con il
mondo circostante.
Padronanza e coordinamento dei movimenti
Obiettivo di processo Idem, nel caso di obiettivi di processo a breve termine
Altre priorità
Disponibilità a collaborare con gli altri
Rispetto delle regole
Situazione su cui interviene Spazio verde nel cortile del plesso E. Loi che attualmente è occupato da
vecchi giochi che non permettono ai bambini l’ingresso e di usufruire di
tale spazio per le attività motorie poiché la scuola non è dotata di
palestra e le attività vengono svolte nei corridoi della scuola.
Tale spazio verde potrebbe essere suddiviso in due parti:
una parte da destinare alla creazione di due orti, la parte più grande da
destinare ad area attrezzata: una per la scuola dell’infanzia con
attrezzature come ad esempio “ giochi a molle” idonei per sviluppare
l’equilibrio, il piacere dell’oscillazione e sviluppare la coordinazione
fisica; l’altra parte da destinare ad un vero e proprio laboratorio
all’aperto per gli alunni della scuola primaria con una pavimentazione in
erba sintetica ed attrezzature progettate per il riscaldamento ,
l’aumento della massa muscolare e lo stretching nonché uno spazio
attrezzato per attività di gruppo come calcetto o pallacanestro.
Attività previste Obiettivi e finalità della fase “Pollice verde”:
Sviluppare l’osservazione, l’esplorazione e la manipolazione.
Formulare ipotesi sulla crescita delle piante
Apprezzare l’ambiente naturale e rispettarlo
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Fase pratica: l’orto nel terreno della scuola: prepariamo il terreno –
messa a dimora delle piante – arrediamo l’orto ed infine festa dell’orto.
“Giochi sportivi”:
I giochi costituiranno una vera e propria festa dello sport a scuola,
coinvolgeranno l’intera classe e rappresenteranno un momento di
promozione dell’attività fisica e sportiva.
Particolare rilevanza avranno i giochi di fine anno che si svolgeranno
anche a livello comunale fra scuole del territorio.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR-Bando “La mia scuola accogliente”
Risorse umane (ore) / area Esperti esterni per la creazione e realizzazione dell’orto.
Esperti esterni per la realizzazione dei giochi sportivi (associazioni
sportive)
Docente di potenziamento classe di concorso A 032
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia
qualitativo
Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione
di schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –
autonomia-orientamento –relazione)
Valori / situazione attesi Il progetto, se realizzato con le strutture previste, avrà sicuramente la
capacità di rinnovare, abbellire, la “scuola” costruendo un diverso e più
attivo ambiente di apprendimento e di formazione.
La funzione dell’area verde attrezzata sarebbe un collegamento di
apertura al territorio poiché in un ambiente difficile e a “rischio” di
devianza come quello di Bagheria, un vero centro di aggregazione
pubblico non esiste ed avere un luogo dove poter fare sport o solamente
passare il tempo libero rafforzerebbe nelle famiglie e nella cittadinanza
la coscienza che “lo sport” è un diritto di tutti i bambini non privilegio di
pochi che possono frequentare le costose palestre private.
MUSICA E TEATRO
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Denominazione progetto Musica insieme
Priorità cui si riferisce Arricchimento dell’insegnamento globale
Promozione del valore formativo della musica dal punto di vista
creativo, affettivo, relazionale e di educazione alla cittadinanza.
Traguardo di risultato (event.)
Valorizzazione dei canali espressivi
Promozione di nuove forme di comunicazione.
Educazione all’ascolto e al rispetto degli altri.
Obiettivo di processo (event.) Attivazione di laboratori extracurriculari per prevenire la dispersione.
Altre priorità (eventuale) L’attività musicale mira, a contribuire alla formazione complessiva della persona, alla sua socializzazione, allo sviluppo delle sue capacità intellettive e creative nonché all’affinamento delle facoltà psicomotorie, inoltre, risulta strategico nell’integrazione degli alunni diversamente abili.
Situazione su cui interviene La scuola dell’infanzia e la scuola primaria possono diventare ambiente privilegiato di apprendimento per insegnare la musica. Un insegnamento adeguato della musica permette di attivare processi di apprendimento multifunzionali a vari livelli. La musica educa a percezione uditiva e spaziale, permette agli alunni di esprimere affetti ed emozioni con i suoni. La nastra scuola ha già da due anni impostato una prima competenza musicale di base: - un approccio allo studio di uno strumento -creazione di un coro. La percentuale di alunni che hanno richiesto di partecipare alle due attività è aumentata per ogni anno notevolmente
Attività previste Prima alfabetizzazione musicale.
Scansione ritmica
Esercizi di pratica ritmica
Giochi di coordinazione gesto-suono-ritmo
Esecuzione di brani musicali in coro e non.
Risorse finanziarie necessarie Contributo per la partecipazione al concerto “La piazza incantata” da parte dei genitori. A carico della scuola auditorium per concerto di fine anno
Risorse umane (ore) / area - N° 2 docenti interni per la pratica corale.
- N°1 docente interno per la pratica dello strumento
- N° 1 docente di potenziamento, classe di concorso A 032.
Altre risorse necessarie -Esperto esterno come supporto nel laboratorio pomeridiano e durante i concerti.
Indicatori utilizzati Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione di schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –autonomia-orientamento –relazione)
Stati di avanzamento Il progetto “A scuola di coro” nato lo scorso anno è già in atto pure nel corrente anno scolastico sin dal mese di Novembre( finanziamento ampliamento dell’offerta formativa- FIS). L’attività di strumento si svolge in orario curriculare in alcune classi.
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Denominazione progetto SENTIERI MUSICALI (progetto in rete in attesa di autorizzazione e finanziamento MIUR)
Priorità cui si riferisce La proposta mira a migliorare la capacità espressiva dell´individuo attraverso l’uso del linguaggio verbale e musicale. In un mondo in cui la comunicazione è diventata fondamentale è importante acquisire la consapevolezza dei propri mezzi comunicativi ed espressivi e saperli usare al meglio, non limitandosi alle povere e riduttive chat che vengono sempre più usate attraverso i social network che pur utili e sbrigativi, tolgono certamente forza ed espressività alle nostre naturali capacità di comunicare. Stati d’animo, espressioni, emozioni ed esperienze personali prendono vigore e significato se narrati personalmente agli altri senza la barriera del monitor e dell’assenza fisica.
Traguardo di risultato (event.)
. Il presente progetto quindi si propone di dare una risposta
concreta agli alunni per migliorare e potenziare percorsi di
formazione musicale in un’ottica di curriculum verticale e di
continuità tra i vari ordini di scuola con itinerari educativi che
tengano conto della complessità e globalità dell’esperienza
musicale negli aspetti percettivo-analitico-interpretativi,
esecutivo-riproduttivo e ideativo-creativi.
Obiettivo di processo (event.) . Miglioramento della percezione di sé e del proprio corpo - Utilizzo in maniera armonica del proprio corpo per interpretare eventi sonori e per l’accompagnamento ritmico di semplici brani - Potenziamento delle abilità di ascolto, di comprensione e di espressione-
Altre priorità (eventuale) Accrescimento della fiducia in sé, nelle proprie potenzialità espressive e relazionali – Maggiore integrazione degli alunni disabili, BES e DSA - Potenziamento delle capacità di memoria, di concentrazione e di ascolto – Acquisizione di nuove conoscenze ed abilità inerenti il linguaggio ritmico – musicale - Conoscenza delle possibilità sonore degli strumenti musicali
Situazione su cui interviene Molti dei nostri studenti negli anni scorsi in orario pomeridiano hanno seguito corsi privati di musica ma il numero è diminuito a causa della crisi economica che non consente alle famiglie di sostenere i costi di un insegnamento privato. La nostra Scuola è sempre attenta ad accogliere le istanze provenienti dal territorio, crede nel valore formativo dell’esperienza musicale e mantiene vivo l’interesse dei giovani per la musica contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale.
Attività previste Le attività che caratterizzano l’intervento appartengono alla sfera della narrazione, del teatro e della musica.
L’uso del linguaggio viene sviscerato attraverso la lettura, la
scrittura e la recitazione-declamazione scivolando verso
l’espressione musicale vera e proprio attraverso ascolti
guidati e tentativi di riproduzione di suoni e melodie
attraverso l´uso della voce. Stimolazione all’improvvisazione
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verbale e musicale. Il materiale prodotto verrà selezionato e
utilizzato per le performance finali.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR per realizzare il progetto per tutte le scuole in rete con la possibilità di laboratori extracurriculari con esperti. In particolare per la nostra scuola si realizzerà la partecipazione alla manifestazione “La piazza incantata” a Napoli il 9 arile 2016
Risorse umane (ore) / area - N° 2 docenti interni per la pratica corale.
- N°1 docente interno per la pratica dello strumento
- 4 docenti per la realizzazione di laboratori pomeridiani con
esperti
- N° 1 docente di potenziamento, classe di concorso A 032.
Altre risorse necessarie
Indicatori utilizzati Verifica intermedia: gli esperti e le insegnanti di classe/sezione a metà percorso effettueranno una verifica degli obiettivi formativi perseguiti e li riporteranno in una scheda di progetto all’uopo predisposta. Attraverso dialoghi, questionari, prove oggettive, resoconti e relazioni personali, osservazione durante le attività, lavori di gruppo, esercitazioni individuali e collettive di imitazione, produzione e rielaborazione autonoma di materiali sonori si potrà verificare il grado di percezione del proprio corpo, delle abilità di ascolto e di espressione, del grado di sviluppo del senso del ritmo e delle capacità fonetiche, delle abilità strumentali. Verifica finale:al termine del percorso saranno effettuate delle esecuzioni individuali e di insieme per valutare i risultati raggiunti e mostrare ai genitori le abilità acquisite dagli alunni -questionario di gradimento a docenti e alunni
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Denominazione progetto TEATRO “ Genitori e figli in cerca d’autore”
Priorità cui si riferisce Il progetto teatrale intende prevenire il disagio, la devianza , i
comportamenti a rischio per la costruzione del ben –essere del singolo
alunno con se stesso, con gli altri , con l’ambiente.
Traguardo di risultato Promuovere e rafforzare la consapevolezza che la legalità è il pilastro
della convivenza civile e le diverse educazioni non sono compartimenti
stagni che non comunicano fra di loro, ma ambiti , sfere , aspetti di una
realtà unica che abbraccia la vita di ogni individuo.
.
Obiettivo di processo Migliorare le dinamiche comunicative e la capacità di dialogo
Priorità Promuovere i valori della legalità e della coesione sociale Favorire le dinamiche di comunicazione e la capacità di dialogo fra gli alunni attraverso la drammatizzazione
Situazione su cui interviene Classi ponte fra scuola infanzia e primaria – scuola primaria e secondaria di primo grado.
Attività previste Testo da drammatizzare: L. Garlando “ Per questo mi chiamo Giovanni”
Descrizione:
1° Fase : Presentazione agli alunni e ai genitori (che hanno aderito alla
drammatizzazione) dell’opera da rappresentare;
2° Fase : Contestualizzazione dell’opera e dell’autore;
3° Fase : Conoscenza dei personaggi attraverso la lettura del copione in
particolar modo la figura di Giovanni Falcone.
4° Fase : Casting e assegnazione dei ruoli;
5° Fase : Memorizzazione linguistica e interpretazione mimico – gestuale
6° Fase : in itinere ideazione e realizzazione della scenografia e dei
costumi ( alunni – genitori)
7° Fase : Rappresentazione Finale a Maggio in memoria della strage di
Capaci.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR
Risorse umane (ore) / area Docente referente Esperti esterni- Associazione Libera
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario) Schede per la valutazione del grado di consapevolezza da somministrare agli alunni. Piano di monitoraggio e valutazione.
Stati di avanzamento Il progetto inizierà a finanziamento assegnato.
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CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
Denominazione progetto CONTINUITA’- ORIENTAMENTO: “UN PASSO DOPO L’ALTRO “
Priorità cui si riferisce Creare continuità nello sviluppo delle competenze che l’alunno acquisisce dall’ingresso nella scuola dell’infanzia fino alla fine della scuola primaria per orientarlo nelle scelte future (CONTINUITA’ VERTICALE )
Traguardo di risultato Far acquisire agli alunni, al termine della scuola primaria, la consapevolezza di sentirsi parte attiva della comunità scolastica.
Obiettivo di processo Creare aspettative positive verso l’ingresso in una nuova scuola.
Priorità Rendere l’alunno cosciente del raccordo che esiste tra la vita scolastica e l’extrascuola in rapporto continuo con l’ambiente familiare e sociale (CONTINUITA’ ORIZZONTALE).
Situazione su cui interviene Classi ponte fra scuola infanzia e primaria – scuola primaria e secondaria di primo grado.
Attività previste
1° PERCORSO :
“ Viaggio nelle ville” ATTIVITÀ 1:
I bambini della scuola dell’infanzia insieme agli alunni delle classi
V raccoglieranno foto delle ville di Bagheria.
Gli alunni della scuola secondaria
faranno da “ciceroni” agli alunni della classi quinte e agli alunni
della scuola dell’infanzia.
ATTIVITÀ 2:
Gli alunni delle classi quinte faranno ricerca delle tradizioni
culinarie di Bagheria.
Gli alunni dell’infanzia e delle classi prime si riuniranno per
l’ascolto di musiche tradizionali e relative danze.
ATTIVITÀ 3:
“Riscopriamo dove” gli alunni delle classi quinte e quelli della
secondaria in giro per riscoprire prodotti tipici alimentari e
artigianali.
Gli alunni dell’Infanzia e delle classi prime faranno insieme “ una
merenda a base di prodotti tradizionali”.
2° PERCORSO:
“CRESCERE IN MUSICA”
Il percorso di continuità verticale per la cultura e pratica musicale
si articola in 3 ambiti prioritari:
1) Avvicinamento ai suoni e agli strumenti musicali ( scuola
Infanzia )
2) Pratica corale individuale e di gruppo scuola Infanzia –
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scuola primaria – scuola secondaria di I° grado)
3) Pratica strumentale ( scuola primaria e scuola secondaria di
I° grado).
Risorse finanziarie necessarie Referente per le attività di continuità e orientamento (Compenso accessorio FIS)
Risorse umane (ore) / area Docenti di classe.
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario) Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di competenza.
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LINGUA L2
Denominazione progetto WE ARE MASTERS OF THE WORLD
Priorità cui si riferisce “Costruire” cittadini europei, consapevoli del ruolo decisivo che può avere una adeguata competenza comunicativa in una o più lingue comunitarie. Il progetto è coerente con le scelte formative dell’istituzione scolastica, per le seguenti motivazioni:
1) continuità educativa edidattica;
2) risposta ai bisogni degli alunni e alle esigenze delterritorio;
3) integrazione degli alunni attraverso il dialogo tra culture
diverse; sperimentazione divariabili
innovativeefficaci.
Traguardo di risultato Sviluppo delle competenze chiave e Cittadinanza
Miglioramento della competenza linguistica
Obiettivo di processo Migliorare la capacità di utilizzare la lingua inglese per i principali scopi
comunicativi, interagendo in diversi ambiti.
Situazione su cui interviene Valorizzazione dipercorsi formativi d’eccellenza e coinvolgimento
del merito deglialunni. Attività previste -1 ora settimanale scuola dell’infanzia e 1 classe primaria
-2 ore settimanali nelle classi 4^ e 5^ della scuola primaria.
Attività centrate sul gioco Conseguimento di certificazione finale
“Trinity”
Attività laboratoriali curriculari,extracurriculari per un percorso di
eccellenza.
Attività di drammatizzazione.
Risorse finanziarie necessarie FIS Piano FSE (se finanziato).
Risorse umane (ore) / area Docente inglese curriculare Docente di potenziamento classe di
concorso A345
Indicatori utilizzati Compilazione griglie di rilevazione degli apprendimenti
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LEGALITA'
Denominazione progetto LEGALITA’ ” Vedo, sento, parlo di legalità”
Priorità cui si riferisce Promuovere la cultura della legalità e del senso di appartenenza alla comunità attraverso diversi linguaggi espressivi, con particolare riferimento al linguaggio teatrale e quello digitale.
Traguardo di risultato Acquisire attraverso un processo di rinnovamento e di trasformazione metodologico - didattico, la formazione di una forte cultura civile che porti al rispetto delle regole e all’assunzione spontanea di comportamenti legali.
Obiettivo di processo Promuovere il concetto di legalità e cittadinanza attiva tra i giovani studenti, affinchè nelle nuove generazioni si consolidino il rispetto delle regole e dei valori Favorire il formarsi ed il sedimentarsi del legame tra il concetto di legalità e quello di solidarietà e coesione sociale, partendo dal presupposto che se si coltivano i valori della partecipazione, solidarietà, democrazia, altruismo sociale, corresponsabilità, protagonismo e salvaguardia del bene comune, si creano le premesse per la diffusione del concetto di legalità a tutta la comunità
Priorità Promuovere i valori della legalità e coesione sociale tra insegnanti e genitori degli studenti, affinché, a casa e a scuola, i principali modelli educativi di riferimento diventino essi stessi promotori della cultura della legalità
Situazione su cui interviene Scuola dell’infanzia – Scuola primaria
Attività previste Formazione degli operatori coinvolti nel progetto. Seminari rivolti agli studenti e ai genitori Incontri con una o più delle associazioni antimafia
Laboratori espressivo-teatrali
Risorse finanziarie necessarie Referente legalità (Compenso accessorio FIS)
Risorse umane (ore) / area Docenti di classe. Docente referente Relatori esterni
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario) Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di competenza.
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Denominazione progetto YOU ARE NOT ALONE!
Priorità cui si riferisce Migliorare la conoscenza di altri paesi e culture. Sviluppare competenze sociali e interculturali. Promuovere equità e inclusione. Ridurre l’ insuccesso formativo solitamente presente in alunni con svantaggio. Migliorare il livello di competenze digitali tramite approcci innovativi.
Traguardo di risultato Maggiore tolleranza verso culture, religioni e comportamenti
Obiettivo di processo Migliorare le competenze nella seconda lingua.
Migliorare la capacità di utilizzare la lingua inglese per i principali scopi
comunicativi, interagendo in diversi ambiti.
Situazione su cui interviene \Promozione di comportamenti inclusivi.
Promozione della diversità culturali.
Attività previste Attività laboratoriali curriculari, per un percorso di eccellenza:
Attività di drammatizzazione “One Europe”
Realizzazione di logo.
Realizzazione di mini dizionario europeo.
Realizzazione di manuale “English in action”
Realizzazione
Risorse finanziarie necessarie INDIRE
Risorse umane (ore) / area Docente inglese curriculare Docente di potenziamento classe di
concorso A345
Indicatori utilizzati Compilazione griglie di rilevazione degli apprendimenti