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Panoramica del CorsoPanoramica del Corso
Corso Tek-In
• Obiettivo del corso• Abilitazione• Requisiti• Schema del Corso• Il Sistema Didattico
Panoramica del CorsoPanoramica del Corso
Addestramento Teorico
Obiettivi di sviluppo delle conoscenze teoriche
Svolgimento didattico
Moduli:1. La Fisica e i Gas2. La Decompressione: Teorica e Tecnica3. La Narcosi e Stress4. Il Fattore Umano5. L’Equipaggiamento6. La Programmazione e Prevenzione
Test di Verifica
Panoramica del CorsoPanoramica del Corso
Addestramento Pratico
Obiettivi di esecuzione e sviluppo delleabilità
Svolgimento didattico
1. Immersione prova di verifica2. Immersioni di apprendimento in Acque
Libere
• Concetto PTA di non-autosufficienza edi ridondanza delle attrezzature
• Concetto e sistema PTA dei segnali inimmersione.
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Modulo 1 - PanoramicaModulo 1 - Panoramica
LA FISICA E I GAS
Alla fine di questo modulo conoscerai:le principali leggi fisiche che regolano il mondo subacqueole principali leggi fisiche che regolano il mondo subacqueo
1. Informazioni Generali2. Principi Fisici3. Nozioni di Base sulla Pressione4. Pressione: atmosferica – Idrostatica – Assoluto5. La Legge di Boyle6. La Legge di Charles7. I Gas Reali8. La Legge di Dalton9. La Legge di Henry
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.1 Informazioni Generali
UNITÀ DI MISURA E RELATIVE ABBREVIAZIONIUNITÀ DI MISURA E RELATIVE ABBREVIAZIONI
P Pressione totale espressa in ata
ATA Atmosfera assolutaSomma della pressione atmosferica edella pressione idrostatica
msw Metres of salt water Metri di acqua salata
FgFrazione equivalente di ungas
L’equivalente decimale della percentualedi un gas in una miscela
FO2Frazione equivalente del gasspecifico come fO2, fN2, fHe,.
PgPressione di un gas nellamiscela
Nelle formule che seguono le unità dipressione sono in ATA
PO2Pressione parziale di quelspecifico gas
PO2, PN2, PHe, …
Convenzionalmente gli ata e i bar vengono usati indifferentemente
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1.2 Principi Fisici
Principio di ArchimedePrincipio di Archimede
“un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal bassoverso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato”
Spinta = Peso specifico x Volume immerso
Peso specificoPeso specifico
è definito come il peso di un campione di materiale diviso per ilsuo volume.
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.3 Nozioni di base sulla pressione
La pressioneLa pressione
Definizioneuna forza applicata perpendicolarmente su di unasuperficie unitaria ed è direttamente proporzionalealla forza (F) e inversamente proporzionaleall’area (A).Formula
Unità di misura adottateKg/cm2 – mca – Torr – bar – psi – Pascal – ata
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.4 Nozioni di base sulla pressione
• Fattori di conversione
ATA bar msw KPa PSI fsw mmHg
1 1.01325 10.33 10.33 14,696 33,9 760
• Pressione atmosfericaMassa d’Aria che circonda la Terra
• Pressione idrostaticaLa forza esercitata da un fluido in quiete su ogni superficie acontatto con esso
• Pressione assolutaLa somma fra Pressione Atmosferica e Pressione Idrostatica
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.5 La Legge di Boyle
• DefinizioneIn condizioni di temperatura costante la pressione diun gas perfetto è inversamente proporzionale al suovolume.
P V = costante
• Applicazioni
Che volume occuperebbe a 1 bar una miscela o gas puro contenuto inuna bombola da 18 litri carica a 225 bar?
Quanti litri di miscela o gas consumeremo alle varie profondità?
V2 = P1 V1 / P2
P2 = P1 V1 / V2V1 / V2 = P2 / P1
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.6 La Legge di Charles• DefinizioneIn condizioni di pressione costante il volume di un gasperfetto aumenta linearmente con la temperatura.
P / T = costante
• Applicazioni
In superficie, prima di immergerci, abbiamo una bombola e misuriamo lapressione; in acqua, quando l’utilizzeremo, c’è una temperatura diversa.
P1 / P2 = T1 / T2
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.7 I Gas Reali
Si definisce gas reale un gas il cui comportamentotermodinamico si discosta da quello di gas ideale, ovveroche non segue l'equazione di stato dei gas perfetti.
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.8 La Legge di Dalton
• DefinizioneLa pressione totale esercitata da una miscela idealedi gas ideali è uguale alla somma delle pressioni parzialiche sarebbero esercitate dai gas se fossero presenti dasoli in un eguale volume.
P = p1 + p2 + ... + pn
• Applicazioni
P = 0.79 + 0.21 = 1
P = 79% + 21% = 100%
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
1.9 La Legge di Henry
• DefinizioneUn gas che esercita una pressione sulla superficie di un liquido,vi entra in soluzione finché avrà raggiunto in quel liquido lastessa pressione che esercita sopra di esso.
P= kC
P è la pressione del gas sulla soluzione, C è la concentrazione del gas nellasoluzione e k è una costante tipica di ciascun gas che correla la pressione del gas
sulla soluzione e la sua concentrazione
Il coefficiente di solubilità è definito come il volume di gas, scioltonell'unità di volume di liquido
• ApplicazioniSaturazione e Desaturazione dei tessuti
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Modulo 1 - La Fisica e i GasModulo 1 - La Fisica e i Gas
LA FISICA E I GAS
ADESSO CONOSCI: le principali leggi fisiche che regolano il mondo subacqueo le principali leggi fisiche che regolano il mondo subacqueo!
1. Le unità di misura utilizzate per la pressione2. Principi Fisici: Archimede e il peso specifico3. Nozioni di Base sulla Pressione4. Differenza fra: Atmosferica – Idrostatica – Assoluto5. La Legge di Boyle6. La Legge di Charles7. Il comportamento dei Gas Reali8. La Legge di Dalton9. La Legge di Henry
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Modulo 1 - RiepilogoModulo 1 - Riepilogo
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LA DECOMPRESSIONE: Teoria e Tecnica
Alla fine di questo modulo conoscerai:I principi su cui si basa la teoria della decompressione, i meccanismi di base,I principi su cui si basa la teoria della decompressione, i meccanismi di base,
lo sviluppo delle teorie e la tecnica per effettuare una corretta immersionelo sviluppo delle teorie e la tecnica per effettuare una corretta immersionecon decompressione.con decompressione.
1. La Teoria della Decompressione• Sistemi decompressivi• Modelli decompressivi• Coefficienti di Saturazione
2. Tecnica della Decompressione
Modulo 2 - PanoramicaModulo 2 - Panoramica
2.1 – La Teoria della Decompressione
EquipressioneIl movimento dell’azoto perl’equilibrio pressorio:• In discesa• In risalita
Diffusione
Perfusione
Spostamento di un gas o un liquidoda un’area di alta concentrazioneverso un’area di bassa concentrazione
Il gas disciolto nel sangue passa neltessuto per via della circolazionesanguigna
Concetti di base
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Gradientedifferenza di pressione che provoca il passaggio di gas
Approfondimenti sul processo desaturativo: Gradiente
In Risalita:•la pressione diminuisce e il gas tende a liberarsi formandodelle bolle• Il sangue ricerca l’equipressione con il gas contenuto neipolmoni cedendo Azoto a livello alveolare.• La velocità di movimento del gas dipende dalla differenzapressoria
Per rendere più veloce la desaturazione è necessariodiminuire la Fn2 presente nei polmoni
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Tensione Tissutale:Pressione di un Gas all’interno di un Tessuto
Saturazione dei Tessuti
Saturazione:Tensione Tissutale = Pressione Parziale di un Gas inerte
Stato di Saturazione:Stato di equilibrio delle pressioniFattori varabili: tempo di azione e tipo di tessuto
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Definizione:Quando un singolo tessuto ha assorbito il 50% del gas inerte,saturandolo della metà
Emisaturazione
Classificazione dei Tessuti:• per dissoluzione• per “tempo di emisaturazione”
Tempo di Emisaturazione = EmitempoTempo necessario per saturare il tessuto del gas inerte al 50%Tempo: costante.Fattori variabili: natura del tessuto, natura del gas, temperatura
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Definizione:Tipologie di tessuti classificate matematicamente
Compartimenti Tissutali
PeriodoIl lasso di tempo che un tessuto impiega per raggiungere illivello di emisaturazione
Tessuti velociPer es.: polmoni, cervello, reni (più irrorati di sangue)Lo scambio gassoso avviene principalmente per perfusione
Tessuti lentiPer es.: ossa, tessuti adiposi (meno irrorati di sangue)Lo scambio gassoso avviene principalmente per diffusione
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Nota: due periodi non portano alla saturazione totale!
Compartimenti Tissutali
Primo Emitempo: dopo 5’ avrà“saturato” la metà del suo volume,pari al 50%.Secondo emitempo: dopo altri 5’ il25%, (totale 75%).Terzo Emitempo: dopo altri 5’, il12.5%, per un totale del 87.5%.Quarto Emitempo: il 6.5%, per untotale del (50% + 25% + 12.5% +6.5%) 94%.Quinto Emitempo: il 3.25%, per untotale del (50% + 25% + 12.5% +6,5% + 3.25%) 97.25%.Sesto Emitempo: il 1.625%, per untotale del (50% + 25% +12.5%+6.5% +3.25% + 1.625) 98.875%.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
• è il massimo valore di pressione di gas inerte che unipotetico compartimento tissutale può tollerare
• é la tensione critica o limite di sovrasaturazione
• rappresenta il massimo gradiente tollerato tra le pressionidel gas inerte e la pressione ambiente, in ognicompartimento tissutale.
Il Valore M
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Il Valore M
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Sovrasaturazione
Quando la tensione tissutale è superiore alla pressione parzialedel gas nell’ambiente circostante = Sovrappressione
Desaturazione
Rilascio di molecole di gas dal tessuto al diminuire dellapressione esterna (in risalita).
Attenzione: una risalita veloce aumenta il gradientepressorio determinando un repentino rilascio in gran quantitàdi gas che porta alla formazione di bolle, causa della PDD.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
La Formazione di Bolle
• In immersione si formano alla differenza di 1 atm• Bolle Silenti o asintomatiche: che rimangono in circolodopo l’immersione• Si creano a partire da micronuclei gassosi preesistenti
Legge di Laplace“la differenza tra la pressione all’interno di una bolla e quellapresente al suo esterno è inversamente proporzionale al raggiodella bolla stessa.”
I surfactanti aumentano la resistenza della tensione superficiale (Il surfattante è una sostanza naturale secreta da alcune cellule alveolari)
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Scott Haldane affermava che i tessuti potevano tollerare unvalore critico di sovrappressione di 2:1 prima di rilasciare bolledannose.
Tabelle di HaldaneTabella I – immersioni ad Aria con decompressione inferiore a 30’Tabella II – Immersione ad Aria con decompressione superiore a 30’Tabella III - immersioni profonde ad Aria con decompressione adOssigeno Puro.
Teoria di base “Decompressione a Fasi”:-Risalita più veloce possibile per raggiungere valore M-Stop decompressivo per rilascio dell’inerte-Ripetizione fino a desaturazione.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
La U.S. NAVY adottò le tabelle di Haldane modificandone i valori(Hawkings) avendo scoperto che ogni compartimento tissutaleavevo il proprio valore M e che veniva influenzato anche dallaprofondità.
Tabelle U.S. NavyBasate su sei differenti gruppi tissutali suddivisi in base ai tempidi emisaturazione: 5 – 10 – 20 – 40 – 80 – 120 minuti
Successive modifiche in ambito militare e adattate all’usocommerciale hanno privilegiato l’aspetto conservativo con lariduzione dei tempi di fondo e della velocità di risalita el’aumento dei compartimenti
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Albert Bühlmann studia la teoria della decompressione, autoredel libro “Decompression Sickness”
L’algoritmo di BühlmannBase per molti computer d’immersione e programmi disimulazione.Include i valori M che esprimono una relazione lineare trapressione ambiente e pressione tollerata del gas inerte neicompartimenti tissutali, basati sulla pressione assoluta.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Bühlmann1983: pubblica una prima serie di valori M e il programma sichiamava ZH-L121990: pubblica una nuova serie di valori, chiamando ilprogramma ZH-L16 “ZH” = Zurigo“L” = Limiti“12” o “16” = numero di coppie di coefficienti “a” e “b”*necessari per calcolare i valori M, e cioè quanta decompressioneè necessaria
* Per i più matematici (!): “a” è l’intercetta della linea dei valoriM di Bühlmann rispetto alla pressione ambiente assoluta; “b” èl’inverso della pendenza della linea dei valori M
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Albert Bühlmann studia la teoria della decompressione, autoredel libro “Decompression Sickness”
L’algoritmo di BühlmannBase per molti computer d’immersione e programmi disimulazione.Include i valori M che esprimono una relazione lineare trapressione ambiente e pressione tollerata del gas inerte neicompartimenti tissutali, basati sulla pressione assoluta.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Sistema misurazione DopplerTramite una sonda rileva la velocità e la direzione del flussosanguigno al fine di localizzare eventuali interruzioni.
Risultati:• le bolle si formano dopo ogni immersione• Il rischio di PDD aumenta in rapporto alla grandezza delle bolle• le bolle silenti sono presenti a seguito di ogni immersione
Evoluzione della Teoria Haldaniana:• inserimento di limiti maggiori con i Deep Stop ed il GradienteOperativo per decompressioni più efficaci e sicure.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Brian HillsIntroduce i calcoli “termodinamici” per la produzione di tabelledecompressive.
VPM – Varying Permeability Modeluna base comune a tutte le PDD è il danno iniziato nei tessutiacquosi.Si insiste sui primi stop profondi per mantenere il gas insoluzione, in maniera che possa essere eliminato attraverso lacircolazione sanguigna, piuttosto che confluire in bolle
RGBM – Reduced Gradient Bubble ModelCalcolo basato sulle immersioni ripetitive e multi-day
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della DecompressioneModelli Decompressivi
Pyel Stop - Deep StopTappe addizionali utilizzate per limitare la formazione di bolle.
GF – Gradient FactorLimitazione della grandezza dei gradienti sovrappressori.Relazione fra un certo gradiente sovrappressorio per unefficiente rilascio di gas e l’accumulo di gas nei compartimentilenti durante la decompressione.
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
Teorie varie:• dimezzare la quota fra la max deep e la prima tappa deco• dimezzare le ata• 80% delle ata alla max deep• 80% della max deep• 15 m. sopra la max deep raggiunta
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
Il Modello della Permeabilità Variabile postula che i nuclei dicavitazione (microbolle che stanno per espandersi)consistano in microbolle sferiche, con membrana permeabile dimolecoleattive superficialmente (surfactanti), abbastanzapiccole da rimanere in soluzione e al contempo abbastanza fortida non collassare sotto il peso della pressione.
VPM – Varying Permeability Model
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Modelli Decompressivi
RGBM – Reduced Gradient Bubble Model
L’RGBM, sviluppato da Wienke è basato su studi di laboratoriosulla crescita e nucleazione (prima che una bolla possacrescere, deve formarsi o “nucleare”) delle bolle, e derivato daun modello simile, il VPM.È un modello a due fasi, che considera i gradienti di gas infase libera e in fase disciolta.
Considera anche l’”Oxygen Window”(La differenza tra le pressioni parziali esercitate dai gas presenti nelsangue arterioso e in quello venoso costituisce la cosiddetta "finestradell'ossigeno“, ed è alla alla base di tutte le teorie decompressive)
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Sistemi Decompressivi
Software decompressivi
Si differenziano per:
• capacità di calcolo• Informazioni di baseMaggiori sono i parametri, maggiore sarà la vicinanza al calcolo
reale dell’immersione.
Per poter utilizzare efficacemente un software decompressivo, ènecessario lo studio completo del relativo manuale, dove sono esposti imodi d’uso, i limiti e le procedure consigliate.
Si consiglia il corso Software Planned Deco PTA
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.1 – La Teoria della Decompressione
Coefficiente di Saturazione
Gruppo di Azoto Residuoper stabilire quale sia la quantità di gas inerte assorbita sonopresenti, nelle tabelle d’immersione, alcuni simboli che neindicano il valore e di conseguenza il coefficiente di saturazione.
Per immersioni impegnative è più utile conoscere l’effettivaquantità di inerte contenuta nel proprio organismo.
Gruppo alfabetico Coefficiente calcolato Coefficienteapprossimato
A 1,066 1,7
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.2 – La Tecnica della Decompressione
Come eseguire una decompressione
Distacco dal Fondo• Psicologicamente è il momento più stressante• Gli errori comuni:
1. ritardare la partenza dal fondo2. partire velocemente
• Importanza del segnale “ULTIMO MINUTO”
La RisalitaLenta e costante (senza picchi di velocità) per potere mantenerele microbolle (sempre presenti) ad un livello di eccitazione il piùbasso possibile
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.2 – La Tecnica della Decompressione
Come eseguire una decompressione
La tappa di decompressioneLa risalita deve servire per riordinare le idee,in particolar modo apreparare la tua bombola decompressiva.
Procedure di massima per un corretto svolgimento delladecompressione:• Respira eseguendo inspirazioni/espirazioni lente e profonde• Mantieni il torace al livello della quota di decompressione, meglio setutto il corpo (posizione orizzontale)• Non affaticarti, ma non restare completamente immobile, un piccolomovimento (mani, piedi, braccia, ecc.) è utile a promuovere lacircolazione soprattutto periferica, con conseguente migliore rilasciodell’inerte• Evita di assumere una posizione forzata o faticosa, soprattutto nelledecompressioni lunghe• torna in superficie dall’ultima tappa decompressiva molto lentamente
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.2 – La Tecnica della Decompressione
Come eseguire una decompressione
L’uscita dall’acqua - Procedure importanti
• Dopo un’immersione con decompressione o al limite della curvaè importante non affaticarti in superficie• Considera il ritorno all’asciutto come una vera e propria sostadecompressiva a profondità zero, quale infatti è: per almeno 30’devi comportarti come se fossi ancora in sosta didecompressione.• Non fare sforzi, resta tranquillo, idratati assumendo liquidi.
IMPORTANTE CONOSCERE LE PROCEDURE PER UN CORRETTOPRIMO SOCCORSO
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.2 – La Tecnica della Decompressione
Come eseguire una decompressione
La stazione decompressiva - Immersioni da Rivava predisposta alla profondità prevista lungo una sagola fissache determina un percorso preciso oppure, in un puntonoto del fondale, tale da dare la totale garanzia di poterlaindividuare in risalita e in superficie (segnalandola con una boa)
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
2.2 – La Tecnica della Decompressione
Come eseguire una decompressione
La stazionedecompressiva
Decompressionesu cima
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Modulo 2 - La DecompressioneModulo 2 - La Decompressione
LA DECOMPRESSIONE: Teoria e Tecnica
ADESSO CONOSCI:I principi su cui si basa la teoria della decompressione, i meccanismi diI principi su cui si basa la teoria della decompressione, i meccanismi di
base, lo sviluppo delle teorie e la tecnica per effettuare una correttabase, lo sviluppo delle teorie e la tecnica per effettuare una correttaimmersione con decompressione.immersione con decompressione.
1. La Teoria della Decompressione• Sistemi decompressivi• Modelli decompressivi• Coefficienti di Saturazione
2. Tecnica della Decompressione
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Modulo 2 - RiepilogoModulo 2 - Riepilogo
La Narcosi d’Azoto e lo Stress
Alla fine di questo modulo conoscerai :Le cause fisiologiche della narcosi e dello stress, riconoscendo i fattoriLe cause fisiologiche della narcosi e dello stress, riconoscendo i fattori
incrementanti, e le modalità per gestire lo stress da immersione.incrementanti, e le modalità per gestire lo stress da immersione.
1. La Narcosi d’Azoto:• Fisiologia• Considerazioni• Fattori incrementanti• Gestione
2. Lo Stress• Gestione• Tipi di Stress• Stress e Narcosi
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Modulo 3 - PanoramicaModulo 3 - Panoramica
Informazioni Generali
L’attività subacquea espone la fisiologia dell’individuo amarcate variazioni.
L’impatto fisiologico delle varie miscele respiratorie sulsubacqueo varia secondo il tipo di gas di cui sono composte edalla pressione parziale alla quale sono respirate, dando originea sintomatologie diverse.
In questo modulo parleremo degli effetti fisici e psichici dell’
Azoto.
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
Attorno alla metà del 1800, le prime informazioni sugli effettidella respirazione dell’aria in profondità (50 metri): senso disonnolenza e calo facoltà mentali.
Successive e analoghe manifestazioni si riscontrano negli operaicassonisti (respirando aria equivalente a -45m)
Ipotesi: impurità dell’aria, forte accumulo di CO2, PO2.
Albert Behnke (US Navy): sostiene l’esistenza di un direttolegame tra il fenomeno narcotico e l’aumento della pressioneparziale dell’azoto
… un po’ di storia …
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
• Capacità di rilevare i sintomi con ripetute immersioni econseguente esperienza.
• Azione della narcosi sulla memoria a breve termine
Caratteristiche della Narcosi
• Natura spesso contraria dei sintomi della Narcosi
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’AzotoSintomi della Narcosi
Segni generici
Senso di leggerezzamentale
Senso di leggerezza fisica
Senso di gran sicurezza
Euforia
Stato Depressivo
Confusione Mentale
Sintomi specifici primari
Sensazione diapprensione e ansia
Vertigini, Nausea
Compromissione delladestrezza
Alterazione della capacitàdi esecuzione di compiti
Ritardo dei riflessi
Difficoltà nella lettura ecomprensione degli
strumenti
Deterioramento dellecapacità percettive e di
giudizio
Sintomi specificisecondari
Percezione distorta dellatemperatura
Sapore metallico o dolcedell’aria
Insensibilità e/o formicoliosul viso, labbra e piedi
Percezione distorta deltempo
Distorsione della memoriaa breve termine
Amnesia, allucinazioni
Esagerazione deimovimenti
Disturbi acustici e visivi
Stupore, visione a tunnel,black-out, perdita
coscienza
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
Diverse ipotesi formulate, più cause
Le due teorie più accettate:
Teorie relative alla fisiologia della Narcosi
1. La teoria del “Volume Critico”, basata sulla solubilitàlipidica
2. Cause di natura biochimica, effetto anestetizzante
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
1. La teoria del “Volume Critico”, basata sulla solubilitàlipidica
Stretta correlazione tra le solubilità dei gas nei grassi e il loropotere narcotico: all’aumentare della solubilità, cresce ilpotenziale narcotico e relativo peso molecolare
GAS Nome PesoMolecolare
SolubilitàLipidica
Temp°Rapporto di
solubilitàOlio/Acqua
PotereNarcoticoRelativo
He Elio 4 0,015 37 1.7 4.26
H2 Idrogeno 2 0.036 37 2.1 1.83
N2 Azoto 28 0.067 37 5.2 1
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
Interferenza tra il gas respirato a pressione e l’ossidazioneintracellulare
2. Cause di natura biochimica, effetto anestetizzante
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’AzotoFattori incrementanti della Narcosi d’Azoto
Sforzo Fisico
Cattivo Assetto
Pinneggiata insufficiente
Attrezzatura mal dispostao eccessiva
Lavoro da svolgere
Spostamenti troppo lunghi
Stress
Piani d’immersione al disopra delproprio grado di preparazione
Compiti da svolgere
Penetrazione in grotte o relitti
Impatto emotivo con la tipologiad’immersione
Assistenza superficiale incerta
Attrezzatura in cattive condizioni
Compagni d’immersione sconosciuti
Condizioni psico-fische non ottimali
Ambientali
Condzioni meteo-marine non ottimali
Freddo
Scarsa Visibilità
Corrente
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Fisiologia della Narcosi d’Azoto
Punti Chiave
• La narcosi d’azoto è strettamente correlata all’azione chel’azoto ha sulle cellule cerebrali, respirato a pressione, inibendogli scambi elettrici intracellulari
• Per essere gestita deve essere riconosciuta tramitevalutazioni soggettive del proprio grado narcotico.
• Alla presenza di alcuni fattori legati a sforzo fisico e stress, ilsubacqueo vede diminuita la propria capacità a gestire lanarcosi.
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Gestione della Narcosi D’Azoto
Obiettivo del subacqueo brevettato Tek-In:
• Gestire una Narcosi d’Azoto di basso/medio livello, raggiunta aquote comprese tra i 40 e i 50 metri
• Prevenire l’insorgenza di Narcosi d’Azoto di livello medio/elevato
Non è possibile fare immersioni profonde con Aria inassenza di narcosi, pertanto non bisogna spingersi ai
livelli estremi.
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Gestione della Narcosi D’Azoto
Superamento del medio livello narcotico:
Ogni segno o sintomo in lista è da considerarsi manifestazioneevidente di superamento di tale soglia
• Riconoscimento
• Operatività
Mettersi in condizione di annullare la manifestazione, rientrandonei ranghi di “basso livello”, senza perdere tempo.
Chiudere le “finestre di rischio”
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.1 – La Narcosi d’Azoto
Gestione della Narcosi D’Azoto
Sistema di rientro ad un basso livello narcotico
Riportarsi ad una profondità minore
• Sistema geografico
• Sistema mentale
Massimo sforzo per rientrare nei ranghi, appellarsi a tutte leenergie.
La decisione dipana la confusione.
Una corsa rapida per la fuoriuscita, senza indecisioni.
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Definizione
Situazione nella quale non ci sente a proprio agio.Siutazione che genera una reazione emozionale intensa a unaserie di stimoli esterni che mettono in moto rispostefisiologiche e psicologiche di natura adattiva.
Di livello basso: stato ottimale che facilita la concentrazione el’applicazione ad un compito da svolgere, tenendoci in stato divigilanza
• Stress positivo
• Stress negativo
Condizione in cui non ci si sente a proprio agio.
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Cause dello Stress
Si ritiene il compito da svolgere sovradimensionato alle propriecapacità
• Angoscia
• Apprensione
Si ritiene l’azione da svolgere molto importante
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Fattori incrementanti dello Stress
Fisici
Stanchezza
Sforzi inattesi
Uso di farmaci, sostanzeeccitanti o alcolici
Equipaggiamento inadattoo scomodo
Narcosi d’Azoto
Psichici
Piani d’immersione al disopra delproprio grado di preparazione /
deviazione piani
Compiti da svolgere
Penetrazione in grotte o relitti
Impatto emotivo con la tipologiad’immersione
Assistenza superficiale incerta
Presenza animali pericolosi
Problemi con Compagnid’immersione
Condizioni psico-fische non ottimali
Ambientali
Immersioni nel blu oambienti ostici
Freddo
Scarsa Visibilità
Corrente
Profondità
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo StressPanico
Raggiungimento del limite critico di gestione dell’immersione, nelquale le proprie facoltà d’azione e reazione sono compromesse esfuggono al proprio controllo
Manifestazioni:• Azioni scoordinate• Assoluta passività
Risultato: perdita totale di controllo dell’immersione,esposizione a rischi gravissimiSoluzione: DI CERTO NON UNA RISALITA IMPROVVISA E NON CONTROLLATA!
Momento finale dell’evoluzione dell’angoscia eapprensione in fase ascendente
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Evoluzione negativa dello Stress
Angoscia Apprensione
PANICOPANICO
Azioni scoordinate Assoluta passività
Perdita di controlloPerdita di controlloRischio GraveRischio Grave
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Evoluzione positiva dello Stress
ConcentrazioneVigilanza GESTIONEGESTIONE
Monitoraggio Prevenzione
ControlloControllodelldell’’immersioneimmersione
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
3.2 – Lo Stress
Tipi di Stress
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
Stress latente o di baseE’ quello che si accumula prima di accingersi a farequalcosa che riteniamo difficile o pericoloso
Stress di puntaSi lega alla comparsa di un qualunque tipo diproblematica, sia di natura ambientale ched’equipaggiamento
Azione combinataStress latente + Stress di punta
3.3 – Lo Stress
Stress e Narcosi
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
La narcosi assume un ruolo potenziante. In casi diuna diminuzione o perdita delle nostre certezze lostress trova terreno fertile per crescere esvilupparsi.
3.3 – Il profondismo e la “Gestione dello Stress
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Modulo 3 - La Narcosi e lo StressModulo 3 - La Narcosi e lo Stress
La gestione dello stress tramite il controllo dellamente è notevolmente più importante di quello dellaNarcosi. E’ applicabile a tutte le immersioni, compresea quelle a bassa profondità o effettuate a miscele.
ADESSO CONOSCI:Le cause fisiologiche della narcosi e dello stress, riconoscendo i fattoriLe cause fisiologiche della narcosi e dello stress, riconoscendo i fattori
incrementanti, e le modalità per gestire lo stress da immersione.incrementanti, e le modalità per gestire lo stress da immersione.
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Modulo 3 - RiepilogoModulo 3 - Riepilogo
La Narcosi d’Azoto e lo Stress
1. La Narcosi d’Azoto:• Fisiologia• Considerazioni• Fattori incrementanti• Gestione
2. Lo Stress• Gestione• Tipi di Stress• Stress e Narcosi
Modulo 4 - PanoramicaModulo 4 - Panoramica
Il Fattore Umano nell’ImmersioneSubacquea
AL TERMINE DI QUESTO MODULO CONOSCERAI:LL’’influenza del fattore umano applicato allinfluenza del fattore umano applicato all’’immersione subacqueaimmersione subacquea
1. La DiveManShip2. Le fondamenta: Disciplina e Abilità3. Le Colonne della conoscenza4. Il processo decisionale
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Informazioni Generali
Approfondimenti:corso HUMAN FACTORHUMAN FACTOR
Perché “Human Factor”
• La subacquea tecnica è uno sport estremo
• non può prescindere dalla mente umana (forza e debolezze)
• comprensione dei meccanismi della mente nei processidecisionali, al fine della prevenzione degli incidenti
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 2/8
4.1 – La DiveManShipFormazione del “Buon sub”
Modello di riferimento – Migliori Qualità:
• Abilità Motorie specifiche• Conoscenza della propria attrezzatura e altrui• Conoscenza dell’ambiente operativo• conoscenza delle dinamiche del Team• Avere doti di comunicazione• Consapevolezza Totale• capacità di prendere buone decisioni• Disciplina e flessibilità mentale.
Conoscenza, competenza, abilità manuali, tecniche e di giudizio
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 3/8
4.1 – La DiveManShipIl modello di Divemanship
ABILITA’
DISCIPLINA
TE S
TESSO
ATTREZZATU
RE
AM
BIE
NTE
LA S
QU
AD
RA
IL R
ISCH
IO
CONSAPEVOLEZZA DELLASITUAZIONE
ABILITA’ DIGIUDIZIO
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 4/8
4.2 – Le Fondamenta: Disciplina e Abilità
La Disciplina
• Disciplina Totale
Abilità Tecniche e Procedurali
• secondo il livello di addestramento
DISCIPLINA
ABILITA’
• Conseguenze anche fatali
• requisiti: anni d’esperienza, numero e qualità di immersioni
• indispensabili: motivazione e voglia di imparare
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 5/8
4.3 – Le Colonne della ConoscenzaOgni colonna è indispensabile affinché il tempio rimanga in piedi:
DISCIPLINA
ABILITA’
TE S
TESSO
ATTREZZATU
RE
AM
BIE
NTE
LA S
QU
AD
RA
IL R
ISCH
IO
• Te Stesso
• Attrezzature
• Ambiente
• La Squadra
• Il Rischio
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 6/8
4.4 – Il processo decisionale
DISCIPLINA
ABILITA’
TE S
TESSO
ATTREZZATU
RE
AM
BIE
NTE
LA S
QU
AD
RA
IL R
ISCH
IO
Decision Making
CONSAPEVOLEZZA DELLASITUAZIONE
ABILITA’ DIGIUDIZIO
Fase di acquisizioneinformazioni:ConsapevolezzaDella Situazione
Fase operativa:Abilità di GiudizioPresa di decisione
Modulo 4 - Modulo 4 - ““Human FactorHuman Factor””Slide 7/8
Il Fattore Umano nell’ImmersioneSubacquea
ADESSO CONOSCI:ll’’influenza del fattore umano applicato allinfluenza del fattore umano applicato all’’immersione subacqueaimmersione subacquea
1. La DiveManShip2. Le fondamenta: Disciplina e Abilità3. Le Colonne della conoscenza4. Il processo decisionale
Modulo 4 - RiepilogoModulo 4 - RiepilogoSlide 8/8
L’Equipaggiamento
AL TERMINE DI QUESTO MODULO CONOSCERAI:Come scegliere, configurare ed assemblare correttamente lCome scegliere, configurare ed assemblare correttamente l’’attrezzaturaattrezzatura
Gestire ed usare correttamente la bombola decompressivaGestire ed usare correttamente la bombola decompressiva
1. Attrezzatura Standard e Specifica2. Bombola decompressiva/Baylout3. Configurazione dell’attrezzatura
Modulo 5 - PanoramicaModulo 5 - PanoramicaSlide 1/37
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamento
Informazioni Generali
Oltre alla programmazione e alla pianificazione rivesteun’importanza rilevante la configurazione dell’attrezzaturaossia la corretta scelta e il modo in cui vengono assemblate,indossate e disposte.
All’interno di ciascun gruppo è indispensabile una buonauniformità per la salvaguardia reciproca.
L’importanza di possedere l’equipaggiamento adeguato deveavere ben chiaro il concetto di saperlo indossareadeguatamente e di sapere ottimizzare le relative funzioni.
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5.1 Attrezzatura Standard Specifica
Un subacqueo deve essere in grado di utilizzare e gestire lapropria attrezzatura con efficienza, destrezza e comodamente;quando ciò non è attuabile si rischia di non essere in grado disapere gestire situazioni normali già con un basso profilo didisagio; ciò può portare a gravi conseguenze
Il giusto equipaggiamento deve adeguarsi alla tipologiadell’immersione ma un subacqueo esperto cercherà la suamigliore configurazione cercando di alterarla il meno possibilecosì da tenerne sempre al massimo la confidenza
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 3/37
Le bombole
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 4/37
Scelta: in funzione dei consumi personali
Miscela di fondo15L18L10L + 10L12L + 12L fino15L + 15L
Doppia rubinetteria - doppi erogatori - attacchi DIN
Bombole da decompressione/Bail out3L5L7L10L
Gli erogatori e le caratteristiche
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 5/37
Normativa Europea: En250 tutti gli erogatori devono fornire a-50mt con 50bar nella bombola un volume d’aria da qualsiasilivello di affanno
Regola base nella scelta di un erogatore :
Semplice e robusto Di facile ed economica manutenzione Con sistema di regolazione dello sforzo inspiratorio
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 6/37
NON CONSENTITO Octopus Snorkel appeso alla maschera Consolle
FACOLTATIVO Primo stadio a membrana o pistone Down-stream o up-stream
OBBLIGATORIO Due erogatori indipendenti Attacco DIN 200 / 300 Frusta erogatore di emergenza cm 180-250 di colore
Pistone o membrana
Bilanciato e non bilanciato
Down-stream e up-stream
Le regolazioni del secondo stadio
Anti-Freeze
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 7/37
Il Manometro
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 8/37
E’ parte integrante dell’erogatore :deve permettere una lettura precisa, veloce e comoda
Nella scelta si consiglia un modello poco ingombrante
Il posizionamento deve essere tale da permettere una buonaaccessibilità anche in condizione di Stress o Narcosi
Il Gav
Deve garantire una spinta positivaproporzionata alla massima situazioneidrostatica negativa (in profondità)
La minima capacità 20 Kg(jacket taglia M ricreativo 10/15 Kg)
Un jacket tecnico può avere una o duesacche posizionate posteriormente rispettoal subacqueo
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 9/37
L’Imbracatura
Adatta a sorreggere il peso di: Una o più bombole Bombole decompressive Torce di scorta Secondi erogatori Accessori vari
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 10/37
La Piastra
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 11/37
Serve per unire il GAV alla BOMBOLA
Costruita in:
Acciaio inox Alluminio Carbonio A.B.S.
E’ dotata di fori laterali per il fissaggio di vari accessori
La Zavorra
La zavorra deve essere tale da mantenere un assetto neutrocon bombole quasi vuote
Tipi:
Pesi in cintura
Zavorra integrata
Piombo tra le bombole (V weight)
La scelta è dettata dalla ricerca dell’assetto ottimale
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 12/37
Le Maschere
Devono offrire il più ampio campo visivoanche nella zona inferioreDevono adattarsi perfettamente al nostrocontorno faccialeObbligatoria una maschera di scorta alseguito (già sgrassata)
Le pinne
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 13/37
Le pinne devono essere proporzionate(per spinta e sforzo) alla situazioneIdeali le pinne a cinghiolo, molto reattiveper la gestione delle emergenzePunto critico: I cinghioli
La Muta
La scelta della muta è dettata dalla temperatura dell’acqua
Muta Umida: ideale i modelli a sovrapposizione
Muta Stagna:In neoprene:
Se non precompresso cambia l’assetto in profondità
In trilaminato:Più fredda ma non subisce variazioni d’assetto
Il miglior prodotto è quello che a parità di isolamento termicoconsente la maggiore mobilità
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 14/37
Gli attrezzi da taglio
La più grande paura di un subacqueo è rimanere impigliato:
Gli strumenti da taglio devono essere almeno 2 , fissati nelleloro custodie in posti facilmente raggiungibili edassolutamente efficaci:
Forbici / cesoie(sagole,lenze e cime fino a 12 cm.)
Tagliareti o tagliacime(uncino ideale per impigli dietro la testa,ma limitato per cime troppo spesse)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 15/37
Utilizzo: Aumentare la visibilità Comunicare
Caratteristiche principali: Impermeabilità e robustezza Reale autonomia di luce
Batterie: Nichel-Cadmio/nichel-Idrati metallici al piombo-alcaline Maggior potenza ma rapida caduta di potenza al termine
della loro durata
I sistemi di illuminazione
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 16/37
Due tipi di illuminazione:(unico pezzo batteria e lampada)(batteria separata dalla lampada ed unita da un cavo stagno)
I sistemi di illuminazione
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 17/37
Non fissate lelampade con
piccole cime alpolso, possono
creare pericolosiimpigli
Come utilizzare correttamente le lampade subacquee:
Non dirigere la lampada negli occhi degli altri subacquei
Muovi lentamente la lampada per non creare confusione
Non dirigere la lampada direttamente sugli strumenti,sfruttando la fluorescenza dei quadranti per non restareabbagliati dalla luce riflessa
Sfrutta la luce riflessa della lampada per segnali particolari: - Movimenti circolari equivalgono ad un OK - Movimenti orizzontali servono per richiamare attenzione
Indirizza la luce della lampada davanti al subacqueo se vuoiattirare la sua attenzione
I sistemi di illuminazione
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 18/37
Strumenti di misura Tempo/profondità
NO sistemi a consolle, ma con disposizione separata
Computer da immersione:
Computer per Aria Computer per EANx Computer multimiscela
Non eseguire immersioni sempre al limite della curva disicurezza (se il profilo di immersione si avvicina al limite E’MEGLIO AVERE QUALCHE MINUTO DI DECOMPRESSIONE)
Portare sempre strumenti di scorta oltre alle(indispensabili) tabelle
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 19/37
Computer da immersione
E’necessario che siano disponibili le seguenti informazioni:
Tempo di immersione
Tempo residuo di non decompressione
Profondità massima
Profondità attuale
Tempo totale di decompressione
La quota della prima tappa deco
Il relativo tempo da trascorrervi
Temperatura - Velocità di risalita
Cambiare miscela respiratoria durante le fasi didecompressione (funzione NON indispensabile ma utile epratica)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 20/37
La bussola
Strumento indispensabile per le immersioni Tecniche utile aseguire una direzione in assenza di riferimenti
Errore:In caso di immersione sui relitti ferrosi, il campo magneticopotrebbe esserne influenzato
Risoluzione:Tenersi 3/5 mt sopra il relitto in modo da rendere l’errorepoco influente
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 21/37
Sistemi di rientro
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 22/37
Permettono di tracciare un percorso subacqueo o una cima dirisalita
OBBLIGATORI
Reel / Mulinello
Rocchetto/spool
G-bag
I Palloni
Obbligatorio nella subacquea tecnica, impiego principale:Stendere una cima di risalita tra il fondo e la superficie
Scelta: Becco d’anatra Valvola di sovrapressione Buon volume (boa di galleggiamento in caso di rottura del Gav)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 23/37
I Palloni
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 24/37
Colore rosso =Segnalazione risalita
Colore giallo =Segnalazione Emergenza
Viene di solitoabbinato ad una
lavagnetta percomunicare
con la superficie0
Jon Line
Accessorio che serve per agevolare la permanenzain quota deco anche in presenza di corrente
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 25/37
Lo scooter
Permette lo spostamento di un subacqueo per lunghi percorsiriducendo consumi e produzione di CO2
Caratteristiche dello Scooter:Profondità operativa - Le dimensioni - Peso fuori acqua -L’autonomia - L’assetto in acquaManeggevolezza - Modulazione di velocitàSemplicità - L’assistenza - Il costo
Lo scooter
Svantaggi:Impaccio in discesa ed in risalita(meglio legarlo ad una sagola munita di moschettone elasciarlo penzolare sotto di noi)
Attenzione alla fuoriuscita di Gas (autoerogazione) causatedalla velocità dello scooter
Consiglio: Mantenere sempre un assetto neutro Non usarlo in risalita
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 26/37
5.2 Bombola decompressiva
L’uso delle bombole da decompressione è ad uso
delle immersioni avanzate dove vi sono:
Tempi di fondo più lunghi
Si utilizzano miscele diverse
Risalite in posti diversi dalla discese
Rischi nel NON ritrovare stazioni decompressive
fisse
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 27/37
Portata in posizione:
VENTRALE (bombola piccola)
LATERALE (più bombole)
DIETRO (comporta l’uso obbligato di un comando remoto) Soluzione fortemente sconsigliata!
IMPORTANTE:Il sistema di fissaggio delle decompressivedeve prevedere la possibilità di essere tagliato
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 28/37
Assemblaggio:
Attacco Din
2° Stadio semplici e affidabili (120 cm)
Eventuale 2° Stadio abbinato
MOD indicata sulla bombola e ben evidente (No altre scritteconfuse)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 29/37
Fruste degli erogatori/e bloccate da un elastico alla bombola
Frusta del manometro
Aggancia la bombola, tramite i propri moschettoni, airelativi anelli del GAV, verificando che non vi siano rimastiimpigliati fruste, palloni di segnalazione, mulinello equant’altro, operazione da fare in acqua, a terra o in barca asecondo le procedure previste o secondo le proprie esigenze
Preparati durante la risalita al fine di arrivare alla tappaprevista già pronto al cambio di miscela per ladecompressione senza perdere tempo prezioso
Agisci contemporaneamente con il proprio compagno
Identifica la bombole e controlla che sia la miscela giusta edalla giusta profondità (MOD scritta su bombola)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 30/37
Procedura per l’uso della bombola di decompressione
Estrai l’erogatore sfilando completamente la sua frusta edapri tutto il rubinetto, controllando la pressione delmanometro
Controlla la corretta procedura anche del proprio compagnod’immersione
Togli l’erogatore della miscela che si sta utilizzando e mettitiin contatto con quello della bombola da decompressionesegnalando il cambio al compagno
Non abbandonare l’erogatore della miscela di fondo
Verifica che non vi siano malfunzionamenti
Fai partire il tempo previsto per la decompressione
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 31/37
5.3 Configurazione dell’attrezzaturaModo di disporre l’attrezzatura
Configurare = Applicare regole finalizzate alla gestione dell’attrezzatura in base a:
SICUREZZA (mezzi per gestire l’emergenza)
OPERATIVITA’ (facilità di movimenti - buona idrodinamicità- possibilità di compiere lavoro)
CONFORT (facile accesso ai singoli elementi checompongono il nostro equipaggiamento - correttadistribuzione delle masse)
OBIETTIVI LOGISTICI (esigenze logistiche generalipersonali o di team)
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 32/37
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 33/37
Ridondanza
Nelle immersioni avanzate non sono solamenteconsigliate attrezzature particolari e specifiche, ma èanche precisamente richiamato il concetto di“Ridondanza”
Si possono distinguere due modi di interpretare l’approcciominimo alla quantità di attrezzatura da indossare:
Minimale, cioè lo stretto necessario, come ad esempio ilclassico octopus in ambito ricreativo
Minimalista, dove avremo anche qui solo quello chenecessita ma mantenedo comunque più sistemi di correzioneper eventuali problematiche
Nelle immersioni profonde ridondanza significa avere piùsistemi di correzione problemi
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 34/37
La ridondanza deve essere la regola nell’Immersioneavanzata.E’ una risposta alla classica domanda che si deve porre unsubacqueo avanzato: “cosa succede se …?.
La ridondanza dipende dalla visualizzazione dell’immersione,vale a dire che anticipatamente al momento prossimodell’immersione il subacqueo, o meglio il team di subacqueipartecipanti dovrà visualizzare tutta la sua immersione e diconseguenza pensare alla sua realizzazione eall’attrezzatura/configurazione da adottare.
La Ridondanza porta all’Autosufficienza, materia assaicomplessa che necessita di un training specifico delCorso PTA Solo
E’ indispensabile provare la configurazionein acque basse e sicure prima di tuffarsi in
immersioni impegnative
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 35/37
Esempi di configurazione
Modulo 5 - LModulo 5 - L’’EquipaggiamentoEquipaggiamentoSlide 36/37
Modulo 5 - RiepilogoModulo 5 - RiepilogoSlide 37/37
L’equipaggiamento
ADESSO CONOSCI :Come scegliere, configurare ed assemblare correttamente lCome scegliere, configurare ed assemblare correttamente l’’attrezzaturaattrezzatura
Gestire ed usare correttamente la bombola Gestire ed usare correttamente la bombola decompressivadecompressiva
1. Attrezzatura Standard e Specifica2. Bombola decompressiva/Baylout3. Configurazione dell’attrezzatura
Programmazione e Prevenzione
Al termine d questo modulo, sarai in grado di:Programmare e pianificare unProgrammare e pianificare un’’immersione avanzata, calcolare e gestireimmersione avanzata, calcolare e gestire
consumi e scorta di gas, adottare le norme di prevenzione e le procedure diconsumi e scorta di gas, adottare le norme di prevenzione e le procedure diemergenzaemergenza
1. La programmazione2. La pianificazione3. Calcolo dei gas4. La prevenzione5. procedure d’emergenza
Modulo 6 - PanoramicaModulo 6 - PanoramicaSlide 1/26
Informazioni Generali
La pianificazione di un’immersione è un concetto noto sin daiprimi corsi ricreativi; tuttavia spesso non attuata in modocompleto e dettagliato.
Nella subacquea avanzata la pianificazione e la programmazionedell’immersione è invece un elemento essenziale del suosvolgimento.
Di rilevante importanza è l’elaborazione di aree potenzialmenterischiose, tramite l’applicazione di procedure di prevenzione erisoluzione.
PLAN YOUR DIVE – DIVE YOUR PLAN!
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 2/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Fattori fondamentali
• Necessità di tappe decompressive
• La superficie non è la prima via di fuga
• Presenza di Sintomi Narcosi d’Azoto
• Esposizione a pressioni parziali di O2
• Scorte miscele di Gas
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 3/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
• Quale Obiettivo
• Con chi
• Dove
• Come
• Quando
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 4/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
E’ in base all’obiettivo che si determinano i punti successivi
Considerazioni su:• tipologia immersione• logistica• fattori ambientali
OBIETTIVO
CON CHI• Gruppo omogeneo
• Compagni adeguati
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 5/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
In base all’obiettivo e nel luogo più idoneo secondo le finalità
DOVE
COME
Immersione Autogestita
Immersione con un Diving
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 6/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
COME Immersione Autogestita
Provvedere autonomamente a tutto
Distribuzione dei compiti
Attrezzature aggiuntive:
• Bombole di scorta
• Stazione decompressiva
• Ossigeno per emergenze
• Kit di Pronto Soccorso
• Ricambi specifici
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 7/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
COME Immersione Autogestita
Immersione dalla Barca
Controlli funzionali
Attrezzature aggiuntive:
• Acqua, liquidi
• contatti di emergenza: elenco numeri, telefono, VHF
• eco-scandaglio, GPS, carte nautiche
• Kit di Pronto Soccorso
• Cassetta ferri pronto intervento, cime, ganci, ecc.
Modulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneModulo 6 - Pianificazione e PrevenzioneSlide 8/26
6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
COME Immersione Autogestita
Immersione dalla Barca
Assistenza di Superficie
Surface Tek Assistant
consigliato
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6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
COME Immersione Autogestita
Immersione da Terra
Punti di accesso
Organizzazione della Logistica
Evitare sforzi
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6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
COME Immersione con un Diving
Aspetti da analizzare preventivamente:
• diving predisposto per immersioni tecniche
• fattibilità di un’immersione tecnica secondo la propriapianificazione
• Stazione decompressiva• bombole aggiuntive• attrezzature di emergenza• Adeguata assistenza disuperficie
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6.1 – La Programmazione dell’Immersione
Scelte e decisioni da prendere
QUANDO
Decisione ultima in base alle informazioni raccolte
Pianifica semprel’immersione con
il Team!
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6.2 – La Pianificazione dell’immersione
Punti indispensabili
• Profondità massima
• Tempo di fondo
• Decompressione necessaria
• Esposizione alle pressioni parziali di O2
• Scorte di gas
• Scelta delle attrezzature
• Attitudine dei partecipanti
• Condizioni ambientali
• Segnali
• Assistenza di superficie
• Piani di emergenza
Calcolo del T.C.S.
No Ego!
ComunicazioneDoppio Filo
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6.3 – Calcolo e Gestione dei Gas
Il rischio massimo è rimanere senza gas.Concetti di base
Il calcolo deve basarsi su dati personaliConoscere il proprio consumo medio (T.C.S.)
Tempo totale Pinneggiata = 10’ (andata e ritorno)Consumo (bar) per Volume Bombola (lt) = Consumo (bar)
Consumo (lt) = Consumo Reale (lt/min)10’ x Profondità Test (ata)
Calcolo del consumo a profondità variabile
Calcolo del TCS:
Calcolo della scorta per emergenze
Applicazioni
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6.4 – La PrevenzioneConcetto di baseSi basa sull’attento rispetto di tutte le norme di sicurezza, conscrupolosa osservanza dei fattori che le determinano
1. Condizioni fisiche2. Sistema di coppia• Controllo reciproco dell’attrezzatura• Rispetto sott’acqua della posizione stabilita• Controllo costante del compagno• mantenimento di una distanza ragionevole dal compagno
3. Compagni adeguati
Fattori determinanti
4. Numero partecipanti5. Immersioni ripetitive6. Attrezzature: personali, di uso comune, di emergenza
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6.4 – La Prevenzione
7. Piani di emergenza concordati con tutti i partecipanti
• segnalazione di aborto immersione• insorgenza di narcosi livello medio/alto• Smarrimento del compagno/i• Perdita di contatto con il punto previsto per la riemersione• perdita di gas repentina• malfunzionamenti
8. Ultime precauzioni
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
PLAN YOUR DIVE – DIVE YOUR PLAN!
Aspetti della prevenzione nelle Patologie daDecompressione
• Prima di ogni immersione
• Durante l’immersione
• Durante la risalita
• Dopo la riemersione
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In caso di emergenza
• Assistenza e posizionamento
• Controllo Funzioni Vitali
• Eventuale RCP
• Somministrazione liquidi, mantenimento temperatura corporea • Offerta Ossigeno normobarico
• Esame neurologico
• Pronto intervento
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
Problematiche e rimedi
• Tabelle: non affidarsi solo al computer > Tabelle di Emergenza
• Incidenti > Abilitazione al Primo Soccorso e CPR
• Superamento Limite Esposizione Ossigeno > sosta in superficie
• Inconvenienti > Controlli in Superficie • Perdita gas di fondo > richiesta assistenza dal compagno
• Perdita gas decompressivo > condivisione miscela
• Perdita bombola decompressiva > prevenzione!
• Problematiche GAV > abilità di gestione
• Malfunzionamento computer > strumento scorta
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
Problematiche e rimedi
• Superamento tempo o profondità > Aborto immersione
• Ritardo in risalita> aggiungere al tempo di fondo
• Perdita della cima o punto risalita > gestione, sistema coppia
• Separazione compagno > abilità di gestione autonoma
• Affanno > Ferma – Respira – Pensa – Agisci!
• Mutamento condizioni ambientali > Attuazione Piani alternativi
• visibilità limitata > comunicazione compagni e punto risalita
• Stress > abilità di gestione
• Panico > Richiama l’attenzione, Avvicinamento, Presa
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
Procedure di omessa decompressione
Riferimento Manuale:
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
Incidenti FISICI
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
Incidenti CHIMICI
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
FLOW CARD
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
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6.5 – Procedure per la prevenzione edemergenze
ESAME NEUROLOGICO
Programmazione e Prevenzione
ORA sei in grado di:Programmare e pianificare unProgrammare e pianificare un’’immersione avanzata, calcolare eimmersione avanzata, calcolare e
gestire consumi e scorta di gas, adottare le norme di prevenzione e legestire consumi e scorta di gas, adottare le norme di prevenzione e leprocedure di emergenzaprocedure di emergenza
1. La programmazione2. La pianificazione3. Calcolo dei gas4. La prevenzione5. Procedure d’emergenza
Modulo 6 - RiepilogoModulo 6 - RiepilogoSlide 26/26
… i tuoi prossimi obiettivi:
> Decompression
> Technical Air