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PARASSITI CLOSTRIDI ALIMENTAZIONE: CORRELAZIONI,
PROFILASSI, TERAPIEClostridiosi E alimentazione del
bovino
Luigi Bertocchi
Istituto Zooprofilattico Sperimeentale della Lombardia ed Emilia Romagna
B.Ubertini
Reparto di Produzione Primaria
Servizio di consulenza agli allevamenti
I clostridi:
Batteri gram +
Anaerobi obbligati (con variabile sensibilità all’ossigeno)
Sporigeni (estremamente resistenti)
Tossigeni
Ubiquitari (intestino, suolo, acque, ambiente)
Tossinotipia attuale Tossine maggiori identificabili
con il metodo classico
Tossinotipo
A ++ - - -
B + + + -
C + + - -
D + - + -
E + - - +
TossinotipiaTossine identificate con il metodo classico
« I geni codificanti alcune tossine letali ed emorragiche sono portati da un plasmide (Michelle Popoff, 1999) »
Le spore sono tra le più resistenti forme di vita presenti in natura
Resistono all’ebollizione per ore, alla luce solare ed alla temperatura per anni
Sporigeni
In ambiente idoneo, il passaggio alla forma vegetativa avviene in pochi minuti
Producono esotossine alterazioni locali o sistemiche
Classificate in neurotossine, enterotossine, citotossine
Tossigeni
Nuova classificazione dei Clostridium perfringens
Cl. perfringens
, enterotossina, 2 , enterotossina, 2
, 1, , 1, , enterotossina
, , , enterotossina, i, i (+ gene enterotossina ?)
, 1, 1, enterotossina, 2, enterotossina, 1, 2, enterotossina
Geni di tossine identificati con biologia molecolare
Clostridi negli alimenti
Dove si trovano….
Presenza di clostridi nel suolo
I terreni argillosi ed impermeabili costituiscono unsubstrato anaerobico favorevole;
Nei terreni dei prati alterni di erba medica sonomediamente presenti con 50000 spore/grammo,mentre nei prati permanenti aumentano ad 80000spore/grammo;
Eccessive concimazioni con letame e colaticciopossono causare un accumulo di spore.
Dove si trovano….Presenza su alcuni foraggi
Ceneri (%s.s.)
Insilato di mais 4,72
Insilato di loietto 7,20
Ceneri (%s.s.)
Fieno di erba medica (1° taglio) 9,77
Fieno di loietto 10,80
Fieno di prato stabile (1° taglio) 8,85
(Dell’Orto e Savoini, 2005)
Ottimo <100
Buono 100-1000
Discreto 1000-5000
Mediocre 5000-10000
Scadente >10000
Bertoni, 1996
Dove si trovano….
Livello di contaminazione di spore da clostridi (spore/g) e qualità dell’insilato di mais
• Taglio della pianta ad altezza adeguata (20 cm)
• Adeguato insilamento
• Igiene dell’ambiente
• Impiego di starter per l’insilamento
Qualità degli alimenti
SILOMAISpH 3.5 – 3.7
N-NH3, % PG < 7.0
Ac. Acetico < 2.5
Ac. Propionico Tracce
Ac. Butirrico Assente/tracce
Alcool, % s.s. < 0.3
Muffe, UFC/g 25.000
Lieviti UFC/g 2.000
SS
45
30
20
4 4.4 5 pH
pH e INSILATO
% SS PH
15-20 <4.0
20-25 <4.2
25-30 <4.4
30-35 <4.6
35-40 <4.8
Zucch. Sol. Pot. Tamp.
Medica 7% 150
Loietto 15% 90
Umidità, % 64.19
Sostanza secca, % 35.81
pH 3.95
Ammoniaca, ppm s.s. 1604
N-NH3, % PG 15.09
Ac. lattico 2.52
Ac. Acetico 2.94
Ac. Propionico 0.312
Ac. Butirrico 0.035
T2, ppb t.q. 166
18 giugno 2005
Umidità, % 67.01
Sostanza secca, % 32.99
pH 3.81
Ammoniaca, ppm s.s. 568
N-NH3, % PG 5.94
Ac. lattico 3.86
Ac. Acetico 1.86
Ac. Propionico 0.151
Ac. Butirrico 0.012
Micotossine assenti
20 dicembre 2004
Qualità degli alimenti: Silomais
Umidità, % 67.97
Sostanza secca, % 32.03
pH 3.89
Ammoniaca, ppm s.s. 714
N-NH3, % PG 6.90
Ac. lattico 4.14
Ac. Acetico 2.41
Ac. Propionico 0.32
Ac. Butirrico 0.06
Micotossine assenti
“fronte” normale
Umidità, % 66.73
Sostanza secca, % 33.27
pH 4.11
Ammoniaca, ppm s.s. 1501
N-NH3, % PG 12.89
Ac. lattico 0.96
Ac. Acetico 0.44
Ac. Propionico 0.88
Ac. Butirrico 0.24
Micotossine assenti
in “rampa”
Qualità degli alimenti: Silomais
Frumento, crusca (NRC, 2001- INRA, 1988)
% t.q.
s.s. 87.00
PG 14.79
EE 4.00
FG 9.65
Ca 0.14
P 1.21
ADF 12.18
NDF 39.67
Lignina 3.13
UFC 0.73
% PG
P. Solubile 48.20
P. Degradabile 80.00
P. Indegradabile 20.00
Caratteristiche degli alimenti
NUMERO DI SPORE / GRAMMO DI M.S
TIPO DI RAZIONE
ALIMENTI FECI
Fieno di buona Qualità 10 – 100 1000
Fieno di cattiva qualità 100 - 1000 1000 – 100000
Insilato buono 100 - 10000 20000
Insilato cattivo 40000 400000
RISCHIO BUTIRRICO IN FUNZIONE DELLA PULIZIA DEGLI ANIMALI E DEL TIPO DI RAZIONE
(HENKEL-P.L.M)
IL CICLO DEGLI SPORIGENI E LA CONTAMINAZIONE
DEL LATTE
RIPARTIZIONE DI SPORE IN UN SILOS
pH delle Spore all’interno del SILOS
CONTAMINAZIONE DI SPORE/GRAMMI
SECONDO IL pH e IL TIPO DI INSILATO
pH <3.8 3.8 a 4 4 a 4.2 4.2 a 4.4 4.4 a 4.6 >4.6
insilato
Mais erba 85 81
127 770
120 1187
194 2376
695 1505
283 6194
% di M.S. <20 20 a 25 25 a 30 30 a 35 35 a 40 40 a 45 >45
insilato 5579 4604 2335 2328 970 116 66
CONTAMINAZIONE DI INSILATO D’ERBA SECONDO IL TASSO DI MATERIA SECCA
Presenza di clostridi nelle feci, nella lettiera, nell’ambiente
Periodi freschi ed umidi come l’inverno inoltrato e la primavera sono caratterizzati da una maggior presenza ambientale di clostridi
(Pugh, 2002)
PATOLOGIE GASTROENTERICHE
• Ostruzioni esofagee
• Acidosi lattica acuta / Meteorismo acuto
• Dislocazioni dell’abomaso con torsione
• Torsioni e invaginamenti intestinali
• Infezioni enteriche iperacute (BVD, Salmonellosi, Adenovirus)
• Enterotossiemia (C. perfringens tipo A ed altri)
• Haemorrhagic bowel syndrome (HBS)
PRINCIPALI CAUSE DI MORTE IMPROVVISA
Enterotossiemie: definizione
Intossicazione di origine intestinale,
Conseguenza della proliferazione anormale di batteri anaerobi a livello intestinale.
CLOSTRIDIOSI DEL BOVINO
Clostridiosi neurotossicheTetano Botulismo
Clostridiosi istotossicheCarbonchio sintomatico Edema maligno Emoglobinuria bacillare
HEMORRHAGIC BOWEL SYNDROME (HBS)
Malattia intestinale sporadica acuta della vacca da latte segnalata
prevalentemente negli USA
Conosciuta anche come “bloody gut”, “dead gut” o “jejunal
haemorrhagic syndrome”
Sintomatologia: sangue coagulato nelle feci, tensione addominale,
caduta della produzione, anoressia, grave depressione e morte.
Decorso 12-24 ore.
Fattori di rischio: alta produzione, razione molto energetica e
povera di fibra, primi 3 mesi di lattazione
Cause: Enterotossiemia da C. perfringens, infezione da Aspergillus
fumigatus, altro.
HEMORRHAGIC BOWEL SYNDROME (HBS)
CLOSTRIDIOSI ENTEROTOSSIEMICHE(C. Perfringens tipo A, C. sordelli ed altri)
PATOGENESI Ingestione di spore presenti nel terreno o
nel foraggio (tipo e quantità delle spore) Germinazione e moltiplicazione delle spore
nell’intestino (pH, motilità e flora antagonista) Enterite emorragico-necrotizzante con
produzione di tossine (Tipo di Clostridium e fattori di patogenicità)
Immissione di tossine nel circolo sanguigno (gravità enterite e patogenicità dei ceppi)
Tossiemia con sintomi più o meno gravi(da semplice malessere fino a shock con arresto cardiocircolatorio) in funzione anche della presenza di antitossine (anticorpi)
FATTORI PREDISPONENTI
Contaminazione del foraggio in fase di raccolta e distribuzione (altezza del taglio, voltatura e raccolta nei campi, pulizia delle mangiatoie e abbeveratoi)
Squilibrio alimentare con acidosi ruminale e alcalosi intestinale (eccesso di carboidrati non strutturali e/o di proteine non degradabili, di concentrati, ecc.)
Problemi ambientali con stress (affollamento, n. cuccette e mangiatoie, assunzione irregolare della razione)
Altre patologie con alterazione pH e motilità intestinale (BVD, Salmonella, E.coli, malattie debilitanti)
ENTEROTOSSIEMIE
Patogenesi
Cl. Perfrigens è ospite abituale dell’intestino. Inpresenza di condizioni favorevoli si ha intensamoltiplicazione e produzione di tossine
Sintomi
Forma iperacuta: piressia (40-41°C), decubito,contrazione tonico-cloniche, scialorrea e morte inpoche ore
Forma acuta: sintomi simili, scariche diarroiche emorte in 24-72 ore
MANAGEMENT
ALIMENTAZIONE
VACCINAZIONE
basilare è la prevenzione
Enterotossiemia
Lo sviluppo di enterotossiemie èfavorito:
Presenza di clostridi tossigeni nella alimentazione
Valori di pH neutro-alcalini
Riduzione della motilità del tratto gastroenterico
Aumento della permeabilità della mucosa intestinale
La prevenzione delle clostridiosi: Riduzione della concentrazione di clostridi in forma
vegetativa/sporulata nell’ambiente e nell’alimento
Profilassi vaccinale
Controllo dello sviluppo dei clostridinell’organismo dell’animale
competizione della microflora normalmentepresente nell’animale in condizioni fisiologiche
completa funzionalità del tratto gastroenterico ecorretta peristalsi
Assenza di infestioni
•FIENI RICCHI DI
CENERI
•UTILIZZO DEL CARRO
UNEFEED
ALIMENTI…
AUMENTO DELL’INGESTIONE DI CENERI
Aumento del rischio di eventi patologici da clostridi
CARRO UNEFEED umido e ben
miscelato
•Utilizzo di paglia o fieni Scadenti nelle lettiere
ALIMENTAZIONE…
Eccesso di amido fermentescibile nella dieta
Somministrazione di alimenti o acqua
molto freddi
Acidosi o subacidosi
Ridotta motilità del digerente, lesioni a livello
della mucosa ruminale
Aumento del rischio di eventi patologici da clostridi
Aumento del pHintestinale
Eccesso di proteina solubile
•Squilibri ruminali
•Aumento della velocità di passaggio
CRESCITA INCONTROLLATAPRODUZIONE DI TOSSINE
TOSSIEMIA
Necrosi delle Cellule del Simpatico e
del Parasimpatico
Ileo ParaliticoStressBrusche modifiche della razione
Alterazione motilità e microflora intestinale
FEGATODegenerazionecentro-lobulare
CUOREEdema Epicardico
SNCDanno nervosoMorte
INTESTINONecrosi dei villi, Emorragie,Afflusso linfociti, Plasmacellule,Eosinofili
RENIGlomerulonefriteemorragica acuta
Sindrome addominale acuta
M.R. Popoff, 1996
ENTEROTOSSIEMIE DA CLOSTRIDI - SCHEMA PATOGENETICO -
DIAGNOSICLINICA
DOLORI ADDOMINALI, COLICHE, ATONIA DEI VISCERI
AUMENTO FREQUENZA CARDICA, DECUBITO, OPISTOTONO, CONVULSIONI
DIARREA EMORRAGICA
MORTE IMPROVVISA (+++)
DIAGNOSIANATOMOPATOLOGICA
ALTERAZIONI CADAVERICHE PRECOCI, COLLIQUAZIONE DEGLI ORGANI PARENCHIMATOSI
GRAVE ENTERITE EMORRAGICA O NECROTICO-EMORRAGICA A LIVELLO DUODENO-DIGIUNALE
IPEREMIA DELLA MUCOSA GASTRICA, METEORISMO INTESTINALE
EDEMA POLMONARE, VERSAMENTI CAVITARI SIERO-EMORRAGICI
FATTORI DI RISCHIO
CONTAMINAZIONE MICROBICA DEL FORAGGIO
(I.E. SPORE DI CLOSTRIDI)
SQUILIBRIO ALIMENTARE
PROBLEMI AMBIENTALI CON STRESS
PATOLOGIE CONCOMITANTI
DIAGNOSI DI LABORATORIO
Esame batterioscopico
Esami batteriologico quali-quantitativi
Tipizzazione ceppi di C. perfringens isolati
Ricerca delle tossine
Esami complementari: ricerca batteri aerobi, indagini virologiche e parassitologiche.
Esami istopatologici
INTESTINO
Anse intestinali di 20-40 cm chiuse all’estremità per mantenere anaerobiosi e contenuto sufficiente per le analisi.
Prelievo in più punti del tratto gastroenterico da aree lesionate e non lesionate in sacchetti separati
CAMPIONI DA INVIARE AL LABORATORIO
Refrigerare immediatamente e consegnare i Campioni al laboratorio prima possibile (3/6 ore dal decesso – non oltre 24 ore !)
Annotare le ore dal decesso e dal prelievo
Il congelamento riduce fortemente la vitalita’ dei microrganismi presentiConsigliato per le tossine!
CAMPIONI DA INVIARE AL LABORATORIO
Dal punto di vista delle caratteristichedella dieta devono essere valutati:
Livello di amido e fermentescibilità
Tenore proteico e solubilità
Livello di “fibra”, degradabilità, e caratteristiche fisiche
Contenuto in amido di alcuni alimenti (%s.s.) e sua degradabilità ruminale
Alimento Amido Degradabilità
Orzo farina Orzo fiocchi Mais granella Mais farina Mais fiocchi Mais pastone Mais insilato Frumento farina Frumento crusca
69.4 69.4 76.1 76.1 76.1 79.0 39.4 64.1 13.3
87.9 93.0 65.0 76.4 85.6 86.0 82.0 89.3 88.2
Alimento PG
% s.s.
DIP-RDP
% PG
UIP-RUP
% PG
Solubilità’ % PG
(Cornell)
Fieno medica 20 72 28 28
Insilato medica 20 77 23 50
Fieno di loietto 12 78 22 25
Insilato di erba 10 71 20 52
Insilato di mais 8.1 69 31 50
Frazioni proteiche secondo l’NRC e solubilita’ secondo Cornell
Alimento PG
% s.s.
DIP-RDP
% PG
UIP-RUP
% PG
Solubilità’ % PG
(Cornell)
Corn gluten 65.9 45 55 4
Distillers 25 46 54 22
Trebbie di birra 25.6 48 52 4
Panello cocco 22.4 37 63 28
Frazioni proteiche secondo l’NRC e solubilita’ secondo Cornell
Alimento PG
% s.s.
DIP-RDP
% PG
UIP-RUP
% PG
Solubilità’ % PG
(Cornell)
Soia fiocchi 42.8 51 49 6
Panello cotone 44.8 57 43 20
Soia f.e. 49.9 65 35 20
Panello lino 38.3 65 35 20
Colza f.e. 37 72 28 30
Girasole f.e. 26 74 26 35
Semola glutinata 25.6 75 25 49
Frazioni proteiche secondo l’NRC e solubilita’ secondo Cornell
L’importanza della “fibra” fisicamente efficace:
peNDF
La peNDF (NDF fisicamente efficace) rappresenta
una misura della capacità di un alimento di
stimolare la masticazione e la ruminazione,
nonché di influenzare la natura bifasica del
contenuto ruminale.
La peNDF è calcolata moltiplicando l’NDF per la
frazione trattenuta da un setaccio di 1.18 mm
POCO FORAGGIO O PARTICELLE PICCOLE
ELEVATA FIBRA DA CONCENTRATO
ALTO FORAGGIO O PARTICELLE GRANDI
BASSA FIBRA DA CONCENTRATO
BASSA
RITENZIONE
pH ALTOALTA
RITENZIONE
pH BASSO
TASSO DIGESTIONE
FIBRA
TASSO PASSAGGIO
FIBRA
[DIMINUISCE]
[AUMENTA] [DIMINUISCE]
[AUMENTA]
NDF (% s.s.) peNDF(% s.s.)
Fieno di leguminosa, trinciato grossolano 42-55 34-45
Fieno di leguminosa, trinciato fine 42-55 28-37
Erba medica pellet 44 18-20
Fieno di graminacea, trinciato grossolano 55-70 48-62
Fieno di graminacea, trinciato fine 55-70 40-51
Insilato di mais, trinciato grosso 51 41
Insilato di mais, trinciato fine 51 31
Valori di NDF e peNDF di alcuni foraggi
* peNDF calcolata moltiplicando NDF per frazione trattenuta da un setaccio di 1.18 mm
NDF (% s.s.) peNDF(% ss)
Polpe di bietola 54 18
Trebbie di birra 46 8.3
Soia f.e. 14 3.2
Soia, buccette 67 2
Crusca di frumento 40 0.8
* peNDF calcolata moltiplicando NDF per frazione trattenuta da un setaccio di 1.18 mm
Valori di NDF ed peNDF di alcuni mangimi
Periodo AsciuttaI fase (-65)
AsciuttaII fase (-5)
0-20
postparto
21-120
postparto
PG (%s.s.) 12 16 19 17-18
RUP (%PG) 30 35-38 40 40
RDP (%PG) 70 62-65 60 60
NDF (%s.s.) 40 35 30 28-30
peNDF (%s.s.) --- 23-28 23-28 23-28
NFC (%s.s.) --- 35 42 42
(Dell’Orto e Savoini, 2005)
Bovina da latteFASI CRITICHE
ALIMENTO Kg/capo die Kg/capo die
Silomais 20 20
Fieno medica 17PG46NDF 3 3
Fieno Graminacee 10PG67NDF 2 1
Mais Farina 6.2 5.5
Soia f.e. 44 3.5 3.5
Polpe Bietola 0 1.7
Distiller 1.3 1.3
Sali 0.5 0.5
TOTALE 36.5 36.5
S.S.(Kg/d) 21.8 21.8
PG (%SS) 17.20 17.20
NDF (%SS) 33.70 33.80
peNDF (%SS) 26.10 24.50
NFC (%SS) 40.20 40.50
Esempi di Razionamento con variazione del tenore di eNDF (bovina 120d di lattazione, 30 giorni di gravidanza, 35kg/latte/d, 3,4%LG, 3,2%PG)
Bovina da latte
ALIMENTO Kg/capo die Kg/capo die
Silomais 20 20
Fieno medica 17PG46NDF 0 0
Fieno medica 20PG37NDF 3 3
Fieno Graminacee 10PG67NDF 0 0
Fieno 13PG55NDF 2 1
Mais Farina 6.2 5.5
Soia f.e. 44 3.5 3.5
Polpe Bietola 0 1.7
Distiller 1.3 1.3
Sali 0.5 0.5
TOTALE 36.5 36.5
S.S.(Kg/d) 21.8 21.8
PG (%SS) 17.80 17.70
NDF (%SS) 32.00 32.40
peNDF (%SS) 24.10 22.90
NFC (%SS) 40.30 40.50
Esempi di Razionamento con variazione del tenore di eNDF
Bovina da latte
NR
CBovino da carne
FASI CRITICHE
INR
AIT
Arrivo Transizione Ingrasso
Peso vivo, kg 300 350 > 450
NEg Mcal/kg ss 1.07 1.27 1.38
PG, % s.s. 12.0 12.5 12.5
UFC/kg ss 0.80 0.90 0.92
PG, % s.s. 12.0 12.7 12.3
UFC/kg ss 0.90 0.95 1
PG, % s.s. 14.0 14 – 15 15 - 17
Il rumine di vitelli che consumano alimento solido (pellettato, estruso, silomais) presenta segni di ruminite
catarrale cronica associata a iper/paracheratosi dovuta all’effetto
abrasivo dell’alimento(Di Giancamillo, 2003)
Controllo(solo latte)
Polpe(latte + 250 g/d polpe)
Paglia(latte + 250 g paglia)
19.56%a 41.30% 52.17%b
Incidenza di ulcere abomasali in vitelli che ricevevano polpe di bietola o paglia (Mattiello et al., 2002)
Vitello a carne biancaFASI CRITICHE
Cerchiamo di controllare ed evitare anche gli errori subdoli……..
Punti critici legati all’allevamento
Punti critici legati al momento alimentare
Punti critici legati alla gestione
Punti critici legati alla stagione
…. e di riporre adeguata attenzione ed importanza agli indicatori di pericolo…
Bovine da latte Transizione
Primo Periodo di Lattazione Asciutta
Degenza
Bovini da carne Adattamento
Finissaggio
Degenza
Vitelli a carne bianca
Primo periodo
Fase di picco di ingestione
Punti critici dell’allevamento:
La fase produttiva
• Rapporto foraggio/concentrato e caratteristichefisiche della dieta
• Miscelazione e dosaggio dei componenti
• Distribuzione dieta (quantità, modalità, frequenza)
• Variazioni programmate delle diete (transizioni)
• Variazioni occulte delle diete (fine/inizio insilati,pioggia su insilati, caratteristiche alimenti, ecc.)
Punti critici del momento alimentare:
dieta unifeed
• Assunzione foraggi e concentrati separata
• Variazioni del pH ruminale
• Impossibilità di ottimizzare l’assunzione e ilprocesso digestivo
• Rischio di eccesso di energia del concentrato
• Rischio di inadeguata assunzione di fibra
• Rischio di acidosi
• Nervosismo e competizione
• Necessità di somministrazione ad libitum deiconcentrati (distribuzione ripetuta e frazionata)
Punti critici del momento alimentare:
dieta tradizionale
• Dimensionamento dei box (spazio, competizione,confort della rastrelliera, ecc.)
• Spostamento dei soggetti tra gruppi
• Pulizia box e spostamento soggetti per lunghi periodi
• Pulizia e igiene delle mangiatoie
• Pulizia/funzionamento abbeveratoi (disponibilità H2O!)
• Manutenzione carro miscelatore
• Gestione locali infermeria (igiene,disponibilità/assunzione alimento e acqua)
• Medicazioni antibiotiche prolungate
Punti critici legati alla gestione:
• Caratteristiche degli insilati
• Relazione tra escursione termica e assunzione
• Relazione tra escursione termica e temperaturadell’acqua e degli alimenti
• Relazione tra clima e microbismo ambientale
• Relazione tra stagione e infestioni
• Relazione tra stagione e suscettibilità dell’animale
• Relazione tra stagione e assunzione dell’animale
• Relazione tra stagione e nutrizione dell’animale
Punti critici legati alla stagione:
ALLEVAMENTO
PROBLEMA “A”
ricotti
Silomais Kg 26
fieno dipolifitq 0,8
medica insilata 2,8
cotone 2
soia fioccata 1,1
farina ext soia 2
farina mais 5,7
nucleo prt 2
Anamnesi
• 436 capi in lattazione, stabulazione libera su cuccette,
strutture recenti, livello produttivo medio 31
litri/vacca/giorno
• 14 casi di mortalità nel corso del 2004
• 6 casi indagati nell’ambito della ricerca di cui 5 in uno
spazio temporale di 8 gg nel mese di Dicembre
• Vengono riferiti numerosi casi di dislocazione
abomasale ed episodi frequenti di zoppia nella mandria
Allevamento A
Registrazione e Analisi della Razione Alimentare
Ricerca dei fattori di rischio(2)
Parametro Valore Corretto Eccesso Difetto
UFL 0.97 No Si -
NDF 33.58 Si - -
NDF foraggio 15.63 No - Si
AMIDO 30.66 No Si -
RAPPORTO FORAGGI/
CONCENTRATI30/70 No - Si
TEMPO PH RUMINE
< 6.0
17 h No Si -
Commento (1)
• L’ energia della razione (UFL) va oltre i fabbisogni di
bovine con il livello produttivo indicato
• L’apporto di NDF totali risulta corretto ma la quota
derivante da foraggi “veri” è troppo bassa per un
ruminante!!!
• Il rapporto foraggi/concentrati è sproporzionato
(concentrati apportatori di amido….)
• L’amido è eccessivamente elevato selezione di
batteri ruminali “amilolitici” (range di attività ph 5.0-
5.7) a danno dei batteri “cellulosolitici” (range di
attività 6.14-6.7) acidosi latente, irregolare velocità di
transito ruminale, approdo nell’intestino di sostanze
acide e azotate indigerite.
• Il tempo di permanenza del ph < 6.0 a livello ruminale
è quasi il doppio (17 h) rispetto a una razione
correttamente formulata.
Commento (2)
ALLEVAMENTO
PROBLEMA “B”
ALLEVAMENTO PROBLEMA B
RAZIONE
FARINA MAIS 5.5
COTONE SEMI 2.2
PANELLO LINO 1
FIENO P.S. 3° TAGLIO 1.5
FIENO P.S. 1° TAGLIO 1
MEDICA DISIDRATATA 2
SILOMAIS 2°TG, 32 SS, MUFFE ROSSE 25
IMV (NORMOFEED- Fatro) 0.4
BICARBONATO 0.1
MODULACT 3.8
N.TOP PERFORMER 2.2
N.TOP PERFORMER : %STQ: P.G. 31, GRASSI GREZZI 6.7, FIBRA GREZZA 11.5,
CENERI GREZZE 9.5. VIT.A 42000 UI/KG, VIT.D3 3750 UI/KG, VIT.E 33 MG/KG
MODULACT: %STQ: P.G. 34,7, GRASSI GREZZI 6.2, FIBRA GREZZA 6.8,
CENERI GREZZE 12. VIT.A 70000 UI/KG, VIT.D3 4200 UI/KG, VIT.E 63 MG/KG
NORMOFEED: VIT.A 1.500.000 UI/KG, VIT.D3 130.000 UI/KG, VIT.E 1366 MG/KG
LIVELLO PROD: 34 L
DOSI 100/100
CARRO: SECCHIO
OMOGENEITA’: BUONA
•530 ANIMALI IN TOTALE
•15 DECESSI NEL 2004
DI VACCHE ADULTE
COMMENTO
• IMPREVEDIBILE EFFETTO SULLA MANDRIA
•GRAVE DIFETTO DI NDF DA FORAGGIO (45% REALE SU 75 % ATTESO)
•Ph RUMINALE <6.0 PER 16 H E 50 MIN USO DI TAMPONI!!
•ECCESSO LIPIDICO DA COTONE E DA NUCLEI MOLTO GRASSATI (+ 6%)
•ECCESSO DI CENERI (2 KG/VACCA/DIE)
ALLEVAMENTO
“CANOBBIO”
Ricerca dei fattori di rischio(2)
Registrazione e Analisi della Razione Alimentare
Parametro Valore Corretto
Eccesso Difetto
UFL 0.94 Si - -
NDF 32.03 Si - -
NDF foraggio 20.70 Si - -
AMIDO 26.60 Si - -
RAPPORTO FORAGGI/
CONCENTRATI
40/60 Si - -
TEMPO PH RUMINE
< 6.0
9 h Si - -
Commento (1)
• L’ energia della razione (UFL) è corretta per
bovine con il livello produttivo indicato
• L’apporto di NDF totali risulta adeguato e la quota
derivante da foraggi “veri” è pari a circa i due terzi
• Il rapporto foraggi/concentrati è equilibrato
• L’amido è presente in quantità adeguata
• Il tempo di permanenza del ph < 6.0 a livello ruminale
è ottimale (9 h)
• La razione alimentare indagata non costituisce un
fattore di rischio per la mortalità
Commento (2)
Conclusioni
PREVENZIONE SANITARIA
Limitare i fattori di rischio che conducono ad uno
squilibrio della flora intestinale
PREVENZIONE RAGIONATA E MIRATA DELLE ENTEROTOSSIEMIE
PREVENZIONE MEDICA
Livelli di anticorpi antitossine in grado di
neutralizzare una massiva produzione di tossine