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PEDAGOGIA CLINICA
A.A. 2015/16
Prof. Felice Corona felice.corona@gmail.com
Università degli Studi di Salerno Corso di laurea –Medicina e Chirurgia
SCIENZE UMANE E DELLA SALUTE
PER-CORSO DI PEDAGOGIA CLINICA BILANCIO
delle
competen
ze in
ingresso.
CONTENUTI:
1. La pedagogia della persona.
2. Metodologia inclusiva: Flipped
inclusion:
3. Project work FI e strategie educative:
le mappe
4. La diagnosi, l’intervento e la
pedagogia dell’evocazione:
5. tra schema corporeo, gesti mentali e
vicarianza.
6. Special educational needs DSA
7. 1° e 2° microgruppo
8. Verifica + 3° e 4° microgruppo
9. 1° e 2 ° mesogruppo
10. Verifica + 3° e 4° Lab di meso
11. Verifica + macro gruppo
12. Verifica + macrogruppo
ATTIVITA’
Brainstorming
Situazione- Stimolo
Discussioni guidate
Simulazione su
esperienze
Role play
Circle time
cooperative
learning
Peer education
Flipped learning
Project Based
Learning
●Apprendimento in
gruppo /
Discussioni
●Video creati dagli
studenti
AUTOVALU
TAZIONE E
VALUTAZIO
NE
Griglie di
osservazion
e ed analisi
Revisioni
tra pari
Prodotti
finali
LA PEDAGOGIA
Il termine pedagogia è di derivazione greca (παιδαγογια, da
παιδος (paidos) «il bambino» e αγω «guidare, condurre, accompagnare»)
e significa “guida del fanciullo”.
La Pedagogia, scienza come scienza della
persona- costruzione di una persona = “non come astratta entità teorica ma
come realtà vivente e incarnata,
assoluto tra i valori”(Mounier).
.
UNA PROGETTAZIONE ESISTENZIALE
PER UNA PERSONA in grado di
combattere i processi di omologazione
massificante generati da una società consumistica e da una cultura mediatica che
espropriano la sua singolarità
valori culturali,
valori civili
valori esistenziali
Dall’ Esclusione all’
Inclusione Fasi storiche del processo di
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE
PARLARE DI PEDAGOGIA SPECIALE ?
“La pedagogia o è speciale o non è (Montessori).
Il fine della pedagogia speciale è
è una attività scientifica :
come ricerca teoretica e di sperimentazione applicativa .
“
… tenere alto
IL LIVELLO DI
PROBLEMATICITÀ
che è connesso
alla moltitudine di esigenze
non comuni di cui tutte le
persone
– e non solo i disabili –
di cui sono portatrici
nel fluire della propria
esistenza (Bocci, 2005).
•LA PROMOZIONE
DELL'INDIVIDUO
in modo da salvaguardare /valorizzare
la dignità dell'uomo
• l’ IMPLEMENTARE LA
CONOSCENZA sull'educativo
•
•MIGLIORARE LA REALTÀ.
CAMBIAMENTI TERMINOLOGICI
deficiente, INSUFFICIENTE MENTALE-
pedagogia curativa
minorati, irregolari o anormali-
pedagogia emandativa
inadattato, disadatto, disadattato
handicappato e vantaggiato (1975 commissione
Falcucci -Pedagogia dell’ inserimento
disabile e con Bisogni Educativi Speciali, oggi
pedagogia dell’ integrazione/inslcusione
CAMBIAMENTI TERMINOLOGICI
LA MENOMAZIONE è caratterizzata da perdite o
anormalità
DISABILITÀ qualsiasi restrizione o carenza, rappresenta
l’oggettivazione della menomazione e come tale riflette
disturbi a livello della persona.
HANDICAP una condizione di svantaggio vissuta da una
determinata persona in conseguenza di una Lo svantaggio
proviene dalla diminuzione o dalla perdita della capacità di
conformarsi alle aspettative menomazione
IL RITARDO MENTALE/DEFICIT
INTELLETTIVO non costituisce una conseguenza diretta
e inevitabile del deficit organico.
Separazione/Esclusione
1908 –
Nascita delle prime classi differenziali
Pedagogia emendativa e curativa
azione educativa “correttiva e curativa”
posizione recettiva “malata, distorta e
deficitaria”
Nel suo complesso e nella sua accezione di rieducazione, tale impostazione pedagogica ha
assunto un significato e finalità prevalentemente negative:
colmare carenze, correggere storture
Medicalizzazione=
«La diversità
viene intesa come “malattia sociale” e l’approccio è “eminentemente
medico” (Meazzini,1984)
stigmatizzazione= L’etichetta consente di
riordinare lo stato delle cose, dando rilievo ai
comportamenti che rientrano entro le categorie
prestabilite dall’etichetta stessa
Deresponsabilizzazione= Rafforzamento
dell’atteggiamento di delega agli specialisti
«(…)situazione di diffusa emarginazione e istituzionalizzazione» (Cottini, 2008,p.17)»
“La prospettiva dell’inserimento
(…) presidi, professionisti e azioni
deputati a rendere sostenibile la presenza di minori con disabilità negli ambienti scolastici ordinari, così da
far diventare reale il diritto soggettivo all’istruzione”.
“la quantità dei presidi erogati non può riassumere in sé, né da
sola assicurare la qualità del percorso e del risultato”. PAVONE, M. 2012
Non c’è educazione se non si afferma
IL «PRINCIPIO DELL’EDUCABILITA’»
che si esplicita nella:
Riconoscimento del principio di educabilità
“Apertura
verso una propria meta”
“Qualità
nel contesto di vita”
Umanizzazione dell’educando
Il concetto di integrazione
(dal lat. Integer: rendere qualcosa completo, aggiungendovi ulteriori elementi;
inserire una persona in un ambiente, in modo che ne diventi parte organica)
Ha alla base «la tensione verso una visione ecologico-sistemica»
(Pavone M. , 2012)
La Legge 517/77, è il punto di svolta:
introduce il concetto di integrazione (in luogo di inserimento)
abolisce le classi differenziali ed ogni forma di ghettizzazione.
MA
è un concetto di tipo «assimilazionista», fondato sull’adattamento dell’alunno disabile a un’organizzazione scolastica che
è strutturata in funzione degli alunni «normali
LIMITE DELL’INTEGRAZIONE
è un concetto di tipo
«assimilazionista», fondato
sull’adattamento
dell’alunno disabile
a un’organizzazione scolastica
strutturata in funzione
degli alunni «normali
Interviene
senza mai mettere in
discussione il
paradigma della
normalizzazione, che continua a rimanere il modello di
riferimento indiscusso (Ainscow, 1999;
Ainscow, Barrs e Martin, 1998).
Inclusione
Si basa
Non
sulla misurazione
della distanza
da un preteso
standard di
adeguatezza
MA
sul riconoscimento
della rilevanza
della piena
partecipazione alla
vita scolastica
La sfida posta
dall’inclusione […]
implica non
semplicemente
«fare posto» alle
differenze in nome di un astratto principio di tolleranza
della diversità —
ma piuttosto affermarle,
metterle al centro
dell’azione educativa in
quanto nucleo generativo
dei processi vitali che si
sviluppano proprio attraverso
lo scarto di prospettiva
derivante dalle
molteplici differenze di
cultura, abilità, genere e sensibilità che
attraversano il contesto scolastico” (Dovigo,
2008)
Didattica inclusiva e
CAMBIO DI PARADIGMA
Il MIUR riconosce «…..complessità nelle nostre classi, dove si intrecciano (...) disabilità, disturbi
evolutivi specifici, disagio sociale, dell’inclusione degli alunni stranieri.
Per questo è sempre più urgente adottare […] una didattica inclusiva più che una
didattica speciale».
IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE IN ITALIA sta andando incontro ad un importante
cambio di paradigma,
dalla didattica dell’integrazione
alla didattica dell’inclusione.
M
Microsistema
(ambiente
familiare)
Microsistema
(ambiente
scolastico) Mesosistema (relazione tra i vari
microsistemi)
Esosistema
(ad es.
condizioni di
lavoro dei
genitori
Microsistema
(ambiente
ricreativo
extrascolastico
Macrosistema: scelte
politiche, sociali
occupazionali
L’ambiente di vita=
la prospettiva ecologica dello sviluppo
Bronfenbrenner
LA PERSONALITÀ
è
il frutto di continui e complessi interscambi tra
realtà esterna e mondo interno
i disturbi gravi, ad eccezione delle nevrosi,
rimandano a gradi diversi di deficit ambientale.
(W. Winnicott “Dalla pediatria alla psicoanalisi,
Martinelli, Firenze, 1975)
Comportamento e sviluppo cognitivo
Lo sviluppo cognitivo e metacognitivo deve essere ricondotto alle interazioni
con l’ambiente
Interiorizzazione: processo
dall’interno all’esterno
Il comportamento deve esistere prima socialmente
per poi divenire parte del comportamento individuale
La pratica educativa valorizzare l’ aspetto
interattivo
l’ interattività
La reciprocità
-BES- BISOGNI EMERGENTI-
INCLUSIONE e potenziali rischi.
Tradursi in «etichette elastiche», stigmatizzanti, medicalizzanti
in un percorso a ritroso nel tempo
con in sé
l’ implicito
assenso
di un agire in
deroga ai criteri
valutativi
Senza un reale avvio di
processi inclusivi
Formazione INCENTRATA
SULLE
«DIFFERENZE/
INDIVIDUALITA’»,
che attengono alla sfera
della «persona», nella sua
Speciale Unicità.
Nuova prospettiva
person-centrica,
che nasce nel suo complesso
dall’ interazione con l’ alterità.
Basate su
RICERCHE
SCIENTIFICHE
che forniscano:
• strumenti per l’osservazione
• strategie di intervento didattico per o gestire la relazione educativa
o superare
misconception
logica della delega
o proporre una
cooperazione sistemica
ALLA QUALITÀ DELLA VITA DI TUTTI E PER CIASCUNO
Dalla delega all’inclusione
La via istituzionale (sensibilizzazione MIUR)
La via sperimentale (ricerca-azione)
adottando una logica “additiva”=
docente affiancato,, dall’esperto
nella pratica didattica
quotidiana, con il dichiarato obiettivo di promuovere
una reale
osmosi di competenze.
abbandonando
la logica della
delega,
Con
professionalità
esterne e
alternative alla
scuola Organizzando un
SISTEMA RETICOLARE “VICARIANTE” =
COMUNITA’ EDUCANTE
PER RIFLETTERE…
Quello che è normale per altre
persone
non è normale per me
e quello che io ritengo normale
non lo è per gli altri.
In un certo senso
sono mal equipaggiato per
sopravvivere in questo mondo,
come un extraterrestre che si sia perso
senza un manuale
per sapere come orientarsi.
Ma la mia personalità è rimasta
intatta.
La mia individualità non è
danneggiata.
Ritrovo un grande
valore e significato nella vita
e non desidero essere guarito da me stesso.
Concedetemi
la dignità di ritrovare me stesso
nei modi che desidero;
riconoscete che
siamo diversi
l'uno dall'altro,
che il mio modo di essere
non è soltanto una versione del vostro.
Interrogatevi sulle vostre convinzioni,
definite le vostre posizioni.
Lavorate con me per costruire ponti tra noi."
Jim Sinclair, ragazzo con disturbi dello spettro autistico.
Grazie per l’attenzione