Post on 16-Feb-2019
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ria per riportare gli uomini a Gesù.
Chi salva è Gesù e non Maometto.
Fino a prova contraria solo Gesù è
morto crocifisso per amore ed è
risorto il terzo giorno. Qui è la
salvezza! Occorre che non ce ne
dimentichiamo mai e lo diciamo
anche ai nostri amici islamici che
non sanno nulla del vero Gesù. I-
noltre Gheddafi e gli altri capi
islamici che gongolano al veder
moltiplicarsi le moschee e l'avan-
zata della mezza-luna in Europa,
non sanno delle apparizioni mariane
a Lourdes, Fatima, Medjugorje
(per non citare che le principali);
non sanno del risveglio della fede
in tanti cristiani che vanno alla
tomba di Padre Pio, di S.Antonio di
Padova, di S. Francesco d'Assisi,
di Loreto; non sanno nulla dei dieci
segreti di Medjugorje che segne-
ranno una grande rivincita della
Madonna su Satana; non sanno che
è annunziato il trionfo del Cuore
Immacolato di Maria e che questa
fu vista da S. Giovanni come
"Donna vestita di sole, con la luna
sotto i suoi piedi e sul capo una
corona di dodici stelle" (Ap 12,1).
Un po' indicativa quella luna sotto i
piedi: che abbia a che fare con la
"mezzaluna"? Non dovremo aspet-
tare molto per vederlo. I tempi di
Maria sono ormai arrivati!
Il leader libico Gheddafi è venuto in
Italia in questo fine agosto, non solo per
commemorare e rafforzare il "Patto di
amicizia italo-libica" stabilito due anni
fa col governo Berlusconi, ma anche per
intensificare gli scambi commerciali con
nuovi accordi con le ditte interessate. E
non solo per questo. A parte le bizzarrie
del personaggio, la imbarazzante coreo-
grafia da circo equestre, il silenzio sui
diritti umani dei rifugiati, il leader libi-
co ha voluto indossare i panni del mis-
sionario e del profeta in una terra, l'I-
talia e l'Europa, ormai senza figli, senza
anima e senza futuro. Egli propone la
sua ricetta, davanti ad un pubblico scel-
to (e pagato): 500 hostess tutte donne,
a cui ha parlato dell'Islam come religio-
ne vincente sullo scacchiere europeo e
che ha invitato a farsi mussulmane e a
sposare dei fedeli di Allah, che certa-
mente le onoreranno più degli italiani.
Nell'Islam infatti, dice, la donna è ono-
rata! La sua profezia è che entro 50
anni in Europa l'Islam sarà la religione
maggioritaria. Infatti il Cristianesimo va
a scomparire. Se si guardano le chiese
che sempre più chiudono in Francia,
Belgio, Olanda… e le nuove moschee che
sorgono ben capaci di accogliere fedeli
del Profeta in ogni dove… certamente ha
ragione. Se si pensa che la Turchia si
accinge ad entrare in Europa con i suoi
90 milioni di abitanti, tutti rigorosa-
mente mussulmani, si può vedere attua-
to già il sogno che l'Islam fa da mille e
quattrocento anni: cancellare il Cristia-
nesimo, dare al fuoco le chiese dall'Eu-
ropa e sostituirle con minareti e mo-
schee, togliere i crocifissi e mettere
ovunque la mezzaluna svettante e vitto-
riosa. Non ci sono finora riusciti con le
orde ottomane e saracene, ci riusciran-
no presto per l'inarrestabile immigra-
zione, per la loro abbondanza di figli,
per l'agonia spirituale dell'Europa
senz'anima e senza religione e per la
corta mira dei governanti. Che dire? Si
direbbe che vede giusto e che pochi in
Europa se ne dolgono. I vari governi
occidentali accolgono a braccia aperte
gli islamici che lavorano sodo e chiedono
poco; le fabbriche e le banche vendono
sempre maggiori quote ai capitali libici
e arabi; i nostri politici "illuminati" ap-
plaudono alla società multi-etnica e raz-
ziale: ci stanno bene in Babilonia, quale è
diventata la città europea tipo. Ma non
è tutto qui. Le nostre sorti si decidono
in alto. E dall'alto vigila lo sguardo di
quel Dio che mandò suo Figlio per salva-
re il mondo e ora manda la Vergine Ma-
CONSOLATIO Per Christum abundant consolatio nostra
Il viaggio di Gheddafi in Italia
CHI SALVA È GESÙ E NON MAOMETTO
Il dittatore libico GheddafiIl dittatore libico GheddafiIl dittatore libico Gheddafi
BOLLETTINO DI INFORMAZIONE A CURA DELL’OPERA DELLA DIVINA CONSOLAZIONE
P a g i n a 2 CONSOLATIO
L’esercito degli elefanti vendicatori
che radono al suolo i villaggi indù Sul sito dell'Arcidiocesi di Colombo (Sri Lanka) è com-
parsa una curiosa notizia (ringrazio la rivista «Il Ce-
dro» per avermela segnalata) riguardante lo stato in-
diano dell'Orissa. Ricordate? Nel luglio di due anni fa
un pogrom di fondamentalisti indù contro i cristiani
locali causò la morte di oltre cinquecento persone. In
quell'occasione una giovane suora venne bruciata viva,
un'altra fu violentata, mentre le chiese e le case dei
cristiani venivano distrutte. I fanatici se la presero
anche con l'orfanotrofio di Khuntpali, cui fu appiccato
il fuoco. Anche le bombe vennero usate: un centro pa-
storale fu raso al suolo così. Oltre ai morti, il risultato
furono migliaia di feriti e un numero impressionante di
g e n t e r i m a s t a s e n z a c a s a .
Ma la furia anticristiana in
quei luoghi non si è mai fer-
mata del tutto. Anzi, sono
più di dieci anni che va a-
vanti; quello del luglio 2008
è stato solo il massacro più
cospicuo. Le autorità hanno
deprecato, sì, gli episodi
ma in pratica sono state a
guardare, anche perché il
partito dei nazionalisti indù
ha un ruolo non indifferen-
te nella politica indiana. Il
cristianesimo è molto dif-
fuso specialmente nella
casta più bassa, quella dei dalit, e nelle popolazioni
tribali che in Orissa sono numerose. Tra costoro le
riconversioni forzate all'induismo sono ormai all'ordi-
ne del giorno, anche perché il cristianesimo, con le sue
scuole e la sua dottrina della dignità umana, ha inse-
gnato, a gente abituata da sempre a subire e ubbidire,
a reagire ai soprusi e a difendersi nei tribunali. Ed
ecco la notizia: pare proprio che la difesa di questa
gente abbandonata e perseguitata dagli uomini sia
stata assunta direttamente dal Cielo. Sì, perché in
India l'elefante gode della stessa sacralità delle
vacche. Ebbene, branchi di elefanti selvaggi hanno
preso ad attaccare i villaggi dove risiedono i re-
sponsabili dei pogrom del 2008, distruggendo ogni
cosa. Direte che, in India, non c'è niente di partico-
larmente strano in ciò: può essere che un elefante
selvatico perda la testa. Il fatto è che il primo attac-
co (già, perché sono stati più d'uno) si è verificato
nel luglio 2009, nello stesso giorno e nella stessa
ora in cui l'anno prima era partito il pogrom. Uno
dei caporioni della pulizia etnica a danno dei
cristiani ha visto la sua azienda rasa al suolo, poi è
toccato alla sua casa e alle sue fattorie, con un'o-
perazione mirata che ha colpito solo lui. Da quel mo-
mento, i villaggi degli induisti non hanno avuto più pace.
Quando meno se l'aspettano, ecco spuntare dalla fore-
sta un branco di elefanti imbizzarriti che calpestano
ogni cosa. Nell'Orissa sono ormai migliaia le persone
che hanno dovuto darsi alla fuga nei campi (ora tocca
a loro). Nel distretto di Kandhamal (dove una suora ha
subìto uno stupro di gruppo) in sette sono stati uccisi e
moltissimi sono rimasti feriti dagli elefanti. A tutt'oggi
sono quarantacinque i villaggi che hanno dovuto sop-
portare la furia degli elefanti. L'inglese Bbc, nel com-
mentare questi fatti, ha chiarito che in India non è af-
fatto raro che bestie sel-
vatiche entrino nei centri
abitati e facciano danni o
vittime. Ma gli elefanti
distruttori del Kandhamal
si sono fatti ben trecento
chilometri dalla loro ri-
serva di Lakheri per an-
dare a distruggere le ca-
se degli induisti, lasciando
in pace quelle dei cristia-
ni. Gli abitanti di quei luoghi
sono unanimi nel dire che
non hanno mai visto niente
di simile. Adesso vivono
nella paura di quelli che ormai tutti chiamano gli
"elefanti cristiani", mandati dal Cielo a vendicare il san-
gue dei martiri. In parecchi villaggi sono state edificate
barriere anti-elefanti, con blocchi stradali e vedette.
Ma gli elefanti continuano con i loro attacchi a sorpresa
e mirati. Sono ormai più di settecento le case abbat-
tute da questi bestioni, e innumerevoli le coltivazioni
devastate. Nessuno sa spiegare razionalmente per-
ché quei bestioni scelgano accuratamente le loro
prede tra quelli che hanno preso parte alla grande
mattanza di cristiani. Gli animali vengono dalle riser-
ve del Bihar, di Chattisgarh, di Jharkland, lasciano
il loro habitat naturale per andare a compiere la
vendetta nell'Orissa. E con una tattica precisa:
mandano in avanscoperta i piccoli, poi si radunano e
attaccano. I funzionari governativi incaricati della fau-
na selvatica allargano le braccia. L'unica cosa che si sa
per certo è che gli elefanti hanno la memoria lunga.
(c) Il Giornale
RINO CAMMILLERI
Sua Santità Benedetto XVI con Mons. Albert Mal-Sua Santità Benedetto XVI con Mons. Albert Mal-Sua Santità Benedetto XVI con Mons. Albert Mal-
colm Ranjith, Arcivescovo di Colombo. Per lui si colm Ranjith, Arcivescovo di Colombo. Per lui si colm Ranjith, Arcivescovo di Colombo. Per lui si
parla di una prossima nomina a Cardinaleparla di una prossima nomina a Cardinaleparla di una prossima nomina a Cardinale
P a g i n a 3 Per Christum abundant consolatio nostra
È Mons. Vincenzo Bertolone (nella foto in alto a destra), Vescovo di
Cassano allo Jonio, originario di San Biagio Platani, il nuovo postula-
tore della causa per il riconoscimento del martirio di don Pino Pugli-
si (nella foto in basso a sinistra), causa che procede presso la Con-
gregazione per le Cause dei Santi in Vaticano. Mons. Vincenzo Ber-
tolone succede a Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del
Vallo. A margine della presentazione in Curia delle iniziative per il
XVII anniversario dell’uccisione del servo di Dio Padre Pino Puglisi,
l’Arcivescovo di Palermo ha detto che «il nuovo postulatore che ha
seguito anche la causa del Beato padre Francesco Spoto è un e-
sperto, è siciliano e conosce molto bene la nostra realtà siciliana».
Sono numerose le manifestazioni organizzate in sinergia tra Curia,
Parrocchia di “San Gaetano - Maria SS. del Divino Amore” e dal
Centro di accoglienza “Padre Nostro”, per il XVII anniversario
dell’uccisione del servo di Dio, avvenuta il 15 settembre 1993, e
ricordare così la fulgida luce della sua testimonianza evangelica. «Il
passare degli anni non offusca la figura di padre Puglisi – ha dichia-
rato l’Arcivescovo mons. Paolo Romeo nel corso della conferenza stampa – l’eredità che ci lascia rimane attuale
in quella famosa affermazione: “Se ognuno fa qualcosa”. Anche adesso ci sono tanti padre Puglisi nella nostra
diocesi che operano nel silenzio e che non hanno le luci della ribalta addosso». Il programma prevede, tra le va-
rie iniziative, giovedì 16 settembre, alle ore 18, nella parrocchia “San Gaetano - Maria Santissima del Divino
Amore”, nel quartiere Brancaccio l’inaugurazione di un busto ligneo, ricavato da un albero dell’orto degli ulivi,
risalente a 1.900 anni fa che è stato donato al Centro di accoglienza
“Padre Nostro Onlus” dalla Fondazione “Giovanni Paolo II” di Fiesole
e sarà scoperto nel corso di una solenne celebrazione Eucaristica
presieduta dal mons. Paolo Romeo e concelebrata, fra gli altri, dal
vescovo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta, dal vescovo di Fiesole
mons. Luciano Giovannetti, da mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di
Montepulciano - Chiusi - Pienza, da padre Ibraim Falthas, vicepresi-
dente della fondazione ed economo della Custodia di Terra Santa a
Gerusalemme e dal parroco di San Gaetano don Maurizio Francofor-
te. Proprio ai fedeli di Palermo e di tutta la Sicilia si rivolgerà il
Santo Padre Benedetto XVI il prossimo 3 ottobre, durante la sua
visita alla città di Palermo. Per quanto riguarda il programma di quel-
la domenica, il Papa atterrerà all’aeroporto Falcone Borsellino alle
9.15. Alle 10 giungerà al Foro Italico Umberto 1 dove riceverà il sa-
luto di benvenuto dal Sindaco di Palermo e dall’Arcivescovo mons.
Paolo Romeo. La celebrazione, in diretta televisiva su Rai 1 inizierà
alle ore 10.30. Il Foro Italico sarà diviso in settori, e la celebrazio-
ne sarà animata dal coro diocesano di Palermo. Dopo l’Angelus, il Pa-
pa si trasferirà in Episcopio per un pranzo privato con i vescovi. Alle
17 il Santo Padre incontrerà nella Cattedrale di Palermo, i Presbite-
ri, i Diaconi, i Membri della Vita Consacrata e i Seminaristi. Al ter-
mine a piazza Politeama alle ore 18, l’incontro con i Giovani conclude-
rà la giornata del Papa a Palermo. M.O.
Mons. Vincenzo Bertolone è il nuovo postulatore
per la causa di beatificazione di don Pino Puglisi
L e c a t e c h e s i d i p a d r e G i u s e p p e T a g l i a r e n i
1. Dio c'è
E' la Causa ultima dell'essere: nulla si spiega senza
Dio, che è Colui che ha pensato e voluto tutti gli
esseri. Nessuna cosa ha in sé ogni spiegazione, se
non Dio solo. Dio solo è da Sé; tutto il resto è per-
ché qualcuno lo fa essere. Se Dio è da Sé, Egli deve
avere tutte le perfezioni possibili: eternità, infini-
tà, pienezza di essere. Egli è l'Immenso che tutto
sovrasta e tutto spiega. "Io sono Colui che sono!…
Questo è il mio Nome per sempre" (Es 3,14.15). So-
lo Dio può dire legittimamente "Io sono"; tutti gli
altri, se siamo, lo siamo grazie a Lui. La vita è un
dono Suo. Chiaramente lo si
vede nella generazione: il
figlio nasce dalla madre e
non da sé; la stessa madre
non è lei a formarlo nel suo
grembo, ma un altro lo fa: la
mano del Creatore. Chi lo
nega, rende la vita assurda.
La vita, invece, c'è! E' una
cosa meravigliosa, che come
ogni cosa richiama l'Autore.
2. Dio crea
E' Dio che dice: "Sia!" e fa
essere tutte le cose, ognuna
secondo il suo statuto, così
come da Lui voluto. Egli dà
l'essere concreto, secondo
essenza ed
esistenza, a tutte le cose visibili e invisibili, cioè fa
essere quelle cose che ha pensato e scelto, così co-
me le ha pensate e volute. Egli fa le cose dal nulla,
per pura onnipotenza del suo pensiero e della sua
volontà, sovranamente liberi. Nasce così il cosmo,
l'universo degli esseri e delle leggi che li reggono in
perfetta armonia. Più si studia il cosmo in grande e
in piccolo, e più si rimane stupefatti dell'armonia e
delle perfezioni che si vanno scoprendo. Innumere-
voli elementi e leggi sono tra loro così ben concate-
nati da permettere la vita, l'intelligenza, la persi-
stenza, l'integrazione armonica di miliardi di crea-
ture. Tutto canta la gloria di Dio! Chi ha occhio lim-
pido vede Dio dappertutto.
COSA SAI SU DIO?
3. Dio si rivela
Come l'opera rivela l'autore, così la creazione parla
di Dio: della Sua presenza, della Sua potenza, della
Sua sapienza, del Suo Amore, della Sua provvidenza
che tutto sostiene e porta al suo fine. Ma Dio si
rivela anche con fatti e parole, comprensibili solo da
chi - come l'uomo - ha un'intelligenza aperta a Dio.
Gli esseri inferiori non possono conoscere Dio.
Ora Dio ha rivelato di essere Trinità Santissima di
Padre, Figlio e Spirito Santo. Chi accoglie Gesù Cri-
sto, accoglie la piena rivelazione di Dio e il dono che
Egli fa di Se stesso. Perché Dio vuole farsi cono-
scere per quello che Egli è, ed
ama stare con i figli dell'uomo,
per arricchirli con la Sua ami-
cizia e beneficarli con i Suoi
doni, fino alla vita eterna.
L'occhio cerca la luce, l'intelli-
genza un senso alle cose; l'a-
more vuole comunione, la vo-
lontà un bene assoluto e infini-
to: la felicità. Dio si rivela co-
me tutto ciò e dice ad ogni
uomo: "Cercami e Mi avrai!".
4. Dio salva
Nel mondo è entrato il disordi-
ne, il dolore e la morte, a causa
del peccato cioè della ribellio-
ne a Dio. Nella Sua Misericor-
dia Dio vuole salvare tutta l'u-
manità e riportare il Suo Regno nel mondo rinnova-
to. Per questo ha mandato Suo Figlio, Verbo fatto
carne, e per mezzo della Vergine Maria l'ha dato
agli uomini. Il più grande evento di salvezza è il Mi-
stero Pasquale di Cristo, che risorto da morte passa
da questo mondo al Padre per ricevere la Gloria co-
me uomo. Chi lo segue sarà salvato e canterà in e-
terno la Sua Misericordia. La divina Giustizia viene
soddisfatta quando l'uomo si ricopre dei meriti infi-
niti di Cristo; non c'è altri che possa salvarci. Que-
sto è chiaramente annunziato dalla risurrezione di
Gesù morto sulla croce; nessun altro uomo ha vinto
la morte, né è salito al Cielo alla destra del Padre.
Gesù è il Benedetto, Colui del quale Dio si compiace.
Chiunque invocherà il suo Nome, sarà salvato.
L e c a t e c h e s i d i p a d r e G i u s e p p e T a g l i a r e n i
COSA SAI SU DIO?
5. Dio giudica
Poiché vi è libertà di scelta, non tutti aderiscono
alla verità che libera e salva. Molti la rifiutano per-
ché amano il peccato più di Dio. Così nel mondo vi è
chi si converte a Dio e chi no, chi fa il bene e chi il
male. Per un certo tempo è data facoltà di scelta e
di operazione. Infine Dio giudica e dà premio o ca-
stigo, fissando l'uomo in eterno nella scelta defini-
tiva: con Dio o contro Dio. Felicità si ha solo in Dio e
con Dio. Contro Dio c'è solo l'Inferno, che è la con-
dizione materiale e spirituale di chi rifiuta in eter-
no la comunione con Dio. Così fecero Lucifero e gli
Angeli ribelli; così tutti co-
loro che, volendo essere co-
me Dio, fanno del proprio io
i l pr inc ip io supremo
(=superbia) e si ribellano a
Dio, fissandosi definitiva-
mente nel rifiuto esistenzia-
le di Colui che li tiene in es-
sere e continua sempre a
farlo, anche se meritereb-
bero di essere distrutti.
Alla morte Dio giudica ogni
uomo e fa distinzione tra chi
lo ha amato e chi lo ha rifiu-
tato.
6. Dio consola e perdona
La condizione umana è quella
di un peccatore esiliato: la
sua patria è il Cielo; la terra
è ostile e la vita terrena si
snoda tra innumerevoli tri-
bolazioni: fame, povertà,
malattie, ignoranza, violen-
ze, lutti, migrazioni, pesti-
lenze, cataclismi, etc. Il
gran numero di colpe perso-
nali e collettive causa un’ infinità di dolori, a cui si
aggiungono le oppressioni malefiche di Satana e dei
suo servi. Ma Dio è Misericordia: non lascia l’uomo al
suo amaro destino, successivo alla colpa delle origi-
ni; Egli segue l’uomo e lo vuole consolare e sollevare,
risanare e perdonare come fa una madre tenera e
affettuosa. Per questo si avvicina agli afflitti, an-
che se peccatori,
Beati quelli che ne fanno esperienza.
Ma il perdono viene accordato solo a condizione che
vi sia pentimento e conversione.
7. Dio santifica
E' l'ultima e più importante azione di Dio sull'uomo.
Poiché Egli ci vuole con Sé in eterno e noi siamo tut-
ti peccatori (eccetto la Vergine Maria che fu pre-
santificata), è necessario che Egli non solo ci tolga
il peccato, ma anche le sue reliquie, le debolezze, le
complicità nascoste;
è necessario che corregga le male tendenze e le
imperfezioni, che ci dia le
purificazioni necessarie, le
virtù e i doni dello Spirito
Santo, che ci facciano degni
di stare con Lui, di essere
Suo tempio e Suoi commensali
in eterno.
Solo Dio può fare questo e lo
fa modellandoci in Cristo, Fi-
glio Unigenito e uomo come
noi;
d o b b i a m o e s s e r e
"cristificati", mediante l'azio-
ne della Grazia e il lavorio
indefesso della buona volontà.
In questo ci aiuta la Chiesa,
che possiede tutti i mezzi di
salvezza specialmente i Sa-
cramenti e la S. Messa.
Se l'opera di santificazione
non è terminata nella vita ter-
rena, occorrerà continuarla
nel Purgatorio;
solo i Santi entreranno in Pa-
radiso e saranno trasfigurati
nella gloria di Dio per sempre.
E' per questo che Egli ci ha
creati e questo dimostra tut-
to il Suo amore per noi.
Sia riamato e benedetto in eterno!
LE CATECHESI DI PADRE GIUSEPPE TAGLIA-
RENI SI POSSONO SCARICARE ON LINE COL-
LEGANDOSI ALL’INDIRIZZO odc.altervista.org
E SCEGLIENDO IL COLLEGAMENTO
“CATECHESI BREVI”.
P a g i n a 6 CONSOLATIO
A D I O P A D R E D I O GN I C ONSO L A Z I ON E
Signore, fa' che Ti conosciamo come Padre Misericordioso e Dio di ogni consolazione. Ogni
uomo nella sua afflizione trovi Te come suo perfetto Consolatore e non cada nella disperazione. Padre
Santo, Satana ci opprime e ci fa peccare sempre più per allontanarci da Te, Fonte della vita e della
gioia, e farci cadere confusi e disperati nella maledizione eterna. Tu solo puoi salvarci! Padre Santo, fa' che abbiamo Gesù in noi! Tu l'hai dato al mondo, per mezzo della Vergine Ma-
ria e l'hai sacrificato per noi. Gesù è il nostro vero Consolatore che col Tuo Spirito ci consola in
ogni nostra afflizione e tribolazione.
Padre, dacci Gesù e inondaci del tuo Santo Spirito consolatore, perché il mondo sappia che
Tu ci ami e non vuoi che nessuno si perda nella disperazione. E noi saremo consolati e ameremo Te, no-
stro Padre Consolatore e Ti faremo conoscere dai nostri fratelli afflitti e disperati perché tornino a
Te, Autore della vita e di ogni altro bene. Signore, facci strumento della tua divina consolazione:
-dove c'è pianto, fa' che portiamo conforto; -dove c'è oppressione, fa' che portiamo sollievo; -dove c'è tristezza, fa' che portiamo la gioia; -dove c'è disperazione, fa' che portiamo la speranza; -dove c'è scoraggiamento, fa' che portiamo la fiducia; -dove c'è buio, fa' che portiamo la luce; -dove c’è la colpa, fa’ che portiamo il perdono; -dove c'è alienazione, fa' che indichiamo la via giusta:
Gesù, che è la Via, la Verità e la Vita. Padre, compi la tua opera: consolaci come facesti con la Vergine Maria il mattino di Pasqua e
come consolasti la prima comunità dei credenti il giorno di Pentecoste. Amen!
P a g i n a 7 Per Christum abundant consolatio nostra
Nell’ultima settimana di agosto abbiamo fatto gli
Esercizi Spirituali nella casa di preghiera delle Suo-
re di Maria Bambina a Ruderi di Gibellina (TP).
I temi trattati sono i seguenti.
TEMI DI ESERCIZI SPIRITUALI
Anno 2010
1. Esci, popolo mio da Babilonia. Evitare i sur-
rogati della religione (Cat. 87). “Non temere, picco-
lo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il Suo Regno” (Catechesi 77).
2. Il mondo si vince con la fede. Fede in Cristo
Gesù uomo-Dio, immolato per noi. Fede nel Suo San-
gue: quel Sangue che come fiume sgorga dal trono
dell'Agnello e nutre l'albero di Vita i cui frutti sono
medicina del mondo. (Catechesi 28: Il Sangue)
3. Vocazione. Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo… «Rabbì (che signifi-ca maestro), dove abiti?». “39Disse loro: «Venite e vedrete». «Seguitemi, vi farò pescatori di uomi-ni». 42Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere… 44Tutti coloro che era-no diventati credenti stavano insieme e tenevano
ogni cosa in comune… (Catechesi 73)
4. Trasfigurati. “18E noi tutti, a viso scoperto, ri-flettendo come in uno specchio la gloria del Signo-re, veniamo trasformati in quella medesima immagi-ne, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (Catechesi 76)
5. L’Eden. La dimora di Dio tra gli uomini. La ricerca
del “paese dove scorre latte e miele”. Nei Sacri
Cuori di Gesù e Maria vi è il vero Eden di Dio sulla
terra. (Catechesi 92 e 100).
6. Date voi stessi da mangiare. Nel deserto, Egli
imbandisce una mensa impossibile, fatta di cibi suc-culenti, di grasse vivande, di vini eccellenti (Catechesi 74).
Questi temi saranno ripresi nei ritiri mensili che
faremo a Casa S. Giorgio (Sciacca) la prima domeni-
ca di ogni mese, a cominciare da ottobre 2010. Chi
vuole fare questo cammino di fede e di spiritualità
consolatrice, prenda contatto con p. Giuseppe (tel.
0925 997015).
*
In questo giornalino daremo spazio a domande e
risposte su argomenti di fede e di morale. Chi è
interessato scriva a: padretagliareni@libero.it
Gli Esercizi Spirituali dei componenti
dell’Opera della Divina Consolazione
Chi siamo?
Questa Newsletter è curata dai membri
dell'Opera della divina Consolazione, come
organo di informazione, formazione e colle-
gamento tra di loro e con tutti gli Amici e
simpatizzanti sparsi per il mondo. Vogliamo
tenerci uniti e camminare insieme nelle vie
della fede e dell'amore, secondo il Vangelo
di Gesù nostro Signore e gli insegnamenti
della Chiesa Cattolica nostra Madre.
SIAMO SU INTERNET: ODC.ALTERVISTA.ORG
Cos'è l'Opera della divina Consolazione?
E' un'associazione di fedeli cattolici che
vogliono da una parte consolare Dio nel
mistero del suo dolore per le offese e gli
abbandoni degli uomini e dall'altra parte
consolare gli afflitti con le consolazioni di
Dio.
Quali sono le consolazioni di
Dio?
Sono soprattutto amore, gioia e
pace che vengono da Lui, dal
dono del suo Spirito Santo e che
chiunque può ricevere, se si ac-
costa a Dio. Il ponte per avvici-
narci a Dio è fatto da due perso-
ne uniche ed eccellenti: il Sacro
Cuore di Gesù e il Cuore Imma-
colato (e Addolorato) di Maria.
Chi sono gli afflitti da consolare?
Sono Dio e tutti coloro che soffrono.
Dio può soffrire?
Sì, perché Egli ama. La sua sofferenza è relativa a noi: Egli soffre se noi pecchiamo
e ci allontaniamo da Lui, perché ci vuole con Sé per beneficarci e il peccato glielo
impedisce. Inoltre Egli soffre per compartecipazione alle nostre pene e tribolazioni,
fino a quando non ce le alleggerisce o toglie del tutto. Chi ama, se vede soffrire le
persone amate, soffre e fa di tutto per liberarle o risanarle. Così Dio.
"Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza"
Cosa fa in particolare l'Opera
della divina Consolazione?
Consola Dio portando le no-
stre anime davanti a Gesù
Sacramentato e ai Sacri Cuori
di Gesù e di Maria; consola
gli afflitti cercando di portarli
a Dio per ricevere "amore,
gioia e pace", tramite Gesù e
Maria.
Come lo fa?
Con gli incontri col sacerdote;
con le preghiere di adorazio-
ne e la S. Messa ben parteci-
pata; con le Benedizioni e
l'uso dei Sacramentali; col
santo Rosario e i Cenacoli
Mariani; coi pellegrinaggi; etc.
Dove e quando è nata l'Opera?
A Sciacca (AG) il 27 agosto del
1983, giorno della memoria di
S. Monica, madre di Sant'Ago-
stino.
Come è nata?
Per un'ispirazione nel cuore del
padre fondatore, il sac. Giusep-
pe Tagliareni, che ha operato a
Sciacca, a Calamonaci (come
parroco) ed ha predicato per
anni in numerosi paesi dell'A-
grigentino (Ribera, Burgio, Vil-
lafranca, Lucca S., Caltabellot-
ta, S. Margherita, Sambuca,
Menfi, Siculiana, Porto Empe-
docle, Favara, etc.).
Qual è la sede dell'Opera?
E' "Casa San Giorgio" posta tra Sciacca e Ribera, sulla Statale
115 al Km 129,8. Telefono: 0925 997015.
Cosa si fa in "Casa San Giorgio"?
Ci abita il padre fondatore con qualche persona dell'Opera. Il
giovedì si fa la giornata di adorazione a Gesù nel Sacramento; il
sabato mattina, le Benedizioni e la S. Messa; la domenica matti-
na, la S. Messa.
Don Giuseppe Tagliareni fotografato durante una processioneDon Giuseppe Tagliareni fotografato durante una processioneDon Giuseppe Tagliareni fotografato durante una processione
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