Post on 02-May-2015
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Per informare i cittadini sull’andamento generale dell’economia i mezzi d’informazione usano
spesso particolari termini:
PNL, PIL, REDDITO NAZIONALE, REDDITO PRO CAPITE
INDICI ECONOMICI
Se osserviamo i titoli delle pagine economiche di molti
quotidiamo, ci accorgiamo che stiamo attraversando un periodo
alquanto minaccioso.
Se osserviamo il passato più remoto, decine o anche centinaia di anni,
possiamo scoprire che i passi avanti in termini di benessere e di qualità
della vita sono stati enormi.
Alla metà del Settecento un nobile inglese, ossia un ricco del più avanzato paese dell'epoca, aveva una speranza di vita che non superava i 50 anni.
Oggi qualsiasi cittadino italiano, ricco o povero, può ragionevolmente sperare di superare i 77 anni se è maschio e anche gli 83 se è femmina.
Fino agli inizi del Novecento la base dell'alimentazione della gran parte degli italiani era costituita da pasta e pane e non sempre in quantità soddisfacente, mentre oggi, nei paesi industrializzati, anche persone di modesta condizione possono contare su una discreta varietà nutrizionale e la fame è un problema sostanzialmente scomparso.
L'aumento della produzione complessiva di un paese e del benessere individuale dei singoli cittadini, costituisce quello
che gli studiosi chiamano
CRESCITA ECONOMICA.
La tendenza di fondo (talvolta chiamata trend) dell'attività economica di paesi come l'Italia è orientata verso l'alto, verso la crescita. Questo vuol dire che al termine di ogni ciclo l'attività produttiva si trova, quasi sempre, a un livello superiore rispetto all'inizio del ciclo
trend
….ma l’andamento è assai poco regolare.
L’attività economica procede infatti lungo un sentiero accidentato alternando a fasi di espansione (cioè di forte crescita) , fasi di depressione ( cioè di crescita minore o addirittura negativa)
Questo alternarsi di periodo di crescita e di involuzioni prende il nome di
CICLO ECONOMICO
Nell'economia capitalista si sono distinte fasi alterne di espansione e di recessione, ciò si definisce ciclo economico intendendo la regolarità nel manifestarsi di questi eventi.
FASI DEI CICLI:
- Fase di espansione (Inflazione) : Aumento continuo del volume di produzione,di occupazione dei fattori produttivi,del livello generalizzato del prezzi e del reddito globale; - Fase di crisi (Regresso) :Momento nel quale s'interrompe il movimento di ascensione e ha inizio il punto di inversione superiore; - Fase di contrattazione o recessione :Accentuata diminuzione del volume della produzione, dell'occupazione dei fattori produttivi,del livello generale dei prezzi e del reddito globale; - Fase di ripresa : Nuova espansione in quanto il volume di produzione, sotto la spinta di un nuovo o maggior profitto, tende a riprendere un andamento ascensionale.
)
La fase ascendente del ciclo economico non è infinita poiché la capacità produttiva di un paese non può crescere oltre certi limiti.
Quando tutti, o quasi, i lavoratori sono occupati e le imprese marciano a pieno regime, eventuali aumenti della domanda non si traducono in un incremento della produzione, ma dei prezzi.
A questo punto cade la domanda
Gli imprenditori, di fronte alla constatazione che il mercato non assorbe più tutta la loro produzione, riducono l'attività e, se possono, licenziano una parte del personale, diminuiscono gli straordinari e così via; la quantità di salari e stipendi distribuiti ai lavoratori diminuisce e quindi i loro acquisti calano;il mercato registra una contrazione della domanda ancora più forte, spingendo altri imprenditori a diminuire l'attività e quindi l'occupazione e quindi i redditi distribuiti e quindi la domanda e così via .
Che cosa succede durante una crisi?
Dagli anni Trenta in avanti si è pensato di interrompere questo circolo vizioso con
l'intervento dello stato.
Se lo stato, nella fase iniziale della crisi, sostituisce il calo della domanda con la propria spesa (per esempio la spesa per le opere pubbliche) oppure riduce le imposte in modo da spingere i cittadini a consumare di più, può stroncare sul nascere il meccanismo della crisi.
La capacità produttiva complessiva di un paese si può condensare in un solo indicatore:
il Prodotto interno lordo (Pil),
ossia la somma del valore di tutte le merci e i servizi prodotti in un anno all'interno dei confini nazionali.
Misurare la crescita
Osserviamo che la crescita è stata molto lenta nella fase post-unitaria, ha subito una prima accelerazione all'inizio del secolo scorso, ha proceduto tra alti e bassi nel periodo fascista e ha registrato un crollo in corrispondenza della seconda guerra mondiale.Negli ultimi 50 anni , con alti e bassi, la cresciata del PIL è stata mediamente superiore al 4% annuo
Andamento del PIL dall’Unità d’Italia
Sviluppo e sottosviluppo
Differenza tra crescita e sviluppo
Viene definita sulla base di precisi indicatori economici: l'aumento del reddito globale e procapite, dei consumi, degli investimenti, dell'occupazione.
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
1971-1980
1981-1990
1991-2000
2001-2003
2003-2004
2004-2005
2005-2006
2006-2007
%
UEM
Italia
PIL: Variazioni % medie annuePIL: Variazioni % medie annue
La crescita
Lo sviluppo viene considerato in relazione alla qualità della vita: la disponibilità di risorse e di un’occupazione, il diritto all'istruzione, il godimento di diritti di libertà, ecc.
E’ invece un concetto più complesso che coinvolge non solo gli aspetti economici, ma anche quelli sociali e culturali ( per esempio il grado di istruzione) e quelli politico-istituzionali (in primo luogo il livello di democrazia)
Lo sviluppo
NOZIONE DI SVILUPPO
Aspetti quantitativi
Aspetti qualitativi
Crescita di fattorieconomici
Crescita di fattori extraeconomici
Culturali AmbientaliAssistenzialiSanitari
INDICI DI
BENESSERE
Il concetto di sviluppo
ha quindi un significato più
ampio rispetto a quello di crescita
economica.
GLI STRUMENTI DI MISURAZIONE DELLO SVILUPPO
Aumento quantitativo
Livello del PIL
Aumento qualitativo
Grado di scolarizzazione
Qualità del servizio sanitario e dei servizi pubblici in generale
La speranza di vita alla nascita
La mortalità infantile
Il tasso di inquinamento
Il tempo libero mediamente disponibile per ogni cittadino
L’assistenza ai malati, agli anziani,….
Vista la moderna concezione di sviluppo, inteso non solo come aumento di ricchezza materiale, ma anche come miglioramento delle condizioni di vita, il solo PIL quindi non risulta più una misura significativa.
• Anche nei Paesi sviluppati gli operatori utilizzano altri indici complementari al PIL per misurare le performances economiche.
• La determinazione stessa del PIL è ambigua per svariati motivi (esclusione delle economie non monetarie, sommerse, illegali etc.; problemi statistici; adozione di tassi di cambio poco indicativi; difficoltà di deflazione).
Il 30% del PIL Italiano
e il 10% di quello Statunitense
non è misurato dalla
contabilità ufficiale.
Un indicatore composito che fa riferimento a una situazione dello sviluppo umano sotto un profilo non nettamente economico, ma umano, cioè in rapporto al benessere
dell’uomo è
ISU
E’ elaborato dall’organizzazione delle Nazioni Unite a partire del 1990
L’ISU tiene conto di tre soli fattori, che a loro volta si basano su ulteriori indicatori:
1. livello di sanità
2. livello di istruzione
3. il reddito, rappresentato dal PIL pro-capite dopo una doppia trasformazione che tiene conto del reale potere di acquisto del paese.
Osservazioni
Il grado di sviluppo dei vari paesi secondo l’ISU appare notevolmente diverso da quello secondo l’indicatore tradizionale, il PIL. Casi più eclatanti sono Sri Lanka e Cina che risalgono la classifica di ben 44 e 44 posti, mentre paesi come l’Arabia Saudita e il Gabon scendono di 53 e 65 posti (dati del 1990).
UN PO’ DI NUMERI
PIL e Altri Indicatori
PAESEPIL
(2001)POPOLAZ.
(2001)PIL PROCAP.
(2001)TASSO MORTALITA'
(2000-05)mld US$ in milioni US$ Uomini Donne Uomini Donne %
Stati Uniti 10.516,22 278,1 37.815 nd nd 74,6 80,4 7Giappone 4.172,97 127,2 32.806 nd nd 77,8 85,0 3Germania 2.430,80 82,3 29.536 nd nd 75,0 81,1 5Cina 1.776,26 1.289,5 1.377 8,3 23,7 69,1 73,5 37Italia 1.273,85 57,5 22.154 1,1 2,0 75,5 81,9 5Russia 1.103,67 144,0 7.664 0,3 0,6 60 72,5 17India 823,02 1.028,1 501 31,5 54,6 63,6 64,9 65Brasile 789,36 168,4 4.689 14,9 14,6 64,7 72,6 38Svezia 309,23 8,9 34.745 nd nd 77,6 82,6 3Indonesia 270,25 213,9 1.263 8,1 17,8 65,3 69,3 40Sud Africa 174,90 43,3 4.040 14 15,4 46,5 48,3 59Nigeria 145,90 132,0 1.100 27,6 44,2 52 52,2 79Malesia 135,99 23,5 5.757 8,6 16,5 70,6 75,5 10Mozambico 4,84 18,1 267 39,9 71,3 37,3 38,6 128
%ANALFABETISMO (2000)
ASPETTATIVA DI VITA (2000-05)
PIL e PIL pro capite
-
5.000,00
10.000,00
15.000,00
20.000,00
25.000,00
30.000,00
35.000,00
40.000,00
PIL (2001) mld US$ PIL PROCAP. (2001) US$
PIL pro capite e aspettativa di vita
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
ASPETTATIVA DI VITA (2000-05) Uomini ASPETTATIVA DI VITA (2000-05) Donne
PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000
Pil pro capite e tasso di mortalità
0
20
40
60
80
100
120
140
TASSO MORTALITA' (2000-05) % PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000
PIL pro capite e analfabetismo
0
10
20
30
40
50
60
70
80
%ANALFABETISMO (2000) Uomini %ANALFABETISMO (2000) Donne
PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000