PERCHE' SIAMO QUI - elfoliguria · • Dispositivi di ancoraggio • Dispositivi retrattili •...

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PERCHE' SIAMO QUI

Art. 36 -37 D.Lgs 81-08

Prevedono che il datore di lavoro debba provvedere ad informare i lavoratori sui rischi specifici relativi la propria mansione, formarli ed addestrarli sugli eventuali danni che possano subire e sulle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione

Art. 107 D.Lgs 81/08

....... intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.

PROGRAMMAInformazione e formazione riguardo:

- Analisi e valutazione dei rischi nei lavori in quota

- D.P.I. scelta, utilizzo, controllo e manutenzione

Addestramento riguardo

- procedure lavoro

Procedure di salvataggio

SITUAZIONE DI PARTENZA • L’INAIL spende ogni anno oltre 6 miliardi di € in

prestazioni agli infortunati.

• Gli oneri sociali diretti ed indiretti, connessi al rischio professionale sono di circa 29 miliardi di € ogni anno.

INFORTUNI

Ag. Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro:

5.580 morti in UE (di cui 1300 nelle Costruzioni)

159.500 morti in UE causa malattia professionale

Si calcola circa 1 MORTO ogni 3' 30''

STATISTICHE

• Il 30 % dei morti sul lavoro sono per caduta dall’alto

• 10 caduti: 4 morti, 5 lesioni permanenti,

1 completamente guarito

LE REGOLE DEL GIOCO:

Progettazione e produzione

Adozione ed uso

DIRETTIVA89/686/CEE

DIRETTIVA93/68/CEE93/95/CEE96/58/CEE

DIRETTIVA89/391/CEE89/654/CEE89/655/CEE89/656/CEE90/269/CEE90/270/CEE90/394/CEE90/679/CEE

recepita

recepita

recepita

D.Lgs. 475/1992

D.Lgs. 10/1997

D.Lgs. 626/1994Titolo IV

Testo UnicoD.Lgs

81/2008DIRETTIVA2001/45/CE recepita

D.Lgs. 235/2003

Norme tecniche / armonizzateElaborate della Commissioni europee la loro adozione come norme

tecniche nazionali è obbligatoria.

Sono un importante supporto per il rispetto delle Direttive Comunitarie, in quanto costituiscono un fondamentale riferimento per progettare e produrre prodotti/beni/servizi

Linee Guida (Ispels)è un insieme di raccomandazioni sviluppate sistematicamente, sulla

base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, redatto allo scopo di rendere appropriato, e con un elevato standard di qualità, un comportamento desiderato

D.Lgs 81 del 09 aprile 2008

Testo Unico sulla salute e sicurezza del lavoro

IL DATORE DI LAVORO

– ANALIZZA E VALUTA I RISCHI– METTE A DISPOSIZIONE, VERIFICA E MANTIENE IN CONFORMITA’ I DPI– NE FISSA LE CONDIZIONI DI:

DISPONIBILITA’ UTILIZZO MANUTENZIONE STOCCAGGIO

– INFORMA LE PERSONE INTERESSATE– ASSICURA INFORMAZIONE,FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO ALL’USO

DEI D.P.I.– SI ASSICURA DELLA LORO GESTIONE, DEL BUON FUNZIONAMENTO,

DELLE LORO CONDIZIONI IGIENICHE, DELLA LORO COMPATIBILITA’ E DEL LORO REALE UTILIZZO.

– PROCEDE AD UNA VERIFICA PERIODICA DEI D.P.I. IN BASE ALLE ISTRUZIONI FORNITE DAL PRODUTTOREE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E NORMATIVE.

IL PREPOSTO

• a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;

• b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

• c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

IL LAVORATORE• Utilizza i DPI per tutta la durata dell’intervento

• Non modifica in alcun modo i DPI e la loro installazione

• Rispetta le istruzioni per il corretto uso dei DPI impiegati

• Non riutilizza un dispositivo che ha subito gli effetti di una caduta, bensì lo consegna al responsabile che provvederà alla revisione

• SEGNALA TEMPESTIVAMENTE AL RESPONSABILE OGNI ANOMALIA O DIFETTO RISCONTRATI NEI DPI

LE ANNOTAZIONI IN MERITO SARANNO RIPORTATE SUL REGISTRO DI SICUREZZA

SANZIONI

• A carico del datore di lavoro:Arresto fino a 6 mesiO ammenda fino a € 6.400

• A carico dei preposti:Arresto fino a 2 mesiO ammenda fino a € 1.200

• A carico dei lavoratori:Arresto fino a un meseO ammenda fino a € 600

La prevenzione degli infortuni è

quindi un aspetto fondamentale

della programmazione lavori nei

cantieri e deve rappresentare un

obbligo per i datori di lavoro e per tutti i lavoratori

I PRINCIPI GENERALI DI PREVENZIONE HANNO LO SCOPO DI:

• Evitare i pericoli.

• Valutare quali pericoli non possono essere evitati.

• Individuare chi potrebbe essere danneggiato e come.

• Valutare le azioni da intraprendere e pianificare gli interventi

• Adottare nei lavori in quota misure di protezione collettiva, con priorità rispetto a quelle di protezione individuale (art. 111 D.Lgs 81/08).

ESEMPI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

RINGHIERA

PARAPETTI

RETI ANTICADUTA

PONTEGGI

GUARDIACORPO

PIATTAFORMA ELEVATRICE

D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

D.Lgs 81/2008 Testo Unico

Art 74 – Definizione

Si intende per dispositivo di protezione individuale (D.P.I.) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dalla persona allo scopo di proteggerla da uno o più rischi suscettibili da minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni completamento o accessorio destinato a tale scopo.

Art.115 – sistemi di protezione contro le cadute dall’alto

1- è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche quali i seguenti:

• Assorbitori di energia• Connettori• Dispositivi di ancoraggio• Dispositivi retrattili• Guide o linee vita flessibili• Guide o linee vita rigide• Imbracature

3- Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.

4- Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.

CAMPI DI APPLICAZIONE

• Lavori su tetti e coperture di edifici• Lavori su pareti di edifici e/o strutture di

costruzione

• Lavori su pareti e scarpate di strutture naturali• Lavori su parti elevate di impianti• Lavori su tralicci e pali• Lavori su alberi di alto fusto• Lavori in pozzi, silos e luoghi profondi

SITUAZIONI dove comunque il Rischio prevalente è la caduta dall’alto

Elementi fondamentali di riduzione del rischio:

- Idoneità psico fisica del lavoratore

- Utilizzo DPI corretti Informazione e formazione adeguate

- addestramento

Rischio residuo

• La relazione sulla valutazione dei rischi deve contenere indicazioni su quali siano i RISCHI RESIDUI presenti dopo l’adozione di tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali tecnicamente fattibili.

• Potenziale rischio ancora presente in cantiere dopo l’intervento di eliminazione, riduzione o contenimento del pericolo riscontrato.

• Rischi ambientali: - caduta oggetti - scivolosità dei supporti - abbattimenti non controllati - scariche elettriche - puntura o morsi di animali pericolosi o insetti - condizioni meteo avverse• Rischi concorrenti: - scarsa aderenza calzature - rapido raffreddamento o congelamento - colpo di calore

Rischio sospensione• Rischio di sospensione: cosciente (prolungata e continuativa)

comporta la compressione dei vasi degli arti inferiori ed il conseguente disturbo del ritorno del sangue venoso; incosciente “patologia da imbracatura” che consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali. Ipotesi: Il sangue che ristagna nelle gambe non torna indietro, la quantità di sangue per irrorare il cervello e gli altri organi vitali è inadeguata.

PIANO DI EMERGENZA : deve essere predisposta, nell’ambito della

valutazione dei rischi, una apposita procedura che preveda l’intervento di emergenza in aiuto dell’operatore sospeso sulle funi.

Ogni squadra deve essere composta per quanto riguarda il numero delle persone e le loro capacità in modo da garantire autonomamente l’intervento in emergenza. Oltre che prevedere un’apposita procedura di allertamento del soccorso pubblico: 118

CHE COSA E’ UNA CADUTA?

CADUTA SALTO non è volontaria è volontario

non è preparata è preparato

non è ammortizzata è ammortizzato

DIFFERENZA TRA SALTO E CADUTA

Domanda:

Peso 70 kg e cado da un metro di altezza.Quale è la forza di peso registrata al suolo?

Risposta:

P= 70 KG X 9,81 X 1= 668,70 DANARROTONDATI A 700 DAN = 700 KG

BEN 10 VOLTE DI PIU!!!NOTE:

Per fortuna i nostri riflessi reagiscono facendo agire i nostri muscoli che svolgono così una formidabile funzione ammortizzante

TEST DI CADUTA

FATTORE DI CADUTA

è il rapporto tra altezza della caduta e lunghezza del cordino impiegato per assorbire l’energia sviluppata nella caduta, inclusi i connettori. l’operatore coinvolto in una caduta non deve subire una forza di arresto superiore a 6 kN.

COME SI CALCOLA:

Lungh. caduta / lungh. fune che entra in gioco

FAT. 0 Il punto di ancoraggio è posto sopra l’operatore. la distanza di caduta è limitata. situazione ottimale.

FAT. 1 Il punto di ancoraggio è posto vicino all’altezza del punto di attacco sternale.

Prestare massima cautela! ok, ma solo con un sistema di arresto cadute dotato di assorbitore di energia.

FAT. 2 Il punto di ancoraggio è posto al di sotto dell’ operatore.

Situazione di massimo rischio, da evitare.

TIRANTE D’ARIA

Spazio libero minimo richiesto per un corretto arresto della caduta per evitare l’impatto contro ostacoli o il suolo.

OCCORRE CALCOLARLO SCRUPOLOSAMENTE

L’EFFETTO PENDOLOL’ancoraggio non è sulla mia verticale

EN 363/08Sistemi individuali per la protezione contro le cadute

Sistema di trattenuta

Un sistema di trattenuta è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che evita le cadute dall'alto limitando lo spostamento dell'utilizzatore.......Può essere utilizzato qualsiasi dispositivo di tenuta del corpo adatto. Può essere utilizzato qualsiasi cordino adatto

Sistema di posizionamento sul lavoro

Un sistema di posizionamento sul lavoro è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all'utilizzatore di lavorare sostenuto, in tensione o in sospensione.

Nei sistemi di posizionamento sul lavoro, l'utilizzatore si affida generalmente all'equipaggiamento per il sostegno. Pertanto, è essenziale prendere in particolare considerazione la necessità di fornire un sistema ausiliario, per esempio un sistema di arresto caduta.

Sistema di arresto caduta

Un sistema di arresto caduta è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che arresta la caduta libera e limita la forza d'urto sul corpo dell'utilizzatore durante l'arresto della caduta.

........deve comprendere elementi o funzioni di assorbimento dell'energia per garantire che le forze d'urto sul corpo dell'utilizzatore durante l'arresto di una caduta libera siano limitate a un massimo di 6 kN.

Sistema di accesso mediante corda

Un sistema di accesso mediante corda è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all'utilizzatore di raggiungere e lasciare il luogo di lavoro in tensione o in sospensione, in modo tale da evitare o arrestare la caduta libera.

Sistema di salvataggio

Un sistema di salvataggio è un sistema individuale per la protezione contro le cadute per mezzo del quale una persona può salvare sé stessa o altri e che evita la caduta libera. (Può essere sufficiente una sola corda).

Descrizione sistemi e sotto-sistemi

(EN 11158/05)

Cintura di posizionamento – trattenuta: limitano il movimento orizzontale dell’utilizzatore dal punto di ancoraggio, in modo che non sia possibile raggiungere fisicamente una posizione con rischio di caduta. Essi possono essere utilizzati quando il movimento è previsto su una superficie orizzontale o per un pendio avente inclinazione sull’orizzontale non maggiore di 15°.

Quando il cordino di trattenuta e/o posizionamento sul lavoro è regolabile, la massima lunghezza possibile non deve mai permettere all’utilizzatore di raggiungere una posizione di rischio di caduta dall’alto in qualsiasi situazione di lavoro.

Cinture e cordini di posizionamento sul lavoro e/o di trattenuta non possono essere utilizzati come componenti in un sistema di arresto caduta.

Cordini e assorbitori: Il cordino garantisce il collegamento tra l’imbracatura per il corpo e il punto di ancoraggio, sia esso fisso sia esso scorrevole su guide rigide o flessibili.

Il cordino è dotato di terminali idonei per il collegamento all’imbracatura per il corpo e al punto di ancoraggio, può essere di lunghezza fissa o regolabile e può comprendere un assorbitore di energia.

Un assieme formato da cordino con un assorbitore di energia serve a limitare a 6 kN la forza che agisce sull’attacco di una imbracatura per il corpo durante un arresto di caduta.

La lunghezza massima L di un cordino, compresi l’eventuale assorbitore di energia ed i connettori terminali, deve essere minore o uguale a 2 m.

L’assorbitore di energia, ad eccezione dei sistemi di arresto caduta costituiti da imbracatura per il corpo e cordino, può essere escluso se:

- il materiale del cordino è in grado da solo di limitare a 6 kN la forza frenante che agisce sull’attacco dell’imbracatura per il corpo; tale caratteristica deve essere indicata nel manuale di istruzioni;

- il sistema di arresto caduta non prevede un assorbitore di energia, oppure il dispositivo di arresto al quale il cordino è collegato è in grado di limitare la forza di arresto caduta a 6 kN (per esempio dispositivi anticaduta retrattili);

- si opera con possibilità di caduta contenuta con una distanza di caduta libera talmente limitata (distanza totale di arresto caduta minore di 0,6 m) che la forza di arresto caduta non può raggiungere i 6 kN

APPLICAZIONI agli AMBIENTI CONFINATI

Si intende spazio circoscritto caratterizzato da limitate aperture di accesso e di ventilazione naturale sfavorevole

I lavoratori che prestano la loro opera all'interno...devono essere assistiti da altro lavoratore situato all'esterno presso l'apertura

Quando la presenza di gas o vapori nocivi non possa essere esclusa in assoluto o quando l'accesso al fondo

dei luoghi è disagevole i lavoratori devono essere muniti di cintura di sicurezza e corda di adeguata

lunghezza

Ambienti Confinati e Procedure

A titolo di esempio si riportano di seguito alcuni ambienti che sono stati individuati come confinati all’interno delle cementerie:- Mulini (cemento o crudo)- Sili- Cicloni- Separatori- Serbatoi e cisterne- Filtri- etc.

Ambienti Confinati e Procedure

Gli ambienti su citati sono stati suddivisi in 3 gruppi in base al livello di rischio che presentano:

- rischio Basso: sono ambienti in cui non sussistono rischi particolari: buona ventilazione, assenza sostanze pericolose, temperatura interna non elevata- rischio Medio: sono ambienti in cui può sussistere uno dei seguenti rischi: basso rischio incendio e presenza di buona ventilazione o microclima non moderato o aerazione non sufficiente - rischio Elevato: sono ambienti in cui sussiste il pericolo di asfissia, avvelenamento e/o rischio incendio ed esplosione (es. Cisterne/silo/serbatoi di gasolio, OCD, farine animali ecc.)

Ambienti Confinati e Procedure

In generale prima dell’accesso a qualsiasi ambiente deve essere verificata la possibilità di effettuare il lavoro dall’esterno, senza accedere direttamente, se ciò non è possibile bisogna preparare attentamente l’accesso adottando i seguenti criteri:- creare accessi di dimensione adeguata per quanto possibile- garantire una buona aerazione degli ambienti - approntare il cantiere di lavoro in modo la eliminare le interferenze con altre lavorazioni- non sovraffollare l’ambiente- se l’ambiente è caldo attenderne il raffreddamento prima di accedervi - se ci si trova in ambienti a rischio medio accedere con imbracatura di sicurezza collegata all’esterno e personale di assistenza esterno e verificare se del caso lo stato dell’aria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CATEGORIE DEI D.P.I.• I° CATEGORIA: autocertificazione CE

Racchiude i DPI che proteggono da rischi fisici di lieve entità e sono di semplice progettazzione

Guanti, scarpe ECC

• 2° CATEGORIA: attestato di certificazione CE

Raggruppa i DPI che non sono compresi nelle altre due categorie Casco, occhiali, cuffie ECC

• 3° CATEGORIA: attestato di certificazione CE + controllo prodotto finito + controllo qualità di fabbricazione

Include i DPI che proteggono da rischi gravi e/o permanenti e dalla morte Tutti i DPI anticaduta, maschere antigas, semifacciali, tuta alluminizzata, autoprotettori

ECC

PROCEDURE PER L’OTTENIMENTO DEL MARCHIOPROCEDURE PER L’OTTENIMENTO DEL MARCHIO““CE”CE”

AUTOCERTIFICAZIONE CE ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE CE

Prima categoria:Rischi minori

DPI che proteggono contro danni fisici di lieve entità.

Seconda categoria:Rischi gravi

DPI che non rientrano nelle altre due categorie.

CONTROLLOPRODOTTO

FINITO

CONTROLLOQUALITA’ DI

FABBRICAZIONE

Terza categoria:Rischi maggiori

DPI destinati a salvaguardare da rischi di morte, lesioni gravi o danni permanenti.

MARCATURA D.P.I.

PROTEZIONEPROTEZIONE INDIVIDUALEINDIVIDUALE

SI BASA SU 33 PUNTI INDISSOCIABILIINDISSOCIABILI

ANCORAGGI

ELEMENTI DI COLLEGAMENTO

TRATTENUTA DEL CORPO

NELLA CATENA DI SICUREZZA LA DEBOLEZZA DI UN DEBOLEZZA DI UN ANELLOANELLO DETERMINA

LA DEBOLEZZA DI TUTTA LA CATENADEBOLEZZA DI TUTTA LA CATENA

CASCO PER IL LAVORO IN QUOTA

Pur non facendo parte dei DPI anticaduta, il casco è di

fondamentale importanza nel lavoro in quota, svolge la

Duplice funzione di protezione del capo dell’operatore sia

Dalla caduta di oggetti dall’alto che dall’impatto contro

ostacoli. Deve avere una calotta ad alta

Protezione, una bardatura comoda e stabile sulla testa ed

Un sottogola con sgancio ad un carico di sicurezza per

l’operatore, in caso di impigliamento o sollevamento.

EN 397

TRATTENUTA DEL CORPO

IMBRACATURA ANTICADUTA (EN 361)Cintura + bretelle

IMBRACATURA BASSA ( EN 813 )Cintura + cosciali

CINTURA DI POSIZIONAMENTO ( EN 358 )cintura

IMBRACATURA DA LAVORO ( EN 361-358 - 813 )Cintura + bretelle + cosciali

IMBRAGATURA ANTICADUTA

IMBRAGATURA BASSA

CINTURA DI POSIZIONAMENTO

IMBRACATURA DA LAVORO

IMBRACATURE ( EN 361 )

Se i punti di ancoraggio sternale o dorsale sono posizionati troppo in BASSO

ATTENZIONE PERICOLO!

In caso di caduta la mia imbracatura si comporterà come una semplice cintura

Se i punti di ancoraggio sternale o dorsale sono posizionati troppo in ALTO

ATTENZIONE PERICOLO!

C’è il rischio che parti del dispositivo individuale colpiscano la nuca o il mento

Connettori

Norma: EN362Uso: collegamento dispositivi anticaduta

EN 362

( MOSCHETTONI – GANCI – MANOTUBE )

Per ridurre la probabilità di un’apertura involontaria, i ganci e i moschettoni devono essere a chiusura automatica e a bloccaggio automatico o manuale.

ESSI SI DEVONO APRIRE CON ALMENO DUE MOVIMENTI MANUALI CONSECUTIVI E INTENZIONALI

ELEMENTI DI COLLEGAMENTO

La scelta è in funzione della posizione dell’ancoraggio:È situato sopra o sotto il nostro posto di lavoro?

ANCORAGGIO SOTTO IL POSTO DI LAVOROCORDINO CON DISSIPATORE D’ENERGIA (EN 355)

Prerogative:Raggio d’azione possibile:2 metri

Allungamento massimo del dissipatore: 1,75 metriSpazio necessario in caso di caduta: Minimo 6 metri

CORDINO CON DISSIPATORE DI ENERGIA

ELEMENTI DI COLLEGAMENTO

La scelta è in funzione della posizione dell’ancoraggio:È situato sopra o sotto il nostro posto di lavoro?

ANCORAGGIO SOPRA IL POSTO DI LAVORO

Sono possibili più soluzioni:

Dispositivi anticaduta di tipo retrattile ( EN 360 )Cordino senza dissipatore d’energia ( EN 354 )

Dispositivi anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio rigida o flessibile( EN 353 )

Funi semistatiche da lavoro ( EN 1891 ) con relativi discensore, dispositivo anticaduta e assorbitore di energia

DISPOSITIVI ANTICADUTA DI TIPO RETRATTILE ( EN 360 )

CORDINO ( EN 354 )

Un cordino non deve mai essere più lungo di 2 metri

Un cordino tessile assorbe in parteL’energia contenuta nel mio corpoAl momento dell’urto.

Questo tipo di cordino è da preferire.

CORDINO DI POSIZIONAMENTO ( EN 358 )

FUNE SEMISTATICA DA LAVORO ( EN 1891 )

Le funi semistatiche EN 1891 assorbono in sicurezza fino a un fattore di 0,30 e resistono in sicurezza fino a

un fattore 1.

ANTICADUTA SCORREVOLE ( EN 353 )

EN 12841/A

DISCENSORE ( EN 12841 C - EN 341 )

EN 795i dispositivi di ancoraggio

TENUTA MINIMA 1000 Dan

Classe A

Ancoraggi strutturali

Classe B

Dispositivi d’ancoraggio provvisori e trasportabili

Classe C

Sistema d’ancoraggio basato su supporti di assicurazione flessibili orizzontali

Carriponte

Tetti inclinati

Tetti piani

Lavori in facciata

Classe D

Sistemi d’ancoraggio attrezzati con supporti di assicurazione rigidi o orizzontali

Classe E

Ancoraggi composti da corpi morti da posizionare su superfici orizzontali

Inclinazione massima: 5°

Il d.l. fornisce ai lavoratori interessati una formazione adeguata …….

Se lavoro regolarmente con dispositivi di protezione individuale, è consigliato che essi siano

parte di una dotazione personale.

Devo impegnarmi di

conseguenza a

prenderne cura e ad

eseguirne continue

verifiche periodiche.

IMBRACATURE

Devo controllare principalmente:

• Lo stato delle fettucce• Lo stato delle cuciture

I cosciali non devonoEssere né allentatiNé troppo stretti

CORDINO

Cosa devo verificare PRIMA E DOPO OGNI UTILIZZO:

Lo stato delle estremità, che devono essere rifinite dal fabbricante e non presentare alcun segno di usura.

La guaina deve essere in buono stato.

Procedo ad una verifica al tatto per controllare che l’anima del mio cordino non si sia indurita o schiacciata in seguito ad un uso scorretto.

NOTE: Lo stesso controllo viene svolto per le corde di supporto ai sistemi anticaduta.

RACCOMANDAZIONE GENERALE PER LA MANUTENZIONE DEI

D.P.I.

SEGNALARE OGNI ANOMALIA O CATTIVO FUNZIONAMENTO DEI D.P.I.

ALLA PERSONA RESPONSABILE DI TALE MATERIALE (art.78 T.U.)

REGISTROOgni attrezzo anticaduta deve avere una

propria scheda di manutenzione dove

vengono registrati tutti gli interventi e gli esiti

Nome fabbricante

Numero lotto

Anno costruzione

Data acquisto

Data messa in servizio

Data ispezioni

Esempio di Scheda di Manutenzione

Prevenzione dalle cadute: Le sette regole d'oro

1) Valutazione dei rischi Valutazione dei rischi propri del cantiere connessi a: ‑ tipologia di attività lavorativa svolta; ‑ condizioni climatiche e meteorologiche; ‑ morfologia del sito; ‑ presenza di fattori di rischio potenziali esterni; - presenza di lavori e cantieri limitrofi; ‑ congestione del sito.

2) Valutazione del quadro clinico e psicoattitudinale Valutazione del quadro clinico e

psicoattitudinale dell'operatore a cura del medico competente e del datore di lavoro.

3) Privilegiare i DPC Nelle opere di prevenzione e protezione

contro le cadute dall'alto si devono privilegiare le protezioni di tipo collettivo

4) Utilizzo dei DPI

Nel caso in cui non sia possibile predisporre adeguate misure di sicurezza di tipo collettivo, gli operatori de-vono fare uso di dispositivi di protezione individuali (DPI), distinguendo e verificando ogni singolo compo-nente:

Punto di ancoraggio:‑ verifica di resistenza statica a 10 kN‑ innesto dei punti di ancoraggio a parti strutturali rigideCollegamento con l’operatore:- scelta di collegamenti a seconda delle esigenze dei lavori;- scelta di collegamenti a seconda del tipo di dispositivo che si

adotta.lmbragatura:‑ scelta dell'imbragatura a seconda delle esigenze dei lavori;‑ scelta dell'imbragatura a seconda del tipo di dispositivo che si

adotta.Elementi di collegamento:- scelta di moschettoni, ganci e pinze opportuni

5) Tirante d'aria ed effetto pendolo Occorre considerare, sempre eventuali conseguenze derivanti

dall'effetto pendolo e dal, tirante d'aria, a seconda del dispositivo anticaduta utilizzato.

Bisogna seguire fedelmente le specifiche disposizioni riportate sui

manuali di istruzione all’uso dei mezzi di protezione utilizzati, avendo cura di riporli in ambienti ventilati, non riscaldati e asciutti.

Si deve evitare il contatto con sostanze caustiche, spigoli o altro che

possa deteriorare le parti di fibra e cuoio. Prima di ogni utilizzo ne va verificata l’efficienza e l’integrità

Qualora i dispositivi entrino in azione, vanno inviati presso il centro di

assistenza della casa fornitrice per le revisioni del caso.

6) Evitare comportamenti a rischio Evitare le situazioni ed i comportamenti a rischio anche se si è

opportunamente imbracati. 7) Segnaletica La segnaletica deve essere posizionata presso il luogo dove esiste la

possibilità di incidente o dove i rischi si possono manifestare; pertanto non si deve ritenere esaustiva in alcun modo l’installazione di un unico cartello che riassuma i rischi in essere o potenziali presenti in cantiere.

‑ Rischio di caduta o inciampamento nel luogo in cui risiede tale rischio;

‑ Obbligo di imbracatura dove insisterà il punto di ancoraggio

DOMANDE?