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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo n. 3
Via Amiterno, 150 – 66100 Chieti Tel. e fax 0871563494
PEC: chic83600e@pec.istruzione.it C.F. 93048760693 e mail: chic83600e@istruzione.it
PIANO ANNUALE INCLUSIONE
Anno Scolastico 2014/2015
PREMESSA
L’Istituto Comprensivo 3, recependo la D. M. 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota
ministeriale 27 giugno 2013, redige
il Piano Annuale per l’inclusione per poter realizzare la “scuola di tutti e di ciascuno”, così come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo 2012.
Il P.A.I. è lo strumento per la progettazione dell’offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida
per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle
classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
NOZIONE DI INCLUSIONE
Il concetto di “inclusione” apporta una specifica precisazione rispetto alla
precedente nozione di “integrazione”. Il nuovo termine “inclusione”
attribuisce importanza all’operatività sul contesto, mentre col concetto di
integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o
limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico speciale. E'
infatti attraverso il lavoro sui contesti, e non soltanto sui singoli individui, che
si promuove la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in
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difficoltà, nonostante i loro specifici problemi. Si tratta di un cambiamento di
prospettiva che propone una nuova impostazione e azioni che devono avvenire
nella concretezza e nella prassi ordinaria. Tale nuova visione è il frutto
dell’approccio bio-psico-sociale diffuso dall’ICF (OMS 2001) che definisce la
disabilità una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Per tale ragione
l’Istituto Comprensivo si pone come obiettivo quello di agire su organizzazione,
risorse umane, spazi, tempi abolendo il più possibile gli ostacoli alla
partecipazione dell’alunno e facendo leva sui facilitatori ambientali, creando a
priori le condizioni favorevoli per l’apprendimento e la partecipazione attiva alla
comunità scolastica. Si sottolinea quindi l’importanza dell’ambiente di
apprendimento, affinché esso contenga tutti gli elementi e le caratteristiche
in grado di andare incontro non solo alle esigenze degli alunni certificati, ma a
tutte le diversità. L’approccio inclusivo deve costituire la linea guida dell’attività
educativo-didattica quotidiana, nella prospettiva della “speciale normalità”
e non della straordinarietà del funzionamento scolastico. L’adozione di questa
ottica richiede la personalizzazione dei percorsi educativi e di
apprendimento. La normativa sui BES riconosce, pertanto, la possibilità di
adottare il Piano Didattico Personalizzato, nonché gli strumenti compensativi e
misure dispensative, previsti dalla L.170/10 (alunni con DSA).
BES
La direttiva “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” che delinea e precisa la strategia inclusiva che la scuola italiana deve realizzare introduce il concetto
di Bisogni Educativi Speciali BES, distinguendoli in tre grandi categorie:
- DISABILITA’: ai quali spetta l’assegnazione dell’insegnante di sostegno a
seguito di certificazione (per i quali continua ad avere valore la L. 104/92);
- DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:
- alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (per i quali la L. 170/10
specifica le strategie di intervento);
- alunni con deficit del linguaggio, dell’attenzione e dell’iperattività, ritardo mentale lieve. Tali problematiche non vengono o possono non venir
certificate ai sensi della L. 104/92 e quindi danno diritto all’insegnante di sostegno;
- alunni affetti da ADHD non certificati, perché di minore entità.
- SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO CULTURALE
Quindi accanto al 2-3% di alunni disabili certificati, c’è un 15 -20% di alunni
che presentano vari tipi di bisogni educativi speciali. Inoltre va rilevata la presenza crescente di alunni stranieri .
La Direttiva estende, pertanto, a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi
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enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle
certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle
scuole primarie, mediante l’utilizzo di schede di rilevazione elaborate dal GLI,
individuare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di:
- personalizzazione della didattica, - eventuali misure dispensative,
- eventuali strumenti compensativi.
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di
valutazione degli apprendimenti.
In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e
dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui
livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti
programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico strumentale”.
COME LA SCUOLA SI PONE DI FRONTE ALLA TEMATICA
Una scuola che vuole erogare un servizio di qualità, cioè efficace ed efficiente
in ogni suo elemento, e quindi orientato a soddisfare i bisogni dell’utenza, non
può non promuovere sia al suo interno che all’esterno una cultura tesa
all’inclusione al fine di:
- Ridurre l’insuccesso scolastico
- Arginare la dispersione - Favorire una cultura di accoglienza degli immigrati e degli
stranieri - Prevenire e arginare il disagio
- Favorire la crescita e lo sviluppo professionale del personale docente e non docente
- Favorire la partecipazione delle famiglie al processo di apprendimento
- Attivare azioni per la promozione culturale del territorio - Verificare la qualità della formazione dei docenti
- Verificare la qualità del servizio scolastico
In tal senso la scuola deve divenire una risorsa per tutti i membri della
comunità all’interno della quale si instaura così un circolo virtuoso, un
feedback positivo teso alla formazione, alla crescita e al miglioramenti
continui.
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Il nostro Istituto, per altro, ha da tempo adottato il termine “Inclusione”,
come si rileva dalla denominazione “Tutti inclusi”, scelta per il Progetto
Integrazione – Svantaggio e Multicultura, inserito nel POF.
Va appena ricordato che per la Scuola, significativa è stata l’esperienza
triennale del Piano Nazionale di Formazione e Ricerca, promosso dal
Ministero della Pubblica Istruzione, che attraverso la realizzazione del
Progetto I CARE, con sistematiche azioni e attività di formazione dei
docenti, ha mirato a promuovere l’integrazione e l’inclusione.
Quindi, già prima della normativa attuale, la nostra Scuola , attraverso
l’analisi critica delle esperienze realizzate e l’autoanalisi, ha esplorato e
documentato l’idea di una scuola capace di integrare e di diventare
inclusiva, evidenziando punti di debolezza e azioni migliorative possibili.
Dall’autoanalisi è emerso che la Scuola inclusiva agisce sulle relazioni, sulla didattica, sull’organizzazione, sulla valutazione, favorendo la
crescita: - nelle relazioni
- nell’apprendimento
- nell’autonomia - nella scuola come comunità educante
La Scuola, raccogliendo l’eredità di I CARE, ritiene di poter fare riferimento
alle prassi, alle modalità e agli strumenti che ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta all’interno di tale progetto, di seguito
riportate:
MODALITA’ DI INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE DEI
SAPERI MESSE A PUNTO DALLA SCUOLA I percorsi di individualizzazione e di personalizzazione degli apprendimenti
vengono promossi: - Curando gli aspetti affettivo relazionali (autonomia, socialità)
- Utilizzando pratiche didattiche integranti - Adattando l’insegnamento alle caratteristiche individuali degli studenti in
vista del raggiungimento di obiettivi ritenuti irrinunciabili - Riformulando per tutta la classe la trasmissione delle conoscenze in
modo da renderle accessibili ed efficaci - Utilizzando una vasta gamma di approcci e un’ampia varietà di attività
individuali e di gruppo - Curando la fase di attivazione dei saperi già posseduti
- Attivando momenti di recupero individuale - Esplicitando agli alunni lo scopo dell’attività proposta e dei risultati
attesi
- Usando in classe diverse modalità di differenziazione e di individualizzazione
- Rispettando i tempi e i ritmi di apprendimento degli alunni - Permettendo la scelta di opzioni da parte degli alunni (rispetto alle
attività, ai tempi, all’uso dei mediatori,…)
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- Permettendo un approccio didattico rispettoso dei diversi stili cognitivi - Suddividendo il percorso di insegnamento in sequenze
- Promuovendo l’apprendimento per scoperta - Utilizzando la mediazione tra pari
- Valorizzando in classe le potenzialità dell’alunno - Creando situazioni formative in cui tutti possono dare il loro contributo (
circle time, brainstorming,..) - Condividendo i criteri valutativi con tutti i docenti, i genitori, gli allievi
- Promuovendo strategie autovalutative e di valutazione tra pari - Favorendo la riflessione metacognitiva
- Predisponendo attività di problem solving - Predisponendo verifiche personalizzate;
- Adattando l’insegnamento alle caratteristiche individuali degli
alunni - Utilizzando l’aiuto didattico, la facilitazione e la semplificazione
in vista del raggiungimento di obiettivi ritenuti irrinunciabili - Utilizzando diverse modalità di differenziazione e di individualizzazione
ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO E DELLA DIDATTICA
La scuola cerca di rendere più inclusivo il contesto: - Costruendo un clima positivo e motivante
- Articolando la classe in gruppi di apprendimento - Utilizzando l’ apprendimento cooperativo
- Utilizzando il tutoring - Suddividendo il tempo in tempi per tutti e tempi per il lavoro
diversificato
- Mettendo a disposizione percorsi opzionali che possono essere svolti in
autonomia
- Progettando angoli per esercitazioni individuali e/o di gruppo
- Distribuendo i carichi cognitivi nell’arco della giornata scolastica
- Organizzando gli arredi in modo da favorire le relazioni tra le persone
- Prevedendo l’uso di ambienti attrezzati per attività specifiche (biblioteca, palestra, laboratorio,…)
- Organizzando i tempi di compresenza in relazione alle attività proposte
- Alternando attività individuali ad attività di gruppo/di coppia - Inserendo elementi di flessibilità organizzativa ( tempi, orari, pause,
attività…) - Utilizzando il territorio come contesto di apprendimento
- Predisponendo diversi livelli di strutturazione delle proposte didattiche in relazione all’autonomia degli alunni
- Utilizzando la didattica laboratoriale.
ESPERIENZE RIFERITE ALL’ USO DELLE TECNOLOGIE :
Da tempo vengono utilizzate dalle classi: - LIM
- Aula informatica
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- Tecnologie informatiche e i software per le difficoltà di apprendimento Si riportano esperienze quali:
- Certificazione Informatica - Giornalino della scuola
- Videoconferenze.
OFFERTA FORMATIVA RIFERITA ALL’INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITA’:
- Procedure per l’accoglienza di alinni disabili
- Procedure per il passaggio delle informazioni ai docenti delle classi successive
- Criteri per l’assegnazione alla classe dell’alunno disabile - Criteri per l’assegnazione dell’ins.te di sostegno alla classe
- Continuità di insegnamento - Permanenza per un ulteriore anno nella scuola dell’infanzia
- Progettazione personalizzata e valutazione collegiale - Presenza assistente qualificato
- Presenza di funzione strumentale per l’integrazione - Incontri con terapiste
- Progetti integrazione allargati alla classe - Progetto di continuità
- Progetto Multicultura.
AZIONI DEL GLH:
Sono operativi i Gruppi H di sezione e classe I gruppi GLH si incontrano regolarmente secondo un calendario stabilito.
I Gruppi GLH rivestono un ruolo sul piano decisionale educativo, organizzativo, promozionale e di verifica.
ESPERIENZE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE: - Il piano di formazione calibra la formazione e le azioni di supporto sui
bisogni formativi degli alunni / degli insegnanti, a volte delle famiglie (la Scuola annovera un’esperienza di Parent Training per l’autismo);
- Da diversi anni è attivo nel territorio il Corso Teorico Pratico sui problemi
del comportamento con consulenza gratuita per alunni, genitori e docenti;
- Nella nostra Scuola è attivo da qualche anno il “Progett0 Adolescenza” del
Lions Quest, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come percorso di prevenzione primaria delle devianze giovanili;
- Nel recente passato molti docenti curricolari si sono impegnati nella
Formazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento.
La scuola: - si avvale di risorse interne
- privilegia l’idea di una formazione “speciale” per tutti. La scuola non utilizza il Modello ICF.
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ESPERIENZE DI RETE:
La Scuola nel tempo ha costruito Reti di supporto all’inclusione per la formazione e lo scambio di esperienze:
- Rete Teatiamo - Rete Pegaso
- Per non saltare nel buio Nel territorio supportano l’inclusione anche i Centri Sportivi, la Ludoteca,
le Associazioni professionali, l’Ufficio Pubblica Istruzione, l’Università degli
Studi di Chieti , l’Unità Multidisciplinare ASL. , i Centri di Riabilitazione, l’ Azienda Farmaceutica Speciale, il Centro Famiglia, Chieti solidale.
STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE PRESENTI NELLE SCUOLE:
La scuola documenta i percorsi di integrazione, predisponendo la documentazione relativa:
- PEI, PDF, Verifiche, Verbali Gruppi H, Relazioni finali Per gli alunni DSA redige il Piano Didattico Personalizzato, in collaborazione
con la famiglia e il personale specializzato.
Inoltre predispone la documentazione relativa alle esperienze realizzate: - Scheda: “ Documentare le esperienze”
- Scheda: Monitoraggio Progetti svolti - Questionari per la verifica finale e l’autovalutazione
REGOLE PROFESSIONALI / SUPPORTO ALLA PERSONA / GESTIONE
DELLE RISORSE: - Presenza di Funzione Strumentale per l’Integrazione (fino
all’a.s.2013/2014) - Procedure di accoglienza insegnanti, alunni, famiglie
- Continuità fra i diversi ordini di scuole - Codice deontologico per docenti
- Regolamento d’istituto – Patto regolativo con le famiglie - Coordinamento insegnanti di sostegno
- Utilizzo della risorsa sostegno per la facilitazione
dell’osservazione e della rilevazione delle problematiche - Supporto dei collaboratori scolastici
- Utilizzo del servizio di assistenza qualificata.
ESPERIENZE DI PROGETTUALITA’ COLLEGIALE: - Costruzione del curricolo verticale per aree disciplinari
- Presenza dell’insegnante di sostegno nelle interclassi - Presenza dell’insegnante di sostegno dei diversi gruppi di lavoro
- Coordinamento insegnanti di sostegno - Valutazione collegiale.
COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA /FORMAZIONE /ASSOCIAZIONISMO/ VALUTAZIONE:
- Le famiglie sono sollecitate a partecipare a tutti gli incontri - Le famiglie sono coinvolte nell’organizzazione di eventi scolastici
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- Percorsi di formazione genitori ( Parent Training) - Percorsi laboratoriali per alunni e genitori
- Partecipazione ai GLH - Frequenti contatti e scambio di informazioni.
COSA FA LA SCUOLA PER L’ORIENTAMENTO / LE PARI OPPORTUNITA’:
- Scuole Aperte - Attività pomeridiane per gli alunni finalizzate all’individuazione
dei propri interessi ed attitudini
- Attività pomeridiane di supporto e guida nello studio (Progetto Ulisse – Scuola Secondaria di 1° grado)
- Permanenza nella scuola dell’infanzia di un ulteriore anno - Progetto Continuità: incontri con docenti del successivo grado di
scolarizzazione. - Attività laboratoriali con i futuri alunni.
-
PROGETTO DI VITA
- Attività per la promozione dell’autonomia personale sociale ed operativa
- Attività per la costruzione dell’identità personale. -
PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO
- Considerazione qualitativa e quantitativa delle problematiche emergenti nelle classi
- Sensibilizzazione delle famiglie sulle problematiche - Attivazione di procedure di consulenza e/segnalazione ai servizi
ASL - Realizzazione di interventi mirati con utilizzo della risorsa
“sostegno alla classe” - Somministrazione e rilevazione dati Questionario IPDA ultimo
anno della scuola dell’infanzia - Eventuale somministrazione Test School Readness- alunni 4- 5
anni scuola infanzia - Screening sulle abilità di lettura ( rapidità e correttezza) ,
comprensione e scrittura: somministrazione prove MT classi 1^ 2^ 5^ di scuola primaria e 1^ scuola secondaria di 1à grado.
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ANALISI DEL CONTESTO
Al momento le rilevazioni segnalano anche nel nostro contesto un aumento
di presenze di alunni stranieri. Si evidenziano i seguenti dati numerici:
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: ((48+26) n°74
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 48
minorati vista 2
minorati udito 2
Psicofisici 44
2. disturbi evolutivi specifici 13
DSA con diagnosi 8
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Altro
5
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 13
Socio-economico 5
Linguistico-culturale 7
Disagio comportamentale/relazionale (mutismo) 1
Altro
Totali 74
Alunni n. 74 su 1.200
popolazione scolastica 6,1%
N° PEI redatti dai GLHO 48
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di
certificazione sanitaria 8
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione -
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sanitaria (In questa fase dell’a.s. la rilevazione è stata effettuata dai C.d.C. e dai team dei
cocenti; dovranno seguire gli incontri con le famiglie , per l’autorizzazione a procedere, e la
redazione dei PDP).
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate
in…
Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
Si
AEC Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti,
Metodologia ABA
Si
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
Si
Funzioni strumentali / coordinamento Si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA,
BES)
Si
Psicopedagogisti e affini esterni
Unità Multidisciplinare ASL
Si
Docenti tutor Si
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
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Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-
educativi a prevalente
tematica inclusiva
Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-
educativi a prevalente
tematica inclusiva
Si
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-
educativi a prevalente
tematica inclusiva
Si
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili Si
Progetti di inclusione /
laboratori integrati Si
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione
/formazione su
genitorialità e
psicopedagogia dell’età
evolutiva
Si
Coinvolgimento in Si
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progetti di inclusione
Coinvolgimento in attività
di promozione della
comunità educante
Si
Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma /
protocolli di intesa
formalizzati sulla
disabilità
Si
Accordi di programma /
protocolli di intesa
formalizzati su disagio e
simili
No
Procedure condivise di
intervento sulla disabilità Si
Procedure condivise di
intervento su disagio e
simili
Si
Progetti territoriali
integrati Si
Progetti integrati a livello
di singola scuola Si
Rapporti con CTS / CTI Si
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali
integrati No
Progetti integrati a livello
di singola scuola No
Progetti a livello di reti di
scuole Si
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie
educativo-didattiche /
gestione della classe
Si
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Didattica speciale e
progetti educativo-
didattici a prevalente
tematica inclusiva
Si
Didattica interculturale /
italiano L2
Si
Psicologia e
psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA,
ADHD, ecc.)
Si
Progetti di formazione su
specifiche disabilità
(autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…)
Si
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
inclusivo
X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi
inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno
della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno
della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione
di percorsi formativi inclusivi; X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per X
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la realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono
l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini
di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
X
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi
scolastici
Per l’attuazione di una concreta politica scolastica di inclusione si riscontrano i
seguenti punti di forza e criticità della Scuola:
PUNTI DI CRITICITA’
▪ Insufficiente numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con
Disabilità ;
▪ Assenza di ore di contemporaneità per attività di recupero e/o
potenziamento ;
▪ Insufficiente monte ore di assistenza qualificata;
▪ Scarse risorse finanziarie per corsi di L2 e mancanza di facilitatori
linguistici a fronte di un alto numero di alunni stranieri;
▪ Tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali per l’attivazione di
interventi di Sostegno integrativi;
▪ Assenza dello psicologo e /o psicopedagogista interni;
▪ Ridotte forme di assistenza e sussidio a favore delle famiglie con problemi
socio economici erogate dall’ente locale;
▪ Difficoltà per i docenti a desumere dalla documentazione degli alunni neo
iscritti informazioni sufficienti a prevedere eventuali BES, per l’a.s.
successivo;
▪ Resistenze delle famiglie;
▪ Procedure complesse per le famiglie da seguire per la segnalazione delle
problematiche relative ai figli;
▪ Lunghe liste di attesa per trattamenti riabilitativi presso i Centri .
▪ Difficoltà dell’Unità Multidisciplinare a garantire un maggior numero di GH;
▪ Classi numerose e problematiche;
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PUNTI DI FORZA
- Condivisione e diffusa cultura dell’integrazione : Il curricolo verticale
d’Istituto e tutti i Progetti contenuti nel POF del corrente a.s., di seguito
elencati, cercando di rispondere ai bisogni dell’utenza e alle caratteristiche
del territorio, perseguono obiettivi inclusivi:
- Progetto lettura,
- Progetto Accoglienza e Continuità,
- Progetto Tutti Inclusi,
- Istruzione domiciliare,
- Attività alternativa all’IRC,
- Italiano L2,
- Progetto Sicurezza,
- Progetti dal curricolo locale (di attività motoria, progetto LSCPI),
- Progetto FEI “Io, tu, noi” percorsi di educazione interculturale
- Progetti internazionali (E-twinning, Comenius),
- Progetto di Cittadinanza e Costituzione (Ambiente, Incontriamoci al museo,
Incontriamoci per …,
- Valorizzazione del patrimonio culturale,
- Media Education,
- Storia del 900,
- Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze
- Gruppo sportivo
- Attività di ampliamento dell’attività formativa
- Sperimentazioni : - Classi 2.0
- La classe Rovesciata
- Progetto Nazionale Samsung
Smart Future
- Reading Companion (Scuola
Infanzia)
- Presenza di funzioni strumentali;
- Collaborazione con gli Enti Locali, A.S.L, l’Università degli Studi di Chieti,
i Centri riabilitativi privati presenti sul territorio, il Centro famiglia, il
Nucleo tutela minori, Chieti solidale …
FINALITA’
Il presente PAI intende perseguire le seguenti finalità :
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- Erogare un servizio di qualità espresso in un articolato Piano dell’Offerta
Formativa, pensato in chiave inclusiva;
- Promuovere azioni per assicurare il miglioramento delle pratiche
organizzative, educative e didattiche legate all’inclusione;
- Promuovere la progettazione partecipata tra le diverse componenti della scuola;
- Promuovere e migliorare la cultura dell’inclusione.
DESTINATARI:
- Tutti i docenti
- Docenti che hanno nelle classi alunni con Bisogni Educativi Speciali
- Alunni
- Famiglie
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi
fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Nella logica della realizzazione di una scuola inclusiva sarà necessario il coinvolgimento e la responsabilità di tutti :
LA SCUOLA
- Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione, condivisa tra il personale scolastico (Piano Annuale per
l’Inclusione).
-Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per
l’inclusione ) , definendo ruoli di referenza interna ed esterna.
-Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto
educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali )
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Viene sistematicamente informato sulle situazioni problema, anche attraverso relazioni dei docenti
Convoca e presiede il GLI
Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione.
COORDINATORI nel c.a.s. sostituiscono LA FUNZIONE STRUMENTALE per l’nclusione
Collaborano con il Dirigente Scolastico , raccordano le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali…), predispongono il calendario dei GRUPPI h , rilevano i
bisogni di assistenza qualificata , attuano il monitoraggio di progetti, coordinano il gruppo ins.ti di sostegno, partecipano ai Gruppi H , rendicontano al Collegio
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docenti, predispongono la documentazione.
I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione
Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un
primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica,
definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Didattico Personalizzato (PDP) per
l’alunno.
LA FAMIGLIA:
Informa i docenti di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva
per portare il figlio da uno specialista, ove necessario. Prende contatti con l’Unità Multidisciplinare per una prima consulenza. Partecipa agli incontri con la scuola e
con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.
GLI Gruppo di Lavoro per l’Inclusione affianca l’esistente gruppo GLH per
l’Inclusione. I compiti propri del GLH d’Istituto si estendono pertanto, alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il GLI organizza
incontri periodici e se necessario utilizza modalità di lavoro per sottogruppi
Collabora alle iniziative educativo-didattiche e di inclusione della scuola. Predispone la modulistica. Realizza una griglia di rilevazione dei BES.
Fornisce supporto e consulenza alle insegnanti curricolari nella redazione del piano didattico personalizzato per gli alunni individuati come BES. Monitora le
pratiche inclusive della scuola. Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva.
Predispone la modulistica e tutte le procedure relative alla somministrazione delle prove MT – IPDA , finalizzate, attraverso un primo screening, alla rilevazione
precoce dei disturbi specifici di apprendimento. Rileva i bisogni formativi. Raccoglie la documentazione degli interventi posti in essere.
A fine anno scolastico (giugno) elabora il Piano Annuale per l’Inclusività riferito a
tutti gli alunni con BES, e verifica il livello e la qualità dell’inclusione nelle classi e
nella scuola.
ASL
Effettua l’accertamento, invia in Commissione per la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce consulenze e supporto alla scuola per individuare il percorso
da intraprendere anche in caso di assenza della collaborazione della famiglia.
IL SERVIZIO SOCIALE
Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti
dal territorio.
Il personale di servizio sociale partecipa agli incontri della Scuola organizzati per i
diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e
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condivide il PEI o PDP.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti
Gli insegnanti sono gli artefici del cambiamento verso una didattica
maggiormente inclusiva. Occorre migliorare sia la formazione iniziale, sia quella in
servizio per innalzare la qualità dell’insegnamento apprendimento.
Nella logica del miglioramento e della diffusione della cultura dell’inclusione, la
nostra Scuola da sempre si è impegnata nell’attivazione di formazione su bisogni
specifici e sulle azioni di miglioramento (Progetto I CARE).
Nella fase attuale sarà ancora fondamentale realizzare corsi di formazione su
tematiche BES, ma in considerazione delle scarse risorse finanziarie, si possono
ipotizzare anche percorsi di autoformazione e percorsi on line su tematiche quali:
DSA
Sviluppo di competenze per riconoscere e gestire i BES
Personalizzazione delle relazioni e dell’insegnamento apprendimento
Gestione delle dinamiche del gruppo classe
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
La valutazione, considerata come valutazione dei processi e non solo come
valutazione della performance, va rapportata alle indicazioni espresse negli
specifici piani:
- Piano Educativo Individualizzato per gli alunni DVA
- Piano Didattico Personalizzato per gli alunni DSA
- Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con BES
che costituiscono i punti di riferimento per le attività educative e didattiche a
favore degli alunni ed esprimono e garantiscono i livelli essenziali di competenza
per le varie discipline, anche con possibilità di utilizzo degli strumenti
compensativi e dispensativi.
La valutazione inclusiva risponde alle seguenti caratteristiche:
- è formativa, considerando i processi di apprendimento oltre che le performance;
- è orientata all’ autovalutazione dell’alunno (per guidarlo verso la conquista
dell’apprendimento autonomo, di un approccio metacognitivo, della
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consapevolezza dei propri meccanismi di apprendimento);
- è orientata all’autovalutazione dell’insegnante e dell’Istituto (monitoraggio e
valutazione finale per individuare i punti di forza e di criticità del piano annuale per
l’inclusione).
La valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi prevede la somministrazione
dei questionari a docenti, alunni e famiglie per la rilevazione dell’indice di
gradimento delle attività e progetti proposti nell’ottica di adeguamenti e
miglioramenti possibili.
Le modalità di verifica e i criteri di valutazione condivisi, vengono esplicitati nei
Piani Didattici personalizzati .
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
All’interno della scuola, fra docenti, si prevede l’adozione di modalità di:
- Condivisione
- Corresponsabilità
- Flessibilità
nella individuazione e gestione delle diverse situazioni e nel raggiungimento di
traguardi prefissati attraverso:
- Lettura dei bisogni : osservazione partecipata messa in atto da ogni insegnante
fin dai primi giorni ;
- Raccolta di dati attraverso la compilazione di schede e griglie di rilevazione,
sociogramma e la narrazione della storia dell’alunno;
- Coordinamento tra docenti di classe per la rilevazione iniziale delle potenzialità e
definizione dei percorsi personalizzati ;
- Predisposizione e attuazione delle progettazioni personalizzate;
- Confronto sui casi all’interno del Gruppo di coordinamento e/o GLI ;
- Individuazione delle risorse interne e/ o richiesta di risorse aggiuntive;
- Definizione di ruoli , compiti ed orari;
- Verifica e valutazione.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Si continueranno ad attivare e si potenzieranno le collaborazioni esterne con il
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territorio: Unità Multidisciplinare ASL, Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di
Chieti, Università, Centri di Riabilitazione, Azienda Speciale Farmaceutica per il
servizio di Assistenza Qualificata, Nucleo tutela minori, Rete TeatiAMO, ludoteca,
Scuola in ospedale, scolarità precedente e successiva.
Si cercherà di sensibilizzare le famiglie verso specifici interventi riabilitativi
(logopedia, fisioterapia, psicomotricità).
Si attiveranno Progetti in Rete per la dispersione, prevenzione e riduzione del
disagio scolastico.
Si attiverà la collaborazione con il CTS di Lanciano che potrà supportare le Scuole
con interventi di consulenza e di formazione mirata.
Con il Centro di Riabilitazione San Stef.Ar Abruzzo si attiverà una formazione
specifica per i docenti, sulle tematiche dell’inclusione .
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
E’ necessaria una formazione aperta a tutti i genitori per divulgare la cultura
dell’inclusività, spiegare i cambiamenti che i BES produrranno.
Si prevedono, pertanto, durante l’anno scolastico:
- Colloqui individuali con la famiglie per informare in merito alle problematiche
rilevate;
- Colloqui individuali con la famiglie per condividere e sottoscrivere i Piani di
lavoro personalizzati;
- Sottoscrizione di un Patto Formativo per impegnare le parti ad ottenere il
massimo, nel rispetto delle differenze individuali;
- Rilevazione, attraverso questionari, dei bisogni espressi dalle famiglie e del
grado di soddisfacimento.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
La scuola realizza azioni di prevenzione anche attraverso la predisposizione di
strumenti di rilevazione per l’ identificazione precoce di possibili difficoltà:
- Attiva le risorse interne possibili per rispondere ai bisogni educativi speciali;
- Cerca di dare risposta alle criticità attraverso la richiesta di consulenza ad
esperti;
- Favorisce la permanenza per un ulteriore anno nella scuola dell’Infanzia;
- Sviluppa curricoli in verticale tenendo conto della pluralità dei soggetti che
intervengono nel processo di insegnamento/ apprendimento;
- Verifica e procede ad adeguamenti del curricolo alla situazione in atto.
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Attiva modalità di:
- Accoglienza (vedi POF)
- Lettura dei bisogni
- Attivazione delle risorse.
Da segnalare l’esperienza progettuale - laboratoriale altamente inclusiva
attivata nel corrente a.s., per una bambina ipovedente ed estesa a tutta la classe per l’apprendimento della scrittura braille.
OBIETTIVI
- Sviluppare le potenzialità della persona nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione sulla base della
rilevazione di specifici bisogni e necessità; - Sviluppare la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica
nella classe; - Utilizzare la Personalizzazione e l’Individualizzazione;
- Utilizzare flessibilità organizzativa e didattica;
- Predisporre un clima sereno e disteso in classe;
- Utilizzare diversi mediatori, la cooperazione, l’apprendimento tra pari, il tutoring, che favoriscono la costruzione della conoscenza nel rispetto di
tempi e stili di apprendimento di tutti; - Potenziare il Laboratorio come spazio del fare cognitivo, a partire
all’esperienza;
- Utilizzare attrezzature e ausili informatici, software e sussidi specifici.
ATTIVITÀ
attività adattata/ semplificata rispetto al compito comune (in classe)
attività differenziata con materiale predisposto (in classe)
affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi
parallele
attività di approfondimento / recupero individuale
tutoraggio tra pari (in classe o fuori)
lavori di gruppo tra pari in classe
attività di piccolo gruppo fuori dalla classe
affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio
attività individuale autonoma
attività alternativa, laboratori specifici.
CONTENUTI
comuni
alternativi
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ridotti
facilitati
differenziati
SPAZI
organizzazione dello spazio aula.
attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
spazi attrezzati
luoghi extrascuola
TEMPI
tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
MATERIALI/STRUMENTI
materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale
testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….
mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili
RISULTATI ATTESI*
comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo.
VERIFICHE
comuni
comuni graduate
adattate
differenziate sulla base del PEI e PDP
VALUTAZIONE
Nel processo di valutazione collegiale si terrà conto: - della situazione di partenza, evidenziando le potenzialità dell’alunno
- delle finalità e degli obiettivi da raggiungere - degli esiti degli interventi realizzati
La valutazione deve incentrarsi sui punti di forza dell’ allievo.
Oggetto di valutazione saranno anche i comportamenti osservabili che possono riguardare:
performance / prestazioni in ambito disciplinare
investimento personale / soddisfazione / benessere
lavoro in autonomia
compiti e studio a casa
partecipazione / relazioni a scuola
relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti
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Valorizzazione delle risorse esistenti
La scuola prevede di valorizzare le risorse esistenti tramite progetti didattico- educativi
a prevalente tematica inclusiva, anche attraverso la partecipazione ad iniziative di Rete .
Le risorse umane e le competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente potranno
essere meglio utilizzata ai fini dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’integrazione
di tutti i BES.
Il Dirigente Scolastico informato delle problematiche emergenti e dei relativi bisogni
dell’inclusione, individua, nell’ambito delle risorse umane e professionali disponibili, le
competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente per meglio utilizzarle, ai fini
dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’inclusione di tutti i BES.
Ugualmente saranno valorizzate le capacità e potenzialità peculiari di ciascun alunno.
Anche il Personale ATA (collaboratori scolastici) dovrà essere informato sulle varie
tipologie di bisogni degli alunni BES per pianificare eventuali azioni di intervento e
collaborazione in sinergia con le altre figure di riferimento coinvolte nell’inclusione.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
Collaborazione con Università , accoglienza e presenza di tirocinanti ,
collaborazione con Lion Quest per la formazione e realizzazione in itinere di
progetti di inclusione, supporto dei Centri Territoriali, dei GLI e CTS.
Nel corso dell’A.S. si concluderà il Progetto di Ricerca Azione “INCLUSIONE 2014” ,
attualmente in fase di realizzazione con la Rete 2000 - Camminiamo insieme verso
il futuro” e il coinvolgimento di un gran numero di docenti curriculari
La formazione e la ricerca azione, promosse nell’ambito delle iniziative per le
misure di accompagnamento per le indicazioni per il curricolo 2012, mirano a
sperimentare soluzioni metodologiche ed organizzative per migliorare l’inclusività
degli ambienti di apprendimento.
Nell’ambito del POF a.s. 2014/2015, sarà realizzato un laboratorio di teatro
psicoeducativo per il potenziamento della comunicazione in ampliamento
dell’offerta formativa ed in collaborazione con il “Piccolo Teatro dello Scalo” di
Chieti Scalo.
L’Istituto ha recepito le indicazioni provenienti dal Progetto speciale “SCUOLE
SICURE E INCLUSIVE” e si sta attivando per nuove forme di apertura al territorio
nel periodo pomeridiano ed estivo, in continuità con quanto già sperimentato per
es. con il “City camp”, campo estivo per l’apprendimento e potenziamento della
lingua inglese . Inoltre ha presentato la candidatura per l’accesso al PON FSE
“Scuole aperte e inclusive” della Regione Abruzzo per organizzare attività
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laboratoriali di teatro , musica, arte e tecnologia finalizzato a promuovere
l’inclusione attraverso l’utilizzo di linguaggi espressivi diversificati e l’apertura
delle scuole al territorio in orari extrascolastici.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo.
- Il passaggio da un grado scolastico all'altro è per gli alunni un momento
importante e delicato, che comporta la necessità di numerose attenzioni da
parte dei docenti.
La Scuola attiva in tal senso diverse iniziative di raccordo, con al centro
la continuità verticale ed il confronto tra i docenti dei diversi gradi,
nella formazione delle classi, nel passaggio delle informazioni o nelle misure
di attenzione educative necessarie per i singoli allievi.
Nel corrente a.s. si sta sperimentando per un’alunna disabile
l’ambientamento nella nuova istituzione scolastica e il passaggio a nuove
figure di riferimento con supporto da parte dell’insegnante di sostegno che
l’ha seguita nel precedente ordine di scuola ;
- Sarà utile continuare ad utilizzare i dati del Questionario IPDA e delle schede
School Readness 5, tenendone conto nella formazione delle classi prime per evitare concentrazioni di situazioni critiche e razionalizzare le risorse
professionali.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 14 ottobre 2014
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 20 ottobre 2014.
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti
Comunicazione, ecc.)