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PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
Approvato dal Consiglio di Amministrazione il 27 febbraio 2014
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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Introduzione .................................................................................................................................................................... 3 1. Sintesi degli obiettivi fissati per il triennio 2014-‐2016: Il processo di programmazione ..... 4 2. Gli obiettivi di efficienza 2014-‐1016 .......................................................................................................... 11 2.1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione efficiente ....................................................................................................................... 11 2.2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione ......................... 14 2.3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore e del tecnologo ................................. 16 2.4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente ......................................................................... 19 2.5. Valorizzazione della ricerca ............................................................................................. 22 2.6. La riorganizzazione ........................................................................................................... 25
3. La gestione delle risorse umane e razionalizzazione della spesa .................................................. 27 3.1. La gestione del patrimonio immobiliare ......................................................................... 27 3.2. Il quadro delle risorse finanziarie .................................................................................... 34 3.2. Le risorse umane per la realizzazione delle attività ....................................................... 40
3.2.1. La dotazione organica ............................................................................................. 40 3.2.2. Completamento dell’utilizzo dei budget assunzionali 2010 -‐2011 ...................... 46 3.2.3. Programmazione triennale del fabbisogno di personale 2012 – 2016 ............... 46 3.2.4. Dematerializzazione ................................................................................................ 63 3.2.5. Formazione del personale ...................................................................................... 68 3.2.6. Le politiche di pari opportunità: Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) ............... 71
4. Gli obiettivi scientifici ........................................................................................................................................ 73 4.1. Scienze del sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente ................................................. 73 4.2. Scienze Bio-‐Agroalimentari .............................................................................................. 79 4.3. Scienze Biomediche .......................................................................................................... 89 4.4. Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali .................................................................. 94 4.5. Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia ................................................................... 102 4.6. Ingegneria -‐ ICT e tecnologia per l'Energia e Trasporti ............................................... 109 4.7. Scienze Umane e sociali -‐ Patrimonio Culturale ........................................................... 118
Appendici A -‐ Le Aree Tematiche Dipartimentali B -‐ I Progetti Bandiera e di Interesse C -‐ Infrastrutture di interesse europeo D -‐ Le Collaborazioni Internazionali E -‐ Le partecipazioni Societarie F – Le attività di terza missione G – La Dotazione Organica e il Piano di Fabbisogno del Personale
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Introduzione
Il Piano Triennale di Attività 2014-‐2016 costituisce il documento di programmazione a breve medio
termine attraverso la definizione degli obiettivi strategici dell’Ente per il triennio in oggetto, sia dal
punto di vista gestionale sia dal punto di vista scientifico.
Tali obiettivi strategici sono in linea con le finalità strategiche a lungo termine e con le politiche di
ricerca nazionali ed internazionali. In questo contesto, ovviamente, non si può prescindere dagli
indirizzi contenuti nel PNR, ancora in fase di definizione e in H2020 al fine di porre il CNR e il sistema
di ricerca nazionale in una posizione competitiva a livello europeo ed internazionale.
Il punto di partenza per la definizione della programmazione dell’Ente consiste nella coerenza con
quanto declinato nel Documento di Visione Strategica, che definisce le seguenti direttrici da perseguire
nel medio-‐lungo termine:
• Potenziare e valorizzare la ricerca scientifica;
• Ampliare, irrobustire, qualificare la comunità di ricercatori;
• Concorrere alla realizzazione di un sistema italiano della ricerca scientifica;
• Operare per lo sviluppo e la crescita del Paese.
In linea con questi scopi generali, il CNR ha intrapreso già nel 2013 importanti iniziative gestionali, che
vedranno il loro proseguimento nell’aggiornamento degli obiettivi strategici per il prossimo triennio.
Durante lo scorso anno, e in una ottica di revisione dei processi e di ottimizzazione della efficienza
amministrativa e razionalizzazione della spesa, la gestione dell’Ente si è focalizzata sul raggiungimento
di obiettivi strategici specifici, finalizzati a seguire da una parte un panorama della ricerca che si
muove con velocità e dall’altra a fronteggiare le contingenze socio-‐economiche che l’Europa in
generale e l’Italia in particolare stanno ancora attraversando.
Gli obiettivi posti si sostanziano in risultati di gestione ottenuti dall’Ente nel suo complesso attraverso
la messa a sistema delle competenze della Rete Scientifica e dell’Amministrazione.
All’interno di queste finalità strategiche si delineano gli obiettivi strategici del triennio, da cui
discenderanno obiettivi operativi di competenza sia della Rete Scientifica (Obiettivi scientifici), sia
dell’Amministrazione Centrale (obiettivi di efficienza).
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1. Sintesi degli obiettivi fissati per il triennio 2014-‐2016: Il processo di programmazione
Il sistema degli obiettivi di efficienza si basa su un processo integrato di miglior funzionamento
interno, da raggiungere attraverso una razionalizzazione e un aumento dell’efficienza delle attività
gestite e promosse, accompagnato a una rafforzata capacità di relazioni esterne, sia verso la realtà
scientifica, economica e sociale nazionale, sia nelle reti e nelle relazioni internazionali.
Con l’avvio del nuovo Programma Quadro europeo e con la definizione dell’impianto del nuovo PNR
nazionale, peraltro programmato sulla stessa scadenza temporale di quello europeo, molti punti fermi
e building blocks sono definiti in un contesto più ampio. Cionondimeno spetta all’ente, per la sua
natura, dimensione e collocazione istituzionale, rendere tali indicazioni coerenti con la propria
autonoma programmazione. A solo titolo di esempio tre attività delineate nel nuovo PNR, quali la
riaffermata professionalità dei ricercatori, il lancio di grandi progetti nazionali e il trasferimento da
realizzare anche attraverso la mobilità, vedono l’Ente in una posizione privilegiata in quanto soggetto
deputato, allo stesso tempo, a progettare, promuovere e a eseguire azioni in coerenza con questi
obiettivi.
Il processo di programmazione che sottende al presente Piano Triennale ha come punto di partenza,
come già detto in precedenza il Documento di Visione Strategica (DSV) e le sue quattro direttrici
principali. Gli obiettivi di efficienza del triennio, che verranno esposti a seguire, presentano una
corrispondenza, non univoca, rispetto alle quattro direttrici DSV. Gli obiettivi di efficienza per il
triennio sono stati declinati in modo tale da farne discendere delle azioni concrete e realizzabili e per
le quale si fornisce in questo piano un focus per l’anno in corso con la prospettiva al medio termine.
Risulta ovvio pensare che gli obiettivi di efficienza, per quanto in parte legati alle attività della
Amministrazione, debbano essere condivisi e abbiano ricadute anche sulla rete scientifica, che invece
declina le sue attività secondo i Progetti scientifici di Dipartimento. Il processo di programmazione per
obiettivi appena descritto è rappresentato nelle figure a seguire
Per quanto riguarda le priorità strategiche di carattere scientifico, l’Ente si propone nel 2014 di
favorire l’interazione intra-‐dipartimentale promuovendo appositi progetti interdipartimentali che
promuovano l’interdisciplinarietà delle attività di ricerca dell’Ente, in linea con quanto sta avvenendo
nel panorama internazionale della ricerca. L’interazione trasversale fra le diverse competenze presenti
nell’Ente non potrà che favorire le eccellenze e aumentare la competitività del CNR.
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Prima iniziativa di questa natura è il Progetto interdipartimentale di cui è capofila il Dipartimento di
Scienze Bio-‐Agroalimentari dedicato all’Esposizione Universale 2015 di Milano.
L’attività del CNR per EXPO 2015 si configura come l’opportunità di poter comunicare a una platea
internazionale i principali risultati della ricerca e dell’innovazione nei settori di interesse della
manifestazione. La partecipazione dell’Ente all’esposizione è anche una opportunità per mostrare
l’integrazione della rete scientifica del CNR con il sistema pubblico e privato della ricerca italiana e
internazionale. In altre parole, il CNR partecipa a EXPO mostrando al pubblico i risultati e le frontiere
dell’innovazione sul tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, e posizionandosi sul piano nazionale
e internazionale come piattaforma e supporto all’intero sistema italiano della ricerca.
I Paesi che hanno aderito a EXPO attendono dalla manifestazione alcuni risultati strategici nel settore
agroalimentare per sé, e in quanto elemento portante di altri settori, tra cui di estrema importanza
sono l’economia, la salute e l’ambiente:
• riconoscere il ruolo dell’Italia come punto di riferimento per le politiche agricole e
dell’alimentazione;
• riconoscere e caratterizzare l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare;
• cogliere nell’impegno italiano sulla qualità e la sicurezza alimentare la vera sfida per gli anni futuri;
• trasformare l’incontro di uomini, imprese, idee e soluzioni che saranno presenti ad EXPO in una
visione più ampia dei problemi e dei rapporti tra l’uomo e il pianeta.
La creazione di un progetto interdipartimentale dedicato all’Esposizione Universale di Milano deve
mettere al centro questi obiettivi strategici, indicando come il CNR si proponga di coordinare le
relative iniziative scientifiche e di comunicazione, nel periodo immediatamente precedente EXPO,
durante la manifestazione, e sino alla creazione di progetti e nuovi strumenti di lavoro per gli anni
futuri.
Il processo di programmazione 2014-‐2016
Potenziare*e*valorizzare*la*ricerca*
scienti/ica
Ampliare,*irrobustire,*quali/icare*la*comunità*
di*ricercatori
Concorrere*alla*realizzazione*di*un*sistema*italiano*della*ricerca*scienti/ica
Operare*per*lo*sviluppo*e*la*crescita*del*Paese
Programmazione*per*obiettivi
Dematerializzazione/Innovazione
Empowerment*del*ricercatore*
L'internazionalizC*zazione
Valorizzazione*della*ricerca
DVS
Obiettivi di
efficienza2014-2016
Azioni2014
Scienze*del*Sistema*Terra*e*Tecnologie*per*
l’Ambiente
Ingegneria,*ICT*e*Tecnologie*per*l’Energia*
e*i*Trasporti
Scienze*BioCAgroalimentari
Scienze*Biomediche
Scienze*Chimiche*e*Tecnologie*dei*Materiali
Scienze*Fisiche*e*Tecnologie*della*
Materia
Scienze*Umane*e*Sociali,*Patrimonio*
Culturale
I DIP
ARTI
MEN
TI S
CIEN
TIFI
CI
OBI
ETTI
VI
SCIE
NTIF
ICI
Contabilità*analitica*e*controllo*di*gestione
Revisione*del*processo*di*program5*mazione
Digitalizzazione*dei*provvedimenti*
della*DGReclutamento*eccellenze
Figura*del*Ricercatoreemerito
Rafforzamento*rappresentanza*CNR*a*Bruxelles
Supporto*centrale*a*
partecipazione*H2020
Marketing*dei*diritti*di*proprietà*intellettuale
Potenziamento*Struttura*per*la*Valorizzazione*della*Ricerca
Razionalizzazione*della*spesa
Revisone*piano*locazioni
...
Riforma*di*Statuto*e*
Regolamenti
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Gli obiettivi Scientifici: le aree tematiche dipartimentali
Scienze'del'Sistema'Terra'e'Tecnologie'per'
l’Ambiente
Ingegneria,'ICT'e'Tecnologie'per'l’Energia'e'
i'Trasporti
Scienze'Bio;Agroalimentari Scienze'Biomediche
• Cambiamenti)globali:)impatti)e)mitigazione
• Gestione)sostenibile)ed)ef4iciente)delle)risorse)e)degli)ecosistemi
• Rischi)ambientali,)naturali)ed)antropici)
• Osservazione)della)terra• Tecnologie)e)processi)per)
l’ambiente• Progetto)
interdipartimentale)ambiente)e)salute,)pias
• Interoperabilità)dati)
• Energia• Fusione)Termonucleare)
Controllata• Trasporti• ICT• Sistemi)di)Produzione• Costruzioni• Sensoristica• Nuovi)Materiali• Aerospazio• Matematica)Applicata
• Genomica• Agricoltura)Sostenibile• Food• Progetto)Interdipartimentale)
EXPO)2015
• Malattie)Cardiopolmonari• Neuroscienze:)basi)molecolari)ed)applicazioni)cliniche• Oncologia:)meccanismi)e)tecnologie)applicate• Immunologia)e)infettivologia• Medicina)molecolare• InnovazioneMintegrazione)tecnologica)in)medicina• Epidemiologia)e)ricerca)sui)servizi)sanitari• Funzione,)regolazione)ed)evoluzione)dei)genomi)eucariotici• Struttura,)funzione)e)progettazione)di)proteine,)acidi)nucleici)e)loro)complessi)sopramolecolari• Meccanismi)molecolari)e)segnali)nel)controllo)di)proliferazione,)differenziamento)e)morte)cellulare• Modelli)animali)per)lo)studio)di)processi)4isioMpatologici)e)del)comportamento• Meccanismi)di)adattamento)e)stress)e)biodiversità• Bioinformatica)e)biologia)computazionale
Scienze'Chimiche'e'Tecnologie'dei'Materiali
Scienze'Fisiche'e'Tecnologie'della'
Materia
Scienze'Umane'e'Sociali,'Patrimonio'
Culturale
• Progettazione+di+nuove+molecole+con+speci4iche+proprietà+biochimiche
• Sistemi+polimerici+nanostrutturati,+multicomponente+e+membrane+per+applicazioni+funzionali+e+strutturali
• Prodotti+e+processi+innovativi+per+una+chimica+sostenibile
• Sistemi+nanorganizzati+con+proprietà+elettroniche,+fotoniche+e+magnetiche
• Progettazione+molecolare+di+nano+sistemi+organizzati+
• Tecnologie+abilitanti+nel+drug+discovery;+sviluppo+ed+applicazione+delle+tecnologie+sperimentali+molecolari+per+biomarker,+drug+e+target+discovery.+
• Modelling+predittivo+delle+funzionalità+in+sistemi+nanostrutturati+di+interesse+biologico+e+tecnologico.+
• Sensori+e+dispositivi• Scienze+e+tecnologie+quantistiche• Materiali+innovativi• Sistemi+e+materiali+complessi,+materia+
sof4ice,+bio4isica+e+reti• Sistemi+laser+e+dispositivi+fotonici• Progettazione,+realizzazione+di+
strumentazione+e+sviluppo+di+nuove+metodologie
• Plasmi
• Storia+delle+idee+e+della+terminologia+4iloso4icoBscienti4ica• Lingua+italiana:+modelli,+archivi+testuali+e+lessicali• Innovazione+nell’apprendimento• Culture+euromediterranee• Innovazione+e+competitività+nell’economia+italiana• Diritto,+innovazione+tecnologica+e+cultura+giuridica• Cooperazione+internazionale,+integrazione+regionale,+federalismo+e+autonomie• Società,+scienza,+cultura,+globalizzazione• Migrazioni• Il+territorio+e+gli+insediamenti+in+Europa+e+nel+Mediterraneo• Il+manufatto+come+testimonianza+storica+e+materiale+del+patrimonio+culturale• Diagnosi,+intervento+e+conservazione+del+patrimonio+culturale• Formazione+e+creazione+del+bisogno+di+patrimonio+culturale• Fruizione+e+valorizzazione+del+patrimonio+culturale• Paesaggio+culturale
In merito agli obiettivi scientifici strategici elaborati dai Dipartimenti si rimanda ai paragrafi
descrittivi dei Dipartimenti dell’Ente. In breve questi si possono sintetizzare come segue.
Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente: in un’ottica di
rafforzamento delle attività programmatiche già in essere e lo sviluppo di nuove progettualità, il
Dipartimento assumerà un ruolo guida nella macroarea di riferimento con la predisposizione e il
coordinamento scientifico di grandi progetti ambientali di respiro nazionale sulle tematiche relative al
cambiamento climatico, ai rischi e alla ricerca marino-‐marittima. Sono da sottolineare importanti
iniziative come il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e il coordinamento e la
gestione scientifica dell’infrastruttura Artica “Stazione Dirigibile Italia”, il Cluster Tecnologico
Nazionale Aerospazio, attività di ricerca marino-‐marittime, il progetto VIGOR sulle risorse
geotermiche nelle regioni della convergenza, etc. Da sottolineare importanti collaborazioni con il
mondo imprenditoriale e altri Enti pubblici.
Dipartimento di Scienze Bio-‐Agroalimentari: l’offerta scientifica del Dipartimento consente di
rispondere adeguatamente alla grande sfida globale di “raddoppiare le produzioni agroalimentari
dimezzando le risorse necessarie”.
Il DiSBA dovrà fornire contributi alla soluzione di problemi di rilevanza planetaria, quali l’aumento
delle produzioni agricole e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse limitati, in un mondo in cui fame e
mancanza di acqua costituiscono già adesso fattori di enorme importanza. Dal punto di vista della
“food science”, il DiSBA dovrà inoltre contribuire a individuare le condizioni e i processi tecnologici più
utili al miglioramento della qualità dei prodotti, al prolungamento della loro shelf-‐life e allo sviluppo di
nuove tipologie di prodotto a elevato valore aggiunto al fine di aumentare i fattori che determinano il
successo delle nostre produzioni, primi tra tutti la qualità, la tipicità e la sicurezza alimentare.
Dipartimento di Scienze Biomediche: Il DSB riunifica gli obiettivi, le metodologie e gli approcci più
tipici della medicina (di base ed applicata) con quelli caratteristici delle scienze biologiche che si
focalizzano sui meccanismi alla base dei fenomeni naturali, preferibilmente, ma non esclusivamente
attraverso un’analisi a livello molecolare. Le principali tematiche di ricerca su cui il Dipartimento si
fcalizzerà nel breve-‐ medio termine sono: Bioinformatica, Biochimica e Biologia Molecolare applicate
alle Scienze della Vita e alla Biomedicina; librerie molecolari, farmaci “intelligenti”; Imaging molecolare
e clinico; Microbioma umano e nuovi antibiotici; Nanomedicina e medicina rigenerativa
personalizzata; E-‐Health.
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Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali: Nel prossimo triennio è
fondamentale per il Dipartimento implementare le proprie conoscenze in modo da rafforzare la
competitività del sistema paese in tre settori basilari per lo sviluppo della Chimica e delle Tecnologie
dei Materiali: “Chimica Sostenibile, Materiali Avanzati e Tecnologie Abilitanti, Nanomedicina”. In
particolare la necessità di ridurre il “time to market” deve focalizzare le nostre attività di ricerca su
un Technology Readiness Level medio-‐alto in modo da potenziare le attività di dialogo con l’impresa
se non addirittura favorire la creazione di nuove imprese innovative.
Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia: il Dipartimento si propone come
Struttura di riferimento, a partire dalla scala nazionale, per lo sviluppo dei temi dell’Ottica, della Fisica
Atomica e Molecolare, della Materia Condensata, dei Biomateriali, dei Sistemi complessi, della Biofisica
e Materia Soffice e della Scienza dei Materiali, con particolare focalizzazione nello sviluppo di Materiali
avanzati e nella progettazione e costruzione di dispositivi, sensori e strumentazione.
Il Dipartimento opera soprattutto per la promozione di queste tematiche, che si sovrappongono alle
cosiddette Key Enabling Technologies (KETS) di Horizon 2020 su scala europea, favorendo
aggregazioni e sinergie con Istituzioni, Gruppi ed Aziende Internazionali, con la finalità di creare nuova
Progettualità Europea ed Internazionale e nuove Infrastrutture di Ricerca e di favorire un appropriato
e congruo utilizzo di quelle già esistenti
Dipartimento di Ingegneria -‐ ICT e tecnologia per l'Energia e Trasporti: l'attività di ricerca del
dipartimento si basa su un approccio interdisciplinare e olistico che include tutta la catena della
ricerca: dalla produzione di nuova conoscenza, allo sviluppo di nuovi processi e prodotti fino alla
valorizzazione della conoscenza con l'obiettivo di supportare la crescita socio-‐economica del Paese.
Pertanto, la programmazione del dipartimento DIITET si articola su tre linee: i) produzione di nuova
conoscenza, ovvero perseguire l’eccellenza nella scienza, mantenere la leadership industriale
europea e affrontare le sfide della società; ii) valorizzazione della conoscenza, processo che avviene
simultaneamente all’avanzamento delle conoscenze attraverso la collaborazione con l’imprenditoria
nazionale; e iii) supporto ai ministeri e alla pubblica amministrazione attraverso collaborazioni
strategiche .
Dipartimento di Scienze Umane e sociali -‐ Patrimonio Culturale: l’approccio interdisciplinare del
DSU ha ricadute operative a diversi livelli di scala (locale, regionale, nazionale e internazionale) a
vantaggio di differenti tipologie di stakeholder (utenti singoli, comunità, pubbliche organizzazioni, enti
pubblici e privati) e per diverse finalità (indagine scientifica, ricerca di informazioni, supporto alle
decisioni). L’obiettivo principale è coordinare una rete scientifica pensata e realizzata per la migliore
omogeneità di progetti effettivamente realizzabili sui fondi acquisiti e sostenibili nel medio periodo. La
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specializzazione tematica e la dislocazione geografica spingono gli Istituti a intrecciare rapporti
scientifici con entità di vario tipo, nazionali e internazionali. Nel triennio 2014-‐2016 si prevedono
aggregazioni consorziali della roadmap ESFRI, intergovernative e interuniversitarie con l’obiettivo
di dare corpo a un’ampia proposta italiana per i settori SSH/CH.
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2. Gli obiettivi di efficienza 2014-‐1016 Gli obiettivi strategici per il triennio 2014-‐2016 possono essere sintetizzati nei seguenti punti,
declinati nei paragrafi seguenti:
1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione
efficiente
2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione
3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore (o tecnologo)
4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente
5. La valorizzazione della ricerca.
2.1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione efficiente
Il primo obiettivo strategico, dal quale discende la formulazione dei seguenti, è quello di arrivare
strutturare le attività dell’Ente per macro-‐obiettivi strategici, declinati successivamente attraverso
un processo di concertazione tra vertici, amministrazione e Rete scientifica.
Rimanendo all’interno dei vincoli imposti dall’appartenenza alla Pubblica Amministrazione, il CNR,
in quanto maggiore Ente di ricerca italiano, deve rappresentare un punto avanzato in termini di
efficienza ed efficacia di processo. L’introduzione di processi di valutazione a tutto tondo è il punto
di partenza non solo per introdurre di miglioramento per la gestione di attività e processi, ma anche
per rappresentare una best practice nella PA.
Il primo passo per la definizione di una programmazione più razionale ed efficiente consisterà nella
approvazione dei nuovi Regolamenti, che definiranno compiti e processi relativi alla
programmazione delle attività.
Il CNR inoltre effettuerà una revisione del processo di programmazione, generando un “piano di
gestione per obiettivi”, finalizzato a un controllo di gestione delle risorse dell’Ente.
La prima sfida da affrontare sarà la gestione del transitorio, per il quale si prevede di coinvolgere
rete scientifica e amministrazione al fine di rendere organico e coerente il cambiamento.
Il nuovo processo di programmazione
Già in fase di costruzione del Bilancio di previsione 2014 la rete scientifica ha compiuto lo sforzo di
ripensare le attività, nonostante vengano ancora declinate secondo la struttura esistente, secondo
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una struttura che meglio rispecchi sia la organizzazione reale delle attività di ricerca sia con
prospettive strategiche atte a rendere gli Istituti CNR e le loro attività competitivi in vista dei nuovi
programmi e relativi strumenti di finanziamento nazionale ed europei. Il dialogo con
l’Amministrazione permetterà un fluido passaggio del sistema esistente verso un sistema di gestione
più razionale che non solo aiuterà un più efficiente svolgimento delle attività ma anche di garantire
quelle funzioni di controllo indispensabili ai vari livelli decisionali (Istituti, Dipartimenti,
Amministrazione) esistenti e non prescindibili.
Una programmazione per obiettivi infatti ha il vantaggio di poter monitorare lo stato di
avanzamento delle attività di ricerca sia dal punto di vista scientifico, anche attraverso la raccolta
sistematica dei dati relativi agli output di ricerca, sia dal punto di vista gestionale, permettendo un
monitoraggio periodico delle risorse economico-‐finanziarie e della allocazione delle risorse umane.
Finora il processo di programmazione ha avuto un unico momento di definizione. Successivamente
un continuo dialogo offline tra rete e amministrazione ha permesso di stabilire in corso di esercizio
necessità, criticità e opportunità delle strutture CNR. Sistematizzare e strutturare questo dialogo,
unitamente a un monitoraggio sistematico, rappresenta un importante passo per l’ottimizzazione
delle risorse e lo snellimento del processo gestionale. Questo obiettivo si ricollega fortemente al
porre l’innovazione degli strumenti informatici in una posizione prioritaria al fine di snellire le
pratiche amministrave e fornire un servizio efficiente ad uso di tutti gli attori coinvolti.
Logica di definizione dei nuovi Regolamenti
In particolare il nuovo Regolamento di amministrazione, finanza e contabilità dovrà, recependo le
disposizioni del D.Lgs. 31 maggio 2011, n. 91, statuire una nuova struttura del bilancio tale da
consentire una rappresentazione delle spese per missioni e programmi, dove le prime
rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici da perseguire ed i secondi gli aggregati
omogenei di attività volte a perseguire le finalità individuate. Al contrario delle missioni che sono
fissate dal MEF, i programmi, secondo le indicazioni dei decreti ministeriali emanati a corollario del
citato Decreto legislativo, sono individuabili a discrezione dell’Ente tenuto conto delle proprie
mission istituzionali. In tal senso l’orientamento, seguito in prima approssimazione già in sede di
formulazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2014, è stato di far coincidere tali programmi
con le aree disciplinari corrispondenti con i dipartimenti oltre che con l’Amministrazione Centrale
dell’Ente.
Oltre l’adozione di una nuova struttura di bilancio come sopra descritta, che induce naturalmente
alla programmazione delle attività per obiettivi, l’Ente si doterà altresì, sempre in ottemperanza ai
dettami del D.Lgs. 91/2011, di un sistema di indicatori di risultato misurabili e riferiti ai programmi
di bilancio che comporterà necessariamente l’impianto di un regolare e strutturato sistema di
controllo di gestione finalizzato alla misurazione ed al monitoraggio periodico degli obiettivi.
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Inoltre il nuovo Regolamento di organizzazione e funzionamento disciplinerà il processo di
pianificazione delle attività che coinvolgerà tutti i soggetti interessati (Dipartimenti, Istituti,
Amministrazione dell’Ente) finalizzato a definire e determinare dei micro-‐obiettivi, compatibili e
coerenti con i programmi del bilancio, e riferiti a centri di imputazione finanziaria ed economico-‐
patrimoniale più particolareggiati e ad una “filiera progettuale”, associata ai programmi,
semplificata rispetto a quella finora adottata ed articolata su solo due livelli di dettaglio.
In altri termini l’introduzione delle nuove Regole permetterà il ribaltamento dell’attuale processo di
programmazione in un “piano di gestione per obiettivi”, che permetterà di applicare modelli di
controllo di gestione anche attraverso l’introduzione della contabilità analitica, essenziale alla
misurazione degli obiettivi oltre che dell’efficienza ed efficacia dell’attività.
Definiti e regolamentati gli aspetti generali, la seconda fase sarà costituita operativamente dalla
individuazione puntuale delle missioni e dei programmi di bilancio nonché della individuazione sia
dei centri di imputazione e della “filiera progettuale” che degli indicatori di risultato; attività queste
che imporranno la partecipazione necessaria sia degli Organi di governo dell’Ente che dei
Dipartimenti in qualità di strutture deputate alla programmazione, al coordinamento ed alla
vigilanza dell’attività e produzione scientifica.
In tale fase si procederà infine all’adozione di un piano dei conti integrato finanziario ed economico-‐
patrimoniale, così come d’altronde imposto dal già citato D.Lgs. 91/2011, che costituisce un
presupposto della contabilità analitica e che a sua volta comporterà una profonda revisione del
sistema informativo-‐contabile in uso nell’Ente.
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2.2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione
La dematerializzazione e la semplificazione amministrativa sono adempimenti di Legge per tutte le
PA.
Questi processi rappresentano per il CNR obiettivi prioritari e costituiscono il nucleo centrale degli
interventi di modernizzazione dell’amministrazione, da attuare mediante l’adozione di strategie,
policy, standard, strumenti tecnici e tecnologici innovativi.
La semplificazione delle procedure amministrative e il conseguente miglioramento dell’interazione
tra l’amministrazione e l’utenza interna ed esterna al CNR rende possibile, tra l’altro, una più efficace
esposizione di output e outcome, accrescendo la visibilità dell’Ente e generando, in tal modo, valore
aggiunto.
Le linee di sviluppo saranno infatti improntate alla filosofia “Open-‐government”, tanto in termini di
trasparenza quanto di partecipazione diretta.
Per giungere a tali risultati si potenzieranno gli sforzi finalizzati all’automazione dei procedimenti
gestiti dal CNR, con lo scopo di rendere il sistema sempre più efficiente e pronto a raccogliere le sfide
del tempo. Le caratteristiche essenziali saranno: scalabilità, modularità, affidabilità e adeguati livelli di
servizio. Tali peculiarità e l’elevato grado di innovazione del sistema potrà favorire il CNR nella sua
missione di trasferire conoscenza scientifica e tecnologica al sistema paese.
Il nuovo assetto del sistema informativo potrà garantire:
• più efficace supporto all’azione amministrativa;
• migliore supporto alle decisioni per gli organi di governo dell’Ente;
• supporto strategico alla missione istituzionale di generare, preservare e trasmettere la
conoscenza prodotta dall’Ente;
• migliore integrazione tra i processi di governance, quelli amministrativo-‐gestionali e quelli
specifici delle attività di ricerca della rete scientifica CNR;
• una migliore visibilità istituzionale per effetto della compatibilità con analoghi sistemi
nazionali e internazionali.
Rispetto al grado di sviluppo del sistema, molte azioni sono state già intraprese e avranno maggiore
impulso nel prossimo triennio, soprattutto per quanto riguarda l’integrazione di sottosistemi e
componenti. L’obiettivo sarà quello di ottenere un sistema integrato dove, tra l’altro, sarà possibile
correlare azioni organizzative, spesa e risultati della ricerca.
In linea con la normativa vigente e con le indicazioni degli organismi nazionali ed europei
competenti in materia di digitalizzazione della PA e di trasparenza, il CNR ha avviato, attraverso il
progetto E-‐Government, una serie di iniziative di carattere organizzativo, tecnico e tecnologico che si
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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concretizzano in un quadro di interventi improntati ai principi fondamentali dell’Open Government
e rispondenti all’esigenza di realizzare un sistema informativo integrato, che consentirà di gestire
sotto controllo di configurazione i processi dell’Ente.
Inoltre, il CNR è impegnato nel progetto della “Science & technology digital library”, inserito tra le
iniziative dell’Agenda digitale italiana, che ha come obiettivo la realizzazione di una biblioteca
digitale aperta al sistema della R&S e alla società civile.
Il processo di riordino del CNR e il nuovo assetto organizzativo ha determinato una discontinuità che
dovrà essere gestita attraverso idonee misure attuative. Si rende necessario anzitutto ottimizzare i
processi funzionali dell’amministrazione mediante una loro efficace revisione. Tale revisione avrà
ricadute rilevanti sugli interventi mirati alla dematerializzazione dei procedimenti e alla gestione
documentale. Un ulteriore ambito di intervento riguarderà proprio la documentazione prodotta
dall’Ente nell’ambito delle proprie attività. L’uso di tecnologie abilitanti quali la firma digitale e la
posta certificata sta già incentivando l’utilizzo di un sistema automatizzato e integrato con il sistema di
protocollo informatico.
Sono state infine avviate realizzazioni sperimentali di sistemi per la gestione e la conservazione di
documenti amministrativi e di archivi aperti dei prodotti della ricerca. A tale scopo sono in fase di
sviluppo piattaforme in grado di gestire flussi di lavoro automatizzati e, al contempo, di semplificare i
procedimenti amministrativo-‐gestionali dell’Ente.
Le procedure di dematerializzazione dei processi amministrativi
In ambito CNR, al fine di semplificare i procedimenti amministrativi e renderli più efficienti, già dal
2007 è stata attivata l’applicazione denominata SIPER (Servizi In linea per il PERsonale). Al fine di
ottemperare alle previsioni in materia, implementando l’applicativo SIPER, si sta provvedendo
all’informatizzazione di diversi processi, alcuni dei quali già pienamente operativi ed altri in fase di
predisposizione, consentendo l’invio e la ricezione on-‐line anche di documenti a rilevanza giuridico-‐
amministrativa. Sono già disponibili numerosi servizi attraverso la piattaforma SIPER e molti altri
sono in fase di implementazione e potranno essere messi a disposizione del personale CNR entro il
2014. Ulteriori dettagli vengono forniti nei paragrafi dedicati al personale.
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2.3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore e del tecnologo
Il CNR ha sempre avuto fra le sue priorità la valorizzazione di tutte le professionalità di cui si avvale
e nel contempo, l’accrescimento della capacità competitiva nell’ambito della gestione della ricerca
pubblica. In questo contesto ora più che mai si rende necessario porre particolare attenzione alla
risorsa rappresentata dal personale ricercatore e tecnologo.
È fondamentale, ad esempio, porre attenzione a quelle che sono le prospettive di carriera di
ricercatori e tecnologi attraverso la programmazione di processi di crescita professionale, sempre
nell’inquadramento di procedure selettive.
La figura del tecnologo si dovrà arricchire di quelle professionalità che permettano all’Ente di
valorizzare al pieno i risultati della ricerca. Questo processo potrà concretizzarsi con la
strutturazione di programmi di formazione ad hoc che permettano di ottenere il massimo dagli
output delle attività svolte dai ricercatori.
Anche le procedure di reclutamento dovranno essere oggetto di procedure mirate, ricorrendo, ad
esempio a canali che garantiscono l’eccellenza, quali i vincitori di Grant ERC.
Altro punto di forza dovrà risiedere nel favorire la mobilità del ricercatore, che ha come ovvio
risultato non solo la creazione di network, fondamentali per attività di ricerca di qualità, ma
costituiscono una importante crescita professionale e l’instaurazione di collaborazioni importanti
per l’avanzamento della conoscenza.
Il patrimonio costituito dalle risorse umane deve essere preservato. A questo fine il CNR ha
intenzione di introdurre una nuova figura nel suo organico, ovvero il ricercatore emerito, dando vita
ad nuova comunità di saperi preziosa e insostituibile per l’Ente.
Valorizzare la ricerca è sempre meno un’azione separata, e sequenziale, rispetto alla generazione di
conoscenza o alla risposta diretta a una domanda o a una commessa di ricerca. Puntare al successo
nelle azioni di valorizzazione implica una visione unitaria e integrata dei processi che sono sottesi
all’intero ciclo produttivo della ricerca. Una visione che sia in grado di anticipare, già nella fase della
progettazione e programmazione, un’attenzione verso i possibili utilizzi e sia in grado di cogliere le
opportunità e affrontare e superare i potenziali ostacoli. Il cardine di tale azione poggia su una
professionalità dei ricercatori e tecnologi estesa a campi e competenze che non possono essere
demandati ad altri, se non per specifiche esigenze o conoscenze specialistiche. Il CNR deve essere in
grado di fare leva sulla vastità e distribuzione delle proprie competenze interne, e delle relazioni e
reti esterne, in coerenza con i moderni paradigmi del crowdsourcing e dell’open innovation, per
costruire un sistema in grado di guidare e accompagnare con flessibilità la valorizzazione e dare
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concretezza agli indirizzi statutari e regolamentari. I processi di valorizzazione, infatti poggiano su
tre pilastri che, partendo dalla capacità, e le modalità, di produzione di risultati scientifici e
tecnologici di interesse per gli utilizzatori, si avvalgono di strutture e competenze professionali per
realizzare le iniziative vere e proprie di trasferimento, che di norma non seguono percorsi standard
e sempre di più richiedono adattamenti a contesti e problemi specifici, curando in ogni caso il
ritorno sull’ente, sotto forma di benefici economici o di input per attività future.
Si sta progressivamente superando il tradizionale dualismo tra le carriere scientifiche vere e proprie
e le funzioni maggiormente vocate alla collaborazione e alla consulenza. Il CNR è nella posizione di
accrescere il patrimonio di competenze dei propri ricercatori, rafforzandone una diffusa capacità di
ricercatore/trasferitore con opportune azioni di formazione e con il supporto di specifiche
conoscenze incardinate su tecnologi, non a caso una figura che è stata recentemente introdotta dalla
riforma nelle università. La correlazione registrata tra eccellenza scientifica e capacità (e interesse)
a trasferire, accompagnata da modalità di mobilità e interscambio tra i diversi ambienti di ricerca,
costituisce una forte motivazione per puntare all’eccellenza nel reclutamento e al sostegno su
sviluppi di carriera basati sul merito e sul riconoscimento della pluralità delle funzioni svolte.
Questo va affiancato da un monitoraggio e una tracciabilità delle diverse attività, confrontato con le
risorse impiegate e con i contesti disciplinari, geografici ed economici in cui si opera, che siano
propedeutici a processi di valutazione che abbiano l’obiettivo sia di premiare il merito, sia di
sostenere e intervenire sulle realtà più problematiche al fine del miglioramento complessivo della
performance misurata sulle opportune scale temporali.
Investire sul capitale umano, ringiovanendo e qualificando ove possibile la struttura del personale,
non significa però rinunciare all’opportunità costituita da ricercatori altamente professionalizzati
che, giunti al termine della loro carriera, costituiscono una risorsa sia verso il sistema economico,
come nel caso di posizioni equivalenti a quelle dei business angel, sia all’interno dell’ente a supporto
della trasmissione delle conoscenze e della qualificazione dei gruppi di ricerca. Formalizzare in
maniera più stabile queste collaborazioni, istituendo la figura del ricercatore emerito, rappresenta
quindi un obiettivo per rendere più stabili e proficui i rapporti di collaborazione.
Le azioni previste da H2020 e dal nuovo PNR, ponendo al centro una nuova relazione tra ricerca e
innovazione e finalizzando quest’ultima alla realtà, alla competizione e al mercato, sono coerenti con
questo disegno e costituiscono un terreno condiviso e foriero di un contesto favorevole anche ai fini
del supporto economico alle iniziative dell’ente.
Le politiche di formazione del personale
La formazione, la crescita professionale e l’internazionalizzazione delle competenze del personale in
servizio sono ritenute dal CNR fondamentali ed essenziali nell’ambito della programmazione e
gestione delle risorse umane. L’Ente intende quindi proseguire nell’attuazione di percorsi formativi
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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che valorizzino tutte le professionalità di cui si avvale e nel contempo, accrescano la capacità
competitiva nell’ambito della gestione della ricerca pubblica.
I piani formativi elaborati annualmente mirano ad assicurare al personale in servizio strumenti e
supporti necessari all’avvio e al prosieguo dell’attività professionale in un’ottica di accrescimento delle
competenze amministrative, tecniche, scientifiche e per il trasferimento tecnologico, attraverso corsi
di contenuto generale, necessari al potenziamento e sviluppo delle specifiche competenze delle
strutture e percorsi specifici di accrescimento e sviluppo delle diverse professionalità presenti nelle
strutture dell’Ente. I piani tengono, inoltre, conto delle iniziative di formazione e sviluppo
professionale proposte dai Dipartimenti dell’Ente, come stabilito nello stesso Statuto del CNR.
L’intera gestione del ciclo della formazione del personale del CNR tende, inoltre, anche al
raggiungimento di obiettivi di efficienza. Ulteriori dettagli sul piano della formazione e sulle azioni per
il medio termine sono esposte nel paragrafo relativo al personale.
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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2.4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente
Il CNR non può assolutamente prescindere dalle strategie sovranazionali nell’ambito di Europa 2020
per ricerca e innovazione, al fine di rafforzare il processo di internazionalizzazione dell’Ente. Il CNR,
per sua missione e caratteristiche, ha un ruolo centrale nella rappresentanza del Paese e della ricerca
italiana in Europa e a livello internazionale.
L’Unione Europea ha adottato un approccio innovativo per il finanziamento della Ricerca e
dell’Innovazione, nel settennato 2014-‐2020, che prevede il coordinamento di diversi strumenti. Nel
sistema complesso messo in opera dal programma Horizon 2020, anche il co-‐finanziamento nazionale,
le sinergie con le Iniziative di Programmazione Congiunta e i fondi strutturali mirano ad ottenere un
forte impatto socio-‐economico, favorendo una maggiore competitività europea sul mercato globale e la
soluzione di grandi sfide sociali.
Il finanziamento e la gestione delle attività di ricerca sono passati da un approccio lineare ad uno
matriciale, da tematico ad interdisciplinare, e richiedono pertanto ingegneria di sistema, trasversalità
e cooperazione fra le diverse strutture operative. Ogni azione per essere efficiente ed efficace dovrà
coinvolgere una massa critica in termini di risorse umane, infrastrutture e finanziamenti, e dovrà
essere guidata da una strategia coerente nella gestione di tutte le attività legate alla ricerca.
Il CNR intende allinearsi alle strategie europee per la Ricerca e l’Innovazione identificate dal
documento programmatico Europa 2020, e messe in opera tramite Horizon 2020, al fine di rafforzare
il processo di internazionalizzazione dell’Ente. Per la sua missione e le caratteristiche che gli sono
proprie, esso svolge un ruolo guida nella rappresentanza della ricerca italiana in Europa e a livello
internazionale. Consolidare ulteriormente la propria posizione a livello europeo ed internazionale
dipende non solo dal potenziamento della presenza dell’Ente a Bruxelles, ma anche dalla capacità di
creare una rete a livello nazionale, attivando un fattivo dialogo con istituzioni ed imprese.
Il coordinamento con i diversi Ministeri, per azioni inerenti la ricerca e l’innovazione è un fattore dal
quale non si potrà prescindere. In quest’ottica, sarà rafforzata la collaborazione con il MIUR,
nell’ambito di azioni specifiche, quali le Joint Programming Initiatives e gli ERA-‐NET.
Sarà anche assicurata la partecipazione dell’Ente alle politiche di cooperazione con i Paesi dell’area di
Vicinato e con altre regioni di interesse nazionale, ove la dimensione europea acquista carattere
strategico.
Al fine di garantire l’efficienza delle azioni da intraprendere e massimizzare i risultati da conseguire, il
CNR imposterà la programmazione e gestione delle attività internazionali in stretto collegamento con
le azioni a livello nazionale e regionale, cogliendo le opportunità di finanziamento a livello europeo e
valorizzando al tempo stesso le proprie specificità sul territorio.
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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Strumento essenziale per l’internazionalizzazione dell’Ente è anche lo sviluppo di adeguate politiche
del personale. Favorirne la mobilità in entrata e in uscita e riconoscerne le esperienze maturate
all’estero ai fini della carriera, anche attraverso la piena adesione ai principi della Carta Europea dei
Ricercatori e il Codice di condotta per il loro reclutamento, stimola la crescita del talento ed è quindi
un elemento strutturante dell’eccellenza.
La realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca passa necessariamente attraverso un progressivo
adeguamento e avvicinamento delle normative nazionali, in cui gli enti di ricerca dovranno svolgere il
loro ruolo di stimolatori e attuatori. L’attività sviluppata in ambito europeo da diversi gruppi di lavoro
a cui il CNR partecipa, riveste particolare significato in questa prospettiva.
Particolare attenzione verrà posta allo sviluppo tecnologico che ne può scaturire, perseguendo un
collegamento diretto ed efficace fra l’internazionalizzazione della ricerca e l’impatto sulle capacità
competitive del paese.
Tale azione sarà accompagnata, attraverso l’attività di Foresight Scientifico e Tecnologico
internazionale, avviata dal CNR nel 2012, dall’individuazione e analisi di tematiche emergenti e delle
loro potenzialità di sviluppo tecnologico, in una prospettiva a lungo termine. Messe a confronto in
ambito internazionale, le nuove idee e le comunità scientifiche sorte trasversalmente intorno ad esse
potranno offrire un terreno fertile alla programmazione della ricerca a livello nazionale, nel solco
tracciato dalla programmazione europea.
Nel quadro del processo di sviluppo della propria internazionalizzazione, l’ Ente intende rafforzare lo
strumento degli Accordi Bilaterali di Cooperazione Scientifica e Tecnologica fra il CNR ed Enti
omologhi stranieri, anche supportando la creazione di sinergie per aumentarne l’impatto a livello
internazionale.
Sempre allo scopo di incrementare l’ azione cooperativa dell’ Ente in ambito internazionale, è in
programma l’attivazione di un nuovo importante strumento relativo allo sviluppo di Laboratori
Congiunti internazionali.
Resta obiettivo costante la promozione della Mobilità di breve durata di giovani ricercatori attraverso
il Programma Short-‐Term Mobility, la presenza della comunità scientifica italiana nell’utilizzo delle
Grandi Infrastrutture di ricerca e la sua partecipazione agli Organismi internazionali non governativi,
lo sviluppo di nuovi Programmi e Progetti Internazionali, come il Progetto Diplomacy.
Per quanto attiene i rapporti bilaterali, va inoltre incrementato il dialogo con il MIUR ed il MAE, con le
rappresentanze straniere in Italia e con gli Addetti scientifici italiani all’estero -‐ anche attraverso una
diretta partecipazione alle Commissioni Miste Intergovernative – nel quadro dell’attivazione di azioni
comuni di cooperazione in R&I a livello internazionale in cui possa essere assicurato un maggiore
coordinamento nazionale e un migliore utilizzo dei finanziamenti focalizzati su obiettivi comuni.
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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Focus: le collaborazioni con la Cina
Il CNR e la Cina hanno sviluppato storicamente accordi di collaborazione, in questo senso gli ultimi in
ordine temporale sono quelli con:
Chinese Academy of Sciences – (CAS)
Chinese Academy of Social Sciences – (CASS)
Chinese Academy of Agricultural Sciences (CAAS)
Chinese Academy of Forestry (CAF);
Attraverso gli accordi in atto o tramite la stipula di accordi ad hoc i dipartimenti e gli istituti
sviluppano le proprie linee di ricerca con specifici partner cinesi. Le attività previste nel triennio 2014-‐
2016 intensificheranno le specificità messe in atto dalla rete scientifica a partire da quelle che sono le
collaborazioni già intraprese sulle peculiarità di ciascun dipartimento. Le attività verteranno sulla
promozione del collegamento tra gruppi di ricerca con le aziende di entrambi i paesi per accelerare il
trasferimento di tecnologie, la condivisione di risultati della ricerca, risorse e strutture, la promozione
dello scambio di ricercatori, dottorandi e studenti di master, la co-‐organizzazione di simposi,
workshop e conferenze sui temi di ricerca trattati, la creazione congiunta di brevetti internazionali e di
co-‐pubblicazione di lavori ed infine la partecipazione congiunta a progetti internazionali, in particolare
il programma quadro europeo Horizon 2020, progetti di ricerca finanziati da parte di Istituzioni ed
l'industria. Nel corso del 2013, attraverso la sigla di nuovi accordi, che porteranno ad attività comuni
nel triennio 2104-‐2016, è stata rafforzata l’attività di ricerca congiunta in diversi settori quali
ambiente e agricoltura, salute, energia, materiali avanzati, beni culturali e nanotecnologie. Ad esempio
sulle tematiche dei materiali polimerici multifunzionali, compositi e dei biomateriali è stato siglato un
accordo per la realizzazione di un centro di ricerca tra DSCTM-‐CNR ed University of Sichuan. Tali
tematiche giocano un ruolo chiave nell’ambito delle Key Enabling Technologies di Horizon 2020 e tale
iniziativa può rappresentare un valido volano per la crescita dei ricercatori italiani, cinesi e del sistema
Italia. Un altro importante accordo è stato siglato nel settore ambientale per la costituzione di un “Joint
laboratory on mountain hazards” fra l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del CNR e
l’Institute of mountain hazards and enviroment della CAS. Si porteranno inoltre avanti progetti
congiunti nel settore Energia, una delle sette sfide sociali del programma Horizon 2020, con
riferimento alle tecnologie a film sottile per applicazioni fotovoltaiche, così come sullo studio della
qualità e sicurezza dei generi alimentari tramite tecniche fotoniche. In relazioni alle Key Enabling
Technologies verrà potenziata la ricerca sulle nanotecnologie, ma anche nel settore salute con il
Northwest Institute for Nonferrous (NIN) e con università e centri di Shanghai e Wenzhou, per lo
sviluppo di modelli matematici per analisi in campo biomedico, l'ingegneria dei tessuti e la tecnologia
delle cellule staminali includendo lo studio per epidemiologia sociale e servizi sanitari. Infine non
vanno tralasciate le prospettive di collaborazione che si stanno individuando anche nel settore del
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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Cultural Heritage ad esempio attraverso un accordo stipulato con la Chinese Academy of Cultural
Heritage.
2.5. Valorizzazione della ricerca
Dalla missione del CNR di valorizzare i risultati della ricerca consegue il dovere di sostenere un
dialogo con il mondo produttivo che spinga alla collaborazione continua con tutti i settori strategici,
per lo sviluppo del Paese.
La creazione di una Struttura per la Valorizzazione della Ricerca ha istituito un luogo di incontro tra
il generatore di tecnologia e i soggetti che hanno interesse a renderla parte di un sistema di
produzione diffuso, mirando a sostenere un flusso costante tra ricerca e sue applicazioni, come
veicolo per la diffusione dell’innovazione.
E’ per questo che la struttura dedicata alla Valorizzazione della Ricerca è stata ideata come un HUB
di conoscenze, competenze ed innovazione che costituisca un punto di riferimento per la
valorizzazione di tutto il patrimonio scientifico e tecnologico dell’Ente.
Il modello che è stato seguito, infatti, mostra come l’hub si interfacci da un lato con la rete Scientifica
CNR e dall’altro, attraverso azioni di marketing della ricerca, si rivolga a imprese, associazoni
imprenditoriali, parchi scientifici, società di Trasferimento tecnologico, etc.
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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L’azione di valorizzazione della ricerca si concentra attraverso un confronto su temi specifici e
settoriali, sulla focalizzazione della domanda di innovazione delle aziende e la corrispondente
capacità di risposta del CNR.
Individuando nelle strutture territoriali dell’Ente, in particolare le Aree della Ricerca, personale e
luoghi ai quali le aziende possano riferirsi, l’azione sul territorio sarà tanto più efficace quanto più il
CNR riuscirà a potenziare la sua presenza a livello di supporto alla programmazione a livello
regionale e sui fondi strutturali destinati a iniziative di sviluppo, innovazione e ricerca, anche
attraverso il potenziamento di capacità di smart specialisation che siano in grado di generare lavoro.
Valorizzazione IPR
Un considerevole apporto al potenziamento dei rapporti con il mondo produttivo può essere
apportato dalla valorizzazione del capitale intellettuale e industriale (IPR) tramite azioni di
trasferimento tecnologico verso le imprese.
A tal scopo, il CNR si propone di consolidare il brokeraggio tecnologico dell’IPR attraverso società
italiane specializzate, le quali, grazie alla presenza sul territorio nazionale, possano contribuire a
rendere più efficaci i processi di innovazione verso le PMI del Paese nonché a rafforzare la
valorizzazione delle tecnologie verso le GI nazionali ed estere.
L’introduzione del nuovo Regolamento IPR del CNR, entrato in vigore il 1.1.2013, ha come obiettivo
la “codifica” delle collaborazioni con le imprese e delle azioni di trasferimento tecnologico,
definendo con più chiarezza regole interne al fine di garantire omogeneità di approccio. Soltanto al
termine del triennio si potrà valutare se le nuove misure previste dal Regolamento IPR abbiano dato
un riscontro positivo e in quali termini (ci si attende un riscontro positivo nel medio-‐lungo periodo).
Come “strumenti” di potenziamento dei rapporti con il mondo produttivo si punta sulla
realizzazione di “vetrine tecnologiche” della IPR del CNR, anche tramite la collaborazione di Terzi
(e.g. progetto COTEC-‐DINTEC), nonché sulla implementazione del Catalogo Brevetti dell’ente
attraverso l’accesso bilingue, italiano e inglese, una grafica più accattivante e user-‐friendly. Il
Catalogo Brevetti costituirà un completamento della mappatura delle competenze del CNR, da
tradurre in un database consultabile dalle imprese alla ricerca di innovatori e problem-‐solver.
Tali strumenti saranno accessibili tramite un nuovo portale CNR dedicato all’innovazione (portale
“Valorizzazione della Ricerca”) in corso di progettazione e realizzazione, che costituirà esso stesso
uno strumento di liason tra ricerca e impresa, nonché di informazioni, supporto ed help-‐desk per la
comunità scientifica dell’ente.
Un ulteriore beneficio alla sinergia ricerca-‐impresa potrà giungere dalle attività di formazione per il
personale CNR sui principali temi del trasferimento tecnologica, quali la tutela IPR, la creazione di
nuova imprenditorialità (spin-‐off), nonché sulla diffusione di linee guida e best practice nei contratti
di ricerca collaborativa con l’impresa o commissionata dalla stessa con l’obiettivo di potenziare il
PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR 2014– 2016
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ruolo CNR quale acceleratore dell’innovazione del Paese. A tal scopo si prevede di organizzare delle
giornate di incontro ricerca-‐imprese su tematiche specifiche per presentare e valorizzare il capitale
intellettuale dell’ente (IPR e know-‐how).
SPIN-‐OFF CNR
L’avvio di imprese spin-‐off, ambito nel quale il CNR già da tempo opera con successo, è uno degli
strumenti, accreditati a livello nazionale e internazionale, per la valorizzazione dei risultati della
ricerca ed il superamento del gap tra sistema ricerca e tessuto produttivo.
Ad oggi il CNR ha favorito e sostenuto la nascita di più di 50 nuove imprese, nei settori tecnologici
emergenti, mirate a trasferire sul mercato il know-‐how e le tecnologie, a valenza innovativa,
sviluppati all’interno dell’Ente.
Le spin-‐off scaturite da Università ed Enti di Ricerca sono in continuo aumento, a testimonianza del
ruolo strategico attribuito nell’ultimo decennio alla cosiddetta terza missione, ma emerge la
consapevolezza che, al di là dei risultati quantitativi, occorre porre attenzione alle ricadute delle
iniziative e al loro impatto sulla competitività industriale, sull’economia e sulla crescita del Paese.
Al fine di sostenere lo sviluppo di imprese in grado di competere nei settori a più alto valore
aggiunto, vanno favorite le interazioni con i soggetti che intervengono nel processo di innovazione
tecnologica – istituzionali, produttori e fruitori di conoscenza, di interfaccia – e potenziate, in modo
particolare, le capacità di rapportarsi, e di sviluppare partnership, con i recipient delle tecnologie,
con il sistema produttivo, con le associazioni imprenditoriali, con la Pubblica Amministrazione
nazionale e locale.
Parimenti, è necessario realizzare processi di rete con le strutture che agiscono in qualità di
facilitatori del trasferimento, quali incubatori, PST, network nazionali e internazionali per il
technology transfer, e promuovere e potenziare le collaborazioni con Istituzioni finanziarie e settore
del venture capital.
Negli ultimi anni diverse imprese spin-‐off CNR hanno ricevuto il sostegno di partner industriali o di
investitori, specializzati nell'early stage financing, che hanno valutato positivamente le possibilità di
sviluppo dell’idea imprenditoriale.
La nuova strategia dell’Ente è mirata a promuovere progetti di impresa sostenibili con rilevanti
capacità di crescita e di attrazione di investitori, anche attraverso una revisione del processo di
valutazione e selezione delle proposte e, allo stesso tempo, un riesame del ruolo che il CNR può
svolgere a supporto delle iniziative più solide sul piano tecnologico e industriale.
Per aumentare l’efficacia e l’efficienza del sostegno alla creazione di impresa, occorre, inoltre far
leva sulla diffusione di una cultura imprenditoriale della ricerca, che passa attraverso interventi di
formazione ad hoc e opportunità di confronto con le best practice in materia.
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2.6. La riorganizzazione La rete scientifica
Per quanto concerne la Rete Scientifica, dopo una prima fase dedicata alla riorganizzazione dei
Dipartimenti con la riduzione da 11 a 7 e conclusa con la nomina dei rispettivi Direttori, è stata
avviata nel 2013 la seconda fase di revisione degli Istituti afferenti, al fine di costituire un assetto
più coerente con le nuove strutture dipartimentali.
Sono quindi state avviate una serie di iniziative volte alla riorganizzazione della Rete,
principalmente attraverso un approccio bottom-up sulla scorta delle istanze di trasferimento
presentate da gruppi di ricercatori. Già all’inizio del 2014 sarà avviato un nuovo processo di
valutazione delle strutture della Rete, a seguito del quale sarà possibile identificare ulteriori
opportunità di accorpamenti e/o trasformazioni di Istituti.
Pur evidenziando che per sua natura la ricerca non può permanere a lungo su posizioni cristallizzate
e dunque la Rete stessa si adatta alle esigenze del “mercato ricerca”, ciò non toglie che il nuovo
assetto dei Dipartimenti avrebbe comportato un periodo di assestamento durante il quale adattare o
coerentizzare le mission degli Istituti.
Tale riorganizzazione strutturale è finalizzata a favorire una maggiore interazione tra saperi. Sarà
potenziata, infatti, la multidisciplinarietà del CNR, indiscutibile caposaldo dell’Ente. Sarà inoltre
possibile un maggiore investimento sugli Istituti grazie alla loro razionalizzazione che tuttavia non
pregiudicherà la capillare presenza sul territorio nazionale, patrimonio fondamentale per l’Ente, che
vuole sempre più dialogare con le Regioni e gli Enti locali.
L’Amministrazione Centrale
Per quanto riguarda l’Amministrazione Centrale, dopo aver proceduto ad una riduzione significativa
delle strutture in cui questa è organizzata, soprattutto per ciò che riguarda gli Uffici dirigenziali non
di livello generale, anche alla luce della trasformazione di alcuni Uffici in Strutture Tecniche di
Supporto, il progetto di Riorganizzazione è finalizzato a razionalizzare la struttura attuale attraverso
una più efficace ripartizione delle funzioni, una più efficace articolazione delle responsabilità e
degli obiettivi, una distinzione tra le attività di dirigenza amministrativa e quelle di supporto
tecnico. Nonostante la complessità dell’intervento, l’azione si è conclusa entro il 2013, anche se il
nuovo assetto entrerà a regime entro la metà del 2014.
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Tale azione, che tiene conto delle recenti innovazioni normative che regola la dirigenza nelle
amministrazioni pubbliche, deriva dall’esigenza di assicurare la selezione di specifiche competenze
manageriali necessarie per la gestione di funzioni di supporto alla Rete Scientifica e di funzioni
particolarmente tecniche.
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3. La gestione delle risorse umane e razionalizzazione della spesa
Al fine di assicurare un continuo miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia nell’utilizzo delle risorse
disponibili, per l’esercizio 2014 l’Ente si propone di introdurre nuove soluzioni, sia tramite
l’introduzione di innovazione dei processi amministrativi sia in merito alla programmazione stessa.
Una programmazione più chiaramente articolata per obiettivi, definita nel presente PTA, permetterà,
infatti, di migliorare la gestione di attività e processi anche grazie alla definizione di una pianificazione
più razionale ed efficiente, consisterà nella approvazione dei nuovi Regolamenti, che definiranno
compiti e processi relativi alla programmazione delle attività.
Altro importante elemento consiste nella revisione e riorganizzazione della rete scientifica, intrapresa
durante il 2013, che costituisce un importante caposaldo per la ottimizzazione e razionalizzazione
delle strutture dell’Ente, volta soprattutto a potenziare le capacità del CNR di emergere nel panorama
della ricerca. I buoni risultati conseguiti durante l’ultimo anno rinnovano l’obiettivo, anche per il 2014,
di definire una struttura razionale e funzionale dell’Ente.
I processi di verifica introdotti nel 2013 sono stati fondamentali per la adozione di nuove prassi
gestionali. Un esempio è la spending review che, lontana dall’essere una mera riduzione delle spese, è
finalizzata a un ripensamento sull’utilizzo delle risorse destinate al sostentamento delle sedi per una
loro ottimizzazione anche in una ottica di investimenti mirati. Prima fra tutti l’operazione in corso, di
accentramento degli oneri per i servizi sostitutivi di mensa e della fornitura energetica