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Standard minimi dei servizi e delle competenze degli operatori di orientamento.
Documenti nazionali e buone pratiche
Antonella Bonfà 3 novembre 2015
Accordo 20/12/2012 Linee Guida 5/12/2013 Standard 13/11/2014
ITALIA…
Per avere un quadro
dell’orientamento bisognerebbe
consultare e fare una sorta
di collage attingendo da
oltre 150 norme
L’Unione Europea, negli anni, ha attribuito sempre più importanza all’orientamento, considerandolo una componente fondamentale di tutto il percorso formativo lungo l’intero arco della vita
EUROPA…
ITALIA…
Istituzioni principali che possono attuare politiche di orientamento: • Scuola • Università • Centri per l’impiego • Formazione professionale • non marginale attività dei
servizi sociali (dai centri di ascolto agli uffici del Ministero di giustizia)
PRIMA
Ogni componente del sistema
adotta una definizione di
orientamento
Non necessariamente
coincidenti
Il contesto delle Politiche
sull’Orientamento: i Forum
sull’Orientamento e la Carta di Genova divenuto nel tempo un momento importante del dibattito tra i diversi attori
anche politici
Edizioni:
2001 primo Forum sull’Orientamento
Genova 2009
2010
2011
2012
2013
2014
Forum
Internazionale
sull’Orientamento
su iniziativa di
ISFOL, Regione
Liguria e
Università di
Genova
PRIMA…
Forte necessità di ripensare in
modo sostanziale il ruolo delle
Istituzioni per l’orientamento a
favore di una logica
sistemica, onde evitare
l’esplosione di iniziative
frammentate, caratterizzate
da un approccio
spesso spontaneistico e non
professionale.
PRIMA…
Carta di Genova
(2001)
L’intenso dibattito avvenuto al Forum del 2001 si era concluso con
l’approvazione della “Carta di Genova” che enunciava
4 obiettivi prioritari da raggiungere, che, in sintesi, facevano riferimento a:
la creazione di un sistema orientamento
lo sviluppo e il riconoscimento delle professioni dell’orientamento
la valutazione dell’efficacia delle diverse azioni
la necessità di dare continuità alla riflessione collettiva sull’orientamento
Verso il sistema….. Per il Forum del 2011, entra in gioco con un ruolo primario e non più di mera comparsa,
assessori regionali membri della IX Commissione Istruzione, Lavoro,
Innovazione e Ricerca in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province
Autonome, che dà vita a un tavolo interistituzionale coordinato dalla
Regione Liguria e che dà mandato all’Università di Genova, quale ente
organizzatore e promotore storico dei Forum di Genova, insieme a ISFOL e
Regione Liguria, di condurre
un’indagine che possa fare luce sulle evidenze
presenti nel Paese
La ricerca valutativa: le finalità Un importante contributo
Rapporto Nazionale
sull’Orientamento ISFOL L’indagine svolta ha inteso così completare il quadro con una riflessione tecnica e scientifica sul fenomeno, partendo dal punto di vista delle regioni e soprattutto rilevando le evidenze poste in essere sul territorio
approfondire le modalità di
gestione e di erogazione dei
servizi di orientamento sul
territorio
successivamente permettere
di rilevare ciò che funziona e
ciò che non funziona
delineare politiche efficaci
La ricerca valutativa: le finalità
1^ fase: raccolta e analisi quantitativa delle informazioni invio
schede di ricognizione a tutte le regioni con quesiti a risposta aperta su norme, modalità di erogazione, progetti, azioni, finanziamenti, utenti, “desiderata»
2^ fase: indagine di tipo qualitativo mediante focus group
• arricchire la conoscenza in materia di
orientamento con l’informazione
• diffusione e lo scambio di pratiche tra
regioni
• mettere insieme alcuni punti di riferimento
per la definizione di una proposta
condivisa che suggerisca al legislatore la
regolamentazione dell'orientamento con
linee guida unitarie
Con questa indagine si è
quindi realizzato un quadro di
sintesi delle esperienze
regionali, sulla base del quale
è stato realizzato
un elenco delle Priorità
dell’Orientamento
La ricerca valutativa: le finalità
1^ fase: raccolta e analisi quantitativa delle informazioni invio
schede di ricognizione a tutte le regioni con quesiti a risposta aperta su norme, modalità di erogazione, progetti, azioni, finanziamenti, utenti, “desiderata»
2^ fase: indagine di tipo qualitativo mediante focus group
• arricchire la conoscenza in materia di
orientamento con l’informazione
• diffusione e lo scambio di pratiche tra
regioni
• mettere insieme alcuni punti di riferimento
per la definizione di una proposta
condivisa che suggerisca al legislatore la
regolamentazione dell'orientamento con
linee guida unitarie
Con questa indagine si è
quindi realizzato un quadro di
sintesi delle esperienze
regionali, sulla base del quale
è stato realizzato
un elenco delle Priorità
dell’Orientamento
Le priorità delle
Regioni
Le priorità delle Regioni
PRIORITÀ
Qualificazione operatori
Riconoscimento competenze
operatori
Definizione di standard
nazionali
Integrazione del sistema
Rete e supporto alla
rete
I risultati:
Accordo del 2012
ACCORDO STATO-REGIONI SULL’ORIENTAMENTO (2012):
• Definizione di orientamento permanente
• Sistema nazionale di Orientamento permanente
• Gruppo di lavoro nazionale per l’orientamento permanente (composto dalle
istituzioni firmatarie dell’Accordo)
Compito di elaborare: - Linee Guida
- Proposte Standard minimi dei servizi di Orientamento
- Definire strumenti per il monitoraggio attuazione delle politiche e degli
interventi di orientamento
Assicura il coordinamento
nazionale e il collegamento
con le reti UE deputate
all’orientamento in particolare
con ELGPN
I risultati:
la definizione di Orientamento
ACCORDO STATO-REGIONI SULL’ORIENTAMENTO (2012): orientamento è il processo volto a
di sé
del contesto formativo
occupazionale
sociale
culturale ed economico di riferimento
delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire con tali realtà al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie
per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e
professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto
di vita e di sostenere le scelte relative"
facilitare la
conoscenza
I risultati:
le Linee Guida nazionali (2013)
A. Linee di indirizzo strategico 1. Diritto all’orientamento tutela costituzionale, contesti, priorità
2. Le funzioni dell’orientamento educativa, informativa, accompagnamento, consulenza,
sistema
3. La governane multilivello livelli territoriale e nazionale
B. Obiettivi specifici e azioni operative 1. Contrastare il disagio formativo
2. Favorire e sostenere l’occupabilità
3. Promuovere l’inclusione sociale
C. Risorse umane, finanziarie e strumentali
La persona
al centro
Verso gli Standard…..
Stato dell’arte:
i professionisti
dell’orientamento
Verso gli Standard…..
Stato dell’arte:
gli standard
nell’erogazione di
azioni di
orientamento
….Standard…..
3 SEZIONI
PRINCIPALI
….Standard…..
premessa
3 SEZIONI PRINCIPALI
1. I CONTESTI
2. LE FUNZIONI
3. CRITERI PER IL MONITORAGGIO E LA
VALUTAZIONE
….Standard…..
3 SEZIONI
PRINCIPALI
DEFINIZIONE:
soglia accettabile della
prestazione a cui si uniforma
il soggetto produttore o
erogatore, sia pubblico che
privato accreditato
PREMESSA
Standard di prestazione dei servizi
di orientamento
DIMENSIONI:
• TIPO di azione orientativa (CHE COSA)
• MODALITÀ di erogazione dell’intervento (COME)
• COMPETENZE OPERATORI (CHI)
PREMESSA
….Standard…..
3 SEZIONI
PRINCIPALI
….Standard…..
3 SEZIONI
PRINCIPALI
….Funzione…..
DEFINIZIONE:
Un insieme di Aree Di Attività
(ADA) finalizzate ad uno
scopo omogeneo
FUNZIONE ORIENTATIVA la finalità cui adempie un sistema o una
struttura quando le sue attività concorrono
allo sviluppo ed al sostegno della progettualità degli individui con
riferimento al proprio percorso scolastico,
formativo, socio-professionale
(Pombeni, 2003)
….Standard…..
LE SCHEDE
SINTETICHE
Prestazioni descrizione
STANDARD Dotazione strumentale e logistica
Di prestazione
•durata
•modalità di erogazione
•output / prodotti
• competenze professionali e
conoscenze trasversali
….Standard…..
modello di valutazione prescelto
con riferimento ai diversi contesti nei quali le prestazioni sono erogate
nella valutazione delle prestazioni di orientamento si dovrà tenere conto delle seguenti tipologie di
indicatori:
•Indicatori di efficacia (impatto)
•Indicatori di efficienza
•Indicatori di qualità percepita
tipologia di utenza secondo il
genere, l’età, e altre variabili
socio-demografiche in modo da
consentire l’incrocio dei dati in
sede di valutazione
3 SEZIONI
PRINCIPALI
….Standard…..
alcuni esempi per tipologia di
indicatore e le possibili
modalità di definizione degli
indicatori stessi.
La quasi totalità degli
esempi è applicabile a
qualsiasi intervento di
orientamento, qualunque
ne sia il contesto di
erogazione.
….Standard…..
A titolo di esempio, una
ulteriore serie di indicatori utili
ai singoli enti per descrivere i
possibili ambiti che s’intende
monitorare e che possono
essere utilizzati in diversi tipi
di valutazione
Progetto
interregionale
Aassis.T
Tutti gli attori dei
diversi contesti
applicano gli
standard?
….Standard…..
?
Grazie
per l’attenzione!
Antonella Bonfà Ph.D.
Università di Genova
Servizio Orientamento
bonfa@unige.it