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Piano della performance 2014-2016
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Presentazione del Piano Nell’ottica di un progressivo miglioramento della qualità dei servizi resi dalle strutture amministrative alla collettività e di partecipazione democratica dei cittadini alla programmazione regionale, il Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 della Giunta della Regione Lazio – predisposto ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, corrispondente all’articolo 10 della legge regionale 16 marzo 2011, n. 1 – è volto essenzialmente a rappresentare la situazione determinata dal cambiamento politico a seguito delle elezioni regionali di febbraio 2013 ed a rendere conoscibili gli indirizzi politici prioritari impartiti per l’azione amministrativa, nonché gli obiettivi strategici ed operativi assegnati alle varie strutture organizzative con le connesse risorse umane e finanziarie. Si tratta di un documento programmatico finalizzato a rappresentare le iniziative e le misure adottate in vari ambiti d’intervento delle politiche regionali per rispondere alle molteplici attese della collettività, favorendo nel contempo la rendicontazione sull’attività svolta attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche e sui risultati conseguiti dall’amministrazione. In particolare, nel documento vengono definiti gli obiettivi strategici ed operativi, gli indicatori e i valori di riferimento (target) che saranno utilizzati ai fini della misurazione, della valutazione e della rendicontazione della prestazione e dei risultati della Giunta della Regione Lazio.1 Per “prestazione e risultati” (performance) si intende il contributo apportato alla soddisfazione dei bisogni della collettività. Il Piano triennale della prestazione e dei risultati svolge un ruolo fondamentale all’interno del “ciclo di gestione della prestazione e dei risultati”2 ovvero del processo che, a partire dalla programmazione economico-finanziaria, si sviluppa attraverso la definizione degli obiettivi per poi concludersi, al termine di ogni esercizio annuale, con la verifica dei risultati conseguiti e la rendicontazione pubblica della situazione generale dell’amministrazione.
Il decreto legislativo n. 150/2009 ha introdotto rilevanti novità in tema di misurazione e valutazione delle prestazioni delle amministrazioni pubbliche, prevedendo criteri volti al miglioramento della qualità dei servizi offerti ed alla crescita delle competenze professionali attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati conseguiti dai singoli dipendenti e dalle unità organizzative, in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati e delle risorse pubbliche impiegate per il loro conseguimento. La Regione Lazio ha recepito i principi espressi nel decreto legislativo n. 150/2009, con la legge regionale n. 1/2001, che nell’ottica di una migliore, più efficiente e trasparente organizzazione del lavoro e delle strutture organizzative di competenza regionale, disciplina lo sviluppo del ciclo di gestione della prestazione e dei risultati e la relativa articolazione nelle seguenti fasi:
• definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;
• collegamento tra obiettivi ed allocazione delle risorse; • monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi e
migliorativi; • misurazione e valutazione delle prestazioni e dei risultati organizzativi ed individuali; • utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
1 In corrispondenza dell’adozione del Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 viene adottato anche il Sistema di misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati. 2 Cfr. articoli 4-10 del decreto legislativo n. 150/2009, corrispondenti agli articoli 4-10 della legge regionale n.1/2011.
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• rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai dirigenti apicali nonché ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.
Il Piano della prestazione e dei risultati ha un orizzonte temporale triennale e viene elaborato in coerenza con i contenuti, gli strumenti e il ciclo dell’intera programmazione regionale. Seguendo le indicazioni fornite dalla Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT)3 – oggi diventata Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC.) – e tenendo conto dell’esigenza di integrazione del ciclo della performance con gli strumenti e i processi relativi alla qualità dei servizi, alla trasparenza ed all’integrità, il Piano triennale della prestazione e dei risultati viene predisposto in conformità ai principi di:
� trasparenza; � immediata intelligibilità; � veridicità e verificabilità; � partecipazione; � coerenza interna ed esterna; � orizzonte pluriennale.
Nella predisposizione del presente documento si è considerata l’evoluzione del quadro normativo in materia di prevenzione della corruzione determinato dall’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190 e dei decreti legislativi 14 marzo 2013, n. 33 e 8 aprile 2013, n. 39, rispettivamente sul riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità e trasparenza e sul regime delle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni. Di conseguenza, nel Piano triennale della prestazione e dei risultati sono stati inseriti anche obiettivi, indicatori e target collegati all’attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) e del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.).
Alla luce dell’evoluzione dei dati macroeconomici e settoriali riguardanti il territorio, in relazione al mandato istituzionale della Regione Lazio e delle priorità politiche individuate nel programma di governo, la prima parte del documento è volta ad inquadrare il posizionamento strategico, interno ed esterno, dell’amministrazione e a descrivere la struttura organizzativa dell’ente. In particolare, sono state definite le principali attività dell’amministrazione analizzando, per le singole aree di intervento, i temi prioritari e le modalità di intervento prescelte per affrontare la complessa situazione socio-economica attuale. Nella seconda parte del documento – che costituisce un vero e proprio allegato tecnico – sono invece esposti gli obiettivi strategici triennali con le corrispondenti declinazioni in obiettivi annuali, gli indicatori ed i risultati attesi (valori target) che saranno sottoposti al processo di misurazione e valutazione della performance.
Il Piano triennale della prestazione e dei risultati (che di seguito sarà indicato come Piano triennale della performance) non riassume tutta la ricchezza e la complessità dell’azione amministrativa: l’insieme dei progetti, delle attività, delle iniziative legate alle competenze istituzionali delle singole strutture organizzative non può trovare una rappresentazione esaustiva in un simile documento programmatico di sintesi, ma la vasta articolazione dell’ente può essere comunque maggiormente conosciuta attraverso la consultazione del sito web istituzionale.
3 Cfr. delibera CiVIT n. 112/2010 e delibera CiVIT n. 1/2012.
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Indice PRESENTAZIONE DEL PIANO ................................................................................................................................... 1
1. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE ............................................................................................. 4
1.1 CHI SIAMO................................................................................................................................................................. 4 1.2 COSA FACCIAMO ....................................................................................................................................................... 7 1.3 COME OPERIAMO .................................................................................................................................................... 18
2. IDENTITÀ .................................................................................................................................................................. 22
2.1 AMMINISTRAZIONE IN CIFRE ................................................................................................................................... 22 2.2 MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE ................................................................................................................... 36 2.3 ALBERO DELLA PERFORMANCE ............................................................................................................................... 40
3. ANALISI DEL CONTESTO ..................................................................................................................................... 41
3.1 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ........................................................................................................................... 41 3.2 ANALISI DEL CONTESTO INTERNO ........................................................................................................................... 58
4. OBIETTIVI STRATEGICI ................................................................................................................................. 60
5. DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI AGLI OBIETTIVI OPERATIVI ........................................................... 62
6. IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO .......................................................................................................... 68
6.1 FASI, SOGGETTI E TEMPI DEL PROCESSO DI REDAZIONE DEL PIANO ......................................................................... 68 6.2 COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA E DI BILANCIO .................................................. 71 6.3 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE .................................................... 71
ALLEGATO TECNICO - SCHEDE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI
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1. Sintesi delle informazioni di interesse
1.1 Chi siamo La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. È un ente autonomo con un proprio Statuto e con poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati dalla Costituzione. L’autonomia della Regione si esprime nell’esercizio della potestà legislativa, regolamentare e amministrativa, così come nel fatto che istituisce tributi ed entrate proprie e dispone di un proprio demanio e di un proprio patrimonio. Lo Statuto della Regione Lazio determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. In particolare, gli organi della Regione sono:
� Consiglio Regionale, che esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla Regione, concorre a determinare l’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di controllo sull’attività dell’esecutivo;
� Presidente della Regione, che rappresenta la Regione, dirige la politica dell’esecutivo, convoca, presiede e dirige la Giunta Regionale della cui azione è responsabile;
� Giunta Regionale, che è l’organo esecutivo della Regione, realizza gli obiettivi stabiliti nel programma politico e amministrativo del Presidente della Regione e negli atti di indirizzo del Consiglio Regionale ed esercita la funzione regolamentare nelle materie di competenza legislativa della Regione e le funzioni amministrative riservate o conferite alla Regione.
Lo Statuto prevede, inoltre, che la Giunta Regionale eserciti le funzioni amministrative concernenti: • adozione dei provvedimenti generali attuativi degli strumenti della programmazione
economico-sociale e della pianificazione territoriale regionale approvati dal Consiglio; • direttive per la raccolta e l’elaborazione, con la collaborazione degli enti locali, delle
informazioni utili all’esercizio delle funzioni amministrative o derivanti da esso; • verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del
territorio del Lazio, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione.
Organizzazione interna Il sistema organizzativo della Giunta è disciplinato dalla legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla
dirigenza ed al personale regionale” e dal regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 – “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale”. La legge regionale citata prevede la distribuzione delle attività amministrative fra organi di governo e dirigenti regionali distinguendo tra attività attinenti all’indirizzo e al controllo e attività attinenti alla gestione. Tale concetto è ribadito nel regolamento di organizzazione che all’articolo 2 prevede: “Le attività amministrative della Regione sono esercitate dagli organi di governo e dai dirigenti secondo le competenze e le responsabilità a questi attribuite dallo Statuto, dalla legge e dal presente regolamento”. Le attività attinenti all’indirizzo e al controllo sono attribuite agli organi di governo, che le esercitano con atti di programmazione, di indirizzo e direttiva e mediante controlli e valutazioni. In particolare l’attività di indirizzo consiste nella determinazione degli obiettivi e delle finalità, dei tempi e dei risultati attesi dall’azione amministrativa e dell’allocazione delle risorse in relazione ai
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programmi e agli obiettivi. L’attività di controllo consiste nella comparazione tra obiettivi, tempi e risultati programmati e quelli conseguiti, tenuto conto delle condizioni organizzative e delle risorse messe a disposizione. Le attività attinenti alla gestione sono, invece, attribuite ai dirigenti che le esercitano mediante operazioni, atti e altri provvedimenti amministrativi, nonché atti di diritto privato. Ai sensi dell’articolo 12 della legge di organizzazione sono istituite, per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati della Giunta regionale le seguenti strutture di diretta collaborazione:
• Ufficio di gabinetto del Presidente; • Segretariato generale; • Segreteria della Giunta
La Giunta e il Presidente si avvalgono dell’Ufficio di Gabinetto, della segreteria della Giunta, del Segretariato Generale e delle strutture di diretta collaborazione per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati, oltre che dell’Avvocatura Regionale, che rappresenta e difende la Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado.
Per quanto riguarda l’esercizio dell’attività di gestione l’Amministrazione regionale è organizzata in 12 Direzioni4 ed in 4 Agenzie, composte da aree e uffici.
4 Allegato B del Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, come modificato dal Regolamento regionale 26 giugno 2013 n. 11.
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Organigramma della Giunta Regionale
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1.2 Cosa facciamo Al fine di illustrare le principali aree di intervento dell’amministrazione si riassumono le principali competenze delle Direzioni e delle Agenzie in cui è articolata l’organizzazione della Giunta della Regione Lazio.
Direzioni regionali Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
Assiste la Giunta regionale nella definizione delle politiche agricole di valorizzazione e sviluppo delle produzioni vegetali ed animali, assicurando, altresì, le misure a tutela della qualità dei prodotti agricoli e del loro legame col territorio. Cura la programmazione e l’implementazione delle politiche di sviluppo rurale e dei relativi obiettivi e programmi supportando la Giunta regionale nei rapporti con lo Stato e la Commissione UE; provvede alla elaborazione, monitoraggio e valutazione degli strumenti di programmazione per lo sviluppo rurale e al loro coordinamento, con particolare riferimento ai compiti assegnati all’Autorità di gestione. Svolge le funzioni in materia di diritti collettivi ed usi civici. Provvede alla pianificazione e programmazione in materia di caccia e pesca. Coordina e gestisce il Sistema informativo regionale per la gestione delle istanze inerenti il Piano di sviluppo rurale (PSR). Definisce le misure di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di applicazione delle norme e programmi regionali. Attua i programmi e gli interventi per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, agroalimentari e del territorio rurale regionale comprese iniziative e campagne di educazione alimentare e di informazione dei consumatori nonché della tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Provvede allo sviluppo, ammodernamento e potenziamento del sistema delle imprese nel settore agricolo ed agroindustriale compresa la programmazione integrata territoriale e quella di filiera, nonché le attività legate all’agriturismo, pescaturismo, alle produzioni no-food, alle bioenergie ed alle attività agricole a carattere sociale. Effettua la programmazione e coordinamento dei servizi per lo sviluppo agricolo, l’assistenza tecnica e la consulenza aziendale. Provvede alla attuazione delle politiche agro-ambientali, agricoltura biologica, agricoltura ecocompatibile e fonti di energia rinnovabile nel settore agricolo, delle infrastrutture rurali, all’attuazione della normativa fitosanitaria relativa alla vigilanza ed ai controlli fitosanitari all’import e all’export di vegetali e prodotti vegetali nonché ogni altra attività demandata al servizio fitosanitario regionale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open
government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Centrale acquisti
Promuove un sistema integrato di acquisti che consenta di semplificare il processo di approvvigionamento, ridurre la spesa ed ottenere sinergie nonché minori costi di gestione, operando in maniera trasversale alle strutture interne della Regione ed in stretto coordinamento con gli economati ed i provveditorati degli enti del servizio sanitario regionale. A tal fine, provvede alla rilevazione dei fabbisogni delle strutture regionali e degli enti del servizio sanitario regionale, attraverso la pianificazione ed il coordinamento degli acquisti e delle attività di gestione dei servizi di carattere generale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali formulati dall’organo di governo regionale. Espleta, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in materia, le procedure di gara centralizzate in favore degli enti del servizio sanitario regionale nonché le procedure di gara di rilievo comunitario per l’acquisizione di beni e servizi specifici per le strutture interne della Regione. Predispone gli atti ed i provvedimenti per l’acquisto di beni e servizi di interesse
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trasversale a tutte le strutture della Regione, assicurando le modalità di approvvigionamento più convenienti per l’Amministrazione e curando la gestione dei relativi contratti. Assicura la rilevazione e l’analisi dei livelli di consumo e di spesa degli enti del servizio sanitario regionale, segnalando eventuali criticità e proponendo le possibili soluzioni. Definisce i processi per gli approvvigionamenti ed il relativo sistema di procedure e strumenti per assicurare l’accuratezza e la correttezza delle attività poste in essere, con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni. Effettua l’analisi, lo studio e l’elaborazione dei dati e delle informazioni necessarie al monitoraggio dei costi. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Cultura e politiche giovanili
Promuove la valorizzazione del patrimonio ed i valori rappresentati dalla cultura e dallo spettacolo, quali inestimabili risorse per l’accrescimento della consapevolezza dei cittadini e per lo sviluppo economico e occupazionale. Provvede ad un equilibrato sviluppo delle attività dello spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) attraverso una politica di sostegno alla produzione, alla distribuzione e all’esercizio, anche interagendo con gli interventi statali del FUS e promuovendo la nascita di Officine culturali. Provvede alla promozione del territorio regionale tramite lo sviluppo delle attività del cinema e dell’audiovisivo attraverso il sostegno alla promozione e alla produzione. Promuove iniziative per la diffusione e la conoscenza del patrimonio cinematografico ed audiovisivo inteso come bene culturale. Promuove iniziative nel campo delle arte figurative (pittura, scultura, architettura e design). Promuove e sostiene, per le materie di propria competenza, le Fondazioni partecipate dalla Regione, gli altri enti dipendenti, società ed altri soggetti partecipati. Esercita il controllo finanziario di primo livello relativo all’utilizzo ed alla rendicontazione dei Fondi strutturali europei nelle materie di competenza della direzione. Cura l’attività di osservatorio sul patrimonio e sulle attività culturali, anche in collaborazione con gli enti nazionali e locali nonché con gli altri enti pubblici e privati operanti nel settore, la gestione e lo sviluppo di un sistema di banche dati relativo alla documentazione dei beni e delle strutture culturali ed ambientali. Promuove programmi per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio edilizio, ivi inclusi i teatri, e altre strutture da destinare a sedi di spettacolo e di attività culturali. Promuove, attraverso documenti programmatici annuali e pluriennali, i Servizi e le Strutture Culturali del territorio (musei, biblioteche, archivi storici, istituti culturali e teatri), riconoscendoli come porte di accesso alla cultura e sostenendone il restauro delle sedi, le attività scientifiche e didattiche, nonché le iniziative di promozione della lettura e della cultura negli ambiti locali di riferimento. Svolge funzioni e attività di promozione e tutela del patrimonio librario raro e di pregio attraverso la Soprintendenza ai Beni librari. Elabora e attua piani di sviluppo centrati sulla promozione di identità locali e sulla valorizzazione delle tradizioni, dei beni culturali ed ambientali come elementi di competitività del territorio anche in rapporto allo sviluppo del turismo culturale. Cura, in accordo con gli enti locali, un adeguato sviluppo della valorizzazione territoriale integrata del patrimonio culturale. Cura l’attuazione della normativa regionale in materia di politiche giovanili, promuovendo lo sviluppo socioeconomico, culturale, artistico e creativo delle nuove generazioni. Collabora, nell’ambito della filiera culturale e creativa, alle iniziative degli incubatori di impresa. Promuove marketing culturale e fund raising e progetti finanziati con risorse comunitarie, compresi i Fondi strutturali, per le materie di competenza. Svolge attività di comunicazione e cura l’implementazione del portale regionale relativo alle materie di competenza. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.
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Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio
Organizza e rende operativi programmi per l’investimento sul capitale umano per garantire l’acquisizione delle competenze di cittadinanza necessarie per accedere al mondo del lavoro e partecipare attivamente alla vita collettiva. Rappresenta l’Autorità di gestione dei Programmi operativi regionali finanziati con il FSE e, in tale ambito, svolge le attività previste dai regolamenti comunitari riguardo alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi cofinanziamenti. Assicura l’unitarietà di azione e il coordinamento delle attività svolte dagli enti intermedi cofinanziati dal FSE. Promuove e definisce progetti europei di settore. Opera, in qualità di Struttura Regionale Attuatrice, in materia di ricerca e innovazione relativamente alla programmazione, progettazione, monitoraggio e valutazione dei risultati dei Programmi Operativi Regionali finanziati con il FSE e, più in generale, in relazione agli obiettivi di propria competenza, del Programma strategico regionale per la ricerca, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico. Assicura il raccordo con altri strumenti comunitari e con enti e organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali. Coordina e promuove le attività per la realizzazione di: un sistema formativo integrato che, valorizzando l’autonomia dei soggetti coinvolti (istituzioni scolastiche, università, organismi di formazione professionale accreditati) sia in grado di favorire il riconoscimento reciproco delle competenze acquisite ai fini della mobilità interna al sistema, nella prospettiva dell’orientamento e dell’apprendimento per tutto l’arco della vita; un sistema di diritto allo studio universitario che, attraverso interventi di riorganizzazione legislativa e di rigorosa revisione della spesa, pone maggiore attenzione alla componente studentesca che rivestirà il ruolo di proposta e di controllo di qualità dei servizi; la cabina di regia regionale per la definizione di piani annuali di istruzione e formazione; un sistema integrato di cooperazione tra le strutture regionali (istruzione, formazione professionale, lavoro, servizi sociali, lavori pubblici, sanità, trasporti) al fine di individuare le priorità e progettare interventi coordinati; un’offerta formativa continua rivolta sia a tutti i cittadini che hanno la necessità di costruire e/o migliorare il proprio background che alle risorse umane delle imprese che necessitano di migliorare ed accrescere la propria competitività; lo sviluppo della ricerca e delle reti di conoscenza e l’offerta di R&S da parte delle università e dei centri di ricerca; l’ampliamento delle reti di cooperazione con organismi ed istituzioni dei Paesi europei e extraeuropei per promuovere la mobilità transnazionale, la ricerca, l’innovazione e la cooperazione supporto dell’istruzione, della formazione e dell’occupabilità; il net Porta Futuro quale “motore” centrale per la diffusione dei dati e di opportunità, nonché moduli di formazione a distanza (assistenza alla redazione del curriculum vitae, preparazione ai colloqui di lavoro e seminari motivazionali, moduli sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese, come la consulenza per la predisposizione delle domande di partecipazione ai bandi pubblici); l’alta formazione per preparare i giovani e gli adulti alle nuove professioni del futuro attraverso la realizzazione di strutture specialistiche; la diffusione di esperienze formative con il coinvolgimento delle università, dei centri di ricerca, per la produzione di innovazione, e permettere l’incontro tra giovani, studenti e neolaureati provenienti da differenti ambiti accademici e il mondo imprenditoriale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Infrastrutture, ambiente e politiche abitative
Provvede all’elaborazione, all’attuazione e al coordinamento dei piani, dei programmi e degli interventi delle reti infrastrutturali regionali riguardanti, in particolare, il sistema viario, acquedottistico, elettrico e telematico, l’edilizia scolastica e l’edilizia pubblica (ivi compreso il recupero e il restauro di edifici pubblici, di culto e di interesse artistico e architettonico), le strutture destinate ad opere sociali (centri sociali, istituti e centri per anziani, per disabili, minori a rischio,
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case famiglia, immigrati ed altre), favorendo interventi rivolti all’efficienza energetica, all’uso di fonti rinnovabili e al risparmio idrico, nonché alla programmazione e all’attuazione degli interventi sull’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Provvede agli adempimenti amministrativi di competenza regionale in materia di autorizzazione e controllo sugli interventi edilizi in zona sismica. Provvede a coordinare le attività dell’Osservatorio Regionale sui Lavori Pubblici in raccordo con l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture nonché i provvedimenti amministrativi inerenti le procedure di esproprio. Provvede all’istruttoria ed all’emissione dei pareri sui progetti inseriti in piani e programmi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche di competenza della Regione, dei Comuni nonché di altri Enti e soggetti pubblici e privati, mediante il Comitato Tecnico Lavori Pubblici e i propri uffici tecnici periferici. Provvede, di intesa con l’Agenzia Regionale dei Parchi (ARP): alla programmazione, pianificazione e tutela delle risorse naturali, ambientali e forestali, per la salvaguardia della biodiversità di specie ed habitat, secondo i principi improntati allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento all’individuazione di misure di salvaguardia della rete natura 2000 (SIZ e ZPS); al coordinamento, in attuazione della normativa vigente, delle attività del sistema regionale delle aree naturali protette, con particolare riferimento alle procedure di istituzione di parchi, riserve e monumenti naturali e all’adozione delle procedure tecnico-amministrative per l’approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione; alla cura dei rapporti del sistema stesso con le aree protette statali; alla programmazione e pianificazione delle attività di educazione e informazione ambientale. Svolge le funzioni affidate dalla legislazione vigente alla Segreteria tecnico-operativa dell’Autorità dei Bacini Regionali. Pianifica, programma e coordina gli interventi per la difesa del suolo e la tutela della costa, e provvede agli adempimenti tecnici ed amministrativi per l’attuazione dei programmi di intervento per opere di bonifica ed irrigazione, svolgendo altresì le competenze trasferite dallo Stato in materia di dighe e invasi artificiali. Pianifica e controlla la gestione delle risorse idriche nonché le concessioni di derivazioni per l’utilizzo di acque pubbliche, le concessioni di pertinenze idrauliche e di aree fluviali. Cura le procedure relative alla valutazione di impatto ambientale. Provvede all’attuazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale riguardante piani, programmi e interventi in materia di tutela di siti ed ecosistemi dall’inquinamento delle componenti fisiche e chimiche. Coordina e supporta l’azione amministrativa degli enti locali nel caso di bonifica di siti inquinati e cura gli adempimenti amministrativi per la bonifica di siti inquinati intercomunali. Cura la pianificazione e programmazione energetica regionale per la costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, per le reti per il trasporto di energia e per le reti di oleodotti e gasdotti. Cura la pianificazione in materia di risorse energetiche. Provvede alla promozione e sviluppo dell’edilizia agevolata, sovvenzionata e residenziale sociale, anche mediante programmi e progetti di intervento riguardanti la costruzione di nuove abitazioni, il risanamento, la ristrutturazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Favorisce iniziative per il recupero ed il risanamento delle abitazioni nei centri storici minori del Lazio, nonché promuove iniziative finalizzate all’attuazione delle linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. Gestisce l’osservatorio regionale sulle politiche dell’edilizia e compie ricerche e studi concernenti l’edilizia residenziale. Provvede alle attività di programmazione, pianificazione, coordinamento e controllo della protezione civile. Gestisce la Sala Operativa regionale della Protezione civile. Coordina le attività relative al volontariato della Protezione civile, comprese le attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso. Cura i rapporti con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il coordinamento dei centri operanti nel Sistema integrato di protezione civile regionale, nonché con le Prefetture, con le Amministrazioni locali, con i Vigili del fuoco, con il Corpo forestale dello Stato e con gli altri enti pubblici e privati ai fini della prevenzione dei rischi sul territorio. Gestisce e coordina le attività inerenti agli eventi calamitosi, agli stati di calamità e agli stati di emergenza. Provvede all’effettuazione di studi tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi. Predispone piani e programmi di prevenzione e di lotta agli incendi boschivi. Provvede, attraverso
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la Centrale Acquisti, all’acquisizione di tutti i materiali necessari per la gestione delle attività di protezione civile. Assicura il corretto funzionamento della rete di rilevamento e trasmissione dei dati idro-meteorologici e mareografici compartimentali per finalità connesse alle attività di protezione civile; implementa modelli numerici di simulazione per la valutazione e l’annuncio delle piene, con eventuale individuazione di soglie di rischio mediante studio e simulazione di eventi estremi. Gestisce la pianificazione e programmazione energetica regionale per la costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, per le reti di trasporto di energia e per le reti di oleodotti e gasdotti. Cura la pianificazione in materia di risorse energetiche, con particolare riferimento all’uso delle fonti rinnovabili, e promuove gli interventi e i comportamenti a favore dell’efficienza energetica. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Lavoro
Programma e gestisce le politiche attive in materia di lavoro. Favorisce l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e in particolare: disciplina, indirizza e coordina il sistema regionale dei servizi per il lavoro; organizza e gestisce il sistema di accreditamento dei servizi per l’impiego; gestisce l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro; regola e promuove i servizi di orientamento al lavoro. Svolge le attività di competenza regionale finalizzate alla valorizzazione dei contesti produttivi in termini di buona occupazione e in particolare: realizza e coordina iniziative di promozione dello sviluppo dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego; realizza azioni per valorizzare l’apprendimento diretto delle conoscenze, delle abilità e delle competenze dei lavoratori nei contesti produttivi; attua il sistema normativo per la certificazione delle competenze; realizza azioni per l’emersione del lavoro non regolare; promuove e definisce azioni programmatiche per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; individua interventi di analisi, sviluppo e aggiornamento continuo del patrimonio professionale del lavoratore per garantirne il rafforzamento e l’innovazione delle competenze nonché la mobilità anche in ambito internazionale; attua e disciplina la normativa nazionale del contratto di lavoro in apprendistato e dei tirocini; incentiva lo sviluppo e la qualità dell’occupazione mediante la diffusione della responsabilità sociale delle imprese; incentiva lo sviluppo della partecipazione dei lavoratori finalizzata a favorire il coinvolgimento degli stessi nell’impresa anche attraverso l’informazione, la consultazione e/o la negoziazione. Svolge le attività di competenza regionale finalizzate alla valorizzazione del capitale umano per il miglioramento della coesione sociale e in particolare: organizza e promuove iniziative di orientamento, formazione, inserimento e reinserimento lavorativo delle persone in condizione di svantaggio e ne incentiva le assunzioni; attua gli interventi a sostegno del reddito per l’inserimento nel lavoro; attua le politiche di genere in materia di lavoro; promuove la diffusione delle condizioni di parità e della cultura delle pari opportunità sul territorio regionale nell’ambito del rapporto di lavoro; promuove interventi per la prevenzione delle crisi aziendali e dei processi di espulsione dal mondo del lavoro; organizza e coordina gli interventi connessi alle crisi aziendali, il reinserimento dei soggetti espulsi o a rischio di espulsione dal mondo del lavoro, la definizione di nuove soluzioni occupazionali; favorisce lo sviluppo di idonei strumenti per la gestione e il superamento della precarietà occupazionale e promuove nuove prospettive di crescita, anche attraverso il sostegno all’apprendimento permanente. Promuove la contrattazione territoriale. Assicura il raccordo con enti e organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali; promuovere e definire progetti europei di settore. Cura il raccordo con i Programmi a carico di altri fondi comunitari e nazionali; promuove e coordina interventi di carattere interregionale e transnazionale. Cura aspetti normativi, monitoraggio e valutazione dell’impatto delle politiche per il lavoro. Organizza e gestisce i sistemi informativi in materia di lavoro.
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Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport
Provvede, su indirizzo dell’Organo di Governo, all’attività di programmazione, organizzazione, promozione e controllo del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali secondo i principi previsti dalla normativa vigente. Provvede alla programmazione e promozione degli interventi a sostegno della persona e della famiglia, con particolare riguardo agli interventi socio educativi per la prima infanzia e sostegno della maternità e della genitorialità anche attraverso interventi finanziari a favore delle famiglie a basso reddito. Programma, promuove e controlla gli interventi a sostegno delle fasce deboli della popolazione attraverso servizi, contributi economici e di sostegno per anziani, persone con disabilità fisica o psichica, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti ed ex detenuti. Programma e realizza interventi a favore degli immigrati nel Lazio, degli emigrati laziali all’estero, dei nomadi e delle altre minoranze etniche. Coordina, promuove e provvede, a livello territoriale, all’attuazione dell’integrazione dei servizi socioassistenziali e sanitari in raccordo con la Direzione Salute e integrazione socio sanitaria. Coordina e gestisce il funzionamento dell’Osservatorio permanente sulla famiglia e dell’Osservatorio sulla povertà e cura gli adempimenti relativi ai Piani di zona. Attua i programmi finanziati con fondi comunitari, nazionali e regionali di concerto con i Comuni, singoli o associati, le ASL, altri soggetti pubblici e privati impegnati nel sociale, come quelli che costituiscono il Terzo settore: organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza), associazioni e fondazioni. Cura, anche su indirizzo degli organi di governo tramite le strutture del Segretariato generale, i rapporti con il sistema delle autonomie locali e con gli enti agrari. Sovrintende ai programmi a favore dei comuni gravati da servitù militari. Attua le politiche regionali finalizzate a favorire lo sviluppo socio-economico degli enti locali e relative forme associative, cura le attività connesse ai processi di decentramento amministrativo e alla gestione associata di funzioni e servizi comunali. Attua le politiche regionali in materia di polizia locale e propone programmi e progetti tesi ad assicurare il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori penitenziari e delle condizioni di vita delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Attua le politiche regionali finalizzate a favorire un sistema integrato di sicurezza, anche in raccordo con l’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità, e cura i rapporti con tutti i soggetti che operano nel settore della sicurezza sussidiaria. Attua le politiche regionali finalizzate a prevenire e combattere il fenomeno dell’usura e cura i rapporti con tutti i soggetti che operano nel settore. Provvede a tutti gli adempimenti amministrativo-contabili attinenti alle elezioni regionali e ai referendum regionali. Cura le attività connesse al riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato alle associazioni e fondazioni, ivi compresi la tenuta del relativo Registro e l’esercizio delle attività ispettive. Sostiene programmi e iniziative per la promozione e la diffusione delle diverse discipline sportive e promuove un adeguato sviluppo dell’impiantistica sportiva. Provvede a tutti gli adempimenti concernenti l’erogazione dei finanziamenti. Provvede all’attività di studio e ricerca nonché alla programmazione ed al coordinamento degli interventi socio-assistenziali a sostegno della famiglia, della maternità, dell’infanzia, dei giovani, degli anziani, dei disabili, dei disagiati psichici, dei tossicodipendenti, degli alcolisti, degli immigrati ed emigrati e dei nomadi e di tutte le altre categorie sociali deboli. Programma e coordina gli interventi di volontariato, della cooperazione e dell’associazionismo sociale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.
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Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
Predispone i documenti di programmazione finanziaria e di bilancio che compongono la manovra di finanza pubblica regionale ed in particolare la proposta di legge finanziaria regionale, la proposta di legge del bilancio annuale e pluriennale, la proposta di legge di assestamento e le proposte di variazione al bilancio regionale. Verifica il rispetto dei parametri del patto di stabilità interno della Regione, nonché del patto di stabilità regionale orizzontale, verticale e verticale incentivato. Cura la gestione contabile delle entrate e delle uscite regionali, comprese le iniziative necessarie all’incasso dei residui attivi nonché la gestione e ricognizione dei residui passivi e dei perenti, oltre alla determinazione dello stock della perenzione amministrativa ai fini della rendicontazione di spesa. Cura il riscontro e la vigilanza sui servizi di tesoreria e contabilità generale di cassa nonché, in stretto rapporto con le competenti strutture operative, il processo di informatizzazione degli atti e dei procedimenti di spesa. Svolge le attività relative al controllo della regolarità contabile degli atti. Cura Predispone e elabora il conto pubblico territoriale. Predispone il rendiconto consuntivo della Regione. Gestisce gli adempimenti relativi ai pignoramenti presso terzi, nei casi in cui la regione Lazio è terza pignorata predisponendo, tra l’atro, la dichiarazione ai sensi dell’art. 547 c.p.c. Cura la procedura per la gestione delle cessioni dei crediti vantati nei confronti della regione Lazio. Individua ed attiva le iniziative connesse al federalismo e alla politica fiscale regionale. Provvede agli adempimenti connessi al servizio mutui e finanza straordinaria per gli investimenti, comprese le attività relative a interventi di attuazione di Partenariato Pubblico Privato (PPP), e alle garanzie prestate dalla Regione. Effettua il monitoraggio sistematico del debito della Regione anche ai fini di operazioni di ristrutturazione. Cura i rapporti con le agenzie di rating per gli aggiornamenti annuali del rating della Regione. Cura gli adempimenti connessi alla gestione dei tributi attivi e passivi della Regione e realizza studi e ricerche in materia. Cura gli adempimenti regionali in materia di contenzioso tributario e amministrativo, ivi compresi i rapporti con le strutture centrali e periferiche. Assicura la gestione e la valorizzazione del demanio e del patrimonio regionale, ivi compresi i relativi lavori di manutenzione, nonché la valorizzazione del patrimonio del servizio sanitario regionale. Svolge le attività connesse al controllo dei bilanci di previsione e degli altri documenti contabili delle agenzie regionali, degli enti dipendenti della Regione e delle società partecipate. Coordina i rapporti tra le diverse Direzioni regionali competenti per materia e le società partecipate dalla regione Lazio, assicurando la massima sinergia ed efficacia delle attività loro affidate. Definisce la programmazione territoriale per la parte riguardante le dotazioni infrastrutturali. Gestisce le procedure amministrative relative ai provvedimenti attuativi dei programmi di sviluppo multisettoriali della Regione e controlla la realizzazione dei relativi interventi. Ricopre il ruolo di Autorità di Certificazione ai fini della corretta effettuazione delle spese erogate a valere sui fondi comunitari, statali e regionali per l’attuazione del Programma Operativo. Coordina, anche su indirizzo degli organi di governo tramite le strutture del Segretariato generale, le attività per la partecipazione della regione Lazio alla formazione del diritto europeo e assicura il corretto adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, inclusi i procedimenti concernenti gli aiuti di Stato e le procedure di infrazione. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Svolge attività di indirizzo e di coordinamento in raccordo con il Segretariato generale in ordine alla predisposizione dei documenti programmatici relativi alla politica regionale unitaria nell’ambito del perseguimento degli obiettivi strategici stabiliti dall’Unione Europea nonché la programmazione degli strumenti finanziari di attuazione della predetta politica unitaria e delle relative risorse di cofinanziamento comunitarie e nazionali nonché ordinarie di natura aggiuntiva. In raccordo con la struttura “rapporti con gli Enti Locali, le Regioni, lo Stato, l’Unione Europea” del Segretariato generale, sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale, cura l’attività di rappresentanza politico-istituzionale dei molteplici interessi regionali presso l’UE nonché la programmazione strategica e l’individuazione
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delle linee guida prioritarie nelle attività europee, assiste gli organi di direzione politica, coordina le attività di rappresentanza e di promozione della Regione e del territorio in ambito europeo e internazionale, coordina altresì le attività per la partecipazione della Regione alla formazione del diritto europeo e assicura il corretto adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, inclusi i procedimenti concernenti gli aiuti di Stato e le procedure di infrazione; cura, Sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale, i rapporti con le istituzioni comunitarie e con le Organizzazioni internazionali, cura i rapporti con la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE, verifica lo stato delle procedure di approvazione dei programmi e dei progetti regionali, coordina le attività relative all’attuazione delle politiche comunitarie, supporta le Direzioni regionali durante le fasi di dialogo e di concertazione con le sedi istituzionali, le parti economico-sociali e i cittadini relativamente al recepimento ed all’attuazione della Strategia Europa 2020, coordina la partecipazione della Regione alle reti europee ed ai network tematici, coordina e promuove i rapporti della Regione sia con le altre Regioni europee che con le reti di Regioni strategiche. Risorse umane e sistemi informativi
Supporta la Giunta nella definizione delle politiche del personale e ne cura l’attuazione; dispone organizzazione e dimensionamento degli organici dell’ente. Cura selezione, reclutamento, formazione e sviluppo professionale, valutazione del personale; Organizzazione delle competenze; provvede alla mobilità del personale interna ed esterna, al trattamento giuridico, economico, anche accessorio e pensionistico. Disciplina la procedure relative alla gestione delle partite stipendiali con il sistema informatico MEF-SPT cedolino unico. Provvede alla tenuta della banca dati, del ruolo unico e anagrafe degli incarichi. Cura gli adempimenti relativi al rapporto di lavoro a tempo parziale e delle forme flessibili di lavoro. Relazioni sindacali e gestione della contrattazione integrativa; attuazione delle politiche di benessere organizzativo. Provvede alla misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale del personale. Cura i procedimenti disciplinari e il monitoraggio dei procedimenti penali, e il contenzioso del lavoro. Supporta la Giunta nella definizione delle politiche relative all’ organizzazione e alla gestione del personale degli enti e aziende regionali, e ne attua il monitoraggio. Provvede alla pianificazione dello sviluppo del sistema informativo regionale (SIR) e provvede alla rilevazione e alla pianificazione dei fabbisogni infrastrutturali di rete. Provvede alla gestione del sistema statistico regionale. Promuove azioni di semplificazione amministrativa finalizzati al miglioramento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Gestisce le attività istituzionali della Presidenza in raccordo con le strutture del Segretariato generale. Assicura, su indirizzo degli organi di governo, tramite la struttura di diretta collaborazione del Segretariato generale “Comunicazione, relazioni esterne e istituzionali”, le attività di comunicazione giornalistica indirizzate ai mezzi di comunicazione di massa, le attività di comunicazione istituzionale e pubblicitaria, di relazione esterna e informazione, nonché il cerimoniale e l’assistenza alle attività di rappresentanza istituzionale. Svolge attività di supporto tecnico-amministrativo alla “Struttura Segreteria della Giunta”. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Salute e integrazione sociosanitaria
Cura il governo tecnico ed economico-finanziario del sistema sanitario ivi compresi gli adempimenti connessi al debito formativo. Provvede alla pianificazione e all’organizzazione del sistema sanitario regionale. Provvede all’attuazione e alla regolamentazione dei livelli essenziali di assistenza, per quanto di propria competenza. Cura l’elaborazione ed il monitoraggio dei programmi di ricerca. Elabora le direttive per la predisposizione dei budget e dei piani strategici delle aziende
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sanitarie, dei policlinici universitari e degli I.R.C.C.S. e cura gli adempimenti connessi all’approvazione dei relativi bilanci di esercizio e al consolidamento contabile. Definisce i sistemi e le modalità di remunerazione dei soggetti accreditati. Cura le attività connesse alla politica del farmaco, ivi compresi il controllo e il monitoraggio sulla spesa farmaceutica e le attività inerenti alla farmacovigilanza. Esercita le attività di controllo, di gestione e di monitoraggio della spesa sanitaria ed elabora le direttive in materia di contabilità generale e analitica nonché i criteri di finanziamento degli enti del servizio sanitario regionale, curandone i rapporti economici anche con riferimento alla determinazione dei fabbisogni di forniture di beni e servizi. Esercita le competenze in materia di gestione del personale dipendente del S.S.R. ivi compreso il personale dei policlinici universitari e il personale convenzionato. Cura gli adempimenti connessi ai sistemi informativi relativi al S.S.R. Cura l’organizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali nonché la riorganizzazione delle strutture ospedaliere per soglie di efficienza. Coordina, nell’ambito del piano della rete ospedaliera, l’implementazione delle reti di alta specialità. Procede all’attuazione dell’assetto istituzionale e normativo del servizio sanitario regionale e cura i rapporti istituzionali con gli altri enti (I.R.C.C.S., Università, etc.). Provvede alla concessione delle autorizzazioni e degli accreditamenti delle strutture sanitarie. Cura l’integrazione socio-sanitaria e l’assistenza territoriale. Provvede alla attuazione e alla regolamentazione dei livelli essenziali di assistenza, per quanto di propria competenza. Cura l’attività sanitaria correlata alle dipendenze e alla salute mentale. Esercita le competenze in tema di salute sui posti di lavoro. Provvede alla definizione di programmi di prevenzione e di educazione sanitaria, nonché di specifici programmi di vaccinazione. Cura le attività connesse alla sanità veterinaria e alla tutela degli animali. Esercita, attraverso apposito servizio, le funzioni di vigilanza e ispettive in ordine al funzionamento del servizio sanitario regionale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Sviluppo economico e attività produttive
Provvede alla programmazione ed al coordinamento delle attività necessarie per l’attuazione delle politiche per lo sviluppo economico regionale e la sua competitività. Promuove e realizza tutte le attività legate al Programma operativo regionale FESR indirizzate al tessuto produttivo regionale, con particolare riguardo alle micro, piccole e medie imprese. Coordina e predispone gli interventi necessari per l’attuazione dei programmi in materia di ricerca finalizzata, innovazione e trasferimento tecnologico per l’insieme del tessuto produttivo regionale e con specifico riguardo alle micro, piccole e medie imprese, con particolare riferimento all’innovazione e al trasferimento tecnologico, al sostegno all’innovazione per i processi produttivi; riguardo tali obiettivi istituisce e mantiene i rapporti necessari con i centri nazionali ed internazionali di ricerca finalizzata allo sviluppo economico. Coordina i rapporti tra le società regionali, competenti in materia di sviluppo economico e innovazione, inclusa la materia del credito alle PMI, e ne dà gli indirizzi programmatici attraverso l’approvazione dei piani annuali delle stesse. Provvede all’attività di programmazione e semplificazione degli interventi finalizzati al sostegno ed allo sviluppo delle realtà economico-produttive regionali, economie creative, web economy, green economy, insediamenti produttivi, distretti industriali e reti di impresa, mercati, commercio, piccole e medie imprese, artigianato, cooperazione ed associazioni imprenditoriali, imprenditoria giovanile, femminile e micro-credito per le PMI. Cura la patrimonializzazione delle imprese e dei confidi, gli interventi di ingegneria finanziaria per le PMI come struttura Responsabile della Gestione delle Attività, nonché gli interventi del Fondo rotativo nazionale (FRI) e regionale. Promuove e realizza ricerche analisi, previsioni, monitoraggio e valutazione per lo sviluppo economico regionale. Cura tutti gli aspetti relativi agli interventi del programma “Start Up Lazio”. Promuove l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale e promuove e partecipa ai Progetti Europei
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ad esso destinati. Provvede alla gestione amministrativa delle competenze regionali in materia di sfruttamento di cave, miniere e geotermia, torbiere, acque minerali e termali. Promuove e sovrintende alle attività di marketing territoriale e quelle di attrazione degli investimenti. Cura e promuove lo sviluppo a livello nazionale ed internazionale del “Made in Lazio”. Coordina le attività della Cabina di Regia del Mare ed attua interventi di sviluppo e valorizzazione relativi alle imprese della Blu economy. Pianifica e controlla le concessioni di spiagge lacuali, superfici e pertinenze dei laghi, e l’utilizzazione e concessioni dei beni del demanio marittimo. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti
Cura la pianificazione territoriale e paesistica nonché la programmazione di settore della regione e provvede all’attività di co-pianificazione territoriale locale. Cura inoltre i rapporti con gli organismi regionali, nazionali e comunitari competenti in materia di pianificazione territoriale. Svolge attività di vigilanza e controllo amministrativo sull’attività urbanistica ed edilizia esercitata dai Comuni e sul rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici. Cura le procedure relative alla valutazione ambientale strategica. Attua le linee di indirizzo per le attività di pianificazione urbanistica provinciale e comunale. Provvede alla pianificazione e agli adempimenti tecnico-amministrativi in materia di progetti speciali e programmi urbani complessi per il recupero e la riqualificazione urbanistica. Elabora progetti di natura sperimentale, promozionale ed innovativi relativi alla riqualificazione dei centri storici. Individua, di concerto con gli enti locali, programmi e progetti di riqualificazione edilizia, nonché programmi di risanamento edilizio-ambientale da realizzare. Gestisce e coordina la realizzazione del Sistema Informativo Territoriale Regionale e la relativa infrastruttura dei dati territoriali; Cura le attività di regolazione, pianificazione, programmazione finanziaria del trasporto ferroviario, su gomma e ad impianti fissi di competenza regionale. Cura la programmazione e l’attuazione di quanto necessario all’adeguamento dell’intero sistema portuale laziale; promuove e coordina gli interventi sulle strutture portuali e marittime nonché sulle strutture aeroportuali e sulle infrastrutture strategiche. Definisce e coordina i programmi per il traffico e la mobilità, con particolare riferimento al trasporto pubblico locale su gomma e d’impianti fissi, al trasporto merci e dalla accessibilità e mobilità urbana. Coordina la pianificazione in materia infrastrutture per il trasporto e la relativa logistica, assumendo competenza diretta sui nodi di scambio e parcheggi, interporti, piattaforme logistiche e centri merci, sovrintendendo alla definizione e all’attuazione del Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica, ivi compreso il Piano Regionale del Trasporto delle Merci. Coordina la gestione finanziaria e contabile. Presiede alla definizione ed esecuzione dei contratti di servizio per il trasporto pubblico locale sia su gomma – definendo anche la “rete dei servizi minimi” e promuovendo i servizi sperimentali e i servizi speciali – che su ferro, anche con riferimento alle ferrovie concesse ed ogni altro impianto fisso, eventualmente preposto al T.P.L., provvedendo, altresì, al monitoraggio della qualità, della domanda, dell’offerta e del costo dei servizi, anche al fine della determinazione dei parametri per il riparto delle risorse riferite al T.P.L. nei confronti degli aventi titolo. Svolge le attività attribuite dalla legge alla Regione in materia di rifiuti. Predispone il piano regionale dei rifiuti e le linee guida per le attività di bonifica di aree inquinate; relativamente agli impianti di recupero e smaltimento rifiuti, coordina le procedure per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali. Coordina e supporta l’azione amministrativa dei comuni e delle provincie nel caso di bonifica di siti inquinati e cura gli adempimenti amministrativi per la bonifica di siti inquinati intercomunali. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.
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Agenzie Regionali Alle agenzie, istituite con legge regionale, è preposto un dirigente regionale ed esse sono equiparate, ai fini della programmazione e della valutazione, alle direzioni regionali. Agenzia regionale del Turismo
L’Agenzia è preposta allo svolgimento di attività tecnico-operative di interesse regionale in materia di turismo a supporto delle finalità di cui alla presente legge e nel rispetto degli indirizzi, delle direttive e dei programmi della Regione e, in particolare, sentita la competente commissione consiliare: promuove l’offerta turistica in Italia e all’estero; b) realizza campagne promozionali e azioni di comunicazione di interesse regionale; c) organizza e partecipa a fiere e manifestazioni turistiche e non, al fine di promuovere il territorio e le varie offerte regionali; d) fornisce supporto e assistenza tecnica alla struttura regionale competente in materia di turismo per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali nonché all’Osservatorio regionale del turismo di cui all’articolo 20; e) svolge attività di monitoraggio e supporto alla valutazione dell’impatto delle politiche sul turismo. Agenzia regionale di Protezione Civile
Provvede allo svolgimento di attività tecnico-operative, di coordinamento, di controllo e di vigilanza in materia di protezione civile nell’ambito delle funzioni di competenza regionale. In particolare, predispone e adotta gli atti amministrativi relativi all’attività di protezione civile di competenza della Regione; predispone la proposta del Programma regionale in armonia con gli indirizzi nazionali; predispone gli atti ai fini della dichiarazione dello stato di calamità e dello stato di emergenza, coordina gli interventi necessari al superamento dell’emergenza; emette avvisi di attenzione, preallarme ed allarme per gli eventi attesi sulla base di avvisi di criticità emessi dal Centro funzionale regionale multirischio ed in raccordo con tutte le altre strutture tecniche preposte alla sicurezza territoriale; gestisce le attività relative al volontariato della protezione civile e le attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso; provvede all’effettuazione di studi tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi.
Agenzia Regionale Parchi (ARP)
Dedicata al Sistema delle aree naturali protette regionali. Svolge attività tecnico-operative di interesse regionale volte ad assicurare lo sviluppo e l’adeguato funzionamento del Sistema regionale delle aree naturali protette. In particolare assiste gli organismi di gestione delle aree naturali protette nella progettazione e realizzazione dei programmi di sviluppo compatibile; collabora con la Direzione regionale competente in materia di aree naturali protette per la predisposizione di piani e programmi finalizzati alla tutela e valorizzazione delle aree naturali protette nonché del documento strategico sulla biodiversità; effettua attività di monitoraggio e controllo sullo stato di qualità degli habitat e delle specie della flora e della fauna di importanza comunitaria. Agenzia regionale per la difesa del suolo (ARDIS)
Svolge attività tecnico-operative connesse all’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di difesa del suolo e in particolare in materia di difesa del territorio dal rischio idraulico, limitatamente al reticolo idrogeologico principale. Si occupa principalmente di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle principali opere idrauliche di interesse regionale, nonché la tutela delle stesse opere attraverso le attività di vigilanza territoriale,
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polizia idraulica e delle acque, servizi di piena e di pronto intervento; progettazione e realizzazione delle opere di difesa delle coste.
1.3 Come operiamo Nel definire le modalità operative adottate dalla Regione Lazio ai fini del soddisfacimento degli interessi della collettività, perseguiti da tutti i livelli di governo, occorre premettere che nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano, quale criterio di distribuzione delle funzioni e delle competenze amministrative tra diversi livelli di governo territoriali (livello sovranazionale: Unione Europea-Stati membri; livello nazionale: Stato nazionale-regioni; livello subnazionale: Stato-regioni-autonomie locali) vige il principio di sussidiarietà che esprime la modalità d’intervento degli enti territoriali superiori rispetto a quelli minori, pertanto gli organismi superiori intervengono solo qualora le attività non possano essere adeguatamente ed efficacemente esercitate dal livello inferiore. In virtù del principio di sussidiarietà verticale, le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni quali organismi territoriali più vicini ai cittadini e in grado di rappresentare meglio le esigenze della collettività salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Regioni e Stato. Ciò significa che le funzioni amministrative della Regione sono prevalentemente, nelle materie di competenza, di indirizzo, di programmazione e di coordinamento anche in termini di verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del territorio del Lazio, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione. Per lo svolgimento delle attività istituzionali la Regione si avvale, inoltre, di agenzie, enti pubblici dipendenti e società regionali le cui attività vanno menzionate in considerazione del fatto che l’attuazione del programma regionale coinvolge necessariamente tutti gli attori del sistema, che sono sottoposti al controllo e alla vigilanza della Regione. Gli enti pubblici dipendenti Gli enti pubblici dipendenti svolgono funzioni amministrative, tecniche, specialistiche di competenza regionale e sono istituiti con legge regionale ai sensi dell’articolo 55 dello Statuto. La vigilanza e il controllo sull’attività e sugli organi degli enti, spettano alla Giunta. I bilanci ed i rendiconti degli enti pubblici dipendenti sono approvati dalla Regione.
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ENTI PUBBLICI DIPENDENTI
ENTE MISSION
A.RE.MOL. Agenzia Regionale Mobilità
Fornisce alla Regione Lazio e agli enti locali supporto tecnico operativo in materia di trasporto locale pubblico e privato su tutto il territorio regionale.
A.R.P.A. Agenzia Regionale Protezione Ambientale
Svolge attività tecnico-scientifica a supporto dell’azione amministrativa ed istituzionale di Regione, Province, Comuni, Comunità Montane ed Aziende Sanitarie Locali ed attività di monitoraggio delle matrici ambientali ai fini della prevenzione primaria.
A.R.S.I.A.L. Agenzia Regionale Sviluppo Innovazione Agricoltura Lazio
Promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo laziale, sostenendone il suo carattere multifunzionale inteso quale allargamento delle competenze del mondo agricolo alla gestione degli agroecosistemi e dei servizi ai territori rurali.
A.R.T. Agenzia Regionale per i trapianti e le patologie connesse
Promuove la collaborazione e la reciproca integrazione tra unità operative di enti diversi, nel campo dei trapianti e le coordina per il raggiungimento di obiettivi comuni mediante un’attività collegiale e la definizione di codici concordati di comportamento clinico, assistenziale e di ricerca.
I.R.Vi.T. Istituto Regionale per le Ville Tuscolane
Favorisce ed assicura la conservazione, la valorizzazione, la più idonea utilizzazione e la migliore conoscenza delle Ville Tuscolane e dei relativi parchi e giardini.
Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “A.C. Jemolo”
Intraprende iniziative di studio e ricerca organizzando convegni, seminari ed altre manifestazioni di carattere scientifico e culturale, raccogliendo materiale bibliografico e documentario e attivando corsi per formazione professionale nelle materie giuridiche ed economiche.
LAZIODISU Ente per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio
Realizza un sistema integrato di interventi, servizi e prestazioni per il diritto agli studi, dalle borse di studio ai servizi di ristorazione, passando per i posti di alloggio presso le residenze universitarie.
Oltre agli enti pubblici dipendenti, va menzionata l’ASAP (Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche) costituita come associazione riconosciuta, con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi dell’articolo 27 della legge regionale n. 6/2002.
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Gli enti parco La Regione, ai sensi dell’articolo 9 del suo Statuto, nel rispetto delle norme di tutela del territorio, valorizza l’ambiente e il paesaggio. Attraverso la creazione del sistema di aree naturali protette persegue l’obiettivo di tutela e valorizzazione degli habitat naturali e affida agli enti parco l’amministrazione e la gestione di specifici territori. Di seguito sono elencati gli enti parco e le riserve naturali della Regione:
ENTI PARCO E RISERVE NATURALI DELLA REGIONE LAZIO
1. Ente Regionale Parco dei Monti Aurunci
2. Ente Parco Naturale Regionale Monti Lucretili
3. Parco Regionale dell’Appia Antica
4. Ente Parco Riviera di Ulisse
5. Ente Parco Naturale Regionale di Veio
6. Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi
7. Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia
8. Ente Roma Natura
9. Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere - Farfa
10. Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini
11. Ente Regionale Monti Cimini - Riserva Naturale Lago di Vico
12. Parco Regionale di Bracciano - Martignano
13. Ente Naturale Parco Regionale dei Castelli Romani
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Le società regionali Ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto, la Regione partecipa e promuove la costituzione di società di capitali, di associazioni e di fondazioni che operino nelle materie di competenza regionale. Nello schema che segue sono elencate le società regionali partecipate (almeno del 51%) dalla Regione,5 i relativi ambiti di intervento (mission) e la quota di partecipazione della Regione.
SOCIETÀ PARTECIPATE DALLA REGIONE LAZIO
SOCIETÀ MISSION QUOTA %
ASTRAL S.p.A. Progetta, appalta ed esegue interventi di completamento, adeguamento e nuova realizzazione sulla rete viaria regionale e svolge funzioni tecniche ed amministrative riguardo gestione, manutenzione straordinaria e vigilanza.
100%
LAZIO SERVICE S.p.A. Opera nel settore dei servizi strumentali alle finalità della Regione Lazio, coprendo tutte le fasi della filiera: progettazione, realizzazione, erogazione e monitoraggio della loro qualità.
100%
LAZIO AMBIENTE S.p.A. Assicura la prevenzione e la riduzione degli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia.
100%
SAN.IM S.p.A. Società finanziaria costituita per la realizzazione di una operazione di sale e lease back, del 2003 di immobili strumentali del Sistema Sanitario Regionale.
100%
LAZIOMAR S.p.A. Compagnia di trasporto marittimo che gestisce i collegamenti di linea tra le isole di Ponza e Ventotene e, nella stagione estiva, il porto di Anzio.
100%
CO.TRA.L. S.p.A. Azienda di trasporto su gomma che mette in collegamento tutti i comuni del Lazio.
99,9%
LAIT S.p.A. Assicura la governance dei processi di informatizzazione della pubblica amministrazione regionale.
99%
CO.TRA.L. PATRIMONIO S.p.A.
Gestisce e valorizza il patrimonio infrastrutturale, mobiliare e immobiliare funzionale all’esercizio del trasporto pubblico regionale su gomma.
86,7%
SVILUPPO LAZIO S.p.A. Strumento di attuazione della programmazione regionale in materia economica e territoriale, in particolare per il potenziamento delle infrastrutture regionali e delle attività produttive e per l’incremento dell’occupazione.
80,5%
ARCEA S.p.A. Costruisce strade, autostrade e piste aeroportuali. 51%
AGENZIA REGIONALE PROMOZIONE TURISTICA DI ROMA E DEL LAZIO
Costituita al fine di garantire l’unitarietà ed il coordinamento degli interventi in materia di promozione turistica di Roma e del Lazio in Italia e all’estero è in liquidazione.
51%
5 Per completezza d’informazione, si elencano le altre società partecipate dalla Regione con una quota inferiore al 51% (situazione al 1 gennaio 2014): Autostrade del Lazio S.p.A.; I.M.O.F. S.p.A.; M.O.F. S.p.A.; C.A.R. S.C.p.A.; Tuscia Expo’ S.p.A.; Alta Roma S.C.p.A.; Tecnoborsa S.C.p.A.; Centrale del Latte Di Roma S.p.A.; Aeroporti di Roma S.p.A.
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2. Identità
2.1 Amministrazione in cifre Le risorse umane Complessivamente al 31/12/2013 prestano servizio presso la Giunta della Regione Lazio 3.9946 dipendenti, di cui 299 dirigenti.
I dipendenti della Regione sono suddivisi nelle seguenti categorie previste dal CCNL Regioni ed Enti Locali: dirigenti, funzionari di categoria D, impiegati di categoria C, B ed A.
Categoria professionale
Donne Uomini Totale
A 11 35 46
B 322 330 652
C 674 736 1.410
D 806 769 1.575
Giornalisti 5 7 12
Dirigenti 115 184 299
Totale 1.933 2.061 3.994
6 La cifra indicata è comprensiva del personale degli enti parco (733 dipendenti di cui 45 dirigenti).
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Analizzando la distribuzione dei dipendenti per categorie si registra una prevalenza di funzionari (categoria D).
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali c’è una netta prevalenza dei contratti a tempo indeterminato, in linea con la volontà dell’amministrazione di ricorrere in modo sempre più limitato ai contratti a tempo determinato.
Categoria professionale
Tempo Indeterminato Tempo Determinato Comandati / Distaccati
Totale Tempo Pieno Part-Time Tempo Pieno Part-Time
F M F M F M F M F M F M
A 9 35 2 11 35
B 299 315 18 9 1 3 1 1 3 2 322 330
C 583 666 31 11 40 34 9 18 11 7 674 736
D 665 679 43 9 73 56 12 7 13 18 806 769
Giornalisti 5 7 5 7
Subtotale 1.556 1.695 94 29 119 100 22 26 27 27 1.818 1.877
Dirigenti 89 123 25 57 1 4 115 184
Totale 1.645 1.818 94 29 144 157 22 26 28 31 1.933 2.061
Piano della performance 2014-2016
24
Dal punto di vista di genere, nel personale delle categorie si registra un sostanziale equilibrio con una leggera preponderanza maschile: sui complessivi 3.695 dipendenti, 1.877 sono uomini e 1.818 sono donne.
Nell’ambito del personale dirigenziale invece la preponderanza maschile è maggiormente evidente: sui complessivi 299 dirigenti 184 sono uomini e 115 sono donne.
Piano della performance 2014-2016
25
I grafici seguenti rappresentano la distribuzione del personale regionale per titolo di studio.
CATEGORIA PROFESSIONALE
OBBLIGO SUPERIORI LAUREA
UOMINI DONNE UOMINI DONNE UOMINI DONNE
A 35 9 0 1 0 1
B 245 213 76 90 9 19
C 353 284 312 313 71 77
D 202 190 259 242 308 374
Giornalisti 0 0 5 4 2 1
Sub.Tot. 835 696 652 650 390 472
Dir./Resp. 0 0 5 1 179 114
TOTALE 835 696 657 651 569 586
Piano della performance 2014-2016
26
Per quanto concerne l’età del personale, la classe di età più consistente è quella che va dai 55 ai 59 anni sia con riferimento al personale di sesso maschile che al personale di sesso femminile.
Piano della performance 2014-2016
27
Le risorse finanziarie Le risorse finanziarie per il triennio 2014-2016 sono state individuate nel bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014-2016, approvato con legge regionale n. 14 del 30 dicembre 2013. Nelle tabelle che seguono sono rappresentate le risorse finanziarie disponibili nel triennio 2014-2016 suddivise per missioni (funzioni principali della Regione) e programmi (aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni) che evidenziano le finalità della spesa secondo l’Allegato n. 3 (Spese di Bilancio per Missioni, Programmi e Titoli).
2014 2015 2016
01 Organi istituzionali 77.305.046,89 86.202.130,67 86.202.130,67
02 Segreteria generale 100.000,00 100.000,00 100.000,00
03
Gestione economica, finanziaria,
programmazione e
provveditorato
143.006.510,80 62.756.422,21 46.156.422,21
04Gestione delle entrate tributarie
e servizi fiscali25.585.000,00 25.585.000,00 25.585.000,00
05Gestione dei beni demaniali e
patrimoniali36.514.686,33 33.324.913,81 33.324.913,81
06 Ufficio tecnico 22.551.824,69 33.899.809,35 34.485.045,65
07Elezioni e consultazioni popolari
- Anagrafe e stato civile2.750.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00
08 Statistica e sistemi informativi 24.529.184,36 33.320.000,00 28.320.000,00
10 Risorse umane 262.630.000,00 258.630.000,00 255.630.000,00
11 Altri servizi generali 65.607.322,91 64.400.000,00 63.400.000,00
12
Politica regionale unitaria per i
servizi istituzionali, generali e di
gestione
37.606.527,47 63.601.202,70 0,00
TOTALE MISSIONE 698.186.103,45 663.819.478,74 575.203.512,34
Missione Programma
Servizi
istituzionali,
generali e di
gestione
01
Piano della performance 2014-2016
28
2014 2015 2016
02 Casa circondariale e altri servizi 1.835.000,00 2.120.000,00 1.695.000,00
TOTALE MISSIONE 1.835.000,00 2.120.000,00 1.695.000,00
02 Giustizia
Missione Programma
2014 2015 2016
01 Polizia locale e amministrativa 3.500.000,00 6.000.000,00 7.000.000,00
02Sistema integrato di sicurezza
urbana4.400.000,00 4.000.000,00 3.550.000,00
TOTALE MISSIONE 7.900.000,00 10.000.000,00 10.550.000,00
03Ordine pubblico e
sicurezza
Missione Programma
2014 2015 2016
01 Istruzione prescolastica 1.350.000,00 1.350.000,00 1.350.000,00
02Altri ordini di istruzione non
universitaria0,00 0,00 0,00
03 Edilizia scolastica 8.750.000,00 40.000.000,00 34.750.000,00
04 Istruzione universitaria 50.340.608,40 32.100.000,00 32.100.000,00
05 Istruzione tecnica superiore 763.000,00 763.000,00 763.000,00
06 Servizi ausiliari all'istruzione 805.000,00 805.000,00 805.000,00
07 Diritto allo studio 14.144.651,33 10.672.194,00 10.672.194,00
TOTALE MISSIONE 76.153.259,73 85.690.194,00 80.440.194,00
04Istruzione e diritto
allo studio
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
29
2014 2015 2016
01Valorizzazione dei beni di
interesse storico20.980.000,00 27.948.000,00 24.813.000,00
02Attività culturali e interventi
diversi nel settore culturale46.861.000,00 49.183.000,00 48.733.000,00
03
Politica regionale unitaria per la
tutela dei beni e delle attività
culturali
12.137.888,49 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 79.978.888,49 77.131.000,00 73.546.000,00
05
Tutela e
valorizzazione dei
beni e attività
culturali
Missione Programma
2014 2015 2016
01 Sport e tempo libero 8.470.000,00 10.520.000,00 15.720.000,00
02 Giovani 14.226.521,58 6.500.000,00 12.850.000,00
TOTALE MISSIONE 22.696.521,58 17.020.000,00 28.570.000,00
06
Politiche giovanili,
sport e tempo
libero
Missione Programma
2014 2015 2016
01Sviluppo e valorizzazione del
turismo15.642.065,90 14.839.126,15 26.100.000,00
02Politica regionale unitaria per il
turismo1.954.453,86 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 17.596.519,76 14.839.126,15 26.100.000,00
07 Turismo
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
30
2014 2015 2016
01Urbanistica e assetto del
territorio15.504.523,24 26.225.000,00 11.475.000,00
02
Edilizia residenziale pubblica e
locale e piani di edilizia
economico-popolare
225.415.535,27 62.528.115,95 72.585.000,00
03
Politica regionale unitaria per
l'assetto del territorio e l'edilizia
abitativa
71.410.175,28 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 312.330.233,79 88.753.115,95 84.060.000,00
Missione Programma
08
Assetto del
territorio ed
edilizia abitativa
2014 2015 2016
01 Difesa del suolo 66.572.949,39 65.299.381,51 99.056.073,85
02Tutela, valorizzazione e
recupero ambientale13.723.034,07 13.662.003,20 17.692.282,92
03 Rifiuti 64.818.338,25 63.204.374,70 62.185.249,64
04 Servizio idrico integrato 55.185.721,00 49.770.000,00 44.048.000,00
05
Aree protette, parchi naturali,
protezione naturalistica e
forestazione
18.929.001,21 23.195.000,00 20.495.000,00
06Tutela e valorizzazione delle
risorse idriche5.262.145,34 600.000,00 600.000,00
07Sviluppo sostenibile territorio
montano piccoli Comuni10.837.511,66 8.500.000,00 10.500.000,00
08Qualità dell'aria e riduzione
dell'inquinamento6.600.000,00 7.320.000,00 7.584.000,00
09
Politica regionale unitaria per lo
sviluppo sostenibile e la tutela
del territorio e l'ambiente
76.711.411,24 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 318.640.112,16 231.550.759,41 262.160.606,41
09
Sviluppo
sostenibile e
tutela del
territorio e
dell'ambiente
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
31
2014 2015 2016
01 Trasporto ferroviario 167.864.792,76 399.794.501,00 260.794.501,00
02 Trasporto pubblico locale 1.282.128.209,20 442.647.553,03 465.547.871,36
03 Trasporto per vie d'acqua 15.009.473,31 13.790.000,00 13.790.000,00
04 Altre modalità di trasporto 1.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00
05 Viabilità e infrastrutture stradali 85.305.033,02 232.459.144,31 189.366.455,70
06Politica regionale unitaria per i
trasporti e il diritto alla mobilità50.625.049,34 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 1.601.932.557,63 1.092.691.198,34 933.498.828,06
10Trasporti e diritto
alla mobilità
Missione Programma
2014 2015 2016
01 Sistema di protezione civile 32.830.503,64 10.835.991,00 6.595.000,00
02Interventi a seguito di calamità
naturali16.291.147,17 14.121.000,00 13.874.260,00
03Politica regionale unitaria per il
soccorso e la protezione civile3.567.172,07 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 52.688.822,88 24.956.991,00 20.469.260,00
Missione Programma
11 Soccorso civile
Piano della performance 2014-2016
32
2014 2015 2016
01Interventi per l'infanzia e per i
minori e per asili nido30.073.711,62 16.250.000,00 16.250.000,00
02 Interventi per la disabilità 204.316.051,74 72.225.000,00 74.225.000,00
03 Interventi per gli anziani 4.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00
04Interventi per soggetti a rischio
di esclusione sociale17.896.182,19 14.750.000,00 14.750.000,00
05 Interventi per le famiglie 16.838.003,05 4.300.000,00 4.300.000,00
06 Interventi per il diritto alla casa 19.812.877,11 16.500.000,00 16.500.000,00
07
Programmazione e governo
della rete dei servizi
sociosanitari e sociali
72.857.118,50 50.000.000,00 50.000.000,00
08 Cooperazione e associazionismo 5.899.439,69 4.500.000,00 4.500.000,00
09Servizio necroscopico e
cimiteriale0,00 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 371.693.383,90 182.525.000,00 184.525.000,00
12
Diritti sociali,
politiche sociali e
famiglia
Missione Programma
2014 2015 2016
01
Servizio sanitario regionale -
finanziamento ordinario
corrente per la garanzia dei LEA
10.267.619.931,66 10.267.619.931,66 10.267.619.931,66
04
Servizio sanitario regionale -
ripiano di disavanzi sanitari
relativi ad esercizi pregressi
1.648.226.081,25 1.620.529.223,74 1.621.997.183,74
05Servizio sanitario regionale -
investimenti sanitari112.208.304,96 197.320.110,07 197.320.110,07
07Ulteriori spese in materia
sanitaria97.181.686,86 69.001.061,33 69.001.061,33
TOTALE MISSIONE 12.125.236.004,73 12.154.470.326,80 12.155.938.286,80
13 Tutela della salute
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
33
2014 2015 2016
01 Industria, PMI e Artigianato 112.554.819,32 17.656.024,22 16.532.516,00
02Commercio - reti distributive -
tutela dei consumatori13.154.732,69 4.040.627,42 13.300.000,00
03 Ricerca e innovazione 26.475.000,00 37.575.000,00 39.075.000,00
04Reti e altri servizi di pubblica
utilità0,00 0,00 0,00
05
Politica regionale unitaria per lo
sviluppo economico e la
competività
141.581.121,15 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 293.765.673,16 59.271.651,64 68.907.516,00
Missione Programma
14
Sviluppo
economico e
competitività
2014 2015 2016
01Servizi per lo sviluppo del
mercato del lavoro3.227.072,54 9.500.000,00 11.500.000,00
02 Formazione professionale 93.910.069,38 40.200.000,00 39.800.000,00
03 Sostegno all'occupazione 23.457.361,64 22.110.000,00 19.010.000,00
04
Politica regionale unitaria per il
lavoro e la formazione
professionale
318.147.545,70 4.000.000,00 4.000.000,00
TOTALE MISSIONE 438.742.049,26 75.810.000,00 74.310.000,00
15
Politiche per il
lavoro e la
formazione
professionale
Missione Programma
2014 2015 2016
01Sviluppo del settore agricolo e
del sistema agroalimentare46.504.544,58 25.492.000,00 23.982.000,00
02 Caccia e pesca 564.875,12 500.000,00 500.000,00
03
Politica regionale unitaria per
l'agricoltura, i sistemi
agroalimentari, la caccia e la
pesca
127.078.224,67 71.000.000,00 16.000.000,00
TOTALE MISSIONE 174.147.644,37 96.992.000,00 40.482.000,00
16
Agricoltura,
politiche
agroalimentari e
pesca
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
34
2014 2015 2016
01 Fonti energetiche 5.438.727,59 23.570.472,86 7.800.000,00
02
Politica regionali unitaria per
l'energia e la diversificazione
delle fonti energetiche
72.929.708,05 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 78.368.435,64 23.570.472,86 7.800.000,00
Missione Programma
17
Energia e
diversificazione
delle fonti
energetiche
2014 2015 2016
01Relazioni finanziarie con le altre
autonomie territoriali24.998.040,44 60.650.000,00 74.486.000,00
TOTALE MISSIONE 24.998.040,44 60.650.000,00 74.486.000,00
18
Relazioni con le
altre autonomie
territoriali e locali
Missione Programma
2014 2015 2016
01Relazioni internazionali e
Cooperazione allo sviluppo62,50 0,00 0,00
02 Cooperazione territoriale 2.299.605,68 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 2.299.668,18 0,00 0,00
19Relazioni
internazionali
Missione Programma
2014 2015 2016
01 Fondo di riserva 646.000.000,00 188.000.000,00 188.000.000,00
02 Fondo svalutazione crediti 31.847.573,43 30.787.573,43 30.257.573,43
03 Altri Fondi 545.000.000,00 124.110.000,00 110.500.000,00
TOTALE MISSIONE 1.222.847.573,43 342.897.573,43 328.757.573,43
Missione Programma
20Fondi ed
accantonamenti
Piano della performance 2014-2016
35
2014 2015 2016
01Quota interessi ammortamento
mutui e prestiti obbligazionari284.214.573,00 391.594.663,00 369.634.752,00
02Quota capitale ammortamento
mutui e prestiti obbligazionari251.191.638,00 261.849.478,00 258.271.390,00
TOTALE MISSIONE 535.406.211,00 653.444.141,00 627.906.142,00
50 Debito pubblico
Missione Programma
2014 2015 2016
01Restituzione anticipazioni di
tesoreria2.190.372.922,00 15.000.000,00 15.000.000,00
TOTALE MISSIONE 2.190.372.922,00 15.000.000,00 15.000.000,00
60Anticipazioni
finanziarie
Missione Programma
2014 2015 2016
01Servizi per conto terzi - Partite
di giro2.598.240.000,00 2.598.240.000,00 2.598.240.000,00
02
Anticipazioni per il
finanziamento del sistema
sanitario nazionale
6.268.031.000,00 6.313.031.000,00 6.313.031.000,00
TOTALE MISSIONE 8.866.271.000,00 8.911.271.000,00 8.911.271.000,00
99Servizi per conto
terzi
Missione Programma
Piano della performance 2014-2016
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2.2 Mandato istituzionale e missione La Regione Lazio, al pari delle altre regioni, costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana, è un ente autonomo con un proprio Statuto ed ha una serie di poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati dalla Costituzione. Lo Statuto della Regione Lazio,7 oltre a determinarne, in virtù di quanto previsto dall’articolo 123 della Costituzione, la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento, attribuisce alla Regione, nei limiti della relativa competenza rispetto allo Stato e con il concorso dei Comuni, delle Province e degli altri enti locali, i seguenti obiettivi:
- la tutela dei diritti e dei valori fondamentali degli individui: l’articolo 6 dello Statuto, affermando la centralità e la dignità di ogni essere umano, prevede che la Regione faccia propri i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani riconoscendo il primato della persona e della vita e, tra gli altri, il diritto alla libertà, all’uguaglianza, all’ informazione e al lavoro, i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nonché il diritto degli anziani ad un’esistenza dignitosa;
- lo sviluppo civile e sociale: l’articolo 7 dello Statuto, ispirandosi al principio di solidarietà, attribuisce alla Regione il compito di promuovere le iniziative volte ad assicurare ad ogni persona condizioni per una vita libera e dignitosa, promuovendo la salvaguardia della salute, la piena occupazione e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, la disponibilità abitativa , la mobilità , la diffusione dell’istruzione e della cultura;
- lo sviluppo economico: l’articolo 8 dello Statuto attribuisce alla Regione l’obiettivo dello sviluppo economico e del miglioramento della qualità della vita della popolazione secondo criteri di compatibilità ecologica e di agricoltura sostenibile, riconoscendo il mercato e la concorrenza e allo stesso tempo prevedendo che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana;
- la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale: la Regione ha il compito, in virtù di quanto previsto dall’articolo 9 dello Statuto, di valorizzare e tutelare l’ambiente, il paesaggio, il patrimonio naturale, culturale, artistico e monumentale.
Il Programma di Governo prevede una trasformazione dell’Amministrazione regionale che consenta il recupero del suo ruolo di indirizzo politico, una visione strategica capace di guidare la crescita della competitività del sistema economico, del benessere dei cittadini, della vivibilità del territorio e la capacità di interpretare le esigenze e valorizzare le potenzialità del territorio utilizzando sinergicamente le risorse nazionali e comunitarie disponibili.
Alla luce del mandato istituzionale, dell’evoluzione dei dati macro-economici e settoriali e delle priorità politiche contenute nel Programma di Governo, all’interno del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) sono state definite 7 macro-aree strategiche di intervento con i relativi indirizzi programmatici.
Con le Linee di indirizzo per un efficiente impiego delle risorse comunitarie (di seguito Linee di
indirizzo), approvate con delibera del Consiglio regionale n. 2 del 10 aprile 2014, sono stati descritti gli obiettivi del programma di governo collegati alle 7 macro-aree strategiche di intervento e definite delle azioni di raccordo con gli obiettivi tematici della nuova politica di coesione dell’Unione europea per il periodo 2014-2020.
7 Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, “Nuovo Statuto della Regione Lazio”.
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In particolare le Linee di indirizzo, a partire dagli obiettivi di crescita e progresso sociale presenti nei vigenti documenti di programmazione regionale ed in quelli di livello nazionale e comunitario, descrivono le aree tematiche e le priorità di intervento regionale per il lungo periodo. La vision di crescita e progresso sociale del programma di governo, sintetizzata nelle 7 macro-aree strategiche di intervento, è stata collegata agli obiettivi tematici previsti nei regolamenti previsti dalla normativa comunitaria che regola la programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020.8 Con l’avvio della X^ legislatura è stato dunque avviato un processo di coordinamento e razionalizzazione delle politiche pubbliche regionali per lo sviluppo, circoscrivendo gli ambiti d’intervento e declinando una nuova governance politico-programmatica unitaria che – a partire dal Documento di Economia e Finanza della Regione Lazio per il periodo 2014-2016 – si inserisse nel ciclo di programmazione dello Stato e delle Amministrazioni Pubbliche secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come modificata e integrata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39,9 per completarsi nella definizione e perfezionamento dei programmi operativi regionali per il ciclo di programmazione 2014-2020. Il processo di coordinamento e integrazione tra l’architettura del programma di governo 2013-201810 e gli obiettivi tematici della politica di coesione 2014-2020 e, dunque, delle fonti di finanziamento, è stato affidato, nell’ottica del coordinamento, ad una “cabina di regia” unitaria per la programmazione e per l’attuazione degli interventi che, durante la fase del cronoprogramma, riferirà quadrimestralmente alle commissioni consiliari competenti in materia di bilancio, attività produttive e affari europei a seguito di un processo di analisi della capacità amministrativa regionale, dei Regolamenti comunitari per la politica di coesione, dei fabbisogni di crescita, sostenibilità e inclusione, iniziato con l’avvio della nuova legislatura e volto a indirizzare e focalizzare, con livelli di maggior efficienza ed efficacia gli sforzi di realizzazione.
8 Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”; Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea”; Regolamento (UE) n. 1300/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006; Regolamento (UE) n. 1302/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi; Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1309/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006. Ai Regolamenti si aggiungeranno tutte le disposizioni di attuazione della Commissione (regolamenti, atti delegati, decisioni, linee guida e altro). 9 Recante: “Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea
in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri”. 10 Articolato in macro-aree di intervento, riporta gli obiettivi di medio-lungo periodo che l’Amministrazione regionale intende perseguire e le relative dotazioni finanziarie, coerentemente con i piani finanziari definiti in ambito nazionale e con le ipotesi di riparto finanziario in ambito comunitario per la politica di coesione 2014-2020.
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Sulla scorta delle Linee di indirizzo sono state individuate alcune priorità di intervento per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo del territorio laziale declinate in 45 “azioni cardine” ovvero progetti che saranno realizzati nel medio-lungo periodo (2014-2020) attraverso l’uso integrato di tutte le risorse disponibili (Fondi europei, risorse nazionali, bilancio regionale). I 45 progetti sono organizzati in base alle macro-aree strategiche di intervento definite nel programma di governo ed entrando nel dettaglio descrittivo di ciascuno di essi si riconosce il filo unico che ha legato il programma di governo della Giunta alla definizione degli strumenti di programmazione necessari alla sua attuazione. A tali interventi sono destinate il 90% delle risorse, coerentemente con l’indicazione dell’Unione Europea di indirizzare gli investimenti alle priorità chiave per la crescita contribuendo così all’attuazione della strategia comunitaria Europa 2020. Il quadro unitario della programmazione e la descrizione dei 45 progetti sono consultabili sul portale regionale www.lazioeuropa.it, nuovo punto di accesso alle opportunità di finanziamento per le imprese, i cittadini, le istituzioni e associazioni del Lazio, ove è possibile esprimere la propria opinione sulle priorità di intervento rispetto alle quali modulare nel tempo le risorse europee, nazionali e regionali e viene puntualmente descritto l’avanzamento nell’attuazione dei progetti. Partendo dalle macro-aree strategiche di intervento su cui si basa il Programma di governo e riprodotte nel DEFR e tenendo conto delle priorità di intervento definite nelle Linee di indirizzo e delle azioni cardine definite dalla Giunta per il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, vengono definiti, nel presente documento, gli obiettivi strategici ed operativi delle strutture apicali dell’organizzazione della Giunta regionale per il triennio 2014-2016, in un’ottica di coordinamento della programmazione regionale con il ciclo di programmazione nazionale e con la programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020. Negli schemi che seguono sono illustrate le macro-aree strategiche di intervento e gli indirizzi programmatici – contenuti nel Documento di Economia e Finanza della Regione Lazio per il periodo 2014-2016 – a cui si ricollegano gli obiettivi strategici delle Direzioni e delle Agenzie Regionali.
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1. UNA REGIONE MODERNA CHE AIUTA LO SVILUPPO 1.1 Restituire alla Regione la sua funzione legislativa 1.2 Trasferire alle autonomie territoriali strumenti gestionali mantenendo funzioni di regolazione e controllo 1.3 Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa 1.4 Organizzare la Regione per produrre risparmi 1.5 Organizzare la Regione per produrre sviluppo e giustizia sociale
2. UNA GRANDE REGIONE EUROPEA DELL’INNOVAZIONE 2.1 Semplificare l’attività d’impresa 2.2 Sostenere l’autonomia finanziaria delle PMI 2.3 Favorire la transizione alla Green economy 2.4 Sostenere la competitività con ricerca e reti di impresa 2.5 Rilanciare l’edilizia con una strategia sostenibile 2.6 Tradurre il talento in impresa: Startup Lazio e Laziocreativo 2.7 Una strategia regionale per il sostegno all’internazionalizzazione 2.8 Commercio e artigianato per lo sviluppo economico e la qualità urbana 2.9 Il vantaggio competitivo del Lazio: cultura e turismo 2.10 L’agricoltura per la crescita sostenibile della Regione
3 DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA FORMAZIONE 3.1 Dare risposte innovative al sistema scolastico regionale 3.2 Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese 3.3 Sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro 3.4 Preparare i giovani alle professioni del futuro 3.5 Garantire il diritto allo studio universitario 3.6 Contrastare la vulnerabilità occupazionale
4 UNA REGIONE CHE CURA E PROTEGGE 4.1 Garantire la tutela universale della salute 4.2 La strategia regionale: centralità del territorio e integrazione socio-sanitaria 4.3 Uscire dal debito e dal commissariamento sanitario 4.4 Innovare il sistema della protezione sociale e investire nella sussidiarietà
5 UNA REGIONE SOSTENIBILE 5.1 Difendere l’identità ecologica del Lazio 5.2 Valorizzare l’identità ecologica del Lazio 5.3 Blue economy e montagna: le vocazioni locali come fattori di sviluppo economico 5.4 Politiche di governo del territorio 5.5 Una nuova gestione dei rifiuti
6 INVESTIMENTI PER UN TERRITORIO COMPETITIVO 6.1 Una rivoluzione digitale per il Lazio 6.2 Garantire un trasporto pubblico efficiente e investire nella mobilità sostenibile 6.3 Adeguare la maglia infrastrutturale del Lazio al livello delle regioni europee 6.4 Costruire una nuova governance per la mobilità e il trasporto collettivo nel Lazio
7 INVESTIMENTI PER UNA SOCIETÀ UNITA 7.1 Più trasparenza, più partecipazione, meno costi della politica 7.2 La legalità come condizione imprescindibile per lo sviluppo 7.3 L’integrazione come cifra culturale delle politiche regionali 7.4 Approntare adeguati strumenti di sostegno al reddito 7.5 Tornare a una politica abitativa pubblica 7.6 Una Regione amica delle famiglie 7.7 Per una vera parità di opportunità e diritti
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2.3 Albero della performance L’albero della performance è la rappresentazione grafica del processo di traduzione del mandato istituzionale e della missione dell’amministrazione in aree strategiche, obiettivi strategici triennali ed operativi annuali delle direzioni/agenzie regionali (intese come strutture di primo livello), da cui discendono gli obiettivi operativi delle aree/uffici che afferiscono alle singole strutture di primo livello, per arrivare, infine, agli obiettivi individuali e/o ai piani operativi di gruppo del personale non dirigenziale. Tale rappresentazione mostra come gli obiettivi contribuiscano all’attuazione del mandato istituzionale, all’interno di un disegno strategico complessivo e coerente.
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Il Piano della performance comprende i primi due livelli di programmazione:
• gli obiettivi strategici triennali delle Direzioni, collegati alle macro-aree strategiche immediatamente discendenti dalla missione e dal mandato istituzionale;
• gli obiettivi operativi annuali delle Direzioni, collegati agli obiettivi strategici.
3. Analisi del contesto Al fine di definire gli obiettivi da perseguire per soddisfare, in ultima istanza, gli interessi della collettività, è stato preliminarmente preso in considerazione il contesto sociale ed economico in cui la Regione Lazio si trova ad operare nell’attuale momento storico (contesto esterno) e gli strumenti che la Regione ha a disposizione per svolgere la propria attività (contesto interno). In proposito, si fa ricorso all’analisi SWOT per individuare i punti di forza (Strengths), i punti deboli (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats).
3.1 Analisi del contesto esterno L’analisi del contesto esterno è utile per comprendere l’evoluzione dei bisogni della collettività. L’esposizione dei risultati di tale analisi appare fondamentale per consentire una verifica in ordine alla rilevanza degli obiettivi strategici che la Regione Lazio ha scelto di perseguire e alla coerenza delle scelte compiute con le effettive necessità dei cittadini e dei portatori di interesse. È sulla base di tali analisi che sono state definite le macro-aree strategiche di intervento cui sono ricollegati gli obiettivi strategici della Giunta regionale. Per tale ragione, si riportano di seguito alcuni stralci delle elaborazioni sviluppate nei documenti di programmazione economico-finanziaria e nelle “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2016”.
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Efficienza ed efficacia della struttura organizzativa La struttura amministrativa della Regione Lazio si presenta particolarmente complessa e tale da essere contrassegnata in passato per standard di efficienza non ottimali; il contesto nel quale opera subisce, da alcuni anni, l’impatto negativo della gestione di un livello di indebitamento finanziario che ostacola e vincola l’allocazione ottimale delle risorse per lo sviluppo e il progresso della regione. Nel corso degli ultimi anni si è assistito a un progressivo indebolimento dell’attività legislativa della Regione, considerando sia la quantità di norme approvate, sia la loro qualità ed efficacia. Il trend annuale del numero di leggi approvate dal Consiglio regionale, dal 2002 al 2012, mostra un’attività legislativa decrescente, che tocca i picchi più bassi nel triennio 2010-2012. Se nel 2002 il Consiglio aveva approvato 48 leggi, nel 2010 vi sono stati 9 provvedimenti legislativi, per poi risalire leggermente nel biennio successivo. In termini comparativi, rispetto alle altre Regioni la performance legislativa regionale si pone agli ultimi posti; a ciò si aggiunge, da un lato, l’esistenza di 1.740 leggi vigenti e, dall’altro, l’assenza di interventi relativi a testi unici di riordino e semplificazione rendendo la Regione Lazio imbrigliata in un surplus burocratico e rallentata da leggi non più rispondenti ai fabbisogni dei cittadini e, al contempo, frammentarie. Le difficoltà incontrate nella funzione legislativa si sono trasmesse sul grado di efficienza amministrativa e sulla capacità di una gestione efficace del dialogo inter-istituzionale tra il centro e la periferia della regione. Aspetti cruciali per un miglior espletamento delle funzioni amministrative appaiono dunque quelli connessi con la ridefinizione dell’Ente, delle sue logiche e dei suoi meccanismi di funzionamento. All’inizio del 2013, la Regione Lazio appariva come un’organizzazione ipertrofica, composta da una pluralità di centri decisionali: si contavano 2 dipartimenti, 20 direzioni regionali, 4 agenzie, un’avvocatura regionale, 25 enti pubblici dipendenti, 40 società controllate (direttamente ed indirettamente). L’eccesso di strutture produce la parcellizzazione delle decisioni e delle competenze moltiplicando le posizioni apicali tecnico-amministrative, con ripercussioni sulla spesa di funzionamento. Le crescenti difficoltà finanziarie inducono a ritenere necessaria un’azione accelerata di spending review che spazi dagli affitti passivi (circa 16 milioni all’anno) ai contratti di servizio per il Trasporto Pubblico Locale (quasi 2 miliardi 400 milioni di euro). Con l’insediamento della nuova Giunta regionale, nel mese di marzo 2013, l’amministrazione è stata interessata da un profondo processo di riorganizzazione dell’apparato burocratico, contrassegnato dalla semplificazione del quadro ordinamentale e dalla riduzione del numero delle strutture amministrative anche attraverso il trasferimento/accorpamento di competenze e la soppressione dei dipartimenti. Le direzioni regionali e le agenzie regionali, in numero significativamente inferiore rispetto al passato, sono così diventate strutture di primo livello.
Sviluppo e innovazione Nel Lazio, a fine 2012, risultavano registrate oltre 600 mila imprese.11 Di queste, il 95 per cento impiega meno di 10 addetti e il 65 per cento è costituita da un solo addetto. Le attività svolte da queste imprese si concentrano per poco meno del 30 per cento (164 mila imprese) nei rami del commercio, il 16 per cento – pari a 89 mila unità – nel comparto delle costruzioni, l’8 per cento nel settore primario e nella pesca (47 mila), il 7 per cento nel settore manifatturiero ed estrattivo (39
11 Unioncamere, Indagine Movimprese, 2013.
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mila imprese tra cui spiccano per numero la fabbricazione di prodotti in metallo, il comparto alimentare e quello tessile e per dimensione media il comparto chimico-farmaceutico e quello della meccanica), lo 0,3 per cento nella fornitura e produzione di energia elettrica e acqua e nella gestione dei rifiuti; infine, il 39 per cento delle imprese (216 mila) è occupato in attività terziarie extra-commercio.12 Il sistema produttivo del Lazio si caratterizza, quindi, per la rilevante presenza dell’attività terziaria che, per dimensione, è articolata in una numerosità rilevante di micro e piccole imprese del commercio, delle attività immobiliari, dei servizi alle imprese o dei servizi professionali e in una numerosità contenuta di imprese di medio-grandi dimensioni delle telecomunicazioni, dei trasporti o del comparto delle utilities. Le attività del terziario pubblico,13 al contrario, sono di rango superiore con una rilevante dotazione di capitale umano.14 L’apporto di valore aggiunto dalle branche manifatturiere permane contenuto, anche come conseguenza del nanismo delle unità locali, della difficoltà a costituire reti d’impresa competitive non solo sui mercati domestici, dell’arretramento competitivo sia sul fronte della ricerca sia su quello dell’innovazione. La manifattura laziale è formata da piccole e medie imprese attive nelle branche tessili, in quelle dell’agro-industria e della trasformazione alimentare, nella fabbricazione di prodotti in metallo; a queste piccole-medie unità si affiancano poche imprese multinazionali di grandi dimensioni del chimico-farmaceutico o della meccanica. Il settore delle costruzioni e dell’edilizia si caratterizza per avere un numero ridotto di imprese di medie dimensioni. Il problema della dimensione d’impresa riguarda anche il settore agricolo; l’analisi intercensuaria 2000-2010 mostra come le filiere delle principali colture del Lazio hanno registrato una netta diminuzione nel numero di produttori e una contestuale – seppur più contenuta – riduzione delle superfici coltivate. Queste due tendenze hanno determinato un incremento della dimensione media delle aziende e configurano l’avvio di un processo di ristrutturazione aziendale, riscontrato in tutte le filiere ad eccezione della filiera del florovivaismo che registrano un lieve incremento della Sau (superficie agricola utilizzata – destinata a produzioni agricole.) La struttura produttiva si configura nel complesso più fragile di altre economie del Centro-Nord. Questa debolezza, insieme alla riduzione della spesa pubblica per investimenti e al susseguirsi di due fasi recessive mai conosciute in passato, ha innescato un arretramento delle dinamiche produttive delle imprese che si è, successivamente, riverberata sulla condizione sociale delle
12 In particolare: alloggio e ristorazione (42 mila imprese); attività immobiliari (28 mila imprese); servizi di supporto alle attività produttive (26 mila imprese); attività professionali e tecniche (22 mila imprese); trasporti e magazzinaggio (21 mila imprese); attività finanziarie e assicurative (14 mila imprese); sanità e istruzione (7 mila imprese); attività artistiche e ricreative (8 mila imprese). 13 L’offerta di servizi di ricerca scientifica si compone di numerosi Centri e Istituti di ricerca (218 Laboratori di Ricerca, 4 Centri di Eccellenza Universitari, 48 Enti e Istituti di Ricerca, 12 Atenei Universitari, 2 Parchi Scientifici e Tecnologici e, come descritto, 3 distretti tecnologici) in cui la componente pubblica universitaria, in particolare, è costituita da 8.000 unità tra docenti e ricercatori, distribuiti, prevalentemente, tra le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre; a questi si aggiungono circa 6.000 altri ricercatori con forme di contratto diverse da quelle del personale di ruolo in organico. Inoltre, la regione è sede di numerose filiere di eccellenza e ad elevato contenuto tecnologico, radicate sul territorio. 14 I laureati in scienza e tecnologia nell’ultimo decennio sono più che triplicati passando dalle 6,3 unità (per 1.000 abitanti della classe 20-29 anni) del 2000 alle attuali 19 unità; il divario positivo rispetto all’ultima rilevazione nazionale è di circa 7 unità in più ogni 1.000 abitanti. Una parte dei laureati, pur considerando una mobilità (nazionale e internazionale) più elevata in questa professione rispetto alle altre, ha alimentato il bacino dell’occupazione pubblica e privata: il Lazio, con un trend positivo tra il 2000 e il 2008 – interrotto a partire dalla prima crisi economico-finanziaria – registra un numero di addetti in ricerca e sviluppo prossimo alle 6 unità ogni 1.000 abitanti di età compresa tra 20 e 29 anni; erano 5 nel 2000.
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famiglie. Il divario di competitività del sistema produttivo laziale dipende anche dalla capacità di adattamento ai nuovi paradigmi tecnologici e di colmare i divari – rispetto ai competitori internazionali – che riguardano la ricerca, l’innovazione, il progresso digitale, l’efficientamento energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il mix innovativo necessario per la struttura produttiva dovrebbe invertire la tendenza nell’introduzione di innovazioni di prodotto e/o di processo (dal 28 per cento del 2008 al 21 per cento del 2010), nella spesa per ricerca e sviluppo delle imprese pubbliche e private (dallo 0,65 per cento del Pil del 2009 allo 0,60 per cento del 2010, circa 70 milioni di euro in meno), nell’impiego di lavoratori della conoscenza (passati dalla quota del 17,2 per cento del 2008 al 15,6 per cento del 2010). La quota maggiore di imprese (tra il 69 e il 70) che svolge spese per ricerca e sviluppo intra-
muros si concentra nelle unità di maggiori dimensioni (500 addetti e oltre) mentre rappresentano la quota più contenuta (attorno all’8 per cento) le imprese di medio-grandi dimensioni (tra 250 e 499 addetti). Nel complesso, la regione ha una capacità innovativa15 superiore alla media nazionale (1,8 per cento nel 2010 a livello regionale mentre il dato nazionale è pari all’1,3 per cento). Tuttavia, gli indicatori relativi di spesa che rilevano le potenzialità regionali, evidenziano anche le criticità di matching – tra le esigenze del tessuto produttivo e l’offerta di ricerca e sviluppo da parte delle Università e dei Centri di Ricerca – dell’impostazione settoriale. In termini generali, gli stanziamenti16 per ricerca e sviluppo del pubblico si concentrano – con una quota che dal 2009 al 2012 è passata dal 55,4 al 58,8 per cento – in tre principali ambiti: (a) produzioni e tecnologie industriali (nella media del periodo in questo ambito è stato convogliato il 12,5 per cento degli stanziamenti); (b) protezione e promozione della salute umana (lo stanziamento è in media del 10,0 per cento del totale); (c) promozione della conoscenza di base; quest’ambito rappresenta, mediamente, il 32,8 per cento dello stanziamento complessivo e contiene il Fondo di Finanziamento Ordinario per le Università.17 In questo contesto, la scarsa propensione delle imprese private ad investire in ricerca e sviluppo rappresenta l’elemento debole del modello.18 Nel 2010, fatto pari a 100 il volume di risorse destinato alla ricerca delle imprese in Italia, la quota regionale si posiziona attorno al 9,5 per cento (circa 1 miliardo di euro all’anno); le imprese lombarde dedicano circa 3 miliardi e quelle emiliano-romagnole 1,3 miliardi all’anno. Ciò che appare ancora debole è la capacità di networking sia tra produttori e consumatori della ricerca (tra Università e imprese), sia tra gli stessi consumatori della ricerca (collaborazioni tra imprese). La ragione del persistente mismatch è ascrivibile ad una serie di fattori: (i) la disomogenea distribuzione dei processi di innovazione presenti all’interno delle imprese. Ciò è dovuto alla coesistenza sia di grandi imprese innovative export oriented sia di un tessuto di piccole e microimprese caratterizzata da una bassa propensione all’innovazione; (ii) una scarsa diffusione della cultura dell’innovazione ed una percezione parziale della sua rilevanza competitiva, anche ai fini dello sviluppo internazionale delle imprese; il modello di innovazione privata locale – l’innovazione senza ricerca – risulta essere poco ambiziosa rispetto agli standard delle imprese
15 È un indicatore dato dalla somma della spesa pubblica privata e di quella pubblica (spesa totale) rispetto al PIL (DPS-Istat, Indicatori per le politiche di sviluppo, 20 marzo 2013). 16 Non sono disponibili elaborazioni per singola Regione. Il dato si riferisce alla somma degli stanziamenti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni per obiettivi socio-economici 17 Le tematiche riguardano: scienze matematiche fisiche e naturali; scienze ingegneristiche e ricerca tecnologica; scienze mediche; scienza agrarie; scienze umane e sociali; studi e ricerche in campo umanistico 18 Poco più del 64 per cento della spesa laziale annua (1,9 miliardi di euro) proviene, dunque, dalle istituzioni pubbliche e dalle Università. Fonte Istat, La ricerca e sviluppo in Italia, dicembre 2012.
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europee; (iii) la limitata disponibilità di risorse finanziarie private costituisce un impedimento alla crescita dimensionale e all’investimento strutturale in ricerca ed innovazione; (iv) il sistema di attori coinvolti nella ricerca, sviluppo e innovazione è, inoltre, complessivamente frammentato e tale da impedire concreti processi evolutivi. La strada verso l’economia della crescita e dell’innovazione, si dovrebbe caratterizzare, per l’apparato produttivo regionale, anche nella transizione – incoraggiata dalle politiche di coesione europee – verso la green economy, sia per rispondere alle problematiche ambientali sia per garantire un’offerta regionale alle nuove domande di mercato che in questo ambito si sono aperte. Nella vision di una transizione produttiva verso la sostenibilità ambientale (ma, anche, economica e sociale), gli strumenti riguarderanno l’intera offerta tecnologica disponibile, il controllo automatico, le forme di finanziamento sostenibili, l’organizzazione logistica, le innovazioni di prodotto e di processo e la crescita digitale. In termini generali, l’economia digitale – laddove i programmi d’investimento sono stati realizzati con successo – ha delle ricadute positive dirette stimate, in termini di progressione del valore aggiunto, poco al di sotto del 2,0 per cento; vi sarebbero, dunque, per l’intera economia regionale, ampi margini di crescita rispetto ad altre regioni europee. Inoltre, in tutti i settori e per le esperienze di altre aree europee e internazionali, per ogni posto di lavoro eliminato il web ha creato, mediamente, 2,6 nuovi posti di lavoro: il fenomeno è più accentuato nelle economie più avanzate mentre è più debole nei paesi meno digitalizzati.19 Altre evidenze sull’impulso alla crescita, alle esportazioni nette e alla redditività fornito dall’ICT, riguardano: (a) le imprese che utilizzano l’e-commerce
20 (espansione del fatturato attorno al 5,9 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 5,3 per cento; incremento del margine operativo del 9,5 per cento); (b) le imprese che hanno affrontato investimenti in tecnologie web maggiori del 2,0 per cento del fatturato21 (espansione del fatturato attorno al 9,8 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 5,3 per cento; incremento del margine operativo del 9,7 per cento); (c) le imprese che hanno più del 5,0 per cento del personale assegnato alle tecnologie web
22 (espansione del fatturato attorno all’1,3 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 3,0 per cento; incremento del margine operativo del 9,9 per cento). Recenti indagini23 stimano ingenti risparmi della PA – con particolari effetti positivi laddove è elevato l’indebitamento pubblico – attraverso specifiche azioni: (a) acquisti attraverso l’utilizzo dell’e-procurement (fatto pari a 100 il risparmio complessivo stimato, con quest’azione il risparmio è pari al 9,3 per cento); (b) aumento della produttività del personale attraverso l’aumento dell’efficienza (34,9 per cento del risparmio complessivo); (c) riduzione dei costi di relazione tra PA e imprese attraverso la digitalizzazione dei processi burocratici (53,5 per cento del risparmio complessivo); (d) snella gestione delle transazioni e dei pagamenti tra la PA alle imprese (2,3 per cento del risparmio complessivo). Dalle inchieste svolte durante gli scorsi trimestri è emersa presso
19 Nelle PMI italiane, considerando il livello di digitalizzazione introdotto, il risultato è stato a somma zero (1 posto eliminato contro 1 posto creato). 20 La rilevazione condotta su 415 PMI italiane indica che il mancato sbocco dei prodotti verso l’e-commerce ha consentito una crescita del fatturato, mediamente, dello 0,3 per cento nel triennio 2008-2010; le esportazioni nette si sono incrementate ad un tasso inferiore alla metà (+2,4 per cento) rispetto alle imprese che hanno adottato canali di e-
commerce; il margine operativo è cresciuto dell’8,0 per cento. 21 Per le imprese con investimenti inferiori al 2,0 per cento, il fatturato si è contratto mediamente dello 0,3 per cento; le esportazioni nette hanno avuto una progressione del 2,3 per cento e il margine operativo è risultato in crescita dell’8 per cento. 22 Le imprese che hanno una quota inferiore al 5,0 per cento di addetti, la crescita media del fatturato è risultata pari allo 0,7 per cento: le esportazioni sono aumentate del 2,4 per cento e il margine operativo. 23 Politecnico di Milano (www.osservatori.net – Osservatori ICT & Management).
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gli operatori attivi, sia nei settori esposti alla concorrenza sia in quelli con un mercato interno maturo, che la riduzione degli aggravi amministrativi – prevalendo la dimensione ridotta o ridottissima su cui l’incidenza della pressione amministrativa appare superiore – rappresenta una delle più rilevanti aspettative (assieme all’approvvigionamento finanziario) verso le politiche pubbliche di sviluppo di medio-lungo periodo. Tra il 2008 e il 2013, al calo dell’attività economica delle imprese è corrisposta una flessione nell’andamento degli aggregati creditizi. L’andamento del credito ha risentito della debolezza della domanda di prestiti come conseguenza dell’incertezza, sul mercato domestico e su quello internazionale, circa le aspettative di una robusta ripresa economica che ha caratterizzato, a fasi alterne, l’economia regionale nell’ultimo quinquennio. Dal lato dell’offerta – anche in questo caso con fasi alterne tra le due crisi finanziarie – le condizioni sono risultate generalmente restrittive a causa dell’aumento del rischio di credito connesso con il prolungarsi della recessione. Il peggioramento della capacità di finanziamento delle imprese, soprattutto PMI, si è tradotto in una riduzione consistente degli impieghi bancari a disposizione del mondo produttivo, con un’accentuazione della contrazione, tra il 2012 e il 2013, pari a circa 12 miliardi di euro in meno.24 Parallelamente, con il deterioramento degli impieghi in essere, sono aumentate le sofferenze bancarie. Per evitare i rischi insiti in una compressione duratura delle dinamiche di crescita, devono essere considerate anche le potenzialità dei settori maturi, l’artigianato in primis ma anche il commercio, per lo sviluppo della qualità delle aree metropolitane e delle città di piccole-medie dimensioni in cui queste attività si intrecciano con quelle del turismo e della cultura, ovvero con gli ambiti che rappresentano il vantaggio competitivo del Lazio. In questo contesto, acquistano un particolare rilievo le dinamiche d’internazionalizzazione dei beni e servizi regionali. Nell’ultimo anno le imprese con un profilo estero avanzato sono state circa 10 mila, pari al 4,9 per cento del totale nazionale,25 in leggera crescita rispetto al triennio precedente. Le esportazioni laziali – durante l’evolversi delle due crisi – hanno rappresentato, sebbene con un livello molto contenuto, un elemento in controtendenza rispetto all’andamento economico generale. La progressione tra il 2007 e il 2012 è stata del 33 per cento (da 13,5 a 18 miliardi di euro) e la quota di commercio estero regionale, rispetto al totale delle esportazioni nazionali, è in crescita e nel 2012 ha toccato il massimo degli ultimi anni (4,7 per cento). Vi sarebbe stato,26 proprio durante la prima crisi economico-finanziaria, un balzo nella proiezione internazionale delle imprese di minore dimensione (fino a 9 addetti). Ancora più accentuato risulterebbe lo sforzo di internazionalizzazione compiuto dalle imprese di maggiore dimensione (oltre 250 addetti). All’interno di un processo di crescita sui mercati esteri generalizzato e dimensionalmente importante, le imprese della classe 50-249 addetti mostrerebbero, al contrario, una maggiore difficoltà di adattamento. Infine, va considerato che il 30 per cento dell’incremento registrato dalle esportazioni laziali è riconducibile alla buona performance dei tre Poli regionali (farmaceutico, tecnologico e aeronautico).
Studio, formazione e lavoro
Gli indicatori relativi all’istruzione della popolazione residente nel Lazio rispecchiano sia le peculiarità della struttura produttiva e socio-economica regionale rispetto al resto d’Italia, sia gli
24 Banca d’Italia, Bollettino statistico, n. II, luglio 2013. 25 Istat, Operatori commerciali all’esportazione, 2012. 26 Parallelamente la prima regione italiana per apporto di PIL, la Lombardia, detiene una quota vicina al 30 per cento dell’export italiano.
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effetti della prolungata recessione sulla pianificazione di istruzione/formazione, sulle aspettative di occupazione nel mercato del lavoro, sulle disponibilità finanziarie delle famiglie e delle imprese. Oltre il 50 per cento della popolazione del Lazio possiede un titolo di istruzione superiore, con un’incidenza del 15,5 per cento di laureati, a fronte di una media nazionale di poco più del 40 per cento. Se il livello medio elevato dell’istruzione si lega alla presenza di una domanda di lavoro nel terziario qualificato, soprattutto a Roma e interdipendente dal vasto aggregato di attività connesse alla Pubblica Amministrazione, la minore incidenza di qualifiche professionali si deve al peso minoritario (rispetto alle altre regioni del Centro Nord) delle branche tradizionali della manifattura; nel corso degli ultimi 3 anni, tuttavia, la quota di diplomi professionali è risultata in notevole aumento nel Lazio. La conferma di un processo di progressiva (ri)affermazione delle scuole professionali e, di conseguenza, delle professioni tecniche, nell’ultimo triennio, è stata accompagnata dalla diminuzione (quasi 4 punti) del tasso di scolarizzazione superiore regionale;27 questa dinamica – non rilevata in altre regioni con la stessa evidenza – può essere, in parte, attribuibile all’afflusso di popolazione straniera a più basso livello di istruzione. Negli ultimi cinque anni, il livello complessivo di istruzione della popolazione è aumentato, principalmente per l’incremento dell’indicatore riferito ai maschi; la quota di giovani che hanno conseguito almeno la licenza media inferiore, nel 2011, era pari al 98,7 per cento, circa mezzo punto in più della media nazionale (per i maschi la differenza è di 0,6 punti). Un probabile effetto negativo accentuato dal periodo di recessione è la diffusione del fenomeno dell’abbandono scolastico: tra il 2007 e il 2011 la quota di giovani che hanno abbandonato prematuramente il percorso di studi è aumentata di quasi 5 punti, con un’intensità pressoché analoga tra maschi e femmine.28 Nell’ultimo anno della serie (2012), la quota è risultata pari al 13,0 per cento. Dal lato dell’istruzione universitaria, nel corso dell’ultimo decennio – in un contesto regionale carente di specializzazioni produttive, o non sufficientemente sviluppato per poter assorbire il potenziale di un capitale umano con livelli elevati di istruzione – è aumentata la disoccupazione intellettuale di circa 10 punti. Altri elementi di analisi per le politiche di istruzione e formazione regionale riguardano le tendenze dell’istruzione/formazione degli adulti e le dinamiche che collegano l’istruzione e la formazione al mercato del lavoro. Il livello di istruzione degli adulti registra, nel medio periodo, un progressivo abbassamento, sia come conseguenza dei flussi migratori (popolazione meno istruita in ingresso nella regione) sia per effetto di un generale calo della partecipazione ad attività formative e di apprendimento29 dovuta, a sua volta, alla contrazione delle misure formative offerte (anche) dal sistema pubblico. Il deteriorarsi del quadro formativo regionale, accompagnato ai fenomeni di scoraggiamento, hanno colpito le classi d’età in entrata nel mercato del lavoro: tra il 2009 e il 2011, su 100 giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, quelli che hanno conseguito solamente la licenza media e, al contempo, non sono inseriti in un programma di formazione sono passati dall’11,2 per cento al 15,7 per
27 Nel 2007 il tasso era pari all’83,0 per cento; nel 2011 si registrava un 79,4 per cento. Si tratta della popolazione in età 20-24 anni che ha conseguito almeno un diploma di scuola secondaria superiore. 28 Tale dinamica avvicina il dato regionale alla soglia limite fissata dalla Strategia 2020 per l’istruzione (il target fissato dall’UE, per l’Italia, è di un tasso di abbandono precoce al massimo pari al 16 per cento; la media dell’area UE27, attualmente, è peraltro ben al disotto: 12,8 per cento). 29 La quota di adulti raggiunti da attività di apprendimento permanente nel Lazio, tra il 2007 e il 2011, è diminuita molto più che in altri contesti regionali (-1,9 punti). Analoga dinamica si riscontra per la formazione degli occupati e per quella dei non occupati.
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cento.30 Una riduzione della partecipazione ad attività di istruzione e formazione in modo continuativo (dall’8,3 per cento del 2007 al 6,4 per cento del 2011) ha riguardato anche le persone di età compresa tra 25 e 64 anni. Oltre all’incremento dello scoraggiamento, in quest’ultimo quinquennio, è risultata in aumento – dal 15 per cento del 2008 al 21,6 per cento del 2011 (sostanzialmente identico nel 2012) – la quota di giovani in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano. Le difficoltà incontrate nell’erogazione delle risorse europee aggiuntive del periodo 2007-2013 (non solo nel contesto del Lazio) hanno influito su una generalizzata contrazione delle attività formative e di istruzione a supporto dell’occupazione e della rioccupazione. Tra le ragioni del calo delle attività formative a supporto dei non occupati, oltre all’incremento dei flussi migratori e alla contrazione degli strumenti di sostegno, si deve considerare la progressiva dilatazione dell’area della disoccupazione di lunga durata.31 In funzione dell’ottimizzazione dell’impiego delle risorse finanziarie per le politiche di istruzione, formazione e per l’occupazione, sarà necessario concentrare gli interventi non solo per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di competenze ma, anche, sviluppare le conoscenze funzionali all’esercizio di una cittadinanza attiva, all’inclusione sociale, nonché al raggiungimento di obiettivi di tipo occupazionale o professionalizzante.
Salute e protezione sociale
Le politiche pubbliche sanitarie rappresentano – sia per la particolarità del servizio offerto che coinvolge direttamente e indirettamente tutta la popolazione, sia per le dinamiche di alcune variabili socio-demografiche fondamentali, in primis l’invecchiamento della popolazione32 – una delle tematiche più complesse da affrontare e che, più di ogni altra politica pubblica, grava sui giudizi di buon governo di un’amministrazione. Le prestazioni sanitarie hanno un’incidenza incommensurabile sulla quotidianità dei cittadini, in termini sociali (in quanto rappresentano una determinante rilevante della qualità di vita di ogni persona), in termini finanziari (per il volume elevato di spesa sostenuta dall’intera collettività regionale) e in termini di sviluppo (sia per le ricadute economiche su numerose altre branche del sistema produttivo, sia per il contributo rilevante alla generazione dei redditi negli stessi territori regionali). Secondo il Ministero della Salute, la Regione Lazio si colloca al livello intermedio di classificazione nella qualità dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. La rilevanza del sistema sanitario per la Regione Lazio è tale da rendere cruciale la sua gestione intesa in termini di capacità di fornire ai cittadini servizi adeguati in qualità e volume e, nel contempo, in termini di sostenibilità economica e di impatto per lo sviluppo del territorio. L’evoluzione complessa dei fenomeni socio-demografici richiede, da una parte, il superamento della visione ospedale-centrica dei servizi sanitari che ha caratterizzato i decenni passati e l’intero secolo scorso e, dall’altra, uno spostamento della risposta sanitaria da parte del territorio inducendo
30 Istat, Rapporto Bes 2013: il benessere equo e sostenibile in Italia, 2013. 31 La diminuzione delle prospettive di riposizionamento lavorativo, infatti, favorisce la rinuncia agli strumenti di formazione. 32 Tra i mutamenti demografici e sociali in corso, devono essere considerati gli effetti dell’incremento dell’incidenza delle malattie croniche e degenerative e della non autosufficienza, il cambiamento della struttura della famiglia e, in generale, il miglioramento dell’aspettativa di vita.
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all’elaborazione e introduzione di strategie in merito alla gestione della cronicità e alla prevenzione della disabilità. Questo cambiamento di paradigma comporta il passaggio dalla cura della malattia al prendersi carico della persona nella sua interezza, con la consapevolezza che per risultare efficace un intervento sanitario necessita di un’adeguata continuità di risposta sul territorio. Nell’ultimo triennio la spesa pubblica destinata alla sanità del Lazio è stata pari, in media, a 11,5 miliardi all’anno, circa il 75 per cento del budget di spesa complessivo della Regione. Il sistema sanitario regionale pubblico conta 143 strutture, con 17.882 posti letto per acuti, 3.118 posti letto per la riabilitazione e 743 posti letto per la lungodegenza. La fragilità del sistema sanitario dipende, in gran parte, dal circolo vizioso che riguarda l’aumento della spesa sanitaria (e il deficit annuo che si genera33) e lo stock di debito pregresso. Va considerato che l’incremento della spesa sanitaria ha una dinamica comune a tutte le Regioni ed è l’effetto di una combinazione di fattori quali lo sviluppo delle tecnologie sanitarie e le maggiori aspettative delle persone in termini di salute. Inoltre, nell’aumento della spesa sanitaria, l’incremento delle spese per medicinali – determinato sia dall’utilizzo di nuovi farmaci più costosi sia dalla sostituzione di alcuni trattamenti chirurgici con terapie farmacologiche – ha avuto un peso rilevante. Questi fenomeni hanno fatto crescere la spesa sanitaria negli ultimi 10 anni più velocemente dell’economia, indipendentemente dalla recessione che ha caratterizzato gli ultimi anni. Le politiche di risanamento della finanza sanitaria (Piano di rientro dal deficit varato nel 2007) se, per un verso, hanno permesso la riduzione dei disavanzi annuali, dall’altro, non sembrano aver agito sulla diminuzione dei costi quanto, piuttosto, sui livelli e sulla qualità dei servizi offerti. Il lento passaggio verso politiche sanitarie che necessitano di un’adeguata continuità di risposta sul territorio non delegata esclusivamente alle strutture ospedaliere – indica, tuttavia, la tendenza a una contrazione dei ricoveri ospedalieri e un aumento dell’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera erogata. L’ultima rilevazione sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – relativi all’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro34, all’assistenza distrettuale35 e all’assistenza ospedaliera36 – indica che il Lazio passa da una situazione “critica” a una situazione “adempiente con impegno su alcuni indicatori”. I miglioramenti hanno riguardato il parametro di “costo pro-capite di assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro” che si posiziona attorno ai 70,5 euro (nelle regioni del Centro-Nord è mediamente superiore all’85 euro), il parametro “numero di posti equivalenti residenziali e semiresidenziali in strutture che erogano assistenza ai disabili ogni 1.000 residenti”
33 Nel 2012 è risultato pari a 600 milioni (Corte dei Conti, Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, 2013). 34 Si tratta di monitorare: (1) profilassi delle malattie infettive e parassitarie; (2) tutela della collettività’ e dei singoli dai rischi connessi con gli ambienti di vita, anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; (3) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di lavoro; (4) sanità pubblica veterinaria; (5) tutela igienico sanitaria degli alimenti; sorveglianza e prevenzione nutrizionale; (5) attività di prevenzione rivolte alla persona (vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, programmi di diagnosi precoce); (7) servizio medico-legale. 35 Si tratta di monitorare: (1) medicina di base in forma ambulatoriale e domiciliare; (2) continuità assistenziale notturna e festiva; (3) guardia medica turistica (su determinazione della Regione); (4) attività di emergenza sanitaria territoriale; (5) assistenza farmaceutica erogata attraverso le farmacie territoriali; (6) assistenza integrativa (fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari, fornitura di presidi sanitari a soggetti affetti da diabete mellito). 36 Si tratta di monitorare: (1) pronto soccorso; (2) degenza ordinaria; (3) day hospital; (4) daysurgery; (5) interventi ospedalieri a domicilio (in base a modelli organizzativi fissati dalle regioni); (6) riabilitazione; (7) lungo-degenza;(8) raccolta, lavorazione, controllo e distribuzione degli emocomponenti e servizi trasfusionali; (9) attività di prelievo, conservazione e distribuzione di tessuti; attività di trapianto di organi e tessuti.
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(<0,5 in aumento), il parametro “costo percentuale dell’assistenza farmaceutica territoriale” che si colloca attorno al 14,8 per cento, il parametro “utenti presi in carico dai centri di salute mentale per 100.000 abitanti”, il “tasso di ospedalizzazione standardizzato (ordinario e diurno) per età per 1.000 residenti”, il “tasso di ospedalizzazione standardizzato di ricoveri ordinari (di 2 o più giornate) attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza del Patto della salute 2010-2012”. Permane critica la situazione relativa al “numero di posti equivalenti per assistenza agli anziani in strutture residenziali ogni 1.000 abitanti residenti”, che supera di poco le 4 unità a fronte di un’offerta più elevata per tutte le altre regioni (eccetto la Calabria), la “degenza media trimmata standardizzata per case-mix (giornate)”,37 che si attesta a un valore maggiore di 6,2 e in aumento (le Regioni virtuose hanno un parametro inferiore o uguale a 6) e la “percentuale di parti cesarei” (attorno al 40,8 per cento nel Lazio a fronte di percentuali virtuose che si collocano su valori inferiori al 30 per cento). Pur considerando i recenti miglioramenti, l’offerta di servizi sanitari adeguati in qualità e volume e, in generale, la garanzia universale di servizi per la prevenzione e la cura, nel tempo – almeno nell’ultimo decennio – è andata incontro, nel Lazio, a un livello di soddisfazione decrescente da parte dai cittadini laziali. La scarsa qualità del servizio può riguardare i fenomeni di programmazione per evitare la congestione agli sportelli di prenotazione delle prestazioni o, più in generale, i servizi ospedalieri. In quest’ultimo caso è stata osservata una crescente emigrazione ospedaliera dalla regione Lazio a fronte di una sostanziale stazionarietà dell’indice di attrattività nazionale. La stima della domanda di livelli e qualità di servizi socio-assistenziali dipende, dunque, dalle dinamiche che riguardano i fenomeni della povertà e dell’esclusione sociale, in particolare, per le caratteristiche della Regione Lazio, della povertà giovanile, delle donne sole con figli a carico, degli anziani, dei senza fissa dimora, degli immigrati e dei disabili,38 tenendo presente la stretta relazione che esiste fra malattia, esclusione sociale e povertà. Il rischio di povertà per i disoccupati è quintuplo rispetto al rischio per le persone che hanno un lavoro. Povertà ed esclusione dal mercato del lavoro procedono, spesso, parallelamente; ciò è particolarmente evidente per le donne e i più giovani. Tuttavia, il basso reddito, le scarse qualifiche e la sottoccupazione possono causare povertà anche tra i lavoratori. Il numero di lavoratori poveri, dal 2000, è cresciuto in seguito all’aumento del lavoro temporaneo e a tempo parziale (compreso il lavoro part-time involontario) accompagnato a volte dalla stagnazione dei salari. La povertà dei lavoratori è connessa anche alla situazione di intere famiglie dipendenti da un unico reddito da lavoro. Tra queste, le famiglie monoparentali e monoreddito sono quelle maggiormente a rischio di povertà anche in presenza di un’occupazione. La mancanza di servizi di custodia dei bambini a prezzi accessibili impedisce la loro piena integrazione nel mercato del lavoro. L’invecchiamento della popolazione regionale e le fasce di popolazione anziana progrediscono rapidamente (la popolazione ultra65enne è passata dal 19,1 per cento del 2006 al 20,1 per cento del 2012). Si tratta di una quota di popolazione esposta ad un rischio maggiore di povertà rispetto alla popolazione totale e, in alcune aree/periferie urbane, può risultare soggetta a deprivazione materiale. Inoltre, le dinamiche d’incremento della popolazione ultra65enne, contribuiranno ad 37 Degenza media calcolata su tutti i dimessi, escludendo i casi anomali per durata della degenza (fuori soglia) e/o quelli con durata minore a 1 o 2 giorni per i casi ordinari acuti o di riabilitazione. 38 Il rischio di povertà o di esclusione è spesso connesso a qualche forma di disabilità. I disabili o le persone affette da malattie croniche gravi devono spesso affrontare difficoltà socioeconomiche che coinvolgono l’intero nucleo familiare da cui dipendono.
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acuire il problema esercitando una pressione sull’adeguatezza e sostenibilità a lungo termine – oltre che del sistema pensionistico – del sistema sanitario e degli interventi di assistenza. Gli stranieri residenti nel Lazio sono quasi 500.000 unità, pari all’8,8 per cento della popolazione residente totale; rispetto all’età media della popolazione laziale, gli stranieri immigrati sono generalmente più giovani e con una maggior propensione all’imprenditorialità. La crisi economica ha evidenziato la più elevata esposizione ai rischi sociali della popolazione migrante, tra le prime ad essere colpita dalla disoccupazione.
Sostenibilità ambientale Nella vision di sviluppo regionale, incentrato sulla necessità prioritaria di colmare il gap competiti-vo rispetto alle regioni europee più dinamiche, appaiono cruciali le politiche pubbliche per l’ambiente. In particolare, le politiche dovranno articolarsi verso quattro specifici filoni di attività: il sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, la promozione dell’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi, la tutela dell’ambiente e la promozione dell’uso efficiente delle risorse. Gli obiettivi per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, definiti a livello comunitario, sono stati inseriti nelle strategie di sviluppo della UE per il lungo periodo e riguardano in misura preponderante le politiche energetiche. Si tratta, nel complesso, di ridurre i costi di approvvigionamento dell’energia da parte di famiglie e imprese, rafforzare la sicurezza energetica della Regione, aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e innovative e, potenziare le infrastrutture di rete. In tema di produzione di energia rinnovabile e di consumi energetici, gli anni più recenti, sono stati caratterizzati, da un progressivo miglioramento degli indici regionali. Per quanto riguarda l’offerta proveniente dalle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), l’incremento massivo degli impianti è iniziato nel 2007 (541 in tutto di cui 454 ad energia solare). Nel periodo successivo il numero di impianti è cresciuto raddoppiando di anno in anno; il salto di scala si è concretizzato nell’arco dell’ultimo triennio ed ha riguardato esclusivamente la fonte solare. Attualmente gli impianti attivi provenienti dalle FER sono oltre 18.000; oltre il 99 per cento di questi utilizza la fonte solare, 12 impianti vengono azionati da energia eolica, 41 da biomasse e 73 da fonti idrauliche. Considerando, infine, il bilancio energetico regionale, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è passata dal 3,7 per cento nel 2000 al 12, 9 per cento nel 2010 per arrivare nel 2012 al 13,2 per cento, con valori, comunque, al di sotto di quelli nazionali, in particolare delle regioni del Centro-Nord. Un’ulteriore considerazione riguarda il fabbisogno complessivo, che raggiunge i 23.500 GWh e il saldo (negativo) con le altre regioni (circa 6.500 GWh) induce, per un verso, ad incrementare la produzione di energia e, per altro verso, ad ampliare la quota di energia proveniente dalle FER. L’ordine di grandezza di questo incremento e la quota di energia derivante dalle FER potrebbero aver contraddistinto alcune regioni39 del Centro-Nord durante lo scorso decennio. Per le stime sulle potenzialità di sviluppo delle FER nel Lazio – e in particolare per gli sviluppi del solare – sono stati considerati gli schemi di scenario40 elaborati dall’ENEA nel 2010. Il potenziale accessibile e lo
39 Il Veneto è passato dal 13,5 per cento del 2000 al 27,5 per cento del 2008. 40 ENEA, Le fonti rinnovabili 2020. Ricerca e innovazione per un futuro low-carbon, 2010.
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sviluppo delle FER nel medio periodo (2020) tengono conto, in primis, degli scenari di “accelerazione tecnologica”.41 Nonostante la performance positiva di gran parte dei settori produttivi, il Lazio sconta tuttora un “divario di sostenibilità energetica” rispetto al resto d’Italia e, particolarmente, nei confronti di molte regioni del Centro-Nord. Relativamente agli effetti generati dagli interventi volti all’efficientamento e risparmio energetico42 (detrazioni fiscali), nel territorio del Lazio, vi è stato durante il 2011 un crescente ricorso alle misure di incentivazione legate al settore dell’energia termica. Gli effetti delle detrazioni fiscali del 55 per cento finalizzati al risparmio energetico relativi alle ristrutturazione edilizie, nel 2011 hanno riguardato per oltre il 77 per cento la sostituzione degli infissi;43 una quota molto più contenuta di iniziative ha riguardato la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (9 per cento), l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (8 per cento) e, in quota ancora più marginale, la coibentazione di strutture opache (1 per cento). I risparmi conseguiti grazie all’attivazione del sistema di detrazioni fiscali statali sono stati quantificati,44 tra il 2007 e il 2009, in quasi 200 GWh; il Lazio risulterebbe la settima regione per risparmi conseguiti. In termini quantitativi, non si osserva un cambiamento degli stili di vita orientati alla riduzione del quantitativo di rifiuti pro-capite; al contrario, se nella prima parte dello scorso decennio (2000-2005) la produzione annua per abitante era pari a 582,5 chilogrammi, nel periodo successivo (2007-2012) questa è risultata mediamente pari a 594,8 chilogrammi. A livello provinciale45 tra il 2007 e il 2011, è stata osservata una riduzione, rispettivamente attorno al 3,3 e all’1,2 per cento, delle quantità pro-capite nelle province di Viterbo e Rieti (da 571 a 499 e da 527 a 502 chilogrammi); in lieve contrazione – con percentuali di decremento comprese tra lo 0,4 e lo 0,7 per cento – le quantità nei comuni capoluogo di Roma e Latina. Si registra un incremento (da 537 a 560 chilogrammi pro-capite), corrispondente a un tasso medio annuo dell’1,1 per cento, a Frosinone. Il lieve e lento aumento della raccolta differenziata ha comportato il raddoppio – tra il 2007 e il 2010 – della frazione umida destinata alla produzione di compost di qualità. Per la regione Lazio la ridotta percentuale è attualmente del 14,5 per cento, tre volte al disotto della performance delle regioni del Centro-Nord e meno della metà rispetto alla tendenza nazionale. La moderata crescita della quota regionale di raccolta differenziata ha determinato, nel periodo osservato, una limitata riduzione della quantità di rifiuti smaltiti in discarica (da 505 a 444 chilogrammi per abitante). In termini di qualità del servizio di distribuzione dell’acqua, i dati relativi alle famiglie che denunciano irregolarità nell’erogazione evidenziano una situazione di efficienza in linea con la media nazionale ma inferiore alla media delle regioni del Centro-Nord. Se si considera l’ultimo decennio trascorso, in cui la percentuale ha oscillato attorno ad un valore medio di denunce del 12,7 per cento, vi sarebbe negli anni più recenti una lieve riduzione dell’irregolarità del servizio.
41 Governo Italiano, Position Paper, 2007. Il documento ha costituito la prima “base di discussione” per la valutazione del contributo che l’Italia può fornire per il conseguimento dell’obiettivo comunitario in una quota del 20 per cento di FER sui consumi energetici della UE entro il 2020. 42 ENEA, Rapporto Annuale sull’efficienza energetica, dicembre 2012. 43 Si tratta di tipologie di intervento a basso impatto in termini di risparmio energetico. In generale, nel corso degli ultimi anni, le richieste di detrazione si sono concentrate su interventi di facile realizzazione, più che ad alto impatto. 44 ENEA, Rapporto annuale sull’efficienza energetica, dicembre 2012. 45 Istat, Indicatori ambientali urbani, luglio 2012.
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L’indicatore relativo alla qualità dell’acqua46 per il Lazio, è pari al 2,9 per cento (era 3,7 nel 1999) mentre a livello nazionale è del 32,2 per cento. Per il Lazio ciò si spiega considerando che ove siano disponibili una pluralità di fonti, vengono dapprima utilizzate le acque sotterranee, di qualità migliore e tale da non richiedere, di norma, processi di potabilizzazione, tranne nei casi di inquinamento antropico o di presenza naturale di sostanze tossiche. Tuttavia, uno specifico problema riguarda la concentrazione di arsenico nell’acqua erogata in 56 comuni del Lazio.47 Secondo uno studio epidemiologico regionale, nei comuni del viterbese con livelli di esposizione oltre i 20 µg per litro, si osserva un eccesso di mortalità (circa il 10 per cento in più) per le malattie del sistema circolatorio; nei comuni di Latina si osserva un eccesso significativo, pari al 12 per cento, della mortalità per tumori; situazione meno problematica nei comuni romani dove la mortalità e i casi di tumori sono pari o inferiori all’atteso.48 Le informazioni aggregate sulle reti infrastrutturali per la depurazione indicano, da un lato, un significativo gap regionale (65,4 per cento è la quota di abitanti equivalenti serviti da impianti di depurazione delle acque reflue urbane con trattamento secondario e terziario sugli abitanti equivalenti totale della regione) rispetto sia alla media nazionale (76 per cento) sia, in particolare, alla media delle regioni del Centro-Nord (81 per cento). Nel caso delle aree urbane laziali, la situazione risulterebbe percentualmente migliore rispetto alle altre regioni del Centro-Nord. Considerando l’utilizzo delle risorse idriche per il consumo umano,49 in alcune regioni del Nord Italia (Trentino Alto Adige, in primis) la quantità erogata è percentualmente vicina alla quantità immessa nella rete. Nel caso del Lazio, pur considerando solo tre rilevazioni annuali (1999, 2005 e 2008) risulterebbe, per un verso, un arretramento dell’efficienza dell’infrastruttura (dal 67,2 per cento all’attuale 64,6 per cento) e, per altro verso, un divario di prestazione rispetto alla media nazionale (67,9) e alla media delle regioni del Centro-Nord (71,9 per cento). Tale divario tra acqua erogata e acqua immessa può essere dovuto all’esistenza di grandi quantità destinate a usi pubblici che non vengono contabilizzate nell’acqua erogata o a sfiori di serbatoi laddove l’acqua disponibile ne superi la capacità di contenimento in particolari periodi dell’anno o in particolari momenti della giornata o, ancora, a furti e prelievi abusivi dalla rete e, infine, a perdite delle condotte.
46 Rapporto tra acqua potabilizzata e acqua prelevata. L’indicatore riflette le caratteristiche idro-geologiche dei territori da cui le acque sono captate e la normativa vigente in materia di caratteristiche sull’acqua potabile. Nella quasi totalità dei casi le acque superficiali devono essere sottoposte a trattamento. Maggiori volumi di acqua potabilizzata si riscontrano nelle regioni dove maggiore è il prelievo di acque superficiali e marine. fanno eccezione alcune regioni dell’Italia settentrionale (Lombardia, Piemonte) dove i processi di potabilizzazione interessano anche una buona parte delle acque sotterranee. 47 L’elenco dei 56 comuni in cui la concentrazione di arsenico è superiore ai limiti di legge (10 µg/litro) sono (provincia di Viterbo): Bagnoregio, Blera, Bolsena, Calcata, Canino, Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant’Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella d’Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Farnese, Gallese, Gradoli, Grotte di Castro, Lubriano, Montalto di Castro, Monte Romano, Montefiascone, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania, Vallerano, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo. In provincia di Roma: Anguillara Sabazia, Anzio, Ardea, Bracciano, Campagnano di Roma, Civitavecchia, Formello, Genzano di Roma, Lanuvio, Lariano, Magliano Romano, Mazzano Romano, Nettuno, Sacrofano, Santa Marinella, Tolfa, Trevignano, Velletri. In provincia di Latina: Aprilia, Cisterna di Latina, Cori. 48 Dipartimento di epidemiologia del Servizio Sanitario Regione Lazio, studio realizzato su 91 comuni laziali (60 della provincia di Viterbo, 22 della provincia di Roma e 9 della provincia di Latina). 49 Si tratta del rapporto tra l’acqua erogata e l’acqua complessivamente immessa nelle reti di distribuzione. L’indicatore considera i flussi di acqua potabile che attraversano la rete di distribuzione comunale intesa come il complesso di opere relativo all’intero territorio comunale. La rete di distribuzione partendo dalle vasche di accumulo (serbatoi, vasche di carico), distribuisce l’acqua ai singoli punti di utilizzazione (abitazioni, stabilimenti, negozi, uffici).
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Sempre dal lato della domanda, tra il 2007 e il 2011 il pro capite giornaliero di acqua fatturata per uso domestico50 nei comuni capoluogo di provincia oscilla tra i 157 litri di Latina e i 228 litri di Roma. La media nazionale, nello stesso periodo, è risultata pari a 184 litri. In termini tendenziali, il consumo appare in riduzione nelle province di Viterbo e Roma; stazionario nella provincia di Rieti, Latina e Frosinone. La sintesi analitica della sostenibilità ambientale (a livello provinciale) degli ecosistemi urbani51 della regione Lazio indica uno stato di salute del territorio e una qualità ambientale molto distante dalle performance riscontrate nelle città del Centro-Nord e più vicina a quella delle aree più svantaggiate.52 I principali indicatori che segnalano il deficit ambientale delle città laziali riguardano il ciclo dei rifiuti (con percentuali di raccolta differenziata poco superiori al 20 per cento dei rifiuti prodotti per Frosinone, Rieti e Latina), la dispersione della rete idrica riferita al 2012 (a Latina viene dispersa il 46,9 per cento dell’acqua immessa nella rete; a Frosinone il 78,5 per cento); il consumo di energia elettrica per usi domestici (con il massimo consumo nazionale per la città di Roma); il tasso di motorizzazione (le città di Latina e Frosinone superano le 70 automobili circolanti ogni 100 abitanti); la carenza di piste ciclabili (0,34 metri per 100 abitanti a Viterbo53); l’incidenza dei pannelli solari sugli edifici comunali (assenti a Frosinone e Latina). Il deterioramento della qualità degli ecosistemi urbani e, in generale, l’antropizzazione e conurbazione provengono, inoltre, sia dai fenomeni di abusivismo edilizio, in crescita negli ultimi anni (10 costruzioni abusive ogni 100 costruzioni autorizzate dai Comuni nel 2011; erano 7 nel 2008), sia dalla minor disponibilità di verde urbano (dai 140 mq per abitante del 2003 ai 130 mq del 2011), sia dall’estensione nel territorio dei “siti contaminati”, che nel Lazio occupano circa 110 mila ettari (il 20 per cento del totale nazionale).54
Mobilità e territorio
I due principali pilastri necessari al completamento della programmazione degli interventi della vision di crescita, imperniata sull’incremento della competitività del territorio laziale, sono il progresso digitale – tema trasversale a tutte le politiche pubbliche di sviluppo regionale e, in particolare, alle politiche di sostegno all’innovazione in tutti i settori dell’economia – e il sistema di mobilità di persone e merci. Per il primo dei due pilastri, le analisi indicano la necessità – al pari delle regioni europee più sviluppate – di interventi per la creazione di un “ecosistema” per le attività ad alto contenuto di innovazione che supporti le dinamiche di sviluppo del territorio e della sfera sociale – poggiando su infrastrutture immateriali, telematiche e giuridiche – e, al contempo, di azioni di coordinamento, all’interno di una visione unitaria, delle funzioni di accesso, partecipazione, programmazione e controllo.
50 Istat, Dati ambientali nelle città, 2013. 51 Analisi statistiche relative alla qualità dell’aria, alle risorse idriche, alla diffusione di fonti energetiche innovative, alla gestione intelligente dei rifiuti, alla disponibilità di verde e alla mobilità alternativa (Legambiente, Ecosistema urbano
2013, XX Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia, 2013). 52 Considerando i 104 capoluoghi di provincia italiani classificati dal migliore al peggiore per qualità dell’ecosistema urbano, Rieti si posiziona al 69° posto; al 70° posto si trova Roma; all’87° posizione, Viterbo; al 93° posto, Latina; nella 95° posizione si trova Frosinone (cfr. Istat, servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia, novembre 2013). 53 Raggiungono i 38 metri ogni 100 abitanti nella provincia di Reggio Emilia. 54 Istat, Rapporto Bes 2013: il benessere equo e sostenibile in Italia, 2013.
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La crescita digitale della regione necessita di ulteriori investimenti finalizzati al completamento delle principali reti infrastrutturali: uno degli scopi più rilevanti per il 2020 è quello di far parte di un vasto mercato unico digitale,55 quello europeo, e di trarne tutti i potenziali vantaggi socioeconomici. Per far penetrare i territori regionali nel circolo virtuoso di attività – in cui, a partire dalla disponibilità di contenuti e servizi interessanti, in un ambiente internet interoperabile56 e senza confini si incentiva la domanda di velocità e capacità maggiori che, a loro volta, stimolano le opportunità di investimento in reti più veloci – la creazione e l’adozione di reti ad alta capacità aprono la strada a servizi innovativi che sfruttano velocità più elevate. In un contesto rivolto al potenziale di crescita digitale dell’economia, affinché il circolo virtuoso si dispieghi e si autoalimenti, è necessario creare un clima commerciale che favorisca gli investimenti e l’imprenditorialità. Questi obiettivi richiedono che si concorra – attraverso politiche pubbliche – a eliminare la frammentazione dei mercati digitali e la mancanza di interoperabilità, aumentare gli investimenti nelle reti, nella ricerca e nell’innovazione, promuovere l’alfabetizzazione digitale e le competenze informatiche, rispondere attraverso il progresso digitale ai problemi della società,57 circoscrivere la criminalità informatica e il rischio di un calo della fiducia nelle reti.58 In assenza di un Piano regionale per la banda larga,59 le coperture di rete fissa e mobile (base >2 Mbps) raggiungono il 97,9 per cento del territorio regionale; per le imprese laziali, la diffusione della banda larga raggiunge l’87,6 per cento. Gli obiettivi sulle infrastrutture di rete60 riguardano la promozione dell’accesso a velocità crescenti, tali da consentire la fruizione di contenuti e servizi più complessi; si punta, in particolare, a consentire al 100 per cento dei cittadini l’accesso a Internet ad almeno 30 Mbps e a portare almeno il 50 per cento della popolazione a sottoscrivere abbonamenti per Internet a 100 Mbps. Il ritardo competitivo del sistema produttivo regionale ha implicazioni che investono non solo le imprese. Il trasporto di merci e persone e i servizi di logistica costituiscono fattori chiave non solo per la dimensione intrinseca del mercato servito, quanto per la rilevanza che queste attività assumono come pilastro strategico per la definizione degli assetti competitivi tra imprese e territori nello scenario contemporaneo.
55 Cfr. COM(2010) 245 “Un’agenda digitale europea”. Il settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) genera direttamente il 5 per cento del PIL europeo e rappresenta un valore di mercato di 660 miliardi di euro l’anno, ma contribuisce alla crescita complessiva della produttività in misura notevolmente maggiore (il 20 per cento deriva direttamente dal settore delle TIC e il 30 per cento dagli investimenti nelle TIC). Ciò è dovuto al notevole dinamismo e innovazione propri del settore e all’influenza che le TIC esercitano sulla trasformazione delle modalità di funzionamento degli altri settori; allo stesso tempo, l’impatto sociale delle TIC è diventato significativo. 56 Le carenze in materia di definizione degli standard, appalti pubblici e coordinamento tra amministrazioni pubbliche impediscono ai servizi e ai dispositivi digitali utilizzati dai cittadini di funzionare insieme come dovrebbero. 57 Il potenziale delle TIC dovrebbe poter essere sfruttato per la soluzione dei problemi più pressanti per la comunità: (i) i cambiamenti climatici e le altre pressioni sull’ambiente; (ii) l’invecchiamento demografico e i costi sanitari crescenti; (iii) lo sviluppo di servizi pubblici più efficienti e l’integrazione delle persone con disabilità; (iv) la digitalizzazione del patrimonio culturale. 58 I benefici che le persone potrebbero trarre dall’uso delle tecnologie digitali, in quanto cittadini, consumatori o lavoratori, sono limitati da preoccupazioni inerenti la riservatezza e la sicurezza. L’Unione Europea propone provvedimenti di rafforzamento della capacità di rispondere ad attacchi, rischi e criminalità informatica (creazione di un CERT – Computer Emergency Response Team – europeo e di una rete di CERT nazionali) e strategie sicure di gestione dell’identità digitale per l’erogazione di servizi di e-government. 59 Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome-CISIS, Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni
(RIIR), 2012. 60 Commissione Europea, Agenda Digitale Europea, COM(2010) 245.
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La filiera dei trasporti e della logistica è uno degli assi portanti del sistema economico, in termini di numero di dipendenti, valore aggiunto e costo del lavoro. Mentre il trasporto terrestre è rilevante sul settore in termini di numero di imprese e di occupati, le attività logistiche hanno una minore densità frammentata di aziende, ma si sviluppano come rilevanza in termini di occupati e di fatturato. In termini di offerta, il sistema regionale dei trasporti presenta una dotazione infrastrutturale quantitativamente elevata sia per quanto riguarda la viabilità (stradale e autostradale), sia per quanto riguarda la rete ferroviaria. La stradale ha una densità superiore alla media nazionale; anche la rete ferroviaria supera le medie nazionali. Tuttavia, il tenore elevato delle variabili di offerta infrastrutturale della regione è, in gran parte, l’effetto della concentrazione di reti di collegamento alla Capitale. Le disfunzioni che si riscontrano nei livelli di accessibilità di diverse aree del territorio regionale, oltre che a una disomogenea distribuzione dal punto di vista quantitativo, si devono anche a carenze di carattere qualitativo, in particolare nei servizi ferroviari e nella viabilità intra-regionale e intra-provinciale. Il trasporto merci su strada costituisce la principale modalità di movimentazione in ingresso e in uscita dalla regione; il trasporto ferroviario assorbe, viceversa, solamente lo 0,8 per cento degli scambi complessivi, valore inferiore ai già bassi dati registrati a livello nazionale e nelle regioni del Centro-Nord. Nel trasporto passeggeri, l’utilizzo dei mezzi pubblici risulta contenuto anche se superiore alle medie nazionali, principalmente per il peso della componente di domanda romana. Tra gli studenti e gli occupati che si spostano per motivi di studio o lavoro il 25,5 per cento utilizza il TPL; la quota di popolazione che ha utilizzato il trasporto ferroviario almeno una volta nel corso dell’anno risulta vicina alla media delle regioni del Centro Nord. Il grado di soddisfazione dell’utenza è in linea con la media nazionale, ma viene rilevato in diminuzione negli ultimi anni. Va rilevato, infine, il consistente divario della regione rispetto al resto del territorio nazionale in merito alla dotazione di parcheggi di scambio, dato che è espressione sia di un’oggettiva carenza infrastrutturale sia di un parco auto particolarmente rilevante (fattore che a sua volta si lega allo scarso uso, in molte aree del territorio del Lazio, dei mezzi pubblici). La mobilità, assunta come elemento di nuova competitività territoriale, necessita di interventi integrati e fondati sull’inter-modalità. L’integrazione - per come è strutturata l’offerta attuale - dovrebbe rispondere alla logica della “comodalità”, affermata a livello europeo61 come principio guida in cui è necessario favorire l’uso efficiente e sostenibile di più modi di trasporto, singolarmente o in combinazione.
Benessere sociale
L’analisi socio-economica del territorio laziale restituisce il quadro di una regione che, se per alcuni aspetti (livello di istruzione della popolazione, reddito delle famiglie, tasso di occupazione) gode di una situazione privilegiata rispetto ad altre regioni o in linea col contesto nazionale, per altri presenta degli squilibri accentuati o ambiti di potenziale miglioramento. È dal punto di vista del benessere sociale, della partecipazione, della cura della famiglia che si rilevano le maggiori criticità o, più in particolare, dualismi strutturali fra Roma e il resto della regione. Il disequilibrio territoriale è stato osservato nel valore aggiunto pro capite (in cui Roma si colloca nelle prime posizioni delle classifiche per reddito pro-capite e gli altri capoluoghi nelle medio-basse posizioni della graduatoria nazionale) e nel reddito disponibile delle famiglie, che ammonta a quasi 21 mila euro nel caso di Roma e scende a 13-14 mila euro nelle altre province laziali.62
61 Cfr. COM(2011)144: “Libro bianco – Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti. Per una
politica dei trasporti competitiva e sostenibile”. 62 La disomogeneità reddituale presente sul territorio laziale è sintetizzata dal valore dell’indice di concentrazione di Gini sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti (che misura la diseguaglianza di una distribuzione e può assumere
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Il susseguirsi delle due crisi ha inciso sulla qualità della vita dei cittadini, causando un incremento, anche nel Lazio, sia del numero di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, sia di quelle a rischio povertà: (a) 7,1 famiglie su 100, nel 2003, vivevano al di sotto della soglia di povertà; nel 2012 l’incremento è salito a 8,8;63 (b) su 100 persone residenti, 17,8 sono a rischio di povertà relativa,64 più elevato rispetto ad altre aree del Centro-nord (la Lombardia, per esemplificare, ha un indice di rischio di povertà relativa pari a 9,3). Il benessere socioeconomico dei cittadini è stato misurato, anche su altri fattori. Uno di questi è rappresentato dalla condizione abitativa delle famiglie che nel Lazio viene definita “emergenza abitativa” – accentuata, in particolare per il comune di Roma, da prezzi in discesa ma elevati con ripercussioni sui valori degli affitti residenziali – e che esprime un mix di problemi congiunturali e strutturali di complessa soluzione; la diffusione del disagio abitativo65 segnala l’acutizzarsi del fenomeno che, se a livello nazionale nel 2012 si contavano 375 famiglie per ogni provvedimento di sfratto, nel Lazio, il valore, si riduce a 268. Relativamente alla qualità dell’abitazione,66 il degrado riguarda l’11,3 per cento dei residenti nel Lazio a fronte di una media nazionale attorno all’8,9 per cento. Il numero di persone senza fissa dimora è stimato, per il Lazio (2011) pari a circa 8.000 unità, di cui 7.800 solo nel comune di Roma (pari al 17 per cento del totale delle persone senza fissa dimora in Italia).67 Noto il rapporto direttamente proporzionale fra il disagio economico e sociale e la diffusione della criminalità e dell’illegalità, nel Lazio un terzo delle famiglie avverte “molto o abbastanza disagio per il rischio di criminalità” nella zona in cui vive (a livello nazionale il disagio è percepito dal 26,4 per cento delle famiglie). Nel contempo le statistiche provinciali sul grado di esposizione al rischio di usura,68 il cui contrasto e riduzione rappresentano una precondizione primaria per lo sviluppo del territorio, indicano un’ulteriore dualità e eterogeneità regionale: Latina e Frosinone si posizionano, rispettivamente al 92° e 88° posto rispetto alle 103 province, come nel caso di alcuni territori del Mezzogiorno in cui più acuta è la presenza della criminalità organizzata. Una società unita, sicura, integrata è quella dove tutte le componenti hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità. A livello nazionale si registrano ancora ambiti di discriminazioni di genere, razza, credo religioso, orientamento sessuale; nella regione Lazio gli equilibri fra le varie componenti della società sono più delicati, anche in relazione con la capacità di attrazione migratoria esercitata dalla Capitale che ha comportato un’incidenza della popolazione straniera dal 3,3 per cento del 2003 all’8,6 per cento dell’ultima rilevazione (quasi 480.000 abitanti di cui l’80 per cento risiede nella provincia di Roma). In termini di pari diritti e opportunità a tutti i cittadini, nel Lazio (con valori simili al totale nazionale) le donne rappresentano il 42,7 per cento del totale degli occupati;69 la percentuale sale al 47,2 per cento per gli occupati a carattere temporaneo. Il 73,3 per cento degli occupati a tempo
valori compresi tra 0 e 1: valori bassi indicano una distribuzione abbastanza omogenea del reddito; valori alti indicano invece una distribuzione più diseguale): nel Lazio si trova uno dei valori più elevati di concentrazione dei redditi di tutto il territorio nazionale: 0,33, dato inferiore solo alla Campania (0,35) e alla Basilicata (0,34) e pari alla Sicilia. Istat, “Reddito e condizioni di vita” Eu-Silc, 2013 63 Istat, Indagine sui consumi delle famiglie, 2013. 64 Istat, “Reddito e condizioni di vita” Eu-Silc, 2013. 65 Rapporto fra il numero della famiglie residenti e il numero degli sfratti emessi. 66 Percentuale di persone che vivono in situazione di degrado abitativo sul totale residenti. Istat, “Reddito e condizioni
di vita” Eu-Silc, 2013. 67 Istat, Indagine sulle persone senza dimora, 2013. 68 Camera di Commercio di Roma, Indebitamento patologico e credito illegale, 2013. 69 Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, 2013.
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parziale è di genere femminile in relazione, in alcuni casi, con un’offerta (pubblica) di servizi all’infanzia e per gli anziani. Anche il tasso di disoccupazione indica un disequilibrio di genere: a fronte di un tasso di disoccupazione generale pari al 10,8 per cento quello femminile è pari al 12,1 per cento. Rispetto alle categorie/fasce più deboli della società (bambini, anziani, disabili, malati), nel Lazio sono presenti 2.846 strutture e servizi socio-assistenziali, di cui quasi la metà nel solo comune di Roma, per un totale di 172.579 posti disponibili.70 Se in termini assoluti sono il comune e la provincia di Roma i territori con il maggior numero di strutture e di posti disponibili, in rapporto alla numerosità della popolazione del target corrispondente è la provincia di Rieti quella che potenzialmente risponde meglio ai fabbisogni del territorio, con 52,2 posti disponibili ogni 1.000 abitanti del corrispondente target, seguita da Viterbo (48,7), Frosinone (31,8), Roma (29,2) e Latina (23,7). Per quanto riguarda le singole categorie di utenti, la disponibilità di posti è maggiore per gli anziani e per i minori, in particolare per quanto riguarda gli asili nido; il comune di Roma ha la più alta offerta percentuale di posti per i minori ma una grande carenza, rispetto al resto della regione, di servizi agli anziani in rapporto alla numerosità del target.
3.2 Analisi del contesto interno Una volta accertata la coerenza tra gli obiettivi strategici che si intendono perseguire e il contesto in cui occorre operare e quindi l’effettiva rilevanza delle scelte strategiche effettuate rispetto alle attuali esigenze della collettività, occorre analizzare gli strumenti che la Regione Lazio ha concretamente a disposizione per perseguire tali obiettivi e soddisfare, in ultima istanza, i bisogni della collettività. In particolare l’analisi del contesto interno riguarda, principalmente, tre dimensioni dell’amministrazione regionale: l’organizzazione, le risorse e la salute finanziaria. L’organizzazione e le risorse umane e finanziarie sono state illustrate precedentemente. In particolare si è già visto come, con l’insediamento della nuova Giunta regionale l’amministrazione sia stata interessata da una profonda revisione dell’architettura delle strutture organizzative, caratterizzata principalmente dalla riduzione da 20 a 12 del numero delle direzioni regionali con una conseguente nuova ripartizione (ottimizzata) delle competenze ad esse attribuite. Inoltre, con la legge regionale n. 4/2013 è stata determinata la nuova configurazione del sistema organizzativo della Giunta regionale attraverso l’eliminazione delle strutture dipartimentali con la soppressione dei livelli dirigenziali apicali e dei livelli organizzativi collegati ai dipartimenti. Pertanto le direzioni regionali e le agenzie regionali equiparate alle direzioni risultano ora qualificate come strutture amministrative di primo livello. Per quanto attiene, invece, alla salute finanziaria appare opportuno, anche alla luce della imprescindibile coerenza del Piano della performance con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria adottati dalla Regione Lazio, fare riferimento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016 adottato dal Consiglio Regionale il 21 dicembre 2013. Tale documento, che si inserisce nel ciclo di programmazione dello Stato e delle amministrazioni pubbliche secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196 “Legge di contabilità e finanza pubblica” come integrata e modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39, in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, illustra i principali fattori idonei a consentire al Governo della Regione di
70 Assessorato Politiche Sociali e Famiglia della Regione Lazio, Secondo Rapporto sui Servizi Sociali del Lazio, 2010; l’elenco comprende servizi per: minori, adulti con disabilità, anziani, persone con problematiche psico-sociali, persone affette da patologie invalidanti, donne in difficoltà, immigrati.
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intervenire, nei limiti delle sue competenze, per attenuare il profilo recessivo dell’economia e la condizione di disagio della società illustrati nel paragrafo precedente. Il dato maggiormente rilevante che emerge da tale documento è il disavanzo finanziario di 12 miliardi ereditato dalla Giunta regionale al momento dell’insediamento che rappresenta la sintesi numerica di migliaia di obbligazioni dovute e non corrisposte dalla Regione che hanno ingenerato la produzione e l’offerta di servizi pubblici scadenti, nonché difficoltà finanziarie ed incertezza economica nei confronti dei fornitori che hanno dovuto subire ritardi inaccettabili nei tempi medi di pagamento. Per far fronte a tale situazione si è ritenuta indispensabile l’adesione al percorso per il riconoscimento delle anticipazioni previste dal decreto-legge n. 35/2013 che dovrebbe assicurare alla Regione l’attribuzione, nel periodo 2013-2015, di una liquidità pari complessivamente 8,3 miliardi di euro (circa 5,0 per cento del Prodotto Interno Lordo regionale). Con l’erogazione di tali risorse, il disavanzo finanziario della Regione si ridurrà di circa il 66 per cento e si porranno le basi per assicurare, nel medio periodo, la sostenibilità ed il riequilibrio dei conti di bilancio. All’interno di tale percorso, dovrebbe mutare in modo significativo l’impostazione di bilancio adottata dalla Regione, con l’obiettivo di evitare un ulteriore deterioramento dei conti regionali ed un nuovo ampliamento dei tempi medi di pagamento dei fornitori. Le obbligazioni di spesa regionale saranno autorizzate solo in relazione alle risorse effettivamente disponibili; gli investimenti regionali saranno autorizzati e finanziati senza aumentare lo stock di debito e, in quota sempre crescente, attraverso i margini di risparmio di parte corrente effettivamente ottenuti. In tale modo, lo stock di debito finanziario della Regione, che attualmente raggiunge livelli assoluti non comparabili con quelli degli altri enti territoriali italiani, avrà negli anni successivi un profilo decrescente, evitando così una nuova ed inaccettabile traslazione nei confronti delle future generazioni. Per realizzare tali obiettivi, al momento della sottoscrizione dei contratti per l’erogazione delle anticipazioni di liquidità per garantire il rimborso di tali anticipazioni e per assicurare il riequilibrio dei conti regionali, l’addizionale regionale IRPEF sarà aumentata nell’anno 2014 di un ammontare pari allo 0,6 per cento, con esclusivo riferimento ai redditi superiori ai 15.000 euro. Tale misura non interesserà circa un milione di contribuenti regionali ed inciderà in modo marginale nei confronti dei contribuenti con reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro (il prelievo medio è pari a 34 euro su base annua). L’impostazione progressiva di tale politica fiscale fa sì che il 7,2 per cento dei contribuenti, con reddito superiore a 55.000 euro, contribuisca per il 43,3 per cento al carico complessivo della manovra. Per ridurre l’impatto di tali misure di politica fiscale si stanno attuando una serie di misure finalizzate al reperimento di nuove risorse che potranno contenere il ricorso alla leva fiscale. Tra questi meritano specifica menzione: i risparmi di spesa della legge regionale n. 4/2013 con la quale sono state introdotte misure finalizzate alla riduzione dei costi della politica, del personale e dei consumi intermedi della Regione, nonché politiche di intervento finalizzate al riordino degli enti e delle società regionali e alla riduzione dei compensi di manager e amministratori; l’ampliamento e lo sviluppo della centrale acquisti sia in ambito sanitario che con riferimento agli altri ambiti di spesa; la dismissione del patrimonio regionale; il contenimento delle spese di personale; la ristrutturazione del debito regionale; l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 9 del decreto legislativo n. 68/2011 in materia di riversamento di una quota dei proventi derivanti dal contrasto all’evasione fiscale in materia di IVA. All’adozione di tali misure si accompagnano forti e rinnovate politiche d’intervento della Regione a favore dello sviluppo economico e territoriale.
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In tale contesto è stata, inoltre, creata una “cabina di regia” dei fondi comunitari con il mandato di programmare e monitorare l’attuazione degli investimenti sul territorio per 3,0 miliardi di euro nel periodo 2014-2020. A tali risorse si accompagnano quelle nazionali relative al Fondo di Coesione attese, per la Regione Lazio e per il periodo 2014-2020, in circa 700 milioni di euro. L’adozione di interventi selettivi e strategici darà nuova linfa a un sistema economico troppo a lungo penalizzato dalla scarsa qualità degli investimenti, peraltro condizionati da cicli di realizzazione troppo lunghi, anche a causa di gravi ritardi nei pagamenti da parte della Regione e delle amministrazioni locali. In tale ottica, l’adesione ai meccanismi di anticipazione previsti dal decreto-legge n. 35/2013, oltre a qualificarsi come un’operazione di civiltà istituzionale, si configura essa stessa come una manovra di politica economica in quanto l’immissione di 8,3 miliardi di liquidità su un territorio che genera un PIL nominale pari a 168 miliardi di euro rappresenta un rilevante shock positivo.
4. Obiettivi strategici
In coerenza con il mandato istituzionale, i risultati dell’analisi di contesto, gli atti di programmazione economico finanziaria, il programma di governo e con le “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020”, sono stati individuati gli obiettivi strategici per il triennio 2014-2016 collegati alle macro-aree strategiche di intervento.
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MACROAREE OBIETTIVI STRATEGICI
1. Una Regione moderna che aiuta lo sviluppo
Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi informativi
Ridurre la spesa regionale per gli acquisti di beni, servizi e forniture
Aumentare l’efficienza amministrativa per produrre risparmi
Riduzione della pressione fiscale
Governance del sistema di procurement
Miglioramento dell’efficienza dell’Avvocatura
Ottimizzazione dell’attività di rappresentanza/difesa in giudizio e dell’attività consulenziale dell’Avvocatura
2. Una grande Regione europea dell’innovazione
Intesa con il sistema bancario per plafond liquidità e investimenti PMI
Implementazione della competitività internazionale delle imprese del Lazio
Ridurre e razionalizzare gli adempimenti per le PMI
Sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa
Migliorare la qualità dell’ambiente urbano favorendo la natalità e riducendo la mortalità delle imprese del commercio e dell’artigianato
Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up
Favorire il passaggio ad un’agricoltura multifunzionale e di qualità
Innalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando i servizi pubblici di supporto alle imprese
Valorizzare e promuovere gli asset culturali
Attuazione progetto Lazio Creativo
Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche
Implementare la promozione turistica
3. Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l’occupazione
Costruire percorsi e strutture per l’alta formazione e per le nuove professioni
Sviluppare strumenti e metodi per migliorare l’offerta didattica
Ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica
Contrasto della vulnerabilità occupazionale delle persone a rischio di esclusione sociale
Incrementare l’efficienza organizzativa e infrastrutturale nella gestione del sistema scolastico
Sviluppo del sistema “Network Porta futuro”
Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese
Sviluppo di strumenti e servizi per ridurre il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro
4. Una Regione che cura e protegge
Riordino dell’offerta
Progettazione sistema cure post-acuzie
Governo della spesa sanitaria
5. Una Regione sostenibile
Perseguire e sostenere la gestione delle 4R (Ridurre, Recuperare, Riutilizzare, Riciclare)
Aumentare le opportunità di occupazione nella pesca
Difendere l’identità ecologica del Lazio
Nuova governance per la difesa dell’identità ecologica della Regione
Governance delle aree protette: ridisegno complessivo del sistema e miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia
Difesa sostenibile ed integrata della costa
Sostenere e implementare le azioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per le emergenze ambientali
Migliorare le condizioni e gli standard di offerta e di fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale
Prevenire le emergenze del territorio
Riordino delle funzioni di protezione civile
6. Investimenti per un territorio competitivo
Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda larga e ultralarga
Potenziare l’offerta e la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico
Rilanciare gli investimenti per il trasporto ferroviario
Sviluppare le infrastrutture stradali
Adozione di nuovi strumenti normativi per il governo del territorio
7. Scelte per una società più unita
Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali
Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani
Emergenza abitativa
Riordino normativo e implementazione degli interventi per contrastare la violenza di genere
Azioni di sistema e incentivi per la diffusione della pratica sportiva
Promozione di interventi a favore dell’associazionismo comunale
Piano della performance 2014-2016
62
5. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi
Per ciascun obiettivo strategico sono stati individuati gli obiettivi operativi annuali assegnati alle strutture amministrative di primo livello (direzioni regionali e agenzie regionali). Ogni obiettivo è stato collegato ad indicatori e target di risultato al fine di misurarne a consuntivo il grado di realizzazione.
Di seguito sono elencati gli obiettivi operativi annuali di ciascuna Direzione/Agenzia collegati agli obiettivi strategici e suddivisi per struttura amministrativa. Le singole schede descrittive degli obiettivi strategici ed operativi (con i relativi indicatori e valori target) assegnati alle direzioni ed alle agenzie regionali sono riportate nell’allegato tecnico.
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
Risorse umane e
sistemi informativi
Organizzare la Regione per aumentare
l’efficienza amministrativa e produrre
risparmi attraverso il miglioramento
degli strumenti gestionali, il controllo e
la sicurezza dei flussi informativi
Attuazione del Piano triennale della formazione del personale
Implementazione del cruscotto informativo del personale
Pesatura delle strutture dirigenziali
Ridurre i divari digitali nei territori e
diffondere la connettività in banda
larga e ultra larga
Piano regionale Banda Ultralarga
Territorio,
urbanistica, mobilità
e rifiuti
Perseguire e sostenere la gestione
delle 4R (Ridurre, Recuperare,
Riutilizzare, Riciclare)
Aumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta differenziata “Porta
a Porta”
Predisposizione del programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti
Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la creazione di
nuovi impianti per il trattamento della frazione differenziata e realizzazione di
impiantistica autorizzata per il trattamento di rifiuti residui
Predisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei rifiuti elettrici
ed elettronici
Potenziare l’offerta e la qualificazione
dei servizi di trasporto pubblico
Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza ambientale (Autobus
euro 6)
Adozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla mobilità
Revisione dei contratti di servizio della Regione con Trenitalia, Cotral e Atac
S.p.A.-(ex ferrovie concesse), per ottenere migliori condizioni di erogazione del
servizio
Adozione di nuovi strumenti normativi
per il governo del territorio
Aumentare l’efficienza amministrativa nelle attività di governo del territorio
attraverso la predisposizione di una proposta di legge regionale di disciplina
organica ed unitaria in materia urbanistica e l’adozione di iniziative di
semplificazione amministrativa
Rilanciare gli investimenti per il
trasporto ferroviario
Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso l’acquisto di treni
ad alta capacità e l’aggiunta di nuovo vagoni ai treni già in servizio
Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e nodi di scambio
Allungamento delle banchine
Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi
Rinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo
Piano della performance 2014-2016
63
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
Infrastrutture,
ambiente e politiche
abitative
Difendere l’identità ecologica del Lazio
Sviluppo del Piano energetico regionale
Migliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la governance del sistema
idrico integrato
Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico
Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco
Valorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del Tevere
Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico
Emergenza abitativa Piano straordinario emergenza abitativa nel Lazio (attuazione DGR 18/2014)
Interventi di edilizia residenziale agevolata
Incrementare l’efficienza organizzativa
e infrastrutturale nella gestione del
sistema scolastico
Messa in sicurezza degli edifici scolastici
Sviluppare le infrastrutture stradali
Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell’ASTRAL
Interventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-Orte)
Agricoltura e
sviluppo rurale,
caccia e pesca
Favorire il passaggio ad un’agricoltura
multifunzionale e di qualità
Sostegno condizionato all’autosufficienza energetica mediante contenimento
ed utilizzo di risorse rinnovabili nell’impresa agricola
Sviluppo di microimprese agricole operanti nel settore delle energie da fonti
rinnovabili
Sostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole
Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi
abbandonati
Innalzare la competitività del sistema
agricolo regionale migliorando i servizi
pubblici di supporto alle imprese
Sostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le imprese
Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei
meccanismi di Payment for ecosystem services
Aumentare le opportunità di
occupazione nella pesca
Sostegno alla multifunzionalità dell’impresa ittica
Sostegno al miglioramento ed ammodernamento delle strutture ed
infrastrutture per la filiera ittica
Programmazione
economica, bilancio,
demanio e
patrimonio
Aumentare l’efficienza amministrativa
per produrre risparmi
Progetto revisione straordinaria residui
Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti dei fornitori
Riduzione della spesa regionale per fitti passivi
Dismissione del patrimonio immobiliare regionale
Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà
Riduzione della pressione fiscale
Ristrutturazione del debito
Piano della performance 2014-2016
64
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
Formazione, ricerca
e innovazione,
scuola e università,
diritto allo studio
Costruire percorsi e strutture per l’alta
formazione e per le nuove professioni
Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs
Creazione strutture specialistiche per la formazione alle nuove professioni:
scuole del web, del turismo, dell’artigianato locale
Sviluppo del sistema “Network Porta
Futuro”
Apertura di uffici “Porta Futuro” e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia
materiali che immateriali di supporto all’attività
Offrire una formazione coerente con le
necessità delle imprese
Articolazione dell’offerta formativa on demand
Ampliamento reti di cooperazione internazionale per la mobilità dei giovani
(istruzione, formazione, lavoro)
Sviluppare strumenti e metodi per
migliorare l’offerta didattica Potenziamento, qualificazione e innovazione dell’offerta scolastica
Ridurre il fallimento formativo precoce
e la dispersione scolastica
Istituzione di borse di studio per contrastare la dispersione scolastica nella
scuola dell’obbligo
Adozione programmi per il contrasto all’abbandono scolastico e formativo
Cultura e politiche
giovanili
Valorizzare e promuovere gli asset
culturali
Incrementare l’agibilità e la fruibilità dei siti di valore archeologico,
monumentale e paesaggistico anche attraverso il sostegno alla progettualità e a
forme di partenariato pubblico e privato
Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali presenti sul territorio
Rilancio del settore del cinema e dell’audiovisivo
Potenziamento e implementazione
delle politiche per i giovani
Predisposizione e attuazione piano triennale per le politiche giovanili
Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri
Attuazione progetto Lazio Creativo
Realizzazione della piattaforma “Lazio Creativo”
Rafforzare l’impresa creativa
Lavoro
Contrasto della vulnerabilità
occupazionale delle persone a rischio di
esclusione sociale
Intervento per l’incentivazione all’uso del contratto di apprendistato
Intervento sperimentale “Staffetta Generazionale”
Sviluppo di strumenti e servizi per
ridurre il difficile incontro tra domanda
e offerta di lavoro
Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro
Sperimentazione del contratto di ricollocazione
Intervento per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori a rischio di
espulsione dal mercato del lavoro L. 236/93
Piano straordinario per l’occupazione dei giovani: attuazione della Youth
guarantee
Piano della performance 2014-2016
65
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
Sviluppo economico
e attività produttive
Intesa con il sistema bancario per
plafond liquidità e investimenti PMI Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali
Implementazione della competitività
internazionale delle imprese del Lazio
Qualificazione dell’azione di programmazione, aggiornamento degli strumenti
di sostegno all’internalizzazione ed aggiornamento della legge regionale n.
5/2008
Ridurre e razionalizzare gli
adempimenti per le PMI
Rafforzamento e applicazione Small Business Act (attuazione legge regionale n.
8/2011)
Completa diffusione e potenziamento dello Sportello Unico Attività Produttive
(SUAP) e rapporti tra PA e imprese
Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica
dell’albo delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a
carico delle imprese
Sostenere l’innovazione e il
trasferimento tecnologico e lo sviluppo
di reti di impresa
Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il
miglioramento della competitività delle PMI attraverso l’innovazione
tecnologica.
Sostegno all’ICT per le attività commerciali
Migliorare la qualità dell’ambiente
urbano favorendo la natalità e
riducendo la mortalità delle imprese
del commercio e dell’artigianato
Reti di imprese tra attività economiche su strada
Predisposizione degli strumenti normativi e di programmazione relativi
all’artigianato
Sostenere la nascita e lo sviluppo di
start - up
Servizi a sostegno dello sviluppo dell’autoimprenditorialità e dello start-up di
nuove imprese
Sostegno all’attività di incubatori e acceleratori privati
Dir. Reg. Politiche
sociali, autonomie,
sicurezza e sport
Realizzazione di un sistema integrato
degli interventi e dei servizi sociali
Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e
servizi innovativi)
Servizi alla cronicità e alla terza età
Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale (giovani, donne sole con figli
carico, anziani)
Razionalizzazione della governance della rete dei servizi integrati
Riordino normativo e implementazione
degli interventi per contrastare la
violenza di genere
Istituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di
genere
Azioni di sistema e incentivi per la
diffusione della pratica sportiva
Sostegno per iniziative volte a favorire l’inclusione sociale attraverso attività
sportive
Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la creazione di
centri di integrazione sociale anche attraverso progetti sportivi
Promozione di interventi a favore
dell’associazionismo comunale
Interventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni fondamentali a favore
dei Comuni associati
Piano della performance 2014-2016
66
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
Salute e
integrazione
sociosanitaria
Riordino dell’offerta
Realizzazione programma Case della salute
Riordino della rete dell’emergenza e della rete ospedaliera
Governo delle liste di attesa
Revisione regole autorizzazione/accreditamento/accordi (con individuazioni dei
requisiti “essenziali” e dei requisiti organizzativi proporzionati ai volumi di
attività
Progettazione sistema cure post-acuzie
Definizione nuove regole di accesso al sistema dei percorsi post-acuzie e
revisione sistema di valutazione multidimensionale
Revisione del sistema di tariffazione delle prestazioni post-acuzie
(lungodegenza, riabilitazione, residenziale e semiresidenziale, domiciliare)
Governo della spesa sanitaria
Rispetto dei risultati economici dell’anno come previsto dal CE programmatico
Centrale acquisti
Ridurre la spesa regionale per gli
acquisti di beni, servizi e forniture
Sviluppo del ricorso al mercato elettronico
Garantire la continuità delle fornitura di beni e servizi rispetto ai fabbisogni
rilevati
Centralizzazione delle gare
Governance del sistema di procurement
Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto
Implementazione del sistema informativo regionale di procurement
Predisposizione e aggiornamento periodico degli elenchi regionali dei prezzi di
riferimento per gli acquisti di beni e servizi da parte delle aziende sanitarie
White list delle imprese virtuose
Adozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il controllo della spesa
Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione
e analisi dei costi
Avvocatura
Miglioramento dell’efficienza
dell’Avvocatura
Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli
Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne
Ottimizzazione dell’attività di
rappresentanza/difesa in giudizio e
dell’attività consulenziale
dell’Avvocatura
Prevenire l’insorgenza del contenzioso
Strutturazione dei mandati esterni
Agenzia Regionale
del Turismo
Migliorare la competitività e la capacità
di attrazione delle destinazioni
turistiche
Predisposizione ed offerta di un sistema di eccellenze regionali
Card turistica regionale
Miglioramento della qualificazione professionale degli operatori del settore
turistico
Implementare la promozione turistica.
Integrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e il Lazio.
Monitoraggio reputazionale di Roma e del Lazio sui social network
Sviluppare l’utilizzo del portale turistico presso gli utenti (turisti, cittadini e
operatori)
Piano della performance 2014-2016
67
STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo
ARP - Agenzia
Regionale Parchi
Migliorare le condizioni e gli standard
di offerta e di fruizione del patrimonio
nelle aree di attrazione naturale.
Diffusione della cultura ambientale
Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi
Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali
nelle AANNPP
Promozione del turismo sostenibile e della fruizione delle AANNPP
Governance delle aree protette:
ridisegno complessivo del sistema e
miglioramento dell’efficienza e
dell’efficacia
Migliorare l’organizzazione e la gestione delle aree protette e dei parchi
regionali
Programmi per il trasferimento di buone pratiche tra i parchi
Predisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali protette (PRANP)
ARDIS – Agenzia
Regionale per la
Difesa del Suolo
Sostenere e implementare le azioni per
la manutenzione ordinaria,
straordinaria e per le emergenze
ambientali
Realizzazione interventi di manutenzione idraulica
Rafforzamento impegno della Regione nell’intervento emergenziale successivo
ad eventi calamitosi
Difesa sostenibile ed integrata della
costa
Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa condizionati al
mantenimento delle caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie
Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine.
Manutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie accumulatesi
artificialmente
Nuova governance per la difesa
dell’identità ecologica della Regione
Assunzione delle Unità territoriali Ambientali come principio ordinatore del
territorio e dei suoi strumenti di governo
Definizione criteri per un coordinamento efficace con i Consorzi di bonifica
Agenzia Regionale di
Protezione Civile
Prevenire le emergenze del territorio
Programma regionale di previsione e prevenzione
Promozione dell’informazione e della formazione per la gestione delle
emergenze
Riordino delle funzioni di protezione
civile Regolamento di organizzazione dell’Agenzia di protezione civile
Piano della performance 2014-2016
68
6. Il processo di miglioramento 6.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano Il Piano è stato predisposto in modo da assicurare la massima snellezza sia a livello di linguaggio che di struttura. Nell’elaborazione sono state recepite, fatti salvi i margini di autonomia regionale, le indicazioni fornite dall’ANAC. E’ stato, inoltre, assicurato il concorso dei principali soggetti coinvolti. In particolare è stato richiesto ai Direttori regionali di trasmettere le proposte concernenti gli obiettivi operativi. La struttura tecnica permanente ha poi provveduto alla redazione complessiva e alla revisione delle proposte inviate dai direttori. I dati relativi alla Regione contenuti nel Piano sono quelli risultanti dai più recenti documenti ufficiali. In particolare per i dati relativi alle risorse umane della Giunta regionale la fonte è la rilevazione effettuata dalla Direzione Regionale Risorse Umane e Sistemi Informativi. I dati concernenti le risorse finanziarie sono quelli risultanti dal bilancio regionale e dal Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016. Come anticipato in premessa, il primo avvio del ciclo di gestione della performance della Regione Lazio ha scontato un ritardo imposto dalla riorganizzazione delle strutture amministrative regionali e dalla necessità di coordinamento con il nuovo ciclo di programmazione comunitaria (2014-2020). A regime la programmazione strategica è avviata, con la definizione preliminare degli obiettivi strategici dell’amministrazione, contestualmente al processo di definizione del bilancio. In particolare, entro 30 giorni dall’adozione della legge di bilancio la Giunta adotta il Piano della performance in cui vengono definiti gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali assegnati ai dirigenti apicali, responsabili delle direzioni/agenzie regionali per dare attuazione agli indirizzi definiti nell’ambito della programmazione economico-finanziaria. Entro 15 giorni dall’adozione del Piano, i responsabili delle direzioni/agenzie regionali adottano i PAD (Programmi Annuali Direzionali) con i quali vengono definiti ed assegnati gli obiettivi operativi ai dirigenti di area. Successivamente i dirigenti di II° livello definiscono ed assegnano gli obiettivi ai dipendenti.
L’attività di programmazione rappresenta la prima fase del ciclo di gestione della performance che si sviluppa passando per il monitoraggio in corso d’esercizio, la misurazione e la valutazione delle prestazioni e dei risultati e si conclude con la rendicontazione, attraverso la Relazione sulla prestazione e sui risultati.
Piano della performance 2014-2016
69
Rappresentazione del ciclo di gestione della performance
Piano della performance 2014-2016
Fasi, tempi e strumenti del ciclo della performance
71
6.2 Coerenza con la programmazione economico- finanziaria e di bilancio In considerazione del necessario raccordo, previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 1/2011, tra i contenuti e il ciclo della programmazione economico-finanziaria e di bilancio e il Piano triennale della performance, quest’ultimo si inserisce in modo organico nel processo di programmazione della Regione Lazio che ha inizio con l’adozione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) in cui vengono definite le politiche economiche e finanziarie della Regione e che delimita l’ambito entro cui costruire il bilancio annuale. La programmazione strategica viene infatti avviata, con una definizione preliminare degli obiettivi dell’amministrazione, contestualmente al processo di definizione del bilancio per poi trovare la sua compiuta definizione successivamente all’adozione del bilancio annuale dell’ente.
6.3 Azioni per il miglioramento del ciclo di gestione della performance Con il Piano della performance 2014-2016 per la prima volta la Regione Lazio dà avvio al ciclo di gestione della performance, tracciando in forma compiuta le logiche di collegamento tra le esigenze dei cittadini e del territorio, le politiche regionali, la programmazione strategica dell’amministrazione, le risorse disponibili e le strutture organizzative incaricate dell’esecuzione dei piani e dei programmi. Per la predisposizione di tale documento sono emerse alcune criticità, alle quali la Regione farà seguire azioni di miglioramento, tra cui alcune di seguito specificate, che richiederanno l’intervento dei diversi soggetti che partecipano al sistema di programmazione, misurazione e valutazione della performance della Regione.
1. Garantire la produzione di un flusso informativo come punto di partenza per l’implementazione del ciclo della performance e del sistema di controllo interno.
2. Integrazione del ciclo di gestione della performance regionale con quello degli enti pubblici dipendenti.
3. Coinvolgere gli stakeholder nel processo di elaborazione del Piano triennale della performance, attraverso la consultazione sulle principali tematiche, per garantire la possibilità di partecipare alla definizione delle scelte di governo, nell’ottica della partecipazione e della trasparenza.
4. Migliorare l’integrazione tra aspetti economici e documenti programmatici attraverso gli strumenti della negoziazione e l’organizzazione di tavoli tecnici.
5. Implementare un sistema avanzato di rendicontazione esterna sul livello di realizzazione degli obiettivi strategici (attraverso indicatori di policy) e garantirne l’accessibilità agli utenti.
Raccordo con il Sistema di misurazione e valutazione della performance
Il Piano della performance contiene gli obiettivi strategici e gli obiettivi operativi assegnati dalla Giunta ai dirigenti di primo livello, che saranno declinati in obiettivi operativi dei dirigenti di secondo livello e dei dipendenti. La performance dell’amministrazione nel suo complesso e delle unità organizzative e degli individui di cui si compone è sottoposta ad un monitoraggio di carattere periodico in corso d’anno, fino alle verifiche finali svolte attraverso il Sistema di misurazione e di valutazione della performance predisposto dall’amministrazione ai sensi dell’articolo 7 della legge
72
regionale n. 1/2011, che recepisce l’articolo 7 del decreto legislativo n. 150/2009, con l’obiettivo di promuovere la cultura del merito ed ottimizzare l’azione amministrativa regionale. In particolare, il Sistema di misurazione e valutazione della performance è stato sviluppato, in virtù di quanto previsto dalla delibera CiVIT71 n. 104/2010, per:
• consentire la misurazione, la valutazione e, quindi, la rappresentazione in modo integrato ed esaustivo, del livello di performance atteso (che l’amministrazione si impegna a conseguire) e realizzato (effettivamente conseguito), con evidenziazione degli eventuali scostamenti;
• consentire un’analisi delle cause specifiche legate a tali scostamenti, prevedendo successivi livelli di dettaglio;
• consentire di individuare elementi sintetici di valutazione d’insieme riguardo all’andamento generale dell’ amministrazione;
• consentire un monitoraggio continuo della performance dell’amministrazione nel suo complesso e delle singole strutture amministrative, anche ai fini dell’individuazione di interventi correttivi in corso d’esercizio;
• garantire i requisiti tecnici della validità, affidabilità e funzionalità; • assicurare un’immediata e facile comprensione dello stato della performance, sia agli attori
interni all’amministrazione alla collettività ed agli osservatori qualificati esterni; • promuovere la semplificazione e l’integrazione dei documenti di programmazione, verifica e
rendicontazione della performance; • esplicitare le responsabilità dei diversi attori in merito alla definizione degli obiettivi ed agli
scostamenti tra performance attesa e realizzata; • assicurare la trasparenza totale rispetto all’andamento dell’amministrazione.
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance individua:
a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e di valutazione della performance;
b) le procedure di conciliazione relative all’applicazione del sistema di misurazione e di valutazione della performance;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti; d) le modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione economico-
finanziaria e di bilancio. In virtù di quanto previsto dall’articolo 15, comma 1, della legge regionale n. 1/2011, l’Organismo indipendente di valutazione (OIV)72 oltre a proporre alla Giunta la valutazione dei dirigenti apicali e l’attribuzione dei premi, monitora il funzionamento complessivo del Sistema di misurazione e valutazione della performance e, a tal fine, elabora una relazione annuale sull’applicazione dello stesso e sulla situazione generale dei controlli interni con riferimento alla trasparenza e integrità, da pubblicare sul sito web istituzionale della Regione Lazio all’interno di un’apposita sotto-sezione della sezione denominata “Amministrazione trasparente”.73
71 Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), oggi Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.NA.C.). 72 Nominato con DGR n. 153/2013 del 19 giugno 2013 ed insediato ufficialmente il 12 luglio 2013. 73 Cfr. decreto legislativo n. 33/2013, articolo 9.
ALLEGATO TECNICO
Piano della Performance 2014 - 2016
Giunta Regione Lazio
Direzione Regionale
Risorse umane e sistemi informativi
A
A.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Giorni necessari
per esperire le
richieste relative
ai dati del
personale e delle
strutture
Numerico
2014
A.1.1 X
A.1.2 X
A.1.3 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 7 2
Implementazione del cruscotto informativo
del personale.10 X X
Pesatura delle strutture dirigenziali. 15 X X
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Attuazione del Piano triennale della
formazione del personale.5 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Efficienza
amministrativa
Indicatore di
risultato1 1 1
DENOMINAZIONE
Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa e produrre risparmi
attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi
informativi.
DESCRIZIONE
Si vuole evidenziare l'aspetto di valore o capitale insito nel personale, nella sua
professionalità e nelle sue competenze, che con un'adeguata riorganizzazione del lavoro e
valorizzazione delle professionalità può generare efficienza amministrativa ovvero risparmi
in termini di maggiore produttività.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
A.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
S15902 350.000,00
Realizzazione corsi
Realizzazione dei corsi
sull'anticorruzione e
sicurezza sui luoghi di
lavoro
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Attuazione del Piano triennale della formazione del personale.PESO
5
DESCRIZIONE
Al fine dello sviluppo e della valorizzazione del personale regionale è
necessario dare attuazione al piano triennale della formazione del personale,
strumento di programmazione che definisce le iniziative formative e che
saranno attuate nel corso del periodo di riferimento, contenente indicazioni
su tipologia, destinatari, periodo di svolgimento ed obiettivi formativi
perseguiti.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
A.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Inserimento dei dati
Inserimento dati
giuridici ed economici
del personale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 3 1
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Implementazione del cruscotto informativo del personale.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di implementare il cruscotto informativo delle
strutture e del personale inserendo tutte le informazioni e le funzionalità
relative all'ambito giuridico, economico, formativo.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
A.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pesatura strutture dirigenziali
Elaborazione di un
documento contenente
la metodologia per la
pesatura delle strutture
dirigenziali.
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 3
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Pesatura delle strutture dirigenziali.PESO
15
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di effettuare in base ad una adeguata
metodologia la pesatura delle strutture regionali a responsabilità dirigenziale
attraverso un processo che conduca all’assegnazione di ciascuna area ad una
fascia di appartenenza atta ad esprimerne la rilevanza strategica e la
complessità gestionale. La fascia di appartenenza di ciascuna Area sarà
individuata sulla base di un punteggio assegnato tenendo conto sia del
potenziale contributo della singola struttura all’attuazione della strategia
regionale, sia della complessità gestionale dell’unità organizzativa, misurata
attraverso specifici indicatori.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
A.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Aumento della
popolazione che
ha accesso alla
banda ultra larga
Binario
2014
A.2.1 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 01 Servizi istituzionali, generali e di
gestione
Programma 12 Politica regionale unitaria per i
servizi istituzionali, generali e di gestione
Aggregato 2.03.01.01 Contributi agli
investimenti a Amministrazioni Centrali
Il Primo Intervento Attuativo del Programma Lazio 30Mega
prevede l’utilizzo di € 15.316.501,92 a valere sulla
disponibilità del capitolo A38501 di overbooking del POR
FESR Lazio 2007-2013
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Piano regionale Banda Ultralarga. 20 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Accesso alla banda
larga
Indicatore di
risultato
Predisposizione
degli atti per il
trasferimento al
MISE del 20%
del’importo del
Primo intervento
attuativo del
Programma Lazio
30Mega
Realizzazione
infrastrutture di rete
nelle aree oggetto
del primo intervento
attuativo (comuni
più popolati del
Lazio)
Attivazione del
servizio nelle aree
oggetto del primo
intervento
attuativo (comuni
più popolati del
Lazio)
DENOMINAZIONE Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda larga e ultra larga.
DESCRIZIONE
La rivoluzione digitale si concentrerà sulla realizzazione dell'Agenda digitale del Lazio e
sulla creazione e condivisione della cultura digitale. Il fine dell'obiettivo è la nascita di un
"ecosistema" per le attività ad alto contenuto d'innovazione che supporti le dinamiche di
sviluppo del territorio e della sfera sociale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
A.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
capitolo A38501 15.316.501,92
Banda Ultralarga
Predisposizione atti per
il trasferimento al MISE
del 20% dell'importo del
primo intervento
attuativo del programma
Lazio 30Mega
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
METODO
DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Piano regionale Banda Ultralarga.PESO
20
DESCRIZIONE
L’Amministrazione Regionale ritiene importante investire sullo sviluppo
di reti a Banda Ultra Larga, quale condizione necessaria al
rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale,
eliminando il divario e le disparità esistenti nel Lazio in riferimento alle
reti di nuova generazione, con particolare riguardo alle zone
caratterizzate da svantaggi naturali e/o demografici.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
A
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
A.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
3
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
17
A
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
A.0.2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Tutte le Direzioni regionali (interno alla Direzione, tutte le Aree).
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n.7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it, su
coordinamento della Direzione Risorse umane e sistemi informativi.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI
Direzione Regionale
Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti
B
B.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero tipologie
di rifiuti urbani da
avviare a
trattamento sul
totale delle
tipologie di rifiuti
prodotte
Numerico
2014
B.1.1 X
B.1.2 X
B.1.3 X
B.1.4 X
Predisposizioni di programmi per il recupero
delle terre rare, dei rifiuti elettrici ed
elettronici.
3 X X
Aumentare il numero di comuni che
effettuano la raccolta differenziata "Porta a
Porta".
3 X X
Azioni per la riduzione del conferimento in
discarica: favorire la creazione di nuovi
impianti per il trattamento della frazione
differenziata e realizzazione di impiantistica
autorizzata per il trattamento di rifiuti residui.
4 X X
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Predisposizione del programma per la
prevenzione della produzione dei rifiuti.5 X X
PIANO DI AZIONE
DESCRIZIONE
Il recepimento della direttiva 2008/98/Ce e le conseguenti modifiche apportate al
D.L.vo152/06 impone che lo smaltimento sia una fase residuale della gestione. Fasi
gestionali prioritarie, viceversa, sono la prevenzione della produzione e il recupero di
materia e, in seconda istanza, di energia. Si introduce infatti il principio di sostenibilità nella
gestione dei rifiuti, da realizzarsi secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità,
trasparenza, fattibilità tecnica ed economica con particolare riguardo infine ai problemi
connessi al trattamento della parte non recuperabile dei rifiuti, per i quali un approccio di
tipo preventivo risulta quello preferibile in termini di sostenibilità. Partendo dal principio
fondamentale per cui i rifiuti possono diventare una risorsa, il fine dell'obiettivo è dare la
massima priorità al riuso e al riciclo dei rifiuti attraverso la combinazione di diverse
politiche (es. migliore cooperazione tra gli operatori del mercato, processi di raccolta
perfezionati, un quadro normativo adeguato, incentivi per la prevenzione e il riciclo,
investimenti pubblici in impianti moderni, ecc.).
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEEnti ed Istituzioni pubbliche, Soggetti operanti nel Ciclo di gestione dei rifiuti, Associazioni
ed Organizzazioni di rappresentanza.
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Riduzione delle
tipologie di rifiuti da
avviare a trattamento
Indicatore di
impatto0,8 0,7 0,7
DENOMINAZIONE Perseguire e sostenere la gestione delle 4R (Ridurre, Recuperare, Riutilizzare, Riciclare).
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
missione 9 -programma 3 - E31900 - Spese in
materia di rifiuti (parte corrente)8.773.379,84
missione 9 -programma 3 - E32510/E32501
Programma straordinario per la raccolta
differenziata dei rifiuti – art. 15 L.R. 16/05
(parte capitale)
15.598.694,29
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 8 4
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
L'obiettivo non prevede l'impiego di risorse
finanziarie
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
Redazione del programma per la riduzione
della produzione di rifiuti
Redazione di un
documento di analisi dei
settori maggiormente
produttivi di rifiuto e
delle possibili aree di
intervento
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
Predisposizione di linee guida per la
realizzazionedi impianti di compostaggio
Redazione di un
documento di analisi delle
norme esistenti in materia
e di un programma per la
implementazione di
impianti per la riduzione
dei RUB
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEIstituzioni pubbliche presenti sul territorio, Province del Lazio, Comuni del
Lazio, Associazioni di rappresentanza delle categorie produttive.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEPredisposizione del programma per la prevenzione della
produzione dei rifiuti.
PESO
5
DESCRIZIONE
Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta a ridurre la quantità
dei rifiuti prodotti sul territorio aggredendo a monte le cause della
produzione del rifiuto. L’intervento consiste nella analisi degli ambiti e dei
settori produttivi maggiormente interessati dalla produzione di rifiuti, al fine
di programmare azioni di riduzione. All'interno del programma, specifica
azione è finalizzata alla riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB).
L'obiettivo si propone di programmare e promuovere attività finalizzate alla
realizzazione di impianti di compostaggio di prossimità e/o di quartiere
anche attraverso l'emanazione di apposite linee guida nonché di
promuovere tutte quelle azioni che orientino la raccolta differenziata
dell'umido su percorsi certi e controllati anche mediante accordi con le
Organizzazioni dei produttori, degli imprenditori e degli artigiani.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
missione 9 -programma 3 - E31900 -
Spese in materia di rifiuti (parte corrente)8.773.379,84
missione 9 -programma 3 -
E32510/E32501 Programma straordinario
per la raccolta differenziata dei rifiuti – art.
15 L.R. 16/05 (parte capitale)
15.598.694,29
Raccolta "Porta a porta"
Incremento del numero
dei comuni laziali che
effettuano la raccolta
porta a porta (Numero
attuale-Numero
precedente/Numero
Comuni) *100
Indicatore di
risultatoPercentuale 10%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Province del Lazio, Comuni del Lazio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEAumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta
differenziata "Porta a Porta".
PESO
3
DESCRIZIONE
Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta innanzitutto ad
estendere il sistema di raccolta dei rifiuti col metodo del porta a porta sul
proprio territorio al fine di incrementare la percentuale di raccolta
differenziata, che oggi è ancora lontana dai limiti stabiliti sia dalle leggi
nazionali che dalla comunità europea.
L’intervento consiste nell’erogazione di finanziamenti alle Province della
Regione Lazio, affinché, attraverso bandi rivolti a Comuni e Unioni di Comuni,
sostengano il passaggio dal sistema di raccolta dei rifiuti stradale a quello
porta a porta.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Risorse da stanziare
Verifica della conformità degli impianti
soggetti ad autorizzazione rispetto alla
normativa vigente
Numero verifiche
effettuate rispetto al
totale degli impianti
soggetti ad
autorizzazione
Indicatore di
risultatoNumerico 0,2
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProvince, Comuni ed altri soggetti pubblici e privati operanti nella
promozione della raccolta differenziata.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la
creazione di nuovi impianti per il trattamento della frazione
differenziata e realizzazione di impiantistica autorizzata per il
trattamento di rifiuti residui.
PESO
4
DESCRIZIONE
La Regione Lazio in questo momento soffre di un'importante carenza
impiantistica, in particolar modo di quegli impianti che possano fare da
volano per un mercato che ha grandi prospettive, come quello delle materie
prime seconde. Il fine dell'obiettivo consiste: 1. verificare l'impiantistica
attualmente prevista, privilegiando le tecnologie a basso impatto ambientale
e più facilmente riconvertibili in impianti per la separazione, il recupero e il
riuso dei materiali; 2. realizzare una serie di azioni volte a implementare la
dotazione impiantistica della Regione Lazio nel campo della filiera del riciclo
e del riuso e per il trattamento della frazione organica dei Rifiuti Solidi
Urbani. Ciò consentirebbe di: chiudere il ciclo dei rifiuti, attraverso impianti
adeguati a trattare un alto numero di frazioni merceologiche; recuperare
beni di consumo destinati a diventare rifiuti, attraverso interventi di
manutenzione degli stessi; dare impulso all’occupazione.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Risorse da stanziare
Programma terre rarePredisposizione del
programma di recupero
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Coinvolgimento di enti e istituzioni di ricerca pubbliche e private.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEPredisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei
rifiuti elettrici ed elettronici.
PESO
3
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di promuovere l'attività di recupero di rifiuti
elettrici ed elettronici con particolare riferimento al recupero dei metalli rari
ponendo l’accento sulle interessanti prospettive che si delineano in merito
all’implementazione di tecnologie di recupero delle terre rare dai rifiuti che li
contengono. Questo nell'ottica della riduzione dei conferimenti in discarica,
del recupero, del riciclo dei materiali costituenti i RAEE spesso di elevato
valore economico e totalmente provenienti dal mercato d'importazione.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
B.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Persone che
utilizzano
abbonamenti ai
mezzi di trasporto
pubblico sul
totale degli utenti
Percentuale
2014
B.2.1 X
B.2.2 X
B.2.3 X
Adozione del titolo di viaggio unico regionale
per i servizi alla mobilità.3 X X
Revisione dei contratti di servizio della
Regione con Trenitalia, Cotral e Atac S.p.A.-(ex
ferrovie concesse), per ottenere migliori
condizioni di erogazione del servizio.
4 X X
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta
efficienza ambientale (Autobus euro 6).5 X X
PIANO DI AZIONE
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è la promozione del diritto dei cittadini a una mobilità sostenibile con
la costruzione di un nuovo trasporto pubblico nel Lazio, attraverso il potenziamento e la
maggiore efficienza dei sistemi di trasporto pubblico e a basso impatto ambientale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Soggetti che gestiscono servizi di mobilità.
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Incremento uso TPL Indicatore
di impatto20% 25% 30%
DENOMINAZIONE Potenziare l'offerta e la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
missione 10 - programma 02 100 mln
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 8
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 - Programma 02 40 mln.
Rinnovamento parco veicolare
Impegno delle risorse
necessarie per acquisto
di Autobus euro 6
disponibili per impiego
extraurbano (Risorse
impegnate/risorse
disponibili*100)
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
Percentuale 100%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COTRAL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONECreazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza
ambientale (Autobus euro 6).
PESO
5
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di realizzare un trasporto pubblico eco-
sostenibile, attraverso l'acquisto di nuove vetture ad alta efficienza
ambientale perseguendo:
1) la riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi di carburante
(obiettivi Euro 6 di sostenibilità ambientale per la mobilità) e il contestuale
ammodernamento del parco autobus circolante per la maggiorparte dei casi
ormai vetusto, anche con conseguente riduzione degli attuali costi di
manutenzione;
2) Il miglioramento del confort e della sicurezza per gli utenti, anche al fine di
incrementare la domanda di TPL con l'aumento della qualità del servizio
correlata anche alla qualità dei veicoli.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 Programma 02 60 mln.
Adozione di un titolo di viaggio unico
regionale
Concertazione con i
soggetti erogatori di
servizi per l'adesione al
sistema di bigliettazione
unica regionale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA, COTRAL, ATAC, ALTRE AZIENDE TPL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEAdozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla
mobilità.
PESO
3
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di consentire ai cittadini di viaggiare con una
sola tessera a microchip attraverso la quale usufruire di molteplici servizi di
mobilità (ferrovie, metropolitane, autobus, car sharing, parcheggi, ecc).
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 Programma 02
Revisione Contratti di servizio della Regione
Lazio con Trenitalia, Cotral e Atac
Revisione o
ricontrattazione degli
attuali accordi con i
soggetti eroganti i servizi
Indicatore di
risultatoNumerico 3
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA, COTRAL, ATAC (ex F.C.)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Revisione dei contratti di servizio della Regione con Trenitalia,
Cotral e Atac S.p.A.-(ex ferrovie concesse), per ottenere migliori
condizioni di erogazione del servizio.
PESO
4
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di innescare un meccanismo costante di
controllo della spesa e della qualità dei servizi per orientare al meglio le
risorse in una logica di massimizzazione dell'utilità di trasporto dei cittadini; a
tale fine si prevede: la stipula di un "Contratto Ponte" con Atac SpA, la
gestione del contratto con Trenitalia SpA e la stesura della bozza per il nuovo
affidamento; verifica contratto in corso con COTRAL.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
B.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Individuazione
delle leve
organizzative e
procedurali
finalizzate ad una
riduzione dei
tempi medi dei
procedimenti.
(Sommatoria gg
procedimenti/N°
procedimenti)
Rapporto
2014
B.3.1 x
Aumentare l'efficienza amministrativa nelle
attività di governo del territorio attraverso la
predisposizione di una proposta di legge
regionale di disciplina organica ed unitaria in
materia urbanistica e l'adozione di iniziative di
semplificazione amministrativa (Es:
modulistica unificata, sportello unico, etc.).
6 x x
Riduzione dei tempi
medi di conclusione
dei procedimenti in
materia di governo
del territorio
Indicatore di
risultatoTm1/Tm0=0,8 Tm1/Tm0=0,8 Tm1/Tm0=0,8
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
DESCRIZIONE
L'obiettivo persegue l'indispensabile finalità di rinnovare la legislazione urbanistica
regionale, secondo criteri di semplificazione, partecipazione e sostenibilità, per rendere
efficace la pianificazione e l'attuazione delle trasformazioni approvate. L'obiettivo inoltre si
propone di intervenire con le misure organizzative ritenute necessarie per semplificare i
procedimenti e ridurne i tempi di conclusione, al fine di una più efficace azione
complessiva di governo del territorio, anche in collaborazione con altre strutture regionali
o di altre amministrazioni.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE - COMMISSIONE DI
STUDIO PER LA REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN MATERIA URBANISTICA
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
DENOMINAZIONE Adozione di nuovi strumenti normativi per il governo del territorio.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
missione 8 - programma 10 - capitolo R21504 169.000,00
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 10
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
missione 8 - programma 10 - capitolo
R21504169.000,00
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 10
Attività della Commissione per la definizione
del testo della legge urbanistica
Analisi della normativa
esistente; incontri e
audizioni di soggetti,
enti, istituzioni operanti
nella pianificazione e
nell'urbanistica per
l'acquisizione di
proposte e indicazioni
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
Semplificazione dei procedimenti in materia
di governo del territorio
Individuazione delle leve
organizzative e
procedurali miranti alla
semplificazione ed alla
riduzione dei tempi
medi di conclusione dei
procedimenti
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE -
COMMISSIONE DI STUDIO PER LA REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN
MATERIA URBANISTICA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Aumentare l'efficienza amministrativa nelle attività di governo
del territorio attraverso la predisposizione di una proposta di
legge regionale di disciplina organica ed unitaria in materia
urbanistica e l'adozione di iniziative di semplificazione
amministrativa (Es: modulistica unificata, sportello unico, etc.).
PESO
6
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di definire le competenze ed i rapporti tra gli
enti territoriali nella materia pianificatoria ed urbanistica e rendere più
snello ed agile il procedimento di approvazione dei programmi, piani ed i
progetti, condividendo il metodo della collaborazione e della
coopianificazione già sperimentato con successo in altre regioni. L'obiettivo
si propone altresì di individuare le misure organizzative e le azioni di
semplificazione mirate alla riduzione dei tempi medi di conclusione dei
procedimenti in materia di governo del territorio.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
B.4 OBIETTIVO STRATEGICO
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Investimenti
realizzati / Risorse
disponibili *100
Percentuale
2014
B.4.1 X
B.4.2 X
B.4.3 X
B.4.4 X
B.4.5 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 6
Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi. 3 X X
Rinnovamento e potenziamento della linea
Roma-Civita Castellana-Viterbo.5 X X
Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e
nodi di scambio.1 X X
Allungamento delle banchine. 3 X X
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Aumento della capacità del trasporto
ferroviario attraverso l'acquisto di treni ad
alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai
treni già in servizio.
5 X X
PIANO DI AZIONE
DESCRIZIONE
L'obiettivo è quello di utilizzare i fondi a disposizione per investimenti destinati alla
realizzazione di opere che permettano di avere un servizio ferroviario moderno e più
funzionale alle esigenze dei cittadini.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA; RFI; COMUNI
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Investimenti nel
settore ferroviario
sulla rete e sui servizi
di ambito regionale
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
100% 100% 100%
DENOMINAZIONE Rilanciare gli investimenti per il trasporto ferroviario.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 - Programma 02
Aumento capacità trasporto ferroviario
regionale: contratto di servizio Trenitalia
Contratto con
TRENITALIA per
acquisto e l'inserimento
dei nuovi treni o vagoni
nelle tratte e fasce
orarie interessate
Indicatore di
risultatoNumerico
20 carrozze
doppio piano
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso
l'acquisto di treni ad alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai
treni già in servizio.
PESO
5
DESCRIZIONE
Programma di rinnovo e potenziamento del parco materiale rotabile
destinato ai servizi ferroviari del Lazio come descritto dall'allegato 9 del
Contratto di Servizio tra Regione Lazio e Trenitalia 2009-2014 e tramite un
finanziamento di fondi europei per il periodo 2014 - 2020.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 Programma 02
Parcheggi e nodi di scambio
Parcheggi e nodi di
scambio realizzati e /o
ampliati
Indicatore di
risultatoNumerico
3
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTESoggetti destinatari dei finanziamenti per la realizzazione delle opere in
corso
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e nodi di scambio.
PESO %
1
DESCRIZIONE
Al fine di migliorare la qualità del sistema ferroviario regionale e facilitare il
viaggiatore, l'obiettivo mira alla realizzazione e/o ampliamento di parcheggi
e nodi di scambio. Considerata la limitatezza delle risorse, l'obiettivo consiste
nello stanziare le risorse necessarie e sufficienti al completamento delle
opere attualmente in corso di realizzazione, e di invìdividuare nuove risporse
per un nuovo piano per la realizzazione o l'ampliamento di nodi di scambio.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.4.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
CAPITOLI POR FESR Lazio 2007/2013 -
A38140 - A38141 - A38142
(A38141) 16.350.000,00
(A38141) 15.735.240,00
(A38142) 614.760,00
Numero di banchine N° di banchine allungateIndicatore di
risultatoNumerico 1
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE RFI
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Allungamento delle banchine.
PESO %
3
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di permettere una migliore fruizione del servizio
ferroviario regionale attraverso l'aumento della lunghezza delle banchine
ferroviarie.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.4.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 - Programma 02
Eliminazione Passaggio a livello Linea
Ferroviaria Roma - Nettuno Fr8 km 45+805
Completamento fase
progettuale,
realizzazione bando di
gara e completamento
aggiudicazione
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE ATAC (ex ferrovie concesse)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi.
PESO %
3
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di ridurre il traffico locale e abbattere i rischi di
incidenti mortali connessi all'utilizzo dei passaggi a livello attraverso la loro
eliminazione e la loro sostituzione con sottopassaggi o sopraelevate.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
B.4.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Missione 10 Programma 02 155 mln.
Rinnovamento linea Roma-Civita Castellana-
Viterbo
Bando di gara per
l'appalto di lavori
necessari per il
potenziamento della
linea Roma-Viterbo. -
primo stralcio funzionale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
D C B A
1 2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREMOL e ASTRAL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONERinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita
Castellana-Viterbo.
PESO
5
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare il collegamento tra il centro di
Roma e i Comuni dell’immediato hinterland nord in forte espansione
demografica fino ad arrivare al capoluogo della Tuscia attraverso il raddoppio
della Ferrovia regionale (ex-concessa) Roma-Civitacastellana-Viterbo
relativamente al primo stralcio funzionale relativamente alla tratta
extraurbana tra le stazioni di Riano, Castelnuovo di Porto e Magliano
(Comune di Morlupo). L'intervento è la naturale prosecuzione di quelli di
ammodernamento e potenziamento della tratta urbana Piazzale Flaminio-
Montebello.
ll raddoppio rivede tutta la sede ferroviaria esistente realizzando, inoltre, il
potenziamento degli impianti di trazione elettrica e la realizzazione
dell'impianto di segnalanmento e di controllo della circolazione ferroviaria.
Le rettifiche di tracciato consentiranno una diminuzione della lunghezza dei
binari da 7,213 km a 5,989 km ed una diminuzione delle percorrenze da circa
17 minuti a circa 10 minuti.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
B.0.1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
13 17
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
B
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
B.0.2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 4
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI
RESPONSABILE MANUELA MANETTI
Direzione Regionale
Infrastrutture, ambiente e politiche abitative
C
C.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
produzione di
energia elettrica da
fonti rinnovabili nel
Lazio (ISTAT, TERNA)
Percentuale
Percentuale di
popolazione
residente servita
da impianti di
depurazione nel
Lazio (ARPA)
Percentuale
Totale dei siti
contaminati censiti
nel Lazio
(ARPALAZIO), inclusi
siti di interesse
nazionale (SIN)
(ARPA)
Numerico
Percentuale di
comuni con aree a
rischio elevato o
molto elevato di
dissesto gravitativo
nel Lazio (PAI)
Percentuale
Percentuale di
comuni con aree a
rischio elevato o
molto elevato di
dissesto idraulico
nel Lazio (PAI)
PercentualeRischio inondazioni
****
Indicatore di
impatto42% 38% 35%
Siti contaminati ***Indicatore di
impatto1.116 1000 900
Rischio frane ****Indicatore di
impatto64% 60% 50%
Energia da fonti
rinnovabili *
Indicatore di
impatto13% 15% 17%
Depurazione delle
acque**
Indicatore di
impatto90% 92% 95%
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
OBIETTIVO STRATEGICO
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
DENOMINAZIONE Difendere l'identità ecologica del Lazio.
DESCRIZIONE
La tutela dell'ambiente, fattore primario nell'ottica di una crescita sostenibile, diviene leva
strategica cioè per promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde
e più competitiva. La strategia Europa 2020 mira, tra l'altro, a una crescita sostenibile anche
attraverso una maggiore efficienza energetica e l'utilizzo di fonti rinnovabili. La sostenibilità
ambientale è l'imperativo sul quale riorientare le politiche pubbliche e ripensare il modello di
sviluppo. Difendere l'identità ecologica del Lazio è un obiettivo raggiungibile favorendo la
transizione alla Green economy e migliorando il servizio idrico integrato per usi civici. Una
strategia realistica ed efficace verso i cittadini e verso il sistema istituzionale e imprenditoriale
deve necessariamente tener conto anche delle principali politiche di risanamento in corso di
adozione e di attuazione da parte della Regione Lazio su criticità ambientali pregresse connesse
alla corretta gestione della risorsa idrica (sistema depurativo e fognario) e del suolo (siti
contaminati).
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale Sviluppo
economico e attività produttive, Direzione regionale Salute e integrazione socio-sanitaria,
Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Roma Capitale (AMA), ENEA,
Gestore dei Servizi Energetici, Sviluppo Lazio, ARPA Lazio, ARDIS, Commissario Straordinario
Delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, Province,
ATO (Autorità Territoriale d’Ambito Ottimali), Autorità di Bacino presenti sul territorio regionale,
ARP, n.18 Comuni beneficiari del finanziamento afferenti all'ATO1, Comuni rientranti nell'ex S.I.N.
della Valle del Sacco
2014
C.1.1 X
C.1.2 X
C.1.3 X
C.1.4 X
C.1.5 X
C.1.6 X
* Dato soggetto a variazione e rettifica in base alla redazione del Piano energetico regionale prevista entro il 2014
** Dato soggetto a variazione e rettifica in base all'aggiornamento del Piano Regionale di Tutela delle Acque previsto entro il 2014
*** Dato da sottoporre a verifica in base ai prossimi documenti di programmazione regionale per bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati
**** Dato da sottoporre a verifica rispetto al Piano per l'Assetto Idrogelogico del Lazio
09.09 (bonifica terreni inquinati Valle del Sacco)
A38125-38126-381273.365.954,64
09.02 (valorizzazione sistema fluviale Tevere)
E42510 (eventuali fondi Azione cardine POR
FESR Lazio 2014-2020)
nessuno stanziamento previsto
(eventuali 20.000.000 € nell'arco di 5 anni)
09.01 (interventi contro il rischio geologico e
idrogeologico)
E42510
nessuno stanziamento previsto
(capitolo in negativo ca -11 ml €, in corso disimpegni per
recuperare 30 ml € sul triennio, 21.653.015,89 €
stanziamento annualità precedenti)
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
17.01 (piano energetico regionale)
E12506 - E12510100.000,00
09.06 (sistema idrico integrato)
D34503 - D34122 - nuovo cap. (L.n.147/2013) 26.171.702,47
D32503 - D32505 - D32502 - D32506 - D34503
(potabilizzazione arsenico)32.625.305,08
B A
5 23 25 1
Interventi contro il rischio geologico e
idrogeologico5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C
Bonifica dei terreni inquinati nella valle del
Sacco5 X X
Valorizzazione e recupero ambientale del
sistema fluviale del Tevere2 X X
Migliorare la tutela delle acque anche
ottimizzando la governance del sistema idrico
integrato
3 X X
Potabilizzazione delle acque contenenti
arsenico5
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sviluppo del Piano energetico regionale 5 X X
PIANO DI AZIONE
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E12506 0,00
E12510 100.000,00
Piano energetico regionalePredisposizione
documento
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale
Sviluppo economico e attività produttive, Direzione regionale Salute e
integrazione socio-sanitaria, Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale,
caccia e pesca, Roma Capitale (AMA), ENEA, Gestore dei Servizi Energetici,
Sviluppo Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Sviluppo del Piano energetico regionale.PESO
5
DESCRIZIONE
Per promuovere misure di Green economy e contenere l’uso eccessivo di
risorse naturali, è indispensabile dotarsi di strumenti di programmazione come
il "Piano energetico regionale" (PER) che individua azioni ed interventi a tutela
dell'ambiente e risulta fondamentale per una corretta gestione delle politiche
energetiche regionali, da redigere anche in ottemperanza alla nuova disciplina
comunitaria e nazionale in materia di diversificazione delle fonti di
approvvigionamento, di efficienza energetica e di promozione delle risorse
rinnovabili.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
D34122 220.000,00
capitolo da istituire
(ai sensi Legge n.147/2013)9.210.479,77
5 5
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D34503 1.773.745,14
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2
Programma di interventi per migliorare le reti
di distribuzione idrica, le reti fognanti e opere
connesse
N° atti predisposti e
formalizzati (DGR e
Programma)
Indicatore di
risultatoNumerico
Aggiornamento Piano tutela delle acque (DGR
47/2014) - realizzazione delle attività previste
Rapporto n° attività-
documenti ufficiali
realizzati / n° attività-
documenti previsti
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
ARPA Lazio, Province, ATO (Autorità Territoriale d’Ambito Ottimali), Autorità
di Bacino presenti sul territorio regionale, Centro Funzionale Regionale e
SIRA, Direzioni regionali competenti in materia di Agricoltura Statistica
Urbanistica Attività produttive e Ciclo integrato dei rifiuti, ARDIS, ARP
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEMigliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la
governance del sistema idrico integrato.
PESO
3
DESCRIZIONE
L'acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. Ottimizzare
l'architettura istituzionale di governo del sistema idrico integrato attraverso
l'attuazione della legge regionale (proposta n. 132/2014) e attraverso
l'adozione di un "Nuovo Piano tutela delle acque", con il quale perseguire il
mantenimento dell'integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi
della risorsa stessa e delle attività socio-economiche delle popolazioni del
Lazio anche al fine di depurare le acque per il 100% della popolazione laziale,
migliorando le reti di distribuzione idrica, le reti fognanti e opere connesse.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D32503 - D32505 - D32502 - D32506 -
D3450332.625.305,08
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 3 5
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Comuni beneficiari del finanziamento afferenti all'ATO1 (18 comuni:
ANGUILLARA SABAZIA, BAGNOREGIO, BARBARANO ROMANO, BASSANO
ROMANO, CAMPAGNANO DI ROMA, CAPRAROLA, CASTIGIONE IN TEVERINA,
CIVITELLA D'AGLIANO, FABRICA DI ROMA, GALLESE, GRAFFIGNANO, ISCHIA
DI CASTRO, LUBRIANO, MONTALTO DI CASTRO, MONTE ROMANO,
RONCIGLIONE, SUTRI, TUSCANIA)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Tasso di realizzazione dei potabilizzatori per
l'emergenza arsenico
Potabilizzatori realizzati
rispetto ai
potabilizzatori previsti
dal Programma (tot.52)
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
DENOMINAZIONE Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico.PESO
5
DESCRIZIONE
Attuazione del Programma di interventi per fronteggiare l'emergenza
determinatasi, in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio, in
relazione alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate ad uso
umano, superiore ai limiti imposti dal d.lgs. n.31/2001, approvato con
decreto del Commissario delegato n.2 del 14/03/2011, come integrato con
decreto n.1 dell'11/06/2012. Gli interventi infrastrutturali saranno attuati
attraverso la realizzazione di nuove linee adduttrici, riqualificazione
qualitativa e quantitativa delle falde aquifere sottoposte ad uno stress
significativo legato all'utilizzo del suolo. Risulta interessata dall'azione
l'intera popolazione ricadente nel territorio coinvolto (stimabile in ca.
300.000 persone), nonchè tutte le attività economiche che richiedono per il
loro esercizio, anche ai fini sanitari, l'utilizzo di acqua potabile. Nel
complesso sono previsti per l'anno 2014 n.52 potabilizzatori finanziati dalla
Regione Lazio, di cui n.27 realizzati per via diretta e n.25 affidati per la
realizzazione ai Comuni (soggetti attuatori).
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
A38127 (stanziamenti anni precedenti) (78.087,76)
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A38125 (stanziamenti anni precedenti) (1.666.304,00)
A38126 (stanziamenti anni precedenti) (1.621.562,88)
1 1 1
Tasso di completamento degli interventi di
bonifica e messa in sicurezza previsti
Interventi completati /
interventi previsti per
l'annualità 2014 (n. 42)
Indicatore di
realizzazione
fisica
DIRIGENTI D CRISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
Percentuale 100%
RISORSE
B A
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProvince (Frosinone e Roma), ARPA Lazio (Frosinone e Roma), Comuni
rientranti nell'ex S.I.N. della Valle del Sacco
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco.PESO
5
DESCRIZIONE
Il grave stato di inquinamento della valle del Sacco (per la quale nel 2006 è
stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale) dovuto
prevalentemente allo stoccaggio di rifiuti tossici, deve essere affrontato con
interventi in grado di risanare il territorio e garantire la tutela della salute di
migliaia di cittadini. A tal proposito si intende indurre il completamento
dell'attuazione delle attività di bonifica e messa in sicurezza con fondi POR
FESR Lazio 2007-2013 (attività II.2) svolta dagli Enti locali beneficiari (soggetti
attuatori).
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E42510 nessuno stanziamento previsto
nd
(eventuali fondi Azione cardine POR FESR
Lazio 2014-2020)
(eventuali 20.000.000 € nell'arco di 5 anni)
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
B ADIRIGENTI D C
4 8 8
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Agenzia Regionale Difesa del Suolo, Agenzia Regionale Parchi
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Programmazione degli interventi Proposta di DGRIndicatore di
risultato
DENOMINAZIONEValorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del
Tevere.
PESO
2
DESCRIZIONE
Si intende avviare un’azione strategica, incentrata sulla navigabilità del
Fiume Tevere in ambito extraurbano e romano, al fine di qualificarne la
fruibilità e di valorizzare le potenzialità del fiume quale risorsa territoriale e
valore rilevante dell'identità regionale. In particolare viene proposto un
sistema incentrato sulla navigazione fluviale, in sinergia con altre forme di
percorsi ecosostenibili (green pathway ), quali i percorsi pedonali e ciclabili,
con relativi servizituristici e culturali annessi.
Il progetto generale trova una diversa declinazione a seconda del territorio di
intervento, pur mantenendo la comune caratteristica di essere incentrato
sulla valorizzazione delle potenzialità offerte dalla fruizione sostenibile della
via d'acqua e delle sponde, con ricadute favorevoli sulla riduzione delle
emissioni di C02, sulla tutela ambientale, ma anche sulla crescita sostenibile
delle economie locali.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.1.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E42510
nessuno stanziamento previsto
(capitolo oggi in negativo ca -11 ml €, in
corso disimpegni per recuperare risorse,
21.653.015,89 € stanziamento annualità
precedenti)
Programmazione degli interventi Proposta di DGRIndicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 6 6
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Commissario Straordinario Delegato per la mitigazione del rischio
idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, - Agenzia Regionale Difesa
del Suolo (ARDIS)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico.PESO
5
DESCRIZIONE
Si intende realizzare un numero di interventi finalizzati al consolidamento di
versanti in frana e di difesa idraulica in tutto il territorio regionale, in
funzione delle criticità riconosciute nei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico
(PSAI), elaborati dalle Autorità di bacino, nonchè dal quadro conoscitivo delle
stesse, derivanti dalle segnalazioni e richieste di intervento pervenute alle
strutture regionali, che sarà riconosciuto con Deliberazione di Giunta
Regionale.
Il numero degli interventi, e quindi la loro ubicazione, sarà funzione delle
risorse che saranno messe a disposizione.
Per tutti è comunque gia disponibile la loro ubicazione e la stima del
fabbisogno effettuata dal soggetto proponente.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
C.2
DESCRIZIONEVALORE TARGET
2014
Numero alloggi
finanziati per
avviarne
realizzazione,
recupero o
acquisto da
assegnare o
immettere sul
mercato della
locazione/vendita
/riscatto
500
2014
C.2.1 X
C.2.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
12.06 74.484.218,55
12.06 (FONDO GLOBALE REGIONI EDILIZIA SOVVENZIONATA)
60.000.000,00
Interventi di edilizia residenziale agevolata. 5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 8 2
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Piano straordinario emergenza abitativa nel
Lazio (attuazione DGR 18/2014).5 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
2015
VALORE
TARGET
2016
Incremento
dell'offerta abitativa
Indicatore di
impattoNumerico 600 700
DENOMINAZIONE Emergenza abitativa.
DESCRIZIONE
Superamento dell'emergenza casa sul territorio laziale attraverso una reale
valutazione della domanda e la costruzione di un programma che governi l'offerta al
fine di abbandonare logiche straordinarie e intraprendere soluzioni di medio e lungo
periodo. Promuovere e sviluppare l'edilizia residenziale mediante l'individuazione di
programmi e progetti di intervento riguardanti sia la costruzione di nuove abitazioni
che il risanamento e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico
che privato, con regole che garantiscano la sostenibilità urbanistica degli stessi.
Favorire interventi di edilizia residenziale agevolata mediante la formazione di
programmi di intervento.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
Aggiornamento 4.7.2014
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4 1 0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E62125 10.000.000,00
nd (FONDO GLOBALE REGIONI EDILIZIA
SOVVENZIONATA)
20.000.000,00
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Stato attuativo del Piano straordinario di
emergenza abitativa
Rapporto tra attività
realizzate nel 2014 e
attività previste per il
2014 (DGR 18/2014)
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
DENOMINAZIONEPiano straordinario emergenza abitativa nel Lazio (attuazione
DGR 18/2014).
PESO
5
DESCRIZIONE
Per affrontare lo stato di grave criticità abitativa, con punte emergenziali di
disagio abitativo soprattutto nell'ambito di Roma Capitale, è necessario
individuare misure urgenti di contrasto al disagio stesso quali il recupero e
autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico, da intendersi anche
come più ampia attività di rigenerazione urbana, acquisizione e/o recupero
di immobili privati sul libero mercato a prezzi calmierati, ecc.. Le prime
attività da intraprendere sono state già individuate dalla Giunta regionale
con DGR 18/2014.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
A
1 4 1
C B
Tempestività nella conclusione del
provvedimento di liquidazione a favore dei
beneficiari degli interventi
Percentuale di
provvedimenti di
liquidazione emanati
entro 20gg. (tempo
intercorrente tra
ricezione di "regolare
documentazione" ed
emissione atto di
liquidazione del
contributo per le
richieste pervenute nel
2014) rispetto al totale
dei provvedimenti
richiesti nel 2014
Indicatore di
risultatoPercentuale 90%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Interventi di edilizia residenziale agevolata.PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio, al fine di superare l'mergenza abitativa, provvede alla
promozione e allo sviluppo dell'edilizia residenziale mediante la formazione
di programmi di intervento riguardanti sia la costruzione di nuove abitazioni
che il recupero del patrimonio edilizio esistente, elaborando proposte di
interventi nel territorio sulla base di finanziamenti, obiettivi e provvedimenti
europei, nazionali e regionali, di concerto con il bilancio regionale
individuando i soggetti incaricati alla realizzazione dei programmi edilizi.
Aumentare l'efficienza amministrativa in materia di edilizia residenziale
agevolata al fine di assicurare una sostanziale riduzione del tempo di
svolgimento del servizio reso ai beneficiari degli interventi, si traduce in un
miglioramento della qualità del servizio stesso.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
E62120 3.782.524,00
E62123 105.616,88
E61405 1.942.728,07
E62110 0,00
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E62105 938.349,60
E61406 3.000.000,00
C
C.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale degli
edifici scolastici
messi in sicurezza
nella Regione
Lazio
Percentuale
2014
C.3.1 X
35.000,00
2 1 0
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
04.03 (Interventi regionali in conto capitale per
opere di edilizia scolastica)44.650.588,78
04.03 (Nodo regionale Anagrafe edilizia
scolastica)
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Messa in sicurezza degli edifici scolastici 5 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Edifici scolastici in
sicurezza
Indicatore di
impatto60% 61% 63%
DENOMINAZIONEIncrementare l'efficienza organizzativa e infrastrutturale nella gestione del sistema
scolastico.
DESCRIZIONE
Il rilancio delle infrastrutture scolastiche è una priorità da realizzare attraverso
l'efficientamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, garantendo, altresì, agli studenti
delle scuole (da quelle dell'infanzia alle medie di secondo grado), un'istruzione in
"sicurezza" e un miglioramento della qualità di vita all'interno degli ambienti scolastici
attraverso l'attuazione di interventi programmati sulla base della conoscenza delle
condizioni degli edifici scolastici presenti sul territorio e sulla base delle risorse disponibili.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti locali
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 2 0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
F16501 (Interventi regionali in conto
capitale per opere di edilizia scolastica)3.604.799,11
F16509 (Nodo Regionale Anagrafe edilizia
scolastica)35.000
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Avanzamento della spesa per la realizzazione
degli interventi per la messa in sicurezza degli
edifici scolastici.
Percentuale degli
impegni sugli
stanziamenti disponibili
a favore dei Comuni e
Province per il 2014
(6,75 ml €)
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
Percentuale 100%
DENOMINAZIONE Messa in sicurezza degli edifici scolastici.PESO
5
DESCRIZIONE
Mettere in sicurezza gli edifici scolastici presenti sul territorio regionale,
attraverso un attento monitoraggio delle condizioni degli stessi per la
predisposizione di un programma di interventi da realizzare in ragione
dell'accertata disponibilità di spesa che dovrà essere destinata in parte ai
comuni ed in parte alle Province, effettuando successivamente un'attento
monitoraggio sulla realizzazione dei progetti. L'implementazione
dell'anagrafe dell'edilizia scolastica è un indispensabile supporto all'attività
programmatoria ai fini della conoscenza del fabbisogno e della valutazione
dei progetti presentati per accedere ai finanziamenti regionali e/o nazionali.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
C.4
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Popolazione
residente nelle
aree interessate
da grandi opere
stradali
Numerico
2014
C.4.1 X
C.4.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
10.05 Viabilità ed infrastrutture stradali
(risorse complessive sul capitolo)507.220.603,03
(eventuali fondi definiti da Azioni cardine 2016-
2020)(65.000.000,00)
Interventi regionali in materia di grande
viabilità (Civitavecchia-Orte).5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 9 9 3
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Interventi sulla rete di viabilità regionale di
competenza dell'ASTRAL.5 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Utenti interessati da
miglioramento rete
stradale
Indicatore di
impatto250.000 300.000 400.000
DENOMINAZIONE Sviluppare le infrastrutture stradali.
DESCRIZIONE
La Regione Lazio intende adeguare la maglia infrastrutturale al livello delle regioni europee,
attraverso la pianificazione, programmazione ed attuazione di interventi in materia di
grandi opere di viabilità di interesse regionale, finanziate da Accordi di Programma Quadro,
dalla Legge 443/2001 (cd. Legge Obiettivo) e da leggi statali e regionali.
Con riferimento alla "Rete Viaria Regionale", per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla
manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della
programmazione generale sulla stessa Rete. Intervenire sulle reti di viabilità significa
aumentare la sicurezza dele strade.
Il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali conforme ai requisiti di
sicurezza dell’UE è anche uno degli obiettivi strategici dell'Unione Europea.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEASTRAL, Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale
Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
D12520 3.000.000 (10.600.000 stanziamento 2013)
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D12514 4.000.000 (9.600.000 stanziamento 2013)
D12505 3.100.000 (16.000.000 stanziamento 2013)
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 3
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
ASTRAL, Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti,
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Volume degli interventi completati
Km di strada costruiti
e/o Km di strada messi
in sicurezza
Indicatore di
realizzazione
fisica
Numerico 150
DENOMINAZIONEInterventi sulla rete di viabilità regionale di competenza
dell'ASTRAL.
PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio, con riferimento alla "Rete Viaria Regionale" (circa 1.500
km), per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla manutenzione
straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della
programmazione generale sulla stessa Rete. In base al contratto di servizi
Astral può anche realizzare interventi straordinari su rete viaria di livello
locale. Tra le strade più pericolose d'Italia vi è la strada regionale 148
Pontina. Il traffico presente giornalmente su questa strada è di grande entità
ed è caratterizzato da una notevole componente di traffico pesante. La
messa in sicurezza della strada che costituisce un'arteria di notevole
importanza nel collegamento del territorio pontino e l'area romana è di
grande rilevanza. Altra arteria da realizzare per avere i benefici di una rete
stradale efficiente e moderna è la bretella autostradale Campoverde-
Cisterna-Valmontone. Si vuole completare inoltre la superstrada Frosinone-
Sora, altra arteria della rete principale di interesse regionale, quale parte
della cosiddetta Dorsale Appenninica ed al riguardo l'obiettivo è di verificare
la possibilità di inserirla nella programmazione concordata con lo Stato per
poi avviare la progettazione.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
C.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D12522 6.800.000,00
(eventuali fondi definiti da Azioni cardine
2016-2020)(importo non disponibile)
Avanzamento della spesa per la realizzazione
dell'opera
Impegni sugli
stanziamenti disponibili
a favore di ANAS per il
2014 (5,85 ml €)
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
Percentuale 100%
RISORSE
- -
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 2
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE ANAS Spa (Soggetto attuatore)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEInterventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-
Orte).
PESO
5
DESCRIZIONE
La superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte-Terni (tratta Cinelli-Monteromano)
costituisce un segmento essenziale dell'itinerario internazionale Civitavecchia-
Orte-Mestre. La realizzazione di tale infrastruttura è indispensabile per tutti i
collegamenti da e per l'Italia centrale sia per le persone che per le merci e
quindi per l'economia di tutto il territorio e, in particolare, di quello laziale. In
particolare il tratto ancora da realizzare (di circa 25 km) è quello compreso tra
Vetralla e la S.S. 1 Aurelia (attualmente in trasformazione in autostrada) nel
territorio compreso tra Tarquinia e Civitavecchia. L'opera consiste in un
tracciato di piattaforma a due carreggiate separate formate da 2 corsie
ciascuna oltre banchina di emergenza.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
C.0.1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 23
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEInterno alla Direzione, Area Affari Generali con il supporto dei funzionari
titolari di A.P. e P.O. afferenti alle Aree della Direzione
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
5
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
C.0.2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 4 4
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Tutte le Direzioni regionali (interno alla Direzione, tutte le Aree)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
5
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n.7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it, su
coordinamento della Direzione Risorse umane e sistemi informativi
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
C
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
C.0.3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 2
Tasso di realizzazione degli interventi
organizzativi previsti nel documento di
sviluppo organizzativo della Direzione
Rapporto tra n°
interventi organizzativi
realizzati e n° interventi
previsti dal Piano
Indicatore di
realizzazione
fisica
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Segretariato Generale, Direzione Risorse umane e sistemi informativi (interno
alla Direzione, Ufficio di Staff "Pianificazione di Direzione e sviluppo
organizzativo")
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Riorganizzazione delle strutture di Direzione.
PESO
10
DESCRIZIONE
La Direzione intende elaborare e realizzare un proprio documento di sviluppo
organizzativo che, recependo e declinando gli indirizzi della Giunta regionale
e le direttive del Segretariato generale (prot.n.295325 del 22/5/2014),
nonché tenendo presente della particolare complessità della Direzione (per
eterogeneità e frammentarietà delle funzioni assegnate, nonché per entità
numerica del personale e delle strutture organizzative, peraltro dislocate
sull’intero territorio regionale), identifica ed implementa le migliori soluzioni
organizzative adottabili entro l'anno 2014.
Le direttive sono riportate di seguito in estrema sintesi:
- razionalizzazione dei livelli di responsabilità funzionale delle strutture
gestionali;
- ridimensionamento dell’eterogeneità degli uffici in termini di complessità
organizzativa;
- riconduzione delle competenze della Direzione in un numero ridotto di
macro ambiti;
- soppressione di strutture complesse (Aree) e istituzione di strutture semplici
(Uffici), mantenendo invariato il numero complessivo delle strutture (nelle
more della riorganizzazione generale delle strutture della Giunta regionale).
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE BRUNO PLACIDI
Direzione Regionale
Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
D
D.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Definizione delle
Misure correlate
ad una agricoltura
multifunzionale
Binario
(SI/NO)
Incremento di
impianti nelle
imprese agricole
rispetto a quelli
esistenti all'anno
precedente
Numerico
2014
D.1.1 X
D.1.2 X
D.1.3 X
D.1.4 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE Favorire il passaggio ad un'agricoltura multifunzionale e di qualità.
DESCRIZIONE
Migliorare la competitività delle imprese agricole attraverso un adeguamento e/o
ammodernamento delle loro strutture produttive.
Incrementare l’efficienza aziendale attraverso la riduzione dei costi di produzione
compreso il risparmio energetico, promuovendo il raggiungimento di migliori prestazioni
dal punto di vista dell’ambiente, con particolare riferimento al risparmio delle risorse
idriche e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
PESO 2015 2016
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
Impianti per la
produzione di energia
da biomasse agricole
Indicatore di
risultato 0 0 15
Definizione di MisureIndicatore di
risultatoSI
Sviluppo di microimprese agricole operanti
nel settore delle energie da fonti rinnovabili.6 X X
Sostegno condizionato all'autosufficienza
energetica mediante contenimento ed
utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa
agricola.
7 X X
Sostegno alla creazione di comunità rurali
sostenibili e per il riuso dei borghi
abbandonati.
7 X X
Sostegno alla diffusione della
multifunzionalità nelle imprese agricole.7 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
B A
7 8 2 5
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE
Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica mediante
contenimento ed utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa
agricola.
PESO
7
DESCRIZIONE
Produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando risorse specifiche e
sottoprodotti legati all’attività agricola principale o, comunque, risorse
naturali disponibili garantendo all'agricoltore la possibilità di poter integrare
il proprio reddito e di poter diversificare le attività produttive.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
4 2
Numero e tipologia delle imprese agricole
coinvolte nei processi innovativi di
produzione energetica
Report analitico sulla
situazione e sulle misure
di sostegno
Indicatore di
risultato
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONESviluppo di microimprese agricole operanti nel settore
delle energie da fonti rinnovabili.
PESO
6
DESCRIZIONE
L’obiettivo consiste nel sostenere l’economia delle zone rurali,
promuovendo la creazione e il rafforzamento di microimprese che
intendano investire nel settore della produzione di energia da fonti
rinnovabili.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
3 2
Predisposizione delle Misure a sostegno delle
microimprese
Schede di Misura
definite all'interno del
nuovo PSR
Indicatore di
risultato
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONESostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso
dei borghi abbandonati.
PESO
7
DESCRIZIONE Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle attività dell’impresa agricola
connesse alla tutela e alla manutenzione del territorio e dell’ambiente.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
5 2
Tutela del territorio
Pianificazione di
interventi/iniziative/
misure per la tutela
del territorio rurale
Indicatore di
risultato
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONESostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese
agricole.
PESO
7
DESCRIZIONE
Valorizzazione e sviluppo dell'agricoltura che sia in grado di rispondere ai
nuovi bisogni della società, in cui la funzione produttiva, orientata alla
valorizzazione dei territori rurali, trova nuove regole ed opportunità
nell’applicazione dei principi dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia
della biodiversità, della sicurezza alimentare, sostegno all'occupazione
giovanile e femminile, mantenimento di attività economiche nelle zone a
basso insediamento umano, sviluppo rurale. Capacità delle imprese agricole
di offrire servizi di varia natura atraverso una diversificazione delle attività e
una nuova opportunità di reddito per gli imprenditori agricoli.
Numerico 15
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
8 5
Sviluppo dell'agriturismo e del turismo rurale
Incremento di
agriturismi ed itinerari
turistici rurali
Indicatore di
risultato
5
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
7
D
D.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
Organizzazioni di
Produttori
coinvolte.
Percentuale
Definizione delle
Misure finalizzate
alla tutela agro-
climatico-
ambientale
Binario
(SI/NO)
2014
D.2.1 X
D.2.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONEInnalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando i servizi pubblici di
supporto alle imprese.
DESCRIZIONE
Sviluppare la cooperazione e le reti tra le imprese agricole per accedere al credito, per
favorire l'ammodernamento delle loro strutture ed attrezzature, per accrescere la loro forza
contrattuale nei confronti della grande distribuzione e sostenere la riorganizzazione dei
comparti produttivi finalizzata all’integrazione di filiera tra produttori primari e
trasformatori/distributori dei prodotti agroalimentari o forestali (legno-energia), anche
attraverso processi di aggregazione e coordinamento nell’attività primaria, l’incremento
della possibilità di vendita diretta sul territorio e l'attuazione di misure di tutela agro-
climatico-ambientale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COMMISSIONE EUROPEA D.G. AGRICOLTURA - MiPAAF - MEF-AGEA
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sostegno alla crescita di nuove OO.PP. e allo
sviluppo di reti tra le imprese. 6 X X
Sviluppo di nuove
Organizzazioni di
Produttori ( OO.PP.).
Indicatore di
risultato5% 45% 100%
Definizione di MisureIndicatore di
risultatoSI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C
Promozione dello sviluppo sostenibile delle
zone rurali : valorizzazione dei meccanismi
di Payment for ecosystem services
6 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
B A
3 4 2 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
(*)si precisa che il valore non è riferito alla crescita dimensionale delle singole aziende agricole ma al numero delle nuove OO.PP.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONESostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le
imprese.
PESO
6
DESCRIZIONE
Sostegno al miglioramento strutturale e organizzativo delle imprese agricole
e agro-alimentari.
Sostegno alla nascita di nuove realtà produttive in settori emergenti e ad alta
potenzialità di mercato.
Interventi di rafforzamento strutturale delle imprese. Per ciò che riguarda le
OO.PP., una particolare attenzione meritano quelle che sono colpite da crisi
settoriali .
Numerico6
(*)
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AGEA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
4 2
Aggregazione di imprese in OO.PP.
OO.PP. operanti nel
settore della produzione
agro-alimentare che
hanno
aumentato/consolidato
le loro capacità rispetto
all'anno precedente
Indicatore di
risultato
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONEPromozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali:
valorizzazione dei meccanismi di Payment for ecosystem services.
PESO
6
DESCRIZIONE
Incoraggiare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio ad offrire un servizio
ambientale a vantaggio dell'intera comunità, attraverso il
mantenimento/introduzione di metodi di produzione agricola estensivi e
compatibili con la tutela e con il miglioramento dell'ambiente, delle risorse
naturali, del suolo, dell'acqua e della biodiversità.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COMMISSIONE EUROPEA D.G. AGRICOLTURA - MiPAAF - MEF-AGEA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
5
Predisposizione delle Misure mirate alla
tutela agro-climatico-ambientale
Schede di Misura
definite all'interno del
nuovo PSR
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
D
D.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Verifica del volume
degli investimenti
richiesti a
contributo e
destinati
all'aumento delle
quantità
trasformate e
commercializzate
conseguente alla
realizzazione e
all’ammodername
nto degli impianti
adibiti alla
trasformazione e
commercializzazion
e dei prodotti della
pesca.
Percentuale
2014
D.3.1 X
D.3.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE Aumentare le opportunità di occupazione nella pesca
DESCRIZIONE
Il rafforzamento dell’impresa ittica tramite l’espansione della multifunzionalità, sia
attraverso una maggiore integrazione con la filiera della distribuzione e
commercializzazione, sia attraverso la sinergia con altri settori produttivi come il turismo, il
catering e la ristorazione e l'affidamento all’impresa ittica di servizi ambientali, come
funzioni pubbliche collettive, per la tutela attiva dell'ambiente marino e il presidio sulle
coste.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE MIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione Costiera)
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Trasformazione e
commercializzazione
Indicatore di
risultato15% 0%
(*)
10%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sostegno alla multifunzionalità dell'impresa
ittica6 X X
Sostegno al miglioramento ed
ammodernamento delle strutture ed
infrastrutture per la filiera ittica
5 X X
(*) il target è pari a zero in quanto dovranno essere predisposti i nuovi avvisi pubblici a valere sulle risorse FEAMP
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 7 2
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
A14129-A14138-A14139-A14130-A14140-
A14141-A141313.300.000 (fondi FEP fino al 31/12/2015)
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE Sostegno alla multifunzionalità dell'impresa ittica.PESO
6
DESCRIZIONE
Dare adeguato sostegno allo sviluppo della multifunzionalità dell'impresa
ittica per garantire una forte spinta all'innovazione nella gestione
dell'impresa in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati,
insieme allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali e all'avvio di
iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e
salmastre, specialmente nelle zone poco sviluppate. La multifunzionalità
concorre inoltre ad accrescere la consapevolezza delle imprese di essere
motore dello sviluppo locale.
Numerico 3
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEMIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione
Costiera) - Segretariato Generale Ufficio Legislativo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
3 2
Innovazione d'impresa e sviluppo locale
Incremento delle
iniziative imprenditoriali
giovanili nel settore
ittico
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
D
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
D.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONESostegno al miglioramento ed ammodernamento delle strutture
ed infrastrutture per la filiera ittica.
PESO
5
DESCRIZIONE
Dare adeguato sostegno allo sviluppo dell' impresa ittica ed alle imprese
connesse per garantire una spinta all'innovazione nella gestione delle attività
produttive in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati,
insieme allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali e all'avvio di
iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e
salmastre, specialmente nelle zone poco sviluppate.
Numerico 3
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEMIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione
Costiera)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
6 2
Innovazione d'impresa e sviluppo locale,
aumento della competitività
Incremento delle
iniziative imprenditoriali
nel settore ittico
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A14129-A14138-A14139-A14130-A14140-
A14141-A141313.300.000 (fondi FEP fino al 31/12/2015)
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
D
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
D.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
6
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
5 8
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
4
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
13
D
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
D.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
7
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
3 4
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
D
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
D.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI
DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.
PESO
7
DESCRIZIONE
Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,
propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della
Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di
pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il
Piano di Sviluppo Rurale del Lazio relativamente al Fondo Europeo Agricolo di
Sviluppo Rurale.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
19 4
Disponibilità risorse FEASR per il PSR Lazio
Definizione del quadro
finanziario delle risorse
disponibili per la
Regione Lazio
Indicatore di
risultato
2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
6
Direzione Regionale
Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
E
E.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Riduzione dello
stock del
disavanzo al
31/12/2012
certificato dalla
Corte dei Conti
Percentuale
2014
E.1.1 X
E.1.2 X
E.1.3 X
E.1.4 X
E.1.5 5 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Aumentare l'efficienza amministrativa per produrre risparmi.
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza nella gestione delle risorse di bilancio
attraverso l'organizzazione e la realizzazione di azioni che permettano un puntuale
controllo della spesa per fare in modo di evitare sprechi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Riduzione del debito
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
10% 10% 10%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Progetto revisione straordinaria residui. 5 X
Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti
dei fornitori.15 X X
Riduzione della spesa regionale per fitti
passivi.5 X X
Dismissione del patrimonio immobiliare
regionale.10 X X
Concentrazione degli uffici regionali in
immobili di proprietà.X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
15 72 57 17 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Progetto revisione straordinaria residui.PESO
5
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di un approfondito esame delle partite
creditorie e debitorie, riportate in bilancio come residui attivi e passivi, per
eliminare quelle molto risalenti nel tempo la cui persistente conservazione
rischia di inficiare l'attendibilità delle rilevazioni contabili.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
12 Direzioni regionali
3 Agenzie regionali
Avvocatura regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
17 1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
15 72 57
Report dei residui attivi e passivi
Riaccertamento del
totale dei residui attivi e
passivi presso le
strutture amministrative
regionali
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti dei fornitori.PESO
15
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo consiste nell'assicurare una maggiore liquidità alle
imprese creditrici nei confronti delle strutture regionali attraverso la
realizzazione di un flusso informativo che consenta di organizzare in maniera
ottimale il pagamento in tempi rapidi, secondo quanto disposto dalle norme,
dei titoli emessi per la fornitura di beni e servizi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 2
Pagamento delle fatture
Riduzione della media
calcolata tra la data di
liquidazione della fattura
(DL) e la data di
pagamento (DP). M= (DL-
DP) rispetto all'anno t-1
Indicatore di
risultatoPercentuale 20%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Riduzione della spesa regionale per fitti passivi.PESO
5
DESCRIZIONE
L'avviata revisione della struttura organizzativa della Regione ha la funzione
di rendere più efficiente l'azione di Governo in un contesto di acute difficoltà
economico-finanziarie. Solo una profonda revisione del corpo
amministrativo, delle regole di funzionamento degli uffici e dellea spesa
possono permettere alla Regione di recuperare quelle risorse aggiuntive
necessarie agli investimenti per lo sviluppo. Quest'azione intrapresa fin dai
primi mesi della legislatura passa, anche, attraverso l'abbattimento dei fitti
passivi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Riduzione fitti passiviRiduzione della spesa
regionale per fitti passivi
Indicatore di
risultatoPercentuale 10%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Dismissione del patrimonio immobiliare regionale.PESO
10
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di razionalizzare e valorizzare il patrimonio
immobiliare regionale attraverso programmi di vendita che permettano di
ridurre i costi di gestione e manutenzione e consentano nel contempo di
acquisire risorse da destinare alle politiche regionali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
Valore dismissioni
Importo complessivo
ricavato dalla vendita di
immobili regionali
Indicatore di
risultatoNumerico € 5.000.000,00
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà.PESO
5
DESCRIZIONE
Il fine dell'obiettivo è quello di una più efficiente gestione del patrimonio
immobiliare di proprietà destinato ad essere adibito agli uffici regionali
concentrando e razionalizzando l'utilizzo degli spazi riducendo gli sprechi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
Riduzione uffici in affitto
Riduzione degli uffici
dislocati presso immobili
in affitto
Indicatore di
risultatoPercentuale 10%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
E.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero prestiti
ristrutturati e
risparmio in termini
di rata
Percentuale
2014
E.2.1 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Riduzione della pressione fiscale.
DESCRIZIONEIl fine dell'obiettivo è quello di attivare fonti di entrata alternative, anche attraverso il
recupero dell'evasione fiscale, nonché riduzione della spesa.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Riduzione strutturale
del costo del servizio
del debito
Indicatore di
risultato
Riduzione della rata
riferita a parità di
stock di prestiti
Riduzione
permanente non
inferiore al 3%
Riduzione
permanente non
inferiore al 3%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Ristrutturazione del debito 10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
E
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
E.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Ristrutturazione del debito.PESO
10
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di dare attuazione all'art. 45 del D.L. n. 66/2014.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
Ristrutturazione prestiti MEF eestinzione
anticipazione BOR
Attività finalizzate al
contenimento spesa
corrente
Indicatore di
risultatoNumerico
Risparmio 50
milioni annui
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
E.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento
delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche,
l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche
delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014 nell'ambito del
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 (comprensivo del
Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2014-2016). In
particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
15
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
14
E
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
E.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE MARCO MARAFINI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
15
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
14
Direzione Regionale
Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio
F
F.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Interventi
realizzati per
favorire lo
sviluppo dell'alta
formazione e
delle nuove
professioni
Numerico
2014
F.1.1 X
F.1.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Da individuare nella prossima programmazione
POR FSE 2014-2020
Da individuare nella prossima programmazione POR FSE 2014-
2020
Creazione strutture specialistiche per la
formazione alle nuove professioni: scuole del
web, del turismo, dell'artigianato locale
7 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 24 19 7 0
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Istituzione di percorsi di alta formazione per i
green jobs7 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sviluppare l'alta
formazione e le
nuove professioni
Indicatore di
realizzazione
fisica
_ 12 20
DENOMINAZIONE Costruire percorsi e strutture per l'alta formazione e per le nuove professioni.
DESCRIZIONE
L'evoluzione del mercato del lavoro, in ambito sia regionale che nazionale, rende
opportuno ridisegnare le priorità formative e occupazionali, prendendo atto della
"saturazione" dei settori tradizionali di attività e concentrandosi nei settori a più alto
potenziale di sviluppo. A tal fine, assume una valenza strategica procedere in una doppia
direzione: incrementare i percorsi e gli strumenti per l'alta formazione, in modo da formare
personale lavorativo qualificato e d'eccellenza nei rispettivi settori di attività, e al
contempo procedere ad uno sviluppo delle nuove professioni, caratterizzate da un
potenziale di crescita maggiore rispetto alle professioni tradizionali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Formazione nel settore dei green jobs
Programmazione degli
interventi nell'ambito
del POR FSE 2014 - 2020
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
7 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 24 19
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs.PESO
7
DESCRIZIONE
La Regione Lazio ha già istituito alcuni percorsi di formazione per i green
jobs, destinati alla formazione di alcune figure professionali: esperti in
agricoltura eco - compatibile; esperti di sostenibilità ambientale dei sistemi
turistici locali; esperti in impianti di produzione energetica a basso impatto
ambientale; esperti di sviluppo sostenibile della destinazione turistica. Si
intende procedere in questa direzione aumentando il numero e il livello
professionale e formativo dei corsi, con la creazione di veri e propri percorsi
di alta formazione nel settore dei green jobs, come corsi professionalizzanti
post diploma in ambito ambientale.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Sviluppo e implementazione delle nuove
professioni
Programmazione degli
interventi nell'ambito
del POR FSE 2014 - 2020
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
7 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 24 19
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONECreazione strutture specialistiche per la formazione alle nuove
professioni: scuole del web, del turismo, dell'artigianato locale.
PESO
7
DESCRIZIONE
I settori professionali tradizionali sembrano aver esaurito la loro corsa, ed
allora appare di prioritaria importanza sviluppare nuove professioni che, a
causa della crisi economica in atto, possano offrire potenziali di sviluppo
maggiori. Per realizzare tale finalità, occorrerà formare personale docente
qualificato in specifiche materie (web, turismo, artigianato locale) e creare
infrastrutture adeguate all'erogazione dei percorsi formativi.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
F.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Creazione di
infrastrutture
tecnologiche e
apertura di nuovi
uffici "Porta
futuro" in linea
con la
programmazione
2013
Numerico
2014
F.2.1 X
8.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)
Annualità 2016: da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Annualità 2016: da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
1 2 0
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Annualità 2014: 15/4 5.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)
Annualità 2015: 15/4
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 7
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Apertura di uffici "Porta futuro" e sviluppo
delle infrastrutture tecnologiche sia materiali
che immateriali di supporto all'attività.
7 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Network "Porta
futuro"
Indicatore di
realizzazione
fisica
_ 1 4
DENOMINAZIONE Sviluppo del sistema "Network Porta Futuro".
DESCRIZIONE
Il network Porta futuro, la cui diffusione nel territorio regionale ha costituito oggetto di uno
studio compiuto dalla Direzione nell'anno 2013, assolve una funzione centrale quale
"motore" per la diffusione di dati e di opportunità, nonché moduli di formazione a distanza;
attraverso di esso è possibile avere accesso ad una serie di servizi, quali assistenza alla
redazione del curriculum vitae, preparazione ai colloqui di lavoro e seminari motivazionali,
moduli sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese. Per tale motivo riveste primaria
importanza la piena realizzazione di tale progetto e dei servizi accessori ad esso collegati.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
B A
A39139 81.981,42
2 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A39132 2.500.000,00
A39105 2.418.018,58
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
2 7 1
Prototipo Uffici "Porta futuro"
Realizzazione prototipo
di uffici "Porta futuro"
sulla base dello studio
preliminare dell'anno
2013 e sviluppo di
infrastrutture di
supporto agli stessi.
Indicatore di
risultato
DIRIGENTI D C
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEApertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture
tecnologiche sia materiali che immateriali di supporto all'attività.
PESO
7
DESCRIZIONE
La Direzione ha effettuato nell'anno 2013 una ricognizione geografica e sul
fabbisogno di servizi per l'occupazione nel territorio regionale per l'apertura
di uffici "Porta Futuro". Sulla base di tale studio preliminare l'obiettivo si
propone di dare concreta attuazione alle esigenze cui gli uffici "Porta futuro"
intendono rispondere, tenendo conto del tipo di attività e dei servizi offerti,
della struttura degli uffici, delle dotazioni tecnologiche e delle risorse umane
da impiegare, e della localizzazione della rete di uffici.
Gli uffici "Portafuturo", per poter essere pienamente operativi, hanno
bisogno di dotazioni tecnologiche d'avanguardia, sia materiali (la rete wifi, le
postazioni PC, etc.), sia immateriali (il software, il portale web etc.); è
necessario, inoltre, sviluppare postazioni per l'accoglienza, postazioni per
l'oreintamento, postazioni multimediali dedicate all'auto - consultazione e
auto - orientamento.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
F.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Destinatari avviati
nell'ambito degli
interventi
Numerico
2014
F.3.1 X
F.3.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Annualità 2013: 15/04 2.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)
Annualità 2014: 15/04 15.900.000,00 (POR FSE 2007-2013)
Annualità 2015-2016: da individuare nella
prossima programmazione POR FSE 2014-2020
Annualità 2015-2016: da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Ampliamento reti di cooperazione
internazionale per la mobilità dei giovani
(istruzione, formazione, lavoro).
7 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 24 19 7 0
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Articolazione dell'offerta formativa on
demand.7 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Percorsi di
formazione
Indicatore di
realizzazione
fisica
900 1200 1200
DENOMINAZIONE Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese.
DESCRIZIONE
L'obiettivo in argomento punta a sviluppare e potenziare il settore dell'offerta formativa in
tutte le sue componenti costitutive, al fine di realizzare lo scopo prioritario di poter
disporre di un sistema integrato. Tale sistema dovrà rispondere all'esigenza principale di
elevare il livello qualitativo dei servizi offerti e rispondere ai bisogni, sempre più
personalizzati, dei futuri destinatari, nelle diverse situazioni professionali in cui vengano a
trovarsi. Sopratutto per rilanciare, in un periodo di crisi finanziaria, l'attività delle imprese,
è fondamentale che tale percorso formativo sia in linea con le necessità e le esigenze delle
imprese stesse.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
A
2
A39102 5.077.839,01
A39103 172.160,99
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A39501 (annualità 2013) 2.000.000,00
A39101 5.250.000,00
Numerico 450
RISORSE
4 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
10 5
Offerta formativa on demand
Destinatari
dell'implementazione
del programma di
interventi
Indicatore di
realizzazione
fisica
C B
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Articolazione dell'offerta formativa on demand. PESO
7
DESCRIZIONE
Uno dei principali impegni della Regione in materia di formazione è di
collegare il servizio pubblico alle esigenze delle attività produttive più
innovative e capaci di traguardare nuovi mercati e strategie produttive
all'avanguardia. Per realizzare tale finalità, sarà promossa un'offerta
formativa "on demand" basata sulle specifiche esigenze di ciascuna impresa.
A tal fine, sarà data concreta attuazione al piano programmatico elaborato
nell'anno 2013, e i finanziamenti ricevuti saranno destinati alla formazione
finalizzata all'assunzione di inoccupati/disoccupati, all'aggiornamento e
riqualificazione professionale del personale dipendente anche al fine di
introdurre, in ambito aziendale, innovazioni organizzative, di prodotto, di
processo ed attente alla sostenibilità aziendale.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
A39162 1.500.000,00
A39165 1.450.811,15
A39167 49.188,85
A39139 39.351,08
A
2 10 5
C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A39132 1.200.000,00
A39105 1.160.648,92
Reti di cooperazione internazionale per la
mobilità dei giovani
Giovani che partecipano
a esperienze di
formazione (anche alta)
finalizzata
all'occupazione
giovanile mediante
l'ampliamento delle reti
di cooperazione
internazionale
Indicatore di
risultatoNumerico 450
RISORSE
4 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEAmpliamento reti di cooperazione internazionale per la mobilità
dei giovani (istruzione, formazione, lavoro).
PESO
7
DESCRIZIONE
L'obiettivo in argomento è diretta conseguenza dell'iniziative UE "Youth on
the move", che mira ad un ampliamento delle reti di cooperazione con
organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei al fine della
promozione di una mobilità transnazionale, e più in generale
dell'innovazione e della cooperazione a supporto dell'istruzione, della
formazione e dell'occupabilità. Tale iniziative UE rientra nella nuova
strategia dell'UE "Europa 2020" e propone una serie di azioni chiave intese a
rendere l'istruzione e la formazione più rispondenti ai bisogni dei giovani ed
incoraggiare un maggior numero di giovani ad avvalersi delle borse UE per
studiare o ricevere una formazione in un altro Paese. Si punta inoltre ad
accrescere l'occupabilità dei giovani e si intende agevolarne l'accesso al
mercato del lavoro.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
F.4
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Definizione di
interventi
finalizzati al
rilancio del
sistema scolastico
regionale
Numerico
2014
F.4.1 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Per il raggiungimento dell'obiettivo non è
previsto l'impiego di risorse finanziarie
Per il raggiungimento dell'obiettivo non è previsto l'impiego
di risorse finanziarie
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 5 8 0 0
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Potenziamento, qualificazione e innovazione
dell’offerta scolastica.4 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Nuovi metodi per
sviluppare l'offerta
didattica
Indicatore di
realizzazione
fisica
_ 2 2
DENOMINAZIONE Sviluppare strumenti e metodi per migliorare l'offerta didattica.
DESCRIZIONE
L'obiettivo in argomento ha come scopo prioritario quello di rilanciare e migliorare l'offerta
didattica attraverso lo sviluppo di metodi e strumenti per lo più di carattere innovativo,
aventi ad oggetto un'apertura verso le culture straniere e il loro contributo (progetti di
accoglienza di studenti stranieri), un rinnovato concetto civico di appartenenza ad un
gruppo (educazione alla cittadinanza attiva), un nuovo modello di organizzazione scolastica
(reti territoraili di scuole) e l'assegnazione di fondi per progetti innovativi. Si farà leva,
quindi, su una progettualità rinnovata, che mira a realizzare il più generale disegno di dare
risposte innovative al sistema scolastico regionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Per il raggiungimento dell'obiettivo non è
previsto l'impiego di risorse finanziarie
Per il raggiungimento dell'obiettivo non è
previsto l'impiego di risorse finanziarie
Miglioramento dell'offerta scolastica
Analisi delle azioni
attuate nelle scuole
nell'anno scolastico
2013/2014 finalizzata
alla rilevazione delle
difficoltà incontrate e
dei risultati raggiunti e
all'individuazione delle
buone prassi da
replicare sul territorio
nelle prossime annualità
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 4
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEPotenziamento, qualificazione e innovazione dell’offerta
scolastica.
PESO
4
DESCRIZIONE
La Regione Lazio, con il Piano annuale del diritto allo studio, definisce gli
ambiti di intervento per il potenziamento, la qualificazione e l’innovazione
dell’offerta scolastica,
promuovendo la realizzazione di specifiche azioni da attuare nelle scuole. A
tal fine, è stato emesso nell'ultimo trimestre del 2013 un Avviso Pubblico
finalizzato al sostegno di iniziative e
progetti da realizzare nell'anno scolastico 2013/2014 negli ambiti tematici
definiti nel Piano regionale annuale per il diritto allo studio. L'obiettivo si
propone di analizzare, a conclusione dell'attuazione delle attività, attraverso
specifiche attività di studio, le difficoltà incontrate, i risultati raggiunti e la
ricaduta che tali azioni hanno avuto sull'offerta scolastica, al fine di
ricondurre gli esiti alle reali esigenze del sistema educativo del territorio
regionale.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
F.5
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Definizione e
programmazione
di azioni di
supporto per
contrastare il
fallimento
formativo
precoce
Numerico
2014
F.5.1 X
F.5.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Annualità 2014/2015: 15/4 Annualità 2014/2015: 5.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)
Annualità 2015/2016: da individuare nella
prossima programmazione POR FSE 2014-2020
Annualità 2015/2016: da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Adozione programmi per il contrasto
all'abbandono scolastico e formativo7 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 6 3 0 0
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Istituzione di borse di studio per contrastare la
dispersione scolastica nella scuola dell'obbligo4 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Riduzione dispersione
scolastica e formativa
Indicatore di
realizzazione
fisica
1 2 2
DENOMINAZIONE Ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica.
DESCRIZIONE
L’obiettivo in argomento ha come scopo la definizione di una strategia finalizzata alla
riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa nel
sistema di istruzione e formazione professionale. A tal fine, assume una valenza strategica
prevedere politiche e strumenti innovativi che consentano di promuovere azioni di
contrasto all’insuccesso e all’abbandono scolastico e formativo attraverso una politica di
incentivi per ampliare l’accesso e la partecipazione nonché i tassi di riuscita e contenere il
fenomeno della dispersione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Da individuare nella prossima
programmazione POR FSE 2014-2020
Borse di studio per contrastare la dispersione
scolastica
Programmazione degli
interventi nell'ambito
del POR FSE 2014-2020
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 4 0
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEIstituzione di borse di studio per contrastare la dispersione
scolastica nella scuola dell'obbligo.
PESO
4
DESCRIZIONE
Con l'obiettivo in argomento, anche la regione Lazio, sulla scorta della strada
già intrapresa da altre amministrazioni regionali, mira ad emanare il bando
per la concessione di borse di studio per il prossimo anno scolastico, rivolto
ad alunni meritevoli e/o a rischio di abbandono del percorso formativo, in
disagiate condizioni economiche, in modo da rendere effettivo il diritto allo
studio e all'istruzione. Le risorse saranno destinate essenzialamente agli
studenti del primo biennio delle scuole superiori, che si presentano
statisticamente come gli anni più critici per la dispersione scolastica.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
F.5.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
A39235 20.495,36
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A39233 625.000,00
A39234 604.504,64
1 4 0
Interventi per il contrasto dell'abbandono
scolastico e formativo
Adozione di interventi di
personalizzazione
all'interno dei percorsi di
apprendimento formale,
non formale e informale
che consentano di
riprendere l'istruzione e
la formazione
Indicatore di
risultato
DIRIGENTI D CRISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
B A
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEAdozione programmi per il contrasto all'abbandono scolastico e
formativo.
PESO
7
DESCRIZIONE
L’obiettivo in argomento ha come scopo la riduzione del fallimento formativo
precoce e della dispersione scolastica e formativa nel sistema di istruzione e
formazione professionale attraverso piani personalizzati atti a valorizzare "le
diversità", favorire lo sviluppo ed il potenziamento delle capacità di
apprendimento dei soggetti in formazione, diversificare i percorsi formativi
adattandoli alle individualità e allo stile di apprendimento dei singoli utenti.
Si tratta di formulare risposte formative modulate secondo le caratteristiche
ed i bisogni degli utenti e dei contesti di apprendimento, ponendo
l'attenzione sull'acquisizione delle competenze chiave di cui tutti hanno
bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva,
l'inclusione sociale e occupazionale.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
F.0.1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
5
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
F.0.2
RISORSE
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
7
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
F
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
F.0.3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Disponibilità risorse FSE per il POR Lazio
Definizione del quadro
finanziario delle risorse
disponibili per la
Regione Lazio
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.
PESO
8
DESCRIZIONE
Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,
propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della
Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di
pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il
Programma Operativo Regionale del Lazio relativamente al Fondo Sociale
Europeo.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO
ALLO STUDIO
RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO
Direzione Regionale
Cultura e politiche giovanili
G
G.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Incremento del
recupero e dello
sviluppo del patrimonio
culturale regionale
attraverso operazioni
specifiche
Numerico
2014
G.1.1 x
G.1.2 x
G.1.3 x
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Valorizzare e promuovere gli asset culturali.
DESCRIZIONE
Il Lazio è la prima regione in Italia per quanto riguarda la presenza di turisti stranieri, e ciò
conferma come il patrimonio artistico - culturale della Regione sia un'autentica "miniera"
che andrebbe sfruttata adeguatamente onde poterne ricavare il massimo profitto. In
quest'ottica si colloca l'iniziativa di tutelarne le risorse culturali, attraverso una serie di
interventi programmatici rivolti sia al patrimonio archeologico e monumentale che alla
valorizzazione del settore cinematografico, tutti finalizzati ad uno sviluppo del settore ed
un incremento degli asset più rilevanti.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Area INNOVAZIONE TECNOLOGICA , GESTIONE SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI -
LAZIOSERVICE SPA - LAIT SPA - Fondazione Film Commission, di Roma, delle Province e del
Lazio
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sviluppo della cultura
e del turismo sul
territorio regionale
Indicatore di
realizzazione
fisica
9 9 9
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO
STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Incrementare l'agibilità e la fruibilità dei siti di
valore archeologico, monumentale e paesaggistico
anche attraverso il sostegno alla progettualità e a
forme di partenariato pubblico e privato.
10 x X
Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi
culturali presenti sul territorio.5 x X
Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo. 5 x X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 10 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 5 - Programmi: 1, 2, 3 20.970.000,00
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE
Incrementare l'agibilità e la fruibilità dei siti di valore
archeologico, monumentale e paesaggistico anche attraverso il
sostegno alla progettualità e a forme di partenariato pubblico e
privato.
PESO
10
DESCRIZIONE
Le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Lazio
privilegiano logiche basate sull’aggregazione di territori e beni omogenei
sotto il profilo storico-culturale. In questo modo sono state individuate aree
di rilevanza strategica sulle quali si interverrà in modo prioritario. Agli
interventi strutturali e infrastrutturali per il recupero e la manutenzione dei
Beni vanno affiancati interventi per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi
di fruibilità (accoglienza, informazione, divulgazione multimediale, piani di
comunicazione e promozione coordinati, ecc) e per la progettazione di
modelli efficaci ed efficienti di gestione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3
Valorizzazione del patrimonio culturale in
particolare del sito UNESCO di
Cerveteri/Taquinia, del sistema territoriale
Etruschi e siti UNESCO di Tivoli.
Realizzazione di 5
interventi diretti a
realizzare un
miglioramento
dell'agibilità dei siti
archeologici sul
territorio regionale.
Indicatore di
realizzazione
fisica
Numerico 5
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A38131, A38132, A38133 4.750.000,00
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONECensimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali
presenti sul territorio.
PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio è un territorio a forte vocazione culturale e turistica per la
sovrabbondanza di ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, l'ampia
produzione culturale e creativa, una fitta rete di servizi culturali e
infrastrutture della conoscenza; luoghi di produzione culturale non censiti e
non mappati che sono tuttavia alla base di una corretta programmazione
degli interventi di governance del settore culturale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEArea INNOVAZIONE TECNOLOGICA , GESTIONE SISTEMI INFORMATIVI E
STATISTICI - LAZIOSERVICE SPA - LAIT spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Realizzazione infrastruttura Dati territoriali
(IDT) relativa alle Aree archeologiche del
Lazio
Attivazione del progetto
in collaborazione con
Università con
qualificata esperienza
nel settore
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
Istituzione Osservatorio della Cultura
Avvio attività
dell'osservatorio e
predisposizione
cronoprogramma delle
attività di rilevazione
dati
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 4
200.000,00
2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
G21910 20.000,00
G24524
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo.PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio rappresenta un vero e proprio distretto del cinema,
considerato che vi si concentrano 3400 imprese che occupano oltre 27000
addetti e che producono il 59% del valore aggiunto nazionale. Con la L.R.
7/2013 la Regione ha individuato gli strumenti necessari a rilanciare il settore
del cinema e dell'audiovisivo, mediante alcune azioni cardine quali:
l'innovazioe nella produzione e dei contenuti, la promozione della
conoscenza nelle scuole e nella formazione di nuove generazioni, la
pianificazione pluriennale degli interventi, il reingresso nella "Fondazione
Film Commission di Roma, delle Province e del Lazio" e quindi nella sua
riorganizzazione con l'obiettivo di rendere il Lazio una destinazione
privilegiata di richiamo per le produzioni cinematografiche e dell'audiovisivo,
anche internazionali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondazione Film Commission, di Roma, delle Province e del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Reingresso nella Fondazione Film Commission
Formalizzazione
reingresso nella
Fondazione, indicazione
dei rappresentati
regionali in sede di
Assemblea e
collaborazione alla
revisione dello statuto
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
Pianificazione pluriennale degli interventi
Predisposizione Piano
triennale e attuazione
piano operativo annuale
tramite avvisi pubblici
per il sostegno alle
produzioni
cinematografiche e di
promozione del cinema
e dell'audiovisivo (art. 7
e 8 LR 2/2012 e smi)
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3
5.000.000,00
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
G12515; G11900 15.000.000,00; 1.000.000,00
Capitolo da istituire - Fondi POR FESR 2014-
2020
G
G.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Realizzazione di
una serie di
interventi per
potenziare le
politiche per i
giovani
Binario
(SI/NO)
2014
G.2.1 X
G.2.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani.
DESCRIZIONE
I giovani rappresentano i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e
di innovazione tecnologica. Va assicurata loro la possibilità di vivere in condizioni ed
ambienti in cui si sviluppino gli ideali, la creatività, le passioni. Di conseguenza, va
riconosciuto che le politiche giovanili sono misure da attivare sui territori, con l'obiettivo di
dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che abbiano l'obiettivo di
fornire ai giovani mezzi, opportunità e strumenti per vivere in modo pieno e positivo la
transizione alla vita adulta.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE BIC Lazio SPA
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sviluppo politiche per
i giovani
Indicatore di
risultatoSI SI SI
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Predisposizione e attuazione piano triennale
per le politiche giovanili.5 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 5 4 3
Potenziamento e sviluppo delle Officine delle
Arti e dei Mestieri.10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 6; Programma 2 1.600.220,00
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONEPredisposizione e attuazione piano triennale per le politiche
giovanili.
PESO
5
DESCRIZIONE
L'obiettivo si propone la predisposizione di un piano triennale dedicato alle
politiche giovanili e fondato sulle parole chiave creatività, partecipazione,
conoscenza e futuro. Attraverso questo obiettivo si programmeranno tutti gli
interventi che saranno realizzati nel triennio e che avranno come destinatari i
giovani e le loro comunità.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE BIC Lazio SPA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 2
Piano triennale per le politiche giovanili
Predisposizione di un
documento con
proiezione triennale
contenente strategie
per lo sviluppo delle
politiche giovanili
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri.PESO
10
DESCRIZIONE
Con determinazione n. G03043 del 26/11/2013 è stato approvato il bando
delle officine delle arti e dei mestieri. Tali officine, dislocate nel territorio
regionale, sono luoghi in cui i giovani potranno manifestare, realizzare e
sviluppare abilità e capacità creative nei diversi settori artistici e professionali
(produzioni musicali, teatrali, cinematografiche, attività relative alla danza e
alle arti creative, etc.). Tale obiettivo si propone dunque di portare a termine
l'opera di selezione e sviluppo di tali attività, considerate un settore trainante
nell'ambito delle politiche giovanili.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
2
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3 2
Officine delle Arti e dei Mestieri
Stipula di convenzioni
con i comuni
aggiudicatari dell'avviso
pubblico di cui alla
determinazione n.
G03043/2013
Indicatore di
risultatoNumerico 15
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
R31105 1.600.220,00
G
G.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Realizzazione di
interventi per
rafforzare la
classe creativa del
Lazio,
l'occupazione e la
nascita di imprese
nel settore della
cultura
Binario
(SI/NO)
2014
G.3.1 X
G.3.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Attuazione progetto Lazio Creativo.
DESCRIZIONE
La creatività e le attività imprenditoriali ad essa collegate sono identificate nel dibattito
internazionale come fattori cruciali nella definizione di un nuovo modello di sviluppo
economico; la Regione Lazio vanta un importante bacino imprenditoriale nel settore delle
industrie culturali e creative, nella realtà territoriale regionale il cinema, l’audiovisivo, lo
spettacolo dal vivo, l’editoria, la moda, il design, le tecnologie applicate ai beni culturali
sono bacini significativi in termini economici e occupazionali e con notevoli possibilità di
ulteriore sviluppo.
Tale bacino imprenditoriale va, quindi, sostenuto attraverso un programma di intervento
che miri a irrobustire sia la classe creativa regionale promuovendo il dialogo con le
istituzioni, sia il tessuto imprenditoriale permettendo il massimo utilizzo del potenziale
creativo attualmente non sfruttato;
L'azione proprosta va inquadrata in un disegno che si pone l'obiettivo di collocare a livello
internazionale la nostra Regione in questo specifico segmento.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio SPA
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Attuazione progetto
Lazio Creativo
Indicatore di
risultatoSI SI SI
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Realizzazione della piattaforma
"LazioCreativo".10 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 3 1
Rafforzare l'impresa creativa. 5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14; Programma 1 1.750.000,00
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Realizzazione della piattaforma "Lazio Creativo".PESO
10
DESCRIZIONE
Messa in rete di progetti, luoghi, opportunità e iniziative nei settori della
creatività. La piattaforma sarà uno spazio condiviso dove la “classe creativa”
della Regione Lazio potrà trovare occasione di espressione e di visibilità a
livello nazionale e internazionale. Un portale che possa tenere insieme
contenuti informativi, esperienze di successo del territorio, best practices,
mettendo a disposizione anche piattaforme per la condivisione di idee e
progetti.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio spa - Lait spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Portale "Lazio Creativo"
Predisposizione atti per
la futura realizzazione
del portale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
R31900 250.000,00
G
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
G.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Rafforzare l'impresa creativa.PESO
5
DESCRIZIONE
Sostegno alla nascita e al rafforzamento delle imprese nei settori culturali e
creativi. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso l'assegnazione delle risorse
del Fondo per la Creatività, alle start up creative individuate a seguito di
apposito bando.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
Favorire la nascita di imprese creative
1. Affidamento incarico
a Sviluppo Lazio per
l'assistenza tecnica 2.
Predisposizione Avviso
pubblico per la selezione
delle start up
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
C21909 1.500.000,00
G
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
G.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Area Affari generali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
G
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
G.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree della Direzione
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
Direzione Regionale
Lavoro
H
H.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero di misure
di inserimento
lavorativo avviate
Numerico
2014
H.1.1 X
H.1.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE Contrasto della vulnerabilità occupazionale delle persone a rischio di esclusione sociale.
DESCRIZIONE
L'obiettivo mira a fronteggiare gli effetti occupazionali negativi della crisi economica,
partendo dall’assunto che le criticità e le difficoltà che incontrano alcune categorie a
rischio di esclusione sociale, in particolare i giovani, ad entrare in modo qualificato nel
mercato del lavoro richiedono interventi specifici. Tale approccio si interseca con le
raccomandazioni europee in materia di occupazione giovanile (YEI) e di attuazione della
Garanzia Giovani. L’apprendistato si pone quale via privilegiata per l’ingresso dei giovani
nel mondo del lavoro, integrando situazioni di formazione e di lavoro quali elementi
imprescindibili del contratto stesso. Verrà sperimentato un intervento innovativo,
denominato "Staffetta Generazionale", che prevede un meccanismo che agevola l'uscita di
un lavoratore prossimo alla pensione in cambio dell'assunzione di un giovane con un
contratto a tempo indeterminato.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Inserimento
lavorativo dei giovani
Indicatore di
realizzazione
fisica
7 3 3
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Intervento per l'incentivazione all'uso del
contratto di apprendistato.5 X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
Intervento sperimentale "Staffetta
Generazionale".5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 15, Programmi 02 e 03 9.000.000
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONEIntervento per l'incentivazione all'uso del contratto di
apprendistato.
PESO
5
DESCRIZIONE
Il contratto di apprendistato, in quanto contratto a contenuto formativo, è
al centro delle politiche nazionali quale strumento privilegiato per
incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, per abbattere il
tasso di disoccupazione giovanile e per soddisfare il fabbisogno di
competenze delle imprese. La disciplina sull’apprendistato è stata di recente
innovata con il decreto legislativo n. 167/2011 (Testo Unico
dell’apprendistato) che ne ha ridefinito totalmente gli elementi costitutivi
nonché le finalità nell’ottica della semplificazione. Negli ultimi tre anni ben
due interventi normativi a carattere “di urgenza” (decreti legge n. 76/2013 e
n. 34/2014) e una legge (n. 92/2012) hanno apportato modifiche al TU. Le
Regioni, sulla base della competenza esclusiva in materia di formazione
professionale, definiscono i profili formativi dell'apprendistato, assicurando
alle imprese il perseguimento delle finalità formative, mentre usufruiscono,
nel contempo, di un contratto molto vantaggioso per gli sgravi contributivi
previsti. Oltre a dover provvedere al necessario adeguamento normativo, si
provvederà ad attuare un intervento che incentivi l'uso del contratto di
apprendistato.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 3
Incentivazione all'uso del contratto di
apprendistato
Pubblicazione
dell'Avviso Pubblico
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
F21104 6.000.000
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE Intervento sperimentale "Staffetta Generazionale".PESO
5
DESCRIZIONE
La Direzione regionale Lavoro promuove un intervento sperimentale
denominato ‘Staffetta generazionale” che, contemperando le esigenze
occupazionali dei giovani e dei lavoratori maturi, introduce un innovativo
meccanismo diretto ad erogare una integrazione contributiva, a titolo di
contribuzione volontaria, a favore di lavoratori prossimi alla pensione che
accettino volontariamente la trasformazione del proprio contratto da tempo
pieno a tempo parziale a fronte della assunzione, da parte della medesima
azienda, di giovani con contratto di lavoro subordinato a tempo
indeterminato, incluso quello di apprendistato. L’integrazione contributiva
garantisce la copertura integrale del differenziale contributivo determinato
per effetto della trasformazione del contratto da full-time a part-time.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Per l'attuazione dell'intervento sperimentale ‘Staffetta generazionale” la
Direzione regionale Lavoro sottoscriverà una convenzione con l'INPS e
l'assistenza tecnica di Italia Lavoro
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 3 2
Sperimentazione della Staffetta
Generazionale
Raccolta delle
candidature e
trasferimento delle
risorse all'INPS
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
F31135 3.000.000
H
H.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero di
strumenti attivati
per ridurre il
mismatch tra
domanda e
offerta di lavoro
Numerico
2014
H.2.1 X
H.2.2 X
H.2.3 X
H.2.4 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONESviluppo di strumenti e servizi per ridurre il difficile incontro tra domanda e offerta di
lavoro.
DESCRIZIONE
L'obiettivo punta a sviluppare una strategia per ridurre il mismatch tra domanda e offerta
di lavoro, attraverso la predisposizione di strumenti che facilitino l'approccio lavorativo e
siano in grado di orientare i potenziali lavoratori nella scelta più opportuna in base alle
caratteristiche personali e professionali di ognuno. A tal fine, verrà realizzato il Sistema
Lazio dei servizi per il lavoro e verrà predisposta la sperimentazione del contratto di
ricollocazione. Sarà, inoltre, realizzato un intervento specifico per la riqualificazione e la
ricollocazione dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e sarà attuato il
Piano straordinario per l'occupazione dei giovani "Youth Guarantee".
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Mismatch tra
domanda e offerta di
lavoro
Indicatore di
realizzazione
fisica
4 2 1
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per
il lavoro.10 X X
Sperimentazione del contratto di
ricollocazione.10 X X
Intervento per la riqualificazione e la
ricollocazione dei lavoratori a rischio di
espulsione dal mercato del lavoro- L 236/93.
10 X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
Piano straordinario per l'occupazione dei
giovani: attuazione della Youth Guarantee.10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 15, programma 02 145.052.164
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro.PESO
10
DESCRIZIONE
La Regione Lazio si ripropone di attivare un Sistema Lazio dei servizi per il
lavoro, che si basi sulla sinergia tra pubblico e privato. A tal fine, per la prima
volta verrà realizzato un sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e
privati con il quale riconoscerà agli operatori del mercato del lavoro
regionale l'idoneità ad erogare sul proprio territorio servizi per il lavoro con
l’obiettivo di favorire e di sostenere l’inserimento nel lavoro, anche
mediante l'utilizzo di risorse pubbliche. L'intervento prevede: l'approvazione
di una direttiva che regoli le procedure di accreditamento nei confronti di
operatori pubblici (es. centri per l'impiego) e privati (es. le agenzie per il
lavoro); la costituzione di un Albo degli accreditati; la costituzione di un
sistema di monitoraggio per la valutazione delle attività degli operatori
accreditati.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 3
Accreditamento dei soggetti pubblici e privati
per i Servizi per il Lavoro
Report analitico sulle
attività svolte dai
soggetti accreditati
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE Sperimentazione del contratto di ricollocazione.PESO
10
DESCRIZIONE
Il comma 215 dell'articolo unico della legge di stabilità 2014 istituisce la
sperimentazione di una serie di servizi per l'impiego incentrati su un nuovo
istituto giuridico: il contratto di ricollocazione. Si è di fatto passati dalle
politiche del lavoro passive - il sostegno del reddito dei lavoratori che
abbiano perso il lavoro - alle politiche attive, volte a promuovere
efficacemente e attivamente la ricollocazione del lavoratore. Ciò
considerato, la Regione Lazio sperimenta per prima il contratto di
ricollocazione, secondo il modello mutuato dalle esperienze del nord Europa
che consenta di attivare un sistema di assistenza efficace ai disoccupati nel
mondo del lavoro. Il contratto prevederà, tra le altre cose, l'attivazione di
un servizio di assistenza intensiva per il reperimento della nuova
occupazione; la disponibilità della persona interessata a dedicare alla ricerca
della nuova occupazione una quantità di tempo almeno corrispondente al
tempo pieno parziale di lavoro; un arco temporale di 4 mesi entro cui
l'interessato debba essere ricollocato perchè venga riconosciuto all'ente
accreditato fornitore del servizio il pagamento del servizio erogato. Questo
strumento innovativo verrà sperimentato in almeno due tra i diversi
strumenti esistenti di politica attiva (es. L.236/93, Garanzia Giovani, FSE,
etc.).
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 2 2
Sperimentazione del contratto di
ricollocazione nelle politiche attive del lavoro
Numero degli strumenti
di politica attiva (es.
Garanzia Giovani,
L.236/93, FSE, etc.) in
cui viene sperimentato il
contratto di
ricollocazione
Indicatore di
risultatoNumerico 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D.D. MLPS n° 237/segrD.G.\214 del
4/4/201435.000.000
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONEIntervento per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori
a rischio di espulsione dal mercato del lavoro - L 236/93.
PESO
10
DESCRIZIONE
L'intervento si ripropone di sostenere due misure a favore dei lavoratori: una
per aggiornare e accrescere le loro competenze, sulla base di Piani aziendali,
settoriali e territoriali, sviluppando la competitività delle imprese; l'altra per
ricollocare i lavoratori già fruitori di amortizzatori sociali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
La Direzione regionale Lavoro collaborerà con la Direzione regionale per lo
Sviluppo Economico e le Attività Produttive per l'avviso che finanzierà piani
di formazione continua per l'aggiornamento e la riqualificazione dei
lavoratori occupati nelle imprese che aderiranno al Progetto di riconversione
e riqualificazione industriale Sistema Locale del Lavoro di Rieti del industriale
presentato al Ministero dello Sviluppo Economico.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 2
Misure per la riqualificazione e la
ricollocazione dei lavoratori a rischio di
espulsione dal mercato del lavoro
Pubblicazione di due
Avvisi pubblici relativi
alle due Misure per la
riqualificazione e la
ricollocazione dei
lavoratori a rischio di
espulsione dal mercato
del lavoro
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
F21107 7.855.000
H
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
H.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONEPiano straordinario per l'occupazione dei giovani: attuazione della
Youth Guarantee.
PESO
10
DESCRIZIONE
"Garanzia Giovani" (Youth Guarantee) é un programma rivolto ai giovani tra i
15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all'università, che non
lavorano e che non seguono corsi di formazione, ai quali, entro quattro mesi
dalla stipula del patto di servizio con un Centro per l'Impiego, viene offerto
un percorso di formazione o di lavoro. Sono previsti una serie di servizi, tra
cui Orientamento, Formazione, apprendistato, tirocinio e inserimento al
lavoro, offerti da soggetti pubblici o privati accreditati. Il Piano si pone
l'obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare
l'occupazione, soprattutto giovanile, riducendo l'inattività e migliorando
l'occupabilità dei giovani, accelerare la creazione di posti di lavoro.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 5 3
Efficacia delle misure
Numero di ragazzi
avviati al tirocinio in
rapporto al totale dei
sottoscrittori del patto
di servizio
Indicatore di
risultatoPercentuale 15%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D.D. MLPS n° 237/segrD.G.\214 del
4/4/2014102.197.164
H
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
H.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
H.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
Direzione Regionale
Sviluppo economico e attività produttive
I
I.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Incremento delle
operazioni del
Fondo Centrale di
Garanzia a valere
sulla sezione
Regione Lazio
Numerico
2014
I.1.1 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Intesa con il sistema bancario per plafond liquidità e investimenti PMI.
DESCRIZIONE
Incrementare l'accesso delle PMI laziali alle garanzie dirette e controgaranzie offerte dal
Fondo di garanzia per le PMI (FCG) utilizzando il plafond aggiuntivo di 30 milioni di cui alla
sezione speciale del FCG, costituita a seguito di accordo con il MEF ed il MiSE.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondo Centrale di Garanzia presso Medio Credito Centrale - MISE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Operazioni garantite
a favore delle PMI
Indicatore di
risultato4.000 4.400 _
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sostegno alla liquidità ed agli investimenti
delle PMI laziali.8 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14 - Programma 05 - Missione 12 -
Programma 0130.000.000
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali.PESO
8
DESCRIZIONEIncremento delle operazioni del Fondo Centrale di Garanzia a valere sulla
sezione regione Lazio.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondo Centrale di Garanzia presso MCC - MISE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Operazioni garantite a favore delle PMI
Incremento delle
operazioni del Fondo
Centrale di Garanzia a
valere sulla sezione
regione Lazio
Indicatore di
risultatoNumerico 4.000
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
POR FESR 2007/2013, attività I.5.4.
impegnati con DE G02547 del 19.11.2013
e trasferiti al MiSE, capp. A38101, A38102,
A38103, A38104, A38105, A38106,
A38110, A38111, A38112, A38113,
A38116, A38117, A38118, A38501
30.000.000
I
I.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero delle
imprese coinvolte
nei progetti di
internazionalizzaz
ione
Numerico
2014
I.2.1 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Implementazione della competitività internazionale delle imprese del Lazio.
DESCRIZIONE
La Regione Lazio, al fine di agevolare e sostenere la competitività del sistema produttivo
laziale, promuove politiche a favore dell'internazionalizzazione delle ,imprese regionali
attraverso interventi diretti, ossia concessione di contributi alle PMI, per mezzo della
pubblicazione di appositi bandi regionali, e indiretti, ossia iniziative su base regionale
attuate attraverso Sviluppo Lazio S.p.a. L'aumento del livello di internazionalizzazione delle
imprese laziali punta a rafforzare la loro capacità di competere sui mercati esteri, con
particolare attenzione alle diverse fasi di sviluppo delle imprese stesse. Il programma
prevede la realizzazione di attività di monitoraggio e valutazione delle azioni.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Internazionalizzazion
e delle imprese
regionali
Indicatore di
risultato_ 250 250
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Qualificazione dell'azione di programmazione,
aggiornamento degli strumenti di sostegno
all'internazionalizzazione ed aggiornamento
l.r. 5/08
4 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14: Sviluppo Economico e
Competitività - Programma 01: Industria, PMI e
Artigianato
14.200.000,00
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE
Qualificazione dell'azione di programmazione, aggiornamento
degli strumenti di sostegno all'internazionalizzazione ed
aggiornamento l.r. 5/08.
PESO
4
DESCRIZIONE
Il Piano "Lazio international" prevede che vengano destinati
complessivamente 65 milioni di euro, in parte derivanti dal bilancio
regionale, in parte dalla programmazione europea 2014-2020, per il
supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese laziali. In
particolare, per il solo anno 2014 vengono stanziati 11,4 milioni di euro,
metà dei quali destinati al sostegno a progetti di internazionalizzazione
(cofinanziamento progetti promossi dal sistema imprenditoriale e dal
territorio, voucher per servizi all'internazionalizzazione) e metà a progetti e
regia regionale. Per poter rendere pienamente operativa questa strategia,
dovrà preliminarmente procedersi alla modifica della legge regionale n. 5 del
2008 "Disciplina degli interventi regioanli a sostegno
dell'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese nel Lazio" nelle
parti in cui non sono più compatibili con il Piano "Lazio international".
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 1
Sostegno all'internazionalizzazione delle
imprese regionali
Pubblicazione della
graduatoria dei bandi
emanati
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B21101 7.200.000,00
I
I.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Incremento della
modulistica
unificata ai SUAP
dei Comuni
rispetto all'anno n
Percentuale
Riduzione oneri
amministrativi
imprese artigiane
Percentuale
2014
I.3.1 X
I.3.2 X
I.3.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Ridurre e razionalizzare gli adempimenti per le PMI.
DESCRIZIONE
Il settore delle piccole e medie imprese rappresenta una realtà importante nello sviluppo
dell'economia e dei servizi offerti in ambito regionale. Per tale motivo l'obiettivo
strategico in oggetto punta ad uno snellimento operativo e procedurale dell'attività svolta
da tali organismi, sia attraverso la valorizzazione di quell'importante strumento di
semplificazione costituito dai SUAP, sia attraverso la realizzazione della small business act,
sia mediante la semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica
dall'albo delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a carico delle
imprese.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
X X
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Indicatore di
risultato45% 75% 100%
Indicatore di
risultato100% 100% -
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO
Semplificazione
procedurale per le
PMI
Semplificazione dei procedimenti di
iscrizione, cancellazione e modifica dall'albo
delle imprese artigiane con riduzione degli
oneri amministrativi a carico delle imprese.
5 X
2015 2016
Completa diffusione e potenziamento dello
Sportello Unico Attvità produttive (SUAP) e
rapporti tra PA e imprese.
5 X X
Rafforzamento e applicazione Small Business
Act (attuazione l.r. 8/2011).3
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 6 1 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14: Sviluppo Economico e
Competitività - Programma 01: Industria, PMI e
Artigianato
268.915,08
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONERafforzamento e applicazione Small Business Act (attuazione
della legge regionale n. 8/2011).
PESO
3
DESCRIZIONE
Con l'intervento denominato "Small business act" si mira a creare condizioni
favorevoli alla crescita e alla competitività sostenibili delle PMI. In
particolare, tra le iniziative previste, si segnalano una maggiore tutela delle
PMI mediante la semplificazione normativa, una maggiore trasparenza
relativamente agli adempimenti amministrativi richiesti alle imprese, la
facilitazione dell'accesso ai finanziamenti, lo snellimento delle procedure e
l'ampliamento dei regimi di garanzia dei prestiti.Crescita e competitività
delle PMI. Analisi modifiche legislative e regolamentari.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
Small business act (legge regionale n. 8/2011)
Crescita e competitività
delle PMI. Analisi
modifiche legislative e
regolamentari.
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONECompleta diffusione e potenziamento dello Sportello Unico
Attività Produttive (SUAP) e rapporti tra PA e imprese.
PESO
5
DESCRIZIONE
IL SUAP è uno dei principali strumenti di semplificazione amministrativa, che
utilizza a sua volta altri strumenti di semplificazione (conferenza di servizi,
SCIA, principio del silenzio-assenso, accordi tra amministrazione e privati), in
grado di snellire i rapporti tra P.A. ed utenza pubblica e privata. Con
l'obiettivo si intende fornire pratica realizzazione alla rete dei SUAP presenti
sul territorio laziale, assicurandone adeguata diffusione e potenziamento
delle loro funzioni.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
2
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
Sportello Unico Attività Produttive (SUAP)
Incremento diffusione e
sviluppo della rete di
SUAP presenti sul
territorio regionale
Indicatore di
risultatoPercentuale 45%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B21902 268.915,08
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.3.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE
Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e
modifica dall'albo delle imprese artigiane con riduzione degli
oneri amministrativi a carico delle imprese.
PESO
5
DESCRIZIONE
Proposta di legge regionale per la semplificazione del sistema attualmente
disciplinato dalla L.R.10/2007, con adeguamento dei procedimenti relativi
all'albo artigiani alle disposizioni ComUnica nonché con la soppressione delle
commissioni provinciali per l'artigianato e strumenti di delegificazione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Semplificazione della procedura relativa alle
imprese artigiane
Riduzione dei costi
amministrativi
conseguente alla
soppressione delle
Commissioni provinciali
e alla presentazione
telematica delle istanze
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
Percentuale 100%
Adeguamento dei procedimenti a ComUnica
Incremento delle istanze
all'albo artigiani
presentate
esclusivamente per via
telematica
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3 1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
I
I.4
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Sviluppo di un
sistema di
interventi
finalizzati alla
nascita di nuove
imprese nei
settori ad alta
intensità di
conoscenza
Numerico
2014
I.4.1 X
I.4.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Sostenere l'innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa.
DESCRIZIONE
L'economia della conoscenza è un settore molto caro all'OCSE e all'UE, e al centro delle
politiche economiche ed industriali dei Paesi avanzati. La ricchezza economica e sociale è
creata attraverso la creazione, produzione, distribuzione e consumo di conoscenza e di
prodotti/servizi ad alta intensità di conoscenza. Si assiste sempre più ad un fenomeno per
cui sono fortemente cresciuti gli investimenti nella produzione e trasmissione di
conoscenze (istruzione, formazione, ricerca, management), e si sono fortemente ridotti i
costi di codificazione, trasmissione e acquisizione delle conoscenze, grazie alla tecnologia.
Si calcola che negli USA il capitale tangibile (strutture, attrezzature, risorse naturali) è
quadruplicato, mentre quello intangibile (istruzione, formazione, ricerca, salute, sicurezza)
è decuplicato. Per tale motivo anche la Regione Lazio si pone come obiettivo quello di
sostenere attivamente la nascita di imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza,
attraverso interventi mirati.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Imprese in settori ad
alta intensità di
conoscenza
Indicatore di
realizzazione
fisica
164 _ _
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Supporto alla creazione di raggruppamenti e
reti d'imprese per il miglioramento della
competitività delle PMI attraverso
l'innovazione tecnologica.
5 X X
Sostegno all'ICT per le attività commerciali. 4 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE
FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14 - Programma 3 - 5 - 12 65.400.000,00
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE
Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il
miglioramento della competitività delle PMI attraverso
l'innovazione tecnologica.
PESO
5
DESCRIZIONE
Le reti d'impresa è un contratto che consente alle imprese di mettere in
comune alcune attività e alcune risorse, allo scopo di migliorare il
funzionamento di attività specifiche, il tutto nell'ottica di rafforzare la
competitività dell'attività imprenditoriale. Attraverso di esse, si punta a
migliorare l'innovazione e la competitività delle imprese aderenti, e quindi ad
aumentarne la loro redditività. A tale scopo, il bando "POR FESR 2007-2013.
Insieme x vincere. Sostegno alle reti d'impresa e progetti di ricerca e sviluppo
per PMI e grandi imprese", con scadenza 30 giugno 2014, va a finanziare, tra
l'altro, la tipologia "Start up di reti", cioè le costituende aggregazioni di
imprese sotto forma di Contratto di rete. La Regione Lazio punta ad offrire
un sostegno tecnico alla creazione e operatività di tale innovativa figura.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Supporto alla creazione di nuove reti
d'impresa
Approvazione ed avvio
progetti pervenuti a
seguito del bando
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A38101-A38102-38103-C32501-A38502 55.400.000,00
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Sostegno all'ICT per le attività commerciali.PESO
4
DESCRIZIONE
L'obiettivo trova il proprio fondamento operativo nel "pacchetto
commercio", che comprende 4 azioni fondamentali per il rilancio del settore
del commercio. Tra queste c'è il bando "ICT per tutti", che è rivolto alle
imprese già esistenti per incentivare l'adozione di nuove strumentazioni e
tecnologie ICT (Information and Communication technologies) quali, ad
esempio, l'utilizzo di internet e di software open source per semplificare le
pratiche di gestione aziendale, lo sviluppo del web per potenziare il
marketing e la comunicazione con clienti e fornitori. L'importanza strategica
del bando risulta evidente considerando che è il primo bando finanziato con
fondi europei anche per le imprese del settore del commercio. Si tratta,
ovviamente, dell'e-commerce che possono svolgere anche i piccoli esercizi,
anche associati tra di loro, e che consente di promuovere più servizi,
ampliando di conseguenza il bacino della clientela.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Sviluppo di nuovi strumenti di ICT per le
imprese
Pubblicazione
graduatoria dei soggetti
ammessi
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A38152-A38153-A38154 10.000.000,00
I
I.5
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Creazione fondo
per gli
investimenti per
reti di imprese tra
attività
economiche su
strada
Percentuale
di impegni
sugli
stanziamenti
disponibili
2014
I.5.1 X
I.5.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONEMigliorare la qualità dell'ambiente urbano favorendo la natalità e riducendo la mortalità
delle imprese del commercio e dell'artigianato.
DESCRIZIONE
La Regione Lazio mira a sostenere con politiche attive la natalità delle imprese del
commercio e dell'artigianato e a favorire interventi di riqualificazione urbana sia
attraverso il "Pacchetto commercio", di recente emanazione, sia attraverso interventi
normativi e finanziari a sostegno dell'artigianato, con particolare riguardo a quello artistico
e tradizionale, avendo stanziato per tali progetti risorse significative, che comprenderanno
anche quelle di uno specifico “Fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione
dell’artigianato laziale” e del Fondo regionale per le PMI di cui all'art. 68 della l.r. 27/2006,
già trasferite a Sviluppo Lazio, oltre ad eventuali risorse del POR FESR 2014-2020. Si
interverrà in materia di artigianato approvando il testo della nuova legge quadro entro il
2014 e, a seguire, il regolamento attuativo, gli atti di programmazione pluriennali ed
annuali ed i relativi avvisi pubblici, prevedendo risorse per promuovere interventi
finalizzati alla nascita di nuove imprese e artigiane, al ricambio generazionale e ed al
trasferimento d'impresa per favorirne la continuità.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sostegno allo
sviluppo di reti di
imprese tra attività
economiche su
strada
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
100% 100% 100%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Reti di imprese tra attività economiche su
strada.4 X X
Predisposizione degli strumenti normativi e di
programmazione relativi all'artigianato.7 X X
* per l'attività I.5.2 circa 10-12 milioni, già trasferiti a Sviluppo Lazio
* per l'attività I.5.1 i fondi saranno trasferiti a Sviluppo Lazio (soggetto attuatore)
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 3 2
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE
FINANZIARIE*
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 14: Sviluppo Economico e
Competitività - Programma 02: Commercio, reti
distributive e tutela Consumatori
14.600.000,00
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Reti di imprese tra attività economiche su strada.PESO
4
DESCRIZIONE
Con l'espressione "Reti di imprese tra attività economiche su strada " si
intende far riferimento ad una sequenza di esercizi commerciali, aree
mercatali e altre attività di servizio, eventualmente integrati da aree di sosta
e di accoglienza e da sistemi di accessibilità comuni, sviluppatisi nel tempo
anche senza programmazione unitaria, che si affacciano, in prevalenza, su
vie o piazze urbane e che si costituiscono in forma associata e/o societaria,
anche a capitale misto, per la gestione comune di servizi e di azioni di
promozione e marketing e di qualificazione e tutela di contesti urbani".
Nell’ambito del "Pacchetto commercio" si inserisce l’azione relativa all'avvio
delle Reti di imprese di prossimità quale più generale disegno volto a
favorire le attività economiche che si affacciano su strada, con particolare
attenzione al commercio di vicinato, attraverso una serie di strumenti tesi a
favorire l'associazionismo tra imprese di settori diversi (commercio,
artigianato, intrattenimento, servizi).
Il nuovo programma, che sostituisce il precedente intervento per i Centri
Commerciali Naturali, è disciplinato in un articolo del collegato alla
finanziaria in corso di approvazione, pertanto, sia la definizione stessa che
l’effettiva attuazione dell’intervento sono strettamente legati
all’approvazione del testo. Ciò costituirà il perno per realizzare importanti
azioni di rigenerazione urbana. Nel bilancio pluriennale 2014 - 2016 la
Regione ha previsto 15 mln di euro per il sostegno alle reti di imprese di
prossimità, dimostrando quindi la propria sensibilità verso questo settore.
Reti di imprese tra attività economiche su
strada
Emanazione bando per
l'assegnazione delle
risorse ai Comuni per
realizzare l'azione 1 del
Pacchetto Commercio
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREA COMMERCIO E SERVIZI AL CONSUMATORE - SVILUPPO LAZIO S.P.A.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
1 2 1
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B31900 (per la parte in conto corrente) 400.000,00 per l'anno 2014
Le risorse in conto capitale confluiscono
in un apposito fondo da istituirsi-
denominato "Fondo per gli investimenti
per reti di imprese tra attività economiche
su strada"
600.000,00 per l'anno 2014, oltre, eventuali
risorse che saranno stanziati con D.C.R., ai
sensi dell'art. 4 della L.R. 10/2013.
I
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
I.5.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONEPredisposizione degli strumenti normativi e di programmazione
relativi all'artigianato.
PESO
7
DESCRIZIONE
La nuova legge si propone di provvedere alla tutela, allo sviluppo e alla
valorizzazione dell’artigianato e delle produzioni artigiane nelle loro diverse
espressioni territoriali, tradizionali e artistiche. In particolare, scopo dell’
intervento è la valorizzazione dell’ artigianato artistico e tradizionale,
attualmente a rischio di estinzione, non solo al fine di conservare e
salvaguardare il patrimonio tradizionale, ma anche per rinnovarlo, grazie all’
impiego di tecnologie innovative, e trasmetterlo alle generazioni future
incoraggiandone la continuità. Tra le agevolazioni specifiche previste sono
ricomprese quelle per promuovere interventi finalizzati alla nascita di nuove
imprese e artigiane, al ricambio generazionale e ed al trasferimento
d'impresa per favorirne la continuità. E' prevista l’istituzione del “Fondo per
la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato laziale”, al quale
concorrono le residue disponibilità già trasferite a Sviluppo Lazio S.p.A. per
gli interventi di cui alla l.r. 10/2007, nonché l’eventuale quota parte del
fondo regionale per le piccole e medie imprese istituito ai sensi dell’art.68
della L.R.27/2006. Inoltre al finanziamento degli interventi di cui alla
presente proposta di legge concorrono, altresì, le risorse iscritte nell’ambito
dei Programmi operativi della programmazione 2014-2020, finanziati dai
Fondi strutturali comunitari previa verifica della coerenza con le linee di
intervento in essi previste.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREA CREDITO, INCENTIVI ALLE IMPRESE, ARTIGIANATO E COOPERAZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Sviluppo e valorizzazione dell'artigianato e
delle produzioni artigiane
Interventi normativi e di
programmazione relativi
all'artigianato artistico e
tradizionale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
I
I.6
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Incremento del
numero di Start-
up rispetto
all'anno n
Numerico
2014
I.6.1 X
I.6.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up.
DESCRIZIONE
La materia delle start - up rappresenta una delle priorità strategiche della Regione Lazio. La
città di Roma sta superando Milano per numero di incubatori e la Regione Lazio
accompagna concretamente questo trend con bandi rivolti ai giovani imprenditori che
vogliano stabilirsi sul territorio una volta sviluppata la loro idea di business. Le statistiche
sulla capacità delle start up digitali di creare nuovi posti di lavoro, infatti, sono eccezionali:
su tre nuovi posti di lavoro degli under 35, in Italia, due hanno a che vedere con le start up
e c'è la concreta possibilità che nel giro di cinque anni questi numeri siano raddoppiati. Per
supportare questo trend di crescita la Regione ha previsto con la L.R. 13/2013, art. 6
l'istituzione di un fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Start-up Indicatore di
risultato0 35 35
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Servizi a sostegno dello sviluppo
dell'autoimprenditorialità e dello start - up di
nuove imprese.
3 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Sostegno all'attività di incubatori e
acceleratori privati.2 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
MISSIONE 14 - PROGRAMMA 1 1.500.000,00
I
I.6.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONEServizi a sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello
start - up di nuove imprese.
PESO
5
DESCRIZIONE
In un contesto di recessione e crisi economica, come quello attuale, esiste un
segmento di nuove imprese e nuovi imprenditori, che sfidano la situazione
attuale proponendosi con "business idea" innovative, che si fondano su studi
e ricerche universitarie, sulle nuove tecnologie, o su intuizioni e creatività
innovative. Il vantaggio competitivo di queste realtà è proprio insito nel
concetto di "innovazione", nella capacità di soddisfare bisogni di nuove
nicchie di mercato. In un momento storico così delicato, è necessario non
lasciare gli "startupper" da soli, ed è necessaria la presenza di un ecosistema
favorevole ed interconnesso, in cui il decisore pubblico rivesta un ruolo
determinante. A tal fine, occorrerà da parte della Regione creare un
ambiente imprenditoriale favorevole attraverso il recupero degli edifici,
stimolando la vitalità e il senso di identità delle comunità locali, porre le basi
per lo sviluppo dei distretti creativi, mettere a disposizione spazi di co-
working che offrano occasioni di visibilità e identità professionali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1
Autoimprenditorialità e start up di nuove
imprese
Emanazione di un bando
per sostenere lo
sviluppo di
autoimprenditorialità e
start up
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
C 21910 1.500.000,00
I
I.6.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Sostegno all'attività di incubatori e acceleratori privati.PESO
5
DESCRIZIONE
L'obiettivo si pone come scopo quello di realizzare un "hub" della "social
innovation" sul territorio del Lazio: Spazio Attivo. La Regione Lazio intende
ripensare i territori della nostra Regione come luoghi di vera e propria
produzione di innovazione sociale, di sperimentazione di nuovi modelli
produttivi e di razionalizzazione dell'offerta dei servizi istituzionali a favore
della competitività dell'economia e delle partecipazioni attive dei cittadini,
tramite l'erogazione di servizi: ai cittadini del territorio, alle imprese del
territorio, alle start up innovative (imprese incubate), agli Enti locali. In
particolare, la strategia per sviluppare nel Lazio un ecosistema favorevole
all'incubazione/accelerazione di start up sarà articolata in una serie di azioni,
tra cui la predisposizione di un unico programma di
incubazione/accelerazione da attuarsi in modo integrato nelle varie sedi
territoriali, attuazione di iniziative per attrarre nell'ecosistema attori
rilevanti per il suo successo, definizione di un programma di marketing e
comunicazione nell'ecosistema, definizione di programmi per la
collaborazione tra imprese e start up innovative.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
Attività di incubatori e acceleratori privati
Elaborazione di un piano
programmatico
contenente le azioni per
supportare l'attività di
incubatori e acceleratori
d'impresa
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
I
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
I.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
5
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2014-
2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei
percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
11
I
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
I.0.2
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAIT - DIREZIONE REGIONALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
INDICATORI
DENOMINAZIONE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
7
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,
a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
11
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
I
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
I.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI
DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.PESO
8
DESCRIZIONE
Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,
propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della
Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di
pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il
Programma Operativo Regionale del Lazio relativamente al Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO E CABINA DI REGIA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
Disponibilità risorse FESR per il POR Lazio
Attività per
l'approvazione del POR-
FESR 2014-2020
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
Direzione Regionale
Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport
J
J.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Attuazione delle
misure
programmate
Percentuale
2014
J.1.1 X
J.1.2 X
J.1.3 X
J.1.4 X
7 15 13 7 0
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
OBIETTIVO STRATEGICO
X X
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra
0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e servizi
innovativi).
5 X X
Servizi alla cronicità e alla terza età. 10 X X
Contrasto alla povertà e all'esclusione sociale
(giovani, donne sole con figli a carico, anziani).
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
DENOMINAZIONE Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.
DESCRIZIONE
Realizzare un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali significa porre al centro
delle azioni le persone, le famiglie con le loro esigenze che mutano nei diversi cicli di vita.
In particolare gli interventi devono essere rivolti a coloro che vivono in condizioni di
fragilità, con l'intento di mettere in campo risposte efficaci e di qualità alle molteplici
condizioni di disagio.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEComuni, Municipi di Roma Capitale, distretti socio-assitenziali, Az. UU.SS.LL. e altri soggetti
del sistema integrato
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
100% 100%
PIANO DI AZIONE
Riduzione del rischio
di esclusione sociale
Indicatore di
risultato100%
Razionalizzazione della governance della rete
dei servizi integrati.5 X X
10
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
1.500.000,00
7.529.471,33
(Miss. 12 -Progr. 01)
5.100.000,00
155.734.291,86
11.650.000,00
9.500.000,00
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
61.000.000,00
50.823.280,00
(Miss. 12 -Progr. 05)
(Miss. 12 -Progr. 02)
(Miss. 12 -Progr. 07)
(Miss. 12 -Progr. 03)
(Miss. 12 - Progr. 08)
(Miss. 12 - Progr. 04)
(Miss. 12 - Progr. 06)
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H41900 (Miss. 12 Progr. 1) 15.000.000,00
H41132 (Miss. 12 Progr. 5) 950.000,00
H41133 (Miss. 12 Progr. 1) 5.823.280,00
DENOMINAZIONE
D C B
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI
1 1
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE
3
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
0 0
A
Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi,
tagesmutter e servizi innovativi).
PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio intende sviluppare dei servizi dedicati alla prima infanzia e
alle loro famiglie (nidi, tagesmutter, servizi innovativi). I nidi e i servizi per
l’infanzia sono condizione fondamentale per lo sviluppo della occupazione
femminile, e rappresentano per i bambini la possibilità di superare le
disuguaglianze di opportunità che esistono alla nascita, oltre ad essere reali
luoghi di socializzazione che consentono di accrescere le proprie potenzialità
di relazione, di autonomia, e di apprendimento.
DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Interventi per la prima infanziaIndicatore di
risultatoPercentuale 100%
Realizzazione dei
progetti programmati
J DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
H41132 (Miss. 12 -Progr. 05) 4.150.000,00
H41906 (Miss. 12 -Progr. 03) 3.000.000,00
RISORSE FINANZIARIE
H41903 (Miss. 12 -Progr. 02) 29.123.674,69
H411924 (Miss. 12 -Progr. 07) 650.000,00
H41131 (Miss. 12 -Progr. 02) 23.160.617,17
4 0
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 6 5
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni, Distretti socioassistenziali, ASL, Aziende Ospedaliere
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Interventi per la cronicità e la terza età
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
100%
DENOMINAZIONE Servizi alla cronicità e alla terza età.PESO
10
DESCRIZIONE
I malati cronici e gli anziani sono tra le categorie che più usufruiscono dei
servizi socio-assistenziali nell'ambito del sistema integrato realizzato in
attuazione della DGR n. 136 del 25/3/2014. La Regione Lazio intende
sviluppare dei percorsi di sostegno per detti soggetti e per le loro famiglie,
fulcri principali della funzione sociale. Garantire l'offerta di un servizio di
ospitalità ai malati cronici e agli anziani (R.S.A., Strutture riabilitative di
mantenimento, case famiglia, comunità alloggio, strutture semi-residenziali e
centri diurni) e sviluppare interventi di sostegno economico alle famiglie che
curano presso il proprio domicilio i familiari sono tra le azioni cardine che la
Regione intende perseguire.
Realizzazione dei
progetti programmati di
promozione di interventi
di tutela in favore di
persone in stato di non
autosufficienza e dei
familiari
Indicatore di
risultatoPercentuale
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 8 5 3
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEComuni, Piccoli Comuni, Municipi di Roma Capitale, Distretti socio-
assistenziali, Soggetti del Terzo Settore-Imprese sociali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Programma regionale 2013 di interventi
finalizzati al contrasto della povertà e
dell'esclusione sociale
Realizzazione, all’interno
di un sistema integrato,
degli interventi
programmati
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
Programmare interventi per le categorie vulnerabili significa intervenire con
azioni a sostegno della povertà e dell'esclusione sociale in favore di soggetti
con disagi sociali: i giovani, gli anziani e le donne sole con figli a carico. Dalla
risoluzione del fenomeno della marginalità sociale dipende il benessere non
solo dei singoli individui ma della comunità globale. L’adozione di interventi
economici e sociali efficaci, in grado di arrestare il moltiplicarsi dei processi di
emarginazione, è la via principale da percorrere per favorire la
reintegrazione dei cosiddetti esclusi: l'attuazione della DGR 402 del
19/11/2013 e della successiva DGR integrativa n. 235 del 29/04/2014
concernente il programma regionale 2013 di interventi finalizzati al contrasto
della povertà e dell'esclusione sociale è una delle azioni da realizzare.
L'azione prevista dalla DGR 402/2013 è stata ampliata con DGR n. 470 del
17/12/2013 con la quale è stato approvato un programma di interventi per il
sostegno abitativo per persone in difficoltà e a rischio di esclusione sociale ai
sensi della L.R. 38/96.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
DENOMINAZIONEContrasto alla povertà e all'esclusione sociale (giovani, donne sole
con figli a carico, anziani).
PESO
10
DESCRIZIONE
H41903 (Miss. 12 - Progr. 02) 6.000.000,00
RISORSE FINANZIARIE
H41925 (Miss. 12 - Progr. 08) 1.500.000,00
H41906 (Miss. 12 - Progr. 03) 500.000,00
H41903 (Miss. 12 - Progr. 02) 500.000,00
H41924 (Miss. 12 - Progr. 07) 1.500.000,00
H41909 (Miss. 12 - Progr. 04) 7.529.471,33
H41106 (Miss. 12 - Progr. 07) 7.000.000,00
H41911 (Miss. 12 - Progr. 06) 28.000.000,00
CAPITOLO IMPORTO
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
DENOMINAZIONE Razionalizzazione della Governance della rete dei servizi integrati.PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio intende razionalizzare la Governance della rete dei servizi
integrati attraverso l'introduzione di strumenti organizzativi per i distretti
socioassitenziali che ne regolino l'assetto istituzionale, funzionale e
contabile.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Distretti socioassistenziali, Uffici di Piano
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Predisposizione degli
schemi di convenzione
per la gestione associata
dei servizi sociali, del
regolamento degli Uffici
di Piano e del
regolamento di
contabilità finanziaria
dei distretti socio-
assistenziali
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
C B A
RISORSE
Definizione di modalità organizzative e di
funzionamento uniformi della gestione
associata dei servizi sociali locali
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
1 1 1 0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
J
J.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Realizzazione
delle iniziative
rivolte alla
riduzione dei
fenomeni
Percentuale
2014
J.2.1 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
(Miss. 12 - Progr. 04) 2.000.000,00
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
A
1 1
Istituzione di una rete regionale per la
prevenzione e il contrasto alla violenza di
genere.
5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Contrasto violenza di
genere
Indicatore di
risultato100% 100% 100%
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
DENOMINAZIONERiordino normativo e implementazione degli interventi per contrastare la violenza di
genere.
DESCRIZIONE
Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le donne in
ragione della loro identità di genere, indipendentemente dall’orientamento politico,
religioso, sessuale o dall’etnia delle vittime. Nella violenza di genere sono comprese la
violenza sessuale e qualsiasi forma di persecuzione o violenza fisica, psicologica ed
economica che un uomo esercita su una donna in ambito familiare o lavorativo. La
Regione, in attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende
promuovere una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni, gli enti pubblici
e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel settore il cui scopo statutario
principale è il contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H41908 0,00
RISORSE
DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
1 1
Rete regionale antiviolenza
Predisposizione di un
testo di "Linee guida"
regionali per i servizi per
il contrasto alla violenza
di genere, attraverso un
percorso partecipato
con i soggetti coinvolti
nel contrasto alla
violenza
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEConsiglio regionale, Enti locali, le associazioni di donne, di volontariato e del
Terzo Settore impegnate nel contrasto alla violenza di genere
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEIstituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto
alla violenza di genere.
PESO
5
DESCRIZIONE
Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le
donne in ragione della loro identità di genere, indipendentemente
dall’orientamento politico, religioso, sessuale o dall’etnia delle vittime. Nella
violenza di genere sono comprese la violenza sessuale e qualsiasi forma di
persecuzione o violenza fisica, psicologica ed economica che un uomo
esercita su una donna in ambito familiare o lavorativo. La Regione, in
attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende
promuovere una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni,
gli enti pubblici e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel
settore il cui scopo statutario principale è il contrasto ad ogni forma di
violenza sulle donne.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
J.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Sostegno a
progetti e
iniziative sportive
sul territorio
regionale
Numerico
2014
J.3.1 X
J.3.2 X X
Missione 6 Programma 1 20.000.000,00
DIRIGENTI
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
D C B A
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
Incentivi al recupero di aree periferiche e
abbandonate per la creazione di centri di
integrazione sociale anche attraverso progetti
sportivi.
5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
5 3
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sostegno per iniziative volte a favorire
l'inclusione sociale attraverso attività sportive.10 X X
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Sostegno alla
diffusione della
pratica sportiva di
cittadinanza
Indicatore di
realizzazione
fisica
>150 >200 >200
DENOMINAZIONE Azioni di sistema e incentivi per la diffusione della pratica sportiva.
DESCRIZIONE
Lo sport favorisce il benessere fisico, educa alla civile convivenza ed è lo strumento più
efficace per l'integrazione sociale. La Regione Lazio intende sviluppare e promuovere la
funzione sociale dello sport attraverso il sostegno, la promozione di iniziative sportive ed il
miglioramento e completamento dell'impiantistica sportiva sul territorio regionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS etc.
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
G31900 - G31902 - G31908 1.300.000,00
RISORSE
DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
1 3 2
Sostegno alla realizzazione di progetti e
iniziative sul territorio in ambito sportivo
Numero di progetti e
iniziative sostenuti
Indicatore di
realizzazione
fisica
Numerico > 150
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS etc.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONESostegno per iniziative volte a favorire l'inclusione sociale
attraverso attività sportive.
PESO
5
DESCRIZIONE
In considerazione del ruolo sociale, evidenziato anche nel Libro Bianco dello
Sport dell’Unione Europea, lo sport rappresenta un valido strumento di
aggregazione civile e di integrazione, soprattutto per le fasce
economicamente più deboli della popolazione o interessate da condizioni di
disabilità fisica o psichica. Inoltre, le sue funzioni sociali, educative e culturali
fanno dello sport un veicolo per la diffusione di valori importanti come la
solidarietà, la tolleranza e la correttezza.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
1 2 1
Sostegno all'adeguamento e al miglioramento
degli impianti sportivi pubblici e privati,
compresi gli impianti degli oratori parrocchiali
Elaborazione della
proposta di
deliberazione di Giunta
regionale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE
Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la
creazione di centri di integrazione sociale anche attraverso
progetti sportivi.
PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione intende promuovere la funzione di coesione sociale dello sport
anche attraverso il recupero e il completamento di impianti sportivi, pubblici
e privati. Incentivi per l'adeguamento, il miglioramento e la sicurezza di
impianti sportivi, con particolare attenzione alle aree periferiche, ai centri di
aggregazione sociale e agli istituti scolastici.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
J.4
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
impegni sugli
stanziamenti
disponibili
Percentuale
2014
J.4.1 X
RISORSE FINANZIARIE R41900 (Miss. 18 - Progr. 1) 3.936.955,62
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
R47900 (Miss. 9 - Progr. 7) 16.632.993,00
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 3 2
Interventi di sostegno per lo svolgimento delle
funzioni fondamentali a favore dei Comuni
assocati.
5 X X
100% 100% 100%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sostegno ai Comuni
in forma associata
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
DESCRIZIONE
L'unione dei Comuni (montani e non) quale forma associativa, è in grado di garantire una
gestione efficiente dei servizi nonché adeguati livelli di economie di spesa. E' senz'altro la
forma di gestione più adeguata all'esercizio di più funzioni fondamentali con carattere di
continuità. La forma associativa è di importanza strategica, in quanto in grado di coniugare
il livello di gestione con quello di programmazione.
DIREZIONE
RESPONSABILE
Comuni, Unioni di Comuni e Comunità MontaneALTRE STRUTTURE COINVOLTE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
NEREO ZAMARO
OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Promozione di interventi a favore dell'associazionismo comunale.
J
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
J.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
2
IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE FINANZIARIE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
5.700.000,00R47900
R41900 1.936.955,62
CAPITOLO
DIRIGENTI D C B A
1 3
Sostegno ai Comuni in forma associata
Percentuale di impegni
sugli stanziamenti
disponibili
Indicatore di
realizzazione
finanziaria
Percentuale 100%
DENOMINAZIONEInterventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni
fondamentali a favore dei Comuni assocati.
PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione Lazio intende sostenere l'associazionismo dei Comuni, montani e
non, in quanto rappresenta la forma di gestione più adeguata all'esercizio
delle funzioni fondamentali che può garantire un carattere di continuità,
efficienza ed economicità di spesa.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
J.0.1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
C B A
20
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
20
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
J
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
J.0.2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
C B A
5
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
5
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE NEREO ZAMARO
Direzione Regionale
Salute e integrazione sociosanitaria
K
K.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Azioni
realizzate/azioni
previste
Rapporto
percentuale
2014
K.1.1 X
K.1.2 X
K.1.3 X
K.1.4 X
3 1
X6
DIRIGENTI
Revisione regole autorizzazione
/accreditamento/accordi (con individuazioni
dei requisiti "essenziali" e dei requisiti
organizzativi proporzionati ai volumi di
attività).
RISORSE FINANZIARIEMISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
X10
A
11 20
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
X
X
X
Realizzazione programma Case della salute.
Governo delle liste di attesa. X
10
D C B
10
Riordino della rete dell'emergenza e della rete
ospedaliera.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
PIANO DI AZIONE
DENOMINAZIONE
DIREZIONE
OBIETTIVO STRATEGICO
INDICATORI
DENOMINAZIONEVALORE TARGET
2014TIPOLOGIA
2016
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
Riordino dell'offerta.
DESCRIZIONE
Il riordino dell'offerta assistenziale si realizza attraverso una riorganizzazione,
riqualificazione ed implementazione dell’assistenza territoriale e distrettuale e lo sviluppo
di ospedali ad alta specializzazione. Attraverso queste azioni si può garantire una completa
"presa in carico" del paziente in linea con le sue esigenze di cura fornendo così una risposta
concreta, competente ed adeguata ai diversi bisogni di assistenza.
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Indicatore di
risultato
2015PESO
50% 70% 100%
Messa a regime delle
principali reti di
specialità tempo-
dipendenti (ictus,
trauma, cardiologica,
perinatale)
Enti del SSR, MGG, PLS, altri soggetti che erogano servizi sanitari
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
Nel Lazio si sta sviluppando una nuova rete sociosanitaria territoriale di cure
primarie e di continuità assistenziale, con un'offerta di servizi ai cittadini, più
accessibile e meglio organizzata. Le Case della Salute rappresentano il nucleo
di questo modello, dove sono garantite le funzioni dell'assistenza primaria
avanzata, specialistica, ecc. L'apertura delle case della salute, da attivare in
ciascun distretto, è tra le azioni nei Programmi Operativi 2013-2015 che la
Regione deve realizzare per il rientro dai disavanzi sanitari.
Realizzazione programma Case della salute.PESO
10
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, MGG, PLS
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE
Azioni realizzate/azioni
previste
Indicatore di
risultatoPercentuale 75%
Realizzazioni delle azioni entro le date
previste nel cronoprogramma dei P.O. 2013-
2015 punto 3.1.2 azione 2 ( DCA 247/2014)
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
6 9 1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H22103 135.000
450.000
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
Adozione di un Decreto di riorganizzazione
della rete dell'emergenza e della rete
ospedaliera
Realizzazione azione
prevista
Indicatore di
risultato
Binario
SI/NOSI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
DENOMINAZIONE Riordino della rete dell'emergenza e della rete ospedaliera.
VALORE
TARGET
ANNUALE
PESO
10
La Regione si pone l'obiettivo di garantire l'alta complessità che caratterizza
gli ospedali e offrire comunque le prestazioni sanitarie, oggetto della
domanda del territorio. Il riequilibrio dell'offerta ospedale-territorio e lo
sviluppo di reti assistenziali per intensità di cure (secondo la logica
hub&spoke) sono tra i Programmi Operativi che la Regione deve realizzare
per il rientro dai disavanzi sanitari. La riconfigurazione della rete per
consentire il raggiungimento dello standard fissato dalla L.135/2012, parte
dal riordino della rete dell’emergenza.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR
INDICATORI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 6 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
DENOMINAZIONE Governo delle liste di attesa.
RISORSE
RISORSE UMANE
PESO
10
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, MMG, PLS, erogatori privati di servizi sanitari, L.A.I.T. S.p.a
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
CATEGORIE GIURIDICHE
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DESCRIZIONE
La Regione con il Decreto del Commissario ad Acta n. 437 del 28 ottobre
2013 “Piano regionale per il governo delle liste di attesa 2013-2015", ha
avviato un percorso programmatico per il governo delle liste di attesa,
caratterizzato da una serie di azioni, a breve e medio termine, per ridurre
l'inappropriatezza dei trattamenti erogati, garantire l'erogazione delle
prestazioni entro i tempi appropriati alle necessità di cura degli assistiti e
rendere, quindi, compatibile la domanda con la garanzia dei livelli essenziali
di assistenza. Per l'attuazione di detto percorso sarà necessario il
coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli Enti del SSR e dei
soggetti accreditati sul territorio laziale, anche ai fini dell'implementazione
del sistema RECUP regionale. I Direttori Generali delle strutture sanitarie
hanno un ruolo importante per realizzare quanto previsto nel DCA 437/2013
e per questo con Decreto del Commissario ad acta n. 244 del 24 luglio 2014
sono stati assegnati a detti vertici aziendali specifici obiettivi che dovranno
essere opportunamente valutati.
Realizzazione e test degli algoritmi operativi
per valutare il raggiungimento degli obiettivi
sulle liste di attesa assegnati ai Direttori
Generali con D.C.A. 244/2014.
N° algoritmi realizzati e
testati/N° obiettivi dei
D.D.G.G. sulle liste di
attesa
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
2 4
DIRIGENTI D C B A
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11715 10.000.000,00
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
DENOMINAZIONE
Revisione regole autorizzazione/accreditamento/accordi (con
individuazioni dei requisiti "essenziali" e dei requisiti organizzativi
proporzionati ai volumi di attività).
RISORSE
RISORSE UMANE
PESO
6
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, erogatori privati di servizi sanitari
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
CATEGORIE GIURIDICHE
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DESCRIZIONE
L'esigenza di una valutazione sistematica della qualità dei servizi sanitari è
essenziale per l'innovazione e il miglioramento delle pratiche professionali,
dell'organizzazione dei servizi, del governo della sanità. Mentre
l'autorizzazione rappresenta la soglia rigorosa di garanzia al di sotto della
quale non è consentito esercitare attività socio-sanitarie, l'accreditamento
costituisce un livello superiore di impegno richiesto affinché il cittadino possa
avere la garanzia che il soggetto erogatore presenta elevati livelli qualitativi
ed è allineato con le scelte della programmazione regionale.
Rideterminazione requisiti organizzativi
Redazione di un
documento di
rideterminazione dei
requisiti organizzativi
per quelle linee di
attività che consentano
di adottare un criterio di
proporzionalità rispetto
ai volumi di attività
erogabili, anche in
funzione dei livelli
contrattualizzati
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
7 7 3
DIRIGENTI D C B A
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
K
K.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Riduzione dei
ricoveri con
MDC8 (sistema
muscolo
scheletrico) in
reparti post-
acuzie
Percentuale
2014
K.2.1 X
K.2.2 X
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Definizione nuove regole di accesso al sistema
dei percorsi post acuzie e revisione sistema di
valutazione multidimensionale.
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
5 5
3
Revisione del sistema di tariffazione post
acuzie (lungodegenza, riabilitazione,
residenziale e semiresidenziale, domiciliare).
2
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
PIANO DI AZIONE
DENOMINAZIONE
DIREZIONE
Indicatore di
risultato_ 10% 20%
Progettazione sistema cure post-acuzie.
6 X
X
Migliorare
l'appropriatezza dei
ricoveri in post-acuzie
riabilitative
Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari
OBIETTIVO STRATEGICO
VALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
DESCRIZIONE
L'appropriatezza si riferisce alla valutazione (a parità di beneficio per il paziente) della
correttezza del regime erogativo prescelto e/o della durata della degenza sostenuta dal
paziente. Il settore della post-acuzie ha registrato in questi anni una progressiva crescita in
termini di posti letto attivi e di risorse impegnate. Appare quindi necessario giungere a
definire regole e comportamenti coerenti per realizzare una nomenclatura di sistema,
obiettivi condivisi, criteri di verifica della qualità dell’assistenza, programmazione
finalizzata delle risorse.
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIA
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONEDefinizione nuove regole di accesso al sistema dei percorsi post-
acuzie e revisione del sistema di valutazione multidimensionale.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
PESO
6
Predisposizione atti per adozione strumenti
VMD e criteri di accesso dall'acuzie alla
postacuzie
Azioni realizzate/azioni
previste
Indicatore di
risultatoRapporto 3/3
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari
INDICATORI
DESCRIZIONE
Al fine di sviluppare un sistema di controllo sull’appropriatezza degli accessi e
degli interventi riabilitativi è necessario definire nuove regole di accesso al
sistema dei percorsi post-acuzie anche attraverso la revisione del sistema di
valutazione multidimensionale (VMD) che rappresenta la metodica che
consente di qualificare il complesso integrato dei bisogni dell’ospite, con
riguardo alle problematiche sanitarie, assistenziali, tutelari, psicologiche e
socio-economiche.
4 3
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
13 3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
DIRIGENTI D C
Determinazione delle nuove tariffe di
riabilitazione territoriale
Predisposizione del
documento
Indicatore di
risultato
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
B A
Binario
(SI/NO)SI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
INDICATORI
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
PESO
3DENOMINAZIONE
Revisione del sistema di tariffazione post- acuzie (lungodegenza,
riabilitazione, residenziale e semiresidenziale, domiciliare).
DESCRIZIONE
La regione si propone di rivedere il sistema di tariffazione da applicare
all'assistenza post acuti, in tutti i setting sanitari (ospedaliero, ambulatoriale,
residenziale, semiresidenziale, domiciliare), anche al fine di meglio impiegare
le risorse dedicate a tale assitenza.
K
K.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Risultato
programmatico/
risultato
realizzato
Percentuale
2014
K.3.1 X
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
PIANO DI AZIONE
Rispetto del risultato
programmatico
Enti del SSR
OBIETTIVO STRATEGICO
VALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
DENOMINAZIONE Governo della spesa sanitaria.
DIREZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
DESCRIZIONE
Realizzare il governo del sistema sanitario significa garantire ai cittadini della Regione Lazio
un'elevata qualità di servizi anche attraverso un costante processo di razionalizzazione
della spesa. Attraverso i Programmi Operativi 2013-2015 che la Regione deve realizzare per
il rientro dai disavanzi sanitari si vuole perseguire il pareggio di bilancio consolidato del
sistema sanitario regionale.
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIA
Indicatore di
risultato90% 90%
10
Rispetto dei risultati economici dell'anno
come previsto dal CE programmatico.
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
5 X
DIRIGENTI D C B A
15 30
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
K
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
K.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
1015 30
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
DIRIGENTI D C
Rispetto del risultato programmatico
Percentuale di
realizzazione della
manovra dei PP.OO.=
(CE tendenziale - CE
programmatico)
=(551,733-
347,681)=204.052
Indicatore di
risultato
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
B A
Percentuale 90%
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
INDICATORI
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
PESO
5DENOMINAZIONE
Rispetto dei risultati economici dell'anno come previsto dal CE
programmatico.
DESCRIZIONE
La Regione Lazio attraverso le azioni previste nei programmi operativi 2013-
2015 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 247/2014 ha previsto un
risutato economico programmatico per l'anno 2014.
K
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
K.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
7
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
RISORSE
RISORSE UMANE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
16
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
18
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
10
K
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
K.0.2
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
RISORSE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
100%Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
6
DESCRIZIONE
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
16 16 10
K
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
K.0.3
INDICATORI
RISORSE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE FLORI DEGRASSI
DENOMINAZIONE Partecipazione Task force gestione contenzioso.
PESO
7
DESCRIZIONE
Con Decreto del Commissario ad Acta del 8/7/2014, n. U00225, è stato
istituito uno strumento operativo denominato Task force al fine di smaltire
ove possibile, ed in ogni caso ricondurre ad un sistema più ordinato
l'emergenza straordinaria del contenzioso in essere verso il sistema sanitario
regionale della Regione Lazio ed evitare per quanto possibile l'insorgere di
nuovo.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
METODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Task force contenzioso sanitario
Partecipazione
incontri/Incontri
programmati
Indicatore di
risultatoPercentuale 80%
20 10
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
16
Direzione Regionale
Centrale acquisti
L
L.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Rapporto
percentuale tra il
totale della spesa
sostenuta per
l'acquisto dei beni
e servizi (sanitari
e non) nell'anno
di riferimento
dell'obiettivo (C2)
e quella sostenuta
in precedenza per
beni e servizi della
stessa tipologia
(C1*)
Percentuale
2014
L.1.1 X
L.1.2 X
L.1.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Ridurre la spesa regionale per gli acquisti di beni, servizi e forniture.
DESCRIZIONE
Al fine di garantire il contenimento della spesa pubblica e dei costi amministrativi per le
imprese, l'Amministrazione persegue, nei confronti della Giunta regionale e degli enti
dipendenti, ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale
partecipazione regionale, la razionalizzazione degli acquisti nell'ambito delle procedure di
fornitura di beni e servizi, attraverso la centralizzazione delle forme di acquisto.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale, enti del servizio sanitario regionale, enti dipendenti
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Riduzione della spesa
per acquisto di beni e
servizi oggetto delle
gare delle Centrale
Acquisti
Indicatore di
risultato10% 10% 10%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sviluppo del ricorso al mercato elettronico. 3 X X
Garantire la continuità delle fornitura di beni e
servizi rispetto ai fabbisogni rilevati.8 X X
Centralizzazione delle gare. 6 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 7
392.000
* C1 è sempre uguale al totale della spesa sostenuta nell'anno 2013
12
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione: Tutela della salute
Programma: Servizio sanitario regionale -
finanziamento ordinario corrente per la
garanzia dei LEA
4.846.000
Missione: Tutela della salute
Programma: Ulteriori spese in materia sanitaria
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Sviluppo del ricorso al mercato elettronico.PESO
2
DESCRIZIONE
L'Amministrazione regionale, attraverso lo sviluppo del mercato
elettronico, intende continuare a fornire i servizi richiesti senza diminuirne
la qualità ma utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il ricorso al
mercato elettronico permette infatti risparmi nel costo degli acquisti e
negli aspetti di gestione burocratica degli approvvigionamenti, riducendo
gli oneri produttivi e quindi aumentano la competitività del sistema nel
contesto economico globale di cui ormai anche la Pubblica
Amministrazione deve tenere conto.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale, enti del servizio sanitario regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 1
Ricorso ai mercati elettronici
Ricorso della Direzione
ai mercati elettronici per
gli acquisti in economia
per i beni e servizi
reperibili sugli stessi
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONEGarantire la continuità delle forniture di beni e servizi rispetto ai
fabbisogni rilevati.
PESO
7
DESCRIZIONE
L'Amministrazione garantisce la continuità delle forniture di beni e servizi
rispetto ai fabbisogni rilevati dalle strutture della Giunta regionale,
attraverso l'efficientamento delle procedure di gara così da eliminare
maggiori oneri derivanti da proroghe contrattuali autorizzate a causa di
ritardi nell'espeltamento delle stesse.
Indizione procedure di gara ad evidenza
pubblica per tutti i principali contratti in
scadenza
N°procedure di gara
indette rispetto ai
contratti in scadenza
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
1 5 2
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 ARMO - Utilizzazione
dell'assegnazione del Ministero della
Salute concernente l'intesa di
deliberazione CIPE relativa al riparto per il
servizio sanitario nazionale
245.000,00
H21503 - Oneri connessi alle attività della
centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Centralizzazione delle gare.PESO
5
DESCRIZIONE
Un risparmio di risorse non può prescindere dall'attivazione di un centro di
aggregazione per la gestione diretta e/o di supporto per gli acquisti di
beni/servizi per gli enti del servizio sanitario.
Livello di aggregazione degli acquisti regionali
per il settore sanitario
Rapporto tra il Valore
annuo delle
aggiudicazioni gare
centralizzate al
31/12/2014 nel settore
sanitario e la Spesa
"aggredibile" per beni e
servizi da Conto
Economico consolidato
"999" - Valore IV
Trimestre 2014 (%)
Indicatore di
risultatoPercentuale 35%
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del servizio sanitario regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
1 2 4
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 ARMO - Utilizzazione
dell'assegnazione del Ministero della
Salute concernente l'intesa di
deliberazione CIPE relativa al riparto per il
servizio sanitario nazionale
245.000,00
H21503 - Oneri connessi alle attività della
centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00
L
L.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Definizione e
attuazione del
sistema di
monitoraggio
delle forniture
Binario
2014
L.2.1 X
L.2.2 X
L.2.3 X
L.2.4 X
L.2.5 X
L.2.6 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Governance del sistema di Procurement.
DESCRIZIONE
Governare il sistema di acquisti di beni e servizi, anche attraverso l'implementazione di una
piattaforma informatica è indispensabile per una razionalizzazione e controllo della spesa,
di riduzione delle diseconomie, di semplificazione delle procedure, di efficienza operativa,
di trasparenza degli atti di aggiudicazione delle gare. L'amministrazione regionale, nella
governance del sistema di acquisto di beni e servizi, intende praticare il Green Public
Procurement (GPP), uno strumento di politica ambientale volontario che favorisce lo
sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva
della domanda pubblica.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAit, strutture regionali, Enti del SSR, Enti e Società partecipate
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Monitoraggio delle
forniture
Indicatore di
risultato
Definizione
modello di
monitoraggio
Attuazione del
sistema di
monitoraggio su
Regione e Sanità
Estensione del
sistema agli enti e
alle società
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Sostenibilità ambientale nei processi di
acquisto.5 X X
Implementazione del sistema informativo
regionale di procurement.7 X X
Predisposizione e aggiornamento periodico
degli elenchi regionali dei prezzi di riferimento
per gli acquisti di beni e servizi da parte delle
aziende sanitarie.
6 X X
White list delle imprese virtuose. 3 X X
Adozione di sistemi informativi per la
razionalizzazione e il controllo della spesa.6 X X
Definizione dei processi di negoziazione,
controllo delle forniture, pianificazione e
analisi dei costi.
6 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 9 7
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione: Tutela della salute
Programma: Servizio sanitario regionale -
finanziamento ordinario corrente per la
garanzia dei LEA
1.213.000,00
Missione: Tutela della salute
Programma: Ulteriori spese in materia sanitaria98.000,00
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto.PESO
5
DESCRIZIONE
La Regione intende assicurare, in tutte le fasi del processo di acquisto, il
rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, incoraggiando la ricerca e la
scelta dei risultati e delle soluzione che hanno il minore impatto possibile
sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita. Inserire criteri di qualificazione
ambientale nella domanda che l'amministrazione esprime in sede di appalto
per servizi, forniture e lavori pubblici, può essere un valido strumento per
favorire la crescita di un "mercato verde".
"Mercato verde"
Inserimento di criteri
green nelle gare relative
a categorie
merceologiche per le
quali sono stati
individuaticriteri
ambientali minimi (CAM)
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Altre Direzioni competenti in materia
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
1 4 4
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
H11726 ARMO - Utilizzazione
dell'assegnazione del Ministero della
Salute concernente l'intesa di
deliberazione CIPE relativa al riparto per il
servizio sanitario nazionale
205.000,00
H21503 - Oneri connessi alle attività della
centrale acquisti regionale-parte corrente18.000,00
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONEImplementazione del sistema informativo regionale di
procurement.
PESO
7
DESCRIZIONE
Il governo delle procedure di acquisto è strettamente collegato alla presenza
di un sistema informativo che permetta la massima trasparenza delle
procedure di gara ed un ampio scambio di informazioni con gli utenti
interessati, garantendo una raccolta uniforme dei dati, nonchè la
pubblicazione di notizie relative all'attività svolta dall'Amministrazione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAit
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
2 1
Sistema informativo regionale di
procurement
Pubblicazione gara per
l'acquisto della
piattaforma
Indicatore di
risultato
C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 ARMO - Utilizzazione
dell'assegnazione del Ministero della
Salute concernente l'intesa di
deliberazione CIPE relativa al riparto per il
servizio sanitario nazionale
84.000,00
H21503 - Oneri connessi alle attività della
centrale acquisti regionale-parte corrente9.000,00
A
2
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE
Predisposizione e aggiornamento periodico degli elenchi regionali
dei prezzi di riferimento per gli acquisti di beni e servizi da parte
delle aziende sanitarie
PESO
6
DESCRIZIONE
Al fine di contrastare la pratica del massimo ribasso e supportare gli enti del
servizio sanitario regionale nella determinazione dell'importo "presunto" da
indicare per l'affidamento dei servizi e/o fornitura dei beni, la Regione Lazio
predispone e aggiorna annualmente un elenco regionale dei prezzi di
riferimento.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria; aziende sanitarie
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 1 2
Elenco regionali prezzi di riferimento per gli
acquisti di beni e servizi da parte delle
aziende sanitarie
Predisposizione
dell'elenco
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 90.261,00
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE White list delle imprese virtuose.PESO
3
DESCRIZIONE
La Regione Lazio, al fine di rendere più agevole il compito degli
amministratori nel controllo sulla serietà dell’impresa nei contratti ad
evidenza pubblica istituisce gli elenchi di fornitori che non presentano rischi
di infiltrazioni della criminalità organizzata, la cosiddetta “white list” da
redigere annualmente.
Imprese virtuoseRealizzazione del
prototipo di white list
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale programmazione economica, bilancio demanio e
patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
1 2 1
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
S26515 - ARMO - Spesa per la
realizzazione del progetto "Informatica"25.000,00
T19427 - Contributi straordinari in favore
dell'Autorità per la viglilanza sui contratti
pubblici-spesa obbligatoria
30,00
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVOL.08.1
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONEAdozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il
controllo della spesa.
PESO
6
DESCRIZIONE
L'Amministrazione per razionalizzare e contenere la spesa adotta dei sistemi
a supporto delle esigenze in materia di approvvigionamento dalla
pianificazione degli acquisti al pagamento dei provvedimenti di liquidazione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTELait, Direzione regionale "Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio"
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2
Azioni per l'adozione dei sistemi
Attuazione delle azioni:
elaborazione
dell'anagrafica completa
dei contratti in essere e
acquisto albo dei
fornitori su MEPA
Indicatore di
risultatoNumerico 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
L
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
L.2.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONEDefinizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture,
pianificazione e analisi dei costi.
PESO
6
DESCRIZIONE
L'Amministrazione, attraverso la reingegnerizzazione dei processi di
negoziazione, il controllo delle forniture e la pianificazione ed analisi dei
costi, intende perseguire gli obiettivi di contenimento degli oneri di
approvvigionamento della Giunta regionale e degli enti dipendenti, ivi
compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale
partecipazione regionale ed in particolare la riduzione dei costi unitari dei
beni e dei servizi.
Reingegnerizzazione dei processi per le
strutture della Giunta regionale
Completamento dei
processi di
reingegnerizzazione
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEStrutture della Giunta regionale, Enti dipendenti, ivi compresi quelli del SSR,
società a totale partecipazione regionale, Lait
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
A
3 3 3
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 ARMO - Utilizzazione
dell'assegnazione del Ministero della
Salute concernente l'intesa di
deliberazione CIPE relativa al riparto per il
servizio sanitario nazionale
245.000,00
H21503 - Oneri connessi alle attività della
centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00
L
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
L.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
16 8
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
6
L
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
L.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE ELISABETTA LONGO
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
16 8
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
6
Avvocatura Regionale
M
M.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Riduzione dei
tempi di ricerca
dei fascicoli
rispetto all'anno
2013
Percentuale
2014
M.1.1 X
M.1.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONE Miglioramento dell'efficienza dell'Avvocatura.
DESCRIZIONE
L'obiettivo si propone, attraverso opportuni interventi di riorganizzazione interna e di
informatizzazione e dematerializzazione delle attività, di introdurre una maggiore
efficienza nella gestione della struttura.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Lait s.p.a.
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Efficientamento
complessivo in
termini gestionali e
strutturali
Indicatore di
risultato50% 60% 70%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Ottimizzare la gestione e la conservazione dei
fascicoli.10 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 10 4 4 0
Dematerializzazione delle comunicazioni
interne ed esterne.15 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
M
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
M.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONE Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli.PESO
10
DESCRIZIONE
Nel corso degli anni si può verificare all'interno degli archivi correnti, un
aumento sia del numero di fascicoli di procedimenti conclusi che dei
contenuti all'interno di fascicoli in corso di istruttoria o di trattazione o
comunque verso i quali sussista un interesse corrente. Al fine di ridurre i
tempi di ricerca dei fascicoli si tratta di ottimizzare i sistemi di catalogazione
dei fascicoli attivi, procedere all'eventuale riduzione del loro numero ed
inviare i fascicoli dei procedimenti ormai conclusi all'archivio di deposito e/o
storico.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
3 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 2
Gestione della ricerca fascicoli
Riduzione dei tempi di
ricerca dei fascicoli
rispetto alla media
dell'anno precedente
Indicatore di
risultatoPercentuale 50%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
M
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
M.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONE Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne.PESO
15
DESCRIZIONE
Velocizzare i flussi informativi e documentali con un processo di
dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne attraverso l'uso
di strumenti di comunicazione alternativi (e-mail). Implementazione della
fascicolazione elettronica attraverso il nuovo sistema che dovrà essere
acquisito attraverso la Lait Spa, creazione di un apposito archivio
informatico per quanto concerne i corrispettivi di spettanza ai legali esterni,
che sulla base delle pratiche istruite e in relazione alla scadenza prevista per
ciascuna posizione riporterà una stima dell’importo del fabbisogno di risorse
finanziarie necessarie per il trimestre successivo al fine di strutturare,
contingentare e attivare lo smaltimento della rilevante mole debitoria che si
è accumulata negli anni passati per quanto concerne i corrispettivi di
spettanza ai legali esterni. Questi rappresentano strumenti per il recupero
dell'efficienza e la razionalizzazione dell'attività svolta dall'Avvocatura
regionale, anche al fine di conformarsi al processo civile telematico.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Lait Spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 8 2
Monitoraggio del contenzioso e previsioni di
uscita per quanto concerne corrispettivi di
spettanza ai legali esterni. Sviluppo della
dematerializzazione delle comunicazioni
interne ed esterne.
Inserimento del
contenzioso nella
fascicolazione
elettronica nonché dei
dati contabili afferenti ai
corrispettivi di spettanza
ai legali esterni
nell'archivio
informatico.
Indicatore di
risultatoPercentuale 50%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
M
M.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
aumento degli
incarichi di
patrocinio e
consultivi affidati
all'Avvocatura
regionale rispetto
all'anno
precedente
Percentuale
2014
M.2.1 X
M.2.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONEOttimizzazione dell'attività di rappresentanza/difesa in giudizio e dell'attività consulenziale
dell'Avvocatura.
DESCRIZIONE
L'aumento del contenzioso regionale comporta la necessità di ottimizzare l'attività di
rappresentanza/difesa in giudizio, anche attraverso la strutturazione dei conferimenti ai
legali del libero foro, e dell'attività consulenziale dell'Avvocatura individuando azioni
idonee a digitalizzare i procedimenti, a ridurre l'insorgenza del contenzioso, consolidando
l'attività defensionale svolta dall'Avvocatura regionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Consolidamento
dell'attività
defensionale e
consultiva
Indicatore di
risultato10% 20% 30%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Prevenire l'insorgenza del contenzioso. 10 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 17 0 0 0
Strutturazione dei mandati esterni. 15 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
M
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
M.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONE Prevenire l'insorgenza del contenzioso.PESO
10
DESCRIZIONE
Per prevenire l'insorgenza del contenzioso e produrre risparmi per
l'amministrazione si rende indispensabile il potenziamento dell'attività
consulenziale delle strutture regionali da parte dell'Avvocatura regionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 17 0
Consulenze a strutture regionali
Numero di consulenze
effettuate /numero
richieste di consulenza
pervenute
Indicatore di
risultatoPercentuale 90%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
M
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
M.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONE Strutturazione dei mandati esterni.PESO
15
DESCRIZIONE
L'obiettivo consiste in una migliore strutturazione dell'attività difensionale,
anche attraverso la costituzione di un elenco di legali del libero foro ed
apposite convenzioni e tariffe predeterminate per il conferimento a tali
soggetti.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
1 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
0 2 1
Strutturazione dei conferimenti ai legali del
libero foro
Predisposizione di
apposito elenco di legali
e tabella dei compensi
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
M
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
M.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE
RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI
DENOMINAZIONEIntegrazione dei contenuti del Piano Triennale di Prevenzione
della Corruzione 2014-2016.
PESO
20
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nell'attivazione di percorsi per la realizzazione,
secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2014 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione 2014-2016 (comprensivo del Programma Triennale della
Trasparenza e dell'Integrità 2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge
ad un deciso rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi
cruciali dell'attività amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
3 1
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
1 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
Agenzia Regionale
del Turismo
N
N.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Progetti e
iniziative
realizzate ai fini
del rilancio e della
diversificazione
dell'offerta
turistica
Numerico
2014
N.1.1 X
N.1.2 X
N.1.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche.
DESCRIZIONE
Rilancio e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la valorizzazione delle risorse e
delle specificità del territorio laziale (storia, cultura, natura, tradizione, artigianato,
enogastronomia), sviluppando flussi turistici aggiuntivi, in particolare nell'entroterra, nei
borghi del Lazio e nelle aree marginali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Valorizzazione
dell'offerta turistica
Indicatore di
risultato3 5 5
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Predisposizione ed offerta di un sistema di
eccellenze regionali. 15 X X
Card turistica regionale. 7 X X
Miglioramento della qualificazione
professionale degli operatori del settore
turistico.
3 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 22 5
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE Predisposizione ed offerta di un sistema di eccellenze regionali.PESO
15
DESCRIZIONE
Sviluppare le potenzialità turistiche e l'attrattività del territorio laziale
attraverso la programmazione di interventi di valorizzazione e promozione
integrata del territorio regionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 5 2
Programmazione turistica regionale triennale
2014-2016
Predisposizione
proposta di piano
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE Card turistica regionale.PESO
7
DESCRIZIONE
Promuovere la scoperta di itinerari turistici con la possibilità di usufruire del
patrimonio artistico, culturale, storico, naturale ed enogastronomico del
Lazio attraverso l'utilizzo di una card turistica regionale che offra
informazioni, assistenza, ingressi facilitati e riduzioni per i turisti nella
Regione con particolare riguardo alla mobilità territoriale e l'accesso ai luoghi
di interesse turistico.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 4 3
Strumenti per la fruizione dell'offerta turistica
regionale
Predisposizione del
progetto di realizzazione
del modello di card
turistica regionale
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONEMiglioramento della qualificazione professionale degli operatori
del settore turistico.
PESO
3
DESCRIZIONE
Ricognizione sull'offerta formativa e sulle esigenze di qualificazione
professionale degli operatori al fine di sviluppare l'afflusso turistico e
migliorare la qualità dell'accoglienza.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Formazione
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
Sviluppo della conoscenza delle potenzialità
del territorio laziale attraverso
l'individuazione delle esigenze formative
Predisposizione di un
report sui fabbisogni
formativi
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
N
N.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Progetti, iniziative
e interventi di
promozione e
comunicazione
realizzati
Numerico
2014
N.2.1 X
N.2.2 X
N.2.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE Implementare la promozione turistica.
DESCRIZIONEElaborazione di campagne di comunicazione che favoriscano l'afflusso di turisti al fine di
attrarre sia il turismo nazionale che internazionale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Realizzazione di
campagne di
promozione e
comunicazione
multimedia
Indicatore di
risultato3 5 5
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Integrazione degli strumenti di promozione
turistica tra Roma e il Lazio.10 X X
Monitoraggio reputazionale di Roma e del
Lazio sui social network. 5 X X
Sviluppare l'utilizzo del portale turistico presso
gli utenti (turisti, cittadini e operatori).10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 19 9 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione: Turismo
Programma: Sviluppo e valorizzazione del
turismo
1.860.000,00
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONEIntegrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e il
Lazio.
PESO
10
DESCRIZIONE
Per sviluppare il turismo del Lazio è necessario tener conto del grande
patrimonio rappresentato dalla città di Roma e realizzare iniziative congiunte
di promozione turistica di Roma e del Lazio.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
6 1
Promozione turistica
Report analitico
contenente tutti gli
strumenti e le iniziative
di promozione turistica
di Roma e del Lazio
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B43907 1.000.000,00
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONEMonitoraggio reputazionale di Roma e del Lazio sui social
network.
PESO
5
DESCRIZIONE
Considerato che i turisti scelgono anche in base alle recensioni sulla rete e
alle offerte on line, per implementare l'attrattività turistica è necessario
promuovere il territorio laziale e monitorarne la reputazione attraverso i
social network.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4 3
Censimento dei commenti
turistici attivati sui social network attraverso il
Portale del Turismo
Analisi dei commenti dei
turisti sui social network
Indicatore di
realizzazione
fisica
Numerico 100
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
N
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
N.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONESviluppare l'utilizzo del portale turistico presso gli utenti (turisti,
cittadini e operatori).
PESO
10
DESCRIZIONE
Realizzazione, implementazione e sviluppo di un Portale del turismo
multilingue attraverso l'individuazione e pubblicazione di itinerari turistici,
eventi e iniziative culturali, al fine di favorire la valorizzazione e la fruizione
delle risorse e dei servizi offerti dal territorio regionale.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezioni regionali Ambiente, Cultura, Agricoltura e ARP (Agenzia regionale
Parchi)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
9 5
Realizzazione del nuovo Portale del
turismo multilingueRealizzazione del portale
Indicatore di
risultato
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B43900 860.000,00
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2
N
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
N.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso
rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali
dell'attività amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
6 2
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2
N
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
N.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO
RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,
a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET
ANNUALE
8 4
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4
Agenzia Regionale
Parchi
O
O.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Miglioramento
del valore MEVAP
(Monitoring and
Evaluation of
Protected Areas)
misurato in tre
aree protette
campione.*
Percentuale
2014
O.1.1 X
O.1.2 X
O.1.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEGovernance delle aree protette: ridisegno complessivo del sistema e miglioramento
dell'efficienza e dell'efficacia.
DESCRIZIONE
Al fine di migliorare l'efficacia e ridurre le spese di gestione delle Aree naturali Protette:
unificare i criteri di funzionamento delle aree protette; rendere certi e rapidi i tempi di
approvazione dei Piani dei Parchi; migliorare il funzionamento delle AANNPP rendendole
capaci di produrre ricchezza economica, occupazionale, qualità della vita e sviluppo del
territorio.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Efficacia di gestioneIndicatore di
risultato 0% 0% ** 30%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Migliorare l'organizzazione e la gestione delle
aree protette e dei parchi regionali.9 X X
Programmi per il trasferimento di buone
pratiche tra i parchi.8 X X
Predisposizione del nuovo Piano regionale
delle aree naturali protette (PRANP).8 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
7 10 4 0 0
50.000,00
*L'indicatore si basa su una valutazione dell'efficacia di gestione che sarà condotta attraverso un approccio di tipo MEVAP (Monitoring and Evaluation of Protected Areas, si
veda ad es. Marino et al., 2013, Gazzetta Ambiente n. 4/2013; Marino D. "La valutazione di efficacia per le aree protette", Franco Angeli Milano 2012) su tre aree protette
campione. La medotologia MEVAP basa la sua analsi su 4 domini (ambiente, economia, società e capitale umano) fornendo valori numerici confrontabili tra realtà differenti. In
particolare il miglioramento della gestione sarà verificato tramite un indice basato sull'approccio MEVAP misurato per tre aree protette del Lazio nel primo e nel terzo anno.
** Poiché la rilevazione dell'indicatore risulta di particolare complessità e richiede un impegno considerevole, si prevede di misurarne il valore solo nel primo anno e
successivamente nel terzo anno per la valutazione ex-post.
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
E21912 (Spese le attività e i progetti inerenti
Educazione Ambientale e altre spese correnti
N.A.C.)
50.000,00
E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale per
investimenti e progetti di Sistema e contributi
agli investimenti ad Amministrazioni locali)
O
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
O.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEMigliorare l'organizzazione e la gestione delle aree protette e dei
parchi regionali.
PESO
9
DESCRIZIONE
Al fine di semplificare e rendere più efficiente il sistema delle aree protette è
necessario unificarne i criteri di funzionamento attraverso l'Agenzia regionale
dei Parchi.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e
Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
5 1
Unificazione criteri di funzionamento degli
Enti regionali di gestione
Redazione di proposte
funzionali
all'unificazione di criteri
di funzionamento in
relazione a: rilascio nulla
osta e regolamentazione
danni da fauna
Indicatore di
risultato
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3
O
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
O.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONE Programmi per il trasferimento di buone pratiche tra i parchi.PESO
8
DESCRIZIONEAggiornare e promuovere programmi e progetti che favoriscano
l'esportazione di buone pratiche da un parco all'altro
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e
Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Programmi e progetti di sistema per lo
scambio di buone pratiche
Percentuale di Enti
regionali di gestione
coinvolte nei Programmi
di Sistema
Indicatore di
risultatoPercentuale 80%
C B A
7 10 4
E22536 (ARMO- Spese in Conto capitale
per investimenti e progetti di Sistema e
software)
14.000,00
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E21912 (Spese le attività e i progetti
inerenti Educazione Ambientale e altre
spese correnti N.A.C.)
50.000,00
E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale
per investimenti e progetti di Sistema e
contributi agli investimenti ad
Amministrazioni locali)
46.000,00
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
O
COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE
O.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEPredisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali
protette (PRANP).
PESO
8
DESCRIZIONE
Il Piano regionale delle aree naturali protette (PRANP) previsto dall'art. 7
della L.R. 29/1997 rappresenta lo strumento con cui La Regione individua le
Aree Naturali Protette in tutte quelle parti del proprio territorio dove siano
presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o
gruppi di esse, che abbiano rilevante valore naturalistico, paesaggistico ed
ambientalele. L'obiettivo è di predisporre un nuova proposta di PRANP.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e
Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
10 4
Nuovo Piano regionale delle Aree Naturali
Protette (PRANP).
Avvio dell'istruttoria
tecnica e
dell'elaborazione delle
basi dati disponibili
necessari alla redazione
del nuovo PRANP
Indicatore di
risutato
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E22538 (ARMO - Spese in Conto capitale
per investimenti e progetti di Sistema e
contributi agli investimenti ad
Amministrazioni locali)
4.000,00
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
7
O
O.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
Aree Naturali
Protette coinvolte
nel processo di
valorizzazione
Percentuale
2014
O.2.1 X
O.2.2 X
O.2.3 X
O.2.4 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEMigliorare le condizioni e gli standard di offerta e di fruizione del patrimonio nelle aree di
attrazione naturale.
DESCRIZIONE
Valorizzare le ricchezze di aria, acqua, energia, cultura, biodiversità dei parchi, conservare e
accrescere il capitale naturale e sociale come presupposto per uno sviluppo economico
sostenibile attraverso una serie di azioni e iniziative volte alla promozione, in termini
quantitativi e qualitativi, delle aree protette.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative;
Agenzia del Turismo
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Valorizzazione
parchi
Indicatore di
risultato40% 60% 90%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Diffusione della cultura ambientale. 7 X X
Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi. 7 X X
Valorizzazione delle produzioni agricole e
attività economiche tradizionali nelle AANNPP.6 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 5 5 0 0
Promozione del turismo sostenibile e della
fruizione delle AANNPP.4 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale per
investimenti e progetti di Sistema e contributi
agli investimenti ad Amministrazioni locali)
250.000,00
E21913 (Spese per le attività e i progetti
inerenti lo sviluppo e la promozione del turismo
sostenibile e altre spese correnti N.A.C.)
63.000,00
E21912 (Spese le attività e i progetti inerenti
Educazione Ambientale e altre spese correnti
N.A.C.)
50.000,00
E21908 (spese per attività tecnico operative
dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e
rappresentanza organizzazione eventi,
pubblicità e servizi per trasferta)
40.000,00
E21910 (Spese per attività tecnico operative
dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e
trasferimenti correnti ad amministrazioni locali)
8.800,00
E22534 (ARMO -Spese in Conto capitale per
investimenti e progetti di Sistema e altri beni
materiali)
18.000,00
O
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
O.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONE Diffusione della cultura ambientale.PESO
7
DESCRIZIONE
Promuovere la conoscenza del territorio; coinvolgere in modo diretto gli
studenti e la cittadinanza in attività ed esperienze pratiche di studio, ricerca
naturalistica e storico culturale; sensibilizzare gli studenti e la cittadinanza
sull’importanza della conoscenza e della valorizzazione delle risorse
territoriali, cioè scoprire le aree protette circostanti, leggere le
caratteristiche di diversi paesaggi, fare esperienza della ricchezza
naturalistica presente sul territorio; stimolare l’incontro-scambio tra giovani
studenti e popolazioni locali; sensibilizzare i giovani verso i valori di
sostenibilità, di tutela e di difesa ambientale mediante la costruzione di un
rapporto positivo con la natura.
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e
Politiche Abitative; Agenzia del Turismo; Sistema INFEA regionale; Direzione
Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, diritto allo
studio; Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Programma di educazione
ambientale.
Predisposizione e avvio
del programma di
educazione ambientale.
Indicatore di
risultato.
Binario
(SI/NO)SI
C B A
2 7 5 0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
E21912 (Spese le attività e i progetti
inerenti Educazione Ambientale e altre
spese correnti N.A.C.)
50.000,00
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale
per investimenti e progetti di Sistema e
contributi agli investimenti ad
Amministrazioni locali)
250.000,00
E21913 (Spese per le attività e i progetti
inerenti lo sviluppo e la promozione del
turismo sostenibile e altre spese correnti
N.A.C.)
43.000,00
O
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
O.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONE Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi.PESO
7
DESCRIZIONE
Il sistema dei parchi e delle aree protette conserva uno straordinario
patrimonio culturale di beni immateriali. Il parco può essere soggetto capace
di cogliere la cultura come occasione di stimolo per politiche coordinate di
tutela ambientale sia nell’ambito naturalistico che in quello socio culturale,
per costruire progettualità comuni di futuro sostenibile.
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e
Politiche Abitative; Agenzia Regionale del Turismo; Direzione Regionale
Cultura e Politiche Giovanili
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
2 1
Diversità culturale
Produzione di un
articolato progetto per
la conoscenza e la
valorizzazione dei beni
culturali materiali e
immateriali delle
AANNPP
Indicatore di
risultato
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2
O
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
O.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEValorizzazione delle produzioni agricole e delle attività
economiche tradizionali nelle AANNPP.
PESO
6
DESCRIZIONE
Promozione e valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività
economiche tradizionali nelle AANNPP, come presupposto per uno sviluppo
economico sostenibile, attraverso una serie di azioni e iniziative sul territorio.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette, Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale,
Caccia e Pesca; Arsial
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 1 2
Iniziative di promozione produzione agro-
alimentari
Numero di eventi o
iniziative realizzate
(eventi pubblici, atlante,
manuali tecnici,
ispezioni, proposta
disciplinare)
Indicatore di
risultatoNumerico 13
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E21908 (spese per attività tecnico
operative dell'ARP previste da Reg. Reg.
17/2012 e rappresentanza organizzazione
eventi, pubblicità e servizi per trasferta)
40.000,00
E22534 (ARMO -Spese in Conto capitale
per investimenti e progetti di Sistema e
altri beni materiali)
18.000,00
O
COD. OB. ORGANIZZATIVO
DIREZIONE
O.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONEPromozione del turismo sostenibile e della fruizione delle
AANNPP.
PESO
4
DESCRIZIONE
Favorire forme di turismo sostenibile, anche al fine di sostenere le attività
economiche locali soprattutto nei territori marginali, migliorando l'offerta e
le opportunità di fruizione delle ricchezze naturali e culturali della Regione
Lazio.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Agenzia Regionale del Turismo; Istituto C.A. Jemolo;
Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
RISORSE
0 0
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 2
Iniziative di promozione del turismo
sostenibile
Avvio del progetto
attraverso la
realizzazione di
un'indagine conoscitiva
e l'attivazione di azioni
formative e di sostegno
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E21913 (Spese per le attività e i progetti
inerenti lo sviluppo e la promozione del
turismo sostenibile e altre spese correnti
N.A.C.)
20.000,00
E21910 (Spese per attività tecnico operative
dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e
trasferimenti correnti ad amministrazioni
locali)
8.800,00
O
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
O.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso
rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali
dell'attività amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree Naturali Protette regionali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
2 1
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
O
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
O.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP
RESPONSABILE VITO CONSOLI
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.
PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,
a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
7 3
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
0 0
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2
Agenzia Regionale
per la Difesa del Suolo
P
P.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Incremento del
numero di Km di
manutenzione
idraulica
realizzata rispetto
all'anno 2013 (10
Km)
Percentuale
2014
P.1.1 X
P.1.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONESostenere e implementare le azioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per le
emergenze ambientali.
DESCRIZIONE
Al fine di prevenire inondazioni, straripamenti, devastazioni dei territori è necessaria una
manutenzione e bonifica idraulica periodica, attraverso un corretto scorrimento delle
acque, sostenendo azioni di manutenzione idraulica, di rimozione degli ostacoli al flusso
delle acque, di recupero e riattivazione di pratiche di drenaggio, di pulizia di canali e
torrenti, di analisi della capacità ricettività dei torrenti e fiumi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Consorzi Bonifica sul reticolo di competenza-Province- Comuni- Frontisti
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Difesa del suolo Indicatore di
risultato20% 30% 40%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Realizzazione interventi di manutenzione
idraulica.7 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 6 4
Rafforzamento impegno della Regione
nell'intervento emergenziale successivo ad
eventi calamitosi.
8 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell'ambiente-01 Difesa del suolo 6.250.000 - 5.00.000 - 2.000.000
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
*i Capitoli sono in corso di perfezionamento per renderli funzionali all'attività di questa Agenzia
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE Realizzazione interventi di manutenzione idraulica.
DESCRIZIONE
Al fine di ridurre il rischio idraulico ormai sempre più presente in relazione ai
mutati eventi climatici è necessario programmare e compiere interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere idrauliche finalizzati alla
sicurezza idraulica dei territori sottesi delle asti principali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
RISORSE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Interventi
di manutenzione idraulica
Rapporto percentuale
degli interventi di
manutenzione idraulica
realizzati rispetto a
quelli programmati
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
C B A
1 6
E42519* 3.900.000
4
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
C12597 * 2.300.000
C12572* 50.000
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
8
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONERafforzamento impegno della Regione nell'intervento
emergenziale successivo ad eventi calamitosi.
DESCRIZIONE
E' necessario programmare il proprio impegno nell’intervento emergenziale
successivo ad eventi calamitosi con azioni finalizzate alla tutela del suolo, alla
manutenzione idraulica del territorio. Al di sopra di soglie idrometriche
prefissate di allerta, scatta per legge, l'apertura del Servizio di piena.
L'Agenzia coordinandosi con le Protezioni Civili (nazionale, regionale e
comunale) effettua in tale periodo le seguenti azioni: monitoraggio dei
fenomeni evolutivi - coordinamento delle forze in campo e presidio delle
situazioni di criticità - nei soli casi di imperiosa urgenza, intervento diretto
volto alla mitigazione ed al ripristino del danno idraulico avvenuto.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProtezione civile nazionale - Protezione civile regionale- Protezioni civile
comunale- Genio Civile - Roma Capitale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
9
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
2 14 19
Intervento puntuale emergenziale anche in
fase di servizio di piena
Interventi puntuali e
mirati compresa
l'attivazione delle
idrovore
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
P
P.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero di
interventi avviati
sulle coste dal
31/12/2013
Numerico
2014
P.2.1 X
P.2.2 X
P.2.3 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE Difesa sostenibile ed integrata delle coste.
DESCRIZIONE
Le coste laziali, come quasi ovunque, sono soggette a fenomeni erosivi causati da diversi
fattori di natura antropica tra cui la riduzione del trasporto solido da parte della rete
idrografica (stabilizzazione dell'entroterra e regimazione dei corsi d'acqua), l'inserimento
di ostacoli rispetto al trasporto solido lungo costa (porti, foci armate, opere di difesa, ecc.),
la distruzione dei sistemi che garantivano la resilenza dei litorali (dune, praterie di
Posidonia Oceanica, ecc.). A tali fattori occorre aggiungere gli effetti dei cambiamenti
climatici a livello di previsione a medio-lungo termine. Al fine di contrastare i fenomeni di
erosione delle coste che hanno determinato nel corso degli anni una riduzione della
superficie di molti arenili (dal 1944 sono stati persi 140 ettari di spiaggia che equivalgono a
circa il 13% del patrimonio di spiaggia laziale esistente) è necessario realizzare progetti
organici per la messa in sicurezza con interventi di protezione stabili e duraturi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali, Distretto
Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri, ARPA Lazio, ISPRA,
Università di Roma
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Interventi per la
difesa della costa
Indicatore di
risultato1 2 4
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Progetti per il ripascimento delle spiagge e la
tutela della costa condizionati al
mantenimento delle caratteristiche
morfologiche e tipologiche originarie.
7 X X
Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie
da cave marine.7 X X
Manutenzione dei litorali con il reimpiego
delle sabbie accumulatesi artificialmente.7 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 1
* è in corso l'istituzione di apposito Capitolo
(2014) 875.000 (2015) 313.000 (2016) 300.000
Missione 9 Programma 1 YYYYYY* (2014) 4.655.000 (2015) 7.662.000 (2016) 7.650.000
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 9 Programma 1 E42531 (2014) 70.000 (2015) 25.000 (2016) 50.00
Missione 9 Programma 1 XXXXXX*
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE
Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa
condizionati al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e
tipologiche originarie.
DESCRIZIONE
Nel Lazio, più di un terzo delle coste presenta fenomeni di erosione che hanno
determinato una sensibile riduzione della superficie di molti arenili, causando
ingenti danni all'ambiente. Al fine di tutelare il territorio è necessario
progettare interventi per la rinaturalizzazione delle spiagge. Intervenendo con
progetti organici, non più limitati o frammentati, finalizzati alla messa in
equilibrio della costa, con interventi di protezione stabili e duraturi.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali,
Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri,
ARPA Lazio, ISPRA, Università di Roma
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 1
Progetti di difesa delle coste
Rapporto percentuale delle
progettazioni di interventi di
difesa delle coste realizzati
rispetto agli interventi
programmati
Indicatore di
risultatoPercentuale 85%
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine.
DESCRIZIONE
Per la riscostruzione delle spiagge o per la loro manutenzione straordinaria
sono necessari ingenti quantitavi di sabbia da prelevare dalle cave marine
profonde. A tal fine è necessario accertare le disponibilità di sabbia che
possono essere prelevate e programmare la realizzazione degli interventi per
la ricostruzione delle spiagge e la manutenzione straordinaria.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, ISPRA, Università di Roma
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1 2 1
Individuazione di cave marine Numero di siti idonei al
prelievo di sabbie
Indicatore di
risultatoNumerico 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONEManutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie
accumulatesi artificialmente.
DESCRIZIONE
Garantire la manutenzione sostenibile dei litorali privilegiando la
movimentazione di sabbia, con particolare riferimento al dragaggio dei
quantitativi di sabbia che ostruiscono le foci fluviali e le imboccature portuali o
che si accumulano in specifiche zone del litorale.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali,
Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri,
ARPA Lazio, ISPRA
Numerico 1
RISORSE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
2 1
Progettazione di interventi di manutenzione
sostenibile dei litorali
Numero degli interventi
di manutenzione
sostenibile dei litorali
realizzati
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
1
P
P.3
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Percentuale di
elaborazione del
documento
programmatico
nel triennio
Percentuale
2014
P.3.1 X
P.3.2 X
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE Nuova Governance per la difesa dell'identità ecologica della Regione.
DESCRIZIONE
La Regione Lazio assume il sistema ambientale come principio ordinatore dello sviluppo
territoriale. In questo contesto la complessa fase di "programmazione" assume un
carattere strategico essenziale nella realizzazione di una nuova governance per la difesa
dell'identità ecologica della Regione.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
VALORE TARGET
2015
VALORE TARGET
2016
Nuova organizzazione
per la difesa
dell'dentità ecologica
della Regione
Indicatore di
risultato20% 40% 100%
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
Assunzione delle Unità territoriali Ambientali
come principio ordinatore del territorio e dei
suoi strumenti di governo.
7 X X
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 5 2 3
Definizione criteri per un coordinamento
efficace con i Consorzi di Bonifica.7
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONEAssunzione delle Unità territoriali Ambientali come principio
ordinatore del territorio e dei suoi strumenti di governo.
DESCRIZIONE
Individuare e delimitare le Unità territoriali Ambientali come riferimento
territoriale del piano paesistico e delle principali scelte in campo urbanistico,
in base a criteri naturalistici e ambientali.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Distretti
Idrografici dell'Appennino Centrale e Meridionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
3
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 5 2
Monitoraggio del territorio ReportIndicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
P
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
P.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
7
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONEDefinizione criteri per un coordinamento efficace con i Consorzi
di Bonifica.
DESCRIZIONE
Garantire un miglior coordinamento tra l’Agenzia regionale per la difesa del
suolo e i Consorzi di Bonifica che operano nel Lazio per l’esecuzione e il
mantenimento delle opere pubbliche inerenti la difesa del suolo, la bonifica
idraulica e la distribuzione irrigua.
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
RISORSE
3
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
3 5 2
Coordinamento tra l'Ardis e i Consorzi di
Bonifica
Elaborazione di un piano
programmatico
contenenti i criteri per il
coordinamento
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
P
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
P.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
10
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4
P
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
P.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS
RESPONSABILE MAURO LASAGNA
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
10
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,
a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
Percentuale 100%
RISORSE
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultato
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
4
Agenzia Regionale
Protezione Civile
Q
Q.1
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Numero dei
progetti Numerico
2014
Q.1.1 X
Q.1.2 X
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
50 50
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
XProgramma regionale di previsione e
prevenzione.
Progetti per la
prevenzione dei rischi
Indicatore di
realizzazione
fisica
_
VALORE TARGET
2015
DIREZIONE
DENOMINAZIONE Prevenire le emergenze del territorio.
DESCRIZIONE
E' necessario tutelare il territorio mediante la prevenzione come strumento cardine per la
sua tutela e con il coinvolgimento degli enti locali, delle associazioni di volontariato e dei
cittadini. Aumentare le conoscenze relative al territorio e promuoverne la comprensione
nella sua complessità; recepire i concetti di previsione e prevenzione delle calamità e di
tutela della sicurezza collettiva, nell’attività quotidiana di governo e di programmazione
territoriale; dotare il territorio di sistemi di controllo e di monitoraggio dei parametri fisici
e della qualità della vita in genere; programmare e porre in atto interventi di prevenzione
dei rischi; valorizzare il patrimonio umano, morale e culturale rappresentato dalle
organizzazioni del volontariato. Il programma di previsione e prevenzione in materia di
Protezione civile è lo strumento per individuare le priorità di intervento e i tempi con cui
attuare azioni di protezione civile, in funzione della pericolosità di un evento, della
vulnerabilità del territorio e della disponibilità finanziaria.
VALORE TARGET
2016
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
25
RISORSE FINANZIARIE
X
IMPORTO
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI
MISSIONE E PROGRAMMA
B AC
15 X X
D
Promozione dell'informazione e della
formazione per la gestione delle emergenze.
Q
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
Q.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
25
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
Attività propedeutiche necessarie alla
predisposizione del Programma regionale di
previsione e prevenzione
Avvio delle attività
propedeutiche
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Programma regionale di previsione e prevenzione.
DESCRIZIONE
Al fine di promuovere uno sviluppo coordinato delle attività di protezione
civile, la Regione adotta, ai sensi dell'articolo 3 delle legge regionale n.
2/2014, il Programma regionale di previsione e prevenzione in materia di
protezione civile che promuove uno sviluppo armonioso, equilibrato e
duraturo delle attività di Protezione civile, l'incremento della capacità di
resilienza della società civile, la tutela del territorio e la mitigazione dei
danni, nonchè la promozione della cultura dell'autoprotezione.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
Q
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
Q.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
15
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
Azioni di sensibilizzazione, informazione e
formazione Numero azioni realizzate
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONEPromozione dell'informazione e della formazione per la gestione
delle emergenze.
DESCRIZIONE
Promuovere e realizzare azioni di sensibilizzazione, informazione e
formazione della popolazione e degli operatori in materia di prevenzione dei
rischi e di gestione delle emergenze è uno degli aspetti centrali della
prevenzione.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
Q
Q.2
DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Attuazione della
legge regionale
2/2014
Percentuale
2014
Q.2.1 X
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
OBIETTIVO STRATEGICO
PIANO DI AZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET
2014
100% 100%
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
Regolamento di organizzazione dell'Agenzia di
protezione civile
Sistema integrato
regionale di
protezione civile
Indicatore di
risultato100%
VALORE TARGET
2015
DIREZIONE
DENOMINAZIONE Riordino delle funzioni di protezione civile.
DESCRIZIONE
Al fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, ivi compresi quelli del patrimonio culturale e
artistico, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da
calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi, la Regione Lazio con legge
regionale n. 2/2014 ha previsto un riordino delle funzioni di protezione civile anche
attraverso l'istituzione dell'Agenzia di protezione civile.
VALORE TARGET
2016
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE
DELL'OBIETTIVO STRATEGICO
(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016
10 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B A
RISORSE FINANZIARIE
IMPORTOMISSIONE E PROGRAMMA
Q
COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE
Q.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
PESO
10
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
C B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D
Predisposizione regolamento di
organizzazione
Predisposizione del
documento
Indicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Regolamento di organizzazione dell'Agenzia di protezione civile.
DESCRIZIONE
Per la concreta attivazione dell'Agenzia di protezione civile risulta
indispensabile l'adozione del regolamento di organizzazione di cui all'articolo
22 della legge regionale istitutiva della stessa.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
Q
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
Q.0.1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
Report direzionale
Attività e misure
effettivamente
realizzate rispetto a
quelle previste per
l'anno 2014 nel P.T.P.C.
2014-2016
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
RISORSE
RISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C B
DENOMINAZIONE
Implementazione delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.
PESO
DESCRIZIONE
In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo
svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse
pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le
tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014
nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità
2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento
dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività
amministrativa.
10
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
Q
COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE
Q.0.2
RISORSE
B ARISORSE UMANE
CATEGORIE GIURIDICHE
DIRIGENTI D C
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Apertura dei dati e produzione di dataset nei
formati standard "open data"
Incremento della
disponibilità per gli
utenti esterni di dati
regionali riutilizzabili
Indicatore di
risultatoPercentuale 100%
TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO
DESCRIZIONE
Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge
Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e
la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a
favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità
tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.
10
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE GENNARO TORNATORE
POSIZIONE DIRIGENZIALE INDIVIDUALE
1
Rilevazione e analisi delle banche dati
esistenti presso le singole strutture
amministrative
Report analiticoIndicatore di
risultato
Binario
(SI/NO)SI
ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzioni/Agenzie regionali e Segretariato generale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
VALORE
TARGET
ANNUALE
DENOMINAZIONE Migliorare la fruizione di dati statistici e banche dati regionali.PESO %
70
DESCRIZIONE
L'obiettivo consiste nell'aggiornare il documento “Indice del Database dei
sistemi informativi, Studi e ricerche e basi dati per attività presso le direzioni
regionali", integrando la rilevazione con l'indicazione delle risorse umane,
strumentali e finanziarie allocate in questo settore presso le singole
strutture amministrative e dell'analisi del grado di possibile utilizzo
"esterno" dei dati. Si tratta di un’attività propedeutica all’effettiva
realizzazione di una piattaforma comune, ossia di un contenitore unificato di
dati che possano essere resi disponibili per diverse finalità istituzionali.
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI
RESPONSABILE DELLA POSIZIONE
DIRIGENZIALE INDIVIDUALEGUIDO MAGRINI
COMPETENZE ASSEGNATE ALLA POSIZIONE
DIRIGENZIALE
Predisposizione di un sistema reticolare al fine di mettere a disposizione di
tutte le strutture amministrative e delle strutture del Segretariato una base
comune, periodicamente aggiornata, di dati codificati utilizzabile per le
diverse finalità delle politiche regionali all’interno di una piattaforma
comune. Collabora, ove richiesto da parte delle strutture competenti per
materia o dal Segretariato, alla realizzazione di studi e programmi di
interesse della Regione. - DGR del 27 maggio 2014, n. 296.