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1° CONGRESSO DEL PARTITOSETTEMBRE / OTTOBRE 2009
Perché sostenere la Mozione Bersani:identità, territorio, organizzazione
1° congresso del Partito Democratico
“Tocca alla politica pronunciare un’idea di società”
Il Partito Democratico rappresenta la più grande intuizione degli ultimi venti anni. Nasce nel solco della tradizione dell’Ulivo ed è lo strumento migliore attraverso il quale
perseguire il rinnovamento della politica italiana
Un punto di svolta per un grande progetto
Ciò che abbiamo realizzato nei primi venti mesi è al di sotto del progetto che intendevamo perseguire.
Ciò che il Pd aveva di meglio da dire agli italiani non lo ha ancora detto.
E’ nostra precisa responsabilità creare le condizioni perché il PD sia finalmente in grado
di convincere e di vincere.
Cominciare da un’analisi autocritica
Perché il PD ha finito per deludere molte delle aspettative che aveva suscitato?
La “vocazione maggioritaria” si è spesso ridotta ad una sorta di
“nuovismo” politico, tralasciando il necessario lavoro di radicamento e interlocuzione con il tessuto vivo e
produttivo della società.
Tre debolezze sulle quali intervenire
Tre debolezze sulle quali intervenire
Si sono privilegiate suggestioni mediatiche e leaderistiche rispetto
alla costruzione di una forte identità politica che si basasse sulla forza
delle idee e sulla solidità dei contenuti.
Perché il PD ha finito per deludere molte delle aspettative che aveva suscitato?
Tre debolezze sulle quali intervenire
Non siamo stati in grado di utilizzare al meglio l’immenso patrimonio costituito dal cosiddetto “popolo delle primarie”,
finendo per disperdere quella formidabile energia iniziale, anche a causa di un uso inappropriato dello
strumento delle primarie.
Perché il PD ha finito per deludere molte delle aspettative che aveva suscitato?
I problemi del partito non nascono dal tradimento della ispirazione originaria.
Un congresso fondativo
ESSA E’ ANCORA FORTE E VITALE
Un congresso fondativo
I problemi derivano piuttosto dalla mancanza di basi culturali, politiche ed organizzative solide.
Il congresso, da questo punto di vista, dovrà rappresentare un
momento “fondativo”, che finora è venuto a mancare a causa delle
circostanze contingenti e delle scadenze non rinviabili.
Essere democratici nel XXI secolo vuole dire essere in grado di affrontare le grandi questioni in un’ottica sovranazionale.
Italia, Europa, Mondo…
Sono tutte questioni che non possono essere affrontate efficacemente senza tenere conto
delle prospettive a livello globale.
Italia, Europa, Mondo…
SQUILIBRI ECONOMICIREGOLAMENTAZIONE FINANZIARIA
COOPERAZIONE INTERNAZIONALEPAESI EMERGENTI
CRISI CLIMATICA
POLITICHE ENERGETICHE
GESTIONE DELLE MATERIE PRIME
FLUSSI MIGRATORI
L’orizzonte europeo è la certezza dei riformisti italiani. Il nostro europeismo nasce
dalla necessità di contribuire al governo democratico mondiale e, insieme, di
promuovere la modernizzazione dell’Italia.
Il PD e l’Europa
L’Europa può oggi aiutarci a valorizzare merito
e responsabilità, accelerare il ricambio generazionale,
modernizzare le reti tecnologiche, promuovere
la parità fra i sessi, migliorare le politiche ambientali e ampliare
la sfera dei diritti.
Il PD e l’Europa
Lavoro e Cittadinanza
Un Paese che merita di più
Se il lavoro perde dignità, anche la
democrazia si indebolisce.
E per dare forza al lavoro è decisivo il rinnovamento delle forze sindacali, insostituibili fattori di
arricchimento della democrazia.
Natura, storia, conoscenzaPer passare dalla green economy alla green society
è necessario un salto di qualità della politica.
Un Paese che merita di più
edilizia a basso consumo
abbattimento delle emissioni
ricerca scientifica
reti per le città digitaliprevenzione dei rischi idrogeologici
agricoltura di qualità
promozione del consumo responsabile
sicurezza degli alimenti
energie rinnovabili
Futuro e Riforme
E’ urgente passare ad una stagione di riforme vere, che siano in grado di delineare
un orizzonte per il cambiamento.
Un Paese che merita di più
Futuro e RiformeIl PD è nato al servizio della nuova generazione.
Un Paese che merita di più
Ai giovani è chiesto di raccogliere il testimone delle radici del movimento
democratico: prendere le parti ed il punto di vista di chi lavora e
produce, di chi è più debole e subordinato per costruire una
società migliore per tutti.
Ridurre le diseguaglianze, liberare il merito
Da dove ripartire
moderna rete di sicurezza sociale
lavoro, reddito e pari opportunità
Welfare
nuovo patto di fedeltà fiscale
liberalizzazioni
reale mobilità sociale
scuola, ricerca e università
merito e responsabilità
Da dove ripartire
Riformare lo Stato per mantenere unita l’Italia
Le sfide per l'immediato futuro si chiamano attuazione del federalismo fiscale, razionalizzazione e riforma delleautonomie locali, trasformazione del Senato in Camera
delle Regioni e delle Autonomie.
Da dove ripartire
Riformare lo Stato per mantenere unita l’Italia
Ma lo Stato va anche riorganizzato secondo il principio della sussidiarietà orizzontale, valorizzando le energie di civismo democratico, del terzo settore e del volontariato.
Legalità è Democrazia
La legalità deve garantire la sicurezza, la prevenzione e il contrasto di fenomeni criminali che ostacolano la convivenza
civile e alimentano le paure.
Da dove ripartire
Da dove ripartire
Legalità è Democrazia
Su questi temi possiamo e dobbiamo passare all’attacco. Il centrodestra, infatti, agita il
problema della sicurezza, ma aggrava ogni giorno la crisi di legalità con i condoni.
Per proteggere il suo leader non esita a indebolire gli strumenti di controllo dei corpi dello Stato.
Laicità e valori condivisi
Il principio di laicità è la nostra bussola, la via maestra di una convivenza plurale.
Da dove ripartire
Da dove ripartire
Laicità e valori condivisi
La laicità si nutre di rispetto reciproco e di neutralità – che non significa indifferenza – della
Repubblica di fronte alle diverse culture, convinzioni ideali, filosofiche, morali e religiose.
È anche impegno per la loro salvaguardia, promozione del dialogo interculturale e interreligioso, mutuo apprendimento.
La vocazione maggioritaria
Non significa rifiutare le alleanze, ma, al contrario, renderle possibili, perché costruite nella
chiarezza, sulla base di vincoli programmatici.
Da soli si può fare poco...
Da soli si può fare poco...
La vocazione maggioritaria
Non consiste nell’autosufficienza, ma nella capacità di ritrovare una funzione di
rappresentanza popolare, e nell’impegno ad elaborare un progetto di governo che
convinca il Paese.
Non possiamo più confondere il bipolarismo, che è una conquista della nostra democrazia, con il bipartitismo,
che non ha fondamento nella realtà storica, sociale e politica del Paese.
Da soli si può fare poco...
E’ assolutamente vitale che il PD stabilisca chiaramente quali sono i tratti che ne
definiscono i valori e l’identità.
La nostra identità
E’ indispensabile che il partito espliciti in maniera inequivocabile la propria posizione
rispetto a tutta una serie di questioni non più rinviabili, che delinei il proprio modo di
essere una forza di centrosinistra, progressista e riformista.
La nostra identità
Dobbiamo dunque riaffermare con forza le parole chiave che sono alla base della
nascita del Partito Democratico.
La nostra identità
Un partito popolare, riformista, ambientalista e laico, che promuove l’uguaglianza, il lavoro e il civismo.
Un partito che si apre ai giovani e al tessuto produttivo e che persegue le pari
opportunità tra i generi e tra i ceti sociali.
La nostra identità
Il primo requisito per essere riconosciuti e riconoscibili come una forza
autorevole consiste nel possedere un reale radicamento nel tessuto sociale.
Il radicamento: un requisito essenziale
Per questo, nel rispetto della reciproca autonomia, vanno coltivati rapporti con
tutte le organizzazioni sociali, del lavoro, dell’impresa, dei consumatori
e del volontariato.
Il radicamento: un requisito essenziale
La forma di “partito federale” deve trovare compiuta
realizzazione in una ripartizione razionale delle
risorse economiche, che tenga in debito conto le esigenze di finanziamento di ogni livello
territoriale.
Un partito VERAMENTE federale
E’ necessario inoltre che tutti gli organi di direzione del partito siano almeno per la metà diretta
espressione del livello territoriale immediatamente inferiore, al fine di mantenere un rapporto diretto tra gli iscritti (la “base”) e la direzione nazionale lungo
tutta la catena degli organismi rappresentativi.
Un partito VERAMENTE federale
E’ poi necessario che gli organi dirigenti abbiano una dimensione minore di quella
attuale: assemblee troppo grandi non consentono di discutere in maniera efficace
e di assumere decisioni collegiali.
Un partito VERAMENTE democratico
Quella che potrebbe apparire come una democrazia “allargata” rischia infatti di
tramutarsi in un meccanismo plebiscitario, dove centinaia (a volte addirittura migliaia)
di persone si trovano a ratificare per acclamazione una serie
di decisioni assunte in altra sede.
Un partito VERAMENTE democratico
Organizzazione e PRIMARIE
La sovranità nel partito appartiene agli iscritti, che la condividono con gli elettori nelle occasioni regolate dallo statuto. Agli
iscritti sono riconosciuti diritti fondamentali come la partecipazione alle decisioni ai vari livelli e l’elezione degli organismi dirigenti.
Il Pd coinvolge gli elettori, attraverso le primarie,
per selezionare le candidature alle cariche elettive, con particolare
riferimento alle elezioni in cui non sia presente il
voto di preferenza.
Organizzazione e PRIMARIE
Le primarie per l’elezione del segretario nazionale richiedono nuove regole ispirate a due criteri fondamentali:
non devono trasformarsi in un plebiscito e non possono essere distorte da altre
forze politiche.
Primarie organizzate in maniera migliore
Le primarie vanno rese più efficaci, rendendo più chiaro il meccanismo
di partecipazione. L'albo degli elettori deve essere
effettivamente pubblico e certificato.
Primarie organizzate in maniera migliore
Per tutte queste ragioni, con tutti questi impegni vogliamo costruire insieme un Paese da amare, un’Italia dove sia bello vivere, lavorare, crescere i propri figli.
Con il Partito democratico.
1° congresso del Partito Democratico
Grazie per l’attenzione
1° congresso del Partito Democratico