Presentazione PAI ver. 3/2015

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SCentro Territoriale per l’Inclusione di Verdellino

Sede: Istituto Comprensivo di Verdellino, Largo Cartesio 1 - 24040 Verdellino, Loc. Zingonia

Tel. 035 884516 email: ctiverdellino@scuoleverdellino.it

Centro Territoriale per l’InclusioneVerdellino

Giovedì, 26 marzo 2015

S

Proposta di PAI unificato per le 16 scuole afferenti al

CTI di Verdellino

Centro Territoriale per l’Inclusione di VerdellinoSede: Istituto Comprensivo di Verdellino, Largo Cartesio 1 - 24040 Verdellino, Loc. Zingonia

Tel. 035 884516 email: ctiverdellino@scuoleverdellino.it

SCentro Territoriale per l’Inclusione di Verdellino

Sede: Istituto Comprensivo di Verdellino, Largo Cartesio 1 - 24040 Verdellino, Loc. Zingonia

Tel. 035 884516 email: ctiverdellino@scuoleverdellino.it

Ogni Istituto personalizza la presentazione con i propri dati

E’ prevista una parte comune a tutte le scuole ed una relativa ai singoli Istituti

ed alle proprie specificità.

S

Piano Annuale dell’Inclusione

Istituto Comprensivo

«……» ………

Sede dell’I.C.: via….. – telefono 035 …..

“……”

Istituto Comprensivo

“……”

Istituto Comprensivo

Il Piano Annuale dell’Inclusività,

per praticità chiamato P.A.I.,

intende raccogliere, in un quadro organico,

gli interventi messi in atto nella scuola

per favorire lo sviluppo

di un ambiente di apprendimento inclusivo.

Cos’è il PAI

Sono coinvolti diversi soggetti:

- la scuola

- la famiglia

- le agenzie del territorio

- i servizi specialistici

E’ pertanto necessario organizzare e coordinare

tali interventi.

E’ necessario infatti

cogliere e comprendere

il funzionamento di una persona

da diverse prospettive

interconnesse e reciprocamente causali.

Quando i vari fattori (biologici, sociali e culturali)

interagiscono in maniera positiva

è garantito il benessere della persona.

Nel caso contrario

potrebbero originarsi condizioni sfavorevoli

per un sereno percorso didattico-educativo.

E’ fondamentale non dare mai niente per scontato

e trovare il modo di dare spazio ed opportunità

a tutti gli alunni,

considerando le peculiarità di ciascuno,

dalle fragilità alle eccellenze.

E’ infatti compito dei docenti

intervenire in “maniera adeguata”

per rispondere ai bisogni degli alunni,

se necessario anche

predisponendo attività personalizzate,

come già previsto dalla Legge 53 del 2003.

L’identificazione degli alunni che manifestano fragilità

non deve avvenire solo sulla base

di un’eventuale certificazione.

I docenti

hanno la responsabilità di individuare

l’eterogeneità dei bisogni

ed attuare di conseguenza idonei percorsi.

Tale concezione prevede la possibilità

che nel corso della propria vita

ogni persona possa manifestare una fragilità,

anche temporanea e per qualsiasi causa,

che necessita di una “presa in carico”

da parte della scuola

flessibile, integrata e dinamica.

Pertanto, l’obiettivo fondamentale è…

mettere l’alunno

al centro dell’azione educativa

vero protagonista del suo percorso di crescita

Il PAI costituisce una parte fondamentale del POF.

Ribadisce infatti

alcuni concetti fondamentali

in esso contenuti.

PIANO ANNUALE DELL’INCLUSIONE

“Una scuola che “include” e una scuola che “pensa” e che “progetta” tenendo a mente proprio tutti.

Una scuola che non si deve muovere sempre nella condizione di emergenza,

in risposta cioè al bisogno di un alunno con delle specificità che si differenziano da quelle della maggioranza degli alunni

“normali” della scuola.

Una scuola inclusiva e una scuola che si deve muoveresul binario del miglioramento organizzativo

perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto.”

(P. Sandri, Scuola di qualità e inclusione)

(Ogni Istituto inserisce le proprie scelte educative)

Scelte educative

……

GLI SPAZI

Obiettivo:

creare un ambiente di apprendimento inclusivo,

attento a tutte le diversità.

“La diversità come ricchezza”Ogni persona e unica, speciale, diversa dall'altra,

così come diversa è la sua storia scolastica, familiare e relazionale.

un patrimonio della comunitàda valorizzare come ricchezza,

ma che a volte viene ancora “vista” come una difficoltà,

un ostacolo da scavalcare, un pericolo da arginare.

La diversità e infatti

Ogni studente,

in un particolare momento

della propria vita

per un tempo indeterminato,

può manifestare un bisogno educativo speciale.

È pertanto necessario

cercare di sviluppare in tutti

uno spirito accogliente,

che aiuti i singoli a porsi

in un’ottica di ascolto ed apertura,

con l’obiettivo di

conoscere e scoprire l’altro

senza dare nulla per scontato.

Per questo occorre rivalutare

il contesto

in cui gli alunni sono inseriti,

e l'ambiente socio culturale e

relazionale che rappresenta

lo stimolo o la negazione

all'inclusività.

È proprio attraverso il lavoro sul

contesto,

che si promuove

la partecipazione sociale ed il

coinvolgimento delle persone

che si trovano

in una situazione di fragilità.

Nel 2001 infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanitae pervenuta alla stesura della Classificazione

Internazionale del Funzionamento, della Disabilita e della Salute (ICF), che individua la disabilita come

il risultato della relazione tra condizione di salute, fattori personali e ambientali.

Parlare della dimensione inclusiva della

scuola significa perciò

progettare un lavoro scolastico

che consideri costantemente

le implicazioni e gli esiti di tali relazioni.

Occorre quindi partire dall'ambiente,

intervenendo affinché si possa

eliminare o diminuire

ciò che limita la realizzazione della

persona in ogni suo aspetto:

relazionale, cognitivo e lavorativo.

Ogni istituto inserisce una breve

sintesi dei diversi plessi

(si allega un possibile esempio)

L’Istituto Comprensivo è costituito da

un totale di ….. plessi,

…. della scuola primaria

e …. della secondaria di primo

grado, guidati dal Dirigente

Scolastico,

prof. ……..

“……..”

Primaria di …….

n°…. ore settimanalisenza la mensa

n°…. ore settimanali

- dalle ore ….. alle ore ….. attività didattica

- dalle ….. alle …….mensa e dopo-mensa

- dalle ….. alle …..:attività didattica

oppure

“…….”

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5

n° classi

n° alunni

maschi

femmine

Plesso ……

tempo ordinario:

tempo prolungato:

n°… ore settimanali

fino ad un massimo di n°… ore settimanali

solo al mattinodalle …. alle ….

con …. rientripomeridiani

dalle …. alle ….

Secondaria di Primo Grado

“…..”

classe 1 classe 2 classe 3

2 2 2

50 50 50

20 20 20

30 30 30

n° classi n° alunni maschi femmine

Tutti i gruppi di lavoro della scuola contribuiscono alla costruzione di un

POF unico assumendo come principio ispiratore

la realizzazione di un ambiente inclusivo che risponda

a bisogni ed aspettative di tutti, nessuno escluso.

P.A.I.

P.A.I.

Il presente Piano Annuale di Inclusione (PAI)

predisposto dal G.L.I.

dell’Istituto Comprensivo “…..”

di ……,

può essere definito

“work in progress”.

un documento in continua evoluzione, un progetto di lavoro, una sorta di prontuario,

una guida, un faro che illumina il cammino per favorire il continuo sviluppo di un clima accogliente

e predisposto all’ascolto dei diversi bisogni, non solo degli alunni che manifestano

Bisogni Educativi Speciali, ma di tutti:

studenti, famiglie, personale docente e non docente.

Rappresenta infatti

l’aspetto quantitativo

della popolazione scolastica

esplicita

le informazioni qualitative

relative al contesto

analizza

principi, criteri e strategie

utili per favorire

il processo di inclusione

definisce

- compiti e ruoli delle figure

operanti nell’Istituto

- le azioni e le metodologie

ritenute

più indicate per facilitare

l’attuazione di un efficace

percorso didattico-educativo

attento alle singole diversità.

chiarisce

uno strumento di lavoro dinamico, funzionale,

da rivisitare annualmente e che, a partire dalla specificità

di ciascun alunno, si propone di documentare e diffondere

buone pratiche in atto nella scuola.

Costituisce quindi

in itinere si arricchirà di protocolli burocratici,

amministrativi, comunicativi, educativi, didattici e sociali

che di anno in anno costituiranno l’archivio storico, ma anche

la guida operativa dell’Istituto.

Inoltre…

P.A.I.

I dati di seguito riportati

sono inseriti casualmente

(non hanno perciò alcun valore)

per permettere a ciascuna scuola

di modificarli con i propri.

Saranno poi utilizzati per definire il PAI

degli Istituti afferenti al CTI di Verdellino.

il quadro generale dell’Istituto Comprensivo

“…..” di …….., può essere sintetizzato come di

seguito indicato

Al ……. 2015

P.A.I.

Alunni

Numero alunni

Primaria, 200

Secondaria, 150

Alunni

Primaria/Secondaria – maschi e femmine

0

10

20

30

40

50

60

70

80

50

80

50

70

Primaria

Secondaria

AlunniPrimaria/Secondaria – suddivisi per classe

classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5

30

2025

35

22

5055

44

0 0

Primaria Secondaria

AlunniPrimaria/Secondaria – suddivisi per plesso

30

30

4535

20

A B C 1 2

Ancora alunnimaschi e femmine – suddivisi per plesso

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5

Plesso A maschi Plesso A femmine Plesso B maschi Plesso B femmine

Plesso C maschi Plesso C femmine Sede 1 maschi Sede 1 femmine

Sede 2 maschi Sede 2 femmine

Classi

Diversità!!!

Classi

Primaria, 50

Secondaria, 22

Classisuddivise per ordine di scuola

Primaria

Secondaria

5

8

66

77

8

0

7

0

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5

33 21

totale

54 classi

Classisuddivise per plesso

0

1

2

3

4

5

A B C 1 2

classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5

Alunni

con Bisogni Educativi Speciali

Alunni con

Bisogni Educativi Speciali

DVA, 45

DSA, 30

Altri BES, 42

Alunni con BES

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

DVA DSA Altri BES

primaria maschi

primaria femmine

secondaria maschi

secondaria femmine

Alunni con BES

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

DVA DSA Altri BES

A maschi

A femmine

B maschi

B femmine

C maschi

C femmine

1 maschi

1 femmine

2 maschi

2 femmine

Risorsa aggiuntiva nelle classi

con alunni DVA

solo docentesostegno

docentesostegno e

ass.educatore

solo ass.educatore

docentesostegno e

SPIDS

senzasupporto

8

12

10

01

15 16

12

32

Primaria Secondaria

Docenti

Docenti in servizio nell’I.C.

“…..”

Tempo indeterminato

85%

Tempo determinato

15%

Docenti in servizio ….

Docenti in servizio

14%

86%maschi

femmine

Docenti a tempo indeterminato

78%

18%

2% 2%

curriculari

di sostegno

lingua comunitaria

religione

Docenti a tempo determinato

17%

69%

4% 10%

curriculari di sostegno di religione spezzoni

Docenti in servizio

Primaria

89%

11%

Tempo indeterminato

Tempo determinato

Docenti Primaria in servizio

9%

91%

Maschi

Femmine

Docenti in servizio

Secondaria

25%

75%Tempo determinato

Tempo indeterminato

Docenti in servizio

Secondaria

29%

71%Maschi

Femmine

Altre figure

Assistenti educatori maschi

Assistenti educatori femmine

Istruttori SPIDS femmine

Educatori professionali

femmine

Personale amministrativo

DSGA

Amministrativi a tempo pieno

Amministrativi a tempo parziale

Collaboratori scolastici

0

1

2

3

4

5

A B C 1 2

Maschi Femmine

Personale docente

con incarichi specifici

Collaboratore del DS, 1

Responsabile di plesso, 5

Funzione strumentale, 5

Referenti progetti, 4

Tutor anno di prova, 3

Tutor per tirocinanti, 2

Non solo dati……..

Dietro ogni numero c’è un mondo,

una diversa realtà

da scoprire e valorizzare.

P.A.I.

Un questionario come termometro della situazione

Tratto

dall’Index

per

l’Inclusione

e

liberamente

modificato

Dall’Index per l’Inclusione…

“Iniziare il percorso

è già un primo passo

verso l’Inclusione”

QUESTIONARIO PER I GENITORI

LA SCUOLA DI MIO/A FIGLIO/A……

mo

lto

d

’acco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

rd

o

po

co

d

’acco

rd

o

per n

ien

te

d’a

cco

rd

o

1. Generalmente mio/a figlio/a è contento/a di andare a scuola

2. Mio/a figlio/a sta imparando molto in questa scuola

3. La mia percezione è che in classe, tra i ragazzi, ci sia un clima positivo

4. Quando mio/a figlio/a è a scuola, sono tranquillo/a

5. Docenti e studenti hanno un buon rapporto di fiducia e collaborazione

6. Sono contento/a degli insegnanti di mio/a figlio/a

7. Quando faccio un colloquio con gli insegnanti mi sento ascoltato/a ed accolto/a

8. Docenti e genitori costruiscono insieme il progetto educativo e collaborano per la sua realizzazione

9. La scuola mi tiene informato/a rispetto alla vita scolastica (dinamiche di classe, proposte formative, ecc.)

QUESTIONARIO PER I GENITORI

LA SCUOLA DI MIO/A FIGLIO/A…… (seconda parte)

mo

lto

d

’acco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

rd

o

po

co

d

’acco

rd

o

per n

ien

te

d’a

cco

rd

o

10. I docenti cercano di rispettare e valorizzare le peculiarità di ciascun alunno/a

11. Trovo positivo che mio/a figlio/a condivida il percorso scolastico con compagniche gli permettono di confrontarsi con le differenti diversità

12. La mia percezione è che tutti siano ben accolti in questa scuola

13. Se la percezione è di un clima poco accogliente, quale parte dell’organigrammaha evidenziato una fragilità1) Altri genitori2) Docenti3) Collaboratori scolastici4) Personale di segreteria5) Dirigenza

1

2

3

4

5

14. Gli studenti con fragilità sono ben integrati nel gruppo classe, in un clima di serenaaccoglienza15. I docenti considerano prioritari il percorso e l’impegno, rispetto ai punteggiottenuti nelle verifiche

16. Gli alunni sono stimolati ad aiutarsi quando sono in difficoltà

QUESTIONARIO PER I GENITORI

LA SCUOLA DI MIO/A FIGLIO/A…… (terza parte)

mo

lto

d

’acco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

rd

o

po

co

d

’acco

rd

o

per n

ien

te

d’a

cco

rd

o

17. I docenti cercano di sostenere gli studenti anche quando hanno un problemapersonale

18. La scuola è pulita e curata

19. Rispetto allo star bene a scuola, penso che i docenti potrebbero attivare unariflessione sul tema …………..….…. (scrivere l’argomento che si ritiene utileaffrontare)

20. A mio/a figlio/a piace il cibo della mensa

21. Mio/a figlio/a sta bene durante il tempo mensa

22. Ritengo che i compiti a casa siano adeguati, per cui credo che non sia necessariocambiare niente23. I compiti a casa sono un’opportunità; aiutano mio/a figlio/a a fissare meglio leidee

Le tre cose che mi piacciono di più di questa scuola:

Le tre cose che vorrei cambiare di questa scuola:

QUESTIONARIO

PER GLI ALUNNI

dalla terza elementare in

su

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

LA MIA SCUOLA

mo

lto

d

’acco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

rd

o

po

co

d

’acco

rd

o

per n

ien

te

d’a

cco

rd

o

1. Non vedo l’ora di andare a scuola

2. Quando sono a scuola sto bene

3. Gli insegnanti mi aiutano a stare bene con me stesso e con gli altri

4. Noi studenti andiamo d’accordo tra noi

5. Noi alunni ci aiutiamo l’un l’altro

6. Adulti e studenti vanno d’accordo

7. Mi piace che a scuola ci siano studenti provenienti da ambienti diversi

8. Sto imparando a capire che il mio comportamento influenza il rapporto con gli altri

9. Mi piacciono i miei insegnanti

10. Quando gli insegnanti dichiarano che prenderanno dei provvedimenti, poimantengono la parola

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

LA MIA SCUOLA (terza parte)

mo

lto

d

’acco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

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o

po

co

d

’acco

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o

per n

ien

te

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cco

rd

o

11. Se qualcuno fa il prepotente lo riferisco ad un insegnante

12. Penso che gli insegnanti siano giusti

13. Per gli insegnanti l’impegno messo dagli alunni nelle attività è più importante delvoto preso14. Se ho un problema o una difficoltà, so che posso contare su un docente che miaiuterà

15. Mi piace la maggior parte delle cose che si fanno a scuola

16. Se in classe c’è l’insegnante di sostegno so che posso contare sul suo aiuto

17. Sono capace di capire quando ho fatto un buon lavoro

18. Penso che la quantità de i compiti a casa sia adeguata

19. Penso che i compiti a casa siano utili

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

LA MIA SCUOLA (terza parte)

mo

lto

d’a

cco

rd

o

d’a

cco

rd

o

ab

basta

nza

d’a

cco

rd

o

po

co

d

’acco

rd

o

per n

ien

te

d’a

cco

rd

o

20. La scuola è pulita

21. Il cibo della mensa è buono

22. Sto bene durante il tempo mensa

Le tre cose che mi piacciono di più di questa scuola:

Le tre cose che vorrei cambiare di questa scuola:

QUESTIONARIO

PER GLI ALUNNI

prima e seconda elementare

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

LA MIA SCUOLA si nonon so

1. Sono contento di andare a scuola

2. Sto bene a scuola

3.Mi piace la mia scuola

4. Mi piacciono i miei insegnanti

5. A scuola i bambini sono gentili gli uni con gli altri

6. A scuola gli adulti sono gentili con i bambini

7. Mi piace raccontare alla mia famiglia quello che faccio a scuola

8. I bambini si aiutano durante le attività

9. Se ho un problema o una difficoltà posso chiedere aiuto a un adulto

10. Sto imparando molte cose interessanti a scuola

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

LA MIA SCUOLA Si nonon so

11. Gli insegnanti mi ascoltano quando parlo

12. I bambini ascoltano quello che dicono gli altri bambini

13. Il cibo della scuola è buono

14. Sto bene durante il tempo mensa

Le tre cose che mi piacciono di più di questa scuola:

Le tre cose che vorrei cambiare di questa scuola:

Questionario

PER IL

PERSONALE

SCOLASTICO

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

Si prega di indicare da quanti anni svolge il proprio ruolo all’interno dell’attuale scuola

☐da quest’anno ☐da 1 a 3 anni ☐da 3 a 5 anni ☐da 5 a 10 anni ☐da più di 10

anni

A1 - CREARE CULTURE INCLUSIVE: Costruire comunità mo

lto

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cco

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basta

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1. Sto bene nell’ambiente scolastico

2. Penso che la scuola sia accogliente con tutti

3. Il rispetto verso gli altri è un obiettivo che tutti cercano di perseguire (personaledocente e non docente, alunni, famiglie)

4. I docenti collaborano tra loro e cercano di instaurare un clima di accoglienza

4. Gli alunni si aiutano l’un l’altro

5. I docenti e le famiglie collaborano

6. I docenti lavorano per sensibilizzare la comunità scolastica alle differenze di variogenere7. I docenti sono attenti ad accogliere i vissuti scolastici e familiari degli alunni e adoffrire il proprio supporto

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

A2 - AFFERMARE VALORI INCLUSIVI

mo

lto

d

’acco

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cco

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basta

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po

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rd

o

1.La scuola cerca di sviluppare valori inclusivi condivisi

2. La scuola incoraggia al rispetto e alla valorizzazione del territorio

3. L’inclusione è una possibilità per coinvolgere e responsabilizzare tutti (alunni eadulti)

4. I docenti cercano di valorizzare tutti gli alunni

5. I docenti incoraggiano minori e adulti a sentirsi bene con se stessi

6. La scuola cerca di favorire lo sviluppo di un clima empatico tra gli alunni

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

B – CREARE POLITICHE INCLUSIVE

mo

lto

d

’acco

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basta

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B1: sviluppare la scuola per tutti

1. Le competenze del personale sono riconosciute e valorizzate

2. I nuovi arrivati tra il personale vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola

3. La scuola promuove l’accoglienza di tutti

4. La formazione delle classi e dei gruppi rispetta precisi criteri di equità

5. Gli edifici scolastici e le aree circostanti sono organizzati in modo da esserefunzionali a tutti6. I docenti operano per far sì che quando gli alunni escono dal ciclo scolastico attuale,risultino ben preparati ad inserirsi in un nuovo contesto

7. La scuola rende le proprie strutture fisicamente accessibili a tutti

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

B – CREARE POLITICHE INCLUSIVE

mo

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B2: organizzare il sostegno alla diversità

1. Tutti i docenti contribuiscono ad attivare forme di sostegno al percorso scolastico

2. Le attività di formazione costituiscono una risorsa per stimolare il personalescolastico ad accogliere e valorizzare le differenze degli alunni

3. La scuola sostiene la continuità educativa nei confronti degli alunni

4. I docenti ricorrono in maniera adeguata alle misure disciplinari punitive

5. Gli ostacoli emotivi rispetto all’accesso e alla frequenza scolastica vengonoriconosciuti e gestiti

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

C. SVILUPPARE PRATICHE INCLUSIVE

mo

lto

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basta

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C1: costruire curricoli per tutti

1. I docenti guidano gli alunni a riflettere su come e perché le persone si spostano sianel contesto locale che in quello globale

2. I docenti guidano gli alunni a riflettere sull’importanza della salute e delle relazioni

3. I docenti guidano gli alunni a riflettere sull’importanza della comunicazione e delletecnologie per la comunicazione4. I docenti guidano gli alunni ad avvicinarsi alla letteratura, alla musica, all’arte edanno vita a creazioni personali5. Gli alunni sono sostenuti nella scoperta delle loro attitudini e guidati a rifletteresull’importanza della futura scelta in campo lavorativo6. I docenti guidano gli alunni a riflettere su concetti importanti, quali l’etica, il poteree la democrazia

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

C. SVILUPPARE PRATICHE INCLUSIVE

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C2: coordinare l’apprendimento

1. Gli alunni sono incoraggiati ad aver fiducia nelle proprie capacità

2. I docenti progettano le attività per l’apprendimento tenendo conto delle capacità ditutti gli alunni3. I docenti cercano di coinvolgere tutti gli alunni nel proprio percorso diapprendimento

4. I docenti cercano di valorizzare l’apprendimento cooperativo

5. I docenti, in fase valutativa, tengono conto del percorso dei singoli alunni

6. I docenti collaborano attivamente nel progettare, attivare e valutare il percorso degli alunni

7. I docenti per le attività di sostegno sono contitolari nelle classi in cui operano, pertantopartecipano attivamente alla costruzione del progetto didattico-educativo della classe

8. I docenti, nel proporre attività da svolgere a casa, tengono conto delle abilità degli alunni

9. Le attività di studio a casa, sono proposte in maniera equilibrata, tenendo conto del caricodi lavoro richiesto

QUESTIONARIO PER IL PERSONALE SCOLASTICO

RIFLESSIONI PERSONALI

Le tre cose che mi piacciono di più di questa scuola

Le tre cose che mi piacerebbe venissero prese in considerazione per un futuro piano di miglioramento

SUGGERIMENTI UTILI:

P.A.I.

Ogni istituto inserisce i propri obiettivi di miglioramento

Non bisogna compilare tutti i riquadri di progettazione,

ma solamente quelli sui quali si decide di intervenire

“Work in progress”

I nostri obiettivi di

miglioramento

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento

inclusivo(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Le modalità di intervento prevedono vari livelli:

- azione del singolo docente

- coinvolgimento del coordinatore di classe

- quando necessario, condivisione all’interno dell’equipe/consiglio di classe delle

situazioni di fragilità emergenti

- se necessario, coinvolgimento del responsabile di plesso e/o del docente

referente per i BES

Il Dirigente Scolastico viene sempre messo al corrente delle diverse situazioni

emerse.

(si allegano ruoli e compiti specifici delle diverse figure operanti all’interno dell’Istituto)

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Si allegano ruoli e compiti specifici delle diverse figure/organi istituzionalioperanti nell’Istituto

preposti per una specifica attenzione all’inclusione.

DIRIGENTE SCOLASTICOCOLLABORATORE DEL DIRIGENTE

FUNZIONE STRUMENTALE PER I BESG.L.I.

CONSIGLIO DI CLASSE - TEAM DEI DOCENTIDOCENTI DI SOSTEGNOASSISTENTI EDUCATORI

COLLEGIO DOCENTI

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione eaggiornamento degli insegnanti

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’internodella scuola

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esternodella scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delleattività educative

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozionedi percorsi formativi inclusivi

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Valorizzazione delle risorse esistenti

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili perla realizzazione dei progetti di inclusione

Obiettivi di incremento dell’inclusività

proposti per il prossimo anno

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono

l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversiordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

LAVORI IN CORSO…..

I Progetti attivi

E PER CONCLUDERE…..

Ogni suggerimento

è sempre ben gradito,

soprattutto se fatto in un’ottica di

fiducia, stima e collaborazione.

“Il problema può anche non esserci

se lo si guarda da una prospettiva

diversa”.

Scuola e famiglia

devono essere vincenti insieme

senza voler “vincere”!

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE!

G.L.I.

Per garantire una buona “politica per l’inclusione”

la Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012

individua nel G.L.I. l’organo istituzionale

preposto a tale funzione.

G.L.I.

Ogni Istituto inserisce i propri dati

………

Esempio: Da chi è composto il G.L.I.

LAVORI IN CORSO…..

(Inserire un progetto in ogni pagina)