Post on 18-Feb-2016
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Editoriale
Ma chi l'ha detto che noi adolescenti non riflettiamo, non ci interes-siamo di ciò che accade intorno a noi, viviamo in un mondo fatto a
nostra misura e lontano dalla realtà?
Questa convinzione che hanno molti adulti (compresi i proff), come tanti altri luoghi comuni che girano su di noi,
non ci aiutano a crescere.
Una piccola ma significativa smentita è qui tra le vostre mani (o sul
vostro schermo). Questo numero del Carpenews, giornalino ormai storico del nostro liceo di Canicattì, e frutto del lavoro di tanti alunni
sia del Classico che dello Scientifico, ha il sapore sì della spensiera-tezza, della voglia di prendersi un po' in giro , dell'allegria della no-stra età, ma contiene anche molte riflessioni, che spaziano dal mon-
do della scuola al mondo del lavoro, da avvenimenti che riguardano il nostro Paese a eventi accaduti in altre parti del mondo.
Non siamo giornalisti, né professionisti, è vero, ma cerchiamo di
leggere la realtà che ci circonda e di darle un significato.
Che ora vogliamo condividere con voi.
Il giornalino, come lo scorso anno è pubblicato su carta, ma c'è an-che la versione online nel sito della scuola
www.liceocanicatti.it e nel nostro sito
www.carpenews.altervista.org
Dateci fiducia e vedrete che cosa siamo in grado di fare!
La redazione
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perché è così che un giorno ti avremmo chiamato e così avre-
sti voluto essere chiamata.Entravamo in classe e vedevamo il tuo banco vuoto,pensavamo che fosse solo un'assenza tem-
poranea. Eri solare e sempre disponibile,semplice nella tua bellezza e nella tua dolcezza.Il tuo sorriso! Ecco cosa ci ha
colpiti la prima volta che ti abbiamo visto,quel sorriso che,nonostante tutto quello che stavi attraversando,non si spegneva mai,un sorriso speranzoso che esprimeva la tua vo-
glia di vivere. Nessuno poteva ostacolare le tue idee,sei stata un esempio per tutti,ci hai insegnato a vivere e a lottare per
quello in cui crediamo. Per te la scuola non era un obbligo,era come una seconda casa,un luogo in cui ti confrontavi e am-pliavi,giorno dopo giorno,le tue conoscenze.
Dio ti ha voluta con sè.Forse gli occorreva un altro angelo nel cielo. Adesso vola,vola più in alto,più in alto che puoi.Vola
verso Dio,sei l'angelo più perfetto e speciale che il Signore possa avere.Amaci dall'alto,aiutaci come sapevi fare tu!
Veglia su di noi e non dimenticartene mai,come noi faremo con Te! Ciao Dona!
La tua classe 2 C - L.C.
Cara dottoressa Dona,
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Intervista semiseria ai neoeletti Scopri che il tuo migliore amico, con cui hai condiviso tutta la
tua vita e a cui vuoi bene, è gay e ha una segreta cotta per te. Che fai?
- Gli propongo una ragazza! Se poi è davvero convinto delle sue “tendenze” gli faccio capire gentilmente di non essere interessato.
- Rimarrei veramente sorpreso, forse anche male e avrei paura in certe circostanze. - Lo respingerei come amante, ma non come amico, anche se sarei lie-
to di essere considerato un bel ragazzo... - E' già successo con un mio collega: gli ho spiegato che poteva conti-
nuare ad essere tranquillamente mio amico, non pretendendo però nient'altro che amicizia.
Salvi per caso la vita ad Emilio Fede che per ringraziarti ti invi-ta ad un Bunga Bunga. Però purtroppo è lo stesso giorno del
compleanno della tua fidanzata, che scegli? - Niente Bunga Bunga, mi farei ringraziare in denaro, per comprare un
bel regalo alla mia ragazza. Meglio di così? - Prima festeggio il compleanno della mia ragazza, poi sul tardi andrei al Bunga Bunga a fare Badaboom Badaboom Cha Cha!
- Naturalmente il compleanno della mia fidanzata, anche se sarei curio-so di assistere ad un Bunga Bunga!
- Bunga Bunga a sorpresa per la mia fidanzata (senza Fede!)
Trovi una confezione di profilattici nel corridoio della scuola. Che fai? Lo prendi, lo lasci o lo consegni alla prof. di religione? - Lo consegnerei all'istante alla professoressa di religione. Sarebbe di
certo capace di spiegarmene il funzionamento! -Lo consegnerei alla prof. di religione consigliandole di farne buon uso!
- Lo consegnerei alla prof. di religione, che sarà lieta e disponibile di spiegarmene le modalità di utilizzo. - Lo prendo!
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Ti cade una tegola in testa mentre entri a scuola. Imprechi
contro il ministro della pubblica istruzione, la prendi come un segno del cielo per ravvederti o ti rassegni al tuo destino di
eterno sfigato? - Salirei sul tetto a sostituire la tegola e invierei per posta la tegola
rotta a Maria Stella (ovviamente non il cane!) - Impreco sicuramente contro il ministro Gelmini! - Mi rassegno al mio destino di eterno sfigato, anche se prima impre-
cherei contro Maria Stella. - Più che altro lo prendo come un segno poco propizio quindi non en-
tro e torno a casa. Il tuo professore ti dà ingiustamente un voto molto basso per
punirti di tutte le ore in cui sei stato assente, come reagisci? - Organizzerei una sommossa popolare contro le ingiustizie e contro
chi non apprezza lo sforzo. - Protesto perché il voto dipende dalla singola verifica e non
dall‟assenza nelle ore scolastiche, che influiscono solo sul voto di con-dotta finale. - Mi rivolterei, perchè ritengo ingiusto essere punito per aver lavorato
a favore della comunità scola-
stica. Occorre che anche i
proff ci aiutino un po'. Occupazione!
A cura di
Alessia Li Calzi LS e Angelo Racalbuto LC
rappresentanti d’istituto
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Questi i tre campi su cui abbiamo
voluto basare la nostra indagine, rivolta ad un campione di alunni
di ogni età, appartenenti ad en-trambi i Licei, Classico e Scientifi-
co. Al contrario di ogni "snobbismo" che caratterizza l'at-teggiamento dei Senior nei con-
fronti dei "nuovi arrivati", i risulta-ti, e dunque l'approccio degli stu-
denti di qualsiasi anno nei con-fronti di questi tre aspetti sociali, non cambiano. Non tenendo in
considerazione di sporadici casi-limite nei quali si presenta la pro-
pria situazione familiare come un campo di concentramento neo-
nazista, tutti gli studenti, indipen-dentemente dal loro livello di maturazione, hanno un ottimo rapporto con i propri genitori: viene dunque a infrangersi il classico luogo co-
mune della lotta generazionale tra genitori e figli adolescenti, e l'anco-ra più classico prototipo dell' adolescente depresso e isolato nella sua
depressione. Notevoli differenze invece si trovano nell'atteggiamento riscontrato nei confronti della scuola. I preconcetti che hanno portato
a classiche espressioni come "vado al liceo, per ricevere una formazio-ne completa" persistono soltanto nelle prime classi, le uniche convinte infatti che l'indirizzo da loro scelto li aiuterà per una realizzazione lavo-
rativa: si prospettano infatti un futuro difficile ma più che realizzabile. Quest'atteggiamento quasi onirico cambia drasticamente al "senior
year" , cioè nelle ultime classi, il cui "futuro" è sempre più immediato. [continua]
Scuola, famiglia, futuro… Inchiesta ai giovani del liceo
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Sfiducia e negazione, date da una situazione italiana disastrosa
specialmente per i giovani, segnano infatti la loro scelta.. o alme-no quella di chi non gode di appropriate conoscenze. "I leader
del domani" infatti hanno smesso di sognare grandi famiglie felici e ville con piscine, limitandosi a dei cartoni abbastanza spessi
sotto ponti quantomeno resistenti alla pioggia.Del futuro solo u-na cosa sembra essere certa: nel peggiore dei casi, si avrà co-munque il sostegno della famiglia e degli amici.. sempre che non
si trovino a condividere il nostro stesso ponte. Angelo Racalbuto, Rowena Galiano V C L.C.
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“La scuola fucina di legalita’”
Giovedì sera, al teatro sociale di Canicattì è stato portato in scena il recital: “I giovani: con la forza della speranza e il linguaggio dell‟esempio”curato e diretto dalla prof.ssa Carla Carafa. Lo spetta-
colo è stato diviso in 2 parti: la prima incentrata quasi interamente su Leonardo Sciascia: grande scrittore siciliano ma anche uomo poli-
tico che si è battuto contro la mafia che lui stesso ha definito: “male che attanaglia non solo la Sicilia ma tutta l‟Italia. Nella seconda par-
te, invece, i nostri pensieri sono diventati protagonisti della scena: tutti i partecipanti al progetto hanno espresso le loro riflessioni sulla legalità e la mafia. Oltre a Sciascia nello spettacolo sono stati ricor-
dati altri grandi uomini, nemici ,e alla fine vittime , della mafia, quali: Falcone, Borsellino,Impastato,Puglisi. Lo spettacolo è infine stato re-
so più intenso dall‟intervento magistrale del dott. Salvatore Nocera. Matteo Burgio 3 C L.S.
Un interessante progetto seguito dalle professoresse
Lauricella e La Mantia al li-ceo Scientifico e dalla pro-
fessoressa Di Blasi e dal pro-fessore Marino del liceo Classico e che ha coinvolto
più di 50 ragazzi.
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In una prima parte separatamente, noi ragazzi abbiamo discusso a
proposito della nutrizione in generale, dei sette gruppi in cui sono divisi gli alimenti, di una buona dieta e dei vantaggi di
un‟alimentazione biologica. Se già questa parte del progetto è stata molto interessante e istruttiva, le visite insieme al frantoio di Nico-
losi (dove abbiamo appreso come si ricava l‟olio dalla trattazione a freddo delle olive), al centro sperimentale
per il controllo del latte per la produzio-
ne DOP (dove abbia-mo visitato i laborato-ri e preparato noi
stessi del formaggio tipico di quella zona,
la caciotta) e all‟azienda di ortaggi
e miele “Biogold” di Caltagirone (dove ab-biamo visitato la riserva naturale e abbiamo osservato le varie fasi
di crescita di molti tipi di verdura e frutta e la produzione di miele) sono state particolarmente piacevoli e illuminanti. Abbiamo vera-
mente colto quell‟importanza, sovente ignorata, degli alimenti che mangiamo quotidianamente e attraverso questo progetto siamo
riusciti a comprendere quanto sia sbagliata di solito la nostra ali-mentazione. Abbiamo inoltre ricevuto ottimi
consigli per modificare le nostre mancanze o i no-
stri eccessi e avuto la possibilità di riflettere a proposito del vero gusto
e sapore dei cibi naturali e biologici che spesso
vengono messi da parte perché non preferiti da
noi ragazzi o perché sco-nosciuti. Alessia Li Calzi VD LS
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Visite guidate
V isite guidate Ragusa
blu
Blocco Autobus: protesta o lagnusia? Un gruppo di studenti naresi blocca continuamente i pullman diretti a Canicattì lanciando fumogeni. Hanno messo in pericolo la vita dei
compagni per protesta contro la mancanza di qualità e il sovraffolla-mento dei mezzi di trasporto. La ditta Cavaleri di Naro fa viaggiare gli alunni del liceo Classico-
Scientifico in situazioni precarie. Infatti ,in au-
tobus di 50 posti si stringono 70 alunni con il rischio di morte in
caso di sinistro e gli autobus sono senza
finestrini o climatizza-tori, etc. I genitori ri-
mangono fermi e non fanno sentire la loro voce e quindi ci pensa-
no gli alunni ad orga-nizzare una rivolta che
consiste nel lanciare fumogeni che rendono impossibile la guida a cau-sa del fumo e costringono l‟ autista a fermarsi. Gli alunni bloccano qu-
si ogni mattina alle 8:10 circa, nella strada che congiunge Naro a Ca-nicattì . Ma il punto è:” loro bloccano per saltare la prima ora o per protesta-
re?”. Le opinioni dei pendolari sono molteplici. Alcuni dicono:”Noi dobbiamo lottare per i nostri diritti e viaggiare in buone condizioni è
un nostro diritto”. Altri:” adesso abbiamo l‟ opportunità di saltare la prima ora!”. In classe gli alunni discutono queste tematiche e in parti-
colare emerge che è giusto combattere ma questa lotta va condotta nel modo giusto, si dovrebbe scioperare al comune o dovrebbe esse-re denunciata la ditta di trasporti. E poi dovrebbero essere anche i
genitori a combattere per i diritti dei propri figli.L‟ inerzia di alcuni ge-nitori è stata definita da alcuni come un “silenzio degli innocenti”.
[continua]
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L’eterno problema dei pendolari Molti di noi per andare a scuola necessitiamo quotidianamente dei mezzi di trasporto. Non sempre però essi vengono incontro alle no-
stre esigenze. Da molti anni combattiamo per ottenere un buon ser-vizio perché la maggior parte dei nostri licei è frequentata da pendo-lari che ogni giorno si lamentano per le linee di trasporto che ci ven-
gono offerte. I disagi che viviamo ogni giorno sono molteplici: i posti
sono limitati, di conseguenza il mezzo è costretto a partire prima lasciando a terra molti ragazzi; i
sedili sono rotti per cui si rimane in piedi; i bus non rispettano gli ora-
ri . Noi pendolari siamo perenne-mente costretti non solo a prote-
stare ma anche a bloccare i mezzi per ottenere qualche miglioramen-to. Per giunta, molti comuni della
provincia, essendo in piena crisi, non hanno ancora dato il contributo finanziario all‟azienda dei trasporti,di conseguenza i genitori devono
pagare dai 3 agli 8 euro di biglietto ogni giorno. E non tutte le fami-glie possono affrontare tali spese, soprattutto se i figli che prendono
l‟autobus sono più di uno. Il costo dei biglietti e degli abbonamenti inoltre è sproporzionato alla qualità del servizio offerto. Le nostre ribellioni,le nostre lamentele, finora non hanno ricevuto nessuna ri-
sposta concreta. Ma quindi cosa dobbiamo fare? Diventare dei black-bloc per ottenere delle risposte? Denise Milazzo 3 C L.S.
Tuttavia uno dei problemi è che a causare il blocco sono proprio
coloro che vogliono saltare la prima ora per cui i bus vengono ripe-tutamente bloccati e poiché nessuno si oppone ad essi la soluzione
al problema sembra ancora lontana. Svegliatevi politici e agite con i fatti e non col le parole!
Vincenzo Troisi 2 C L.C.
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E’ arrivato in citta’ un nuovo super eroe: il bamboccione!
E‟ facile dire “la maggior parte degli ita-
liani sono bamboccioni”, soprattutto se parli dall‟alto di una poltrona ministeriale
con Dio sa quanto di stipendio al mese . Ma chi è questo famoso bamboccione
che tutti conoscono e nessuno ha mai visto? Un nuovo super eroe? Purtroppo no. Il bamboccione, secondo i canoni
del nostro ministro è chi sta ancora a casa con i propri genitori, perché non ha
le risorse necessarie per uscire dall‟ambiente familiare o perché affezio-nato alla gonna della mamma e quindi
incapace di crearsi una propria famiglia. Del resto cosa ci vuole a usci-re di casa? Nulla, si deve solo trovare un lavoro che ti permetta di pa-
gare l‟affitto e il minimo indispensabile per sopravvivere. Facilissimo! Se non contiamo: la percentuale di lavoratori inoccupati, se poi si
scartano quei lavori che per mancanza di competenze non si possono fare, i prezzi dell‟affitto delle case che sono esorbitanti e un budget minimo per poter arrivare quasi tranquillamente a fine mese. Sempli-
cissimo.L‟affermazione del nostro ministro ci apre gli occhi su quanto la politica si sia allontanata negli ultimi anni dal popolo, non renden-
dosi conto delle esigenze che ha e dei problemi che esso deve affron-tare ogni giorno. Piuttosto di indebolire l‟autostima dei giovani d‟oggi,
bisognerebbe spronarli con proposte serie che dimostrino che si sta realmente facendo qualcosa per loro e non con proposte di legge che prevedano l‟espulsione da casa di ragazzi appena diciottenni portando
allo sbando una generazione che per diversi aspetti ha bisogno ancora della guida dei propri genitori.
Raffaella Accardo VD LS
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Tentar non nuoce! La vita, una sfida continua, a volerla leggere in termini Darwiniani “ u-
na giungla”, secondo altri una continua progressione verso il
“nulla”, ma che cos‟è veramen-te la vita? Ci sono parole per
definirla? Miliardi, perché per ognuno di noi la vita ha un si-gnificato diverso, che dipende
dalle situazioni in cui viviamo, dall‟ambiente in cui cresciamo e
da tantissimi altri particolari da cui ne deduciamo la concezio-
ne.Ma mettendo da parte i di-scorsi filosofici su questo tema, come il concetto Senecano di tempo: “Non è il tempo a passare velocemente, siamo noi che lo sprechiamo”
o il “Carpe diem” Oraziano, la vita è semplicemente quello che noi vo-gliamo che sia, in quanto siamo noi i padroni del nostro destino, siamo
noi che con le azioni del presente determiniamo il nostro futuro e nes-sun altro.Una cosa è sicura, se parti già sconfitto certamente lo sarai, perché puoi avere ciò che vuoi solo se ti liberi dalla convinzione che tu
non puoi averlo.Almeno una volta nella vita, tutti si sono chiesti: “Chissà come sarebbe andata se lo avessi fatto? Oppure: “Se le/gli a-
vessi parlato mi avrebbe risposto”? L‟avrebbe capito? O ancora: “ Se avessi osato di più?” O Il contrario: “ Se avessi rischiato di meno?”. Ma
ormai, quando ce lo chiediamo, è troppo tardi, quelle domande diven-tano mera retorica, poiché nessuno potrà darcene più risposta e ma-gari ci pentiamo amaramente di ciò che poteva essere e invece non è
stato, o di ciò che in meglio avrebbe potuto concludersi. Allora perché non tentare? Per paura di sbagliare forse, per evitare di dover affronta-
re le eventuali dolorose conseguenze, perché forse a volte non si capi-sce quale straordinario dono si ha tra le mani: la vita. Allora, ogni
volta, anche negli aspetti che ci sembrano meno importanti, prima di agire o meno, pensiamoci due volte, perché quell‟occasione potrebbe non presentarsi mai più, perché quel gesto potremmo rimpiangerlo per
il resto dei nostri giorni, ma soprattutto perché tentar non nuo-ce.Calogero Destro V D LS
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Da soli si va veloce, insieme si va lontano
Siamo sempre più spaventati e indignati per il nostro avvenire. Di cer-
to, siamo solamente ragazzi e ciò che realmente ci spinge adesso non è il concetto di "lavoro" e nemmeno di denaro, ma la voglia di essere
ascoltati, la voglia di poterci esprimere liberamente. Siamo proprio stimolati dal futuro, cioè dalla voglia che abbiamo di poter un giorno
realizzare i nostri sogni ma siamo ostacolati da: POLITICI IN POLTRONA, che pensano a se stessi piuttosto che
al popolo italiano che dovrebbero rappresentare; una continua CRISI che sembra non potersi risolvere;
l'IGNORANZA del popolo italiano, che dopo anni e anni di emanci-
pazione sta inconsapevolmente distruggendo ciò che con fatica e su-dore aveva creato;
Abbiamo bisogno di essere ascoltati e appoggiati da tutti, specialmen-te da chi ha la possibilità di farsi sentire, di gridare! Dobbiamo grattare dove prude! I ragazzi di tutta Italia si stanno mobilitando per la realizzazione di un progetto: costruire insieme una società migliore.
Non è concepibile che oggi i ragazzi studiano,si impegnano, provano ad avere un futuro e tutto questo non viene garantito da nessuna i-
stituzione, la quale al contrario dovrebbe lavorare sodo per il bene co-mune.Siamo Italiani ma anche Siciliani, un popolo che ha sudato per il futuro dei giovani, che ha lottato e continua ancora a farlo, contro la
mafia, la disoccupazione e contro l'isolamento geografico, ma soprat-tutto culturale nel quale ci troviamo... che nonostante tutto non si ar-
rende di fronte a tutti questi ostacoli che obbiettivamente sono reali e attuali.
Siamo oggetto di una "fuga delle menti" nel senso che la maggior par-te dei lavoratori nordici hanno in realtà origini meridionali, perlopiù siciliane.).Poniamo i lettori di fronte ad un interrogativo: che fine fa-rebbero le grandi industrie senza il duro e sudato lavoro dei meridio-nali?D'Angelo Maria Pia , Licata Caruso Sharon , Mongiovì Cristina ,
Scalabrino Roberta I C LC
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Addio al la realta’, benvenuti in rete.
Appena 30 an-ni fa nessuno si sarebbe imma-
ginato che al giorno d‟oggi
praticamente nessuno sa-prebbe vivere
senza internet, la rete globale
che collega mi-lioni di uomini e
donne a milioni di chilometri di distanza. Infat-
ti, chiunque non fosse iscritto a social networks è praticamente fuori dal mondo.
In particolare Facebook è il più grande social network mondiale. Va-lutato 27 miliardi di dollari ,fa si che chiunque ne entri a far par-
te,vive una seconda vita on-line,dove e‟ possibile conoscere nuova gente,vedere le foto,rivivere momenti speciali tramite applicazioni di fotografie e video,dove e‟ possibile chattare con gli amici in tempo
reale o scambiarsi informazioni. Questo social network si deve al genio informatico di Mark Zuchemberg,americano,che attualmente
e‟ il miliardario più ricco al mondo.Io personalmente senza andare su facebook mi sento tagliato dal mondo e quando ero a Berlino fa-cevo a gara con i miei amici per connettermi al computer
dell‟albergo. Insomma il computer,i social network e internet nel XXI secolo sono ormai strumenti indispensabili per vivere.
Marco Mulone II A
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Il problema del razzismo Bianchi, neri, mulatti. Non si può negare l‟evidenza, sono colori diversi,
ma niente di più. Come si può fare differenza razziale quando quello che ci divide è soltanto un colore? Molta gente crede che dietro l‟apparenza
ci sia una realtà opposta. E‟ chiaro, ogni popolo ha il suo costume, la sua tradizione, la sua religione e si sa che il mondo è bello perchè è va-
rio. Basterebbe guardare queste differenze con stupore e meraviglia per abbattere i muri del razzismo. C‟è chi questo non l‟ha fatto e ha aperto il mondo all‟era antisemitica, partendo dalla prima crociata del 1095, do-
ve le ar- mate cristiane, per ricon- quistare il santo
sepolcro di Gerusalemme, fecero strage delle fio-
renti co- munità ebraiche, passando dall‟olocausto Hitleriano, fino ad arrivare
ai giorni nostri. L‟ideale razzista non nasce di per
sè nell‟uomo, come il bisogno di nutrirsi o di dormire, ma è stato tra-
mandato per via di episodi storici macabri. Se l‟uomo sapesse stare in comunione con colui che ha usi diversi dal proprio, il mondo girerebbe
sicuramente in modo migliore. Bob Marley, Martin Luther King, John Lennon, Mahatma Gandhi, tutti uomini che hanno saputo trasmettere un
indelebile messaggio di pace e di anti-razzismo, rimarranno nei cuori e nelle menti delle persone. Pochi sono gli italiani che seguono gli ideali di queste leggende, anche se fra i giovani cresce sempre di più il diffon-
dersi di tale verbo. Ben diversa è l‟atmosfera che si percepisce fra coloro che vanno dai quarant‟anni in sù. Dovrebbero darci il “buon esempio”,
cioè insegnare il rispetto per chi è esteriormente diverso. Ormai sembra quasi un‟utopia, una causa persa già in partenza, ma bisogna combatte-
re per distruggere il pregiudizio che nasce dall‟ignoranza. Chi non ragio-na si ferma all‟apparenza e, come sosteneva Parmenide, l‟apparenza è il regno della dòxa. Calogero Bufalino LS
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Dov'e’ scomparso l 'amore? I giovani di oggi amano sempre di meno e sempre più sono in cerca
di quel sentimento mentre i giovani di un tempo terminano i loro innamoramenti.L'amore è il sentimento più bello del mondo!Certo
per chi lo ha provato. Oggi amare è diventato più difficile di vincere alla lotteria. La colpa è dell'uomo o della donna? È la società che sta
cambiando. Ci chiede più libertà, più spazi che vengono a mancare in una relazione che crolla ancor prima di iniziare. I giovani che vi-vono "i migliori anni della loro vita" preferiscono trascorrerli con gli
amici, più che col partner, evidentemente perché manca qualcosa. Vedendo questa situazione come una guerra tra amore e amicizia,
oggi, l'amicizia sta surclassando l'amore, che diventa sempre un sentimento più raro. Ma non è solo l'amore per le nuove generazioni
che scompare, si vede di meno anche per le coppie "di vecchia da-ta", contraddittoriamente al "finché morte non vi separi". La risposta secondo la quale la colpa è dei cambiamenti della società, sta nelle
coppie che per cinquanta anni vivono serene, poi, negli ultimi tempi, cominciano ad avere crisi di coppia che peraltro non hanno mai avu-
to, e si mollano. Ma come rimediare? Auspicare ad un ritorno alla natura come Jean Jacque Rousseau è meglio di no. Bisognerebbe ricominciare a pensare che l'amore non sia un'oppressione che to-
glie tempo di vivere la vita, ma che sia il sentimento più bello del mondo e che l'innamoramento con i pro e i contro, non sia solo per
il partner, ma per la nostra stessa felicità come dice proprio F. Albe-roni. I gesti d'affetto in una coppia si devono fare non solo per il
partner, ma anche perché ciò dovrebbe farci piacere: questa è
la chiave della rinasci-ta dell'amore. Il tem-
po ci mostrerà i pro-gressi di questo "work
in progress" per rivi-vere amori ed inna-moramenti. Andrea Di
Benedetto II A L.C.
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Democrazia o stabilita’? Con la tanto attesa caduta del go-
verno Berlusconi si profilano nuovi scenari politici, del tutto imprevedi-
bili. La professionalità ed efficienza, oltre che importanza istituzionale di
Mario Monti, è indiscussa, anzi mol-ti dei più grandi esponenti del mon-do monetario europeo, sono con-
vinti che il nuovo primo ministro possa risollevare l‟Italia da una si-
tuazione drammatica in cui versa oramai da anni. Però sorge un na-turale interrogativo: è meglio la de-
mocrazia o la stabilità sociale e fi-nanziaria? Mario Monti, infatti, non
è stato votato dagli italiani, ma piuttosto nominato direttamente
dal presidente della Repubbli-ca .Tutto ciò però può valere la scompaginazione delle regole de-
mocratiche? Come è mia consuetu-dine, guardo agli stati esteri, anche
europei, in tal caso prendo in esa-me l‟esempio spagnolo. La situazio-
ne economica e sociale iberica, in-fatti, è molto simile a quella italia-na, se non più grave. La Spagna,
infatti, era caratterizzata da un im-mobilismo politico affine a quello
italiano e il governo Zapatero ave-va perso credibilità finanziaria; in virtù dei sondaggi e dell‟esito sfa-
vorevole delle elezioni regionali, lo stesso Zapatero decise di dimetter-
si, nonostante godesse di una larga
maggioranza in parlamento e la si-
tuazione finanziaria non lo permet-tesse. Maggioranza e opposizione
optarono per un governo transito-rio di carattere politico per realizza-
re riforme strutturali e di carattere economico. La chiave è stata la col-laborazione della classe politica. In
Italia, invece, si è preferito un go-verno la cui scadenza è incerta e
che non godrà sempre di una mag-gioranza sicura e solida, perchè in vista del confronto con gli elettori,
si avvieranno le consuete prassi di partito e inizierà la propaganda che
sancirà la scadenza stessa del go-verno Monti. Secondo me la ricetta
migliore per superare questa situa-zione politica è quella di fissare la data delle future elezioni, o comun-
que porre dei paletti a un governo transitorio, e in via del tutto ecce-
zionale nominare un esecutivo poli-tico, non tecnico, poiché suppongo
che in Parlamento non manchino figure importanti del mondo econo-mico e sociale in modo che la vo-
lontà popolare venga garantita e la stabilità in un momento così preca-
rio assicurata. Senza scordare che avvenimenti di fondamentale im-portanza, come tutti i regimi ditta-
toriali, si sono sviluppati da situa-zioni economiche precarie.
Cani Massimiliano 4°B LS
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“Giuro di essere fedele alla Repub-
blica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di eserci-
tare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione”. Con que-
ste parole il 16 novembre il Presi-dente del Consiglio e i Ministri hanno giurato davanti al Capo del-
lo Stato, ed è così nato il nuovo Governo Monti. Sul neonato go-
verno si è divisa l‟opinione pubbli-ca: chi ritiene ingiusta e deleteria
per la democrazia, la scelta di affi-dare a “tecnici” la guida del Paese e chi, al contrario, pensa che il
Presidente della Repubblica abbia fatto bene ad affidare l‟incarico a
Monti che ha nominato 16 Ministri cosiddetti “tecnici”, ovvero perso-nalità sconosciute ai più ma ap-
prezzate nel loro campo. Tra criti-che ed elogi ho sentito un termine
che per noi studenti nati durante
la seconda Repubblica è
un neologismo: tecno-crazia. Letteralmente
significa governo della tecnica e consiste in una
forma di governo in cui le decisioni politiche vengono prese da e-
sperti nei vari organi di governo. Pertanto si po-
trebbe pensare a un mi-ni colpo di Stato ma
questa forma di governo è previ-
sta dalla nostra Costituzione; tut-tavia in tutto questo l‟italiano me-
dio si vede strappata la propria sovranità e invoca elezioni ora e
subito. Ma riflettendo anche solo per pochi minuti, si sente il biso-gno di un periodo di transizione
dopo 17 anni in cui un certo S.B. ha dominato nel bene e nel male
la scena politica italiana e in cui il resto della politica non ha saputo
realmente offrire una valida alter-nativa, criticando dalla mattina alla sera la condotta del sopracita-
to S.B. La speranza e l‟augurio di noi italiani è che dopo questa fase
“tecnocratica” (da non confondere con tecnocasa!) il Paese possa u-scire dalla crisi ed avere un futuro
al quale noi giovani possiamo e dobbiamo guardare con fiducia.
Vincenzo Cipollina 5C LC
La sovranita’ dei tecnici…
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Il mondo tende ad essere piu’ rosa
Sin dagli albori la donna non ha occupato mai alcun posto specifico nella
scala gerarchica, non ha quasi mai avuto voce, sottomessa all‟ uomo, sia padre o marito. Il suo principale compito era quello di allevare i figli e
aiutare il marito nel lavoro; ma non si è mai arresa, e finalmente ha ini-ziato a prender parte alla vita politica. Ancora oggi però, l‟Italia, è se-
gnata da uno straripante sessismo e avvilente mercificazione del corpo femminile, ma è dunque buona notizia dare valore alla forza femminile, la forza dell‟intelligenza, della tenacia, del rigore e della competenza. È
emerso, da un‟indagine svedese, che le donne rappresentano una risor-sa preziosa all‟interno delle aziende per diverse ragioni: aiutano a com-
prendere i comportamenti di consumo, influenzando oltre il 70% degli acquisti familiari compresi quelli di prodotti maschili. Da un‟altra indagi-
ne olandese, emerge un universo di donne manager più giovane, più istruito e da meno tempo in azienda rispetto ai maschi . Le donne sono creature sensibili e creative, sfruttano le proprie doti naturali come la
loquacità, la persuasione e il proprio carisma per farsi strada, per miglio-rare, infondendo maggiore sicurezza e affidabilità. Ma ancora oggi, vi
sono dei contrasti che differenziano la donna occidentale, da quella o-rientale . Da anni l‟Italia cresce poco o nulla: cresce poco dal punto di vista economico, ancora meno sul piano demografico. Negli ultimi mesi
sono state scritte molte pagine e sono state spese fin troppe parole per elenca-
re tutto quello che andrebbe fatto per rimettere in moto il paese. Eppure esiste
una risorsa più importante, di cui si par-la poco e sempre nel modo sbagliato: il lavoro femminile. Fare largo alle donne
e promuoverne l‟occupazione è diventa-to urgente non solo per ragioni di pari
opportunità e di giustizia sociale, ma so-prattutto perché senza di loro l‟Italia
non cresce. Puntare sul lavoro delle donne è oggi la scommessa più conve-niente per tutti noi.
Carolina Baldacchino VB LS
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La rivalutazione dei lavori “umili” Hegel dice che l‟autocoscienza si
riconosce come tale nel momento in cui lotta con le altre coscienze.
Le coscienze coraggiose divente-ranno padrone perché hanno ri-
schiato la propria vita pur di af-fermare la propria indipendenza. Il padrone si eleva su quello che
è divenuto il suo servo, ossia co-lui che ha preferito la perdita del-
la propria indipendenza pur di a-vere salva la vita. Anche il servo però diventa importante per il si-
gnore poiché dal suo lavoro di-pende il suo stesso mantenimen-
to in vita. Il lavoro ha reso il ser-vo forte e non più timoroso tanto
da sfidare il suo padrone e deter-minare il rovesciamento dei ruoli.
E‟ quindi questa la grande importanza del lavoro: rende indipen-
denti, forti e determinati. Il lavoro nobilita l‟uomo, qualunque esso sia. Medici, scienziati, insegnanti, operatori ecologici, camerieri;
sono tutte figure importanti eppure viviamo in una società in cui una percentuale di individui continua a disdegnare alcuni tipi di la-
vori, soprattutto quelli definiti umili come ad esempio badare agli anziani o fare le pulizie, che vengono considerati lavori umilianti, da immigrati alla disperata ricerca di un impiego. Nessuno dice che
è sbagliato ambire a cariche lavorative più alte ma l‟errore sta nel farsi schizzinosi di fronte agli altri e addirittura emarginare chi li
svolge. Adesso la situazione sta cambiando ci ritroviamo in una so-cietà dove dilaga la crisi e per sopravvivere si deve abbandonare ogni pregiudizio e mettersi alla ricerca di un lavoro qualsiasi anche
al minimo sindacale, ma è solo la disperazione che porta a capir che ogni lavoro va rispettato e non disdegnato. Marta
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Si è conclusa a Sirte la fine
di un‟era, e se ne è avviata una nuova, se migliore o
peggiore ce lo dirà il tem-po. Una cosa però è certa,
dopo 42 anni, un futuro migliore si prospetta per questa terra, per questo
popolo, che tra le sue fila, oggi, può finalmente anno-
verare cittadini, non più sudditi, la gente non sarà più sopraffatta dal giogo
del suo despota, la Libia adesso è libera, mai più dittatura o qualsiasi altra forma di tirannia o di sopruso, auspicano gli abitanti, ma una vera
repubblica, al più presto possibile. Già, perché ora il problema sarà quello dei tempi, ma anche dei modi, ovvero delle lotte intestine che
caratterizzeranno il paese in questi mesi, in quanto è immaginabile che gli ultimi baluardi del rais tenteranno di dare ancora del filo da torcere agli insorti, e soprattutto dalle decisioni che verranno prese dal CNT
(Consiglio Nazionale di Transizione). Nelle città si festeggia, talmente tanto che, tutti i voli, durante la serata che delinea un crocevia fonda-
mentale nella “ Primavera libica”, sono stati interrotti, sia in entrata sia in uscita, per timore che potessero essere colpiti dai proiettili sparati
in aria in segno di festa. Il popolo ha lottato, ha pagato con il sangue per cercare di ottenere ciò che oggi ci sembra scontato, qualcosa a cui a tratti non facciamo nemmeno caso: il diritto alla libertà, in ogni ambi-
to, per riuscire finalmente a vivere dignitosamente. Cosa che molti altri popoli hanno ottenuto quasi un secolo fa, [continua]
La fine di G heddafi: quando il popolo diventa sovrano
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Anni 70. Uno dei periodi più
floridi in assoluto che l‟Italia abbia mai vissuto, dove ogni
famiglia media poteva tran-quillamente arrivare alla fine del mese e sperava per i pro-
pri figli un futuro più roseo. Con il passare degli anni la
situazione è migliorata per molti versi e peggiorata per altri. Il tenore di vita si è innalzato note-volmente e i figli dei manovali dell‟epoca con enormi sacrifici sono
riusciti ad avere una situazione socio-economica migliore della loro, ma tanti più ragazzi correvano verso le scuole, tanti più posti si sono
liberati nella manovalanza portando a uno squilibrio che è diventato sempre più evidente. Squilibrio compensato grazie ai molti extraco-
munitari che hanno occupato quei posti liberi con molto piacere, viste le situazioni disastrose da cui provenivano. Allora perché molti giova-ni italiani tornano a svolgere quei lavori umili tanto disprezzati? Vi è,
da un lato, un eccesso di figure professionali che a causa della crisi globale non trovano il lavoro che desideravano . Dall‟altro lato ci so-
no famiglie che non riescono ad arrivare alla terza settimana del me-se e quindi non possono mantenere un figlio all‟università . Del re-
sto , non importa se i lavori che si compiono sono umili perché so-no lavori onesti che non fanno vergognare chi li compie. Cosa che al giorno d‟oggi non tutti possono dire.
Raffaella Accardo VD LS
C osa e’ successo?
liberandosi dal fardello dell‟oppressione e che tanti altri oggi vorrebbe-
ro realizzare e qualora dovesse succedere si spera avvenga il più paci-ficamente possibile. Difficile da credere, forse bisognerà abituarsi a
queste morti da eroi, da condottieri verso la libertà, ma purtroppo la guerra civile non guarda in faccia nessuno e la morte di un eroe e un
innocente è pur sempre la morte di un uomo. Calogero Destro VD LS
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La sera prima di quella triste domenica avevi detto che desideravi
vincere il Gran Premio, così lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti. Ebbene sì, ce l‟hai fatta. Hai vinto. Hai guadagnato la prima posizione
sul podio dei nostri cuori e nessuno riuscirà mai più a superarti. Si sa, queste cose possono accadere, soprattutto in sport del genere dove
il rischio che si corre è elevato, ma in questo caso c‟è qualcosa di di-verso. Se n‟è andato impennando fino ad arrivare in cielo un ragazzo semplice, pulito, schietto, in cui ognuno di noi è riuscito a rispec-
chiarsi . Ma perché rispecchiarsi proprio in lui? La risposta è chiara e si può trovare nelle note e nelle parole di Vasco che hanno accompa-
gnato l‟ultimo saluto dei suoi tifosi a Marco : „‟Siamo solo noi, gene-razione di sconvolti che non ha più santi nè eroi‟‟. E forse è vero, la generazione di oggi non ha più punti di riferimento da seguire, in
quanto è difficile emulare grandi uomini e grandi donne che hanno compiuto gesti eccezionali o imprese lodevoli. Sotto quel casco bian-
co-rosso e sotto quel casco di mille riccioli color sole si nascondeva semplicemente un ragazzo disponibile, amico di tutti, vero, nei fatti e
nelle parole, che non si era montato per niente la testa, nonostante fosse riuscito a coronare il suo sogno di correre insieme al suo mito : Vale Rossi e stesse per diventare un vero e proprio campione.
„‟Marco era una persona perfetta, e le persone perfette non possono convivere con noi comuni
mortali‟‟. Queste le parole della fidanzata Kate. Un
ragazzo „‟acqua e sapone‟‟ che ha saputo „‟correre la vita‟‟, il motto
presente sulla sua ma-glietta verde: „‟Raise your
life!‟‟. E lui ha seguito la sua passione, ha corso, è andato al massimo ed ha
vinto. Simoncelli c‟è. Vincenzo Inglima V C
L.C.
Addio a Marco Simon
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"Si vive di piu' andando 5 minuti al massimo su una moto come que-
sta, di quanto non faccia certa gente in una vita intera". Esordiva così Marco Simoncelli,23enne originario di Coriano, che da pochi giorni
ha perso la vita a Sepang, in Malesia, durante una gara motociclistica. Marco era l'emblema del ragazzo solare e allegro che viveva la MotoGP
con passione e allegria, aveva vinto nel 2008 il titolo iridato della 250cc.. Tuttavia in Malesia durante il GP Marco ha avuto una perdita d'aderenza al posteriore e per controbilanciare si è spostato sulla sini-
stra cadendo verso l'interno e venendo travolto prima da Colin Edwards e poi da Valentino Rossi. Marco non ce l'ha fatta,ci ha lasciati.Era consi-
derato l'erede di Valentino Rossi,più volte campione del mondo. Anche il campione scherzando lo considerava ormai un grande e lo ricorda so-prattutto per quella sua giovialità che lo contraddistingueva. Marco re-
sterà vivo nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Ciao,SuperSic. Francesco Malluzzo II C e Federica Scordino I D LC
C‟è chi metterebbe a repentaglio la propria vita per amore dei figli, dei genitori, del ragazzo, dell‟amica; chi per una grande passione. È il
caso del grande campione Marco Simoncelli, volato via troppo prematu-ramente, all‟età di 24 anni. Se solo quel giorno, in quel preciso istante, fosse stato più razionale, se per un secondo avesse pensato che sareb-
be stato inutile e rischioso cercare di riprendere il controllo della moto, forse Sic sarebbe ancora qui tra noi, insieme alla sua famiglia e alla sua
ragazza. Avrebbe continuato ad emozionarci ad ogni sua gara e a met-terci di buon umore con il suo carattere solare e spiritoso. Purtroppo
non è stato così, la voglia di strafare ha avuto il sopravvento. L‟adrenalina e l‟istinto hanno avuto la meglio sulla razionalità. Ma Mar-co, insieme a tutte le altre persone che hanno avuto un‟esperienza si-
mile alla sua, dovrebbero essere da esempio a tutti noi, un uomo che ama così tanto il suo lavoro è solo da ammirare. Chi ha avuto la fortu-
na o forse il privilegio di conoscerlo lo descrive come un ragazzo solare, spiritoso, disponibile, dai nobili valori e con un sorriso per tutti, un ra-gazzo “tanto duro in pista come dolce nella vita”, dice il suo grande a-
mico Valentino Rossi. E quando ad andarsene è un ragazzo del genere la realtà è più difficile da affrontare e accettare. Quel giorno volevi con-
quistare il gradino più alto, beh, l‟hai fatto. Anthea Lo Bue VD L.S.
cel li,talento italiano
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E adesso Vettel non si ferma piu’! Sebastian Vettel si è aggiudicato matemati-camente il titolo della
F1 2011 dopo aver conquistato il terzo po-
sto nel Gp di Corea, alle spalle di Button e Alonso. E‟ il secondo
titolo iridato per il cam-pioncino tedesco, in
una categoria che l‟aveva visto trionfare
anche nella passata stagione. Una stagione meravigliosa per Vettel, che ne ha confermato una volta di più le doti di grandissimo pilota, difficile non notarle, quasi impossibile, già da piccolo incomincia a volare sui
kart, è un bimbo prodigio; desta già l‟attenzione di una leggenda come Michael Schumacher, suo idolo assoluto. Passato alla Formula BMW vin-
ce 18 gare su 20, in Formula3 non brilla, anche a causa di un infortunio. Poi l‟esplosione: sostituisce Kubica, out a causa di un grave incidente
occorsogli in Canada; l‟esordio è quello di un predestinato: si piazza ot-tavo ottenendo un punto nella sua prima gara in F1, è il più giovane pi-lota della F1 ad aver ottenuto punti iridati. Ma non finisce qui. Nel 2008
avviene il passaggio alla Toro Rosso con cui diventa il più giovane pilota della storia a vincere una corsa di F1: 21 anni e 73 giorni! Lo fa a Mon-
za, nonostante le proibitive condizioni meteorologiche. Infine nel 2009 l‟approdo in Red Bull. Dopo una buona prima stagione, nel 2010 arriva la definitiva consacrazione, battendo l‟ennesimo record, stavolta quello
più importante, si laurea campione del mondo 2010 all‟età di 22 anni, battendo il precedente record di Lewis Hamilton. Qualità strabilianti, che
nessuno può discutere, un campione in tutto, nello sport e nello stile.
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verde
Grande festa per Valentina
Valentina Vezzali ha
vinto la medaglia d'oro nel fioretto
femminile ai Mon-diali di scherma di
Catania. La campio-nessa ha battuto in finale l'altra italiana,
Elisa Di Francisca per 14-6, medaglia
d'argento. La regina del fioretto è così di nuovo sul tetto del mondo per il titolo numero
11 (tra prove individuali e a squadre) che le consente di eguagliare nella classifica speciale dei pluri-medagliati mondiali Gustavo Marzi a quota 20 medaglie. Valentina, nell‟immediato dopo gara, afferma di
aver lavorato tantissimo e che secondo lei la pace interiore è la cosa più importante. Nei gioghi olimpici in programma a Londra la pros-
sima estate si attende la rivincita tra le due fiorettiste più forti del globo.- Grande festa anche nella sciabola maschile dove Aldo Mon-tano ha vinto la medaglia d'oro battendo il tedesco Limbach per 15-
13. Anche nello scherma gli azzurri si distinguono e mettono in evi-denza quelle capacità competenti che il nostro paese sembra na-
scondere. Senza dubbi, sincere congratulazioni a questi atleti e un grazie particolare per queste vittorie che ci rendono fieri e orgogliosi
della nostra Italia. Miriana Scordino, Debora Melilli L.C.
Rimane coi piedi per terra anche dopo le dichiarazioni di Lauda, che
lo ha inquadrato bene, pronosticandogli la possibilità di diventare più forte di Schumi o quando la sua città natale per un giorno diven-
ta Vettelheim. Ora le ultime tre gare; con tre vittorie andrebbe a superare la sua leggenda, Schumacher, che detiene il record di vit-
torie in una singola stagione: ben 13. Un‟ impresa davvero difficile, ma non impossibile, specialmente per uno come lui e con uno come lui io proprio non scommetterei.
Calogero Destro VD l.S.
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La fine di un’era Tutti sapevano sarebbe arrivato
questo giorno, i tifosi della Ju-ventus soprattutto ma anche un
semplice amante del gioco. Ma non avremmo mai voluto sentire
queste parole, e quel giorno pur-troppo è arrivato : all‟assemblea degli azionisti della Juventus, il
presidente bianconero, Andrea Agnelli, ha annunciato, scuoten-
do e non di poco, il mondo del calcio, che la stagione 2011/2012 sarà l‟ultima di Alessandro Del Piero
da giocatore della Juventus. Dichiarazione scioccante non tanto per i contenuti, in quanto Del Piero, pur essendo il giocatore simbolo della Vecchia Signora da quasi 19 anni, presenta sulla carta d‟identità 37 pri-
mavere ma per il momento in cui queste dichiarazioni sono state rila-sciate, nel vivo del campionato, forse non quello più opportuno e per-
ché non rilasciate direttamente dal protagonista. Il che ha aperto le porte agli scenari più diversi. Tra gli operatori di mercato già si rincor-rono varie possibilità, anche se rimaniamo pur sempre nel campo delle
ipotesi. Una di queste è rappresentata dall‟avventura negli “States”, che da sempre hanno affascinato Del Piero e lo stesso Alex non ha mai
chiuso le porte alle sirene della Major League. Un‟altra possibilità sa-rebbe quella del ritorno agli albori, nel Padova, la squadra che lo lanciò
nel grande calcio, qualora riuscisse ad approdare in serie A. Forse me-no allettante dal punto di vista economico ma potenzialmente più red-ditizia a livello di prestazioni e non solo, sarebbe una scelta dettata dal
cuore. Un „altra occasione sembrerebbe presentarsi, per il numero 10 bianconero, dall‟oriente: destinazione Giappone. Nella terra del sol le-
vante vivono una grande passione per il capitano juventino, affetto che da sempre è stato ricambiato. Ma questi sono discorsi che si faranno
più in là, da Gennaio in poi. La stagione è ancora lunga e l‟obiettivo in casa Juve, è quello di ritornare a vincere al più presto possibile, magari proprio alla fine di quest‟anno, per regalare un‟ultima soddisfazione al
suo capitano. Calogero Destro VD LS
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Bordeaux crisantemo
oh, bella ragazza, non piangere più Dio solo sa quanto mi odio nel dirti
chela vita è bella comunque vada
e io alla tua vista diventò più inerme vedendoti là a soffrire gemente "sì, più di Amore potè Bramosia"
Qual è la tua colpa? Bordeaux crisantemo
divoratrice fu la tua beltà, questa fu infatti la tua rovina quando inghiottì la sua umanità Qual è la tua colpa? Bordeaux crisantemo
essere dolce, gentile, è cortese? Era tuo padre perdiana e comunque non meritavi così quelle cose.
oh, bella ragazza, non piangi più
Dio sa che molto mi odiavo nel dirti che la vita è bella comunque vada
Non era bella la vita per te ma anche se non ne valeva la pena
non avrei voluto finisse così
Qual è la tua colpa? Bordeaux crisantemo divoratrice fu la tua beltà, questa fu infatti la tua rovina quando inghiottì la sua umanità
Qual è la tua colpa? Bordeaux crisantemo non meritavi così quelle cose, ed ora che in fretta il tutto è accaduto
nere e copiose saranno le rose. Nicolò Gulizia III A LS
Bordeaux Crisantemo
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Dolci emozioni
Era bello il rumore del mare mentre nel caldo d‟estate
le tue mani sfioravano il mio viso, ed io tranquilla mi affidavo
a quelle mani calde e protettive ogni volta che avvertivo il biso-gno.
Ora le nerastre rondini, si portano via l‟estate,
il caldo e i bei ricordi, e lasciano a noi le cupe
nubi insieme alla malinconia. Anche tu, come le rondini,
per l‟amara crisi cittadina sei partito, non verso
paesi più caldi e felici, ma verso il freddo e il traffico del nord.
Presto ritorneranno nuovi momenti indimenticabili, che ci
accompagneranno nel nostro cammino all‟ insegna di Amore
che in questa speciale e unica estate ci ha permesso di trovare il piacere e la voglia di vivere e di
amare.
Elena Sferrazza LC
V ita Fragile, disillusa, connivente… Una brezza straniera accarezza
La mia fronte… Debole incolume, stupefacente ..elemosina? pelle
di armatura consistente.. timida, fredda, pura.. doppiamente
incantevole la spietata mia natura.. assassina, colpevole, esaltata…la mia età è
forse adesso cominciata.
Morgante Giusy LS
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E' strano
Fino a ieri eri lì per me ed io ti ignoravo mentre mi par-
lavi con il cuore in mano e ora sono qui
a guardarti da lontano Un giorno è come vuoi
un giorno non va come dovrebbe andare
ma queste son le montagne rus-se della vita
e tu devi star lì a guardare Forse non dovevo lasciarti sfug-
gire... ma magari è così che doveva
andare a finire!
Alberto Racalbuto LC
Libero
Libero di vivere,
libero di essere te stesso affrontando tempeste
di sentimenti che oscurano il cuore, sembra essere diventato ghiaccio,
poiché ricoperto da uno strato di ovvio. Comprendi che cio' che vivi
è tuo, e se segui le regole
non per molto. Impara dagli avvenimenti
capaci di far crollare palazzi e di far volare farfalle; sorridi, ama, combatti e
segui i tuoi sogni apri le braccia e
riempi il petto d'ossigeno. Ascolta il tuo cuore e cerca di guardare negli
occhi la gente che ti ama, vivili e fatti vivere,
esci, corri, e sfogati non seguire la vita
fatti rincorrere! Fai qualcosa per sentirti vivo, impegnati e pensa positivo
e sai perché! Apri la mente, non preoccuparti,
si felice e sarai libero!
Clarissa Coniglio LC
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Quel l’ombra li’…
Da una finestra vidi un‟ombra, un‟ombra che era cosi maledettamente bella,
un‟ombra che portava con se‟ un sorriso cosi lucente che avrebbe potuto illuminare una citta‟ intera,
mi allontanai mi misi da parte a pensare, guardando,
scrutando ogni piccolo movimento per cercare di capire chi fosse,
alla fine era Lei la donna piu’ importante della mia vita,
cosi mi misi a correre piu‟ forte che potevo per cercare di raggiungerla ed esclamai:”MAMMA”!
Quell‟ombra non c‟era piu‟ fu solo un sogno irreale.
Ilaria Incardona LC
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Caos
A stento… castelli di carta…
Poi piccole nubi… disegni Incomprensibili
Dipinti Da pennarelli bianchi
Nuove emozioni In difesa dei nostri cieli Luci dissolute e abissi stellati..
Vortici d‟aria gelida migrano al-trove…
Ciò che regna è l‟amore. Cuore, cos‟altro potrei chiedere?
Troppo facile Troppo facile parlare dall‟esterno
Corpi senza anime Striscianti esseri che pensano
Di avere una personalità Quando invece non sanno
Di essere frutto Di un grave errore della natura. L‟unico loro compito?
Dare una definizione al nulla.
Giusy Morgante VB L.S.
C ome un uccel lo
Come un uccello in gabbia mi sento bloccato in questo mon-
do le ali vorrebbero volare
ma il becco non ne ha la forza, non ha la forza di spiegare le ali, chiuse nella ferrea morsa della
vita. E vedo gli occhi pieni di lacrime
di coccodrillo della gente che mi guarda schifa-
ta o le bocche vuote che fanno solo traspirar pieta‟.
quella pieta‟penosa che mi ha fatto impazzire
o lo stesso sguardo vuoto e finito che mi ha fatto ricordare che anche se la vita mi tiene
stretto, sono io che voglio tenermi stretta
la vita, ma solo se lei allenta un po‟ la
morsa che tante volte mi ha fatto soffocare.
Marco Mulone II A L.C.
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“Breaking Dawn”, troppi difetti
Quanti pregiudizi su questo film! Proba-
bilmente dovuti alla massa di ragazze sotto i 15 anni che a forza di parlarne,
hanno praticamente annoiato tutti. Brea-king Dawn Parte 1, un film di Bill Condon
(premio Oscar per Demoni e Dei), inter-pretato da Robert Pattinson (Harry Potter IV) e Kristen Stewart (Il bacio che aspet-tavo) . Quarto di una serie composta da cinque film (il prossimo e ultimo, Brea-
king Dawn Parte 2 uscirà nei cinema il 16/11/ 2012) e tratto dall'omonimo libro
di Stephanie Meyer. La scelta di dividere il quarto libro della saga in due film non è stata proprio felice: se da un lato il mag-
giore tempo a disposizione per interpre-tare un libro di lunghezza notevole ha
favorito la fedeltà (e gli incassi), dall'altro lato ha trasformato una sto-ria di “azione vampiresca” in una commediola romantica che può pia-cere solo alle ragazze spassionate. Il film ha perso tutto il fascino della
storia, che già di per sé non era il massimo. Si aggiunge poi, la totale incapacità dei due attori protagonisti di recitare decentemente, conse-
guenza della scelta della regista Catherine Hardwicke che per il primo film, Twilight, un po' per i suoi gusti discutibili, un po' per il basso bu-
dget a disposizione, ha scelto Pattinson per interpretare il “bellissimo” Edward e la Stewart per interpretare la “goffa” Bella. Come sempre, attori più capaci e interessanti, quali Elizabeth Reaser (Esme) e Peter
Facinelli (Carlisle) sono messi in secondo piano, ottenendo al massi-mo un paio di battute qua e là. E' stato reso, invece, molto bene
l'imprinting e la discussione fra i lupi, sorprendentemente. Possiamo generalizzare dicendo che più o meno tutte le scene in cui è presente
Taylor Lautner sono piacevoli. Tra i molti difetti e i pochi pregi, resta il fatto che questo film è assolutamente migliore dei tre precedenti, che oltre ad essere noiosi, sono stati girati anche male dai registi prece-
denti. Finalmente vediamo un po' di luce (forse emanata da Edward stesso!) per questa sfortunata serie. Alessia Li Calzi VD LS
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“Il giardino dei segreti”
“Il giardino dei segreti”è un romanzo storico, misterioso, per certi
versi dolce e romantico, freddo e distaccato per altri. Così intri-gante che, fino alla fine, ci si aspetta quasi che arrivi un mistero
in più o un segreto.Sono protagoniste tre generazioni di donne che vivono dai primi del „900 fino al giorno d‟oggi. La storia ruota
intorno ai segreti della vita della famiglia, così evidenti, da porta-re Nell, segreta erede di tutto ciò, a scavare nel passato e cerca-re sè stessa lì, fuggendo dai genitori adottivi. L‟ unica parte di sé
che può lasciare è un cottage isolato in Cornovaglia insieme a domande e mezze verità. La sua morte è l‟incipit del libro. E‟ pro-
prio Cassandra, nipote di Nell, che raccoglie quei frantumi assie-me a quello che rimane dell‟identità di sua nonna, e decide di
scovare segreti che nel tempo, erano cresciuti, fino alle radici di una storia che nessuno, era mai riuscito a srotolare. I sentimenti
dei personaggi sono stati
forti, tanto che hanno de-terminato gran parte delle
vicende che si sono venu-te a creare, manipolando-le. L‟ influenza di ogni mi-
nimo particolare è affasci-nante e cattura
l‟attenzione a tal punto da intrappolarci quasi nella
vicenda e cercare di ri-comporla prima della fine. È una sfida in cui anche i
nostri pensieri vengono intrecciati, così come la
nostra fantasia. È un libro che va oltre il tempo della
lettura e che, un po‟ inconsapevolmente, un po‟ col nostro con-senso, ci trasporta dalla fine, agli albori di una storia; storia che Kate Morton, l‟autrice, racchiude in un unico filo conduttore che
rende armonioso e bellissimo l‟intero romanzo.Gina Bellomo IA LC
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Basta al la violenza sul le donne! In occasione della giornata
internazionale contro la vi-olenza sulle donne, noi a-
lunni del liceo scientifico abbiamo effettuato varie
attività con lo scopo di lan-ciare un messaggio di sen-sibilizzazione: “STOP VIO-
LENCE AGAINST WOMAN!”. Abbiamo utiliz-
zato gli spazi che la strut-tura scolastica ci offre, otti-mizzandoli, per realizzare
in contemporanea diverse attività. Le coordinatrici del
progetto sono state le proff.sse Katia Farrauto ed
Anna Tascarella. Abbiamo allestito una sala video, nella quale è stato proiet-
tato un elaborato multime-diale realizzato da due ra-
gazzi della V C; una sala musicale dove si sono esibite due “BAND” ( della VC e VB) che hanno
intonato canzoni particolarmente significative e pertinenti al tema; u-na sala teatrale dove alcuni ragazzi hanno recitato dei monologhi e brani di donne che sono state protagoniste di violenze fisiche e psico-
logiche; particolarmente originale è stata inoltre la presentazione del “Patchwork” ideato dagli alunni della III A ,ed in fine alcuni compo-
nenti della III C hanno voluto simboleggiare la negazione della femmi-nilità, il dolore e la perdita della dignità della donna , indossando una veste ed un velo nero che copriva il loro volto.
Alberto Curcio, Alessia Di Lucia e Vanessa Barberi V C LS
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Editoriale La Redazione
Cara dottoressa Dona II C Intervista semiseria ai rappre-
sentanti d’istituto Alessia Li Calzi e Angelo Racalbuto Scuola, famiglia, futuro
Angelo Racalbuto Rowena Galiano Scuola fucina di legalità Matteo Burgio , Alessia Li Calzi
Blocco autobus:protesta o la-gnusia? Vincenzo Troisi
L’eterno problema dei pendolari Denise Milazzo E’ arrivato un nuovo super eroe:
il bamboccione Raffaella Accardo Tentar non nuoce
Calogero Destro Da soli si va veloce, ma insieme si va lontano!
D'Angelo Maria Pia, Licata Caruso Sharon, Mongiovì Cristina , Scalabri-
no Roberta Addio alla realtà, benvenuti in rete Marco Mulone
Il problema del razzismo Calogero Bufalino
Dov’è scomparso l’amore?
Andrea Di Benedetto
Democrazia o stabilità?
Massimiliano Cani
La sovranità dei tecnici
Vincenzo cipollina
Il mondo tende ad essere più
rosa Carola Baldacchino
La rivalutazione dei lavori umili
Marta Corsello
La fine di Gheddafi: quando il popolo diventa sovrano Caloge-
ro Destro Cosa è successo? Raffaella Accar-do
Addio a Marco Simoncelli, talen-to italiano Vincenzo Inglima Francesco, Malluz-
zo, Federica Scordino, Anthea Lo Bue
E adesso Vettel non si ferma più! Calogero Destro VD L.S.
Grande Festa per Valentina Miriana Scordino, Debora Melilli
La fine di un’era Calogero Destro Bordeaux Crisantemo Niccolò Gulizia
Dolci emozioni Elena Sferrazza Vita Giusy Morgante Libero Clarissa Coniglio
E’ strano Alberto Racalbuto Quell’ombra lì Ilaria Incardina
Caos Giusy Morgante Nuove emozioni Giusy Morgante Troppo facile Giusy Morgante
Come un uccello Marco Mulone Breaking dawn, troppi difetti
Alessia Li Calzi “Il giardino dei segreti” Gina Bellomo
Basta alla violenza sulle donne Alberto Curcio, Alessia Di Lucia e
Vanessa Barbieri
Indice
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Direttore Alessia Li Calzi Direttore Online Francesco Rotondo Supervisors Mariel la P irovano Maria P ia Carmina Stampa Raffael la Accardo Marta C orsel lo Rowena Galiano Angelo Racal buto Aiuto graf ica Marco Beltrami Salvatore Petralito
www. CarpeNews.altervista.org
Numero 1, anno scolastico 2011/2012