Post on 21-Feb-2019
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Luce sul nostro camminoLa lanterna vista nella sua essenza di essere Luce che porta alla Fede e alla speranza. E’ la luce che ognuno deve
portare con sé per illuminare il suo cammino e per continuare a credere nella più bella delle luci: quella che
illumina il mondo!!
Insegnanti:
Prof.ssa Maria Caponio
Prof.ssa Rossana Ferrante
Prof. Vito Lella
Prof.ssa Valeria Stano
Destinatari:
Alunni «Bosco-Netti»
Il Palazzo Marchesale fu edificato nel 1576 dal marchese OttavioCaracciolo, così come testimonia la scrittura scolpita sulla facciata che siapre su Piazza Garibaldi. Complessivamente l’edificio conserva l’originariastruttura caratterizzata dal tipico bugnato cinquecentesco. Sulla facciatache domina largo Piazzola si distingue per il grande portale a bugnealterne-piatte e a punte di diamante. Sul retro dell’edificio, si apre losplendido cortile “Cavallerizza”, così anticamente denominato dallafamiglia Caracciolo in quanto adibito al passaggio e ristoro dei cavalli.
RECUPERARE IL
MATERIALE (canne) PER
LA REALIZZAZIONE DI
STELLE
TAGLIARE, ASSEMBLARE,
RIFINIRE, DIPINGERE…….
PROGETTARE, ORGANIZZARE,
MISURARE…
OBIETTIVI
Rassegna dei presepi
(Dicembre2015/Gennaio2016)Palazzo Marchesale – Sala Don Tonino Bello
Presepe realizzato dagli alunni del plesso Bosco
Insegnanti: Caponio M. e Ferrante R.
Finalità: STIMOLARE I RAGAZZI AD INTERAGIRE E CONOSCERE
SCORCI E STORIA DEL PROPRIO TERRITORIO
Materiali utilizzati: cartone, gesso, terracotta e materiale di
recupero
Il piccolo santuario della Pietà (S. Effrem) risale al X secolo, quindi è antico, certo con una costruzione non come quella che vediamo oggi. Sicuramente era una possessione basiliana ed aveva anche dei beni immobili. Non si sa altro di questo piccolo santuario, tanto caro al popolo di Santeramo.
La lucerna può essere considerata, insieme alla torcia, il principale
strumento di illuminazione dell’antichità. Prima della scoperta
dell’energia elettrica e della lampadina fu il mezzo più efficace per
l’illuminazione, che, dall’invenzione della ceramica, in età neolitica,
rappresentò - accanto alla candela - uno dei manufatti più diffusi nelle
abitazioni dell’uomo.
Si ebbero lucerne nei più diversi materiali, in pietra, in vetro, o in metallo
- più elaborate e destinate a una classe sociale più ricca -, ma le più
diffuse furono certamente quelle in terracotta, materiale che presenta facilità
di lavorazione ed economicità. In esse veniva bruciato olio di oliva puro o
misto a sego, per produrre luce con l’aiuto di uno stoppino di fibra vegetale,
completamente immerso nel combustibile, ad eccezione di una delle due
estremità, appositamente allungata e fatta sporgere dal foro praticato nel
beccuccio, per essere poi accesa mediante zolfanelli.
Oltre alla funzione domestica, le lucerne avevano anche un uso
benaugurante, religioso, votivo e soprattutto funerario.
Sono stater realizzate le lucerne modellando l’argilla. Sui manufatti ottenuti
sono state incise , con un punteruolo, alcune iscrizioni presenti sulle pareti
del santuario di Sant’Angelo e il nome degli alunni che le hanno realizzate.( dal progetto «Adotta un monumento» prof.ssa Caponio M.)