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ProgrammaNazionaleDonazionediOrgani2018-2020
DocumentodellaConsultatecnicapermanenteperitrapiantiedelCentroNazionaleTrapiantidell’IstitutoSuperiorediSanità,condivisoconleSocietàScientificheeconleAssociazionidiVolontariato*
Indice:
A)Premessa…………………..…………………………………………………………………..………………………………..pag2
B)Documentodiindirizzo
1. Obiettivi……………………………………………………………………….……………………………………………pag42. Principigenerali……………….……………………..………………..………………………………………………pag43. Sostenibilitàeconomica……………..……………………..…..…………………………………………………pag54. Indicatoridiqualità………………….………………………………………….………….……………..….…..pag5
C)Raccomandazioniorganizzative
1. livelloregionale………………………………………………………………………………..……………...………..pag6
2. livelloOspedaliero……………………………………………………………………….…….……………..…..……pag9
3. RequisitifunzionalidelprocessodidonazionediorganiinOspedale…………..……….……pag14D)Allegati
AllI:Ipotesipernuovimodellidisupportoalprocessodiprocurementdiorgani….….…….pag16AllII:IndicatoridiQualità…………………………….………..………………………..……………..……….……pag18
AllIII:PercorsodielaborazioneecondivisionedelDocumento……………..…….…………….…pag20
E)Documentidiriferimento………….……………………………………..………………………….……..…………pag21
* Società ItalianaTrapianti d’Organo (SITO), Società ItalianadiNefrologia (SIN), Società ItalianaAnestesia,Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica(ANIARTI),SocietàItalianaBanchedegliOcchi(SIBO),AssociazioneItalianadi ImmunogeneticaeBiologiadeitrapianti (AIBT), Associazione Italiana per la Donazione degli Organi (AIDO), Associazione NazionaleEmodializzatieTrapiantati(ANED).
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A. Premessa
La donazione di organi costituisce il presupposto e il limite per offrire, nell’ambito del SSN, allemigliaia dicittadini italiani, affetti da gravissima insufficienza d’organo e in lista di attesa di trapianto, un trattamentoinsostituibile ed efficace, anche nell’urgenza salva-vita. Finalità precipua della Rete Nazionale Trapianti èl’incrementodelnumeroedellaqualitàdelledonazionidiorganoafavoredeipazienti inattesaditrapianto,nellagaranziadeiprincipietici,delrispettodellanormativaedeicritericlinicidisicurezzaequalitàdibuonamedicina,comeattivitàsostenibile,efficaceedefficientedituttiiServizisanitariregionali(SSR)nell’ambitodelServizioSanitarioNazionale.L’attualeorganizzazionedellaReteedilsuofunzionamentorappresentanoilfruttodiunprogressivosviluppodel sistema che, nel tempo, si è adeguato per affrontare le importanti sfide poste dal nuovo assettoistituzionaleintervenutoconlarevisionedelTitoloQuintodellaCostituzione,dall’evoluzioneorganizzativadeisistemisanitariregionaliedall’integrazioneeuropea,riuscendocomunqueagarantireunaelevataqualitàdelsistemadonazione-trapiantoedeilivelliassistenziali.
Direcente,conlaDirettiva2010/53/UE,recepitadallalegge24dicembre2012,n.228(articolo1,comma340della leggedi stabilità2013, recante lemodifichealla legge1aprile1999,n91)edaldecretoministerialediattuazionedel19novembre2015,lasicurezzaelaqualitàdelprocessodidonazioneetrapiantocostituisconounobiettivoprioritariodellaretenazionale,sullabasediunametodologiacomuneincentratasull’integrazionestrutturale,metodologicaefunzionaledeidiversilivellidigovernancedelsistema,conl’obiettivoprioritariodiottimizzazioneedomogeneizzazionedelleattivitàsullabasediuncontinuomiglioramentodellaqualitàintuttelefasidelprocessodidonazioneetrapianto.In tal senso, ildecretoministeriale19novembre2015, ridefinendo laRetenazionale su tre livelli,nazionale,regionale e locale (ospedaliero), nell’ottica di considerare il “reperimento” quale “processo” finalizzato arendere disponibili gli organi oggetto di una donazione (art .3, comma 1 , lettera j), ha previsto che siano“organismi di reperimento” non solo le strutture sanitarie per i prelievi, previste dall’art. 13 della legge91/1999, ma anche i livelli di coordinamento previsti dalla legge 91/1999, ovvero i centri regionali einterregionali, il coordinatore locale (articoli 10, 11 e 12 della legge 91/1999), puntando, in particolare, allavalorizzazionedeicoordinamentiospedalieri(articolo4,comma4,deldecretoministeriale19novembre2015),quale livello locale della Rete nazionale trapianti finalizzato ad assicurare la “governance” del processo didonazione.Attualmente,irisultatidelledonazionediorganidadonatoriin“morteencefalica(ME)”(accertamentodimorteconcriterineurologici,DBD),giuntialivellidieccellenzaeuropeacomefruttodell’attivitàdellaRetenazionale,sonooggimantenuti relativamente stabili in termini numerici,manonpiù in crescita, nonostante il radicalecambiamentoepidemiologico,dieziologiaedetàdeipazienticonlesionecerebraleacutatrattatineirepartidirianimazione/terapia intensiva. In molti Paesi, lo sviluppo di programmi di donazione di organi in soggettidecedutiperarrestocardiocircolatorioesottopostiadaccertamentodimorteconcritericardiologici(DCD),hadeterminato l’aumento del numero di donatori. Pertanto, in Italia, l’implementazione del programma didonazione a cuore fermo ha una valenza strategica , nonostante le difficoltà legate al prolungato tempo di
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accertamentodimorteconcritericardiaci(20minuti)eleproblematichelegateallalimitazione/sospensionedeitrattamentinonefficacinel“fine-vita”inrianimazione/terapiaintensiva.Alivellonazionale,vièunanotevoledisomogeneitàregionaledovutasiaaltassodiopposizionealladonazioneche al numero di segnalazioni al Sistema Informativo Trapianti di decessi con gravissime lesioni cerebrali inrianimazione/terapiaintensivaeaccertamentidimorteconcriterineurologici,cheidentificanoilpresuppostoeilpuntodiiniziodelladonazionediorganidadonatoriinmorteencefalica(DBD).Analogamente, esistono differenze e criticità organizzative della Rete (centri regionali, coordinamentiospedalieri,terapieintensivecentritrapianto,servizi) chenonrisultanoefficacementeaffrontabilierisolvibiliinambitolocale.InItaliaèpossibileraggiungereemantenerelivellieccellentididonazioneconmodellibenintegratinelSSResupportatidall’AmministrazioneRegionale.Tuttavia, inmolteregioni, irisultatisonoinferioriallepotenzialitàstimate e i Centri Regionali per i Trapianti hanno difficoltà nel dimostrare l’importanza di un sistemaorganizzativo efficiente e nell’ottenere le risorse indispensabili permettere in atto un appropriatomodelloorganizzativo. D’altra parte, i modelli più efficienti non possono essere facilmente replicati per le evidentidifferenze regionali in termini organizzativi e strutturali (posti letto, medici ed infermieri nei reparti dirianimazioneediterapiaintensiva,criteriperlaintensitàdicura,retedellaemergenza)edimanagementdeimaggiori percorsi clinico assistenziali per acuti (gravi cerebrolesioni, gravi insufficienze cardiocircolatorie,stroke,trauma,graviinsufficienzed’organo).E’ tuttavia necessario che la donazione di organi sia obiettivo essenziale di tutti i SSR, definendone criteriomogeneidivalutazioneinterminidiqualità,efficaciaediefficienza.Siritiene,quindi,strategicoproporreunprogramma nazionale per la donazione di organi che sia in grado di facilitare l’implementazione dimodellisostenibili ed efficienti nelle Regioni e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, assicurando standardminimi organizzativi e metodologici all’interno di un percorso di miglioramento della qualità basato su unametodologiacondivisaeconobiettiviraggiungibilinelconcretonell’ambitodeltriennio2018-2020.Primo atto del programma nazionale è, quindi, , la condivisione con le Regioni e le Province autonome diTrento e Bolzano del presente documento che intende e fornire indicazioni per ilmiglioramento dei livelliregionali ed ospedalieri di coordinamento delprocurement di organi e tessuti, quale sviluppo attuativo e diadeguamentodelsistemainbaseaquantoprevistodaldecretoministerialedel19novembre2015,dallalegge91/199es.m.i.edaisuccessiviAccordiStatoRegioni(ASR)del2002edel2011.Ildocumentodiprogrammaèilrisultatodellacondivisioneerevisionecritica,nell’ambitodelgruppodilavorodella Consulta tecnica permanente per i trapianti inerente al Modello Nazionale di Donazione di Organi(MoNDO), dell’esperienzamaturata in quindici anni di attività della rete nazionale trapianti e dei differentimodelliregionaliedinterregionali.Ildocumentoeleraccomandazioniprodottesonostaticondivisidaisoggetticoinvolti nel processo di donazione e, in particolare, dalle Società Scientifiche e dalle Associazioni divolontariatochefannopartedellaConsultatecnicapermanenteperitrapianti.
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B. Documentodiindirizzo
1. Obiettivi
Il presentedocumentoha la finalitàdidefinire standardminimiorganizzativiemetodologiciperunsistemaregionalesostenibileedefficienteingradodiincrementareillivellodidonazionediorganiintutteleRegionioProvinceautonomediTrentoeBolzanoperraggiungererisultatiaccettabiliinambitonazionaleedeuropeoecomunqueadeguatiallenecessitàdicuradeipropricittadiniaffettidagravissimeinsufficienzed’organo.
L’obiettivo finale consiste nel fornire standard minimi finalizzati alla progressiva messa in pratica dimetodologiecomunieuniformiattea:
• definireunlinguaggiocomuneesistemidimonitoraggioomogenei;• identificareeimplementare“buonepratiche”organizzative,clinicheeamministrative;• articolarealcuniaspettiorganizzativiecompetenzesanitariesecondolanormativavigente,sullabase
delleesperienzenazionaliedinternazionalifinalizzateall’efficienzaequalitàdelprocessodidonazioneetrapiantodiorgani;
• identificareilprocessodidonazionecomeunapossibileebendefinitaarticolazionediPDTAperacuti;• utilizzarepercorsidimiglioramentodellaqualitàinerentituttelefasidelprocessodidonazione;• attuare l’analisi dei dati, raccolti sulla base della vigente legislazione, inerenti agli aspetti clinico-
assistenziali, socio-sanitari, etici ed organizzativi nonché delle criticità e delle possibili innovazioniinerentialprocessodidonazionediorgani;
• implementare sistemi nazionali e regionali di auditing e di formazione continua basati su criteriomogenei.
2. Principigenerali
a. LadonazionediorganièattivitàistituzionaledellestrutturesanitarieeobiettivoessenzialedeiSSR;b. Ladonazionediorganiècompitoordinariodellerianimazioni/terapieintensiveedell’Ospedale,come
attomedicodivaloreeticoeterapeuticosuccessivoall’accertamentodimorteconcriterineurologici(morte “encefalica”) o cardiaci (arresto cardiocircolatorio), finalizzato al trapianto dei soggetti congravissimainsufficienzad’organo;
c. Ladonazionediorgani,fruttodiunasceltaliberaeconsapevole,deveessereincoraggiataeonorata.Icittadini devono essere informati e la percezione dell’assistenza sanitaria deve essere la più altapossibile. LeRegionieProvinceautonome diTrentoeBolzano,devono,quindi,mettere inattounaprecisa strategia d’informazione e di sensibilizzazione in cooperazione con le Associazioni divolontariato,leSocietàscientificheegliorganismiistituzionalidelSSN.Alfinedichiarireevalorizzareilrapportotraqualitàdellacuraedonazionedegliorgani,leRegionieleProvinceautonomediTrentoe
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Bolzano danno risposta alla necessità di formazione e informazione rispetto all’impegno culturale,civileemedicodioperatoriecittadininellapresaincaricodellecuredifinevitainOspedale.
d. L’attivitàdidonazionediorganivieneorganizzataevalutatadaiSSRsullabasedistandarddigovernoclinicocondivisiecriteriedindicatoridiqualitàomogenei.
e. LeRegionieleProvinceautonomediTrentoeBolzano,nell’ambitodelleattivitàdiprogrammazioneeindirizzo,definisconoobiettivididonazioneadincrementoomantenimentodei livellididonazionediorganietessutiperiDirettoriGeneralideisingoliOspedali.
3. Sostenibilitàeconomica
a. La Donazione di organi è obiettivo sostenibile dei SSR sulla base di un sistema di remunerazioneomogeneoeindicatoridiattività.
b. E’ auspicabile una revisione dell’attuale sistema di remunerazione che dovrebbe basarsi su criteriomogeneinonchétenercontodelleattivitàdidonazionedegliorgani.E’,altresì,auspicabilechelefasidel processo di donazione, quali l’accertamento di morte con criteri neurologici, la valutazione emantenimentodelsoggettoconpotenzialitàdidonazione,ilprelievodegliorgani,letecnichespecialidipreservazione degli organi, siano opportunamente tracciate nella scheda di dimissione ospedaliera(SDO)anchealfinedipoterlevalorizzareinterminieconomici.
c. E’ opportuno, altresì, che le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano predispongano unfinanziamentoperlestruttureelareteorganizzativadelsistemaregionaledidonazioneetrapianto;lavalorizzazione economica del processo di donazione e il finanziamento che ne deriva devono potercontribuire al conseguimento degli obiettivi specifici ed utilizzati in particolare per il potenziamentodell’attivitàdiprocurementinterminidipersonale,dotazionistrumentaliesupportologistico;
d. Il sistemadi remunerazionedevepoter tenercontodieventuali costiaggiuntivia caricodell’aziendacheconcorronoalprocessodidonazione,daicoordinamentilocali,allerianimazioni/terapieintensive,ailaboratori,aitrasportiecc..;
e. Ilprocessodidonazionedegliorgani,apartiredallafasediaccertamentodimorteed identificazionedel soggetto con potenzialità di donazione, è indicatore di qualità e di eccellenza della strutturasanitaria.
4. Indicatoridiqualità
IlprocessodidonazioneeiltrapiantodiorganièpartedeiLivelliEssenzialidiAssistenza(LEA):perattuarealivello regionale e nazionale il controllo e lamisura di efficienza del processo, il CNT promuove l’utilizzo dicriteriedindicatoridiqualitàadhocancheneisistemidimonitoraggiodeiLEAvigenti.
Iduecriteridiqualitàessenzialiperladonazionediorganisono:
1)ladonazionediorganièattivitàistituzionaledellestrutturesanitarieeobiettivoessenzialedeiSSR.2)tutti isoggettichepresentanoicriteridiMEdevonoesseresottopostiadaccertamentoconcriteri
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neurologici (il sistematico accertamento dimorte con criteri neurologici di tutti i soggetti inME noncostituiscesolounfattorediaderenzaallanormadileggema,altresì,unindicedi“bestpractice”ediqualitàdell’assistenzaospedaliera).
Gli indicatori di qualità individuati nell’Allegato II saranno sottoposti a periodica verifica, integrazione emiglioramento in relazione alla possibilità di acquisizione dei dati da parte di tutte le Regioni e le ProvinceautonomediTrentoeBolzano.Inparticolare,saràtenutainconsiderazionelapossibilitàdicomparazionedeidati a livello europeo. Si ritiene di suggerire anche ulteriori monitoraggi e indicatori già validati in ambitoitaliano o europeo (Progetti DOPKI, ODEQUS e ACCORD). In una prima fase, si dovrebbe considerare, inparticolare, ilprocessodidonazione insoggetticonaccertamentodimorteconcriterineurologici; tuttaviaènecessarioche leRegionie leProvinceautonomediTrentoeBolzanoraccolganoparallelamentee, inmodosistematico,datiprospetticiconloscopodiindividuarepercorsiperl’attivazione,ovunquesiapossibile,anchediprogrammididonazioneacuorefermo.
C. Raccomandazioniorganizzative
Vengonodistintiduelivelliorganizzativi:
1. livelloregionale.2. Livelloospedaliero.
1. Livelloregionale
Governance:
a. Sonoutilizzate,per ilprocessodidonazione, leregoledelgovernoclinico inriferimentoallacuradeipazienticongravissimeInsufficienzed’Organo.
b. E’strategicalacondivisionedegliobiettivi,deimetodi,dellaprogrammazionedellerisorseedell’analisideirisultatiinbaseallasostenibilitàealpotenzialediattività;atalfineidueorganismidigovernanceregionali,previstidallalegge91/99,ilCentroRegionaleperiTrapiantieilComitatoRegionaleTrapianti,operano, nel concreto, in modo sistematico e con programmazione annuale in collaborazione conl’amministrazioneregionale (definizionedel fabbisognoedeglistrumentioperativi, ruolodellesingolestrutturesanitarie,valutazionedeirisultatiedellecriticità,ricercaedinnovazioneecc.).
IlCentroRegionaleTrapianti(CRT):
c. il Centro Regionale per i Trapianti (CRT), di cui all’articolo 10 della legge 1 aprile 1999, n. 91, ècoordinato dal Coordinatore Regionale, previsto dall’articolo 11 della medesima legge, e svolge lefunzioni di coordinamento di cui alla sopra citata normativa e la funzione di “organismo direperimento”diorgani,comedefinitodall’articolo3,comma1, letterak),deldecretoministeriale19novembre2015.Trattandosidiattivitàefunzionicheinteressanomoltepliciprofessionalità,ilCRTdevepotersiavvalerediunaequipemultidisciplinareedeveesseredotatodispecificherisorsededicate,sia
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tecnologiche che di personale, in grado di garantire h24 e 365 giorni all’anno il coordinamento deiprocessididonazione(ancheon-line),ilsupportoallerianimazioni/terapieintensiveeilraccordoconilCentroNazionaleTrapiantiOperativo,lestruttureelesecondopinionregionalienazionali;
d. il CRT assicura la governance del sistema regionale attraverso: la programmazione regionale delleattività di donazione e trapianto; i rapporti istituzionali sia regionali che nazionali; l'applicazione deiprogrammidiqualitàedigovernoclinico,regionaliedelCNT;lagestioneregionaledeidati,delleazionidi miglioramento e allineamento indicate dal CNT, del rischio clinico, della formazione,dell'applicazionedeiprogrammidiinnovazione,ricercaesviluppo;
e. nell’articolazione organizzativa del CRT (Accordo Stato Regioni 13 ottobre 2011), devono esserepresenti,oltrealCoordinatoreRegionale, il personalee le competenzeprofessionali (medici,biologi,infermieri,ingegnerigestionaliecc.)necessarieaconsentirelosvolgimentodeicompiti,tracuialmenouna figura amministrativa dedicata (Il personale e le risorse del CRT devono essere proporzionali alvolumediattivitàattesosecondocriterioggettividiefficienza,inrelazionealpotenzialedidonazioneetrapianto di organi e tessuti della Regione o Provincia Autonoma e valutati annualmente in base airisultatiottenuti;
f. alCoordinatoreRegionalesonoassegnati,dallaRegioneoProvinciaAutonoma,obiettivigestionaliedirisultatoilcuiraggiungimentoèvalutatoannualmentesullabasediindicatoricondivisi.LavalutazioneavvienemedianteauditingperiodicochepuòesserecondottoancheincollaborazioneconilCNTeconl’apportodiespertiindicatidallaConsultaTecnicaNazionaleTrapianti,incollaborazioneconleSocietàScientifiche e Associazioni ivi rappresentate. Il raggiungimento degli obiettivi minimi definiti èprerequisitoperlaconfermanelruolodiCoordinatoreRegionale.
FunzioneOperativadelCRT
g. Nell'ambitodellapropriafunzioneoperativailCRT:1) siavvaledi specificheprofessionalitàchegarantisconoecoordinanoH24 l’interoprocessodi
donazione e trapianto (procurement, allocazione organi, liste di attesa, logistica) e cura irapporticonilCNTOperativo;
2) puòavvalersidiunafiguraodipiùfigure,inambitoterritorialeregionaleosub-regionale(areavasta,macroarea),subordinatealCoordinatoreRegionale,dedicateaipercorsidelladonazioneattraversorapportistrutturaticoncoordinamentiospedalieri,rianimazionieterapieintensive,areacriticaecc;
3) può avvalersi di una o di più figure analoghe dedicate ai percorsi riguardanti i programmirelativiall’attivitàtrapiantologicadiorganieditessuti.
h. Le professionalità di cui al punto 1) del precedente paragrafo sono costituite da personale (medici,biologi e infermieri) con formazione specifica enumericamenteadeguato, cheagiscenel rispetto diprocedureregionaliedilineeguidacondivisedallaretenazionale.IlpersonalenonmedicooperaconlasupervisionedeimedicidelCRT.
i. Inpresenzadiparticolaricondizioniepidemiologicheoorganizzative,leregionipossonoavvalersi,conesplicitaemotivatarichiesta,delsupportooperativodelcentronazionaletrapianti.
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IlComitatoRegionaleTrapianti
a. Il Comitato Regionale Trapianti, previsto dall’articolo 11, comma 2, della legge 1 aprile 1999, n. 91,rappresentativo di tutte le aree di attività della rete regionale della donazione e del trapianto, coadiuva ilCoordinatoreRegionaleTrapiantinell’elaborazionedellastrategiaregionale,tenendocontodegliindirizzidellaretenazionaleedellaprogrammazionesanitariadellaRegione.b. Annualmente, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, avvalendosi del CoordinatoreRegionaleedelComitatoRegionaleTrapianti,elaboranoetrasmettonoalCNTunDocumentoProgrammaticocon indicazione degli obiettivi (donazione e trapianto) degli strumenti clinico-organizzativi, del sistema diQualityAssurance(indicatori,monitoraggioeaudit),deiprogrammidiformazioneericerca.Elaborano,inoltre,unreportdelleattivitàedeirisultati,conanalisidellecriticità.
SistemaInformaticoeProgrammadiQualità
j. IlCRTdeveessereingradodiacquisireefornire,intemporeale,idaticlinicieorganizzativiinerentiaisoggetti con potenzialità di donazione, utilizzando sistemi informatici interfacciabili con lerianimazioni/terapieintensive,aicentriditrapianto,ailaboratorieilCNToperativo.Inparticolare,ciòriguarda i dati inerenti a tutte le tappe del processo di donazione, preservazione e trasporto degliorganieallasegnalazionetempestivadeglieventiavversi.
k. La regione deve assicurare le risorse umane e tecnologiche, oltre ai dati necessari di pertinenzadell’amministrazioneregionale,perchéilCRTpossaottemperarealdebitoinformativonazionaleeallavalutazione continuadei risultati, secondogli standardmetodologici nazionali (Indicatori di qualitàeProgrammaQualità).
l. La valutazione e il supporto alla rete è attuato mediante un programma di auditing periodicosistematico regionale con l’utilizzo di criteri ed indicatori di qualità ed efficienza condivisi a livellonazionale.
m. IlCRT,incollaborazionecongliorganismiregionaliegliufficidellaqualità,compieanalisisistematichedegli aspetti clinico-assistenziali, socio-sanitari, etici ed organizzativi, con particolare riferimento adaspetti di novità in ambito epidemiologico e clinico (percorsi dei cerebrolesi, criteri di ammissione e“fine-vita” in rianimazione/terapia intensiva, gravi insufficienze d’organo) ma anche sociale eorganizzativo(reteospedaliera,centralizzazionelaboratoriecc).
FormazioneeInformazione:
n. Le Regioni e le Province autonome garantiscono, in collaborazione con il CRT, e in sinergia con leiniziative nazionali, un programma di formazione continua rivolta a tutto il personale coinvolto nelprocesso di donazione (intensivisti, area critica, laboratori, neurologi ecc.) anche rispetto a nuoveprocedurestrategiche(cuorefermo,ECMO,perfusioneorgani)enuoviambitisocialiecolturalibasato
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sulla rilevazione dei bisogni espressi dagli operatori e delle criticità emerse (monitoraggio eventiavversi).
o. Unaefficacestrategiad’informazionedellapopolazionedeveesseresviluppataincollaborazioneconleAssociazionidivolontariatoeleIstituzioniregionalienazionali.
2. LivelloOspedaliero
Governance:La donazione di organi è correlata alle scelte cliniche, organizzative e terapeutiche dei medici intensivisti,nell'ambitodelfinevita,dopoaverassicuratolamigliorequalitàdicuraaipazienticonlesionecerebraleacutaogravissimainsufficienzacardiocircolatoria. Inquestosenso, l'attivitàdicoordinamentoperilprocurementèorganizzata in modo attivo e continuativo e deve essere svolta, al netto delle attività amministrative, nelsetting clinico di diagnosi e cura in area critica e con valenza multidisciplinare (terapia intensiva, prontosoccorso,neurochirurgia,strokeuniteneurologia).L'identificazionedelsoggettoconpotenzialitàdidonazione,èilpuntochiavedelprocessodiprocurement,èdicompetenzadeimedicidiareacritica,degli intensivisti, inparticolare,edeveessereinseritanellelinee-guidaclinico-organizzativenazionali,regionalielocali.Lasegnalazionedelsoggettoconpotenzialitàdidonazione,alCoordinamento localeospedalieroattiva la funzionedi coordinamentodelprocessodidonazione;questahaquindiinizioconl'accertamentodimortecheponetermine,inmododefinito,alprocessodicuradelpaziente.Pertanto, assume particolare importanza e valore, nella corretta gestione del processo di donazione ilCoordinamento Ospedaliero per il procurement (art. 4, comma 4, decreto ministeriale 19 novembre 2015)qualeunitàoperativa,direttadalCoordinatorelocale,instaffallaDirezionesanitariaaziendale,allacuiattivitàconcorreilpersonalediareacritica
Diconseguenza:
a. ladonazionediorganideveessereobiettivostrategicodituttigliOspedalidotatidiareaintensiva.LaDirezioneGenerale,sullabasedelle indicazionidellaRegione,esplicita ilproprioobiettivo inerente ladonazione, definendo obiettivi di incremento omantenimento dei livello di donazione, per le Unitàoperative responsabilidell’identificazione, valutazionee trattamentodel soggettoconpotenzialitàdidonazione,chedivieneelementocostitutivoediriferimentodelsistemapremianteedivalutazione.LaDS, incollaborazionecon ilCoordinatore(locale)aziendale,misura i risultatievalutaperiodicamentel’efficienzadelprocessodidonazioneattraversogli indicatoridiqualità,comepartequalificantedellanormale attività di valutazione delleUnitàOperative e del personale dirigente per l’attribuzione delrelativobudget.
b. Lalegge91/1999(art.12)prescrivechelefunzionidicoordinamentodellestruttureperiprelievisianosvoltedaunMedicodell’aziendasanitaria(Coordinatorelocale),designatodalDirettoreGenerale,supropostadelCoordinatoreregionale.
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c. LagovernancedelprocessodidonazioneèassicuratadalCoordinatorelocale,cheècoadiuvato,perlosvolgimento delle proprie funzioni, in analogia con il livello regionale, dal Comitato aziendaleospedalieroperladonazionediorganietessuti.
d. Il Comitato aziendale, sulla base delle indicazioni della Regione, definisce obiettivi di incremento omantenimento dei livelli di donazione per le Unità Operative responsabili dell’identificazione,valutazioneetrattamentodelsoggettoconpotenzialitàdidonazione,chedivieneelementocostitutivoediriferimentodelsistemapremianteedivalutazione.Aquestoscopo,laDirezioneGeneraledefiniscelerisorseegliobiettividellestruttureedelpersonale,attribuendoicompitispecificiefacilitandonelacooperazione.
IlCoordinatorelocale
IlCoordinatorelocaleèresponsabile,alivelloaziendale,dell’attivitàdiprocurement,edirigeilCoordinamentoOspedalieroperilprocurementcheèarticolatoinrelazioneallecaratteristichedellastrutturaedelbacinodiutenza (Accordo Stato-Regioni del 13 ottobre 2011). Il Coordinamentoospedaliero può comprendere figureprofessionali diversificate, in particolare, infermieristiche, sulla base delle esigenze cliniche, organizzative egestionalidelprocessodidonazione.
AlCoordinatorelocale,sonoassegnati,dallaDirezioneGeneraleinaccordoconilCRT,obiettivigestionaliedirisultato, il cui raggiungimento,èvalutato,periodicamente,sullabasedi indicatoricondivisiedell’esitodegliauditsistematicicondottidalCentroRegionaleTrapianti.Nell’attivitàdiauditing,ilCRTpuòavvalersianchediesperti indicati dal CNT. Il raggiungimento degli obiettivi minimi definiti e il risultato positivo degli auditcostituiscono, pur nell’autonomia di scelta del Direttore Generale dell’Azienda, il prerequisito per il parerefavorevoledelCRTrispettoallaconfermanelruolodiCoordinatore.
Al fine di rendere più efficace ed efficiente il ruolo di coordinatore è necessaria, oltre ad una maggioreintegrazione funzionale nell’Azienda, la modulazione delle risorse e dei compiti sulla base: delle necessitàoperative, delle potenzialità di donazione e delle nuove articolazioni organizzative delle Aziende e degliOspedali della regione, nell’ambitodell’emergenza e della diagnosi e curadei pazienti acuti (conparticolareattenzioneall’areaditerapiaintensivacherappresentalacentralitàdellagestionedeiPDTAedelprocessodidonazione).
IlComitatoAziendaleOspedalieroperlaDonazionediOrganieTessuti
a. NegliOspedaliindividuatidallaregionecomeriferimentonelpercorsodeigravicerebrolesi,inclusiisoggetti con ictus ischemico, e delle gravi insufficienze cardiocircolatorie (per il percorso didonazioneacuorefermo),inparticolare,seinpresenzadiCentriditrapiantodiorgani,èopportunoche venga istituito un “Comitato Aziendale Ospedaliero per la Donazione di Organi e Tessuti”,presiedutodalDirettoreSanitario,cheincluda,oltrealCoordinatorelocale,iprofessionisticoinvoltinelprocessodidonazioneetrapianto(i.e.responsabiliUOCeServizisanitari),oltreaireferentiper
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le questioni etiche, organizzative, del risk management e della qualità, della formazione e dellainformazione.
b. Il Comitato sviluppagli aspetti culturali, di formazionedelpersonaleedi ricercaedha compitidiindirizzo, garanzia e controllo; il Comitato esercita un ruolo consultivo in staff alla DirezioneGenerale.
c. AilavoridelComitatopartecipa,oltrealCoordinatoreRegionaleTrapiantiosuodelegato,PersonaledelCRT,concompetenze inerentiprofessionalitàeaspettispecificidelprocessodiprocurementetrapianto,siainambitotecnicochedellacomunicazione,delriskmanagementedelmiglioramentodellaqualità.
d. Il Comitato coadiuva il Coordinatore localenella programmazionee attuazionedel programmadiprocurementdiorganietessuti,diformazioneedinformazioneedimiglioramentodellaqualitàediriskmanagement,inerenteilprocessodidonazione.IlComitatoarmonizzaleattivitàsvolteinmodotrasversale dalle diverse unità operative dell’Ospedale nell’ambito del processo di donazione etrapianto,sullabasedicompetenzedialtaprofessionalitàclinicaegestionale.
d-bis OvesitaattivounDipartimentoTrapiantiounComitatoOspedalieroperiTrapianti,lafinalitàdelladonazionediorganietessutideveesserespecificatamenteesplicitata(i.e.ComitatoospedalieroperladonazioneeTrapiantidiOrganieTessuti)eperseguitaconlemodalitàelaprofessionalitàsopradescritteall’internodelmedesimoDipartimentooComitato.
IlCoordinamentoLocaleOspedalieroperilProcurement
e. AlfinediconsentirealCoordinatorelocalelosvolgimentodellesuefunzioni,deveessereoperativa,inogniAziendasanitaria,unaequipe/ufficiodiCoordinamentoLocaleOspedalieroperilProcurementdiorganietessuti,instaffallaDirezioneSanitaria(CoordinamentoOspedaliero/Aziendale,AccordoStato-Regioni 13 ottobre 2011 e art. 4, comma 4,del decreto ministeriale 19 novembre 2015), la cuiresponsabilità primaria è garantire che sia intrapreso e gestito, correttamente, il processo didonazione,e, inparticolare, l’accertamentodimorteconcriterineurologiciocardiaci, lapropostadidonazione,lavalutazioneemantenimentodelsoggettoconpotenzialitàdidonazione.
f. Il Coordinamento Locale Ospedaliero del Procurement ha una collocazione autonoma nell’AttoAziendalecomeUnità(semplice,dipartimentaleocomplessainrelazioneallecaratteristicheeattivitàdell’Azienda); la responsabilità del Coordinamento Locale Ospedaliero del Procurement è affidata alCoordinatorelocaleaziendale.
g. Il Coordinatore locale e il personale del Coordinamento locale ospedaliero sono individuati dalDirettore Generale, in condivisione con il Coordinatore Regionale, sulla base di una documentataattitudine al compito e dei requisiti di formazione e training, secondo standard, definiti a livellonazionalee/oregionale,inclusal’eventualecertificazionespecificanazionaleoeuropea.
h. IlCoordinamentoLocaleOspedalierodisponediunasedepropriaeappropriataaicompiti.Lerisorseumane sonoproporzionali al potenziale di donazionedi organi e/o tessuti, comedefinito dal CRT, esonostabilitesullabasediuntempolavorativoesplicitodedicatomedicoe/oinfermieristicodallaDS.
i. Ingenerale,intuttiiCoordinamentiLocaliOspedalieriperilprocurement,deveessereprevistoalmenounInfermiere,conformazioneedesperienzaspecificanell’ambitodell’AreaCriticaedelprocurement,
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che affianca il Coordinatore locale, previsto dalla Legge 91/99; il Coordinamento è collocato in unufficio attrezzato dal punto di vista delle comunicazioni e della rete informatica con disponibilità diassistenzaamministrativaesegretariale.
j. Si raccomanda che gli Ospedali, con maggiore potenzialità, possano essere dotati di un’equipe dicoordinamentomedico-infermieristicachepermettaunmonitoraggiocontinuoeunarisposta 24/24oreadognisegnalazionedipaziente,conpotenzialitàdidonazionediorganietessuti.
k. Negli Ospedali conminore potenzialità di donazione di organi, è di particolare rilevanza il ruolo delCoordinamentoospedalierolocaleperleattivitàdidonazionedellecorneeeditutti itessuti,nonchéperleattivitàdidonazioneacuorefermoedavivente.
l. Per le componenti infermieristiche è raccomandabile una funzione a tempo pieno, mentre, per lacomponentemedica,puòessereindicatoancheunpart-timedefinitoall’internodell’orariodiservizioconpossibilitàcodificatediextra-timeinbasealleesigenzedicontinuitànelcoordinamentodell’interoprocessodidonazione(ilCoordinatorepart-timemantienel’afferenzaallapropriaunitàoperativamaagisceinstaffallaDSnellafunzionespecifica).
m. NegliOspedaliconmaggioripotenzialitàdidonazionediorganio,laddovesiaoperativounprogrammadi donazione a cuore fermo, è raccomandabile una funzione a tempo pieno sia per la componentemedicadicoordinamentocheperlacomponenteinfermieristica.
n. OvelareteospedalieraeipercorsididiagnosiecurafosseroorganizzatiperareeconospedaleHubdiriferimento con funzioni di centralizzazione (e/o dipartimenti interaziendali), è opportunoprevedereunamodulazioneinterminidirisorse,personaleecompitidellestrutturedicoordinamento.
o. In linea generale, negli Ospedali di riferimento (DEA di II livello/centralizzazione conmodelloHubeSpoke/dipartimenti interaziendali) (Allegato I), i Coordinamenti locali dovrebbero acquisire laconnotazione di Coordinamenti di Area/Interaziendali (AreaVasta, laddove esista) per la donazione,conlafunzionediassicurarelacollaborazionetragliospedalidellaretenell’identificazionedeisoggetticonpotenzialitàdidonazione.
p. Il Coordinamento di Area/interaziendale assicura la collaborazione della rete dell’emergenza e degliospedalinelcollocareilprocessodidonazioneall’internodeipercorsididiagnosiecuraegarantirelapienaoperativitàdelleoperazionidiprocurementintuttelestrutturenell’arcodelle24ore(AllegatoI).
q.Stantelefunzionieicompitiassegnatial“coordinatorelocale”(AccordoStatoRegionidel21marzodel2002) e le caratteristiche del Coordinamento locale ospedaliero, come definito nell’ Accordo StatoRegionidel13ottobre2011,siraccomandanoiseguentipuntioperativierequisitidifunzionalità:
1) ilCoordinamento localeospedalieroper il procurementopera secondostandardoperativiedobiettiviconcordaticon laDSe ilCRTedèdirettodalCoordinatore localeaziendale,cheè ilresponsabiledelleattivitàdidonazioneeprocurementdiorganietessutialivelloaziendale.
2) IlCoordinatorelocaleeilpersonaledelCoordinamentolocaleOspedalierovengonosottopostia regolare verifica e valutazione di risultato; Il CRT fornisce supporto alla DS nell’attività divalutazionedeirisultatisullabasedeicriteriedindicatoridiqualitàregionalienazionali.
3) Il Coordinamento locale Ospedaliero per il procurement, in collaborazione con la DS e ilComitato aziendale ospedaliero per ilprocurement, assicura, ad integrazione dei programmi
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regionali inerenti alla donazione di organi e tessuti, l’informazione e la formazione continua“sulcampo”perilpersonaledell’ospedale,del118diriferimentoedegliHospice.
4) Il personale del Coordinamento locale Ospedaliero partecipa al programma di formazionecontinuoregionaleinerentegliaspettitecnici,gestionali,comunicativiediriskmanagementditutto il processo di donazione e favorisce la partecipazione ad iniziative di formazionespecifichedituttoilpersonaledell’ospedalecoinvoltonelladonazione.
5) Il Personale del Coordinamento locale Ospedaliero svolge attività di aiuto della famiglia delsoggetto con potenzialità di donazione, avvalendosi anche di psicologi afferenti alcoordinamentocheprendanoincaricogliaspettipiùcriticidellacomunicazioneedelsupportoalle famiglie e agli operatori, anche a lungo termine, generando una favorevole ricadutasull’interaattivitàinterapiaintensiva.
6) Il Coordinamento locale ospedaliero mette in atto all’interno e all’esterno dell’Ospedale unsistema di informazione e sensibilizzazione inerente alla donazione di organi e tessuti, insinergia con le Associazioni di volontariato per l’informazione dei Cittadini, in particolare,rispetto alla dichiarazione di volontà, esercitando, in collaborazione con il “ComitatoOspedaliero”, lafunzionedi“opinionleader”nell’ambitodellacomunitàdiriferimentopergliaspettidelladonazioneedelprocurementdiorganietessuti.
7) IlCoordinamentolocaleospedalierosegnalatempestivamenteognieventoavversoepartecipaal processo di auditing e di definizione delle attività correttive. Il coordinamento localeospedalieroattua ilmonitoraggioprospetticodei soggetti conpotenzialitàdidonazionesullabasedistandardmetodologiciedeisistemiinformaticiregionalienazionali.
8) Il Coordinatore locale, in condivisione con laDirezione Sanitaria, il ComitatoOspedalieroe ilCRT, definisce annualmente i percorsi dimiglioramento della qualità e i relativi progetti perl’ospedaleall’internodellareteregionale.
Requisitifunzionalidelprocessodi“donazionediorgani”inOspedale
Identificazioneesegnalazionedeldonatorediorgani
a. Ilprocessodidonazioneètrasversaleagranpartedelleunitàoperativeedeiservizidell’Ospedale.b. L’identificazione del soggetto con potenzialità di donazione, di cui sia stata accertata la morte con
criterineurologiciocardiaci,e lasegnalazionedellostessocomedonatore,costituiscono ilpuntopiùcriticodelprocessoeilpuntodipartenzadelprogrammadigaranziadellaqualità(QualityAssurance).
c. All’obiettivo di identificazione e segnalazione di soggetti con potenzialità di donazione, definito edassegnato dalla Direzione, concorrono il personale dell’area critica (Pronto Soccorso,Rianimazione/Terapia Intensiva, StrokeUnit, SaleOperatorie..), iMedici Esperti referenti (vedipunto3.d) e l’equipe del Coordinamento locale Ospedaliero per il procurement, facilitando anchel’introduzione di criteri di alert e di sistemi di segnalazione automatica su base informatica (cartellaclinicaelettronica).
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MediciEspertidelProcurementreferentiperl’IdentificazioneetrattamentodelDonatorediOrgani
Al fine di coadiuvare il Coordinatore Locale aziendale e il personale del Coordinamento locale ospedaliero, ènecessariol’ausiliodimediciesperti,presentinell’arcodelle24ore,nellediversearticolazionidell’ospedaleperle funzioni essenziali di identificazione e trattamento del soggetto deceduto con potenzialità di donazione,primaeduranteilprocessodiaccertamentodimorte.Aquestoscopo,siriportanoleseguentiraccomandazioni:
d. InogniOspedale,sonoindividuati,dallaDS,d’intesaconilCoordinamentoregionaleeconiDirettoridiDipartimentoediUnitàOperativaComplessa,MediciEspertidelProcurement (MEP),nell’ambitodeisingoli percorsi clinici nei quali svolgono la propria funzione (Rianimazioni/Terapie Intensive, StrokeUnit,ProntoSoccorso,Emodinamica,TraumaUnit,ECMOUnitecc.);iMEPpossonoessereaffiancatidainfermiericonspecifica formazione inareacriticaedespertinellagestionediPDTAedelprocessodidonazione.
e. IMedici Esperti delProcurement costituiscono il riferimento per gli operatori presenti nelle propriestrutture e sono responsabili del percorsodi identificazionedei soggetti con lesione cerebrale acutasevera (percorso DBD) e grave insufficienza cardiocircolatoria (percorso DCD) e della segnalazionetempestiva, al personale del Coordinamento locale ospedaliero per ilprocurement, conprocedure estandardoperativiapprovatidalCoordinatore(locale)Aziendale,dallaDSedalCRT.
f. IMedici Esperti, il Coordinatore Locale aziendale e laDirezione Sanitaria, definiscono i percorsi e leprocedure di trattamento in ospedale dei soggetti con lesione cerebrale acuta severa con possibileevoluzioneverso l’accertamentodimorteconcriterineurologiciocardiaci, in seguitoa limitazioneditrattamentoperfutilitàinterapiaintensiva.
g. IMEP,ilCoordinatorelocale(aziendale)elaDS,definisconoancheipercorsieleproceduredicuradeipazienticonarrestocardiacoogravissimainsufficienzacardiocircolatoria,possibilidonatoriinasistolia,monitorando, in particolare: 1) i soggetti con arresto cardiaco inatteso intrattabile, provenientidall’esternoedall’internodell’ospedale;2)isoggetticonarrestocardiocircolatorioterminaleattesoinrianimazione/terapiaintensiva;3)isoggettiintrattamentoconECLS/ECMO.
g. Negli ospedali, in cui è programmata o già attiva la donazione a cuore fermo, iMedici referenti delprogramma DCD sono responsabili della tempestiva segnalazione del soggetto con potenzialità didonazione, alCoordinamento localeOspedalieroper ilprocurement, epartecipanoalleprocedurediaccertamentodimorteconcritericardiaciedipreservazionedellafunzionalitàdegliorgani.
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Obiettiviperseguibilinelperiodo2018-2020
• Implementazionedicriteridiqualitàestandardminimi intutte leRegionie leprovinceautonomediTrentoeBolzano;
• Utilizzo,ancheinsededimonitoraggiodeiLEA,degliindicatoridiqualitàdicuiall’AllegatoII;• Raccoltadationlinedeisoggetticonpotenzialitàdidonazionediorgani;• Accertamento e valutazione dei soggetti con potenzialità di donazione, con particolare riguardo alla
fasciadietàmaggioredi65anniintutteleRegionieleprovinceautonomediTrentoeBolzano;• Valorizzazionedeltrattamentodelsoggettoconpotenzialitàdidonazionediorganiinterapiaintensiva;• Studioeimplementazionedinuovetecnichedipreservazionedegliorganiin-vivoeex-vivo;• l’obiettivodiprocurementdiorganiper le regioniePAAcontassiattualmente inferioria20donatori
procuratipermilionedipopolazione,èraggiungeretalevaloreentroiltriennio;perleregionicontassiattualmentesuperioriaquestovalorecostituisceobiettivodeltrienniounincrementodel5%rispettoaivaloriregistratiafine2017.
• Studiodimodelliinnovatividisupportoalprocessodidonazione;• Valutazione di fattibilità ed eventuale programmazione della donazione a cuore fermo in tutte le
regionieleprovinceautonomedTrentoeBolzano;• Attivazionediprogrammididonazioneacuore fermonelleaziendeospedaliere,aziendeospedaliere
universitarie, IRCCS e aziende di alta specialità per il trattamento ECLS dei pazienti con graveinsufficienzacardiocircolatoriaacuta.
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− D)Allegati
AllegatoIIpotesipernuovimodellidisupportoalprocessodiprocurementdiorgani:
Le regioni e i CRT studiano, definisconoeprogrammano, sulla basedella realtà strutturale, organizzativa edeconomica,nuovimodellidisupportoalprocessodiprocurementdiorgani.Lefinalitàcomuniperlosviluppodinuovimodellioperatividevonoesserel’aumentodifunzionalità,qualità,sicurezzaesostenibilitàdelprocessodidonazionediorganietessuti.E’possibileprevedere:
a. chesianofavoritiingeneralemeccanismiInteraziendalinelprocessodidonazionediorganib. che siano istituiti Coordinamenti Interaziendali/di Area per il Procurement (area Vasta, Area
Provinciale, Dipartimento Interaziendale) in ogni Regione in cui siano presenti in particolareOspedaliHubeSpoke, con la funzione diassicurare lacollaborazione inretetraaggregatidipiùospedalinelprocessodidonazioneegarantireuniformitàe pienaoperativitàdelleoperazionidiprocurement dei singoli ospedali nell’arco delle 24 ore. Il Coordinatore locale (aziendale)dell’ospedaleHubèilresponsabiledelCoordinamentoInteraziendale/diArea
c. che i Coordinamenti Ospedalieri degli Ospedali Hub con Trauma Center e/o Neurochirurgiad’urgenza/NeuroradiologiainterventisticasvolganolafunzionediCoordinamentoInteraziendale/diArea (Vasta, Provinciale) con il compito di garantire le operazioni di procurement su ampiecasistichecentralizzate,diassicurarelaprogrammazioneecontrollodiqualitàdiareanell’ambitodei singoli PDTA funzionali al procurement, di fornire supporto operativo e di assicurare incollaborazionecongliospedalidiriferimentolaricercaelainnovazione.
d. NegliOspedalidiretedevonoesserepresentiCoordinatori(locali)e/ooperatoriMedici(EspertidelProcurement)eInfermieristicidiriferimentoinfunzione:- delsoggettoconpotenzialitàdidonazione,diorganie/otessuti- dei percorsi di diagnosi e cura codificati in raccomandazioni e procedure regionali di
trattamentodelgravecerebroleso,inclusol’ictusischemico.- deipercorsidicuradeisoggetticongraveinsufficienzaacutacardiocircolatoria- delleproceduredifinevitasiaperipazienticonpatologiacerebraleacutacheperipazientiin
areacriticaeterapiaintensiva.e. Al finedinon interferireocompeterecon lealtreattività istituzionalididiagnosiecuradi tutti i
pazientiacutiedigestirealmegliotuttelefasidelprocessodidonazioneelarelazionediaiutoallafamiglia,possonoessereattivate,perisoggettisottopostiadaccertamentodimorteevalutazionedi idoneità clinica e per la durata del processo di donazione, aree di assistenza intensiva conpersonalereperibileoinprontadisponibilitàaldifuoridell’orariodiservizio.
f. I Coordinamenti di Area, i Dipartimenti Interaziendali o il CRT organizzano Team a valenzasovraziendale/regionale che integrano, in caso di necessità, le eventuali carenze tecnichemetodologicheedipersonaledellestruttureafferenti (inparticolare laddovevi sianoospedali indifficoltàperl’accertamentodimorteeperlagestionedelprocessodidonazione(pergliaspettitecnico-diagnostici)eperilprelievo,ilconfezionamento,l’eventualeperfusioneeiltrasportodegliorgani).
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g. IlCRTpuòassicuraredirettamenteotramiteconvenzioniconstrutturedelSSR l’esecuzionedelleindaginiprevisteperlavalutazionediidoneitàdelsoggettoconpotenzialitàdidonazione,e,conilcontributodi Laboratori specialistici, le indagini immunologicheedi istocompatibilitànecessarieperl’allocazionedegliorgani.
h. LesingoleRegionieProvinceautonomediTrentoeBolzano,attraversoilCRTesullabasedicriterinazionali condivisi dal CNT ed eventualmente definiti all’interno di un accordo Stato-Regioni,possono definire una strategia mirata alla disponibilità, sostenibilità ed efficienza delle nuovetecniche di preservazione e ricondizionamento degli organi, sia nell’ambito della donazioneDBDcheinquellaDCDacuorefermo.
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AllegatoII
IndicatoridiQualità
Gliindicatoridiqualità,diseguitoriportatitendonoavalutarel’aderenzaaduecriteri:
1)LaDonazionediorganièattivitàistituzionaledellestrutturesanitarieeobiettivoessenzialedeiSSR;
2)TuttiisoggettichepresentanoicriteridiMEdevonoesseresottopostiadaccertamentodimorteconcriterineurologici.
Gliindicatoricorrelatisono:
• numerodiaccertamenticoncriterineurologicipermilionedipopolazioneperanno(pmp);
• numerodidonatoriprocuratipermilionedipopolazioneperanno(pmp);
• rapporto(%)tranumerodiaccertamenticoncriterineurologiciedecessiconlesionecerebraleacutainrianimazione/terapiaintensiva(DLCA),identificaticomediseguitoriportato.
Si raccomanda la rilevazione del timing del decesso (degenza in rianimazione/terapia intensiva) e dell’età:il valore dell’indicatore calcolato per i decessi entro 3-7-15 giorni e per classe di età permette unamiglioreanalisi del processo e la comparazione con i dati nazionali (i.e. Registro decessi cerebrolesi inrianimazione/terapiaintensiva)edinternazionali(i.e.ProgettoEUACCORD).
Altriindicatorisuggeritialleregionisono:a) Numerodiaccertamenticoncriterineurologiciinrapportoalnumerodipostilettointensivi/anno
(inospedaliconesenzaneurochirurgia,Strokeunit,neuroradiologiainterventistica);b) Totaledeidecessi con lesione cerebraleacuta (DLCA) inOspedale,per reparto, fasciadi etàedi
degenza(timingdeldecesso);c) Rapporto tra decessi con lesione cerebrale (DLCA) e totale dei decessi in Rianimazione/Terapia
intensiva.Sipuòutilizzare ilnumerodeidecessi totalinellaregionee/o inospedalealdenominatoredegli indicatori inluogodella“popolazioneresidente”inquantolaPopolazioneresidentepuòessereunproxymenoappropriatonella comparazione tra Regioni/Paesi in termini di risultati di donazione quando se ne valuti l’efficienza delprocesso).
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Codici ICD-9 CM (versione2007)utilizzati a livello internazionaleper indicare la lesione cerebrale acutacomecausaoconcausadidecesso.DaindividuarsinellaSDOqualediagnosiprincipaledidimissioneoprimadiagnosisecondaria.
191 Tumorimalignidell’encefalo,
192 Tumoridialtreenonspecificatepartidelsistemanervoso
225 Tumoribenignidell’encefaloedellealtrepartidelsistemanervoso
320 Meningitebatterica
323 Encefalite,mieliteedencefalomielite
348.1 Dannoencefalicodaanossia
348.4 Compressionedell’encefalo
348.5 Edemacerebrale
430 Emorragiasubaracnoidea
431 Emorragiacerebrale
432Altreenonspecificateemorragieintracraniche
433 Occlusioneestenosidellearterieprecerebrali
434 Occlusionedellearteriecerebrali
800 Fratturadellavoltacranica
801 Fratturadellabasecranica
803 Altreenonspecificatefratturedicranio
804 Fratturemultiplerelativealcraniooallafacciaunitamenteconaltreossa
851 Lacerazioneecontusionecerebrali
852 Emorragiasubaracnoidea,subduraleedextraduraleconsecutiveatraumatismo
853 Altreenonspecificateemorragieintracranicheconsecutiveatraumatismo,senzamenzionediferitaintracranicaesposta
854 Traumatismiintracranicidialtraononspecificatanatura
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AllegatoIII
PercorsodielaborazioneecondivisionedelDocumento
1. GruppodiLavorodellaConsultaTecnicaNazionaleTrapiantisettembre2015
Callconferenceedocumentipreliminarisettembre-ottobre2015Documentoinbozzaelaboratoda:FProcaccio,APeris,NTorlone,VMalcangi,SVesconigennaio-febbraio2016
ContributiperlarevisionedelDocumento:ANanniCosta,VSparacino,FDePace,PPDonadio,GFeltrin,RPeressutti,GSangiorgiMarzo2016
2. PresentatoinConsultail10febbraio20163. InviatoaiMembridellaConsultamarzo20164. InviatopercondivisionealleSocietàScientifiche,OrganizzazionieAssociazioniVolontariato
marzo2016ContributiperlarevisionedelDocumento:SITO,ANIARTI,SIBO,AIBT,AIDO,SIAARTI
giugno2016
5. PresentazionebozzafinalenellaRiunionecongiuntaCNTeConsultaluglio2016
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E)Documentidiriferimento:
− World Health Organization. Organ donation and transplantation: striving to achieve self-sufficiency.
3rdglobalWHOconsultation.Madrid,March2010.Transplantation2011;(Suppl11):S27–S114
− DeliberaGiuntaRegionaleLazio22aprile1999,n.2069,
− DeliberaGiuntaRegionaleToscanadel31marzo2014,n.271eDeliberaGiuntaRegionaleToscana25
maggio2015n.662
− ProgettoEUACCORDFinalReport2015
− ProgettoEUODEQUSFinalReport2013:QualityCriteriaandQualityIndicators.
− Goodpracticesguidelinesinorgandonation.
http://www.ont.es/publicaciones/Documents/VERSIÓN%20INGLESA%20MAQUETADA_2.pdf
− UKStrategyto2020.
http://www.nhsbt.nhs.uk/to2020/resources/nhsbt_organ_donor_strategy_long.pdf
− DCDPositionPaper–DocumentooperativoDCD.http://trapianti.net/normativa/la-donazione-di-
organi-e-la-donazione-e-banking-di-tessuti-e-cellule/donazione-da-cadavere/
− ResolutionCM/Res(2015)10ontheroleandtrainingofcriticalcareprofessionalsin deceaseddonation.Available
at: https://www.edqm.eu/sites/default/files/resolution_cmrs_201510_role_and_training_critical_care
_professionals_in_deceased_donation.pdf
6THEDITIONOFtheGUIDETOTHEQUALITYANDSAFETYOFORGANSFORTRANSPLANTATION.CouncilofEurope,2016(inpreparation).