Post on 20-Mar-2017
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10% 14%Crimini
informaticiVulnerabilità tecnologiche
Dal sondaggio Zurich Insurance Group 2016 nelle
imprese italiane sono percepiti come rischi maggiori
rispetto agli anni precedenti:
Il rischio vulnerabilità tecnologiche è più preoccupante in Italia rispetto agli altri paesi europei
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con un netto incremento negli ultimi 3 anni
1 azienda su 5 in Italia vittima di crimini economici, 1 su 3 nel
mondo.
Le frodi più diffuse: appropriazione indebita, corruzione e
concussione, cybercrime.
Il 20% è vittima del cybercrime in Italia, ma solo il 53% ha un piano di prevenzione. Tale fenomeno è in espansione, considerando che il
30% delle aziende intervistate considera il rischio di cybercrime un grave pericolo anche per il futuro. Solo 4 aziende su 10 dispongono
di personale di primo intervento pienamente addestrato contro
reati informatici relativi alla sicurezza, mentre il 20% ha
esternalizzato la funzione IT Security.
Un’azienda su 4 registra danni superiori al milione di euro. In Italia il frodatore è uomo, interno all’azienda, senior manager tra i
31-40 anni.
Comunicato stampa PwC Crime Survey'16
+ 102% nel settore della Sanità
+ 70% nella Grande Distribuzione
+ 64% nel settore Banking/Finance
La maggior crescita percentuale di attachi gravi nel 2016:
CLUSIT - Rapporto 2017 sulla Sicurezza ICT in Italia
danni alla reputazione aziendale (+6%)
furti di dati dei dipendenti (+ 1,5%)
furti di denaro (+5,5%)
furti di identità (+4,5%)
Le aziende temono:
Cosa dobbiamo aspettarci?Il 20% degli intervistati mondiali ritiene probabile
che la propria azienda cada vittima dei principali
crimini economici (appropriazione indebita,
criminalità informatica o corruzione) nei prossimi 24
mesi. Inoltre, sei dei G20 (UK, USA, Italia, Francia,
Canada e Australia) prevedono che entro due anni
la principale minaccia per la propria azienda sarà
rappresentata dalla criminalità informatica.
Fonte: Comunicato Stampa PwC Crime Survey'16
Alberto Beretta, Partner Forensic Services di PwC commenta:
“In generale, dall'indagine emerge che i piani
aziendali di rilevamento e risposta non sono al passo
con il livello e la varietà di minacce cui devono far
fronte oggigiorno le aziende, con una potenziale
tendenza a lasciare troppo al caso quando si tratta di
rilevare le frodi. L'indagine avverte che un approccio
passivo rispetto al rilevamento e alla prevenzione
dei crimini economici è la ricetta perfetta per il
disastro”.
Secondo il report Clusit 2017 realizzato da oltre un
centinaio di professionisti, il 2016 è stato l'anno peggiore di
sempre, in termini di evoluzione delle minacce "cyber"
e del relativo impatto.
Le interruzioni di lavoro dovute ad attacchi, problemi tecnici o errori umani, comportano perdite di mercato, danni d'immagine e perdita di denaro.
Il numero di attacchi informatici avvenuti nel 2016 evidenziati nei rapportiLa percezione di "insicurezza" sempre più crescente di fronte ad attacchi sconosciutiLa consapevolezza delle aziende di non essere adeguatamente protette e preparate ci fa sottolineare l'importanza che ogni azienda studi una propria «Strategia di Cyber-Security» per organizzare, integrare e consolidare la difesa dei propri asset aziendali.
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