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ARCHIVIO N°: 15037
Indagini geognosticheConsulenza geologica e geotecnica
Pag. 0 di 30 EMISSIONE: luglio 2015
COMUNE: MESSINA
COMMITTENTE: COOPERATIVA EDILIZIA UNIVERSITARIA
OGGETTO: PROGETTO PER IL PIANO DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA PROPOSTA
ALL’INTERNO DEL PIANO QUADRO N.21, AMBITO II
NEL VILLAGGIO S.AGATA, DEL COMUNE DI MESSINA
RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE
- ai sensi del D.L.vo n° 152 del 3 aprile 2006 e s.m.i., art.13 comma 1-
REVISIONI
N° DATA visto
Redatto
DOTT. Geologo Antonino Gambino
Approvazioni
GEOSTUDI – Consulenza geologica geotecnica – indagini geognostiche
Sede: via A. Cappellini n°1 – tel./fax: 090 5731713 – mobile:347 0648317 - email: geostudigambino@gmail.com
INDICE
1.0 PREMESSA................................................................................................. 1
2.0 RIFERIMENTI NORMATIVI......................................................................... 3
3. CRITERI DI ANALISI DEGLI IMPATTI SULLE CATEGORIE AMBIENTALI............................................................................................... 4
4. ANALISI DEL PROGETTO ......................................................................... 6
4.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE , DIMENSIONI E DESCRIZIONE DELLE OPERE.. 6
4.2. DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI PROGETTUALI .......................................... 8
4.3. PRODUZIONE RIFIUTI ................................................................................. 10
4.4. VALUTAZIONE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO SUL SITO DI PROGETTO ... 11
4.5. RISCHIO DI INCIDENTI RELATIVI ALLE TECNOLOGIE E SOSTANZE UTILIZZATE... 13
4.6. INTERFERENZE DEL PROGETTO CON ALTRI PIANI ......................................... 14
5.0 ANALISI DEL TERRITORIO ..................................................................... 15
5.1 LOCALIZZAZIONE RISPETTO LE AREE PROTETTE .......................................... 15
5.2 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE ..................................................... 17
5.3 CARATTERISTICHE IDROGRAFICHE - IDROGEOLOGICHE................................ 18
5.4. CARATTERISTICHE CLIMATOLOGICHE.......................................................... 19
5.5. PLUVIOMETRIA .......................................................................................... 20
5.6. TERMOMETRIA .......................................................................................... 20
5.7. CARATTERISTICHE DELLA FLORA E DELLA FAUNA......................................... 24
5.8. COMPONENTI UMANE................................................................................. 27
5.9. MISURE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE GLI EVENTUALI IMPATTI
SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE .................................................................... 27
6.0 ANALISI DEI RISULTATI E CONCLUSIONI ............................................ 30
7.0 ALLEGATI ................................................................................................. 31
1) COROGRAFIA GENERALE............................................................................... 31
2) MATRICE DEGLI IMPATTI DIRETTI.................................................................... 31
PREMESSA
-1-
- GE OS TUDI - Consulenza geologica e geotecnica, prospezioni geofisiche e indagini geognostiche
Via A. Cappellini, 1 – 98121 Messina – Tel/fax 090 5731713
1.0 PREMESSA
Su incarico della Cooperativa Edilizia Universitaria è stato redatto il presente
Rapporto Ambientale preliminare (RA) relativo al “Piano di Lottizzazione per
l’ambito II del Piano quadro n.21 nel villaggio S.Agata, del Comune di Messina (in
convenzione ai sensi dell’art. 42, del vigente Regolamento edilizio”).
Il PdL scaturisce dal piano quadro n°21, approvato con delibera del Consiglio
Comunale nella seduta n.99/c del 09.11.2006, che divideva l’area in due ambiti.
Il Rapporto Ambientale, redatto ai sensi dell'art.13 e dell'Allegato VI del D.Lgs
152/2006 (ss.mm.ii.) e del "Regolamento della valutazione ambientale strategica
(VAS) di piani e programmi" (Deliberazione della Giunta Regione Sicilia n. 119 del
06.06.2014, Allegato A), ha lo scopo di individuare i possibili impatti ambientali
significativi del Piano di Lottizzazione.
I soggetti interessati alla presente procedura sono:
Autorità Competente - Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente
Autorità Procedente (AP) - Comune di Messina - Area Coordinamento
Urbanistica Diartimento Pianificazione Urbanistica
Soggetto Proponente - Società Cooperativa Edilizia Universitaria
In questa fase preliminare all’attività di elaborazione del Piano, infatti, il Soggetto
Proponente e l’Autorità Procedente entrano in consultazione con l’Assessorato
Regionale Territorio ed Ambiente (Dipartimento Territorio ed Ambiente, Servizio 2
VAS-VIA) e gli altri Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA), al fine di
definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel
Rapporto Ambientale.
PREMESSA
- - G EO S T UD I - Consulenza geologica e geotecnica, prospezioni geofisiche e indagini geognostiche
Via A. Cappellini, 1 – 98121 Messina – Tel/fax 090 5731713
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Il principio che deve guidare un'accorta politica ambientale è quello della
prevenzione intesa sia come previsione dei possibili effetti sul territorio, che come
gestione attenta delle risorse naturali e ambientali.
In particolare la procedura VAS si basa sull’individuazione, descrizione e, ove
possibile, quantificazione degli effetti che la realizzazione di un progetto avrà sul
dato territorio, in considerazione al peso attribuibile a ciascuno degli effetti ed alla
sensibilità di ogni componente ambientale.
Per impatti (effetti) si devono intendere tutte le modifiche delle condizioni
“ambientali” iniziali, che ogni progetto comporta, per sua definizione.
L’ambiente può essere definito come un “sistema dinamico globale fisico, chimico,
biologico e sociale, i cui elementi sono suscettibili di avere effetti sull’uomo e sulle
sue attività”. In questo contesto, si può definire la procedura di impatto ambientale
un processo conoscitivo che ha come obiettivo quello di evidenziare tutti gli impatti
progettuali e di individuarne le misure atte a prevenire, eliminare o rendere minimi,
quelli negativi sul territorio.
Dopo avere riassunto dapprima i riferimenti normativi e legislativi in materia, il
presente studio di valutazione impatto ambientale si articolerà come segue:
• descrizione dei criteri di analisi qualitativa degli impatti che il progetto
esercita sul territorio in cui è inserito;
• analisi del progetto, in cui si descriveranno le opere principali e di
urbanizzazione primaria;
• analisi del territorio, in cui si rappresenteranno le condizioni di partenza di
ciascuna componente “ambientale”, con il relativo valore di sensibilità;
• analisi dei risultati e conclusioni
RIFERIMENTI NORMATIVI
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2.0 RIFERIMENTI NORMATIVI
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno strumento di gestione e controllo
finalizzato all’individuazione, descrizione e quantificazione degli effetti che un
determinato progetto, opera o azione esercita sull’ambiente, inteso come insieme
delle risorse naturali di un territorio e delle attività antropiche in esso partecipi,
introdotto per la prima volta negli Stati Uniti (NEPA, National Environmental Policy
Act del 1970).
La norma di riferimento a livello comunitario per la Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) è la Direttiva 42/2001/CE.
Essa si pone l’obiettivo “di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e
di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione
e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile,
assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e
programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”.
La normativa italiana ha recepito la Direttiva 42/2001/CE attraverso il Decreto L.vo
n°152 del 3/04/2006, recante “Norme in materia ambientale”, così come modificato
dal D.L.vo n°4 del 16/01/2008, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed
integrative del precedente (D. Legislativo n° 152 aprile 2006).
A livello regionale, la Giunta con propria deliberazione, ha definito il "Regolamento
della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi" (Deliberazione
della Giunta Regione Sicilia n. 119 del 06.06.2014, Allegato A).
Pertanto nella redazione del presente RA si seguirà l’iter procedurale dettato da
questo regolamento.
CRITERI DI ANALISI DEGLI IMPATTI SULLE CATEGORIE AMBIENTALI
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3. CRITERI DI ANALISI DEGLI IMPATTI SULLE CATEGORIE AMBIENTALI
Nel Rapporto di Impatto Ambientale si utilizzano metodologie e strumenti in grado
di fornire dei giudizi qualitativi e quantitativi, il più possibile oggettivi, su un progetto
e/o su una serie di sue alternative, attraverso lo studio di appositi indicatori
ambientali.
Poiché il RA è uno strumento di supporto alla fase decisionale sull’ammissibilità di
un’opera, vi è la necessità di scegliere indici la cui valutazione non sia influenzata
da elementi soggettivi di giudizio.
L’individuazione e la valutazione degli impatti ambientali di un progetto è quindi un
problema di difficile soluzione, sia per la vastità dei campi di studio interessati che
per le difficoltà che s’incontrano nel confrontare elementi eterogenei tra loro.
Innanzitutto, è necessario elaborare una previsione degli impatti potenzialmente
significativi dovuti al compimento del progetto, all’utilizzo delle risorse naturali e
all’emissione di inquinanti. Questa fase si articola su due livelli, l’identificazione
degli impatti e la loro stima.
Quindi si sono individuate le componenti di progetto (paragrafo 4.2) eventualmente
impattanti, il cui peso qualitativo tiene conto di parametri quali la distanza entro cui
si manifestano, il numero ed il tipo dei mezzi utilizzati in fase di cantiere, il numero
di persone addette al lavoro, la durata temporale della fase di progetto. Vengono
valutati dal punto di vista qualitativo gli effetti significativi che l’attuazione della
“proposta di Piano” potrebbe comportare sul quadro ambientale.
Per la stima degli impatti si è tenuto conto se essi migliorano o peggiorano le
condizioni ambientali del sito; inoltre si è considerato se essi sono reversibili o
CRITERI DI ANALISI DEGLI IMPATTI SULLE CATEGORIE AMBIENTALI
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irreversibili, di breve o lunga durata e se si limitano al sito o ne influenzano anche
l’area al di la delle sue immediate vicinanze. Infatti il verificarsi incrociato di tutte o
alcune di queste condizioni, si ripercuote a favore o sfavore degli impatti sulle
componenti ambientali.
Per la valutazione degli effetti, è stato adottato il metodo delle matrici di
valutazione, che mette in relazione le azioni/interventi della “proposta di Piano” con
le componenti ambientali (abiotiche, biotiche, antropiche).
In particolare si è adottata la matrice di Leopold (1971), che riporta in colonna la
lista delle azioni di progetto previste (suddivise in ciascuna delle fasi temporali) e in
riga le componenti ambientali su cui agiscono le stesse (allegato 2).
Nella “matrice degli impatti diretti” (allegato 2), sarà attribuito segno “-” alle azioni
del progetto che impattano negativamente sulle componenti ambientali; sarà
attribuito segno “+” agli interventi che esercitano un impatto positivo; sarà dato
segno “0” a quelle azioni che sono ininfluenti e segno “?” a quelle il cui impatto è
incerto da definire.
Si è ottenuta, così, una rappresentazione bidimensionale delle relazioni causa-
effetto tra le attività di progetto ed i fattori ambientali potenzialmente suscettibili di
impatti.
L’analisi della “matrice degli impatti diretti” permette di giungere ad una stima
globale dell’impatto del progetto, attraverso la sommatoria del tipo di impatto
(positivo o negativo) che ciascun intervento del Piano esercita su ciascuna
componente ambientale, in relazione ai propri obiettivi di protezione (tabella 1).
ANALISI DEL PROGETTO
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4. ANALISI DEL PROGETTO
4.1. Inquadramento territoriale , dimensioni e descrizione delle opere
L’area d’intervento del Piano di Lottizzazione è ubicata nel Comune di Messina, in
località S.Agata ed occupa 10.179,78 mq.
Detto terreno è riportato al N.C.T. di Messina sul foglio n. 41 alle particelle 388,
390, 1047, 1048, 1222, 1579, 1619, 1620, 1621, 1791, 1794, ricadenti nel P.R.G.
vigente in zona C5 (residenziale stagionale con insediamenti ricettivi) ed alcune
parti di esse in zona A1(1619, 1620, 1621, 388, 1222, 1791 e 1579).
L’area oggetto della lottizzazione confina a Nord Est, cominciando da valle, con
l’ambito 1 del piano quadro n.21, con terreni della Villa Roberto ed a Nord con altra
area già lottizzata; si trova al di fuori della fascia dei 150 metri dalla battigia.
L’area interessata dal P.d.L. ha una forma di “C” con larghezza compresa per la
gran parte della sua estensione tra i 26 ed i 29 m circa., solo nel braccio a monte
questa larghezza si riduce ad una media di 16 m; il fondo confina verso sud con la
Via Consolare Pompea, verso ovest con la Via Salita Papardo. Attualmente i fondi
facenti parte del secondo ambito sono accessibili da più ingressi che si aprono tutti
lungo la Via Salita Papardo. Nelle previsioni di progetto gli accessi all’area
continueranno ad insistere sulla Via Salita Papardo, tranne che per l’area a verde
da cedersi al Comune di Messina e che sarà accessibile dalla Via Consolare
Pompea.
La quantità complessiva di aree per opere di urbanizzazione, è pari a mq. 2.353,70
mentre la volumetria da realizzare sarà pari a mc. 6.943.335.
ANALISI DEL PROGETTO
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La tipologie edilizie previste sono villini ed alloggi in piccoli condomini per un totale
di sedici unità volumetriche. Le residenze saranno realizzate in muratura
termicamente isolante (tipo Poroton thermo e/o Gas Beton) e con caratteristiche
antisismiche su una base sismicamente isolata, rispetto alla struttura scatolare
semi interrata in cls. armato. La copertura sará costituita da tetti a due falde, con
piccole terrazze nella tipologia dei villini. Le soluzioni tecniche adottate
garantiranno sia il risparmio energetico sia la massima salvaguardia della vita
umana in caso di sisma. Dodici (12) di queste unità volumetriche sono accessibili
attraverso un’unica via di comunicazione interna, parallela alla carreggiata NE
della Via Salita Papardo e con verso di percorrenza concorde a quello della
suddetta carreggiata: valle-monte. Questa via di comunicazione avrà accesso e
sbocco sulla Via Salita Papardo concordemente al suo traffico veicolare.
I parcheggi privati, nella misura minima previste dalla vigente normativa, sono
localizzati all’interno dei singoli lotti alcuni in superficie altri in autorimessa semi
interrata.
Le unità immobiliari sono per tipo simili, al fine di ottenere un’architettura che si
inserisca nell’ambiente senza compromettere il valore paesistico.
Per quanto riguarda il dimensionamento delle unità abitative, delle singole aree di
urbanizzazione, e le norme per l’attuazione del PdL, quali i dati tecnici di indici
superfici, volumi, altezze e tipologie si rimanda agli elaborati tecnici di progetto
allegati.
ANALISI DEL PROGETTO
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Le acque meteoriche verranno opportunamente convogliate in reti di
canalizzazione, e verranno poi smaltite con sub drenaggio disperdente in aree
limitrofe alla costruenda strada (aree a verde).
Il numero complessivo di abitanti convenzionali insediati è stato determinato in
numero di 70, calcolato in relazione alla cubatura da edificare pari 6.943.33 m3.
Le aree per opere di urbanizzazione (verde pubblico primario, secondario,
istruzione, attrezzature collettive, parcheggi) sono state ubicate a diretto contatto
con le strade pubbliche e saranno tutte attrezzate secondo gli schemi di progetto
allegati ed articolate in modo da consentire un’integrazione con il Piano.
Sia su Via Salita Papardo che su Via Consolare Pompea sona già presenti tutti i
servizi necessari quali rete fognaria, rete del gas metano, acquedotto, rete elettrica
e telefonica, cui si allacceranno i futuri fabbricati.
Per ogni ulteriore dettaglio costruttivo si rimanda alla relazione ed agli elaborati
grafici di progetto allegati alla presente.
4.2. Descrizione delle componenti progettuali
La normativa prescrive la suddivisione del progetto in “componenti”,
rappresentative della tipologia e delle fasi principali in cui lo stesso può essere
scomposto, che possono interferire più o meno direttamente con l’ambiente.
Il progetto in esame si compone delle seguenti azioni, cui viene assegnato un
numero di ordine, con cui le stesse saranno identificate nella “matrice degli impatti
diretti” (allegato 2):
ANALISI DEL PROGETTO
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Fase di cantiere e costruzione
1) Preparazione del sito e allestimento cantiere (diserbo, disboscamento,
allestimento strutture temporanee)
2) Scavi e sbancamenti, demolizioni, movimentazione e stoccaggio delle terre da
scavo, con relativo traffico veicolare dei mezzi d’opera pesanti;
3) Realizzazione strutture in fondazione e in elevazione, costruzione fabbricati e
opere di urbanizzazione;
4) Opere di arredo a verde e opere di sistemazione finale;
5) Smantellamento cantiere;
Fase di esercizio (o a regime)
6) Insediamento residenti nei fabbricati;
7) Traffico veicolare sulla viabilità esistente;
8) Produzione di rifiuti solidi urbani e reflui;
9) Incremento superfici impermeabilizzate Il crono programma delle fasi di cantiere e di costruzione dei manufatti prevede un
periodo di circa 18 mesi lavorativi, continuativi e consecutivi.
Successivamente queste componenti progettuali vengono correlate con le
componenti ambientali al fine di definire le possibili relazioni di impatto potenziale
delle prime sulle seconde.
ANALISI DEL PROGETTO
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4.3. Produzione rifiuti
Durante la realizzazione dei fabbricati tutti i rifiuti derivati dalle lavorazioni edili
(indice n° 17 00 00 del catalogo Europeo dei rifiuti CER), verranno smaltiti in delle
specifiche discariche autorizzate, ai sensi delle normative vigenti.
Dopo l’insediamento dei fabbricati, a regime, si avrà un incremento di rifiuti di tipo
domestico (indice n° 20 00 00 CER) dovuto al numero complessivo di abitanti
convenzionali insediati che è stato determinato in numero di 70.
Il piano di gestione dei rifiuti per il comune di Messina prevede per la differenziata
una tipologia di raccolta stradale mono/multimateriale per carta, plastica metalli e
vetro in appositi contenitori; altra tipologia di raccolta si effettua nei 5 centri
comunali di raccolta (C.C.R.), in cui vengono conferite oltre ai materiali sopra
indicati, le seguenti frazioni: - legno, acciaio e altri metalli; - ingombranti vari di
origine domestica; - beni durevoli (elettrodomestici,etc.);- batterie e accumulatori al
piombo; - oli esausti; - pneumatici; - materiali in polietilene.
Il sito di progetto rientra nella sesta circoscrizione, per cui il C.C.R. di riferimento è
quello sito nel villaggio di Spartà, ubicato sulla s.s. 113.
L’incidenza della produzione di rifiuti domestici appare del tutto trascurabile,
rispetto al carico già esistente nella zona; comunque la loro raccolta e smaltimento
rientra nel piano di gestione avanzato dalla società preposta ad attuarlo.
In tutto il territorio limitrofo, non esistono insediamenti industriali, artigianali o agro
alimentari, che possano produrre rifiuti di carattere speciale e/o altamente
inquinanti, e di conseguenza interferire con la corretta fruibilità degli insediamenti
abitativi.
ANALISI DEL PROGETTO
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4.4. Valutazione dell’inquinamento atmosferico sul sito di progetto
In particolare i maggiori disturbi ambientali saranno costituiti da rumori, emissioni
atmosferiche e di polveri, che si manifesteranno nella fase di cantiere (cfr.
paragrafo 4.2, azioni 1-6) e saranno prodotti dalle varie tipologie dei mezzi
meccanici utilizzati per la costruzione dei fabbricati e delle opere annesse. E’ da
sottolineare, comunque, la discontinuità spaziale e temporale di questi disturbi
ambientali ed in ogni caso la loro concentrazione in un periodo temporale limitato a
circa 18 mesi, utili alla realizzazione di tutti i manufatti di progetto.
A regime le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera e di rumori, rientrano
nella media delle zone in cui si verifica una stretta connessione con un ecosistema
urbano, e saranno tali da non esercitare impatti più sfavorevoli rispetto a quelli già
esistenti. A regime le emissioni in aria saranno le cosiddette polveri sottili,
provenienti dagli scarichi dei mezzi a motore; queste non avranno un impatto
negativo, considerato che l’area edificatoria è inserita in zona intensamente
urbanizzata adiacente a due strade con intensa viabilità, quali la S.S.113 e la
strada a scorrimento veloce Panoramica dello stretto.
Invece si ritiene opportuno eseguire l’analisi del livello di inquinamento atmosferico,
con riferimento alle polveri totali sospese (PTS) prodotte durante la fase di cantiere,
in particolare nel corso degli scavi e sbancamenti.
Le polveri totali sospese sono un insieme molto eterogeneo di particelle solide che,
a causa delle ridotte dimensioni, restano in sospensione nell’area. Il diametro delle
particelle varia da un valore minimo di 0.005 µm a un massimo di 100 µm;
ANALISI DEL PROGETTO
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all’interno di questo intervallo, si definiscono grossolane quelle con diametro
compreso tra 2.5 e 30 µm e fini quelle con diametro inferiore a 2.5 µm.
Nel caso specifico, si considerano le PTS grossolane in quanto sono quelle
particelle che si originano in seguito a processi meccanici erosivi, e quindi
paragonabili alle attività di scavo e sbancamento (cfr. paragrafo 4.2, azione 2). Il
modello utilizzato per quantificare l’inquinamento atmosferico, connesso ai
movimenti terra in s.l. e quindi alla quantità di PTS prodotte, tiene conto delle
seguenti assunzioni:
- si è considerata l’intera superficie del Piano pari a circa 0.01 Kmq, assimilata ad
un cerchio di raggio 500 m;
- il modello utilizzato per misurare le concentrazione di PTS in atmosfera,
durante il giorno-cantiere, considera un fronte di raggio variabile e altezza
costante pari a 75.00 m, che si orienta lungo la direzione del vento;
- su una produzione giornaliera di circa 360 mc di terreno movimentato, la
quantità di PTS, prodotta dall’azione in contemporanea di 2 escavatori con pala
caricatrice (tipo h3) e 4 autocarri (Qli 190), è pari a circa 60 kg/giorno di
cantiere (per 8.00 ore lavorative);
- l’ubicazione del sito di progetto, unitamente al contesto morfologico, rimane
esposto principalmente ai venti di scirocco, pertanto sulla scorta dei dati in
possesso, si utilizza cautelativamente una velocità del vento pari a 6.00 m/s.
Pertanto, sulla scorta di quanto sopra, si è costruito un grafico (concentrazioni
PTS/distanza), che rappresenta l’andamento della curva di attenuazione
dell’inquinamento da PTS sul sito di progetto.
ANALISI DEL PROGETTO
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Propagazione della concentrazione di PTS (2,5 <d< 30 µm)
020406080
100120140160180200
50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550
distanza (m); h=75 m
conc
entra
zion
i PTS
(µg/
m3 )
curva di propagazione PTS
soglia limite di tollerabilità
grafico 1
Dalla lettura del grafico, risulta che l’inquinamento prodotto dalla concentrazione
delle polveri totali è sempre sotto la soglia limite di tollerabilità (150 µg/m3) e che a
circa 200 m dalla sorgente la concentrazione è circa 1/4 della stessa.
Quindi per quanto ampiamente descritto si può dire che il sito ha una fragilità e
vulnerabilità alle emissioni di PTS, con valore di sensibilità molto bassa e
comunque limitata alla fase di cantiere.
4.5. Rischio di incidenti relativi alle tecnologie e sostanze utilizzate
Le tecnologie e le sostanze utilizzate per la realizzazione dei manufatti sono
largamente usate nelle moderne tecniche costruttive, peraltro già sottoposte
preventivamente ad accurate analisi e successivi controlli previsti dalla nuova
legislazione in difesa dell’ambiente. Nel progetto non si è evidenziato l’utilizzo di
sostanze e tecnologie di particolare pericolosità, che non siano contemplate nelle
normative vigenti in materia di sicurezza nei cantieri mobili, quindi nella
predisposizione dei piani di sicurezza in corso d’opera, che verranno
opportunamente redatti, preliminarmente all’inizio dei lavori.
ANALISI DEL PROGETTO
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4.6. Interferenze del progetto con altri piani
Il presente Piano di Lottizzazione viene attuato ai sensi dell’ art. 14 della L.R.
n.71/1978 e delle Norme di attuazione comunali del P.R.G. vigente per le zone
territoriali omogenee C5 (zona destinata a residenza stagionale, in cui sono
ammessi insediamenti ricettivi).
Il PdL scaturisce dal piano quadro n°21 approvato con delibera del Consiglio
Comunale nella seduta n.99/c del 09.11.2006, che divideva l’area in due ambiti:
l’ambito 2 oggetto del piano in questione e l’ambito 1, proposto dalla ditta “Mari
Immobiliare”, che ha già inoltrato all’autorità procedente il Rapporto Ambientale di
VAS.
Di conseguenza, i due piani dovranno coadiuvarsi sia a livello architettonico che
urbanistico e di urbanizzazioni primarie.
I piani sovra-ordinati sono:
il PQ n° 21 approvato al quale il piano di lottizzazione si riferisce;
il PRG del quale vengono rispettate le prescrizioni;
il PdG la cui area ricade nell’habitat n°83.11 uliveti; il valore dell’habitat è molto
basso e il grado di naturalità è riferibile ai sistemi umani tradizionali ed
aree urbanizzate;
il PAI rispetto al quale non si sono rilevate condizioni di rischio e pericolo di tipo
goemorflogico ed idraulico.
ANALISI DEL TERRITORIO
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5.0 ANALISI DEL TERRITORIO
In questo paragrafo vengono analizzate tutte le componenti ambientali
distinguendole in 1) abiotiche, 2) biotiche, 3) umane, con riferimento al loro stato di
fragilità intrinseco e di vulnerabilità potenziale.
1. componenti abiotiche: caratteristiche geomorfologiche, caratteristiche
idrogeologiche (acque superficiali e profonde), caratteristiche climatologiche,
caratteristiche dell’aria (rumori, polveri);
2. componenti biotiche: caratteristiche della flora e della fauna;
3. componenti umane: insediamenti abitativi, viabilità e paesaggio
5.1 Localizzazione rispetto le aree protette
L’area di intervento si colloca all’interno del sito ZPS ITA 030042 “Monti Peloritani,
Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina”. La zona
di protezione speciale in esame si estende su una superficie totale di ca. 28.000 ha
e interessa quasi tutto il territorio comunale di Messina, spingendosi sul versante
ionico fino a Mili Marina, risalendo in cresta all’altezza del Pizzo Bottino e
scendendo sul versante tirrenico verso Saponara, ai margini del centro abitato di
Villafranca Tirrena, fino a raggiungere la costa all’altezza della foce del torrente
Gallo. Il sito ZPS ITA 030042 a sua volta si colloca all’interno di un più vasto
programma di protezione del suolo denominato “Piano di gestione dei Monti
Peloritani” comprendente la ZPS in questione e altri 13 SIC ricadenti nella
Provincia di Messina.
Di questi, due rientrano nel comprensorio del comune di Messina,
sovrapponendosi e intersecandosi in qualche modo con la ZPS in questione:
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- ITA 030008 “Capo Peloro – Laghi di Ganzirri” comprendente i laghi costieri di
grande interresse naturalistico, oltre che paesaggistico, localizzati in prossimità di
Capo Peloro sullo Stretto di Messina, che rivestono un importanza strategica nei
flussi migratori dell’avifauna del bacino del Mediterraneo;
- ITA 030011 “Dorsale Curcuraci, Antennamare” comprendente la dorsale che
dallo Stretto di Messina si sviluppa verso sud-ovest lungo il dominio peloritano più
orientale, che nonostante i fattori di disturbo antropico conserva aspetti floristico-
vegeazionali di notevole interesse botanico e paesaggistico.
Il Piano si localizza in prossimità al sito ITA dell’area 030008, ad una distanza di
400 m circa; mentre è da escludere qualunque interferenza anche indiretta con il
sito ITA 030011.
Figura 1 – Ubicazione del sito rispetto aree SIC e ZPS
Il Piano riveste un ambito molto locale dal momento che la superficie complessiva
dell’intervento rappresenta appena lo 0,004%, rispetto all’estensione ZPS, peraltro
in una zona abbastanza marginale dello stesso. Il PdL, contemporaneamente,
dovrà essere sottoposto a valutazione d’incidenza ecologica.
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5.2 Caratteristiche geomorfologiche
Il piano di lottizzazione della Società Cooperativa Universitaria, ricade nella
Tavoletta Messina F. 254 IV SO della cartografia dell’I.G.M., in località S.Agata,
nella zona nord del comune di Messina.
L’area è facilmente raggiungibile, in quanto prospiciente sia la S.S. 113, che il viale
Papardo, che collega i due principali assi viari posti a nord della Città di Messina,
la S.S:113 e la strada panaromaica dello stretto.
Il sito insiste su un pendio poco acclive tra le quote 26 e 11.5 metri s.l.m.m., con
pendenza media del 6%; l’assetto geomorfologico è quello di un terrazzo
alluvionale, deposto dalla fiumara Papardo, in una fase precedente alla sua
evoluzione del profilo idrografico. Nella carta morfologica della Variante Generale
del Piano Regolatore (Fig. 2), l’area oggetto della lottizzazione non presenta alcun
segno di dissesto morfologico.
Mare Jonio
Figura 2 – Stralcio carta morfologica della Variante Generale del PRG di Messina
L’area interessata dalla lottizzazione si sviluppa, in sinistra idrografica del torrente
Papardo, che in quel tratto risulta coperto dall’omonimo asse viario. Inoltre è da
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notare come il reticolo idrografico è poco marcato, in considerazione della buona
permeabilità dei litotipi affioranti, ed è caratterizzato da collettori sub paralleli tra
loro e poco accentuati che corrispondono con la viabilità ordinaria, circostanza
estremamente diffusa nell’intero territorio comunale.
5.3 Caratteristiche idrografiche - idrogeologiche
Al fine di definire il quadro del territorio in esame, si sono analizzate le
caratteristiche idrogeologiche dell’intero bacino idrografico all’interno del quale
ricade l’area in questione.
Poiché la circolazione idrica, in falda ed in superficie, è condizionata dalla
distribuzione dei terreni a differente permeabilità, qui di seguito vengono
approfondite le caratteristiche di permeabilità dei litotipi affioranti. Sia i depositi
fluviali terrazzati recenti che la formazione dalle Sabbie e Ghiaie di Messina sono
terreni ad alto grado di permeabilità, per porosità primaria, con valore del
coefficiente di deflusso K compreso tra 10-2 e 10-3 m/sec.
In questo conteso idrogeologico l’area studiata è sede di un acquifero alluvionale
costiero freatico ad elevata permeabilità primaria, la cui alimentazione avviene
principalmente per immagazzinamento diretto, che defluisce verso mare con
direzione NNW-SSE. Il livello della falda acquifera è quanto più prossimo al livello
medio sul mare quanto più in adiacenza alla linea di costa; diviene più profondo
verso monte.
Il bacino idrografico ha una forma ad “imbuto” con sviluppo nord ovest -sud est ed
estensione di 3.2 Km2, un dislivello di 305 metri e pendenza dell’asta principale nel
tratto di monte pari al 10%, in quello di valle pari al 5%. Nel bacino affiorano quasi
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interamente materiali incoerenti, appartenenti alla formazione dalle Sabbie e
Ghiaie di Messina ed in minima parte ai depositi fluviali.
NORD
LEGENDA
Figura 3 – Planimetria geolitologica
5.4. Caratteristiche climatologiche
Le caratteristiche climatiche dell’area studiata non si discostano da quelle comuni
a tutta la Sicilia centro – orientale, essendo caratterizzate da un clima
mediterraneo con piogge più frequenti e concentrate nel periodo autunnale –
invernale ed escursioni termiche limitate con estati secche; come si può comunque
notare dallo studio di seguito illustrato, lo specifico settore presenta una certa
irregolarità della distribuzione delle piogge, con abbondanti precipitazioni anche nei
tardi mesi estivi.
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5.5. Pluviometria
La valutazione degli afflussi meteorici nel bacino idrografico in esame è stata
dedotta dall’esame dei dati riportati negli annali idrologici del S.I.I. per il periodo
1982 –1996, con esclusione di alcuni anni per i quali non è stato possibile reperire i
dati. Dall’esame dei dati, risulta che i valori medi annui delle precipitazioni piovose
sono compresi tra un massimo di 1.237 mm ed un minimo di 325 mm, registrati
entrambi presso la stazione dell’Istituto Geofisico.
Dall’analisi delle precipitazioni mensili, è evidente la forte diminuzione delle
precipitazioni nel corso dei mesi estivi, mentre nel contempo solo raramente si
superano i 100 mm di pioggia mensili nel periodo autunno – inverno. Confrontando
le curve delle tre stazioni, si nota come quella posta all’Osservatorio presenta dei
picchi massimi nettamente più elevati in corrispondenza dei mesi di marzo e
novembre (grafico 2).
Grafico 2 – Precipitazioni medie delle stazioni pluviometriche di Messina
5.6. Termometria
Lo studio delle condizioni termiche è stato eseguito utilizzando i dati relativi alla
medesime stazioni utilizzate per lo studio pluviometrico.
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Sulla base dei dati misurati in queste stazioni sono stati ricavati i valori di
temperatura media annua (in C°), relativamente allo stesso periodo di
osservazione.
Tra le tre stazioni analizzate risalta immediatamente come quella di Ganzirri, posta
ad 1 m s.l.m.m., presenti le temperature mediamente più elevate.
Dall’osservazione dei i valori medi mensili riportati in figura si nota come i mesi più
caldi sono quelli estivi, mentre i picchi più freddi sono registrati nei mesi di gennaio
e febbraio. Le temperature media massime superano i 30 ° C solo nel mese di
luglio, mentre le temperature medie minime scendono al di sotto dei 10° C solo nel
mese di Gennaio (grafico 3).
Grafico 3 – Temperature medie delle stazioni termometriche di Messina
Bilancio Idrologico
Per bilancio idrologico di un’area s’intende il calcolo analitico dei parametri della
seguente equazione:
P = ETR + R + IE
dove i diversi termini esprimono quantitativi d’acqua in mm rispettivamente di:
P = precipitazione
ETR = evapotraspirazione
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R = ruscellamento superficiale
IR = infiltrazione efficace
Il fine del bilancio idrologico è quello di stimare, noti i valori di precipitazione media
e temperatura media per un periodo statisticamente valido, la quantità d’acqua che
ogni anno contribuisce alla ricarica dell’acquifero presente nel comprensorio in
esame.
L’operazione consiste nella stima dei vari coefficienti dell’equazione sopra riportata
per risalire al valore di IE che esprime quantitativamente i volumi d’acqua che si
infiltrano nel sottosuolo. Per eseguire il calcolo, note le stazioni di riferimento che,
nel caso specifico coincidono sia per quanto riguarda le precipitazioni sia per le
temperature, è stato adottato il metodo dei topoieti.
Delle tre stazioni sono stati acquisiti i valori medi annuali di precipitazione e
temperatura, mentre nessuna interpolazione altimetrica si è ritenuta necessaria,
considerando l’esiguo dislivello intercorrente tra le stazioni (1 e 54 m s.l.m.m.) e
l’area interessata dalla lottizzazione (10 - 30 m s.l.m.m.).
Precipitazioni Temperature
Messina Osservatorio 764 mm/a 21° C
Messina Istituto Geofisico 607 mm/a 19° C
Ganzirri 604 mm/a 19° C
Per la stima dell’evapotraspirazione, cioè dell’acqua che viene sottratta al
ruscellamento ed all’infiltrazione per ritornare nel ciclo della pioggia, non
disponendo di osservazioni dirette, è stato necessario basarsi su un metodo
matematico. Prendendo come base i valori medi di temperatura e di precipitazione
calcolati, per anno, si è preceduto al calcolo dell’evapotraspirazione reale media
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annua applicando la formula di Turc, modificata da Santoro, per l’ambiente
siciliano:
ETR = P/√[0,9 + (P2/L2)]
dove P sono le precipitazioni medie annue, mentre L è un parametro detto “potere
evaporante dell’atmosfera” e viene calcolato con la seguente formula:
L = 586 – 10T + 0,05T3
Sostituendo i valori noti ed eseguendo il calcolo per i tre topoieti individuati risulta
quanto segue:
Messina Osservatorio ETR = 587 mm/a
Messina Istituto Geofisico ETR = 386 mm/a
Ganzirri ETR = 387 mm/a
La differenza tra gli afflussi medi annui ed i valori medi di evapotraspirazione
misurati nelle zone esaminate, fornisce il “deflusso idrico globale” che è dato da:
D = P – ETR
Il deflusso idrico globale, non è altro che la sommatoria del deflusso idrico
superficiale (ruscellamento) e di quello sotterraneo (infiltrazione efficace, quindi:
D = R + IE
Sostituendo i valori per i tre topoieti risulta:
Messina Osservatorio D1 = (764 – 587) = 177 mm/a
Messina Istituto Geofisico D2 = (607 – 386) = 221 mm/a
Ganzirri D3 = (604 – 387) = 217 mm/a
A questo punto è necessario identificare i valori che costituiscono il deflusso idrico
globale e cioè la componente superficiale del deflusso costituita dal ruscellamento
(R) e quella profonda costituita dall’infiltrazione efficace (IE).
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Per fare ciò è necessario calcolare i coefficienti di ruscellamento (Cr) che
consentono di definire la percentuale d’acqua che ruscella (R) e quindi, per
differenza, quella che si infiltra nel sottosuolo (IE).
Poiché la litologia del bacino è omogenea, viene adottato un unico coefficiente di
ruscellamento che va applicato al deflusso idrico globale;per terreni molto
permeabili Cr = 0,22 %
Poiché l’area delimitata dal bacino idrografico in studio è centrale all’interno della
zona compresa tra le stazioni considerate e visto che i valori di deflusso idrico
globale sono poco differenti, si può considerare un deflusso calcolato come media
dei deflussi misurati per ciascun topoiete e quindi un D medio pari a 205 mm/a.
Riportando il valore di deflusso medio al coefficiente Cr specifico ed alla relativa
superficie si ottiene:
R = 205* 1 * 0,22 = 45,1 mm/a
Quindi, nel bacino idrografico in esame ruscellano 45,1 mm/a.
5.7. Caratteristiche della flora e della fauna
Il lotto di terreno si sviluppa su terreno incolto, con un leggero declivio (l’altezza
varia dai 29 m ed i 52 m s.l.m.), che attualmente vestigia di un uliveto e residuali
piante di agrumi in stato di totale abbandono. Nella parte da destinarsi ad area
verde, lungo il confine con Via Consolare Pompea, sono presenti alcuni alti
esemplari di Casuarina, che verranno mantenuti, previa operazione di sfoltimento
di parte della chioma in cattivo stato di vegetazione.
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Sulla scorta di quanto assunto dal PdG e dai D.M. 17.10.07 e D.M. 22.01.09, fermo
restando le misure di mitigazione e compensazione del verde e valutato che gli
ambienti ecologici da preservare, restano all’esterno dall’area in esame.
Si ritiene che il progetto di edificazione non interferisce, né direttamente né
indirettamente, con gli habitat a maggiore interesse naturalistico o con le specie
floro-faunistiche meritevoli di conservazione e tutela, come si evince dalla
Valutazione di incidenza ecologica.
Tabella 1 - OBBIETTIVI DI PROTEZIONE E PROPRI RIFERIMENTI NORMATIVI E PROGRAMMATICI
Temi ambientalii
Quadro di riferimento normativo, programmatico e pianificatorio�
Obiettivi di sostenibilità ambientale
Fauna, flora e biodiversità
� Convenzione internazionale relativa alle Zone Umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici – Ramsar (1971) ; � Convenzione di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (1979); � Nazioni Unite - Convenzione sulla biodiversità, Rio de Janeiro 1992; � Comunicazione Commissione Strategia comunitaria per la diversità biologica (1998); � Direttiva UE sulla conservazione degli uccelli selvatici – Dir. 79/409/EEC; � Direttiva UE sulla conservazione degli Habitat – Dir. 92/43/EC; � Comunicazione della Piano d’azione comunitario per la Biodiversità (2001); � Commissione: Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 - e oltre (2006); � Carta della Natura; � Piano Regionale Parchi e Riserve; � PIR Rete Ecologica; � Linee guida del Piano Forestale Regionale
Tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale naturale e la biodiversità
Paesaggio,patrimonio culturale, architettonico e archeologico e beni materiali�
� Convenzione europea del Paesaggio, Firenze, 2002; � Decreto Legislativo n. 42 del 22.01.2004, “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge n. 137 del 6.07.2002” (GU n. 45 del 24.02.2004 - Supplemento Ordinario n. 28), si tutela e si valorizza il “patrimonio culturale”, inteso come insieme dei beni culturali e dei beni paesaggistici; � Legge Nazionale n. 431/85, che concede alle regioni la facoltà di opzione tra la redazione di uno strumento a valenza urbanistico-territoriale e il Piano Paesistico, quest’ultimo disciplinato dall’art. 5 della LN 1497/39; � Decreto Legislativo 26 marzo 2008, n. 63 - Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; � PIR Rete Ecologica; � Linee guida del Piano Forestale Regionale; � Linee guida del Piano territoriale paesistico regionale; � Piano Regionale Parchi e Riserve.
Tutelare e valorizzare i beni e il patrimonio storico-culturale
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Suolo
� Strategia tematica per la protezione del suolo (COM/2006/231) e per l’uso sostenibile delle risorse naturali (COM/2005/670); � Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico; � Piano delle bonifiche; � Piano Regionale per la difesa della vegetazione dagli incendi. � Piano Regolatore Generale Comunale�
Garantire una gestione sostenibile delle zone collinari e favorire il recupero di aree degradate�
Acqua�
� Direttiva quadro UE sulle acque - Dir. 2000/60/CE; � Piano di Tutela delle Acque in Sicilia. Pianificazione-Definizione degli scenari programma delle misure (2005); � Progetto di monitoraggio per la prima caratterizzazione dei corpi idrici superficiali della Regione Siciliana; � Progetto di monitoraggio per la prima caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei della Regione Siciliana. � Direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino; � Direttiva 2006/7/CE, Gestione della qualità delle acque di balneazione (che abroga la direttiva 76/160/CEE); � COM (2005) 504, Strategia tematica per la protezione e la conservazione dell’ambiente marino;�
Conservare e/o migliorare la qualità dell’ambiente collinare perseguire la tutela sostenibile della risorsa idrica�
Aria e fattori climatici�
� Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico (1994) Protocollo di Kyoto (1997); � Programma Europeo per il Cambiamento climatico (2000); � Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni dei gas serra (PAN) (2002); � Decreto Legislativo 7 marzo 2008, n. 51: Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 216, recante attuazione delle direttive 2003/87/CE e 2004/101/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità, con riferimento ai meccanismi di progetto del protocollo di Kyoto (GU n. 82 del 7-4-2008).�
Ridurre le emissioni di gas inquinanti e climalteranti in atmosfera
Popolazione e salute umana
� Leggi sulla somministrazione degli alimenti; � Leggi sui controlli veterinari; � Regolamenti di polizia veterinaria; � Piano delle bonifiche; � COM (2003) 338, Strategia europea per l’ambiente e la salute; � Piano sanitario regionale 2000-2002 e Atto di indirizzo per la politica sanitaria del triennio 2007-2009 e per l’aggiornamento del piano sanitario regionale; � Linee guida per la classificazione in zone acustiche del territorio dei comuni.�
Proteggere la popolazione e il territorio dai fattori di rischio�
Energia� � COM (2007) 1, Una politica energetica per l’Europa; � Piano Energetico Ambientale Regionale Sicilia (PEARS).
Promuovere politiche energetiche sostenibili�
Rifiuti
� COM (2005) 666 , Portare avanti l’utilizzo sostenibile delle risorse-Una strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti; � Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia.�
Garantire una gestione sostenibile dei rifiuti e ridurre la loro pericolosità
Ambiente urbano
� COM/2005/0718, Strategia tematica sull’ambiente urbano; � Piano Regolatore Generale Comunale
Migliorare la qualità della vita dei cittadini
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5.8. Componenti umane
Come descritto in parte nei paragrafi che precedono, tali componenti nella
fattispecie sono connesse con le attività dei sistemi umani tradizionali e delle aree
urbanizzate, in cui è inserito il sito.
In particolare tale circostanza influisce sulla viabilità che si sviluppa sia sulla S.S.
113 che sul viale Papardo, che collega la strada statale con la strada panaromaica
dello stretto, i due principali assi viari posti a nord della Città di Messina.
Questa situazione comporta una potenziale interferenza nei flussi viari dei mezzi
pesanti che opereranno in tutte le fasi di cantiere; l’interferenza si manifesterà per
la sola durata della fase di cantiere.
Pertanto trattandosi di impatto reversibile, di breve durata e locale si può attribuire
un range di valori di vulnerabilità e fragilità bassi.
La sensibilità paesaggistica del sito è considerata “medio-bassa”, dal momento che
si tratta di una zona in parte urbanizzata, con un grado di biodiversità non
significativo (come risulta dalla VIEc); non esistono invece elementi con valenza
antropico-culturale.
Pertanto la realizzazione del progetto non provocherà ricadute rilevanti sulla
componente percettiva del paesaggio.
5.9. Misure per impedire, ridurre e compensare gli eventuali impatti significativi sull’ambiente
Componenti abiotiche: si dovranno rispettare le norme tecniche per le costruzioni
in zona sismica (D.M. 14/01/2008) e le eventuali prescrizioni per il vincolo
idrogeologico; contenere il più possibile le entità delle opere di sbancamento per
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evitare modifiche agli strati geologici del terreno; prevedere una rete di
smaltimento delle acque meteoriche raccolte dalle superfici stradali e
impermeabilizzate, su una sede erodibile o adeguatamente protetta.
Si dovranno realizzare le pavimentazioni dei percorsi orizzontali, dei parcheggi e
degli spazi pedonali e carrabili con materiale permeabile che consenta il naturale
assorbimento delle acque bianche nel terreno sottostante; prevedere una rete
fognaria razionale ed efficiente per evitare il rischio di introduzione di inquinanti nel
sottosuolo.
Componenti biotiche:
Troveranno dimora sull’intero lotto di progetto N°202 alberi a medio-alto fusto ed
altrettanti gruppi di arbusti; considerato che N°9 alberi ad alto fusto di Casuarina,
verranno mantenuti, il totale degli alberi da impiantare è pari a 193. Inoltre si
precisa che gli esemplari di ulivo in buono stato di vegetazione, attualmente
presenti sul lotto di progetto, verranno spiantati e ricollocati nelle diverse
pertinenze.
Temporizzare gli interventi che provocano maggiore disturbo alla fauna e
soprattutto all’avifauna e che vanno limitati nella stagione primaverile e in quella
autunnale; prevedere accorgimenti per rendere visibili elevatori, cavi, gru, ai fini
della salvaguardia dell’avifauna; favorire la riproduzione dell’avifauna e, quindi, la
conservazione della specie, mediante la messa a dimora di nidi artificiali, in modo
che la distanza tra esse sia sempre superiore ad una decina di metri e l’altezza
mai inferiore a tre metri e mezzo.
Rispetto al rumore, gli interventi di mitigazione sono legati all’attività di cantiere e
prevedono l’adozione di accorgimenti tecnici adeguati (cinture ecologiche/paratie
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fonoassorbenti), la temporizzazione degli interventi nella stagione primaverile e in
quella autunnale; impiegare macchine movimento terra ed operatrici gommate
piuttosto che cingolate, installare silenziatori sugli scarichi in particolare dei mezzi
macchinici di una certa potenza e utilizzare gruppi elettrogeni e compressori di
recente fabbricazione e insonorizzati.
Rispetto alla qualità dell’aria, ridurre le polveri sollevate in atmosfera durante le fasi
di cantiere con l’umidificazione dei cumuli di terra e delle piste di accesso;
temporanea pavimentazione delle piste e aree di cantiere più vicine ad abitazioni.
Con particolare riferimento al Piano di Gestione “Monti Peloritani”, l’area non
presenta alcuna criticità ambientale e non è soggetta a specifiche azioni delle
strategie gestionali.
Per maggiori dettagli su tutte le misure compensative si rimanda alla Valutazione di
incidenza ecologica.
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6.0 ANALISI DEI RISULTATI E CONCLUSIONI
Sulla base di quanto esposto la valutazione degli effetti che il progetto
eserciterebbe sul sito sono quantificate nella matrice degli impatti diretti (All.2).
La stessa è stata impostata considerando che il progetto per le sue finalità consta
della “fase di cantiere” e di quella di “esercizio”, ciascuna suddivisa in distinte
tipologie di intervento, descritte nel paragrafo 4.2). Inoltre si è tenuto conto che la
durata della realizzazione delle opere (fasi 1,2,3) è pari a 180 giorni, quindi gli
impatti relativi a queste attività sono di breve durata e reversibili.
Dall’analisi della matrice (All.2), considerata la tipologia degli obiettivi della
“proposta di Piano”, si evince che gli impatti significativi sono prevalentemente nulli
ed alcuni positivi. Gli impatti negativi sono concentrati nelle prime tre fasi di
cantiere, quindi di breve termine e reversibili; consistono principalmente
nell’incremento del livello sonoro e di polveri, nella produzione di nuovo traffico
veicolare di mezzi pesanti.
Le misure di mitigazione ambientale atte ad impedire, ridurre e compensare tali
impatti negativi ed assicurare l’integrazione del principio di sostenibilità ambientale
nella complessiva attuazione del Piano sono state debitamente trattate nel
paragrafo 5.9, più approfonditamente nella relazione di valutazione d’Incidenza
ecologica (VIEc).
Per tutto quanto ampiamente descritto si ritiene che la realizzazione del Piano
abbia una buona compatibilità ambientale rispetto al territorio circostante ed alle
sue funzioni sociali.
Messina, luglio 2015 dott. Geol. Antonino Gambino
ALLEGATI
7.0 ALLEGATI
1) Corografia generale
2) Matrice degli impatti diretti
ALLEGATO 1
Sito di progetto
Mar Tirre
no
Mare jonio
Mare tirreno
NORD
ALLEGATO 2
Componenti ambientali
Obiettivi di protezione
ambientale
Principali Azioni del Piano
Fase di cantiere e costruzione Fase di esercizio e avvenuta urbanizzazione
1
2
3
4
5
6
7
8
9 Fauna, flora e biodiversità
Tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale naturale e la biodiversità
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Paesaggio,patrimonio culturale, architettonico e archeologico e beni materiali�
Tutelare e valorizzare i beni e il patrimonio storico-culturale
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Suolo
Garantire una gestione sostenibile delle zone collinari e favorire il recupero di aree degradate
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Acqua
Conservare e/o migliorare la qualità dell’ambiente collinare perseguire la tutela sostenibile della risorsa idrica
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Aria e fattori climatici
Ridurre le emissioni di gas inquinanti e climalteranti in atmosfera
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Popolazione e salute umana
Proteggere la popolazione e il territorio dai fattori di rischio
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Energia
Promuovere politiche energetiche sostenibili 0 0 0 0 0 + 0 0 0
Rifiuti
Garantire una gestione sostenibile dei rifiuti e ridurre la loro pericolosità
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Ambiente urbano
Migliorare la qualità della vita dei cittadini - - - + 0 + 0 0 0