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PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCEUf#icio Comunicazione
* * *
Rassegna StampaNOVEMBRE 2015
© Ponti(icia Università della Santa Croce Elaborazione: Uf#icio Comunicazionestampa@pusc.it -‐ +39 06 68164399
* Bollettino ad uso interno *
Rassegna Stampa – NOVEMBRE 2015
ZE
Scheda sintetica
Tra le Attività interne segnalate sulla stampa nel mese di novembre, ha avuto risalto il Convegno organizzatoin collaborazione con il Pontificio Consiglio per i laici su "Vocazione e missione dei laici. A cinquant'anni daldecreto 'Apostolicam Actuositatem'" (AGENZIA SIR, RADIO VATICANA, IL SISMOGRAFO, GAUDIUMPRESS), e in particolare il saluto che il Santo Padre ha inviato per l'occasione a tutti i partecipanti(ACIPRENSA, ALETEIA, SAN FRANCESCO, RADIO VATICANA, TOSCANA OGGI, VATICAN INSIDER,ZENIT, REVISTA ECCLESIA, INFOVATICANA).
Riferimenti sono apparsi anche in merito alla Consegna del Premio giornalistico "Giuseppe De Carli"organizzato dall'omonima Associazione in collaborazione con la Facoltà di Comunicazione (FISC, FIDEST,UCSI, ZENIT, LA DISCUSSIONE); e alla presentazione del volume Teologia fondamentale in contestoscientifico del rev. prof. Giuseppe Tanzella-Nitti (CITTÀ NUOVA, ZENIT, ROMA SETTE).
AICA E INFO CATÓLICA hanno invece anticipato il prossimo Seminario internazionale in lingua spagnolarivolto a quanti informano sulla Chiesa, che avrà luogo dal 28 al 31 gennaio 2016.
Come professori citati sulla stampa, risultano:
-‐ Norberto González Gaitano (ANSPI)-‐ Rev. Luis Romera (VALLE SABBIA)-‐ Enrique Fuster (MATCHMAN)-‐ Rev. José María Galván (MATCHMAN)-‐ Rev. Bernardo Estrada (ZENIT)-‐ Rev. Antonio Porras (GONEWS)
-‐ Rev. John Wauck (THE WASHINGTON POST)
-‐ Daniel Arasa (RELIGIÓN CONFIDENCIAL)-‐ Rev. Pablo Requena (TELE COSENZA)-‐ Rev. Martin Rhonheimer
(NOTRE DAME NEWS)
Hanno rilasciato interviste il rev. prof. Giulio Maspero (RADIO VATICANA), il rev. prof. Giuseppe Tanzella-Nitti (AVVENIRE), il rev. prof. Stefan Mükl (CATHOLIC NEWS AGENCY), il prof. Yago de la Cierva (ELCOMERCIO, GESTIÓN) e il prof. Giovanni Tridente (ZENIT, CANÇAO NOVA NOTÍCIAS).
Sulla rivista PALABRA è apparso un contributo del rev. prof. Paul O'Callaghan sul tema de El juicio final.
© Uf&icio Comunicazione
IndiceNOVEMBRE 2015
Attività interne pag.06/11/2015 Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce,
convegno 50° dell’“Apostolicam Actuositatem”Agenzia SIR1. 1
10/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Romasus últimas publicaciones sobre el Vaticano II
ArchidiocesisBurgos
2. 2
11/11/2015 Parlare di Dio nella società secolare Città Nuova online3. 3
12/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solode “profesionales”, dice Papa Francisco
ACIPRENSA4. 4
12/11/2015 Premio De Carli: il 3 dicembre la cerimonia di consegna FISC SettimanaliCattolici
5. 5
12/11/2015 Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa San Francesco6. 6
17/11/2015 Informar sobre la Iglesiaen el pontificado del papa Francisco
AICA7. 7
29/11/2015 Alla Santa Croce incontro su Teologia e scienza Roma Sette8. 8
Citazioni Università e/o professori pag.01/11/2015 L'avvenire dei nostri oratori
possiamo scriverlo insiemeANSPI9. 9
01/11/2015 In ricordo della Contesa di Monte Melino Valle Sabbia10. 10
02/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' Cadena Ser12. 12
02/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio Matchman news13. 13
03/11/2015 Concluye en Madrid el V Congresode la Fundación Ratzinger
Agenzia ZENIT14. 14
05/11/2015 Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk America Magazine15. 15
06/11/2015 ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa
Gonews16. 16
06/11/2015 Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep,even under Pope Francis
The WashingtonPost
17. 17
09/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione Aleteia18. 18
10/11/2015 Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos yejemplos creativos sin “aguar” la doctrina
ReligionConfidencial
19. 19
10/11/2015 Cosenza: a Villa Rendano si discutedell'ideologia del gender
Tele Cosenza20. 20
16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi Avvenire21. 21
16/11/2015 Oltre il Giardino Repubblica.it22. 22
17/11/2015 Center for Ethics and Culture fall conference to explore religious freedom University of NotreDame
23. 23
23/11/2015 Pfr. Tobias Schwaderlapp Domradio24. 24
26/11/2015 In Dialogue With Laudato Si’: Can Free MarketsHelp Us Care For Our Common Home?
Acton25. 25
Interviste pag.01/11/2015 Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi Radio Vaticana26. 26
IndiceNOVEMBRE 2015
05/11/2015 A verdade dos supostos vazamentos de denúncias no Vaticano Cançao NovaNotícias
27. 27
06/11/2015 Il peccato non è un mito Avvenire28. 28
07/11/2015 “En crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas” El Comercio.es29. 29
08/11/2015 L’informazione ai tempi di Vatileaks Agenzia ZENIT30. 30
17/11/2015 "Verlangen nach Kommunion sollte zuallererst Sehnsuchtnach Begegnung mit dem Herrn sein"
Catholic NewsAgency
31. 31
Professori come autori pag.01/11/2015 El juicio final Palabra32. 32
AGENZIA SIR 06/11/2015www.agensir.it
http://agensir.it/quotidiano/2015/11/6/pontificio-consiglio-laici-universita-s-croce-convegno-nel-50-dell-apostolicam-actuositatem/
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
----------------ANCHE IN:
- RADIO VATICANA:http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/04/convegno_a_50_anni_dal_decreto_conciliare_sui_laici/1184271
- IL SISMOGRAFO:http://ilsismografo.blogspot.it/2015/11/vaticano-vocazione-e-missione-dei-laici.html
- GAUDIUM PRESS: http://es.gaudiumpress.org/content/74413-Realizan-en-Roma-jornada-de-estudio-sobre-la-vocacion-y-mision-de-los-laicos
Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce,convegno 50° dell’“Apostolicam Actuositatem”
- 1/32 -
11/11/2015 Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce, convegno nel 50° dell’ “Apostolicam actuositatem” –
http://agensir.it/quotidiano/2015/11/6/pontificio-consiglio-laici-universita-s-croce-convegno-nel-50-dell-apostolicam-actuositatem/ 1/2
Direttore Domenico Delle Foglie
ervizio Informazione Religioa
OCITÀ
Pontificio Coniglio laici:Univerità . Croce, convegno nel50° dell’ “Apotolicamactuoitatem”
Si terrà il 10 novembre a Roma, presso la Pontificia Università della SantaCroce, la Giornata di studio “Vocazione e missione dei laici. A cinquant’annidal decreto ‘Apostolicam actuositatem’”, promossa dal Pontificio Consiglioper i laici (Pcl) in occasione dell’importante anniversario dellapromulgazione del decreto conciliare (18 novembre 1965) che, nel contestodel Concilio Vaticano II, ha inteso analizzare e rilanciare l’importanza dellavocazione e della missione dei laici nella Chiesa e nel mondo. Obiettivodell’iniziativa, si legge in una nota, “proporre una riflessione sullo statoattuale del pensiero teologico e della prassi pastorale in relazione al laicato”e “confrontarsi con le grandi sfide che interpellano i fedeli laici nel contestosociale e culturale odierno”, anche alla luce delle sollecitazioni di PapaFrancesco, in particolare nell’”Evangelii gaudium”. Tra i relatori il cardinaleRobert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplinadei sacramenti; monsignor Francisco Gil Hellin, arcivescovo metropolita diBurgos, in Spagna; Guzmán M. Carriquiry Lecour, segretario incaricatodella vicepresidenza della Pontificia Commissione per l’America Latina.Atteso un messaggio del Papa.
6 novemre 2015 @ 18:27 03 02 05 04
ARCHIDIOCESIS BURGOS 10/11/2015http://www.archiburgos.es/
http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/#
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
Francisco Gil Hellín presenta en Romasus últimas publicaciones sobre el Vaticano II
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11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es
http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 1/6
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Seminarista en El Seminariocelebra su tradicional fiestadel Reservado
ju en «De don Francisco heaprendido la capacidad decomprensión»
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"¡Qué grande es Dios! ¡Qué bien ordena los
acontecimientos siempre para su gloria!"
San Rafael Arnáiz Barón
La diócesis El arzobispo Curia Organismos Arciprestazgos Parroquias
Noticias
Inicio>Noticias>Gil Hellín>Ver entrada
10 noviembre 2015, 21:56 por Redacción
0 Comentarios
Francisco Gil Hellínpresenta en Roma susúltimas publicacionessobre el Vaticano II
El arzobispo emérito participa estos días en
Roma en varios actos académicos en los que
presenta sus investigaciones sobre el
desarrollo y evolución de los textos del
último concilio.
Noticias
11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es
http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 2/6
grandes figuras de la Biblia
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Últimas noticias
Francisco Gil Hellínpresenta en Roma susúltimas publicacionessobre el Vaticano II
por Redacción en Gil Hellín
Noticias
10 noviembre 2015, 21:56
El arzobispo emérito participa
estos días en Roma en varios
actos académicos en los que
presenta sus investigaciones
sobre el desarrollo y evolución
de los textos del último
concilio.
Continúa la celebraciónde la Semana Social 2015organizada por losjesuitas
por Redacción en Noticias
10 noviembre 2015, 12:19
El Centro de Pastoral de La
Merced CIE, en colaboración
con el Comité de Óscar
Romero de Burgos, celebra un
año más la Semana Social, y
que contará con conferencias
y una Eucaristía de la
Solidaridad en la que se
El administrador apostólico de la diócesis,
Francisco Gil Hellín, ha participado en la tarde
de hoy en una jornada de estudio con motivo
del 50 aniversario de la promulgación del
decreto del Vaticano II sobre la vida y misión de
los laicos en la Iglesia, «Apostolicam
Actuositatem». Organizado por el Pontificio
Consejo para los laicos, la jornada se ha
desarrollado en la Pontificia Universidad de la
Santa Cruz de Roma y ha tenido como objetivo
descubrir la importancia de este documento
conciliar, que trató de «analizar y aumentar la
importancia de la vocación y misión de los fieles
laicos en la Iglesia y en el mundo», tal como
detallan desde el organismo vaticano.
La jornada de estudio ha querido así reflexionar
sobre el estado actual del pensamiento
teológico y pastoral en relación con los laicos y
de confrontar los grandes retos de los laicos en
contexto social y cultural de hoy, en vista de los
constantes estímulos en el magisterio del papa
8 3
0
Fotos: Pontificia Universitàdella Santa Croce.
< >
11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es
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recordará a los jesuitas
asesinados en El Salvador
hace ahora ya 26 años.
La diócesis recuerda a losinmigrantes fallecidos conuna eucaristía y un gestopúblico
por Redacción en Noticias
Pastoral inmigrantes
09 noviembre 2015, 10:41
Son miles los inmigrantes que
han muerto a los largo del año
tratando de alcanzar las
fronteras occidentales,
huyendo de la pobreza o de
las guerras. Por todos ellos, y
por los familiares de los
inmigrantes residentes en la
provincia que han fallecido, el
equipo de pastoral de
latinoamericanos celebró ayer
una eucaristía.
El Seminario celebra sutradicional fiesta delReservado
por Redacción en Noticias
Vocaciones
08 noviembre 2015, 23:04
El Seminario de San José se ha
vestido de fiesta para celebrar
en la tarde de hoy su
tradicional fiesta eucarística
del «Reservado». Una fiesta
que los seminaristas llevan
preparando desde semanas
Francisco y particularmente en la exhortación
apostólica «Evangelii Gaudium». En este
sentido, Gil Hellín ha presentado la sinopsis que
explica el itinerario histórico que siguió el texto
conciliar desde su primera redacción hasta su
última configuración.
Ponentes internacionales
La jornada de trabajo se ha abierto esta
mañana con el informe del profesor de
eclesiología Philip Goyret, quien ha trazado las
novedades del magisterio del Concilio Vaticano
II sobre los fieles laicos. Le ha seguido una
intervención a dos voces en la que el profesor
Arturo Cattaneo, de la Facultad de Teología de
Lugano, y el profesor Guzmán Carriquiry
Lecour M., secretario a cargo de la
Vicepresidencia de la Pontificia Comisión para
América Latina, se han encargado de analizar
los aspectos teológicos y eclesiológicos
inherentes a la identidad y misión de los laicos
en la Iglesia y en el mundo, desde el concilio
Vaticano II hasta hoy.
Por la tarde, el cardenal Robert Sarah, prefecto
de la Congregación para el Culto Divino y la
Disciplina de los Sacramentos, ha hablado
sobre el papel de los laicos frente a los desafíos
antropológicos contemporáneos. Acto seguido,
ha tenido lugar una mesa redonda en la que
diferentes expertos (la periodista Constanza
Miriano, el de literatura italiana Franco
Nembrini, el secretario General de Caritas
Internationalis, Michel Roy, y la psiquiatra y
diputada del Parlamento italiano Paola Binetti)
han discutido sobre diversos temas de
actualidad en consonancia con los retos
relacionados con la misión de los fieles laicos de
hoy: la familia, la educación, la pobreza y el bien
común.
11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es
http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 4/6
atrás y cuyo trabajo ha
quedado plasmado en un
cuidado monumento
eucarístico que reflejaba que
Jesús sacramentado es el
centro de toda la creación.
Los curas de donFrancisco
por Redacción en Gil Hellín
Noticias
08 noviembre 2015, 08:03
A lo largo de sus trece años
como arzobispo de Burgos,
don Francisco ha ordenado 22
sacerdotes diocesanos. Ellos
también hablan de él,
agradeciéndole su confianza a
la hora de imponer sobre ellos
sus manos para consagrarlos
sacerdotes. Conocemos lo que
ha supuesto don Francisco en
las vidas de algunos de ellos.
«Nostra Aetate»
Tras participar en esta jornada de estudio,
Francisco Gil Hellín, presentará mañana –
también en la Universidad de la Santa Cruz– la
última de sus publicaciones sobre el Vaticano II,
en esta ocasión sobre el decreto «Nostra
Aetate» sobre la relación de la Iglesia católica
con otras religiones no cristianas. Lo hará en un
acto en el que participarán el embajador de
Israel ante la Santa Sede, Zion Evrony, el oficial
del Archivo Secreto Vaticano, Piero Doria, y el
rector magnífico de la Universidad, Luis
Romera.
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Los curas de donFrancisco
Publicado en Gil Hellín,Noticias
CITTÀ NUOVA ONLINE 11/11/2015www.cittanuova.it
http://www.cittanuova.it/c_print/450579/stampa_articolo.html
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
-----------------ANCHE IN:
http://www.cittanuova.it/c/450843/Dare_ragione_della_nostra_fede.html#
Parlare di Dio nella società secolare
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13/11/2015 Parlare di Dio nella socità secolare. Roma, 2 dicembre 2015
http://www.cittanuova.it/c_print/450579/stampa_articolo.html 1/2
Parlare di Dio nella socità secolare. Roma, 2 dicembre 2015a cura di Elena Cardinali fonte: Città Nuova editrice
In occasione della presentazione del progetto editoriale "Teologia fondamentale in contesto scientificio" diGiuseppe Tanzella Nitti (opera in quattro volumi, i primi due appena pubblicati) edito da Città Nuova, un dialogotra Marcello Pera e Lluis Oviedo su scienza e fede
La Pontificia Università della Santa Croce e l’Editore Città Nuova sono lieti di invitare la S.V.
alla tavola rotonda
PARLARE DI DIO NELLA SOCIETA’ SECOLARE
Riflessioni a partire dall’opera di
G. Tanzella-Nitti, Teologia fondamentale in contesto scientifico (Città Nuova, 2015)
Roma, mercoledì 2 dicembre 2015 - ore 17.30
Pontificia Università della Santa Croce – Aula Alvaro del Portillo
Piazza sant’Apollinare, 49
Intervengono: Lluís Oviedo
ordinario di antropologia teologica e teologia fondamentale, Pontificia Università Antonianum
Marcello Pera
già presidente del Senato della Repubblica, filosofo della scienza
Modera: Robert Cheaib
docente di teologia fondamentale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
Sarà presente l’Editore
seguirà cocktail e incontro con l’Autore
R.S.V.P.
eventi@pusc.it
ACIPRENSA 12/11/2015www.aciprensa.com
https://www.aciprensa.com/noticias/el-papa-recuerda-que-anunciar-el-evangelio-es-tarea-de-todos-y-no-solo-de-profesionales-70767/
!
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
----------------ANCHE IN:
- ALETEIA: http://es.aleteia.org/2015/11/12/francisco-no-los-laicos-no-son-catolicos-de-segunda-clase/
Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solode “profesionales”, dice Papa Francisco
- 4/32 -
13/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco
https://www.aciprensa.com/noticias/el-papa-recuerda-que-anunciar-el-evangelio-es-tarea-de-todos-y-no-solo-de-profesionales-70767/ 1/3
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El Papa entre fieles en la Plaza de San Pedro. Foto: Bohumil Petrik / ACI Prensa
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Inicio » Noticias » Vaticano
Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solode “profesionales”, dice Papa Francisco
3K 3K
VATICANO, 12 Nov. 15 / 09:13 am (ACI).- El anuncio del Evangelio no está
reservado a unos pocos “profesionales de la misión”, sino que “debe ser el
anhelo profundo de todos los fieles laicos”.
Es lo que afirma el Papa Francisco en un mensaje enviado al Presidente del
Pontificio Consejo para los Laicos, el Cardenal Stanislaw Rylko, por los
cincuenta años del Decreto Apostolicam Actuositatem, que trata de cerca la
naturaleza y los ámbitos del apostolado de los laicos.
Este organismo vaticano, junto a la Universidad de la Santa Cruz de Roma,
celebra hoy una jornada de estudio dedicada a la “Vocación y misión de los
laicos”.
“El Concilio, no considera a los
laicos como si fueran
miembros de ‘segundo orden’,
al servicio de la jerarquía y
simples ejecutores de las
órdenes superiores sino como
discípulos de Cristo, que, en
virtud de su bautismo y de su
inclusión natural en ‘el mundo’,
están llamados a animar
cualquier entorno, cualquier
actividad y relación humana
con el espíritu del Evangelio”, llevando “la luz, la esperanza, la caridad recibida
de Cristo” afirma el Papa en el mensaje.
El mensaje asegura que se trata de un “extraordinario acontecimiento de
gracia, que cuenta, entre sus muchos frutos, con una nueva forma de
considerar la vocación y la misión de los laicos en la Iglesia y en el mundo, y
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13/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco
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que ha encontrado una expresión magnífica principalmente en dos grandes
Constituciones conciliares Lumen Gentium y Gaudium et Spes”.
“Estos documentos básicos del Concilio considera a los fieles laicos dentro de
una visión del conjunto del Pueblo de Dios, al cual pertenecen junto a los
miembros de las órdenes sagradas y a los religiosos, en el cual participan, a su
manera, de la función sacerdotal, profética y real del mismo Cristo”.
El Santo Padre manifiesta también que “nadie mejor que ellos puede
desarrollar la tarea esencial de inscribir la ley divina en la vida de la ciudad
terrena”.
Francisco también destaca que el Concilio Vaticano II “interpela a cada
generación de pastores y de laicos, porque es un don inestimable del Espíritu
Santo que es acogido con agradecimiento y sentido de responsabilidad: todo
aquello que se nos ha donado del Espíritu y transmitido de la santa Madre
Iglesia va siempre entendido de nuevo, asimilado y bajado a la realidad”.
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ACI Prensa
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VATICANO, 29 May. 15 / 09:16 pm (ACI/EWTN Noticias).- ¿Cómo estamoseducando en la fe?, fue la pregunta que hizo este viernes el Papa Franciscodurante la audiencia con los participantes de la...
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Etiquetas: laicos, Concilio Vaticano II, Cardenal Rylko, Papa Francisco,
Pontificio Consejo para los Laicos
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FISC SETTIMANALI CATTOLICI 12/11/2015http://www.fisc.it/
http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
----------------ANCHE IN:
- FIDEST: https://fidest.wordpress.com/2015/11/13/premio-giornalistico-giuseppe-de-carli/
- UCSI: http://www.ucsi.it/index.php/ucsi-news/7117-premio-de-carli-il-3-dicembre-la-cerimonia-di-consegna.html?tmpl=component&print=1&layout=default&page=
- ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/il-3-dicembre-la-cerimonia-di-consegna-del-premio-de-carli
- LA DISCUSSIONE: http://www.ladiscussione.com/vaticano/item/96300-il-3-dicembre-la-consegna-del-premio-%E2%80%9Cgiuseppe-de-carli%E2%80%9D.html?tmpl=component%E2%80%A6
Premio De Carli: il 3 dicembre la cerimonia di consegna
- 5/32 -
13/11/2015 FISC Home Page - PREMIO DE CARLI:<BR>IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA
http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0 1/2
FISC Home Page[STAMPA]
PREMIO DE CARLI:IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA
PREMIO GIORNALISTICO “GIUSEPPE DE CARLI” – EDIZIONE 2015***Sarà anche presentato il libro Informazione religiosa oggi. L’esempio di GiuseppeDe CarliIL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO GIUSEPPE DECARLIINTRODOTTA DA UNA TAVOLA ROTONDA SUL GIUBILEO DELLAMISERICORDIA L’evento consente di ottenere crediti per la formazione professionale deigiornalisti
ROMA, 12.11.2015- Il prossimo 3 dicembre 2015, a partire dalle ore 16,presso l’Aula Álvaro del Portillo della Pontificia Università della Santa Croce(Piazza Sant’Apollinare, 49), avrà luogo la Cerimonia di consegna della 3ªedizione del Premio giornalistico “Giuseppe De Carli”, introdotta da unatavola rotonda sul Giubileo della Misericordia.L’evento è promosso dall’Associazione culturale “Giuseppe De Carli - Perl'informazione religiosa”, con il patrocinio accademico della Facoltà diComunicazione della Pontificia Università della Santa Croce e della PontificiaFacoltà teologica “San Bonaventura” – Seraphicum.Alla tavola rotonda, dedicata al tema Comunicare la carità nel Giubileo dellaMisericordia, parteciperanno fra Raffaele Di Muro, OFMConv, docente diTeologia Spirituale al Seraphicum e assistente spirituale nel Carcere di Rebibbia;il Rev. Giacomo Pavanello, responsabile a Roma dell’Associazione “NuoviOrizzonti” e Missionario della Misericordia; il Rev. John Wauck, docente diLetteratura e Comunicazione della Fede all'Università della Santa Croce; il dott.Andrés Beltramo, Vaticanista di Notimex e Vatican Insider.I lavori saranno moderati dalla giornalista Michela Nicolais, redattricedell’Agenzia SIR, che introdurrà anche la testimonianza di un volontario dellaCaritas di Roma.A seguire, si svolgerà la consegna dei premi nelle categorie “testi”, “filmati”,“radio” e “giovani”, e il riconoscimento “menzione speciale” assegnatodall’Associazione.I vincitori, i cui nomi saranno resi noti solo al momento della premiazione, sonostati selezionati da una giuria composta da Gigliola Alfaro, giornalista del SIR;Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana; Alessandra Ferraro, vicecaporedattore del TGR Rai della Valle d’Aosta; Santino Franchina, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti; Antonio Gaspari, direttore diZenit; Franca Giansoldati, vaticanista de Il Messaggero; Domenico Paoletti,OFMConv, Preside della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” -Seraphicum; Carla Rossi Espagnet, docente della Pontificia Università dellaSanta Croce; Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana deisettimanali cattolici.Nell'occasione sarà presentato anche il libro Informazione religiosa oggi.L’esempio di Giuseppe De Carli, a cura di Elisabetta Lo Iacono e Giovanni
13/11/2015 FISC Home Page - PREMIO DE CARLI:<BR>IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA
http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0 2/2
Tridente, che raccoglie gli atti della precedente edizione del Premio, oltre ariflessioni di colleghi giornalisti e a testimonianze su Giuseppe De Carli.L’evento è riconosciuto dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti come attività diformazione e dà diritto all’ottenimento di tre crediti per la Formazioneprofessionale continua, previa iscrizione - da lunedì 9 novembre - dallapiattaforma S.I.Ge.F. Per ulteriori informazioni:premio@associazionedecarli.it
[STAMPA]
SAN FRANCESCO 12/11/2015http://www.sanfrancescopatronoditalia.
http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/religione/il-papa-i-laici-non-sono-membri-di-second-ordine-della-chiesa-35956#.VknZl7w35aE
argomentoAttività interne
*Segue il testo in originale
-----------------ANCHE IN:
- RADIO VATICANA:http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/12/papa_francesco_fedeli_laici_non_sono_semplici_esecutori_/1186220
(Spagnolo): http://es.radiovaticana.va/news/2015/11/12/el_papa_recuerda_que_el_anuncio_del_evangelio_no_est%C3%A1_reserv/1186395
- TOSCANA OGGI: http://www.toscanaoggi.it/Vita-Chiesa/Papa-Francesco-i-laici-non-sono-membri-di-second-ordine-al-servizio-della-gerarchia
- VATICAN INSIDER: http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-laici-laicos-laity-44630/
- ZENIT:http://www.zenit.org/it/articles/laici-subalterni-alla-gerarchia-o-protagonisti-nella-missione-e-nellevangelizzazione
- REVISTA ECCLESIA: http://www.revistaecclesia.com/el-papa-francisco-recuerda-en-un-mensaje-al-cardenal-rylko-la-base-conciliar-de-la-vocacion-y-mision-de-los-laicos/
- INFOVATICANA: http://www.infovaticana.com/2015/11/13/el-papa-recuerda-que-los-laicos-no-son-miembros-de-segunda-orden/
Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa
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16/11/2015 Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa | San Francesco - Rivista del Sacro Convento di San Francesco di Assisi
http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/religione/il-papa-i-laici-non-sono-membri-di-second-ordine-della-chiesa-35956#.VknZl7w35aE 1/3
Il Papa: i laici non sono membri disecond’ordine della Chiesa
Credit Foto - Ansa
Il Concilio Vaticano II «non guarda ai laici come se fossero membri di “second'ordine”, al serviziodella gerarchia e semplici esecutori di “ordini dall’alto”», ma come «discepoli di Cristo» capaci diportare lo spirito evangelico nel mondo nel quale sono inseriti. Lo sottolinea papa Francesco inun messaggio inviato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici,in occasione della giornata di studio organizzata dal dicastero vaticano, in collaborazione con laPontificia Università della Santa Croce, sul tema «Vocazione e missione dei laici. A cinquant’annidal Decreto Apostolicam actuositatem».
«Il vostro convegno – scrive Jorge Mario Bergoglio – si colloca nel quadro del 50esimoanniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, evento straordinario di grazia, che, comeaffermò il beato Paolo VI, ha avuto “il carattere d'un atto d'amore; d'un grande e triplice attod'amore: verso Dio, verso la Chiesa, verso l'umanità”. Questo rinnovato atteggiamento di amoreche ispirava i Padri conciliari ha portato anche, tra i suoi molteplici frutti, a un modo nuovo diguardare alla vocazione e alla missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, che ha trovatomagnifica espressione anzitutto nelle due grandi Costituzioni conciliari Lumen gentium eGaudium et spes. Questi documenti basilari del Concilio considerano i fedeli laici entro unavisione d'insieme del Popolo di Dio, a cui essi appartengono assieme ai membri dell’ordine sacroe ai religiosi, e nel quale partecipano, nel modo loro proprio, della funzione sacerdotale, profeticae regale di Cristo stesso. Il Concilio, dunque, non guarda ai laici come se fossero membri di“second'ordine”, al servizio della gerarchia e semplici esecutori di “ordini dall’alto”, ma comediscepoli di Cristo, che in forza del loro Battesimo e del loro naturale inserimento “nel mondo”sono chiamati ad animare ogni ambiente, ogni attività, ogni relazione umana secondo lo spiritoevangelico, portando la luce, la speranza, la carità ricevuta da Cristo in quei luoghi che,altrimenti, resterebbero estranei all’azione di Dio e abbandonati alla miseria della condizioneumana. Nessuno meglio di loro può svolgere il compito essenziale di “iscrivere la legge divinanella vita della città terrena”».
In questo senso, il decreto Apostolicam Actuositatem sull’apostolato dei laici ricorda che«l’annuncio del Vangelo non è riservato ad alcuni “professionisti della missione”, ma dovrebbeessere l’anelito profondo di tutti i fedeli laici, chiamati – sottolinea il Papa – in virtù del loroBattesimo, non solo all’animazione cristiana delle realtà temporali, ma anche alle opere diesplicita evangelizzazione, di annuncio e di santificazione degli uomini».
Il Concilio Vaticano II, «come ogni Concilio», «interpella ogni generazione di pastori e di laici,perché è un dono inestimabile dello Spirito Santo che va accolto con gratitudine e senso diresponsabilità: tutto ciò che ci è stato donato dallo Spirito e trasmesso dalla santa Madre Chiesava sempre di nuovo capito, assimilato e calato nella realtà!», scrive il Papa nel messaggiofirmato lo scorso 22 ottobre, memoria di San Giovanni Paolo II, e diffuso oggi dalla Sala stampavaticana. «Applicare il Concilio, portarlo nella vita quotidiana di ogni comunità cristiana: eraquesta l’ansia pastorale che ha sempre animato san Giovanni Paolo II, da vescovo e da Papa.Durante il Grande Giubileo del 2000, egli disse: “Una nuova stagione si apre davanti ai nostriocchi: è il tempo dell'approfondimento degli insegnamenti conciliari, il tempo della raccolta diquanto i Padri conciliari seminarono e la generazione di questi anni ha custodito e atteso. IlConcilio Ecumenico Vaticano II è stato una vera profezia per la vita della Chiesa; continuerà aesserlo per molti anni del terzo millennio appena iniziato”», conclude Francesco, che auspicache il convegno a cui ha inviato il messaggio «sia di stimolo a tutti - pastori e fedeli laici - adavere nel cuore la stessa ansia di vivere e attuare il Concilio per portare al mondo la luce diCristo». (Vatican Insider)
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AICA 17/11/2015www.aica.org
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* Segue il testo in originale
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- INFO CATÓLICA: http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=25344
Informar sobre la Iglesiaen el pontificado del papa Francisco
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20/11/2015 AICA: Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papa Francisco
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Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papaFranciscoMartes 17 Nov 2015 | 09:33 am
Roma (Italia) (AICA): Del 28 al 31 de enero de 2016 en laFacultad de Comunicación Institucional, de la PontificiaUniversidad de la Santa Cruz de Roma, se llevará a cabola segunda edición del Seminario Internacional, dirigido aperiodistas de lengua española, “Informar sobre la Iglesiaen el pontificado del papa Francisco”. El encuentro buscaofrecer algunas claves de comprensión sobre laorganización y funcionamiento de la Santa Sede y sobrecuestiones de actualidad de la agenda informativa
religiosa, especialmente durante el Año Jubilar de la Misericordia, convocado por el SantoPadre.
Del 28 al 31 de enero de 2016 en la Facultad de Comunicación Institucional, de la PontificiaUniversidad de la Santa Cruz de Roma, se llevará a cabo la segunda edición del SeminarioInternacional, dirigido a periodistas de lengua española, “Informar sobre la Iglesia en elpontificado del papa Francisco”. El encuentro busca ofrecer algunas claves de comprensiónsobre la organización y funcionamiento de la Santa Sede y sobre cuestiones de actualidadde la agenda informativa religiosa, especialmente durante el Año Jubilar de la Misericordia,convocado por el Santo Padre.
Entre los temas que se abordarán en este seminario se destacan: Estructura yfuncionamiento de la Iglesia y de la Santa Sede. La reforma de la Curia; La transparenciaeconómica y financiera de la Santa Sede; Informar sobre la Iglesia Católica y la Santa Sede.Algunas experiencias de corresponsales; El futuro de los Cristianos en medio Oriente; Losactuales desafíos culturales de la Iglesia; La importancia y la presencia de América Latina enla Iglesia Católica; El año jubilar de la Misericordia; Tras el Sínodo de la familia; La evolucióndel Derecho Penal de la Iglesia; La comunicación de la Santa Sede; La opinión pública, elVaticano y el Papa: análisis de la evolución en el último año, entre otros.
Entre los conferencistas que participarán se destacan: el padre Federico Lombardi SJ,director de la Oficina de prensa de la Santa Sede; Javier Martínez Brocal, director de laAgencia TV Rome Reports; Rev. Prof. Pablo Requena, representante de la Santa Sede en laWorld Medical Association; Dra. Flaminia Giovanelli, subsecretaria del Pontificio ConsejoJusticia y Paz; Prof. Diego Contreras.
Además disertarán el R.P. José María La Porte, decano de la Facultad de ComunicaciónInstitucional, Santa Cruz; Paloma García Ovejero, COPE; Andrés Beltramo, Notimex;Valentina Alazraki, TELEVISA; Pablo Ordaz, El País; P. Miguel Ángel Ayuso, secretario delPontificio Consejo para el Diálogo Interreligioso; Mons. Melchor Sánchez de Toca,subsecretario del Pontificio Consejo para la Cultura, entre otros.
El número de participantes es limitado, por lo que se recomienda a los interesados enparticipar solicitar con antelación la inscripción.
Más información en el sitio web del II Seminario “Informar sobre la Iglesia en el pontificadodel papa Francisco”.+
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Un abeto rojo de Baviera adornará la Plaza de San Pedro esta Navidad 20.11.2015
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Viernes 20 Nov 2015 | 13:44
ROMA SETTE 29/11/2015www.romasette.it
argomentoAttività interne
* Segue il testo in originale
----------------ANCHE IN:
- ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/parlare-di-dio-nella-societa-secolare-tavola-rotonda-alla-santa-croce
Alla Santa Croce incontro su Teologia e scienza
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ANSPI 01/11/2015www.anspi.it
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
* Segue il testo in italiano
L'avvenire dei nostri oratoripossiamo scriverlo insieme
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VALLE SABBIA 01/11/2015www.vallesabbianews.it
http://www.vallesabbianews.it/index.php?l=it&idn=1&art=34628&mag=visualizzaperlastampa
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
In ricordo della Contesa di Monte Melino
- 10/32 -
4/11/2015 In ricordo della Contesa di Monte Melino
http://www.vallesabbianews.it/index.php?l=it&idn=1&art=34628&mag=visualizzaperlastampa 1/1
In ricordo della Contesa di Monte Melino
di Aldo Pasquazzo
Si sono concluse con una conferenza di mons. Luis Romera, rettore dell’Università della SantaCroce di Roma, le celebrazioni a Castel Condino in ricordo del centenario della Grande Guerra
Castel Condino ha chiuso con successo la “Contesa di Monte Melino”. Lo ha fatto ieri l’altrovenerdì in occasione della conferenza conclusiva alla quale era presente monsignor Luis Romera,rettore della Università Santa Croce di Roma e presidente della conferenza dei rettori delleUniversità Pontificie nel mondo.
Ma prima del rappresentante della Chiesa spagnola avevano parlato Stefano Bagozzi, sindaco diCastel Condino, e il senatore Ivo Tarolli, presidente del Comitato organizzatore, mentre LucaMezzi, vicepresidente dell’Ente BIM del Chiese, con il monsignore si era intrattenuto da Gemmaa Boniprati all’ora di pranzo.
Argomento della conferenza di monsignor Romera “Condizioni e strumenti per una cultura dellapace”.Spaziando dall’umanesimo giudaico cristiano ad Habermas, dalla parabola del Buon Samaritano aNorberto Bobbio, il monsignore ha sottolineato “che elemento importante per la pace è ilconcetto di prossimo. Il prossimo non come un alter ego in competizione con noi, ma il prossimo,l’altro, al quale siamo chiamati ad avvicinarci con un atteggiamento di comprensione, di aiuto e condivisione”.
“La pace interiore di ciascuno di noi – ha proseguito monsignor Romera – e la pace in famigliasono condizione perché si riescano a promuovere condizioni di pace fra gli stati e fra le civiltà cheoggi entrano spesso in conflitto fra loro”.
L’uomo di chiesa, affiancato dal reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli, ha poi fatto riferimento ai molti studenti dell’Università originari di paesi in difficili condizioni economiche senon addirittura in stato di guerra civile. Prima ancora, santa messa e spaghettata alla staffa.
Pubblicato il: 01/11/2015 08:00:00 - 2008 © Tutti i diritti sono riservati - Autogestione contenuti di Edizioni Valle Sabbia Srl C.F. e P.Iva:02794810982 - Sistema GLACOM®
CADENA SER 02/11/2015http://cadenaser.com/
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argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia'
- 12/32 -
16/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' | Actualidad | Cadena SER
DETENCIÓN EN EL VATICANO
Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia'El español fue el máximo responsable económico de la Jornada Mundial de la Juventud en Madrid
JOAN SOLÉS ROMA 02/11/2015 - 20:26 CET
Desde que el papa Pablo VI suspendió la censura eclesiástica en la edición de libros en 1966, el Vaticano tiene
terror a la publicación de libros en Italia sobre sus embrollos ocultos. Especialmente si son de investigación
sobre intrigas internas, sus agentes de información –a menudo los mismos periodistas- o sus finanzas y banca,
esta última conocida con el ‘eufemismo’ Instituto para la Obras de Religión’ (IOR).
Para la Gendarmería Vaticana no es difícil conseguir de sus agentes de información las galeradas de nuevos
libros sobre el estado Pontificio que se preanuncian, cuanto menos, polémicos o ‘generan confusión e
interpretaciones parciales y tendenciosas’, según Federico Lombardi, portavoz de la Santa Sede.
En efecto, en vísperas de la presentación de dos polémicos libros sobre nuevos escándalos en la Santa Sede
(‘Via Crucis’ de Gianluigi Nuzzi y ‘Avarizia’ di Emiliano Fittipaldi), la Gendarmería Vaticana ha procedido al arresto
del ex secretario de la Prefectura para Asuntos Económicos y de la Comisión de Estudio económico-
administrativo, monseñor Ángel Vallejo, riojano, ex directivo de la Cadena COPE, máximo responsable económico
de la Jornada Mundial de la Juventud 2011 del Papa Benedicto XVI en Madrid
(http://cadenaser.com/tag/benedicto_xvi/a/). Precisamente la transparencia de su gestión entonces, tras las
oscuras maquinaciones financieras en la visita papal a Valencia en el 2006, le valió el estrellato a la máxima
instancia económica del estado del Vaticano.
En un encuentro reservado con periodistas a principios de 2014 en la Universidad Santa Cruz de Roma, Ángel
Vallejo habló con inusual claridad de la reforma económica y contable que impulsaba en el Vaticano por
encargo de Joseph Ratzinger. Destacó principalmente su intento de transparencia financiera y administrativa de
acorde con los nuevos tiempos y modernos sistemas informáticos. Sin duda suponía una novedad, sin
precedentes, en el pequeño Estado sin contribuyentes fiscales ni déficit público, cuya jerarquía mantenía sus
cuentas en secreto. Este corresponsal mantuvo con Ángel Vallejo el siguiente diálogo, en síntesis:
¿Quién es hoy el máximo responsable del control económico del Vaticano? –le pregunté.
Yo –respondió.
Hombre, haber empezado por ahí. ¿Y quién es el máximo responsable de la gestión económica?
Yo.
¿Es usted el controlador y, a la vez, el controlado?
De momento. Estamos trabajando en la reforma del sistema.
Un mes después de esta conversación Ángel Vallejo no fue ratificado en el cargo de la recién creada Secretaría
de Economía del Vaticano porque “un directivo de un órgano de control –reconoció- no puede pertenecer a un
órgano controlado”.
16/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' | Actualidad | Cadena SER
Reacción de la Santa Sede
La información que disponía ‘monseñor transparencia’ habría llegado a determinados periodistas. La
Gendarmería Vaticana no ha dudado en proceder a su detención
(http://cadenaser.com/ser/2015/11/02/internacional/1446469780_303167.html) y el Procurador de Justicia (fiscalía
vaticana) ha ordenado su ingreso en una de las dos celdas de la prisión del microestado. Los libros de próxima
aparición en Italia sobre nuevos embrollos de la Curia Romana “son fruto de una grave traición de confianza al
Papa”, según la Oficina de Prensa de la Santa Sede. “Los autores –se añade- obtienen ventajas de un acto ilícito
grave de entrega de documentación reservada. Hay que evitar el equívoco de pensar que este sea un modo de
ayudar a la misión del Papa”.
MATCHMAN NEWS 02/11/2015http://www.matchman-news.com/
http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
* Segue il testo in originale
Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio
- 13/32 -
4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News
http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 1/9
Intrigante come i film di cuiparla e profondo come lateologia cui rinvia, “VersoDio nel cinema. Viaggio indieci tappe,” un preziosolibro scritto da DanielaDelfini, Enrique Fuster, JoséMaria Galván (San Paolo,Cinisello Balsamo 2013, pp.184, euro 15). Non si tratta diun centone, una collezioneo, come potrebbesembrare al […]
(http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/)
Tweet
di Matchman (Http://Www.Matchman-News.Com/Author/Matchman/) -02/11/2015
Narratori inconsapevoli sullastrada di DioIntrigante come i film di cui parla e profondo come la teologiacui rinvia, “Verso Dio nel cinema. Viaggio in dieci tappe,” unprezioso libro scritto da Daniela Delfini, Enrique Fuster, JoséMaria Galván (San Paolo, Cinisello Balsamo 2013, pp. 184, euro15). Non si tratta di un centone, una collezione o, comepotrebbe sembrare al […]
Intrigante come i film di cui parla e
profondo come la teologia cui rinvia,
“Verso Dio nel cinema. Viaggio in dieci
tappe,” un prezioso libro scritto da
Daniela Delfini, Enrique Fuster, José Maria
Galván (San Paolo, Cinisello Balsamo 2013,
pp. 184, euro 15). Non si tratta di un
centone, una collezione o, come potrebbe
sembrare al lettore disattento che si
limitasse a sfogliarlo, una semplice
raccolta di recensioni unite dal motivo
tematico della fede. A srotolarsi, pagina
dopo pagina, è un vero e proprio
percorso, perfettamente logico, in cui ogni
tappa serve a progredire sulla strada
impervia ma gratificante della scoperta di
Dio attraverso il cinema.
I tre autori – due docenti della Pontificia
Università della Santa Croce e un’autrice
televisiva – sono guidati da una
convinzione: che sia possibile individuare
percorsi religiosi nelle storie proposte dal
grande schermo, anche attraverso quei
film apparentemente estranei alle
traiettorie della fede. La scelta è caduta su alcuni titoli di opere che
rilevassero «i diversi aspetti della religiosità insita in ogni circostanza
della vita degli uomini e che non fossero necessariamente ascrivibili
al cinema religioso in senso stretto». Spesso, infatti, se sono leali
nella descrizione della natura umana, i cineasti sono «narratori
inconsapevoli» di pulsioni e aneliti che documentano la tendenza
innata dell’essere umano a cercare una relazione con un oltre
trascendente. In moltissimi casi queste narrazioni si fermano sulla
(https://www.facebook.com/matchman.news?ref=hl) (https://twitter.com/matchman_news)
4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News
http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 2/9
soglia, con il pudore di non violare il mistero che avvolge la vita; in
altri, si aprono coraggiosamente al riconoscimento di una presenza
divina attiva nell’esistenza.
Non sono solo i film stessi, articolandosi in strutture drammaturgiche
che seguono spesso il viaggio di un protagonista verso un obiettivo
(soprattutto nei modelli hollywoodiani), a rivelare precise visioni del
mondo sui grandi temi dell’esistenza (e quindi, presi singolarmente,
possono costituire dei brevi viaggi nella coscienza). È il cinema in
generale, come arte di «scolpire il tempo» (per usare l’efficacissima
espressione di Andrej Tarkovskij) a essere testimone, a volte
inconscio, di dinamiche storiche, mutamenti culturali e moti della
coscienza legati alle domande, comuni a ogni epoca e latitudine, sul
dolore, la colpa, il male, la morte, la giustizia. In particolare, poi, il
cinema è stato espressione di un secolo, il Ventesimo, che ha visto
«sia il dramma dell’uomo senza religione, sia l’apertura
postmoderna al fenomeno religioso». Come arte tipica della
modernità, pertanto, il cinema rappresenta secondo gli autori un
osservatorio migliore di altri per capire il recente passato quanto il
presente.
I dieci capitoli che formano il libro, attraverso le analisi delle trame e
dei personaggi dei film, seguono quattro momenti di un percorso di
antropologia cristiana: nei primi cinque capitoli si esaminano i
desideri dell’uomo, quindi i motivi che possono spingerlo ad
abbandonare la terra di penombra per ricercare la luce («L’idea
stessa di essersi persi richiama la necessità di dirigersi da qualche
parte, di avere una destinazione»). Nel sesto capitolo si affronta la
possibilità dell’uomo di rifiutare il viaggio, di usare la propria libertà
per silenziare i fremiti innati del suo senso religioso, negando
soluzioni che vadano al di là della propria condizione nella storia. Nei
capitoli dal settimo al nono si analizzano invece gli elementi
fondamentali comuni a ogni esperienza religiosa quando, con
coscienza, si decide di orientare verso Dio le proprie scelte («Nel
momento in cui s’intravede la pienezza, che valica i limiti
spaziotemporali, ci si rende conto che vale la pena mettersi in
cammino»). Il decimo capitolo, infine, segue le storie e i personaggi
che testimoniano un pieno raggiungimento della comunione
definitiva con Dio («L’arte, pur non potendo arrivare a questa
sublime materializzazione nella storia dell’Eternità, predispone lo
spirito umano a scorgere nella materia, divenuta trasparente, le
verità ultime delle cose»).
Venendo ai titoli, avvertono gli autori, «non tutti i film possono
considerarsi opere moralmente raccomandabili o adeguate a
persone senza un minimo di capacità critica, ma in tutte riteniamo sia
4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News
http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 3/9
presente una tensione verso l’alto che testimonia la natura religiosa
dell’arte». A introdurre il libro e a concluderlo, sono le analisi
rispettivamente di 2001 – Odissea nello spazio di Stanley Kubrick e
The Tree of Life di Terrence Malick (diremmo, dalla penombra
dell’uno alla luce dell’altro). Ci sembra una scelta coerente che a
fare da cornice all’intera galleria siano i due film forse più ambiziosi
della storia del cinema, che hanno cercato di essere
onnicomprensivi e di dare una spiegazione del tutto. Per il resto,
trovano posto, accanto a classici intramontabili (La vita è
meravigliosa, Casablanca, Tempi moderni, Ordet…), film più recenti
(Non è un paese per vecchi, Million Dollar Baby, Lo scafandro e la
farfalla, Departures…) qualche gioiello della Pixar (Toy Story,
Ratatouille…), diversi esempi di fantascienza (Blade Runner, Solaris,
Stalker, Gattaca…) e, soprattutto, felici riscoperte di titoli forse cari ai
cinefili ma tendenzialmente scomparsi – anche presso alcune
meritorie e motivate cerchie di addetti ai lavori – a causa della
memoria culturale miope che affligge la contemporaneità (tra gli
altri, La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen, Arrivederci ragazzi
di Louis Malle, Pietà per i giusti di William Wyler, La bellezza del
diavolo di René Clair). Non manca Il pranzo di Babette, ritornato agli
onori della ribalta in quanto pellicola preferita di Papa Francesco.
Un vademecum utilissimo per organizzatori di cineforum e di
rassegne, che potrebbe diventare uno strumento anche per
sacerdoti e catechisti, facile da usare e piacevole da leggere. «Il
cinema» – concordiamo quindi con quanto disse Paolo VI, come si
legge in una citazione nelle ultime pagine del volume – «ha una
magica abilità di far intravedere il campo di luce che sta dietro il
mistero della vita umana».
di Raffaele Chiarulli
Già pubblicata su “Studi cattolici”, anno 57°, n. 632, ottobre 2013, pp.
730-731.
2 1
AGENZIA ZENIT 03/11/2015www.zenit.org
http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Concluye en Madrid el V Congresode la Fundación Ratzinger
- 14/32 -
6/11/2015 Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger | ZENIT - El mundo visto desde Roma
http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger 1/2
El mundo visto desde Roma
http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger
Concluye en Madrid el V Congreso de la FundaciónRatzinger
Se ha celebrado en el contexto del V Centenario del nacimiento desanta Teresa de Jesús, con el título “La oración, fuerza que cambia el mundo”
Madrid, 03 de noviembre de 2015 (ZENIT.org) Redacción | 936 hits
La Fundación Vaticana Joseph Ratzinger-Benedicto XVI clausuró su V Congreso Internacional, celebrado por primera vez en España, en la Universidad Francisco de Vitoria de Madrid. Durantedos días, los participantes profundizaron sobre el tema “La oración, fuerza que cambia el mundo”. En estaocasión, el encuentro fue organizado por la Fundación Ratzinger de la Santa Sede, la UniversidadFrancisco de Vitoria y la Fundación para el V Centenario del Nacimiento de Santa Teresa de Jesús.
La reunión tuvo como protagonista a la oración, una cuestión íntimamente ligada a la espiritualidadteresiana y muy presente también en el pensamiento y magisterio de Joseph Ratzinger-Benedicto XVI.
El miércoles, los participantes escucharon el saludo del papa Francisco desde Roma, sus buenos deseos ysu llamada a orar juntos. Al día siguiente, Mons. Giuseppe Scotti, presidente de la Fundación Ratzinger,presentó las conclusiones del encuentro.
Citando la ponencia del profesor de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz, Bernardo Estrada, elsacerdote italiano recordó cómo Benedicto XVI “hace ver que la humanidad auténtica, el llegar a serplenamente hombre, solo se puede comprender a partir de Dios y en relación con Dios. Y esa relaciónincluye el hablar con Dios y escucharlo”.
Mons. Scotti prosiguió afirmando que “estamos aquí porque nuestra inteligencia está abierta a la fe. Deesto estamos plenamente convencidos y estamos felices”. “Estamos aquí porque la enseñanza y eltestimonio de Teresa, mujer sorprendida totalmente por Dios, nos fascina”, insistió, al tiempo que explicóque, como indicó Mons. Luis Francisco Ladaria, secretario de la Congregación para la Doctrina de la Fe yprofesor en la Pontificia Universidad Gregoriana, “la oración cristiana es una dimensión de la respuestaen la fe del hombre que se sabe interpelado por Dios, que quiere establecer con él un diálogo amoroso”.
Durante su intervención, el presidente de la Fundación Ratzinger señaló que el Pontífice argentino,durante el Ángelus de hace unos domingos, invitó a un grupo de personas sin hogar a distribuir unoslibros de oración a los asistentes en la Plaza de San Pedro. “Nos ha recordado que los pobres de hoy sonsimilares a los pastores del Evangelio, enviados por los ángeles para llevar el mensaje de alegría y paz”,destacó.
Por último, Mons. Scotti preguntó a los asistentes “¿cuál es el lugar de la fe en el futuro?”, animándoles a“ser los constructores del futuro, mirando el estilo, la pasión y la iniciativa de Teresa”.
A continuación, el rector de la UFV, Daniel Sada, agradeció a la Fundación Vaticana el haber confiadoen su universidad: “Para la UFV ha supuesto un orgullo y un honor formar parte de este importanteCongreso científico que se celebra por primera vez en España y que nos permite, como universidadcatólica que somos, colaborar estrechamente con la Santa Sede y con la Fundación para el V Centenariodel Nacimiento de Santa Teresa de Jesús. Primero, porque viene de la Iglesia. Y segundo, porqueBenedicto XVI es muy importante para nuestra universidad ahora que nos preguntamos qué significa seruniversidad y qué significa ser católica. Hemos buscado referencias y en él hemos encontrado una granabundancia de textos para avanzar en la respuesta de esta pregunta y nos ha dado mucha luz para estudiarqué es “ensanchar los horizontes de la razón” que tiene mucho que ver con nuestra misión en launiversidad”, apuntó.
“También quiero dar las gracias a la Fundación para el V Centenario del Nacimiento de Santa Teresa deJesús, a los más de 300 asistentes al Congreso y a los más de 200 que nos han seguido online a través deEvangelización Digital de muchos países de Estados Unidos, Méjico, Colombia y España, entre otros”,añadió el rector.
Por último, Sada aseguró que “este congreso nos lleva a comprometernos y a que tenga frutos. Por eso,daremos continuidad a este congreso con diferentes actividades en colaboración con la Fundación JosephRatzinger y publicaremos las memorias de este Congreso, en colaboración con la Biblioteca de AutoresCristianos (BAC)”.
En el encuentro participaron, entre otros, el nuncio apostólico en España, Mons. Renzo Fratrini; elarzobispo de Valladolid y presidente de la Conferencia Episcopal Española (CEE), cardenal RicardoBlázquez; el arzobispo de Madrid y presidente del Comité Científico del Congreso, Mons. Carlos Osoro;
6/11/2015 Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger | ZENIT - El mundo visto desde Roma
http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger 2/2
Mons. Luis F. Ladaria, secretario de la Congregación para la Doctrina de la Fe; el P. Agustí Borrell,vicario general de la Orden del Carmelo Descalzo; y diversos profesores de universidades tanto españolascomo internacionales.
Asimismo, tuvieron lugar mesas redondas sobre cómo la oración transforma a la persona, a la familia, a laUniversidad, al corazón del joven y su compromiso social, o al compromiso político.
Durante los días previos, y también durante la celebración del Congreso, se organizó una intensaprogramación cultural, de alta calidad, en diferentes lugares de Madrid, incluyendo la propia UFV. De lamano de la Fundación V Centenario, se estrenaron mundialmente varios espectáculos de música y danzacontemporánea sobre la oración y santa Teresa. La semana de actividades concluyó con una peregrinaciónde los participantes a Ávila, el viernes día 30.
(03 de noviembre de 2015) © Innovative Media Inc.
AMERICA MAGAZINE 05/11/2015www.americamagazine.org
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argomentoCitazioni Universitàe/o professori
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Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk
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9/11/2015 Cardinal Peter Turkson: The earth is at risk, something must be done | America Magazine
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T H E N A T I O N A L C A T H O L I C R E V I E W
A banner calling attention to climate change is seen in St. Peter'sSquare at the Vatican June 28. Some 1,500 people marched to the
Vatican in support of Pope Francis' recent encyclical on theenvironment. (CNS photo/Paul Haring)
Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk
Nov 5 2015 12:28pm | Luke Hansen, S.J.As the Vatican makes a concertedeffort to influence the outcome of theU.N. Climate Change Conference inParis later this month, one of theleading Vatican authorities on PopeFrancis’ encyclical, “Laudato Si,’”told America in an exclusiveinterview on Nov. 3 that the successof the meeting of world leaders is notsolely in the hands of the politicians.
“I would look way beyond politiciansand political leaders,” said CardinalPeter Turkson, president of thePontifical Council for Justice andPeace. “I would look at civil society
groups and look at business groups for the success of this upcoming summit.”
The popular cardinal from Ghana delivered the keynote address, “Laudato si’ from SiliconValley to Paris,” at a twoday conference at Santa Clara University that brought togetherleaders in religion, politics, business and science to engage in dialogue about the ecologicalvision of Pope Francis.
Cardinal Turkson said the measure of success for the Paris summit, which begins Nov. 30, is“the extent to which people and groups are coming on board.” He noted there is substantialpublic awareness about “what is at stake.”
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“It is not just now a matter of politicians and political leaders and policy makers meeting todecide anything,” he explained. “But the awareness is now very well shared that the earth is atrisk, and there is something that needs to be done to ensure that life on this earth issustainable.”
On Oct. 26, the presidents of several regional conferences of Catholic bishops from across theworld made an appeal to the political leaders who will meet in Paris for “courageous andimaginative political leadership” that will result in a “fair, legally binding and trulytransformational climate agreement.”
Asked whether he believes these political leaders have the requisite courage and imagination tocome to an agreement, Cardinal Turkson shifted attention to the important role of businessesin addressing climate change.
“The politicians make the decision, but the implementation comes to business and how theyevaluate the outcome of decisions,” he explained. “How is that going to affect their business? Isit going to promote it positively or no?”
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The appeal from church leaders offered 10 specific policy proposals, including putting “an endto the fossil fuel era, phasing out fossil fuel emissions, including emissions from military,aviation and shipping.”
Asked about U.S. responsibility for military emissions, Cardinal Turkson said the concern isbasically about pollution from explosions and what is released into the atmosphere. He addedthat the factories that produce military hardware “may also contribute to the problem.”
He acknowledged that the United States has helped broker peace in many places, and hewishes the country would “strengthen that.”
“Every now and then, your politics and balance of power and influence around the world comeinto play,” the cardinal said. “But if all of these efforts will be balanced by a concern for peace,
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by a concern for promoting coexistence, harmony and the wellbeing of people, it would be agreat thing.”
In advance of his talk on Tuesday, Cardinal Turkson also offered brief comments and tookquestions at a press conference at the Jesuit university located 40 miles south of San Francisco.
At the briefing, America asked Cardinal Turkson about Catholic institutions that haveinvestments in fossil fuel companies and whether—in light of the urgency of the situation—traditional shareholder advocacy is still an effective strategy for change, or whether he wouldfavor divestment.
Cardinal Turkson said the Vatican has no official stance on divestment, but he has read aboutreligious congregations in the United States that have divested from the fossil fuel industry.
“That probably explains one of the tensions, one of the difficulties we had, even before theencyclical was published,” he said. “We got a lot of communication mail from businesses overhere [in the United States], knowing that the publication of the encyclical was certainly going tohave a negative impact on coal mining.”
He mentioned Peabody Energy, the world’s largest privatesector coal company, as one ofseveral groups who communicated their concerns to the Vatican.
Initially, the shift to renewable sources “appears to be something that will bring a lot of lossesto business,” the cardinal said. “But in fact those who have tried already talk about betterinvestments, better proceeds in their shift to renewable energies.”
Cardinal Turkson acknowledged diverse reactions to the encyclical, and he emphasized thatPope Francis has called for dialogue and several times used the image of a polyhedron “tosimply say when we are dealing with an issue that involves all of us.”
We need people coming from “different points of view,” he said. He expects religion, science,business and others to contribute.
“It is a question of inviting all stakeholders to the table to see we are having a problem” withthe sustainability of the earth, he said. “Let’s think together.”
He said the Pope Francis’ invitation to dialogue has been “well received.”
“Cardinal Dolan from New York tells me about 12 businessmen who want to take the pope onhis word and come to Rome to engage the pope in dialogue about what he has suggested,” saidCardinal Turkson. He added that the Pontifical University of the Holy Cross in Rome will hostan event in February that will bring business persons from around the world “to come togetherto see if we can find a solution to a very common problem about our earth, our common home.”
In writing the encyclical, Pope Francis “inserted himself in a whole long tradition of socialconcern” about the environment and the poor, explained Cardinal Turkson.
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At the same time, he said, Pope Francis has admitted that one of the “difficulties” of theencyclical was about “how to evaluate” the scientific evidence related to climate change. For theencyclical, according to Cardinal Turkson, the Holy Father relied on U.N. reports produced byover 800 scientists.
Pope Francis “does appeal to science but he appeals to science essentially as a pastor, not as ascientist,” the cardinal explained. “It is not to say the last word or to become an arbiter of thefruit of scientific research, but to demonstrate the fact that the earth is suffering some kind ofabusive treatment and needs to be paid attention to.”
Asked about the role of Silicon Valley in the global conversation about climate change, CardinalTurkson said that area has become “an icon for technological growth and development.” Hispresence here for the talk, he said, is based on the belief that “there is a lot that Silicon Valleycan do to help the world leaders as they go to Paris.”
On the question of whether the tech industry has thought enough about the environmentalcosts of its goods, the cardinal said it is difficult to know what is adequate.
“What I can say, however, is that there is the awareness being created in several businessschools and several business centers that concern should not be so much about how muchpeople make but what impact they make,” he said.
At several occasions during the press conference, Cardinal Turkson returned to this particularline from “Laudato Si’”: “What kind of world do we want to leave to those who come after us, tochildren who are now growing up?”
“And with that passionate appeal,” he said, Pope Francis invites us to seriously look at what hecalls integral ecology, “the inseparability between the concern for the earth and concern for thepoor.”
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GONEWS 06/11/2015http://www.gonews.it
http://www.gonews.it/2015/11/06/economia-positiva-sostenibilita-sociale-ed-economica-come-virtu-dimpresa/
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‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa
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10/11/2015 [ Carmignano ] ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa | gonews.it
http://www.gonews.it/2015/11/06/economia-positiva-sostenibilita-sociale-ed-economica-come-virtu-dimpresa/ 1/3
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Economia positiva, ossia un nuovo modello economico nel lungo periodo fondato sulla sostenibilità sociale ed ecologica quale parte integrante dell’etica diimpresa: può un Paese misurarsi, al di là del PIL, sul benessere della sua società e delle sue stesse imprese?Su questo tema si interrogano giovani imprenditori, dirigenti e professionisti che domani saranno impegnati alla Villa Medicea di Artimino nella giornata distudi dell’ottava edizione di Artes et Ethica.
Il tema, ispirato dall’ultima Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”, vedrà tra i protagonisti Giorgio Merletti (presidente nazionale di Confartigianato).Saranno presenti anche Antonio Porras (teologo della Pontificia Università della Santa Croce), Paolo Pugni (consulente aziendale milanese) e Paolo Ermini(giornalista, direttore del Corriere Fiorentino) con Massimo Marianeschi, presidente di Artes.Modera Giorgio Fozzati, direttore di Artes.
Nel pomeriggio la parola passerà a Lorenzo Petretto (Direttore dell’Incubatore Tecnologico di Firenze) e Mauro Zoppini (Presidente di MPF Group ecreatore del marchio Zoppini) con la presentazione di casi aziendali e best practises.Saranno presenti anche i giovani di AssoMABA (Associazione Master MABA Alumni).
“Abbiamo pagato duramente gli effetti delle bolle speculative, dell’economia ‘di carta’, di una finanza frenetica e troppo disinvolta – commenta il Presidentedi Confartigianato Giorgio Merletti . Dobbiamo tornare agli elementi costitutivi dell’uomo artigiano, dobbiamo tornare all’economia reale, ritrovare l’etica, ilgusto, l’orgoglio, la fatica, la soddisfazione di costruire cose ben fatte. Serve un’iniezione di valori artigiani nel mondo del lavoro. In questo senso l’Italia,paese di antica e preziosa tradizione artigiana, può dare una grande lezione. La migliore risposta alla crisi che sta attraversando le economie di tutto ilmondo viene dunque proprio dalla riscoperta dell’’essere artigiani’’.
‘Artes et Ethica’ è un percorso di formazione per studiare nuovi strumenti con cui interpretare e approfondire l’impatto etico delle decisioni e delle azioniintraprese nella professione. È organizzato e promosso dall’associazione Artes.
Associazione ArtesL’Associazione Toscana Ricerca e Studio ARTES nasce nel 1993 da un gruppo di professionisti, docenti universitari e imprenditori fiorentini e toscani per“contribuire all’aggiornamento e alla promozione dell’uomo nell’ambito dei rapporti tra cultura e lavoro intesi quali componenti attivi del progresso civile”.ARTES non ha fini lucro ed è un’associazione riconosciuta dalla Regione Toscana con decreto 2434 del 10 aprile 1996.
Fonte: Ufficio Stampa
06 novembre 2015 16:37 Economia e Lavoro Carmignano
‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa
martedì 10 novembre 2015 13:02
THE WASHINGTON POST 06/11/2015www.washingtonpost.com
https://www.washingtonpost.com/news/acts-of-faith/wp/2015/11/06/why-juicy-vatican-secrets-are-getting-harder-to-keep-even-under-pope-francis/
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*Segue il testo in originale
Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep,even under Pope Francis
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Acts of Faith
Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep,even under Pope FrancisBy Michelle Boorstein and Paul Farhi November 6
Gossip and internal politicking are so much a part of Vatican life that an old Rome joke goes: “In the Church, a
secret is something you only tell one person at a time.”
But this week the definition of secretspilling got blown up.
Two Italian journalists — an economics reporter for a prominent newsweekly and a muckraking TV figure
— published books that used extensive leaked Vatican data to show in detail the kind of financial irregularities
that in the past have come out in dribbles and rumors. And the alleged findings are dramatic, from the top
Vatican official whose swanky Rome penthouse was refurbished by a church charity to the Vatican pension
fund’s $800 million hole, to a report that Vatican real estate is worth about seven times as much as is reported
on balance sheets.
Even for a place accustomed to leaks, this week produced a torrent, including surreptitiously made recordings of
Pope Francis — a barrier Vaticanwatchers said had never been crossed before. For an institution long
accustomed to some standard of deference, one thing is becoming clear: The Catholic Church is in a new era.
“Cardinals living in fat apartments for free — we’ve known that since the dawn of time. But this is a new level of
stuff spilling out. It’s the Catholic version of peoplehavetherighttoknow,” said John Allen, a longtime
reporter on the Vatican and Catholicism who is associate editor of Crux, a Catholic site owned by the Boston
Globe. Of the Vatican, Allen said: “I think they’re living in a world that doesn’t exist anymore.”
Vatican officials obviously want to deter the kind of extensive leaks that fueled Emiliano Fittipaldi’s “Avarizia”
(“Avarice”) and Gianluigi Nuzzi’s “Merchants in the Temple,” and Monday announced they’d arrested two
insiders on suspicion of leaking. One was a Vatican bureaucrat and monsignor; the other an Italian PR maven
called “the pope’s lobbyist.”
The Vatican’s Secretariat for the Economy Thursday issued a statement about the books, saying they “appear to
have included false and misleading claims” about the spending of Cardinal George Pell, the secretariat’s
chair. Finally and for the avoidance of doubt about the commitment of Cardinal Pell to cost management and
control, the Secretariat completed the year well below its 2014 budget and was one of the very few entities to
propose a reduction in spending in 2015, the statement read.
[Here’s how the Vatican state handles crime]
Neither reporter, interestingly, is part of the Vatican’s extensive press corps, dozens of journalists called
“Vaticanisti.” But recent years have been unusual at the Vatican, with Pope Benedict launching and then Pope
Francis continuing a major effort to reform the bureaucracy — in particular the Vatican’s finances. These
partnerships have brought in an unprecedented number of secular consultants from firms like McKinsey & Co.,
the KPMG international accounting firm and the Promontory Financial Group into the orbit of the Vatican,
meaning dozens more outsiders have access to internal files, and many on the inside are stirred up in ways that
might make them want public attention.
Francis also created a new highlevel cardinal advisory board nicknamed C9 for the nine cardinals who are
members.
“There is definitely more coming out, because there are more documents to be leaked. We’ve never before had a
C9 and KPMG and Promontory and mountains of studies,” said Philip Pullella, a senior Reuters correspondent
in Rome for more than three decades. Leaking goes in cycles, he said. “We were in a bear market and now we’re
in a bull market. Now things will get a bit more difficult [for journalists.] But things will come around again. You
have to remember this is the Vatican, and Italy; we’re in the land of Machiavelli.”
Despite the arrests, it’s not clear who Nuzzi and Fittipaldi relied upon, though both said their sources included
clergy and lay people.
Fittipaldi, who writes for the newsweekly L’Espresso, suggested that his book was made possible by the desire
for more expansive reforms.
“For 2,000 years the church has always tried to wash its dirty laundry behind its holy walls. And even in recent
years, regardless of the announced new transparency that was supposed to wipe out economic and financial
scandals, corruption and personal enrichment, the Vatican tried to keep the skeletons hidden in the closet,” he
told The Post. “There are sources, especially for what concerns my book, who decided that transparency
shouldn’t remain a promise. Too many scandals to uncover, even in the age of Francis, too many enemies
aspiring to boycott Francis’s difficult reforms. Too many fake reforms.”
There were many references in the books to COSEA, a commission Francis established a few months after his
March 2013 election in order to suggest economic reforms.
This is the third book on the Vatican by Nuzzi, a TV journalist who has a sensational style of writing but whose
work has had a massive impact. He was a central figure in a 2012 scandal called Vatileaks, reporting from leaked
documents about financial improprieties and infighting. Many Vatican watchers believe Nuzzi’s reporting on the
outofcontrol bureaucracy may have in part led to Pope Benedict’s historic resignation, and the prominence at
Pope Francis’s election of the topic of economic reform. Everyone knew there were power struggles, but he
added concrete detail.
Problems were wellknown. “These are the reasons Francis was instituting the reforms,” said John Thavis,
recently retired after covering the Vatican for many years for the Catholic News Service.
What’s new, Thavis and others agreed, is Francis.
“He’s a highprofile newsmaker of great interest to many people because he’s doing things differently,” Thavis
said.
Francis said when he was elected that the Vatican’s innerworkings needed far more transparency, and he was
secretly quoted — according to Nuzzi’s book — as demanding more openness after finding “unofficial budgets”
that itemized money allegedly misused by Vatican officials.
[Francis prepared to battle for reform, aide says]
But others don’t see a dramatic change in openness.
“The very positive tone of coverage [of Francis] gives an impression of openness because there’s more coverage,
but there’s more coverage because there’s more interest,” said the Rev. John Wauck, a former political
speechwriter who has taught communications at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome. “The only
really noticeable change is the heightened [media] interest in the Vatican.”
There have been some dramatic leaks in the modern church. In the 1960s a commission created by Pope John
XXIII to study birth control created a report in which a majority of members recommended accepting the
practice. It leaked out and was published. A year later Pope Paul VI issued the encyclical Humanae Vitae,
affirming the church’s official ban on all forms of artificial
contraception.
Fittipaldi’s publication, L’Espresso, has published so many leaks in recent years that it’s become almost a tattle
sheet for Vatican followers. L’Espresso got an early copy of a major papal document this spring, in which Francis
argued about the dangers of climate change and overconsumption. It also ran a leaked letter from several
cardinals complaining to Pope Francis of liberal interference in the pope’s meeting last month on family issues.
Allen said the sentiment about whistleblowing is a bit different at the Vatican than for reporters covering, say, a
major corporation or the White House.
“From their point of view it’s not principally a matter of policy but of spiritual loyalty,” Allen said. For such
leakers, “you inject a degree of moral agony or something.”
ALETEIA 09/11/2015www.aleteia.org
aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/!
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Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione
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11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano
http://it.aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/ 1/3
CHIARA SANTOMIERO/ALETEIA9 NOVEMBRE 2015
DAL MONDO
Intifada dei coltelli: la rabbia diuna generazione
La nuova escalation di violenza tra israeliani e palestinesi all'ombra dei muridi separazione. P. Halaweh: "Senza giustizia non c'è sicurezza"
E’ la rabbia impotente contro la politica degli insediamenti dei coloni israeliani e la segregazione adarmare la mano dei giovani protagonisti di quella che i media occidentali chiamano l’Intifada “deicoltelli”. “Sarebbe ingiusto – afferma p. Aziz Halaweh, sacerdote palestinese in Italia per studiareliturgia alla Pontificia Università della Santa Croce – leggere ciò accade solo alla luce dell’attualità.Bisogna andare all’origine del problema. La gente è esasperata dalle continue provocazioni delgoverno israeliano e dei coloni che occupano le terre dei palestinesi“.
Anche stamattina una ragazza palestinese di 23 anni è stata uccisa dopo aver tentato di assaltare conun coltello dei soldati ad un posto di controllo nei pressi dell’insediamento ebraico di Alfei Menashe inCisgiordania. Nella borsa di Rasha Muhammed Ahmed Ryian è stato trovato un biglietto che spiegale sue motivazioni: “Faccio questo con mente lucida, in difesa della Nazione, dei giovani edelle giovani. Non posso più sopportare quello che vedo”. Poco prima di lei era morto in unospedale di Gerusalemme Benyamin Yaakubovic, la guardia di frontiera israeliana di 19 anni travoltada un’auto palestinese nei giorni scorsi. Dagli inizi di ottobre la nuova escalation di violenza nelconflitto che oppone da decenni israliani e palestinesi sta provocando vittime da una parte e dall’altra.Gli esperti sono cauti nel definirla “Terza Intifada”, dopo le due rivolte palestinesi avvenute
L'Intifada è frutto dell'occupazione israeliana
11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano
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nei territori occupati a partire dagli anni Ottanta. Lo slanciarsi disperato e spesso suicida verso gliobiettivi umani armati di coltello, sembrerebbe suggerire una mancanza di coordinamento degliattacchi e un carattere più spontaneo. Secondo l’intelligence israeliana, invece, una strategia esiste e facapo agli elementi più radicali di Hamas, sfuggiti al controllo del presidente palestinese MahmudAbbas.
In ogni caso è vero che esiste una “generazione Oslo”, dal nome degli accordi di pace del 1993,che soffoca nella frustrazione di non aver conosciuto altro nella sua giovane vita che Intifada, checkpoint, misure discriminatorie e muri di separazione. Muri che continuano a moltiplicarsi (direcente un muro è stato costruito a Gerusalemme est tra il rione palestinese di Jabal Mukaber e quelloebraico di Armon HaNatziv) e ad allungarsi, come dimostra la vicenda della valle di Cremisan,alle porte di Betlemme.
Dopo nove anni di contesa giudiziaria il governo israeliano ha avuto la meglio e ha iniziato lacostruzione del muro di separazione tra Israele e Palestina attraverso la valle dove sono le case e iterreni di 58 famiglie cristiane di Beit Jala, sradicando olivi secolari da cui traggonosostentamento le stesse famiglie e coinvolgendo anche un monastero e un convento salesiano.
La disperazione dei cristiani di Cremisan
11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano
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La decisione della Corte suprema di Israele che ha dato il via alle ruspe è arrivata a sorpresa qualchemese dopo una precedente decisione che invece aveva dato ragione alle famiglie palestinesi e forse nonvi è estranea, secondo il Patriarcato latino di Gerusalemme, la decisione del Vaticano diriconoscere lo Stato palestinese. “Si può capire, senza giustificare” ha detto il patriarca diGerusalemme Fouad Twal a proposito dell’Intifada dei coltelli: “è la logica conseguenza delloscontento generale e della strategia di Israele che alimenta la tensione con l’ingiustizia e imuri”.
“La violenza non dà frutti – concorda p. Halaweh – e non porta pace. Ma anche l’ingiustizia nonporta alla sicurezza: quando finirà l’occupazione, la violenza non avrà più scuse“.
RELIGION CONFIDENCIAL 10/11/2015www.religionconfidencial.com
http://www.religionconfidencial.com/catolicos/Renovar-Iglesia-sinonimos-creativos-doctrina_0_2597740204.html!
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Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos yejemplos creativos sin “aguar” la doctrina
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Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos yejemplos creativos sin “aguar” la doctrina
www.religionconfidencial.com /catolicos/Renovar-Iglesia-sinonimos-creativos-doctrina_0_2597740204.html
ReligionConfidencial
Expertos en comunicación de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz subrayan que utilizar sinónimos yejemplos sencillos y creativos, pueden ayudar a entender la terminología doctrinal.
Daniel Arasa, vicedecano de la Facultad de Comunicación Social e Institucional de la UniversidadPontificia de la Santa Cruz revela algunos de estos sinónimos que se pueden emplear de maneracreativa: “La gracia de Dios es la ayuda que Dios nos da; los sacramentos son los instrumentos o canalescon los que recibimos la gracia (ayuda) de Dios; la providencia es la desvelo constante de Dios por suscriaturas; la castidad es el don de sí según el propio estado de vida (casado o soltero); la expiación es lareparación por los propios errores; la mortificación es el sacrificio por un bien mayor; el pecado es ladesobediencia a un Dios que nos ama, etc.”
No es fácil encontrar palabras que, sin vaciar de contenido los conceptos y sin aguar la doctrina católica,expliquen términos como gracia de Dios, sacramentos, castidad, paternidad responsable, etc. “Estoimplica esfuerzo y creatividad. Creo que muchas veces basta usar esas mismas palabras junto conejemplos. Otras veces, será cuestión de usar sinónimos”, señala el profesor Arasa. Otro ejemplo:indisolubilidad del matrimonio es el amor fiel para toda la vida.
Los “social media” y los medios digitales en general, nos obligan a usar un lenguaje breve y a vecessimplificador. Pero buscar un lenguaje adecuado no puede implicar bajar la exigencia de la fe, sino salir alencuentro de las personas, también de no pocos cristianos, que desconocen o no entienden los términosy los conceptos de la fe cristiana. “Para ello, hay, sí, que estudiar y esforzarse por hablar con palabrassencillas, pero sobre todo hay que acudir al Espíritu Santo para pedir el don de lenguas”, matiza elvicedecano de Comunicación de la Santa Cruz.
Arasa recuerda que la necesidad de adaptar el lenguaje de la fe a las personas, no es una invención delreciente Sínodo de la familia. Desde siempre la Iglesia ha querido llegar a todos con un lenguajeadecuado. Por ejemplo, la “biblia de los pobres”, fue la catequesis que los artistas cristianos de la épocamedieval realizaron a través de la pintura, sin omitir ninguna verdad de fe.
“Creo que el Jubileo de la Misericordia, convocado por el Papa, es una gran oportunidad para mostrar conhechos la bondad y la caridad que el Señor y su Iglesia tienen con los hombres. Para ello, más quehablar, hay que predicar con la propia vida. El testimonio personal es siempre lo que más atrae y el PapaFrancisco nos da un gran ejemplo”, afirma Daniel Arasa.
"
TELE COSENZA 10/11/2015http://www.telecosenza.it
https://www.youtube.com/watch?v=xSQrcpGz_q4
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Cosenza: a Villa Rendano si discutedell'ideologia del gender
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11/11/2015 Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia del gender - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=xSQrcpGz_q4 1/2
Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia delgender
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Pubblicato il 10 nov 2015Il prof. Pablo Requena, docente di Bioetica alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma, hapartecipato ad un interessante incontro, svoltosi a Villa Rendano, centrato sull'ideologia del gender. Latematica, molto delicata, è di grande attualità, alla luce dei recenti dibattiti sulla lotta all'omofobia e per ilriconoscimento dei diritti alle coppie gay. Il cattolicesimo non è e non può essere omofobo, è stato
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AVVENIRE 16/11/2015www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
----------------ANCHE IN:
- RADIO VATICANA:http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/16/il_papa_nomina_due_parroci_come_vescovi_di_cremona_e_pavia/1187162
- INTELLIGO NEWS: http://www.intelligonews.it/articoli/16-novembre-2015/33171/amo-fare-il-papa-come-un-parroco-e-francesco-nomina-due-parroci-vescovi-di-cremona-e-pavia
- ITALIA OGGI:http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2036246&codiciTestate=1&sez=giornali
- ABRUZZO TV: http://abruzzo.tv/news/2015/11/17/camerino-un-sacerdote-camerte-nominato-vescovo-di-cremona/
Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi
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16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi | Chiesa | www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx 1/3
16 novembre 2015
Papa Francesco nomina altridue parroci alla guida dellediocesi di Cremona e Pavia.Vanno infatti in pensione, a75 anni, Dante Lanfranconi eGiovanni Giudici. Diventavescovo di Cremona AntonioNapolioni, sinora parroco dellaparrocchia di San SeverinoVescovo in San SeverinoMarche, mentre diventavescovo di Pavia CorradoSanguineti, sinora parroco delle parrocchie di San Colombano inVignale e di San Martino del monte in San Colombano Certenoli.
Monsignor Sanguineti è nato a Milano il 7 novembre 1964. Nel1983 è entrato nel Seminario vescovile seguendo i corsi allaFacoltà teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione parallela diGenova, dove ha conseguito il baccellierato in teologia. Haricevuto l’ordinazione sacerdotale il 30 ottobre 1988 per la diocesidi Chiavari. Da sacerdote ha frequentato il Pontificio IstitutoBiblico di Roma, conseguendo la licenza in scienze bibliche elaureandosi in teologia alla Pontificia Università della SantaCroce. Ha svolto diversi incarichi pastorali nella diocesi di
Chiesa
Le nomine
Cremona e Pavia, dueparroci guidano lediocesi
16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi | Chiesa | www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx 2/3
Chiavari. Dal 2013 ad oggi è parroco delle parrocchie di sanColombano in Vignale e di san Martino del Monte in SanColombano Certenoli, e prevosto della cattedrale di N.S. dell’Orto;dal 2005 ad oggi è direttore e docente dell’Istituto di scienzereligiose “Mater Ecclesiae” di Chiavari, provicario generale,membro del Consiglio presbiterale diocesano, del Collegio deiconsultori e del Consiglio pastorale diocesano. Inoltre, è docentedi Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’ItaliaSettentrionale – Sezione di Genova; incaricato diocesano per laformazione del clero; presidente della consulta per la cultura;referente diocesano del “Progetto Culturale” della Cei e prefettodegli studi del Seminario diocesano.
Monsignor Napolioni è nato a Camerino, provincia di Macerata earcidiocesi di CamerinoSan Severino Marche, l’11 dicembre1957. Dopo la maturità classica e due anni di giurisprudenzaall’Università Statale di Camerino, è entrato nel Seminarioregionale di Fano, dove ha compiuto gli studi ecclesiastici. Haproseguito la formazione accademica a Roma, presso la PontificiaUniversità Salesiana, conseguendo il dottorato in teologia, conspecializzazione in pastorale giovanile e catechetica. È statoordinato sacerdote il 25 giugno 1983 per l’arcidiocesi di CamerinoSan Severino Marche. È stato direttore dell’Ufficio catechisticodiocesano dal 1983 al 1993; assistente ecclesiastico regionleAgesci dal 1986 al 1992; assistente ecclesiastico regionle Agescidal 1986 al 1992; assistente nazionale Agesci dal 1992 al 1998;vicario episcopale per la pastorale dal 1991 ad oggi; vicerettoredel Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI”, inAncona, dal 1993 al 1998; rettore del Seminario RegionaleMarchigiano dal 1998 al 2010; direttore del Centro regionalevocazioni delle Marche dal 2006 al 2010; dal 1993 ad oggi èdocente di teologia pastorale e catechetica nell’Istitutomarchigiano di Ancona; docente di teologia pastorale ecatechetica nel Pontificio Istituto di pastorale della PontificiaUniversità Lateranense dal 1993 al 2001.© riproduzione riservata
REPUBBLICA.IT 16/11/2015parma.repubblica.it
http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2015/11/16/news/oltre_il_giardino-127538851/
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Oltre il Giardino
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17/11/2015 OLTRE IL GIARDINO - Repubblica.it
http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2015/11/16/news/oltre_il_giardino-127538851/ 1/2
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(16 novembre 2015) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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OLTRE IL GIARDINOAlberto Statera
Era già chiaro che Papa Francesco, se vuole vincere la guerra per bande delle porporenei suoi palazzi, deve seguire soprattutto l’olezzo dello sterco del diavolo. I libri diFittipaldi e Nuzzi ne sono l’ennesima documentata conferma: lo Ior, le risorsefinanziarie del Vaticano (e i relativi privilegi) sono l’epicentro dello scontro che giornodopo giorno cambia fronti anche tra i nuovi dignitari scelti da lui. Ma c’è anche dell’altroa rendere il cammino verso la Chiesa povera invocato da Francesco una pareteverticale che sembra impossibile da scalare: le chiese nella Chiesa, cioè i movimentilaicali, che si configurano spesso come una sorta di massonerie settarie, integraliste,affamate di potere e denaro. Le più importanti e attive nella politica e nell’economiasono l’Opus Dei, Comunione e Liberazione con l’annessa Compagnia delle Opere, iLegionari di Cristo, i Focolari, Rinnovamento nello Spirito Santo, Comunità disant’Egidio e Neocatumenali. Queste chiese nella Chiesa sono composte di prelati elaici, cresciute con la valorizzazione del laicato stabilita dal Concilio Vaticano II ediventate potentissime lobby, come le definisce Carlotta Zavattiero in una sua recenteinchiesta. Sono laici, ad esempio, il 98 per cento degli aderenti all’Opus Dei, alcuni diloro protagonisti di grandi scandali finanziari. Comunione e Liberazione, con il suobraccio economico della Compagnia delle Opere, si distingue per l’aggressivitàeconomica e politica, anch’essa
produttrice di scandali e di opache e disastrose sponsorizzazioni politiche, come quelladell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Nei giorni del ConclaveCl dava per scontato che il successore di Benedetto XVI sarebbe stato l’arcivescovo diMilano, vicino al movimento. Tanto che nel comunicato inviato pochi minuti dopol’elezione di Bergoglio la Cei salutava Scola come erede di Pietro. Più che ai cattolici dibase questi movimenti sono interessati al potere, agli affari e all’insano intreccio trareligione e politica. O alla carriera e alle fortune dei propri “fedeli”. L’Opus Dei opera in68 paesi e ha 85 mila membri. In tutti i paesi è penetrata nella vita economica efinanziaria. La Zavattiero mette in fila alcune delle attività: dalle residenze universitariedella Fondazione Rui, le case editrici come la Ares, le grandi banche come ilSantander, i potenti network di professionisti, gli atenei come la pontificia universitàdella Santa Croce o il Campus biomedico di Roma. La Business School dell’universitàdi Navarra, con sedi a Madrid e Barcellona, è al secondo posto nel mondo fra le scuoledi specializzazione in amministrazione d’impresa. Sullo Ior si sono combattuti econtinuano a combattersi l’Opus Dei e i Cavalieri di Colombo, la più grandeorganizzazione americana di mutuo soccorso, con quasi due milioni di soci e, tra l’altro,la proprietà di una grande compagnia di assicurazioni, che si definisce il braccio destrodella Chiesa. Promotrice di campagne conservatrici, ha un ruolo più che attivo nellamischia vaticana. Tempo fa Papa Francesco ha riconosciuto ufficialmente gli esorcisti, i250 antagonisti del demonio riuniti nell’associazione internazionale di padre GabrieleAmorth. Forse già prevedeva di avere bisogno urgente del suo esorcista personaleargentino, Carlos Alberto Mancuso, per sconfiggere il demonio del Vaticano.a.statera@repubblica.it Sopra, Javier Echevarría Rodríguez attuale Prelato dell’OpusDei
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UNIVERSITY OF NOTRE DAME 17/11/2015http://news.nd.edu/
http://news.nd.edu/news/62620-center-for-ethics-and-culture-fall-conference-to-explore-religious-freedom/!
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Center for Ethics and Culture fall conference to explore religious freedom
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Center for Ethics and Culture fall conference to explorereligious freedomNotre Dame News [link: /news/authors/notredamenews/] November 17, 2015
The University of Notre Dame Center for Ethics andCulture [link: http://ethicscenter.nd.edu/] will host a debateon Dignitatis Humanae and Church doctrine incommemoration of the 50th anniversary of theSecond Vatican Council’s Declaration on ReligiousFreedom. The event is part of the center’s 16thannual fall conference Nov. 1921, titled “ForFreedom Set Free [link: http://ethicscenter.nd.edu/programs/fall
conference/2015fallconference/] ,” and the 201516 NotreDame Forum [link: http://forum.nd.edu] .
Keynote speakers at the conference will includeFrench philosopher and Ratzinger Prize winnerRemi Brague, and Alasdair MacIntyre [link:
http://philosophy.nd.edu/people/alasdairmacintyre/] , senior fellowof the Center for Ethics and Culture.
This year’s de Nicola Family Colloquy will take upthe question, “Vatican II’s Declaration on ReligiousLiberty: Revision, Reform, or Continuity?” ThomasPink, professor of philosophy at King’s College London, and Rev. Martin Rhonheimer, professor ofphilosophy at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, will discuss the properinterpretation of Dignitatis Humanae and whether the document represents a change in Churchpolicy, practice or doctrine. The event, which is open to the public, will take place at 8 p.m. Friday(Nov. 20) in the McKenna Hall Auditorium at the University of Notre Dame.
“We are honored to be joined by such eminent scholars for this important conversation,” said O.Carter Snead [link: http://law.nd.edu/directory/ocartersnead/] , center director and professor of law at the NotreDame Law School [link: http://law.nd.edu] . “The de Nicola Family Colloquy is one of the signature events of
Notre Dame News
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the center’s annual fall conference, where leading scholars from around the world — both Catholicand those from other faith traditions — come together to grapple with vexed and pressing questionsof ethics, culture and public policy today.”
Other presentations during the fall conference will engage questions of religious freedom, includinga panel discussion on the freedom of religious institutions with Rev. Thomas Joseph White, O.P.,Dominican House of Studies; Michael Moreland, Villanova Law School; and Richard Garnett, NotreDame Law School. Rev. Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., Custos of the Holy Land, will talk on thestate of religious freedom in the Middle East; and the schedule includes panels on the theory andjurisprudence of religious liberty in America today. Rev. Julián Carrón, president of the worldwideCatholic lay movement Communion and Liberation, will deliver the closing keynote address. A fullconference schedule is available at the Center for Ethics and Culture’s website [link:
http://ethicscenter.nd.edu/programs/fallconference/2015fallconference/] . All lectures are free and open to the public,and are located in McKenna Hall.
This year’s fall conference is part of the 201516 Notre Dame Forum, “Faith, Freedom and theModern World: 50 Years After Vatican II,” which commemorates the 50th anniversary of thepublication of pivotal documents of the Second Vatican Council that have particular significancetoday. Established in 2005 by University President Rev. John I. Jenkins, C.S.C. [link: http://president.nd.edu]
, the Notre Dame Forum has featured major talks by leading authorities on complex issues related toimmigration, sustainability, global health, the global marketplace, K12 education and the role offaith in a pluralistic society.
Contact: Ryan Madison, CEC associate director, rmadison@nd.edu [link: mailto:rmadison@nd.edu] ;Laura Nash, CEC event planning program manager, lnash@nd.edu [link: mailto:lnash@nd.edu]
Posted In: Campus [link: /news/category/campus-and-community/] and Faith & Service [link:/news/category/faith-and-service/]
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DOMRADIO 23/11/2015http://www.domradio.de/
http://www.domradio.de/radio/sendungen/evangelium/pfr-tobias-schwaderlapp-stadt-und-kreisjugendseelsorger
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
*Segue il testo in originale
Pfr. Tobias Schwaderlapp
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23/11/2015 Pfr. Tobias Schwaderlapp | domradio.de
http://www.domradio.de/radio/sendungen/evangelium/pfr-tobias-schwaderlapp-stadt-und-kreisjugendseelsorger 1/2
Stadt und KreisjugendseelsorgerPfr. Tobias Schwaderlapp
Die Freude an der Liturgie, das Interesse für Philosophie und Theologie sowie gute Vorbilderhaben Tobias Schwaderlapp dazu bewogen, Priester zu werden. Heute ist er Stadt undKreisjugendseelsorger für Köln und den RheinErftKreis und BDKJPräses im StadtverbandKöln.
In New York City (USA) geboren, begann Tobias Schwaderlapp nach seinem Abitur mit derPriesterausbildung im Bonner Collegium Albertinum. Sein Theologiestudium verbrachte er in Bonn,Berkeley (California, USA) und zuletzt in Rom an der Pontificia Università della Santa Croce.Seelsorgliche Station vor und nach Diakonen bzw. Priesterweihe war DüsseldorfFlehe, Hamm und Volmerswerth, bevor Tobias Schwaderlapp ein Lizentiatsstudium an der Pontificia Università Gregorianain Rom begann und ein Doktoratsstudium über John Henry Newman anschloss. Gleichzeitig war erKaplan in KölnNeubrück, Rath/Heumar und Ostheim. Seit Juni diesen Jahres ist Pfarrer SchwaderlappPräses des BDKJStadtverbands Köln und seit September als Nachfolger von Dominik MeieringStadtjugendseelsorger von Köln, Kreisjugendseelsorger für den RheinErftKreis, Subsidiar in KölnWeiden, Widdersdorf und Lövenich sowie Rector Ecclesiae der Elendskirche St. Gregorius im Elend.Privat spielt er Geige, geht joggen und liebt Filme. Sein Traum ist, einmal in der Produktion eines großen
Pfr. Tobias Schwaderlapp© privat
WebRadio WebTV Tageskalender
ACTON 26/11/2015www.acton.org
http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home.html
argomentoCitazioni Universitàe/o professori
* Segue il testo in originale
In Dialogue With Laudato Si’: Can Free MarketsHelp Us Care For Our Common Home?
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30/11/2015 In Dialogue With Laudato Si': Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? | Acton PowerBlog
http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home.html 1/2
In his encyclical Laudato Si’, Pope Francis appeals for “a new dialogue about how we areshaping the future of our planet. We need a conversation which includes everyone, sincethe environmental challenge we are undergoing, and its human roots, concern and affectus all.” (n. 14) The encyclical also calls for “broader proposals” (n. 15), “a variety ofproposals” (n.60), greater engagement between religion and science (n. 62) and amongthe sciences (n. 201), and bringing together scientifictechnological language with that ofthe people (n. 143).
In this spirit of dialogue and engagement, the Acton Institute is organizing a halfdayconference around the question, “Can free markets help us care for our commonhome?” The first session will examine the theological and philosophical foundations ofLaudato Si’ while the second will look at specific economic, social and environmentalissues from various perspectives, such as finance, agriculture and natural resourcemanagement. The conference will attempt to carry out the encyclical’s call for open andhonest discussion of these and related areas, taking into account the principles ofCatholic social teaching, Christian anthropology and stewardship, and the insights ofnatural and social sciences.
Below, Acton President Rev. Robert A. Sirico offers his personal invitation to theconference, which takes place in Rome at the Pontifical University of the Holy Cross onDecember 3, 2015.
In Acton's Book Shop: Catholicism, Ecology, and the Environment: ABishop's Reflection
Is modern environmentalism compatible with Christianity? Bishop Dominique Reyprovides answers to this critical question in this theological reflection on therelationships among God, man, and nature. More than a critique of secularenvironmentalism’s idolatry of nature, Rey’s primary purpose is to show Catholics andother Christians how they can view the environment in a way consistent with sacredScripture, tradition, and magisterial teaching. Drawing on Scripture, the insights ofChurch Fathers, and recent magisterial teaching on ecological issues, Rey stresses that if
In Dialogue With Laudato Si’: Can Free MarketsHelp Us Care For Our Common Home?Thursday, November 26, 2015By Marc Vander Maas
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30/11/2015 In Dialogue With Laudato Si': Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? | Acton PowerBlog
http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home.html 2/2
we lose a correct understanding of man’s relationship to Godand how that relationship shapes man’s selfunderstanding,then our capacity to think coherently about ecologicalsubjects corrodes.
Visit the official website at www.catholicenvironment.com
Links
1. http://www.acton.org/event/2015/dialoguelaudatos%C3%ACcanfreemarketshelpuscare
2. http://shop.acton.org/catholicismecologyandtheenvironmentabishopsreflection.html?SID=7p7vjrgl02343i8p2beidt9sr2
3. http://www.catholicenvironment.com
3
RADIO VATICANA 01/11/2015www.radiovaticana.org
http://www.news.va/it/news/papa-messa-al-verano-per-tutti-i-santi-don-maspero
!
argomentoInterviste
*Segue il testo in originale
Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi
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Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi
Nella solennità odierna di Tutti i Santi, ricorre anche anche la Giornata della santificazione universale.L’evento, ideato dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta fondatore del Movimento Pro-Sanctitate, hal’obiettivo di far comprendere come la vera santità sia alla portata di tutti e non invece un idealeastratto impossibile da raggiungere. Federico Piana ne ha parlato con don Giulio Maspero, teologo,docente alla Pontificia Università della Santa Croce:
R. – La santità è opera di Dio quindi non è una cosa che facciamo noi. Quando pensiamo che la santitàsia qualcosa di inarrivabile è perché identifichiamo la santità col fare alcune cose molto difficili, unpo’ come se i santi fossero dei “Rambo”, dei supereroi dei film… E invece non è così, nella santità èDio che agisce. Solo Dio è santo. E’ un’osservazione biblica molto molto chiara: la santità è unattributo che è solo di Dio in un certo senso. In ebraico il senso dell’espressione che è “kadosh” èproprio “separato”, quindi solo Dio è santo, noi non siamo santi. Un po’ come quando il giovane riccoincontra Gesù e lo chiama “maestro buono” e Gesù gli dice: “Perché mi chiami buono? Solo Dio èbuono”. Il punto è partire da Dio. Dio ci fa santi ed è opera sua. Quindi è facile proprio perché èqualcosa che Dio ci dona e allora il santo non è una persona perfetta, è una persona che ha scoperto lavia della felicità perché ha scoperto che là dove lui ha i limiti Dio entra.
D. – E’ possibile che luogo per la nostra santificazione sia il nostro quotidiano, le nostre cose piccole,il nostro lavoro?
R. – Assolutamente sì. Proprio perché è opera di Dio, anche quando si parla di virtù eroiche, tuttora iprocessi di canonizzazione e identificazione devono riconoscere questo: riconoscono un’azione che èsuperiore alle forze umane, che solo Dio può compiere in qualche modo, quindi riconoscono lapresenza di Dio. Allora, la santità è amicizia con Dio, è la presenza di Dio nella nostra vita e quindinella nostra vita intera. Noi possiamo lavorare, alzarci domani mattina, lunedì - è sempre un po’difficile alzarsi lunedì mattina! - e andare a lavorare da soli o andare a lavorare con Dio, con Gesù,con la Madonna. E possiamo cucinare, preparare le cose di cui abbiamo bisogno da soli, oppure conGesù. Possiamo farlo perché ci sentiamo obbligati, possiamo farlo sbuffando, possiamo guidare lamacchina andando al lavoro dicendo, così, qualche insulto ogni tanto a chi ci taglia la strada, oppurepossiamo cercare di fare queste cose in compagnia di Dio, farle bene, per le persone che amiamo, farlecon amore, trasformando veramente tutto. Ci sono tante strade che portano alla santità. A JosephRatzinger una volta chiesero quante strade esistevano per incontrare Dio e quindi per diventare santi elui rispose: “Tante quanti sono gli uomini”. Quindi c’è chi si sente chiamato ad andare missionario, adandare in monastero e c’è chi si sente chiamato al matrimonio… Papa Francesco sta insistendo moltosu questo punto: c’è una vocazione al matrimonio, il matrimonio è un cammino di santità. La vitaquotidiana, la vita qui è una vita eroica. Quante madri sono altroché sante d’altare, quanti papàsopportano, si sacrificano, lottano, sono altroché santi d’altare. Non hanno fatto cose che risuonano,non sono andati in Africa, non hanno fatto grandi viaggi però hanno saputo voler bene ai loro figli,vivere per loro, hanno saputo tacere, hanno saputo parlare… Quante storie di un eroismo quotidianobellissimo che scoprono la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita e quindi trasformano, comediceva san José Maria, la prosa quotidiana in endecasillabi eroici: cioè, la nostra vita quotidiana puòdiventare da prosa una poesia d’amore magnifica.
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CANÇAO NOVA NOTÍCIAS 05/11/2015http://noticias.cancaonova.com
https://www.youtube.com/watch?v=0I_JUapGjVY
argomentoInterviste
* Segue il testo in originale
A verdade dos supostos vazamentos de denúncias no Vaticano
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TV CANÇAO NOVA5 novembre 2015
https://www.youtube.com/watch?v=0I_JUapGjVY
AVVENIRE 06/11/2015www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx
argomentoInterviste
* Segue il testo in originale
Il peccato non è un mito
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30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 1/4
Andrea Galli
6 novembre 2013
«Certi nuovi teologi mettono in dubbio il peccato originale, che èla sola parte del cristianesimo che può essere veramenteprovata». Così scriveva più di un secolo fa, con il suo gusto delparadosso, Gilbert Keith Chesterton. E così la pensa donGiuseppe TanzellaNitti, ordinario di teologia fondamentale allaPontificia Università della Santa Croce., anche sulla scorta deldibattito fra Vito Mancuso e Pierangelo Sequeri che «Avvenire»ha ospitato lo scorso 27 ottobre.
Professor TanzellaNitti, il peccato originale è da considerarsiun accadimento misterioso avvenuto nella storia o un mitopedagogico che la Chiesa ha elaborato per spiegarel’inclinazione al male dell’uomo e non è da riferirsi a un fattoreale?«L’esistenza di un peccato all’origine del genere umano siaccorda con quanto l’uomo può verificare empiricamente, nellastoria dei popoli e nella sua esistenza personale. È paradossaleche un essere intelligente, capace di pensiero filosofico e diprogresso tecnicoscientifico, che se volesse potrebbe impiegarele proprie risorse e la propria intelligenza per aumentare la qualitàdi vita dei popoli, eliminando tante sofferenze e cooperando comein una sola famiglia, applichi invece il suo genio e la suarazionalità per combattere, distruggere, umiliare e uccidere. Nonsi tratta di un retaggio della nostra biologia animale: ad essereonesti è molto di peggio. Non è pura bestialità, ma intelligenzache concepisce il male e lo persegue razionalmente. Qualcosanon funziona in noi. Mentre gli altri animali suonano sempre con lo
Cultura
INTERVISTA
Il peccato non è un mito
30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 2/4
stesso registro, noi siamo capaci di interpretare le note più sublimie quelle più ignobili. Qualcosa è misteriosamente avvenuto alleorigini e qualcosa continua ad avvenire in ognuno di noi: siamodepositari di una promessa maggiore di quanto siamo capaci dimettere in pratica. Il testo sacro può essersi servito anche dellinguaggio del mito per trasmettere questa verità originaria, maessa rimane tanto reale quanto l’esperienza quotidiana diciascuno, come già osservava il poeta pagano Ovidio: videomeliora proboque, deteriora sequor».
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma però che «ladottrina della Chiesa sulla trasmissione del peccato originaleè andata precisandosi soprattutto nel V secolo, in particolaresotto la spinta della riflessione di sant’Agostino contro ilpelagianesimo». Uno potrebbe dire che la fondazione biblicadi questa verità è debole e la Chiesa ci abbia ricamato sopra.È normale che in alcune epoche possa esserci sproporzione fra losviluppo teologico di una dottrina e la sua controparte biblica,perché la prima dipende dal contesto storico in cui ci si muove. Edè normale che la riflessione sul peccato e sulla redenzione siamaggiore nel cristianesimo che non nell’ebraismo, perché è Cristoad aver vinto il peccato sulla croce. Oltre a Genesi 3, l’idea che “ilpeccato è entrato nel mondo” è nota ai libri sapienziali, allaLettera ai Romani, ma soprattutto Gesù ci fa capire che "inprincipio non era così". Nel parlare del peccato originale, laScrittura parla anche, in modo paradigmatico, del peccato ingenere, indicando il mistero di chi, rifiutando Dio, vuol mettersi alSuo posto. La dottrina sul peccato originale va vista entro l’interarealtà, drammatica, del peccato, non qualcosa che possiamoestrarre e misurare con le pinzette da laboratorio. Il Magistero vaconsiderato nel suo insieme, con la dovuta ermeneutica. Lapresentazione autorevole oggi più fruibile circa l’esistenza di unpeccato di origine è quella offertaci dalla Gaudium et spes alnumero 13, che invito a rileggere con attenzione.
È giusto dire che con il peccato originale nasciamo tutti
30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it
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“peccatori” e che ogni bimbo nasce in uno stato di“inimicizia con Dio”?Si tratta di capirsi sul significato dei termini. Il termine inimiciziapone l’enfasi sulla gravità del peccato, in genere, e non intendeumiliare nessuno, tanto meno i bambini che sono sempre creaturepredilette da Dio. L’inimicizia fa riferimento alla colpa (che non c’ènel peccato originale storicamente trasmesso) piuttosto che allapena. Se la colpa (rifiuto di Dio) può causare inimicizia, la pena(beni perduti) causa piuttosto misericordia come lo stessolinguaggio comune ci ricorda. La storia dei nostri peccati, edunque anche del peccato originale, più che rivelare l’ira di Dio,rivela la sua misericordia».
Qual è il grado di assenso che è richiesto a un cattolicoriguardo al peccato originale? Detto altrimenti, si può esserecattolici e non credere al peccato originale nei termini in cui èdefinito dal Magistero?«Il peccato originale non compare nei Simboli della fede, maviene considerato fra gli insegnamenti contenuti esplicitamentenella Rivelazione, al pari dei dogmi cristologici: così lo ha inteso laChiesa nei secoli e così lo intende ancora il documento del 1998della Congregazione per la dottrina della fede Inde ab ipsisprimordiis. A questo tipo di insegnamenti (il primo e più importantedei tre tipi indicati da quel documento) ogni fedele deve assentirecon fede teologale. Il nucleo della verità da credere è benespresso dal citato passo della Gaudium et spes, il numero 13: ilpeccato ha fatto ingresso storicamente nel mondo a motivo di unalibertà male esercitata da parte dell’uomo e ciò ha recato con sédelle conseguenze. L’esegesi biblica e le nostre conoscenzepaleoantropologiche ci aiuteranno, se possibile, ad esplicitaremeglio il contesto di quanto crediamo, ma non rimuoveranno lasua necessità per comprendere quale sia la nostra condizionestorica di fronte a Dio. Dove ciò sia avvenuto, quando e come; oquali precise conseguenze abbia determinato sulla nostra natura,se facendoci perdere qualcosa che già avevamo o impedendoci diottenere ciò a cui eravamo chiamati, il Magistero solenne della
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Chiesa non lo definisce e la teologia può esplorarlo solo fino adun certo punto. Appartiene al mistero delle origini, come il misterodella stessa creazione. Un mistero che può esserci solo narrato».© riproduzione riservata
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EL COMERCIO.ES 07/11/2015www.elcomercio.es
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“En crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas”
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PORTAFOLIO /6 / finanzas personales & managementel comercio / sábado 7 de noviembre del 2015
La en t re v ist a
SANTIAGO DE LA CIERVA. El especialista en comunicación corporativa, invitado por la Universidad de Piura, analiza el comportamiento que deben tener las empresas para salir bien libradas de una crisis y no generar una más grande.
“en crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas”Así como las acciones de prevención pueden amorti-guar el impacto de un terre-moto, las estrategias de las compañías deben apuntar a que las posibilidades de que surjan crisis se reduzcan y si suceden se sepa cómo res-ponder. El español Santia-go de la Cierva, especialis-ta en gestión de crisis, dice que la solución parte del li-derazgo en la organización.
¿Cómo pueden estar pre-paradas las empresas y adelantarse a las crisis?Algunas no aprenden de sus errores y los repiten, pe-ro hay un grupo de empre-sas muy inteligentes que son las que aprenden de los errores de otros. Son capa-ces de estar muy atentas al entorno y preguntarse: ¿y si esto nos pasa, que haría-mos? En el fondo la ges-tión de crisis se nutre de ca-sos pasados de compañías grandes o pequeñas.
¿Superar una crisis en la empresa depende de un área específica, del geren-te general o de una consul-tora externa?Para superar una crisis lo fundamental es que los lí-deres sean capaces de en-tender cuál ha sido el pro-blema y cuál es su deber ante los perjudicados. La solución de la crisis pasa por un liderazgo firme que tome las decisiones según criterios de largo plazo y criterios éticos. Los con-sultores externos de crisis pueden ayudar en lo pura-mente mecánico: hay que
fuNCIONES. “Cuando se produce una crisis a partir del delito de uno de sus miembros, la empresa tiene que investigar. Su función no es el castigo. Su actitud debe ser de colaboración con la ley”, apunta De la Cierva.
las crisis no son problemas de comunicación, son problemas de gobierno”.
sin un liderazgo fuerte no se podrán encontrar las causas reales ni las soluciones”.
JULIO ESCALANTE
hacer esto y luego lo otro. Pero sin un liderazgo fuerte no se podrán encontrar las causas reales ni las solucio-nes. Solo será un maquilla-je. Las crisis no son proble-mas de comunicación, son problemas de gobierno.
Cuando se habla de que la crisis entre una minera y una comunidad ha surgido por falta de comunicación, ¿está fallando la gestión o hay asuntos que escapan al control de las empresas?En general, con las grandes empresas que explotan re-cursos naturales se dice que ha faltado relación y comu-nicación con las comunida-des, pero en el fondo es un
problema de dirección. Es decir, de saber cuál es la es-trategia de mi negocio para buscar el beneficio social, porque ninguna empresa puede trabajar en un entor-no hostil. Son las empresas las que tienen que transfor-mar los entornos, pero eso requiere tiempo, esfuerzo, inteligencia y recursos.
¿Cuánta distancia hay en-tre las soluciones a crisis en el sector privado y en el público? El Gobierno pare-ce tenerlas a diario.Ambos tienen que aprender experiencias del otro. En el sector público suceden más crisis por falta de rigurosi-dad y de una visión de lar-
go plazo, que sí puede estar en las empresas. Pero sería bueno también que las em-presas trataran de enten-der el estado de la opinión pública y con eso interven-gan más en el entorno, co-mo hacen los políticos. Hay empresas que funcionan dentro de una burbuja.
Cuando surge una crisis a partir de una mala decisión, por ejemplo financiera, que le hace perder dinero a la compañía, ¿cómo recupe-rar la confianza de los mer-cados hacia esta empresa?Hay que aplicar las medi-das justas, que no son las que piden los públicos ai-rados. Gestionar crisis es
tener en cuenta las per-cepciones, pero ser justos. Un castigo ejemplar a un colaborador para solucio-nar un problema genera un problema más grande. No hay que buscar la simpatía del mercado tomando deci-siones drásticas.
En las empresas existen diferentes grados de san-ción. No se juzga igual a un empleado que al gerente general.El gerente tiene más res-ponsabilidades y es pagado de acuerdo con ello, y eso es algo que todos aceptamos. Pero si se aparta a alguien de ese rango es porque su ta-rea es también el control y la supervisión. Aunque no ha-ya tenido parte directa en el problema, si ha fallado en la supervisión es tan responsa-ble como el que se equivocó.
¿Pedir perdón a clientes o colaboradores es un sínto-ma de debilidad?El único modo de superar una crisis que ha causado un daño moral o económi-co es dirigirse a los afecta-dos y pedir perdón. En el menor tiempo y de la forma más sincera. Es importante que los directivos entien-dan que los públicos están dispuestos a perdonar, pe-ro nunca antes de que se les haya pedido perdón. Es un requisito para recuperar la confianza, y esta relación a partir de allí puede ser más fuerte que antes. Es un comportamiento humano que también se aplica a las organizaciones.
La autenticidad de una dis-culpa se nota, no se puede ocultar en un discurso am-biguo.En las crisis uno reacciona tal como es. Uno se queda sin fachadas, y si las discul-pas no son auténticas, las crisis empeoran. Perdemos credibilidad, y sin eso no podemos gestionar nada.
TExTO julio escalante rojas
AGENZIA ZENIT 08/11/2015www.zenit.org
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(Spagnolo): http://www.zenit.org/es/articles/la-informacion-en-tiempos-de-vatileaks
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L’informazione ai tempi di Vatileaks
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9/11/2015 L’informazione ai tempi di Vatileaks | ZENIT - Il mondo visto da Roma
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Il mondo visto da Roma
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L’informazione ai tempi di Vatileaks
Il prof. Giovanni Tridente, docente di etica dell’informazione allaSanta Croce, analizza il modo con cui i giornalisti stanno riportando lenotizie riguardanti le attività della Santa Sede
Roma, 08 Novembre 2015 (ZENIT.org) Antonio Gaspari | 781 hits
Rubare documenti riservati. Registrare in maniera truffaldina commenti e reazioni del Pontefice.Trafugare e pubblicare senza autorizzazione comunicazioni e documenti segreti. Non è solo unaviolazione della privacy, ma si tratta di un vero e proprio reato, come ha sottolineato oggi lo stessoFrancesco durante l'Angelus. Un reato che viola tutte le regole della professionalità giornalistica, sia neimetodi disonesti in cui le informazioni vengono carpite, che nella intenzione malevola dallapubblicazione. Eppure sono veramente pochi i giornalisti che si sarebbero rifiutati di utilizzare ilmateriale informativo che alcune persone all’interno del Vaticano hanno trafugato e passatoall’esterno. Ma veramente il giornalismo deve essere svolto oggi con gli stessi criteri di iene che nonhanno scrupoli nel violare le regole professionali pur di scovare scandali e cattive notizie? Come si stannocomportando i giornalisti nei confronti di libri appena pubblicati, scritti grazie a informazioni riservatetrafugate da “corvi” all’interno delle mura vaticane? ZENIT lo ha chiesto al professor Giovanni Tridente,docente di Etica dell'Informazione e Position Papers nella Facoltà di Comunicazione Istituzionale dellaPontificia Università della Santa Croce.
***
Prof. Tridente, come giudica il modo in cui i giornalisti stanno affrontando il cosiddetto casoVatileaks?
Purtroppo bisogna riconoscere, nostro malgrado, che nell’odierno contesto culturale, il fine ultimo dellavoro giornalistico e del compito informativo in generale, si è un po’ sbiadito; molto spesso manca laconsapevolezza che il nostro lavoro è indirizzato a delle persone, che si aspettano da noi un servizio, dalquale sperano di ricevere qualcosa di positivo. Informare è in un certo senso formare, dare alle personedei “contenuti” - certamente nuovi - che accrescono il loro bagaglio di conoscenze rispetto a determinatequestioni che li riguardano o quantomeno li interessano. Ed è proprio di questo “pubblico” così bistrattatoche ci dovremmo piuttosto occupare... Per esempio, in tutto quello che sta accadendo in questi giorni, lamia preoccupazione e il mio pensiero vanno alle anime semplici dei fedeli, sparsi ovunque, chedisconoscono i meccanismi della Curia Romana, del cosiddetto “Vaticano”, e possono essere indotti alloscoraggiamento e alla delusione. Certamente, le cose - anche quelle che fanno male - bisogna raccontarle,ma con professionalità, puntando a fare in modo che il mio pubblico “vada via” dalle storie cheraccontiamo con un quadro chiaro e non piuttosto confuso. Secondo me, guardare soltanto ad aspettisensazionali o scandalistici, dimenticandosi del grande bene che la Chiesa fa nel mondo e a tante persone,oltre che facile da fare rappresenta anche un disservizio informativo.
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Quale sarebbe uno dei modi migliori per affrontare queste tematiche?
Raccontare le cose complicate può avere una doppia prospettiva: farlo in superficie, guardando a ciò chedi per sé è visibile ad occhio nudo, oppure farlo in profondità. Le vicende di questi giorni, viste inprofondità, ci dicono almeno tre cose. La prima è che la Chiesa ha il coraggio di correggere gli errori e lofa a viso aperto, senza tentennamenti e in maniera irreversibile: lo abbiamo visto con la pedofilia, lostiamo vedendo con il denaro. Aggiungerei che questo coraggio manca a tante altre istituzioni civili; lacosa buona è che possono sempre prendere esempio. L’altra cosa è che il tema di come la Chiesa usa ildenaro è tanto gettonato perché in fondo, anche le persone distanti dalla fede, nutrono grandi aspettativesulla Chiesa, e non possiamo deludere queste aspettative. Dopotutto, il Vangelo si vive nella concretezzadella quotidianità e non soltanto a parola, diffondendolo. Terza cosa: essere trasparenti non basta, bisognavivere la trasparenza, e questo a maggior ragione nell’uso del denaro. Questo non è impossibile,nonostante le miserie umane che ci sono e sempre ci saranno... Infatti vorrei capire e verificare quantiservizi giornalistici si sono focalizzati in questi giorni sulle innumerevoli persone virtuose, sacerdotieroici, religiosi che lasciano ogni cosa per amore del prossimo, semplici impiegati della Curia cheevangelizzano il mondo con la loro vita... ecco, io guarderei anche a loro!
Come mai si è propensi, da giornalisti, a pubblicare materiale confidenziale e riservato?
Che si sia perso il fine ultimo del lavoro giornalistico - servire il lettore e la sua persona - ha comportatocon sé anche l'avanzamento di altri “idoli” professionali: a volte si tratta di una semplice questione diinteressi economici - un vero paradosso in questi casi -, altre volte è pura vanità o vanagloria... e ciò chesi serve non sono più, o non sono mai stati gli altri, ma se stessi. Eppure non dobbiamo perdere lasperanza: con un po’ di pazienza e voglia di voler approfondire, ciascuno di noi è in grado di capire dovesi nasconde il tranello, e tornare a sognare e vivere un mondo più corretto, e sicuramente più giusto.
Quale deve essere l’atteggiamento di un cristiano di fronte ad avvenimenti come questi?
C’è un cristiano coinvolto direttamente - penso ad esempio ai comunicatori istituzionali - e un cristiano“spettatore”. Ai primi urge la consapevolezza che i giornalisti hanno fame e sete di notizie, o contenutiinformativi, e se lasciamo vuoto lo spazio che potremmo occupare - ad esempio in maniera pro-attiva, conintelligenza professionale - ci penserà qualcun altro a riempirlo, anche a volte parlando “a nome nostro” equantomeno con contenuti poco salubri. Al cristiano “spettatore” voglio dare un incoraggiamento: Cristoha già vinto il mondo, per cui possiamo sentirci al sicuro. Tuttavia, non possiamo abdicare ad altri lanostra capacità di pensare, riflettere, maturare e anche credere. Allora in questi casi bisogna animarsi disanta pazienza, valutare l’attendibilità delle circostanze, puntare alla luce seppur fioca in fondo al tunnel,piuttosto che guardare a terra o addirittura indietro. Poi è vero, come dice Papa Francesco, che il nostrocammino di santità non deve temere il conflitto, ma nutrire il desiderio di superarlo, forse eluderlo, concostanza e molta pazienza, che poi sono la stessa faccia del coraggio: il coraggio di voler essere santi, purnei limiti delle nostre miserie.
(08 Novembre 2015) © Innovative Media Inc.
CATHOLIC NEWS AGENCY 17/11/2015www.catholicnewsagency.com
http://de.catholicnewsagency.com/story/nicht-gedeckte-interpretationen-kirchenrechtler-stefan-muckl-0193
argomentoInterviste
*Segue il testo in originale
"Verlangen nach Kommunion sollte zuallererst Sehnsuchtnach Begegnung mit dem Herrn sein"
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"Verlangen nach Kommunion sollte zuallererstSehnsucht nach Begegnung mit dem Herrn sein"
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Von Anian Christoph Wimmer Follow
Professor Dr. Stefan Mückl (45) ist Rechtswissenschaftler und Priester der katholischen PersonalprälaturOpus Dei.Foto: privat
Von Anian Christoph Wimmer
VATIKAN , 17 November, 2015 / 1:11 PM (CNA Deutsch).-
War es eine Ermutigung zur Interkommunion? Mit seinen Aussagen am Sonntagabend inder evangelisch-lutherischen Kirche Roms hat Papst Franziskus für Aufsehen gesorgt. Im
Interview mit CNA Deutsche Ausgabe erklärt der Kirchenrechtler und Priester Stefan Mückl unter anderem,worum es geht und welche Möglichkeiten ein gemischt konfessionelles Paar hat, dass sich nach einergemeinsamen Kommunion sehnt.
CNA: Herr Professor Mückl, in der evangelisch-lutherischen Kirche Roms hat Papst Franziskusangedeutet, es gebe eventuell einen Weg, wie gemischt konfessionelle Ehepaare gemeinsam zurKommunion gelangen könnten; unter anderem durch Gebet und Prüfung des eigenen Gewissens.Wie bewerten Sie die Aussagen, bzw. die Reaktionen darauf?
MÜCKL: In der Tat lehrt die Kirche, daß die Gläubigen ihr Gewissen prüfen sollen, bevor sie zurKommunion gehen. Damit folgt sie dem dringenden Aufruf des Apostels Paulus im 1. Korintherbrief: "Jedersoll sich selbst prüfen; erst dann soll er von dem Brot essen und aus dem Kelch trinken. Denn wer davonißt und trinkt, ohne zu bedenken, daß es der Leib des Herrn ist, der zieht sich das Gericht zu, indem er ißtund trinkt." (1 Kor 11,28-29). Denn "Kommunion“ bedeutet das Eintreten in die innigste Gemeinschaft mitdem gestorbenen und auferstandenen Herrn, und daher muß jeder Gläubige sorgsam sein Gewissenerforschen, ob dieser Gemeinschaft etwas im Wege steht.
"Kommunion" bedeutet neben der Gemeinschaft mit dem Herrn noch etwas weiteres: Das Eintreten in dieGemeinschaft der Kirche, der die Verwaltung dieses Geheimnisses aufgetragen ist: "Tut dies zu meinemGedächtnis." – Wer die Kommunion empfängt, drückt damit seinen Glauben an die Lehre zum Geheimnisder Eucharistie aus: Er bekennt das "Geheimnis des Glaubens" und sagt "Amen" zu den Worten "Der LeibChristi". Dieser Glaube ist untrennbar von der eigenen Zugehörigkeit zu dieser Kirche als derGemeinschaft der Gläubigen.
Die Aussagen des Papstes lassen wenig Spielraum für Interpretationen. Zunächst: Das Wort "Gewissen“hat der Papst überhaupt nicht verwendet – was nur folgerichtig ist, denn ob jemand zur Kirche gehört,steht nach objektiven Kriterien fest und ist keine Frage des Gewissens. Liest man die Antwort des Papstesgenau, gibt er gerade keine Antwort auf die ihm gestellte Frage nach dem "Ob" und "Wann" einesgemeinsamen Kommuniongangs, vielmehr sagt er deutlich, er würde nie wagen, dazu die Erlaubnis zugeben, da dies nicht in seiner Kompetenz liege. Alles weitere sind – von den Aussagen des Papstes –nicht gedeckte Interpretationen.
CNA: Was sagt denn das Kirchenrecht zu dieser Frage? Gibt es da nicht eine klare Regelung?
So ist es: Im Grundsatz können nur katholische Gläubige bei katholischen Spendern die Sakramenteempfangen (c. 844 § 1 CIC). Davon gibt es unter bestimmten Bedingungen Ausnahmen für dieAngehörigen der getrennten orientalischen Kirchen (c. 844 § 3 CIC). Und schließlich besteht unter engenVoraussetzungen auch für andere, nicht in der vollen Gemeinschaft mit der katholischen Kirche stehendenChristen die Möglichkeit, von katholischen Spendern die Sakramente der Buße, der Eucharistie und derKrankensalbung zu erlangen (c. 844 § 4 CIC): ein Spender der eigenen Gemeinschaft steht nicht zurVerfügung, hinsichtlich dieser Sakramente wird der katholische Glaube bekundet und die allgemeineVoraussetzung der rechten Disposition ist gewahrt. Alle diese Kautelen greifen nur ein, wenn sich dernichtkatholische Christ in Todesgefahr befindet oder eine andere schwere Notlage vorliegt. Damit isteindeutig, daß es sich um Extremsituationen handelt, nicht aber um Konstellationen des gewöhnlichenLebens wie eine konfessionsverschiedene Ehe.
Das Kirchenrecht bildet freilich nur den rechtlichen Rahmen dessen, was in der Substanz die Theologievorgibt. So hat sich der heilige Papst Johannes Paul II. in seiner letzten Enzyklika Ecclesia de Eucharistiaim Jahr 2003 auch eingehend zu dieser Frage geäußert, in Nummer 45 und 46. Demnach ist “die getreueEinhaltung aller in dieser Materie festgelegten Normen ... Ausdruck und zugleich Garantie der Liebe zuJesus Christus im heiligsten Sakrament, zu den Brüdern und Schwestern anderer christlicherKonfessionen, denen wir das Zeugnis der Wahrheit schulden, wie auch zum Auftrag, die Einheit zu
fördern.”
CNA: Was würden Sie gemischt konfessionellen Ehepaaren raten, die sich danach sehnen,gemeinsam zur Kommunion zu gehen?
MÜCKL: Der Papst selbst hat auf zwei wesentliche Aspekte aufmerksam gemacht: Zum einen die immertiefere Besinnung auf die Taufe als gemeinsame Basis, zum zweiten auf die Teilnahme der Ehepaare ander heiligen Messe. Diese besitzt – für Katholiken wie für Nicht-Katholiken – auch dann ihren Wert undbringt reiche geistliche Früchte, wenn man nicht kommuniziert.
Vor allem wird es diesen Ehepaaren helfen, ihre Sehnsucht recht zu verstehen, sich gemeinsam immertiefer auf den Glauben der Kirche an die Eucharistie zu besinnen – was die Eucharistie in vollem Sinn ist,was sie ausmacht. Es geht um weit mehr als, wie in einigen Stellungnahmen zu lesen war, um eine bloße"Mahlgemeinschaft“. So sollte das Verlangen nach der Kommunion zuallererst Sehnsucht nach derBegegnung mit dem eucharistischen Herrn sein, nicht aber ein Bedürfnis nach menschlicherGemeinsamkeit. Die Einheit aller Gläubigen, welche Auftrag des Herrn (Joh 17) wie Ziel der Kirche ist,kann allein Geschenk des Herrn sein, nicht aber Produkt menschlichen Handelns.
"
PALABRA 01/11/2015www.revistapalabra.com
argomentoProfessori comeautori
*Segue il testo in originale
El juicio final
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