RELAZIONE MEDICO / PAZIENTE IMMIGRATO · relazione medico /paziente z Stato di dipendenza,...

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RELAZIONE MEDICO / PAZIENTE IMMIGRATO

Riccardo Poli

Prato, 8 luglio 2006

Caratteristiche generali degli immigrati

1. In maggioranza giovani:Disagi dei viaggiPiù disposti al cambiamentoAnche bambini ed anziani

2. Maschi = femmine3. Generalmente sani all’arrivo nei nostri Paesi:

Effetto “migrante sano”Forti fisicamente e psicologicamenteCorpo e capacità di lavoro come mezzi di scambio

4. Livello di istruzione buono o, addirittura, elevato5. Estrazione sociale prevalentemente medio –

bassa

Fattori di rischio e concause di malattia del migrante

1. Mancanza di lavoro (e reddito);

2. Sottoccupazione in lavori faticosi e/o rischiosi non tutelati;

3. Degrado abitativo (senza fissa dimora, coabitazioni forzate, sovraffollamento abitativo, promiscuità, alloggi malsani);

4. Assenza di supporto familiare (nostalgia, desiderio, “individuo sospeso”);

5. Malessere psicologico legato all’immigrazione (shock socio-culturale): solitudine, emarginazione, precarie condizioni di vita, inquietudine, incertezza interiore;

6. Rischio di devianza (microcriminalità);

7. Clima diverso;

8. Problematiche alimentari (abitudini, alimentazione insufficiente, impropria o squilibrata, additivi e conservanti);

9. Abitudini voluttuarie (fumo, alcool, droga, ecc.);

10. Discriminazione di accesso ai servizi sanitari.

Sosteneva quasi 5 secoli fa il medico militare Johannes Hofer:

“ uno strano e subdolo malanno” colpiva i soldati Lanzichenecchi mercenari in terra straniera da più tempo. “Un grave senso di prostrazione, depressione manifesta ed una spiccata tendenza all’indifferenza ed all’insensibilità agli ordini”. Tali uomini richiedevano incessantemente di far ritorno in patria ed Hofer coniò per questa patologia il termine di:

“dolore per il ritorno” = “nostalgia”

Profilo sanitario dell’immigrato1. Patologie da degrado sociale:

1. Infezioni acute e croniche delle alte e basse vie respiratorie2. Patologie da cattiva alimentazione (duodeniti, ulcere

gastroduodenali, colon irritabile)3. Traumi osteoarticolari (ma anche pat. degenerative e reumatiche) 4. Patologie genito – urinarie e MST5. Farmaco – dipendenze

1. Patologie da povertà:1. Patologie dermatologiche (scabbia, pediculosi, micosi)2. TBC

2. Patologie da importazione:1. Malaria e parassitosi intestinali

3. Patologie ereditarie:1. Talassemia, drepanocitosi

Problemi sanitari specificiMaterno – infantile (gravidanza, parto, puerperio, allattamento ed alimentazione neonatale)

Prevenzione primaria e secondaria

Disabilità ed handicap (guerre, torture, ecc.)

Patologie da lavoro (infortuni e malattie professionali)

Atto migratorio (somatizzazione, psicopatologie, ecc.)

Urgenze (incidenti, aggressioni, patologie chirurgiche)

Quando si parla di salute / immigrazione il problema

dovrebbe essere scomposto in:

1. Richieste di salute da parte del migrante (valore della salute individuale)

2. Richieste di salute del migrante da parte della società che accoglie (valore della salute collettiva)

3. Capacità di adeguare adeguate risposte da parte della sanità e della medicina

Caratteristiche intrinseche della relazione medico /paziente

Stato di dipendenza, vulnerabilità ed ansietà del paziente: il p. si rivolge al m. per un problema personale (segreti, ecc.), per un bisogno.

Ineguaglianza delle competenze: il paziente no è competente e c’è un’autodeterminazione ed una autonomia relative nelle decisioni.

Aspettative di fiducia nei confronti del medico, con un’implicita attesa di beneficio.

Il medico cura attraverso se stesso: dà se stesso come farmaco (effetto placebo del medico).

La conoscenza medica non è proprietà personale del medico: la società ha permesso che alcuni divenissero medici.

Il giuramento medico: un impegno davanti alla società.

Problematiche nel rapporto medico – pz. immigrato

AntropologicheEticheSocioculturali

PsicologicheTecnico-scientificheAssistenziali

Spirituali (religiose)

Livelli di difficoltà interpretativa

Prelinguistico

Linguistico

Metalinguistico o extralinguistico

Culturale (differenze di costumi antropologici)

Fasi cronologiche e culturali nella relazione medico / pz. immigrato

1. Fase dell’esotismo:Medico:

“sindrome di Salgari”mito del “buon selvaggio”

Paziente:

aspettative per una medicina potentissima, ipertecnologicae dalle risposte immediatechi è malato soccombe e non può competere

2. Fase dello scetticismo:

Medico:

immigrato giovane, sano, forte si accorge di visitare una popolazione fondamentalmente “sana” >frustrazione, insofferenza, estraneitàallora sono giovani ipocondriaci? (“psicopatia querulatoria”)

Paziente:

“nevrotica pretesa di cure”

3. Fase della problematizzazione critica:

Medico:

si domanda se sta coprendo i bisogni del paziente e con quali mezzi e strumenti culturalioccorrono ascolto, pazienza e tempo

Paziente:

esce dal sogno della “terra promessa” ed entra nella nostra realtà

Interpretazione ermeneutica di un testo letterario

(“triangolo ermeneutico”)

Intentio auctoris

Intentio operis

Intentio lectoris

Intentio auctoris

Ciò che vuole significare l’autore;

è l’illness: il malessere soggettivo del paziente. Qualcosa di profondo, intimo, personale;

è il modo con cui la malattia è vissuta (stati emotivi, psicologici, spirituali, ecc.).

Intentio operis

Ciò che l’opera significa;

è il disease: ciò che il medico diagnostica; il dolore fisico e psichico obiettivabile;

è la malattia nella sua sfera oggettiva.

Intentio lectoris

Ciò che il lettore trova nel testo, in riferimento alla propria formazione culturale ed ai propri desideri;

è la nostra scienza, ma anche i nostri preconcetti che allargano i forbici dell’incomunicabilità;

è il paziente che si reca dal medico già con autodiagnosi/autoprescrizione e non è soddisfatto se non si identifica con ciò che il medico dice (riviste, enciclopedie, mass media).

Quindi:

Possono esistere disease senza illness e illness senza disease.

“La scienza si sa, l’uomo si comprende” (Maranon).

Relazione terapeutica

Interazione formale che si ha tra una persona che ritiene di essere ammalata ed un

individuo designato dalla sua cultura come qualificato per aiutarla.

È una relazione sociale e profondamente etica.

Possibilità d’intervento

Integrazione tra sanità pubblica e strutture di volontariato;

Approccio transculturale;

Integrazione sociosanitaria (casa, lavoro, reddito).

Facilitare l’accesso alle strutture pubbliche;

Facilitare la comprensione della sanità pubblica;

Formare ed aggiornare costantemente il personale sanitario ed amministrativo pubblico;

Formare veri mediatori culturali.

Empatia

Immedesimarsi nella situazione della persona che abbiamo davanti,

mantenendo sempre una propria obiettività.

“ La malattia più diffusa tra gli immigrati è lo sradicamento di chi vive senza un progetto ”

(Giuseppe De Rita)

Dobbiamo assicurare loro i motivi per vivere, altrimenti la malattia diverrà una

conseguenza del disagio e, spesso, un alibi necessario