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CORTE DEI CONTI
SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO
PER LA CAMPANIA
RELAZIONE
SULLA GESTIONE DEL TURISMO E DELLE RELATIVE STRUTTURE PUBBLICHE DELLA
REGIONE CAMPANIA
ESERCIZIO 2002
(Art. 3 legge 14 gennaio 1994, n.20)
Magistrato istruttore Cons. Antonello Colosimo Analisi economica finanziaria: dott.ssa Giovanna Andreozzi Supporto Informatico: dott.ssa Antonella Fiorillo Sig.ra Rossana Stile
INDICE pag. Premessa……………………………………………………………………... ….…5 CAP. I: IL TURISMO E LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
1.1 Nuovi lineamenti del concetto di turismo e suoi rapporti con la sostenibilità ambientale………………………………………………………... ….…7
1.2 Normativa nazionale…………………………………………………………… ...…12
1.3 Interventi comunitari……………………………………………………………. .…..18
1.4 Normativa regionale……………………………………………………………. …...22 CAP. II: ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI TURISMO
2.1 Le politiche regionali…………………………………………………………… …...26
2.2
La programmazione 2000-2006 mediante l’utilizzo dei cofinanziamenti comunitari………………………………………………………………………. …...36
CAP. III: GLI ENTI STRUMENTALI
3.1 Considerazioni di carattere generale………………………………………… …...47
3.2 La situazione finanziaria degli Enti.…………………………………………... .…..55
Considerazioni conclusive…………………………………………….. .…..63
ELENCO TABELLE
1 Contributi alle AA.AA.c.s.t. - Anno 2001………………………………. …..27
2 Contributi agli EE.PP.TT. - Anno 2001………………………………... …..27
3 Contributi alle AA.AA.c.s.t. - Anno 2002………………………………. …..28
4 Contributi agli EE.PP.TT. - Anno 2002………………………………... …..29
5 Contributi Legge Regionale 40/84 - Anno 2001……………………… …..30
6 Contributi Legge Regionale 40/84 - Anno 2002……………………… …..32
7 Entrate finanziarie - Anno 2001………………………………………… …..57
8 Entrate finanziarie - Anno 2002………………………………………… …..57
9 Spese - Anno 2001……………………………………………………. …..59
10 Spese - Anno 2002……………………………………………………. …..59
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PREMESSA
L’indagine della Corte dei Conti per la Campania, adottata con delibera n.7/2003, ha avuto per
oggetto alcuni aspetti gestionali degli enti regionali del settore turistico.
Il comparto degli enti strumentali del settore turismo è composto da 5 Enti provinciali turismo e
da 15 Aziende di cura e soggiorno, di seguito indicati:
1) EPT AVELLINO
2) EPT BENEVENTO
3) EPT CASERTA
4) EPT NAPOLI
5) EPT SALERNO
6) AZIENDA DI CAPRI
7) AZIENDA DI CAVA DEI TIRRENI
8) AZIENDA DI MAIORI
9) AZIENDA DI SORRENTO
10) AZIENDA DI RAVELLO
11) AZIENDA DI POZZUOLI
12) AZIENDA DI ISCHIA E PROCIDA
13) AZIENDA DI POMPEI
14) AZIENDA DI SALERNO
15) AZIENDA DI AMALFI
16) AZIENDA DI S.AGNELLO E VICO EQUENSE
17) AZIENDA DI POSITANO
18) AZIENDA DI CASTELLAMMARE DI STABIA
19) AZIENDA DI NAPOLI
20) AZIENDA DI PAESTUM
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Tra questi la Sezione ha sottoposto a controllo di gestione 2 EPT e 3 Aziende di cura e soggiorno,
perché interessati da un forte movimento turistico nell’anno 2002.
Gli Enti per i quali si procederà all’analisi economica-finanziaria sono:
1) EPT NAPOLI
2) EPT CASERTA
3) AZIENDA DI CAPRI
4) AZIENDA DI POSITANO
5) AZIENDA DI ISCHIA
CAP. I IL TURISMO E LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
1.1 Nuovi lineamenti del concetto di turismo e suoi rapporti con la sostenibilità ambientale
Il turismo assume nel nostro ordinamento un particolare interesse in ragione
delle caratteristiche territoriali e culturali del Paese.
In via generale può essere definito come l’insieme di attività e servizi inerenti
al trasferimento temporaneo di individui che decidono di soggiornare in località ad
esso estranei per fini di svago.
Esso, quindi, comprende e coinvolge una serie di attività (culturali, operative,
ricreative, ecc.), di soggetti che nel loro complesso creano un fenomeno di grande
interesse per il nostro Paese dal punto di vista sociale, culturale ed economico.
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Ciò giustifica, da un lato, l’abbondante regolamentazione giuridica adottata in
materia e, dall’altro lato, la costante attenzione dei poteri pubblici e delle
associazioni di categoria.
Il controllo sull’accesso al mercato da parte di operatori turistici rappresenta
una caratteristica peculiare dell’ordinamento italiano.
Lo stesso giudice comunitario, con numerose sentenze1, ha ritenuto tali norme
restrittive della circolazione dei servizi turistici, non giustificate neppure da una
migliore tutela del consumatore.
Secondo l’Alta Corte, infatti, le singole discipline nazionali che impongono il
possesso di determinati requisiti per l’esercizio di attività turistiche sono limitative
del principio di libera concorrenza.
Ciò porta a capire l’importanza e l’attenzione che il potere legislativo di tutti i
paesi dell’Unione Europea ha riconosciuto a questo settore.
In Italia molteplici sono stati, infatti, gli interventi legislativi in materia, volti a
regolare e organizzare il turismo in tutte le sue molteplici forme.
Risulta strettamente legato al fenomeno turistico il tema della sostenibilità
ambientale.
Il concetto di sviluppo sostenibile è stato portato alla notorietà della comunità
internazionale dal rapporto Brundtland, come risultato dei lavori della
“Commissione indipendente sull’ambiente e lo sviluppo istituita dalle Nazioni Unite.“
1 C. Giustizia CE 180/99 198/89 e 154/89 del 26.02.1991.
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Secondo questo rapporto, pubblicato nel 1987, lo sviluppo sostenibile è
considerato come l’unica strada che ha l’umanità di rendere sostenibile lo sviluppo
economico e sociale, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale
generazione senza compromettere la capacità di quelle future.
La conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo che si svolse a
Rio de Janerio nel 1992 adottò alcuni provvedimenti che hanno avuto una indubbia
rilevanza dal punto di vista internazionale.
Tali atti sono la Dichiarazione di Rio, composta di 27 principi sull’integrazione
ambiente sviluppo e l’Agenda 21 che identifica gli obiettivi dello sviluppo sostenibile
e gli strumenti necessari a realizzarlo.
Nell’Agenda 21 si insiste sulla necessità di armonizzare le varie politiche in
materia economica, sociale ed ambientale e di responsabilizzare lo sviluppo
economico in modo da renderlo compatibile con la protezione delle risorse naturali
nell’interesse delle generazioni future.
Un tale programma globale di cambiamento in grado di rivoluzionare il
rapporto tra ambiente e sviluppo non deve esaurirsi solo nella produzione di leggi e
regolamenti, ma deve poggiare anche su prezzi ed incentivi economici, quali
strumenti adatti a svolgere un ruolo non marginale nel formare comportamenti
ecologicamente corretti.
Questi obiettivi devono coinvolgere diverse aree economiche a rischio
ecologico quali il turismo.
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La politica ambientale, per affermarsi a livello comunitario, ha dovuto
ricorrere al Trattato di Roma (1957), la cui riforma, avviata con l’Atto Unico
Europeo (1996) e completata con il Trattato di Maastricht (1992) ha indicato nella
tutela ambientale uno dei compiti essenziali dell’Unione Europea.
Infatti, l’art. 2 del Trattato di Maastricht assegna alla Comunità il compito di
promuovere uno sviluppo armonico ed equilibrato delle attività economiche,
attraverso una crescita sostenibile che rispetti l’ambiente.
L’art. 3t del Trattato, ampliando le competenze della Comunità, prevede la
possibilità di intraprendere una politica in materia di energia, protezione civile e
turismo.
Relativamente al tema dei rapporti tra turismo e ambiente, il Trattato delinea
le linee di azione di grande rilevanza, quali la tutela del consumatore, politiche di
trasporto, tutela del patrimonio storico e culturale.
La crescita economica, anche in materia di turismo, riesce se consente di
salvaguardare e migliorare la qualità dell’ambiente, se contribuisce alla protezione
della salute umana, se garantisce un uso accorto e razionale delle risorse, se non
confligge con il generale principio di tutela dell’ambiente posto
che questo principio impone che il rapporto tra le attività economiche e la
protezione dell’ambiente sia concepito in termini di proporzionalità ed equilibrio.
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Nel marzo 1992 la Commissione Europea adottò il Quinto Programma d’Azione
Comunitaria in materia ambientale che portò una ulteriore evoluzione della politica
ambientale comunitaria2.
Tra gli elementi di novità introdotti va segnalata la necessità di
coinvolgimento della Comunità attraverso l’informazione e la sensibilizzazione in
modo di trasformare il modello di crescita della Comunità, facendo leva sul principio
di condivisione piuttosto che su quello di imposizione legislativa.
Il Quinto programma individua cinque settori prioritari per un’azione comune:
Turismo, Agricoltura, Trasporti, Energia e Industria.
In particolare, per il turismo deve essere ricercato il punto di equilibrio tra lo
sviluppo dell’industria turistica e la protezione ambientale che ha come scopo
precipuo di gestire in modo più efficiente le attività turistiche anche al fine di
migliorare la qualità dei servizi offerti.
1.2 Normativa nazionale
Numerosi sono stati gli interventi del legislatore nella materia de quo, volti a
disciplinare un fenomeno così rilevante anche dal punto di vista economico.
2 “Programma della Comunità Europea in materiali azioni per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile” – 1992.
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Gli strumenti utilizzati sono stati molteplici nel corso degli anni, ma il
decentramento delle funzioni dello Stato alle regioni ha rivestito un ruolo di
particolare rilievo.
Con i D.D.P.R. 14 gennaio 1972 n.6 e 24 luglio 1977 n.616 il legislatore ha
avviato il processo di alleggerimento delle attribuzioni statali e del relativo apparato
a favore delle regioni.
In particolare, in materia di turismo, ad esse furono trasferite dapprima
funzioni e compiti amministrativi poi, successivamente, tutti i servizi e le attività
pubbliche inerenti all’organizzazione e allo sviluppo del turismo regionale.
Una ridefinizione dell’ambito entro cui opera e in cui si inquadra il settore
turistico nonché la rideterminazione dei principi di indirizzo per l’organizzazione del
turismo sono state apportate dalla legge 17 maggio 1983 n. 2173.
Solo in un momento successivo, con la legge del 30 maggio 1995 n.203, si
riordina in modo puntuale l’organizzazione e la spettanza delle funzioni in materia di
turismo, spettacolo e sport4.
Sulla scia del processo di riorganizzazione graduale del turismo attraverso la
politica del decentramento amministrativo si colloca il dlgs. 31 marzo 1998 n.112
che, in attuazione della legge delega 15 marzo 1997 n.59, opera una sistemazione
dell’intera materia.
3 Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e qualificazione dell’offerta turistica. 4 d.l.29.03.95 n.97 conv. con mod. legge 203/95 “riordino di funzioni in materia di turismo”.
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Questa volta il metodo utilizzato è innovativo, in quanto la legge n.59/97 e,
quindi, il d.l.gvo. n.112 del 1998 che la attua operano un ribaltamento rispetto al
modello tradizionale.
Gli artt. dal 44 al 47 del decreto, infatti, provvedono ad indicare le sole
funzioni che in materia turistica rimangono allo Stato con l’ovvia assegnazione di
tutte le altre alla periferia.
L’art. 44 del decreto legislativo 112/98 stabilisce che sono funzioni riservate
allo Stato la definizione degli obiettivi per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema
turistico.
Particolare importanza riveste il documento approvato dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri d’intesa con la Conferenza Stato-Regione il 12.07.02, con cui
sono state definite le linee guida per l’armonizzazione, la valorizzazione e lo
sviluppo del settore turistico.
L’art.47 prevede, invece, una disposizione di carattere generale in base alla
quale lo Stato definisce gli indirizzi generali delle politiche di settore e le funzioni
amministrative circa la definizione degli standards di qualità dei prodotti, dei servizi.
Pertanto, se da un lato si amplia l’autonomia politica ed amministrativa delle
regioni e degli enti locali nel settore del Turismo, dall’altro si conferma la necessità
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di attenersi al piano nazionale stabilito per finalità e criteri generali, anche per
assicurare la conformità della regolamentazione alla disciplina europea.
Tuttavia è solo con la legge 9 marzo 2001 n.135 “Riforma della legislazione
nazionale del Turismo” che si arriva a parlare di politica del Turismo con tutti gli
effetti del caso.
Con la legge 135/01 interviene il legislatore italiano di intervenire nel settore
turistico al fine di operare una riforma globale della materia.
L’organizzazione pubblica del Turismo è sicuramente innovativa rispetto al
passato sotto tre diversi profili: la ridistribuzione delle funzioni in materia del
turismo mediante l’utilizzo degli strumenti del decentramento e della sussidiarietà,
l’istituzione della Conferenza nazionale del Turismo e la previsione del Sistema
turistico locale.
La verifica sulle funzionalità di questo nuovo apparato pubblico riguarda la
previsione dei sistemi turistici locali, previsti dall’art.5 della legge n. 1355.
Essi possono essere definiti quali comprensori sovra-comunali o sovra-
provinciali in grado di soddisfare le esigenze del settore turistico con l’offerta
integrata di beni culturali, ambientali ed artistici6.
5 Art.5 “si definiscono sistemi turistici locali i sistemi turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche singole o associate. Gli Enti Locali o soggetti privati singoli o associati, promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati….” 6 Artt.2 e 4 legge 135/01 “Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge il Presidente del Consiglio dei Ministri definisce, ai sensi del decreto legislativo 31.03.98 n.112, obiettivi per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico…..”
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La recente riforma della legislazione nazionale del Turismo, di fatto, abroga la
legge n.217/83, ”legge quadro sul turismo” con la quale era stato già disposto lo
scioglimento degli Enti Provinciali Turismo e delle Aziende Autonome.
Essa ha provveduto a creare nuovi strumenti operativi, che danno nuovo
impulso al principio di collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati.
Conseguentemente, non si persegue più la promozione del turismo affidata ai
pubblici poteri, ma si mira ad una commercializzazione del prodotto turistico di
spettanza prettamente privatistica.
Se il mercato del turismo è governato dall’iniziativa privata secondo i principi
di natura economica, ai pubblici poteri spetta il compito di promuovere e
incentivare l’iniziativa dei privati che operano nel settore.
E’ proprio sull’efficacia di questa interazione di pubblico e privato che punta la
legge 135/01.
La nuova legge, infatti, si propone di innovare profondamente i meccanismi di
funzionamento del settore turistico nel suo complesso,con l’obiettivo di aumentare
soggetti e risorse a disposizione per gli interventi e di affermare anche in ambito
turistico il principio di sussidarietà perseguibile attraverso il decentramento.
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Il conferimento di compiti e funzioni dallo Stato alle Regioni ed agli enti locali,
già previsto con legge 59/97, permea l’intera legge 135/01, anche se non
estende la sua operatività alle imprese private, ormai considerate il fulcro
dell’attività e della politica del turismo.
Nel concludere l’analisi della disciplina in esame non si può non considerare la
modifica apportata dalla legge costituzionale n.3/01 al titolo V della Carta
Costituzionale alla formulazione dell’art.117,che nella sua nuova versione non
include la materia turismo né tra quelle attribuite alla competenza esclusiva dello
Stato né tra quelle di legislazione concorrente tra Stato e Regioni.
Di conseguenza se ne dovrebbe dedurre, ai sensi dell’art.117, comma 4, che
tale materia è oggi riservata alla competenza esclusiva delle Regioni perché, com’è
noto, per tutte le materie non comprese nell’elenco di cui all’art.117 della nuova
Costituzione, la competenza residuale è delle Regioni.
Da ciò la possibilità per le Regioni di ridisciplinare in modo autonomo il
settore turistico senza incontrare vincoli nelle disposizioni di cui alla legge 135/01.
Ma non è possibile ignorare che l’organizzazione e la promozione dell’attività
turistica interferisce nella promozione e valorizzazione di attività culturali, che nella
nuova formulazione di cui sopra sono attribuite alla legislazione concorrente delle
Regioni.
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1.3 Interventi comunitari
Il Programma Operativo Regionale Campania POR 2000-2006 è il documento
che delinea le linee strategiche per l’impegno dei Fondi Strutturali dell’Unione
Europea approvato dalla Commissione Europea l’8 agosto 2000.
I fondi strutturali costituiscono lo strumento comunitario principale per ridurre
gli squilibri socioeconomici tra i paesi dell’Unione Europea.
A differenza degli altri programmi europei che sono gestiti direttamente da
Bruxelles, dalla pubblicazione dei bandi all’erogazione dei finanziamenti, i fondi
strutturali sono costituiti da fondi europei gestiti a livello nazionale dalle Regioni.
Essi sono il mezzo con cui l’Unione Europea persegue la propria politica
comunitaria di coesione economica e sociale tra le regioni degli Stati membri.
In buona sostanza, si tratta di meccanismi finanziari che supportano le azioni
dei singoli Paesi finalizzate a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie
regioni europee7.
Man mano che si procedeva alla costruzione dell’Unione Europea furono creati
quattro fondi strutturali:
▻ Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che contribuisce essenzialmente
ad aiutare le regioni in ritardo sul processo di sviluppo;
7 In materia di fondi strutturali:
- Regolamento CE n.2081/1993; - Regolamento CE n.1260/1999; - Regolamento CE n. 438/2001.
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▻ Il Fondo Sociale europeo (FSE), che interviene principalmente in materia di
occupazione;
▻ Il Fondo Agricolo Europeo di Orientamento e Garanzia, (FEOGA) che
contribuisce allo sviluppo ed adeguamento strutturale delle zone rurali in ritardo
sul processo di sviluppo, tramite il miglioramento dell’efficienza delle strutture di
produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;
▻ Lo Strumento Finanziario e Orientamento della Pesca, (SFOP) che sostiene i
mutamenti strutturali del settore della pesca.
Nel 1999 è stata varata la principale riforma dei fondi strutturali.
La politica di coesione economica e sociale è stata ridisegnata in modo da
adattarsi alle nuove politiche dell’Unione: crescita dell’occupazione e maggiore
autonomia regionale nel contesto di un’Europa con un allargamento agli altri paesi.
La politica di coesione ha acquisito progressivamente importanza tra le
politiche comunitarie e ha come scopo la promozione di uno sviluppo bilanciato tra
le varie regioni d’Italia.
Le modifiche apportate ai fondi strutturali con l’adozione del regolamento
1260/99 si ispirano a criteri quali la maggiore concentrazione delle risorse, il
decentramento e l’esigenza di semplicità e di trasparenza, nonché la ricerca di una
maggiore efficacia e di controllo più significativi.
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Al fine di rafforzare e rendere più incisiva l’azione dei Fondi, gli Obiettivi
prioritari sono ridotti da sette a tre: due obiettivi regionali (obiettivo 1 “promuovere
lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle Regioni che presentano ritardi nello
sviluppo” e obiettivo 2 “favorire la riconversione economica delle Regioni con
difficoltà strutturali”) ed un obiettivo orizzontale (obiettivo 3 “favorire
l’adeguamento e l’ammodernamento dei sistemi di istruzione ed occupazione”).
E’ stato ridotto anche il numero di iniziative comunitarie ovvero di quelle
forme di intervento definitive a livello comunitario per specifici settori.
Il numero di tali iniziative è sceso da tredici a quattro, come previsto
dall’art.20 del Regolamento CE 1260/99.
Esse sono:
a) Interreg., riguardante la cooperazione economica, transnazionale e
interregionale diretta ad incentivare lo sviluppo del territorio europeo;
b) Urban, che promuove lo sviluppo mediante la rigenerazione economica e sociale
delle città e dei quartieri in crisi;
c) Leader, che promuove lo sviluppo rurale attraverso iniziative di azioni locali;
d) Equal, che propone la lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze ancora
presenti nel mondo del lavoro.
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Ciascuna iniziativa può essere finanziata da un solo fondo strutturale, nello
specifico INTERREG ed URBAN sono finanziate dal FESR, LEADER dal FEOGA ed
EQUAL dal FSE.
Giova comunque osservare che la riforma dei fondi strutturali costituiva una
delle misure di accompagnamento per la creazione del grande mercato interno,
finalizzate per la correzione degli squilibri regionali8.
1.4 Normativa regionale
Il testo di riferimento normativo in materia di organizzazione turistica
continua ad essere la legge quadro n.217 del 17.05.83 che, all’art.4, ha previsto la
costituzione delle Aziende di Promozione Turistica in sostituzione dei disciolti Enti
Provinciali per il Turismo e delle Aziende di Cura e di soggiorno, nonostante
l’approvazione della legge 135/01, che ha subito, peraltro, una battuta d’arresto a
seguito delle modifiche apportate dalla recente revisione della Carta Costituzionale.
Nel 1983 la legge quadro indicò alle Regioni la strada da seguire per la
promozione territoriale, con la soppressione degli Ept e delle Aacst per far posto
alle Aziende di Promozione Turistica (APT).
8 Art.1 del Regolamento 1260/1999.
20
Una riforma che la Regione Campania ha adottato solo quattro anni dopo,
con la legge regionale n.37 del 25 agosto 1987, legge che avrebbe dovuto eliminare
i cinque Ept e, soprattutto, ben 15 Aacst.
Ma, a tutt’oggi, i vecchi enti sono ancora operanti.
In pratica sono stati eliminati solo i Consigli di Amministrazione, sostituiti dai
Commissari a partire dal 1998 in un susseguirsi di gestioni liquidatorie.
Successivamente con il disegno di legge n.60 del 13.12.01 la G. R. della
Campania (con gli emendamenti portati dalla IIIª commissione in data 10.03.2004)
ha approvato il “Riordino dell’Organizzazione Turistica della Regione Campania”
suscitando notevoli perplessità soprattutto in relazione agli ambiti territoriali in cui
dovrebbero operare le nuove Aziende di Promozione Turistica.
Il testo ridefinisce in effetti le funzioni della Regione, delle Province e dei
Comuni e di tutti gli organismi pubblici deputati allo sviluppo del settore turismo in
Campania; in pratica le attuali aziende saranno sciolte per far posto ad un’Agenzia
Regionale del Turismo (ART) con compiti di coordinamento e supervisione, ed a otto
Aziende di Promozione Turistica (APT) che opereranno in altrettanti ambiti
territoriali definiti turisticamente rilevanti.
Le otto Agenzie che dovranno provvedere alla promozione e alla
valorizzazione del patrimonio storico degli ambiti territoriali istituiranno anche gli
Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT).
21
La riforma prevede anche un Osservatorio Turistico Regionale a carattere
permanente quale strumento organico di monitoraggio costante del sistema
Turistico Regionale ed una Consulta Regionale per il Turismo al fine di garantire il
coordinamento tra l’attività programmatoria della Regione e quella svolta dagli Enti
Locali e dalle categorie economiche.
In materia di promozione turistica sono,altresì, da ricordare la legge n.15/84
in materia di classificazione di aziende recettive alberghiere ed all’area aperta,
nonché le leggi nn. 24/84 e 40/84.
Queste ultime, n.24/84 “Interventi promozionali per l’incremento in Campania
delle correnti turistiche” e n.40/84 “Provvidenze regionali in materia di industria
alberghiera” (come modificata dalla l.r. n.6/86), definiscono i criteri per la
concessione dei contributi, finalizzati allo sviluppo ed alla promozione del turismo in
Campania e per il potenziamento delle attività turistiche ed elevare i livelli
occupazionali del settore.
Nel luglio del 2002 l’Assessorato al Turismo ha presentato un documento:
“Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campania” quale strumento per
lo sviluppo del turismo nella Regione Campania dove si evidenziano le potenzialità
turistiche dei diversi territori che compongono i sistemi di offerta regionale in
ambito turistico.
Il documento, dopo un excursus storico relativo alle tendenze del turismo in
Campania, elabora una strategia di marketing che si pone come obiettivo la crescita
di circa il 30% delle presenze turistiche in Campania fino a 2006 attraverso un mix
di azioni che potenziano l’offerta turistica e la promozione della domanda.
22
Infine, è da segnalare che sul BURC dell’ 8.09.03 sono state pubblicate a cura
della Commissione Tecnico Scientifico sul Turismo Sociale “Azioni Sperimentali per il
Turismo sociale in Campania” al fine di assicurare elevati standards di qualità,
rispettosi dei diritti del consumatore e nel rispetto dei principi di libera concorrenza.
Esso determina l’obbligo per tutti gli operatori di trovare soluzioni per
migliorare la qualità dei prodotti rendendo possibile l’accesso a tutti delle risorse
turistiche attraverso il miglioramento del contesto socio economico delle aziende.
A tal fine occorre organizzare una rete di strutture recettive in modo più
capillare sul territorio ma, tuttavia, nella realtà della Regione Campania esistono
pochi centri a ciò autorizzati, per cui ci si trova di fronte ad una rete ancora poco
diffusa.
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CAP. II ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONA LE IN MATERIA DI TURISMO
2.1 Le Politiche regionali
L’attività della Regione Campania-Assessorato al Turismo si indirizza
essenzialmente, verso due campi di intervento: il primo relativo alla promozione e
allo sviluppo del Turismo ed il secondo indirizzato al sostegno all’industria
alberghiera.
In particolare, con i fondi previsti dalla legge n.24/84 vengono concessi i
contributi finanziari finalizzati allo sviluppo e alla promozione del Turismo in
Campania con i criteri di erogazione fissati con delibera di G.R. n.6830 del
13.12.01.
Tutti i contributi assegnati sia a soggetti pubblici che privati vengono
inizialmente accreditati agli EE.PP.TT e alle AA.C.S.T competenti per territorio che,
dopo la verifica del possesso dei requisiti previsti per legge, erogano i contributi ai
singoli beneficiari.
Le somme erogate gravano sui capitoli di spesa 4400, 4402 e 4404 dei conti
consuntivi della regione, relativi agli esercizi finanziari di competenza.
Nelle tabelle che seguono sono indicate le erogazioni di contributi per gli
esercizi finanziari 2001 e 2002.
24
Tab. 1
CONTRIBUTI ALLE AA. AA. C. s. t
ANNO 2001
AA.AA.c.s.t.° CAPITOLO 4402*
Programma
Promozio nale Enti Turistici
Attività d' Intesa
Iniziative Enti Pubblici
Territoriali
Iniziative realizzate da
privati
Iniziative di Associazioni e
Pro Loco TOTALE
Delibera n. 4627 del 29.09.01
Delibera n. 4629 del 29.09.01
Delibera n. 4628 del 29.09.01
Delibera n. 4631 del 29.09.01
Delibera n. 4630 del 29.09.01
CAPRI 80.050,82 2.840,51 15.493,71 46.481,12 43.898,84 188.765,00
ISCHIA 396.122,44 0,00 36.151,98 10.329,14 56.810,26 499.413,82
POSITANO 113.620,52 2.065,83 51.645,69 10.329,14 0,00 177.661,17
Totale 589.793,78 4.906,34 103.291,38 67.139,40 100.709,10 865.839,99
°Aziende Autonome di cura soggiorno e turismo
*Promozione Turistica
Tab. 2
CONTRIBUTI AGLI EE. PP.TT.
ANNO 2001
CAPITOLO 4402* CAPITOLO 4404**
Programma Promozionale Enti Turistici
Attività di intesa
Mostre e Fiere
Iniziative Enti
Pubblici Territoriali
Iniziative realizzate da privati
Iniziative di Associazioni e Pro Loco
Contributi a Pro Loco
EE.PP.TT.°°
Delibera n. 4627 del 29.09.01
Delibera n. 4629 del 29.09.01
Delibera n. 4628 del 29.09.01
Delibera n. 4631 del 29.09.01
Delibera n. 4630 del 29.09.01
TOTALE
Somma Impegnata
CASERTA 387.342,67 56.810,26 106.906,58 113.620,52 153.387,70 224.142,29 1.042.210,02 51.645,69
NAPOLI 369.989,72 317.271,35 405.418,67 201.418,19 670.361,06 244.800,57 2.209.259,56 98.126,81
Totale 757.332,40 374.081,61 512.325,24 315.038,71 823.748,75 468.942,86 3.251.469,58 149.772,50
°°Ente Provinciale del turismo
*Promozione Turistica
**Contributi Pro Loco
25
Tab. 3
CONTRIBUTI ALLE AA. AA. c. s. t.
ANNO 2002
FUNZIONAMENTO
ATTIVITA'
PROMOZIONALI
TOTALE
GRANDI EVENTI
ATTIVITA'
D'INTESA
INIZIATIVE
PROMOZIONALI
SU TERRITORIO
REGIONALE
PIANO
PROMOZIONALE
ATTIVITA' DI
PROMOZIONE
TURISTICA
TOTALE
PROMOZIONE
TOTALE GENERALE
CAPITOLO 4400 CAPITOLO 4402 o.d.g. CONS.
Delibera n. 5481 del 16.11.02
Delibera
n. 5477
del
15.11.02
Delibera
n. 5479
del
15.11.02
Delibera
n. 6464
del
30.12.02
Delibera
n. 2428
del
01.08.03
Delibera
n. 6113
del
13.12.02
Delibera
n. 6464
del
30.12.02
Delibera
n. 6841
del
30.12.02
AA.AA.c.s.t.
Decreto dirig. n. 436 del 27.11.02
Decreto
Dirig. 439
del 27.11.02
Decreto
Dirig. 438
del 27.11.02
Decreto
Dirig. 527
del 30.12.02
Decreto
Dirig. 543
del 08.09.03
Decreto
Dirig. 508
del 17.12.02
Decreto
Dirig. 527
del 30.12.02
U.P.B
6.23.57
CAP. GEST.
515
CAPRI 704.000,00 152.000,00 856.000,00 15.000,0
0 12.500,00 55.000,00 82.500,0
0 938.500,0
0
ISCHIA* 675.000,00 35.000,00 710.000,00 20.000,0
0 332.604,0
0 50.000,00 402.604,
00 1.112.604
,00
POSITANO 282.000,00 50.000,00 332.000,00 15.000,0
0 37.443,00 70.000,00 122.443,
00 454.443,0
0
Totale 1.661.000,
00 237.000,
00 1.898.000,
00 50.000,
00 382.547,
00 175.000,
00 607.547,
00 2.505.547
,00
Fonte: Regione Campania - Assessorato Turismo e Spettacolo - Area Generale di Coordinamento e Sviluppo Attività Servizio Terziario.
*Azienda di Ischia: €. 51.646,00 contenzioso Gabriele Scotto di Perta (decreto dirig. 528 del 30.12.02 impegno di spesa)
Tab. 4
CONTRIBUTI AGLI E.E. P.P. T.T.
ANNO 2002
E.E.
P.P.
T.T.
a b c D e f g h i L m n o p c+d+h+m+n+o+p
26
FUNZIONAMENTO
ATTIVITA'
PROMOZIONALI
TOTALE
GRANDI EVENTI
ATTIVITA' DI INTESA
TOTALE
MOSTRA, FIERE E
WORKSHOP
TOTALE
PIANO
PROMOZIONALE
CONTRIBUTI A PRO
LOCO
ATTIVITA' DI
PROMOZIONE
TURISTICA
CAPITOLO 4400 CAPITOLO 4402 CAPITOLO 4404 o
.d.g.
cons.
reg.le
delibera n. 5481 del 15.11.'02
delibera n.
5477 del
15.11.'02
delibera n.
5470 del
15.11.'02
delibera n.
6464 del
30.12.'02
delibera n.
2428 del
01.08.'03
delibera n.
5476 del
15.11.'02
delibera n.
5476 del
15.11.'03
delibera n.
6464 del
30.12.'02
delibera n.
6112 del
13.12.'02
delibera n.
327 del
31.01.'03
decreto dirigenziale n. 436 del 27.11.'02 d
ecr.
dirig. n.
509 del
17.12.'02
(imp.)
decr. dirig. n. 439
del 27.11.02
decr. dirig. n. 438
del 27.11.02
decr. dirig. n. 527
del 30.12.02
decr. dirig. n. 543
del 08.09.03
decreti nn. 438 + 527 + 543
decr. dirig. n. 437
del 27.11.02
decr. dirig. n. 510
del 17.12.02
decreti nn. 437 + 510
decr. dirig. n. 527
del 30.12.'02 (imp.)
decr.
dirig. n.
88 del
24.01.'03
(liq.)
UPB 6.23.57 CAP.
gest. 515
TOTALE GENERALE
CASERTA
806.000,00
125.000,00
931.000,00
340.000,00
121.550,00
10.000,00 0,00
131.550,00
72.303,96
28.975,00
101.278,96
50.000,00
60.500,00 0,00
1.614.328,96
NAPOLI 1.790.000,00
23.000,00
1.813.000,00 0,00
189.425,68
80.000,00
48.290,53
317.716,21 0,00
667.779,08
667.779,08
120.000,00
94.500,00 0,00
3.012.995,29
totale 2.596.000,00
148.000,00
2.744.000,00
340.000,00
310.975,68
90.000,00
48.290,53
449.266,21
72.303,96
696.754,08
769.058,04
170.000,00
155.000,00 0,00
4.627.324,25
Fonte: Regione Campania - Assessorato al Turismo e Spettacolo - Area Generale di Coordinamento e Sviluppo Attività Settore Terziario
E’ appena il caso di evidenziare che le erogazioni sono in aumento nell’anno
2002 rispetto all’anno 2001 passando, per gli EPT, da euro 3.401.242 dell’anno
2001 a euro 4.627.324 nel 2002. Per le AA.c.s.t. l’importo passa da euro 865.839
a euro 2.505.547 nel 2002.
Relativamente poi, alle provvidenze per l’industria alberghiera per acquisto
arredi e attrezzature mobili, erogati a favore del settore turistico, ai sensi della l.r.
40/84 e succ. modificazioni, per l’anno 2001 risultano erogate complessivamente
27
somme per euro 1.134.110 mentre per l’esercizio finanziario 2002 esse ammontano
a euro 2.335.173,65. Le tabelle che seguono mettono in evidenza l’andamento
complessivo dei finanziamenti regionali.
Tab. 5
CONTRIBUTI LEGGE REGIONALE 40/84 PER L’INDUSTRIA ALBERGHIERA
ANNO 2001
n. lire euro
1 Ditta De Angelis Antonio Ristorante La Capannina in Capri (NA)
Decr.n. 329/AGC del 06/09/2001 27.579.000 14.243,36
2 Soc. Hostaria di Pagano Domenico s.a.s. in Pompei (NA)
Det. N.332 del 02/10/2001 48.080.000 24.831,25
3
Soc. Albergo Terme Forlenza di Freda Lea & C. s.n.c. in Contursi Terme (SA)
Det. N.333 del 02/10/2001 18.022.000 9.307,59
4 Soc. Vebel di Francesco Russo & C. in Maiori (SA)
Det. N.335 del 02/10/2001 33.545.000 17.324,55
5 Soc. Hotel Grazia di Trotta E. & C. s.a.s. in Eboli (SA)
Det. N.336 del 02/10/2001 23.156.000 11.959,08
6 Soc. C.E.R.C Costruzioni Edilizie Rione Carità S.p.A. in Napoli
Det. N.337 del 02/10/2001 70.455.000 36.386,97
7 Soc. S.I.A.M. s.r.l. in Caserta
Det. N.338 del 02/10/2001 72.006.000 37.188,00
8 Ditta Nigro Arnaldo in Atripalda (AV)
Det. N.339 del 02/10/2001 42.050.000 21.717,01
9 Società Immobiliare Chiatamone S.p.A. in Napoli
Det. N.334 del 02/10/2001 193.627.000 100.000,00
10
Soc. Ristorante Di Francia di Pietro Di Francia & C. s.a.s in Giugliano in Campania
Det. 367 del 29/10/2001 81.303.000 41.989,50
28
11 Soc. Hotel Cerere s.r.l. in Capaccio (SA)
Det. 368 del 29/10/2001 124.469.000 64.282,87
12 Ditta Di Mattia Luigi in Giffoni Valle Piana (SA)
Det. 369 del 29/10/2001 21.968.000 11.345,53
13 Soc. Capo Palinuro s.r.l in Centola (SA)
Det. 370 del 29/10/2001 20.672.000 10.676,20
14 Soc. Iniziativa 90 s.r.l. in Salerno
Det. 371 del 29/10/2001 85.827.000 44.325,95
15 Ditta Leo Nunziante in Mercogliano (AV)
Det. 372 del 29/10/2001 107.530.000 55.534,61
16 Soc. Hotel Santa Caterina S.p.A. in Amalfi (SA)
Det. 373 del 29/10/2001 98.498.000 50.869,97
17 Ditta Vassallo Sabino in Montesano sulla Marcellana (SA)
Det. 374 del 29/10/2001 123.261.000 63.658,99
18 Ditta Carrano Andrea in Ravello (SA)
Det. 375 del 29/10/2001 28.586.000 14.763,44
19 Ditta Giordano Beniamino in Tramonti (SA)
Det. 376 del 29/10/2001 11.337.000 5.855,07
20 Soc. B.A.T. Bagni Alberghi Turismo s.r.l. in Giugliano in Campania (NA)
Det. 377 del 29/10/2001 94.909.000 49.016,41
21 Soc. Hotel Savoia F.lli D'Aiello & C. s.n.c. in Positano (SA)
Det. 378 del 29/10/2001 42.270.000 21.830,63
22 Soc. Stella Maris s.r.l. in Giugliano in Campania (NA)
Det. 379 del 29/10/2001 10.410.000 5.376,32
23 Soc. Lido Varca D'oro s.r.l. in Pozzuoli (NA)
Det. 380 del 29/10/2001 193.627.000 100.000,00
24 Soc. Santaniello s.n.c. in Lauro (AV)
Det. 381 del 29/10/2001 98.291.000 50.763,07
25 Ditta Polverino Giuseppina in Marano di Napoli (NA)
Det. 382 del 29/10/2001 129.604.000 66.934,88
26
Soc. Albergo ristorante Buca di Bacco di Nicodemo e Salvatore Rispoli & C. s.a.s. in Positano (SA)
Det. 404 del 15/11/2001 99.372.000 51.321,35
27 ditta Fabiano Angela in Pollica (SA)
Det. 405 del 15/11/2001 2.195.000 1.133,62
28 Ditta De Leo Basilio in Bracigliano (SA)
Det. 406 del 15/11/2001 181.863.000 93.924,40
29 Soc. Hotel Tritone di Gargano Marianna & C: in Praiano (SA)
Det. 407 del 15/11/2001 60.371.000 31.179,02
29
30
Soc. Paki derma Viaggi e Turismo s.a.s di Boccia esterina Antonietta in San Giuseppe Vesuviano (NA)
Det. 408 del 15/11/2001 9.438.000 4.874,32
31 Soc. Merla Grazia & Figli s.a.s in Ascea (SA)
Det. 409 del 15/11/2001 41.623.000 21.496,49
ANNO 2001 TOTALE 2.195.944.000 1.134.110,43
Tab. 6
CONTRIBUTI LEGGE REGIONALE 40/84 PER L’INDUSTRIA ALBERGHIERA
ANNO 2002
n. euro
1 Ditta Antica Velia s.n.c in Ascea (SA)
decr. 3 del 30/01/02 8.806,62
2 Ditta F.lli De Rosa s.n.c d in Sorrento (NA)
decr. 4 del 30/01/02 10.942,69
3 Ditta Hotel Plaza s.r.l. in Sorrento (NA)
decr. 5 del 30/01/02 10.475,81
4 Ditta Ristorante Valleverde s.a.s. di Russo Donata e C. in Serino (AV)
decr. 20 del 03/05/02 5.061,79
5 Ditta La Sonrisa s.p.a in Sant'Antonio Abate (NA)
decr. 23 del 03/05/02 100.000,00
6 S.O.G.E.I.T s.a.s in Massa Lubrense
decr. 24 del 03/05/02 7.569,71
7 Alba Galasso Rist. La Caveja s.n.c. in Avellino
decr. 25 del 03/05/02 10.501,12
8 Fodarella Maria Teresa in Ariano Irpino (AV)
decr. 26 del 03/05/02 64.308,18
9 La Foresta di Roberto Giuseppe e C. s.n.c. in Montoro Inf.(AV)
decr. 27 del 16/05/02 50.037,44
10 Albergo S. francesco dei F.lli Ferrara s.n.c in Maiori (SA)
decr. 28 del 16/05/02 74.328,48
11 Carola Palma in Agropoli decr.29 del 22/05/02 12.362,95
12 Tutto Giochi s.r.l.in Mugnano di Napoli
decr.30 del 22/05/02 87.850,53
30
13 Agorà s.r.l in Ariano Irpino decr 31 del 22/05/02 100.000,00
14 Rist. Da Carminuccio di Sabbatino C. e C. snc in Gragnano
decr.32 del 22/05/02 21.426,25
15 Ristorante Hotel La Bruschetta s.n.c. in Castel Volturno (NA)
decr. 33 del 22/05/02 22.929,14
16 Hotel Pixunte e Sancio Panza di Vito Pasquale in Santa Marina
decr. 34 del 22/05/02 16.773,49
17 Fellino s.n.c. in Roccarainola
decr. 35 del 22/05/02 13.399,99
18 La Margherita Villa Giuseppina s.r.l. in Scala
decr. 36 del 22/05/02 22.292,86
19 F.lli Russo Hotel Villa Romana s.n.c. in Minori
decr.37 del 22/05/02 49.239,00
20 S.I.A.S. s.r.l. in Castellammare di Stabia
decr. 38 del 22/05/02 21.579,12
21 Scarselli e C. s.a.s. in Vico Equense
decr.39 del 22/05/02 38.232,79
22 O Paraviso e Lettere dei F.lli Giordano snc in Vico Equense
decr. 40 del 22/05/02 100.000,00
23 Egizia s.a.s. di Razza Tobia e C. in Giugliano in Campania
ecr. 41 del 30/05/02 18.626,53
24 Valleverde s.r.l. in Corbara decr. 42 del 30/05/02 92.525,84
25 Le Terrazze s.r.l. in Corbara
decr. 43 del 30/05/02 10.325,52
26 De Pertis Nicola in Dragoni decr. 44 del 30/05/02 4.164,54
27 Agritur Sorrento s.a.s. di De AngelisSilvia e C. in Sorrento
decr.257 del 04/09/02 16.231,21
28 Petrella Attilio in Mondragone
decr. 258 del 04/09/02 2.673,18
29 De Angelis Antonio in Capri
decr 259 del 04/09/02 8.753,18
31
30 Napodano Giuseppe di Corbara
decr. 260 del 04/09/02 19.901,87
31 Hotel Ristorante Magic di A. Marino
decr.261 del 02/09/02 35.653,60
32 Domini Umberto in Battipaglia
decr. 262 del 04/09/02 4.716,41
33 F.I.M. s.r.l. in Vico Equense
decr.263 del 04/09/02 49.509,62
34 Hotel Piana Romana s.r.l. in Pago Veiano (BN)
decr.265 del 04/09/02 32.462,41
35 Pascarella Clemente in Mirabella Eclano (AV)
decr. 266 del 04/09/02 31.764,68
36 Ares di Esposito Emiliano s.a.s. in Monte di Procida
decr. 267 del 04/09/02 11.340,49
37 Ristorante Tolino di Miccio Mario in Castellammare di Stabia
decr. 268 del 04/09/02 20.400,05
38 HO.VI.R. S.r.l in Giugliano in Campania
decr. 269 del 04/09/02 100.000,00
39 Caravel s.r.l. in Sant'Agnello (NA)
decr.324 del 04/10/02 24.614,85
40 Lido Stella del Mare di Savanelli Tommaso s.a.s in Qualiano (NA)
decr. 325 04/10/02 6.930,85
41 Alimuri s.r.l. in Meta decr. 326 del 04/10/02 97.818,40
42 Gentile Michele in Atena Lucana
decr. 327 del 04/10/02 26.009,80
43 Santa Caterina s.p.a in Amalfi
decr. 328 del 04/10/02 48.282,01
44 Pacos s.r.l in Villaricca decr. 329 del 04/10/02 13.295,57
45 Cerchione Andrea in Mercogliano
decr. 330 del 04/10/02 7.977,71
46 Gabbiano Azzurro s.a.s. di Russo G in Piano
decr. 437 del 30/01/02 11.614,60
47 Hotel Montana e C. s.a.s in Massalubrense
decr.486 del 13/12/02 98.652,21
48 Alberghi Aba s.r.l. in Castellammare di Stabia
decr.487 del 13/12/02 46.456,85
49 Lido Fusaro s.r.l. in Bacoli decr. 488 del 03/05/02 28.969,10
32
50 C.E.G.A s.r.l in Napoli decr.489 del 13/12/02 40.411,98
51 Stella Maris s.r.l in Giugliano
decr. 490 del 13/12/02 40.506,23
52 Lido Circe s.r.l in Pozzuoli decr. 492 del 13/12/02 100.000,00
53 Sorrentino Raffaella Anna in Lettere
decr. 494 del 13/12/02 12.804,52
54 Giordano Luigi in Lettere decr.496 del 13/12/02 14.736,27
55 S.L.A.S. srl in Castellammare di Stabia
decr. 497 del 13/12/02 24.762,04
56 S.M.E.T. Mercury Tourist s.r.l. in Ascea
decr. 498 del 13/12/02 35.388,06
57 Le Axidie s.r.l. di Vico Equense
decr. 499 del 13/12/02 36.385,94
58 MEC paestum Hotel s.r.l. in Capaccio
decr. 500 del 13/12/02 100.000,00
59 Ristoarredi s.r.l. in Castellammare di Stabia
decr. 501 del 13/12/02 100.000,00
60 GAR.MA.PA. S.r.l in Massa Lubrense
decr. 502 del 13/12/02 19.443,17
61 Hotel Cerere s.r.l. in Capaccio
decr. 503 del 13/12/02 35.504,00
62 Il Giardino delle rose s.n.c. in Lettere
decr.504 del 12/12/02 44.580,56
63 Le Sirene s.r.l in Salerno decr. 505 del 13/12/02 7.876,48
64
Villaggi Turistici Bungalow Residence e Parco Pisacane di Granozio V. e C. s.n.c. in Sapri
decr. 506 del 13/12/02 4.985,36
ANNO 2002 TOTALE 2.335.173,65
33
2.2 La programmazione 2000-2006 mediante l’utilizzo dei cofinanziamenti comunitari
Con il POR 2000/2006, approvato con la decisione della Commissione delle
Comunità Europee nella seduta dell’ 8 agosto 2000, sono assegnate all’Assessorato
al Turismo, nell’Asse IV sistemi locali di sviluppo “le misure 4.5; 4.6 e 4.7”.
I finanziamenti europei, accanto a quelli regionali e nazionali, prevedono
cospicui investimenti nei settori strategici per lo sviluppo in Campania.
Le linee di intervento con il quale il POR 2000-2006 sta trovando attuazione in
Campania, sono definite nel Complemento di Programmazione; tale documento
descrive, in modo minuzioso, gli interventi da realizzare e viene periodicamente
adattato alle esigenze relative al periodo di programmazione.
Il Progetto Integrato (territoriale e per tema) che dà attuazione quasi
completamente agli interventi a favore del Turismo, all’interno del Programma
Operativo e del Completamento di Programmazione, non è una ulteriore
articolazione degli interventi in aggiunta agli Assi e Misure, ma è unicamente la
modalità operativa che si sceglie affinché le azioni, che fanno capo ad Assi e Misure
diverse, siano tra loro collegate in un insieme coerente per conseguire un unico
obiettivo di sviluppo.
Il Progetto integrato ha la necessità di avere misure finanziarie da quantificare
e distribuire tra le misure del POR.
34
Esaminiamo ora lo stato di attuazione per ogni singola misura:
◊ Misura 4.5 “Sostegno allo sviluppo ed alla riqualificazione dei sistemi turistici
locali e alla realizzazione degli itinerari turistici”.
Il fondo strutturale interessato FESR che attiva risorse finanziarie per
213.334.400,00 di euro.
L’obiettivo della misura è quello di sostenere le imprese turistiche
campane e si ripartisce in due azioni: l’azione a), esclusivamente nell’ambito dei
Progetti Integrati, e l’azione b), sia attraverso operazioni monosettoriali che
nell’ambito di Progetti Integrati.
In particolare, per quanto riguarda l’azione a):
• Con delibera G.R. n.4007 del 29.08.01 sono state assegnate
€.51.645.689,90 quale quota nazionale dal Ministero delle Attività Produttive
per il cofinanziamento del Bando Turismo 2000 della L.488/92 e con Decreti
Dirigenziali n.544 del 28.12.01 e n.103 del 20.03.02 sono stati impegnati e
liquidati al MAP €.20.658.275,96 quale prima tranche,
ed inoltre con Decreto Dirigenziale n.454 del 01.07.03 sono stati impegnati
€.30.987.413,94 quale seconda ed ultima quota;
• Con Delibera G.R. n.5250 del 31.10.2002 sono stati assegnati
€.140.400.000,00, per le iniziative ricadenti in n.9 Progetti Integrati
turistici, secondo la seguente ripartizione:
35
1) P.I. Filiera Enogastronomia €. 31.500.000,00
2) P.I. Filiera Termale €. 41.800.000,00
3) P.I.T. Isole del Golfo €. 3.200.000,00
4) P.I.T. Pietralcina €. 2.600.000,00
5) P.I.T Penisola Sorrentino -
Amalfitana €. 17.700.000,00
6) P.I.T. Ravello €. 2.100,000,00
7) P.I.T. Piana del Sele €. 15.300.000,00
8) P.I.T Monti Picentini €. 11.600.000,00
9) P.I.T. Terminio- Cervialto €. 14.600.000,00
E’ in fase di predisposizione il regolamento di esecuzione che dovrà fornire la
base normativa per l’emanazione dei bandi, che comunque potrà avvenire
solo dopo l’approvazione definitiva dei diversi Progetti Integrati.
• Con Delibera G.R. n.1988 del 26.05.03 sono state destinati €.5.000.000,00
al cofinanziamento delle imprese turistiche inserite nelle graduatorie della
L.215/92 - IV Bando. E’ in corso l’individuazione delle imprese turistiche da
ammettere a finanziamento.
Relativamente all’azione b):
• Con deliberazioni di G.R. n.4008 del 29.08.01, n.5299 del 19.10.01 e n.78
del 18.01.02 sono stati approvati il Bando di Gara ed il Capitolato Speciale di
36
Appalto per le agevolazioni, inerenti la certificazione di qualità ed
ambientale.
Il bando è stato pubblicato sul BURC n.67 del 17.12.2001 ed è stato
inviato alla G.U. delle Comunità Europee il 14.12.01.
La spesa assegnata per il bando, rideterminata con Deliberazione G.R.
n.1988 del 26.05.03, è di €.16.288.710,10.
Delle sette domande pervenute, una è stata ritenuta inammissibile
perché pervenuta fuori termine. Successivamente l’Ufficio ha provveduto ad
invitare le sei società ammesse a presentare le relative offerte, ed entro il
termine stabilito (11 ottobre 2002) sono pervenute n.3 offerte.
La Commissione Giudicatrice per l’esame (nominata con D.P.G.R.
n.286 del 12.04.02 e successive modificazioni ed integrazioni) ha chiuso i
lavori in data 26.03.03 proponendo l’aggiudicazione della gara al RTI
Centrobanca SF - SPF - Banca Popolare di Ancona.
• Si precisa che la società esclusa, Europrogetti e Finanza S.p.A., ha notificato
al Settore, in data 28.04.03, un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora
sostenendo il mancato possesso da parte del R.T.I aggiudicatario dei
requisiti previsti dal Bando, ed a tal fine l’Ufficio, data la delicatezza e
complessità della materia, si è attivato richiedendo alla A.G.C. Avvocatura
un apposito parere in merito alla fondatezza delle ragioni adottate dalla
37
società esclusa, reso con nota n.229741 del 29.05.03, in senso favorevole
alla valutazione operata dalla Commissione.
Successivamente il Settore ha provveduto ad invitare il rappresentante
del Raggruppamento aggiudicatario alla sottoscrizione del verbale di
aggiudicazione nonché a tutti gli altri adempimenti previsti dal capitolato
d’Appalto, e, una volta verificata la conformità della documentazione
prodotta, ha provveduto, con decreto dirigenziale n.453 del 01.07.03,
all’aggiudicazione in via definitiva della gara per l’importo
complessivo di €.332.500,00, oltre ad un costo unitario di €.142,50 per ogni
istruttoria aggiuntiva rispetto a n.800 pratiche.
◊ Misura 4.6 “Infrastrutture e strutture complementari allo sviluppo dei sistemi
interni turistici locali e degli itinerari turistici”.
Obiettivo della misura è sostenere lo sviluppo delle imprese turistiche
campane attraverso interventi mirati con l’utilizzo delle azioni: a) di
riqualificazione valorizzazione dei luoghi del turismo con realizzazione di
attrezzature collettive per l’accoglienza del turista; b) miglioramento del
sistema di portualità turistica. La dotazione finanziaria ammonta a 170.430.776
euro e si attua esclusivamente nell’ambito dei Progetti Integrati.
L’azione “a” della misura è totalmente destinata ai P.I. (Progetti Integrati)
turistici ed ha una dotazione economica complessiva di 92,7 milioni di euro.
38
• Con delibera di Giunta Regionale n.6275 del 27.12.02 sono state definite le
risorse a disposizione per i P.I. turistici con l’individuazione dei tetti di spesa.
L’elaborazione dei citati Progetti è stata affidata a Tavoli di
Concertazione appositamente costituiti di cui fanno parte i rappresentanti
degli Enti Locali territorialmente coinvolti.
Al momento della trasmissione della documentazione istruttoria è nella
fase conclusiva la progettazione.
• Con Delibera della Giunta Regionale n.3182 del 28.06.02 sono stati
individuati progetti coerenti provenienti da altre programmazioni e
rendicontabili sulla misura 4.6 al fine di liberare risorse.
Per i suddetti progetti la Regione Campania ha affermato di aver provveduto
a:
1. contattare i beneficiari finali e a raccogliere tutti i documenti di spesa e
di adozione delle procedure;
2. compilare le schede di monitoraggio;
3. compilare le schede per la certificazione della spesa;
4. emanare i relativi decreti di ammissibilità ai sensi della Delibera di
Giunta Regionale n.1665 del 05.05.03;
5. compilare le schede unificate di monitoraggio e certificazione.
Allo stato si sta procedendo alla notifica dei decreti ed a raccogliere le
necessarie adesioni formali dei Beneficiari Finali.
39
Relativamente all’Azione b) della misura citata essa è totalmente
utilizzata per il P.I. “Portualità Turistica” le cui risorse ammontano
complessivamente a euro 106.088.000 di cui euro 77.500.000 a valere sulla
Misura 4.6. (azione b).
Attualmente i progetti selezionati in collaborazione con le
Amministrazioni Provinciali di Napoli e Salerno attraverso studi di fattibilità
presentati dagli Enti Locali a seguito di avviso di Manifestazione d’interesse
pubblicato sul BURC del 07.04.03 (DPGRC n.442 del 28.03.03), si trovano
all’esame del Nucleo di Valutazione degli investimenti Pubblici.
Allo stato nessuna erogazione ai beneficiari è stata effettuata in quanto
non sono ancora state concluse le procedure necessarie e previste dal P.O.R
Campania.
◊ Per completezza dei dati occorre segnalare che la misura 4.7 del P.O.R
Campania “Promozione e marketing Turistico” per un importo complessivo di
€.61.974.824,00 di cui il 50% è monosettoriale ed il restante 50% è riservato ai
progetti integrati, ha l’obiettivo di accrescere e qualificare le presenze turistiche
attraverso azioni di marketing dei sistemi turistici e rafforzare gli strumenti di
pianificazione territoriale.
La finalità della Misura è di prevedere interventi per la promozione
dell’immagine e la riconoscibilità del “Prodotto Campania” e del sistema di
offerta turistica regionale nell’opinione pubblica e tra i potenziali clienti nazionali
ed internazionali.
40
Lo schema generale delle procedure attuative prevede un’attività
propedeutica all’attuazione della Misura che si realizza attraverso appositi studi
e ricerche finalizzate a migliorare le conoscenze relative alla misura ed alla
redazione dei programmi regionali, annuali e pluriennali.
L’azione a):
• Con la delibera n.4006 del 20.08.01, che attiva la misura, si è affidato a
strutture universitarie campane, successivamente identificate nell’Università
Parthenope, la realizzazione dei sopramenzionati studi e del piano operativo
che sono stati consegnati il 22 Aprile 2002.
Sempre nell’ambito di questa fase propedeutica, ma con una forte
attenzione alla fase realizzativa, la Giunta Regionale, con delibera 6831 del
13.12.01, ha licenziato un bando di concorso di idee riservato agli Enti
Pubblici territoriali prevedendo un finanziamento complessivo di
€.5.164.569,99, oltre IVA, con un limite di finanziabilità massima a progetto
di €.516.457,00.
L’azione b):
in data 19 maggio 2003 è stato emanato un bando per un appalto concorso
per l’affidamento della ideazione, realizzazione e gestione della campagna di
comunicazione e dei servizi di direct e trade marketing per la promozione
turistica della Regione Campania del valore di 20 milioni di euro oltre IVA,
alla data di scadenza di presentazione delle offerte, 6 agosto 2003, è stato
41
comunicato che sono pervenute n. 8 offerte, e che hanno superato la
preselezione 14 raggruppamenti, composti dalle maggiori società di
advertising italiane.
Oltre queste attività ve ne sono altre “minori” da un punto di vista finanziario,
ma non meno importanti per i fini che la misura si pone.
Nell’ordine vi sono:
1. Fam trip Giappone del valore di €.88.933,22;
2. Fam. Trip Russia del valore di €.103.973,38;
3. azioni di marketing e promozione per il Cilento del valore di €.226.700,00;
Per fam trip si intende familiarization trip (viaggio di Familarizzazione) che è
una forma di promozione rivolta agli operatori e alla stampa specializzata. In
pratica operatori di un determinato paese vengono ospitati per una settimana al
fine di conoscere la Campania e poter toccare con mano il prodotto che poi
venderanno.
Per queste tre azioni, nel mese di luglio 2003, sono stati effettuati
trasferimenti di fondi agli EPT di Napoli, per il Fam trip ed all’EPT di Salerno per
quanto attiene la promozione del Cilento.
Alla data odierna restano poco più di €.800.000,00 alla Misura, sulla parte
monosettoriale, per una percentuale del 97% tra programmato e speso.
42
CAP. III GLI ENTI STRUMENTALI
3.1 Considerazioni di carattere generale
Preliminarmente giova ricordare che con la legge 3.02. n.413, modificata dal
DPR 27.08.1960 n.1044 furono istituiti gli Enti Provinciali per il Turismo,
inizialmente posti sotto la vigilanza del Ministero del Turismo.
Successivamente con il DPR 14.01.72 n.6 si definì il passaggio sotto il
controllo delle Regioni degli Enti in esame.
Contemporaneamente al riordino degli Enti Provinciali del Turismo, il DPR
27.08.60 n.1042 istituì le Aziende Autonome di cura, soggiorno o turismo.
43
La mancata istituzione delle Aziende di Promozione Turistica, i cui profili
giuridici ed economici furono delineati con l.r.37/87, ad alcuni anni di distanza
dall’avvio dei procedimenti di liquidazione degli Enti Provinciali Turismo e delle
Aziende Cura e Soggiorno, indusse la G.R della Campania, con delibera n.4415 del
1.08.95, alla nomina di Commissari straordinari, scelti tra dirigenti
dell’amministrazione regionale.
Dette gestioni commissariali hanno continuato ad operare fino alla data di
ultimazione della presente indagine sul settore turismo.
Per tali motivi, negli anni considerati, sono emerse notevoli difficoltà gestionali
a carico degli EE.PP.TT. e delle AA.c.s.t. con riflessi negativi anche sui compiti
istituzionali, quali la valorizzazione e la promozione del turismo sul territorio di
competenza, tenendo presente che tutti gli enti ed aziende esaminati, operano in
località di indiscussa fama europea ed internazionale.
Tuttavia, dai dati raccolti nella presente indagine, va precisato che notevoli
sono stati gli sforzi profusi dagli enti ed aziende, finalizzati alla ideazione e
realizzazione di eventi culturali ed artistici di risonanza mondiale che hanno
richiamato migliaia di presenze turistiche nei periodi interessati, con considerevoli
riflessi sull’economia regionale9.
9 In particolare nell’isola di Capri, uno dei luoghi di maggior fascino della regione, definita “la perla del golfo di Napoli”, l’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo ha promosso una serie di iniziative per
44
La Sezione Regionale ritiene, pertanto, di dover richiamare l’attenzione della
Regione affinché dia stabilità e certezza gestionale agli enti in questione mediante
la definitiva istituzione dei nuovi ambiti turistici con le Aziende di promozione
turistica e con maggiore tempestività nei trasferimenti delle necessarie risorse
finanziarie, considerato che la loro finanza dipende, nella maggior parte dei casi,
unicamente da risorse regionali.
La Regione Campania svolge attività di vigilanza e di controllo su tali enti
strumentali, utilizzandoli come braccio operativo per l’organizzazione di
manifestazioni rilevanti.
Gli Enti Provinciali per il Turismo e le Aziende Autonome sono dotati di
autonomia amministrativa ed hanno personalità giuridica di diritto pubblico ai sensi
dei D.D.P.R n.1042 e n.1044 del 27.08.60 ed al Consiglio regionale, su proposta
della Giunta, è attribuita la competenza di approvare i conti consuntivi, i bilanci
preventivi e le relative variazioni delle A.A.c.s.t.
la valorizzazione del patrimonio dell’isola. Si segnala, in particolare, l’ideazione di una serie di percorsi botanici che si sviluppano in “undici passeggiate” attraverso il prezioso patrimonio floristico dell’isola. Ne è nato un libro ”Capri in Fiore” che ha riscosso enorme successo ed è stato tradotto in ben quattro lingue. Di notevole interesse anche il sito web curato direttamente dall’Azienda che con aggiornamenti tempestivi ed accurati fornisce una serie di servizi ed informazioni utili agli ospiti dell’isola. Le informazioni turistiche possono essere chieste anche per posta elettronica grazie alla presenza di due indirizzi e-mail a completa disposizione dell’utenza. La realizzazione di tutto ciò è stato possibile grazie all’organizzazione interna all’Azienda che, seppur con le limitate risorse umane disponibili, impegna notevoli sforzi per la diffusione dell’immagine dell’isola di Capri nel mondo.
45
Ma in realtà il controllo si riduce in una mera presa d’atto degli elaborati
contabili. E’ a tal punto opportuno evidenziare che la G.R. con delibera n.4078 del
14.07.00, ha manifestato acquiescenza alla sentenza del Tar Campania Sez. III
n.1098 del 20.04.00 con la quale il giudice adito, in via preliminare, ha
affermato l’applicazione del DPR 1042/60 ai fini dell’esercizio del
controllopreventivo di legittimità sugli atti degli Enti turistici.
In particolare, tra essi vanno compresi le direttive generali e i programmi di
attività, i bilanci preventivi e i conti consuntivi, nonché gli acquisti, le alienazioni e
le locazioni di beni immobili.
Restano delegate alla Provincia, ai sensi delle leggi regionali n.54 del 29.05.80
e n.47 del 03.08.82, le funzioni di vigilanza e controllo sugli atti degli EE.PP.TT.
A seguito dell’approvazione della legge regionale n.7/2002 “Ordinamento
contabile della Regione Campania” (ancora in fase di attuazione) gli enti strumentali
dovrebbero essere sottoposti ad una più incisiva attività di controllo e di vigilanza;
infatti, l’art.5 della summenzionata legge detta importanti norme in materia di
bilanci degli enti dipendenti della Regione, subordinandone l’attuazione all’adozione
di norme tendenti alla completa armonizzazione dei sistemi contabili degli enti
derivati ai modelli privatistici10.
10 L’art. 5 recita: “Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge si provvede a revisionare i sistemi contabili degli enti e organismi dipendenti dalla Regione al fine di armonizzarli alle disposizioni della presente legge…”.
46
Obiettivi dell’indagine sono l’accertamento della situazione finanziaria degli
enti, mediante l’acquisizione degli elaborati contabili relativi agli esercizi finanziari
2001-2002, nonché la verifica dei sistemi di controllo interno implementati.
A tal fine la Corte ha espressamente richiesto, anche a seguito di audizione,
alle Aziende ed Enti soggetti a controllo un’apposita relazione circa il sistema di
controllo interno esistente per poterne valutare l’adeguatezza.
Ciò ha consentito, anche alla luce dei principi contenuti nel decreto legislativo
30.07.99 n.256, di valutare le modalità di attuazione del controllo di regolarità
amministrativo-contabile, del controllo di gestione, della valutazione della dirigenza
e del controllo strategico.
Premesso che la stessa Regione Campania non ha istituito sistemi di controllo
interno, di cui al d.l.vo 286/9911, ma ha solo in nuce un progetto per
“l’implementazione dei sistemi di controlli interni dell’amministrazione
regionale”,non può ignorarsi che il sistema dei controlli, quale oggi delineato,
disciplinato unitariamente nel T.U.267/200012 risulta di difficile attuazione in quanto
si cala in una complessa realtà amministrativa locale.
Nell’audizione tenutasi, alla quale gli enti hanno assicurato la più significativa
presenza, sono stati approfonditi gli argomenti oggetto di indagine; ciò, unitamente
11 “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle pubbliche amministrazioni, a norma dell’art.11 della legge 15.03.97 n.59”. 12 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali “, pubbll. G.U. n.227 del 28.09.00.
47
all’attività istruttoria esercitata con la più ampia disponibilità dei rappresentanti
dell’assessorato al turismo e degli enti interessati, ha consentito l’ultimazione
dell’indagine nei tempi programmati.
Va certamente sottolineato che tutti gli enti hanno correttamente e
tempestivamente istituito il controllo di regolarità amministrativo-contabile che
viene svolto dal collegio dei Revisori dei Conti.
L’EPT di Napoli ha nominato, in aggiunta, un nucleo di valutazione del
personale,mentre l’AA.AA.c.s.t. di Capri ha istituito il controllo per la verifica dei
risultati dell’attività della dirigenza; ben poco oggettivamente, rispetto ai principi
individuati dall’art.1 del decreto legislativo 286/9913.
Della verifica di efficacia, economicità e dell’adeguatezza delle scelte non si
trova riscontro in alcuna relazione.
Si può notare, quindi, che l’unico controllo che persiste è quello di regolarità
amministrativo contabile con un forte sbilanciamento su questo versante rispetto ad
altre categorie di controllo (strategico, di gestione e valutazione della dirigenza) che
sarebbe risultato particolarmente significativo proprio in considerazione dell’attività
peculiare svolta.
13 Art.1d.l.vo 286/99 “le pubbliche amministrazioni, nell’ambito della rispettiva autonomia si dotano di strumenti adeguati a: a) garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa (controllo di regolarità
amministrativa e contabile); b) verificare l’efficacia, l’efficienza ed economicità dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare
anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati (controllo di gestione);
c) valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale (valutazione della dirigenza); d) valutare l’adeguatezza delle scelte compiuta in sede di attuazione dei piani, programmi ed altri
strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti ed obiettivi predefiniti (valutazione e controllo strategico).
48
In relazione al controllo esercitato dai revisori dei conti, dalla documentazione
esaminata si evince che le loro relazioni, nella maggior parte dei casi, si limitano ad
una mera presa d’atto della situazione finanziaria dell’azienda.
La Regione nella nota di osservazioni fatta pervenire in data 14.05.04 precisa
che il controllo sui bilanci è teso a verificare la regolarità finanziaria dell’ente
nonché l’effettiva situazione patrimoniale.
L’amministrazione regionale evidenzia che l’istituzione di organismi di
controllo per ogni singolo Ente o Azienda risulterebbe impraticabile in quanto i costi
di funzionamento non sarebbero sostenibili in bilancio.
Nonostante ciò, come rappresentato in adunanza collegiale, sarebbe in corso
uno studio per l’istituzione dei servizi di controllo interno o dei nuclei di valutazione
per gli Enti Provinciali e le Aziende Autonome. Al momento dell’approvazione del
presente referto le disposizioni di cui all’art.1 del d.lgs. 286/99 risultano in parte
disattese.
Gli enti in esame sembrano, altresì, inadeguati ai nuovi modelli privatistici
perseguiti dall’emanazione del decreto legislativo 76/2000 e l.r. 7/2002, per
mancata adozione del sistema di contabilità economica fondata su rilevazioni
analitiche per centri di costo e per centri di responsabilità e sulla nuova
classificazione delle risultanze di entrata e di spesa per funzione obiettivo e per
unità previsionale di base.
49
L’EPT di Napoli dichiara di adottare un sistema di contabilità economico-
finanziaria, facendo richiamo all’art.74 del d.l.vo 77/95 - che lascia a ciascun ente
la libertà di dotarsi del metodo di rilevazione ritenuto più idoneo alle proprie
esigenze - senza, peraltro, chiarire quali siano gli strumenti adottati per seguire i
fenomeni gestionali sotto tali profili, capaci di realizzare un sistema di contabilità
analitica per singoli servizi, al fine di consentire l’esame della gestione nei suoi
aspetti finanziari, economici e patrimoniali.
Tuttavia dai dati emersi dalla presente indagine, tenuto conto della
complessità del sistema normativo, si evince che le difficoltà legate all’introduzione
della contabilità economica all’interno degli enti “strumentali”, appaiono connesse al
fatto che la contabilità economica è considerata, in genere, un “ulteriore
adempimento” imposto dalla legge e fine a se stesso.
Spesso si ignora che l’introduzione della contabilità economica può diventare
un utile strumento di informazione, soprattutto se estesa ai centri di costo più
significativi per l’ente, al fine di fornire notizie su costi e/o proventi
dell’amministrazione.
Lo strumento di contabilità economica è destinato ad accogliere i costi
sostenuti dagli enti e a consentire, pertanto, una valutazione economica dei servizi
e delle attività prodotti.
Va tenuto distinto dai sistemi di controllo interno di gestione di cui l’ente deve
dotarsi, secondo il disposto del d.l.vo 286/99, anche se si pone in via strumentale e
come riferimento comune all’esercizio del controllo interno di gestione.
La Regione, al momento, non ha ancora formulato alcuna proposta per
consentire il passaggio ad un modello privatistico di contabilità.
50
3.2 La situazione finanziaria degli enti
Sulla base delle risultanze dei conti consuntivi, relativi agli esercizi finanziari
2001-2002, trasmessi dalle aziende e dagli enti, si è provveduto ad elaborare una
serie di tabelle finalizzate ad analizzare la loro situazione finanziaria, riassumendo i
dati desunti dal rendiconto relativi alle entrate e alle spese
a) LE ENTRATE
La composizione delle entrate evidenzia la forte dipendenza della finanza
derivata rappresentata, per la quasi totalità, da trasferimenti regionali, cui vanno
aggiunti minimi importi riferiti a contributi da altre amministrazioni od enti locali.
Giova precisare che i dati sono desunti dai conti consuntivi degli Enti
Provinciali Turismo e delle Aziende di Promozione Turistica , per l’anno 2002, non
hanno potuto trovare il loro momento di verifica nel conto consuntivo della Regione
perché al momento dell’ultimazione dell’indagine l’ultimo rendiconto approvato dalla
Regione è riferito all’esercizio finanziario 2001.
Nel 2001 le entrate per trasferimenti da parte dell’Assessorato regionale, a
fronte di una previsione definitiva (in migliaia di euro) di €. 11.753 risultano
accertate per euro 11.836 e riscosse per euro 9.290 con una grossa forbice tra le
fasi di accertamento e riscossione che ha determinato un blocco delle entrate.
51
Nel 2002 la situazione si ripete in quanto non sembra ancora normalizzarsi lo
sfasamento tra le fasi di riscossione e accertamento.
Rispetto agli stanziamenti definitivi di bilancio, per un totale complessivo di
euro 8.872, gli accertamenti sono quantizzati in euro 8.933, con un incasso di euro
5.684, registrando una percentuale del 63,63% della capacità di incasso rispetto
all’accertamento. (m.g.l. euro)
Nelle tabelle che seguono vengono messe in evidenza le risultanze contabili
dei singoli enti controllati.
Tab. 7
ENTRATE FINANZIARIE
ANNO 2001
(migliaia di euro)
ENTI Previsioni bilancio
Accertamenti Riscossioni Riscossioni/ Accertamento
%
Residui attivi
E.P.T NA 6.443,31 6.287,79 5.330,28 84,77 957,51
E.P.T CE 2.181,77 2.790,09 2.112,82 75,73 677,27
AZIENDA CS. CAPRI 1.184,49 1.163,26 644,12 55,37 519,14
AZIENDA CS. ISCHIA 1.323,55 993,82 847,77 85,30 146,05
AZIENDA CS. POSITANO 619,96 601,96 355,21 59,01 246,75
Totale 11.753,08 11.836,92 9.290,20 78,48 2.546,72
Da Gestione dei Fondi di Competenza
Tab. 8
ENTRATE FINANZIARIE
ANNO 2002
(migliaia di euro)
ENTI Previsioni bilancio
Accertamenti Riscossioni Riscossioni/ Accertamento
%
Residui attivi
E.P.T NA 3.460,56 3.302,10 2.407,05 72,89 895,05
E.P.T CE 2.588,03 2.364,57 1.124,33 47,55 1.240,24
AZIENDA CS. CAPRI 1.135,40 1.121,16 1.026,70 91,57 94,46
52
AZIENDA CS. ISCHIA 1.176,02 1.665,09 768,01 46,12 897,08
AZIENDA CS. POSITANO 512,01 480,98 358,54 74,54 122,44
Totale 8.872,02 8.933,90 5.684,63 63,63 3.249,27
Da Gestione dei Fondi di Competenza
In merito all’andamento delle riscossioni rispetto agli accertamenti si può
rilevare che esse non rispettano mai il principio della competenza con un
tempestivo accredito delle somme.
Nella maggior parte dei casi le riscossioni avvengono con considerevole
ritardo rispetto agli accertamenti cui sono riferite.
Ciò comporta una notevole disparità anche tra le riscossioni e i pagamenti,
con un costante aumento della massa dei residui, sia attivi che passivi.
Nei due anni di riferimento dell’indagine i dati contabili mostrano, quindi,
come gli enti siano dotati di una elevata capacità di accertamento cui non trovava
sempre corrispondenza un’analoga capacità di incasso.
Gli Enti hanno scontato, a livello di cassa, con le lentezze dovute alla crisi
della finanza regionale.
b) LE SPESE
Sul versante delle spese, analogamente a quanto previsto per le entrate, le
risultanze contabili mostrano, nell’anno 2002, una riduzione delle disponibilità
rispetto all’esercizio precedente.
53
Nel 2001 risultano pagate somme (in migliaia di euro) per €. 7.286 con
impegni complessivi di euro 12.257 con una massa di residui passivi per euro
4.970.
Nell’esercizio successivo, invece, a fronte di stanziamenti definitivi (in migliaia
di euro) per €. 9.047, gli impegni sono stati di euro 9.137 con pagamenti
complessivi ammontanti a euro 5.534.
Tab. 9
S P E S E
ANNO 2001
(migliaia di euro)
ENTI Stanziamenti di bilancio
Impegni Pagamenti Pagamenti/ Impegni
%
Residui passivi
E.P.T. NA 6.473,09 6.258,85 4.075,70 65,12 2.183,15
E.P.T. CE 2.243,74 2.839,50 1.437,85 50,64 1.401,65
AZIENDA CS. CAPRI 1.152,61 1.166,71 701,73 60,15 464,98
AZIENDA CS. ISCHIA 1.372,61 1.427,53 746,88 52,32 680,65
AZIENDA CS. POSITANO 619,96 564,64 324,41 57,45 240,23
Totale 11.862,01 12.257,23 7.286,57 59,45 4.970,66
Da Gestione dei Fondi di Competenza
Tab. 10
S P E S E
ANNO 2002
(migliaia di euro)
ENTI Stanziamenti di bilancio
Impegni Pagamenti Pagamenti/ Impegni
%
Residui passivi
E.P.T. NA 3.518,92 3.240,97 2.638,54 81,41 602,43
E.P.T. CE 2.588,03 2.589,42 1.214,35 46,90 1.375,07
54
AZIENDA CS. CAPRI 1.163,12 1.117,41 736,49 65,91 380,92
AZIENDA CS. ISCHIA 1.172,09 1.651,07 719,72 43,59 931,35
AZIENDA CS. POSITANO 604,98 538,32 225,85 41,95 312,47
Totale 9.047,14 9.137,19 5.534,95 60,58 3.602,24
Da Gestione dei Fondi di Competenza
Analizzando l’aggregato della composizione delle spese, in tutti gli enti le voci
di maggior peso risultano essere quelle per il personale e delle attività istituzionali
anche se molte Aziende e EPT lamentano la carenza di personale in organico che
viene sopperita mediante assegnazione degli Enti di lavoratori socialmente utili non
sempre professionalmente adeguati, per effetto di apposite convenzioni stipulate
con la Regione Campania.
Relativamente alla voce Personale occorre segnalare che esso è equiparato,
sotto il profilo giuridico ed economico, a quello dell’Amministrazione Regionale con
applicazione dei contratti collettivi stipulati per i dipendenti regionali.
In riferimento, poi, alle attività istituzionali, desta non poca preoccupazione il
costante aumento delle spese destinate ad attività di rappresentanza relative a
viaggi ed incontri anche all’estero in relazione alle quali molti enti, nell’attesa degli
accrediti dei fondi regionali destinati alla copertura degli impegni presi, ricorrono
alla copertura degli stessi con le disponibilità del fondo cassa, determinati in gran
parte dai fondi relativi a contributi regionali assegnati per il tramite degli Enti, non
ancora erogati perché ancora in attesa di definizione.
55
Tutti gli EE.PP.TT. e le AA.AA.c.s.t. esaminati, per gli esercizi finanziari
2001/2002, si sono adoperati per rettificare alcune poste di residui attivi e
passivi, anche se persiste un’eccedenza dei residui passivi su quelli attivi a causa di
una contrazione della gestione di cassa.
La Corte richiama l’attenzione delle amministrazioni interessate affinché siano
rese tempestivamente esigibili tutte le somme rimaste da riscuotere e si provveda
ad impegnare solo le somme derivanti da obbligazioni giuridicamente perfezionate
per le quali ci sia certezza di pagamento e nei limiti degli stanziamenti di bilancio.
Restando sul versante della spesa, qualche perplessità ha suscitato il criterio
di liquidazione del compenso dei Commissari straordinari delle Aziende di
Promozione Turistica e degli Enti Provinciali del Turismo che è stato definito, nella
maggior parte dei casi, secondo le modalità previste dall’art.14 della legge
regionale n.37/87.
Tale norma prevede, per il Presidente delle Aziende di Promozione Turistica,
un’indennità di carica nella misura del 65% di quella spettante per il Presidente
della Provincia.
56
In realtà essa sembra riferita solo al Presidente della “non ancora costituita”
APT e non ai Commissari straordinari.
Conseguentemente risulta difficile comprendere come la legge 37/87 abbia
trovato applicazione solo per la parte relativa all’indennità, rimanendo inattuata per
la restante parte della disciplina come già sottolineato da un parere reso
dall’Avvocatura della Regione.
57
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L’indagine della Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la
Campania, trae origine dal programma dell’attività di controllo per l’anno 2003,
approvato con delibera n.7/2003.
Il turismo campano rappresenta una voce determinante per lo sviluppo
dell’economia regionale e per questo motivo ha bisogno del supporto e della
collaborazione tra Ministero, Regione e delle organizzazioni del turismo.
Con la presente relazione si è cercato di riassumere i vari aspetti della
programmazione regionale, sia sotto il punto di vista finanziario che gestionale,
finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità
della gestione.
L’esame condotto sul fenomeno turistico in Campania ha evidenziato alcuni
elementi degni di particolare rilievo.
Innanzitutto occorre sottolineare che l’attività normativa a livello regionale
pone in evidenza la mancanza di una regolamentazione attuale ed unitaria che
tenga conto degli indirizzi comunitari in materia di sostenibilità ambientale.
58
Con la legge regionale n.37 del 25 agosto 1987 furono soppressi gli Enti
Provinciali del Turismo e le Aziende di Cura e Soggiorno per far posto alle Aziende
di Promozione Turistica.
In via transitoria, gli EE.PP.TT. e le AA.AA.c.s.t furono commissariati e si
procedette alla nomina dei commissari liquidatori nelle persone dei più alti vertici
amministrativi della Regione Campania.
Attualmente risulta che si è provveduto, alla nomina di Amministratori
provenienti dall’esterno senza però aver dato attuazione piena agli altri
adempimenti previsti dalla legge regionale.
Si dà atto che la Regione ha fatto molti tentativi per definire il riordino del
sistema turistico in Campania; sforzo che ha trovato molte opposizioni in ambito
assembleare soprattutto in relazione alla definizione degli ambiti territoriali delle
costituende Aziende di Promozione Turistica, definiti turisticamente rilevanti.
La riforma prevede, infatti, che le attuali aziende saranno sciolte e sostituite
da un’Agenzia Regionale del Turismo e da otto Aziende di Promozione Turistica.
Gli interessi economici che ruotano intorno a tale riassetto sono di gran
rilievo; ciò giustifica probabilmente le polemiche suscitate intorno alla ridefinizione
normativa del settore.
59
Va comunque rilevato, secondo quanto rappresentato durante l’A.P.
dall’Assessore regionale intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione, la
materia è oggetto di revisione normativa attraverso il d.l.r. n° 60/2001,ancora
all’esame del Consiglio Regionale.
Dell’istruttoria condotta appaiono scarsi i controlli esercitati dall’Assessorato al
Turismo sugli enti strumentali, come definiti ai sensi dell’art.5 della l.r.7/2002.
Risultati soddisfacenti potranno aversi in futuro a seguito dell’istituzione
dell’Osservatorio Turistico Regionale a carattere permanente, quale strumento di
monitoraggio, controllo e coordinamento tra l’attività programmatoria della Regione
e quella svolta dagli enti dipendenti.
Relativamente, poi, agli esiti della programmazione dei fondi comunitari 2000-
2006, nella maggior parte dei casi, ci si trova ancora nella fase della
progettualità ed ammissibilità ai finanziamenti mediante l’individuazione delle
imprese turistiche da ammettere al sovvenzionamento; in alcuni casi è ancora in
fase di predisposizione il regolamento di esecuzione che dovrà delineare le
caratteristiche per l’emanazione dei bandi di gara.
Dall’esame della situazione finanziaria degli enti, sulla base delle risultanze dei
conti consuntivi trasmessi, si evidenzia, per gli esercizi finanziari 2001 - 2002, la
forte dipendenza dalla finanza regionale rappresentata da trasferimenti regionali.
60
Esiste, inoltre, uno sfasamento temporale per le entrate, tra l’accertamento e
la riscossione, e per le spese, tra l’impegno e l’erogazione.
Negli anni di riferimento i dati contabili mostrano come gli enti siano dotati di
una elevata capacità di accertamento cui non trova corrispondenza, una analoga
attività di riscossione d’incasso in quanto non esiste, allo stato, certezza temporale
nei trasferimenti delle risorse assegnate dalla Regione.
Si richiama l’attenzione dell’Assessorato regionale competente affinché
provveda con tempestività al trasferimento delle risorse necessarie allo svolgimento
delle attività istituzionali da parte degli Enti e delle Aziende finalizzati alla creazione
di importanti manifestazioni culturali.
E’, peraltro da evidenziare che, nonostante le difficoltà gestionali, tutte le
Aziende e gli Enti sottoposti a controllo si sono adoperati per la realizzazione di
iniziative turistiche che hanno portato un notevole aumento turistico nelle località
considerate.
In mancanza di specifiche tabelle si evidenzia che non è stato possibile
valutare l’incidenza, in termini di valore aggiunto, delle risorse impegnate nella
promozione delle predette iniziative.
Ciò anche in mancanza di un sistema di contabilità economica incentrata su
rilevazioni analitiche per centri di costo impedisce un confronto sistematico fra
obiettivi prefissati e risultati conseguiti nonché di un adeguato controllo di gestione.
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Risulta, pertanto, difficile la valutazione economica della gestione in grado di
misurare la macchina organizzativa dell’apparato regionale e, conseguentemente, lo
standard di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa al fine di
ottimizzare il rapporto tra costi e risultati.