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Rif IuTiaMo lo SprEcO . non SprEcHiaMo i RifIuti
Dimmi quanti rifiuti produci e ti dirò chi sei: la carta a pagina 2 mostra la dif-
ferenza tra Paesi industrializzati e in via di sviluppo. La percentuale
di frazione organica (colonnina in verde chiaro) non deve trarre
in inganno: è più alta nelle aree meno sviluppate perché
minore è la produzione di rifiuti solidi legati al consumi-
smo. Il livello di virtuosità nella raccolta differenziata
(colonnina in grigio-azzurro scuro) non corrisponde a
un comportamento altrettanto virtuoso nel consumo
alimentare. In realtà lo spreco avviene lungo tutta la
filiera, cioè durante il viaggio che i prodotti compiono per arrivare sulla nostra tavola (viaggio che può essere molto
lungo, come si vede nella carta di pagina 3, riferita ai prodotti del settore primario). Nel corso dei vari passaggi, una
quantità di cibo che permetterebbe di sfamare due terzi della popolazione mondiale diventa rifiuto, alimentando il
paradosso per cui un miliardo di persone sono denutrite o malnutrite e altrettante sono obese o sovrappeso. Anche
se alcune “perdite” come quelle derivanti dall’andamento climatico non possono essere evitate, molto si può fare.
A livello globale, è fondamentale accorciare la filiera e utilizzare in modo più efficiente i terreni, gestendo meglio le
risorse idriche e riducendo l’uso di prodotti chimici e fitofamaci. A livello individuale, imparare una corretta educa-
zione alimentare, consumando prodotti di stagione, facendo una spesa più oculata e riutilizzando gli avanzi.
12014-2015
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(Fonte: WTO, International Trade Statistics, 2013)
102
32014-2015
FLUSSI COMMERCIALI DI PRODOTTIDEL SETTORE PRIMARIO
salv iamo l’ acqua
Gli studiosi hanno recentemente introdotto il concetto di “impronta idrica” di una nazione,
cioè la somma del consumo delle fonti interne e di tutte quelle merci importate — dai
cibi ai prodotti industriali — che richiedono l’uso dell’acqua. Come si osserva dalle tabelle a pagina 5, l’acqua è
importante quanto l’energia nella produzione dei beni. Basti pensare che per fare il pieno di benzina si consumano
mille litri d’acqua mentre per costruire un’automobile se ne utilizzano 150 000.
Nordamerica
Sudamerica
Europacentro-occidentale
Europaorientale e Russia
Nordafrica
Africa subsahariana
Oceania
Asiasud-orientale
Americacentrale
Medio Oriente
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(in % sul totale delle risorse idriche - 2012)PRELIEVO ANNUO DI ACQUA DOLCE
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DISPONIBILITÀ DI RISORSE IDRICHE*
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5000 - 10 000dati non disponibili
* Importo massimo teorico di risorse idriche disponibili perun paese in un dato anno pro capite, considerando il �ussomedio annuo di umi e laghi interni e limitro, il �usso diricarica delle falde acquifere, nonchè l’a�usso e il de�ussodi acqua assicurato da trattati internazionali.(Fonte: FAO AQUASTAT database)
Nordamerica
Sudamerica
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Europaorientale e Russia
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Medio Oriente
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* Importo massimo teorico di risorse idriche disponibili perun paese in un dato anno pro capite, considerando il �ussomedio annuo di umi e laghi interni e limitro, il �usso diricarica delle falde acquifere, nonchè l’a�usso e il de�ussodi acqua assicurato da trattati internazionali.(Fonte: FAO AQUASTAT database)
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* Importo massimo teorico di risorse idriche disponibili perun paese in un dato anno pro capite, considerando il �ussomedio annuo di umi e laghi interni e limitro, il �usso diricarica delle falde acquifere, nonchè l’a�usso e il de�ussodi acqua assicurato da trattati internazionali.(Fonte: FAO AQUASTAT database)
Nordamerica
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Europacentro-occidentale
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DISPONIBILITÀ DI RISORSE IDRICHE*
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* Importo massimo teorico di risorse idriche disponibili perun paese in un dato anno pro capite, considerando il �ussomedio annuo di umi e laghi interni e limitro, il �usso diricarica delle falde acquifere, nonchè l’a�usso e il de�ussodi acqua assicurato da trattati internazionali.(Fonte: FAO AQUASTAT database)
Gli studiosi hanno recentemente introdotto il concetto di “impronta idrica” di una nazione,
cioè la somma del consumo delle fonti interne e di tutte quelle merci importate
42014-2015
A livello mondiale è però l’agricoltura ad assorbire la maggiore quantità in termini assoluti, seguita a lunga distanza
dall’industria e dall’uso domestico. Il WWF ha calcolato che l’“impronta” dell’Italia è tra le più alte al mondo:
siamo il terzo Paese importatore di acqua “virtuale” o nascosta nei cibi “stranieri” con 62 miliardi di metri cubi
l’anno. Occorre quindi risparmiare. Come? Scegliendo cibi e prodotti dal basso costo idrico: più verdure di stagione,
meno carne e più acqua del rubinetto!
Nei Paesi occidentali e in Sudamerica sono presenti consistenti risorse idriche. Qui la percentuale di prelievo annuo
è relativamente bassa rispetto ai Paesi africani, dove a fronte di scarse risorse il prelievo incide notevolmente. Una
disparità geografica che si scontra con due dati essenziali, validi a ogni latitudine: il fabbisogno idrico giornaliero
pro capite è di 2-4 litri, ma per produrre il cibo che una persona mangia ogni giorno sono necessari da 2000 a 5000
litri di acqua.
Lavare le mani
Fare la doccia
Fare il bagno
Lavare i denti
Usare la lavastoviglie
Usare la lavatrice
1 litro
20 litri
150 litri
2 litri
20 litri
55 litri
USO DOMESTICO
Agricoltura
Industria
Uso domestico
70%
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10%
USO DELL’ACQUA DOLCE NEL MONDO
VARI UTILIZZI DELL’ACQUA
2 litri
da 10 a 20 litri
100 litri
200 litri
1000 litri
circa 150 000 litri
PER PRODURRE SERVONO
1 kg di carta riciclata
1 sacchetto di plastica
1 kg di carta nuova
1 maglione
1 pieno di benzina
1 automobile
Lavare le mani
Fare la doccia
Fare il bagno
Lavare i denti
Usare la lavastoviglie
Usare la lavatrice
1 litro
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USO DOMESTICO
Agricoltura
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VARI UTILIZZI DELL’ACQUA
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PER PRODURRE SERVONO
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1 sacchetto di plastica
1 kg di carta nuova
1 maglione
1 pieno di benzina
1 automobile
Lavare le mani
Fare la doccia
Fare il bagno
Lavare i denti
Usare la lavastoviglie
Usare la lavatrice
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USO DOMESTICO
Agricoltura
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USO DELL’ACQUA DOLCE NEL MONDO
VARI UTILIZZI DELL’ACQUA
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PER PRODURRE SERVONO
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1 kg di carta nuova
1 maglione
1 pieno di benzina
1 automobile
CONSUMO DI ACQUA PER LA PRODUZIONE DI ALCUNI BENI
Cioccolato 1 kg 17196 litrii
Carne di manzo 1 kg 15 415 litri
Bio-diesel 1 litro 11397 litri
Carne ovina 1 kg 10412 litri
Carne di maiale 1 kg 5988 litri
Burro 1 kg 5553 litri
Carne di pollo 1 kg 4325 litri
Formaggio 1 kg 3178 litri
Olive 1 kg 3025 litri
Riso 1 kg 2497 litri
Cotone gomitolo da 250 g 2495 litri
Pasta 1 kg 1849 litri
Pane 1 kg 1608 litri
Pizza 1 unit 1239 litri
Mela 1 kg 822 litri
Banana 1 kg 790 litri
Patate 1 kg 287 litri
Latte 1 bicchiere 255 litri
Cavolo 1 kg 237 litri
Pomodoro 1 kg 214 litri
Uovo 1 196 litri
Vino 1 bicchiere 109 litri
Birra 1 bicchiere 74 litri
Tè 1 tazza 27 litri
(Fonte: Global Food Security Programme, Food Waste within global food systems)
52014-2015
Lo spreco al imentare : dove e come
La cartina qui sotto mette in evidenza che lo spreco alimentare è un fenomeno che interessa
sia i Paesi poveri sia quelli ricchi. Nei primi generalmente non è intenzionale, ma si verifi ca per la carenza
di infrastrutture e di commercializzazione; nei secondi avviene soprattutto nella parte fi nale della fi liera alimentare: la
distribuzione al dettaglio, che scarta grosse quantità di alimenti per rincorrere standard di qualità che danno troppa importanza
all’apparenza, e i consumatori, che buttano il cibo a causa di acquisti eccessivi, modalità di conservazione inappropriate e pasti
troppo abbondanti. In termini assoluti lo spreco alimentare è molto più elevato nelle regioni ricche: Europa, Nordamerica e Asia
industrializzata. Per quanto riguarda i prodotti, i più a rischio sono quelli freschi come frutta, verdura, latte e carne. L’Italia non
fa eccezione: fi niscono nel bidone il 35% di uova, latte e carne, il 19% del pane, il 16% di frutta e verdura.
(Fonte: FAO, Food wastage footprint: Impacts on natural resources, 2013)
sia i Paesi poveri sia quelli ricchi. Nei primi generalmente non è intenzionale, ma si verifi ca per la carenza
62014-2015
Frutta e verdura fresche
Latte
Frutta e verdura conservate
Carne, pollame e pesce
Prodotti cerealicoli
Oli e grassi
Altri cibi
05 05 10 15 20 25 30
Cibo mangiato
Cibo perduto
(Fonte: UNEP, The Environmental Food Crisis)
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14%
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Asia industrializzata
Asia sud e sud-orientale
Nordamerica e Oceania
Europa
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Nordafrica e Asia centro-occidentale
Sudamerica
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19%
Cereali
Radici e tuberi
Frutta e verdura
Semi oleaginosi e legumi
Carne
Latte
Pesce
18%
4%
5%
10%
17%
46%
Organico
Carta
Vetro
Metallo
Altri
Plastica
(Fonte: WRI/UNEP, Reducing Food Loss and Waste, 2013) (Fonte: The World Bank, What a Waste: A Global Review of Solid Waste Management, 2012)
COMPOSIZIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI
Progetto Sapere Coop 2014-2015 a cura di ANCC – Coop Realizzazione a cura di Iniziative Speciali di De Agostini Libri S.p.A., C.so della Vittoria 91, 28100 Novara – Stampato in ItaliaCartografi a: Area cartografi a di De Agostini Libri - Illustrazioni: Santo Pappalardo© 2014 Coop Italia. Tutti i diritti riservati – www.e-coop.it; www.progettieducativicoop.it – © 2014 De Agostini Libri S.p.A. - Novara – www.deagostini.it
PERDITE E SCARTI DI CIBOPER AREA GEOGRAFICA
PERDITE E SCARTI DI CIBOPER TIPOLOGIA
PERDITE ALIMENTARI PER ALCUNI PRODOTTI
(100% = 1,3 miliardi di tonnellate)
(Quantità mangiata/perduta in milioni di tonnellate)
Dolcificanti
72014-2015