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RISCHI SPECIFICI
I RISCHI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO LEGATI : • AMBIENTI DI LAVORO • RISCHIO ELETTRICO • SEGNALETICA • VDT • STRESS
AMBIENTI DI LAVORO
Definizioni
Per ambiente di lavoro si intende luogo chiuso ubicato all’interno
che all’esterno della struttura purchè accessibile
Art. 62 D.Lgs. 81/08
AMBIENTI DI LAVORO
Il datore di lavoro provvede affinché: d) luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi sottoposti a regolare manutenzione e riparati al più presto; e) luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi sottoposti a regolare pulitura; f) impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all'eliminazione dei pericoli, sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento.
Art. 64 D.Lgs. 81/08 Obblighi del datore di lavoro
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI LUGHI DI LAVORO
Luoghi di lavoro
Stabilità e solidità
Altezza, cubatura e superficie
Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali
scale
Vie di circolazione, zone di pericolo,
pavimenti e passaggi
Vie e uscite di emergenza.
Porte e portoni
Scale
Posti di lavoro e luoghi di lavoro
esterni
Microclima
Illuminazione naturale ed artificiale
Locali di riposo e refezione
Spogliatoi Servizi igienici
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Scale
costruite e mantenute in
modo da resistere ai
carichi massimi.
I gradini devono avere pedata e alzata
dimensionate a regola d'arte e
larghezza adeguata alle esigenze del transito.
Scale e pianerottoli: provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale
L e scale portatili devono essere costruite secondo la normativa UNI EN 131
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Vie di circolazione e zone di pericolo
Zone di pericolo segnalate in modo chiaramente visibile
dispositivi per impedire rischi di
cadute dei lavoratori o rischi
di cadute d'oggetti
distanza di sicurezza sufficiente tra i
pedoni e i mezzi di trasporto
il tracciato delle vie di circolazione deve
essere evidenziato.
Nella segnaletica di sicurezza il cartello quadrato di colore
rosso indica materiale e attrezzature antincendio
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Passaggi
non devono essere ingombrati da
materiali che ostacolano la normale circolazione;
ostacoli fissi o mobili che costituiscono un pericolo per i lavoratori o i veicoli devono
essere adeguatamente segnalati
in luogo del parapetto normale deve essere applicata una solida
barriera mobile, inasportabile e fissabile
nella posizione di chiusura
aperture nei solai o nelle pareti devono essere protetti, su tutti
i lati, mediante PARAPETTI NORMALI provvisti di arresto al
piede e disposti anche contro urti o eventuali
cadute
Davanti alle uscite dei locali e alle vie che immettono
direttamente in una via di transito devono essere disposte barriere atte ad
evitare investimenti.
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Vie di fuga e uscite di emergenza
luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da
considerarsi al sicuro dagli effetti determinati
dall'incendio o altre situazioni di emergenza;
uscita di emergenza: passaggio che immette
in un luogo sicuro;
via di emergenza: percorso senza
ostacoli al deflusso che consente alle
persone che occupano un edificio
o un locale di raggiungere un luogo sicuro;
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Vie di fuga e uscite di emergenza
tutti i posti di lavoro devono poter essere
evacuati rapidamente ed in piena sicurezza da parte dei lavoratori
Devono rimanere sgombre e mai
ostruite con oggetti o materiali in modo
da consentire di raggiungere il più
rapidamente possibile un luogo
sicuro Numero, distribuzione e dimensioni devono essere
adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro,
alla loro ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonchè al numero
massimo di persone presenti
AMBIENTI DI LAVORO
ALLEGATO IV D. Lgs. 81/08 – REQUISITI STRUTTURALI
Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro
dotati di illuminazione
artificiale adeguata per salvaguardare
la sicurezza, la salute e
il benessere di lavoratori.
I mezzi di illuminazione
artificiale devono essere tenuti
costantemente in buone condizioni di
pulizia e di efficienza
E’ possibile un uso sicuro dell’energia elettrica solo
se si è ricevuta una sufficiente informazione
in merito
I rischi di natura elettrica
derivano da fulminazione e
da contatti elettrici diretti
RISCHIO ELETTRICO
• contatto diretto • contatto indiretto • arco elettrico • incendio di origine elettrica • Passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano (elettrocuzione) • Elevate temperature o formazione di archi elettrici che possono provocare incendi o ustioni
PRINCIPALI RISCHI
PERICOLI
.
Sono sostanzialmente tre:
1. l'affaticamento visivo (bruciore agli occhi e lacrimazione) connesso sia all'impegno
degli occhi per visionare lo schermo, sia alle condizioni di illuminazione e
microclimatiche che significa l’insieme dei parametri ambientali che determinano il
benessere termico come temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria (temperatura
ideale per il periodo invernale 19-22 gradi, per il periodo estivo 24-26);
2. i disturbi da posture (si intende l’insieme degli atteggiamenti che il corpo assume
per lo svolgimento di un determinato compito. Si ricorda che le postazioni di lavoro in
piedi possono causare problemi se si obbliga ad assumere posizioni scomode per un
tempo prolungato) incongrue, condizionate dagli arredi, dalla posizione assunta e
dalla durata del lavoro;
3. il disagio psichico (pesantezza e affaticamento mentale), che può essere
influenzato dai contenuti della mansione (ripetitività, motivazione, ecc.), dal software,
dal rumore che non deve superare i 60-65 Dba (decibel)
I VIDEOTERMINALI – FATTORI DI RISCHIO
La gestione della sicurezza al videoterminale si articola nei
seguenti momenti:
1. intervento sull'ambiente, le attrezzature, gli arredi;
2. adeguamenti organizzativi, ossia l'articolazione dei tempi di
lavoro e di riposo;
3. sorveglianza sanitaria;
informazione e formazione
del personale.
SULL’UOMO - INFORMAZIONE - ADDESTRAM. E FORMAZIONE - AGGIORNAM.
PROFESS.LE - VISITE MEDICHE - COMPITO ADEGUATO - PAUSE
COMPENSATIVE
SULLE ATTREZZATURE COL RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI E DELLE NORME SPECIFICHE OSSIA LA MARCATURA CE CHE INDICA UNA MARCATURA DI SICUREZZA
SULL’AMBIENTE CON UNA CORRETTA PROGETTAZIONE
AZIONI DI PREVENZIONE
D.Lgs 81/2008 – TITOLO VII
art. 175
SVOLGIMENTO QUOTIDIANO DEL LAVORO
1) diritto a pause o cambiamenti di attività del lavoratore che svolga la sua attività
per almeno 4 ore consecutive;
2) la definizione delle pause deve essere stabilita dalla contrattazione collettiva
(anche aziendale);
3) è comunque garantita una pausa di 15 min. /2 ore di lavoro;
4) il medico competente può stabilire, a livello individuale e
temporaneamente, modalità e durate di interruzioni;
5) è comunque esclusa la cumulabilità delle pause;
6) i tempi di attesa del sistema elettronico sono tempi di lavoro e non sono pause;
7) la pausa è considerata come orario di lavoro.
ELEMENTI:
1) L’AMBIENTE DI LAVORO
CON VDT
deve avere:
• spazio di lavoro sufficiente per cambiamenti di posizione;
• una illuminazione naturale ed artificiale adeguata (senza riflessi)
• un comfort microclimatico (bisogna ricordare che il vestiario influisce sulle
perdite di calore per evaporazione e sugli scambi di calore per conduzione e
irraggiamento), in grado di garantire il benessere degli operatori
• ricambi d'aria adeguati
• un rumore ambientale contenuto
POSTURE CORRETTE NELL’USO DEL MOUSE (1)
La corretta posizione del mouse sul piano frontale per evitare
posture scorrette della spalla.
POSTURE CORRETTE NELL’USO DEL MOUSE (2)
La corretta posizione del mouse in “pianta ”per evitare la
deviazione del polso.
LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
TUTTE LE PRESCRIZIONI E I DIVIETI DEVONO ESSERE RICHIAMATI
TRAMITE APPOSITA SEGNALETICA
LA SEGNALETICA DEVE ESSERE CONFORME A PRECISE DISPOSIZIONE DI
LEGGE
LA SEGNALETICA NON DEVE GENERARE EQUIVOCI
LE DIMENSIONI DELLA SEGNALETICA DEVONO ESSERE PROPORZIONATE
ALLA DISTANZA DA CUI DEVONO ESSERE PERCEPITI I MESSAGGI
LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
•TUTTE LE ATTREZZATURE ANTINCENDIO PRESENTI DEVONO ESSERE SEGNALATE
CON APPOSITI CARTELLI
• I PERCORSI INDIVIDUATI PER GLI ESODI E L’EVACUAZIONE DEVONO ESSERE
SEGNALATI IDONEAMENTE
• TUTTE LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO ESSERE INDIVIDUATE TRAMITE
APPOSITE SEGNALAZIONI
• NEI LOCALI O ATTIVITA’ OVE NECESSITANO VANNO INDICATI I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE DA ADOTTARE
• DEVE ESSERE INDICATO L’ INTERRUTTORE GENERALE DELL’ALIMENTAZIONE
ELETTRICA
• DEVE ESSERE SEGNALATA L’UBICAZIONE DELLA CASSETTA
• DI PRONTO SOCCORSO
• I CARTELLI DI DIVIETO SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO BIANCO E BORDO ROSSO CON STRISCIA TRASVERSALE ROSSA
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VIETATO
FUMARE O
USARE
FIAMME LIBERE
NON
TOCCARE
VIETATO
AI PEDONI
DIVIETO DI
ACCESSO
AI NON
AUTORIZZATI
DIVIETO DI
SPEGNERE
CON ACQUA
VIETATO
FUMARE
ACQUA NON
POTABILE
• I CARTELLI DI AVVERTIMENTO SONO DI FORMA TRIANGOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO GIALLO E BORDO NERO
TENSIONE
ELETTRICA
PERICOLOSA
SOSTANZA
CORROSIVA
RISCHIO
DI INCIAMPO
RISCHIO
BIOLOGICO
SOSTANZA
COMBURENTE
SOSTANZA
VELENOSA
• I CARTELLI DI PRESCRIZIONE SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO AZZURRO
GUANTI DI
PROTEZIONE OBBLIGATORI
CALZATURE DI
SICUREZZA OBBLIGATORIE
PROTEZIONE
OBBLIGATORIA
DEGLI OCCHI
PROTEZIONE
OBBLIGATORIA
VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE
OBBLIGATORIA
DELL’UDITO
SI RICORDA CHE I PRINCIPALI COMPITI DEL SOCCORITORE SONO: VALUTARE L’INFORTUNATO E MANTENERE LE FUNZIONI VITALI E PROTEGGERE FERITE, USTIIONI E FERMARE EVENTUALI EMORRAGIE • I CARTELLI DI SALVATAGGIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO VERDE
DIREZIONE
DA SEGUIRE
PRONTO
SOCCORSO
BARELLA
LAVAGGIO
PER OCCHI
PERCORSO/USCITA
DI EMERGENZA
• I CARTELLI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO ROSSO
SCALA
ANTINCENDIO
LANCIA
ANTINCENDIO
ESTINTORE
ad anidride
carbonica e a
doppia
sostanza
estinguente
DIREZIONE
DA SEGUIRE
La valutazione dello stress lavoro-correlato è un obbligo che riguarda tutti i datori di lavoro indipendentemente dalla dimensione aziendale e dal comparto di appartenenza.
Lo stress dovuto al lavoro può essere definito:
•Come un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore. Lo stress connesso al lavoro può influire negativamente sulle condizioni di salute e provocare persino infortuni.
•“Lo stress è una condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative”
B INFORMAZIONE LAVORATORI
SENSIBILIZZAZIONE
CHIARIMENTO CAUSE, FATTORI, SOLUZIONI A STRESS
ESPLICITARE LA VOLONTA’ DEL MANAGEMENT AZIENDALE DI RIDURRE LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLO STRESS CORRELATO AL LAVORO
Il mobbing non è una malattia. Definizione per particolari situazioni di conflitto nell’ambiente di lavoro: la grave e perdurante distorsione delle relazioni interpersonali che si verifica in questi casi è fonte di intense sofferenze psichiche e spesso di alterazioni permanenti dell’umore o della personalità.
Il mobbing si concretizza in genere in una serie di atti,classificabili in cinque categorie: Effetti sulle possibilità della vittima di comunicare adeguatamente la dirigenza non dà possibilità di comunicare, il lavoratore viene zittito, si fanno attacchi verbali riguardo le assegnazioni del lavoro, minacce verbali, espressioni verbali che respingono, ecc. Effetti sulle possibilità della vittima di mantenere contatti sociali i colleghi non comunicano affatto più con il lavoratore o la dirigenza proibisce esplicitamente di comunicare con loro, isolamento in una stanza lontano dagli altri, ecc. Effetti sulle possibilità della vittima di mantenere la sua reputazione personale mettere in giro voci sul conto della vittima, azioni di messa in ridicolo, derisione circa eventuale handicap o della appartenenza etnica o del modo di muoversi o di comunicare, ecc. Effetti sulla situazione professionale della vittima non viene assegnato alcun compito o solo dei compiti insignificanti, ecc. Effetti sulla salute fisica della vittima vengono assegnati incarichi pericolosi di lavoro, oppure si fanno minacce di lesioni fisiche, molestie sessuali, ecc.
Nel giro di pochi decenni la produzione, l’uso ed il consumo di prodotti chimici su vasta scala sono diventati un problema serio per la salute pubblica oltre che rappresentare una minaccia per gli equilibri ecologici che sostengono la vita sul pianeta.
RISCHIO CHIMICO
Visti i rischi possibili per la salute si comprende come sia di fondamentale importanza disporre di adeguate informazioni circa il soccorso da prestare in caso di contaminazione. Questa e altre notizie (dati sulla conservazione del prodotto, temperatura, umidità, contatto con l’aria, durata nel tempo, informazioni sulla rimozione dei residui e sul comportamento da tenere in caso di rilascio accidentale delle varie sostanze e in caso di incendio) sono contenute nelle Schede Di Sicurezza (SDS), quindi forniscono informazioni utili a chi maneggia prodotti chimici
In tutta l’Unione Europea sono considerati pericolosi, e come tali
regolamentati, le sostanze ed i preparati rientranti in una o più delle seguenti
categorie:
esplosivi - che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono
sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene
comburenti - che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili,
provocano una forte reazione esotermica, che permette al combustibile di
bruciare
cancerogeni - sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza
( titolo IX capitolo II Legge 81/2008)
teratogeni - sostanze che assorbite da donne in gravidanza possono
provocare malformazioni dell’embrione
mutageni - sostanze che assorbite dall’organismo possono provocare lo
sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie
facilmente infiammabili - che a contatto con
l’aria, a temperatura normale e senza ulteriore
apporto di energia, possono riscaldarsi e
infiammarsi
infiammabili - che allo stato liquido hanno il
punto di infiammabilità tra i 21°C e 55°C. Gli
incendi di materiali gassosi infiammabili come
idrogeno, metano , acetilene e butano rientrano
nella classe C
estremamente infiammabili (o altamente
infiammabili) - sostanze e preparati liquidi il cui
punto di infiammabilità è inferiore a 0°C ed il cui
punto di ebollizione è inferiore o pari a 35°C
CONOSCERE I PERICOLI
I simboli di pericolo vengono rappresentati su sfondo arancione, insieme alle frasi di rischio (frasi R), per precisare la tipologia del rischio, e i
consigli di prudenza (frasi S), indicanti le modalità per operare in sicurezza
Nonostante l’uso diffuso di antimicrobici e la disponibilità di cure, le malattie infettive sono tuttora responsabili di elevati tassi di morbosità e mortalità in tutto il mondo. Responsabili delle infezioni sono soprattutto (ma non soltanto) due tipi di microrganismi: i batteri ( sono organismi pluricellulari)e i virus. Gli agenti biologici sono articolati in 4 gruppi
RISCHIO BIOLOGICO