Post on 13-Jun-2015
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a servizio di due sistemi territoriali com-
plementari. Malpensa ha un bacino
di riferimento d’eccellenza, rappre-
sentato dal traffico business; Fiumi-
cino ha un’elevata vocazione turisti-
ca, un bacino d’utenza molto vasto,
che comprende il Sud d’Italia, bari-
centrico rispetto al Mediterraneo e
30 scali collegati. I due scali investi-
ranno insieme 5 miliardi di euro entro
il 2020 e 15 entro il 2040. Fiumicino,
in particolare, investirà 3,6 miliardi di
euro entro il 2020 e 9,6 miliardi di eu-
ro entro il 2040. Bonomi è poi passa-
to a illustrare i rispettivi piani di svi-
luppo. Il Presidente di ADR e di Assae-
roporti Fabrizio Palenzona ha ringrazia-
to tutte le autorità presenti, il Presiden-
te del Consiglio e i Sindaci di Milano,
Roma e Fiumicino. Ha sottolineato che
i piani di sviluppo degli hub italiani so-
no realizzati per il bene del Paese e co-
stituiscono un patrimonio di tutti. Ma
tutto questo deve essere inquadrato in
un contesto nazionale più ampio. È in-
fatti necessario non soltanto potenzia-
re gli aeroporti, compresi i collegamen-
ti viari, ma anche costituire poli logistici
integrati, anche in altri sistemi di tra-
sporto, ferroviario e marittimo.
Per questo, le Istituzioni dovrebbero
porsi come obiettivo la realizzazione di
un Piano nazionale della mobilità delle
persone e delle merci, garantendo le
infrastrutture che consentano il movi-
mento in sicurezza. Tutto ciò per forni-
re all’Italia le condizioni che la pongano
in grado di superare il gap nei riguardi
degli altri Paesi europei.•
primo piano identità aziendale vision ambienterisorse umanestrategie ADR storymission news
N E W S L E T T E R P E R I O D I C A D I C O M U N I C A Z I O N E I N T E R N A D I A E R O P O R T I D I R O M A
news
L’AEROPORTO DEL FUTURO Rilanciare il sistema aeroportuale
laziale. Migliorare capacità delle
aerostazioni e qualità del servizio
ai passeggeri. “Fare sistema” affinché
la crescita della realtà aeroportuale sia
direttamente proporzionale a quella
delle infrastrutture di collegamento
(strade, autostrade e ferrovie), per mi-
gliorare la connettività col sistema dei
trasporti e con la Capitale. Garantire
certezza di diritto e di regole alle socie-
tà di gestione che sono pronte a inve-
stire massicciamente per rendere gli
hub di Malpensa e Fiumicino definiti-
vamente competitivi con gli aeroporti
“best in class” europei e mondiali.
Non solo slogan ma piani concreti di
sviluppo. Il futuro del sistema del tra-
sporto aereo nazionale è stato delinea-
to dal Presidente della SEA, Giuseppe
Bonomi, e dal Presidente di ADR e As-
saeroporti, Fabrizio Palenzona, nel
corso di un incontro istituzionale tenu-
tosi il 14 ottobre scorso nella sede go-
vernativa di Villa Madama, in cui le due
società di gestione hanno presentato
al Governo i piani di sviluppo infrastrut-
turale al 2020 e al 2040 degli aeropor-
ti di Malpensa e Fiumicino.
Un evento fondamentale nella storia
del trasporto aereo italiano: ne è prova
la partecipazione del Ministro delle In-
frastrutture e Trasporti, Altero Matteoli
e del segretario generale del Ministero
1
degli Affari Esteri, Massolo. Ma soprat-
tutto la straordinaria partecipazione del
Presidente del Consiglio, Silvio Berlu-
sconi, che con la sua presenza e il suo
patrocinio all’evento ha voluto sottoli-
neare l’importanza che il Governo an-
nette a due progetti destinati a modifi-
care radicalmente il volto dei due prin-
cipali scali nazionali. Il Ministro Matteoli
ha confermato l’impegno del Governo,
testimoniato dall’emendamento sul
nuovo modello tariffario inserito nella
strada a una nuova politica tariffaria e
quindi mette i due aeroporti nella pro-
spettiva di attivare importanti investi-
menti in infrastrutture per restituire al-
l’aeroporto maggiore capacità e quali-
tà nei servizi al passeggero.
Questa scelta ha, secondo Matteoli,
un unico obiettivo: far crescere il Pae-
se al quale, fino ad oggi, è mancata la
capacità di fare sistema. ADR e SEA
hanno saputo cogliere appieno questa
opportunità, presentando i piani di svi-
luppo e rilancio degli aeroporti. Il Mini-
stro ha inoltre annunciato di avere fir-
mato un così detto “decreto-ponte”
che riconosce alle società di gestione
(in importi diversi a seconda del volu-
me di traffico) un adeguamento tariffa-
rio fino al momento della stipula del
contratto di programma con Enac.
Il Presidente della SEA Bonomi ha illu-
strato le modalità con le quali SEA e
ADR vogliono concorrere per migliora-
re il sistema Paese, in uno scenario in
cui riappaiono segnali di ripresa del
traffico e si sta definendo un quadro re-
golatorio certo e stabile. Con tali pre-
messe, è nata una “forte sintonia”, co-
me ha affermato Bonomi, tra le due
società di gestione, che vogliono inve-
stire oggi per prepararsi al domani,
realizzando nuove grandi infrastrutture
SOMMARIO
L’ aeroporto del futuro pag. 1Il piano di sviluppo di Fiumicino al 2020 1
U na finestra sull’Europa 2L’ aeroporto intercontinentale di Monaco 2
LA funzione Mobility Management 3
P ronto Soccorso ADR:medici in prima linea 4
LE informazioni richieste 5
IL maratoneta 6
U na campionessa in famiglia 7
L’ angolo letterario 7
U n libro al meseLo spazio bianco 7
D agli occhi di un bambino 7
IL traffico di settembre 8
LA qualità di ADR 8
IL Safety Management ADR è responsabile del gruppodi lavoro di Assaeroporti 8
Ipiani di sviluppo di SEA e ADRsono stati presentati ufficialmente
il 14 ottobre scorso all’Enac e quindi al Governo, nel corso di un incontroistituzionale alla presenza del Presidente del Consiglio, SilvioBerlusconi. Gli investimenti complessiviannunciati dalle Società sono pari a 5 miliardi di euro entro il 2020
legge 102/09 (il cosiddetto decreto an-
ticrisi) per i sistemi aeroportuali con ol-
tre 10 milioni di passeggeri e dall’azio-
ne di apertura degli accordi bilaterali
che ha creato le condizioni per restitui-
re ai due hub italiani gli strumenti per
competere a livello internazionale.
L’emendamento consente alle due so-
cietà di gestione di stipulare contratti di
programma direttamente con Enac,
superando la complessità della norma-
tiva precedente. Una scelta che apre la
IInn aallttoo,,una foto di Fiumicino oggi e quattroimmagini di Fiumicino Nord, che sichiamerà “Aeroporto Italia”.AA ssiinniissttrraa,,Fabrizio Palenzona, Presidente di ADR e di Assaeroporti.
Queste le infrastrutture destina-
te a migliorare capacità e qua-
lità di servizi:
• la messa in esercizio del nuovo
molo C;
• la nuova area di imbarco A che
permetterà il completamento
dell’infrastruttura dedicata ad
Alitalia;
• la realizzazione dei nuovi BHS
(sistemi di trattamento dei ba-
gagli in partenza e in transito);
Il piano di sviluppo di Fiumicino al 2020• l’attivazione di un nuovo parcheg-
gio multipiano e di un nuovo peo-
ple mover automatico;
• una nuova quarta pista di volo;
• nuove infrastrutture real estate
per migliorare ricettività ed eleva-
re il livello di accoglienza dei pas-
seggeri.
Nel 2020 entrerà poi in funzione il
primo modulo della nuova aerosta-
zione Nord che, con il raddoppio
dell’attuale aeroporto, traguarderà
Fiumicino ai 100 milioni di passeg-
geri/anno. La nuova aerostazione,
che sarà realizzata con i più eleva-
ti livelli di qualità, tecnologia, com-
fort ed estetica, sorgerà nell’esten-
sione del sedime a Nord e avrà una
capacità totale di 50 milioni di pas-
seggeri. La conformazione del Ter-
minal sarà tale da garantire un ele-
vato numero di gates assistiti da
loading bridge (oltre il 70 per cen-
to). Si chiamerà “Aeroporto Italia”.•
2
Aeroporti di Roma ha partecipato
e vinto un bando dell’Unione Eu-
ropea per l’adesione finanziata al
Programma settoriale Leonardo da
Vinci, che nasce nell’ambito del più
ampio Programma per l’Apprendimen-
to Permanente 2007-2013, del quale
fanno parte programmi europei quali
per esempio il Comenius e l’Erasmus.
I progetti europei sono volti a sostene-
re coloro che partecipano ad attività di
formazione e formazione continua nel-
l’acquisizione e nell’utilizzo di cono-
scenze, competenze e qualifiche per
facilitare lo sviluppo personale, l’impe-
gno occupazionale e la partecipazione
al mercato del lavoro nell’UE.
Il Programma Leonardo è gestito dal-
l’ISFOL, incaricato dal Ministero del
Lavoro e della Previdenza Sociale, dal
Ministero della Pubblica Istruzione e
dal Ministero dell’Università e della Ri-
cerca dello svolgimento dei compiti di
una vera e propria Agenzia nazionale.
Il Programma si articola in diverse tipo-
logie di interventi, con l’obiettivo di fa-
cilitare la mobilità degli individui con ti-
rocini e scambi, i progetti di trasferi-
mento e sviluppo dell’innovazione, la
costituzione di reti di esperti e di orga-
nizzazioni focalizzate su temi specifici.
La partecipazione di ADR si inquadra
in un’articolazione del Progetto Leo-
nardo, dedicata alla mobilità transna-
zionale, che finanzia progetti specifici
per obiettivo, contenuto, destinatari e
durata. I partecipanti devono poter
svolgere un periodo di formazione op-
pure un’esperienza di lavoro in un’im-
presa situata in un Paese diverso da
quello di provenienza, scelto fra quelli
ammessi a partecipare al Programma.
Il progetto gestito da ADR riguarda la
mobilità per professionisti nell’ambito
dell’istruzione e della formazione pro-
fessionale (VETPRO) ed è incentrato
sul trasferimento, il miglioramento e
l’aggiornamento di competenze e di
metodi innovativi nel settore della for-
mazione professionale.
Per affermare questa mission, Aero-
porti di Roma ha scelto un partner sul-
la base di requisiti economici, tecnici e
operativi: si tratta della società di ge-
stione dell’aeroporto di Monaco, che
ha inviato dieci propri rappresentanti,
omologhi di altrettante figure professio-
nali di ADR, per un tirocinio intensivo
della durata di una settimana. L’obietti-
vo di queste giornate è rappresentato
dal raggiungimento di una condivisio-
ne informativa e formativa e dalla rea-
lizzazione di un benchmark tra Roma e
Monaco per il reciproco sviluppo tecni-
co e professionale. Alla fine di novem-
bre, saranno i colleghi di ADR a recar-
si a Monaco, per vivere la stessa espe-
rienza sul campo.
Ai rappresentanti di Monaco, ciascu-
no per la propria specializzazione,
sono stati illustrati dai colleghi di
ADR quattro aree di attività, scelte in
base all’interesse manifestato dai
nostri interlocutori. I colleghi coinvol-
ti sono: Giovanni Andreussi, Fabio
Colucci, Andrea Giordano, Paolo
Giannobile, Silvia Taurisano, Fabrizio
Bellei, Michela Meloni, Paola Greco e
Sabrina Martelli.
Giovanni Andreussi e Fabio Colucci
hanno illustrato il funzionamento e l’uti-
lizzo degli impianti elettro-meccanici
(BHS, scale mobili e tapis roulant,
ascensori, porte automatiche e pontili
d’imbarco), i livelli di servizio e le moda-
lità di stipula dei contratti di manuten-
zione dei sistemi, con visite agli impian-
ti stessi e con la descrizione delle pe-
culiarità tecniche di ciascuno.
Andrea Giordano, Paolo Giannobile e
Silvia Taurisano hanno illustrato il Ma-
ster Plan di sviluppo delle infrastrutture
aeroportuali a medio e a lungo termine
e il complesso iter autorizzativo che
ADR deve seguire per l’approvazione
dei piani di sviluppo, compreso il rispet-
to dei vincoli archeologici che riguarda-
no Fiumicino. I colleghi hanno inoltre
realizzato alcuni focus sul dimensiona-
mento del traffico, il sistema dei Termi-
nal, la viabilità, le infrastrutture di volo,
l’apron management, i sistemi di sicu-
rezza. L’illustrazione è stata accompa-
gnata da visite presso le infrastrutture
più significative degli scali romani.
Fabrizio Bellei e Michela Meloni hanno
descritto il funzionamento e l’utilizzo
degli impianti di approvvigionamento
energetico, con particolare riferimento
agli impianti di produzione di energia
rinnovabile, indicando gli elementi di
contabilità industriale (gli indici dei con-
sumi per metro quadro e gli indici di
manutenzione), le politiche di risparmio
energetico, la certificazione ISO
14.0001 acquisita da ADR in questo
ambito e la normativa di riferimento, le
politiche di ingegneria ambientale (per
la salvaguardia dall’inquinamento del-
l’aria e acustico), le modalità per otte-
nere la valutazione di impatto ambien-
tale, necessaria per qualsiasi opera in-
frastrutturale insista negli aeroporti.
Paola Greco e Sabrina Martelli hanno il-
lustrato le attività di assistenza passeg-
geri a ridotta mobilità, gestite da ADR
Assistance, descrivendone le modalità
di istituzione, l’iniziale difficoltà nel gesti-
re un numero di assistenze superiore al-
le previsioni, i progressivi miglioramenti
della struttura organizzativa, il processo
di assistenza in arrivo, partenza e transi-
to e i livelli di servizio relativi, i sistemi in-
formatici a supporto dell’attività, le infra-
strutture disponibili, sia nelle aree dei
terminal, sia nel parco mezzi.
I colleghi di ADR sono stati scelti nel-
l’ambito di un processo di selezione in-
terna, in base alle competenze profes-
sionali, all’attitudine relazionale e alla
conoscenza della lingua inglese.
Al termine dell’esperienza, saranno
consegnati a ciascun partecipante al-
cuni questionari e griglie di osservazio-
ne per esprimere il livello di giudizio ri-
guardo il tirocinio. L’ISFOL effettuerà
un audit per misurare l’efficacia del-
l’esperienza formativa. La tutor dell’in-
tero progetto è Monica Capozza, che
si occupa della formazione, supporta-
ta da Rosy Cavallo, entrambe della
funzione Risorse Umane. Il responsa-
bile del progetto è Fabrizio Mariotti, re-
sponsabile dello Sviluppo manageriale
e strategico delle Risorse Umane.
L’esito della visita a Monaco sarà rac-
contato dagli stessi protagonisti nei
prossimi numeri di ADR Noi.•
ADRha partecipato e vinto un bando dell’Unione Europea per l’adesione finanziata al Programma settoriale
Leonardo da Vinci. Il progetto prevede un incontro tra due delegazionicomposte da dieci rappresentanti della società di gestione dello scalodi Monaco Flughafen Munchen GmbH e da dieci nostri colleghi,impegnati nelle stesse aree di attività. L’obiettivo è acquisire nuoveconoscenze, condividere lo stesso know how, confrontarsi con un competitor considerato uno dei migliori aeroporti europei
Una finestra sull’Europa
prim
o pi
ano
L’aeroporto intercontinentale di
Monaco è sempre più un im-
portante crocevia del traffico aereo di
tutta l’Europa. Nel 2008, lo scalo ha
registrato oltre 34,5 milioni di pas-
seggeri, il 2 % in più rispetto all’anno
precedente. A livello europeo, l’aero-
porto di Monaco si posiziona tra le
top ten degli aeroporti occupando la
settima posizione.
Importante motore di crescita per
l’aeroporto è l’ampia offerta di voli di
Lufthansa e dei suoi partner e, so-
prattutto, la continua implementazio-
ne di rotte per viaggi in luoghi esotici.
I voli di linea del 2008 hanno collega-
to l’aeroporto di Monaco con un to-
tale di 244 destinazioni in 71 paesi
del mondo.
È inoltre in corso un significativo am-
pliamento dell’aeroporto, grazie ad
una terza pista che contribuirà allo
sviluppo a lungo termine, in linea con
la domanda del mercato.
L’aeroporto intercontinentale di Monaco
Nell'edizione dei World Airports
Awards 2009, lo scalo bavarese si è
aggiudicato il quinto posto conferman-
do il suo posizionamento tra i migliori
aeroporti del mondo. Nella classifica
mondiale Monaco è preceduto solo
dagli aeroporti di Seoul, Hong Kong,
Singapore e Zurigo.
Il sondaggio viene effettuato annual-
mente, a livello internazionale, dall’isti-
tuto di ricerca britannico Skytrax.
Nell’ultima edizione ha coinvolto 8,6
milioni di passeggeri nella valutazione
di 190 aeroporti di tutto il mondo. Nel-
le categorie Best International Transit
Airports e Best Immigration Service
l’aeroporto di Monaco si è classificato
nelle prime tre posizioni.
Situato a 29 chilometri dalla capitale
bavarese e inaugurato nel 1992, lo
scalo tedesco è composto da due Ter-
minal e da un’area centrale, utile a
orientarsi e ad avere informazioni im-
mediatamente accessibili. In particola-
re, il secondo Terminal, costruito nel
2003, ha una capacità di 25 milioni di
passeggeri ed è utilizzato esclusiva-
mente dalla Lufthansa.
È possibile visitare lo scalo con un tour
di 50 minuti, toccando ben 41 aree,
per un percorso di 12 chilometri. Si
possono visitare le palazzine merci e gli
hangar della manutenzione, le zone in
cui si effettuano le prove di funziona-
mento motori e sono date tutte le infor-
mazioni su ciò che accade nel piazza-
le di manovra dello scalo. Un’ultima
curiosità: nell’area di 120 metri qua-
drati situata tra i dodici gate riservati
alle Compagnie del gruppo Lufthan-
sa Regional, vi è il così detto “Spazio
Italia”, dedicato all’italianità in tutte le
sue declinazioni, compreso uno spa-
zio, la Promotional Area, dedicato al-
le aziende e agli enti nazionali che
vogliano presentare i propri prodotti
a un target mirato e selezionato qua-
le quello del business traveller.•
NNeellllee ffoottoo iinn aallttoo,,i componenti delle due delegazioni.
3
NNeellllaa ffoottoo ddaa ssiinniissttrraa,,Gianluca Belli, Simona Bellardinelli,Emanuele De Gregorio e Mario Pacelli.AAll cceennttrroo,,Un’immagine della sala operativaparcheggi. Da sinistra Antonio Zaza,Mario Pacelli, Antonio Calderoni, Luisa Tulli.NNeellllaa ffoottoo iinn bbaassssoo,,da sinistra, Antonio Zaza, Francesco Raiola, Marco Palladini,Simona Bellardinelli, Emanuele De Gregorio, Luisa Tullio,Gianluca Belli, Antonio Calderoni, Fabio Sciosci, Mario Pacelli.
L’unità organizzativa Mobility
Management ha due “anime”,
operativa e commerciale.
L’una garantisce ai clienti i livelli di
servizio adeguati alle attese, l’altra è
responsabile delle politiche di svilup-
po del business, attraverso iniziative
volte a rendere l’offerta ADR neces-
sariamente più competitiva e diversi-
ficata per fasce d’utenza. Emanuele
De Gregorio, responsabile dell’unità,
ne illustra le attività e la struttura or-
ganizzativa.
“Il fatturato complessivo delle attività
di ‘mobility’ – afferma Emanuele De
Gregorio – ha subito una flessione
nei primi otto mesi del 2009 rispetto
allo stesso periodo dell’anno prece-
dente, pari al -9%. La spesa media
per passeggero è scesa invece del
-5%, tenuto conto della diminuzione
del traffico avvenuta quest’anno”.
““QQuuaallii ssoonnoo llee rraaggiioonnii ddeell ccaalloo ddeell ffaatt--
ttuurraattoo??””
“Le ragioni si devono in primo luogo
alla concorrenza di nuovi operatori
che erodono quote del nostro mer-
cato di riferimento, quali Park and Fly
e Parking-go, che operano in aero-
porto, collegandolo con le aree di
servizio situate nel territorio del Co-
mune di Fiumicino. In secondo luo-
go, è cambiato il comportamento dei
nostri clienti, a causa della crisi finan-
ziaria che ne ha limitato la possibilità
di spesa. Il consumatore va oggi alla
ricerca di nuove aree di risparmio, tra
le quali vi è il parcheggio in aeropor-
to. Sono aumentati i passeggeri che
si fanno accompagnare da parenti o
amici, eliminando così il costo del
parcheggio. La crisi ha inciso anche
sugli introiti provenienti da royalty per
le concessioni aeroportuali, poiché i
consumatori, ad esempio, hanno ri-
dotto la durata media del noleggio
auto, anche a causa di travel policy
aziendali stringenti e tese al raggiun-
gimento di un risparmio complessivo
dei costi”.
““CCoommee vvii ssiieettee aattttiivvaattii ppeerr rriissppoonnddeerree
aallllaa ccrriissii??””
“Abbiamo immesso sul mercato del-
le tariffe distribuite attraverso la com-
mercializzazione diretta con grandi
aziende, come Telecom, importanti
agenzie di viaggi e tour operator (ad
oggi più di 100 contratti attivi), com-
pagnie aeree e infine attraverso il
web con il booking on line di ADR.
Ad esempio prenotare un parcheg-
gio di una settimana al parcheggio
lunga sosta ha un prezzo compreso
tra 5,50 euro e un massimo di 7,50
euro al giorno. Questa politica com-
merciale ci permette di servire quei
clienti che cercano il parcheggio ad
un ‘prezzo inferiore’ senza ridurre i
prezzi in modo indiscriminato e rea-
gire alla forte concorrenza esercitata
dagli altri operatori di parcheggi che
sono nati in prossimità del sedime
aeroportuale. Unitamente alle politi-
che commerciali, gestite da Gianluca
Belli, vi è la gestione quotidiana delle
32 concessioni, quali i rent a car, i
tative senza farci vedere’. Il cliente
vuole arrivare all’interno dei parcheg-
gi e trovare con facilità e velocità uno
stallo libero dove parcheggiare;
l’area deve essere pulita e ben illumi-
nata garantendo la funzionalità di
tutti gli apparati lì presenti, dagli
ascensori, alle 32 casse automati-
che, alle 38 barriere di ingresso e
uscita per poi, alla fine della sosta,
uscire con altrettanta rapidità.
È pur vero che alcuni passeggeri
contattano il nostro personale du-
rante la giornata, spesso perché non
si ricordano dove hanno parcheggia-
to la propria auto. Come li aiutiamo?
Gli addetti controllano la data d’in-
gresso sul biglietto, cercano la targa
nel sistema automatico e poi effet-
tuano una breve intervista al cliente,
accompagnandolo per i parcheggi a
ritrovare la macchina. Per garantire
tutto questo, abbiamo istituito quat-
tro presidi: presso la centrale opera-
tiva, situata all’uscita dei multipiano e
il parcheggio lunga sosta di Fiumici-
no, entrambi operativi nelle 24 ore;
presso il parcheggio executive, il
parcheggio di Ciampino e il quarto
piano del multipiano E, operativi su
16 ore”.
““CCoommee vveennggoonnoo ggeessttiittii ii ppaarrcchheeggggii
ppeerr ggllii ooppeerraattoorrii aaeerrooppoorrttuuaallii??””
“Vengono gestiti in base ai coeffi-
cienti di riempimento e alla turnistica
del personale. Nell’assegnazione, si
cerca di favorire, nei limiti delle no-
stre possibilità, la popolazione fem-
minile, perché è ovviamente meno
problematico per un uomo attraver-
sare il parcheggio dopo un turno di
notte. Complessivamente le tessere
degli operatori aeroportuali sono
15.000”.
CCii ssoonnoo ddeellllee iinniizziiaattiivvee iinn ccoorrssoo ppeerr iill
mmiigglliioorraammeennttoo ddeellllee iinnffrraassttrruuttttuurree
ppaarrcchheeggggii??
Sì, nel corso di questi due anni, ap-
pena arrivato, è stata la prima cosa
di cui mi sono occupato. Insieme ai
colleghi Marco Iovacchini, Furio Gio-
vannoni e Mario Pacelli, abbiamo av-
viato e concluso un progetto di ‘ri-
qualificazione dei multipiani’. Il pro-
getto prevede interventi a tutto ton-
do, dalla ‘guida automatica del pas-
seggero verso il posto auto libero più
vicino’ alla completa caratterizzazio-
ne cromatica delle infrastrutture per
evitare, ad esempio, che i clienti di-
mentichino dove hanno parcheggia-
to l’auto. •
prodotti, è poi necessario presentarli
al pubblico dei potenziali fruitori at-
traverso campagne pubblicitarie mi-
rate alla specifica fascia d’utenza”.
““QQuuaannttii ssoonnoo ccoommpplleessssiivvaammeennttee ii
ppaarrcchheeggggii nneeggllii aaeerrooppoorrttii ddii FFiiuummiiccii--
nnoo ee CCiiaammppiinnoo??””
“Vi sono i 5 moduli di parcheggi mul-
tipiano, i parcheggi scoperti a Fiumi-
cino e a Ciampino e quelli per opera-
tori aeroportuali. I posti auto passeg-
geri sono rispettivamente: 6.000 nei
multipiano, 4.300 nei parcheggi sco-
perti; 4.900 per gli operatori a Fiumi-
cino; 1.000 per i passeggeri e 200
per gli operatori a Ciampino. In un
anno, solo a Fiumicino, serviamo cir-
ca un milione e mezzo di passegge-
ri. Nell’area operativa sono impegna-
te 35 persone, di cui è attualmente
responsabile Mario Pacelli. Grazie al
loro lavoro, assicuriamo il servizio ae-
roportuale ‘tipico’ 365 giorni all’an-
no, nelle 24 ore. Gli alti livelli di auto-
mazione delle infrastrutture e dei ser-
vizi di pagamento dei parcheggi ci
fanno incontrare di rado il nostro
Cliente ed è proprio questa la sfida
più difficile: ‘soddisfare le sue aspet-
noleggi con conducente, il car valet
(che provvede anche alle necessità
dell’auto, dal lavaggio al rifornimento
benzina), le società di pullman per il
trasporto persone, di cui è respon-
sabile Simona Bellardinelli. Insieme,
costituiscono l’anima commerciale
della funzione di mobility”.
““QQuuaallii ssoonnoo ggllii oobbiieettttiivvii ddeellllee ccaammppaa--
ggnnee pprroommoozziioonnaallii??””
“In questo momento di crisi econo-
mica, lo sforzo è convincere i pas-
seggeri ad acquistare il parcheggio
prima che arrivino in aeroporto. Alcu-
ne ricerche di mercato mostrano che
le persone in procinto di partire si
domandano con quali modalità rag-
giungere l’aeroporto al massimo sei
giorni prima della data del volo. A se-
guito degli accordi, invece, i tour
operator e le agenzie di viaggi preno-
tano, insieme al biglietto aereo e alla
vacanza, anche il posto auto.
Accanto a queste iniziative, lo svilup-
po commerciale punta alla realizza-
zione di nuovi prodotti, per racco-
gliere la domanda inespressa del
mercato. Un esempio è il parcheggio
Executive, nato per rispondere alle
L’unità organizzativa Mobility Management è costituitada due “anime”, una operativa e l’altra commerciale.
Vediamo cosa vuol dire gestire 16.500 posti autonell’aeroporto di Fiumicino e in quello di Ciampino,affrontare nuovi concorrenti e creare la domanda di unservizio al quale oggi molti passeggeri, a causa della crisifinanziaria, preferiscono rinunciare
La funzione Mobility Management
risor
se u
man
eesigenze degli uomini d’affari e non,
che hanno la necessità di svolgere
velocemente tutte le operazioni pri-
ma dell’imbarco. L’executive per-
mette di avere un posto auto all’in-
terno di un’area molto limitata, con
un’hostess che indirizza al primo
stallo auto libero, facendo risparmia-
re così tempo prezioso al cliente.
Tutte le auto lì parcheggiate sono ga-
rantite da un’assicurazione che ADR
ha stipulato ad hoc per l’Executive.
Inoltre, all’interno del parcheggio, è
possibile effettuare anche il fast
check-in per tutti i voli Alitalia e Air
One. Di recente è stato stipulato un
accordo con Alitalia per cui a tutti i
clienti della Roma-Linate sono stati
riservati, in esclusiva, 100 posti auto
a tariffe scontate, con l’obiettivo di
garantire un’esperienza complessiva
del viaggio il più efficace possibile.
Insomma abbiamo messo al ‘centro’
il cliente per raggiungerlo da tutti i
punti di contatto: dalle aziende in cui
lavorano, alle agenzie di viaggio do-
ve acquistano i loro viaggi, al web
dove navigano, alle compagnie ae-
ree dove acquistano i biglietti aerei.
Ovviamente, oltre a definire i nuovi
L’aeroporto di Fiumicino, come ogni città di mediedimensioni, cui è paragonabile, è dotato di strutture
sanitarie sia di pronto intervento che di prevenzione percoloro che vi lavorano. Abbiamo chiesto al dottor CarloRacani – Responsabile Medico – di descrivere ruoli,infrastrutture e mezzi di questo vero e proprio front line sanitario
Pronto Soccorso ADR: medici in prima linea
““Buongiorno capo scalo, qui
è il Pronto Soccorso di
Fiumicino, confermiamo
uscita equipaggio verso la piazzola
indicata per assistenza passeggero”.
Siamo nella sala operativa, la struttu-
ra è quella del Pronto Soccorso, i re-
sponsabili in turno sono al lavoro
nella gestione delle richieste d’inter-
vento, che sono le più disparate: dal-
l’incidente sulla Roma-Fiumicino, al
passeggero che è a terra privo di co-
scienza o di un operatore aeropor-
tuale che non si sente bene, all’inter-
vento in occasione di eventi speciali,
com’è stata la notte della Cham-
pions, fino ad arrivare alla gestione
delle emergenze aeroportuali.
ADR ha infatti anche il compito di
provvedere alla gestione medico-sa-
nitaria degli “stati di pericolo” all’in-
terno del sedime, ossia all’intervento
in caso di emergenze aeroportuali:
dalla “sospetta bomba a bordo”,
eventuali incendi infrastrutturali fino
ad occuparsi della gestione dei pas-
seggeri in caso di incidente aereo.
Il responsabile della struttura dal
1999 è il dottor Carlo Racani, cardio-
logo, in ADR dal 1982. A lui abbiamo
chiesto di descrivere attività e attrez-
zature utilizzate.
“Il Pronto Soccorso di Fiumicino – af-
ferma il dottor Racani – si sviluppa
su una superficie pari a 200 metri
quadrati e comprende due sale me-
diche, due stanze per i medici, tre
sale degenza per i pazienti, una sala
sosta per gli autisti soccorritori adibi-
ti alla guida delle ambulanze, una sa-
la operativa per i responsabili in tur-
no. Una delle due sale mediche è
adibita alla terapia intensiva e contie-
ne tutti gli strumenti necessari allo
scopo: defibrillatori, elettrocardiogra-
fi, ventilatori polmonari, test di labo-
ratorio per enzimi cardiaci, aspirato-
re e carrello emergenze”.
“I mezzi e le attrezzature – continua
Racani – comprendono:
• quattro ambulanze adibite ad
Unità Mobili di Rianimazione, at-
trezzate quindi con defibrillatore,
ventilatore polmonare, presidi e
farmaci per la rianimazione car-
dio-polmonare e la gestione di
pazienti politraumatizzati;
• quattro ambulanze posizionate in
pista da utilizzare elettivamente
nei casi di emergenza;
• un fuoristrada adibito ad ambu-
lanza (denominato Bianco 0),
che permette l’invio del medico
linea di volo sul luogo dell’evento
per una prima valutazione (tria-
ge), l’assegnazione codice colo-
re e il coordinamento delle risor-
se necessarie alla corretta ge-
stione dell’emergenza. La sua
peculiarità ne permette l’uso an-
che con avverse condizioni me-
teorologiche o di percorso;
• un camion fuoristrada, chiamato
‘scorta intangibile’ da utilizzarsi nei
casi di estrema gravità, quali gli in-
cidenti aerei, collocato in pista nei
pressi degli uffici Flightcare movi-
mento carico, situato nei pressi
del molo ovest;
risor
se u
man
e
CCoommee èè oorrggaanniizzzzaattaa llaa ccooppeerrttuurraa ssaa--
nniittaarriiaa ddeell ppeerrssoonnaallee ee qquuaallii ssoonnoo llee
ssppeecciiaalliizzzzaazziioonnii ddeeii mmeeddiiccii pprreesseennttii??””
“Nelle 24 ore – risponde Racani –
sono presenti nel turno diurno tre
medici, di cui almeno un chirurgo e
spesso un cardiologo (durante il tur-
no di notte i medici sono in due, più
un terzo reperibile dalle ore 20 alle
08). I medici, consulenti di ADR, so-
no tutti specialisti in branche afferen-
ti alle attività di Pronto Soccorso:
cardiologia, medicina interna, chirur-
gia, ortopedia, anestesia e rianima-
zione”.
“Sono garantite inoltre, almeno tre
unità infermieristiche durante il gior-
no e due durante la notte”.
““CCoommee vviieennee aattttiivvaattoo iill ppeerrssoonnaallee ddeell
PPrroonnttoo SSooccccoorrssoo nneeii ccaassii ddii eemmeerr--
ggeennzzaa??””
“È necessario distinguere – risponde
Racani – tra emergenze sanitarie e
aeroportuali. Per quanto riguarda le
prime, siamo allertati da chiunque
percepisca situazioni dove sia ne-
cessaria assistenza sanitaria.
I nostri recapiti, lo ricordo a tutti, so-
no 05-6595-3133 oppure 3134 per
Fiumicino e 9350 per Ciampino.
Nel corso della telefonata, è compito
del responsabile in turno, che è an-
che infermiere, effettuare un vero e
proprio ‘triage’, cioè l’attribuzione di
un codice colore in base alla gravità
del caso, predisponendo così l’inter-
vento del medico o del chirurgo.
Ad esempio, se riceviamo una chia-
mata di richiesta assistenza per un
incidente automobilistico, inviamo
sul posto un chirurgo/ortopedico, se
invece si tratta di un paziente con un
sospetto infarto, inviamo un cardio-
logo”.
““QQuuaallii ssoonnoo llee iinnffoorrmmaazziioonnii cchhee èè nnee--
cceessssaarriioo ddaarree qquuaannddoo ssii tteelleeffoonnaa ppeerr
aattttiivvaarree uunn pprroonnttoo ssooccccoorrssoo??””
“Le informazioni – spiega Alessandro
Viola, coordinatore amministrativo
attività sanitarie – devono essere il
più accurate possibile.
In primo luogo, è necessario fornire il
numero di telefono da cui viene effet-
tuata la chiamata: serve per richia-
mare se cade la linea o se sono ne-
cessarie ulteriori informazioni. Il reca-
pito non deve essere impegnato fino
all’arrivo dei soccorsi.
È bene precisare il luogo esatto del-
l’evento e i riferimenti ben individua-
bili per raggiungere il luogo del-
l’evento nel modo più veloce possi-
bile, il numero di persone coinvolte e
da soccorrere e se sono uomini,
donne o bambini, per predisporre
l’adeguato materiale.
È infine importante spiegare cosa
succede, il problema principale per
cui è stata effettuata la chiamata, de-
scrivere le condizioni della vittima:
parla, respira, presenta ferite. Infine,
riferire le eventuali circostanze am-
bientali, quali presenza di benzina o
sostanze tossiche, nebbia, ghiaccio”.
“Tutto questo – afferma Racani – è
necessario per portare fino al luogo
del soccorso i presidi più idonei e in-
viare il medico più adatto alla circo-
stanza da gestire.
A bordo dell’ambulanza sono pre-
senti un medico, un infermiere e due
autisti soccorritori. L’ambulanza
• sala Ricovero-Emergenza, situa-
ta nei locali della caserma dei vi-
gili del fuoco nelle vicinanze della
pista 7-25. Questa struttura ac-
coglie in caso di necessità i feriti
da stabilizzare e trattare prima
del trasferimento negli ospedali
di competenza.
A Ciampino è garantito, come a Fiu-
micino, un presidio medico e infer-
mieristico nell’arco delle 24 ore, che
dispone di attrezzature simili, ma più
contenute, dato anche il minor nu-
mero di passeggeri e di personale
che vi transita quotidianamente”.
“Tutto questo – conclude Racani – ga-
rantisce il rispetto dei compiti istituzio-
nali affidati al Pronto Soccorso e i risul-
tati sono tangibili: nel corso del 2009,
ad oggi, sono state effettuate circa
12.700 visite, di cui 10.500 all’interno
della struttura, 2.200 come uscite con
ambulanza. A questi dati si aggiungo-
no i 390 servizi di imbarco e sbarco di
passeggeri barellati, per un totale di
circa 13.100 prestazioni effettuate”.
NNeellllaa ffoottoo iinn aallttoo,,il parco ambulanze del ProntoSoccorso di Fiumicino.NNeellllaa ffoottoo iinn bbaassssoo aa ssiinniissttrraa,,all’interno dell’ambulanza, il dottorAlessandro Russo, cardiologo,e Gabriella Lombardi, infermiera.AAll cceennttrroo,,alcuni componenti del presidio medico di Ciampino: da sinistra, Alessandro Sabatino, infermiere, il dottor Guillon Xenard, Maria Grazia Castelli, infermiera, Luca Pesaresi, autista soccorritore.SSoottttoo,,il camion fuoristrada, chiamato “scorta intangibile” da utilizzarsi in caso di emergenzaaeroportuale; è collocato in pista,presso la caserma dei Vigili del Fuoco.
4
5
sms a tutti i cellulari dei responsabi-
li delle funzioni aziendali coinvolte
nell’evento. Il Pronto Soccorso è
dunque il primo Ente in aeroporto ad
essere allertato in caso di emergen-
za aeroportuale”.
“Una volta scattata l’emergenza,
l’equipaggio del Pronto Soccorso
sarà presente con il così detto ‘bian-
co 0’, opportunamente attrezzato,
con a bordo il medico linea di volo e
l’autista soccorritore”.
““IIll ppeerrssoonnaallee ssaanniittaarriioo cchhee llaavvoorraa aall
PPrroonnttoo SSooccccoorrssoo eeffffeettttuuaa uunnaa ffoorrmmaa--
zziioonnee ppaarrttiiccoollaarree??””
“In generale – risponde Racani – i
corsi di aggiornamento del perso-
nale sanitario, sia medici che infer-
mieri professionali, sono stabiliti per
legge; si tratta di rispondere alla ne-
cessità di aggiornamento continuo,
per essere al corrente dei progressi
della scienza. In particolare, i medi-
ci del presidio hanno un contratto
annuale con ADR e, per accedere al
successivo, devono aver effettuato
nell’arco di un anno, tre corsi di
emergenza/urgenza, validati dal Mi-
nistero della Salute. Altro discorso è
nei riguardi degli autisti, che sono
anche soccorritori, poiché formati in
sede tramite corsi BLSD (Basic Life
Support Defibrillation) in cui vengono
loro insegnate le manovre rianimato-
rie, la defibrillazione precoce e le
modalità di trattamento di pazienti
che abbiano subito forti traumi. De-
vono essere in grado di estrarre una
persona da un’auto incidentata, to-
gliere il casco a un motociclista a ter-
ra, tenere la colonna vertebrale in as-
se sollevando una persona caduta
da grande altezza. A questi, si ag-
giungono corsi di aggiornamento in-
terni, che i nostri medici tengono a
infermieri e autisti. Per esempio, il gi-
necologo spiega come trattare una
donna in stato interessante oppure il
cardiologo come leggere un’elettro-
cardiogramma o trattare un’aritmia.
Inoltre svolgiamo un’attività divulgati-
va più ampia con la pubblicazione di
libri e della newsletter trimestrale
‘First Aid Magazine’ e la realizzazio-
ne di CD informativi”.
Concludiamo parafrasando la cele-
bre serie televisiva: Pronto Soccorso
ADR, medici in prima linea, anche
grazie alla collaborazione di noi ope-
ratori aeroportuali, tutti invitati ad
avere con sé il “quick reference”, di
ADR, per avere sempre i numeri giu-
sti a portata di mano.•
stessa funziona come centro mobile
di rianimazione opportunamente
equipaggiato”.
““CCoossaa èè nneecceessssaarriioo ffaarree nneellll’’aatttteessaa
ddeellll’’iinntteerrvveennttoo mmeeddiiccoo??””
“La prima regola è non nuocere – ri-
sponde Viola – quindi non fare nulla se
non si sa cosa e come fare. Nel frat-
tempo, è giusto far allontanare even-
tuali curiosi, predisponendo lo scena-
rio dell’evento il più possibile agevole
per i soccorritori, ricorrendo se neces-
sario, all’aiuto delle forze dell’ordine.
In caso di emergenza vera e perico-
lo di vita, se qualcuno è addestrato
avendo frequentato un corso di pri-
mo soccorso, può intervenire pre-
stando aiuto, fino al nostro arrivo.
Ovviamente è opportuno non chia-
mare se non in presenza di effettiva
emergenza.
Non dimentichiamo che il Pronto
Soccorso è disponibile 24 ore su 24,
pertanto è possibile accedere con i
propri mezzi per eventuali visite”.
““CCoommee ooppeerraa uunn ccaarrddiioollooggoo ppeerr ssaallvvaa--
rree iill ppaazziieennttee ccoonn aarrrreessttoo ccaarrddiiaaccoo??””
“Il meccanismo che con maggior fre-
quenza è responsabile dell’arresto
cardiaco – risponde Racani – è la fi-
brillazione ventricolare (contrazione
incoordinata del muscolo cardiaco
che non produce nessun effetto di
pompa) che può essere interrotto
solo con la defibrillazione. La possi-
bilità di salvare persone colpite da
arresto cardiaco diminuisce del 10%
ogni minuto e dopo 5 minuti dall’ar-
resto iniziano i danni irreversibili al
cervello, quindi… è essenziale l’inter-
vento tempestivo del medico con il
defibrillatore, che stabilizza la situa-
zione cardiaca. A questo punto, il
paziente viene trasferito all’ospedale
Grassi di Ostia, oppure ad altro
ospedale di riferimento”.
“Abbiamo ricevuto numerosissimi
ringraziamenti – aggiunge Alessan-
dro Viola – da parte di pazienti che
riconoscono che abbiamo salvato
loro la vita”.
““QQuuaallii pprroocceedduurree vveennggoonnoo aattttiivvaattee
nneell ccaassoo ddeellllee eemmeerrggeennzzee aaeerrooppoorr--
ttuuaallii??””
“All’interno della sala operativa – ri-
sponde Viola – oltre al centralino per
gli interventi medici d’urgenza, vi è
un apparato di emergenza, collegato
alla Torre di Controllo, alla Polizia di
frontiera, ai Vigili del Fuoco e al Con-
trollo Voli. La Torre ad esempio aller-
ta in caso di crash aereo, i Vigili del
Fuoco in caso di incendio, la Polizia
di Stato se è in corso atto terroristico
o allarme per sospetta bomba a bor-
do. Una volta che uno dei suddetti
Enti lancia l’allarme, i responsabili in
turno del Pronto Soccorso diramano
l’informazione dettagliata ai colleghi
delle “macchine gialle” che controlla-
no le piste di volo, ai capi scalo, alla
Dogana, alla Sanità Aerea, ai Carabi-
nieri, alla Sicurezza Aeroportuale, al-
la sala operativa delle manutenzioni
mezzi ADR. Subito dopo, lo stesso
sistema elettronico invia una serie di
NNeellllaa ffoottoo iinn aallttoo,,Francesca Caponera in medicheria.AAccccaannttoo,,Gabriella Lombardi nella sala terapiaintensiva.IInn bbaassssoo,,da sinistra, in piedi: Giorgio Malori soccorritore, dottoressa Linda Poggipollini pneumologa, Vittorio Cellupica responsabile in turno,Gabriella Lombardi infermiera,Alessandro Olivi e Pompeo Iovini,responsabili in turno, Carlo Racaniresponsabile del Pronto Soccorso,Alessandro Viola coordinatore attivitàamministrativa, Claudio Patrisanosoccorritore. Da sinistra, seduti,Dario Berdini soccorritore, Livio Emiliani soccorritore, Francesca Caponera infermiera, Stefano Angioni soccorritore.
Alcune informazioni sono indispen-
sabili per programmare operativa-
mente l’intervento:
• Il numero di telefono da cui vie-
ne effettuata la chiamata: serve
per richiamare se cade la linea
o se sono necessarie ulteriori
informazioni. Tale recapito non
deve essere impegnato fino al-
l’arrivo dei soccorsi
• Il luogo esatto dell’evento
• I riferimenti ben individuabili
per raggiungere il luogo del-
l’evento nel modo più veloce
possibile
• Il numero di persone coinvolte
e da soccorrere
• Cosa succede: il problema
principale per cui è stata effet-
tuata la chiamata
• Le condizioni della vittima: par-
la, respira, presenta ferite
• Informazioni generali: età ap-
prossimativa, sesso, ecc.
• Eventuali circostanze ambientali
(presenza di benzina e/o sostanze
tossiche, nebbia, ghiaccio, ecc.)
ATTENZIONE ALLA CHIAREZZADI INFORMAZIONI DURANTE LACONVERSAZIONE!
LE INFORMAZIONI RICHIESTE
NNeellllaa ffoottoo,,un’immagine del defibrillatore,strumento “salvavita”.
NNeellllaa ffoottoo,,nella sala operativa, Vittorio Cellupicadavanti ai telefoni per le emergenze.NNeellllaa ffoottoo iinn aallttoo,,Nadia Monari, responsabile in turno e infermiera, in sala operativa. Nadia hagià collaborato con ADR Noi, inviandociun articolo sul Chaaria Mission Hospital,Kenya, in cui ha lavorato come volontaria.
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Gianni Migneco, collega dei Sistemi Informativi,ha corso l’ultra maratona tra Atene e Sparta,
compiendo 246 chilometri senza fermarsi mai e toccando il traguardo dopo 34 ore e 50 minutidalla partenza. Un’impresa al confine con il mito,che i colleghi di Giovanni ci hanno chiesto di pubblicare e che volentieri raccontiamo con le parole di chi l’ha compiuta
Il maratoneta
La strada tra Atene e Sparta fu
percorsa per la prima volta nel
490 a.C. da Filippide, eroico
messaggero che chiese l’aiuto degli
spartani per affrontare l’esercito per-
siano in vista della battaglia di Mara-
tona. La Spartathlon, da trent’anni,
commemora l’evento. Nel corso del-
l’ultra maratona, gli atleti si misurano
in un’impresa al confine con il mito,
non sempre riuscendo a raggiungere
il traguardo.
Gianni Migneco ce l’ha fatta: 54 anni
portati con grande disinvoltura, lo
sguardo limpido e aperto, la narra-
zione spontanea e ancora commos-
sa per essere arrivato in fondo al
percorso, capace di infondere quasi
la stessa emozione provata nel cor-
so della gara. A lui la parola.
“Sono in ADR dal 1978 – afferma Mi-
gneco – e posso dirmi un veterano: ho
lavorato in aree operative, assistenza
adr s
tory
vi erano 73 check point, di cui 10
dovevano essere raggiunti entro un
tempo limite, pena l’esclusione dalla
gara. In tutti i punti di sosta, situati
tra loro a circa 4 chilometri di distan-
za, vi erano diversi generi di confor-
to, acqua, frutta, barrette energeti-
che, in alcuni anche altri alimenti più
sostanziosi, come la pasta. Ogni
atleta ha le sue tecniche: alcuni pre-
feriscono accelerare e mangiare se-
duti per riposare, altri, invece, man-
giano camminando, per guadagnare
500 metri anche durante il pasto”.
““QQuuaannttii aattlleettii hhaannnnoo ppaarrtteecciippaattoo??””
“Gli iscritti ammessi erano 389, di cui
24 italiani; sono arrivati al traguardo
in 133, di cui 6 italiani; io sono arriva-
to 94° assoluto e quinto tra gli italia-
ni in gara”.
““CChhii ssoonnoo ssttaattii ii vviinncciittoorrii??””
“Data la durezza della prova, hanno
vinto tutti coloro che hanno raggiun-
to il traguardo. I primi tre posti sono
andati al quattro volte campione del
mondo nella 24 ore, di nazionalità
giapponese Ryiichi Sekiya, al danese
Lars Cristoffensen e al norvegese
Jon Bergen. Si tratta di atleti profes-
sionisti, assistiti dalla propria équipe,
con medico e massaggiatore al se-
guito. Si allenano molte più ore di
quanto non faccia io o gli altri corri-
dori per passione!”.
““QQuuaallii ssoonnoo ssttaattii ii mmoommeennttii ppiiùù eemmoo--
zziioonnaannttii ddeellllaa ccoorrssaa??
“La partenza è stata splendida: ai
piedi del Partenone, alle 7 del matti-
no, immersi nella luce dell’alba che
rendeva la cornice ancor più sugge-
stiva. Sentivo in me una grande
adrenalina. I chilometri iniziali si per-
corrono su strade anche ad alto
scorrimento e hanno richiesto molta
attenzione. Poi hanno cominciato a
sfilare sotto i miei occhi panorami
mozzafiato: ricordo Megara al qua-
rantesimo chilometro, Corinto all’ot-
tantunesimo, con il passaggio a pic-
co sullo stretto. Superata questa
tappa, lo scenario cambia completa-
mente e si entra all’interno di paesi
caratteristici, con gli abitanti in strada
ad applaudire noi corridori, conside-
rati tutti come ‘l’emerodromo’, o
portatore di messaggio, persona sa-
cra nell’antica Grecia. Dal centesimo
chilometro, i bambini ci chiedevano
gli autografi sui loro quaderni, la par-
tecipazione della gente si è fatta
sempre più intensa e commovente. Il
momento più importante per me, lo
ricordo con grande precisione. Ave-
vo percorso circa 210 chilometri ed
ero giunto quasi al limite della resi-
stenza. Ad un tratto, lungo il percor-
so, vedo una vecchietta che aspet-
tava i corridori, sembrava un’appari-
zione nelle condizioni psicofisiche in
cui mi trovavo. Dopo aver saputo
che ero italiano, mi ha lasciato due
rametti di basilico selvatico, racco-
mandando di annusarli nel momento
di maggiore stanchezza. Mi sono
commosso alle sue parole e ho sen-
tito di nuovo affluire l’adrenalina in
me. Negli ultimi 30 chilometri ho su-
perato 20 persone, ho riacquistato il
mio passo e sono arrivato in fondo.
L’ultimo tratto del percorso è durissi-
mo: si sale su un sentiero di monta-
gna, tra sassi e pietrisco, ma gli ulti-
mi due chilometri e 100 metri, con
l’ingresso a Sparta, mi sono trovato
di fronte un paesaggio da ‘mal
d’Africa’, tra due ali di folla che mi in-
citava, nel rispetto di una tradizione
millenaria. Mi hanno dato la bandiera
italiana, il simbolo della mia nazione
d’appartenenza, che ho portato nel-
l’ultimo tratto. Su tutto, le urla d’in-
coraggiamento e gli applausi, che mi
arrivavano anche dai miei amici e
compagni di gara, che non ce l’ave-
vano fatta ad arrivare. Sulla spinta di
quelle grida, ho tagliato il traguardo,
toccando il piede della statua di Leo-
nida, l’eroe spartano della battaglia
delle Termopili contro i persiani”.
“All’arrivo – continua Migneco – due
ragazze in tunica bianca, come da
tradizione olimpica, offrivano una
coppa con l’acqua del fiume sacro
di Sparta (Eurota) e la corona d’allo-
ro. Il sindaco porgeva una targa in ri-
cordo della gara portata a termine.
Tutti gli atleti hanno avuto gli stessi
doni, tranne i primi tre classificati,
che hanno ricevuto una piccola
coppa, oltre alla targa. Segno di
‘democrazia’ e rispetto per coloro
passeggeri e movimento carico, ove
ho avuto grandi maestri, finché, nel
1983, dopo una selezione interna per
personale programmatore, sono pas-
sato nell’area sistemi informativi”.
“Allo stesso tempo – continua – ho
coltivato la mia passione per lo
sport, passione familiare, perché mio
padre è stato preolimpionico di
scherma nel 1940. Poi la guerra…
ma è riuscito ugualmente a trasmet-
tere, a mio fratello e a me, il suo
amore per l’agonismo”.
““QQuuaannttee oorree ttii aalllleennii aall ggiioorrnnoo??””
“I miei allenamenti? La sveglia sul
cellulare parla da sé: suona alle 4,40,
orario che mi permette due ore mat-
tutine di allenamento, quasi tutti i
giorni della settimana. Corro sempre
con il buio, alle 5 del mattino non c’è
luce neppure in estate. È la mia ‘dro-
ga buona’ quotidiana, le endorfine
che mi fanno lavorare meglio duran-
te tutta la giornata”.
““DDoovvee ttii aalllleennii aabbiittuuaallmmeennttee??””
“Mi alleno non lontano da casa, abito
a Centocelle, corro di solito al Parco
di Villa De Sanctis, dal quale prende il
nome l’associazione sportiva di cui
sono tesserato. Il parco rappresenta
un’area verde ricca di storia; vi è tra
l’altro anche il mausoleo di Sant’Ele-
na, madre di Giustiniano. Oppure cor-
ro al Parco di Tor Tre Teste o alla Pine-
ta di Ostia, la doccia al campo di atle-
tica e alle nove in ufficio”.
““SSeeii sseemmpprree ssttaattoo uunn mmaarraattoonneettaa??””
“Non ho iniziato con la corsa, sono
passato attraverso altri sport, dalla
scherma al calcio, giocato anche
con i colleghi. Poi decisi di seguire
mio fratello, che condivide la mia
stessa passione, facendo gare di
maratona sempre più lunghe, fino ad
arrivare alle ultramaratone, superiori
ai 42 chilometri e mezzo”.
““QQuuaallii ttiittoollii èè nneecceessssaarriioo aavveerree ppeerr
eesssseerree aammmmeessssii aa qquueessttaa ccoommppeettii--
zziioonnee??””
“Per potervi partecipare, è necessa-
rio aver corso 100 chilometri in me-
no di 10 ore o 200 chilometri in 24
ore e aver ottenuto titoli e credenziali
riconosciuti a livello internazionale. Io
li possiedo entrambi”.
““PPeerr qquuaannttoo tteemmppoo hhaaii ccoorrssoo??””
“Ho corso per 34 ore e 50 minuti, un
giorno e mezzo, senza fermarmi mai.
La gara di per sé è stata durissima,
con prove intermedie di registrazione
dei tempi. Lungo il per sorso, infatti,
torS ytorS y
NNeellllaa ffoorroo ggrraannddee iinn aallttoo,Migneco di fronte al Partenone.IInn aallttoo,,Migneco ha appena raggiunto il traguardo, visibilmente provato e commosso.NNeellllee aallttrree ffoottoo,,la premiazione e alcuni tra gli italiani in gara, prima della partenza.SSoottttoo,,Migneco con gli altri 4 italiani giunti al traguardo, tranne l’atleta con la camicia bianca, che ha dovutoabbandonare la corsa quasi alla fine.
�
7
che hanno portato a termine l’intero
percorso, tutti degni degli stessi
onori.
Il giorno dopo, siamo stati ricevuti al
pranzo di gala delle autorità locali e,
infine, la sera, si è tenuta una cena
con la premiazione vera e propria,
una medaglia con inciso il nome del-
l’atleta e il paese d’appartenenza,
che conserverò per sempre”.
““CCii ssoonnoo rriiccoorrddii ddaa ccuuii ttrraaii llaa ffoorr--
zzaa ppeerr ccoorrrreerree?? AA cchhii ppeennssaavvii
mmeennttrree ggaarreeggggiiaavvii??””
“La mia forza l’attingo dagli affetti,
dai miei figli, da mia moglie, che più
NNeellllaa ffoottoo,,Eraldo Blanchi con la figlia Elisa.
“Ogni volta che Elisa gareg-
gia è per noi una grande
emozione – afferma Eral-
do Blanchi, responsabile in turno di
ADR Assistance a Ciampino – e la
vittoria della medaglia d’oro ai Mon-
diali in Giappone è stato il giusto co-
ronamento dei nostri sogni”.
Elisa Blanchi, della quale avevamo
già scritto su ADR Noi, figlia del no-
stro collega, ha vinto con la squadra
italiana di ginnastica ritmica due me-
daglie d’oro e una d’argento, com-
piendo una brillante impresa, che
porta a quattro i titoli iridati conqui-
stati nella storia delle partecipazioni
ai campionati mondiali: prima dei
due ori ottenuti a Miè in Giappone, il
movimento azzurro si era infatti ag-
giudicato l’oro a Baku 2006 e nel
lontano 1975, a Madrid nel concor-
so generale.
Una campionessa in famiglia
torS ytorS yQuesti riconoscimenti premiano la
fatica e la costanza di Elisa Blan-
chi, che fa parte del Gruppo Spor-
tivo dell’Aeronautica Militare e si al-
lena otto ore al giorno con la Na-
zionale, per prepararsi fin d’ora al-
le prossime Olimpiadi di Londra del
2012.
“Vediamo nostra figlia poco tempo
– afferma Eraldo Blanchi – ma è un
sacrificio che affrontiamo con gio-
ia, sia per i suoi successi, sia, so-
prattutto, perché la vediamo così
felice”.•
Da questo numero inauguriamo la nuova
rubrica “Un libro al mese”, che può
diventare un film o un racconto di
viaggio, una cronaca di momenti di vita
aziendale che creano aggregazione,
quali tornei sportivi, gite e tanto altro,
una raccolta degli aneddoti aeroportuali,
da condividere con i lettori di ADR Noi.
Vorremmo realizzare una rubrica tutta
da costruire, con il vostro contributo.
Il libro di questo mese, del quale
pubblichiamo una breve recensione
è “Lo spazio bianco” di Valeria Parrella,
diventato anche un film dal titolo omonimo.
“Ho provato. Aspettando la metropolita-
na per l’ospedale, tutti i giorni, ho pro-
vato a leggere saggistica. I primi tempi
ci sono riuscita, perché non avevo altro se non la mia te-
sta. Ed era una testa molto esercitata sui libri”.
Così inizia “Lo spazio bianco”, della scrittrice Va-
leria Parrella, dal quale è stato tratto un film, dal titolo
omonimo, presentato al festival di Venezia e ora nelle
sale cinematografiche.
È la storia di una donna, Maria, che insegna ita-
liano in una scuola serale, ha da poco superato i qua-
rant’anni ed ha appena avuto una bambina dopo solo
sei mesi di gestazione. La piccola Irene viene per que-
sto chiusa in un’incubatrice bianca, una scatola bianca,
uno spazio bianco in cui vivere o morire sono quasi la
stessa cosa. “Il fatto è – scrive l’autrice – che mia figlia
Irene stava morendo o stava nascendo, non ho capito
bene: per quaranta giorni è stato come nominare la stes-
sa condizione”. Il libro è il racconto di questi quaranta
giorni, trascorsi nel tempo sospeso dell’attesa, la sola
condizione che Maria si sente incapace di tollerare: “Io
non sono buona ad aspettare. Non sento curiosità nel
dubbio, né fascino nella speranza. Aspettare senza sape-
re è stata la più grande incapacità della mia vita”. Eppu-
re non può fare altro, se non attraversare la città di Na-
poli, in cui vive, tutti i giorni in tram, cercare di proteg-
gersi dentro ai libri di saggistica che hanno rappresenta-
to fino ad allora la sua difesa dalle aggressioni della vi-
ta e sentirsi invece senza più testa, tutta racchiusa den-
tro l’oblò dal quale può guardare Irene che nasce o che
muore a seconda dei referti giornalieri dei medici.
La poesia è stata inviata alla redazione da AlessandroSementilli, Addetto Sicurezza Aeroportuale. L’autore èAlexis Diaz Pimienta, il titolo è:
Dagli occhi di un bambinoDagli occhi di un bambino decollano gli aeroplani.Se chiudesse gli occhi cadrebbero.
Il solo intervallo tra un’attesa e l’altra è rappresen-
tato dalla sua attività di insegnante, prima-terza media
impartita a camionisti giganteschi che faticano ad entra-
re nei banchi, imparano a dare il lei invece del voi, se-
condo la cadenza partenopea e devono leggere i Pro-
messi Sposi in 150 ore di lezione. Tutto il resto del tem-
po, Maria lo trascorre con le altre donne come lei, delle
quali racconta brevemente le storie, che sono più foto-
grafie istantanee di mamme. Il libro è anche una storia
di solidarietà femminile, che si manifesta tra donne pie-
gate sulle incubatrici dei loro bambini, che bisbigliano
tra loro, pur non potendolo fare per il divieto delle in-
fermiere, per rivelarsi un’ansia o mostrarsi una confer-
ma. Il dialogo muto con le altre mamme fa da contrap-
punto alla sorveglianza delle macchine, che tengono in
vita i bambini, delle quali Maria si sforza di comprende-
re il funzionamento, spiegandolo alle altre donne in una
sorta di riunioni sediziose, perché tenute lontane dal
personale medico e con parole molto più semplici di
quelle usate nel reparto permaturi.
Lentamente, per Irene iniziano a dischiudersi possi-
bilità di sopravvivere e Maria fa appendere all’incubatrice
una nuvoletta rosa, sulla quale segna il nome della bam-
bina, in un’ansia di vita che sente potrebbe diventare sua
e che arriva finalmente, prima con l’autonomia respirato-
ria, poi con l’allattamento con il biberon, in uno stato
d’agitazione perenne, per le grandi difficoltà della bambi-
na a deglutire, infine con le dimissioni dall’ospedale.
Il libro termina con una fine che non raccontiamo
e che lasciamo alla lettura all’ultima pagina, com’è giu-
sto che sia.
Lo spazio bianco
Solo il suo stupore li mantiene sospesi,la sua piccola mano li innalza,il suo cuore li muove e li allontana.Senza un bambino appiccicato ai vetri,alle alte ringhiere di una terrazza adulta,gli aeroporti morirebbero d’orrore.Un bambino non potrà mai pronunciare la parola“aeronautica”ma da lui dipenderà l’imitazione dell’uccello.Un bambino non saprà calcolare le distanze
ma è lui la garanzia del ritorno.Ogni aeroporto deve avere un bambino incollato aivetri, accanto agli altoparlanti, dovunque si acquatti la paura.Grazie a lui durerà meno lacrime il rientro di tutti,dorrà meno baci l’addio delle madrie le hostess potranno prescindere da avvisi insulsi.
Un aeroplano per ariasono molti bambini che guardano l’orizzonte...
d’ogni altra persona sopporta i miei
sacrifici e le lunghe ore d’allenamento
dei fine settimana, dai miei amici.
Ma quando corro la mia mente è
sgombra, raggiungo uno stato di be-
nessere psicologico; sulla strada per
Sparta, gli unici pensieri che mi pas-
savano per la testa erano per i miei
figli. Pensavo a loro e all’orgoglio che
mi danno le loro esistenze”. •
UNLIBRO AL MESE
UNLIBRO AL MESE
letterarioL’Angolo
L’unità organizzativa Safety
Management di ADR, di cui è
responsabile Nunzia D’Auria, ha
assunto la funzione di coordina-
mento del gruppo di lavoro Safety
di Assaeroporti. Il gruppo di lavoro
guidato da ADR consentirà di rac-
cogliere e di effettuare uno scam-
bio sui dati della sicurezza operati-
va, sia per creare un archivio, utile
a ricostruire le dinamiche di even-
tuali incidenti, sia per un confronto
costruttivo tra le società di gestio-
ne, volto a individuare le modalità
necessarie per la prevenzione de-
gli stessi. Tra i partecipanti al
gruppo di lavoro è stato firmato un
protocollo d’intesa che stabilisce
le norme di comportamento cor-
rette per il trattamento di dati sen-
sibili. Il gruppo ha già attivato alcu-
ne iniziative a tutela della safety,
relative alla valutazione del rischio
sul tema del rifornimento carbu-
rante con passeggeri a bordo ed
alla formulazione di uno standard,
unico per tutti gli aeroporti, per il
processo di emissione delle pa-
tenti aeroportuali.•
Il Safety Management ADR è responsabile del gruppo di lavoro di Assaeroporti
Il trafficodi settembreIl Sistema Aeroportuale Romano ha re-
gistrato nel mese di settembre 2009
una riduzione dei passeggeri traspor-
tati del -4,3%, confermando il negativo
trend cominciato da inizio anno, sep-
pure con un miglioramento rispetto ai
risultati registrati nei mesi precedenti.
La contrazione dei volumi si evidenzia
sia per quanto riguarda il traffico do-
mestico (-2,5%) che quello internazio-
nale (-5,2%, con rispettivamente UE
-7,0% ed extra UE -2,0%). La causa
principale della contrazione che si sta
registrando a inizio anno è ancora da
attribuire al negativo quadro congiun-
turale e, in particolare per lo scalo di
Fiumicino, alla riduzione della flotta ae-
romobili della nuova Alitalia, con la
conseguente diminuzione del network
servito.
Analizzando singolarmente gli scali di
Fiumicino e Ciampino, il traffico ha re-
gistrato a Fiumicino un risultato negati-
vo (-5,2%) mentre Ciampino registra
anche a settembre un incremento dei
volumi trasportati (+2,6%) conferman-
do il trend positivo iniziato a maggio
2009.•
NEWSLETTER PERIODICA DI COMUNICAZIONEINTERNA DI AEROPORTI DI ROMA
Aut. del Tribunale civile di Roma n. 87/08 del 6 marzo 2008
Redazione: Vito Mangano,Fabrizio Mariotti, Silvia Rosati
Collaboratori: Gianfranco Concutelli,Arianna Di Martino, Daniele Occhiato
Contatti: comunicare@adr.it
Direttore Responsabile: Silvia RosatiFoto: Virginio FavaleProgetto grafico: ATON Srl - RomaStampa: ATON Srl - Romaottobre 2009
SISTEMA AEROPORTUALE ROMANO - TRAFFICO DEI PASSEGGERI
SETTEMBRE 2009
Totalesistema
RomaFiumicino
RomaCiampino
Totale
UE
Extra UE
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Nazionali
ANDAMENTO ANNUO
Totalesistema
RomaFiumicino
RomaCiampino
Totale
UE
Extra UE
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Pax Totali
Differenzaanno precedente
Nazionali
La qualità di ADR Nell’ambito dell’attività di benchmark
gestita dalla Qualità di ADR, il 7 ot-
tobre scorso si è riunito a Fiumicino
l’European Airports Benchmarking
Group on Service Quality (EABSQ).
Questo gruppo, costituito a giugno
2007 per iniziativa di Aeroporti di
Roma, nasce dalle esigenze di 8
aeroporti europei di confrontarsi si-
stematicamente sui livelli di qualità
condividendo esperienze e idee
nell’ottica di una dinamica di miglio-
ramento.
In particolare, il gruppo ha focaliz-
zato l’attenzione su alcuni proces-
si critici relativi al funzionamento
dell’aeroporto analizzando, su ba-
se trimestrale, l’andamento dei se-
guenti indicatori:
8
3.161.482
1.153.174
1.161.109
847.199
427.280
84.610
325.168
17.502
3.588.762
1.237.784
1.486.277
864.701
25.759.128
9.563.282
9.616.116
6.579.730
3.653.242
736.551
2.773.205
143.486
29.412.370
10.299.833
12.389.321
6.723.216
-4,3%
-2,5%
-7,0%
-2,0%
-5,2%
-5,6%
-6,7%
-2,3%
2,6%
76,6%
-8,0%
15,6%
-5,9%
-6,6%
-7,7%
-1,5%
-6,6%
-9,7%
-6,7%
-1,6%
-0,7%
68,7%
-10,8%
5,6%
• tempi di riconsegna bagagli;
• tempi di attesa al check-in;
• tempi di attesa al controllo sicu-
rezza e bagaglio a mano;
• tempi di attesa al controllo pas-
saporti;
• puntualità di scalo.
In questo ultimo incontro, agli aero-
porti già partecipanti (Amsterdam,
Copenaghen, Francoforte, Parigi,
Monaco, Zurigo, Malpensa) hanno
chiesto di unirsi anche gli aeroporti di
Londra Heathrow, Madrid e Vienna.
Interessante è stato l’intervento di
Mr G. Efkolides dell’aeroporto di
Londra Heathrow che ci ha presen-
tato il “quality rebate scheme”, si-
stema tariffario introdotto a luglio
2003 e rivisitato a marzo 2009, che
si ispira al nostro futuro accordo di
programma.
In base a tale sistema, il gestore ae-
roportuale (BAA - British Airports Au-
thority), in caso di mancato rispetto
degli standard di qualità stabiliti dalla
Civil Aviation Authority (l’ENAC ingle-
se), è tenuto a pagare delle penalità
sotto forma di sconti alle compagnie
aeree per un importo massimo pari
al 7% dei diritti aeroportuali.
In caso di “overperformance” il ge-
store riceve, invece, un bonus mas-
simo pari al 2,24% dei diritti aeropor-
tuali.
Gli standard di qualità si riferiscono
ad elementi di percezione del pas-
seggero (disponibilità delle sedute
nelle zone d’imbarco, pulizia dei
servizi igienici), disponibilità del
servizio (loading bridge, nastri ri-
consegna bagagli) e tempi di at-
tesa.
Un momento singolare del workshop,
che ha catturato l’attenzione dei
partecipanti, è stata la presenta-
zione dell’architettura e arreda-
mento interno delle toilette dell’ae-
roporto Charles de Gaulle che
spiccano per creatività e originalità.
Ogni toilette, infatti, si ispira a dei
paesaggi tipici della campagna
francese e a dei monumenti sim-
bolici di Parigi.
Il prossimo appuntamento con gli
undici aeroporti è previsto per il
2010.•Un’immagine delle toilettedell’aeroporto Charles de Gaulle