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Prova in mare
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Robustezza, marinità e confortimmersi in una eleganza d’altritempi. Con una vocazione: l’alturadi Nico Caponetto foto di Toni Valente
Lente e difficili da manovrare. Di pregiudizi in-torno a barche come le Island Packet ce nesono a iosa. Certo sono più lente di barchedalle linee più moderne e dislocamenti più
leggeri, certo manovrare in porto una barca conchiglia lunga può richiedere, in assenza di un bowthruster, un po’ di esperienza in più e comportarequalche difficoltà, certo non sono barche
Vuoi vedere il videodella prova in maredell’Island Packet 460?Scopri come fare a pagina 54
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tunitense e inventore della full foil keel, ossia della chiglialunga applicata a barche dalla carena moderna, con unbaglio largo e forte stabilità di forma, l’Island Packet460 è un cutter con trinchetta bomata il cui progetto ri-sale allo scorso anno. In Italia è arrivato solo questa pri-mavera, con la firma di un accordo di distribuzione fraNavalia e l’azienda americana che ha in produzione cin-que modelli, dal 37 piedi all’ammiraglia, il 485.L’abbiamo provato a Varazze, in una giornata che non
avrebbe fatto la gioia di un armatore in crociera, vista laquasi assenza di vento, ma che a noi ha consentito di ve-rificare i limiti reali, sul piano della velocità, di questoscafo.
La barca Il volto di questa barca ci racconta del tipo di navigazioniper cui è stata costruita. Navigazioni in altura, lunghe, conla possibilità però, grazie alla sua chiglia e al basso
Sopra, il gavone che si aprealle spalle del timoniere incui è possibile ricavare unaterza cabina.A sinistra, le protezioniintorno all’albero
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adatte a chi concepisce il suo rapporto con la vela co-me un rito che si consuma nei canonici quindici giornidi agosto fra Nettuno e Ponza. Ma se uno scafo a chi-glia lunga che disloca quasi 15 mila chili, con otto nodid’aria viaggia a 4 nodi con un angolo di 50 gradi, e ap-pena la brezza diventa vento e ci concede 12 nodi direale lo stesso scafo supera i 6 nodi a 45 gradi di rea-le, possiamo reputarci soddisfatti? Noi pensiamo di sì,soprattutto se quei 15 mila chili sono fatti di sostanza,
robustezza, di eleganza classica e piena di confort, esoprattutto, grande marinità. A queso punto è megliosgombrare il campo dagli equivoci: chi scrive ama que-sto tipo di barche e la sua opinione ne è totalmentecondizionata. Le opinioni, appunto. I dati che inveceabbiamo rilevato in questo test sono oggettivi e servo-no, crediamo, a confutare qualche pregiudizio di tropposu barche di grande qualità come l’Island Packet 460.Progettato da Bob Johnson, fondatore del cantiere sta-
PASSO DECISOPoca aria e onda lunga hanno caratterizzato il nostro test. La barca hareagito comunque bene, anche se le manovre hanno fatto registrareovviamente una forte inerzia, data dal peso e dalla chiglia lunga. Ottimo ilpassaggio sull’onda e la stabilità di rotta
Sopra, un particolare della prua. Si notail forte slancio e la bella delfiniera su
cui scorre la linea d’ancoraggio e doveè possibile murare un gennaker
In alto a sinistra, i pannelli solariche coprono tutta la superficiedel bimini dando 180 Ampere.Sopra, il passavanti protettodall’alta battagliola e dallaprofonda falchetta.A sinistra il boma su sui èmurata la trinchetta autovirantein coperta
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prezzabilissima autonomia di cui gode la barca grazie ai180 Ampere che il sistema fotovoltaio produce. La co-struzione è di tipo classico, con una laminazione in soliddello scafo mentre la coperta è realizzata in sandwich dipolicore. Tutto è ralizzato all’insegna della robustezza e si-curezza. Persino il paiolato, escluse la numerose botole diispezione, è strutturale allo scafo. I pesi sono cen-
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pescaggio (1,50) di raggiungere anche bassi fondali. Le se-zioni di prua sono generose, e naturalmente contribui-scono a tenere la bolina su valori angolari alti, lo slancio diprua è notevole, il pozzetto, semi centrale, è molto raccoltoe protetto da alti paramare. La protagonista è natural-mente lei, la chiglia lunga, che si raccorda alla larga pala deltimone attraverso una barra che nello stesso tempo so-
stiene la pala stessa e la protegge dagli urti. Un’appendice,la full foil keel, che attribuisce alla barca una stabilità di rottatotale.Le linee sono classiche ed eleganti, molto appesantite e unpo’ rovinate nel caso della barca in prova, dal bimini prati-camente fisso in quanto supporto dei pannelli solari che nericoprono tutta la superficie. Un prezzo che si paga alla ap-
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Coperta e attrezzaturaSicurezza. È questa la parola d’ordine distribuita su tutta lacoperta. Dall’alta battagliola, al pulpito di prua, dal pozzettosemi centrale alle protezioni all’albero, tutto è concepito perpoter affrontare il mare in condizioni anche molto impe-gnative, mettendo l’equipaggio nelle migliori condizioni disicurezza. E tutto ci parla di lunghe navigazioni. Proprio apartire dal pozzetto, sì raccolto, ma comodo, con seduteaccoglenti e protette dai paramare. Alle spalle del timonieresi apre un gavone di dimensioni tali da poterci realizzareuna cabina; sicuramente adatto a ospitare, oltre a unagrande quantità di materiale, anche un generatore. Due gavoni più piccoli sono stati ricavatisotto le sedute. In pozzetto possiamo con-tare su due winch collocati in posizionemolto arretrata su cui si portano la scotta diregolazione del punto di mura della trin-chetta e la scottina del suo avvolgitore; duewinch del 54 sui paramare servono lescotte del genoa, mentre in tuga due winchservono la scotta della trinchetta (unica per-chè autovirante) quella della randa e le duemanovre per avvolgerla e chiuderla. All’al-bero abbiamo altri due verricelli per le drizzeche, essendo tutte le vele rollabili, una voltaissate raramente vengono ammainate. La grande tuga ospita anche il trasto dellascotta randa, le maniche a vento e ottoosteriggi, protagonisti della grande lumino-sità interna del 460. All’estrema prua, apruavia del gavone profondo e capientedell’ancora, si sviluppa una delfiniera su cuisi può murare un gennaker.
InterniTeak a profusione, rifiniture eccellenti, spazio e comodità. Esi potrebbe chiudere qui perchè solo una visita a bordo puòrendere l’idea della qualità di questa barca sotto coperta. Macon l’ausilio delle foto, cerchiamo di raccontare, almeno inparte, la cura con cui sono stati progettati i volumi interni. Innanzitutto parlando ancora di sicurezza: da poppa a prua,tutti gli spostamenti sono assistiti da tientibene distribuitilungo tutto il percorso. La discesa ci conduce al centro di unospazio in cui troviamo, sulla dritta, un tavolo da carteggio conpoltroncina regolabile elettricamente e piano d’appoggio, asua volta regolabile. Un piccolo, apparentemente insi-
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Il livello delle rifiniture è eccellenteanche nei minimi particolari, come
nella realizzazione del paioli
Sotto, il centro della profondasentina. In questo punto sono staticollocati i serbatoi di acqua egasolio. Complessivamente 1.500 kgche si aggiungono alla zavorra
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sotto coperta
CABINA ARMATORIALEUn letto trasversale arredala cabina di prua ampia eluminosa con accessoprivato al bagno
centrati in basso e a centro barca. In questo modo, agli ol-tre 5 mila chili di zavorra concentrati nella chiglia, si devonoaggiungere altri 1.500 chili costituiti dai serbatoi di acquae gasolio; in questo modo, la zavorra costituisce quasi il 45per cento del dislocamento. Notevoli i rinforzi che il cantiereha collocato in tutte le parti sottoposte a particolari sforzi.Il madiere, per esempio, che sopporta le compressionidell’albero passante è un blocco in solid spesso 20 centi-metri e largo 45.
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ERGONOMIALa disposizione a U
della cucina la rendeparticolarmente
ergonomica. Tantospazio per stivare la
cambusa, pianid’appoggio, e due
frigoriferi con motoriseparati per
differenziare letemperature. A lato, il
bel tavolo da carteggiocon la poltroncina
regolabileelettricamente e, adestra, il tavolo da
pranzo, che puòessere completamentechiuso e ribaltato sulla
scaffalatura
SPAZIO OVUNQUEIn alto a sinistra, la cabina matrimoniale di poppain cui è rispettata quasi ovunque l’altezza uomo.In alto e sopra, i due bagni con un locale docciaseparato e tanto spazio a disposizione
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Navalia srlViale Alfredo Oriani, 52
40134 Bologna (Bo)
Tel/Fax 051 6360063/6360542
www.navalia.com - info@navalia.com
Lunghezza f.t. m. 14,86Lunghezza al gall. m. 11,60Larghezza m. 4,37Pescaggio m. 1,52Dislocamento kg. 14.514Zavorra kg. 5.443Superficie velica (r+g) mq. 107Cabine 2Bagni 2Riserva acqua l. 985Riserva carburante l. 606Motore Yanmar 75 hpCategoria CE AProgetto Bob JohnsonCantiere Island PacketPrezzo (Iva esclusa) € 482.800
StrutturaInterniPrestazioni a velaManovrabilitàAttrezzaturaComodità
StivaggioGavoni esterniGavone catenaDinetteCucinaCabina poppaCabina pruaBagno
IL PROFILO
VALUTAZIONI
ACCESSORI EXTRA
IL TEAM
TABELLA COMPARATIVA
CONTATTI
L.f.t. m.Larghezza m.Dislocamento kg.CabineBagniPrezzo €
Island Packet 46Island Packet
H.R. 48Hallberg-Rassy
Contest 45 CSContest
Rustler 44Rustler
14,864,37
14.51422
482.800
14,994,50
18.50032
592.400
13,704,10
13.5002/3
2514.000
13,544,11
14.93022
580.883
Prezzo dell’imbarcazione €482.800 Iva esclusa
Il calcolo si basa sul prezzo standard più servizi di allestimento e messa in acqua
Proposta 1numero canoni 59anticipo 30% Iva incl. €159.324,00importo per canone €6.824,00riscatto finale €5.793,00accensione pratica €600,00
Proposta 2numero canoni 83anticipo 30% Iva incl. €159.324,00importo per canone €5.033,00riscatto finale €5.793,00accensione pratica €600,00
Island Packet 46
Gruetta tender 1.905Cuscini pozzetto 1.140Copertura ruota 225Tavolo pozzetto 760
Due winch elettrici 8.360Generatore 8 Kw 19.045Salpancore 9.885Maceratore elettrico 990
Prezzi in euro, Iva esclusa
Nico Caponettovicedirettore
Toni Valentefotografo
Alessandro DiMeocineoperatore
Il team di SoloVelaè vestito da
LEASING
ASSICURAZIONE
Rc€ 140
Casco€ 4.073,00
Franchigia€ 2.000
Abituati come siamo ai plasticoni, l’Is-land Packet 460 improvvisamente tilancia nella dimensione, e verso i ri-sultati, di un altro modo di progettarel’andar per mare. Così la curiositàprevale e stai lì ad aprire tutto, gavoni,paglioli, armadi, serbatoi da 1.000 li-
tri d’acqua, di gasolio da 600 litri, trinchette bomate e av-volgibili, rande avvolgibili pure quelle, armi che danno su-bito idea di stabilità di rotta, chiglie lunghe da altri progetti.Insomma tutto quello che c’è di meglio, compreso quelmodo di considerare la vela comodo soprattutto per chi civive sopra e dentro, per cui due cuccette, ampissime unaa prua, una a poppa, ognuna con il suo bagno e spazi in-terni eccezionali, quasi lussuosi con i suoi legni, tientibenebenissimo sistemati, luminosità eccellente, armadi e stipetti
giusti. Pozzetto sì un po’ sacrificato ma non dimentichia-moci le grandi navigazioni; tuga alta, ancora tientibene, poicappottina rigida, ahi. Non si tira giù nulla, ma la Florida etutta la costa americana ha l’oceano davanti e forse è me-glio così. Vai a prua e c’è sto boma della trinchetta d’unafunzionalità eccezionale ma insomma ingombrantino di-ciamolo. Avvolgi randa, devo tornare sull’argomento. Saràpure vero che così governi tutto dal pozzetto, che tutte leesperienze in mare dicono quanto sia funzionale, ma a ve-dere quel sistema, non riesci a fare a meno di pensarla, perqualsiasi sciocca tua disattenzione, incastrata e inutilizza-bile… beh l’animo non riesce troppo a distendersi, e diquella randa con una bella rotaia che molli la drizza e vienegiù di colpo ti torna prepotente il desiderio. Eppure con duetraversate atlantiche alle spalle sarà pure vero che lavoriun po’ per terzarolare, sarà che le jack line e cinture sononecessarie, ma quell’avere tutto a vista m’ha sempre finoradato più tranquillità dalle randa che scompare nell’albero.
18º uomo
Ubaldo Stella
l’opinionedi un lettore
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gnificante dettaglio, sta a indicarecome questa barca sia costruitada chi naviga regolarmente in al-tura: sotto il pannello strumenti,uno stipetto si apre per contenere
le carte nautiche sempre accessibili senza arrotolarle o pie-garle in quattro.Sulla murata opposta una cucina a U, dotata di grandi pianidi appoggio e, fra l’altro, di due frigoriferi con motori separatiper differenziare le temperature.Al centro, la zona pranzo. Se si desidera avere tutto lo spa-zio sgombro, il tavolo può essere chiuso e ribaltato a parete,a chiudere una scaffalatura porta oggetti. Una volta aperto,può ospitare da sei a otto persone sedute.A garanzia di una vivibilità eccellente degli spazi, il cantierenon prevede soluzioni alternative: le cabine a disposiziinesono due con due bagni. In questo modo, i servizi sono let-teralmente fuori misura per dimensioni e confort, mentre lecabine sono ampie, e ricche di spazi per lo stivaggio.
Prova in mareCon 10/12 nodi di vento questa barca regala al suo felice ar-matore 5/ 6 nodi di velocità senza chiedere nulla in cambio.Durante la prova, questa intensità l’abbiamo solo sfiorata perpochi minuti, subendo una calma durata due giorni e che hamantenuto il vento intorno ai 6/8 nodi con rare puntate in-torno agli otto. Sono quindi mancate le condizioni ideali perdivertirsi. Ma abbiamo avuto quelle per verificare che non citrovassimo di fronte a barche ferme, nonostante il loro dislo-
camento e le loro linee classiche. Inqueste condizioni, abbiamo regi-
strato 4,2 nodi di velocità al tra-verso con randa, trinchetta efiocco. Con una vela di prua piùsovrapposta, in grado di creare uncanale più efficace con la trin-chetta, avremmo potuto ottenerequalcosa in più. La bolina piùstretta è stata di 50 gradi, ridu-cendo la velocità a 3,7 nodi. Salitaimmediatamete con i brevi refoli in-
torno ai 10 nodi che hanno consen-tito di stringere di qualche grado e di puntare intorno ai 5 nodidi velocità sul fondo. In queste condizioni, le virate sonostate lente e l‘uscita dalle manovre ha fatto registare una iner-zia che è praticamente sparita nel corso di manovre eseguitecon 10/12 nodi. Non si tratta però, ovviamente, di una barcache fa dell’agilità la sua qualità maggiore. Che sta invece nelsuo passo costante e deciso (avevamo 1 metro di ondamorta da libeccio), sulla sua inossidabile stabilità di rotta, sullaforte direzionalità della pala poco profonda ma con una
corda di 1,20 metri. Nota negativa per il bimini fisso che to-glie ogni visibilità sulle vele. Da sfatare anche l’in-cubo dell’ormeggio: tutte le barche Island Packet
hanno il bow trhuster con cui andare in banchina è ungioco da ragazzi. E datto fra noi, ci si può anche allenare unpo’ e godersi la soddisfazione di farne a meno.
VENTO REALE 6 nodi
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
velo
cità
della
barc
a in n
odi
velo
cità
della
barc
a in n
odi
velo
cità
della
barc
a in n
odi
3,7
4,2
3,3
2,8
50° 90° 100° 120° 150° 180°angolo del vento reale
CONDIZIONILa prova si è svolta aVarazze (SV) con 6nodi di vento reale,mare lungo, 4 personea bordo, carena pulita,serbatoio acqua al70% e gasolio al 20%,elica 3 pale fisse
Velocità
Contro
�
Pro
Prestazioni a vela
• Inerzia in virata
• Scarsa visibilità sulle vele
• Distribuzione complessa impianti
• Marinità
• Eleganza e confort
• Robustezza
Il video della prova in mare è disponibile su www.solovela.net
SUL WEB
COMPROMESSI ZERO
con randa
e genoa
con randa
e gennaker
L’operazione compromessi zero consisteessenzialmente nella consueta realizzazione del test,svolto con la trasparenza e l’obiettività di sempre, con l’aggiunta dellapresenza a bordo di un nostro lettore. Lo abbiamo definito il 18esimouomo, come l’ospite nelle regate in Coppa America. La differenza stanel fatto che il lettore, estratto fra i tanti che ci hanno scritto e che ciscriveranno, ha la possibilità di partecipare alle manovre ed esprimerela sua opinione che pubblichiamo nella pagina accanto.Scrivi a compromessizero@solovela.net e prenotati.
Prestazionia motore
Giri Nodi
1.000 3,3
1.500 3,5
2.300 7,0
3.000 7,8 Yanmar 75 hp
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