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Sensazione e percezione
lezione 3
Spagnoletti Maria, Stella 2018/19
Sensazione
La funzione degli organi di senso è registrare i
cambiamenti che avvengono nell’ambiente e
trasmetterli al cervello.
Per esempio il sistema visivo è sensibile alla
luce riflessa da un oggetto (energia
elettromagnetica) e, quindi i diversi sistemi
sensoriali devono tradurre in impulsi nervosi.
Sensazione
i sistemi sensoriali registrano gli stimoli ambientali (o
interni) e li trasmettono al cervello
i cambiamenti ambientali registrati dagli organi di senso
sono tradotti in segnali bioelettrici
TRASDUZIONE
Sensazione
sistema uditivo rapide variazioni
di pressione dell’aria
suono
onde
elettromagnetiche sistema visivo luce
I sistemi sensoriali rispondono a stimoli diversi e
specifici
Limiti QUALITATIVI dei sistemi sensoriali:
siamo sensibili solo agli stimoli per cui abbiamo recettori ed
organi di senso
ogni sistema sensoriale è in grado di registrare soltanto il tipo
di energia al quale è sensibile
Trasduzione
Ogni senso comporta la trasduzione, o
modificazione di stato, di un tipo di energia
presente nel mondo esterno (onde luminose o
sonore, ad esempio) in segnali neuronali, un
altro tipo di energia.
Trasduzione
Accessory
structure
modifies energy
Receptor
transduces energy
into a neural
response
Sensory nerve
transfers the
coded activity
to the central
nervous system
Thalamus
processes and
relays the
neural response
Cerebral cortex
receives input
and produces the
sensation and
perception
1. 2.
3.
4.
5.
Energy contains
information
about the world
I sensi non devono rispondere solo alla stimolazione di una particolare forma di energia, ma devono anche rispondere in modo differenziato alle variazioni di tale energia.
Ogni forma di energia può variare secondo due dimensioni: quantitativa e qualitativa.
Per tutti i sensi il processo di trasduzione avviene in modo tale che l’informazione relativa alla quantità e alla qualità dell’energia si conserva nel pattern dei potenziali d’azione inviati al cervello (codificazione).
La psicofisica studia la relazione tra stimoli fisici e
sensazioni interne
variabili fisiche e variabili psicologiche
limiti QUANTITATIVI dei sistemi sensoriali:
soglia assoluta
soglia differenziale
Relazione psicofisica
Essa rappresenta la relazione tra lo stimolo fisico esterno, definito e misurabile, e la risposta che questo provoca come intensità percepita legata allo stesso stimolo.
Lo studio delle relazioni che si instaurano fra l'intensità dell'energia che colpisce gli organi di senso e l'intensità dell'esperienza sensoriale del percipiente, cioè "il rapporto fra il mondo degli stimoli fisici e quello delle esperienze psicologiche da essi prodotte" (Fechner, 1801-1887).
Nella fase di registrazione i nostri organi di senso
vincolati da alcuni limiti.
Il primo è legato al fatto che ogni sistema è
sensibile solo ad un particolare tipo di energia.
Ciò comporta che molti altri stimoli sono presente
nell’ambiente ma noi non possiamo avvertirli,
perché il nostro sistema sensoriale non è capace di
rilevarli.
Soglia assoluta
Un altro limite è l’intensità dello stimolo.
Questo vuol dire che qualsiasi stimolo fisico deve raggiungere un livello minimo per suscitare una sensazione.
Questo livello, chiamato soglia assoluta, segna il confine fra gli stimoli che vengono recepiti dall’organismo (stimoli sovraliminari) e gli stimoli che, pur essendo presenti, non sono avvertiti dall’organismo (stimoli infraliminari).
Soglia assoluta
Soglia assoluta
livello minimo di intensità che uno stimolo deve
avere per essere percepito nel 50% dei casi
stimoli di intensità superiore sono sempre percepiti
stimoli di intensità inferiore non sono mai percepiti
stimoli coincidenti con la soglia sono avvertiti 1
volta su 2 (nel 50% dei casi)
Soglia differenziale
La soglia differenziale è la minima differenza tra
due stimoli che possa essere colta.
La differenza minima di intensità che due stimoli
devono avere per essere avvertita nel 50% dei casi.
Soglia differenziale
Come per la soglia assoluta ma presentando ogni
volta due stimoli:
Stimolo standard – costante.
Stimolo di confronto – variabile.
La risposta consiste nel segnalare quando si “sente”
la differenza.
Soglia differenziale o “differenza appena rilevabile” JND just
noticeable difference
LEGGE DI WEBER
(1834)
LEGGE DI FECHNER
(1860)
Soglia differenziale
Soglia differenziale
Legge di Weber (1830)
più grande è l’intensità di uno stimolo, maggiore sarà la
differenza di intensità necessaria per poter rilevare la
differenza con un altro stimolo
Legge di Fechner
La grandezza della sensazione evocata da uno stimolo è
proporzionale al numero di JND (differenza appena
percepibile) sopra la soglia assoluta. Secondo una
relazione di tipo logaritmico all’aumento in progressione
geometrica dello stimolo, corrisponde un aumento in
progressione aritmetica della sensazione.
Più grande è l’intensità di uno stimolo, maggiore sarà la differenza di
intensità necessaria per poter rilevare la differenza con un altro
stimolo
Esperimento casalingo (sulla percezione delle differenze di
peso)
A) con una mano prendete una bottiglia con ½ litro d’acqua
con l’altra mano prendete una bottiglia con 1 litro
B) provate a cominciare l’esperimento con la bottiglia da
1 litro
Quanto deve pesare in più la seconda bottiglia perché la differenza
di peso sia percepita?
Legge di Weber
Come varia la sensazione al variare dell’intensità dello stimolo?
La sensazione (componente psicologica) è direttamente proporzionale
al logaritmo dell’intensità dello stimolo (componente fisica).
Legge di Fechner
Quindi all’aumento in progressione geometrica dello stimolo,
corrisponde un aumento in progressione aritmetica della sensazione.
La nuova psicofisica
Nella sensazione entrano però in gioco una serie di importanti
variabili soggettive che:
Valutano e stimano lo stimolo
Stanley S.Stevens(1957) verificò che i soggetti sono in grado di valutare
direttamente l’intensità di una sensazione associandola ad un numero
(metodo della stima di grandezza).
Adattano la sensazione all’ambiente
L’adattamento sensoriale è un aggiustamento delle capacità sensoriali
dopo un’esposizione prolungata a stimoli fissi. Tale apparente
diminuzione della sensibilità agli stimoli sensoriali è dovuta
all’impossibilità dei nervi recettori coinvolti di inviare messaggi al cervello
all’infinito.
Decidono se rilevare o meno la differenza percepita
Secondo la teoria della detenzione del segnale (Green e Swets,1966) è
necessario considerare l’influenza della presa di decisione sulla
rilevazione dell’esistenza o meno dello stimolo da parte del soggetto.
Percezione
Gli organi di senso rappresentano la base biologica della
percezione.
Nell’uomo concludono la loro maturazione entro i primi
4-5 mesi di vita.
Le informazioni registrate dagli organi di senso, specie-
specifiche, vengono integrate attraverso il processo
percettivo, che a sua volta funziona in modo pre-
programmato in base alle sue caratteristiche biologiche.
Percezione
È necessario considerare che i dati sensoriali non sono
sempre veridici, ci sono infedeltà percettive, distorsioni,
mancate corrispondenze.
Tuttavia questa constatazione può condurre ad una
svalutazione dell'attività percettiva a causa di una falsa
impostazione del problema: ritenere cioè che lo scopo
della percezione sia la registrazione accurata di ciò che è
presente nel mondo.
Quindi la percezione (specie-specifica) si rivela un
complesso meccanismo, preposto alla raccolta ed
elaborazione, in tempi molto brevi, di una grande
quantità di informazioni utili e/o necessarie al
sistema cognitivo e a quello motorio per raggiungere
i loro obiettivi, prima di tutto quello della
sopravvivenza.
La propriocezione
Meglio conosciuta come sesto senso, la
propriocezione è la capacità del sistema nervoso
centrale di percepire e riconoscere la posizione del
proprio corpo nello spazio, anche senza il supporto
della vista, e lo stato di concentrazione dei propri
muscoli.
È resa possibile grazie a specifici recettori presenti
in posizioni distinte del nostro corpo, a seconda
della funzione che rivestono:
recettori vestibolari
fusi neuromuscolari
organi di Golgi
Multisensorialità
Secondo Gibson è necessario superare la
terminologia che fa riferimento ai sensi come canali
separati e considerare i sensi come sistemi
percettivi:
attivi
sistemici
multisensoriali
Con questo approccio i processi percettivi non sono
definiti in funzione degli organi di senso ma in
funzione delle attività esplorative che consentono di
compiere.
Sinestesie
L’integrazione o sinergia tra i sensi da origine ad un
ulteriore fenomeno che integra le informazioni
sensoriali:
la sinestesia
dunque una stimolazione pertinente ad una data
modalità sensoriale produce risposte non solo nello
specifico canale sensoriale sollecitato, ma anche in
un sistema diverso, per fornire una ricostruzione il
più possibile completa del mondo.
Dalle sensazioni agli oggetti percepiti
Stadio primario
processi visivi primari (Psicologia della
Gestalt)
individuazione delle caratteristiche
fisiche il significato resta indeterminato
Stadio secondario
Elaborazione cognitiva (Psicologia
cognitiva)
l’oggetto percepito viene riconosciuto
tramite il confronto con le conoscenze
depositate in memoria
oggetto
significato
Catena psicofisica
Si tratta di un processo psicofisico che collega lo
stimolo fisico (definito e misurabile) e la risposta,
intesa come intensità percepita legata agli stimoli
stessi
La catena psicofisica è solo una parte di un processo più
articolato che non è unidirezionale e passivo, ma ciclico e
attivo.
Stimolo fisico
o distale
Stimolo
prossimale
Percetto
La percezione
La percezione è quella attività che permette di
segmentare il flusso sensoriale in eventi e unità
dotati di senso.
Alcuni dei processi percettivi più elementari possono
essere descritti da una serie di leggi che considerano
come le informazioni vengono organizzate in unità
percettive di senso compiuto.
Leggi Gestalt dell’organizzazione
La costanza percettiva
È un fenomeno per cui gli oggetti fisici vengono
percepiti come invariabili e dotati di stabilità
nonostante lo stimolo prossimale cambi
continuamente anche in funzione dei cambiamenti
dell’ambiente fisico.
Costanza di grandezza Costanza di forma
Figura-sfondo
Il principio della figura/sfondo, ovvero del rapporto tra
figura e sfondo, è noto anche come principio del
contrasto ed è il fondamento della percezione visiva
Non c’è figura senza sfondo e viceversa (Rubin, 1915). La
figura ha una estensione definita (bordo) mentre lo
sfondo è indeterminato.
Figura-sfondo
La figura emerge rispetto allo sfondo quando sono presenti
una serie di fattori isolabili:
Inclusione
Convessità
Area relativa
Orientamento
Simmetria
Nel caso in cui questi fattori non riescono a dominare
abbiamo le cosiddette
figure reversibili
Figure reversibili
(inversione sistematica
fra figura e sfondo):
a) Instabilità percettiva
b) Impossibilità di
percepire i due stimoli
contemporaneamente
Boring, 1930
Leggi Gestalt dell’organizzazione
Wertheimer (1923) evidenziò alcuni principi che
determinano l’unificazione degli elementi discreti in unità
percettive:
Principio della vicinanza
Principio della somiglianza
Principio della chiusura
Principio della continuità
Principio della pregnanza
Realtà fisica e realtà fenomenica
Perché dovremmo chiederci come avviene la percezione?
realismo ingenuo
Percepiamo il mondo in un certo modo PERCHE’ il mondo è fatto
in quel modo
profondità, movimento, colori, distanza
La realtà fisica e realtà fenomenica non sempre coincidono
ILLUSIONE DI MÜLLER - LYER
discrepanza tra lunghezza fisica e lunghezza percepita
Illusione di Müller-Lyer
I due cerchi interni SEMBRANO di dimensioni diverse, ma se si
chiede ai soggetti di cercare di afferrare il cerchio centrale
l’apertura della mano è la stessa nelle due situazioni.
La percezione visiva che supporta le azioni e l’interazione con gli
oggetti non è soggetta all’illusione
Illusione di Ebbinghaus
Guardando l’immagine si percepisce un triangolo «bianco» anche se
questo non è fisicamente presente. Quando cambiano le condizioni di
campo il triangolo bianco non di vede più.
Triangolo di Kanizsa
disegno di un cactus o lettere bianche su
fondo nero (esse)?
disegno di una lisca o
parola speculare (nume)?
profili di grattacieli o
parola (EFFE)?
Percepiamo oggetti che fisicamente
non esistono
Non percepiamo oggetti che
fisicamente esistono
Percepiamo qualità che fisicamente
non esistono
Le illusioni percettive dimostrano che il mondo reale (fisico)e il mondo
percepito (fenomenico) a volte non coincidono
Poiché le illusioni sono prodotte dal normale funzionamento del
sistema visivo, questo ci dovrebbe far capire che tutto nella nostra
esperienza è una rappresentazione
Di solito, invece, il mondo percepito e il mondo reale coincidono.
Illusioni percettive
È necessario descrivere fedelmente l’esperienza diretta per
capire come si struttura il campo percettivo e quali oggetti
contiene
disegno di un candelabro o due profili?
non è possibile percepire entrambi
una parte ha il ruolo di figura ed una parte
ha il ruolo di sfondo
i due ruoli possono invertirsi
Gestalt
Buona continuazione
Tendono a
diventare
oggetti
fenomenici
elementi
con lo
stesso
andamento
Ma l’esperienza passata non è molto forte e agisce quando non
agiscono altri fattori. Infatti in questo esempio la configurazione
difficilmente “diventa” una frase speculare se non effettuiamo una
forzatura
Esperienza passata
Tendono a diventare oggetti fenomenici le forme familiari
Pregnanza
Tendono a diventare oggetti fenomenici forme coerenti equilibrate
simmetriche e armoniche
Le tre forme
sono percepite
come figure
distinte per il
principio di
chiusura.
Ma quando le tre figure si
avvicinano si trasformano in
due figure diverse e non è più
possibile vedere le tre figure di
partenza nel nuovo insieme,
ogni linea trova un nuovo ruolo
ed appartiene al contesto che è
più congeniale.
Le vie della percezione
La percezione non è solo basata su una scomposizione dello
stimolo nei suoi elementi principali. Se così fosse ci troveremo in
forte difficoltà di fronte a stimoli ambigui.
La capacità di comprendere stimoli ambigui è data dal fatto che
a percezione procede lungo due strade diverse che si avvalgono
dell’elaborazione:
TOP-DOWN e BOTTOM-UP
Percezione guidata da un
alto livello di conoscenza,
da esperienza,
aspettativa e motivazione
Riconoscere ed elaborare
informazioni che
riguardano le singole
componenti degli stimoli
bottom – up
analisi degli elementi e
ricerca in memoria
top – down
Percezione
guidata da un alto
livello di
conoscenza
H A
H ???? A ???
Teoria della percezione diretta di Gibson
(processo bottom-up)
gli stimoli possiedono informazioni sensoriali specifiche che
rendono possibile il riconoscimento senza l’intervento dei
processi cognitivi superiori (memoria)
Affordance
ciò che permette all’osservatore di estrarre le caratteristiche che definiscono l’uso e le finalità dell’oggetto percepito
Principali teorie sulla percezione
Principali teorie sulla percezione
Teoria costruttivista (Bruner 1957, Rock 1983)
(processo top-down)
Per poter percepire oggetti complessi è necessaria una ricerca
della migliore interpretazione possibile delle loro
caratteristiche disponibili (visibili).
La percezione delle caratteristiche attiva i processi cognitivi
top-down di:
- generazione di ipotesi (cos’è l’oggetto)
- controllo delle ipotesi tramite interpretazione delle
caratteristiche
Principali teorie sulla percezione
Analisi tramite sintesi (Neisser,1976)
(bottom-up e top-down)
La percezione è il risultato di una sequenza di stadi:
1. elaborazione preattentiva dello stimolo visivo (bottom-up)
2. spostamento dell’attenzione sullo stimolo analizzato rappresentazione mentale confrontata con stadio I (top-down)
3. confronto positivo la rappresentazione mentale dello stimolo è considerata il risultato finale della rappresentazione
4. confronto negativo il sistema deve ipotizzare nuove rappresentazioni percettive fino a raggiungere la corrispondenza
Cultura e percezione
La nostra visione del mondo è in gran parte il risultato
di fattori psicologici fondamentali.
La relazione tra il nostro bagaglio di conoscenze, la
specifica cultura in cui siamo cresciuti, i nostri bisogni,
le aspettative rispetto a come è fatto il mondo ha
conseguenze nel modo in cui percepiamo la realtà.
Ogni persona percepisce l’ambiente in modo «unico», e
proprio questo permette a ciascuno di noi di dare il
nostro specifico contributo al mondo che ci circonda.