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Shared decision making,Shared decision making,di che cosa si sta parlando?di che cosa si sta parlando?
III° Percorso di formazione “orientarsi in salute e in sanità per fare III° Percorso di formazione “orientarsi in salute e in sanità per fare scelte consapevoli”scelte consapevoli”
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario NegriIstituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Milano 2 dicembre 2008Milano 2 dicembre 2008
Dipartimento di Medicina e Sanità PubblicaDipartimento di Medicina e Sanità PubblicaSezione di Psichiatria e Psicologia ClinicaSezione di Psichiatria e Psicologia ClinicaU.O di Psicosomatica e Psicologia clinicaU.O di Psicosomatica e Psicologia clinica
Università degli Studi di VeronaUniversità degli Studi di Verona
Claudia Goss
Le decisioni mediche del paziente condivise con il medico: Le decisioni mediche del paziente condivise con il medico: quanto e come sono possibiliquanto e come sono possibili
Struttura della presentazioneStruttura della presentazione
• Il contesto teorico di riferimento (il Il contesto teorico di riferimento (il modello biopsicosociale e l’approccio modello biopsicosociale e l’approccio centrato sul paziente)centrato sul paziente)
• Il ruolo della comunicazioneIl ruolo della comunicazione• Informare e coinvolgere il paziente Informare e coinvolgere il paziente
(definizioni, cosa serve, cosa si fa)(definizioni, cosa serve, cosa si fa)
• Cosa si sta facendo in Italia e il gruppo di Cosa si sta facendo in Italia e il gruppo di ricerca di Veronaricerca di Verona
• Discussione generaleDiscussione generale
Background teoricoBackground teorico
• Il ruolo del modello biopsicosociale e dell’approccio “centrato sul paziente” (Smith 1997; Moja & Vegni 1998)
• Il successivo sviluppo dell’approccio Shared Decision MakingShared Decision Making - SDM (Processo decisionale condiviso)(Charles et al. 1999)
La salute può essere definita come La salute può essere definita come uno stato di completo benessere uno stato di completo benessere
fisico, mentale e socialefisico, mentale e sociale..(Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948)(Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948)
FisicoMentale
Sociale
SOCIALESOCIALE
PSICOPSICO
BIOBIO
Il modello bioIl modello biopsicopsicosocialesociale
COMPONENTE COMPONENTE BIOLOGICABIOLOGICA
BIOBIO
SONNOSONNO
ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE
SALUTE FISICA SALUTE FISICA (p.d.v. ORGANICO (p.d.v. ORGANICO E FUNZIONALE), E FUNZIONALE),
SESSO, ETA’SESSO, ETA’
STILE DI VITASTILE DI VITA
COMPONENTE COMPONENTE PSICOLOGICAPSICOLOGICA
PSICOPSICO
BIOBIO
EMOZIONI, EMOZIONI, PREOCCUPAZIONIPREOCCUPAZIONI
CREDENZE, CREDENZE, TEORIE, TEORIE,
ASPETTATIVEASPETTATIVE
COMPONENTE COMPONENTE SOCIALESOCIALE
PSICOPSICO
BIOBIO
SOCIALESOCIALE
LAVOROLAVORO
FAMIGLIAFAMIGLIA
HOBBIESHOBBIES
AMICIZIEAMICIZIE
DISP. DISP. ECONOMICAECONOMICA
CULTURACULTURA
• Creare le condizioni favorevoli per un interscambio proficuo di informazioni (identificazione e rimozione di barriere comunicative
•Raccogliere tutte le informazioni rilevanti per comprendere i problemi del paziente e il loro contesto psicosociale
•Cogliere i segnali verbali e non verbali che suggeriscono la presenza di un disagio emotivo, facilitandone l'espressione
•Creare un rapporto di fiducia e di collaborazione
L’APPROCCIO CENTRATO SUL PAZIENTEL’APPROCCIO CENTRATO SUL PAZIENTEOBIETTIVIOBIETTIVI
• L'uso di tecniche comunicative che facilitano il paziente a descrivere in modo preciso e attendibile tutti i suoi sintomi e problemi e a esprimere liberamente le sue preoccupazioni, opinioni, preferenze e aspettative.
• Il paziente controlla il contenuto e la direzione del colloquio nelle aree di sua competenza (sintomi, preoccupazioni).
• Il medico è impegnato in un attento ascolto senza preconcetti e segue la direzione indicata dal paziente; non introduce nuove tematiche ed evita di dare suggerimenti per non condizionare il racconto del paziente.
L’APPROCCIO CENTRATO SUL PAZIENTEL’APPROCCIO CENTRATO SUL PAZIENTECARATTERISTICHE PRINCIPALICARATTERISTICHE PRINCIPALI
Tecniche d’intervista centrate sul medico insieme a tecniche centrate sul paziente
Modello biomedicoModello biomedico
Approccio centrato sulla malattia e sul medico
Tecniche d’intervista centrate sul medico
Integrazione Integrazione
dell’approccio centrato sul medico e dell’approccio centrato sul
paziente
Modello biopsicosocialeModello biopsicosociale
Indagine chiusaIndagine chiusa Indagine apertaIndagine aperta + + indagine chiusaindagine chiusa
Background teorico (7)Background teorico (7) La comunicazione è efficace quando:La comunicazione è efficace quando:
• Il paziente fornisce, in modo preciso e attendibile, il massimo delle informazioni rilevanti, necessarie per aiutare l’operatore a comprendere i suoi problemi di salute e di vita
• Il paziente si sente compreso e sostenuto dall’operatore e libero nell’esprimere le sue emozioni, opinioni, contrarietà
• Operatore e paziente concordano sulla natura del problema
• Il paziente partecipa e collabora al programma terapeutico
Background teorico (3)Background teorico (3)Le componenti del processo di curaLe componenti del processo di cura
Raccolta datiRaccolta dati
FeedbackFeedback
AttivazioneAttivazione del pianodel piano
Scelta Scelta dell’interventodell’intervento
IdentificazioneIdentificazione del problemadel problema
• Raccogliere informazioniRaccogliere informazioni precise e attendibili per comprendere tutti i problemi di salute e di vita del paziente
• CreareCreare mantenere o recuperare una relazione relazione terapeuticaterapeutica e riconoscere e gestire le emozioni e preoccupazioni del paziente
• Informare Informare e educare il paziente rispetto alla sua malattia e motivarlo a collaborare con il programma terapeutico
LE TRE FUNZIONI DELL’INTERVISTA MEDICALE TRE FUNZIONI DELL’INTERVISTA MEDICAThe Three Function Approach (Cohen-Cole, 1991), modificato
Perché è importante informarePerché è importante informare
• È parte intrinseca del ruolo terapeutico
• Migliora l’adesione al trattamento
• Influenza l’esito (mediato anche da altri
fattori)
• E’ il primo passo verso una decisone comune (Tuckett et al. 1985)
Una buona comunicazione centrata sul Una buona comunicazione centrata sul paziente può:paziente può:
• Migliorare la comprensione del trattamentoMigliorare la comprensione del trattamento (Roter et al. 1987; Hall et al. 1988)
• Aumentare la soddisfazione del pazienteAumentare la soddisfazione del paziente (Williams et al. 1998; Safran et al. 1998;Kinnersley et al. 1999)
• Migliorare la collaborazione al trattamentoMigliorare la collaborazione al trattamento (Butler et al.
1996; Safran et al. 1998; Svensson et al. 2000)
• Incidere sullo stato di saluteIncidere sullo stato di salute(Ong et al. 1995; Stewart 1995; Maly et al. 1999; Mead & Bower 2002)
• Ridurre le richieste di altre visiteRidurre le richieste di altre visite (Stewart et al. 2000; Little et al. 2001)
Background teorico (8)Background teorico (8)
Steps in the practice of EBMSteps in the practice of EBM
2. Convert information needs into answerable
question
3. Track down best evidence to answer question
4. Appraise evidence for validity and applicability
5. Integrate evidence with clinical expertise and
patient values
6. Evaluate performanceSackett How to practice and teach EBM 1997
Background teoricoBackground teorico
• Il ruolo del modello biopsicosociale e dell’approccio “centrato sul paziente” (Smith 1997; Moja & Vegni 1998)
• Il successivo sviluppo dell’approccio Shared Decision Shared Decision MakingMaking - SDM (Processo decisionale condiviso)(Charles et al. 1999)
Modalità d’interazioneModalità d’interazione(adattato da Charles et al. 1999)
PazienteMedico e pzMedicoDecisioneDecisione
Medico e pzMedico e pzMedicoDiscussioneDiscussione
Doppia via
Medico Pz
Dg e terapia
Ciò che è rilevante
Doppia via
Medico Pz
Dg e terapia
Valori del pz
Ciò che è rilevante
Una via
Medico Pz
Dg e terapia
Minima
InformazioneInformazione
FlussoFlusso
DirezioneDirezione
ContenutoContenuto
QuantitàQuantità
InformatoInformatoCondivisoCondivisoPaternalisticoPaternalisticoModelloModello
Shared Decision Making (SDM)Shared Decision Making (SDM)
DefinizioniDefinizioni• Traduzione letterale con processo decisionale processo decisionale
condivisocondiviso• Approccio che promuove il coinvolgimento del
paziente, soprattutto nelle fasi decisionali del trattamento e in presenza di diverse opzioni terapeutiche (Charles et al. 1997).
• Il coinvolgimento coinvolgimento come la “capacità del paziente di avere un ruolo attivo nelle decisioni e nei piani riguardanti la sua cura” (Wetzels et al., 2004).
ContestoContestoLa crescente richiesta da parte dei pazienti e cittadini di
un ruolo attivo nelle cura della loro salute, grazie anche alla diffusione di internet.
Esistono 3 livelli Esistono 3 livelli (Stiggelbout et al. 2001):
• Macro: Macro: riguarda l’organizzazione e la distribuzione delle risorse sanitarie e la pianificazione di progetti sanitari a livello nazionale
• • Meso:Meso: riguarda la promozione del coinvolgimento
per specifici gruppi di pazienti (es. elaborazione e diffusione di linee guida)
• Micro:Micro: riguarda il coinvolgimento a livello del singolo individuo e quindi all’interno della relazione operatore sanitario paziente
Shared Decision Making (SDM)Shared Decision Making (SDM)
• A tutti i livelli: crescente richiesta di maggiore coinvolgimento di pazienti, cittadini, ricercatori, clinici e di tutte le figure coinvolte nei processi decisionali riguardanti la salute.
• Piano Sanitario Nazionale 2006-08 (tra gli obiettivi) ”favorire il ruolo partecipato del cittadino e delle associazioni nella gestione del servizio sanitario nazionale”
• Ciò nonostante, in Italia i concetti SDM e l’approccio che da questi ne deriva sono ancora agli albori
Shared Decision Making (SDM)Shared Decision Making (SDM)
Cosa succede nel processo decisionale Cosa succede nel processo decisionale condiviso (SDM)condiviso (SDM)
• Fornire informazioni chiare
• Lasciare spazio per domande del paziente
• Disponibilità a condividere una decisione
• Accordo tra paziente e medico rispetto al problema e alla sua gestione
• Il tutto all’interno di una relazione di accudimento rispettosa, responsabilizzante e supportiva
Stewart (1995)
Cosa succede nel processo decisionale Cosa succede nel processo decisionale condiviso (SDM)condiviso (SDM)
• CoinvolgimentoCoinvolgimento contemporaneo di medico e paziente in tutte le fasi decisionali
• ScambioScambio di informazioni in entrambe le direzioni e da entrambe le parti
• Riflessioni condivisecondivise sulle opzioni terapeutiche
• Accordo sul trattamento da mettere in atto
• AdattareAdattare le informazioni al bisogno di ciascun singolo paziente
• Incoraggiare i pazienti a prendersi il loro tempoprendersi il loro tempo per pensare alle varie opzioni
• Rinforzare l’importanza dei valori individuali del valori individuali del pazientepaziente nel prendere una decisione relativa a un trattamento
(Charles et al. 1997, 1999,2003)
• Almeno due partecipanti coinvolti (paziente-operatore)
• L’informazione è condivisa
• I partecipanti costruiscono insieme il percorso per arrivare alla decisione
• Viene raggiunto un accordo sul da farsi
I due partecipanti giocano ruoli diversi:
• Medico: Medico: Opzioni terapeutiche, benefici, rischi, esiti
• Paziente: Paziente: Esperienze, valori, e preferenze
Famiglia, SocietàFamiglia, Società
Caratteristiche del processo decisionale Caratteristiche del processo decisionale condiviso (SDM)condiviso (SDM)
Cosa desiderano i pazientiCosa desiderano i pazienti
• Ricevere informazioni su: diagnosi, eziologia e decorso
della malattia (Frederiksen 1995; Guadagnoli & Ward 1998; Jefford & Tattersal 2002)
• Capire meglio il problema
• Ricevere aiuto e rassicurazione
• Ricevere legittimazioni della loro sofferenza
• Conoscere la cura migliore ed eventuali strategie
preventive (Coulter et al. 1999)
• Partecipare attivamente (Guadagnoli & Ward 1998) ed essere
coinvolti nelle decisioni (Coulter 1997; Little et al. 2001; Lee et al. 2002)
Le domande più frequenti dei pazientiLe domande più frequenti dei pazienti
• Cosa provoca il problema?
• Cosa posso fare per migliorare la situazione?
• A cosa servono gli esami che sto facendo?
• Quali sono i rischi, gli effetti collaterali e i benefici del trattamento?
• Quanto ci vorrà per stare bene?
• Il trattamento sarà risolutivo (definitivo)?
• Come posso prevenire una ricaduta?
• Dove posso trovare ulteriori informazioni?
(Coulter et al. 1999)
Il ruolo dei pazienti nel processo Il ruolo dei pazienti nel processo decisionale condivisodecisionale condiviso
Esiste comunque una piccola parte di pazienti, stimata attorno al 20% circa, che non gradisce nessuna informazione e preferisce un ruolo passivo nella consultazione (Guadagnoli et al.,1998).
Alcune caratteristiche possono suggerire la preferenza verso un ruolo passivo (Benbassat et al., 1998)
– gravità della malattia– età avanzata– basso grado di scolarità– sesso maschile.
Il ruolo dei pazienti nel processo decisionale Il ruolo dei pazienti nel processo decisionale condivisocondiviso
• Più coinvolti e attivi di quanto desiderato: 29%• Coinvolti come desiderato: Coinvolti come desiderato: 34%34%• Meno coinvolti e attivi di quanto desiderato: 37%
Pazienti che riescono avere il ruolo da loro desiderato:Pazienti che riescono avere il ruolo da loro desiderato:
• Riportano maggiori bisogni soddisfattimaggiori bisogni soddisfatti rispetto a:
• Informazioni relative alle opzioni di trattamento e agli effetti collaterali
• Possibilità di parlare di preoccupazioni e paure
• Certezza di essere seguiti bene
• Una maggiore riduzione dell’ ansiaansia tra prima e dopo la consultazione
• SoddisfazioneSoddisfazione più elevataGattelari et al 2001
Il processo decisionale condivisoIl processo decisionale condiviso
MedicoMedicoConoscenze scientificheModelloIdeeEmozioniAspettativeContestoRuolo nella decisione
Paziente Paziente IdeeEmozioniAspettative DesideriContestoRuolo nella decisione
SpiegazioneSpiegazione
Feedback
Reazione del pazReazione del paz (spontanea e/o sollecitata)
Comprensione della reazioneComprensione della reazione
Ulteriori informazioni
NegoziazioneNegoziazione
Piano d’azione comunePiano d’azione comune
Il processo decisionale condivisoIl processo decisionale condiviso
• Fase esplicativa e/o propositiva
• Reazione del paziente (spontanea e/o sollecitata)
• Comprensione della reazione del paziente
• Eventuale altra fase esplicativa e/o propositiva
• Discussione e negoziazione
Piano d’azione comunePiano d’azione comune
Informare: gli obiettiviInformare: gli obiettivi
• Condividere la visione del problema
• Individuare la giusta quantità e qualità di
informazione da fornire
• Fornire spiegazioni che siano comprensibili,
facilmente memorizzabili e individualizzate
• Adottare un approccio condiviso
• Coinvolgere il paziente nelle decisioni
• Motivare il paziente
• Educare il paziente
InformareInformareLe abilità del medicoLe abilità del medico
• Stabilire una relazione di collaborazione
• Determinare ciò che il paziente vuole sapere
• Chiarire il ruolo che il paziente vuole avere
• Fornire informazioni
• Riconoscere e sollecitare le reazioni del paziente
• Indagare idee, aspettative e contesto del paziente
• Individuare eventuali proposte alternative e valutarle
rispetto alle esigenze individuali
• Motivare il paziente
• Negoziare e definire un piano d’azione comune
Il processo decisionale condivisoIl processo decisionale condivisoObiettiviObiettivi
• Rendere esplicitoesplicito al paziente che ci troverà coinvolti in un processo decisionale
• Identificare le modalità preferitepreferite con cui il paziente desidera essere informato e utilizzare messaggi individualizzati
• Esplorare le aspettativeaspettative e/o le idee del paziente rispetto al modo di gestire il problema
• Esplorare le preoccupazionipreoccupazioni e/o le paure del paziente rispetto al modo di gestire il problema
• VerificareVerificare la comprensione del paziente alle informazioni ricevute ed accoglierne le reazioni
• Offrire al paziente in modo esplicito delle opportunità per porre delle domandedomande durante il processo decisionale.
• Valutare in che misura il paziente vorrebbe essere coinvolto • Indicare la necessità di prendere una decisione durante la
consultazione e segnalare la necessità di rivedererivedere e/o rimandare la decisione (follow-up).
Elwyn et al.1999
Il processo decisionale condivisoIl processo decisionale condivisoLe abilitàLe abilità
• Discutere il ruolo del paziente nel processo decisionale (es. “vorrei che discutessimo questa decisone insieme e mi sarebbe d’aiuto sapere come si sente rispetto a questo”)
• Discutere della natura della decisione (es. “l’esame ci dirà se…”)
• Proporre e discutere le alternative
• Valutare i pro e contro di ogni opzione
• Discutere dell’incertezza legata alla decisione
• Verificare la comprensione del paziente
• Esplorare le preferenze del paziente Braddock 1999
Processo decisionale condiviso: quali Processo decisionale condiviso: quali gli effetti?gli effetti?
–Maggiore soddisfazionesoddisfazione –Migliore adesioneadesione ai trattamenti proposti–Migliore adattamento psicologicoadattamento psicologico–Risoluzione dei sintomisintomi
–Particolarmente utile nel lungo termine e nelle malattie croniche
–Altri studi necessari per confermare questi dati
Joosten et al. 2008
Processo decisionale condiviso (SDM)Processo decisionale condiviso (SDM)
• Non è un compito semplice per iper i pazientipazienti
– Mancanza di uno schema mentale per prendere decisioni mediche
– Mancanza di un vocabolario medico
– Vulnerabilità emotiva
– Essere in un nuovo contesto
– Possibilità di sentirsi impotenti
Processo decisionale condiviso (SDM)Processo decisionale condiviso (SDM)
• Non è un compito semplice per i medicii medici– Comunicare rischi e benefici– Esplorare i valori del paziente– Condividere le proprie visioni e preferenze– Ascoltare le preoccupazioni del paziente– Accettare decisioni non immediate e
potenzialmente divergenti dalla propria
• Importante la formazione e l’organizzazione della struttura
Alcune difficoltà espresse dai mediciAlcune difficoltà espresse dai medici
• Mancano le competenze comunicative
• Difficile indagare le preferenze
• Difficile gestire le aspettative del paziente
• Difficile conciliare tempo, contesto e richieste
• Timore di indurre emozioni “negative”
Il punto di vista del medicoIl punto di vista del medico
Condivido le decisioni:
– “con i pazienti all’esordio di malattia, non quelli agli ultimi stadi”
– “con pazienti calmi e razionali, non con quelli vulnerabili o agitati”
– “quando c’è davvero più di un’opzione terapeutica, non quando la scelta è ovvia”
Charles et al. 2004
Frequenti obiezioni al modello decisionale Frequenti obiezioni al modello decisionale condivisocondiviso
– descrivono, ma raramente indagano la preferenza del paziente (Braddock et al. 1997)
– Tendenza a sottostimare la quantità di informazioni richiesta e sovrastimare quella fornita (Waitzkin et al. 1985; Cox et al. 2003)
– Nel 68% delle visite non si parlava dei rischi del trattamento
(Calkins et al. 1997)
•Ci vuole troppo tempoCi vuole troppo tempo–benefici maggiori anche se tempi più lunghi
(Roter et al. 1991; Clark et al..1998)
–maggiore tempo, maggiori informazioni e migliore gestione dei problemi psicosociali (Freeman et al. 2002)
•Alcuni pazienti non vogliono essere informatiAlcuni pazienti non vogliono essere informati– sono circa il 20% (Guadagnoli & Ward 1998)
•I medici già informanoI medici già informano
Cosa succede nella realtà? Cosa succede nella realtà? Informare nella medicina di baseInformare nella medicina di base
Analisi delle sequenze di 252 interviste classificate con il Analisi delle sequenze di 252 interviste classificate con il Verona Medical Interview Classification SystemVerona Medical Interview Classification System (VR-MICS) (VR-MICS)
• Il medico dà informazioni per circa un terzo dell’intervista
• Comincia a fornire informazioni già nella prima fase e aumenta progressivamente verso la fine
• La maggior parte delle sequenze sono dei monologhi, intervallati solo da brevi assensi del paziente
• Il paziente fa poche domande ed esprime poche opinioni
• I medici facilitano raramente l’espressione di opinioni con richieste dirette
Il coinvolgimento dei pazienti sembra minimo e andrebbe Il coinvolgimento dei pazienti sembra minimo e andrebbe incrementatoincrementato
Goss et al. 2005
Cosa succede nella realtà? Cosa succede nella realtà? Il coinvolgimento del paziente nella medicina Il coinvolgimento del paziente nella medicina
generale e in psichiatriagenerale e in psichiatria
0.0
5.1
.15
Fra
ctio
n
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100Total score GPs
0.0
5.1
.15
Fra
ctio
n
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100Total score Psychiatrists
Goss et al. 2007Goss et al. 2007
Lo strumento OPTIONLo strumento OPTION
Item 1Item 1 Il medico focalizza l’attenzione su un problema specifico che richiede un processo decisionale
Item 2Item 2 Il medico dice che c’è più di un modo di affrontare il problema identificato (“equità”)
Item 3Item 3 Il medico valuta in che modo il paziente preferisca ricevere le informazioni che lo possono aiutare nel processo decisionale (e.g. parlando con il medico, leggendo materiale informativo, attraverso la presentazione di grafici, l’uso di videocassette o altri mezzi)
Item 4Item 4 Il medico elenca le “opzioni”, in cui può essere inclusa anche la scelta di non fare niente
Item 5Item 5 Il medico spiega i pro e i contro delle opzioni al paziente (Il non fare niente è un’ opzione)
Item 6Item 6 Il medico esplora le aspettative e/o le idee del paziente rispetto al modo di gestire il problema (o problemi)
Item 7Item 7 Il medico esplora le preoccupazioni e/o le paure del paziente rispetto al modo di gestire il problema (o problemi)
Item 8Item 8 Il medico verifica che il paziente abbia capito l’informazione
Item 9Item 9 Il medico offre al paziente in modo esplicito delle opportunità di far domande durante il processo decisionale
Item 10Item 10 Il medico valuta in che misura il paziente vorrebbe essere coinvolto nel processo decisionale
Item 11Item 11 Il medico indica la necessità di prendere una decisione ora e/o di rimandarla
Item 12Item 12 Il medico segnala la necessità di rivedere e/o rimandare la decisione
Lo strumento OPTIONLo strumento OPTION
01
23
40
12
34
item1 item2
item3 item4item5 item6item7 item8item9 item10
item11 item12
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 121 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Medici Med Gen
Psichiatri
Il coinvolgimento del paziente nella medicina Il coinvolgimento del paziente nella medicina generale e in psichiatriagenerale e in psichiatria
Cosa si sta facendo in ItaliaCosa si sta facendo in Italia
• Conferenza SDM del 2003 (Swansea, UK): nessun italiano presente
• Conferenza SDM del 2005 (Ottawa, Canada): sfida interessante!
• 2006 EACH Conference: nuovi contatti
• Conferenza SDM maggio 2007 (Friburgo): simposio tutto italiano
• Conferenza per la Salute, Centro C.U.R.A, novembre 2007 (Milano): nuovi contatti italiani
Cosa si sta facendo in ItaliaCosa si sta facendo in Italia
Cosa si sta facendo in ItaliaCosa si sta facendo in ItaliaLe persone coinvolte nei simposiLe persone coinvolte nei simposi• Letizia Sampaolo: Istituto Superiore di Sanità, Roma
• Luca Carra, Patrizia Brigoni: Zadig, Milano
• Paola Mosconi, Cinzia Colombo: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano
• Maria Benedettini, Giuseppe Cervino, Luca Barbieri: Azienda USL Bologna
• Cristina Renzi: IDI-IRCCS, Roma
• Claudia Goss, Francesca Moretti: Università di Verona
Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Sezione di Psichiatria e Psicologia Clinica
WHO Collaborating Centre for Research and Training in
Mental Health and Service Evaluation
U.O di Psicosomatica e Psicologia ClinicaUniversità degli Studi di Verona
Il gruppo di lavoro di Verona Il gruppo di lavoro di Verona Psicologia Clinica e Comunicazione in Psicologia Clinica e Comunicazione in
MedicinaMedicina
Christa ZimmermannChrista ZimmermannPsicologaPsicologaProfessor essa inPsicologia Clinica
Michela RimondiniMichela RimondiniPsicologaPsicologaRicercatrice inPsicologia Clinica
Claudia GossClaudia GossPsichiatraPsichiatraRicercatrice inPsicologia Clinica
Lidia Del PiccoloLidia Del PiccoloPsicologaPsicologaRicercatrice inPsicologia Clinica
Francesca MorettiFrancesca MorettiPsichiatraPsichiatraDottoranda
Maria Angela MazziMaria Angela MazziStatistica
Aree di ricerca (1)Aree di ricerca (1)
•Analisi delle interazioni medico-pazienteAnalisi delle interazioni medico-paziente– Creazione di strumenti di codifica– Analisi delle sequenze
Manuale per codificare l’intervista medicaManuale per codificare l’intervista medica
Manuale per codificare l’intervista psichiatricaManuale per codificare l’intervista psichiatrica
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Aree di ricerca (2)Aree di ricerca (2)
• Analisi delle interazioni medico-paziente
• La valutazione di training formativi La valutazione di training formativi sulla comunicazionesulla comunicazione
Comunicare in MedicinaComunicare in MedicinaPacchetto formativoPacchetto formativo
Giovanni Tagliavini, Lidia del Piccolo, Michela Rimondini, Giovanni Tagliavini, Lidia del Piccolo, Michela Rimondini, Christa ZimmermannChrista Zimmermann
Comunicare in PsichiatriaComunicare in PsichiatriaPacchetto formativoPacchetto formativo
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Aree di ricerca (3)Aree di ricerca (3)
• Analisi dell’interazione medico-paziente• La valutazione di training formativi sulla comunicazione
• Informare in MedicinaInformare in Medicina
Lo Strumento OPTIONLo Strumento OPTION
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Aree di ricerca (4)Aree di ricerca (4)• Analisi dell’interazione medico-paziente• La valutazione di training formativi sulla comunicazione• Informare in Medicina
• Informare in PsichiatriaInformare in Psichiatria
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Alcuni lavoriAlcuni lavori
Aree di ricerca (5)Aree di ricerca (5)
• Analisi dell’interazione medico-paziente• La valutazione di training formativi sulla comunicazione• Informare in Medicina• Informare in Psichiatria
• Valutazione della percezione dei Valutazione della percezione dei cittadini rispetto alla comunicazione tra cittadini rispetto alla comunicazione tra medico e pazientemedico e paziente
• La valutazione di un intervento per La valutazione di un intervento per promuovere il coinvolgimento del promuovere il coinvolgimento del paziente in Oncologiapaziente in Oncologia
DiscussioneDiscussione
Quesiti aperti:Quesiti aperti:• Come possiamo facilitare l’applicazione Come possiamo facilitare l’applicazione
dell’SDM nella pratica clinica?dell’SDM nella pratica clinica?
• Come possiamo diffondere in Italia i Come possiamo diffondere in Italia i concetti dell’ SDM e aumentare gli studi concetti dell’ SDM e aumentare gli studi nel settore?nel settore?
• Come possiamo potenziare la rete di Come possiamo potenziare la rete di collaborazione tra ricercatori?collaborazione tra ricercatori?
• Come coinvolgere i cittadini e le Come coinvolgere i cittadini e le associazioni in questo processo?associazioni in questo processo?