SOTTOTEMATICA: LA PRESA IN CARICO DEL BAMBINO ADHD E DELLA FAMIGLIA Ruggieri Tatiana Lolli Diego...

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TEMATICA: TEMATICA: IL BAMBINO IL BAMBINO ADHD NEL ADHD NEL CONTESTO CONTESTO CLASSECLASSE

SOTTOTEMATICA: LA PRESA IN CARICO DEL BAMBINO ADHD E DELLA FAMIGLIA

•Ruggieri Tatiana•Lolli Diego•Gariazzo Valentina•Guerri Stefano• Giammarioli Chiara•Landrini Elisa•Hysembegasi Eva

Studio coordinato dal National Institute of Mental Health (NIMH) Studio coordinato dal National Institute of Mental Health (NIMH) degli Stati Unitidegli Stati Uniti

579 579 bambinibambini con con ADHDADHD di di età compresa tra i 7 e i 9 età compresa tra i 7 e i 9 annianni

Trattamenti:Trattamenti:-Psicologico- Comportamentale intensivo (parent training, behaviour modification e social skill training per i bambini, training e supervisione per gli insegnanti)- Esclusivamente farmacologico- Combinato farmacologico e psicologico

Caratteri dell’approccioCaratteri dell’approccio

Confronto Confronto concon

TrattamenTrattamento di to di RoutineRoutine

- Terapia farmacologia- Terapia Combinata

Più efficaciPiù efficaci- Intervento psicologico intensivo senza farmaci- Trattamento di routine

Trattamento esclusivamente farmacologico

Trattamento Combinato

No differenzeNo differenze

Trattamento Combinato

Trattamento esclusivamente farmacologico

moderatamente più efficace per i ADHD con disturbi d’ansia associati

L’APPROCCIO MULTIMODALE - ANALISI L’APPROCCIO MULTIMODALE - ANALISI ALTERNATIVAALTERNATIVA

Soggetti che risultano clinicamente indistinguibili dai bambini senza Soggetti che risultano clinicamente indistinguibili dai bambini senza ADHDADHD

1. Ogni intervento terapeutico per i bambini con ADHD deve essere accuratamente personalizzato preceduto da una accurata valutazione clinica e seguito con frequenti visite di controllo (almeno mensili).

2. La terapia farmacologica costituisce una risorsa efficace e potente per aiutare questi bambini. Pertanto, tale tipo di terapia dovrebbe essere disponibile per tutti quei bambini per i quali il trattamento psicologico risulti solo parzialmente efficace.

3. La combinazione del trattamento farmacologico con l’intervento psicologico offre alcuni vantaggi rispetto al trattamento esclusivamente farmacologico: migliora le relazioni tra coetanei, aumenta le soddisfazioni dei genitori per il trattamento, permette di utilizzare minori dosi di farmaci.

L’APPROCCIO MULTIMODALE, L’APPROCCIO MULTIMODALE, CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI

- I problemi nelle interazioni sociali possono sorgere in quanto i bambini con ADHD hanno delle difficoltà nel modificare le loro reazioni in risposta a dei cambiamenti nei compiti o nelle situazioni.

- I bambini con ADHD non possono elaborare i segnali sociali accuratamente e possono trarre conclusioni sbagliate per quanto riguarda le intenzioni altrui

L’APPROCCIO MULTIMODALE,  LE L’APPROCCIO MULTIMODALE,  LE INTERAZIONI SOCIALI INTERAZIONI SOCIALI

Le tecniche che possono essere applicate per sviluppare le abilità basilari di conversazione,

fanno crescere le abilità sociali nella risoluzione dei problemi e rinforzano direttamente i comportamenti sociali appropriati

I ragazzi con ADHD più moderato possono trarre beneficio dalla partecipazione ad attività sociali supervisionate insieme ai loro coetanei

Per bambini con livelli di iperattività più gravi possono essere maggiormente utili programmi più strutturati.

INTERVENTI TERAPEUTICI COGNITIVO-INTERVENTI TERAPEUTICI COGNITIVO-COMPORTAMENTALICOMPORTAMENTALI

Gli interventi cognitivo-comportamentali migliorano il comportamento all’interno del contesto familiare e accrescono l’autostima, ma non modificano in modo significativo la situazione in classe.

E’ opportuno affiancare interventi meta-cognitivi (abilità di comprensione del testo, problem solving)

PARENT EDUCATIONPARENT EDUCATION

INTERVENTI EDUCATIVI E COINVOLGIMENTO INTERVENTI EDUCATIVI E COINVOLGIMENTO DEGLI INSEGNANTIDEGLI INSEGNANTI

È necessaria la comunicazione tra casa, scuola e professionisti.

Unire i programmi di ricompense a casa e a scuola (il bambino guadagna dei punti a scuola che può riscattare con privilegi extra a casa).

Consulenza sistematica: prevede incontri regolari durante tutto l’anno scolastico, con una frequenza quindicinale per i primi tre mesi e mensile nel periodo successivo.

Obiettivi: informare sulle caratteristiche dell’ADHD e sul

trattamento che viene proposto fornire appositi strumenti di valutazione

(questionari e tabelle di osservazione) per completare i dati diagnostici

mettere gli insegnanti nella condizione di potenziare le proprie risorse emotive e di autocontrollo e migliorare la relazione con l’alunno, attraverso la ridefinizione delle attribuzioni

spiegare come utilizzare specifiche procedure di modificazione del comportamento all’interno della classe

informare su come strutturare l’ambiente classe in base ai bisogni e alle caratteristiche dell’alunno con ADHD

suggerire particolari strategie didattiche, per facilitare l’apprendimento dell’alunno con ADHD

spiegare come lavorare, all’interno della classe, per migliorare la relazione tra il bambino con ADHD e i compagni.

INTERVENTI EDUCATIVI E COINVOLGIMENTO INTERVENTI EDUCATIVI E COINVOLGIMENTO DEGLI INSEGNANTIDEGLI INSEGNANTI

Accorgimenti per aiutare l’alunno con ADHD a migliorare il rapporto coi compagni: rinforzare gli altri alunni quando

includono il bambino con ADHD nelle loro attività;

programmare attività in cui il bambino con ADHD possa dare il suo contributo;

programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione tra gli alunni;

quando è possibile, assegnare al bambino con ADHD incarichi di responsabilità;

rompere i raggruppamenti fissi tra i bambini.

Strategie didattiche: Modifica funzionale

dell’ambiente classe Attenzione alle tempistiche Scelta di materiale altamente

stimolante Presentazione graduale dei

materiali Ricorso a metodologie come il

tutoring e l’apprendimento cooperativo

Modificare metodi di insegnamento e di valutazione

Manipolare le conseguenze dei comportamenti desiderabili o indesiderabili

SOTTOTEMATICA: CARATTERISTICHE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI SOTTOTEMATICA: CARATTERISTICHE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA'ATTENZIONE/IPERATTIVITA'

CARATTERISTICCARATTERISTICHE PRINCIPALIHE PRINCIPALI

LA STORIALA STORIA

Associazione degli Psichiatri Americani il DDAICampione: popolazione in età scolare in percentuali comprese tra il 3% e il

5%;

DATI STATISTICIDATI STATISTICI

Soggetti con DDAI – Rapporto Maschi/Femmine

SINTOMI PRIMARISINTOMI PRIMARI

IPOTESI CAUSALIIPOTESI CAUSALIQuestione intricata e tuttora irrisolta

ELABORAZIONE DATIELABORAZIONE DATI

Sono i fattori neurobiologici controllati da specifici geni che Sono i fattori neurobiologici controllati da specifici geni che determinano l’insorgenza del DDAI, ma la gravità, l’evoluzione e la determinano l’insorgenza del DDAI, ma la gravità, l’evoluzione e la prognosi dei sintomi dipendono da fattori legati all’educazione e prognosi dei sintomi dipendono da fattori legati all’educazione e all’ambiente sociale in cui si trova inserito il bambino (Barkley, 1998)all’ambiente sociale in cui si trova inserito il bambino (Barkley, 1998)

L'ALUNNO IPERATTIVO E L'ALUNNO IPERATTIVO E DISATTENTO A SCUOLADISATTENTO A SCUOLA

CONCLUSIONECONCLUSIONE

FINE?FINE?