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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
SPECIALE CES2019
40 PAGINE DI NOVITÀ DALLA FIERA DI LAS VEGAS
MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
HTC Vive Pro Eye con eye tracking per immagini più nitide 26
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Nasce 360 Reality Audio il nuovo formato audio di Sony Sony lancia un nuovo formato audio a oggetti aperto, in concorrenza con il proprietario Dolby Atmos. Se largamente adottato, potrebbe segnare il superamento della stereofonia
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Apple si apre: iTunes e AirPlay2 ora sui principali smart TV Ecco la lista dei TV compatibili Per i possessori dei TV 2019 e dei modelli 2018 aggiornabili, la Apple TV non serve quasi più
L’esoscheletro di Samsung funziona, l’abbiamo provato 30
Abbiamo mangiato Impossible, la carne senza carne: buona 30
Il futuro dei TV visto da Vegas Arrotolabili, 8K e microLEDTutte le novità video, dal MicroLED di Samsung, all’OLED 8K di LG, ai top i gamma di Sony. Da non perdere l’anteprima dell’OLED arrotolabile di LG
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Il forno Whirlpool che riconosce il cibo
JBL Link Drive: Google Assistant in auto dall’accendisigari 27
Nissan svela Leaf 3.ZERO e+ Limited Edition
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LE IDEE BRILLANTI DELLE STARTUP ITALIANE AL CES 37
Albicchiere: vino alla giusta temperatura e senza sprechi
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Con Tolemaica, le foto hanno valore legale
Arriva il robot cameriere di TactileRobots
Le 50 startup italiane che fanno onore all’Italia
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto PEZZALI
The Wall da 146” annunciato lo scorso anno era
solo un antipasto: il CES 2019 di Samsung si
apre con un TV MicroLED da 75” con risoluzio-
ne 4K. Dopo un solo anno Samsung ha migliorato
ulteriormente il processo produttivo dei piccoli mo-
duli LED raggiungendo un dot pitch (la distanza tra i
pixel) e una miniaturizzazione tali da poter raggiun-
gere gli 8 Megapixel su una dimensione di schermo
consumer. Samsung ha ragione quando dice che ci
troviamo di fronte allo “schermo del futuro”, perché
di fatto il microLED è la tecnologia alla quale tutti am-
biscono: micro lampadine gestite singolarmente, ca-
paci di creare immagini con una luminosità di picco
elevata e un contrasto praticamente infinito. Il tutto
senza problemi di longevità: ogni pixel è inorganico
e ha una durata stimabile in decine e decine di anni.
Nonostante venga annunciato come TV da 75”, il mi-
croLED che apre l’edizione 2019 del CES è un TV
modulare, costruito usando tante piccole mattonelle
affiancate tra di loro. Samsung ribadisce il concetto
già espresso lo scorso anno con The Wall: il TV non
ha più forma, non ha bordi e non ha dimensioni fisse,
ognuno compone il televisore che vuole passando
anche da formati che possono sembrare bizzarri,
come un 32:9 o un 1:1, praticamente una mattonella
quadrata. Per dimostrare quanto il microLED sia fles-
sibile, l’azienda coreana ha esibito anche un enorme
TV a parete, 219” di pura goduria con un’immagine
da cinema, ma ha anche fatto vedere come in pochi
secondi sia possibile togliere e aggiungere “pollici”
per creare un TV che si adatta alle esigenze di cia-
scuno. Le mattonelle, con un sistema ad incastro,
possono essere spostate e smontate da tutti senza
la minima esperienza, come pezzi di lego: ci sono
blocchetti video e anche blocchetti audio, per creare
sistemi integrati e soluzioni davvero inedite. Prez-
zi? Inutile parlarne, perché il 75” che Samsung ha
TV E VIDEO Il CES di Samsung si apre con un TV MicroLED da 75”4K. Migliorato il processo produttivo dei piccoli moduli LED
Samsung annuncia il MicroLED 4K da 75” E ha il sapore dello schermo del futuroInorganico e modulare, il MicroLED rappresenta la forma più avanzata di tecnologia attualmente disponibile su un TV
Un ingrandimento dei pixel del 75”.
presentato non ha ancora un prezzo o se lo ha, è
comunque molto elevato, sopra i 10.000 euro. Quel-
lo che è importante capire è che in un solo anno di
sviluppo il The Wall 4K, 146”, è diventato un 75”. E
già si pensa di poter arrivare, nel 2020, ad un 8K da
80” circa, che vorrebbero dire 40” 4K con quella che
è la tecnologia di arrivo. In realtà Samsung vorrebbe
spingersi oltre; una perfetta unione tra quello che
Samsung propone oggi e quello che
invece ci sarà domani, il MicroQLED,
ma per questo serve ancora qualche
anno. Nei mesi scorsi si parlava di QD
OLED, ma è evidente che quest’anno
al CES non vedremo nulla di simile:
Samsung si muoverà a due binari de-
stinati ad incrociarsi, da una parte la
line up classica con QLED e 8K, dal-
l’altra il MicroLED, che da prodotto
destinato a un pubblico esigente, al
mercato del lusso e all’installazione
personalizzata sta trovando una sua
collocazione, almeno come dimensio-
ni, nel mercato consumer. Difficile dare
impressioni vere sul nuovo modello: il 75” è l’unico
MicroLED che Samsung ha esposto alla “preview”
del CES con la nuova matrice di punti a dot pitch
ridotto e non ci hanno fatto avvicinare: tre metri di
distanza almeno, non uno di meno. L’immagine ci ha
impressionato per luminosità, brillantezza e satura-
zione e nonostante i tre metri di distanza il quadro
sembrava compattissimo.
Il pixel pitch di generazione in generazione.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Gianfranco GIARDINA
Sony entra a pieno titolo nell’era di Kenichiro Yo-
shida, il nuovo presidente e CEO, che porta sulle
spalle la pesante eredità del “dopo Kazuo Hirai”.
E Yoshida non si è mostrato timoroso e ha dato sin da
subito la propria impronta alla società, anche se con
qualche richiamo al passato.
La Sony che si presenta al CES 2019 è molto più integra-
ta con le altre compagnie del gruppo - Sony Pictures e
Sony Music - di quanto non fosse nelle passate stagioni.
Anche se al grande stand al Las Vegas Convention Cen-
ter sembra riecheggiare un richiamo ai vecchi concetti di
“One Sony” di qualche anno fa. Una svolta così decisa
che in conferenza stampa (impreziosita dalla presenza
sul palco di Farrel Williams) praticamente non si è parla-
to di prodotto ma solo del legame stretto con i creatori e
con la creatività che la nuova Sony vuole avere. L’obiet-
tivo di Sony - ribadito più volte - è avvicinare i creatori e
i fruitori, avvicinarli così tanto che non ci siano “perdite
di informazione” strada facendo. E questo grazie anche
all’elettronica, che diventa però strumento e non fine.
Una svolta così radicale che, a parte Yoshida, sul palco
della conferenza stampa durata praticamente un’ora,
non è salito nessuno speaker della divisione di elettroni-
ca di consumo, ma solo rappresentanti di Sony Pictures
e Sony Music e artisti. Tanto che Sony ora si definisce
una “Creative Entertainment Company”, un concetto
nel quale l’elettronica sembra non avere alcun ruolo.
Tornando ai prodotti - ci perdonerà Yoshida San, ma noi
siamo ancora legati a questi vecchi temi - la notizia più
rilevante della conferenza stampa di Sony al CES 2019
è il rinnovamento della Master Series, TV che sono stati
presentati a fine luglio a New York e poi all’IFA di Berlino
e che già hanno dei successori. Infatti gli OLED AF9 e gli
LCD ZF9 vengono (o meglio verranno) sostituti dai mo-
TV E VIDEO Grandi novità in casa Sony: arrivano i TV 8k e l’OLED non è più inclinato: più del design, ha contato l’ambientabilità
Sony al CES rinnova i TV della Master SeriesTutto quello che sappiamo su OLED e LCDEcco come si presenta la parte alta della line-up per il 2019: il top di gamma solo OLED fino ai 77”, LCD 8K da 85” e 98” Gli OLED AF9 e gli LCD ZF9 verranno sostituti dai modelli AG9 e ZG9. Tra le novità la compatibilità con AirPlay2 e Homekit
delli AG9 e ZG9, un ricambio che per alcuni versi sembra
più una messa a punto dei vecchi modelli (vale soprat-
tutto per l’IOLED), mentre sembra una riprogettazione
completa per quanto attiene agli LCD.
Apple entra prepotentemente nei TV SonyL’ambiente smart TV dei TV Sony continua ad essere
Android. Ma non mancano delle novità in arrivo: si tratta
della compatibilità con AirPlay2 (che tra l’altro proprio
al CES 2019 è stata annunciata anche da Samsung e
da LG per i propri TV), che permette agli utenti Apple
di mandare in streaming sul TV sia contenuti video che
audio, oltre che a duplicare lo schermo di macbook e
iPad. Restando sempre in casa Apple, ai TV si aggiunge
anche la compatibilità con Homekit: sarà quindi possibi-
le interagire direttamente dal TV con gli elementi della
smart home, almeno quelli dell’ecosistema Apple.
Contestualmente all’annuncio dei nuovi componenti
della Master Series, è arrivato anche il rinnovo dei TV
subito sotto in gamma: l’OLED AF8 viene sostituito dal-
l’AG8, come anche i Full LED XF95 trovano un successo-
re nel modello XG95 (da 85”, 75”, 65” e 55”) ; lo stesso
dicasi per i nuovi XG85, che sostituiscono gli XF85.
TV Sony 2019, tutto quello che sappiamo su OLED e LCDAbbiamo avuto modo di avere qualche informazione in
più sulla nuova gamma 2019 di TV Sony. E ora, almeno
nella Master Series, Sony mette chiarezza tra le due tec-
nologie: per gli schermi grandissimi, 85” e superiori, la
scelta è LCD in risoluzione 8K; sotto la scelta è OLED.
Ecco tutti i dettagli che siamo riusciti a carpire.
OLED AG9, un probabile best seller tra i top di gammaL’OLED AF9, in fondo, non è arrivato da molto (è stato
presentato all’IFA di Berlino a settembre scorso) e ha
anche incontrato i favori del pubblico nei primi mesi di
commercializzazione. Ciò non è bastato a non farlo so-
stituire da un nuovo modello, per lo meno quando que-
sto arriverà nei negozi: si tratta dell’AG9, come abbiamo
anticipato a margine della conferenza stampa.
Le novità non sono moltissime rispetto al recente pas-
segue a pagina 05
Farrel Williams ha visitato i laboratori Sony in Giappone e ha raccontato la sua esperienza.
Lo ZG9 nella versione da 85”.
Un dettaglio del piedistallo molto particolare scel-to da Sony per il nuovo ZG9 nel taglio da 85”.
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sato e la più visibile è che il layout del TV è ora per-
fettamente verticale, accontentando così anche coloro
che hanno la necessità di un posizionamento all’altezza
della testa dello spettatore o sopra. In questa tabella
abbiamo inserito le caratteristiche comparate dei due
modelli AF9 e AG9.
Come si può vedere, innanzitutto si aggiunge un taglio, il
77”, non presente sulla linea 2018. Il design verticale e lo
spessore ridotto consentono ora un posizionamento a
parete ideale e particolarmente ravvicinato, soprattutto
se si utilizza una nuova staffa pensata proprio allo scopo
(e chiamata “Flush Wall Mount”); il prezzo da pagare è
una semplificazione del sistema Surface sound (l’emis-
sione del suono dallo schermo) che non ha più tre tra-
sduttori frontali ma passa a due, giudicati però del tutto
sufficienti dai progettisti. Migliora invece il telecomando,
che ora non ha più la finitura in plastica nera ma è metal-
lico (come si addice a un TV di questa fascia).
Arriva poi, come già detto, la grande novità di quest’an-
no, ovverosia la compatibilità con AirPlay2 e con Ho-
meKit, che apre così il mondo Android TV al mondo Ap-
ple, riducendo la necessità di un’Apple TV per gli utenti
dell’ecosistema della mela.
Insieme alla serie AF9 anche quella subito inferiore;
la AF8 viene rinnovata e diventa AG8: non ci risultano
cambiamenti particolari (il TV non era esposto e non
abbiamo potuto approfondire) salvo l’inserimento di una
“soundbar position” che crediamo sia una modalità di-
versa di montaggio dello stand che tenga il TV più alto
in modo da poter sistemare una soundbar che altrimenti
risulterebbe parzialmente davanti allo schermo.
La serie Z scommette sull’8K, ma solo su schermi grandissimiPiù radicale il cambiamento della serie ZF9,
che diventa ZG9. Infatti, non si tratta di un
mero aggiornamento: cambia innanzitutto la
risoluzione, che diventa 8K e segna il debutto
di Sony in questo ambito. Ma cambia anche la
filosofia: se prima la serie Z9 rappresentava la
declinazione LCD del top di gamma Sony, ora
diventa la soluzione per i grandissimi
schermi, lasciando all’OLED tutto il re-
sto. Così lo ZG9 sarà disponibile solo
negli impegnativi tagli da 85” e 98”, pro-
babilmente anche molto impegnativi dal
punto di vista economico. Cambia poi il
design: il layout Full LED è quasi “esibito”, con
uno spessore del TV probabilmente attorno ai 10
mm, dimensione che non si vedeva da tempo, e
che non fa nulla per nascondersi. La cornice è sì
abbastanza sottile, ma è praticamente raddop-
piata sopra e sotto: si tratta di uno stratagemma
per inserire dei diffusori frontali, due sopra e due
sotto lo schermo. La gestione congiunta di questi
speaker fa sembrare che il suono provenga dallo
schermo, cosa che accade invece con gli OLED,
grazie al sistema Surface Audio che però non si
può applicare sugli LCD.
Lo sbarco di Sony sul pianeta 8KFino a poco tempo fa non si pensava che Sony avrebbe
abbracciato l’8K, mettendosi all’inseguimento di Sam-
sung. In effetti la strategia della società non è simile a
quella del colosso coreano: per Sony l’8K è - almeno per
il momento - solo da 85” in su. Lo “scienziato della TV”,
Toshiyuki Ogura, l’ingegnere dietro i TV Sony, ha anche
chiarito che il modo di valutare la distanza ottima di visio-
ne che abbiamo usato fino al 4K con l’8K cade in crisi: se
con il 4K una distanza di 1,5 volte l’altezza dello schermo
era adeguata e corroborata da evidenze scientifiche,
con l’8K si sono trovati di fronte al malfunzionamento del
modello: dimezzando la distanza di visione, portando-
la a 0,75 volte l’altezza, la sensazione di realismo delle
immagini nelle persone diminuiva invece di aumentare.
“La verità - ci ha detto Ogura - è che al di sotto di certe
distanze la percezione umana cambia e quindi non è
più solo una questione fisica o ottica, ma
intervengono altri fattori”. La sostanza è
che Sony ha definito che la distanza mi-
gliore di visione per un TV 8K, ovverosia
quella che dà la massima sensazione di
realismo dell’immagine e - per dirla con
Ogura - quella che porta in maniera più
TV E VIDEO
Sony rinnova i TV della Master Seriessegue Da pagina 04
fedele allo spettatore l’intenzione dei creatori, è sem-
pre pari a 1,5 volte l’altezza, come quella del 4K. Però,
passando da un contenuto 4K a uno 8K, anche a pari
distanza, l’occhio percepisce un realismo maggiore e si
trova a suo agio. Quindi - sostiene Sony - passando a
uno schermo 8K non bisogna diminuire ulteriormente la
distanza di visione. Anche perché - aggiungiamo noi -
altrimenti si finisce dentro lo schermo…
Arriva anche l’XG95: è lui il top di gamma LCD “umano”Praticamente il “buco” lasciato dalle dimensioni più con-
tenute dell’ZF9 (ovverosia il 65” e il 75”) viene chiuso
dall’XG95, nuovo vero top di gamma 4K per quello che
riguarda la tecnologia LCD, che sarà disponibile nei ta-
gli da 55”, 65”, 75” e 85”. Questa serie coglie proprio
l’eredità dell’attuale ZF9, a partire dal processore X1
Ultimate (lo stesso dei TV della Master Series), anche
se mantiene molti aspetti dell’attuale serie XF90, come
l’appoggio con due piedi. Da segnalare, tra le altre cose,
delle soluzioni interessanti a livello audio: nel terzo alto
dello schermo, sullo schienale quasi ai margini esterni, si
trovano due tweeter rivolti verso l’esterno.
Questi servono per supportare l’azione degli speaker
inferiori e, anche in questo caso, offrire un’audio che
sembri provenire dallo schermo. E comunque con una
spazialità nettamente superiore. Questo sistema, che
prende il nome di Acoustic Multi-Audio, vuole essere la
soluzione per gli LCD in grado di simulare le medesime
prestazioni dell’Acoustic Surface Audio degli OLED.
In questa tabella, il confronto tra l’attuale serie X90 e la nuova XG95.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto PEZZALI
I n un modo o nell’altro il futuro dei TV sarà radioso.
Ed è evidente che si andrà verso soluzioni inedite,
siano queste i TV a muro di Samsung o gli OLED a
scomparsa di LG. LG stamattina ha lasciato tutti a boc-
ca aperta con il suo OLED R Signature: quello che lo
scorso anno era un prototipo di pannello, quest’anno
diventa un televisore con una sigla, 65R9, e una data
di introduzione che non è poi così lontana, si parla di
fine anno. Un TV che ha strappato la standing ovation
della platea, un TV fantastico che trova nella possibilità
di cambiare forma la sua caratteristica principale: è un
65” 4K che si arrotola dentro la scatola, scrigno magico
che nasconde anche un potente sistema audio.
LG ha iniziato lo scorso anno con il modello W a trasfor-
mare il Tv in un elemento d’arredo, ma nonostante lo
spessore da “foglio” il TV a muro da spento resta li, vi-
sibile, con la sua sagoma quadrata nera. Che disturba,
soprattutto se il TV è grande. OLED R stravolge questo
concetto creando il TV che arreda e che scompare, o
si integra perfettamente nell’ambiente: ci sarebbero i
proiettori, ma il contrasto non è così eccellente soprat-
tutto se la luce ambientale è elevata. R sta per arrotolabi-
le, ma sta anche per rivoluzione nella gestione degli spa-
zi e dello schermo: il TV offre infatti tre diverse opzioni di
visualizzazione, Full View, Line View e Zero View, dove
la prima è la normale TV in formato 16:9 mentre le altre
due sono modalità che offrono esperienze alternative.
Zero View è la modalità audio, con la sola soundbar che
suona, Line View mostra solo una porzione di schermo
con informazioni, micro schermi, widget e interfacce in-
terattive. Gli utenti possono scegliere tra Clock, Frame,
Mood, Music e Home Dashboard. Con Clock è possibile
controllare l’ora e il meteo, mentre con la modalità Fra-
me si possono visualizzare foto di famiglia condivise da
uno smartphone. C’è anche Mood, che usa i colori per
creare una atmosfera relax. Il cuore dell’OLED R è il pro-
cessore Alpha 9 di di seconda generazione, con a bordo
TV E VIDEO LG risponde al microLED da parete di Samsung con un OLED arrotolabile. Due visioni distinte e spettacolari dei futuri TV
L’OLED arrotolabile di LG è un TV da fantascienzaÈ un 65” 4K che si arrotola dentro un cabinet, che cela anche un potente sistema audio. Ecco il video di anteprima
WebOS 4.5 integrato con Assistant, Alexa e Apple TV.
Esatto, come su Samsung anche su LG arrivano i servizi
Apple, Apple AirPlay 2 audio e video e HomeKit. Con
il supporto Apple HomeKit, sarà possibile controllare la
LG TV utilizzando l’app Home oppure chiedendo diret-
tamente a Siri. Il sistema audio è integrato nella sound-
bar: Dolby Atmos a 4.2 canali e 100W di amplificazioni
racchiusi in un cabinet in alluminio spazzolato con una
griglia per gli speaker realizzata in lana di alta qualità e
disegnata dalla danese Kvadrat. Il TV del futuro, ma un
futuro non molto lontano: l’unica barriera è un prezzo di
acquisto che ancora non c’è, stiamo cercando di capi-
re quale può essere, ma che sicuramente non sarà alla
portata di tutti. OLED R resta in ogni caso rivoluzionario,
e meraviglioso.
Il nostro video di anteprima del TV LGAbbiamo avuto modo di vedere da vicino il nuovo OLED
R, un pannello miracoloso per le sue proprietà flessibili
unito ad un sistema a tapparella che assicura la rigidità e
il corretto funzionamento. Nel video che abbiamo girato
si vede bene come funziona OLED R: il pannello plastico
è attaccato ad una guida a maglie metalliche composta
da tante piccolissime strisce rigide che permettono al
TV di flettersi e curvarsi in una sola dimensio-
ne. Visto di lato non ci sono pieghe, il pannel-
lo è liscio e perfettamente dritto, neppure con
forte luce incidente sembra di trovarsi davanti
a qualcosa che può flettersi. Non ce lo hanno
fatto toccare, ma crediamo che al tatto non sia
poi così diverso da un OLED classico. Il disposi-
tivo di apertura si basa su due braccia metallici
sottili a compasso, motorizzati: possono gestire diverse
posizioni, dalla chiusura totale ad una semi “chiusura”
che lascia solo la striscia superiore accesa. Il vantaggio
dell’OLED è la possibilità di accendere solo un pezzo di
pannello e LG sfrutta questa possibilità, anche se è stata
molto attenta: tutte le modalità “Line View” sono infatti
su fondo nero e dinamiche, questo per evitare di di ave-
re una fascia meno luminosa dopo diverso tempo nella
parte alta, con i fosfori più “consumati”. Non c’è proble-
ma di longevità, ci assicurano, il sistema non crea alcun
problema e nessuna sollecitazione al pannello, nasce
per essere piegato. La piattaforma di base è quella della
gamma OLED e LCD del 2019, nuovo processore Alpha
9 basato su machine learning, HDMI 2.1 e piattaforma
smart con WebOS, Alexa, Google Assistant e Apple
AirPlay e HomeKit. Gli ingressi sono ricavati nella parte
bassa, dove è racchiusa tutta l’elettronica e il sistema di
amplificazione che gestisce la soundbar frontale da 100
watt totali, compatibile Atmos. Nuovo il telecomando,
una unità in alluminio che si sposa perfettamente con il
livello del televisore, appartenente alla serie Signature.
OLED R arriva quest’anno, e il prezzo è ancora una inco-
gnita, almeno per ora: qualcuno parla di cifre esagerate,
ma crediamo che non sarà poi così fuori mercato. Per
LG è sicuramente più costoso produrre il modello 8K da
88” di questo 65” flessibile. Stiamo parlando infatti di un
65” prodotto dalla stessa linea che produce gli altri, rea-
lizzato però partendo da uno strato di plastica e non da
un vetro: resta un TV premium, ma potrebbe non essere
così fuori mercato. Ci troviamo davanti ad un televisore
unico nel suo genere, capace di incantare tutti con la
sua magia. Un minuto c’è, il minuto dopo non c’è più.
Anteprima video dell’OLED R Ecco come funziona l’OLED R di LG
lab
video
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di Roberto PEZZALI
L G ha annunciato la nuova gamma
di TV OLED che vedremo al CES
di Las Vegas: come prevedibile si
chiameranno C9, E9 e W9 con il B9 che
arriverà più avanti. L’azienda ha anche
annunciato lo Z9, il primo OLED con
pannello 8K da 88”.
La funzionalità più attesa è senza dub-
bio l’adozione di HDMI 2.1: questo per-
metterà di gestire sia contenuti
HFR, quindi 4K a 120 fotogrammi
al secondo, sia il variable frame
rate per collegare una console
come l’Xbox One X, che già sup-
porta tale funzione. Per quanto
riguarda l’HDR lo scorso anno,
sulla serie 8, la funzione era già
stata introdotta ma funzionava
solo da USB: ora grazie alla mag-
gior banda passante funziona
anche tramite ingresso HDMI.
L’altra funzione garantita dall’HD-
MI 2.1 è il canale audio di ritorno
avanzato, l’eArc, che gestisce anche
l’audio loseless a oggetti e i codec più
avanzati. Manca il supporto 8K, ma trat-
tandosi di TV 4K sarebbe totalmente
inutile. Il pannello è 4K e sarà sostan-
zialmente identico a quello dell’anno
scorso con un filtro antiriflesso miglio-
rato: nessun aumento di luminosità e
neppure di spazio colore. Per quanto
riguarda l’HDR, LG continuerà a ignorare
l’HDR10+ così come Samsung ignora il
Dolby Vision: il supporto è garantito per
HLG, HDR10 e Dolby Vision. Rinnovato il
processore: se per il B9 ci sarà un Alpha
7 di seconda generazione, per gli altri
TV E VIDEO I modelli C9, E9 e W9 saranno dotati di HDMI 2.1 con funzionalità dedicate al gaming
LG OLED 2019 con HDMI 2.1: ecco C9, E9 e W9 C’è anche l’OLED 8K: si chiama Z9 e sarà da 88”LG ha annunciato la gamma di TV 2019 e l’uscita entro la fine del 2019 del nuovo OLED 8K
modelli ci sarà una versione rinnovata
di Alpha 9, con algoritmi migliorati nella
gestione del moto. Uno di questi è quel-
lo dedicato alla black frame insertion,
“OLED Motion Pro”, che ora lavora a 120
Hz: dovrebbe ridurre gli artefatti senza
abbattere troppo la luminosità.
Due le funzioni dedicate ai videogiochi:
il Variable Refresh Rate (VRR) sincroniz-
zerà il refresh del pannello con il frame
rate di una console o di un PC con uscita
VRR abilitata per evitare tearing e strappi
sull’immagine, mentre l’ALLM (Automatic
Low Latency Mode) imposterà automa-
ticamente il TV in una modalità a input
lag ridotto se viene inserito un gioco.
Questo è partico-
larmente utile per
chi usa la console
anche come media
center con applica-
zioni come Netflix e
Amazon: la modali-
tà Game subentra
automaticamente
solo se viene inse-
rito un gioco e non
con le app di strea-
ming video. L’input
lag dovrebbe es-
sere decisamente
ridotto, meno di 15
ms. Non poteva mancare l’intelli-
genza artificiale: lo scaler del pro-
cessore A9 si affida a un modello
di machine learning addestrato
su diverse situazioni, per ognuna
delle quali verranno applicati filtri
particolari. Ci riserviamo di valu-
tarne il funzionamento con mate-
riali “non demo”. Tra le altre novità
della serie “9” ci sono webOS 4.5,
Google Assistant anche in Italia-
no e AI Sound, che usa il machine
learning per convertire lo stereo in 5.1.
LG OLED 8K ufficiale: si chiamerà Z9 e sarà da 88”ll prototipo di pannello LG 8K si è tra-
sformato in un TV che verrà lanciato nel
2019, probabilmente nella seconda par-
te dell’anno. LG ha deciso di chiamarlo
Z9 e ha pensato, saggiamente, di non
realizzare un “wall paper TV” usando un
pannello che così grosso sarebbe fragi-
lissimo. Z9 è un TV stand alone, dotato
di un piedistallo e di sistema audio in-
tegrato: il pannello da 7680x4320, 33
milioni di pixel, sarà gestito dalla stessa
elettronica presente sugli altri modelli
della gamma OLED, quindi processore
Alpha 9 di seconda generazione, anche
se questa volta la porta HDMI 2.1 gestirà
anche un segnale 8k nativo. Siamo da-
vanti ad un 88” con una risoluzione pari
a quella di quattro TV 4K, e LG volendo
potrebbe ricavare da questo pannel-
lo quattro televisori da 44”: non viene
fatto perché il prezzo sarebbe più alto
di quello di un 55”. Al momento infatti
possiamo solo azzardare ipotesi, ma se
si pensa che il 77” 4K costa circa 10.000
euro è facile pensare che il prezzo del
nuovo Z9 possa essere anche il doppio.
O ancora più alto.
LG ha già pronto l’OLED 8K da 65”. E lo ha tenuto nascostoIn una saletta riservata del CES di Las Vegas LG Display ci ha mostrato i pannelli dei prossimi anni. E il 65” 8K è già pronto, e funziona. Con lui anche il nuovo Crystal Sound di Roberto PEZZALI
Il televisore 8K da 88” che LG mostra al suo stand del CES di Las Vegas è solo uno dei due modelli che LG Display è in grado di produrre. In una piccola saletta LG Display ha messo in mostra anche la versione da 65” e noi siamo rimasti alcuni minuti a guar-darlo. Un televisore che unisce la sua risoluzione incredibile, 33 milioni di pixel, ai vantaggi della tecnologia OLED, soprattutto il nero assoluto. LG lo ha tenuto un po’ nascosto, probabilmente per non fare troppa pubblicità ad una tecnologia, l’8K, spinta soprattut-to da Samsung. L’88” mostrato allo standard ha senso, è un tele-visore enorme e non disturba più di tanto la gamma del 2019 com-posta da TV 4K di dimensioni più piccole. Il 65” ha meno senso: da una distanza di visione standard è davvero difficile distinguere 4K da 8K, e soprattutto potrebbe far sembrare vecchia una gamma di TV 4K che vecchia non è, anzi. LG Display è già pronta a consegna-re i pannelli 8K da 65” a chi vorrà utilizzarli per farne televisori: il 65” 8K OLED esiste, non è a un prototipo. Chi sarà la prima azien-da a piazzare l’ordine?
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Pasquale AGIZZA
P anasonic ha presentato al CES 2019
la sua nuova TV OLED GZ2000. Di-
sponibile nei tagli da 55 e 65 polli-
ci, questo modello è il primo ad offrire la
compatibilità con gli standard HDR10+ e
Dolby Vision, una soluzione già adottata
da Panasonic nei suoi lettori blu-ray di fa-
scia alta. Curioso il fatto che nonostante
sia fra i membri fondatori del consorzio
HDR10+, Panasonic abbia voluto inclu-
dere la compatibilità anche allo standard
concorrente Dolby Vision.
Oltre a queste due specifiche, il Pana-
sonic GZ2000 è compatibile anche
con il nuovo formato HDR Photo
HLG, al quale dedicheremo un appro-
fondimento. Si tratta della versione
dell’Hybrid Log Gamma pensato per
la fotografie. Da un punto di vista
tecnico, il pannello del GZ2000 è un
OLED con risoluzione 4K. Panasonic
sottolinea il fatto che, grazie a un
controller del pannello proprietario,
lo schermo sia in grado di controllare
più efficacemente i parametri che de-
terminano la qualità delle immagini.
Sottolinea, in particolare, il livello di
luminosità media superiore e una ge-
stione ottimizzata del contrasto che
sono migliori di quelle degli altri TV
che usano lo stesso pannello (LG): Pa-
nasonic dice anche che raggiunge una
luminosità di picco più elevata, ma sono
dati che approfondiremo a fine mese
alla convention Panasonic. E proprio in
tema di colori e calibrazione del pannel-
lo, Panasonic vanta la collaborazione di
un pezzo da novanta di Hollywood. Il
pannello OLED, infatti, è stato messo a
TV E VIDEO L’OLED di Panasonic è il primo a offrire compatibilità con HDR10+ e Dolby Vision
Panasonic GZ2000, il primo TV OLED che ha sia HDR10+ che Dolby VisionCalibrazione curata da un tecnico di Hollywood e audio realizzato in collaborazione con Technics
punto grazie al contributo del colorist
Stefan Sonnenfeld, che nella sua lunga
carriera ad Hollywood si è occupato di
film quali Star Wars, Jurassic Park, Won-
der Woman ed altri ancora. La sezione
audio, che comprende l’integrazione di
una soundbar, è stata realizzata in colla-
borazione con i tecnici di Technics. Pa-
nasonic sottolinea il fatto che il GZ2000
è il primo TV provvisto di speaker
integrati con emissione verso
l’alto, e grazie a questa caratte-
ristica può riprodurre le tracce in
Dolby Atmos creando un suono
avvolgente. Chiudiamo la pano-
ramica parlando della piattaforma
Smart TV, che è la proprietaria My
Home Screen 4.0. Tante le novità
previste in questo ultimo aggior-
namento. Arriva la compatibilità
con Amazon Alexa e Google
Assistant, oltre alla possibilità di
creare scorciatoie sulla home per
le app più utilizzate. Non manca
poi il supporto alle app di uso
comune come Netflix, Amazon Prime
e YouTube.Come detto in precedenza,
Panasonic presenterà il nuovo OLED
GZ2000 nei due tagli da 55 e 65 polli-
ci. La commercializzazione avverrà solo
in Europa, ma al momento non si hanno
ancora notizie riguardo le tempistiche di
arrivo sul mercato e i prezzi. Per questo
aspettiamo la convention.
Panasonic, al CES 2019 i proiettori laser da 6.000 lumen più piccoli del mondoPanasonic annuncia la serie di proiettori laser VMZ60 e VMZ50. Peso ridotto, design compatto e supporto ai segnali in ingresso a 4K i punti forti di Pasquale AGIZZA
Panasonic ha annunciato una se-rie di proiettori laser LCD portatili dalle dimensioni ridotte e design compatto. I proiettori della serie VMZ60 e VMZ50, infatti, pesano solo 7,2 chilogrammi e rappresen-tano quindi un prodotto perfetto per essere trasportato. I prodotti Panasonic strizzano l’occhio alle aziende, in particolare a quelle coinvolte nella transizione fra i proiettori a lampada e quelli a laser. La nuova gamma, infatti, garantisce oltre 20.000 ore di funzionamento senza necessità di manutenzione, grazie al nuovo sistema di raffreddamento ideato dalla casa giapponese.I proiettori della linea VMZ60 e VMZ50 dispongono di ottiche zoom 1,6x ideali per proiezioni a tiro corto. Questa caratteristica aumenta la flessibilità, rendendoli ideali per l’uso in aule, sale riunio-ni e piccoli spazi. Presentano, inol-tre, un menu impostazioni intuitivo e offrono un range di luminosità di 4.500-6.000 lumen, grazie a cui è possibile ottenere immagini bril-lanti e nitide ed una elevata pre-cisione del colore. Tutti i proiettori supportano segnali in ingresso 4K e 30p. Da segnalare, poi, la com-patibilità con la tecnologia Digital Link che consente la trasmissione simultanea di segnali video, audio e controllo remoto attraverso un unico cavo LAN.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Gianfranco GIARDINA
TCL ha lanciato l’idea nella sua con-
ferenza stampa qui a Las Vegas:
avere i vantaggi del Quantum Dots
e i vantaggi di una retroilluminazione
davvero discriminata in aree piccole,
grazie all’utilizzo di un layer di micro-
LED. O meglio, come poi chiarisce la
grafica allo stand, di miniLED. L’idea è
buona, l’esecuzione, vista nel prototi-
po esposto allo stand, richiede ancora
qualche messa a punto; ed è una cosa
naturale - potrebbe obiettare qualcuno
- altrimenti non sarebbe una tecnologia
allo stato prototipale.
Retroilluminare un LCD con
un microLED potrebbe ef-
fettivamente essere una
buona soluzione, anche se
il mapping non fosse un LED
per ogni pixel (cosa che ov-
viamente non avrebbe sen-
so, altrimenti meglio un TV
direttamente microLED). Un
microLED con un pitch più
grossolano sarebbe già una
matrice di retroilluminazione
per un Full LED super-risoluta rispetto
alle aree attualmente gestite da questo
tipo di TV. Ovviamente, più si riduce il
pitch, più aumenta il costo del compo-
nente aggiuntivo per la retroilluminazio-
ne, che potrebbe costare anche tanto
quanto il pannello, rendendo l’idea
bella ma irrealizzabile dal punto di vista
economico.
La soluzione proposta da TCL si basa su
una matrice di LED di retroilluminazione
TV E VIDEO Retroilluminare un TV QLED (per ora miniLED) con una matrice microLED è una buona idea
TV QLED retroilluminato da matrice microLED L’idea di TCL potrebbe funzionare, ma è acerbaIl prototipo in mostra al CES 2019 dà buoni risultati ma richiede qualche messa a punto
di cui non conosciamo le caratteristiche,
ma il fatto che si parli di miniLED e non
di microLED fa pensare a una griglia
non propriamente ridotta, o comunque
non ridotta quanto si potrebbe.
Il prototipo di TV TLC mostrato in fiera
è addirittura un 8K ed è stato esposto
in un’area decisamente scura, malgrado
la luminosità di picco del TV sia eleva-
tissima; condizioni difficili per riuscire a
fare una foto decorosa. La resa a occhio
nudo è comunque decisamente buona,
con una capacità di chiudere i
neri completamente e di spin-
gere forte sui picchi di luce.
Non c’è - sempre a occhio
nudo -, un evidente bagliore
attorno ai soggetti luminosi
(che invece si intravvede nella
foto ottimizzata). Qualcosa che
non va c’è ancora nelle dissol-
venze al nero nelle quali si per-
cepisce una limitata gradualità
della dissolvenza stessa, segno
che il pilotaggio del doppio pannello
merita di essere messo ancora un po’
a punto.
Anche Samsung ci ha provato, ma potrebbero non tornare i contiIn realtà, secondo indiscrezioni da noi
raccolte, anche Samsung avrebbe prova-
to a mettere a punto un TV basato su un
pannello LCD Quantum Dots accoppiato
con un substrato microLED, ma il costo
proibitivo del display, unito ad alcune
complicazioni tecniche, avrebbero con-
sigliato di lasciar perdere. Infatti, il princi-
pale problema di un setup di questo tipo
è come raffreddare il pannello microLED:
nelle applicazioni classiche come mega-
schermo, i microLED dissipano il proprio
calore anche verso la parte frontale, cosa
che ovviamente un eventuale microLED
accoppiato con un LCD non può fare. E
poi, ovviamente, c’è il tema dei costi: se si
va troppo in alto, ci si avvicina al pannello
microLED nativo, che ovviamente è me-
glio. Per questi motivi l’idea di TCL è una
buona idea ma nel contempo è un’idea
non applicabile nella realtà.
Lenovo, curvo è bello: annunciati due monitor ultrawide da 43,4”Lenovo ha presentato due monitor ultrawide, ThinkVision P44W e Legion Y44W, dedicati al mondo professionale e ai videogiochi di Gaetano MERO
Lenovo ha illustrato una nuova gamma di display ultrawide, pro-gettati per il settore della gra-fica professionale e il mondo del gaming. ThinkVision P44W è il primo monitor a marchio Lenovo con pannello da 43,4” e rapporto 32:10 pensato per i profession-isti. Le dimensioni raggiungono l’equivalente di due display da 24 pollici, offrendo la comodità di avere un unico dispositivo e un più ampio spazio di lavoro desktop. Il ThinkVision P44W ha una risoluzi-one di 3840 x 1200 pixel, supporta la tecnologia AMD FreeSync2, una frequenza di aggiornamento di 144 Hz e tempi di risposta pari a 4 ms. È corredato di software di gestione che consente all’utente di sfruttare le generose dimensioni in modo intelligente con funzioni come pic-ture in picture, picture by picture, monitor multiplo con ingressi vid-eo separati. A bordo sono presenti due porte HDMI 2.0, due USB-C 3.1, una DisplayPort e quattro USB. ThinkVision P44W raggiunge 450 nit di luminosità, copre il 99% di spazio colore sRGB ed è VESA Certified DisplayHDR 400.Lenovo ha presentato anche il modello Legion Y44W, un moni-tor pressoché identico al P44W. Ciò che cambia è l’aspetto dello stand di supporto, qui con rifiniture colorate e uno stile che richiama il settore gaming. Proprio lo stand nasconde uno speaker Harman Kardon alla base, con Bluetooth e comandi touch, che può essere rimosso e utilizzato come speaker separato. I due monitor saranno disponibili da aprile a rispettiva-mente 1.299 dollari e 1.199 dollari.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
LG, calibrare i TV del 2019 sarà più facile: il generatore è integratoCalman migliora ulteriormente il sistema di autocalibrazione dei TV del 2019: il nuovo processore Alpha 9 sarà in grado di generare i segnali test 4K HDR che servono. Il costoso pattern generator esterno non serve più di R. PEZZALIC’è chi si accontenta del proprio TV e si limita a alcune regolazioni di base, e chi sceglie la via della calibrazione. Per i nuovi TV LG 2019 sia OLED che LCD la rinno-vata partnership tra LG e Calman ha portato grandissime novità da questo punto di vista. I TV infatti guadagnano una funzione Auto-cal avanzata che permette di ca-librare e personalizzare anche la curva di Tone Mapping dell’HDR 10 e trasforma il TV nel generato-re di segnali. Oggi chi vuole cali-brare un TV necessita di sonda, software e di generatore 4K, il pezzo probabilmente più costoso. Con la nuova versione di AutoCal per i TV LG i segnali test sono ge-nerati direttamente dal TV, sia per segnali SDR sia HDR, anche Dol-by Vision. Si elimina così il costo più alto, quel generatore. Calman spiega come addirittura sia me-glio usare il generatore integrato di uno esterno, e di come questa scelta potrebbe portare ad una precisione migliore: i segnali ge-nerati dal processore Alpha 9 dei TV LG sono infatti a 10 bit e sono generati in RGB, quindi non sono soggetti a potenziali errori di con-versione da YCbCr a RGB. Questa funzione non arriverà come aggiornamento sui TV del 2018 ma sarà esclusiva. Per chi conosce l’inglese e vuole capire come funziona la calibrazione del Tone mapping qui ci sono tutte le informazioni.
di Franco AQUINI
D ue pannelli LCD messi uno sopra
l’altro: il primo è un QLED, il secon-
do è un normale LCD privo di filtro
colore che funziona come modulatore di
luce per il local dimming. Questa è la più
importante novità della conferenza stam-
pa Hisense del CES di Las Vegas. Si chia-
meranno o Hisense ULED XD TV e han-
no il doppio pannello LCD che dovrebbe
risolvere i limiti del local dimming.
Tra le altre novità Hisense segnaliamo
Sonic One e la soluzione di proiezione
Laser TV. Più che un TV, Sonic One è
una soluzione tecnica e di design che
permette al TV di emettere audio diret-
tamente dal pannello; una novità asso-
luta in casa Hisense ma non in senso
generale, poiché già impiegata da alcuni
altri produttori. Si chiama Sonic One TV,
dicevamo, e racchiude all’interno del
pannello super sottile una serie di piccoli
diffusori piezo-elettrici. Tutto ciò fa sì che
Sonic One sia spesso poco più di 2 cen-
timetri nel punto di maggior spessore:
ovviamente non possiamo pronunciarci
sulla qualità d’ascolto, ma l’esperimento
è e resta interessante.
La ‘Laser TV’ con una qualità mai vistaUn altro prodotto molto interessante,
anche questo non certo una novità, è la
Laser TV, sistema di proiezione dedicato
a chi cerca un’ottima qualità d’immagine:
TV E VIDEO Sonic One e Laser TV sono i protagonisti della conferenza del produttore cinese
Hisense punta sull’innovazione: Sonic One, Laser TV e ULED XD protagonistiOltre a Sonic One e TriChrome Laser TV c’è la nuova gamma di TV ULED fino a 75’’
quest’anno, addirittura, Hisense
dichiara di aver trovato una solu-
zione totalmente nuova tanto da
chiamarla 4K Smart TriChrome
Laser TV. Il sistema di proiezione
è basato sul X-Fusion Laser Light
Engine ed elimina la ruota colore
(pur facendo uso di chip TI DLP)
ed è quindi un proiettore RGB
capace, secondo le indicazioni
dell’azienda, di coprire il 100%
dello spazio colore Rec2020. Il
tutto per 8,3 milioni di pixel. Le premesse
sono molto invitanti, dovremo però ve-
derlo dal vivo.
Invasione di nuovi TV ULED, fino a 75’’Oltre Sonic One e TriChrome Laser TV
c’è la nuova gamma di TV, su cui si è par-
ticolarmente concentrata la conferenza.
Facciamo un sunto, pur con la conside-
razione che si tratta di modelli che po-
trebbero rimanere sul mercato a
stelle e strisce. Si parte da U9F
con tecnologia ULED, il pannel-
lo 4K da 75 pollici con Dolby Vi-
sion HDR e HDR-10, Android TV
e supporto a Google Assistant e
Alexa (per ora solo negli Stati Uniti, Ger-
mania e UK) dovrebbe arrivare in giugno
al costo di 3,499$. Ci sarà anche una
versione più economica, il modello H9F,
su cui però non ci sono molti dettagli se
non il taglio da 55 e 65 pollici. H9F do-
vrebbe arrivare a maggio con un costo
rispettivamente di 699$ (il 55 pollici) e
999$ (il 65). Infine ci sarà la nuova ver-
sione di TV con a bordo le funzioni smart
di Roku, che però sarà (e qui siamo pres-
soché certi) un’esclusiva USA. Il nuovo
modello con full-array local dimming,
700 nits e Dolby Vision si chiamerà Roku
R8 e arriverà a fine 2019 al costo di 599$
per la versione da 55 pollici e 749$ per
quella da 65.”
Hisense Sonic One
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano DI MARCO, Roberto PEZZALI
S amsung e Apple insieme. L’azien-
da sudcoreana ha annunciato
che iTunes e AirPlay 2 arriveran-
no sulle smart TV Samsung della gam-
ma 2019 e, grazie a un aggiornamento
firmware, del 2018. Verrà infatti intro-
dotta una versione di iTunes dedicata
a film e serie TV.
Gli utenti potranno sfruttare l’applica-
zione per accedere ai contenuti già pre-
senti nella propria libreria oppure no-
leggiare e acquistarne di nuovi. Inoltre,
iTunes funzionerà con i servizi smart TV
di Samsung, come la guida universale,
Bixby e la funzione di ricerca. L’app di
iTunes sarà disponibile sulle smart TV
Samsung in 100 Paesi.
Il colosso coreano non sarà l’unico,
però, ad avere Apple a bordo: l’azien-
da di Cupertino ha aggiornato la pagina
di AirPlay annunciando che i maggiori
produttori di TV inizieranno a integrare
AirPlay 2 nei loro prodotti.Allo stesso
modo, la compatibilità con AirPlay 2
(che sarà attiva in 190 Paesi) permetterà
agli utenti in possesso di un dispositivo
Apple di trasmettere contenuti multime-
diali (foto, video, musica, podcast) alle
smart TV Samsung.
“Non vediamo l’ora di portare l’esperien-
za di iTunes e AirPlay 2 a nuovi clienti
in tutto il mondo attraverso le smart TV
Samsung, in modo che gli utenti iPhone,
iPad e Mac abbiano un ulteriore modo
per godere tutti i loro contenuti preferiti
sugli schermi più grandi della casa” ha
commentato Eddy Cue, senior vice pre-
sident del gruppo Internet Software and
Services di Apple.
TV E VIDEO L’annuncio bomba: iTunes e AirPlay 2 arriveranno sulle smart TV Samsung 2019
iTunes e AirPlay2 ora sui TV di terze parti Apple si accorge che ha bisogno degli altriI TV più recenti verranno aggiornati ad AirPlay 2 e potranno gestire contenuti di iTunes
AirPlay su altre TV è geniale, ma restano alcune incognitePer godere di un film noleggiato o ac-
quistato su iTunes su un grande scher-
mo oggi è necessario acquistare una
Apple TV, prodotto eccellente ma pur
sempre di nicchia. L’apertura di AirPlay 2
ai produttori di TV è una mossa geniale,
che fa guadagnare ad Apple, solo con
Samsung come partner, il 50% di mer-
cato. Se tra i produttori ci fosse anche
Sony, la percentuale salirebbe di altri
20 punti percentuali. Una mossa, quella
di Apple, che racconta come l’azienda
di Cupertino stia cambiando e come sia
necessario aprire i propri servizi anche
ai produttori di hardware di terze parti:
prima Apple Music su Android, ora iTu-
nes sui TV di terzi. Restano ovviamen-
te alcuni punti da chiarire, primo tra
tutti come verrà gestita la privacy che
per Apple è sacra: Samsung sulla sua
piattaforma smart ha sempre tracciato
le abitudini degli utenti e sicuramen-
te Apple non permetterà
che i produttori di TV possano venire
in contatto con gusti e preferenze dei
suoi clienti, registrando i contenuti visti
o scaricati. Inoltre c’è la questione del
sistema operativo. Samsung usa Tizen,
Sony usa Android e portare AirPlay su
Tizen e su altre piattaforme non è sicu-
ramente cosa da poco, soprattutto per
una azienda come Apple che controlla
in modo maniacale che tutto vada come
lei vuole senza intoppi o problemi. E poi,
soprattutto per Samsung, c’è la questio-
ne Dolby Vision: Apple su iTunes ha film
4K Dolby Vision, ma Samsung odia il
Dolby Vision e vuole solo HDR10+: cosa
succede se si manda con iTunes un film
in Dolby Vision verso un TV Samsung?
Nei prossimi mesi arriveranno tutte le
risposte, al momento ci si può rilassare
e godere questo momento di apertura
di Apple verso i mondo esterno. Non è
una cosa che accade di frequente, ma
probabilmente la stessa Apple ha ca-
pito che i tempi sono maturi per poter
aprirsi. Anche con il nemico di sempre.
AirPlay 2, la lista delle TV di terze parti che lo supportanoiPhone, iPad e Mac ora possono trasmettere anche a TV di produttori come Samsung, LG e Sony. Apple ha pubblicata la lista completa. Fuori la la stragrande maggioranza delle TV pre-2018 di M. DI MARCO
L’avvento di AirPlay 2 su TV di ter-ze parti è stata una delle principali sorprese del CES 2019. Prima c’è stata Samsung, ma presto si sono aggiunti altri produttori, come Sony e LG. Ora gli utenti di iPhone e iPad possono trasmettere i propri video, foto e podcast non soltanto alla Apple TV, ma anche a smart TV di terze parti. Apple ha pubblicato la lista intera di smart TV che, a oggi, supportano AirPlay 2. Si tratta di modelli dal 2018 in poi, a ecce-zione di vari modelli di TV firmate Vizio. Mancano ancora diversi marchi rilevanti, ma probabilmente il loro supporto arriverà in futuro. Ecco la lista attuale:LG OLED (2019)LG NanoCell SM9X series (2019)LG NanoCell SM8X series (2019)LG UHD UM7X series (2019)Samsung QLED Series (2019 e 2018)Samsung 8 Series (2019 e 2018)Samsung 7 Series (2019 e 2018)Samsung 6 Series (2019 e 2018)Samsung 5 Series (2019 e 2018)Samsung 4 Series (2019 e 2018)Sony Z9G Series (2019)Sony A9G Series (2019)Sony X950G Series (2019)Sony X850G Series (2019, modelli 85”, 75”, 65” e 55”)Vizio P-Series Quantum (2019 e 2018)Vizio P-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio M-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio E-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio D-series (2019, 2018 e 2017)
www.audiogamma.it
P5 Wireless.Abbiamo eliminatoil cavo ma il suonoè rimasto lo stesso.
P5 Bluethooth, musica in mobilitàsenza compromessi con 17 ore diautonomia e ricarica veloce perperformance allo stato dell'arte. Lasolita qualità e cura nei materiali diBowers & Wilkins adesso senza filigrazie alla nuova P5 S2 Bluetooth.
133_bw_P5w_pgp_ddy.qxp:- 19-09-2016 14:13 Pagina 1
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Ganfranco GIARDINA
ALas Vegas è nato un nuovo formato audio: si chia-
ma 360 Reality Audio. Come dice il nome stesso,
si tratta di un formato teso a ricostruire un campo
sonoro a 360 gradi attorno all’ascoltatore. O, perlome-
no, fargli credere che questo campo ci sia. Il tutto con
un sistema complesso e non facile da spiegare, ma - se
lo standard prenderà piede - molto facile da usare.
A proporre il 360 Reality Audio è Sony. Ma Sony non
vuole farne un prodotto proprietario o quasi: forse da
qualche parte a Tokyo si ricordano ancora di come
andò la vicenda del MiniDisc. Allora si parlava di formati
fisici, oggi di formati digitali, di musica liquida, ma è chia-
ro che, sugli standard, gli arroccamenti e le chiusure
non sono mai buone compagne. E infatti il 360 Reality
Audio nasce aperto, sia dal punto di vista delle codifi-
che (utilizza di fatto l’MPEG-H 3D Audio) che dell’impac-
chettamento dei dati: sin da subito, eventuali terze parti
possono avere accesso a tutti i dati e i tool relativi allo
standard proposto.
Che cos’è il 360 Reality AudioMa che cos’è in pratica il 360 Reality Audio? Si tratta di
un formato audio a oggetti e non a canali. Quindi non
più stereo, non più multicanale 5.1 o 7.1. Ma una codifica
che di fatto prevede che ci siano alcuni “oggetti” audio
concomitanti, ognuno piazzato in un punto specifico
dello spazio attorno all’ascoltatore. E fin qui tutto facile,
si potrebbe dire. Ma poi come si fa ad a riprodurre una
codifica di questo tipo? Per farlo bisogna comportarsi
in maniera diversa a seconda del sistema di diffusione.
Prima, con le codifiche a canali, per esempio con un
contenuto 5.1, bastava inviare ogni canale alla sua cas-
sa e la resa spaziale dipendeva soprattutto da come era
collocate le casse e dall’acustica dell’ambiente.
Con una codifica ad oggetti, invece, è il decoder che,
conoscendo la distribuzione dei diffusori (o la tipologia
delle cuffie e, se possibile, anche la forma dell’orec-
chio), si occupa di rimappare digitalmente gli oggetti
HI-FI E HOME CINEMA Sony introduce un nuovo formato audio che ricostruisce un campo sonoro a 360° attorno all’ascoltatore
Nasce il 360 Reality Audio: Sony lancia un nuovo formato audio immersivo. Cos’è e come funzionaSe largamente adottato, potrebbe stravolgere il concetto di fruizione musicale. E lo standard è aperto a tutti i produttori
sonori sui diversi canali disponibili. Ottenendo così un
risultato ovviamente non perfettamente identico a quel-
lo “ideale”, delle sorgenti diverse disposte nello spazio,
ma comunque molto credibile e coinvolgente.
Che rapporto c’è tra 360 Reality Audio e il Dolby Atmos?Ora probabilmente state pensando a che rapporto di
parentela lega il 360 Reality Audio e un formato come
il Dolby Atmos. Beh, sono due cose che si assomiglia-
no molto, anzi potremmo dire che tutto sommato fanno
la stessa cosa. Le differenze sono principalmente due:
innanzitutto il Dolby Atmos è molto radicato nel mon-
do cinematografico e non in quello musicale, mentre
le intenzioni di Sony per il nuovo formato sembrano
opposte, ovverosia quella di andare a indirizzare il mer-
cato musicale del futuro. La seconda differenza è che
l’Atmos è proprietario e Dolby chiede delle royalty non
trascurabili per il suo utilizzo; Sony invece è disposta
ad aprire il formato a chiunque purché prenda piede e
diventi un vero standard. In un futuro potremmo vedere
dei prodotti di riproduzione audio (come per esempio
una soundbar o un amplificatore home theater) contem-
poraneamente compatibile con Dolby Atmos che con
360 Reality Audio: una volta “spac-
chettato” il formato, quello che
deve fare il decoder tutto sommato
è simile, se non addirittura uguale.
La demo di 360 Reality AudioA Las Vegas Sony ci ha voluto far
fare un’esperienza audio non bana-
le con contenuti 360 Reality Audio.
Come prima cosa ha allestito una
stanza con un sistema multicanale
che potremmo definire “generoso”:
solo il fronte era composto da 9 dif-
fusori, tre in basso, tre ad altezza
testa e tre in alto, tutti rivolti verso l’ascoltatore; altri 4
diffusori erano posizionati nell’area posteriore, sempre
rivolti verso l’ascoltatore.
L’ascolto in queste condizioni, con materiali sonori pen-
sati ovviamente in maniera creativa, è sensazionale: la
direzionalità dei suoni, anche dai quadranti alti, è in-
credibile. Ma il retro pensiero durante l’ascolto è che
l’impianto messo in campo da Sony è oggettivamente
un po’ troppo complesso per qualsiasi casa. Per questo
ci hanno chiesto prima di indossare dei delicatissimi mi-
crofoni intra-aurali (ovverosia che vengono posizionati,
con appositi archetti metallici proprio all’imboccatura
del canale uditivo) e poi ci hanno sottoposto ad alcuni
segnali test in uscita da ognuno dei diffusori, uno per
volta. A quel punto il processore ha dedotto le caratte-
ristiche dei nostri padiglioni auricolari e la nostra posi-
zione all’interno dello spazio, dati sufficienti per riuscire
a rimappare i dati musicali ad oggetti per l’ascolto in
cuffia. E così abbiamo fatto: il sistema così configurato
è stato in grado di replicare in cuffia - diremmo - il 90%
delle sensazioni direzionali che ci ha dato l’impianto
“vero”, tanto che per diversi momenti la sensazione era
che il suono non fosse quello delle cuffie ma che fosse
ancora in funzione l’impianto con i venti diffusori.
Cosa vuol fare Sony con il nuovo standard?Ma cosa vuol fare Sony, venire a casa di ogni utente
per “misurargli” le orecchie? No, certamente, il sistema
funziona anche senza “personalizzazione”; ma ovvia-
mente, dato che la forma delle orecchie ha un ruolo
importante nell’abbattimento e nella diffrazione del
suono, la società sta mettendo a punto un’app che, tra-
mite la fotocamera dello smartphone, fa una mappatura
3D della conformazione del padiglione auricolare e si
comporta di conseguenza, per lo meno per l’ascolto
in cuffia. L’obiettivo primario, in questa fase iniziale, è
segue a pagina 14
Perfect Black creates
Perfect Colors
torna al sommario 14
MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
promuovere il formato per l’ascolto in cuffia di musi-
ca “spaziale” in streaming, tramite smartphone. Infatti
Sony ha avviato delle sperimentazioni con i principali
servizi di streaming, tra cui Deezer, proprio in questo
senso. Al resto, cioè trasformare il segnale audio ad
oggetti in un segnale stereo che ricostruisca al meglio
la distribuzione spaziale del suono, ci pensa l’app che
Sony sta mettendo a punto. Questo vuol dire che di fat-
to l’ascolto di una codifica 360 Reality Audio può esse-
re fatta con un cuffia convenzionale di qualsiasi marca,
non necessariamente Sony. Anche se l’ingegnere Sony
che ci ha spiegato il funzionamento del sistema consi-
glia, per la massima resa, una buona cuffia Sony. La se-
conda fase è quella di uscire dalle cuffie e passare alla
riproduzione in ambiente, anche se
fatta con un numero di diffusori più
contenuto rispetto a 13 della demo:
Sony sostiene che si possa arrivare
anche a un diffusore solo da porre
in posizione centrale davanti a sé;
anche se il layout più credibile pare
ancora quello della soundbar.
La parte più difficile: convincere gli artisti a creare in 360 Reality AudioMa il nuovo formato e tutti i sistemi di riproduzione sa-
rebbero inutili se mancassero i contenuti. Certo, Sony
può contare sul supporto interno di Sony Music, e non
è poco. Inoltre, sono aperte trattative e le sperimenta-
zioni anche con Warner Music. Ma non basta l’etichet-
ta: per una rimasterizzazione in 360 Reality Audio, o
peggio ancora per la creazione di nuovi contenuti, l’ap-
HI-FI E HOME CINEMA
Nasce il 360 Reality Audio di Sonysegue Da pagina 13
poggio e la collaborazione degli artisti è necessaria.
Per capire la reazione dei creatori di contenuti, non a
caso Sony a portato a Tokyo Pharrell Williams a provare
in anteprima il sistema 360 Reality Audio, traendone
giudizi entusiastici.
Anche se l’esperienza insegna che una rondine non fa
primavera. I tecnici Sony si sono prodigati anche nel
sottolineare che, per fare una rimasterizzazione 360
Reality Audio di un disco già edito non servono par-
ticolari materiali, se non il master in multitraccia, cosa
che ovviamente è in archivio per la stragrande mag-
gioranza dei lavori degli ultimi anni. Il vero rischio - ag-
giungiamo noi - è che compaiano dischi mal convertiti
in 360 Audio giusto per cavalcare l’onda: la storia della
musica in 5.1 ci insegna che remastering mal fatto fa
più danni in cattiva pubblicità al formato di quanto non
ne faccia la mancata pubblicazione di un disco. Forse
è iniziata una nuova era della fruizione musicale e nel
futuro tutti i servizi di streaming diffonderanno in 360
Reality Audio; o forse questo formato verrà ricordato
come una meteora, o peggio ancora semplicemente
dimenticato. In ogni caso, noi c’eravamo al lancio e ve
l’abbiamo raccontato…
di Gianfranco GIARDINA
S embra una vecchia lampada a pe-
trolio, ma c’è tanta tecnologia al-
l’interno. Si chiama Sony LSPX-S2
e si tratta di uno speaker Bluetooth e
Wi-fi, integrato con un sistema di illumi-
nazione da tavolo, che, a dispetto del-
le dimensioni contenute, suona bene
e soprattutto suona “nuovo”. Infatti, a
suonare, almeno per le alte frequenze,
è il vetro che protegge la lampada (che
HI-FI E HOME CINEMA Al CES 2019 Sony ha presentato uno speaker inconsueto: Sony LSPX-S2, che sembra una lampada a petrolio
Suono “a lume di candela per lo speaker-lampada di SonyUtilizza il cilindro di cristallo del lume per emettere a 360 gradi il suono. La batteria dura 8 ore e si ricarica via USB
essendo LED potrebbe anche non es-
sere affatto protetta). l cilindro in cristal-
lo è infatti innestato su tre trasduttori
che inducono su di esso le vibrazioni
che lo fanno risuonare, ovviamente
con una emissione omnidirezionale. A
completare il compito ci pensano poi
altri due altoparlanti: uno, per le medie
frequenze, è posto nella base rivolto
verso l’alto (il suono esce dalle fessure).
L’altro è alla base dello speaker, rivolto
verso il basso, e si occupa di gestire le
basse frequenze. La lampada speaker
può essere gestita come uno speaker
Bluetooth (e se ne possono associare
due) o via Wi-Fi: in tal caso si può arriva-
re fino a un massimo di 10 in configura-
zione multiroom. Due speaker possono
essere configurati anche per riprodurre
rispettivamente canale destro e sinistro
di un segnale stereo. La lampada non
ha una vera funzione di illuminazione “a
giorno” ma è più che altro d’ambiente
e può essere impostata su 32 livelli di
intensità o in modalità “candela” nella
quale simula le variazioni di luminosità
di una fiamma.
La batteria dura 8 ore e l’apparecchio
si ricarica via USB. Arriverà a maggio al
prezzo non banale (ma adeguato alla
qualità costruttiva) di 600 euro.
Pharrell Williams è comparso sul palco della con-ferenza stampa di Sony al CES 2019 raccontando la sua esperienza nei laboratori di Tokyo di Sony per provare il 360 Reality Audio.
Un momento della demo di 360 Reality Audio riprodotto da un solo diffusore, attualmente in funzione nello stand Sony al CES 2019.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto FAGGIANO
U sare il termine vintage per diffu-
sori dedicati all’home theater può
sembrare assurdo, però Klipsch è
riuscita a ricreare un’estetica dello scorso
secolo anche per prodotti che allora non
esistevano proprio. Quindi largo a finiture
in legno pregiato e griglie in tessuto ru-
vido, che unite allo storico logo Klipsch
faranno un bell’effetto nostalgia anche
per chi all’epoca doveva ancora nascere.
Ma quello che dobbiamo sottolineare qui
è la profusione di tutte le più recenti tec-
nologia applicate all’home theater, anche
dove molti importanti concorrenti devo-
no ancora arrivare. Spicca il completo
sistema di diffusori 5.1 compatibile WiSA
HI-FI E HOME CINEMA Le novità Klipsch per l’home theater nascondono le più recenti tecnologie
Klipsch, l’Home Theater del 2019 ha Amazon Alexa, WiSA e Apple AirPlay 2WiSA, Google Assistant, Alexa, oltre a Bluetooth e AirPlay2 per prestazioni Home Theater top
con quattro satelliti R-
51WM, canale centra-
le R-34WC e subwoo-
fer R-100WSW. Tutto
pronto per i nuovi TV
LG compatibili WiSA o
con altre sorgenti com-
patibili con un don-
gle usb WISA come
Xbox e pc con Win-
dows 10. Le soundbar
si distinguono per le dimensioni crescenti
tra 1 e 1,35 m, con dotazioni diverse a se-
conda delle sigle. L’estetica è simile per
tutti i modelli, con uno sviluppo concen-
trato sulla larghezza ma con dimensioni
minime in altezza e profondità per essere
facilmente inserite in ambiente; per tutte
rimangono ben in vista i tweeter con cari-
camento a tromba, tipico di tutti i diffusori
Klipsch. La serie più piccola è la BAR 40,
dove il numero sta a indicare la larghezza
in pollici e quindi in questo caso un metro
esatto: la versione base è la BAR40 con
Bluetooth e Dolby Digital mentre il model-
lo BAR40G aggiunge l’assistente vocale
di Google per il controllo vocale diretto. Klipsch BAR48
La serie 48 è larga 48 pollici, cioè 120 cm
e comprende il modello base BAR48 con
Bluetooth, Dolby Digital e il DTS Virtual
X mentre il modello BAR48W è dotata di
connessione wi-fi per essere controllata
dall’apposita applicazione, AirPlay2 ed è
compatibile con Google Assistant e con
Amazon Alexa. Al top di gamma troviamo
la BAR54A, che sfiora i 140 cm di larghez-
za ed è compatibile con il Dolby Atmos
e dts:X oltre a mantenere Dolby Digital,
bluetooth. AirPlay2 e compatibilità con
Google Assistant e Amazon Alexa. Tutte
le soundbar hanno l’ingresso HDMI e sa-
ranno disponibili nella tarda primavera. I
prezzi partono dai 299 ai 1599 dollari.
Anche Klipsch ha auricolari “total wireless” con autonomia superLa nuova famiglia di auricolari Klipsch comprende anche il modello True Wireless, che non prevede fili nemmeno tra i due auricolari. la custodia per la ricarica, che conserva energia per ben 24 ore di funzionamento
di R. FAGGIANO
Dopo il successo degli Airpods, molti costruttori si sono lanciati nel proporre auricolari completamente senza fili, che non prevedono cavi non solo verso la sorgente, ma an-che tra i due auricolari. Questa con-figurazione è molto comoda ma pone limitazioni alla capacità delle batterie per mancanza di spazio. La soluzione Klipsch, nella nuova linea T5, sono i True Wireless, un modello completamente senza fili che già da solo ha un’autono-mia di otto ore, ma che aggiunge altre 24 ore di energia sfruttando la riserva della custodia. Proprio il look vintage del contenitore me-tallico è una caratteristica saliente dei nuovi T5, dove il logo di fabbri-ca riprende la grafia originale del marchio dei primi diffusori Klipsch. Anche la qualità sonora dovrebbe riprendere l’impronta storica del marchio, aiutata anche dalla con-nessione Bluetooth aptX HD, men-tre gli adattatori ovali in dotazione permettono di ottenere sempre le migliori condizioni di isolamento. Il prezzo dei T5 True Wireless è fis-sato a 199 dollari, ma nella nuova serie T5 ci sono anche modelli tra-dizionali con o senza filo con prezzi a partire da 59 dollari; disponibilità prevista nella tarda primavera.
di Roberto FAGGIANO
Al CES molta attenzione è stata dedi-
cata ai nuovi arrivi nella gamma dei
giradischi Technics. Fari puntati sul
ritorno del leggendario SL-1200, il giradi-
schi per deejay più noto della storia, tor-
nato in listino con la sua settima versione
SL-1200 mk7. All’apparenza nulla è cam-
biato dal primo modello, comparso nel
lontano 1972 e venduto in oltre 3,5 milioni
di esemplari: telaio ultra robusto, braccio
a S, cursore per regolare la velocità, luce
strobo per controllare la velocità e la ro-
bustezza del motore. Alcuni cambiamenti
invece ci sono nel motore, rinnovato per
una maggiore precisione e stabilità nella
velocità, e nel telaio ulteriormente rinfor-
zato. Ancora da definire il prezzo. Ottime
novità anche per chi non può permettersi
i modelli Technics più costosi, con l’arrivo
HI-FI E HOME CINEMA Giunge alla 7a edizione il leggendario SL-1200, a 47 anni dal primo modello
Technics SL-1200 mk7, il ritorno della leggendaArriva un modello di giradischi più accessibile con testina e stadio phono integrato
del modello SL-1500C. L’estetica meno
appariscente nasconde molti contenuti
dei giradischi più costosi e per la prima
volta c’è un giradischi Technics subito
pronto all’utilizzo, grazie alla presenza
di una testina Ortofon 2M Red e dello
stadio phono integrato. Finora Technics
aveva sempre preferito lasciare all’utente
il compito di scegliere una testina, ma ora
invece allarga la platea dei consumatori
interessati anche a chi desidera un pro-
dotto “plug & play”. Anche l’SL-1500C è
disponibile nella doppia versione nera
oppure argento. Il nuovo modello utilizza
un motore a trazione diretta, affiancato
da un sistema di controllo della velocità
di rotazione derivato da quello utilizzato
nei lettori blu-ray top di gamma di Pana-
sonic. Per il braccio si è scelto un classi-
co tubolare in alluminio con forma a S e
porta testina separabile mentre il piatto
è in alluminio con tappetino in gomma.
Per la praticità è stato inserito lo stop au-
tomatico a fine disco con sollevamento
del braccio. Il telaio è in alluminio, fibra
di vetro e ABS. Curata anche l’alimenta-
zione che ha due sezioni separate per il
motore e per lo stadio phono integrato. Il
prezzo non è ancora disponibile (tenendo
presente che la sola testina Ortofon in do-
tazione costa 110 euro).
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto FAGGIANO
L G rinnova al CES la gamma di
soundbar di fascia alta con tre
modelli destinati a completare de-
gnamente i TV OLED del marchio, tutte
realizzate in collaborazione con Me-
ridian per affinarne le prestazioni. La
principale differenza rispetto ai modelli
dello scorso anno è la compatibilità
con Google Assistant.
I tre modelli hanno sigle numericamen-
te molto simili a quelli delle passate
stagioni e se ne differenziano per la
lettera L al posto della K: in dettaglio
abbiamo la SL8YG, SL9YG e SL10YG,
con prestazioni e dimensioni crescenti.
HI-FI E HOME CINEMA LG presenta tre nuove soundbar realizzate in collaborazione con Meridian
Le nuove soundbar LG compatibili con Google Assistant. In Italia in primaveraTutti modelli di fascia alta per potersi degnamente abbinare ai TV OLED del marchio coreano.
Tutte sono compatibili con il Dolby At-
mos e il DTS:X e possono essere col-
locate su ripiano o a parete a seconda
delle esigenze.
Il modello SL9 è particolarmente in-
dicato per il fissaggio a parete
grazie allo spessore di soli 57
millimetri. Il diffusore è anche
dotato di un sensore che de-
termina automaticamente il
posizionamento per adeguare
le prestazioni alle diverse tipo-
logie di installazione.
Seguendo le caratteristiche dei
modelli della passata stagione
i tre modelli dovrebbero diffe-
renziarsi tra loro per le dimensioni e le
dotazioni di altoparlanti; quindi la SL10
dovrebbe montare un sistema 5.1.2
con subwoofer separato e larghezza
di oltre 140 cm per abbinarsi ai tv più
grandi, mentre la SL8 dovrebbe limitar-
si al 2.1 e dimensioni con larghezza di
circa 1 metro per TV da 43 pollici. Il mo-
dello intermedio SL9 (non è presente
nel catalogo italiano la versione SK9)
dovrebbe essere un sistema 5.1.2 con
larghezza intermedia. Ulteriori dettagli
e prezzi saranno disponibili durante il
CES, ma per la commercializzazione in
Italia bisognerà aspettare la tarda pri-
mavera/estate.
di G. MERO
B enQ ha rinnovato la serie di proiet-
tori CinePrime a ottica corta, pensati
per l’home cinema, che si arricchi-
sce con i modelli W5700 e W2700. Si
tratta di dispositivi basati sulla tecnologia
DLP, dal design compatto e leggero, in
grado di offrire prestazioni 4K reali con
risoluzione UHD 3840x2160 e 8,3 milio-
ni di pixel distinti per ciascun fotogram-
ma. Sono anche i primi proiettori home
theatre DLP 4K al mondo con copertura
fino al 100% dello spazio colore DCI-P3.
Entrambi utilizzano un sistema ottico ot-
timizzato con sei gruppi strutturati di lenti
interamente in vetro consentendo una
migliore trasmissione della luce, pensato
HI-FI E HOME CINEMA Due proiettori BenQ DLP 4K che allargano la famiglia CinePrime
I nuovi proiettori BenQ DLP 4K CinePrime coprono fino al 100% lo spazio colore DCI-P3W5700 e W2700 offrono risoluzione UHD, HDR e copertura dello spazio colore DCI-P3
per garantire immagini nitide
in qualsiasi ambiente.
BenQ W5700 offre uno zoom
da 1,6X e lente 2D regolabi-
le in orizzontale e verticale,
ideale per piccole sale di
proiezione dedicate. BenQ
W2700 è invece studiato
specificamente per proiezioni
domestiche, dispone di zoom
da 1,3X, di lente regolabile e dell’Audio +2
CinemaMaster integrato. I due modelli
coprono lo standard DCI-P3: nello spe-
cifico, il W5700 offre una copertura del
100% dello spazio colore DCI-P3, mentre
il W2700 copre il 94% del DCI-P3. I nuovi
videoproiettori BenQ supportano i formati
HDR10 e HLG e la tecnologia HDR-PRO
proprietaria ottimizzata per la videoproie-
zione. Il BenQ CinePrime W2700 è già di-
sponibile al prezzo di 1.799 euro, mentre il
W5700 verrà lanciato nel corso del primo
trimestre 2019 con un prezzo di listino
pari a 2.999 euro.
Panasonic HTX90N e HTX20B, stile retrò e tecnologia all’avanguardiaAl CES 2019 Panasonic ha annunciato le cuffie a padiglioni con cancellazione del rumore HTX90N e gli auricolari HTX20B, entrambi wireless di Claudio STELLARI
Panasonic propone le cuffie a pa-diglioni HTX90N e gli auricolari HTX20B, entrambi con un desi-gn vintage. Le cuffie a padiglioni HTX90N sono dotate di cancel-lazione del rumore, driver da 40 mm con magneti al neodimio, Bass Enhancer e sistema Acoustic Bass Control. Panasonic dichiara fino a 24 ore di riproduzione con can-cellazione del rumore attiva. An-che a batteria scarica è possibile proseguire l’ascolto utilizzando il cavo di collegamento, rinunciando però alla cancellazione del rumore. Completa la dotazione la funzione di attivazione dell’assistente vo-cale integrato. Gli HTX20B sono auricolari wireless in-ear con un particolare design a doppia tenuta, progettati per garantire un’ottima stabilità. Dotate di cavo in tessuto, utilizzano driver da 9 mm che pro-mettono un suono chiaro e bassi potenti. Dichiarate 8 ore e 30 mi-nuti di riproduzione ininterrotta e grazie alla funzione Quick Charge, si ottengono 80 minuti di ascolto con 15 minuti di ricarica. È prevista l’integrazione con Google Assi-stant e l’utilizzo delle funzioni viva-voce dallo smartphone. Entrambi i prodotti saranno commercializzati in Italia a partire da aprile.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto FAGGIANO
D opo la presentazione del modello
500 la scorsa estate, al CES 2019
arrivano tutti gli altri diffusori che
completano la serie. Tra questi anche un
originale sistema home theater 5.1 com-
patibile WiSA. La nuova serie di diffusori
ha in comune la presenza dell’assistente
vocale di Google e della compatibilità di
Chromecast e di AirPlay 2. Molto curata
l’estetica con finitura in pregiato tessuto
Kvadrat disponibile in colore nero o gri-
gio. La connessione in rete è con Wi-Fi
e rimane disponibile il Bluetooth; per i
file audio la compatibilità si ferma ai Flac
da 96 kHz. Al top di gamma troviamo il
HI-FI E HOME CINEMA Nella famiglia Citation arrivano un sistema HT e una soundbar compatibili WiSA
Harman Kardon Citation, diffusori con WiSA e Google Assistant. C’è anche Apple AirPlay 2La serie ha in comune Google Assistant e la compatibilità di Chromecast e di AirPlay 2
sistema home theater compatibile WiSA,
formato dagli originali diffusori frontali
Tower (2.500 dollari la coppia), dai satel-
liti Surround (500 dollari la coppia) e dal
subwoofer Sub (800 dollari). Il sistema
funziona solo senza fili e non ha quindi
ingressi tradizionali HDMI; il controllo
avviene tramite uno schermo touch
presente sui diffusori Tower. Notevole
lo spiegamento di potenza disponi-
bile con 200 Watt per ogni diffusore
Tower, altri 200 Watt per il subwofer e
2 x 50 Watt ai satelliti. Sempre dedica-
ta all’home theater anche il diffusore
Bar (1.000 dollari) che è una soundbar
compatibile WiSA, ma anche dotata
del normale ingresso HDMI per un
utilizzo tradizionale via cavo. Gli altopar-
lanti formano un sistema frontale 3.0,
con l’opzione di aggiungere subwoofer
e diffusori surround posteriori. La gamma
di diffusori tradizionali è formata da altri
quattro modelli: il piccolo One (200 dol-
lari) in versione monofonica con potenza
di 40 Watt, il compatto 100 (300 dollari)
sempre monofonico con potenza di 50
Watt; salendo di livello troviamo lo scher-
mo touch a colori sul modello 300 (400
dollari), con funzionamento stereo e 100
Watt di potenza e, infine, il già noto 500
(600 dollari) con potenza di 200 Watt. I
prezzi di listino sono ovviamente relativi
al mercato statunitense, dove i diffusori
saranno disponibili entro la primavera.
Cuffie wireless Technics, arrivano riduzione del rumore e aptX HDDue nuove cuffie Technics al CES 2019 di Las Vegas: entrambe con Bluetooth e aptX HD. Una con sistema di riduzione del rumore allineato ai migliori concorrenti di Roberto FAGGIANOTra le molte novità Technics del CES, meritano attenzione per le tecnologie applicate le nuove cuf-fie F70N e F50B, entrambe dotate di connettività Bluetooth con aptX HD e circuito LDAC. Il modello di punta F70N è dotato di circuito Noise Cancelling (NC) con caratte-ristiche avanzate e in grado di ge-stire diverse condizioni ambientali su tre diverse modalità. Il circuito NC è regolabile su diversi livelli di cancellazione del rumore, com-presa la posizione che consente di non isolarsi completamente da ciò che circonda l’ascoltatore. I micro-foni integrati servono per cogliere i rumori ambientali e per meglio usufruire della funzione di conver-sazione telefonica. Per risparmiare energia, un sensore disattiva la cuffia non appena la si toglie dal-la testa. La cuffia F50B è del tutto simile al modello superiore, ma priva del circuito NC. Entrambe utilizzano un nuovo trasduttore dinamico da 40 mm con un nuovo diaframma disegnato per ottenere la massima rigidità e le minori riso-nanze su ogni frequenza.Il padiglione ha due piccoli con-dotti Air Control per migliorare e disperdere i flussi d’aria più rapi-damente. Massima cura anche nel-l’utilizzo dei materiali, con struttura in alluminio e snodi rinforzati per adattarsi a ogni forma del capo e poter ripiegare facilmente la cuf-fia durante il trasporto. Entrambi i modelli possono essere utilizzati anche via cavo. Non dichiarata l’autonomia della batteria e non ancora annunciati i prezzi, mentre la disponibilità delle nuove cuffie sul mercato è attesa per maggio.
di Roberto FAGGIANO
D opo un’apparizione alla scorsa IFA
di Berlino, è stato presentato uffi-
cialmente l’SL-G700, un network
player combinato con lettore CD e SACD
che va a unirsi all’amplificatore SU-G700
per formare un nuovo sistema hi-fi. Il fat-
to più importante è l’apertura al formato
SACD, che anni fa era il principale rivale
del DVD Audio come supporto per la
musica in alta risoluzione. Il dettaglio non
trascurabile è che il DVD Audio era stato
lanciato proprio da Panasonic mentre il
rivale SACD era stato lanciato da Philips e
Sony, di conseguenza il formato SACD è
sempre stato ignorato anche dai più pre-
stigiosi apparecchi Technics. La lotta tra i
due formati si è conclusa con un nulla di
fatto per entrambi, ma all’epoca il SACD
HI-FI E HOME CINEMA Technics realizza un lettore di Super Audio CD, unito a un network player
Al CES il primo network player Technics che legge i SACDL’SL-G700 grazie agli ingressi digitali può funzionare anche come convertitore D/A
riuscì ad avere molti più titoli pubblicati. Il
DVD Audio invece incontrò minore suc-
cesso fino a scomparire dai lettori attuali,
salvo qualche lettore Blu-ray universale
come Oppo. Il nuovo componente Tech-
nics nasconde tecnologia di tutto rispetto.
Oltre a CD e SACD, SL-G700 può ripro-
durre tutti i principali formati musicali li-
quidi, fino ai migliori DSD e integra anche
il formato MQA lanciato da Meridian. I
collegamenti senza fili comprendono wi-
fi, Bluetooth e Airplay, le connessioni po-
steriori comprendono uscite analogiche
stereo classiche e bilanciate XLR; ci sono
anche due ingressi digitali per utilizzare
l’apparecchio anche come convertitore
D/A per altre sorgenti. Utile l’uscita cuffia
con volume regolabile che conta su un
proprio stadio dedicato di amplificazione.
Dal punto di vista circuitale spicca la se-
zione di conversione digitale/analogico,
realizzata con due canali indipendenti
che sfruttano ciascuna un convertitore
AKM 4497, uno dei migliori chip di Asahi
Kasei con rapporto S/N di 128 dB e pos-
sibilità di spingersi fino ai 768 kHz/32bit.
SL-G700 sarà disponibile da maggio con
un prezzo di listino ancora da definire.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Gianfranco GARDINA
I n principio c’erano solo le capsule
Nespresso. Poi, non con poca fatica
(anche legale) sono nate, prima timi-
damente, poi con grande popolarità le
capsule compatibili: stessi vantaggi e
svantaggi di quelle originali, ma costi
più contenuti. Ora, al CES2019 di Las
Vegas, arriva una startup che promette
un ulteriore passo avanti agli utenti di
macchine per il caffè Nespresso com-
patibili: si chiama Capsulier e ha lanciato
le capsule in acciaio usabili infinite volte
con tanto di macchina che ne gestisce
il riempimento ideale. Il principio di Cap-
sulier è semplice: poter riempire delle
capsule in acciaio riutilizzabili con del
caffè sfuso, non solo fa risparmiare, ma
protegge l’ambiente e permette la mes-
sa a punto della miscela che più incontra
i propri gusti. La società fa notare che
una capsula Nespresso dispersa in am-
biente ci mette 500 anni per degradarsi
e dissolversi. In più costa non poco: ogni
capsula Nespresso contiene 5 grammi
SMARTHOME Capsulier è la startup che vuole cambiare le abitudini degli utenti Nespresso
La capsula Nespresso me la ricarico io E il caffé costa 1/5 di quello “originale”Un sistema di capsule ricaricabili in acciaio. Si risparmia (dopo 400 caffé) e l’ambiente ringrazia
e costa tra i 0,37 e gli 0,45 euro l’una;
il che significa un costo intorno ai 70-90
euro al chilogrammo. Il caffè macinato,
prendendolo anche della migliore qua-
lità possibile non va oltre i 25 euro, ma
spesso è ben più basso dei 20 euro.
Questo risparmio dovrebbe permettere,
secondo i progettisti di Capsulier, di ripa-
garsi velocemente il costo della macchi-
na che “imbottiglia” le capsule (99 dolla-
ri) e delle capsule riutilizzabili in acciaio
(36 dollari per due capsule). Questo vuol
dire che dopo circa 400 caffè l’operazio-
ne inizia a convenire economicamente,
mentre l’ambiente inizia a ringraziare sin
da subito. Capsulier è per il momento
una startup e i prodotti non sono distri-
buiti nel nostro Paese; ma, anche se con
modelli non altrettanto convincenti e
senza macchina riempi capsula, su an-
che dalle nostre parti si è già visto qual-
cosa di simile. C’è da credere, se il caffè
così ottenuto sarà buono, che sistemi di
questo tipo potrebbero prendere piede
e magari spingere i prezzi delle capsule
originali verso livelli più “normali”.
La ciotola intelligente riconosce il cane o il gatto. Premiata l’idea dell’italiana VoltaL’italiana Volta si è aggiudicata l’Innovation Award per la ciotola intelligente per animali: Mookkie. Grazie all’intelligenza artificiale riconosce l’animale e gli “serve” il giusto pasto
di P. AGIZZA
Al CES 2019 di Las Vegas arri-va il primo riconoscimento per un’azienda italiana. Volta vince, grazie alla sua ciotola intelligente per animali, l’Innovation Award nella categoria Smart Home. Mookkie, questo il nome del pro-dotto, è una ciotola per animali domestici che utilizza una teleca-mera grandangolare che registra le immagini dell’animale cui è de-stinato il cibo, quindi le rielabora con un’architettura di rete neurale profonda. Così è in grado di ricono-scere visivamente la presenza del-l’animale e attivare l’apertura dello sportello per permettergli di acce-dere al cibo. I vantaggi sono molte-plici. Grazie all’utilizzo di Mookkie avremo, infatti, la garanzia che l’ac-cesso al cibo sarà solo per il nostro animale e avremo, soprattutto, la certezza della freschezza del cibo. Mookkie fornisce notifiche e brevi videoclip attraverso l’app dedicata, che consente, inoltre, di registrare gli accessi dell’animale, la quantità di cibo presente e anche la neces-sità di provvedere al rifornimento del cibo. Al momento non è ancora partita la produzione industriale, ma Volta sta operando per poterlo offrire al mercato americano ad un prezzo iniziale di 189 dollari a parti-re indicativamente da settembre.
di Massimiliano DI MARCO
P er rispondere al campanello non
serve più andare alla porta. Anzi,
non serve neppure essere in casa. Il
nuovo campanello intelligente che Netat-
mo ha portato al CES infatti, permette
all’utente di rispondere al visitatore diret-
tamente tramite lo smartphone anche se,
in quel momento, non è in casa. Come
se fosse una normale telefonata. Il tutto
avviene grazie alla connettività Wi-Fi del
campanello intelligente di Netatmo e alla
videocamera Full HD integrata (ha un an-
golo di visione di 160°), che attraverso un
sistema a infrarossi e il supporto all’HDR
permette di vedere il volto del visitatore
in qualsiasi condizione di luce, anche
al buio. La videochiamata viene gestita
tramite l’applicazione Netatmo Security,
SMARTHOME Quando suonano alla porta, rispondi dallo smartphone, anche se non sei in casa
Il campanello intelligente di Netatmo: quando suonano alla porta e rispondi dallo smartphoneNetatmo presenta il suo campanello intelligente, compatibile con Apple HomeKit e Siri
L’installazione del campanello
intelligente di Netatmo, com-
patibile con Apple HomeKit, Siri
e con IFTTT, è semplice: basta
installarlo al posto del classico
campanello di casa ed è com-
patibile con tutte le installazioni
elettriche, da 8-24 Volt fino a
230 Volt. I video e la cronolo-
gia delle chiamate vengono poi
salvati su una scheda microSD
e, se l’utente lo vuole, inviate a
un archivio Dropbox o a un proprio server
FTP. Non serve alcun abbonamento. Il
campanello può fungere anche da siste-
ma di sorveglianza. È infatti possibile con-
figurare notifiche personalizzate affinché
il citofono segnali all’utente quando vi-
ene rilevato qualcuno e impostare aree
di allarme specifiche, per esempio nelle
vicinanze della strada principale; il tal
caso, il dispositivo avviserà l’utente se si
dovesse verificare qualcosa di anomalo
in tale zona e registrerà un video. Inoltre,
l’utente viene avvertito anche qualora
qualcuno tentasse di disattivare il cam-
panello o di rimuoverlo dal muro.
La commercializzazione è prevista per
la seconda metà del 2019.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Pasquale AGIZZA
L G presenta la sua nuova lavasciuga
TWINWash al CES 2019 di Las Vegas.
Il sistema completo di lavatrice ad
ampia capienza e asciugatrice a pompa
di calore con doppio inverter, già vincitore
del premio CES Innovation Award 2019,
permette di far funzionare due carichi
contemporaneamente mentre un terzo
viene asciugato a bassa temperatura. La
lavasciuga è dotata di caricamento fronta-
le da 27 pollici e grazie all’ampia capacità
di carico è in grado di funzionare in più
modalità. Difatti, mentre la lavatrice prin-
cipale gestisce i carichi maggiori, l’unità
sottostante può essere utilizzata per ca-
richi più piccoli o indumenti più delicati.
SMARTHOME Al CES LG porterà la lavasciuga TwinWash, gestibile da Google Assistant o Alexa
LG al CES rinnova la lavasciuga TwinWashPiù capacità e comandi con lo smartphoneCaricamento frontale da 27” e selezione automatica del programma ideale, Wi-Fi e SmartThinQ
Le tecnologie integrate consentono alla
lavatrice di lavare la biancheria in meno
tempo e i cinque potenti getti permettono
all’acqua di penetrare in profondità nei
tessuti per risultati migliori. La pompa di
calore a doppio inverter, poi, consente di
risparmiare energia grazie a una tempe-
ratura di asciugatura più bassa, preser-
vando la durata dei vestiti. Essendo do-
tata di Wi-Fi e SmartThinQ, la lavasciuga
TWINWash è compatibile con Google As-
sistant e Amazon Alexa. Tramite un’app
per smartphone o tramite comando voca-
le, l’utente potrà accendere e spegnere
la macchina, avviare o mettere in pausa
un carico, monitorare lo stato del ciclo e
tanto altro ancora. Da segnalare, poi, l’uti-
lizzo di una tecnologia intelligente di LG
che suggerisce il giusto programma di la-
vaggio da utilizzare. “Introdotta nel 2015,
la nostra TWINWash è la dimostrazione
dell’attenzione di LG per ciò che abbia-
mo di più caro grazie a una tecnologia
in continua evoluzione per offrire sempre
più comodità” ha detto Song Dae-hyun,
presidente di LG Electronics Home Ap-
pliance. “Migliorando costantemente le
nostre tecnologie di base, continueremo
a fornire prodotti intelligenti che rendono
la vita più semplice.”
di Franco AQUINI
TP-Link porta al CES la nuova famiglia
di dispositivi di rete che support-
eranno Wi-Fi 6, noto anche come
802.11ax. Si tratta infatti dell’ultimo stand-
ard ratificato dalla Wi-Fi Alliance che ha il
merito di trasformare le complesse sigle
dei vari standard in qualcosa di più leggi-
bile come, appunto, Wi-Fi 6. I nuovi dispo-
sitivi abbracciano diverse categorie, dai
router mesh a quelli da gaming, per finire
con gli extender. Si inizia da Deco X10, un
router mesh a tre bande con supporto,
ovviamente, a Wi-Fi 6. Ad oggi non esi-
stono ancora dispositivi in grado di sfrut-
tare questo standard, ma Deco X10 può
già sfruttarlo instaurando un canale di co-
municazione 802.11ax con il suo gemello.
Motivo per cui Deco X10 verrà venduto in
coppia al prezzo di 349,99 dollari. Archer
SMARTHOME Al CES 2019 TP-Link ha presentato la sua nuova famiglia di apparati di rete
Wi-Fi Mesh: TP-Link presenta i nuovi router Wi-Fi 6Router Mesh per giocare online, ma anche range extender pronti per il futuro delle reti Wi-Fi
AX11000 è invece il top per le soluzioni
dedicate ai videogiochi, che dichiara,
anche esplicitamente nel nome, una
velocità di picco di 11.000 Mbps. Meri-
to delle tre bande utilizzate (2 a 5 GHz
e una a 2,4 GHz). Il prezzo previsto è
di 449,99 dollari. Un gradino sotto ci
saranno diversi modelli: AX6000 sarà
simile al fratello maggiore, ma con
due bande anziché tre; il prezzo sarà
di 349.99 dollari. Infine ci saranno i due
modelli più “piccoli”, ovvero AX1800 e
AX1500. Due router classici, il cui sup-
porto al nuovo standard però potrebbe
garantire una vita più lunga e un piccolo
miglioramento delle prestazioni nel pros-
simo futuro. AX1800 costerà 129,99 dolla-
ri; AX1500 anche meno, pur non essendo
stato annunciato il prezzo ufficiale. Infine,
ci sarà il range extender RE705X, che per
99,99 dollari permetterà di realizzare,
insieme a uno dei router citati, una rete
domestica Wi-Fi 6. Il nuovo standard è
stato da poco ratificato e, sebbene sia già
sfruttabile mettendo in connessione tra
loro diversi dispositivi di rete, non porterà
da subito benefici a tutti i terminali.
Bisognerà attendere almeno fino a
quando non avranno larga diffusione gli
smartphone con SoC Qualcomm Snap-
dragon 855, uno dei primi a supportare
ufficialmente lo standard 802.11ax.
Living Now con Alexa integrata, BTicino rinnova la sua lineaBTicino mostra al CES 2019 la sua ultima interpretazione di casa connessa, grazie ai dispositivi Living Now e all’integrazione, tramite Skill Home + Control, con l’assistente vocale Amazon Alexa di Franco AQUINILiving Now parla anche la lingua di Alexa. BTicino è presente al CES 2019 con l’ultima novità presenta-ta: la versione di Living Now con Amazon Alexa integrata diretta-mente nel dispositivo. Sarà dispo-nibile da giugno a 149,99 euro più IVA. Con questo sistema si potrà, per farla breve, pronunciare co-mandi come “Alexa, spegni le luci e abbassa le tapparelle”. Il coman-do verrà recepito da Skill Home + Control e inviato successivamente ai diversi dispositivi Living Home, che operano su un’infrastruttura domestica tradizionale e che si occupano di gestire luci, tappa-relle ed energia. Ovviamente, per chi non ha piacere di usare i comandi vocali, c’è anche l’app Home + Control. Tutto ciò è frutto dell’acquisizione da parte della capogruppo Legrand di Netatmo, azienda da sempre specializzata nel costruire sistemi e applicazioni per la smart home. Non a caso, il logo della serie Living Now riporta ancora il logo Netatmo (oltre che quello di Alexa). Secondo Paolo Gaboli, responsabile marketing BTicino, “l’interazione tra Alexa e la nostra nuova linea connessa Living Now contribuirà all’inizio di una nuova era per la casa intelli-gente per gli italiani”.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Emanuele VILLA
B asta inserire il cibo; a impostare
la temperatura ideale e i tempi di
cottura pensa invece il forno. È
lo smart oven che Whirlpool, tramite il
suo incubatore WLabs, ha presentato al
CES 2019 espandendo il suo catalogo
di dispositivi per la smart home.
Smart Countertop Oven sfrutta una
tecnologia di identificazione di “cibi
selezionati” (l’azienda fa riferimento,
come semplici esempi, a pizza, pollo
e broccoli) per “decidere il tempo e la
temperatura” a prescindere che si tratti
di cibo fresco o congelato. Il sistema di
riscaldamento del forno, poi, valuta di
volta in volta i tempi di preriscaldamen-
to necessari, così da “ridurre il tempo
SMARTHOME Il forno intelligente di Whirlpool (realizzato dal suo incubatore WLabs) è al CES 2019
Whirlpool, il forno intelligente riconosce il cibo e decide temperatura e tempiRiconosce il cibo, sia fresco sia congelato, e decide da sé temperatura e tempi di cottura
di attesa tra l’avvio
dell’elettrodomestico
e l’inserimento del
cibo”; tali tempistiche
sono preconfigurate
negli algoritmi di cot-
tura per “la maggior
parte” delle pietanze.
Il forno intelligente
di Whirlpool include
undici modalità di
cottura (tra cui parametri specifici per
preparare arrosti e dolci, frittura ad
aria o per mantenere a temperatura i
cibi). Contiene sufficiente spazio per
inserire un pollo intero o una pizza di
30 cm di diametro, ma ha dimensioni
abbastanza contenute tali da poter es-
sere appoggiato sopra a un comune
ripiano da cucina. Oltre a ciò, il forno
intelligente di Whirlpool si interfaccia
con l’applicazione mobile dedicata per
poter controllare, grazie alla videoca-
mera integrata nel forno, lo stato della
cottura e sfruttare i comandi vocali di
Google Assistant e Amazon Alexa. Il
prezzo suggerito è di 799 dollari.
di Maria Chiara CANDIAGO
Arlo ha ora il suo sistema integrato di
sicurezza e l’ha presentato al CES
di Las Vegas. Arlo Security System,
questo il nome, è composto da tre ele-
menti: Arlo Multi-Sensor, Arlo Siren e Arlo
Remote. Tutti vengono gestiti attraverso
l’app Arlo e alimentati dallo SmartHub
Arlo. Tra le altre novità di rilievo presen-
tate dall’azienda, la disponibilità delle vi-
deocamere Arlo Ultra 4K HDR, la compa-
tibilità con Homekit e il supporto a Zigbee
e Z-Wave nella seconda parte del 2019.
Arlo Security System è una soluzione,
si potrebbe dire, “all in one”, che nelle
intenzioni dell’azienda permetterà ai
privati o ai piccoli uffici di ampliare e
personalizzare le misure di sicurezza
desiderate. Il nucleo di tale sistema è
Arlo SmartHub, progettato per fornire
ai vari dispositivi della smart home una
copertura wireless a un lungo raggio
superiore e una maggiore durata del-
la batteria. Ma il sensore multiuso Arlo
Multi-Sensor è la novità più rilevante,
che distingue Arlo da altri sistemi di
SMARTHOME Arlo ha lanciato il suo primo sistema di sicurezza all in one, Arlo Security System
Arlo Security System, un unico sistema che gestisce tutti i dispositivi di sicurezza della casaIl sistema controlla tutti i dispositivi di sicurezza. Novità anche per supporto a 4K e HomeKit
sicurezza, dove di norma
sono richiesti singoli sen-
sori monouso per applica-
zioni specifiche. Multi-Sen-
sor invece permettere di
svolgere operazioni diver-
se con una soluzione uni-
ca, per esempio, rilevare
l’apertura e la chiusura di
porte e finestre, gli allarmi
di fumo e monossido di carbonio, perdi-
te d’acqua, e movimenti sospetti. L’altro
componente è Arlo Siren, un allarme per
esterni che si accompagna a una luce
strobo che allerta in caso di emergenza.
Con Siren si possono anche impostare
misure per scoraggiare intrusioni, per
esempio abilitando la simulazione di
presenza con l’emissione di suoni. Il
terzo componente, Arlo Remote, per-
mette di programmare azioni specifiche
con due pulsanti programmabili. Arlo
Security System sarà disponibile nel-
la seconda metà del 2019. Annunciata
anche la disponibilità delle videocamere
Arllo Ultra 4K HDR , che riprendono in 4K
HDR sia a colori sia in bianco e nero. Len-
te panoramica a 180° e audio stereo con
cancellazione del rumore avanzata com-
pletano le specifiche tecniche. Si segnala
infine anche la compatibilità con HomeKit
per le videocamere Ultra 4K HDR, con
cui gli utenti Apple potranno accedere
da iPhone o iPad ad alcune funzioni delle
videocamere utilizzando Apple Home op-
pure Siri. Infine, c’è il programma “Works
with Arlo” con cui, a partire dalla seconda
metà del 2019, si aggiungerà la compati-
bilità con i protocolli di home automation
Zigbee e Z-Wave3: ciò permetterebbe di
controllare diversi dispositivi per la smart
home di altri produttori.
Che fine ha fatto il compostatore Zera? È in vendita negli Stati Uniti a 1.200 euro e funziona beneIl prodotto che tutti vorrebbero avere: mangia i rifiuti e restituisce, entro 24 ore, del compost molto utile per nutrire le piante di casa. Presentata come prototipo al CES di due anni fa, ora è in vendita di Gianfranco GIARDINA
Zera, la macchina magica che in 24 ore trasforma i rifiuti organici in compost, presentata come proto-tipo al CES 2017, è viva e vegeta: Whirlpool, nel cui incubatore è nata la startup che ha inventato Zera, ha terminato l’ingegnerizzazione della macchina e ha iniziato la produzio-ne e le vendite. Si tratta di un primo lotto sperimentale di 1.000 pezzi, già tutti venduti e grazie ai quali la società vuole capire il grado di accettazione e se ci sono proble-mi imprevisti. Zera - per chi non ne ricorda il funzionamento - è una specie di cestino attivo nel quale si può buttare qualsiasi rifiuto organi-co: la macchina tritura e compatta i rifiuti e, grazie a un filtro attivo, ne elimina eventuali odori. Quando il contenitore è pieno, basta inserire un additivo e in 24 ore tutti i rifiuti accantonati si trasformano in com-post di grande nutrimento per le piante di casa e del tutto inodore. Il costo della macchina è ancora alto, si parla di circa 1.200 dollari. Ma certamente Zera o qualcosa di simile dovrà esserci nelle case del futuro per smaltire in casa i rifiuti organici, ottenendo per altro un sottorprodotto molto utile in casa.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano DI MARCO
M ateBook 13 è la risposta di
Huawei al nuovo MacBook Air di
Apple. Le caratteristiche tecniche
ci sono tutte: design sottile (è spesso 14,9
millimetri), schermo touch da 13 pollici a
1440p, la promessa di un’ottima autono-
mia e c’è anche la versione con scheda
grafica dedicata. Due i modelli annunciati
e che saranno presto disponibili sul mer-
cato. La versione da 999 dollari è dotata
di processore Intel Core i5 8265U di ot-
tava generazione, 8 GB di memoria RAM,
disco SSD da 256 GB. Si sale a 1.299
dollari per un Intel Core i7. 512 GB di SSD
e scheda grafica Nvidia GeForce MX150;
anche in quest’ultima versione, la memo-
ria RAM resta a 8 GB. Lo schermo da 13
pollici (2160 x 1440, 200ppi) ha un rappor-
to di contrasto di 1.000:1 e copre il 100%
dello spazio colore sRGB. Con cornici di
4,4 millimetri, il rapporto schermo/corpo
è dell’88%. A livello audio, fa capolino, in-
vece, il supporto al Dolby Atmos. Secon-
do le stime di Huawei, la batteria da 41,7
Wh garantisce un’autonomia di 10 ore di
riproduzione di video in Full HD in locale,
oppure 7,3 ore di navigazione internet
PC Al CES 2019, Huawei risponde dalla distanza al MacBook Air con il nuovo MateBook 13
Huawei MateBook 13 è la risposta a Apple MacBook Air: è più sottile e costa menoScheda grafica dedicata Nvidia opzionale, ma manca la configurazione da 16 GB di RAM
continua. Attraverso
il sistema di ricarica
rapida, si ottengono
2,5 ore di lavoro da
ufficio nell’arco di 15
minuti. La connettività
è senz’altro ridotta:
due porte USB-C e
un jack audio da 3,5
mm (una destinata al
trasferimento dati e
alla ricarica, la seconda funge anche da
DisplayPort). Viene venduto insieme a un
anno di abbonamento a Office 365 Per-
sonal e a una MateDock 2. Presumendo
che i prezzi statunitensi vengano propo-
sti in modo equivalente anche in Italia
(quindi 999 e 1.299 euro), MateBook 13
è più conveniente rispetto a un MacBook
Air; in attesa di comunicazioni ufficiali da
parte di Huawei Italia, conviene comun-
que essere cauti nei confronti sui prezzi.
Inoltre, i prezzi italiani tendono a essere
maggiorati, per cui è altrettanto auspi-
cabile un incremento nella misura dei
100 euro per ciascuna configurazione.
Il limite maggiore di MateBook 13, vista
la fascia di mercato al quale si rivolge,
è l’assenza di una configurazione con
16 GB di memoria RAM, sebbene venga
bilanciata da una scheda video dedicata
opzionale. Per avere un riferimento dalla
concorrenza di MateBook 13, per la con-
figurazione con Intel Core i5 e 256 GB di
SSD, Apple chiede 1.629 euro per il nuo-
vo MacBook Air (1.399 dollari negli Stati
Uniti). Facendo il paragone con un altro
ultrabook Windows 10, invece, il Surface
Laptop 2 con Intel Core i5 e 8 GB di RAM
viene proposto da Microsoft a 1.499 euro
(1.299 dollari negli Stati Uniti), che salgo-
no a 1.799 euro (1.599 dollari) per un Intel
Core i7. Articolo aggiornato alle 17.02 per
evidenziare che lo schermo del Mate-
Book 3 copre lo spazio colore sRGB.
di Franco AQUINI
L a nuova versione 2019 dei celebre
ultrabook XPS di Dell porterà con
sé, oltre al consueto aggiornamento
hardware, una novità largamente attesa:
la webcam nella parte alta della corni-
ce dello schermo. I portatili XPS infatti,
nonostante siano tra i più apprezzati tra
professionisti e utenti che cercano qua-
lità e portabilità, hanno da qualche anno
adottato una soluzione curiosa (e per
alcuni detestabile), ossia posizionare la
webcam sotto lo schermo, per ridurre al
massimo i bordi dello stesso. C’è però un
lato negativo: lo spostamento della foto-
camera ha significato anche la rimozione
PC La nuova serie di Dell XPS da 13 pollici porta con sé tante novità e miglioramenti hardware
Dell serie XPS 2019: il PC portatile potente ultra leggero e con la webcam al posto giustoLa novità più apprezzata sarà soltanto una: la webcam tornata nella parte alta della cornice
del supporto al ricono-
scimento facciale tramite
Windows Hello, poiché
Dell ha dovuto ridurre le
dimensioni del modulo
della fotocamera per po-
terlo inserire nelle cornici
sottili dell’XPS 13. Gi utenti
potranno beneficiare di
diversi miglioramenti sul
fronte hardware. Innanzitutto i processori
di ottava generazione Intel Core Whiskey
Lake (i processori della serie U a basso
consumo), una nuova colorazione bianca
e un design che permetterà di aprire più
facilmente il notebook con una sola mano.
Dell XPS in versione 13” è già disponibile
negli USA. Per quanto riguarda l’Italia, sul
sito ufficiale c’è una pagina parzialmente
tradotta, segno che il nuovo XPS arriverà
anche da noi, ma non sono ancora state
fornite informazioni sul prezzo.
Dell Latitude 7400 2 in 1, il PC si “sveglia” da solo se sei di fronte allo schermoLatitude 7400 mira alle aziende, ma aggiunge dettagli estetici (come le cornici sottilissime) ereditate dalla linea XPS di Dell di M. DI MARCO
Sei di fronte allo schermo? Il PC lo riconosce e attiva automaticamen-te il rilevamento tramite Windows Hello. Allo stesso modo, se l’uten-te si alza e se ne va, il sistema so-spende automaticamente l’attività. Si tratta del Dell Latitude 7400 2 in 1, portatile ibrido, per professionisti e aziende. Il riconoscimento auto-matico della presenza dell’utente, in ogni caso, è soltanto una funzio-nalità extra. Il cuore dell’hardware è un processore quad-core Intel Whiskey Lake (ottava generazio-ne) della serie U. La memoria RAM è disponibile fino a 16 GB, mentre lo spazio di archiviazione può arri-vare ai 2TB. Lo schermo touch da 14“ offre una risoluzione Full HD (1920 x 1080) e il supporto all’input tramite penna digitale. A livello estetico è impossibile non notare qualche dettaglio preso in prestito dalla linea XPS, specialmente le cornici molto sottili. Latitude 7400 è anche disponibile con connetti-vità LTE. Tra le altre caratteristiche facoltative, ci sono un lettore d’im-pronte e l’NFC. Chiudono il quadro due porte USB 3.1 di tipo A, due porte Thunderbolt 3, una porta HDMI e un lettore di schede SD. La batteria integrata ha una capacità di 78 WHr. Il prezzo ufficiale è di 1.600 dollari e la commercializza-zione è prevista per marzo.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Claudio STELLARI
Tanta potenza per il gaming estremo
e soluzioni innovative: è questa la
ricetta scelta da Acer per i nuovi por-
tatili della famiglia Predator. Due i nuovi
modelli presentati al CES: il Triton 900
con schermo da 17” e il Triton 500 nel
formato 15,6”. Tra i due il più innovativo è
sicuramente il Triton 900, un convertibile
dotato del particolare supporto in allumi-
nio Ezel Aero Hinge: una sorta di cerniera
che permette la rotazione del display e di
conseguenza l’utilizzo del PC in 4 modal-
ità differenti: visualizzazione, per condi-
videre lo schermo con gli amici durante
le sessioni di gioco; la modalità Ezel per
giocare direttamente con il touchscreen;
la modalità notebook per un utilizzo più
PC Acer introduce al CES 2019 due portatili per chi ama il gaming: Predator Triton 900 e 500
Acer Predator Triton, i potenti notebook innovativi dedicati ai gamer “estremi”Predator Triton 900 ha display da 17” e un particolare sistema che ne consente la rotazione
tradizionale e la modalità stand che tras-
forma il Predator Triton 900 in un tablet
da gioco. Davvero di tutto rispetto le spe-
cifiche tecniche: il display touch screen
IPS da 17” è dotato di tecnologia Nvidia
G-Sync, la grafica è affidata a una potente
GPU Nvidia GeForce RTX 2080 affiancata
da processori Intel Core i7 di ottava gen-
erazione, mentre per la RAM arriviamo
fino a 32 GB e lo storage affidato a veloci
unità SSD NVMe PCIe in configurazione
RAID 0. Il tutto racchiuso in un telaio con
uno spessore di circa 2,3 cm.
Più tradizionale il Predator Triton 500, do-
tato di schermo IPS Full HD da 15.6 pollici
da 300 nits capace di una frequenza di
aggiornamento di 144 Hz (con overdrive a
3 ms), anch’esso con tecnologia Nvidia G-
Sync. In un telaio in metallo di soli 17,9 mm
di spessore e con un peso di soli 21,1 Kg,
il Triton 500 offre processori Intel Core i7
fino all’ottava generazione, SSD NVMe
PCIe RAID 0 e memoria DDR4 fino a 32
GB. La grafica è affidata a una GPU NVID-
IA GeForce RTX 2080. Il Predator Triton
900 sarà disponibile in Europa dal mese
di marzo, con un prezzo a partire da 4.199
euro, a seconda della configurazione. Il
Triton 500 sarà disponibile a febbraio, a
partire da 1.999 euro.
Estratto dai quotidiani onlinewww.DDAY.it
Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009
e
www.DMOVE.itRegistrazione Tribunale di Milano
n. 308 del’8 novembre 2017
direttore responsabileGianfranco Giardina
editingMaria Chiara Candiago
EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 MilanoP.I. 11967100154
Per informazionidday@dday.it
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MAGAZINE
MAGAZINE
SanDisk presenta il prototipo di chiavetta USB da 4 TB. Ma costerebbe oltre 2.000 euroAl CES 2019, SanDisk ha presentato un interessante prototipo di chiavetta USB dalle dimensioni contenute e con spazio di archiviazione di 4 TB. La porta di attacco della “chiavetta” è una USB-C, cosa che la rende, de facto, una sorta di mini-SSD portatile. Per raggiungere certe dimensioni, è possibile che la chiavetta di SanDisk sfrutti il nuovo sampling da 1,33 TB QLC 96L, introdotto nel terzo trimestre 2018. Essendo un prototipo, non abbiamo ancora nome, data di uscita e prezzo al pubblico. Sempre che prima o poi sul mercato ci arrivi. Bisogna poi considerare che, attualmente, il prezzo di una chiavetta USB da 2 TB è di circa 1.200 euro; se mai una chiavetta con il doppio della capacità venisse com-mercializzata, costerebbe ampiamente oltre i 2.000 euro.
di Pasquale AGIZZA
U na risposta al Surface Studio, l’all-
in-one di Microsoft, ma più econo-
mica e forte dei nuovi processori
Intel. Parte da qui Lenovo per il suo Yoga
A940, ufficializzato al CES 2019. Il richia-
mo al Surface Studio risulta evidente
dallo schermo, che proprio come nel di-
spositivo di Microsoft può essere ribaltato
all’indietro. Il display dello Yoga A940 è
di 27 pollici e può essere ordinato sia in
versione QHD sia in versione 4K. Entram-
be le versioni supportano Dolby Vision e
la particolarità dello schermo, come anti-
cipato, è la possibilità di reclinarlo fino a
25 gradi per agevolare le operazioni di
disegno. Completano la dotazione hard-
PC Un all-in-one “pieghevole”, come Surface Studio. Lenovo A940 è la risposta a Microsoft
Lenovo Yoga A940 sfida Surface Studio: schermo da 27” e processori Intel di ottava generazioneRisoluzione 4K, processori Intel di ottava generazione e Radeon RX 560 sono i suoi punti forti
ware il processore Intel di ottava
generazione, fino a 32 GB di RAM
e disco SSD PCIe da 512 GB. C’è la
possibilità, però, di sostituire il disco
SSD con un disco meccanico da 2
TB. La scheda video è una AMD
Radeon RX 560. Sul fronte della
connettività, Yoga A940 si mostra
particolarmente generoso, con una
porta USB 3.1, quattro porte USB 3, due
porte USB 2 e un lettore di schede 3 in 1.
Così come Microsoft, anche Lenovo pro-
pone il suo Precision Dial. Il dispositivo,
studiato per grafici, fotografi e altri crea-
tori di contenuti, può essere utilizzato con
Photoshop o Lightroom per controlli di
precisione. Anche Word, Excel e Power-
Point supportano il Precision Deal. Con
un prezzo di 2.349 dollari, Lenovo Yoga
A940 si dimostra più economico del suo
concorrente Microsoft e il risparmio può
arrivare fino a 1.000 dollari. Lo Yoga A940
arriverà sul mercato americano a marzo,
mentre non abbiamo ancora notizie sulla
disponibilità e sui prezzi per l’Europa.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Pasquale AGIZZA
Samsung porta al CES 2019 di Las
Vegas una nuova linea di monitor
salvaspazio chiamata Space. Di-
sponibili nel taglio da 27 e 32 pollici, i
due monitor possono essere ‘agganciati’
alla scrivania grazie ad un supporto, eli-
minando in questo modo la base mobi-
le. Grazie a questo ingegnoso sistema,
il monitor può essere affiancato al muro
quando non serve e liberare spazio sul
piano di lavoro. Il cavo dell’alimentazione
e la connessione HDMI si collegano al
braccio che sostiene il monitor, per una
soluzione che nasconde i cavi alla vista.
Lo stesso braccio, poi, può essere ripie-
gato all’interno della cornice, per creare
una postazione di lavoro pratica e di gran-
de impatto visivo.
Dal punto di vista tecnico abbiamo, come
PC Samsung presentA al CES 2019 la linea Space, due monitor salvaspazio con risoluzione 4K
Samsung, i monitor del 2019 saranno ‘salvaspazio’. E c’è un mega 49’’ da gamingArriverà anche l’aggiornamento del monitor gaming curvo da 49” ad altissima risoluzione
detto, due tagli. Il più grande è quello da
32 pollici, con risoluzione 4K, mentre la
versione più piccola, da 27 pollici, vanta
una risoluzione QHD (2560x1440). Nes-
suna notizia per quel che riguarda prezzo
e disponibilità dei due monitor.
E alla fiera di Las Vegas Samsung pre-
senta anche una nuova linea di monitor
gaming curvi, che vanno ad aggiornare
l’attuale line-up del produttore coreano.
Due i modelli presentati, compreso l’ag-
giornamento del maestoso monitor da
49 pollici CHG90.
Identificato con la sigla CRG9, infatti, il
nuovo monitor da 49 pollici aumenta la
risoluzione, passando da 3840x1080
a 5120x1440. Con un rapporto di forma
32:9, il monitor Samsung offre l’equiva-
lente di due monitor QHD affiancati.
Le sue caratteristiche lo rendono perfet-
to per l’utilizzo gaming, difatti il tempo di
risposta è di soli 4 millisecondi. Spiccano
anche il supporto ai 120Hz ed alla tecno-
logia FreeSync 2 di AMD. Completano
il quadro il supporto all’HDR, l’ingresso
HDMI ed una doppia porta DisplayPorts.
Oltre al CRG9 di cui abbiamo parlato,
Samsung presenta anche un nuovo mo-
nitor curvo da 32 pollici identificato con
la sigla UR59C. Avrà risoluzione 4K e rap-
porto di contrasto 2,500:1, e grazie a que-
sti dati Samsung ne consiglia l’utilizzo sia
ai giocatori che all’utenza professionale.
Anche in questo caso non abbiamo noti-
zie precise sui prezzi e sulle tempistiche
dell’arrivo sul mercato dei due monitor.
Con RTX 2060 Nvidia abbassa il prezzo del ray tracing. La RTX 2080 anche su laptopDue nuove schede grafiche GeForce per il mondo portatile: RTX 2060 e RTX2080 (già disponibile per desktop). Comune denominatore? Il ray tracing di Benedetto DI BLASIRTX 2060 e RTX 2080. Eccole le due nuove schede grafiche GeFor-ce presentate da Nvidia in occa-sione del CES 2019. La RTX 2060, modello entry-level che per 349 dollari promette prestazioni migliori di una 1070 Ti e del 60% più veloci di una GTX 1060, trasportando così i videogiocatori nella nuova gene-razione del ray tracing (una tecno-logia legata alla gestione delle fonti di luce e che permette di creare ambientazioni più realistiche). Nvi-dia ha dichiarato, infatti, che la RTX 2060 può far girare Battlefield V con ray tracing attivo a 60 fotogram-mi al secondo a 1440p se affianca-ta da un processore Intel Core i9. La scheda, con 6 GB di GDDR6 e 240 core Tensor, verrà lanciata an-che in versione “Founders Edition”; ogni scheda includerà un gioco a scelta tra Battlefield V o Anthem. La RTX 2080 sarà integrata in oltre 40 laptop da gioco rendendo così disponibile il ray tracing anche per le piattaforme mobili. Tali compu-ter portatili saranno svelati a fine gennaio. Dal punto di vista tecnico, l’uso della tecnologia Max-Q pare abbia aiutato a ridurre consumi e surriscaldamento, in un ambiente, quello laptop, molto sensibile al ca-lore e quindi al throttling (cioè l’ab-bassamento delle prestazioni per poter salvaguardare il funziona-mento del sistema). Altra novità è il Deep Learning Super Sampling, una sorta di anti-alias che, grazie all’intelligenza artificiale, permette-rà di migliorare la risoluzione delle immagini senza compromessi sulle performance.
di Alberto GOBER
Acer Swift 7 torna a far parlare di sé
in una versione 2019 che stupisce
per la cura che il produttore di Tai-
pei gli ha riservato. Iniziando dal design,
troviamo un eccellente 92% di rapporto
screen/body e bordi talmente sottili (po-
chi millimetri) da renderlo praticamente
borderless. Se aggiungiamo le dimensio-
ni di soli 317,9 mm x 191,5 mm e il peso
di soli 890 grammi siamo di fronte a un
PC che possiamo quasi perdere nella
borsa. Per raggiungere questi livelli di
leggerezza, Acer ha optato per l’impiego
di leghe di magnesio-litio e magnesio-al-
luminio, che assicurano un peso inferiore
PC Il notebook Acer è leggero, sottile e senza cornici, con 10 ore di utilizzo per ricarica completa
Acer Swift 7, nel 2019 il modello con cornici invisibiliLo Swift 7 2019 è un top di gamma da 10 ore di autonomia, potente e praticamente “invisibile”
del 20%-35% e una resistenza da
2 a 4 volte superiore al classico
alluminio. Il capitolo ‘tecnico’ si
apre con lo schermo da 14” Full
HD 1920x1080 touch display pro-
tetto da Gorilla Glass 6 da 14”. Un
display touch le cui caratteristiche
dichiarate parlano di 300 nits di
luminosità di picco e copertura
del 72% dello spazio colore NTSC. Swift 7
usa processori Intel di ottava generazione
i7-8500Y insieme a RAM LPDDR3 fino a
16GB e PCIe SSD fino a 512GB. Acer Swift
7 offre 10 ore di utilizzo disponibile per
una ricarica completa, per arrivare fino a
sera senza problemi. Infine troviamo una
videocamera a scomparsa e una tastiera
retroilluminata con 1,1 mm di corsa. Acer
Swift 7 sarà disponibile nelle versioni con
8GB o 16GB di LDDR3 RAM e 256GB
o 512GB di disco fisso SSD PCIe. Il suo
sbarco in Europa è previsto per aprile con
un prezzo a partire da 1.799 euro.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
AMD, ecco Radeon VII a 7 nanometri. A 699 dollari compete con la RTX 2080AMD lancia la seconda generazione di GPU Radeon Vega. Si chiamerà Radeon VII, la prima con processo produttivo a 7 nanometri. Le prestazioni, sulla carta, sono da urlo di Franco AQUINIAMD ha presentato la seconda ge-nerazione di schede video Radeon Vega. Il modello si chiamerà Ra-deon VII ed è il primo ad adottare il processo produttivo a 7 nanometri che permetterà il 25% di presta-zioni in più a parità di consumo energetico; il dato però tende a in-gannare. AMD infatti dichiara una forchetta di incremento prestazio-nale che può arrivare anche al 42% a seconda del gioco, riferito alla risoluzione 4K. Il margine di miglio-ramento nelle prestazioni è dovuto all’uso che il singolo gioco riesce a fare della maggiore ampiezza di banda della memoria, che in que-sto modello arriva a 1 TB/s, più del doppio rispetto alla precedente ge-nerazione. Memoria che ammon-terà a 16 GB con moduli HBM2. Sul fronte della GPU troviamo meno Compute Units (60 al posto dei 64) con 3.840 stream processors al posto dei 4.096 della precedente Radeon Vega 64, ma cresce la fre-quenza che arriva a 1,8 GHz. Tutto ciò si traduce in prestazioni che, secondo AMD, equivalgono alla ri-vale Nvidia RTX 2080, annunciata anche per sistemi mobile. Ciò vale per giochi come Battlefield V e Far Cry 5, mentre su altri titoli in grado di sfruttare le API Vulkan, le presta-zioni sarebbero addirittura più alte del 20%. Tutto da verificare, ovvia-mente. AMD Radeon VII sarà ordi-nabile dal 7 febbraio a 699 dollari. Saranno inclusi tre videogiochi: Resident Evil 2, Devil May Cry 5 e Tom Clancy’s The Division 2.
di Gaetano MERO
Sono Asus ha svelato in anteprima la
nuova famiglia di dispositivi Chro-
mebook, anticipando di qualche
giorno il debutto ufficiale previsto nel-
l’ambito del CES di Las Vegas. I prodotti
sono pensati principalmente per un utiliz-
zo scolastico, per questo presentano una
struttura rinforzata, adatta a reggere un
utilizzo assiduo.
Della serie fanno parte i due laptop clas-
sici Chromebook C204 e Chromebook
C403, l’ibrido 2-in-1 Chromebook Flip
C214 e il Chromebook Tablet CT100,
primo tablet del produttore in questa ca-
tegoria. Il Chromebook C204 è il diretto
successore del modello C202, ha un pro-
filo leggermente più sottile, telaio e ango-
li gommati per resistere ad urti e cadute
accidentali fino a 120 cm di altezza. Il
display da 11,6’’ arriva alla risoluzione HD
ed è disponibile anche in versione touch.
La cerniera consente l’apertura del por-
tatile fino a 180°, degna di nota anche la
tastiera resistente agli schizzi e con corsa
dei tasti da 1,5 mm per offrire maggiore
comodità durante la scrittura.
Sotto la scocca è presente il processore
Intel Celeron N4000 dual-core, 4GB di
RAM (espandibili fino ad 8GB) e 32GB
per l’archiviazione su unità eMMC. Due
porte USB di tipo A consentono di col-
legare facilmente periferiche esterne,
disponibili inoltre due porte USB Type-C
adatte a dispositivi più recenti. Il lettore
PC Asus alla fiera di las Vegas ha alzato il sipario sulla nuova famiglia di dispositivi Chromebook
Asus rinnova la linea dei PC Chromebook Tra le novità spunta anche un tabletQuattro i dispositivi, simili tra loro, in cui trovano spazio due laptop, un ibrido 2-in-1 e un tablet
di schede MicroSD semplifica il trasferi-
mento di foto da una fotocamera al cloud,
mentre il jack da 3.5 mm permette agli
utenti di collegarsi per ascoltare l’audio
dei contenuti multimediali o effettuare vi-
deochiamate utilizzando la webcam HD
a bordo. La batteria da 50 Wh, migliorata
rispetto al C202, dovrebbe garantire, in
base a quanto dichiarato dal produttore,
sufficiente autonomia per l’intera gior-
nata prima di una ricarica. Completano
la scheda tecnica Wi-Fi 802.11ac dual
band, compatibile con reti a 2,4 e a 5
GHz, e il Bluetooth 4.2. Stesso design ma
dimensioni più generose per il Chrome-
book C403, che ricalca quasi per intero
la scheda tecnica del C204 apportando
alcune piccole differenze. Il processore
a bordo è un Intel Celeron N3350 dual-
core con GPU Intel HD 500, presenti
4GB di RAM e l’unità eMMC da 32GB. Il
display è da 14 pollici con risoluzione
HD e senza configurazione touch. La
batteria è invece da 45 Wh, identico
il resto della dotazione hardware.
Anche il Chromebook Flip C214 co-
stituisce l’evoluzione di un modello
della precedente generazione Asus,
precisamente il C213. Si tratta di un
2-in-1 basato su hardware identico al
C204, con a bordo processore Intel
Celeron N4000 dual-core, i mede-
simi 4GB di RAM e 32GB di spazio
di archiviazione. Può essere confi-
gurato con un massimo di 8GB di RAM
e 64GB per ottimizzare il multitasking.
Chiaramente il display da 11,6’’ è di tipo
touch, con risoluzione anche in questo
caso HD, supporta inoltre la tecnologia
Wacom EMR garantendo la compati-
bilità con il pennino. Ridotta di poco la
batteria rispetto al C204, che in questo
caso è da 45 Wh. Il Chromebook Tablet
CT100 è la vera novità proposta da Asus,
progettato per offrire a studenti di classi
inferiori un’introduzione facile e familiare
alla tecnologia. Lo chassis gommato mi-
sura poco meno di 10 mm di spessore
e può resistere a cadute fino a 100 cm.
Il display con risoluzione QXGA da 9,7”
supporta lo stilo, che può essere inseri-
to nel telaio quando non viene utilizzato.
Il processore è un OP1 da sei core: due
core Cortex-A72 e quattro core Cortex-
A53. Presenti 4GB di RAM e 32GB per
l’archiviazione interna, due fotocamere
per le funzioni multimediali, anteriore da
2 MP e posteriore da 5MP. Completano
la scheda tecnica 1 posta USB type-C con
doppia funzione di ricarica e trasferimen-
to dati, lettore di schede microSD, jack da
3.5 mm, Wi-Fi 802.11 ac con antenna 2x2,
Bluetooth 4.1. Prezzi e date di arrivo nei
rispettivi mercati non sono ancora stati
resi noti.
Chromebook 403
Chromebook C214
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Pasquale AGIZZA
H P ha presentato al CES il suo nuovo
monitor gaming Omen X Emper-
ium. Dotato di un enorme schermo
da 65 pollici e soundbar integrata, il pro-
dotto HP integra tutte le tecnologie più
importanti in ambito gaming candidan-
dosi come il sogno proibito di ogni vide-
ogiocatore. Spropositato in tutto, anche
nel prezzo però. Dal punto di vista tecni-
co, l’Omen X Emperium è dotato di uno
schermo da 65 pollici con risoluzione 4K
e supporto all’HDR. Completa il quadro
l’implementazione della retroilluminazio-
ne Full LED con 384 zone indipendenti
che consente di raggiungere i 1.000 nit di
luminosità di picco. Contrasto molto alto
(il valore dichiarato è di 4000:1), refresh
rate di 120 Hz con la possibilità di rag-
giungere 144 Hz tramite overclock e tem-
po di risposta di appena 4 millisecondi
chiudono il cerchio di una configurazione
gaming estremamente avanzata.
Dal punto di vista software, invece, è
molto importante il supporto del G-Sync,
PC HP ha presentato al CES 2019 il suo Omen X Emperium, il nuovo sogno di ogni videogiocatore
HP Omen X Emperium è il mostruoso monitor da gioco da 65 pollici. E c’è anche la soundbarUn monitor da gioco da 65 pollici con soundbar integrata e tutta la tecnologia di punta
che abbatte stuttering e tearing durante il
gioco. Spicca, poi, la presenza all’interno
del monitor di una SHIELD Android TV di
Nvidia, che utilizza il chip Tegra X1 per la
gestione dell’interfaccia e delle funziona-
lità GeForce Now e GameStream.
Il monitor HP integra anche una soundbar
da 120W. Le connessioni disponibili inclu-
dono Wi-Fi e connessione LAN, a cui si
aggiungono una DisplayPort 1.4, tre porte
HDMI e due prese USB. Presente anche
un sensore di prossimità. Classiche le
uscite audio, che comprendono anche
un’uscita audio ottica e il jack da 3.5 mm.
Passiamo alle note dolenti del prodotto,
riassumibili in un solo punto: il prezzo.
HP propone, infatti, l’Omen X Emperium
al prezzo monstre di 4.999 dollari. La di-
sponibilità per il mercato internazionale
è prevista per febbraio, ma non si hanno
notizie né sull’arrivo del prodotto né sul
prezzo in Europa.
di Franco AQUINI
L a novità di HP per il suo convertibile
di punta, lo Spectre x360, al CES di
quest’anno sarà lo schermo OLED.
Qualcosa di già sperimentato sulla ver-
sione da 13 pollici, ma mai osata, anche
per questione di costi, su un 15 pollici.
Fino ad oggi lo schermo OLED è stato
infatti appannaggio soltanto dei modelli
più piccoli. Ci aveva già provato Lenovo,
ma anche Alienware, sempre con di-
splay da 13 pollici, esattamente come il
modello più piccolo di Spectre.
Ora invece, probabilmente grazie alle
economie di scala, è stato possibile
montare il display OLED sul modello da
15 pollici. Un display sul quale HP non
spende molte parole: non sappiamo
se si tratta di un 4K o di un QHD, per
PC HP ha voluto strafare e al CES del 2019 lancia lo Spectre x360 con display OLED da 15 pollici
HP Spectre x360 2019 è il primo notebook da 15’’ con display OLED. In arrivo a marzoÈ il primo in assoluto nella gamma HP, un notebook dalle specifiche tecniche notevoli
esempio, ma è cer-
to il supporto HDR
(nulla di più preci-
so, purtroppo) e la
copertura del 100%
dello spazio colore
DCI-P3.
HP non ha specifica-
to né caratteristiche
né prezzo, ma è qua-
si certo che si baserà
sull’attuale modello
di Spectre x360 da
15 pollici. Sarà lecito
quindi aspettarsi una
CPU Intel Core i7 di 8va generazione,
16GB di RAM e 512GB di memoria PCIe.
Ci si aspetta moltissimo anche dalla bat-
teria, che già oggi assicura circa 16 ore
di utilizzo misto, un record nel settore.
HP prevede il lancio di Spectre x360 con
schermo OLED tra un paio di mesi, esat-
tamente a marzo 2019. Probabilmente
per vederlo alle nostre latitudini bisogne-
rà aspettare un po’ di più.
Razer HyperSense: con il sistema aptico mouse, cuffie e sedile sincronizzano vibrazione e suoniRazer ha presentato un ecosistema di dispositivi da gioco basati su tecnologia aptica per coinvolgere a 360 gradi il giocatore di B. DI BLASI
Razer ha presentato al CES 2019 HyperSense, nuova linea di di-spositivi per videogiocatori che sfrutta sfrutta la posizione di ogni dispositivo per offrire una immer-sione totale con feedback tattile a 360 gradi. “Siamo finalmente in grado di percepire ciò che ve-diamo e sentiamo attorno a noi nella gaming arena, dal sibilo del fuoco nemico, al basso pieno del ringhio di un mostro”, dichiara Min-Liang Tan, CEO e co-fonda-tore di Razer.La linea HyperSense si compone delle cuffie wireless Razer Nari Ultimate, di mouse e poggiapolsi di Lofelt e anche un sedile di Su-bpac; ognuno di essi è dotato di tecnologia aptica.Così, l’ecosistema Hypersense consente ai giocatori di sentire tutti gli effetti ambientali di gio-co, esplosioni, nemici in avvici-namento o attacchi improvvisi; i dispositivi vibrano all’unisono per un’immersione davvero realistica, in maniera simile a come la gam-ma di dispositivi Razer Chroma si illuminava in sincronia.
Razer HyperSense
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Benedetto DI BLASI
H TC prosegue il suo impegno con i
suoi visori di realtà virtuale Vive. Al
CES 2019 l’azienda ha lanciato Vive
Pro Eye, variante di Vive Pro dotata di un
avanzato sistema di eye-tracking, e Vive
Cosmos, modello sulla carta più econo-
mico, ma sui cui dettagli tecnici HTC ha
fornito scarse informazioni. Il nuovo si-
stema di Vive Pro Eye è stato chiamato
“foveated rendering”, che renderizza in
elevata qualità le immagini verso il quale
sono puntati gli occhi mentre la qualità vi-
siva degli elementi periferici viene ridotta,
di fatto emulando quanto avviene con la
vista umana. Ciò ha implicazioni positive
nella realizzazione dei software con un
evidente risparmio di potenza di calcolo,
che può essere impiegata per le immagini
in visualizzazione, nuove modalità di inte-
razione virtuale per chi non ha la possibi-
lità di utliizzare i full motion controller. Riu-
scire quindi a scorrere librerie software,
PC HTC crede nella realtà virtuale e rilancia con due nuovi Vive: Pro Eye e il modulare Cosmos
HTC Vive Pro Eye traccia il movimento degli occhi per immagini più nitideIl sistema di Vive Pro Eye renderizza in alta qualità le immagini verso cui sono puntati gli occhi
menu, elenchi, pagine web o tutto
quello che può generare interazio-
ne con l’utente finale. A oggi non
è ancora stato comunicato alcun
prezzo. La commercializzazione è
prevista per il secondo trimestre
del 2019.
Per Vive Cosmos serve la connessione a un PCL’altro annuncio di HTC è il più con-
tenuto dal punto di vista dei costi;
Vive Cosmos si colloca, infatti, tra
l’originale Vive e il Vive Focus. Non richie-
de sensori esterni, il che lascia pensare
che costerà meno rispetto a Vive e Vive
Pro. Molto interessante il “flip-up design”,
comodo per l’utente finale, senza l’effet-
tiva necessità di muovere il visore dalla
testa ma facendolo scivolare, come se
fossero dei normali occhiali da vista. Dal
filmato di presentazione, sembrano es-
serci fotocamere sia frontalmente sia late-
ralmente, oltre a nuovi controller sviluppa-
ti in collaborazione con Valve, la seconda
generazione dei “knuckles” controllers. A
quanto pare, ci saranno anche una serie
di future “personalizzazioni modulari”,
come recita il sito ufficiale. Per esempio,
Vive Cosmos non è dotato di connettività
wireless, ma futuri moduli potrebbero ga-
rantirne un uso senza cavi e una migliore
esperienza utente. Purtroppo, anche per
Cosmos, non ci sono informazioni su
prezzo né sulla data di lancio.
Asus Mothership, il “Surface Pro per videogiocatori” con schermo da 17 polliciAsus al CES 2019 ha presentato ROG Mothership, dispositivo con schermo da 17 pollici. C’è anche Zephyrus S GX701, con schermo maggiorato e stesso design del modello 2018 di Benedetto DI BLASI
Come vi immaginereste un Surfa-ce Pro specificamente ideato per i videogiocatori? Una risposta pos-sibile è ROG Mothership di Asus.Si tratta di un dispositivo 2 in 1, un PC portatile con schermo da 17,3” e 4,5 chili di peso, kickstand poste-riore, tastiera rimovibile e pieghe-vole, il tutto con la nuova gestione verticale dei flussi di aria. Lo scher-mo ha un refresh rate a 144hz e tempo di risposta di 3 ms, oltre al G-Sync di Nvidia. La coppia di CPU e GPU Intel Core i9-8950HK e Nvi-dia RTX 2080 sono per prestazioni assolutamente da gaming. Lato archiviazione, abbiamo una solu-zione RAID 0 con 3 SSD NVMe e, per la memoria RAM, fino a 64 GB DDR4. Disponibilità entro il primo trimestre. L’altro prodotto presen-tato è il portatile ROG Zephyrus S, che mantiene la disposizione di tastiera e touchpad del modello precedente e diventa più grande: schermo da 17.3 pollici con G-Sync e refresh rate a 144 Hz. Il portatile è stato reso più compatto con i suoi 18,7 mm, risultando il più sottile della sua categoria. Anche qui po-tenza bruta garantita dalla scheda video Nvidia RTX con design Max-Q, l’ultima generazione di proces-sori Intel e ricarica tramite USB-C. Per il momento non si conoscono la data di uscita né il prezzo.
di Pasquale AGIZZA
L ’azienda di Santa Clara annuncia al
CES l’arrivo dei nuovi processori con
tecnologia a 10 nm. Entro l’estate ar-
riveranno i primi prodotti per notebook
della famiglia Ice Lake. Intel si è soffer-
mata a lungo sui vantaggi della nuova
architettura. Si parte dal supporto nativo
alla Thunderbolt 3, una novità assoluta
per i processori Intel. Sarà supportata,
poi, la nuova tecnologia wireless Wi-Fi
6 che promette un notevole aumento
nella velocità di connessione a fronte di
un consumo energetico più basso. Tanti
i miglioramenti anche in ambito di sche-
da video integrata, con l’adozione della
nuova generazione di iGPU denominata
Gen 11. Dovrebbe rappresentare un vero
e proprio salto generazionale rispetto alle
integrate dei vecchi processori, e fra le
PC Partenza col botto per Intel al CES 2019 di Las Vegas: presentata la nuova architettura attesa
Intel presenta al CES i nuovi processori a 10 nanometri. Diamo il benvenuto ad Ice LakeArriva il processo di produzione a 10 nanometri, entro l’estate i primi prodotti Ice Lake
sue caratteristiche avrà
quella di arrivare fino alla
risoluzione 8K.
Intel svela anche il pro-
getto Athena, cin cui si
impegna con i produtto-
ri per rendere i portatili
ancora più compatti,
sottili e sempre connes-
si, grazie all’utilizzo del
5G. Una menzione anche per Lakefield,
la famiglia di processori che Intel utilizze-
rà negli ultraportatili e nei dispositivi con
form factor ridotto. Grazie ad un partico-
lare sistema di fabbricazione 3D, Intel è
riuscita a mettere in questo chip un core
di nuova generazione Sunny Cove per le
operazioni più esose affiancato a quattro
core Atom per le operazioni più leggere.
Il risultato è un chip di appena 1,2 x 1,2 cm
a bassissimo consumo, inseribile in una
motherboard delle dimensioni di cinque
monetine. Con queste caratteristiche è fa-
cile intuire come Lakefield possa essere il
chip perfetto per tablet, ultraportatili e lap-
top sotto gli 11 pollici. Il debutto commer-
ciale dei primi prodotti con processori Ice
Lake è atteso entro l’estate. Intel ha però
mostrato dei prototipi funzionanti prodotti
da Pegatron e Winstron. Anche Dell ha
mostrato un portatile XPS con Ice Lake, in
vendita più avanti nel corso dell’anno.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Pasquale AGIZZA
JBL Link Drive è il microfono per
auto di JBL che si alimenta dal-
l’accendisigari, e grazie al quale è
possibile accedere in ogni momento a
Google Assistant. Fa parte della fami-
glia Link del produttore californiano e
arriverà in primavera al prezzo di 59,95
dollari.
Compatibile sia con Android che con
iPhone, il dispositivo di JBL integra due
microfoni a cancellazione di rumore per
consentire a Google Assistant di ascol-
tare bene i comandi vocali dell’utente
minimizzando i rumori di fondo.
Il funzionamento è molto semplice, di-
fatti basta abbinare Link Drive al pro-
prio smartphone. Il microfono resterà
costantemente in ascolto, per eseguire
i comandi del guidatore. Sarà possibi-
le ottenere quindi indicazioni stradali,
informazioni sul traffico, previsioni
GADGET JBL presenta al CES di Las Vegas l’ultimo arrivato della famiglia Link, il microfono Drive
JBL Link Drive, lo colleghi all’accendisigari e hai subito Google Assistant in autoGoogle Assistant sempre disponibile, anche sulle auto più vecchie, collegato all’accendisigari
meteo o il rie-
pilogo degli
appuntamenti
senza dover
interagire col
telefono.
Oltre alla fun-
zione di mi-
crofono per
attivare Goo-
gle Assistant, il
JBL Link Drive
può essere anche connesso al sistema
audio dell’auto sia tramite Bluetooth
che tramite porta AUX. Grazie alla
tecnologia proprietaria Radio Barging,
Link Drive può silenziare l’autoradio
quando si attiva Google Assistant o
quando arriva una chiamata sul telefo-
no, per poi riprendere la riproduzione
una volta terminata la telefonata.
Nella parte superiore del microfono,
poi, trovano spazio quattro LED che
segnalano all’utente lo stato del dispo-
sitivo. A seconda del colore con cui si
illuminano è possibile capire se il mi-
crofono è attivo, in ascolto, o spento.
Il dispositivo integra anche un tasto
multifunzione utilizzabile per attivare
manualmente Google Assistant.
JBL propone il suo nuovo Link Drive ad
un prezzo di 59,95 dollari e l’arrivo sul
mercato statunitense è previsto per la
primavera.
Fitness 2.0 grazie al kettlebell dal peso variabileJaxjox è un produttore di attrezzi smart per il fitness. L’ultimo kettlebell ha una particolarità: il suo peso può essere modificato con un tasto di F. AQUINI
Jaxjox, azienda già nota per i pro-dotti dedicati al fitness, ha pre-sentato al CES un nuovo prodotto particolarmente “smart”. Si chiama KettlebellConnect ed è un attrezzo la cui prima funzione intelligente è quella di poter variare il peso da 5 a 19 Kg con la pressione di un ta-sto. Il Kettlebell, per chi non lo sa-pesse, è un attrezzo fatto per fare attività fisica in casa. È a forma di campanaccio e la sua particolarità è che il peso può essere aumen-tato o diminuito a piacimento; tutto dipende dal valore impostato sulla base d’appoggio. Tramite un mec-canismo che agisce sulle barre metalliche interne, il Kettlebell può diventare più o meno pesante.Non solo: attraverso questo attrez-zo si possono ottenere una serie di esercizi personalizzati parteci-pando a una sorta di sessione di fitness virtuale. Alcuni dicono che c’è bisogno di un abbonamento per ottenere esercizi e video, ma al momento nella sezione Workout del sito ufficiale di JaxJox non si parla ancora di alcun costo mensi-le. Kettlebell in ogni caso è dotato di Bluetooth 4.0 per la connes-sione con l’app, di un sensore di movimento a 6 assi per tracciare tutti i movimenti e di una batteria al litio che assicura fino a 14 ore di utilizzo.Il prodotto, per chi fosse interes-sato, è disponibile sul sito ufficiale del produttore a 349 dollari.
di Pasquale AGIZZA
U n orologio da tavolo con radio,
comandi vocali e compatibilità
Chromecast. Questo è il nuovo
smart clock di Lenovo, sviluppato dalla
casa cinese insieme a Google. Presen-
tato al CES 2019, il dispositivo si candida
come sfidante dell’Amazon Echo Spot.
Il Lenovo Smart Clock, che fa parte della
famiglia degli schermi intelligenti della
casa cinese insieme allo Smart Display e
allo Smart Home Essential, può contare
sulla compatibilità con Google Assistant.
Grazie all’assistente virtuale di Google
sarà possibile comandare la periferica
utilizzando i comandi vocali e attivare
le varie routine quotidiane grazie alle
parole chiave. Dal punto di vista tecnico,
il Lenovo Smart Clock utilizza uno scher-
mo da 4 pollici IPS: più grande dei 2,4” di
Amazon Echo Spot, ma più piccolo dei 7”
GADGET Al CES 2019 Lenovo ha presentato il suo smart clock, che promette audio di qualità
Lenovo Smart Clock, la sveglia smart compatibile con Google Assistant e schermo da 4 pollici Dotato di schermo da 4 pollici, può contare sulla compatibilità con Google Assistant
di Google Home Hub (non disponibile in
Italia). Il sistema operativo è una versione
leggermente modificata di Android Thin-
gs, che differisce da quella originale per
l’interfaccia completamente riscritta. Par-
te audio in grande spolvero, grazie alla
presenza di un altoparlante attivo da 6 W
e due altoparlanti passivi. Lenovo Smart
Clock è compatibile anche con Google
Chromecast, grazie alla quale è possi-
bile utilizzare l’orologio da tavolo come
speaker del proprio smartphone.
Il Lenovo Smart Clock arriverà in prima-
vera negli Stati Uniti, al prezzo consigliato
di 79,99 dollari. Nessuna comunicazione
per il lancio in Europa, ma la competizio-
ne nel campo degli schermi intelligenti
si fa rovente grazie anche all’arrivo di
Google Home Hub e la presenza del già
citato Amazon Echo Spot.
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Lo stato dell’arte della tecnologia è rappresentato ancora una voltada LG OLED TV, il TV OLED più venduto al mondo. Grazie ai suoi pixel autoilluminanti LG OLED TV raggiunge il Nero Perfetto, l’unico che può donare profondità ai colori.
* LG OLED TV dal 2013 è il TV OLED più venduto al mondo. Fonte dati IHS Markit, Technology Group, TV Sets Market Tracker, Q4 2017. Il posizionamento non è un endorsement di LG. Eventuali rischi derivanti dall’uso di questi dati ricadono sulle terze parti fruitrici. Per maggiori dettagli www.technology.ihs.com
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Roberto PEZZALI
L ’azienda si chiama Royole, e non è
affatto sconosciuta. Da anni infatti uti-
lizza l’OLED per fare display flessibili
da usare in ambito tessile. Quando tutti
hanno iniziato a parlare di smartphone
flessibili, Royole non ha perso tempo e ha
annunciato Flexipai, il primo smartphone
commerciale dotato di questo schermo.
Un’operazione di marketing ben riuscita,
e Moyole ha avuto quello che desiderava:
una copertura mediatica per cercare di
vendere il suo OLEd flessibile a produttori
terzi. Dopo pochi minuti che abbiamo in
mano Flexipai, lo smartphone flessibile,
ci chiediamo come sia possibile pensare
di mettere in vendita un prodotto simile.
Flexipai ha un display AMOLED pieghe-
vole da 7,8 pollici in formato 4:3 (1920 x
1440 pixel) che si flette lungo una cerniera
centrale, ma una volta chiuso è un goffo
smartphone ingombrante che espone
totalmente lo schermo su entrambi i lati
con quest’ultimo che tende a riempirsi di
ditate: piegarlo senza toccarlo è impossi-
bile. Piegando Flexipai lungo la cerniera
centrale, abbastanza rigida, lo schermo
MOBILE Royole Flexpai è il primo smartphone consumer dotato di schermo flessibile
Flexipai è il primo smartphone flessibile Lo abbiamo usato chiedendoci a cosa serveL’effetto wow è inversamente proporzionale alla sua reale utilità: fatto così non serve a niente
resta nella parte
esterna, con il retro
dello smartphone
nella zona interna
protetta.
Flexipai parla di di-
verse modalità di
utilizzo, di come si
possa ad esempio
giocare a battaglia
navale tenendo lo
smartphone appoggiato al tavolo, ma
una vera tipologia di utilizzo non esiste.
Anzi, per certe cose, come scattare una
foto, la flessibilità diventa un problema:
la cerniera è robusta, ma è bene non
chiedere troppo. C’è chi dice che il
flessibile sia il futuro, ma dev’esserci un
giusto bilanciamento: ad oggi, lo scher-
mo flessibile usato su uno smartphone
come lo ha usato Royole serve a poco.
Ma siamo convinti che la stessa Royole
ne sia consapevole. Lo stesso sistema
operativo usato, Water OS (Android) la-
scia spazio a qualche battuta di cattivo
gusto che l’azienda non merita.
Perché alla fine lo schermo OLED flessi-
bile esiste, è resistente e funziona bene,
ed è questo il vero prodotto dell’azienda:
lo smartphone è un qualcosa di più nato
sulla scia degli annunci di Samsung e
dei vari rumors che prevedono l’arrivo
di smartphone flessibili. Flexipai aveva
lo schermo pronto, e ha colto la palla al
balzo ma. Ma l’obbiettivo è vendere lo
schermo. Come siamo convinti che ven-
dere lo schermo sia anche l’obiettivo di
Samsung: con i raggi di curvatura attuali
gli schermi flessibili vanno bene per altre
cose, come le TV ad esempio, ma non
per dispositivi di piccole dimensioni. In
futuro ci sarà spazio per tutto, ma oggi è
troppo presto.
Alcatel 1C e 1X Smartphone Android a non più di 120 euroTCL rinnova Alcatel 1C e 1X, smartphone economici che puntano su un prezzo al ribasso. Prezzo accessibile: 70 e 120 euro rispettivamente
di M. DI MARCO
TCL ha portato al CES 2019 le edi-zioni 2019 di Alcatel 1C e 1X, due telefoni che mirano a una fascia di mercato ben precisa: chi non vuole spendere più di 119 euro. Alcatel 1X è basato su 2 GB di RAM e 16 GB di spazio di archiviazione (espan-dibile) nella versione dual SIM e processore MediaTek MT6739ww (quad-core da 1,3 GHz). La versio-ne a SIM singola, invece, propone 1 GB di RAM. Lo schermo da 5,5” offre una risoluzione di 440 x 720, mentre la batteria ha una capacità di 3.000 mAh. Qualcosa è stato risparmiato nella connettività: Wi-Fi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.2 e microUSB 2.0 fanno capolino. La fotocamera posteriore sfrutta un doppio sensore (13 MP e 2 MP); il sensore frontale, invece, si attesta su una risoluzione di 5MP. Alca-tel 1X è basato su Android 8.1 Go (versione “alleggerita” con edizioni ridimensionate dei vari YouTube, Maps, Files e Gmail). Sarà dispo-nibile entro la fine del primo trime-stre. TCL propone invece Alcatel 1X come smartphone ultraecono-mico. Parliamo di un prezzo inferio-re a quello dei cellulari, come per esempio Nokia 8110, venduto al prezzo di listino di 89 euro. Alcatel 1C, invece, viene suggerito a meno di 70 euro; non è stata comunica-ta, per il momento, alcuna data di uscita. Nessuno dei due smartpho-ne è compatibile con la rete 4G.
di Benedetto DI BLASI
L a corsa ai megapixel sugli smartpho-
ne sembrava essersi arrestata qual-
che anno fa, con lo sviluppo di miglio-
ri software di gestione degli scatti e con i
nuovi telefoni con multi-obiettivo. Xiaomi
Redmi Note 7 riporta in auge tale corsa ai
megapixel: è dotato di un sensore da 48
megapixel.
Il Redmi Note 7 sarà un prodotto dai costi
contenuti, che mette al centro il comparto
fotografico: la fotocamera, come detto,
può scattare foto con i suoi 48 Megapixel
(sensore Sony IMX586) e apertura f/1.8
abbinato a un secondo sensore da 5
Megapixel, che sarà usato per creare pro-
fondità negli scatti, in particolare con ef-
fetto bokeh, ormai tanto in voga. Le altre
MOBILE Redmi (ora marchio indipendente di Xiaomi) ha presentato il suo smartphone Note 7
Redmi Note 7, lo smartphone economico con fotocamera che scatta foto da 48 MegapixelLa fotocamera da 48 MP è offerta a un prezzo molto basso: meno di 150 euro (in Cina)
caratteristiche sono invece le
seguenti: schermo da 6,3 pol-
lici con rapporto 19.5:9, pro-
cessore Snapdragon 660, fo-
tocamera frontale per i selfie
da 13 megapixel, una batteria
da 4.000 mAh, finalmente la
porta USB-C e il, non più così
comune, jack per le cuffie.
Riguardo ai prezzi, abbiamo
tre varianti di taglio per RAM
e archiviazione: si parla di 130
euro (dai 999 yuan al cambio) per un mo-
dello con 3 GB di RAM e 32 GB di archi-
viazione, prezzo che sale a 150 euro circa
(1.199 yuan) per il 4/64 e di 180 euro circa
(1.399 yuan) per quello 6/64. È prevista
una prima vendita in Cina per poi arriva-
re a ruota negli altri Paesi dov’è presente
il marchio di Xiaomi. Redmi, inoltre, sarà
d’ora in avanti gestita in modo indipen-
dente, esattamente come il marchio Poco.
Motivo per il quale, già su Redmi Note 7, è
presente un “Redmi by Xiaomi”.
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Gianfranco GIARDINA
L a popolazione invecchia ed è giusto
chiedere alla tecnologia ausili anche
per chi ha qualche anno (e acciacco)
in più. Per questo è bello scoprire al CES
di Las Vegas che l’elettronica non è in
grado di produrre solo smartphone iper
tecnologici e TV stupefacenti, ma anche
strumenti per rendere più facile la vita
agli anziani. Proprio come l’esoscheletro
robotizzato che Samsung ha presentato
al CES: il progetto si chiama GEMS (che
sta per Gait Enhancing and Motivating
System, ovverosia sistema di migliora-
mento e motivazione alla camminata) e
il modello che abbiamo avuto il modo di
provare in prima persona è il GEMS-H.
Si tratta di un’apparecchio che si mon-
ta in vita e che ha due imbragature da
avvolgere alle cosce per sostenere le
gambe. I motori all’interno del GEMS
supportano il peso della persona e
la aiutano a camminare e a tenersi in
equilibrio, restituendo quella sicurezza
nella deambulazione altrimenti perduta
con l’età. Il GEMS-H è un apparecchio
leggerissimo, praticamente quasi non
si sente, ma è capace di so-
stenere circa il 20% del peso,
di ridurre lo sforzo della cam-
minata del 23%, di migliorare
l’equilibrio del 19% e di au-
mentare del 20% la velocità
della camminata. Tutto ciò in
maniera automatica e - alla
prova - molto naturale; prati-
camente l’equivalente di una
bicicletta a pedalata assistita,
ma sulle gambe, cioè una
camminata assistita.
Il GEMS-H ha in realtà tre modalità di
utilizzo: uno è quello per l’assistenza
alla camminata di cui abbiamo parlato.
Ma troppa assistenza potrebbe gene-
SCIENZA E FUTURO Abbiamo indossato l’esoscheletro robotizzato che aiuta nei movimenti
Ecco GEMS-H, l’esoscheletro di Samsung funziona ed è una manna per gli anzianiI motori all’interno supportano il peso e aiutano a camminare e a tenersi in equilibrio
rare “assuefazione”, favorire
l’atrofizzazione muscolare e
quindi alla lunga essere con-
troproducente. Per questo
motivo Sasmung ha introdot-
to anche una sorta di moda-
lità di allenamento: in questa
configurazione il GEMS-H fa
il perfetto contrario di prima,
invece di assistere la cammi-
nata, la frena leggermente.
In questo modo la persona
che usa l’esoscheletro farà esercizio mu-
scolare più veloce ed efficace rispetto a
quello che potrebbe fare normalmente.
Così, per esempio, in una brutta giorna-
ta invernale, invece di rischiare di
prendere un malanno, la persona
anziana può farsi una camminata
anche negli spazi domestici mas-
simizzando il proprio allenamento
malgrado le distanze che strut-
turalmente non possono essere
alte. La terza funzione è destinata
a chi si siede, per esempio, su una
poltrona: spesso il problema degli
anziani è quello di alzarsi e GEMS-
H può essere decisivo perché dà
una mano all’utente a sollevarsi.
Non appena l’esoscheletro percepisce il
movimento legato al tentativo di alzarsi,
spinge sui propri giunti e di fatto collabo-
ra alla riuscita dell’operazione. GEMS-H
ha un’autonomia superiore alle due
ore e pesa in tutto attorno ai 2 kg.
Oltre questo, ci sono altri due modelli
GEMS: si tratta del GEMS-A, destina-
to ad assistere la caviglia (per esem-
pio ideale per chi sta seguendo un
percorso di rieducazione post trau-
ma o post operatoria), e del GEMS-
K, che offre un attacco più accurato,
visto che si vincola sia alla coscia che
al polpaccio.
Abbiamo provato Impossible, la finta carne di manzo che sembra veraPer la prima volta nella storia, un cibo è stato presentato al CES. Ecco perché Impossible si è meritata il diritto di essere presente a una fiera di tecnologia di Massimiliano ZOCCHI
In mezzo a mille presentazioni di prodotti tecnologici, una ha atti-rato la nostra attenzione: il lancio di un nuovo burger realizzato al 100% con ingredienti di origine vegetale. Stiamo parlando di Im-possible Foods, che ha presentato la versione 2.0 del suo Impossible Burger. La finta carne di Impossible nasce da un approccio scientifico, con studi a livello molecolare e bio-molecolare, partendo proprio dalla carne stessa. Non è un caso che il CEO e fondatore sia un ex profes-sore di biochimica dell’Università di Stanford, Pat Brown. Abbiamo provato in anteprima la ricetta 2.0, e possiamo dire che il sapore è ot-timo, la consistenza è identica alla vera carne. Il tutto grazie alla base di proteine della soia, proteine del-la patata, e altri ingredienti. Ma la scoperta più importante di Impos-sible Foods è stata come replicare le molecole Eme, che danno alla carne il tipico sapore. Grazie al-l’uso della leghemoglobina, deriva-ta sempre dalla soia, e contenente ferro biologicamente assimilabile. E per chi avesse dubbi, Impossi-ble contiene tutti gli aminoacidi essenziali, vitamine del gruppo B, niacina e vitamina B12. Sono molti i ristoranti americani che servono già prodotti Impossible, mentre nel resto del mondo ci sarà una diffusione più graduale.
Samsung GEMS-HLa nostra videoprova
lab
video
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
Al CES di Las Vegas anche nel 2019 sono presenti le
migliori startup da tutto il mondo: non poteva certo
mancare la delegazione italiana con 50 aziende
che rappresentano il meglio e le idee più innovative in
diversi ambiti, tutti strettamente collegati all’hi-tech. Du-
rante i giorni della fiera abbiamo avuto l’opportunità di
scoprire tutte queste realtà, e nelle prossime pagine vi
faremo conoscere quelle che, secondo noi, meritano più
attenzione. Ecco una presentazione completa, divisa per
aree di competenza: dal mondo digital, passando per la
medicina, l’intrattenimento, fino alla Smart Home e alla
mobilità del futuro.
Clean-TechLIFLY
L’idea proposta da Lifly è un
sensore wireless per la cura
delle piante dal nome sicu-
ramente azzeccato: Agrumi-
no Orange. A differenza di
altri progetti, però, Lifly ha
anche una versione open
source dedicata ai makers
che si chiama Agrumino Lemon, oltre a un social
network dedicato in cui la community può scambiarsi
consigli, pareri e risultati del proprio pollice verde.
NAMASTREEUn albero della vita in salsa
moderna: è la proposta di Na-
mastree con il suo Life Tree.
Può generare acqua potabile
dall’aria e energia elettrica dai
pannelli fotovoltaici che sono
le sue fronde. Il sistema poi è modulare e può offrire im-
pianto di sorveglianza, hotspot wi-fi, o anche prese di ri-
carica per smartphone e veicoli elettrici.
Digital World221E
Fin dal 2012 la startup 221e è leader nel settore della
sensoristica. Il progetto è culminato nella creazione di
Muse, un multi-sensore facilmente integrabile in una
grande varietà di hardware. Il settore dei wearable è
quello che viene in mente immediatamente, con partico-
lare attenzione allo sport, ma le applicazioni sono possi-
bili in tutti i prodotti IoT fino al mondo automotive.
MERCATO La delegazione italiana delle 50 startup più rappresentative, che tengono alto l’onore della nostra bandiera
CES 2019, l’Italia c’è: ecco le 50 startup che ci rappresentano alla fiera di Las VegasLe idee non mancano in tanti settori, dal mondo digital, alla medicina, fino alla Smart Home e alla mobilità del futuro
ABINSULAAbinsula si
pone l’ob-
biettivo di
offrire con-
sulenza alta-
mente spe-
cializzata nel campo automotive e in tutti gli ambiti in cui
sia necessaria l’integrazione embedded, applicazioni sia
lato web che mobile, e la relativa personalizzazione. Na-
sce dall’idea di 5 giovani ingegneri che hanno deciso di
mettere in gioco la loro esperienza e il know how acqui-
sito sul campo.
ARETAIL
Il distributore automatico in una versione moderna non
più relegata solo a cibo e bevande. È questo il core busi-
ness di ARetail, che realizza vending machine su proget-
ti specifici, con controllo remoto, analisi delle vendite, e
possibilità di distribuire diversi tipi di beni, come anche
piccoli oggetti di elettronica di consumo. Al CES 2019
presenteranno il loro nuovo progetto studiato in que-
st’ambito.
IOTT INNOVATIONSLa sigla del nome si-
gnifica Internet Of Tiny
Things, il che spiega
esattamente la specia-
lizzazione di questa
azienda, con focus in IoT e integrazione di sistemi per
aziende. È stata la prima compagnia accreditata dal TIM
IoT Open Lab, e metterà in mostra la sua offerta varia e
modulare per il settore B2B.
INK SQUADI tatuaggi sono una forma
d’arte comunemente ac-
cettata, ma spesso non è
semplice trovare l’idea
giusta e la persona a cui
affidarsi quando si tratta
della propria pelle. Ink
Squad si propone di risol-
vere questo problema con la sua app, che mette in diret-
to contatto il cliente e l’artista, sulla base della tipologia di
tatuaggio desiderato, identificando il profilo più esperto
in un determinato stile. L’app è totalmente gratuita e per-
mette poi il contatto diretto tra cliente e tatuatore.
MATIPAYCon MatiPay si può dire
addio ai distributori au-
tomatici con monetine
e scomode chiavette
RFID. Grazie all’app di
MatiPay l’utente ha un
portafoglio virtuale, ri-
caricabile con certe di credito, PayPal o anche in loco
tramite banconote. Il sistema è personalizzabile per nuo-
ve macchine distributrici ma anche adattabile a quelle
già esistenti rendendole più moderne e funzionali.
OC GROUP
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
OC è una start up che ha realizzato un innovativo proiet-
tore olografico. QuVi, questo il suo nome, offre una vi-
suale a 360° per una grande varietà di oggetti che pos-
sono essere riprodotti, garantendo anche interazione tra
l’ologramma e chi osserva. QuVi è contenuto in un’ele-
gante struttura ma è studiato per essere modulare, per
poterlo aggiornare con il progredire delle tecnologie.
SHOWIN3DCon Shin Software
e il suo SHOWin3D
ogni azienda può
creare un software
per visuali 3D adat-
tabile ad una grande varietà di settori. Così l’esperienza
maturata nel campo della realtà virtuale e realtà aumen-
tata vanno a tutto vantaggio di clienti B2B e dei clienti
finali, permettendo di creare ambienti 3D in modo sem-
plice, veloce e a basso costo.
SPLITTYPAYLa piattaforma studiata da
SplittyPay promette di essere
applicabili a tantissimi ambiti,
grazie alla suddivisione dei pa-
gamenti su più carte di credito.
Dalla cena al ristorante con
conto da dividere tra amici,
fino ai carrelli dei siti di e-com-
merce che vengono “divisi” su più carte di credito e di
debito. Le possibilità di impiego sono parecchie, sia nel
mondo business che in quello consumer.
TOLEMAICA
ownclick.net è la piattaforma web sviluppata da Tolemai-
ca, che ha avuto un’idea rivoluzionaria: offrire a chiunque
la possibilità di ottenere una certificazione con valore
legale di una foto, anche se semplicemente scattata da
uno smartphone. Questo foto potranno quindi avere va-
lore legale in caso di controversie condominiali, inciden-
ti stradali, o situazioni di altro genere in cui è fondamen-
tale garantire la data e la provenienza di un’immagine.
VR MEDIAVR media è una spin
off della Scuola Supe-
riore Sant’Anna di
Pisa, fondata da
esperti nel campo
della realtà virtuale e
aumentata. Il casco
smart Kiber è la mas-
sima espressione del lavoro svolto dalla start up. Nell’el-
metto di sicurezza trovano spazio un computer, un visore
e un sistema di comunicazione, in modo da fornire assi-
stenza tecnica specializzata da remoto, con la possibilità
di vedere cosa ha di fronte l’operatore e fornirgli indica-
zioni specifiche tramite il visore di realtà aumentata. Ma
il prodotto può essere adattato anche per addestramen-
to o intrattenimento.
WALLABIESNon solo gli americani
sono pazzi per i numeri
e le statistiche nel mon-
do dello sport. Wallabies
ha studiato un nuovo
approccio all’analisi del-
le performance sportive, puntando sul machine learning
e l’intelligenza artificiale. Così partendo dai dati di un de-
terminato sportivo, comportamento e risultati ottenuti,
può offrire a squadre, società e procuratori, una previsio-
ne sul valore di un giocatore, comparazione tra profili si-
mili e protezione dell’investimento a lungo termine.
AREAWFIAreaWFI realizza sia
hardware che softwa-
re per facilitare l’ac-
cesso ad internet. Il
loro prodotto E-T 01è
il primo personal
hardware in grado di
creare una connessione reale tra l’utente e internet.
YOUBIQUOAnche Youbiquo è spe-
cializzata in IoT e intelli-
genza artificiale, e in
particolare si rivolge al-
l’industria 4.0. Ha realiz-
zato degli smart glasses
per facilitare la comuni-
cazione, utili in ambiti
dove sia necessaria una buona comunicazione ma con
bassi consumi, come la manutenzione e la logistica.
Food-TechALBICCHIERE
Il vino servito alla giusta
temperatura, come nelle
migliori cantine. È possibi-
le grazie al dispenser di
Albicchiere, che tramite
un’interfaccia semplice e
intuitiva permette di gu-
stare il proprio vino prefe-
rito, ma senza l’obbligo di bere un’intera bottiglia in poco
tempo, preservandone quindi le qualità organolettiche.
AUTENTICO NFC
Autentico ha sviluppato una tecnologia per prevenire la
diffusione dei prodotti contraffatti, dal settore food fino
alla moda. Utilizzando dei tag NFC posti nelle confezioni
è possibile tracciare la provenienza e la storia di un pro-
dotto in tutto il mondo. Sono già diversi i produttori che si
sono affidati ad Autentico.
BLUAGRO
I coltivatori intensivi potranno trovare in BluAgro il perfet-
to partner per analizzare tutto il ciclo di vita delle proprie
piante. Tramite l’analisi continua di temperatura umidità
del terreno e tutte le condizioni ambientali, il sistema
BluAgro offre i giusti suggerimenti per ottimizzare le col-
ture.
BLUETENTACLES
Anche Bluetentacles si rivolge al mondo dell’agricoltura,
con un sistema automatico di irrigazione adattabile an-
che a impianti già esistenti. Ciò che fa la differenza è
l’analisi del clima, rilevamenti satellitari, umidità del terre-
no, per fornire acqua alle colture solo quando necessa-
rio. Questo si traduce in un risparmio e in una migliore
gestione delle risorse specialmente in quelle località
dove la disponibilità di acqua è un problema.
EMERGE
Emerge è la prima piattaforma di food trading italiana.
Grazie al suo sistema i compratori vengono facilmente
messi in contatto con i produttori attraverso il marketpla-
ce. Il commercio del cibo diventa così più facile e acces-
sibile e soprattutto a prova di futuro.
KUOKKO
MERCATO
Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 31
segue a pagina 33
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
Per tanti ristoranti il take away sta diventando una risorsa
fondamentale, e per aumentare ancora di più questo bu-
siness arriva la proposta di Kuokko. Il software offre la
realizzazione del proprio sistema di ordini take-away
online, completamente personalizzabile. La licenza è an-
nuale e dedicata al B2B.
Health & Wellness
AVANIXAvanix è specializzata
nella creazione di
wearable e dispositivi
elettronici individuali,
con particolare atten-
zione alla cura delle persone. Con il suo OiX Care ad
esempio possibile monitorare i pazienti affetti da Alzhei-
mer, o con PaciBreath possiamo tenere d’occhio la po-
stura e la respirazione dei bambini.
BIONIT LABSBionit Labs ha fatto
parlare di sé soprat-
tutto per Adam’s
Hand, una protesi
mioelettrica di una
mano, basata su un meccanismo brevettato, capace di
adattare le dita delle protesi alla forma degli oggetti uti-
lizzando un solo motore per muovere tutte le falangi.
Grazie a questa particolarità l’uso è più semplice e l’arto
artificiale più leggero.
BONEBone è una start
up che si dedica
allo sviluppo di
device basati sul
trasferimento del
suono a conduzione ossea. Come i loro innovativi oc-
chiali da sole, apparentemente dei comuni occhiali ma
che possono funzionare da auricolari indossandoli,
grazie al contatto con le ossa dell’orecchio.
D-HEARTGrazie al dispositivo studiato da D-Heart è possibile ese-
guire un elettrocardiogramma in modo facile e veloce,
con la semplicità di un’app per smartphone, ma con
un grado di affidabilità di livello ospedaliero. Chiunque
quindi può effettuare un ECG e poi inviarlo al medico di
fiducia con il sistema remoto attiva 24 ore su 24.
EON
Computarte unisce la tecnologia al mondo dell’arte e
dell’arredamento. Con i loro prodotti è possibile avere
un avanzato server casalingo che a vista sembri un nor-
male soprammobile. Il portfolio di prodotti è già ampio,
ma le applicazioni hanno margine ampissimo, soprattut-
to con la diffusione della domotica.
GUARDIAN
Guardian sviluppa un ampio spettro di sensori per moni-
torare la sicurezza di casa e dell’ambiente circostante. Di
particolare rilevanza è il loro lavoro sul monitoraggio del-
le zone a rischio idrogeologico, con prodotti indirizzati a
istituzioni e settore B2B.
HIDECon Hide dite pure addio a
cavi e prese di corrente in
bella vista e antiestetiche.
Con i prodotti Hide, pratica-
mente ogni scatola di deri-
vazione può diventare una
presa più elegante e fun-
zionale, anche grazie ai
tanti design e colori tra i quali è possibile scegliere.
HIKEAnche Hike srl si oc-
cupa di domotica e di
automazione in casa,
con la creazione di di-
spositivi elettromec-
canici. In particolare,
un traguardo di Hike è
eliminare tutti i sistemi
esterni, integrando i controlli necessari tutti all’interno
dei suoi prodotti.
MORPHEOSMorpheos si propone
come startup esperta
in IoT e dedicata alla
domotica e alla sicu-
rezza in casa. Per
esempio, uno dei suoi primi prodotti, la lampada smart
Momo, è chiamata “Home Genius” poiché può funziona-
re da hub per tutto quello che di smart può esserci in
casa.
POWAHOMECon Powahome è possibi-
le evolvere la propria casa
e trasformarla in una smart
home. Con l’inclusione
dell’hardware Powahome
Eon è una compagnia che si occupa di facilitare la transi-
zione del mondo health e fitness. Per farlo si affida alla
biomedica e alla robotica, per trasportare un mondo le-
gato a concetti tradizionali nel futuro.
OPTIMA MOLLITERGià protagonista e vincitri-
ce di riconoscimenti nelle
passate edizioni del CES,
Optima Molliter presenta
ancora i suoi prodotti dedi-
cati alla cura di infortuni,
che aiutano medici e orto-
pedici a prevenire le rica-
dute e migliorare il percorso di riabilitazione.
WEARTWeart è un anello
smart capace di ap-
plicare alle dita,
compressioni, vi-
brazioni e cambi di
temperatura. Può
essere utilizzato in
una grande varietà di applicazioni, dalla realtà virtuale
fino a sistemi di addestramento o di controllo remoto. In
pratica è l’equivalente di microfono e cuffia, per le mani.
RoboticsSTEM
Stem, che sta per Sy-
stems of TEthered
Multicopters, è un
progetto in collabo-
razione con il Poli-
tecnico di Milano. I
droni, collegati da un
cavo appunto, possono essere utilizzati con precisione
altissima ed essere utili in molti campi, in ambito civile ma
anche privato, come l’agricoltura.
TACTILEROBOTSRobot sicuri e precisi per
supportare una grande va-
rietà di attività umane. È
questo lo scopo di Tactile-
Robots, che ha già realiz-
zato i primi prototipi in gra-
do di muoversi anche in
spazi ristretti o affollati. Le
applicazioni sono potenzialmente infinite: dai robot ca-
merieri fino a veicoli di servizio negli aeroporti e le con-
segne in ambito urbano.
Smart HomeCOMPUTARTE
MERCATO
Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 32
segue a pagina 34
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
e l’uso della sua app è possibile. ad esempio, control-
lare gli interruttori della luce o le tapparelle automati-
che. Il sistema, poi, sfruttando l’apprendimento auto-
matico e partendo dalle nostre abitudini suggerirà
nuovi automatismi.
WOODIEWoodie ha una mis-
sione: unire il design
italiano al mondo
della tecnologia. E
per farlo si affida ai
suoi prodotti dedicati
alla ricarica wireless,
tutti realizzati con i
migliori materiali e studiati per essere facili da usare.
La tecnologia così diventa più vicina e più integrata
nell’arredamento.
Smart CitiesENERBRAIN
Enerbrain pro-
pone servizi
per realizzare
i m m e d i a t a -
mente un ri-
sparmio ener-
getico, sia per le abitazioni sia per gli edifici non
residenziali. Unendo IoT, algoritmi specifici, sensori e
attuatori, i miglioramenti sono tangibili e rendono gli
edifici più sostenibili, oltre ad abbassare le spese di
gestione.
VERANU
Veranu ha ideato una pavimentazione in grado di con-
vertire i passi delle persone in energia piezoelettrica,
che viene poi utilizzata per alimentare luci a LED. Con
lo stesso sistema è possibile anche raccogliere i dati
sullo spostamento delle persone, percorsi preferiti e
orari, materiale prezioso per il marketing odierno.
Smart TransportationAIR
Il settore automotive attraversa un periodo di grandi
cambiamenti e Air si inserisce proprio in questo ambi-
to. Air ha realizzato un sistema cloud che monitora tutti
gli aspetti di un veicolo (posizione, tragitto, consumi) e
fornire tali dati a un ampio ventaglio di clienti, come,
per esempio, le assicurazioni o le flotte di noleggio.
BLUBRAKELe eBike rag-
giungono ve-
locità consi-
derevoli se
paragonate
alle normali
bici, così Blubrake ha pensato di sviluppare il sistema
ABS più leggero del mercato, in grado di rendere le
frenate più sicure e prevenire gli incidenti. Il sistema
analizza in tempo reale tutti i dati del movimento della
bici, garantendo prestazioni di livello sportivo.
E-SHOCK
I veicoli sono sempre più connessi e digitali e con E-
Shock possono essere più facilmente, grazie all’ampio
portfolio di sensori dedicati ad ogni tipo di veicolo. Se
esiste un dato che può essere analizzato in un veicolo,
esiste l’hardware giusto prodotto da E-Shock, anche
per il mondo delle corse su due e quattro ruote.
LIFT
Fondata nel 2007 come spin off dell’Università di Trie-
ste, Lift è esperta in analisi della mobilità, integrando i
dati di pedoni, veicoli e ferrovie. Non attiva solo in Ita-
lia ma anche all’estero, in 28 Paesi diversi.
LINKY
Come unire i piccoli veicoli elettrici con la migliore tra-
sportabilità? Una soluzione la propone Linky, con il suo
skateboard elettrico pieghevole, che una volta richiu-
so è talmente piccolo da poter essere riposto in uno
zaino. Per chi volesse poi ci sono tutta una serie di
accessori dedicati, come la borsa o il casco.
MERCATO
Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 33
WOOLF_ID
Niente più multe con il bracciale smart Woolf_ID. Con
una semplice vibrazione il bracciale (all’apparenza per
nulla tecnologico) avvisa il motociclista di autovelox,
superamento limiti di velocità e tutto quanto può met-
tere a rischio una tranquilla uscita con la propria moto.
È già disponibile in diversi colori.
YAPE
Yape è il simpatico robottino per consegne in ambito
urbano. Completamente autonomo e in grado di muo-
versi in ambienti complessi, è anche a zero emissioni
grazie ai motori elettrici. È l’ideale per i corrieri in città,
ma anche per il crescente mercato del food delivery.
Smart MobilityPLAYMOOVE
Playmoove si inserisce nel contesto della mobilità in
condivisione, in costante aumento. L’azienda può rea-
lizzare modelli per i propri clienti che prevedano l’uti-
lizzo di diversi veicoli, dalle bici alle auto, e con modelli
diversi, con stazione di posteggio o in free flow.
TUC
Fondata anche da Sergio Pininfarina, TUC ha realizza-
to un prototipo di veicolo autonomo del futuro. Secon-
do l’idea di TUC, un veicolo può trasformarsi grazie
alla guida autonoma da un mero mezzo di spostamen-
to a uno spazio privato in movimento, dove si può la-
vorare, conversare, prendere un caffè- Proprio come
nel salotto di casa.
Perfect Black creates
Perfect Colors
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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
B ionIT Labs ha già fatto parlare di sé
in diverse occasioni, in particolare
per un suo prodotto, presentato
proprio qui al CES 2019: Adam’s Hand.
Si tratta di una protesi dedicata a pazienti
che hanno subito l’amputazione dell’arto
superiore, o anche per chi per malattie
congenite ne era privo alla nascita. Il pun-
to forte della “mano di Adamo” è il mec-
canismo di chiusura delle dita, che sfrutta
un solo motore, quindi molto più facile da
utilizzare e meno complessa da realizza-
re. Questo è possibile grazie alla gestione
meccanica delle falangi, che si stringono
intorno all’oggetto da afferrare, proprio
come farebbe una vera mano.
La gestione è possibile grazie a dei sen-
sori elettromiografici che riconoscono i
SCIENZA E FUTURO La protesi di BionIT Labs sembra uscita da un film di sci-fi. Ed è tutta italiana
StartupItaliane @CES2019: la protesi del futuro si chiama Adam’s Hand ed è di BionIT LabsAdam’s Hand è una protesi dell’avambraccio più leggera, più facile da usare e meno costosa
segnali muscolari dell’utente,
poi processati da un algorit-
mo proprietario che li rende
utilizzabili dalla protesi. Infine
interviene la parte meccanica,
che stringe la mano intorno
agli oggetti, senza necessità di
preselezionare il tipo di presa.
La presenza di una sola parte
meccanica contribuisce anche a mante-
nere contenuto il peso, circa 500 grammi
come target finale. Le dita sono poi perso-
nalizzabili come misura, grazie alla stam-
pa 3D, primo caso in assoluto, mentre
l’avambraccio è modellato sul paziente
con l’uso della fibra di carbonio. È presen-
te anche un piccolo display che al mo-
mento può funzionare proprio come uno
smartphone, ma è in programma di utiliz-
zarlo per un contatto diretto tra paziente
e dottore ortopedico, così da velocizzare
i processi di cura e di intervento. Una
grossa percentuale di amputati non usa
ad oggi le protesi disponibili sul mercato,
perché brutte esteticamente, scomode e
difficili da utilizzare. Adam’s Hand risolve
tutti questi problemi in un colpo solo, ab-
bassando anche il costo fino a un terzo.
Per maggiori informazioni o per parteci-
pare all’equity crowdfunding è possibile
collegarsi a www.adamshand.it.
StartupItaliane@CES2019: musica e telefonate da occhiali e maschere da sci con i trasduttori ossei di BoneSembrano comuni occhiali da sole o maschere da sci, ma in realtà nascondono molto di più
di M. ZOCCHI
Circa due anni fa è partita l’avven-tura di Bone, start up italiana con l’obbiettivo di portare l’ascolto tramite conduzione ossea su una gamma di prodotti. Il primo prodot-to sono degli occhiali da sole che nelle stanghette nascondono un concentrato di tecnologia. Tramite un meccanismo, la parte terminale delle stanghette trasmette dei suo-ni con il metodo della conduzione ossea. Il tutto senza necessità di componenti aggiuntivi: i trasduttori ossei funzionano semplicemente indossando gli occhiali. L’audio ar-riva dallo smartphone tramite Blue-tooth. Gli occhiali di Bone saranno ordinabili sul sito bonetech.it a 150 euro. Bone ha anche mostrato i pri-mi prototipi della maschera da sci con la stessa tecnologia. La trasdu-zione ossea passa in questo caso dalle ossa facciali appena sotto gli occhi (lo stresso nervo uditivo che arriva all’orecchio) e il Bluetooth acquista nuove funzionalità: fino a 4 amici possono collegarsi in mo-dalità interfono, con una distanza massima di 700 m. Nel caso si esca da questo raggio e poi vi rientri, il ricollegamento al gruppo avviene in automatico. È presente anche un microfono ben nascosto per comu-nicare. Anche la maschera da sci andrà in vendita a un prezzo simile a quello degli occhiali.
di Massimiliano ZOCCHI
TactileRobots al CES 2019 ha presen-
tato quello che per ora viene propo-
sto come un robot cameriere, ma che
in realtà può avere un ampia possibilità
di utilizzo. Ma perché “tattile”? In pratica
quasi tutta la superficie del robot è mor-
bida e ricoperta di tessuto ed è appunto
sensibile al tocco. Basta toccare con un
dito qualsiasi punto della stoffa per far
muovere il robot di pochi centimetri, il
che lo rende estremamente sicuro, nel
caso non riesca ad evitare un oggetto o
una persona: è soffice e si sposta imme-
diatamente. Il robot è anche in grado di
muoversi autonomamente in un ambien-
te che ha precedentemente memorizza-
to, con sensori, videocamere e algoritmi
che gli fanno evitare gli ostacoli sul per-
corso appreso. La prima applicazione a
cui TactileRobots ha pensato è il trasporto
di oggetti in aree al chiuso, come ristoran-
ti, alberghi, ospedali o fiere. Nel genero-
so vano di carico può essere riposto ciò
SCIENZA E FUTURO TactileRobots ha creato il primo robot in grado di muoversi autonomamente
StartupItaliane@CES2019: arriva il robot cameriere di TactileRobotsIl robot è anche comandabile al tocco grazie alla superficie di stoffa cosparsa di sensori
che bisogna consegnare
per poi indicare al robot
dove trasportarlo trami-
te il display touch posto
nella parte superiore. È
necessario però che il
cameriere tecnologico
abbia in precedenza im-
parato e salvato il tragit-
to. L’esempio potrebbe
essere la tipica cena in camera in un ho-
tel. Una volta memorizzata la posizione di
tutte le stanze, il robot potrebbe effettua-
re consegne dalla cucina fino alla porta
dei singoli clienti. Il fatto che la copertura
sia di stoffa lo rende personalizzabile con
loghi o pubblicità. La struttura è modulare
e in pratica può essere creata qualsiasi
forma o dimensione sopra la base con
le ruote, il motore e la batteria. Quest’ul-
tima particolarità può essere sfruttata per
un altro utilizzo, ovvero la logistica. In af-
follati magazzini il robot tattile potrebbe
prendere la forma di un grosso carrello
per la movimentazione di consegne e
merci. L’operatore umano potrebbe così
spostare il carico senza alcuna fatica,
semplicemente sfiorando il robot in base
alla direzione che vuole fargli prendere.
Allo stesso modo potrebbe essere usa-
to in aeroporti per trasporto bagagli, nei
centri commerciali, nelle aziende con
componenti pesanti, in navi da crocie-
ra, o anche nei campus universitari per
consegne in loco nelle aule e nei dor-
mitori, magari incrociando il sistema di
movimento autonomo con gli orari delle
lezioni, per sapere sempre quando e
dove reperire gli interessati. Il futuro per
TactileRobots è pieno di possibilità.
torna al sommario 36
MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
N el nostro percorso di conoscenza
delle start up italiane al CES sal-
tiamo a un settore completamente
diverso, ovvero il business nel mondo
dello sport. Gli sport odierni, in particolare
il calcio, sono seguitissimi e non è affatto
raro imbattersi in tutta una serie di statisti-
che riguardanti eventi e atleti. La start up
Wallabies ha però trovato il modo di far sì
che queste statistiche possano diventare
un importante strumento per chi lavora
nel mondo dello sport. Tramite algoritmi
di machine learning, Wallabies è in grado
di analizzare e contestualizzare l’enorme
mole di dati derivanti da una partita. Si
parla di circa 14.000 eventi nell’arco del
singolo match, fino a 500 per singolo gio-
catore. Ma Wallabies analizza anche ciò
che succede un attimo prima e un attimo
dopo una determinata azione, ad esem-
MERCATO Un sistema di machine learning che dà le migliori indicazioni sui calciatori da acquistare
StartupItaliane@CES2019: Wallabies trova il calciatore giusto al prezzo giusto con l’AIÈ già “in prova” con importanti squadre che al momento mantengono l’anonimato
pio un passaggio.
Perché il giocatore
si trovava in quella
posizione? È una
zona del cam-
po dove è solito
operare? Grazie
a questa analisi è
più semplice com-
prendere l’impatto
del singolo calcia-
tore nella dinamica
della partita, potendo classificare le sue
peculiarità in determinate graduatorie.
Una volta ottenuti i profili degli atleti que-
sti possono essere comparati tra loro. Ma
è possibile anche scegliere determina-
te caratteristiche e chiedere al sistema
quali sono i profili che più corrispondono
alle richieste. È facile capire che questo
sarebbe uno strumento utilissimo per in-
dividuare la giusta aggiunta alla propria
formazione solo sulla base della resa
reale, senza essere influenzati da voci
di mercato. Infine, gli algoritmi possono
anche analizzare l’aspetto psicologico
del giocatore, individuando in quali oc-
casioni sono migliori le sue performance,
come ad esempio quando affronta una
squadra di prima fascia, o mentre la sua
squadra è in svantaggio. Quest’ultima
parte può evidenziare particolari difficol-
tà emotive, suggerendo su chi puntare
maggiormente. Ultimo aspetto ma non
meno importante, è quello economico.
Wallabies monitorando costantemente il
mercato giocatori dei migliori campionati
è in grado di stabilire, sempre sulla base
della resa reale di un giocatore, quale
dovrebbe essere il giusto valore di mer-
cato, equiparandolo ad atleti con carat-
teristiche simili. Ma anche qui il processo
può essere invertito, prendendo come
riferimento un giocatore particolarmente
in forma, analizzando la sua curva di mi-
glioramento e cercando giocatori, magari
meno conosciuti, che stanno avendo una
curva di performance simile, andando a
fare il classico colpo di mercato. Le po-
tenzialità di Wallabies sono evidenti: può
essere uno strumento utilissimo alle so-
cietà sportive per sapere su chi puntare,
proteggere gli investimenti ed applicare
un mercato più specifico e consapevo-
le. Ma al tempo stesso anche i giocatori
stessi e i procuratori ne possono giova-
re poiché potrebbero sempre sapere a
che prezzo proporre i proprio sottoposti
oppure, ragionando sul lato prettamente
sportivo, sapere quali caratteristiche an-
dare a migliorare. Wallabies è già in trat-
tativa e “in prova” con importanti squadre
che al momento desiderano mantenere
l’anonimato. Per ulteriori informazioni ci si
può collegare al sito wallabies.it.
StartupItaliane@CES2019: con Tolemaica, foto con valore legale anche dallo smartphoneCon l’app e il sistema di Tolemaica è possibile ottenere una certificazione legale per foto e molte altre tipologie di dati. È una proposta unica al mondo di M. ZOCCHI
La start up di Napoli Tolemaica ha creato un sistema che si potrebbe definire unico al mondo per risol-vere il problema della certificazio-ne legale dei dati. In ambito dove è necessario avere ad esempio fotografie da fonte sicura, a scopo legale, la tipica foto da smartphone sarebbe facilmente contestabile. Qui si inserisce il progetto di To-lemaica, che tramite il suo sistema certifica legalmente la foto (o altro tipo di dati) restituendo tanto di co-pia conforme con certificato di va-lidità legale, utile i situazioni come prove giudiziarie, abusi edilizi, sinistri stradali, controversie con-dominiali o frodi in genere, anche per grandi aziende. La richiesta di brevetto non ha incrociato nessu-na proposta simile in tutto il mon-do, rendendo il lavoro di Tolemaica unico nel suo genere. Il successo è dato anche dall’estrema sempli-cità di funzionamento. Sempre uti-lizzando l’esempio della foto, una volta scattata con l’app dedicata, ed eliminati eventuali dati sensibili grazie all’editor incorporato, la foto viene inoltrata ai server di un ente certificatore autorizzato ministerial-mente, e si genera così il certifica-to, con data, ora e luogo di scatto, tutto legalmente riconosciuto.L’azienda ha anche vinto il bando “Start Up Innovative Regione Cam-pania 2017”, relativo all’uso delle immagini provenienti dai droni, nel caso di problemi ambientali, o action cam, nel caso di riprese subacquee. Per chi volesse appro-fondire, OwnClick.net.
MOBILE MatiPay ripensa il settore dei distributori automatici
StartupItaliane@CES2019 Le idee rivoluzionarie di MatiPay per l’utilizzo delle vending machine
di M. ZOCCHI
M atiPay è un’azienda che nasce dalla volontà di modernizzare e ripensare il set-
tore delle vending machine, con la novità di non essere più relegati all’uso delle
monete o delle chiavette RFID. MatiPay produce un modulo per i pagamenti
nelle macchine distributrici che interagisce tramite un’app sullo smartphone. Sul sof-
tware si trova il nostro portafoglio virtuale che viene riconosciuto avvicinando lo smar-
tphone al modulo sulla macchina, grazie all’NFC, il tutto compatibile sia con iOS che
con Android. Una volta riconosciuto l’account, la comunicazione switcha sul Bluetooth.
Se la macchina lo prevede si possono anche inserire delle monete che verranno ag-
giunte al credito nell’app. Una grossa novità che MatiPay ha aggiunto al suo sistema
è la possibilità di sfruttare il credito anche per altre operazioni. I clienti di MatiPay sono
i vari gestori dei distributori, che possono richiedere il sistema e avere anche un’app
personalizzata. È possibile anche inserire all’interno
dell’app un rimando a servizi di ricarica, o qualsiasi
altro servizio permetta un pagamento online, con
il credito che viene automaticamente riconosciuto
anche negli store collegati. Il vantaggio è evidente:
il cliente finale non avrebbe più la percezione che
i soldi messi da parte per il distributore siano persi
o bloccati, ma il portafoglio virtuale diventerebbe
un’alternativa al pagamento di una serie potenzial-
mente infinita di servizi. MatiPay sta installando i
suoi moduli in 40.000 macchine.
torna al sommario 37
MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
E ra il 2014 quando Avanix ha iniziato la
sua attività ponendosi un obbiettivo
preciso: creare il miglior dispositivo
sul mercato per il monitoraggio dei malati
di Alzheimer. Ora al CES 2019 ha presen-
tato OiXCare, un sistema composto da
sensore e trasmettitore, ricevitore e app
che a sua volta si appoggia al cloud.
Sono tantissime le famiglie che faticano
nella cura di un anziano malato di Alzhei-
mer: con questa patologia è infatti quanto
mai importante monitorare tutte le attività
del malato, per la sua e altrui sicurezza.
OiXCare fa proprio questo, grazie a un
sensore -trasmettitore da applicare sul-
la schiena del paziente, in grado di tra-
smettere al ricevitore i dati rilevati fino
a 200 metri di distanza in indoor e fino
a 3 km in outdoor. Il dispositivo analizza
ogni aspetto del paziente, se è fermo o
si sta muovendo, se è seduto o sdraiato,
o se accadono eventi imprevisti come ad
SCIENZA E FUTURO Avanix è una start up italiana esperta nella cura delle persone in difficoltà
StartupItaliane @CES2019: il guardiano dei malati di Alzheimer e il ciuccio smart di Avanix Il dispositivo per il monitoraggio dei malati di Alzheimer è un aiuto incredibile per le famiglie
esempio una ca-
duta. I dati vengo-
no inviati al ricevi-
tore, che si trova
in casa, tramite
radiofrequenza. È
quest’ultimo poi
che li comunica al
cloud tramite Wi-
Fi o GPRS. I dati
vengono poi rim-
balzati all’app, tramite cui il famigliare può
costantemente controllare la situazione o
ricevere allarmi. Il sistema è molto versa-
tile, consentendo all’utente di personaliz-
zarlo, scegliendo anche l’intervallo di tem-
po entro cui ricevere notifiche. OiXCare è
ora in fase di pre-produzione. Ma Avanix
cerca investitori disposti a credere anche
nell’altra sua idea presentata al CES, Paci-
Breath, il ciuccio smart. All’apparenza un
normale ciuccio per neonati, PaciBreath
in realtà incorpora dei sensori in grado
di misurare la presenza di attività respira-
toria, la temperatura dell’ambiente e del
bambino, oltre alla posizione della testa,
e comunicare anche se il ciuccio di trova
in bocca al bambino. Anche in questo
caso, i dati sono inviati allo smartphone,
via Bluetooth, e se qualcosa non dovesse
corrispondere con i parametri imposta-
ti, il genitore riceve un’allerta. Di questo
prodotto al momento esistono solo dei
prototipi; Avanix è in cerca di partner che
portino questa idea alla fase produttiva.
StartupItaliane @CES2019: i migliori sensori di movimento sono sono quelli di 221eLa start up 221e è in grado di fornire sensori di movimento, ma non solo, tra i migliori sul mercato di M. ZOCCHI
È difficile spiegare di cosa si occu-pa 221e senza fare degli esempi concreti. Ovunque ci sia bisogno di una misurazione, ancor più se in tempo reale, di tutta una serie di dati, qui trovano applicazione le creazione di 221e. I campi pos-sono essere lo sport, l’automotive, intrattenimento, strumenti medi-cali, in particolare per i sensori di movimento ma anche misuratori di temperatura. Questo perché, oltre alla tecnologia è importante curare il reale funzionamento e l’attendibi-lità dei dati, ed è qui che viene ap-plicata la conoscenza matematica di 221e, che tramite algoritmi cor-rettivi matematici permette di ave-re un dato preciso al massimo. Allo stand ci sono stati mostrati tanti esempi di applicazione dei senso-ri a dimostrare possibilità infinite. Passiamo da un sensore sensibile al tocco con diversi punti di pres-sione come quelli utilizzati nelle cy-ber-tute, a chip ultra miniaturizzati adatti ai wearable, fino a prodotti da inserire in oggetti per lo sport per misurare le performance di un atleta. Ma tra i clienti di 221e c’è anche un produttore di montagne russe che utilizza i sensori di mo-vimento per verificare la sicurezza delle strutture e capire quando è necessaria una manutenzione, in base alle vibrazioni. Per chi voles-se maggiori informazioni può con-sultare il sito 221e.com.
di Massimiliano ZOCCHI
Quante volte abbiamo desiderato
un bicchiere di vino, ma abbiamo
desistito per paura di sprecare il
resto della bottiglia? Da questo semplice
problema è partita l’idea di Albicchiere,
che si propone di rivoluzionare il settore
dei dispenser per il vino. La macchina
di Albicchiere consente di utilizzare sia
vino comprato in normali bottiglie, poi
travasato, oppure direttamente acqui-
stato nelle apposite smart bag.
In quest’ultimo caso la confezione con-
tiene anche un tag NFC attivo che, una
volta scansionato con l’app Albicchiere,
oltre a fornire tutti i dati sul vino, tiene
traccia di tutta la vita del prodotto, re-
gistrando anche possibili alterazioni
dovute al trasporto e ad una cattiva
conservazione. Grazie al sistema di
Albicchiere il vino, una volta aperto, si
MERCATO Il dispenser permette di avere un bicchiere di vino alla temperatura perfetta
StartupItaliane @CES2019 vino sempre alla giusta temperatura e senza sprechi grazie a AlbicchiereIl vino rimanente si conserva fino a 6 mesi. Una rivoluzione per la catena di vendita vinicola
può conservare fino a 6 mesi ed
è anche possibile cambiare busta
(conservando il vino rimanente)
senza dover pulire la zona del-
l’erogatore. Sul comodo display
inoltre viene visualizzata una re-
plica della classica etichetta, così
da mantenere il feeling tipico del-
lo stappare una bottiglia.
Gli ideatori del progetto hanno le idee
molto chiare, con la giusta ambizione di
chi è sicuro del proprio prodotto. Die-
tro Albicchiere non c’è solo la volontà
di vendere un buon elettrodomestico,
ma la possibilità di cambiare e migliora-
re tutto il settore della vendita del vino.
Diventerebbe più facile per i produttori
sapere dove finisce il proprio vino, e
tramite quali canali di vendita, potreb-
bero conoscere chi lo trasporta e lo
tratta al meglio, ma anche e soprattutto
quando e con che modalità il vino vie-
ne consumato: posizione, ora, quantità
e tempo necessario ad esaurire una
bottiglia, ogni dettaglio è tracciabile.
Ultimo ma non per ordine di importan-
za, potrebbe partire un vero e proprio
e-commerce delle speciali smart bag a
marchio Albicchiere, pronte all’uso con
la selezione dei vini migliori, magari
con un sistema di riordino automatico
quando la macchina segnala che la bu-
sta è esaurita. In primavera dovrebbe
partire il progetto di crowdfunding con
un prezzo promozionale per la campa-
gna di circa 300 euro.
torna al sommario 38
MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
S i è fatta attendere, ma finalmente
Nissan ha rotto gli indugi e ha co-
municato ufficialmente l’arrivo del-
l’elettrica Leaf nella versione long range.
Con il nuovo modello arriva anche una
nuova nomenclatura per tutta la gam-
ma, che prende il nome di Leaf 3.ZERO,
a segnare in pratica l’inizio di una terza
generazione, anche se in realtà l’auto è
pressoché identica a quella in vendita fi-
nora. Il punto forte della nuova Leaf, che
si chiamerà e+ Limited Edition, è la batte-
ria con maggiore capacità, 62 kWh per
la precisione, sempre con celle al litio
di tipo “pouch”, che possono garantire
un’autonomia fino al 40% superiore ri-
spetto al modello da 40 kWh, che nel ci-
clo WLTP passa da 270 km a 385 km per
singola carica. Non cresce solo l’auto-
nomia ma anche la potenza del motore,
che nella “sorella maggiore” arriva fino a
217 cv (160 kW), ovvero più potente del
45%. Anche la versione base da 40 kWh
si rinnova leggermente con un nuovo si-
stema di infotainment, con schermo da
8” con servizi di connettività e una nuova
app Nissan Connect che sarà pronta in
AUTO ELETTRICA La Limited Edition sarà disponibile in Italia da maggio 2019 a circa 49.000 euro
Nissan svela Leaf 3.ZERO e+ Limited EditionI nuovi modelli Nissan Leaf si chiameranno 3.ZERO e il punto forte è la batteria da 62 kWh
tempo per le prime consegne. Arriveran-
no anche nuovi colori e nuove combina-
zioni bicolore. In Italia al lancio è prevista
una versione top di gamma con tecno-
logia ProPilot, e-Pedal, impianto audio
Bose e interni premium, vernice metal-
lizzata, per un prezzo di 42.080 euro. I
clienti interessati la possono ordinare già
da subito con le prime consegne che av-
verranno a partire da maggio 2019. Per
quanto riguarda invece la e+ Limited Edi-
tion, è prevista in versione top di gamma,
con anche il sistema Pro-Pilot Park, con
un prezzo di 49.150 euro. È prodotta in
5.000 esemplari in Europa, con conse-
gne previste dall’estate 2019. Chi fosse
intenzionato all’acquisto può esprimere il suo interesse online o nelle conces-
sionarie Nissan sparse sul territorio na-
zionale. La garanzia resta la solita di tutte
le Leaf, ovvero 8 anni o 160.000 km.
La guida autonoma secondo ToyotaToyota mostra le ultime evoluzioni di Guardian, il suo sistema di assistenza alla guida. Aiuta il pilota senza farsi notare di M. Z.
Anche Toyota ha scelto il CES di Las Vegas per far conoscere alcu-ne delle novità che la riguardano. L’attenzione è andata tutta a Guar-dian, il sistema di guida assistita di Toyota, di cui abbiamo visto le ultime evoluzioni. La premessa im-portante che ha fatto Toyota è che il sistema è maturo ed ora verrà offerto in una versione “Guardian for all”, ovvero disponibile non solo per auto Toyota ma anche per gli altri costruttori interessati a colla-borare. Sul palco abbiamo visto tutto il processo di apprendimen-to dell’intelligenza artificiale alla base di Guardian, che si compo-ne di due fasi distinte. La prima è prettamente digitale, sfruttando il machine learning e il cloud. Toyota effettua migliaia di simulazioni di ambienti di guida reali, per velo-cizzare in modo esponenziale l’ap-prendimento del sistema, ma in un ambiente sicuro. La seconda fase si svolge in percorsi di prova chiusi al traffico e su strada. Ma la parti-colarità di Guardian è che, diversa-mente da altri sistemi, cerca di inte-grarsi con la guida umana in modo “silenzioso” anziché sostituirla bru-scamente. Il pilota guida normal-mente, e il sistema si sovrappone continuamente applicando leggere correzioni per mantenere l’auto in un ipotetico percorso migliore, ma sempre pronto a reagire a situa-zioni di emergenza. Sul palco ab-biamo poi visto da vicino la vettura che viene utilizzata per i test in fase avanzata, derivata da una Lexus di serie, ma equipaggiata con tutti i sensori necessari, come radar, videocamere in alta definizione e LiDAR. Toyota però non dimentica quanto presentato un anno fa e includerà tutte le novità sulla guida autonoma anche nel progetto dei veicoli autonomi e-Palette.
di i Massimiliano ZOCCHi
L a prima gara della quinta stagione
di Formula E ha visto il trionfo del
portoghese Antonio Felix Da Co-
sta su BMW, e proprio la monoposto
che pare quella da battere quest’an-
no è esposta allo stand di Magna al
CES di Las Vegas, azienda esperta del
settore automotive che collabora con
il team. Ma quello che forse non tut-
ti sanno è che Magna ha un portfolio
ampissimo di prodotti dedicati all’au-
tomotive, potendo fornire praticamen-
te ogni genere di componente. Ulti-
mamente però l’attenzione è andata
principalmente in direzione dell’elet-
trificazione dei motori, e allo stand è
possibile vedere da vicino i prodotti
della gamma eDrive. Magna è in gra-
do di fornire motorizzazioni elettriche
per ogni tipologia di veicolo, dalle city
MOTORSPORT Magna espone la monoposto BMW che ha vinto la prima gara di Formula E
Magna mette in mostra i suoi motori elettrici e DriveAllo stand Magna è possibile dare un’occhiata ai motori elettrici adatti a ogni tipo di vettura
car fino alle sportive di lusso, grazie a
un sistema modulabile da 50 a 150 kW
di potenza. È possibile andare anche
oltre, scegliendo sistemi totalmente
integrati, con inverter e trasmissione
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gombri e peso.
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MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
B osch si pone ormai come azienda
impegnata a 360 gradi in tutti i
settori dove la tecnologia è pro-
tagonista. Da alcuni anni questo signi-
fica anche automotive, settore che ha
sempre più rilevanza all’interno del
CES, e in particolare Bosch ha puntato
molto in quest’ambito e continuerà a
farlo in futuro. Il gruppo ha grossi piani
dedicati alla mobilità condivisa, con gli
ormai, oseremmo dire classici, taxi a
guida completamente autonoma. Nel
futuro a breve termine che immagina
Bosch il cliente potrà prenotare una
corsa tramite app, esattamente come
avviene oggi con i taxi o con Uber, ma
a prelevarlo sarà un pod autonomo che
lo porterà esattamente a destinazione.
La previsione di Bosch è che questo
mercato sboccerà completamente nei
prossimi mesi, fino ad arrivare a nume-
ri importanti nel giro di pochi anni. Si
stima che nel mondo entro il 2020 sa-
ranno presenti oltre 1 milione di veicoli
autonomi dedicati al trasporto di per-
sone, numero che crescerà esponen-
zialmente. Ovviamente tutto questo
passa inesorabilmente dalla ricerca e
dallo sviluppo, partendo da automobili
MOBILITÀ SOSTENIBILE Bosch apre il suo CES con una conferenza stampa che non lascia dubbi
Bosch vuole essere leader in automotiveIl gruppo tedesco punta alla mobilità condivisa; è già in essere un accordo con Daimler
più convenzionali. Per questo Bosch
ha già in essere un accordo con Dai-
mler per portare su strada dei prototi-
pi basati sulle loro vetture Mercedes,
opportunamente modificati con le tec-
nologie e la sensoristica necessaria,
in modo da testare la guida autonoma
in ambiente reale, per poi trasferire il
know how sui veicoli a misura d’uomo
futuri. Il tutto a San José, in California.
Ma come abbiamo visto Bosch è impe-
gnata anche e soprattutto come for-
nitore di componenti per le principali
case automobilistiche, anche con pro-
getti all’avanguardia. Come specificato
sul palco, non si accontenta di lavorare
con i costruttori tradizionali, ma si inter-
faccia anche con le nuove realtà. Sono
stati citati in maniera esplicita Tesla,
Rivian e Byton.
A completamento di tutto questo c’è il
settore ricerca, in continua espansione
per supportare la produzione.
Con il centro aperto nella Silicon Valley
e gli altri R&D in Europa, Bosch vuole
portare a oltre 400 il numeri di ingegne-
ri di vario genere impegnati nello svilup-
po dei prodotti futuri.
Continental presenta il cane-robot per le consegneContinental si gioca subito l’asso nella manica, mostrando un cane-robot per le consegne urbane di M. ZOCCHIAnche Continental, come altri competitor, è un’azienda che por-ta avanti il suo core business, ma al tempo stesso ha ampliato il suo portfolio. Dopo aver mostrato un video con un progetto per le con-segne urbane utilizzando dei cani-robot, ha tolto il velo al prototipo, chiamato ANYmal. È solo una parte di un progetto più ampio che parte da CUbE, un veicolo autonomo ed elettrico che può essere declinato in molte versioni, dal trasporto per-sone fino appunto alle consegne di beni. Nel video di presentazione CubE raggiunge un centro citta-dino dove è necessario smistare diverse consegne, e a quel punto i cani-robot scendono dal veicolo e si dirigono verso le singole abi-tazioni. Una volta arrivati a destina-zione, tramite la coda, che in realtà è un braccio prensile, aprono una cassetta per la posta extra large, e consegnano il pacco. Il cliente a quel punto riceve una notifica di consegna andata a buon fine. Ma questa è solo una delle tante idee che Continental ha presentato. Ci ha particolarmente colpito l’idea di avere una portiera smart: in caso di parcheggi molto stretti, per evitare il classico tamponamento della vet-tura vicina uscendo dall’auto, un sensore rileva lo spazio angusto, opponendo un freno meccanico all’apertura della porta. Nella visio-ne del futuro di Continental l’infra-struttura gioca un ruolo fondamen-tale. Con sempre più auto a guida autonoma e assistita, i computer di bordo dovranno essere in grado di trarre informazioni dalla strada stessa, e anche poter comunicare tra loro. Se da un lato questa è una visione ottimale per un qualcosa di veramente utile, resta il dubbio di come possa progredire senza la mancanza di uno standard.
di Massimiliano ZOCCHI
N issan ha mostrato gli ultimi risultati
del progetto Intelligent Mobil-
ity. La tecnologia presentata, al
momento solo come concept, prende il
nome di Invisible-to-Visible, abbreviato
I2V. Nissan ha portato nel suo stand
una sorta di prototipo/demo car, che
interagendo con il gigantesco display
dell’esposizione, ha mostrato di cosa
si tratta. I2V aiuta il guidatore a vedere
l’invisibile, coniugando il mondo reale
con quello virtuale, sfruttando anche il
supporto del Cloud. Il sistema quindi è
in grado anche di prevedere la scena,
ad esempio mostrando elementi o os-
tacoli nascosti dietro una curva o dietro
un edificio, creando così un’esperienza
di “guida umana aumentata”. Nella ses-
sione demo è stata mostrata anche una
GUIDA AUTONOMA Nissan ha mostrato una tecnologia che aiuta il guidatore a vedere “l’invisibile”
I2V è l’esperienza di guida autonoma firmata NissanNissan ha scelto il CES per mostrare per la prima volta la nuova tecnologia Invisible to Visible
modalità virtuale in cui il guidatore e i
passeggeri vengono immersi in un mon-
do che riproduce il percorso, ma può
ipoteticamente aggiungere qualsiasi tipo
di servizio, dagli acquisti personalizzati, a
una tipologia di ambiente preferito, per-
fino creare un ologramma di un autista
professionista che siede in auto con noi
per offrirci i migliori consigli. I2V funziona
grazie all’integrazione dei sensori ester-
ni e interni alla vettura, il tutto coordinato
dal sistema Omni-Sensing di Nissan, che
raccoglie dati in tempo reale sul traffico
e sull’area intorno al veicolo.
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MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019
di Massimiliano ZOCCHI
A l CES capita di imbattersi anche in
prodotti di nicchia o incredibilmen-
te appariscenti come nel caso del
maxi caravan di Furrion, azienda specia-
lizzata nella produzione di elettrodome-
stici e dispositivi elettronici di lusso. In
particolare a Las Vegas, Furrion ha pun-
tato al settore delle case mobili, con il
caravan sopra citato, permettendo a tutti
di toccare con mano e vedere da vicino
le possibilità offerte dai suoi prodotti. Ne
è venuto fuori un prodotto da sogno, un
prototipo in realtà, che non è in vendita
e probabilmente non lo sarà mai, poiché
realizzato appunto al solo scopo espo-
sitivo. Non abbiamo però perso l’occa-
sione di fare un salto a bordo. Appena
entrati dalla porta posteriore (passando
a fianco di un TV 50” montato esterna-
mente) ci si trova subito nei pressi di una
camera da letto da far sfigurare quelle
di molte abitazioni. Di fronte al letto non
può ovviamente mancare un altro TV
LED, e poco più in basso un finto cami-
no elettrico. Spostandosi poi nella zona
giorno, ci troviamo in una cucina con il
migliore equipaggiamento mai visto: un
frigo doppia porta, una cantinetta per i
vini, doppio piano cottura di cui uno a
induzione, forno a microonde e forno
tradizionale, che ci dicono i ragazzi di
TRASPORTI Il maxi camper di Furrion visto al CES è un vero paradiso per gli appassionati
Il super caravan di Furrion è un vero lussoNon è in vendita, serve per mostrare agli appassionati tutte le possibilità dei suoi prodotti
Furrion essere uni-
co nel suo genere e
identico a quelli che
si utilizzano in casa.
Il tutto ovviamente
supportato da una
piccola sala da pran-
zo. Infine si arriva
nella zona living, con
divani, l’ennesimo
TV, moquette e tap-
peti, e ancora un ca-
mino elettrico con effetto finta fiamma.
Il caravan è cosparso di ogni genere
di comfort, interfono, termostato smart,
allarme digitale, luci LED e interruttori
smart. Anche il bagno è tecnologico,
con rubinetto ad attivazione automatica,
doccia con luci e musica, persino il WC
è smart, autopulente. E se vi sembra già
troppo, aspettate di vedere la versione
con un mini elicottero sul tetto...
di Massimiliano ZOCCHI
C irca due mesi fa abbiamo riportato
la notizia della prima consegna di moto volante alla Polizia di Du-
bai. Il rivoluzionario veicolo è realizzato
da Hoversurf, azienda presente anche
al CES di Las Vegas. Prontamente sia-
mo quindi andati a visitare il loro stand,
dove effettivamente la Hoverbike S3
è in esposizione. Abbiamo così po-
tuto dare un’occhiata più da vicino alla
moto che sostanzialmente è un drone
gigante, quadricottero, con motori elet-
trici alimentati da batterie al litio, per
una capacità di volo di circa 40 minuti
a un’altezza massima di 5 metri. Hover-
bike, tra le altre cose, è stata criticata
per la pericolosità dovuta alle eliche
URBAN MOBILITY In esposizione la moto volante Hoverbike S3 con 40 minuti di autonomia
Abbiamo visto dal vivo la moto volante di HoversurfDopo la sperimentazione della polizia di Dubai, Hoversurf arriva a Las Vegas. Ma non in volo
scoperte, e forse anche per questo sta
sviluppando un secondo modello (sem-
pre presente in fiera), questa volta però
con sei rotori chiusi di tipo bladeless.
Ci saremmo però aspettati una dimos-
trazione di volo, in una delle tante aree
all’aperto dedicate al CES, ma la Hover-
bike è solo in esposizione statica. Non
la pubblicità migliore per convincere gli
scettici.
Al CES abbiamo visto la prima Harley-Davidson elettrica: pre-ordini a febbraio per 34.200 euroHarley-Davidson sfrutta la partnership con Panasonic per esporre la LiveWire anche al CES di Las Vegas. Arriva tra pochi mesi di Massimiliano ZOCCHI
Harley-Davidson aveva promesso una tabella di marcia strettissima per portare su strada la sua prima moto elettrica, ed ha mantenuto le promesse. L’impegno della casa americana si conferma anche al CES di Las Vegas dove, sfruttan-do la partnership con Panasonic, ha fatto la sua apparizione una LiveWire in inedita colorazione nero-gialla. Abbiamo così potuta vederla da molto vicino: le bocche sono ancora cucite su alcuni dati tecnici, ma si sa che l’autonomia sarà di circa 177 km con possibilità di ricarica sia in AC lenta che DC Combo CCS fast.La collaborazione con Panasonic riguarda l’app di controllo remote chiamata HD Connect, sviluppata appunto a braccetto con l’azienda giapponese. Con l’applicazione sarà possibile controllare lo stato di ricarica, verificare la posizione GPS della moto oppure ricevere avvisi in caso di tentativi di furto. Harley dichiara la disponibilità del-l’app per agosto 2019 anche se non è ancora noto in quali Paesi sarà disponibile. Ed è proprio ad agosto 2019 che avverranno le prime consegne, presumibilmente negli Stati Uniti, mentre per l’Italia l’unico dato certo è l’apertura dei pre-ordini a febbraio, per un prez-zo a partire da 34.200 euro.