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... ogni tre mesi a casa tua Anno 5 – N. 4 – Dicembre 2009 Inverno
Dir. Resp.: Dott. Daniele Marchetti Comitato di Redazione: Marianna Assoggiu, Daniele Marchetti, Cesare Passigni Collaboratori:
Aldo Bertozzi, Massimiliano Cia, Laura Giannini, Vania Lippi, Alessia Martini
Stampa Tip. Gasperetti – Fornaci di Barga Aut. Trib. N. 814 del 18/02/05 www.latramontana.org
Il canale Levigliesi (FOTO ARCHIVIO GROTTA DEL VENTO)
Vergemoli – Quello che sta per
arrivare non può essere un Na-tale come tutti gli altri, almeno per noi che viviamo tra le
montagne e le colline della bas-sa Garfagnana. Ci sono fatti di
cronaca che, per la loro gravità
e ferocia, non possono lasciare
indifferenti, meno che mai
quando accadono nei nostri
paesi e coinvolgono parenti, amici o semplici conoscenti.
Morire a vent’anni per mano di
una persona della quale ti fidi è una di quelle cose che, da
qualunque lato la si guardi, non può provocare altro che rabbia,
dolore, sgomento. La morte è
sempre difficile da accettare,
ma talune volte non riesci dav-
vero a fartene una ragione.
Per i nostri piccoli paesi dove la vita, di norma, non riserva
mai grossi scossoni, la scom-
parsa di Vanessa Simonini, una
ragazza che aveva solo ven-t’anni, lascia un segno indele-
bile nelle coscienze di tutti, ed un vistoso velo di tristezza scende sulla nostra routine
quotidiana, accompagnandoci verso un periodo che, que-
st’anno, sarà festivo solo sulla
carta.
Con questo spirito abbiamo curato l’uscita del nostro
giornalino che, come avrete notato, non presenta la solita
veste grafica del numero
natalizio, festosa e con inserti
tendenti a rimarcare l’atmosfera
spensierata del periodo; que-
st’anno abbiamo volutamente
mantenuto una linea sobria, proprio perché ci riesce difficile
pensare ad un Natale gioioso e
colorato. Nelle nostre pagine vi raccon-
teremo di molte cose, tra cui l’uscita quasi contemporanea di
due libri i cui autori, Aldo
Bertozzi e Giulio Simonini, so-
no amici de La Tramontana,
oltre che collaboratori del nostro periodico; potrete leg-
gere le loro opere, “Veglie ver-
gemoline” e “Profili di uomini
illustri della Valle del Serchio e della Garfagnana” nel periodo
natalizio, stando sicuri che vi piaceranno.
Prima di lasciarvi alla lettura
vogliamo dirvi che questo nu-mero del giornalino è dedicato
a Vanessa; siamo ancora tutti
scossi e il dolore ci attanaglia il
cuore per questa assurda per-dita, ma vogliamo credere che
lei ora ci stia guardando con il suo sorriso e con la gioia dei
suoi vent’anni, e che accompa-
gnerà tutti quelli che l’hanno
conosciuta e le hanno voluto bene, sostenendoli.
E’ uscito il nuovo libro dell’avvocato Aldo
Bertozzi, nostro collaboratore ed autore, tra le altre opere, del “Dizionario Garfagnino” che tanto successo ha ri-
scosso nella nostra provincia. Bertozzi, amante del nostro territorio, ha voluto dedicare la sua ultima fatica letteraria ai borghi di Vergemoli, pubblicando una
serie di novelle nello stile dei racconti fatti
a vejo (come già da qualche uscita pubblichiamo anche su La Tramontana).
Il libro “Veglie Vergemoline” è una raccolta di racconti brevi, da leggere tutti d’un fiato, dove le storie di personaggi di
fantasia vanno ad intrecciarsi con i nostri
paesini, le nostre case, i nostri campi.
E’ da poche settimane in edicola, edito da Pacini Fazzi, “Prof ili di uomini illustri della Valle del Serchio e della Garfagnana” di Giulio Simonini. Il libro è una raccolta di artico li di Simonini, decano dei giornalisti de La Nazione, che raccontando la storia di personaggi del luogo ci fa conoscere, in modo sintetico ma molto dettagliato, la loro v ita e gli eventi che l’hanno caratterizzata. La pubblicazione rientra nella collana
Banca dell’Identità e della Memoria della Comunità Montana della Garfagnana ed assume un particolare risalto perché esce in concomitanza con il 150° compleanno del quotidiano con cui Simonini collabora da sempre. Per quanto riguarda in particolare il te rritorio vergemolino, da segnalare gli articoli sui fratelli Giovanni e Pellegrino Roni, su don Antonio Fiorani, su Oliv iero Mancini e sul dottor Giovanni Soraggi; non poteva poi mancare un bel ricordo di Jacopo Vanni detto Il Boccabùgia, magari da confrontare con l’articolo sul Chioccoròn di Careggine, autore di memorabili sfide in versi col poeta
vergemolino in Piazza Umberto a Castelnuovo Garfagnana nei giovedì di mercato cittadino.
Il Sindaco di Vergemoli Michele Giannini è stato nominato Vice Presidente della Comunità Montana della Garfagnana. La Redazione de La Tramontana si congratula con lui e gli augura un profi-cuo e costruttivo lavoro.
Il 24 novembre scorso si è laureato in economia aziendale, presso la Facoltà di Economia di Pisa, il calominese Giacomo Benelli, discutendo una tesi dal titolo “Il settore della nautica da diporto: aspetti di mercato e prospettive di sviluppo”. All’amico Giacomo, così come ad Irene e a mamma Emi-liana, le congratulazioni più sincere di tutta la Redazione.
Ci sono giunti nelle scorse settimane numerosi messaggi di auguri per l’approssimarsi delle festività natalizie. Nel ringraziare tutti coloro che ci hanno pensato e stretto nel loro abbraccio, il Comitato di Redazione porge a
tutti i lettori un messaggio di speranza, affinché possano trascorrere un sereno Natale e un felice 2010.
AVVISO IMPORTANTE:
CAUSA MODIFICA PIANTA ORGA-NICA DEL PERSONALE DEL
COMUNE E CONSEGUENTE NECES-SITÀ DI RIDUZIONE DELLE FUN-ZIONI, SI COMUNICA ALLA POPO-LAZIONE CHE DAL 1° GENNAIO GLI UFFICI COMUNALI RESTERAN-NO APERTI AL PUBBLICO SOLO NEI GIORNI DI MARTEDÌ, GIOVEDÌ E
SABATO CON ORARIO 9.00-13.00
MENTRE I RESPONSABILI DEI
SETTORI RICEVERANNO SOLA-MENTE SU APPUNTAMENTO. SI PRECISA INOLTRE CHE DAL 1°
MARZO 2010 OGNI ECCEZIONE ALL’ORARIO DI APERTURA SARÀ
RIMOSSA. Si ricorda alla popolazione che NON È
POSSIBILE rimuovere nessun tipo di struttura in ETERNIT senza seguire le cautele e le metodologie stabilite dal Ministero della Sanità nel DM 6/9/1994. In particolare, È VIETATO RIMUOVERE LA STRUTTURA IN
ETERNIT ed ABBANDONARLA, oppure PORTARLA AI CASSONETTI per la raccolta dei rifiuti. È POSSIBILE invece, per piccole quantità di materiale, previo accordo con ditte specializzate nel settore, fornirsi di apposito kit e rimuovere il materiale da soli, materiale che poi verrà smaltito dalle stesse ditte che hanno fornito il kit. I costi delle operazioni non sono proibitivi, MENTRE IN CASO
DI RIMOZIONE ED ABBANDONO DEL
MATERIALE IN ETERNIT SI COMMETTE
UN REATO CON CONSEGUENZE
PENALI. Sono in fase di ultimazione i lavori di completamento ed acquisto arredi per il Centro Giovanile di Fornovola-sco. Oltre infatti alle lavorazioni edili esterne, l’ immobile è stato fornito di un funzionante impianto termico a legna, di una cucina, di tavoli, di tende oscuranti ignifughe, di una reception e di un parapetto per le scale interne. La Regione Toscana ha concesso al Comune un finanziamento di 80.000 euro per la messa in sicurezza del versante roccioso in località Eremo di Calomini dal quale, lo scorso agosto, si è distaccato un masso. Il Comune parteciperà ai lavori per altri 20.000 euro.
È iniziata una gestione associata con i Comuni d i Fabbriche di Vallico, Stazzema e Sillano “per l’esercizio associato delle funzioni e delle attività tese a contrastare le carenze di funzionamento dei servizi postali e di prossimità, e per la costituzione di un ufficio comune allo scopo”. Il Comune di Vergemoli ha ottenuto un finanziamento di quasi 200.000 euro per interventi di “Realizzazione ed adeguamento di infrastrutture ed interventi di riqualificazione finaliz-zati allo sviluppo del C.C.N.”, inter-venti tra i quali è compresa la realizzazione dell’area di sosta at-trezzata in Vergemoli capoluogo. Sono terminati i lavori alla viabilità per San Pellegrinetto: in loc. Tacca, nel piazzale della Chiesa e lungo alcune chiaviche ostruite poste nelle vicinanze. I lavori, realizzati dalle ditte Centro Legno Ambiente Scarl ed Ecoverde di Diodati Andrea, erano volti all’eliminazione dei pic-coli dissesti idrogeologici presenti, in particolare per la messa in sicurezza dei tratti di strada interessati e per la regimazione delle acque. Sono stati appaltati alla ditta vincitrice della gara, la Vando Battaglia, i lavori presso la frana che ha interessato una vasta area nelle vicinanze di Campolemisi. I lavori, finanziati dalla Regione Toscana, avranno inizio a breve e sono volti alla messa in sicurezza del tratto di strada che si d irama dal cimitero verso la parte bassa dell’abitato. La Regione ha inoltre concesso un ulteriore finanziamento di 820.000 euro per la sistemazione della restante zona interessata dal movimento franoso. Si è concluso il corso GAV svoltosi negli scorsi mesi presso la sala consiliare. L’Amministrazione comu-nale porge le proprie congratulazioni a tutti i partecipanti ed in particolar modo a coloro che hanno superato l’esame finale. È stata indetta apposita procedura di aggiudicazione lavori per il comple-tamento della messa in sicurezza del versante in località Col della Costa lungo la strada comunale per Fornovolasco. Verranno realizzati a cura del Parco Regionale delle Alp i Apuane lavori
di completamento al Centro Gio-vanile di Fornovolasco e la realizza-zione di un’area di sosta attrezzata, per l’ importo totale di 120.000 euro di cui 36.000 a carico del Comune. Si sono conclusi i lavori di manutenzione alla pubblica illumi-nazione in Vergemoli capoluogo. È in arrivo la prima “Festa Fan-tasy” a Fornovolasco. Segnatevi sul calendario la data dell’equinozio di primavera, il 21 marzo… si promet-tono sorprese!
QUANTI SIAMO… al 30/11
frazione residenti famiglie Vergemoli 148 86 Fornovolasco 75 39 Calomini 53 32 Campolemisi 37 22 S. Pellegrinetto 25 17 Totale 338 residenti (196 fam.) NATI: David Giannini DECEDUTI: Fulvia Benelli (28/08, 80 anni) Bruno Argentini (8/09, 85 anni) Giuliano Mancini (30/09, 70 anni) Iolanda Viviani (6/11, 85 anni)
L’Amministrazione comunale ed i dipendenti augurano a tutti un sereno Natale ed un felice 2010.
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In questi mesi a Vergemoli e nelle frazioni sono state reca-pitate dal gestore unico GAIA le bollette dell’acqua, che han-no suscitato il disappunto e l’arrabbiatura di residenti e non. Questo perché in molti casi gli utenti hanno ricevuto fatture con importi maggio-rati, rispetto al 2008, anche dell’80%! È stato promosso un incontro nella sede comunale tra un rappresentante per le fattura-zioni di GAIA e la popolazione, a cui ha partecipato un gran numero di cittadini, oltre che il Sindaco Giannini, per cerca-re di capire se le fatture esor-bitanti pervenute erano frutto di calcoli errati e di valuta-zioni inesatte. Il dibattito è stato acceso e le domande che la popolazione ha rivolto al
responsabile di GAIA numerose, sempre però in un clima di confronto civile e democratico. Alla fine della riunione il rappre-sentante del gestore unico si è impegnato a far verificare le fatture emesse, rapportandole alla presenza o meno dei contatori del-l’acqua, la cui installazione, purtroppo, non è stata mai completata pur avendo pagato da anni la quota per il loro acquisto. Nel frattempo la scadenza prevista per il pagamento delle bollette è stato prorogato di un mese, per poter chiarire meglio la situazione venutasi a creare sul territorio vergemolino.
Nei nostri paesi le feste, gli spettacoli e le cene si concentrano soprattutto nei mesi estivi ed in
particolare ad agosto, quando i borghi registrano il tutto esaurito e le occasioni per stare insieme sono molte. Finita l’estate rimaniamo in pochi, le
giornate diventano fredde e buie e i momenti per ritrovarci sempre meno. Con l’arrivo dell’inverno non passa però la voglia di stare insieme e per questo motivo è stato organizzato un pranzo paesano. Vergemoli non ha una sede idonea utilizzabile come locale polivalente per cene, feste, proiezioni; in attesa di averne una (come ideato nel progetto di restauro di Palazzo Roni) il pranzo paesano è stato fatto nella sala consiliare dell’edificio comunale, adeguatamente allestita. La popolazione ha partecipato con entusiasmo all’iniziativa e le cuoche che curano le feste paesane, Nicoletta Rebechi e Rosanna Stefani, hanno realizzato un menù che è stato molto gradito: maccheroni ai funghi e salsiccia con i fagioli. Il ricavato del pranzo è stato destinato alla Pro Loco paesana e adesso che le feste si
avvicinano speriamo che siano organizzati altri momenti di incontro come questo, che ci aiutino a superare i freddi e lunghi mesi invernali, in attesa
delle più gradevoli cene all’aperto.
L’11 ottobre 2009 è venuta al mondo all’ospeda-le di La Spezia Nataly Lippi. La piccola, figlia di Alberto e Katia, è una bella e simpatica bambina, ed è già venuta a far visita a Vergemoli, il paese di origine della nonna Ivonne. Auguriamo a Na-taly ogni bene e facciamo le nostre congratu-lazioni ai genitori, ai nonni Ivonne e Fausto e al-la zia Vania, nostra amica e cara collaboratrice!
Da alcuni anni Elisa, Nicoletta, alcuni bambini tra cui Marta e Elena, realizzano il presepe “agli alberetti”, il giardinetto posto davanti a Palazzo Roni. La notte di Natale i bambini del paese si incamminano verso la capanna
che ospita i personaggi del presepe, in attesa della nascita di Gesù, e portando in mano lanterne accese, cantando le
canzoni del Natale, depongono nella mangiatoia la statua del Bambino Gesù. Quest’anno la sacra rappresentazione ha trovato alloggio nell’androne di Palazzo Roni, con l’aia antistante e le strutture esterne appena restaurate e il
risultato è un presepe più grande del solito, arricchito e illuminato, alla cui realizzazione ha partecipato anche Antonio, uno dei titolari della ditta che esegue i lavori di ristrutturazione, che ha curato la scenografia con molta capacità. Grazie molte a chi lavora alla creazione di questo presepe ogni anno e ai bimbi che la notte di Natale
depongono il Bambino Gesù nella mangiatoia, ricordando così con la loro presenza un evento importante per tutta
la storia dell’umanità.
I bambini che depongono Gesù lo scorso anno… … e la realizzazione del Natale 2009
Come ormai di consuetudine da qualche anno, anche nel nostro piccolo paese
impazza questa festa organizzata per far divertire e stare insieme in una serata diversa dal solito i bambini, ma anche per coinvolgere gli adulti,
indaffarati nella preparazione dei dolcetti e nell’allestimento della sceno-grafia. Infatti, per le stradine di Vergemoli, vengono attaccati fantasmi svo-
lazzanti, mostri insanguinati e vengono accese zucche colorate a rischiarare
angoli tetri e misteriosi e ad illuminare il corteo di bimbi in maschera che
bussano alle porte chiedendo: “Dolcetto o scherzetto?”. Ormai si avvicinano a grandi passi il Natale e la Befana e quindi, cari bambini, affrettatevi a scrivere delle belle lettere a Babbo Natale e alla
vecchietta più famosa d’Italia e di sicuro sarete accontentati! Buone feste quindi a tutti, piccoli e grandi e tanti cari auguri! Ah, dimenticavo... buone vacanze!
La famiglia di Virginia Guidugli
La famiglia di Massimiliana Tardelli
In un mondo in cui il concetto di famiglia assume valori e significati molto ampi, a noi fa piacere ricordare alcune fami-glie calominesi che hanno ormai raggiunto le quattro generazioni. La prima bisnonna in ordine di tempo è stata Lucia Diversi che, assieme al marito Pietro, è stata prima la mamma di Elisa, poi la nonna di Nicoletta ed infine la bisnonna di Elena e Marta. E’ toccato poi a Virginia Guidugli accudire la figlia Maria, poi la nipote Paola ed infine le pronipoti Sofia e Giada. Infine è stata la volta di Massimiliana
Tardelli con la figlia Rita, la nipote Mariangela e la piccola Sara. Tre begli esempi di famiglie che crescono e non perdo-no occasione di trascorrere quanto più tempo possibile tutti assieme, dalle nonne alle pronipoti (già, perché gli “ultimi arrivi” sono cinque splendide bambine). (si ringrazia Liriana Benelli per le foto)(si ringrazia Liriana Benelli per le foto)(si ringrazia Liriana Benelli per le foto)(si ringrazia Liriana Benelli per le foto)
La famiglia di Lucia Diversi (manca la piccola Elena)
La piazza del paese accoglie, dallo
scorso ottobre, una pensilina che consentirà un riparo da pioggia e freddo a quanti dovranno attendere il pullman, soprattutto nelle gior-
nate invernali. Una miglioria apprezzata dagli
abitanti di Calomini.
Finito il tempo della vendemmia, con un risultato di buona qualità seppure con quantità non ecces-sive e della raccolta delle olive, che quest’anno hanno avuto un’ottima resa percentuale di olio, nelle varie cantine di Calomini è arrivato il mo-mento di travasare il vino, ovviamente degustando il prodotto per apprezzarne gusto e qualità.
Una tipica cantina calominese
Sembra ieri che abbiamo smon-
tato e scatolato le decorazioni di Natale, e già è tornato il momen-
to di organizzarne uno nuovo.
L’aria intorno a noi è carica di
gioia, questa festa è alle porte e tutti si stanno affaccendando per
riproporre la magica atmosfera
natalizia. Visto il successo ri-scosso lo scorso anno con i
presepi dislocati in ogni angolo caratteristico del paese, perchè
non riproporre l’idea? Le fami-glie si sono mostrate tutte favo-
revoli alla proposta e nonostante
Campolemisi sia in gran parte popolata da anziani, non man-
cherà la voglia di fare qualcosa per rendere il paese scenario di un grande ed unico presepe.
Anche chi non risiede nel nostro borgo (nella nostra zona li chia-
miamo forestieri!), si è subito mostrato contento della nostra
proposta e ha colto l’occasione per fare qualcosa per il paesello
scelto da molti come meta delle loro vacanze. Il programma di
quest’anno si ripropone come
quello del Natale scorso, con la speranza di coinvolgere ancora
più famiglie. C’è chi, vista l’età, non riesce a prendersi l’impegno di allestire in prima persona un
presepe; in tal caso ci concede
giardini o aie, statuine e luci per
poter creare una scena sacra in più. I simboli che ricorrono in
Natale sono essenzialmente due: il presepe e l’albero; quello radicalmente legato alla tradi-
zione cristiana è il presepe in quanto rappresenta la venuta di
Gesù sulla terra. Questa nascita simbolizza una nuova vita che
giungerà tra di noi, un cambio
che ci offre l’opportunità di tornare a nascere in amore e
saggezza e dimenticare i rancori e l’amarezza che ci allontanano
dal principio unico di amore.
Verranno sicuramente rispettate le tradizioni con il massimo
impegno di tutti noi per dare vita
ad un Natale nuovo e speciale. La cosa da non dimenticare è
che il Natale non è una festa
consumistica, ma un’occasione per celebrare l’amore, sia verso
Dio che verso gli uomini, nel nome della fratellanza che ci lega.
Uno scorcio di Campolemisi
Cresce sempre di più la preoccupazione per la frana sulla
strada che dal cimitero vecchio porta alla chiesa. E’ circa un
anno che la strada ha subito un cedimento strutturale, anche se
la situazione sembra essere ormai stabile. I geologi hanno
introdotto sonde nel terreno in grado di visualizzare
l’andamento idrico, in modo tale da farsi un’idea ben chiara su
come poter riparare al danno. La cosa positiva è che
nonostante le ingenti piogge il dislivello del cedimento, appunto,
è rimasto stabile.
(nella foto un movimento franoso vicino al paese)
Rieccoci qua! Siamo giunti al mese di Dicembre ed è già tornato l’inverno. Nei nostri paesi i comignoli delle case già da un po’ diffondono nell’aria il profumo della legna bruciata nei camini, anche se il freddo intenso non si è fatto ancora sentire particolarmente; nota positiva per lo svolgimento della nostra tipica festa invernale, la “Festa del Maiale”, tenutasi sabato 5 dicembre.
Anche quest’anno l’appuntamento era in piazza a Fornovolasco, ma comunque è stato possibile mangiare al coperto presso il ristorante “La Buca” (e in tanti hanno gradito!). Oltre alla tradizionale porchetta, sono stati serviti antipasti misti, carne alla griglia e dessert. La serata si è conclusa con la mondinata all’aperto, annaffiata da un apprezzato vin brulé.
Fornovolasco La sinuosa via stretta dal monte di Fornovolasco al ponticello arriva ed il paesino è quello lambito ed allietato dal torrente. Attorno l’Alpe Apuana svetta e fra pendici boscose e di macigno si aggruppano le case e la chiesetta. Tutti son dal murmure cullati del Turrite che scorre or placido ed or precipita sui sassi levigati. Penetra nell’ombra il sole estivo di piazzette e vicoli selciati. L’aere sottile è d’ogni scoria privo
consentendo al respiro gran sollievo.
Paesaggio Apuano Di Versilia fra il lido sabbioso e del Serchio il solco vallivo l’apuano crinal maestoso, con le cime impervie di pietre, offre un quadro ognor suggestivo con i fianchi che il bosco ricopre. Da quel verde emanan profumi che purifican mente e polmoni. Rapide scorrono le acque dei rivi mormorando fra i sassi e i cespugli. Limpide sono, fresche e invitanti, non nascondono insidia veruna. Così fossero tutti gli affanni
che tormentan gli animi umani.
Pubblichiamo due poesie scritte dal sig. Gradaletto Fagioli, che la scorsa estate ha trascorso un periodo di vacanza nel nostro paese e ne è stato ispirato. Grazie. (7/31 agosto 2009 –
Gradaletto Fagioli)
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Come diciamo spesso nelle
nostre pagine, la vita di
montagna dei nostri piccoli paesi ha dei vantaggi e degli
svantaggi. Sicuramente pre-vale la qualità della vita; a
differenza dei grandi centri
urbani, l’inquinamento è
quasi inesistente e come sia-
mo abituati a dire, noi re-spiriamo “l’aria bòna”! Non
dobbiamo stare ore incolon-
nati in macchina, perchè non ci sono problemi di traffico, e
quando andiamo a letto non
dobbiamo metterci i tappi
nelle orecchie per non sentire
rumori fastidiosi come clac-son di macchine, treni che
fischiano o aerei che decol-lano. I rumori più forti che
possono disturbare il nostro
sonno li udiamo d’estate
quando, dormendo a finestre
aperte, sentiamo i grilli can-tare nei prati. Quando ci viene
voglia poi, mangiamo un bel
piatto di pomodori presi nell’orto, e che bello staccarli
direttamente dalla pianta,
dicendo che “quelli son del
mi’ orto”. Lo stesso si può
dire, se facendo una pas-
seggiata, mi sento un po’
stanco, o “avvilito” come di-ce mia nonna, e trovo una
pianta di frutta; mi allungo, ne
stacco un frutto e me lo mangio direttamente, senza
doverlo lavare, tanto di in-quinamento sopra non ce n’è.
La mattina quando partiamo
per andare al lavoro, tutte le persone ci salutano e ci dan-
no il buongiorno, e lo stesso la sera, al rientro, ti chiedo-
no com’e’ andata la giornata,
a differenza delle città, dove
spesso non si conoscono
nemmeno gli inquilini che abitano nello stesso palazzo.
Abbiamo la fortuna che se hai
bisogno di fare due chiac-
chiere per sentirti meno solo, basta uscire di casa e trovi
sicuramente una persona pronta ad ascoltarti. Detto così può sembrare tutto rose e fiori vivere in montagna, ma non sempre tutto
e’ positivo. Infatti può succedere di arrivare tardi al lavoro perché
hai perso tempo a parlare col vicino di casa, oppure nel bel mezzo
della notte, puoi essere svegliato da dei rumori improvvisi, e poi ti
accorgi che ti sei addormentato con la tv accesa, o ancora, che devi stare tutto il giorno a badare alla tua pianta di frutta, perché passa
sempre qualcuno che allunga la mano.
Beh, questo e’ più o meno quello che succede da noi, adesso vedete
voi dove è meglio vivere……
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di Aldo Bertozzi
“Pago da bere a tutti” disse Centauro Pellegrini scendendo dal suo Landini R 50 azzurro con i cerchi ruota gialli, che aveva appena parcheggiato davanti al bar osteria in prossimità del Ponte di
Campia.
La cosa parve strana ai pochi clienti che a quell’ora si trovavano seduti ai tavolini antistanti il pubblico esercizio.
Infatti Centauro - un agricoltore vergemolino di circa quarant’anni, trasferitosi alcuni anni prima
alla Barca vicino a Gallicano - se non poteva esser definito un avaro, era comunque ritenuto un individuo
parsimonioso e quella inaspettata offerta lasciò perplesso più d’uno.
“Ma che t’è successo per fare una simile proposta?” gli domandò il suo amico Cesare, seduto davanti ad un bicchiere di spuma, facendosi interprete dello stupore e della curiosità dei presenti.
“M’è capitata una cosa da non credere! Ora vi racconto tutto” rispose prontamente Centauro, il cui strano nome derivava dal fatto che il padre, nell’ascoltare la radio, aveva più volte sentito nominare il
centauro Ubbiali, ed aveva ritenuto che quell’appellativo, parsogli assai intrigante, fosse il nome di
battesimo di quel grande campione di motociclismo degli anni Cinquanta, che aveva inteso rinnovellare nel figlio.
***
Sedutosi al tavolino del bar - attorno al quale nel frattempo gli avventori avevano portato le loro seggiole disponendole a cerchio, per meglio sentir le sue parole - Centauro iniziò a raccontare che, come
tutti sapevano, egli conduceva in affitto un fondo rustico, non distante dal Serchio.
Si chiamava “La Rossella”, forse perché la casa colonica al centro del podere – dove viveva con
la famiglia – era originariamente intonaca in rosso, colore del quale si vedevano ancora alcune sbiadite
tracce. Era un bell’appezzamento di terra, di alcuni ettari, irriguo e discretamente pianeggiante, dotato
di scorte vive e morte, che univa alla buona produttività, una discreta comodità di coltivazione, molto più
agevole di quella richiesta dai terreni collinosi e montani. Il fondo era dotato delle necessarie attrezzature e di adeguati fabbricati rurali in buono stato di
manutenzione.
Pochi giorni prima però si era accorto che dal tetto del portico si erano staccate alcune tegole e che l’acqua penetrava di sotto, per cui si presentava la necessità di ripararlo.
Per fare ciò era partito da casa con il suo trattore (egli era uno dei pochi agricoltori della zona a
disporre di questo strumento di lavoro) e, arrivato a destinazione, lo aveva parcheggiato proprio davanti al
portico, lasciando il motore acceso perché pensava di sbrigarsi in poco tempo.
Aveva preso quindi la lunga scala di legno a pioli, salendo sul tetto, senza aver fatto ricorso ad alcun sistema di sicurezza contro gli infortuni, confidando sul suo senso dell’equilibrio e sul fatto che non
era certo la prima volta che saliva sui coppi. Aveva cominciato da poco l’opera di sostituzione delle tegole rotte con quelle nuove, quando, non
era ancora riuscito a spiegarsene il motivo, aveva messo un piede in fallo, era caduto e si era accorto, con angoscia, di stare scivolando lungo la falda del tetto senza aver la possibilità di aggrapparsi ad alcun
appiglio.
Un secondo dopo si trovò a precipitare nel vuoto. Durante i pochi attimi della caduta, aveva invocato mentalmente la Madonna e considerato che,
quantunque l’altezza da terra non fosse eccessiva, era sicuramente tale da lasciargli ben poche speranze di salvezza
Si era detto: “E’finita!” Ed aveva chiuso gli occhi, forse perdendo i sensi.
Si era ripreso sentendo l’aria sul viso e il rumore del trattore in marcia.
Si rinvenne immediatamente accorgendosi che il Landini stava girando per la corte.
Ed egli vi era seduto sopra! Prima di chiedersi come ciò fosse possibile, di domandarsi che cosa potesse essere accaduto e di
dedicarsi a qualsiasi altro ragionamento, provvide a fermare la macchina agricola.
Poi cercò di trovare una razionale spiegazione a quanto verificatosi, rendendosi conto che,
cadendo, per un’incredibile, favorevole circostanza, aveva terminato il suo volo finendo con il sedere proprio sull’ampio sedile del trattore.
Con ogni probabilità, nel cadere, con un braccio, una gamba (chissà?), aveva urtato la leva del
cambio ed il veicolo - da lui lasciato in moto - era partito senza guida.
Per sua fortuna si era ripreso in tempo, riuscendo a fermare il trattore prima che sbattesse da
qualche parte. Quindi, dopo esser rimasto per un po’ di tempo stordito e interdetto (del resto aveva visto la
morte in faccia), aveva fatto mente locale e si era detto che quello stesso pomeriggio si sarebbe recato ad accendere un cero davanti alla Madonna all’Eremo di Calomini.
Intanto, però, si sarebbe diretto al bar.
Qui avrebbe offerto da bere a tutte le persone che vi si fossero trovate al momento del suo suo
arrivo e poi, dopo aver ordinato una bottiglia di spumante di qualità, l’avrebbe stappata e versata tutta sul
suo Landini R 50 azzurro con i cerchi ruota gialli.
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Vi proponiamo in questo
numero alcune immagini
della Calomini di un tempo che fu. Stavolta
non sarà difficile ricono-
scere i soggetti, in quan-
to lo stato di conserva-
zione delle foto è abba-
stanza buono.
La chiesa di Campolemisi, intitolata alla Madonna della Neve, è una costruzione risalente alla metà del
1600. Il 10 agosto 1662 il cardinale Girolamo Buonvisi, Vescovo di Lucca, concedeva il permesso di far
benedire dal Vicario della Parrocchia l’Oratorio recentemente costruito con le elemosine dei fedeli. La
struttura originaria comprendeva l’attuale sacrestia e una parte dell’attuale abside. In un secondo momento
venne costruita la torre campanaria e solo in seguito (XVII-XVIII secolo) avvenne il passaggio istituzionale da oratorio a chiesa, con un sostanziale ampliamento che va a formare la pianta della chiesa a
croce. Ulteriori ampliamenti risalgono al secolo XVIII e XIX, con la formazione di nuovi altari sacri e, in
ultimo, del soppalco ospitante l’organo a canne.
IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CPO DI LUCCA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE