Post on 17-Feb-2019
transcript
STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI DELLA PROVINCIA DI LECCO
RAPPORTO ANNUALE 2012
DIPARTIMENTO DI LECCOSettembre, 2013
1 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Il Rapporto annuale 2012 sullo stato delle acque superficiali è stato predisposto dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia.
Autori
Dipartimento di Lecco ‐ U.O. Monitoraggi e Valutazioni Ambientali
Maurizio Maierna
Chiara Agostinelli
Fabio Buzzi
Elisa Carena
Riccardo Formenti
Romana Fumagalli
Filippo Galimberti
Francesco Nastasi
Le tematiche comuni a tutti i Dipartimenti sono state redatte da:
Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Acque
Nicoletta Dotti
Pietro Genoni
Massimo Paleari
Laura Tremolada
Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Risorse Naturali e Biodiversità
Rossella Azzoni
Pierfrancesca Rossi
ARPA LOMBARDIA
Dipartimento di Lecco
Via 1° Maggio, 21/B
23848 ‐ OGGIONO (LC)
Direttore: Ing. Angelo Pirovano
In copertina: Lago di Como (Lario) a Lecco.
2 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Sommario
1 INTRODUZIONE ......................................................................................................................................................... 3
2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO .............................................................................................................. 4
3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ............................................................................................................... 5
3.1 OBIETTIVI DI QUALITÀ ..................................................................................................................................................... 6
3.2 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO ............................................................ 6
3.3 LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ............................................................................. 7
3.3.1 Stato ecologico..................................................................................................................................................... 8
3.3.2 Stato chimico ..................................................................................................................................................... 11
3.4 TIPI DI MONITORAGGIO ................................................................................................................................................ 12
4 LA RETE DI MONITORAGGIO ................................................................................................................................... 13
4.1 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE ........................................................................................................................... 13
4.2 LA RETE DI MONITORAGGIO NELLA PROVINCIA DI LECCO ...................................................................................................... 14
5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI .................................................................................................................... 18
5.1 ANALISI DEGLI ANDAMENTI STORICI ................................................................................................................................. 74
5.2 CRITICITÀ AMBIENTALI .................................................................................................................................................. 87
6 ATTIVITÀ PROGETTUALI .......................................................................................................................................... 88
6.1 CENSIMENTO DELLE SPECIE ALIENE ACQUATICHE ................................................................................................................ 88
6.2 LONG TERM ECOLOGICAL RESEARCH ............................................................................................................................... 89
7 CONCLUSIONI .......................................................................................................................................................... 90
3 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
1 INTRODUZIONE
ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni:
‐ programmazione e gestione del monitoraggio quali‐quantitativo dei corpi idrici;
‐ effettuazione di sopralluoghi e campionamenti;
‐ esecuzione di analisi degli elementi chimico‐fisici e chimici e degli elementi biologici;
‐ elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione.
ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui:
‐ supporto tecnico‐scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione;
‐ gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali;
‐ gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque.
Il presente documento, oltre a fornire un quadro sintetico sia territoriale che normativo, descrive la rete, descrive lo stato di qualità delle acque superficiali ricadenti nel territorio di competenza del Dipartimento di Lecco a conclusione del monitoraggio svolto nel 2012.
4 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La provincia di Lecco ha una superficie di 811,86 Km2 ed è suddivisa in 90 comuni aventi una popolazione complessiva di circa 340.000 abitanti (fonte ISTAT). Confina a nord con la Provincia di Sondrio, a est con la Provincia di Bergamo, a sud con la Provincia di Monza Brianza e ad ovest con la Provincia di Como. Il grado di urbanizzazione può essere considerato tra i più bassi d’Italia. Il territorio lecchese è caratterizzato da una orografia complessa, infatti si nota la totale assenza di pianura, la prevalenza di areali montani (68%) e collinari (32%). Dei 90 comuni 51 sono localizzati in aree montane e 39 in aree collinari. Grazie alla sua conformazione ed alla presenza di numerosi siti di interesse naturalistico, fra tutti il Lago di Como, la provincia di Lecco ha una spiccata valenza turistica; ciò si traduce sia in un benefit ma anche in un incremento dei fattori di pressione ambientale. Geologicamente il territorio lecchese si è formato circa 26 milioni di anni fa grazie all’attività orogenica e all’azione dei ghiacciai e dei corsi d’acqua. Azione importante nel Quaternario l’hanno avuta i ghiacciai che con i loro processi di avanzamento e successive fasi di arretramento hanno lasciato solchi e formato residui morenici che hanno dato origine alla maggior parte dei bacini lacustri presenti nella provincia lecchese. Il territorio, che come detto in precedenza è principalmente montano, è caratterizzato dalla presenza di rocce sia metamorfiche che calcaree che formano catene di rilievo in cui spiccano cime che superano i 2.000 m di altezza come il monte Legnone (2.609 m), cima più alta della provincia di Lecco e del settore più occidentale delle Alpi Orobie, il Pizzo dei Tre Signori (2.554 m), Cornagiera, Cimone di Margno, Grigna settentrionale (2.410 m), Grigna meridionale (2.184 m), Zuccone Campelli ecc.. Attorno al capoluogo, Lecco, è distinguibile il gruppo delle Prealpi lecchesi Orientali che si estende dai Piani di Bobbio al Monte Resegone. Nel fondovalle è possibile ritrovare depositi morenici e calcare marnoso sui quali hanno inciso il loro percorso differenti corpi idrici come il Gerenzone, il Caldone, il Bione ecc. L’azione di avanzamento del ghiacciaio nei periodi Gunz, Mindel, Riss e Wurm e la sua successiva regressione, circa 15.000‐20.000 anni fa, hanno permesso la formazione del solco glaciale (Valle Lariana) che ha dato luogo al Lario, bacino tra i più profondi d’Italia (425 m di massima profondità in prossimità della stazione di Argegno) ed ai laghi briantei come il lago di Pusiano, il lago di Alserio, Il lago di Montorfano, il lago del Segrino, i due laghi di Annone ed il lago di Sartirana, che può essere considerato un tipico esempio di lago inframorenico e dal 1983 è "Riserva Naturale della Regione Lombardia" (legge 86/1983) e dall'agosto del 2003 ha ottenuto il riconoscimento di Sito di interesse comunitario (S.i.c. ‐ Unione Europea). I laghi di Garlate e di Olginate possono essere considerati una “continuazione” del ramo orientale del Lago di Como. Durante la loro genesi i due bacini suddetti hanno subito l’importante azione deposizionale dei torrenti Gerenzone , Caldone, Bione e Gallavesa che ha portato alla formazione di conoidi modellandone la forma. I corsi d’acqua presenti nel territorio sono molteplici; il fiume Adda è il maggiore sia per dimensioni che per lunghezza ed inoltre è il più importante immissario ed unico emissario del Lario. I restanti corpi idrici conferiscono per la maggior parte le loro acque nel Lago di Como. Anche sulla base di questo è stato possibile dividere i corsi d’acqua in gruppi sulla base di tre bacini ovvero il bacino del Lambro in cui ricade il torrente Bevera, il bacino dell’Adda sublacuale in cui si ha il torrente Molgoretta e il fiume Adda ed infine il bacino del Lago di Como (Lario) con il Gallavesa, l’Esino, il Rio Torto, il Varrone, il Caldone e il Pioverna.
5 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
La normativa sulla tutela delle acque superficiali e sotterranee trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. A seguito all’approvazione del Dlgs 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, e in particolare:
‐ Decreto 16 giugno 2008, n. 131, regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni);
‐ Decreto 14 aprile 2009, n. 56, regolamento recante criteri per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento;
‐ D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06.
E’ necessario menzionare anche il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che recepisce la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e la Direttiva 2009/90/CE che stabilisce specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.
La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di gestione del bacino idrografico come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socio‐economici. Il Piano di gestione, che prevede come riferimento normativo nazionale ancora il Dlgs 152/99, è costituito da:
‐ Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, approvato dal Consiglio regionale il 28 luglio 2004;
‐ Programma di tutela e uso delle acque (PTUA), approvato con DGR del 29 marzo 2006, n. 8/2244.
Più recentemente, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, L’Autorità di Bacino del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po – PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico‐operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 2013 è l’atto formale che completa l’iter di adozione del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano.
6 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3.1 Obiettivi di qualità
La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione.
L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi.
I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015:
‐ mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “buono”;
‐ mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “elevato”;
‐ mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici ove siano previsti.
La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi – proroga al 2021 o al 2027 – a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste.
Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga – nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell’impatto antropico o delle condizioni naturali non sia possibile o sia esageratamente oneroso il loro raggiungimento.
3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio
Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall’altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo‐specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi.
La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato, l’individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell’estensione delle aree protette.
Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a rischio, corpi idrici probabilmente a rischio.
Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio.
7 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali
Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato chimico.
Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico‐fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso).
Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di priorità, per le quali la Comunità Europea ha previsto l’eliminazione o la riduzione graduale entro il 20 novembre 2021. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).
Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali.
8 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3.3.1 Stato ecologico
Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico‐chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità.
Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica.
Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi
EQB Metodo di classificazione Descrizione
Macrofite IBMR ‐ Indice Biologique Macrophytique en Rivière
L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso in termini di intensità di produzione primaria.
Diatomee ICMi ‐ Indice Multimetrico di Intercalibrazione
L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull’Indice Trofico (TI).
Macroinvertebrati bentonici
Sistema MacrOper
Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi).
La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score).
Fauna ittica ISECI ‐ Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche
L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche.
Gli elementi generali chimico‐fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità.
Elementi generali di qualità chimico‐fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi
Elemento Parametro Indice Descrizione
Ossigeno disciolto 100‐OD% saturazione
LIMeco
Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico.
Il LIMeco di ciascun campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata.
Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei campionamenti effettuati durante l'anno.
Nutrienti
Azoto ammoniacale (N‐NH4)
Azoto nitrico (N‐NO3)
Fosforo totale
Altri parametri
Temperatura
‐ Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del dato biologico e non per la classificazione.
pH
Alcalinità
Conducibilità
9 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fitoplancton, le macrofite e la fauna ittica. Per i macroinvertebrati bentonici non si dispone ancora di un metodo ufficiale di classificazione.
Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i laghi
EQB Metodo di classificazione Descrizione
Fitoplancton ICF ‐ Indice complessivo per il fitoplancton
L’indice ICF si ottiene come media dell’indice medio di biomassa (concentrazione di clorofilla a e biovolume) e dell’indice medio di composizione (PTI, percentuale di cianobatteri).
Macrofite MTIspecies
MacroIMMI
Gli indici MTIspecies e MacroIMMI sono calcolati in base a cinque metriche: massima profondità di crescita, frequenza relativa delle specie con forma di colonizzazione sommersa, frequenza delle specie esotiche, diversità (indice di Simpson), punteggio trofico per ciascuna specie.
Fauna ittica LFI ‐ Lake Fish Index
L’indice LFI si basa sull’abbondanza relativa e la struttura di popolazione delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle specie chiave e delle specie tipo‐specifiche, sulla diminuzione (%) del numero di specie chiave e tipo‐specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad elevato impatto.
Macroinvertebrati bentonici
Metodo in via di definizione ‐
Gli elementi generali chimico‐fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno ipolimnico. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di pH, alcalinità, conducibilità e ammonio.
Elementi generali di qualità chimico‐fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei laghi
Elemento Parametro Indice Descrizione
Fosforo totale
LTLeco
Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico.
L’LTLeco viene derivato come somma dei i punteggi ottenuti per i singoli parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata.
‐ Trasparenza
Ossigeno ipolimnico
Altri parametri
pH
‐ Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del dato biologico e non per la classificazione.
Alcalinità
Conducibilità
Ammonio
Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il corpo idrico in osservazione.
10 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐MA).
Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici.
Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4 D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton‐metile Bentazone 3,4‐Dicloroanilina Paration etile 2‐Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3‐Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5 T 4‐Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4‐Diclorofenolo 1,1,1 Tricloroetano 2‐Clorofenolo Diclorvos 2,4,5‐Triclorofenolo 3‐Clorofenolo Dimetoato 2,4,6‐Triclorofenolo 4‐Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina (incluso metabolita) 1‐Cloro‐2‐nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1‐Cloro‐3‐nitrobenzene Fention Xileni 1‐Cloro‐4‐nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2‐Clorotoluene MCPA 3‐Clorotoluene Mecoprop 4‐Clorotoluene Metamidofos
11 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3.3.2 Stato chimico
La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA).
La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite.
Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze).
Alaclor P Fluorantene P
Alcani, C10‐C13, cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici:
PP
Antiparassitari del ciclodiene:
E
Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene Dieldrin Benzo(k)fluoranthene Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3‐cd)pyrene
Antracene PP Isoproturon P
Atrazina P Mercurio e composti PP
Benzene P Naftalene P
Cadmio e composti PP Nichel e composti P
Clorfenvinfos P 4‐Nonilfenolo PP
Clorpirifos (Clorpirifos etile) P Ottilfenolo (4‐(1,1',3,3'‐ tetrametilbutil‐fenolo)
P
DDT totale E Pentaclorobenzene PP
p.p'‐DDT E Pentaclorofenolo P
1,2‐Dicloroetano P Piombo e composti P
Diclorometano P Simazina P
Di(2‐etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E
Difeniletere bromato (sommatoria congeneri 28, 47,99,100, 153 e 154) PP Tetracloroetilene E
Diuron P Tricloroetilene E
Endosulfan PP Tributilstagno composti (Tributilstagno catione)
PP
Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P
Esaclorobutadiene PP Triclorometano P
Esaclorocicloesano PP Trifluralin P
12 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
3.4 Tipi di monitoraggio
L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine.
Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per:
‐ integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti;
‐ la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio;
‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo);
‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo);
‐ tenere sotto osservazione l’evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento;
‐ classificare i corpi idrici.
Il monitoraggio operativo è realizzato per:
‐ stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali;
‐ valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure;
‐ classificare i corpi idrici.
Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente:
‐ quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato);
‐ quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito;
‐ per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale.
Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.
13 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
4 LA RETE DI MONITORAGGIO
4.1 La rete di monitoraggio regionale
Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi fluviali e di 8 tipi lacustri. All’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi).
La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali è composta da:
‐ 355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali;
‐ 44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri.
Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri individuati.
Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso nel 2011. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano.
La rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali.
14 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
4.2 La rete di monitoraggio nella provincia di Lecco
La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua in provincia di Lecco è costituita da 18 punti di campionamento su altrettanti corpi idrici, di cui 11 sono sottoposti a monitoraggio di operativo e 7 a monitoraggio di sorveglianza; 3 corpo idrici individuati come possibile riferimento tipo‐specifico.
La rete di monitoraggio dei laghi è invece costituita da 7 stazioni di campionamento su 5 corpi idrici, tutti sottoposti a monitoraggio operativo.
Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Adda (Adda sublacuale).
Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di
monitoraggio
Adda da Olginate alla traversa di Robbiate (Edison) Calolziocorte sorveglianza (SB)
Molgoretta dalla sorgente alla depuratore di Lomagna Lomagna (monte depuratore) operativo
da Lomagna alla immissione nel Molgora Lomagna (valle depuratore) operativo (DDA)
Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del Lago di Como (Lario).
Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di
monitoraggio
Caldone dal Grigna alla immissione nel lago di Como Lecco operativo
dalla sorgente alla confluenza del Grigna Lecco Sorveglianza (REF?)
Esino dalla sorgente alla immissione nel lago di Como Varenna operativo
Gallavesa dalla sorgente alla immissione nel lago di Garlate Vercurago sorveglianza
Grigna dalla sorgente alla immissione nel Caldone Lecco operativo
Pioverna
da Taceno alla immissione nel lago di Como Bellano operativo
dal Cornisella a Taceno, ponte sp 62 Cortenova sorveglianza
dalla sorgente alla confluenza con il Cornisella Pasturo Sorveglianza (REF?)
Rio Torto dal lago di Annone al depuratore di Valmadrera Valmadrera operativo
da Valmadrera a immissione nel lago di Como Valmadrera operativo
Valle Meria dalla sorgente alla immissione nel lago di Como Mandello del Lario sorveglianza
Varrone
dalla diga di Pagnona alla immissione nel lago di Como Dervio operativo
dalla sorgente alla confluenza del torrente Valle di Fraina Premana sorveglianza (REF?)
dal Valle di Fraina allo sbarramento di Pagnona Premana sorveglianza
Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Lambro.
Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di
monitoraggio
Bevera dal colle Brianza a confluenza in Lambro Costamasnaga operativo
15 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Rete di monitoraggio dei laghi/invasi in Provincia di Lecco
Lago/Invaso Natura Corpo idrico Località Tipo monitoraggio
Como (Lario)
naturale Abbadia Lariana operativo
naturale Argegno (Co) operativo
naturale Como (Co) operativo
naturale Dervio operativo
naturale Lecco operativo
Annone Est naturale Civate operativo
Annone Ovest naturale Civate operativo
Garlate altamente modificato Lecco operativo
Sartirana naturale Merate operativo
Carta della rete di monitoraggio delle acque superficiali in provincia di Lecco.
16 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei fiumi della provincia di Lecco
Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza
EQB
Macroinvertebrati 7
Almeno per un anno nel triennio 2009‐2011 Diatomee 5
Macrofite 0
Fauna ittica 0
Chimico‐fisici a sostegno 7 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Chimici a sostegno 7 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Chimici (sostanze prioritarie) 7 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei fiumi della provincia di Lecco
Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza
EQB
Macroinvertebrati 5
Almeno per un anno nel sessennio 2009‐2014 Diatomee 5
Macrofite 0
Fauna ittica 0
Chimico‐fisici a sostegno 6 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
Chimici a sostegno 6 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
Chimici (sostanze prioritarie) 6 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei laghi della provincia di Lecco
Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza
EQB
Fitoplancton 5
Almeno per un anno nel triennio 2009‐2011 Macrofite 1
Macroinvertebrati 1
Fauna ittica 0
Chimico‐fisici a sostegno 5 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Chimici a sostegno 5 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Chimici (sostanze prioritarie) 5 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011
Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei laghi della provincia di Lecco
Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza
EQB
Fitoplancton 0
Almeno per un anno nel sessennio 2009‐2014 Macrofite 0
Macroinvertebrati 0
Fauna ittica 0
Chimico‐fisici a sostegno 0 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
Chimici a sostegno 0 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
Chimici (sostanze prioritarie) 0 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014
17 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Nel seguito sono elencati i parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate in provincia di Lecco. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all’analisi delle pressioni presenti sul territorio.
Parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate in provincia di Lecco.
pH m+p‐ Xileni Cloruri Tricloroetilene Boro
Solidi sospesi Pentaclorobenzene Solfati Triclorometano Ferro
Temperatura Stirene Escherichia
coli Xilene orto Manganese
Conducibilità Tensioattivi anionici MBAS laurilsolfato
Alcalinità AMPA Mercurio
Durezza Tensioattivi anionici Arsenico Atrazina Selenio
Azoto totale Tensioattici cationici Cadmio Bromacil Zinco
Azoto ammoniacale Tetracloroetilene Cromo Clorpirifos etile Benzene
Azoto nitrico Tetracloroetano 1,1,2,2
Mercurio Glifosate Dibromo‐cloro‐metano
Ossigeno disciolto Tensioattivi non ionici Nichel Metalaxil Dicloro‐bromo‐
metano
BOD5 Tetracloruro di carbonio
Piombo Metolachlor Dicloroetano 1,2
COD Toluene Rame Molinate Diclorometano
Ortofosfato Tribromometano Zinco Simazina Esaclorobutadiene
Fosforo totale Tricloroetano 1,1,1
Bario Terbutilazina Etilbenzene
Terbutilazina Crisene Idrocarburi tot. C10‐C40 (espressi come n‐esano)
Benzo 3,4 (a) pirene
Idrocarburi policiclici aromatici
Terbutilazina desetil Dibenzo (a,h) antracene
Idrocarburi tot. C5‐C10 (espressi come n‐esano)
Benzo 3,4 (b) fluorantene
Idrocarburi tot. C10‐C40 (espressi come n‐esano)
Benzo 1,12 (g,h,i) perilene Fluorantene Idrocarburi totali
Benzo 11,12 (k) fluorantene Idrocarburi disciolti o emulsionabili
Pirene
18 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI
Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici della provincia di Lecco ottenuta dai dati del primo triennio di monitoraggio (2009‐2011). Poiché la classificazione dello stato viene effettuata al termine di ciascun triennio di monitoraggio, per il 2012 viene riportata la sintesi dei risultati relativi solamente agli elementi di qualità monitorati in tale anno.
Le principali pressioni che gravano sui corpi idrici della provincia di Lecco sono di origine antropica e possono essere individuate soprattutto nei diversi impianti di depurazione che recapitano direttamente o indirettamente nei laghi, o nei corsi d’acqua affluenti del Po (bacino del Lambro e dell’Adda sublacuale). Pressioni relative a scarichi industriali sono presenti nei distretti produttivi di Valmadrera, Lecco, Calolziocorte e, in Val Varrone, a Premana.
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Adda (Adda sublacuale) nel triennio 2009‐2011.
Corso d'acqua Località STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO
Classe Elemento che determina
la classificazione Classe
Sostanze che determinano la classificazione
Adda Calolziocorte SUFFICIENTE macroinvertebrati ‐ macrofite NON BUONO mercurio
Molgoretta Lomagna (monte depuratore) ELEVATO ‐ NON BUONO mercurio
Lomagna (valle depuratore) ND ‐ NON BUONO mercurio
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del Lago di Como (Lario) nel triennio 2009‐2011.
Corso d'acqua Località STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO
Classe Elemento che determina
la classificazione Classe
Sostanze che determinano la classificazione
Caldone Lecco SUFFICIENTE LIMeco NON BUONO mercurio
Lecco BUONO macroinvertebrati NON BUONO mercurio
Esino Varenna ‐ ‐ ‐ ‐
Gallavesa Vercurago ‐ ‐ ‐ ‐
Grigna Lecco SUFFICIENTE macroinvertebrati‐ LIMeco NON BUONO mercurio
Pioverna Bellano SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐
Cortenova SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐
Rio Torto Valmadrera SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio
Valmadrera SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio
Valle Meria Mandello del Lario ‐ ‐ ‐ ‐
Varrone
Dervio ELEVATO ‐ NON BUONO mercurio
Premana BUONO macroinvertebrati ‐ diatomee BUONO ‐
Premana BUONO macroinvertebrati NON BUONO mercurio
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Lambro nel triennio 2009‐2011.
Corso d'acqua Località STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO
Classe Elemento che determina
la classificazione Classe
Sostanze che determinano la classificazione
Bevera Costamasnaga SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio
19 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
0
2
4
6
8
10
12
BUONO NON BUONON. corpi idrici
Stato Chimico 2009‐201114 corpi idrici
Distribuzione dei corpi idrici fluviali della provincia di Lecco nelle classi di stato ecologico e di stato chimico (2009‐2011).
Stato dei laghi nel triennio 2009‐2011.
Distribuzione dei corpi idrici lacustri della provincia di Lecco nelle classi di stato ecologico e di stato chimico (2009‐2011).
0
1
2
3
4
5
6
ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO
N. corpi idrici
Stato Ecologico 2009‐201113 corpi idrici
Lago/Invaso Località
STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO
Classe Elemento che determina
la classificazione Classe
Sostanze che determinano la classificazione
Como Abbadia Lariana SUFFICIENTE chimico‐fisici NON BUONO mercurio
Como Argegno (Co) SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici BUONO
Como Como (Co) SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici NON BUONO mercurio
Como Dervio SUFFICIENTE chimico‐fisici NON BUONO mercurio
Como Lecco ND ‐ NON BUONO mercurio
Annone Est Civate SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici NON BUONO mercurio
Annone Ovest Civate SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici BUONO
Garlate Lecco SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici NON BUONO mercurio
Sartirana Merate SUFFICIENTE fitoplancton‐ chimico‐fisici ND ‐
20 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Stato ecologico dei corpi idrici fluviali e lacustri in provincia di Lecco (2009‐2011).
21 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Stato chimico dei corpi idrici fluviali e lacustri in provincia di Lecco (2009‐2011).
22 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Adda sublacuale nel 2012
Corso d'acqua Località
Elementi di qualità biologica Elementi generali chimico‐fisici a
sostegno STATO
CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco
Classe
Adda Calolziocorte ‐ ELEVATO ‐ ‐ BUONO NON BUONO
Molgoretta Lomagna ‐ monte ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO
Molgoretta Lomagna ‐ valle ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Lambro nel 2012
Corso d'acqua Località
Elementi di qualità biologica Elementi
generali chimico‐fisici a sostegno
STATO CHIMICO
macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco
Classe
Bevera Costamasnaga SCARSO BUONO ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO
Stato dei corsi d’acqua nel bacino del Lago di Como (Lario) nel 2012
Corso d'acqua Località
Elementi di qualità biologica Elementi generali chimico‐fisici a
sostegno STATO
CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco
Classe
Caldone Lecco ‐ monte ELEVATO ELEVATO ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO
Caldone Lecco ‐ valle SCARSO BUONO ‐ ‐ SCARSO NON BUONO
Esino Varenna ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO
Gallavesa Vercurago ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO NON BUONO
Grigna Lecco ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Pioverna Cortenova BUONO ELEVATO ‐ ‐ ELEVATO NON BUONO
Pioverna Bellano SUFFICIENTE ELEVATO ‐ ‐ BUONO NON BUONO
Rio Torto Valmadrera ‐monte ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Rio Torto Valmadrera ‐ valle ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Valle Meria Mandello del Lario ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO
Varrone Premana . sorgente ELEVATO ELEVATO ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Varrone Premana ‐ monte BUONO BUONO ‐ ‐ BUONO NON BUONO
Varrone Dervio ‐ valle BUONO BUONO ‐ ‐ BUONO BUONO
23 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Stato dei laghi nella Provincia di Lecco nel 2012.
Lago/Invaso Località
Elementi di qualità biologica Elementi generali chimico‐fisici a
sostegno STATO
CHIMICO 2012
fitoplancton macrofite macroinv. pesci LTLeco
Classe
Como Abbadia Lariana SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Como Argegno (Co) SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Como Como (Co) SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Como Dervio SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Como Lecco ND ‐ ‐ ‐
Annone Est Civate SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Annone Ovest Civate SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO
Garlate Lecco ND ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Sartirana Merate ND ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO
Stato dei corsi d’acqua nel 2012
Bacino del fiume Adda sublacuale
FIUME ADDA
Il fiume Adda, identificato in questo tratto che va da Olginate alla traversa di Robbiate (Edison) come un unico corpo idrico, presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico‐chimici a sostegno una classe di qualità media elevata. I valori di concentrazione di fosforo nelle acque sono piuttosto bassi in tutti i campioni analizzati. I punteggi ottenuti dai calcoli delle metriche del LIMeco per quanto riguarda azoto ed ossigeno mostrano invece alcune lievi alterazioni che tuttavia non sono tali da determinare un significativo impatto sul corpo idrico. Gli elementi chimici a sostegno mostrano invece una classe di qualità pari a buono. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ presente in tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno e non si notano sostanziali differenze tra i diversi periodi annui.
Per quanto riguarda l’elemento chimico Cromo totale si evidenzia una concentrazione di 4,8 g/l rilevata sul campionamento di ottobre. La componente biologica delle diatomee confermerebbe la classe di qualità evidenziata dalle metriche LIMeco. L’applicazione del metodo multihabitat proporzionale relativo ai macroinvertebrati bentonici ha presentato delle problematiche attualmente non ancora risolte, dovute alla guadabilità di questo corpo idrico. Lo stato chimico risulta nel 2012 non buono nonostante il notevole volume di diluizione che presenta il fiume Adda. Tale giudizio deriva dal fatto che a settembre 2012 è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,13
g/l; questo valore è superiore allo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima
ammissibile) che è pari a 0,06 g/l.
24 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Da segnalare la presenza del Nichel nel campione di aprile in concentrazione pari a 5,8 g/l e nel campione di
ottobre in concentrazione pari a 21 g/l. Si fa presente che quando vengono determinati in un campione, valori superiori al limite di rilevabilità di Nichel, viene successivamente determinato anche l’elemento chimico Cromo. Il rapporto tra i due elementi risulta di circa 4:1.
TORRENTE MOLGORETTA
Il torrente Molgoretta è suddiviso in due corpi idrici.
Il primo corpo idrico è individuato dal tratto di torrente che va dalla sorgente al punto in cui avviene l’immissione dello scarico del depuratore di Lomagna. Questo corpo idrico presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media buona. Il punteggio ottenuto dalle metriche componenti il LIMeco, in particolar modo azoto ammoniacale e nitrico, evidenzia, già in questo tratto, la presenza di alcune pressioni che insistono sul corpo idrico. Nell’anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche. Lo stato chimico risulta buono. Il secondo corpo idrico, costituito dal tratto che va dal punto di immissione dello scarico del depuratore di Lomagna fino alla confluenza con il Molgora, presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media sufficiente. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale così come quelli di fosforo indicano che il torrente in questo breve tratto non riesce ad assorbire completamente il carico immesso. Tale immissione penalizza il calcolo di tutte le metriche del LIMeco.
Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,47 g/l nel campione di giugno
che determina una media annua di 0,12 g/l. Nell’anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche. Lo stato chimico risulta non buono in quanto a settembre è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a
0,09 g/l; questo valore è superiore allo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima
ammissibile) che è pari a 0,06 g/l. La concentrazione media annua del Triclorometano (sostanza prioritaria) risulta uguale a 6,6 g/l e supera così lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 2,5 g/l. Sono stati rilevati, nel mese di luglio e nel mese di settembre, altri solventi organi volatili quali dibromo‐cloro‐metano, diclorobromometano, tribromometano e tricloroetilene. Bacino del fiume Lambro
TORRENTE BEVERA
Il torrente Bevera scorre in zona prealpina su substrato calcareo.
Il corpo idrico presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media scarsa, quindi al di sotto dello standard richiesto. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale, così come quelli di fosforo, indicano evidenti contaminazioni. Il carico antropico, unitamente alla conformazione del bacino fluviale caratterizzato nel tratto di campionamento da
25 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
pendenze modeste, è tale da compromettere anche la situazione dell’ossigeno che viene infatti penalizzato nel calcolo della metrica del LIMeco.
Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,2 g/l nel campione di giugno e
in concentrazione pari a 0,7 g/l nel campione di settembre; la media annua è pari a 0,23 g/l. Le componenti biologiche peggiorano ulteriormente la classe di qualità evidenziata dalle metriche sopra citate; il risultato complessivo è una classe scarsa. I macroinvertebrati bentonici presentano, nei vari campionamenti, comunità estremamente semplificate. Sono presenti poche famiglie; le famiglie prevalenti sono quelle più resistenti all’inquinamento appartenenti al gruppo dei ditteri (chironomidi e simulidi). La comunità diatomica è più eterogenea; il calcolo dell’EQR medio relativo potrebbe comportare un risultato più ottimistico rispetto ai macroinvertebrati. Le diatomee colgono in diverso modo alcuni tipi di pressioni rispetto ai macroinvertebrati. Lo stato chimico nel 2012 risulta invece buono.
Bacino del Lago di Como (Lario)
TORRENTE CALDONE
Il torrente Caldone è suddiviso in due corpi idrici abbastanza differenti tra loro.
Il tratto a monte della confluenza con il torrente Grigna scorre in zona prealpina su substrato calcareo, influenzato da importanti fenomeni di carsismo. Si tratta di una valle abbastanza stretta ed ombreggiata, caratterizzata da forti pendenze e pressoché priva di pressioni antropiche significative. Il corpo idrico, che in questo tratto attraversa anche una forra, presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media elevata. Gli elementi chimici a sostegno al contrario, pur non risultando significative pressioni sul sito, mostrano una classe di qualità sufficiente, cioè non adeguata rispetto alle richieste della direttiva, determinando una valutazione complessiva degli elementi generali fisico‐chimici a sostegno pari a sufficiente. Valutazione questa che determina uno stato ecologico complessivamente sufficiente nonostante l’applicazione dei metodi IRSA‐CNR per la valutazione delle componenti biologiche (macroinvertebrati e diatomee) indichi, una situazione potenzialmente reference per la stazione in oggetto. I macroinvertebrati presentano comunità diversificate e numericamente consistenti in ognuno dei gruppi componenti. Sono ben rappresentati i plecotteri con 7 generi, gli efemerotteri con 5 famiglie e i tricotteri con 6 famiglie. La comunità diatomica presenta specie sensibili alle pressioni, tra le quali Achnanthes minutissima e Achnanthes biasolettiana. Lo stato chimico risulta buono. Il tratto a valle della confluenza con il torrente Grigna scorre in una zona con pendenza lieve e attraversa nel suo tratto finale la città di Lecco ricevendone un forte impatto. Il corpo idrico presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media complessiva scarsa derivante da elementi chimici a sostegno in classe buono e metriche LIMeco scarse. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale così come quelli di fosforo indicano evidenti contaminazioni organiche. Il carico è tale da compromettere anche la situazione dell’ossigeno che viene infatti penalizzato nel calcolo della metrica del LIMeco. Le componenti biologiche confermano la classe di qualità scarsa evidenziata dalle metriche sopra citate.
26 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
I macroinvertebrati bentonici presentano, nei vari campionamenti, comunità molto semplificate. Sono presenti poche famiglie; i generi prevalenti sono quelli più resistenti all’inquinamento; la maggior parte degli individui campionati sono appartenenti al gruppo dei ditteri (chironomidi e simulidi) e al genere Baetis. Le comunità diatomiche sono più eterogenee; sebbene il calcolo dell’indice biologico potrebbe comportare un risultato medio più ottimistico rispetto ai macroinvertebrati, sono comunque presenti specie con score trofico alto tra le quali Achnanthes minutissima var. saphrophila, indicatrice di consistenti apporti organici al torrente. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a
33,4 µg l‐1, superando così lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 20 g/l. Da segnalare la presenza di Triclorometano nel campione del mese di ottobre (concentrazione pari a 0,4 g/l).
TORRENTE ESINO
Il torrente nasce dal Passo Cainallo (m. 1296) e sfocia nel lago di Como presso l’abitato di Varenna dopo aver percorso circa Km. 10. Il corpo idrico percorre una stretta valle denominata Val d’Esino ed attraversa i territori comunali di Esino, Perledo e Varenna. La pressione antropico insistente sul territorio è abbastanza rilevante a causa anche della vocazione turistica dell’area. Quanto detto è confermato dall’analisi degli elementi fisico‐chimici a sostegno; le metriche LIMeco individuano una classe di qualità media SUFFICIENTE. I valori di concentrazione di azoto nei differenti stadi di ossidazione e di fosforo totale lasciano presupporre che l’impatto sul corpo idrico sia dovuto per la maggior parte a scarichi di origine urbana.
Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,29 g/l nel campione di giugno
e in concentrazione pari a 1,1 g/l nel campione di settembre che determinano una media annua di 0,35 g/l. Considerando globalmente gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno è possibile affermare che per l’anno 2012 il torrente Esino si trova in uno stato SUFFICIENTE quindi al di sotto della classe di qualità richiesta della direttiva. Le componenti biologiche (macroinvertebrati, macrofite, diatomee e pesci) nell’anno 2012 non sono state oggetto di indagine. Da una analisi dei dati analitici lo stato chimico risulta BUONO. Da segnalare la presenza di concentrazioni di Nichel superiori al limite di rilevabilità della metodica nei
campioni di febbraio in concentrazione pari a 20,8 g/l, di luglio in concentrazione pari a 66 g/l e di dicembre
in concentrazione pari a 24,2 g/l.
TORRENTE GALLAVESA
Il torrente Gallavesa scorre lungo uno stretto solco ai piedi del Monte Resegone sfociando successivamente nel lago di Garlate nei pressi dell’abitato di Vercurago. Lungo il suo percorso attraversa un’area rocciosa ed impervia in cui forma numerosi salti d’acqua e pozze. Inizialmente l’areale attraversato non è densamente popolato; maggiore urbanizzazione è presente nel tratto terminale (attraversamento dell’abitato di Vercurago). I parametri fisico‐chimici a sostegno, in particolare le concentrazioni di fosforo e azoto disciolti nelle acque, anche se non mostrano valori elevati, danno evidenza di impatto antropico. L’indice LIMeco risulta essere di 0.61 ovvero corrispondente ad una classe di qualità BUONA. La valutazione degli elementi chimici a sostegno mostra una classe ELEVATA. Globalmente, quindi, la valutazione degli elementi generali fisico‐chimici a sostegno determina, per l’anno 2012, per il torrente Gallavesa, uno stato BUONO.
27 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Lo stato chimico risulta NON BUONO. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 38,8 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a
20 g/l. Nel campione del mese di settembre è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,06 g/l; il valore è pari allo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima ammissibile) fissata a 0,06 g/l. Le componenti biologiche (macrofite, diatomee, macrofite e pesci) nell’anno 2012 non sono state oggetto di indagine.
TORRENTE GRIGNA
Il torrente nasce nell’areale del complesso delle Grigne. Scendendo di quota, attraversa l’abitato di Ballabio e successivamente, si immette nel torrente Caldone dopo aver percorso un area rocciosa ed impervia dove forma numerosi salti d’acqua e pozze. L’area attraversata è abbastanza naturale; unica eccezione l’abitato di Ballabio. Le metriche dell’indice LIMeco mostrano una classe di qualità BUONA. L’analisi degli elementi chimici a sostegno, invece, mostra una classe SUFFICIENTE in quanto la media annua della concentrazione di Cromo totale risulta uguale a 13,4 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità
ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 7 g/l. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,14 g/l nel campione di novembre. Complessivamente, la valutazione degli elementi generali fisico‐chimici a sostegno determina per l’anno 2012 per il torrente Grigna una classe di qualità SUFFICIENTE . Lo stato chimico risulta non buono. La media annua della concentrazione del Nichel risulta uguale a 20,3 µg l‐1;
questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 20 g/l. Da segnalare la presenza di Cadmio (sostanza pericolosa prioritaria) con media annua pari a 0,085 g/l. Le componenti biologiche (macroinvertebrati, diatomee, macrofite e pesci) nell’anno 2012 non sono state oggetto di indagine.
TORRENTE PIOVERNA
Il torrente Pioverna è suddiviso in due corpi idrici.
Il primo corpo idrico, al fine dell’individuazione di una stazione che potesse essere considerata come reference tipo‐specifico, è stato suddiviso in due tratti. Il primo tratto di torrente, che dalla sorgente va fino alla confluenza con il ramo orientale, scorre in zona alpina su substrato calcareo. L’ambiente attraversato è prevalentemente boschivo. L’impatto antropico può ritenersi abbastanza modesto e circoscritto ad occasionali aree rurali e di pascolo. La stazione di monitoraggio delle componenti chimico‐fisiche e biologiche è stata posizionata a monte delle aree sopra citate. Questo tratto presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media elevata. La componenti biologica dei macroinvertebrati, a patto di attribuire al sito la tipologia 02SR6N, esprime un giudizio di qualità medio elevato; una seconda campagna di indagini è stata programmata per l’anno 2013 al fine di confermare questo giudizio di qualità. Utilizzando la tipologia 02SS1N, la componente macroinvertebrati mostra invece una EQR medio leggermente più basso ma comunque pari a buono. La comunità diatomica esprime un giudizio di qualità medio elevato.
28 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Nonostante la non evidenza di fonti di impatto antropico si è comunque registrata una concentrazione di
Nichel molto elevata nel campione del mese di giugno pari a 94,3 g/l.
Il secondo tratto di torrente ha origine dal punto di confluenza del ramo orientale e successivamente attraversa la zona mediana della Valsassina, ricevendone i carichi antropici. Soprattutto durante e dopo il periodo estivo, i valori degli indici delle componenti biologiche mostrano di risentire della pressione determinata nella valle dagli afflussi turistici. Nonostante ciò, questo tratto presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media elevata. La componente biologica, che integra le pressioni insistenti sul corpo idrico nel lungo periodo, è peggiorativa rispetto agli elementi fisico‐chimici a sostegno, che forniscono informazioni per lo più puntuali nello spazio e nel tempo. I macroinvertebrati mostrano una classe di qualità media pari a sufficiente. La morfologia del sito determina una comunità numericamente dominata dal gruppo dei crostacei, in particolar modo la famiglia Gammaridae; altro gruppo importante è quello dei ditteri, con varie famiglie tra cui Chironomidae e Simulidae. Un sola famiglia invece nel gruppo dei plecotteri: Leuctridae. Il gruppo degli efemerotteri presenta complessivamente 5 generi appartenenti a 3 diverse famiglie. Lo stesso giudizio medio di EQR sufficiente è espresso dalla comunità diatomica. Nei campioni analizzati prevale il genere Achnanthes.
Lo stato chimico risulta non buono; a giugno è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,06 g/l e a settembre è stata rilevata una concentrazione della stessa sostanza di 0,14 g/l; lo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima ammissibile) per questa sostanza è pari a 0,06 g/l. Complessivamente, il primo corpo idrico nel 2012 presenta, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità elevata. La valutazione è stata fatta prendendo in considerazione sia gli elementi fisico‐chimici a sostegno (classe peggiore) sia la media ponderata dei valori di LIMeco, considerando una lunghezza dei tratti rispettivamente di 6 km e 14 km. Le componenti biologiche sono complessivamente peggiorative rispetto agli elementi generali fisico‐chimici a sostegno. Le componenti biologiche, infatti, sono più idonee a cogliere pressioni che insistono sul lungo periodo, integrandone gli effetti. Per quanto riguarda i macroinvertebrati bentonici, la media dei valori dei due siti, considerando comunque una sola tipologia fluviale (02SS2N) determina complessivamente un’attribuzione della classe buono. Si ricorda che, per il sito a monte, il calcolo dell’indice STAR_ICMi con l’utilizzo della tipologia fluviale del corpo idrico (02SS2N) determina sicuramente un peggioramento ed una sottostima della qualità biologica. L’utilizzo di un valore medio unico derivato dalla valutazione di un sito potenzialmente reference e da un sito che presenta qualità biologica inferiore determina, tuttavia, una sovrastima nell’attribuzione della classe di qualità del corpo idrico stesso. Per quanto riguarda le diatomee, la media dell’indice ICMi calcolata considerando i quattro campioni rappresentativi dei due siti comporta l’attribuzione di una classe di qualità pari a elevato. Il giudizio espresso dalla componente diatomica, come in altri casi, risulta abbastanza ottimistico. Lo stato chimico risulta non buono in quanto nel secondo tratto, a giugno, è stata rilevata una concentrazione
di Mercurio pari a 0,06 g/l e a settembre è stata individuata una concentrazione della stessa sostanza di 0,14
g/l; lo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima ammissibile) per questa sostanza è
pari a 0,06 g/l. Nel primo tratto è stata determinata una concentrazione di Nichel nel campione del mese di
giugno pari a 94,3 g/l.
Il secondo corpo idrico di cui è costituito il torrente Pioverna, è rappresentato dal tratto che, partendo dal comune di Taceno in Valsassina, scende progressivamente di quota attraversando il lungo canyon e, dopo aver formato un orrido nella sua parte terminale, si immette nel lago di Como in località Bellano.
29 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Nel 2012 questo corpo idrico presenta, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità buona. La componente biologica dei macroinvertebrati è peggiorativa rispetto agli elementi fisico‐chimici a sostegno, infatti mostra una classe di qualità media pari a sufficiente. Come esposto sopra, le componenti biologiche sono più idonee a cogliere pressioni che insistono sul lungo periodo, integrandone gli effetti. L’elevata portata e la morfologia del sito determinano una comunità numericamente dominata dal gruppo dei crostacei, in particolar modo la famiglia Gammaridae; altri gruppi importanti a livello numerico sono quelli dei ditteri e degli oligocheti. Molto scarso il gruppo dei plecotteri. La comunità diatomica, come in altri casi, esprime un giudizio di qualità molto più ottimistico, con un valore medio di EQR pari alla classe elevato. Rispetto ai macroinvertebrati, le diatomee risentono in maggior misura dell’impatto trofico e in minor misura di altri impatti che possono comunque essere presenti. L’elevata consistenza numerica della specie Achnanthes biasolettiana determina l’alto valore dell’indice diatomico.
Lo stato chimico risulta non buono; a giugno è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari di 0,15 g/l e a settembre è stata individuata una concentrazione della stessa sostanza di 0,08 g/l; questi valori superano lo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima ammissibile) che è pari a 0,06 g/l. E’ stata determinata una concentrazione di Nichel superiore al limite di rilevabilità della metodica nel campione
di marzo ( 9 g/l) e nel campione di luglio ( 60,9 g/l).
TORRENTE RIO TORTO
Il torrente Rio Torto è suddiviso in due corpi idrici.
Il primo corpo idrico è individuato dal tratto di torrente che va dal Lago di Annone Est al punto in cui avviene l’immissione dello scarico del depuratore di Valmadrera. Questo corpo idrico presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità sufficiente. Il basso punteggio ottenuto da tutte le metriche componenti il LIMeco, evidenzia già in questo tratto la problematicità di questo torrente, emissario dal lago di Annone. L’analisi degli elementi chimici a sostegno determina una classe SUFFICIENTE; la media annua della concentrazione di Cromo risulta uguale a 30,7 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale
SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 7 g/l. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,12 g/l nel campione di
novembre e in concentrazione pari a 0,1 g/l nel campione di settembre. Nell’anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 112,7 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a
20 g/l. Il secondo corpo idrico, costituito dal tratto che va dal punto di immissione dello scarico del depuratore di Valmadrera fino alla confluenza nel Lago di Como, presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità sufficiente. Pur ricevendo un consistente carico inquinante dal depuratore di Valmadrera, la situazione rimane pressoché invariata rispetto al corpo idrico a monte. Tutte le metriche del LIMeco indicano una situazione generale del torrente abbastanza compromessa. Nell’anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche.
30 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 33 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 20
g/l. TORRENTE VALLE MERIA
Il torrente Valle Meria nasce dalla Grigna Settentrionale.
Nella prima parte del suo percorso attraversa un territorio roccioso ed impervio formando diversi salti e pozze; dopo aver ricevuto le acque del torrente che scorre nella prossimale Val d’Era nel suo tratto mediano, si avvia infine verso la parte terminale del suo corso in zona pianeggiante in prossimità dell’abitato di Mandello del Lario fino a sfociare nel lago di Como. Da un’analisi dei dati degli elementi fisico‐chimici a sostegno non si rilevano particolari criticità; con uno score di 0.88 il torrente Valle Meria ricade in una classe di qualità LIMeco ELEVATA. Gli elementi chimici a sostegno mostrano invece una classe di qualità sempre accettabile ma più bassa pari a BUONO. In linea generale quindi, la valutazione degli elementi generali fisico‐chimici a sostegno determina per l’anno 2012 una classe di qualità complessiva per il torrente Valle Meria pari a BUONO. Lo stato chimico è BUONO. Nell’anno 2012 le componenti biologiche (macroinvertebrati, diatomee, macrofite e pesci) non sono state oggetto di indagine.
TORRENTE VARRONE
Il torrente Varrone è suddiviso in tre corpi idrici.
Il tratto a monte della confluenza con il torrente Fraina scorre in zona alpina su substrato siliceo. Il torrente, nello scendere di quota dalla sorgente, incontra sul suo percorso alcuni alpeggi di dimensioni non trascurabili, tutti riferibili all’abitato di Premana. La vallata in un primo tratto è abbastanza ampia, salvo restringersi poi nel tratto successivo; le pendenze sono moderate. L’impatto antropico può ritenersi abbastanza modesto e circoscritto all’occupazione degli alpeggi nei soli mesi estivi. Al fine dell’individuazione di una situazione potenzialmente reference per la tipologia di corpo idrico, si sono comunque effettuati i campionamenti delle componenti biologiche a monte degli insediamenti sopra citati, anche se questo ha significato risalire un ulteriore lungo tratto del corpo idrico rispetto alla stazione individuata per il monitoraggio chimico. Da una analisi degli elementi chimici a sostegno emerge una classe SUFFICIENTE; la media annua della concentrazione di Cromo risulta uguale a 21,5 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale
SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a 7 g/l. Il corpo idrico presenta comunque, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità sufficiente. Le componenti biologiche mettono al contrario in evidenza una classe di qualità elevata. I macroinvertebrati presentano una comunità estremamente diversificata e numericamente consistente. Nei campioni raccolti sono state quasi sempre individuate 20 o più famiglie cui attribuire gli individui. L’indice di Shannon si mantiene costantemente su valori prossimi a 2,4. Sono ben rappresentati nella comunità i gruppi più sensibili; presenti 9 generi di plecotteri, 8 famiglie di tricotteri, 6 generi di efemerotteri suddivisi tra le famiglie Baetidae, Heptageniidae e Leptophlebiidae. Il valore calcolato dell’indice STAR_ICMi è praticamente sempre risultato superiore a 1. Anche comunità diatomica esprime un giudizio di qualità medio elevato. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 64,8 µg l‐1; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA‐MA (valore medio annuo) che è pari a
20 g/l.
31 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
A settembre è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,18 g/l; questo valore è superiore allo standard di qualità ambientale SQA‐CMA (concentrazione massima ammissibile) che è pari a 0,06 g/l. L’applicazione dei metodi IRSA‐CNR per la valutazione delle componenti biologiche (macroinvertebrati e diatomee) determinerebbe, una situazione potenzialmente reference per la stazione in oggetto. Coerentemente a ciò non risultano evidenti pressioni sul territorio che possano invece giustificare lo stato chimico non buono ne lo stato sufficiente degli elementi chimici a sostegno. Il tratto a valle della confluenza con il torrente Fraina scorre ad un’altezza ancora prossima ai 1000m s.l.m. in zona alpina; il corso d’acqua attraversa qui una zona boschiva dai versanti ripidi, piuttosto angusta ed ombrosa, salvo poi terminare nell’invaso artificiale creato dalla diga di Pagnona dopo aver ricevuto nelle sue acque lo scarico del depuratore in cui defluiscono i reflui dell’abitato e della zona industriale di Premana. Il corpo idrico presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media buona. La componente biologica, che integra le pressioni insistenti sul corpo idrico nel lungo periodo conferma la situazione messa in luce dagli elementi fisico‐chimici a sostegno che sono valutazioni per lo più puntuali nello spazio e nel tempo; la classe di qualità risultante è pari a buono. La comunità dei macroinvertebrati è composta da un buon numero di taxa. I gruppi sono abbastanza eterogenei, con presenza di qualche (poche) famiglia abbastanza sensibile alle pressioni. La consistenza numerica della comunità, tuttavia, non è molto elevata. Un buon numero di essi sono rappresentanti della catena del detrito, in particolar modo i chironomidi. La comunità diatomica conferma il giudizio di qualità buono. Il valore medio di EQR è molto vicino al limite di classe superiore. Nei campioni analizzati prevalgono i generi Achnanthes ed Encyonema. Lo stato chimico risulta non buono in quanto a settembre è stata rilevata una concentrazione del parametro
chimico prioritario Mercurio di 0,14 g/l che è superiore allo standard di qualità ambientale SQA‐CMA
(concentrazione massima ammissibile) pari a 0,06 g/l. Per una migliore analisi di questo corpo idrico dovrebbero essere valutate più in dettaglio le captazioni e le restituzioni ad uso idroelettrico che avvengono su scale spazio‐temporali differenti. Il terzo corpo idrico di cui è costituito il torrente Varrone va dalla diga di Pagnona all’immissione nel lago di Como. In questo tratto, il torrente percorre la parte terminale della val Varrone, intercettando alcuni piccoli nuclei abitati prima di sfociare nel lago di Como, nei pressi del comune di Dervio. Il corpo idrico presenta, nel 2012, anche in questo tratto, per quanto riguarda gli elementi generali fisico‐chimici a sostegno, una classe di qualità media buona. Le componenti biologiche mostrano una classe di qualità pari a buono. La comunità dei macroinvertebrati è abbastanza variegata; tra i gruppi più sensibili sono presenti solo i taxa più tolleranti le pressioni antropiche. I plecotteri sono rappresentati dalle famiglie Leuctridae e Nemuroidae. Sebbene siano presenti numerosi taxa complessivi, a livello numerico, la maggior parte della comunità è composta da ditteri quali chironomidi e simulidi. Numericamente notevole anche il genere Baetis. La comunità diatomica conferma il giudizio di qualità buono e più ottimisticamente, anche in questo caso mostra un valore medio di RQE vicino al limite di classe superiore. E’ presente nei campioni analizzati, tra le altre, Achnanthes biasolettiana, specie valutata dall’indice diatomico come sensibile alle pressioni. Lo stato chimico risulta buono.
32 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Stato dei laghi nel 2012
LAGO DI COMO
Il lago di Como (o Lario), occupa una depressione valliva trasversale alla Prealpi Lombarde. Il territorio su cui si estende il Lario può essere suddiviso in tre settori: • Settore Alpino • Settore Sudalpino • Settore di Alta Pianura Il Settore Alpino occupa la parte settentrionale del bacino imbrifero ed è limitato a meridione dalla Linea Insubrica. Il Settore Sudalpino comprende il territorio che, dalla Linea Insubrica a settentrione, va sino alla zona collinare di alta pianura. Il Settore di Alta Pianura corrisponde alla zona collinare di transizione fra le Prealpi e la pianura. Il Lago di Como ha un bacino imbrifero di 4.552 Km2 di superficie; è il più profondo lago italiano, raggiungendo la profondità di 425 m, è il terzo per estensione e volume dopo il Garda (Benaco) ed il Maggiore (Verbano) ed è un lago olo‐oligomittico. La piena circolazione della colonna d’acqua si verifica solo in anni particolarmente freddi e ventosi, come nel 2005 e nel 2006. La cuvetta lacustre è collocata in un bacino imbrifero calcareo/siliceo ed ha una forma caratteristica, che consente di suddividere il lago in tre settori distinti: l'alto lago, il ramo di Como (occidentale, dove si trova il punto di massima profondità) ed il ramo di Lecco (orientale, da cui origina l’emissario, il fiume Adda). La complessità della cuvetta influisce sia sulle caratteristiche idrologiche, con tempi di ricambio diversi per i due bacini, che termiche, con una pronunciata stratificazione estiva ed un termoclinio intorno ai 10‐20 m. Le concentrazioni dei nutrienti, in particolare del fosforo totale, consentono di evidenziare un lento ma costante miglioramento a partire dalla fine degli anni ’70, quando si rilevavano concentrazioni medie sulla colonna di gran lunga superiori a quelle attuali (circa 25‐35 μg P l‐1). Il diverso impatto delle pressioni antropiche e dei fattori fisici influenzano sostanzialmente la differenziazione trofica dei due sottobacini, ciò si denota dalle concentrazioni di fosforo e clorofilla. Complessivamente lo stato trofico del lago è definibile come mesotrofo, in particolare il ramo occidentale di Como mostra una condizione di meso‐eutrofia; condizioni ancora abbastanza lontane dallo stato naturale di oligotrofia per il bacino principale e di oligomesotrofia per il ramo chiuso. Le stazioni oggetto di monitoraggio sono quelle di Lecco, Abbadia Lariana e Dervio per quanto riguarda il corpo idrico nord‐orientale, Como e Argegno quello occidentale. Il lago di Como è stato suddiviso in due corpi idrici; uno è costituito dal bacino occidentale nel tratto tra Como e Bellagio; il secondo è costituito dal bacino settentrionale e da quello orientale. CORPO IDRICO SETTENTRIONALE‐ORIENTALE Per questo corpo idrico sono state individuate due stazioni di campionamento, Dervio ed Abbadia Lariana. Lago di Como – Stazione di Abbadia Lariana LTLeco ed elementi chimici a sostegno
33 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Sulla base degli elementi di qualità fisico‐chimica, per il solo anno 2012, il bacino è stato classificato integrando i livelli per trasparenza, fosforo totale e ossigeno: il giudizio complessivo che ne risulta è di sufficiente, cioè al di sotto di quanto richiesto dalla direttiva. Nella tabella sottostante vengono riportati i punteggi che hanno contribuito a formulare l’LTLeco. E’ possibile verificare che il parametro critico che determina il mancato raggiungimento dell’obbiettivo di qualità è il fosforo totale, che si attesta su un valore ancora distante dai 15 μg P l‐1 associati ad un BUONO stato di qualità.
Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero dunque una classe di qualità pari a buono. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ quasi sempre presente a tutte le profondità e su tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno, ma non si notano sostanziali differenze tra le diverse profondità e i diversi mesi. Per quanto riguarda l’elemento chimico Cromo totale, si evidenziano dati anomali nel campionamento del 25/09/2012. In superficie è a livelli di 38 μg l‐1 e a 8 metri è 2,7 μg l‐1.
Cromo totale (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012
Circolazione termica superficie limite Zeu Profondo 1 fondo
mar <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
apr <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
Cromo totale (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5 epilimnio centro metalimnio
ipolimnio superiore
centro ipolimnio
fondo
giu <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
lug <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
set 38 2,7 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
nov <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
Il giudizio complessivo degli elementi generali chimico‐fisici a sostegno per il 2012 è sufficiente. STATO CHIMICO
Lo stato chimico risulta nel 2012 non buono. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1. L’unico valore che nel corso di tutto l’anno è risultato superiore al limite di quantificazione del metodo analitico è stato determinato a settembre nel campione prelevato in superficie, ed è pari a 0,07 µg l‐1.
Valori Punteggi Totale6,12 4 11 sufficiente
69 4
27 3
O ipolimnico (media periodo fine stratif.)
P Tot (media strati max circolaz.)
Trasparenza (media annua)
34 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Mercurio (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu Profondo 1 fondo
mar <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
apr <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Mercurio (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5 epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
centro ipolimnio
fondo
giu <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
lug <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
set 0,07 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
nov <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Da segnalare la presenza del parametro chimico Nichel che viene riscontrato sul campionamento di settembre. In superficie è 171 µg l‐1 e a 8 metri è 10,7 µg l‐1.
Nichel (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu Profondo 1 fondo
mar <5 <5 <5 <5
apr <5 <5 <5 <5
Nichel (µg l‐1)‐ Abbadia L.na 2012
Stratificazione termica superficie 4/5 epilimnio
centro metalimnio
ipolimnio superiore
centro ipolimnio fondo
giu <5 <5 <5 <5 <5 <5
lug <5 <5 <5 <5 <5 <5
set 171 10,7 <5 <5 <5 <5
nov <5 <5 <5 <5 <5 <5
Si fa presente che quando viene rilevato il Nichel viene anche rilevato l’elemento chimico a sostegno Cromo totale, peraltro in rapporto di circa 4:1.
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO L’applicazione dell’ICF alla comunità fitoplanctonica della stazione di Abbadia Lariana ha permesso l’attribuzione di una CQ pari a SUFFICIENTE come riportato nella tabella sottostante, sia per la metrica composizionale, PTIspecies, che per quella di biomassa. I valori di biovolume sono risultati contenuti, con una collocazione all’interno dei limiti della classe BUONO. Le tre specie più abbondanti che determinano il valore del PTIspecies sono le diatomee Fragilaria crotonensis, Tabellaria fenestrata, Melosira varians ed il cianobatterio Planktothrix rubescens.
35 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dal confronto tra lo stato di qualità derivante dagli elementi chimico‐fisici a sostegno e l’Indice Complessivo Fitoplanctonico emerge una classe di qualità pari a SUFFICIENTE. Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità elettrica registrati nel corso del 2012:
Nel periodo invernale, precisamente nel mese di febbraio, il profilo della temperatura si presenta omogeneo lungo tutta la colonna d’acqua (valore medio 6,7 °C). Il valore più alto (25,8 °C) è stato misurato ad agosto, in corrispondenza del massimo della fase di stratificazione termica.
2012
Chl‐a (g/l) 6,3
RQE Chla 0,48
Classe_chla SUFFICIENTE
Biovolume (mm3/l) 1,43
RQE Biovolume 0,6
Classe_bio BUONO
RQE_biomassa 52
Classe_biomassa SUFFICIENTE
PTI 3,63
RQE_PTI 0,64
Classe_PTI BUONO
ICF 0,56
Classe ICF SUFFCIENTE
0
20
40
60
80
100
120
140
5 10 15 20 25 30
Profondità (m
)
Temperatura (°C)
Abbadia Larianagennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
36 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Il relazione alla temperatura e salinità dell’acqua ed alla pressione atmosferica, si instaura un equilibrio di solubilità gas/liquido tra l’ossigeno atmosferico e quello disciolto nell’acqua; altri fattori che influenzano la concentrazione di ossigeno disciolto sono per esempio il bilancio tra attività di produzione e decomposizione e la forma della cuvetta lacustre. La massima fase di stratificazione è rilevabile nel mese di agosto; in tale periodo è stato rilevato un valore massimo di ossigeno disciolto pari a 148% alla profondità di circa 10 m, mentre il valore minimo è stato registrato a Novembre (62%). L’instaurarsi della stratificazione termica determina un divario crescente dell’ossigeno misurato nei diversi strati. La condizione dello strato ipolimnico rimane invariata anche per tutto il successivo periodo autunnale.
I valori di conducibilità elettrica misurati nella stazione di Abbadia Lariana sono compresi fra un minimo di 147 μS cm‐1 a 20 °C, valore registrato in superficie nel mese di agosto, e un massimo di 177 μS cm‐1 a 20 °C, registrato sul fondo nel mese di novembre.
0
20
40
60
80
100
120
140
60 80 100 120 140 160
Profondità (m
)Ossigeno (% sat)
Abbadia Larianagennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
37 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
L’andamento dei valori è riconducibile agli equilibri tra ioni disciolti in acqua; ciò è influenzato da fattori come la sottrazione di ioni dovuta all’attività fotosintetica, rilascio di nutrienti dai sedimenti, dissoluzione di carbonati e formazione di altri soluti attraverso la degradazione di biomassa presente sul fondo.
38 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi, che rientrano nell’LTLeco, ricavati dalla serie storica del monitoraggio della stazione in oggetto. L’analisi dell’andamento della media di fosforo totale registrato sulla colonna d’acqua durante la fase di piena circolazione primaverile evidenzia come negli ultimi 13 anni non abbia subito variazioni di rilievo, ad esclusione del biennio 2007‐2008 dove vi è stata una diminuzione fino a 17 μg l‐1.
anno media ponderata FOSFORO
TOTALE g l-1 P alla circolazione 2000 221 2001 37 2002 27 2003 20 2004 28 2005 24 2006 24 2007 18 2008 17 2009 21 2010 26 2011 27 2012 27
Anche per la trasparenza non si sono rilevate variazioni significative, come è evidente nella tabella sottostante.
anno Valori medi Trasparenza media annuale
2009 7 2010 7,5 2011 7,3 2012 6
I valori di saturazione dell’ossigeno nello strato ipolimnico, alla fine della stratificazione, si sono mantenuti
sempre al di sopra del limite BUONO/SUFFICIENTE a testimonianza di un buon equilibrio tra i processi di
produzione e mineralizzazione.
anno Saturazione media dell’Ossigeno nell’ipolimnio a fine stratificazione
2009 75 2010 82 2011 58 2012 69
1 Valore relativo al solo mese di aprile
39 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Lago di Como – Stazione di Dervio LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi di qualità fisico‐chimica, per il solo anno 2012, il bacino è stato classificato integrando i livelli per trasparenza, fosforo totale e ossigeno: il giudizio complessivo (LTLeco) che ne risulta è sufficiente, a causa della concentrazione di fosforo totale.
Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero dunque una classe di qualità pari a BUONO. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ quasi sempre presente a tutte le profondità e su tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno ma non si notano sostanziali differenze tra le diverse profondità e i diversi mesi. Il giudizio complessivo degli elementi generali chimico‐fisici a sostegno per il 2012 è sufficiente. STATO CHIMICO Lo stato chimico risulta nel 2012 NON BUONO. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1. I due valori che nel corso di tutto l’anno sono risultati superiori al limite di quantificazione del metodo analitico sono stati determinati a giugno nel campione prelevato in superficie dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,16 µg l‐1 e nel campione prelevato sul fondo dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,06 µg l‐1 .
Mercurio (µg l‐1)‐ Dervio 2012 Circolazione termica superficie limite Zeu Profondo 1 Profondo 2 fondo
mar <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
apr <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Mercurio (µg l‐1)‐ Dervio 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5 epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
centro ipolimnio
Ipolimnio profondo
fondo
giu 0,16 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 0,06
lug <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
set <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
nov <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Valori Punteggi Totale5,90 4 11 sufficiente
73 4
26 3
O ipolimnico (media periodo fine stratif.)
P Tot (media strati max circolaz.)
Trasparenza (media annua)
40 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Da segnalare la presenza di Nichel che viene riscontrato sul prelievo di agosto, ad una profondità di 10 m; il valore riscontrato è pari a 11,8 µg l‐1.
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO La stazione di Dervio è stata inserita nel progetto Lter Italia Rete italiana per le ricerche ecologiche a lungo termine e pertanto sono stati effettuati campionamenti mensili. Questa stazione, fra quelle monitorate, ha ottenuto il miglior score per la metrica della biomassa con una classe pari al BUONO, mentre per la metrica composizionale è risultata la peggiore. Le specie maggiormente rappresentative sono state Fragilaria crotonensis, Planktothrix rubescens, Melosira varians ed Asterionella formosa. Il risultato finale dell’ICF colloca la stazione nella classe SUFFICIENTE.
Dal confronto tra lo stato di qualità derivante dagli elementi chimico‐fisici a sostegno e l’Indice Complessivo Fitoplanctonico emerge una classe di qualità pari a SUFFICIENTE. Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità elettrica registrati nel corso del 2012.
2012
Chl‐a (g/l) 3,9
RQE Chla 0,66
Classe_chla BUONO
Biovolume (mm3/l) 1,25
RQE Biovolume 0,59
Classe_bio SUFFICIENTE
RQE_biomassa 0,63
Classe_biomassa BUONO
PTI 3,3
RQE_PTI 0,58
Classe_PTI SUFFICIENTE
ICF 0,5
Classe ICF SUFFICIENTE
41 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dall’osservazione del grafico il valore minimo di temperatura è risultato essere di 6.6 °C nel mese di febbraio mentre il valore massimo si è registrato ad agosto con 25,2 °C.
Da un’analisi dei profili di temperatura è possibile osservare un’omogeneità termica lungo tutta la colonna d’acqua; col progredire della stagione si viene a formare un gradiente termico, tale situazione determina la stratificazione delle acque.
Questo comportamento si riflette sugli andamenti delle concentrazioni di molti parametri, in conseguenza della impossibilità del rimescolamento delle acque a differenti profondità sino al perdurare delle condizioni di stratificazione.
La fase di massima stratificazione termica è stata osservata nel mese di agosto.
0
40
80
120
160
200
240
280
5 10 15 20 25 30
Profondità (m
)Temperatura (°C)
Derviogennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
0
40
80
120
160
200
240
280
60 80 100 120 140
Profondità (m
)
Ossigeno (% sat)
Derviogennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
42 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
L’attività fotosintetica delle masse fitoplanctoniche e gli scambi gassosi nell’interfaccia acqua‐atmosfera sono i principali fattori che influenzano le concentrazioni di ossigeno disciolto nelle acque lacustri.
Alla luce di ciò, è rilevabile che nel periodo tardo primaverile grazie all’intensificazione dell’attività fotosintetica si rilevi un aumento dei valori di tale parametro.
Dall’analisi del grafico è possibile osservare che il valore massimo di ossigeno disciolto è di 127%, misurato nel mese di agosto ad una profondità di 11 m circa, strato in cui è presumibile si sia concentrata la maggior parte della comunità algale.
Il valore minimo di ossigeno disciolto è stato pari a 63%, valore registrato sul fondo nel mese di novembre.
La conducibilità elettrica è strettamente correlata al delicato equilibrio bicarbonati‐carbonati, che è a sua volta influenzato dai processi fotosintetici operati dalle comunità algali (sottrazione dell’anidride carbonica) e dalle condizioni termiche rilevate lungo la colonna d’acqua. Sulla base di quanto detto e analizzando i profili registrati, è possibile rilevare che i valori di conducibilità elettrica misurati nella stazione di Dervio sono compresi fra un minimo di 137 μS cm‐1 a 20 °C, valore registrato nel mese di luglio alla profondità di circa 7 metri (presumibilmente strato in cui si concentrava la massima densità algale) e un massimo di 175 μS cm‐1 a 20 °C, registrato in superficie nel mese di aprile. Dall’analisi dei profili di questi parametri è possibile ritenere che la circolazione abbia raggiunto la massima profondità in questa stazione.
0
40
80
120
160
200
240
280
120 130 140 150 160 170 180
Profondità (m
)
Conducibilità (µS cm‐1)
Derviogennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agsoto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
43 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
La serie storica di dati di fosforo totale relativi alla stazione di Dervio parte dal 2000. L’analisi dell’andamento della media sulla colonna d’acqua durante la fase di piena circolazione primaverile, riportato nella tabella sottostante, evidenzia valori elevati nel 2000 e 2001. Dal 2002 è evidente una diminuzione che si assesta su valori superiori ai 20 µg l‐1, valori ancora molto distanti dai 15 µg l‐1 dello stato buono.
anno media ponderata FOSFORO
TOTALE µg l-1 P alla circolazione
2000 441 2001 32 2002 19 2003 24 2004 26 2005 27 2006 26 2007 20 2008 22 2009 27 2010 29 2011 26 2012 26
Anche per la trasparenza non si sono rilevate variazioni significative, come è evidente nella tabella sottostante.
anno Valori medi Trasparenza media annuale
2009 6,3 2010 7,5 2011 7,7 2012 5,9
I valori di saturazione dell’ossigeno nello strato ipolimnico, alla fine della stratificazione si sono mantenuti sempre al di sopra del limite BUONO/SUFFICIENTE, a testimonianza di un buon equilibrio tra i processi di produzione e mineralizzazione.
anno Saturazione media dell’Ossigeno nell’ipolimnio a fine stratificazione
2009 70 2010 85 2011 61 2012 73
44 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
SUCCESSIONE STAGIONALE DELLE SPECIE FITOPLANCTONICHE DOMINANTI
Dall’osservazione dei grafici sopra riportati è possibile notare come vi sia una notevole differenza di produzione algale, in termini di biovolume, tra il periodo primaverile estivo del 2011 e gli altri tre anni. Anche in termini di composizione in specie vi è qualche differenza. In primavera dominano le specie come: Asterionella formosa, Aulacoseira islandica, Fragilaria crotonensis e Tabellaria fenestrata, mentre nel periodo estivo predominano le Coniugatophyceae Mougeotia sp. ed Oedogonium sp.. Queste ultime hanno le medesime caratteristiche morfofunzionali ed occupano la stessa nicchia ecologica. La stratificazione e la diminuzione dei nutrienti
45 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
permette anche la presenza di una popolazione di Ceratium hirundinella. Verso la fine dell’estate Fragilaria crotonensis e Cyclotella ocellata tornano ad occupare un ruolo importante nella comunità fitoplanctonica, anche grazie alla nuova disponibilità di silice derivante dai processi di mineralizzazione. Nel periodo autunnale, le condizioni di temperatura e luminosità favoriscono lo sviluppo di una popolazione consistente di Planktothrix rubescens nei primi 20 metri della colonna d’acqua, dopo che quest’ultima è stata confinata nel metalimnio durante il periodo estivo.
Dall’esame del grafico dell’andamento della clorofilla “a” si può notare che gli anni 2011 e 2012 sono stati caratterizzati da elevate concentrazioni, con i valori massimi in corrispondenza delle fioriture primaverili di diatomee. Nell’estate 2011 i valori elevati erano associati ad elevate densità di Coniugatoficee filamentose, Oedogonium sp., che spesso interferiscono con l’attività della pesca professionale.
La stazione di Dervio è oggetto di un monitoraggio con frequenza mensile in quanto appartiene alla Rete Lter (www.lteritalia.it) Italia per le ricerche ecologiche a lungo termine. Anche per questa stazione l’anno 2011 è stato quello caratterizzato dai valori di biovolume più elevati, anche se il picco massimo del periodo 2009‐2012 si è registrato nel mese di aprile 2012 con una massiccia fioritura di diatomee, Fragilaria crotonensis e Melosira varians. L’anno 2009 è quello che ha fatto registrare, per contro, i valori di biovolume più bassi. Mougeotia sp. inizia ad essere presente in modo significativo a partire dal 2009, con un trend in crescita per il 2010 ed una massiccia presenza nel 2011; dalla tarda primavera all’estate è accompagnata da Oedogonium sp., anche se in misura minore rispetto ad Abbadia Lariana. Stephanodiscus hantzschii e minutulus sono stati trovati negli inverni del 2011 e del 2012, anche se con biovolumi contenuti. Anche Planktothrix rubescens ha raggiunto valori più elevati rispetto ad Abbadia Lariana in questa stazione, soprattutto nella tarda estate e autunno 2011. Analizzando l’andamento della clorofilla, rispetto a quello di Abbadia Lariana si rilevano dei valori massimi inferiori, ma valori medi leggermente superiori.
46 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
CORPO IDRICO OCCIDENTALE
Lago di Como – Stazione di Argegno LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi di qualità fisico‐chimica, per il solo anno 2012, il bacino è stato classificato integrando i livelli per trasparenza, fosforo totale e ossigeno: il giudizio complessivo che ne risulta dall’LTLeco è SUFFICIENTE. Il valore elevato della concentrazione del fosforo totale è il fattore più critico.
Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero dunque una classe di qualità pari a BUONO. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ quasi sempre presente a tutte le profondità e su tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno ma non si notano sostanziali differenze tra le diverse profondità e le diverse stagioni. Il giudizio complessivo degli elementi generali chimico‐fisici a sostegno per il 2012 è SUFFICIENTE.
Valori Punteggi Totale6,48 4 11 sufficiente
62 4
41 3
O ipolimnico (media periodo fine stratif.)
P Tot (media strati max circolaz.)
Trasparenza (media annua)
47 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
STATO CHIMICO Lo stato chimico risulta nel 2012 NON BUONO. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1. I due valori che nel corso di tutto l’anno sono risultati superiori al limite di quantificazione del metodo analitico sono stati determinati a novembre nel campione prelevato in superficie, dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,07 µg l‐1, e nel campione prelevato a 18 m, dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,1 µg l‐1 .
Mercurio (µg l‐1)‐ Argegno 2012
Circolazione termica superficie limite Zeu Profondo 1 Profondo 2 Profondo 3 fondo
mar <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
apr <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Mercurio (µg l‐1)‐ Argegno 2012
Stratificazione termica
superficie
4/5 epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
centro ipolimnio
Ipolimnio profondo
fondo
giu 0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
lug <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
set <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
nov 0,07 0,10 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO In questa stazione si è verificato un picco di densità del cianobatterio Pseudanabaena catenata nel mese di luglio, con valori pari a 6∙107 cellule/litro, tipici di una fioritura. Fragilaria crotonensis e Planktothrix rubescens hanno contribuito in maniera significativa alla comunità fitoplanctonica. La classe di qualità attribuita dall’applicazione dell’ICF è di sufficiente, con un valore di RQE molto vicino alla soglia del BUONO. La sovrastima del PTIspecies ha portato la metrica composizionale a raggiungere la classe BUONO.
48 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
La classificazione ecologica complessiva, SUFFICIENTE, è omogena sia per gli indicatori biologici che per i parametri chimico fisici a sostegno. Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità registrati nel corso del 2012.
Da un’analisi dei profili di temperatura è possibile osservare un’omogeneità termica lungo tutta la colonna d’acqua nel mese di marzo; col progredire della stagione si viene a formare un gradiente termico, che determina la stratificazione delle acque, il cui massimo è stato osservato nel mese di agosto.
49 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Il profilo batimetrico dell’ossigeno disciolto mostra quali equilibri si sono instaurati nel corso del 2012 tra i vari fattori che hanno influenzato la sua concentrazione nelle acque lacustri, tra cui ricordiamo l’attività fotosintetica della comunità fitoplanctonica e gli scambi gassosi all’interfaccia con l’atmosfera, a loro volta determinati dalle condizioni di temperatura, salinità dell’acqua e pressione atmosferica. L’incremento dell’ossigenazione derivante dalla fotosintesi algale nello strato eufotico ha contribuito al raggiungimento del valore massimo, 154%, rilevato a 13 m nel mese di giugno. Il minimo, pari al 36%, è stato invece registrato in prossimità del fondo nel mese di settembre. Da questo grafico è possibile osservare che la piena circolazione delle acque non si è verificata, data la differenza di concentrazione di ossigeno tra gli strati superficiali e quelli profondi.
Analizzando i profili della conducibilità elettrica, è possibile rilevare che i valori misurati nella stazione di Como sono compresi fra un minimo di 150 μS cm‐1 a 20 °C, valore registrato nel mese di agosto e un massimo di 181 μS cm‐1 a 20 °C, registrato in superficie nel mese di marzo. Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi, che rientrano nell’LTLeco, ricavati dalla serie storica recente del monitoraggio della stazione in oggetto.
50 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi, che rientrano nell’LTLeco, ricavati dalla serie storica del monitoraggio della stazione di Argegno. Dall’analisi del trend del fosforo totale lungo la colonna d’acqua alla circolazione primaverile, riportato nella tabella sottostante, emerge un aumento che dal 2009 porta ad una stabilizzazione dei valori attorno a 40 μg/l. L’incremento è dovuto ad un maggiore accumulo del fosforo negli strati più profondi della colonna d’acqua. Uno dei motivi che possono avere portato a tale accumulo può essere legato al rimescolamento incompleto della colonna. E’ evidente che non vi sono state riduzioni del carico di nutrienti in questo periodo di tempo.
anno media ponderata FOSFORO
TOTALE g l-1 P alla circolazione
2004 27 2005 29 2006 30 2007 30 2008 23 2009 39 2010 40 2011 44 2012 40
Anche dall’analisi dei valori più recenti della trasparenza si evidenzia una sostanziale stabilità, con l’eccezione dell’anno 2010, caratterizzato da un valore molto elevato, 18 metri, misurato alla fine del mese di febbraio. Anche i valori di produzione algale, come riportato nelle figure seguenti, sono stati più contenuti.
anno Valori medi Trasparenza media annuale
2009 6 2010 9,6 2011 6 2012 6,5
I valori di ossigenazione, riportati di seguito, si mantengono sempre elevati, a dispetto della grande profondità della colonna d’acqua in questa stazione.
anno Saturazione media dell’Ossigeno nell’ipolimnio a fine stratificazione
2009 61 2010 75 2011 56 2012 62
51 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Lago di Como – Stazione di Como LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi di qualità fisico‐chimica, per il solo anno 2012, il bacino è stato classificato integrando i livelli di trasparenza, fosforo totale e ossigeno; il giudizio complessivo fornito dall’LTLeco è SUFFICIENTE a causa dei valori elevati di fosforo totale ed i bassi valori di trasparenza, quest’ultima dovuta alla produzione algale elevata come successivamente rimarcato dai valori di concentrazione della clorofilla.
Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero dunque una classe di qualità pari a BUONO. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ quasi sempre presente a tutte le profondità e su tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno ma non si notano sostanziali differenze tra le diverse profondità e i diversi mesi. Il giudizio complessivo degli elementi generali chimico‐fisici a sostegno per il 2012 è SUFFICIENTE. STATO CHIMICO Lo stato chimico risulta nel 2012 NON BUONO. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1. I quattro valori che nel corso di tutto l’anno sono risultati superiori al limite di quantificazione del metodo analitico sono stati determinati: ‐ ad aprile nel campione prelevato in superficie dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,06 µg l‐1 e nel campione prelevato a 40 m dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,17 µg l‐1 . ‐ a novembre nel campione prelevato a 50 m dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,16 µg l‐1 e nel campione prelevato a 68 m dove si è rilevata una concentrazione pari a 0,09 µg l‐1 .
Mercurio (µg l‐1)‐ Como 2012 Circolazione termica superficie limite Zeu Profondo 1 fondo
mar <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
apr 0,06 <0,05 0,17 <0,05
Valori Punteggi Totale5,13 3 10 sufficiente
68 4
29 3
O ipolimnico (media periodo fine stratif.)
P Tot (media strati max circolaz.)
Trasparenza (media annua)
52 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Mercurio (µg l‐1)‐ Como 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5 epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
centro ipolimnio
fondo
giu <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
lug <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
set <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
nov <0,05 <0,05 <0,05 0,13 0,09 <0,05
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO La classificazione che emerge dall’applicazione dell’ICF, pari a SUFFICIENTE, è ottenuta dalla media di valori elevati della metrica composizionale (Planktothrix rubescens e Pseudanabaena galeata le specie che hanno avuto il peso più rilevante con scores trofici alti) e da un RQE basso della metrica di biomassa. In tutto il Lario questa è la stazione con la più elevata produzione algale. Ciò è dovuto sia al suo elevato livello di trofia sia alle sue caratteristiche idrodinamiche.
Dal confronto tra la classificazione dell’EQB e gli elementi chimico‐fisici a sostegno emerge uno stato qualità sufficiente. Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità elettrica registrati nel corso del 2012.
2012
Chl‐a (g/l) 9,5
RQE Chla 0,34
Classe_chla SCARSO
Biovolume (mm3/l) 1,3
RQE Biovolume 0,57
Classe_bio SUFFICIENTE
RQE_biomassa 0,46
Classe_biomassa SUFFICIENTE
PTI 3,7
RQE_PTI 0,67
Classe_PTI BUONO
ICF 0,56
Classe ICF SUFFICIENTE
53 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dall’osservazione del grafico, il valore minimo della temperatura è risultato essere di 6,6°C nel mese di febbraio mentre il valore massimo si è registrato ad agosto con valori di 25,6°C. Da un’analisi dei profili di temperatura è possibile osservare un’omogeneità termica nei mesi di gennaio e febbraio lungo tutta la colonna d’acqua; col progredire della stagione si viene a formare un gradiente termico, tale situazione determina la stratificazione delle acque. Questo comportamento si riflette sugli andamenti delle concentrazioni di molti parametri, in conseguenza dell’impossibilità del rimescolamento delle acque a differenti profondità fino al perdurare delle condizioni di stratificazione. La fase di massima stratificazione termica è stata osservata nel mese di agosto.
L’attività fotosintetica della comunità fitoplanctonica e gli scambi gassosi nell’interfaccia acqua‐atmosfera sono i principali fattori che influenzano le concentrazioni di ossigeno disciolto nelle acque lacustri. Alla luce di ciò è rilevabile nel periodo tardo primaverile, grazie all’intensificazione dell’attività fotosintetica, un aumento dei valori di tale parametro.
54 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dall’analisi del grafico è possibile osservare che il valore massimo di ossigeno disciolto è di 128%, misurato nel mese di aprile ad una profondità di 12 m circa, strato in cui è presumibile sia concentrata la maggior presenza algale. Il valore minimo di ossigeno disciolto (66%) è stato registrato in prossimità del fondo nel mese di novembre.
Analizzando i profili registrati è possibile rilevare che i valori di conducibilità elettrica misurati nella stazione di Como sono compresi fra un minimo di 160 μS cm‐1 a 20 °C, valore registrato nel mese di agosto alla profondità di circa 7,7 metri (presumibilmente strato in cui si è concentrata la massima densità algale) e un massimo di 185 μS cm‐1 a 20 °C, registrato in superficie nel mese di giugno. Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi, che rientrano nell’LTLeco, ricavati dalla serie storica del monitoraggio della stazione in oggetto. L’analisi dell’andamento della media di fosforo totale registrato sulla colonna d’acqua durante la fase di piena circolazione primaverile, riportato nella tabella sottostante, evidenzia che non è possibile riscontrare un trend. Anche qui nel 2007 e nel 2008 sono stati registrati i valori minimi. I 15 μg/l dello stato buono sono ancora molto distanti.
anno media ponderata FOSFORO
TOTALE g l-1 P alla circolazione
2004 41 2005 28 2006 30 2007 23 2008 23 2009 29 2010 24 2011 32 2012 29
Anche per la trasparenza non si sono rilevate variazioni significative, come è evidente nella tabella sottostante.
55 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
anno Valori medi Trasparenza media annuale
2009 5.8 2010 7,4 2011 5,6 2012 5,1
I valori di saturazione dell’ossigeno nello strato ipolimnico, alla fine della stratificazione, si sono mantenuti sempre al di sopra del limite BUONO/SUFFICIENTE a testimonianza di un bilancio favorevole tra i processi di produzione e mineralizzazione, dovuto anche alla limitata profondità della stazione.
anno Saturazione media dell’Ossigeno nell’ipolimnio a fine stratificazione
2009 83 2010 77 2011 75 2012 68
56 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dall’analisi dell’andamento della comunità fitoplanctonica degli ultimi anni, riportato nelle figure sottostanti, è evidente la differenza di produzione algale tra le due stazioni soprattutto nel periodo estivo dell’anno 2011. A Como i valori di biovolume di Mougeotia sp. e Planktothrix rubescens sono stati notevoli. Ad Argegno invece, nella primavera 2011, le diatomee Ulnaria ulna e Fragilaria crotonensis hanno raggiunto valori di biovolume molto elevati rispetto a Como. Nell’anno 2102 la stazione di Argegno ha evidenziato valori di produzione algale più elevati rispetto a Como già a partire dalla primavera. La composizione in specie relativa alle due stazioni considerate è risultata abbastanza simile. Le stazioni hanno comunque presentato delle differenze quali: la presenza di Pseudanabaena galeata a Como e Pseudanabaena catenata ad Argegno e un valore di biovolume più elevato di Cyclotella comensis nel mese di agosto ad Argegno. Per quanto riguarda le concentrazioni di clorofilla gli andamenti sono simili nelle due stazioni con valori più elevati nella stazione di Como, come atteso, dato il suo elevato livello trofico.
57 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
58 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
CLASSE DI QUALITA’ DEI DUE CORPI IDRICI
Il lago di Como è suddiviso in 2 corpi idrici quindi la classificazione dell’EQB fitoplancton viene effettuata, per ciascuno, sulla base della media dei valori di ICF dei due punti di campionamento previsti. Il corpo idrico occidentale si colloca in classe sufficiente con un valore di RQE pari a 0,56, mentre quello costituito dal bacino settentrionale e quello orientale si colloca nella stessa classe ma con un valore di RQE pari a 0,53. Anche per ciò che riguarda gli LTLeco questi sono risultati pari a SUFFICIENTE in tutte le quattro stazioni. Gli elementi chimici non appartenenti all’elenco di priorità hanno dato un esito BUONO per tutte le stazioni. Il confronto finale tra i parametri chimico‐fisici a sostegno (LTLeco e sostanze non appartenenti all’elenco di priorità) e gli EQB dell’unica componente biologica monitorata, ha decretato una classe SUFFICIENTE per entrambi i corpi idrici per il 2012. Si evince che lo stato trofico non ha dato alcun segnale di miglioramento. Per quanto riguarda lo stato chimico, questo è risultato NON BUONO in tutte le stazioni monitorate.
59 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
ANALISI IN MICROSCOPIA ELETTRONICA A SCANSIONE (SEM)
Gli attuali orientamenti europei in materia di monitoraggio della qualità delle acque superficiali pongono particolare attenzione alla qualità ecologica della stessa. A tal fine lo studio della struttura e composizione delle comunità biologiche rappresentano un elemento fondamentale per la valutazione della qualità. Nel caso del fitoplancton, poi, la metrica composizionale, che fa parte del metodo di classificazione ecologica ICF relativo al fitoplancton, è determinata dagli scores trofici carattestici per ogni specie. Nel caso del genere Cyclotella è particolarmente importante la distinzione delle specie all’interno dello stesso genere in quanto l’indicazione trofica è molto differente.
L’analisi delle componenti algali richiede notevoli sforzi; in particolare la capacità di riconoscimento dei fitoplanctonti a livello di specie da parte degli operatori richiede specifica formazione. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla collaborazione con ISE CNR, IASMA e Università di Milano fin dai primi anni ’90. Le competenze acquisite hanno permesso agli operatori di ottenere l’accreditamento dei metodi interni di riconoscimento e conteggio di fitoplancton e zooplancton secondo la normativa UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000 e di partecipare dal 2007, con esito favorevole, ad esercizi di intercalibrazione (Proficiency Test – EQAT, External Quality Assessment Trials) a livello europeo, organizzati dalla State Reservoir Administration of Saxony e dalla Working Committee Drinking Water Reservoirs (Germania‐Lussemburgo).
In quest’ottica di continuo miglioramento della capacità di identificazione tassonomica, per ottenere informazioni non rilevabili al microscopio ottico sulla microstruttura del frustulo siliceo di alcune specie di Bacillariophyceae, ci si è avvalsi del supporto tecnico del Centro di Microscopia Elettronica del Dipartimento ARPA di Milano.
In particolare si è posta l’attenzione sulle piccole diatomee Centrales appartenenti ai generi Cyclotella e Stephanodiscus che popolano il Lario (fig. 1‐7). L’analisi del fitoplancton svolta nell’ultimo decennio ha permesso di elaborare un elenco di specie di diatomee centriche dominanti nel lago di Como (tab. 1).
Tab 1. Lista dei principali taxa di diatomee centriche osservate nella comunità fitoplanctonica del Lago di Como (2003‐2012)
Cyclotella comensis Grunow in Van Heurck 1882
Cyclotella ocellata Pantocsek 1901
Stephanodiscus hantzschii Gruniw 1880
Stephanodiscus minutulus (Kützing) Cleve & Möller 1878
Stephanodiscus neoastrea Håkansson & Hickel 1986
Nel caso di dubbi riguardo l’identificazione, si è operata, su un’aliquota di due litri di campione filtrato (diametro poro 0,45 μm), l’ossidazione della materia organica tramite la tecnica di incenerimento in muffola. Il campione così ottenuto è stato osservato al SEM.
Grazie all’utilizzo di questo ulteriore metodo di indagine è stato possibile, per ora, identificare la presenza della specie Cyclotella comensis morfotipo minima (Scheffler et al. 2003) caratterizzata da dimensioni anche inferiori a 4 μm (fig. 4‐7).
60 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Figure 1‐3. Cyclotella comensis. Figure 4‐7. Cyclotella comensismorfotipo minima.
1
65
3 4
2
7
61 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
LAGO DI ANNONE EST
CLASSIFICAZIONE ECOLOGICA LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi chimico‐fisici trasparenza, fosforo totale e ossigeno, al Lago di Annone Est è stato assegnato per il 2012 un LTLeco SUFFICIENTE. Il punteggio per la trasparenza si è attestato su un livello intermedio, mentre i punteggi delle metriche fosforo totale e ossigeno ipolimnico hanno determinato il livello peggiore. Considerando gli elementi chimici a sostegno, individuano anch’essi una classe di qualità SUFFICIENTE. Lo standard di qualità che non viene rispettato è quello relativo al Cromo totale, per l’esattezza l’SQA espresso come valore medio annuo (SQA‐MA), pari a 7 µg l‐1 . La media annua risulta uguale a 10,93 µg l‐1.
Cromo totale (µg l‐1)‐ Annone Est 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu fondo
mar <2,5 <2,5 <2,5
apr 3 <2,5 <2,5
ott <2,5 <2,5 <2,5
Cromo totale (µg l‐1)‐ Annone Est 2012
Stratificazione termica
superficie centro
metalimnio ipolimnio superiore
fondo
mag 39 13,4 3 <2,5
lug 108,6 4,5 <2,5 <2,5
ago 39 8 ‐ <2,5
Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità registrati nel corso del 2012. A marzo la temperatura ha mostrato lungo la colonna d’acqua un valore medio di 8 °C, a testimonianza di un mese piuttosto mite. La stratificazione termica si è instaurata progressivamente dal mese di maggio e ha raggiunto il massimo ad agosto, quando sono stati registrati 29,3 °C in superficie e 14,1 °C sul fondo. Infine, in occasione del campionamento di ottobre è stata rilevata una condizione di circolazione completa delle acque, con una temperatura media sulla colonna di 19,7 °C, abbastanza alta per il periodo.
62 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Il profilo batimetrico dell’ossigeno in percentuale di saturazione per il lago di Annone Est ha rivelato una situazione critica di ossigenazione delle acque ipolimniche durante la stratificazione termica, con un minimo pari al 3%, per 0,3 mg l‐1, registrato nelle acque prossime al fondo a luglio. In particolare, oltre i 7 metri di profondità la concentrazione era al di sotto di 1 mg l‐1. Una condizione di sovrasaturazione ha interessato invece le acque epilimniche per via dell’intensa produzione algale, con una punta del 165% a maggio. Ad ottobre, nonostante la condizione di omotermia della colonna d’acqua, l’ossigenazione del lago non era ancora uniforme lungo il profilo.
Il grafico relativo alla conducibilità ha evidenziato un netto incremento dei valori nello strato ipolimnico durante i mesi estivi, correlabile con l’aumento degli ioni disciolti in prossimità del fondo in fase di massima stratificazione termica. Il valore massimo di conducibilità, pari a 364 μS cm‐1 a 20 °C, è stato infatti rilevato nelle acque prossime al fondo ad agosto. Nello stesso mese, il valore minimo (259 μS cm‐1 a 20 °C) ha interessato invece le acque superficiali, a causa della precipitazione di carbonato di calcio innescata dalla sottrazione di anidride carbonica da parte della comunità algale.
63 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO
Dall’analisi dei dati riportati nella tabella sottostante risulta evidente l’elevata produzione di questo lago che si presenta ancora in condizioni di eutrofia. I valori medi di clorofilla e di biovolume algale sono molto elevati. La fioritura di Ceratium hirundinella nel mese di ottobre ha fatto registrare un picco di biomassa che ha conseguentemente innalzato la media annuale. Questa è una specie euriecia caratterizzata da un score trofico elevato, che ha determinato, con la fioritura, la sovrastima dell’indice composizionale, ponendolo al limite superiore della classe SUFFICIENTE. Altre specie significative nella comunità sono state Aphanizomenon gracile, cianobatterio tipico di ambienti eutrofi, ed Asterionella formosa.
Il valore finale di ICF pari a 0,46 colloca il lago nella parte inferiore della classe SUFFICIENTE.
Dal confronto tra lo stato di qualità derivante da LTLeco, elementi chimici a sostegno e Indice Complessivo Fitoplanctonico, nel 2012 viene definito per il Lago di Annone Est uno Stato Ecologico pari a SUFFICIENTE.
2012
Chl‐a (g/l) 15,3
RQE Chla 0,37
Classe_chla SCARSO
Biovolume (mm3/l) 10,13
RQE Biovolume 0,28
Classe_bio SCARSO
RQE_biomassa 0,33
Classe_biomassa SCARSO
PTI 2,99
RQE_PTI 0,59
Classe_PTI SUFFICIENTE
ICF 0,46
Classe ICF SUFFICIENTE
64 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
STATO CHIMICO Il giudizio complessivo per lo stato chimico del Lago di Annone Est nel 2012 è NON BUONO. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Nichel. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dall’SQA espresso come valore medio annuo (SQA‐MA), pari a 20 µg l‐1 . La media annua risulta uguale a 29,33 µg l‐1.
Nichel (µg l‐1)‐ Annone Est 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu fondo
mar 13 7,7 5,5
apr 16 6 5,6
ott <5 <5 <5
Nichel (µg l‐1)‐ Annone Est 2012
Stratificazione termica
superficie centro
metalimnio ipolimnio superiore
fondo
mag 39 13,4 3 <2,5
lug 156 58 16 8
ago 188,4 39 ‐ 12
Si fa presente che quando viene rilevato il Nichel viene anche rilevato il parametro chimico a sostegno Cromo totale, in alcuni casi in rapporto di circa 4:1 e in altri casi in rapporto di circa 5:1.
LAGO DI ANNONE OVEST
CLASSIFICAZIONE ECOLOGICA LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi chimico‐fisici trasparenza, fosforo totale e ossigeno, al Lago di Annone Ovest è stato attribuito per il 2012 un LTLeco SUFFICIENTE. Il punteggio per la trasparenza si è attestato sul livello intermedio, mentre i punteggi delle metriche fosforo totale e ossigeno ipolimnico si sono collocati nel livello peggiore. Considerando gli elementi chimici a sostegno, non presentando particolari criticità determinerebbero una classe di qualità pari a BUONO. Di seguito vengono presentati i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità rilevati nel Lago di Annone Ovest nel 2012. I profili batimetrici della temperatura relativi a marzo e aprile hanno mostrato una sostanziale uniformità del parametro lungo tutta la colonna d’acqua, con uno scarto superficie‐fondo rispettivamente inferiore ad uno e a due gradi centigradi.
65 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dal mese di maggio è stato osservato un graduale riscaldamento delle acque superficiali, che ha portato nel mese di agosto, in fase di massima stratificazione delle acque del lago, ad un divario termico tra epilimnio e ipolimnio di 11,7 °C. Ad ottobre è stata riscontrata una nuova fase di isotermia lungo il profilo, con una differenza tra superficie e fondo di soli 0,4 °C contro i 1,5 °C registrati nella stessa data per l’Annone Est, a testimoniare una maggiore instabilità della stratificazione termica rispetto al bacino gemello, che ha una profondità media superiore.
Per quanto riguarda il profilo batimetrico dell’ossigeno (percentuale di saturazione), anche il lago di Annone Ovest, come il bacino orientale, ha dato evidenza di una situazione di grave ipossia delle acque ipolimniche durante la stratificazione termica: ad agosto è stato registrato un minimo pari al 2% (0,2 mg l‐1) nelle acque prossime al fondo. Analizzando i dati nel dettaglio, dai 5,7 metri di profondità la concentrazione di ossigeno era inferiore ad 1 mg l‐1. Le acque epilimniche sono state invece caratterizzate da una sovrasaturazione riconducibile all’attività fotosintetica algale, con massimo pari al 163% a maggio. Ad ottobre l’ossigenazione del lago non era ancora omogenea lungo la colonna d’acqua, nonostante fosse già presente una condizione di omotermia sul profilo batimetrico.
66 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Passando al parametro della conducibilità, per cui si riporta di seguito il grafico annuale, si nota che, durante la stratificazione termica, le acque ipolimniche hanno presentato valori che si sono discostati molto da quelli registrati nell’epilimnio. Il massimo annuale, pari a 403 μS cm‐1 a 20 °C, è stato infatti rilevato nelle acque in prossimità del fondo ad agosto, a causa dell’incremento di ioni disciolti legato alla degradazione di biomassa e al rilascio di nutrienti dai sedimenti in fase di massima stratificazione. Al contrario, il minimo (300 μS cm‐1 a 20 °C), individuato a maggio alla profondità di 2,3 metri, è riconducibile alla sottrazione di soluti derivante dall’attività fotosintetica nella zona eufotica. Marzo e aprile sono i mesi di campionamento in cui è stata osservata una sostanziale omogeneità dei valori di conducibilità, grazie alla circolazione delle acque che ha portato ad un livellamento verticale delle concentrazioni di ioni disciolti.
INDICE COMPLESSIVO FITOPLANCTONICO La classe ecologica emersa dall’applicazione dell’ICF alla comunità fitoplanctonica di questo lago risulta SUFFICIENTE. Tutte le metriche esprimono lo stesso giudizio, anche se quella di biomassa è più prossima al limite con la classe SCARSO, mentre quella composizionale è al limite con il BUONO. Mallomonas caudata con un picco nel mese di luglio, Trachelomonas ed i cianobatteri Microcystis aeruginosa e Woronichinia naegeliana sono state le specie più significative in termini di biovolume.
67 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dal confronto tra lo stato di qualità derivante da LTLeco, elementi chimici a sostegno e Indice Complessivo Fitoplanctonico, nel 2012 viene definito per il Lago di Annone Ovest uno Stato Ecologico pari a SUFFICIENTE.
STATO CHIMICO Il giudizio complessivo per lo stato chimico del Lago di Annone Ovest nel 2012 risulta BUONO.
LAGO DI GARLATE
CLASSIFICAZIONE ECOLOGICA LTLeco ed elementi chimici a sostegno
Sulla base degli elementi chimico‐fisici trasparenza, fosforo totale e ossigeno, al Lago di Garlate è stato assegnato per il 2012 un LTLeco SUFFICIENTE. In particolare risultano problematiche le metriche relative al fosforo totale alla circolazione, che è superiore nel 2012 a 26 µg l‐1 P, e all’ossigeno ipolimnico in fase di stratificazione, prossimo al 15%, che determinano in entrambi i casi un valore di livello pari a 3. Il valore della trasparenza media annua di 4,88 m si colloca su un livello intermedio. Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero una classe di qualità pari a BUONO. Da segnalare che l’Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E’ quasi sempre presente a tutte le profondità e su tutti i campionamenti effettuati nel corso dell’anno ma non si notano sostanziali differenze tra le diverse profondità e i diversi mesi. Per quanto riguarda il Cromo totale si evidenzia un solo dato anomalo sul campionamento di settembre 2012. Sul fondo è pari a 17 µg/l.
2012
Chl‐a (g/l) 11,9
RQE Chla 0,45
Classe_chla SUFFICIENTE
Biovolume (mm3/l) 4,83
RQE Biovolume 0,44
Classe_bio SUFFICIENTE
RQE_biomassa 0,45
Classe_biomassa SUFFICIENTE
PTI 2,99
RQE_PTI 0,59
Classe_PTI SUFFICIENTE
ICF 0,52
Classe ICF SUFFICIENTE
68 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Cromo totale (µg l‐1)‐ Garlate 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu fondo
mar <2,5 <2,5 <2,5
apr <2,5 <2,5 <2,5
nov <2,5 <2,5 <2,5
Cromo totale (µg l‐1)‐ Garlate 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5
epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
fondo
giu <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 <2,5
sett <2,5 <2,5 <2,5 <2,5 17
Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità registrati nel corso del 2012.
I profili verticali della temperatura registrati dalla sonda multiparametrica durante il 2012, nel Lago di Garlate, hanno mostrato un ridotto scarto termico tra superficie e fondo nei primi due mesi di campionamento (marzo e aprile), con una media sulla colonna rispettivamente di 8,2 °C e 9,8 °C. Il progressivo riscaldamento delle acque superficiali, già evidente a giugno, ha portato ad una stratificazione termica che ha determinato nel mese di settembre il massimo divario di temperatura tra epilimnio e ipolimnio (rispettivamente 21,4 °C e 10,1 °C). A novembre è stata invece osservata una situazione di sostanziale omotermia grazie ad un nuovo processo di rimescolamento delle acque lungo la colonna.
Prendendo in considerazione l’ossigenazione delle acque del Lago di Garlate nel 2012 (grafico seguente), si può notare la stretta dipendenza di questo parametro dalla stratificazione termica delle acque. Infatti, nei mesi di circolazione (marzo, aprile e novembre), si ha un livellamento dell’ossigeno lungo la colonna d’acqua con scarti superficie‐fondo abbastanza contenuti, mentre a giugno e a settembre le acque ipolimniche sono risultate molto più povere di ossigeno rispetto a quelle epilimniche. In particolare, l’ossigeno registrato nelle acque in prossimità del fondo a settembre è stato pari al 4% per soli 0,5 mg l‐1, condizioni estremamente ipossiche che devono aver rappresentato una criticità per la fauna bentonica di questo lago.
69 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Analizzando i profili batimetrici della conducibilità rilevati con la sonda oceanografica nel 2012 (grafico seguente), sono stati osservati valori pressoché costanti lungo la colonna d’acqua a marzo, aprile e novembre, in concomitanza con la circolazione termica. Durante la stratificazione, invece, epilimnio e ipolimnio sono stati caratterizzati da una concentrazione di ioni disciolti significativamente diversa. In particolare a settembre le acque epilimniche, interessate da una sottrazione di soluti derivante dall’attività fotosintetica, hanno raggiunto nel Lago di Garlate il minimo annuo di 154 μS cm‐1 a 20 °C. Nella stessa data, le acque prossime al fondo hanno invece presentato il massimo annuo di conducibilità, pari a 187 μS cm‐1 a 20 °C, correlabile all’aumento di ioni disciolti dovuto alla degradazione di biomassa nell’ipolimnio e al rilascio di nutrienti dai sedimenti.
STATO CHIMICO
Lo stato chimico risulta nel 2012 NON BUONO.
L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio.
70 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1. Due sono i valori che nel corso di tutto l’anno sono risultati superiori al limite di quantificazione del metodo analitico utilizzato per la ricerca del mercurio. Uno è stato determinato a giugno sul fondo ed è pari a 0,06 µg l‐1 e l’altro è stato determinato a settembre nel campione prelevato in superficie ed è pari a 0,2 µg l‐1 .
Mercurio (µg l‐1)‐ Garlate 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu fondo
mar <0,05 <0,05 <0,05
apr <0,05 <0,05 <0,05
nov <0,05 <0,05 <0,05
Mercurio (µg l‐1)‐ Garlate 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5
epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
fondo
giu <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 0,06
sett 0,2 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Da segnalare la presenza del Nichel, che viene riscontrato nei campioni di fondo relativi ai campionamenti di marzo, giugno e settembre.
Nichel (µg l‐1)‐ Garlate 2012 Circolazione termica
superficie limite Zeu fondo
mar <5 <5 6,2
apr <5 <5 <5
nov <5 <5 <5
Nichel (µg l‐1)‐ Garlate 2012
Stratificazione termica
superficie 4/5
epilimnio centro
metalimnio ipolimnio superiore
fondo
giu <5 <5 <5 <5 7,6
sett <5 <5 <5 <5 70
Si fa presente che quando viene rilevato il Nichel viene anche rilevato il parametro chimico a sostegno Cromo totale, peraltro in rapporto di circa 4:1.
71 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
LAGO DI SARTIRANA
LTLeco ed elementi chimici a sostegno Sulla base degli elementi di qualità fisico‐chimica, per il solo anno 2012, il bacino è stato classificato integrando i livelli per trasparenza, fosforo totale e ossigeno: il giudizio complessivo che ne risulta LTLeco è di SUFFICIENTE, quindi al di sotto di quanto richiesto dalla direttiva. In particolare risultano problematiche le metriche relative al fosforo totale alla circolazione che è pari, nel 2012, a 123 µg l‐1 e alla trasparenza media annua pari a 0,98 m che determinano in entrambi i casi un valore di livello pari a 3. Si riportano di seguito i grafici relativi ai parametri temperatura, saturazione di ossigeno e conducibilità registrati nel corso del 2012. I profili di temperatura registrati nel 2012 evidenziano la natura polimittica di questo lago che per la sua limitata profondità è soggetto a ripetute fasi di rimescolamento nel corso dell’anno con conseguente omotermia a diverse temperature. Nel mese di giugno si registrano le temperature stagionali più elevate (oltre 28 °C) ma non appare evidente una fase di netta stratificazione, con un valore sul fondo di 26,6 °C. I valori minimi sono stati registrati nel mese di marzo, con una temperatura di 10,1 °C in superficie e 8,9 °C sul fondo.
I valori di ossigeno negli strati superficiali sono molto elevati in corrispondenza dei mesi più produttivi a seguito all’elevata attività fotosintetica, con il massimo registrato nel mese di giugno con una saturazione di 149% (11,3 mg l‐1). Nello stesso mese viene registrato anche il minimo con 3% sul fondo (0,15 mg l‐1). Condizioni di anossia si verificano anche nel mese di luglio (4% sat) in prossimità del fondo, evento comune in laghi caratterizzati da elevata trofia nel periodo estivo.
72 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
I profili verticali della conducibilità evidenziano valori elevati in accordo all’elevato tenore trofico che caratterizza il lago. I valori di conducibilità variano in un range compreso tra il minimo di 264 μS cm‐1 e un massimo di 376 μS cm‐1.
Gli elementi chimici a sostegno non presentano invece criticità e determinerebbero dunque una classe di qualità pari a BUONO.
73 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
STATO CHIMICO Lo stato chimico risulta nel 2012 NON BUONO. L’unica criticità rilevata, dopo l’osservazione dei dati relativi alle sostanze dell’elenco di priorità, è rappresentata dalla sostanza pericolosa prioritaria Mercurio. Lo standard di qualità ambientale che non viene rispettato è rappresentato dalla concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA), pari a 0,06 µg l‐1.
L’unico valore che nel corso di tutto l’anno è risultato superiore al limite di quantificazione del metodo analitico è stato determinato a luglio nel campione prelevato in superficie ed è pari a 0,15 µg l‐1.
Mercurio (µg l‐1)‐ Sartirana 2012
Circolazione termica
superficie fondo
mar <0,05 <0,05
apr <0,05 <0,05
lug 0,15 <0,05
74 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
5.1 Analisi degli andamenti storici
Andamento storico dei corsi d’acqua Bacino del fiume Adda (Adda sublacuale) FIUME ADDA
La situazione del fiume Adda rilevata nell’anno 2012, dal punto di vista ecologico, è abbastanza diversa rispetto a quella del triennio di monitoraggio 2009‐2011.
La componente biologica dei macroinvertebrati, rivelatasi problematica per la particolare morfologia e per la tipologia di corpo idrico in questione, è stata sostituita nel 2012 dalla valutazione della comunità diatomica; un ulteriore approfondimento sul corpo idrico sarà lo studio della componente macrofitica prevista per l’anno 2013. L’indice diatomico coglie solo determinate tipologie di pressioni, per la maggior parte legate al trofismo delle acque. In questa stazione le metriche del LIMeco danno un risultato elevato; gli elementi chimici a sostegno un risultato buono; il giudizio di qualità espresso dalla componente diatomica nel 2012 è elevato. Lo stato chimico invece, risulta non buono sia nel triennio 2009‐2011 che nell’anno 2012.
TORRENTE MOLGORETTA
Il primo corpo idrico, identificato dal tratto di torrente che va dalla sorgente al punto di immissione del depuratore di Lomagna, nel 2012, rispetto al triennio precedente in cui presentava uno stato chimico non buono a causa della concentrazione di mercurio, passa a uno stato buono.
Il secondo corpo idrico, identificato dal tratto di torrente che va dal punto di immissione del depuratore di Lomagna alla immissione nel Molgora, evidenzia nel 2012 uno stato ecologico sufficiente determinato dalle metriche del LIMeco; lo stato chimico rimane invariato rispetto al triennio precedente 2009‐2011 ed è pari a non buono.
Bacino del fiume Lambro TORRENTE BEVERA
La situazione dello stato ecologico del torrente Bevera rilevata nel triennio di monitoraggio 2009‐2011 è rimasta tale anche nell’anno 2012. Il risultato è un valore di classe pari a scarso determinata in entrambi i casi dalla componente dei macroinvertebrati.
Lo stato chimico invece è migliorato rispetto al triennio 2009‐2011; nel 2012, la valutazione dello stato chimico è pari a buono.
75 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Bacino del Lago di Como (Lario)
TORRENTE CALDONE
La situazione dei due corpi idrici componenti il Caldone è variata rispetto al triennio di monitoraggio 2009‐2011. Il primo tratto di torrente, dalla sorgente alla confluenza del Grigna, nel 2012, per quanto riguarda lo stato ecologico, rispetto al triennio precedente, passa da uno stato buono ad uno sufficiente determinato dagli elementi chimici a sostegno; per quanto riguarda lo stato chimico migliora invece da uno stato non buono a buono.
Il secondo tratto di torrente, dal Grigna all’immissione nel lago di Como, dal punto di vista ecologico, peggiora ulteriormente nel 2012 passando da sufficiente, valore del triennio 2009‐2011, ad uno stato di classe scarso. Lo stato chimico si mantiene anche nel 2012 non buono.
TORRENTE ESINO
Il triennio in cui verrà effettuato il monitoraggio di questo corpo idrico è il 2012‐2014 perciò l’anno in corso è il primo anno di indagine.
TORRENTE GALLAVESA
Il triennio in cui verrà effettuato il monitoraggio di questo corpo idrico è il 2012‐2014 perciò l’anno in corso è il primo anno di indagine.
TORRENTE GRIGNA
Il torrente Grigna, per l’anno 2012, dal punto di vista ecologico presenta una situazione, che è rimasta invariata rispetto a quella determinata nel triennio di monitoraggio 2009‐2011 ovvero uno stato ecologico SUFFICIENTE e uno stato chimico NON BUONO. Negli anni 2010 e 2011 è stata eseguita l’analisi della comunità macrobentonica del corpo idrico, la stessa ha confermato lo stato di sufficiente per entrambe gli anni di indagine. Da una analisi globale comunque è possibile confermare l’impatto antropico che si ha sulle acque del corpo idrico; incrementato soprattutto dalla notevole affluenza di turisti nel periodo estivo. Arco temporale questo in cui si aggrava la già evidente condizione di scarsità di acque in alveo, ciò determina un ancor più ridotto potere di diluzione. L’apporto maggiore potrebbe essere circoscritto all’impianto di depurazione ubicato nel comune di Ballabio che scarica i propri reflui nel torrente Grigna. Negli anni successivi, estendendo il monitoraggio pure alle differenti comunità biologiche, si potrebbe evidenziare anche su di esse un’alterazione a conferma l’impatto fino ad oggi rilevato.
TORRENTE PIOVERNA
Il torrente Pioverna, a cui nel 2012 si è aggiunto un ulteriore corpo idrico le cui caratteristiche aspettano la conferma come stazione di monitoraggio reference per la tipologia in oggetto, mantiene dal punto di vista delle componenti biologiche le stesse classi di qualità del triennio 2009‐2011.
I macroinvertebrati determinano una EQR sufficiente quindi non adeguata alle richieste della direttiva. Peggiora invece lo stato chimico; nel 2012 entrambi i corpi idrici scendono da uno stato buono ad uno non buono.
76 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
TORRENTE RIO TORTO
Entrambi i corpi idrici componenti il torrente Rio Torto, si mantengono nel 2012, così come nel triennio di indagine precedente 2009‐2011, al di sotto dello stato ecologico buono. Anche lo stato chimico rimane invariato pari a non buono.
TORRENTE VALLE MERIA
Il triennio in cui verrà effettuato il monitoraggio di questo corpo idrico è il 2012‐2014 perciò l’anno in corso è il primo anno di indagine.
TORRENTE VARRONE
Il tratto di Varrone dalla sorgente alla confluenza del torrente Valle di Fraina, a seguito dell’individuazione di un punto di campionamento più a monte, risulta nel 2012 in classe elevato per le componenti biologiche anche se il valore di stato ecologico è abbassato a sufficiente dagli elementi generali fisico‐chimici a sostegno rispetto al valore di buono registrato nel triennio 2009‐2011. Lo stato chimico invece, pur non risultando pressioni sul territorio che possano giustificare questo valore, scende a non buono nel 2012 mentre era buono nel precedente triennio.
Il secondo corpo idrico del Varrone, dal Valle di Fraina allo sbarramento di Pagnona, mantiene nel 2012 le stesse classi di qualità ecologica e chimica del triennio precedente.
Infine, il tratto di Varrone che va dalla diga di Pagnona alla immissione nel lago di Como scende da elevato a buono per quanto riguarda la componente biologica mentre lo stato chimico risulta buono migliorando rispetto al triennio precedente.
Andamento storico dei laghi
LAGO DI ANNONE EST
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi ricavati dalla serie storica del monitoraggio delle acque del lago di Annone Est, che il dipartimento ARPA di Lecco svolge da oltre un decennio.
Media dei valori di fosforo totale durante la fase di piena circolazione Dall’analisi dell’andamento della media di fosforo totale registrato sulla colonna d’acqua durante la fase di piena circolazione primaverile non è possibile rilevare un netto trend di questo nutriente nelle acque del lago. Le concentrazioni si sono mantenute sempre piuttosto elevate, con un massimo di 163 µg l‐1 P nel 2010. Il valore minimo è stato invece misurato nel 2012 ed è pari a 28 µg l‐1 P.
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
media FOSFORO TOTALE g l-1 P alla circolazione
32 35 61 43 60 67 47 60 163 45 28
77 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Valor minimo di ossigeno percentuale sul fondo nella fase di massima stratificazione Il valor minimo di saturazione di ossigeno delle acque, misurato ogni anno in prossimità del fondo durante il periodo di massima stratificazione del lago, ha mostrato spesso delle criticità, con valori prossimi o pari allo zero, soprattutto negli ultimi sette anni. Al massimo è stato raggiunto un valore del 50%, nel 2005.
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
minimo O% sul fondo in massima stratificazione
3 19 15 50 0 4 1 5 6 1 4
78 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Trasparenza media annua
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Trasparenza media annua (m) 3,15 3,85 3,99 3,2 2,74 2,4 2,88 2,8 2,65 2,8 3,38
Componente biologica Il grafico seguente mostra l’andamento delle specie principali, sulla base del loro biovolume, negli anni dal 2009 al 2012. Tra i nove taxa che hanno caratterizzato il lago di Annone Est, avendo contribuito con valori significativi al biovolume della comunità fitoplanctonica nel periodo in esame, compaiono due cianobatteri: Aphanizomenon flos‐aquae e Woronichinia naegeliana. Il grafico evidenzia, con il picco di biovolume di luglio 2010, il ruolo di Ceratium hirundinella e C. hirundinella var.furcoides, i cui individui sono dotati di un elevato biovolume cellulare. Tra le Bacillariophyceae si sono distinte invece Asterionella formosa, Cyclotella ocellata e in misura minore Fragilaria crotonensis. Completano la lista la cloroficea Oocystis marssonii e la criptoficea Cryptomonas erosa, che hanno raggiunto biovolumi degni di nota in un solo anno del quadriennio considerato.
Il grafico seguente mostra l’andamento della clorofilla “a” nella zona eufotica del Lago di Annone Est negli anni dal 2009 al 2012. Considerando la media sul quadriennio, pari a 21,8 µg l‐1, il lago di Annone Est risulta essere molto produttivo. Analizzando il grafico, è evidente un picco ad agosto 2009 (84 µg l‐1), quando nel campione integrato sono stati identificati con biovolumi significativi i cianobatteri Aphanizomenon flos‐aquae e Anabaena planctonica oltre alla criptoficea Cryptomonas erosa. Anche a marzo 2010 è stata raggiunta una concentrazione elevata di clorofilla “a” (74 µg l‐1), correlabile alla presenza della diatomea centrica Cyclotella ocellata con un biovolume considerevole (2,45 mm3 l‐1). Il picco di ottobre 2012 (97 µg l‐1), infine, è stato rilevato in concomitanza con biovolumi elevati del già citato Ceratium hirundinella, del cianobatterio Aphanizomenon gracile e di specie del genere Mougeotia appartenente alle Conjugatophyceae.
79 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
LAGO DI ANNONE OVEST
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi ricavati dalla serie storica del monitoraggio delle acque del lago di Annone Ovest, che il dipartimento ARPA di Lecco svolge da oltre un decennio.
Media dei valori di fosforo totale durante la fase di piena circolazione Dall’analisi dell’andamento della media di fosforo totale registrato sulla colonna d’acqua durante la piena circolazione primaverile non è possibile individuare una netta tendenza per questo nutriente nelle acque del lago.
Le concentrazioni si sono mantenute sempre oltre i 20 µg l‐1 P, tranne nel 2002, quando è stato registrato il valore minimo (13 µg l‐1 P). Il valore massimo è stato invece misurato nel 2010 ed è pari a 81 µg l‐1 P.
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
media FOSFORO TOTALE g l-1 P alla circolazione 13 26 22 22 36 28 28 27 81 32 24
80 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Valor minimo di ossigeno percentuale sul fondo nella fase di massima stratificazione Il valor minimo di saturazione di ossigeno delle acque, misurato ogni anno in prossimità del fondo durante il periodo di massima stratificazione del lago, ha mostrato spesso delle criticità, con valori prossimi o pari allo zero. Al massimo è stato raggiunto un valore del 16%, nel 2009. L’Annone Ovest presenta un maggiore rischio di ipossia ipolimnica rispetto al bacino gemello, a causa delle diverse caratteristiche morfometriche: il volume dell’ipolimnio è molto minore rispetto a quello dell’epilimnio.
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
minimo O% sul fondo in massima stratificazione
2 12 10 n.d. 3 9 8 16 7 0 2
Trasparenza media annua
anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Trasparenza media annua (m)
3,25 2,53 2,76 3,22 2,92 1,75 2,12 1,88 2,17 2,37 3,34
Componente biologica Il grafico seguente mostra l’andamento delle specie principali dell’Annone Ovest negli anni dal 2009 al 2012. Dei 12 taxa che hanno caratterizzato il lago, avendo contribuito con valori significativi al biovolume della comunità fitoplanctonica nel periodo in esame, 7 sono in comune con il bacino gemello. Tra questi compare Ceratium hirundinella var.furcoides, i cui individui sono dotati di un elevato biovolume cellulare, che hanno
81 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
dato luogo ad un picco ad agosto 2010 e settembre 2011 (rispettivamente 50,6 e 31,5 mm3 l‐1). In questo bacino, le diatomee inserite tra le specie principali sono solo due, Cyclotella ocellata e Asterionella formosa, e la seconda ha raggiunto un biovolume degno di nota in un solo anno del quadriennio considerato. Rispetto al bacino orientale, oltre ai cianobatteri Aphanizomenon flos‐aquae e Woronichinia naegeliana sono presenti anche Microcystis aeruginosa e Raphidiopsis mediterranea. Compare anche qui tra le specie significative la criptoficea Cryptomonas erosa, che ha contribuito con un biovolume relativo rilevante a quello totale in un solo anno tra quelli considerati. Infine, tra i taxa caratteristici del Lago di Annone Ovest, non comuni al bacino gemello, sono state identificate l’euglenoficea Trachelomonas e due specie appartenenti alla classe delle Chrysophyceae: Mallomonas caudata, che si è distinta con un biovolume di 7,68 mm3 l‐1 a luglio 2012, e Dinobryon divergens.
Il grafico seguente mostra l’andamento della clorofilla “a” nella zona eufotica del Lago di Annone Ovest negli anni dal 2009 al 2012. La media sul quadriennio è piuttosto elevata (16,6 µg l‐1), anche se il lago di Annone Ovest risulta essere mediamente meno produttivo del bacino gemello. I picchi di concentrazione di agosto 2010 e settembre 2011 (rispettivamente 57 e 48 µg l‐1) sono correlabili ai biovolumi elevati raggiunti da Ceratium hirundinella var. furcoides. Anche nell’ottobre 2012 è stato raggiunto un valore rilevante (30,9 µg l‐1), in concomitanza con una fioritura del cianobatterio Microcystis aeruginosa, in analogia a quanto accaduto nell’agosto 2009 per Aphanizomenon flos‐aquae (28,8 µg l‐1).
82 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
LAGO DI GARLATE
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi ricavati dalla serie storica del monitoraggio delle acque del lago di Garlate, che il dipartimento ARPA di Lecco svolge da oltre un decennio.
Media dei valori di fosforo totale durante la fase di piena circolazione
Dall’analisi dell’andamento della media di fosforo totale registrato sulla colonna d’acqua durante la piena circolazione primaverile è possibile individuare per questo nutriente concentrazioni piuttosto costanti nelle acque del lago.
Le concentrazioni si sono sempre mantenute oltre i 20 µg l‐1 P, tranne nel 2009, quando è stato registrato il valore minimo (11 µg l‐1 P). Il valore massimo è stato invece determinato nel 2006 ed è pari a 51 µg l‐1 P.
anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
media FOSFORO TOTALE g l-1 P alla circolazione
30 33 27 30 27 24 51 21 23 11 28 23 26
Valor minimo di ossigeno percentuale sul fondo nella fase di massima stratificazione
Il valor minimo di saturazione di ossigeno delle acque, misurato ogni anno in prossimità del fondo durante il periodo di massima stratificazione del lago, ha mostrato spesso delle criticità, con valori prossimi o pari allo zero. Al massimo è stato raggiunto un valore del 49%, nel 2005.
anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
minimo O% sul fondo in massima stratificazione
0 3 1 22 3 49 4 8 3 10 11 8 4
83 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Trasparenza media annua
anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Trasparenza media annua (m)
6,1 4,8 4,15 5,9 6,1 6,1 7 6,28 5,65 5 5,7 5,62 4,88
Componente biologica
Il Lago di Garlate è stato monitorato dal punto di vista biologico, analizzando la componente fitoplanctonica, nell’ambito del progetto Mon.Eco.La (2007‐2009). Essendo le acque di questo lago sostanzialmente le stesse del bacino orientale del Lago di Como, la comunità fitoplanctonica ha presentato spesso numerose analogie con quella lariana, anche se le condizioni idrodinamiche differenti ne hanno condizionato alcuni aspetti come quello della produzione. Infatti quest’ultima è risultata contenuta e solo nell’anno 2008 le metriche di biomassa si sono collocate in una classe inferiore alla good. Mougeotia sp. nel 2008 ha determinato la classificazione in poor per il PTIot. La classificazione triennale 2007‐2009 era al limite superiore della classe moderate. Considerando invece la componente biologica delle macrofite, la comunità di questo lago è caratterizzata, fino dall'anno 2000, da una massiccia presenza della specie esotica infestante Elodea nuttallii che raggiunge il massimo sviluppo vegetativo nella tarda estate. Anche nell’anno 2011 E. nuttallii è risultata la specie più abbondante seguita da Ceratophyllum demersum, che ha incrementato la sua presenza rispetto al precedente monitoraggio effettuato nell'anno 2008; Miriophyllum spicatum è la terza specie in ordine di abbondanza, come è possibile vedere dalla tabella delle coperture percentuali delle singole specie, riportata di seguito.
84 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
Dall'applicazione del metodo di classificazione per la componente macrofite, l'indice MacroIMMI, per questa tipologia di lago, è emersa una classe di qualità pari a SUFFICIENTE, ai sensi della tabella 4.2.1/l del D.M. 260. Dall’analisi delle singole metriche è evidente la sovrastima apportata dalla metrica delle specie sommerse. Viene invece evidenziata in maniera adeguata l’influenza negativa effettuata sulla comunità macrofitica da parte della specie esotica infestante.
LAGO DI SARTIRANA
Di seguito vengono evidenziati gli andamenti di alcuni dei parametri più significativi ricavati dalla serie storica del monitoraggio delle acque del lago di Sartirana che il dipartimenti ARPA di Lecco svolge dal 2003. Media dei valori di fosforo totale durante la fase di piena circolazione I valori di fosforo totale durante la circolazione nei mesi primaverili risultano generalmente elevati. Dai dati rilevati dal 2003 ad oggi, nonostante un trend che a partire dal 2007 sembrava in costante discesa, dal 2010 si può riscontrare un aumento sostanziale dei valori con il massimo di 164 µg l‐1.
Lago di Garlate 2011 % copertura
Chara globularis 0,5
Ceratophyllum demersum 27,9
Elodea nuttallii 38,3
Myriophyllum spicatum 14,7
Potomogeton gramineus 1,3
Potamogeton perfoliatus 6,0
Ranunculus tricophyllus 2,9
Vallisneria spiralis 4,4
Zannichellia palustris 4,0
RQE Zc‐max 0,67
classe_zc‐max BUONO
RQE som 1
classe_som ELEVATO
RQE exot 0,1
classe_exot CATTIVO
RQE Sd 0
classe Sd BUONO
RQE sk 0,53
classe sk SUFFICIENTE
RQE MacroIMMI 0,59
classe_MacroIMMI SUFFICIENTE
85 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
media FOSFORO TOTALE µg l-1 P alla circolazione 89 56 95 83 60 52 49 97 164 123
Valor minimo di ossigeno percentuale sul fondo nella fase di massima stratificazione Il lago di Sartirana è un lago polimittico. Durante l’attività di monitoraggio nel corso degli anni, in seguito a fenomeni di rimescolamento che avvengono anche nel periodo estivo, non sempre è possibile individuare uno strato ipolimnico evidente e ben delineato. Per questa ragione non è possibile effettuare un confronto tra i minimi di ossigeno sul fondo durante la stratificazione.
Trasparenza media annua
anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Trasparenza media annua (m)
0,4 0,45 0,8 0,55 0,55 1 0,83 0,88 1,15 0,98
Componente biologica
Il lago di Sartirana è stato monitorato dal punto di vista biologico dal 2007 al 2009, nell’ambito del progetto Mon.Eco.La, analizzando la componente fitoplanctonica. La raccolta dei dati ha mostrato una comunità fitoplanctonica caratterizzata da valori elevati di produzione e soggetta a frequenti fenomeni di fioriture ad opera di specie appartenenti al gruppo dei cianobatteri quali Microcystis aeruginosa, Microcystis wesenbergii e Limnothrix redekei. Inoltre è stata riscontrata nel corso degli ultimi anni la presenza di nuove specie come Cylindrospermopsis raciborskii e Rhapidiopsis mediterranea, associate ad ambienti eutrofizzati ma ancora in fase di verifica riguardo la loro incidenza sulle metriche di valutazione degli indici fitoplanctonici. Tutte le metriche utilizzate per esprimere un giudizio sul fitoplancton infatti assumono valori scarsi con “bad” per quanto riguarda la concentrazione media di clorofilla e al massimo “moderate” nel caso del biovolume medio annuo. Le caratteristiche morfologiche di questo lago, in particolare la scarsa profondità, consentono
86 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
l’espressione di tutto il potenziale trofico in termini di produzione algale. Per questo motivo si è ritenuto di poter prendere in considerazione l’analisi di altre componenti biologiche utili alla classificazione del corpo idrico. Nel corso del 2011 è stata valutata la componente biologica costituita dalla macrofauna bentonica, che tuttavia allo stato attuale non contribuisce alla determinazione dello Stato Ecologico. I campioni sono stati raccolti in tre stazioni: due sublitorali, situate rispettivamente a nord est e a ovest, e una profonda. Sono state effettuate due campagne di prelievo, una alla fine dell’inverno e una alla fine del periodo di stratificazione, per un totale di 18 repliche. Di seguito si riporta una lista dei principali taxa di macroinvertebrati bentonici che hanno caratterizzato il Lago di Sartirana e contribuito al valore di BQIES nel 2011.
Campagna 1 Campagna 2
individui/m2 Prof Lit Nord Est Lit Ovest Prof Lit Nord Est Lit Ovest
Ditteri
Chaoborus flavicans 59 30 15
Chironomus gr. plumosus 30 89 44
Cladopelma gruppo lateralis 59
Polypedilum nubeculosum 30 59
Oligocheti
Dero digitata 15 356
Limnodrilus hoffmeisteri 15 30
Potamothrix hammoniensis 74 222
BQIES 0,18 0,33 0,41 0,01 0,10 n.c.
%densità taxa con peso indicatore 39 76 86 40 100 n.c.
L’indice dei macroinvertebrati lacustri ha restituito un quadro abbastanza compromesso della comunità macrobentonica, soprattutto nella stazione profonda. Nella stazione litorale ovest, durante la seconda campagna non è stata rilevata nessuna unità sistematica e quindi non è stato possibile calcolare l’indice. La presenza di Chaoborus flavicans e Chironomus gr. plumosus, ditteri dalla ridotta sensibilità alle variazioni ambientali, ha rappresentato un segnale negativo per la qualità ambientale del lago. Tra gli oligocheti, da notare la presenza di specie abbastanza tolleranti quali Limnodrilus hoffmeisteri e Potamothrix hammoniensis. In questo gruppo è stata identificata una sola specie non euriecia, Dero digitata. Per questo lago, la percentuale di densità dei taxa con peso indicatore rispetto al totale è risultata nel complesso abbastanza elevata, garantendo una buona attendibilità del giudizio soprattutto per le stazioni litorali.
87 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
5.2 Criticità ambientali
Per quanto riguarda i laghi monitorati nel 2012 le criticità ambientali principali che possono essere evidenziate sono relative a fenomeni di fioriture algali che si sono verificate soprattutto nel periodo estivo ed autunnale ad opera di specie appartenenti principalmente al gruppo dei cianobatteri.
Data Corpo Idrico Stazione Specie
27/04/12 Lago di Annone Est ‐ Woronichinia naegeliana
11/07/12 Lago di Como Abbadia Lariana, Lecco, Dervio Anabaena lemmermannii
18/09/12 Lago di Como Como, Argegno Microcystis aeruginosa
09/10/12 Lago di Annone Est ‐ Mougeotia sp
09/10/12 Lago di Annone Ovest ‐ Microcystis aeruginosa, Microcystis wesenbergii
16/11/12 Lago di Annone Ovest ‐ Microcystis aeruginosa
Una “fioritura” è un incremento esponenziale della concentrazione di cellule disperse in acqua che coinvolge di solito i primi cm superficiali del corpo idrico, con densità che raggiungono in breve tempo e superano i 100.000.000 di cell l‐1. Per questa peculiarità non sempre sono associabili ai valori riscontrati nei conteggi sul campione prelevato nella zona eufotica, che normalmente interessa una colonna d’acqua di qualche metro. Hanno particolare rilievo le fioriture che coinvolgono specie appartenenti alla classe dei cianobatteri, in relazione alla loro potenziale capacità di produrre tossine di vario genere in grado di produrre possibili effetti sull’ecosistema e sull’uomo, sia di tipo acuto che cronico (allegato 1 della Circolare Ministero Sanità IX 4000.4/13.1/3/562 anno 1998). Nel corso del 2012, come si evince dalla tabella proposta, sono state riscontrate quasi esclusivamente fioriture di tale tipo, a parte la fioritura verificatasi il 9 ottobre nel lago di Annone Est ad opera di Mougeotia sp, specie appartenente alla classe delle Conjugatophyceae.
88 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
6 ATTIVITÀ PROGETTUALI
6.1 Censimento delle specie aliene acquatiche
Il processo di diffusione incontrollata di specie alloctone (o aliene) al di fuori dei territori nativi costituisce attualmente una delle principali minacce alla biodiversità e all’equilibrio degli ecosistemi locali. Negli ultimi decenni la globalizzazione delle economie ha favorito il trasporto di moltissimi vegetali e animali in nuovi ambiti territoriali, dove le specie dotate di carattere invasivo si sono insediate stabilmente e diffuse in modo incontrollato pregiudicando la biodiversità indigena: in Italia ad esempio sono state contate oltre millecinquecento specie alloctone marine, di acque dolci e terrestri.
La Lombardia è una regione che comprende un’ampia varietà di ecosistemi terrestri e acquatici ed è caratterizzata dalla sovrapposizione di strutture naturali e infrastrutture antropiche: ciò favorisce le potenzialità di espansione di molte specie alloctone; a livello nazionale la Lombardia risulta infatti la regione che conta il maggior numero di specie vegetali invasive. Sul territorio lombardo, inoltre, sono ampiamente rappresentati gli ecosistemi acquatici che risultano particolarmente vulnerabili alle invasioni biologiche a causa del collegamento tra laghi, fiumi e canali nonché del movimento delle correnti e dello stretto legame tra l’uomo e i corsi d’acqua.
Con l’obiettivo di acquisire nel tempo un quadro conoscitivo dell’intensità e della distribuzione del fenomeno – quadro sul quale fondare la ricerca delle soluzioni più efficaci per la gestione della problematica ‐ nel 2012 ARPA Lombardia ha dato avvio al censimento delle specie alloctone acquatiche presenti nei principali corsi d’acqua regionali; al progetto contribuiscono tutti i Dipartimenti provinciali nonché l’U. O. Risorse Naturali e Biodiversità del Settore Monitoraggi Ambientali.
Il censimento considera 19 specie alloctone acquatiche, selezionate sulla base di alcuni criteri di priorità quali l’appartenenza alla Lista Nera di Regione Lombardia (D.G.R. 7736/2008) o all’inventario paneuropeo delle 100 specie alloctone invasive più pericolose (Progetto DAISIE), e la presenza acclarata derivata da segnalazioni pregresse di ARPA e dalla letteratura scientifica relativa al bacino padano.
Specie animali e vegetali acquatiche alloctone oggetto di censimento.
Macroinvertebrati Macrofite Diatomee
Ametropus fragilis Elodea canadensis Diadesmis confervacea
Anodonta woodiana Elodea densa Didymosphenia geminata
Barbronia weberi Elodea nuttallii Eolimna comperei
Corbicula fluminea Lagarosiphon major Navicula jakovlijevicii
Dikerogammarus villosus Reimeria uniseriata
Dreissena polymorpha
Ferrissia wautieri
Gyraulus chinensis
Haitia acuta
Potamopyrgus antipodarum
Il censimento delle 19 specie alloctone viene effettuato in corrispondenza delle consuete attività di monitoraggio biologico delle acque correnti nelle medesime stazioni della rete di monitoraggio regionale.
Poiché la frequenza dei campionamenti è quella prevista dal programma di monitoraggio biologico delle acque superficiali, il progetto giungerà ad ottenere il quadro sistemico della presenza e distribuzione regionale delle
89 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
specie alloctone in un arco di tempo pluriennale. I dati relativi al censimento del 2012 permettono quindi di ottenere solamente una mappatura preliminare e parziale delle specie presenti nei bacini idrografici regionali. Per quanto riguarda la provincia di Lecco, nei corpi idrici sottoposti a monitoraggio biologico nel corso del 2012 non sono state riscontrate criticità dal punto di vista della presenza di specie aliene. È utile evidenziare comunque che dai dati storici relativi ai campionamenti dei macroinvertebrati nel fiume Adda, svolti dal 2000 al 2008 nella stazione di Calolziocorte, si riscontra una presenza ormai stabile e significativa del bivalve Dreissena polymorpha. Inoltre, per quanto riguarda la componente delle macrofite, nello stesso fiume si segnala la presenza di Elodea nuttallii, individuata nel corso di indagini preliminari al campionamento.
6.2 Long Term Ecological Research
Il lago di Como è stato inserito nella rete nucleo nazionale per la valutazione delle variazioni degli elementi di qualità biologica (www.lteritalia.it) e delle caratteristiche chimico‐fisiche a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica. Inoltre dall’anno 2011 la stazione di Dervio (lago di Como) è inserita nel progetto Lter Rete italiana per le ricerche ecologiche a lungo termine. La Rete Italiana per le Ricerche Ecologiche di Lungo Termine (LTER Italia) è inclusa nella rete europea LTER‐Europe e dal 2006 fa parte della Rete Internazionale LTER (ILTER), che riunisce oggi 40 Paesi dei cinque continenti. Per questo lago è disponibile una serie storica di dati che sono stati raccolti con continuità dall’anno 2000 per le stazioni di Dervio ed Abbadia Lariana, con una frequenza di campionamento mensile che attualmente prosegue solo nella stazione di Dervio. Sono stati raccolti anche campioni di zooplancton mensili nello strato 0‐50 metri. La disponibilità di tutti questi dati ha consentito di effettuare una serie di elaborazioni e valutazioni sia in merito alla classificazione ecologica che alla dinamica dei popolamenti fitoplanctonici in relazione alle caratteristiche morfo‐funzionali dei singoli taxon. È stato calcolato l’ICF (Indice di Composizione Fitoplanctonica) di tutta la serie storica dei dati disponibili per le stazioni di Como, Dervio ed Abbadia Lariana dall’anno 2000 al 2012 compreso. In questa occasione è stata utilizzata l’ultima versione dell’ICF che è stata sperimentata nella seconda fase dell’intercalibrazione ai sensi della Direttiva 2000/60 nell’ambito del GIG Alpine lakes ( Geographical Intercalibration Group) ed è stata deliberata dalla Commissione Europea il 20 settembre 2013. In questo documento, l’acronimo ICF è stato sostituito da IPAM (Italian Phytoplankton Assessment Method) e l’indice composizionale PTIspecies è stato abbandonato e sostituito dal PTIot. La comunità fitoplanctonica è stata inoltre analizzata dal punto di vista morfologico‐funzionale utilizzando il criterio fornito da Salmaso e Padisak (2007), sia per l’intero periodo che con un focus su alcuni anni, per i quali è stato possibile un confronto tra i diversi bacini del Lario. La collaborazione con gli istituti di ricerca che collaborano nel sito Laghi sudalpini ha portato alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche e divulgative delle quali vengono riportati un paio di esempi
La rete italiana per la ricerca ecologica a lungo termine (LTER‐Italia) Situazione e prospettive dopo un quinquennio di attivita' (2006-2011) A cura di Roberto Bertoni ARACNE editrice S.r.l., Roma, marzo 2012, 228 pp.
Influence of atmospheric modes of variability on the limnological characteristics of large lakes south of the Alps: a new emerging paradigm Nico Salmaso, Ph.D., Fabio Buzzi, Dr,Leonardo Cerasino, Dr. Letizia Garibaldi, Prof.Barbara Leoni, Dr.Giuseppe Morabito, Dr.Michela Rogora, Dr.Marco Simona,
90 Stato delle acque superficiali della provincia di Lecco. Anno 2012
ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Lecco
7 CONCLUSIONI
I risultati del monitoraggio effettuato hanno consentito di individuare 9 corpi idrici, su un totale di 18 (appartenenti alla categoria dei corsi d’acqua), che hanno conseguito il raggiungimento dell’obbiettivo di qualità per lo stato ecologico e solamente 5 che hanno conseguito un buono stato chimico. Nessun corpo idrico dei laghi del territorio ha conseguito il raggiungimento dell’obbiettivo di qualità per lo stato ecologico, mentre uno solo ha raggiunto il buono stato chimico.
Dall’analisi dei risultati della classificazione ecologica dei corpi idrici della Provincia di Lecco emerge che la pressione principale che ha determinato il mancato raggiungimento dello stato ecologico BUONO è dovuta a carichi puntiformi di tipo civile che hanno determinato un livello trofico elevato, provocando uno squilibrio negli ecosistemi. Vi è qualche evidenza di inquinanti chimici a sostegno derivante da carichi diffusi. Per i laghi in particolare il livello trofico è rimasto sostanzialmente invariato in tutti i corpi idrici monitorati. Anche dall’analisi dei dati storici risulta evidente che le pressioni dovute agli scarichi civili sono rimaste praticamente identiche agli anni precedenti. In particolare per i laghi il raggiungimento dei valori di concentrazione dei nutrienti previsto dal PTUA è ancora lontano. E’ quindi necessario verificare lo stato di realizzazione degli interventi previsti dal PTUA e valutare l’efficacia di quelli già effettuati.
Per quanto riguarda lo stato chimico il superamento degli SQA è avvenuto, nella maggior parte dei casi, per un singolo valore e con concentrazioni prossime alle soglie. In generale, non è stata trovata corrispondenza tra i superamenti degli SQA e le pressioni insistenti sui relativi corpi idrici, soprattutto per quelli che posseggono i requisiti per potere essere individuati come riferimento per gli elementi biologici. Occorrerà effettuare un approfondimento per verificare la congruenza tra i fattori di pressione e la classificazione ecologica.