Stefano Maffei: Autoproduzioni Italiane

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Slides dell’intervento di Stefano Maffei al convegno "Realizzare l’Improbabile. Il design a Milano, ascendenze e prospettive" svoltosi al Palazzo dei Giureconsulti a Milano il 7 luglio 2011. Vedi nel sito della Fondazione Bassetti il video. http://www.fondazionebassetti.org

transcript

Via Conte Rosso, 22Zona Lambrate20134 - Milano

Stefano Maffei presenta:

AUTOPRODUZIONI ITALIANEal convegno:

REALIZZARE L’IMPROBABILE giovedì 7 luglio 2011 - ore 15.00

Sala Esposizioni, Palazzo Giureconsulti di Milano

Piazza Mercanti 2

CHE COSA È ?

2

SUBALTERNO1

È il luogo dove si rende visibile il discorso sull’autoproduzione italiana.

È uno spazio dove mostrare, raccontare e distribuire i designer

autoproduttori e i loro oggetti.

È una reale vetrina su strada che parla a chi transita nel quartiere Lambrate.

È una iniziativa gestita direttamente, autoprodotta in maniera condivisa

da chi partecipa al progetto.

3

si trova a LAMBRATEnel cuore dell’attualeZONA VENTURA

4

L’AUTOPRODUZIONE PER SUBALTERNO1

È un insieme di attività che comprende l’autoorganizzazione della

progettazione, della costruzione/produzione, della promozione,

della distribuzione.

Tutte queste operazioni possono essere compiute in modo differente

e libero ma devono coesistere per poter parlare realmente di

AUTOPRODUZIONE.

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IN CHE MODO RENDERE VISIBILE L’AUTOPRODUZIONE ?

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Attraverso format diversi e sinergici: MOSTRE/EVENTI

VETRINE DI AUTOPRODUZIONE + FUORI-PRODUZIONECOLLEZIONE PERMANENTE

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MOSTRE/EVENTI:

AUTOPRODUZIONIITALIANE1/3

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MOSTRE/EVENTI:

AUTOPRODUZIONIITALIANE2/3

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MOSTRE/EVENTI:

AUTOPRODUZIONIITALIANE3/3

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MOSTRE/EVENTI:

DÉJÀ VUby ANTONIO COS1/3

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MOSTRE/EVENTI:

DÉJÀ VUby ANTONIO COS2/3

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MOSTRE/EVENTI:

DÉJÀ VUby ANTONIO COS3/3

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MOSTRE/EVENTI:

1, 100, 1000 PRODUZIONI+ GARAGEDESIGN1/3

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MOSTRE/EVENTI:

1, 100, 1000 PRODUZIONI+ GARAGEDESIGN2/3

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MOSTRE/EVENTI:

1, 100, 1000 PRODUZIONI+ GARAGEDESIGN3/3

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In occasione delle mostre e degli eventi di SUBALTERNO1 sono state attivate diverse PARTNERSHIP

con realtà vicine al mondo del design, tra cui: DANESE WASTE.NOT, CRITICAL CITY, MALLONI

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PARTNERSHIP:

DANESEWASTE.NOT

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PARTNERSHIP:

CRITICAL CITY

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PARTNERSHIP:

MALLONI

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Negli intervalli tra gli eventi, lo spazio si trasforma in VETRINA

dove AUTOPRODUZIONE e FUORI-PRODUZIONEdialogano e sono in vendita.

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VETRINE:

AUTOPRODUZIONI +FUORI-PRODUZIONI1/2

22

VETRINE:

AUTOPRODUZIONI +FUORI-PRODUZIONI2/2

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Alcuni degli oggetti esposti entreranno a far parte della COLLEZIONE PERMANENTEper la quale a breve inizierà una vera a propria

SELEZIONE APERTA a tutti i progettisti.

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COLLEZIONE PERMANENTE:

SEZIONE ONLINE

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COLLEZIONE PERMANENTE:

AUTOPRODUTTORI

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COLLEZIONE PERMANENTE:

IL DESIGNER

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COLLEZIONE PERMANENTE:

ALCUNI OGGETTISELEZIONATI

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L’ECO DELLE NOSTRE INIZIATIVE:

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PUBBLICAZIONI CARTACEE:

IL CORRIERE DELLA SERASPECIALE SALONI

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PUBBLICAZIONI ONLINE:

IL MENSILEEMERGENCY

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PUBBLICAZIONI ONLINE:

WGSN BLOGS

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PUBBLICAZIONI ONLINE:

VOGUE.ITSPECIALE SALONE

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PUBBLICAZIONI CARTACEE:

AD - APRILE 2011

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INdesign INcenter / 1

déjà vu

foto di Max Rommeltesto di Stefano Maffei

BottIglIe, BIcchIerI, vasettI e BarattolI: pezzi di vetro apparteNeNtI alla Nostra quotidianità veNgoNo scompostI e rIcompostI da antonio cos, che così dà vIta a fuNzIoNI INedIte e uN nuovo paesaggio figurativo

Esistono progettisti che riescono a farci riflettere sulla nostra relazione con gli oggetti quotidiani. Antonio Cos è uno di questi. Ci fa riflettere, paradossalmente, su quanto la dimensione della nostra vita quotidiana sia caricata di funzioni, simboli, prestazioni inutili. Puro marketing. O meglio, come la definirebbe lui, marketing absurdity.

Attorno a questa riflessione ha composto, metaforicamente, un elogio della semplicità (che non vuole dire semplificazione, anzi), attraverso la sperimentazione concreta delle cose, l’osservazione competente della realtà del nostro mondo materiale. -22Così ha partorito un’azione di contro-marketing personale: realizzando oggetti autoprodotti, sensibili, classici, che sfidano gli scaffali opulenti e obsolescenti.

È il caso di Ice Cube, cubi d’acciaio per raffreddare le bibite realizzati nel 2006 (produzione Mario Fernando), che si sposano al bicchiere in resina sinterizzata con cannuccia incorporata Drink, progettato con Gabriele Pezzini nel 2003. E anche di altri progetti, come il concettuale e provocatorio centrino Fuck (produzione Cosllection) che crea un cortocircuito tra linguaggi e codici appartenenti a due generazioni diverse, o come Youro (produzione Cosllection), salvadanaio trasparente realizzato con due lastre di vetro accostate in cui evidenzia la presenza del denaro.

Per il suo ultimo progetto Déjà Vu (autoproduzioni in serie limitata), Cos prende in esame, letteramente, le forme del quotidiano, le forme scartate dai nostri consumi. E riparte dal

Déjà vu è una collezione di vetri composta da pezzi unici autoprodotti artigianalmente da Antonio Cos

tra il 2009 e il 2011. sopra, una vista d’insieme

della collezione attuale.

nella pagina accanto, dettagli di alcuni pezzi ottenuti mediante la composizione di sezioni

di forme preesistenti (bottiglie, vasetti, flaconi) in vetro. la collezione è stata presentata

per la prima volta a milano presso subAlterno 1, nella mostra Déjà vu curata da stefano maffei

(10-22 maggio 2011).

1 / INdesign INcenter luglio-agosto 2011 interni

INdesign INcenter / 1

déjà vu

foto di Max Rommeltesto di Stefano Maffei

BottIglIe, BIcchIerI, vasettI e BarattolI: pezzi di vetro apparteNeNtI alla Nostra quotidianità veNgoNo scompostI e rIcompostI da antonio cos, che così dà vIta a fuNzIoNI INedIte e uN nuovo paesaggio figurativo

Esistono progettisti che riescono a farci riflettere sulla nostra relazione con gli oggetti quotidiani. Antonio Cos è uno di questi. Ci fa riflettere, paradossalmente, su quanto la dimensione della nostra vita quotidiana sia caricata di funzioni, simboli, prestazioni inutili. Puro marketing. O meglio, come la definirebbe lui, marketing absurdity.

Attorno a questa riflessione ha composto, metaforicamente, un elogio della semplicità (che non vuole dire semplificazione, anzi), attraverso la sperimentazione concreta delle cose, l’osservazione competente della realtà del nostro mondo materiale. -22Così ha partorito un’azione di contro-marketing personale: realizzando oggetti autoprodotti, sensibili, classici, che sfidano gli scaffali opulenti e obsolescenti.

È il caso di Ice Cube, cubi d’acciaio per raffreddare le bibite realizzati nel 2006 (produzione Mario Fernando), che si sposano al bicchiere in resina sinterizzata con cannuccia incorporata Drink, progettato con Gabriele Pezzini nel 2003. E anche di altri progetti, come il concettuale e provocatorio centrino Fuck (produzione Cosllection) che crea un cortocircuito tra linguaggi e codici appartenenti a due generazioni diverse, o come Youro (produzione Cosllection), salvadanaio trasparente realizzato con due lastre di vetro accostate in cui evidenzia la presenza del denaro.

Per il suo ultimo progetto Déjà Vu (autoproduzioni in serie limitata), Cos prende in esame, letteramente, le forme del quotidiano, le forme scartate dai nostri consumi. E riparte dal

Déjà vu è una collezione di vetri composta da pezzi unici autoprodotti artigianalmente da Antonio Cos

tra il 2009 e il 2011. sopra, una vista d’insieme

della collezione attuale.

nella pagina accanto, dettagli di alcuni pezzi ottenuti mediante la composizione di sezioni

di forme preesistenti (bottiglie, vasetti, flaconi) in vetro. la collezione è stata presentata

per la prima volta a milano presso subAlterno 1, nella mostra Déjà vu curata da stefano maffei

(10-22 maggio 2011).

1 / INdesign INcenter luglio-agosto 2011 interni

PUBBLICAZIONI CARTACEE:

INTERNIDÉJÀ VU

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PUBBLICAZIONI ONLINE:

AT CASA

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CONTATTI per essere sempre aggiornati sulle iniziative:

sito www.subalterno1.cominfo + newsletter info@subalterno1.com

37

GRAZIE. ...e arrivederci presso