Post on 15-Feb-2019
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Dott.ssa Paola Di Maggio
Stili di apprendimento e canali sensoriali
Nel documento dell’UNESCO “Good Pedagogy-Inclusive Pedagogy” (2000), si dichiara che tutti i bambini
sono fra loro diversi. Se partiamo da questo presupposto, la diversità può essere intesa come punto di forza
e si può evidenziare l’esistenza degli stili cognitivi come caratteristiche di ognuno.
Per poter promuovere l’apprendimento nella modalità più efficace, l’insegnante dovrebbe quindi partire
dalla conoscenza e dall’esplorazione dei propri stili cognitivi che inevitabilmente influenzano le modalità
della didattica e dovrebbe far esplorare agli alunni i diversi stili.
Le persone hanno canali sensoriali di accesso alle informazioni preferenziali che rimandano a stili di
apprendimento peculiari:
Visivo-verbale;
Visivo-non verbale;
Uditivo;
Cinestesico.
Nella tabella è indicato cosa viene percepito preferenzialmente tramite ciascun canale, quindi gli stili di
apprendimento legati alle modalità di accesso alle informazioni, e quali strategie gli insegnanti dovrebbero
sollecitare.
Canali e stile di apprendimento
Strategie per valorizzare lo stile di apprendimento. L’insegnante dovrebbe sollecitare gli allievi a:
Visivo-verbale: preferenza per la letto-scrittura: si impara leggendo
Prendere appunti in classe
Riassumere per iscritto quanto letto
Scrivere ciò che si desidera ricordare
Accompagnare i grafici con spiegazioni scritte
Visivo-non verbale: preferenza per immagini, disegni, fotografie, mappe concettuali e tutto ciò che si basa sul Visual learning (apprendimento che si basa sulla memoria visiva)
Usare mappe multimediali in cui inserire parole-chiave, immagini, grafici per riassumere il materiale da studiare
Usare il colore nel testo per evidenziare le parole chiave
Sfruttare gli indici testuali prima di leggere il capitolo di un libro
Uditivo: privilegia l’ascolto: è favorito dall’assistere a una lezione, partecipare a discussioni e dal lavoro con un compagno o a gruppi
Prestare attenzione alle spiegazioni in classe
Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti
Registrare le lezioni a scuola e la propria voce mentre si ripete la lezione
Usare la sintesi vocale per la lettura
Lavorare in coppia con un compagno
Usare audiolibri per leggere i libri di narrativa
Cinestesico: predilige attività concrete, come fare esperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si sta parlando
Fare prove nelle materie in cui si possa trasformare in pratica ciò che si vuole studiare
Suddividere in maniera chiara i momenti di studio da quelli di pausa
Alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si alza
Creare mappe , grafici e diagrammi di ciò che si studia.
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Dott.ssa Paola Di Maggio
Preferenze dei DSA
È evidente che gli allievi con DSA incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale, basato sulla
letto-scrittura. In tal senso il disturbo condiziona la preferenza dello stile di apprendimento, costringendo la
persona con DSA a passare ad altri stili, che diventano quelli preferiti.
Le informazioni che passano dal canale visivo-non verbale solitamente sono processate molto bene. Inoltre
possono essere potenziate le capacità uditive e cinestesiche. Sebbene questi bambini e ragazzi abbiano una
predisposizione all’utilizzo del canale uditivo, l’ascolto va comunque allenato, per esempio con l’uso degli
audiolibri, della sintesi vocale e attraverso il potenziamento di strategie di lettura attiva con le orecchie.
I DSA usano in genere uno stile cognitivo globale che fatica a cogliere le informazioni in sequenza, ma che
riesce a dare una visione d’insieme, aspetto questo, più legato a un modo di pensare visivo, piuttosto che
verbale. Prediligono perciò uno stile visuale piuttosto che verbale. Hanno inoltre un pensiero divergente
più sviluppato della popolazione normativa, che permetterebbe loro di trovare soluzioni più creative ai
problemi.
Strategie di insegnamento
Come psicologi possiamo suggerire all’insegnante alcune delle strategie che può mettere in atto per gestire
i compiti di apprendimento. Esiste una relazione tra stile di insegnamento e stile di apprendimento: ogni
insegnante, tende a riprodurre il proprio stile di apprendimento nel suo stile di insegnamento. L’abilità e la
preparazione si manifestano proprio nella capacità di sperimentare strategie diverse di insegnamento per
facilitare l’apprendimento di tutti gli studenti. Per esempio lo stile convergente è quello più incoraggiato
quotidianamente dagli insegnanti a discapito di quello divergente: bambini con stile divergente, come
alcuni dislessici, non vengono valorizzati, le attitudini di flessibilità e creatività possono essere ignorate, o
addirittura ritenute incompatibili con il processo educativo.
Tra le caratteristiche degli allievi l’insegnante deve considerare anche le abilità sociali, cognitive e meta
cognitive, nonché le attribuzioni di successo e insuccesso.
Per abilità meta cognitive si intende la capacità di riflettere sui propri processi mentali e comprenderne il
funzionamento, in modo da poterli controllare il più possibile.
Nella valutazione del compito, oltre al risultato, sarà necessario considerare l’impegno e il processo messo
in atto dall’allievo.
Inoltre gli allievi dovranno diventare abili ad analizzare i propri insuccessi o insuccessi in un compito per
capire chi o che cosa è responsabile della riuscita o meno. Tale aspetto è detto attribuzione. Le attribuzioni
incidono sull’apprendimento scolastico, poiché influenzano le aspettative di riuscita e la persistenza
dell’impegno. Sarà perciò utile che l’insegnante attivi modalità di valutazione dello stile attributivo degli
studenti e linee di lavoro per sviluppare uno stile strategico che porti ad assegnare la riuscita di un compito
all’impegno.
Secondo il modello sociale delle differenze individuali, se c’è una difficoltà, questa dipende soprattutto
dalla cultura in cui siamo immersi: se vivessimo in una cultura orale, i DSA non si manifesterebbero, poiché
non sarebbe richiesta la letto-scrittura. Inoltre le difficoltà delle persone con DSA possono essere
accentuate o attenuate dalle richieste scolastiche: quando le valutazioni e gli strumenti per
l’apprendimento necessitano dell’uso della letto-scrittura emergono le difficoltà delle persone con DSA.
Secondo tale modello, la dislessia è considerata una differenza dell’apprendimento poiché siamo tutti
“neuro diversi”: è il contesto sociale che determina se la neuro diversità è percepita come disabilità.
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Dott.ssa Paola Di Maggio
Rapporto tra stili di insegnamento, strategie e caratteristiche del DSA
Stile di insegnamento
Esempi di strategie per l’insegnante Alunno con DSA
Verbale Usa particolarmente le parole e riferire al testo scritto per ricordare
Sfrutta le spiegazioni orali tramite il canale uditivo
È in difficoltà coi riferimenti al testo scritto
Visuale Nelle spiegazioni riferisce a tutti gli elementi iconici del testo
Sfrutta tutti gli elementi iconici forniti dall’insegnante attraverso il canale visivo-non verbale
Globale Nelle spiegazioni si concentra su un’idea generale dell’argomento
La spiegazione globale gli permette di attivare le conoscenze pregresse per entrare meglio nell’argomento
Analitico Nelle spiegazioni parte dai dettagli declinando un elemento per volta
È messo in difficoltà dal processa mento delle informazioni, utili le mappe concettuali
Sistematico
Nella spiegazione segue la scaletta degli argomenti
Può essere d’aiuto per gli argomenti più complessi
Intuitivo Nella spiegazione segue la scaletta degli argomenti ma li modifica in base ai rimandi degli alunni
Può abituarsi al ragionamento intuitivo e imparare a sviluppare inferenze sugli argomenti da trattare