STORIA E TEORIA DELLA TRADUZIONE [064SL]

Post on 16-Oct-2021

4 views 0 download

transcript

STORIA E TEORIA DELLA TRADUZIONE

[064SL]

Elisa Peregoeperego@units.it

Il corso

Il corso (cfr. Munday 2012) ripercorre in ordine diacronico le principali tappe della storia della traduzione, dai contributi prescientifici fino ai nostri giorni, per fornire una consapevolezza storica e teorica della professione del traduttore.

Il corso

Il corso si prefigge di rendere noti gli aspetti terminologici e contenutistici fondamentali della storia e della teoria della traduzione e di fornire competenze metalinguistiche e metatraduttive che rendano gli studenti consapevoli e autonomi nella valutazione delle scelte linguistiche e stilistiche messe in atto nei testi tradotti.

L’esame

L’esame, che è unico e ha forma scritta, consiste in due/quattro domande aperte relative agli argomenti trattati, e potrà contenere anche domande chiuse. La durata dell’esame è di 75 minuti. Non è ammessa la rinuncia del voto positivo conseguito. E’ possibile ritirarsi dall’esame in qualsiasi momento.

Iscrizione in Esse3 (altrimenti non ammessi a esame)

L’esame

L’esame si svolgerà sotto forma di quiz sulla piattaforma Moodle (con sorveglianza attraverso piattaforma Teams). Il quiz avrà un tempo contingentato più breve di quello previsto per la prova in presenza, e conterrà domande adattate alle specificità della piattaforma. I contenuti coperti rimangono quelli esposti nel programma e durante il corso e studiati sul materiale bibliografico di riferimento.

Non è ammessa la rinuncia del voto positivo conseguito. E’ possibile ritirarsi dall’esame in qualsiasi momento.

Iscrizione in Esse3 (altrimenti non ammessi a esame)

L’esame / Studenti Erasmus+

• L’esame non si differenzia per forma e contenuti• Creerò appello in Esse3 a Febbraio• Gli studenti mi devono comunicare

o chi sonoo quando partonoo contattare uffici mobilitào avere esame in LA

NBObbligatorio iscriversi in Esse3 Esame in lingua italianaStudiare la bibliografia di riferimento

Importante

Il corso è valido soltanto per l’anno accademico in corso. Gli studenti sono quindi tenuti a superare l'esame entro la sessione straordinaria di febbraio. Qualora lo studente non ottenga i crediti entro i termini previsti, dovrà sostenere l'esame secondo le modalità dell’anno successivo. I risultati sono registrati on-line e quindi facilmente controllabili nel libretto elettronico.

La bibliografia

Eco, Umberto (2003). Dire quasi la stessa cosa. Milano: Bompiani.

Munday, Jeremy (2012). Manuale di studi sulla traduzione. Bologna: Bonomia University Press.

Nergaard, Siri (a cura di) (1993). La teoria della traduzione nella storia. Milano: Bompiani.

Materiali segnalati dai singoli docenti > rivedere bibliografia a fine corso su Moodle!

>>> Password Moodle: moodle

Manuale di riferimento

Traduzionedi Chiara Bucaria

(2012)

Manuale di studi sulla traduzione

Traduzione 2nda edizioneSolida introduzione

Obiettivi:• Far comprendere problemi• Far conoscere modelli (approcci) teorici• Far sviluppare metalinguaggio• Applicare in autonomia modelli proposti• “Fornire inquadramento teorico all’interno del quale i traduttori professionisti e in formazione possano collocare la propria esperienza pratica” (Munday 2012: 41)

Fonti primarie

1993

Panorama storico di alcuni dei saggi più importanti

dedicati al problema del tradurre.

Da Ciceronea Walter Benjamin.

NB - studiare solo:

• Introduzione• Cicerone

• San Gerolamo• Leonardo Bruni• Martin Lutero• Schleiermacher

Dire quasi la stessa cosa

2003Sottotitolo:

“Esperienze di traduzione”

Prospettivadell’autore tradotto/

traduttore/redattore di traduzioni altrui

“Autobiografia scientifica”

Interventi di esperti

ColleghiEsterni?

Visione proposta da specialisti del settore

PPT su Moodle

La lingua batte (podcast)

https://www.raiplayradio.it/programmi/lalinguabatte/archivio/puntate

Traduzione 19/07/2020

Cos’è la traduzione

Cos’è la traduzione

Attività molto antica.

Greci: operazione del tradurre legata a fini pratici (scambi commerciali, rapporti politici) vs. interesse culturale per altri popoli (i barbari).

Livello terminologico: bipartizione• Traduzione orale (ermeneuo, ermeneus)• Traduzione scritta (metafero, metafrazo,

metagrafo)

(Bertazzoli 2015: 18)

Cos’è la traduzione

Latini: rapporto di stretta necessità culturale e politica con la traduzione > Consistenti scambi economici con popolazioni diverse e con cultura greca.

«consapevolezza che gli strumenti messi in campo per tradurre avrebbero portato a un arricchimentodella lingua e della letteratura latina» (Bertazzoni 2015: 18)

• Traduzione orale: interpres, interpretatio, interpretor

• Traduzione scritta (intesa come esercizio retorico): verto, converto> attenzione al testo di arrivo

Cos’è la traduzione

Fatto complesso e NON semplice fatto linguistico, i.e. trasposizione di un «significato» da un sistema di segni linguistici a un altro.

Atto diverso da semplice «riproduzione», che implica anche criteri extralinguistici:

«La riproduzione è soltanto lo stadio finale di una serie di operazioni mentali al cui interno si svolgono, in modo interattivo tra loro, processi di analisi, interpretazione, confronto, istituzione di analogie, inferenze, valutazione di possibilità, pianificazione, combinazione, routinizzazione, soluzione di problemi» (Wilss 1996: 43)

Gli studi sulla traduzione

Branca delle scienze umane che studia con approccio sistematico e multidisciplinare aspetti teorici, descrittivi e applicati della traduzione o dell’interpretazione.

Disciplina accademica relativa allo studio della teoria e dei fenomeni traduttivi.

Pubblicazioni disperse.

Gli studi sulla traduzione come interdisciplina

“scienza della traduzione si guarda volentieri intorno” (Diadori 2012)

_____________________________________________Pierangela Diadori 2012. Teoria e tecnica della traduzione. Strategie, testi e contesti. Firenze: Le Monnier

Gli studi sulla traduzione come interdisciplina

Riconoscimento della traduzione come “interdisciplina” (anni novanta, Snell-Hornby e Pym), o disciplina con rapporti/legami primari dinamici (non immobili) con altre discipline (per es. linguistica, studi culturali, filosofia, etc.), e rapporti/legami secondari con discipline nel cui ambito i futuri traduttori si propongono di lavorare (per es. medicina, economia, politica, etc.)

Gli studi sulla traduzione come interdisciplina

La riflessione sul tradurre viene da più campi: filosofia, letteratura, studi biblici, psicanalisi, antropologia, linguistica, filosofia del linguaggio, psicolinguistisca, scienza del linguaggio, semiotica.

Poi si fa disciplina, diventa un campo specifico disciplinare a partire dalla metà del ‘900: la scienza della traduzione, teoria della traduzione, traduttologia, Translation Studies (introdotto da Holmes 1972).

Storia e teoria della traduzione

Non possiamo parlare di tutte le epoche, tutte le nazioni, di tutte le tendenze. Ogni lingua, ogni epoca ha il suo approccio.

Non esiste una concezione unitaria della traduzione (teoria > teorie).

> EN: Translation Studies> IT: Traduttologia> FR: Traductologie> ES: Traductología> DE: Übersetzungswissenschaft

Il nostro sguardo: il pensiero occidentale europeo.

Perché studiare la teoria della traduzione?

Pratica nasce da consapevolezza

Tradurre non è un’arte che si sviluppa da sé ma un’attività professionale per la quale è indispensabile una formazione approfondita (per es. attraverso sensibilizzazione su aspetti specifici del tradurre e sulla teoria e la metodologia della traduzione).

Perché studiare la teoria della traduzione?

Pratica nasce da consapevolezza

Non si traduce a intuito (è indispensabile l’esperienza per tradurre bene) ma è necessario riflettere sulla traduzione

Non si può chiedere di “tradurre velocemente”!

Perché studiare la teoria della traduzione?

Necessario conoscere la teoria della traduzione vs. averne paura: “E’ proprio questo il primo passo per imparare a tradurre: riflettere su ciò che si fa quando si traduce, raccogliere le esperienze, confrontare le varie strategie, discutere sui loro effetti” (Diadori 2012, xiii).

Quello che ne deriva è la competenza traduttiva passiva: prima si recepisce, poi si traduce. Si può riflettere sulla traduzione senza necessariamente parlare di specifiche coppie linguistiche e riflettere su fenomeni e problematiche che emergono indipendentemente da lingue in gioco.

Il dibattito sulla traduzione

Riconducibile a opposizione lettera e spirito e dunque a questione della fedeltà

Questione di difficile risoluzione: non esiste una risposta sola e univoca relativa a come sia giusto o più opportuno tradurre

E nemmeno sul reale senso di queste etichette, le cui definizioni subiscono sempre l’influsso della soggettività di chi le definisce. Di conseguenza, difficile dare definizione di traduzione che tenga conto di tutti i fattori che la compongono

(Cfr. Faini 2004)

La teoria della traduzione

E’ utile al traduttore?

Riflessione teorica sulla lingua e sulla traduzione non è fine a se stessa, ma serve a creare consapevolezza nel traduttore e a fargli escogitare soluzioni traduttive migliori, che non possono nascere dall’intuizione (Faini 2004)

La storia della traduzione

E’ utile al traduttore?

La conoscenza della storia della traduzione e di alcune figure di traduttori può contribuire al formarsi della propria etica. La traduzione è una scelta, la traduzione è fatta di una serie di scelte. Il traduttore è responsabile.

Tradurre vs. traduzione

• Il «tradurre» sottolinea l’attività del soggetto traducente.

• La «traduzione» è il risultato/prodotto.

Traduttrici e traduttori

Non bisogna dimenticare che:

• dietro il tradurre ci sono traduttori e traduttrici, che vivono di un’epoca precisa, di una lingua-cultura precisa, sottoposti a ‘vincoli’ (potere politico, economico, gusto, modelli letterari…)

• Una traduttrice, un traduttore non è innocente. Fa delle scelte. È responsabile > Un’etica da costruire, una coscienza da creare.

• La conoscenza della storia della traduzione e di alcune figure di traduttrici e traduttori può contribuire al formare la propria etica.

Prima del XX secolo

Origini antiche >>> influenza fino al XX secolo!Nomi, teorie, posizioni eccellenti.

Prima del XX secolo

Tema centrale della traduzione “parola per parola” e “senso per senso”, che esiste da sempre, da Cicerone (I secolo a. C.) e san Girolamo (IV secolo d.C.)che sono coloro che hanno individuato questi poli opposti > polarità che riguarda sia il mondo occidentale che quello orientale (cinese e arabo).

Cicerone e san Girolamo rifiutano l’approccio parola per parola, che oscura il significato dell’originale.

Prima del XX secolo

POLARITÀ

Questione particolarmente cara alla Chiesa cattolica romana, che censura e punisce ogni allontanamento dall’interpretazione riconosciuta come corretta dei testi sacri (Bibbia), fino a giustiziare i traduttori.

Prima del XX secolo: Cicerone

106 a.C.-43 a.C.Roma

• Avvocato• Politico• Scrittore• Oratore• Filosofo

Prima del XX secolo: Cicerone

Grande ammiratore della cultura greca, attraverso la sua opera i Romani poterono anche acquisire una migliore conoscenza della filosofia.

Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina: creazione di un lessico filosofico latino.Cicerone si impegnò, infatti, a trovare il corrispondente vocabolo in latino per tutti i termini specifici del linguaggio filosofico greco.

Cicerone

Il testo più antico che si conosca sulla riflessione della traduzione è di Cicerone (46 a. C.): un peritesto

= messaggi paratestualilocalizzati nello stesso volume

Cicerone

Non è un testo sulla traduzione ma sull’eloquenza.

Libellus de optimo genere oratorum (46 a.C): Qual è il miglior oratore - traduzione di Galeazzo Tissoni (Nergaard 1993: 51-62).

Cicerone

Libellus de optimo genere oratorum

Saggio sulle strategie del tradurre.

Cicerone

Introduzione(peritesto!) alle sue traduzioni di Eschine e Demostene (non si sa se l’ha scritta prima o dopo aver “tradotto”).

Cicerone

I greci avevano in un certo senso ignorato la traduzione. Roma fu il vero luogo di nascita della traduzione in Occidente.

Si può dire che il concetto di “trasfero-traducere-” esiste da Cicerone in poi, almeno come oggetto di riflessione.

Cicerone: interpres/orator

Opera distinzione capitale:

• Interpres: chi traduce alla lettera• Orator: chi traduce come oratore/autore, con

operazione di creatività e libertà*, favorendo corrispondenza retoricamente elaborata (vs. letterale)

*Elocutio > scelta delle paroleDisposizio > ordine e combinazione delle parole

Sancisce distinzione tra lettera e spirito.

Cicerone: interpres/orator

“Io ho infatti tradotto dai due più eloquenti oratori attici due discorsi; […] ho tradotto da oratore, non già da interprete di un testo, con le espressioni stesse del pensiero, con gli stessi modi di rendere questo, con un lessico appropriato all’indole della nostra lingua. In essi non ho creduto di rendere parola con parola, ma ho mantenuto ogni carattere e ogni efficacia espressiva delle parole stesse.”(Nergaard 1993: 57-58).

FATICA

Prima del XX secolo: San Girolamo

VI-V sec. (347-420)

• Biblista• Traduttore• Teologo• Studia retorica

Traduttore della Bibbia in latino: la Vulgata (390-405), diventata ufficiale per la Chiesa cattolica solo dal Concilio di Trento (1545-1563). San Girolamo nello studio, A. da Messina

Prima del XX secolo: San Girolamo

VI-V sec. (347-420)

Patrono dei traduttori e delle traduttrici.

Giornata mondiale della traduzione: il 30 settembre (dal 1953) > data della sua morte a Betlemme.

San Girolamo nello studio, A. da Messina

La vulgata

Traduzione Bibbia in latino (da greco e aramaico).

15 anni di lavoro!

La vulgata

Richiesta dal Papa Damaso I nel 382 a San Gerolamo (suo segretario personale) per avere una versione unica canonica: nei primi secoli dell’era cristiana ne circolavano numerose versioni.

La vulgata

Contestazioni: accusato di eresia per aver tradotto in maniera diversa. Cf. Sant’Agostino, accanito contestatore: Contro progresso filologico, non gradiva la chiarezza dello stile ricercato da San Gerolamo. San Agostino non voleva turbare la consuetudine ecclesiale.(Nergaard 1993 :30)

La vulgata

Contestazioni: accusato di ciceronismo!

La vulgata

Benché avesse avuto un ruolo predominante rispetto alle altre versioni bibliche ottenne l’autorizzazione dalla Chiesa non prima del Concilio di Trento del 1546 quando la chiesa ne sentì il bisogno come atto controriformista.

Epistola 57

Epitesto

“Le leggi di una buona traduzione”, traduzione di Umberto Morrica (Nergaard 1998: 63-71), [“Liber de optimo genere interpretandi”, Epistola 57 a Pammachio, composta fra il 392 e il 395].

Epistola 57

Difendendosi dall’accusa di avere tradotto in maniera inesatta la lettera di Epifanio di Salamina al vescovo Giovanni di Gerusalemme, san Gerolamo espone i criteri da lui ritenuti indispensabili per una buona traduzione. Nasce così l’Epistola 57, indirizzata all’amico e protettore romano Pammachio, un vero e proprio trattato, Liber de optimo genere interpretandi: « per giustificarmi dei delitti a me attribuiti ».

Epistola 57

Non è sulla traduzione della Bibbia, dei testi sacri, ma su una lettera che egli aveva tradotto dal greco in latino, e che aveva suscitato molte critiche. Fa riferimento a Cicerone e a Orazio che considera suoi maestri.

Epistola 57

Le leggi di una buona traduzione: non verbum de verbo reddere sed sensum* (non miro a rendere parola per parola, ma a riprodurre integralmente il senso dell’originale) ma absque Scripturis sanctis, ubi et verborum ordo mysterium est(eccezion fatta per i libri sacri, dove anche l’ordine delle parole racchiude un mistero che va conservato).

E di questo mio metodo ho maestro Cicerone.

* ! Qui si riferisce a testi non sacri, per i quali rivendica una traduzione interpretativa

“[…] [Eusebio di Cremona] mi cominciò insistentemente a chiedere che gliela traducessi in latino, e gliela rendessi più facilmente intelligibile con una chiara esposizione. Egli infatti era del tutto ignaro della lingua greca”.

«[…] chiamato uno scrivano, dettai in gran fretta la versione della lettera, aggiungendo in margine brevi note, per dare un’idea del contenuto dei singoli capitoli […] ed a mia volta lo scongiurai di custodire per sé, in casa sua, la mia versione, e di non comunicarla facilmente agli altri»

“[…] di accusarmi di non aver tradotto la lettera parola per parola, ma di aver detto, per esempio, carissimo invece di onorevole […]” (pp. 63-64).

“Io per me non solo confesso, ma dichiaro a gran voce che nelle mie traduzioni dal greco in latino, eccezion fatta per i libri sacri, dove anche l’ordine delle parole racchiude un mistero, non miro a rendere parola per parola, ma a riprodurre integralmente il senso dell’originale. E di questo mio metodo ho maestro Cicerone […]”.

Ho tradotto dal greco le splendide orazioni, che Eschine e Demostene, i più famosi oratori della Grecia, si sono rivolti l’uno contro l’altro. Ma non le ho tradotte come un interprete, sibbene come un oratore, conservandone i concetti e le forme e le figure, ma servendomi dei termini propri alla nostra lingua.

Anche Orazio, uomo d’acuto ingegno e di profonda dottrina, nella sua Arte poetica dà questi precetti ad un traduttore erudito: ‘Non ti sforzerai di rendere fedelmente parola per parola il tuo testo’

Fine latinità - Medioevo

• Grandi trasformazioni nella geografia linguistica. Tracollo del greco e poi del latino come lingue unificatrici.

• Irruzioni di lingue asiatiche e africane nel bacino mediterraneo.

• Nascita dei volgari europei.

Attività del tradurre è intensa.

Il latino resta però la lingua della Chiesa: greco e latino “lingue sacre”, valore sacrale cristiano della parola (Folena 1991: 11).

Fine latinità - Medioevo

Problemi legati al tradurre assumono nuova complessità:

• Si traduce di più (anche testi sacri)• Traduzioni in tante lingue volgari• Si traduce per diffondere contenuti• Si abbandona concezione artistica traduzione• Non si imitano più i modelli letterari antichi

(aemulatio)

Fine latinità - Medioevo

Cambia il lessico:

Lat. transfero = concetto di passaggio da una lingua all’altra

IT translatareFR translaterES transladarPT transferir

Lat. traducere = traduzione scritta

IT tradurreFR traduireES traducirPT traduzir

Umanesimo

• Dopo metà del 14° sec., culminato nel 15°• Italia: il centro dell’umanesimo• Periodo di espansione culturale ed artistica

legata alla riscoperta dell'arte e della cultura antica, romana e greca.

• Introduce la ricerca filologica e mostra dunque grande interesse anche per i problemi della traduzione. L’attenzione rivolta al mondo classico porta ad una ripresa delle traduzioni dal greco al latino.

Leonardo Bruni

1370-1444, Firenze

• Politico• Scrittore• umanista

Inizia la storia dei trattati di traduzione.

De interpretationerecta (1420 circa)

Leonardo Bruni

De interpretatione recta (1420 circa)

Considerato il “primo specifico trattato moderno sulla traduzione e certo il più meditato e penetrante di tutto l’Umanesimo”. (Folena 1991: 60)

Motivazioni

“Quando ho tradotto dal greco in latino i libri che Aristotele dedicò a Nicomaco, vi premisi un’introduzione nella quale, trattando dei molti errori compiuti dal loro precedente traduttore, muovevo al medesimo qualche rimprovero”

(Neergard 1993:73)

Motivazioni

“così mi affliggevo nell’animo ed ero fortemente turbato nel vedere che questi libri di Aristotele, che sono più eleganti e splendidi di qualsiasi dipinto, erano tanto imbrattati[…] Al fine di rendere più chiara tutta la questione, ti esporrò in primo luogo che cosa io pensi della natura della traduzione.”

(Neergard 1993:74)

Le 5 regole di Bruni

1.

“In primo luogo, devi avere conoscenza approfondita della lingua dalla quale traduci, una conoscenza che non sia né piccola né volgare, ma estesa, esercitata e accurata, quale puoi ottenere dedicandoti a un’ampia e diuturna lettura dei filosofi, degli oratori, dei poeti e di tutti gli altri scrittori.” (Neergard 1993: 75)

Le 5 regole di Bruni

2.

“In secondo luogo, egli deve possedere la lingua nella quale intende tradurre in modo tale da dominarla, per così dire, e averla tutta in proprio potere […]” (Neergaerd 1993: 78)

Esempi:

“Egli deve conoscere sottilmente la forza e la natura delle parole così da non dire modicum (poco) al posto di parvum (futile), iuventus (gioventù) al posto di iuventa (giovinezza) […] E inoltre deve saper conoscere la differenza tra diligere (amare qualcosa) e amare (amare qualcuno) […]” (p. 78)

Le 5 regole di Bruni

3.

“Il traduttore deve affidarsi anche al giudizio dell’udito per non rovinare o sconvolgere ciò che (in un testo) è espresso con eleganza e senso del ritmo”. (Neergard 1993: 78)

Le 5 regole di Bruni

4.

“Poiché infatti pressoché ogni scrittore ha un certo stile d’eloquenza che gli è proprio […] il buon traduttore si sforzerà di seguire lo stile di ciascuno […] nel tradurli.” (Neergard 1993: 80)

Le 5 regole di Bruni

5.

“Il (buon) traduttore viene rapito nello stile dell’autore dal quale traduce dalla forza stessa di quello stile, né può conservare altrimenti il contenuto in maniera adeguata se non insinuandosi nelle frasi e nelle perifrasi di quell’autore e piegandosi a esse assieme al contenuto delle parole e all’immagine del discorso” (Neergard 1993: 80)

‘trasposizione retorico-stilistica’

... E dunque:

“Da ciò deriva che bisogna considerare colpa imperdonabile il fatto che una persona priva di cultura e di gusto si accosti al lavoro di traduzione.” (Neergard 1993: 86)

“Che poi le mie critiche non siano estranee alla consuetudine degli uomini più sapienti, lo provano Girolamo e Cicerone: se si leggono infatti le critiche da essi sollevate in casi simili, le mie sembreranno tanto più clementi, in quanto i nostri orecchi a causa dell’ignoranza dei nostri tempi si sono abituati in qualche modo a quella corruzione della lingua che ai loro occhi sembrerebbe una mostruosità prodigiosa e inaudita.” (Neergard 1993: 97)

Il ‘500

Lutero, XVI sec.

La Bibbia di Lutero (1522-34): continue correzioni

Lutero e la sua Bibbia

• Aiutato da un gruppo di studiosi• Traduzione in tedesco • Opera di germanizzazione dei testi sacri• Traduzione pensata per essere più vicina

possibile alla lingua parlata, ed essere compresa

• Strumento per la Riforma• Diviene modello per il tedesco scritto

Lutero

XVI sec.

Martin Lutero (1500), 1100 anni dopo, è in linea con Cicerone e san Girolamo e rifiuta la strategia parola per parola che considera spesso incomprensibile (e per questo è criticato dalla Chiesa), e usa la lingua del popolo che considera come la unica in grado di tradurre “in modo conforme”, comprensibile

> Riforma anche linguistica

Sendbrief zum Dolmetchen

1530

• Lettera del tradurre• Epitesto

La Lettera è scritta per difendersi: Lutero si scaglia contro i critici che hanno attaccato la sua traduzione del Nuovo Testamento (il “Testamento di Settembre” scritto nel 1522).

Dryden

XVII secolo, primi tentativi verso una teoria della traduzione > processo che ha un impatto anche sul lessico della traduzione

Dryden (1680) modello triadico:

• metafrasi (traduzione parola per parola)• parafrasi (traduzione libera) • imitazione (adattamento)

Preferisce parafrasi a metafrasi (paragonata al danzare su una fune con le gambe legate) e imitazione (che dà troppa visibilità al traduttore e non all’opera)

Dryden

Modello triadico esposto nella prefazione alla propria traduzione (1680) delle Epistole di Ovidio.

PARATESTO – peritesto (che sta all’interno del volume)

Dryden (et alii)

Approccio prescrittivo (e giudizi normativi), tipico dell’epoca, che vuole stabilire e imporre regole per la buona pratica e si preoccupa di riprodurre il senso dell’originale.

Si fa strada la ricerca della naturalezza.

Etienne Dolet

• Umanista francese• Vita tumultuosa,

più volte arrestato e poi graziato.

• Si reca in Italia (Padova); vive a Lione, Tolosa.

• Tipografo, scrittore, traduttore, editore.

• Ammira Cicerone e si propone di redigere un’opera sul grande scrittore latino.

Etienne Dolet

La manière de bientraduire d’une langue en autre(1540)

• 5 principi.

1.

Capire senso TP e materiale dell’autore originale benché lui si senta libero di spiegare elementi non chiari

2.

Perfetta conoscenza TA e TP

3.

Evitare resa parola per parola

4.

Evitare forme insolite e di origine latina

5.

Collegare le parole in modo eloquente per evitare goffaggini

La morte

Figura simbolica del martire dei traduttori. Bruciato sul rogo nel 1546 (Place Maubert, Parigi, scultura)

• condannato a morte per blasfemia, ateismo, sedizione e stampa di libri proibiti

Tytler

Tytler (1797) e le sue tre leggi o regole generali + idea di traduzione come guadagno/perdita (idea moderna, che sussiste ancora oggi).

1797

Primo studio sistematico della traduzione in inglese.

Idea di buona traduzione incentrata sul lettore

1.

La traduzione deve favorire la riproduzione completa delle idee dell’opera originale

2.

Lo stile e il modo di scrivere devono avere lo stesso carattere dell’originale

3.

La traduzione deve possedere tutta la naturalezza della composizione originale

Schleiermacher

Schleiermacher, teologo protestante e traduttore, (Romanticismo, XIX sec.)

Schleiermacher

Saggio: “Sui diversi metodi del tradurre” (1813)

DE: Über die verschiedenen Methoden des Übersetzens

Tradurre = alienare. Abbandona la questione della naturalezza della traduzione ma dà importanza all’alienazione, in cui si deve avvicinare il lettore del TA allo scrittore del TP.

Fondatore della teoria della traduzione nell’area della lingua tedesca.

Schleiermacher

Autore molto influente:

• sua riflessione su generi testuali influenza teorie di Reiss • sua dicotomia “naturalezza” vs. “alienazione” è ripresa da Venuti (anni Novanta del 1900) che cambia il lessico > “estraniamento” vs. “addomesticamento”

Prima del XX secolo

Idee e terminologia della prima teoria della traduzione (= prima del XX sec.) continua a essere utilizzata in larga misura anche ai giorni nostri, anche in contesti di valutazione delle traduzioni (per es. per studenti di traduzione).

Prima del XX secolo

Fatica ad acquisire statuto di “disciplina”Vista come semplice “pratica”Vista come strumento funzionale alla didattica e all’apprendimento linguisticoVista come strumento per individuare differenze tra lingue (analisi contrastiva)

Il XX secolo

Il XX secolo

Anni Venti: Approccio filosofico, temi legati all’intraducibilità (e.g. filosofo napoletano Benedetto Croce 1866-1952)Anni Trenta: Traduzione oggetto di ricerca nell’ambito dell’analisi contrastiva delle lingueAnni Cinquanta/Sessanta: approccio più sistematico, linguistico e scientificoDopo anni Settanta: ogni paese si concentra su aspetti specifici legati alla traduzione e si sviluppano diverse tendenze

Anni 50-60

Anni Cinquanta

Vinay e Darbelnet (1958) –Stylistique comparée du française et de l’anglais

Vinay e Darbelnet

Vinay e Darbelnet (1958) > Modello costruito su due strategie traduttive generali e sette procedure o categorie traduttive, che operano su tre livelli (lessico, strutture sintattiche, messaggio)

T. diretta = letteraleprestitocalcotraduzione letterale

T. obliqua = liberatrasposizionemodulazioneequivalenzaadattamento

Roman Jakobson

Roman Jakobson(Mosca, 1896 – Boston, 1982)linguista strutturalistae semiologo russonaturalizzato statunitense

1959

“On linguistic aspectsof translation”>>> sulle (tre) categoriedi traduzione

• Intralinguistica• Interlinguistica• Intersemiotica

Roman Jakobson

Roman Jakobson > rapporto TP (testo di partenza) e TA (testo di arrivo)

Intralinguistica (riformulazione): interpretazione dei segni linguistici per mezzo di altri segni della stessa lingua

Interlinguistica (traduzione propriamente detta): interpretazione dei segni linguistici per mezzo di un’altra lingua

Intersemiotica (trasmutazione): interpretazione dei segni linguistici per mezzo di segni non linguistici

Roman Jakobson

Roman Jakobson > rapporto TP (testo di partenza) e TA (testo di arrivo)

Intralinguistica

Roman Jakobson

Roman Jakobson > rapporto TP (testo di partenza) e TA (testo di arrivo)

Interlinguistica

Roman Jakobson

Roman Jakobson > rapporto TP (testo di partenza) e TA (testo di arrivo)

Intersemiotica

“Beve il latte tutto d’un fiato, senza mai staccare la bocca. Susan è lìaccanto con la bottiglia in mano, pronta a servirlo ancora.”

Eugene Nida

Eugene Nida (Oklahoma City, 1914 – Madrid, 2011) linguista e traduttore statunitense

Bibbia

Chomsky < significato nucleare e struttura superficiale della frase

Equivalenza• Formale: focalizza l’attenzione sul messaggio (forma & contenuto) > parola per parola

• Dinamica (o funzionale): riproduce nella LA stessa relazione tra riceventi originali e messaggio > scopo = ricreare equivalente naturale più vicino a messaggio della LP; approccio orientato al ricevente

Eugene Nida

fondatore dell’approccio scientifico allo studio della traduzione; cfr. “Towards a science of translating” (1964), volume

James Holmes

Traduzione diventa disciplina accademica a partire da fine anni Sessanta:

James Holmes (1972)

Prima di Holmes:

traduzione = • strumento didattico• strumento per leggere letteratura straniera non conoscendone la lingua

James Holmes

James Holmes(1924-1986)

StatunitenseVive in OlandaPoeta e traduttore

“The name and natureof translation studies” interventoPresentato a “The Third InternationalCongress of Applied Linguistics”,Copenhagen, 21-26 agosto 1972

Mappa di Holmes > enorme potenzialestudi sulla traduzione

Anni 70-80

Anni 70-80

Reazione antilinguistica e antiprescrittiva all’orientamento precedente.

“Teoria” non più scientifica ma che privilegia i testi letterari che fino ad allora non rientravano nelle regole della scienza della traduzione (Giacomarra 2017: 38).

Anni 70-80

Traduzione non più serie di regole da seguire

IMP descrivere fattori che fanno della traduzione una traduzione

>>> ampliarsi dell’unità d’analisi dalla parola o dalla frase al testo e alle relazioni interlinguistiche e intertestuali

Convinzione che la traduzione riguardi le culture più che le lingue

Anni 70

La traduzione viene discussa prevalentemente in riferimento all’ambito letterario.

Teorici eccellenti:• Itamar Even-Zohar: la teoria dei polisistemi

• Gideon Toury: il concetto di norma. Adeguatezza e accettabilità

• George Steiner: “Dopo Babele” (1972)

Non più scienzaNon più teoriaOra si tratta di descrivere

Teorie dei sistemi

Anni SettantaItaman Even-Zohar (israeliano)Non si studia più il testo in modo statico ma se ne studia la vita all’interno del sistema storico e letterario della cultura di arrivo

Teorie dei sistemi

«il testo letterario è inserito in un rapporto situazionale con la realtà» (Snell-Hornby 1998: 113)

Teorie dei sistemi

Non bisogna dimenticare che dietro la traduzione ci sono traduttori/rici, che sono di un’epoca precisa, di una lingua-cultura precisa >>> sottoposti a ‘vincoli’ (potere politico, economico, gusto, modelli letterari, etc.)

Relazioni

Teorie dei sistemi

All’interno del sistema globale della letteratura, la letteratura tradotta (un sottosistema) è caratterizzata da due elementi:

1.i prototesti sono scelti dalla letteratura ricevente

2.i metatesti adottano comportamenti specifici e diventano del tutto autonomi dal prototesto

Le strategie traduttive impiegate sono determinate dal sistema di arrivo (culturalmente + o - forte)

Teorie dei sistemi

Sistema culturalmente forte > traduzioni dominate da strategie di adattamento alle norme della metacultura:

• Criteri di accettabilità (Toury)

• Addomesticamento (Venuti)

• Strategie naturalizzanti (Schleiermacher, 1813)

E.g.: domesticazione di fonetica e grafia dell’onomastica di un TP

Teorie dei sistemi

Sistemi culturali periferici > le strategie traduttive hanno maggiore indipendenza dai canoni della metacultura

• Criteri di adeguatezza (Toury)

• Estraniamento (Venuti)

• Strategie alienanti (Schleiermacher 1813)

Gideon Toury e l’approccio descrittivo

Haifa (Israele) 1942Professore di poetica, letterature comparate e traduzione

Gideon Toury e l’approccio descrittivo

1995Abbandona tendenza prescrittivaStudia il comportamento traduttivoLo sintetizza in normePrincipio dell’adeguatezza e dell’accettabilità della traduzione

Gideon Toury e l’approccio descrittivo

Continuum con due poli opposti lungo i quali ci si sposta (cfr. «spostamenti» traduttivi):

Adeguatezza (sottomissione norme della LP)

Accettabilità (sottomissione norme della LA)

Gideon Toury e l’approccio descrittivo

L’adeguatezza (sottomissione norme della LP):

• si riferisce ad una traduzione più simile all'originale

• mantiene riferimenti culturali, sfumature linguistiche e stilistiche dell'originale, fondamentali per la corretta e piena ricezione del messaggio

• vantaggio: il lettore entra in contatto con elementi di un'altra cultura

Gideon Toury e l’approccio descrittivo

L’accettabilità (sottomissione norme della LA):

• obbiettivo = massima fruibilità nella cultura che lo riceve a costo di modificare l'originale

• riformula il testo nella lingua ricevente

• offre lettura più piacevole senza ostacoli ma con rischio di livellamento culturale, che offre meno stimoli al lettore

• al lettore non viene presentata l'opera originale ma una buona versione dell'opera che rispetta il modello linguistico e letterario della cultura in cui viene pubblicato

Esempio di accettabilità (sottomissione TA): il doppiaggio filmico italiano

Forma a volte estrema di adattamento

Cfr. Díaz Cintas (2004): una strategia più orientata all’adeguatezza tende ad arricchire la cultura ricevente importando modelli differenti, mentre una più orientata all’accettabilità tende ad avvicinare il testo al lettore e a rendesi a lui comprensibile secondo schemi che gli sono noti

______________________________________________________________

Díaz Cintas, Jorge (2004). In search of a theoretical framework for the study of audiovisual translation. In Pilar Orero (Ed.), Topics in audiovisual translation (pp. 21-34). Amsterdam: Benjamins.

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

5 film EN > ITIn Italia: tentativo di avvicinare il prodotto alla cultura ricevente, preferendo termini familiari al pubblico

1. Nomi località geografiche

2. Unità di misura

3. Istituzioni

4. Cibi e bevande

5. Giochi e divertimenti

6. Filastrocche e proverbi

______________________________________________________________

Bovinelli, B., Gallini, S. (1994). La traduzione dei riferimenti culturali nel doppiaggio cinematografico. In R. Baccolini, R. M. Bollettieri Bosinelli, L. Gavioli (Eds.), Il doppiaggio. Trasposizioni linguistiche e culturali (pp. 89-98). Bologna: CLUEB.

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Suspect/Presunto colpevole (1987, P. Yates)

EN: She took the bus to the parking lot on K Street where her car was.

IT: Prende l’autobus che la porta fino al parcheggio Ø dove aveva lasciato la macchina.

Riferimento eliminato, ma ambientazione (Washington) comunicata attraverso altri canali (e.g. immagini) in altri momenti del film

(Bovinelli & Gallini 1994: 91)

ELIMINAZIONE & COMPENSAZIONE

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

EN: Pass me the peanut butter.IT: Passami il formaggio.

Cibi tradotti con oggetti più vicini al contesto culturale italiano > qui: connotazione americana completamente persa

(Bovinelli & Gallini 1994: 93)

SOSTITUZIONE

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Taxi Blues (1989, Pavel Lounguine)

Film russo-sovietico

Intraducibilità culturale

Normalizzazione del dialogo

___________________________________________________Kovarski, Laura (1996). Problemi di intraducibilità culturale nel film russo-sovietico: L’ambiguità di Taxi Blues. In Rosa Maria Bollettieri Bosinelli & Christine Heiss (Eds.), Traduzione multimediale per il cinema la televisione e la scena (pp. 251-262). Bologna: CLUEB.

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Taxi Blues (1989, Lounguine)

Immotivata italianizzazione degli antroponimi e dei loro accenti

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Taxi Blues (1989, Lounguine)

Epurazione di ogni elemento russo (“oladi”, frittelle russe > un sacco da mangiare; Kaspirovskij, noto guaritore televisivo degli anni ’80 > Popov; non vendere maiale > non vendere niente; etc.)

Censura, Manipolazione ideologica, Messaggio sbagliato

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

The Big Bang Theory (2007-, C. Lorre & B. Prady)

Pesante semplificazione dei dialoghi e conseguente penalizzazione subita dal livello extra-testuale > i.e. riferimenti culturali e conseguente comicità

___________________________________________________Frati, Margherita (2013). Confronto fra i dialoghi originali e l’adattamento italiano di un episodio della sit-com The Big Bang Theory. Tesi di laurea. Trieste: SSLMIT.

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Riferimenti culturali neutralizzati (per soppressione o sostituzione con traducenti non adeguati):

-Videogiochi (World of Warcraft, Halo)

-Film

-(fantascienza > Star Treck)

-(fantasy > Il Signore degli Anelli)

-Fumetti

-Cosplay (costume play) > amano vestire i panni di personaggi della cultura popolare: Superman, Batman, Frodo, Flash, Spock, etc.

Esempio: il doppiaggio filmico italiano

Conseguenze:

Critiche del pubblico > «Post Europe», società responsabile dell’adattamento italiano, sostituisce il traduttore adattatore e direttore del doppiaggio a partire dal nono episodio della prima stagione!

Esempio: il ridoppiaggio in Iran

Premessa: il doppiaggio è la forma di TAV storicamente usata per accedere a prodotti stranieri.

1978 Rivoluzione Islamica

> Film doppiati prima del 1978 vengono ridoppiati («redubbing»)/ritradotti alla luce delle nuove ideologie politiche e culturali del paese

Manipolazioni nel doppiaggio in Iran sempre presenti, ma dopo il 1978 ne cambia l’entità

Skopostheorie

Katharina Reiss

Testo come punto di partenza.

Tipologie testuali.

TP e sua funzione dominante + scopo comunicativo.

Metodi e strategie traduttive messi in atto: fortemente legati a e determinati dal fine della traduzione e dai motivi per cui il testo deve essere tradotto, che guidano il traduttore nella produzione di un testo funzionalmente adeguato.

Skopostheorie

Critiche:

teoria valida solo per testi non letterari, che hanno uno scopo specifico (es. Testi giuridici!), e che quindi non è una teoria davvero generale

teoria non dedica sufficiente attenzione alla natura del TP né alla riproduzione delle micro-caratteristiche nel TA. Questo può generare testi non adeguati a livello stilistico o semantico.

Ricapitolando…

Processo traduttivo = Lavoro di rielaborazione creativa. Tre livelli di intervento del traduttore (Diadori 2012):

• scelta dell’approccio con cui si affronta il testo (e.g. addomesticante/estraniante, priorità a forma/contenuto, visibilità/invisibilità, accettabilità/adeguatezza, etc.)

• scelta del metodo (e.g. diretto/obliquo > maggiore o minore aderenza al prototesto)

• scelta delle tecniche traduttive (e.g. prestito, calco, adattamento, etc.)

Ricapitolando…

Approccio

TP TA

Alienazione Naturalizzazione Schleiermacher

Palese Nascosta Baker

Adeguatezza Accettabilità Toury

Estraniamento Addomesticazione Venuti

Ricapitolando…

Tecniche (procedure)

riguardano singoli casi/problemi linguistici, ciascuna delle quali viene scelta dal traduttore per risolvere, caso per caso, le problematiche emerse dall’interpretazione del prototesto. Esistono diverse tassonomie (per es. quella classica di Vinay & Darbelnet 1956, Gottlieb 1992 per i sottotitoli) e tante altre!

•Aggiunta

•Omissione/cancellazione

•Riformulazione

•Compensazione

•…

Anni 90

Analisi del discorso e del registro

Anni Novanta

> Pragmatica> Sociolinguistica

Attenzione a come si usa la lingua per comunicare nella società, e a come la lingua riflette i rapporti sociali e di potere.

Analisi del discorso e del registro

Anni Novanta

> Pragmatica

Brown, Penelope, and Stephen C. Levinson. (1978) Politeness: Some Universals in Language Usage. Cambridge University Press.Leech, Geoffrey N. (1983) Principles of Pragmatics. London: Longman.Levinson, Stephen C. (1983) Pragmatics. Cambridge University Press.

> Sociolinguistica

Trudgill, Peter (2000). Sociolinguistics: An Introduction to Language and Society. PenguinLakoff, Robin

M.A.K. Halliday

1923-2018Linguista / Linguistica sistemico-funzionaleNuovo modello: scelte linguistiche messe in relazione con ambiente socioculturale

L’influenza di Halliday

•Juliane House•Mona Baker•Basil Hatim & Ian Mason

Juliane House (1942-…)

AmburgoLinguista / Studiosa della traduzioneLibro cardine: 1977

Il modello di House

Modello basato su analisi registro di Halliday

L’obiettivo della traduzione è di preservare il significato del testo originale

Traduzione = sostituzione del testo di partenza con un testo di arrivo semanticamente e pragmaticamente equivalente

Prevede la produzione di un profilo del registro del TP e una serie di tappe che portano alla traduzione

Il modello di House

Due tipi di traduzione:

• Palese (overt)• Non si propone come originale• Si pone come traduzione• Legata alla cultura di partenza

• Nascosta (covert)• Si propone come originale (e ne ha lo

status)• Orientato al pubblico di arrivo

TA «pragmaticamente equivalente»

Traduzione = sostituzione del testo di partenza con un testo di arrivo semanticamente e pragmaticamente equivalente

Qualche esempio

Lucania, Giulia (2020) Traduzione e sottotitolaggio dell'operetta teatrale Nāṭūrat al-Mafātiḥ dei fratelli ar-Raḥbānī. Tesi di Laurea Magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione di Conferenza, Dip. IUSLIT/SSLMIT. Relatore: Prof. Elie Kallas, Correlatore: Prof. Elisa Perego.

TA «pragmaticamente equivalente»

LP: neo-arabo libanese

• «lingua ricca di espressioni di cortesia e rispetto»;

• «varietà di lingua quasi esclusivamente parlata»;• «è ricco di parole ed espressioni idiomatiche

tipiche del contesto socio-culturale di riferimento»

– espressioni religiose– espressioni di cortesia– riferimenti geo-culturali – espressioni idiomatiche

LA: italiano

TA «pragmaticamente equivalente»

«L’espressione significa “che ti conceda una lunga vita” e il soggetto, spesso sottinteso, è للھا , Dio. Si tratta di un’espressione non del tutto estranea alla lingua italiana, ma usata molto meno frequentemente e spesso non inserita in un contesto […] religioso. In neo-arabo libanese viene talvolta usata prima di rivolgersi a una persona, senza una particolare ragione se non come forma di cortesia e rispetto.»

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

«tradotta come “lunga vita a”, che si addice in particolar modo al secondo caso, che risulta in un’espressione fissa italiana, ovvero “lunga vita al re”. Nella resa di tale espressione in lingua italiana, l’accezione religiosa dell’espressione di partenza viene persa, ma si mantiene tuttavia il significato, utilizzando una collocazione che suona naturale all’orecchio di un madrelingua italiano.»

Cosa ne pensate?

TA «pragmaticamente equivalente»

«Questa espressione è una delle più usate quotidianamente nelle varietà di neo-arabo, così come in MSA. Significa letteralmente “se Dio vuole” e quasi sempre segue la manifestazione di un’idea o un progetto futuro, rifacendosi alla volontà di Dio per la realizzazione di qualsiasi cosa. L’espressione ha perso, nell’uso quotidiano, il suo intrinseco significato religioso e viene usata come espressione di speranza, anche per avvenimenti di poco conto.»

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

«seppur esista in italiano l’equivalente “se Dio vuole”, esso non è entrato nel parlato quotidiano con la stessa frequenza del neo-arabo libanese e perdendo la sua accezione puramente religiosa. Per questo motivo, è stato scelto di tralasciare la sfera religiosa dell’espressione, traducendola nel suo senso ultimo, ovvero con “spero”.»

Cosa ne pensate?

TA «pragmaticamente equivalente»

«Uno dei titoli più usati come forma di rispetto nel neo-arabo libanese è senza dubbio ɛammi, letteralmente zio (paterno) mio. Tuttavia, nell’uso comune l’espressione perde l’accezione di parentela, diventando un titolo usato per rivolgersi con rispetto solitamente a un uomo più anziano o anche viceversa da una persona anziana a una più giovane in segno di affetto.»

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

TA «pragmaticamente equivalente»

E in italiano?

«Nella cultura italiana manca una tale forma di cortesia, se non in qualche zona del sud dove si può riscontrare lo stesso utilizzo del termine zio come forma di rispetto. Non è dunque possibile tradurre mantenendo lo stesso termine in lingua di arrivo, per cui abbiamo optato per un termine che veicolasse comunque un senso di affetto e rispetto, usando “caro” seguito dal nome proprio»

Cosa ne pensate?

Mona Baker (1953-…)

Il modello di Mona Baker

Funzione testuale TP che va identificata e trasposta nel TA > non tradurre parole per parola ma rispettando le convenzioni di genere

Cfr. per es. strutture tematiche (i.e. informative) diverse in lingue diverse!

Il modello di Mona Baker

Un esempio (Munday 2008: 138)

Analisou-se as relacoes da dopamina con as funcoes motoras (Portoghese brasiliano)[Analysed-were the relations of dopamine with the motor funtions]

The relations between dopamine and motor functions were analysed.

Traduzione inglese pubblicata normalizza l’ordine delle parole = mantiene la sua struttura tematica! > traduttore deve avere consapevolezza della relativa marcatezza delle strutture tematiche e informative delle lingue con cui lavora

Il modello di Mona Baker

Cfr. Faini 2004:

Salda competenza linguistica generale (della LP e LA) è importante come consapevolezza culturale e conoscenza dei linguaggi specifici

“La frequentazione assidua di una lingua usata con sapienza, con eleganza, è la migliore forma di educazione del gusto” (p. 187)

Mona Baker “In other words”

Concetto di equivalenza (cfr. indice!)

- lessicale- oltre la parola (collocazioni, idiomi, etc.)- grammaticale- testuale / strutture tematiche e informative- testuale / coesione- pragmatica

… e oltre l’equivalenza: etica e moralità

Intervista con Mona Baker

https://www.youtube.com/watch?v=erRbzFuOiQs

Basil Hatim & Ian Mason

oltre la dimensione testuale, incorporano l’approccio pragmatico di Baker, attenzione alla realizzazione in traduzione delle funzioni ideativa e interpersonale

===Tre funzioni linguaggio (Halliday):

• ideativa, che serve per esprimere l'esperienza che il parlante possiede del mondo reale, compreso il suo mondo interiore;

• interpersonale, che permette l'interazione tra gli uomini e serve per definire le relazioni che intercorrono tra il parlante e l'interlocutore;

• testuale che serve per costruire testi ben formati e adatti alla situazione cui si riferiscono.

Basil Hatim & Ian Mason

Cfr. per es. sottotitolazione e necessità di condensare e/o ridurre il dialogo di partenza che altera e può talvolta mettere in pericolo la dimensione interpersonale del dialogo sottotitolato

Per es. intaccando le dinamiche linguistiche della cortesia (politeness) e creando dialoghi più chiari (diretti) dal punto di vista comunicativo

Cfr.Hatim & Mason 1997 The translator as communicatorHatim & Mason 2000 Politeness in screen translation

Basil Hatim & Ian Mason

In particolare, nei sottotitoli, eliminazione dei «discourse markers»* che segnalano le intenzioni del parlante

E.g. inglese

NowOhYou knowYou seeLookI mean

* segnali discorsivi, marcatori di discorso/pragmatici

Alcuni esempi

Cfr. Chaume 2004, e traduzione dei marcatori del discorso di Pulp fiction (1994, Q. Tarantino)in spagnolo

Corpus = three different Spanish translations: written translation published by Grijalbo Mondadori, dubbed version and subtitled version

(https://www.erudit.org/revue/meta/2004/v49/n4/009785ar.pdf)

Alcuni esempi

Cfr. eliminazione nei sottotitoli di elementi linguistici legati al linguaggio emotivo:

E.g. inglese

> Intensificatori (very, so, totally)

> Verbo to do per enfasi

> Lexical bundles (combinazioni di parole molto frequenti nella lingua parlata): “can I have a”; “have a look at”, “I don’t know what”, etc.

Alcuni esempi

Cfr. eliminazione nei sottotitoli di elementi linguistici legati al linguaggio della vaghezza*:

E.g. inglese

“Ok, I’m gonna try to go work out and stuff”(Parenthood, J. Katims, 2010-15, USA)

* Tipicamente oraleRimanda a imprecisioneEffetto mitigatore

Alcuni esempi

Cfr. mitigazione turpiloquio* e autocensura del sottotitolatore italiano che traduce dall’inglese

- In letteratura- Subsfactory (community)- Intertitula

* Esprime percezione (di disappunto!) del parlante [funzione ideativa] e definisce il tipo di relazione tra parlante e ricevente [funzione interpersonale]

___________________________________________________De Mita, L. (2016). Tre volti di un sottotitolo. Tesi di laurea triennale. Trieste: IUSLIT/SSLMIT

La svolta culturale

Approccio culturale alla traduzione

Anni Novanta

Origini:

•UK, fine anni 50 > «Cultural Studies» > orientamento etnografico (antropologia + sociologia), tematiche legate a razzismo, femminismo, etc.

•Metà anni 80 > «Manipulation thesis», Theo Hermans (1985) > traduzione ha ruolo centrale nel manipolare i modi d’essere delle diverse società e permette di costruire il tièpo di cultura voluta (Giacomarra 2017: 49)

Approccio culturale alla traduzione

Testo cardine:

Bassnett & Lefevere 1990

Approccio culturale alla traduzione

nuova impostazione metodologica

«svolta culturale» (Mary-Snell Hornby, 1990)testo immerso nel suo contesto culturale (storico e politico)

traduzione come atto culturale complesso (in relazione al nuovo contesto)(Bertazzoli 2015: 25), di riscrittura

metatesto si affranca dall’originale e diventa testo autonomo, modello per la cultura di riferimento

Approccio culturale alla traduzione

Altre discipline (vs. linguistica) si interessano della traduzione > storia, studi letterari, filosofia, antropologia, etc.

«la ricerca sulla traduzione, così come non può essere solo ricerca di natura linguistica, non può neppure essere considerata una semplice emanazione del campo di studi della letteratura comparata» (Faini 2004/2013: 11-12)

Approccio culturale alla traduzione

«Il risultato della traduzione – che in senso storico riflette lo stato delle cose in una data epoca – può contribuire a diffondere nuovi modelli e stili, plasmati su strutture linguistiche e culturali diverse. E può addirittura arrivare ad influire sulla trasformazione ed evoluzione di una cultura» (Faini 2004/2013: 11)

Cfr. doppiaggio

Cfr. Manga

Approccio culturale alla traduzione

Impatto lungo un decennio, su tre aree:

1. Traduzione = riscrittura > André Lefevere (1992)

2. Traduzione e genere > Sherry Simon (1996)

3. Teoria postcoloniale delle traduzione

1. Traduzione come riscrittura

André Lefevere (1992)

Traduzione = forma di riscrittura potente e influente "in quanto capace di proiettare in un'altra cultura l'immagine di un autore e/o di una o più opere superando il confine della loro cultura d'origine"

Traduttore influenzato dal suo contesto culturale e reinterpreta per es. omettendo, edulcorando o alterando elementi del testo di partenza sulla base delle pressioni ideologiche cui è sottoposto (cfr. Il diario di Anna Frank)

2. Traduzione e genere

Sherry Simon (1996), Scuola canadese

pratica traduttiva = pratica politica

apre dibattito su linguaggio marcato dal genere; traduzione deve "rendere il femminile visibile nella lingua" > dà voce alla traduttrice che inserisce sua identità nel testo di arrivo

Autrice segnala visibilmente la sua presenza nel testo tradotto, irrompe nel testo tradotto (e riscritto), fa sentire la sua voce.

2. Traduzione e genere

E.g.:

«e» in grassetto in one per sottolineare il femminile; «M» maiuscolo in “HuMan Rights” per mettere in evidenza implicito sessismo; etc.

3. Teoria postcoloniale della traduzione

Traduzione distorce l'originale > eccessiva assimilazione alla cultura (occidentale/anglofona) di arrivo > si riscrivono testo e cultura di partenza e non ci si attiene alla verità

Causa: rapporti di potere asimmetrici tra dominatori e colonie e disparità di potere tra le lingue

Traduzione diventa mezzo per assoggettare i paesi dominatori

Il ruolo del traduttore

Anni Novanta

Si iniziano a prendere in considerazione tutte le figure che operano intorno al processo traduttivo, non solo il traduttore. Ma al ruolo del traduttore si dà grande rilievo, specialmente in termini della sua visibilità/invisibilità (e delle conseguenze etiche)

Il ruolo del traduttore

Figura di spicco: Laurence Venuti (1953-)

Il ruolo del traduttore

Types (Munday 2016: 225) >>> (“strategie”, Munday2008: 197) traduttive:

• Addomesticamento (domestication)

• Estraniamento (foreignization)

Addomesticamento

approccio dominante soprattutto nella cultura anglo-americana (cfr. postcolonialisti) che tende a ri(con)durre il TP ai valori culturali della LA [anglo-ameticana]

cfr. Schleiermacher (1813) e suo concetto di traduzione che "lascia il più possibile in pace il lettore e gli muove incontro lo scrittore" (naturalizzante)

in questa ottica si sceglieranno anche testi da tradurre che meglio si adattano a tale strategia traduttiva

Estraniamento

strategia [che Venuti preferisce!]che non si conforma ai canoni culturali dominanti della LA ma invia il lettore all'estero!

cfr. Schleiermacher (1813) in cui "il traduttore lascia il più possibile in pace lo scrittore e gli muove incontro il lettore" (alienante)

il traduttore è visibile

evidenzia identità straniera e la protegge dal predominio ideologico della cultura di arrivo

Continuum!

Cfr. Pedersen, "How is culture rendered in subtitles" (2005, MuTra Proceedings)

Pedersen, "How is culture rendered in subtitles" (2005, MuTra Proceedings)

Venuti e gli attori della traduzione

traduzione (letteraria) come processo testuale e creativo ma anche attività economica al centro di una rete di rapporti monetari e di pratiche sociali e culturali

Venuti e gli attori della traduzione

ruolo debole del traduttore, sottomesso a scelte che vengono imposte dall’alto > case editrici e loro redattori e copy-editor, che tendono ad addomesticare le traduzioni e renderle scorrevoli (politica traduttiva della scorrevolezza o addomesticamento), talvolta per mezzo di operazioni estreme (cfr. Munday e The joke di Kundera)

Traduttore è solo un tassello!Cfr. doppiaggio filmico

Venuti e gli attori della traduzione

Traduttori dipendono anche dalla figura dell’agente letterario che “decide” cosa tradurre e a chi farlo tradurre.

Venuti ha una prospettiva anglocentrica, e mette in evidenza anche l’egemonia dell’editoria angloamericana.

I paratesti

Testi che consentono di riflettere sulle traduzioni e sulla loro ricezione, e di guidare il processo di lettura > Gérard Genette (1987), Seuils [it. Soglie], Paris, Editions du Seuil

I paratesti

• peritesto: tutto ciò che sta attorno al testo, all’interno dello stesso volume, generalmente fornito da casa editrice (titolo, prefazione, postfazione, titoli dei capitoli, note, etc.)

• epitesto: tutto ciò che riguarda il testo, ma che è fisicamente esterno al testo (intervista, carteggio, diari, materiale di promozione e marketing, recensione, etc.)

I paratesti (epitesti)

Recensioni alla traduzione: veicola visione della traduzione da parte della cultura di arrivo.

NB nelle recensioni a opere letterarie i commenti relativi alla traduzione sono spesso i primi a essere eliminati se si deve accorciare la recensione!

Cfr. ASINC, rivista in rete in italiano e in inglese di critica del doppiaggio (http://www.asinc.it/)

I paratesti (peritesti)

Note del traduttore (NdT o N.d.T): è una nota (di norma a piè di pagina o a fine testo) che il traduttore aggiunge per fornire informazioni sui limiti della traduzione, sulla cultura del testo di partenza, o altre informazioni che considera utili. Tali note sono a volte permesse, e a volte perfino richieste, nelle prove di traduzione. Tuttavia, il ricorso a note è di norma visto come un'ammissione di fallimento da parecchi traduttori professionisti. (cfr. Eco 1995: 95)

Cfr. “Hindi love songsjingled beside heart-breaking gazals”

La «svolta sociologica»

Anni Settanta-Ottanta

Pierre Bordieu (1972, 1982)

slittamento di interesse verso il traduttore (vs. traduzione) e le motivazioni delle sue scelte

Cfr. tesi dottorato Paola Gentile (2016) su status interpreti

Cfr. Pavesi & Perego e i dialoghisti

Considerazioni sociologiche sui dialoghisti (i.e. traduttori-adattatori) ciematografici

LO STUDIO

OBIETTIVI

RISULTATI

NB Traduzione come pratica sociale = responsabilità del traduttore!

OBIETTIVI

• Presentare categoria dialoghisti

o Chi sono

o Quanti sono

o Quale istruzione hanno ricevuto

• Descrivere esperienze professionali

• Descrivere politica lavorativa

• Descrivere distribuzione del lavoro

• Descrivere ambiente di lavoro

Fonti: AIDAC + interviste

Risultati > LA COMUNITA’ PROFESSIONALE

• Distribuzione del lavoro (cfr. Slide successiva)

• Dialoghisti = elite

• Piccola rete sociale chiusa

• Pochi nuclei famigliari attivi

• Scala di prestigio

- esperienza

- costo

• Poche donne!

050

100

150

200

250

300

350

400

450

Alb

erto

Pife

riR

ober

to D

e Le

onar

dis

Rug

gero

Bus

etti

Ele

ttra

Cap

orel

loF

erdi

nand

o C

onte

stab

ileG

iorg

io P

iferi

Mar

co M

ete

Fra

nces

co V

aira

noE

lisab

etta

Buc

ciar

elli

Fili

ppo

Otto

niR

odol

fo C

appe

llini

Luig

i Cal

abrò

Mar

io P

aolin

elli

Mau

ro T

rent

ini

Man

lio D

e A

ngel

isR

osal

ba O

letta

Enz

o O

cone

Gio

rgio

Tau

sani

Fra

nces

co M

arcu

cci

Lore

na B

ertin

iM

aura

Ves

pini

Rob

erto

Che

valie

rM

arco

Bar

della

Fau

stin

a A

lber

tiP

aolo

Mod

ugno

Fia

mm

a Iz

zoN

ovel

la M

arcu

cci

And

rea

De

Leon

ardi

sC

arlo

Val

liR

enat

o C

omin

etti

Gio

rgio

Fav

retto

Cle

lia C

asta

ldo

Ser

afin

o M

urri

Bru

no A

less

andr

oD

anie

la R

edi

Dan

iela

Pap

aP

aolo

D'A

vers

aS

ilvia

Mon

elli

Mic

hele

Alg

hisi

oM

iche

le G

amm

ino

Gia

nfra

nco

Bat

tistin

iG

iuse

ppe

Col

izzi

Leon

ardo

Pife

riB

runo

Gio

vagn

oli

Ade

lisa

Pitt

i Leo

niE

lisa

Gal

letta

Fab

rizi

o P

ucci

Gug

lielm

o P

ater

nost

roM

aria

Ter

esa

Del

Tor

soA

nton

ella

Dam

igel

liC

arlo

Dal

l'Ong

aro

Edo

ardo

Sal

erno

Luci

ano

Rof

fiA

gost

ino

De

Ber

tiM

aria

Gra

zia

Dom

inic

iB

ianc

a T

oso

Luci

a P

acco

iM

anue

la M

aria

netti

Mar

ia G

razi

a B

elm

onti

Pao

lo B

uglio

niR

enat

o Iz

zoS

ergi

o P

olia

ndri

Sus

anna

Pife

riT

oni B

iocc

aD

onat

ella

Lut

tazz

iE

lena

Can

taro

neM

arin

o M

asè

Nin

o P

rest

erR

osal

ba C

asta

ldo

Fau

sta

Fas

cetti

Fed

e A

rnau

d -

Ros

alba

Cas

tald

oF

ranc

esca

Bre

gni

Fra

nces

ca R

oman

a R

affi

Gia

n P

ietr

o T

omas

ini

Gio

rgio

Pia

zza

Luci

ana

Occ

hipi

nti

Mar

ia A

gnes

e F

ranc

oM

aria

Cic

conc

elli

Mau

rizi

o A

mic

iP

aola

Ten

aille

D'E

stai

sR

affa

ella

Pep

itoni

Rob

erto

Bed

ini

Vitt

orio

Am

ando

la

450

400

350

300

250

200

150

100

50

0

Risultati > FORMAZIONE

• No corsi specifici

• Acquisizione informale lingua straniera

• Dialoghisti ≠ traduttori (>>> cfr. “traduttore-adattatore”, “autore”, “autore-dialoghista”)

• Lavoro pratico

• Abilità:- Italiano eccellente

- Ottime abilità di scrittura

- Vasta cultura generale

Risultati > ORIGINI

Padri fondatori = Comandanti di Marina

• Persone di esperienza• Visitatori di paesi diversi• Ottimi conoscitori di lingua inglese• Intraprendono lavoro precluso a altri!

Risultati > RECLUTAMENTO

Relazioni famigliari o amicali (> si acquisisce la pratica attraverso la famiglia) > chiusura

Abitare a Roma!

Mercato (e lingua!) dominato da pochi

Risultati > CONDIZIONI DI LAVORO

Rivalità e competizioneGerarchie (età e prestigio) e etica professionalePrestigio (cinema vs. TV)Scadenze strettissimeIsolamento > mancano i contatti e gli scambi a livello professionale, si risolvono i problemi linguistici in solitudine e mai rivolgendosi a colleghi (contatti indiretti), non si copiano soluzioni altrui né le proprie!

IMPATTO SULLA LINGUA

Norme di traduzione

Norme imposte grazie alla pratica professionale e attraverso la condivisione , esplicita o implicita, di soluzioni comuni a ricorrenti problemi traduttivi

Lingua di riferimento = italianoAttenzione a realismo linguisticoAttenzione a continuità linguisticaCulto della “dicibilità”

Norme di traduzione

Lingua di riferimento = italiano > orientamento verso la lingua di arrivo

E.g.

• Selezione strutture che riproducono parlato spontaneo• Attenzione a espressioni fisse o frasi fatte particolarmente difficili

Norme di traduzione > Selezione strutture che riproducono parlato spontaneo

E.g. ordini marcati delle parole (macro-norma)

> dislocazioni a destra o sinistra

La strada la decido io vs. Decido io la strada

A me non mi freghi!

> frasi scisse

È che non ho più idee

Quand’è che vieni?

Norme di traduzione > Attenzione a espressioni fisse o frasi fatte particolarmente difficili da tradurre

“do not jump to conclusions”:

Non saltare alle conclusioni Non trarre conclusioni affrettate

“crime scene”:

Scena del crimine Luogo del delitto

Norme di traduzione > Attenzione a espressioni fisse o frasi fatte particolarmente difficili da tradurre

Nasce una “lingua che non esiste”:

“I love you”:

ti amo? ti voglio bene?

Cfr. formule linguistiche utilizzare in italiano con minor frequenza e con diverso valore pragmatico! > “dobbiamo parlare”

Nuove direzioni dalle nuove tecnologie

Nuove tecnologie trasformano pratica, ricerca e teoria della traduzione. In particolare, tre esempi:

1. Corpora negli studi della traduzione

2. Traduzione audiovisiva

3. Localizzazione e globalizzazione

Corpora e studi sulla traduzione

John Sinclaire > anni ’80, Univ. BirminghamProgetto COBUILD English Dictionary

Video: http://news.collinselt.com/cobuild-dictionary-online/

Corpora e studi sulla traduzione

Quali vantaggi?

•Vedere come le parole sono usate nella realtà! Vs. intuizione del linguista e/o lessicografo

•Informazioni su frequenze d’uso!

•Significati legati al contesto d’uso

“When the first COBUILD dictionary was published in 1987, it revolutionized dictionaries for learners. It was the first of a new generation of dictionaries that were based on real examples of English - the type of English that people speak and write every day.” (https://www.collins.co.uk/page/The+History+of+COBUILD )

Corpora e studi sulla traduzione

Corpus = raccolta di testi reali* che può essere interrogata, elaborata e analizzata per mezzo di software per studiare uso e pattern delle forme lessicali che altrimenti passerebbero inosservati

* generati per un contesto comunicativo reale e non inventati artificialmente dal ricercatore

Corpora e studi sulla traduzione

http://news.collinselt.com/cobuild-dictionary-online/

Cf. VIDEO

Un esempio

Corpora e studi sulla traduzione

Analisi WordSmith Tools 6.0: Perché?

Importante comprendere il TP prima di procedere alla traduzione, individuando gli elementi che lo caratterizzano, ovvero i suoi componenti di natura grammaticale, lessicale, fonologica. Tali elementi, per quanto possibile, dovranno trovare una corrispondenza nel testo tradotto. Quindi sì a creatività del traduttore, ma non totale: libertà condizionata (vs. autore, che è completamente libero) (Faini 2013).

E.G Type (tipo)di parola Token (occorrenza) RatioRapporto basso = vocabolario ricco e variato (molti type ripetuti poche volte) > difficoltà di lettura, competenza linguistica

Corpora e studi sulla traduzione

Diversi tipi di corpus che hanno usi diversi e consentono riflessioni descrittive e quantitative sulla lingua in uso, che consentono di studiarne lo stile o di operare analisi contrastive:

• monolingui

• bilingui comparabili

• paralleli (TA e TP)(e.g. Pavia Corpus of Film Dialogue)

Corpora e studi sulla traduzione

Corpora determinanti nel campo degli studi sulla traduzione

Consentono di avanzare riflessioni di tipo

• Descrittivo

• Quantitativo (frequenze)

• Stilistico

• Contrastivo

Corpora e studi sulla traduzione

Corpora determinanti nel campo degli studi sulla traduzione

Alla base della scoperta degli universali della traduzione: comportamenti tipici della lingua tradotta, indipendenti dalla coppia linguistica (cfr. nomi di spicco e.g. Baker e Granger, Klaudy, Mauranen)

• esplicitazione

• semplificazione

• normalizzazione (standardizzazione testuale)

Tutti volti a facilitare

Refs

Bertazzoli, Raffaella (2015). La traduzione: teorie e metodi. Roma: Carocci (2nda ed.)

Giacomarra, Mario (2017). Translation studies. Tradurre: manipolare e costruire realtà. Padova: Libreria Universitaria