Tassi grezzi 1 Stand... · Attenzione però, i valori dei tassi standardizzati sono senza senso in...

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Tassi grezzi 1

■  Tassi sono calcolati per il totale della popolazione.

■  Esempi di tassi grezzi sono: TASSO DI MORTALITA’ TASSO DI NATALITA’

■  I tassi grezzi rappresentano l’ESPERIENZA REALE della popolazione.

Tassi grezzi 2

■  Sono utili per l’allocazione delle risorse economiche e la pianificazione sanitaria.

■  MA NON POSSONO ESSERE CONFRONTATI TRA LORO!

■  Per essere confrontati devono essere STANDARDIZZATI.

Tassi grezzi - 3 Perché non si possono confrontare?

I tassi grezzi non si possono confrontare perché spesso i gruppi

NON SONO OMOGENEI tra loro; infatti vi possono essere diversità anche notevoli riguardo alla distribuzione per età, sesso, classe sociale, attività lavorativa ecc.

Tassi grezzi – 4 Perché non si possono confrontare? Se ad esempio in una popolazione prevalgono fasce d’età più anziane, il tasso grezzo di mortalità risulterà più alto rispetto a popolazioni in cui vi è un alta quota di giovani e bambini. Questo trova giustificazione nel semplice fatto che il rischio di morire nelle persone anziane è maggiore rispetto a quelle giovani.

Tassi grezzi – 5 Perché non si possono confrontare?

Se per i tassi di mortalità assume importanza fondamentale la distribuzione per età, per altri tassi possono assumere importanza altri fattori (per esempio la classe sociale per la mortalità infantile, l’attività lavorativa per determinati tumori, ecc.)

TASSI GREZZI (per 100.000 persone)

POPOLAZIONE APopolazione N. di Tasso dia metà anno decessi mortalità

Totale 57.100.000 53.750

POPOLAZIONE BPopolazione N. di Tasso dia metà anno decessi mortalità

Totale 320.000 220

TASSI GREZZI (per 100.000 persone)

POPOLAZIONE APopolazione N. di Tasso dia metà anno decessi mortalità

Totale 57.100.000 53.750 94,1

POPOLAZIONE BPopolazione N. di Tasso dia metà anno decessi mortalità

Totale 320.000 220 68,7

Tassi grezzi■  Il tasso grezzo di mortalità è

nettamente minore nella popolazione B: 68,7 rispetto a 94,1.

■  Ciò significa che è più basso il rischio di morire per quella malattia nella popolazione degli immigrati (B) rispetto a quella italiana (A)?

????????

Tassi grezzi

Non si può dare una risposta definitiva a questa domanda fino a quando non si elimineranno le differenze nella STRUTTURA PER ETA’ delle popolazioni attraverso:

■  TASSI SPECIFICI = STRATIFICAZIONE

o ■  STANDARDIZZAZIONE

Tassi specificiPOPOLAZIONE A

Fasce Popolazione N. di Tasso di Mortd'età a metà anno decessi per 100.000

0 - 4 3.000.000 1.2005 - 14 7.800.000 25015 - 44 24.900.000 2.40045 - 64 13.900.000 9.90065+ 7.500.000 40.000totale 57.100.000 53.750 94,1

POPOLAZIONE BFasce Popolazione N. di Tasso di Mortd'età a metà anno decessi per 100.000

0 - 4 50.000 215 - 14 60.000 215 - 44 142.000 2045 - 64 45.000 4265+ 23.000 135totale 320.000 220 68,7

Tassi specificiPOPOLAZIONE A

Fasce Popolazione Pop N. di Tasso di Mortd'età a metà anno % decessi per 100.000

0 - 4 3.000.000 5,3 1.200 40,05 - 14 7.800.000 13,7 250 3,215 - 44 24.900.000 43,6 2.400 9,645 - 64 13.900.000 24,3 9.900 71,265+ 7.500.000 13,1 40.000 533,3totale 57.100.000 100 53.750 94,1

POPOLAZIONE BFasce Popolazione Pop N. di Tasso di Mortd'età a metà anno % decessi per 100.000

0 - 4 50.000 15,6 21 42,05 - 14 60.000 18,8 2 3,315 - 44 142.000 44,4 20 14,145 - 64 45.000 14,1 42 93,365+ 23.000 7,2 135 587,0totale 320.000 100 220 68,7

Tassi specifici

■  Confrontando i tassi specifici per età delle due popolazioni si nota che per le due fasce d’età più giovani, i tassi sono molto simili, mentre successivamente, i tassi sono sempre più elevati per la popolazione B.

Tassi specifici■  Questi confronti sono corretti,

ma scomodi perché numerosi. In molte circostanze sarebbe utile avere un solo tasso riassuntivo per popolazione che tenga però conto delle differenze nella struttura della popolazione.

■  Allora, che fare?

STANDARDIZZAZIONE - 1■  Usare la

Standardizzazione! ■  La standardizzazione è un

processo di “aggiustamento” dei tassi e può essere utilizzata con due metodi: ◆ DIRETTO ◆ INDIRETTO

STANDARDIZZAZIONE - 2■  I due metodi, DIRETTO e

INDIRETTO, sono simili e consistono nel calcolare una media ponderata dei tassi specifici.

■  La differenza tra i due metodi risiede solo nella fonte dei pesi e dei tassi.

STANDARDIZZAZIONE - 3■  Il metodo DIRETTO applica i tassi

specifici osservati in ogni popolazione ad una popolazione standard.

■  Il metodo INDIRETTO applica dei tassi standard alle popolazioni osservate.

I TASSI STANDARDIZZATI O AGGIUSTATI PER ETA’

Non importa quale metodo si usa, un tasso standardizzato per età (o aggiustato per età ) è una misura

RIASSUNTIVA dei tassi di mortalità che una popolazione potrebbe avere

se avesse una struttura per età standard

POPOLAZIONE STANDARD per il METODO DIRETTO

■  La popolazione standard può essere: ◆ una delle popolazioni in studio

(generalmente quella di dimensioni maggiori)

◆ la media delle popolazioni in studio ◆ una popolazione standard (per

esempio una popolazione fornita dall’OMS)

POPOLAZIONI STANDARD dell’OMS

World European Africanstandard standard standard

12 000 8 000 10 00019 000 14 000 20 00043 000 42 000 55 00019 000 25 000 12 0007 000 11 000 3 000

100 000 100 000 100 000

POPOLAZIONI STANDARD dell’OMS

■  WORLD STANDARD, ma senza Cina and U.R.S.S. (segreti di stato)

■  Usa: world standard non conveniente per i Paesi Sviluppati

■  EUROPEAN STANDARD ■  AFRICAN STANDARD = errore

(10-39 anni= popolazione sempre ■  10 000 persone!)

SMR -1■  Il metodo INDIRETTO ci da il numero di casi che

SI VERIFICHEREBBERO se i tassi specifici per età fossero veri per la popolazione

in studio.

■  IL NUMERO DI MORTI OSSERVATI è confrontato con

■  IL NUMERO DI MORTI ATTESI ■  Attraverso un rapporto chiamato

Standardized Mortality Ratio or SMR

SMR - 2

■  L’SMR può essere riportato sia come rapporto che come percentuale.

■  Se l’SMR è riportato come rapporto ed è = 1.0, allora questo significa che il numero di morti osservati è uguale a quello atteso.

■  Se invece è >1.0, allora c’è un numero di morti superiore a quello previsto e viceversa.

STANDARDIZZAZIONE - 4■  I tassi standardizzati forniscono una

valida misura per effettuare confronti, perché rimuovono gli effetti delle differenze nelle strutture delle popolazioni.

■  Attenzione però, i valori dei tassi standardizzati sono senza senso in termini assoluti, perché sono stati costruiti statisticamente, scegliendo uno standard.

CITTADINI STRANIERI IN ITALIA 2011

PIRAMIDE TRONCATA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA NEL 2001

Popolazione (in milioni)

maschi femmine

STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA NEL 1950

CONFRONTO TRA LE PIRAMIDI DEMOGRAFICHE ITALIANE DEL 1861 E DEL 2011

media degli anni di vita

che i nuovi nati avrebbero da vivere, se avessero tassi di mortalità

specifici

per sesso ed età

di quel particolare momento

ovvero la media delle età delle morti

SPERANZA MEDIA DI VITA ALLA NASCITA (VITA MEDIA)

Vita media

FEMALE

84.5 Istat 2011

MALE

79.4 Istat 2011

ITALIA: ASPETTATIVA DI VITA ALLA NASCITA 82.9 Istat 2012

SPERANZA DI VITA AD ALCUNE ETA’ E DIFFERENZA TRA I SESSI

PER ALCUNI ANNI

Speranza 1951 1981 1991 1999 2001 2011di vitaMASCHInascita 63,2 71,1 73,8 76,0 76,7 79,455 anni 19,7 20,9 22,7 24,2 24,875 anni 7,2 8,1 9,1 9,7 10,2

FEMMINEnascita 67,0 77,9 80,3 82,1 82,8 84,555 anni 21,7 25,9 27,7 29,1 29,775 anni 7,8 10,2 11,3 12,3 12,8

da ISTAT: Tavole di mortalità della pop. italiana e stime per gli anni 2001-2002

Speranza di vita alla nascita e a 65 anni Anni 2008-2011

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

2008 2009 2010 2011

78,8 78,8 79,1 79,4

17,9 18,1 18,2 18,4

84,1 84,1 84,3 84,5

21,6 21,7 21,8 21,9

maschi alla nascita maschi a 65 anni femmine alla nascita femmine a 65 anni

Dati:Istat (per il 2009-2010-2011 si tratta di stime)

EQUAZIONE DEMOGRAFICA

■  P(t+1) = P(t) + (N – M) + (I – E) ■  P(t+1) = P(t) + Saldo Naturale

+ Saldo Migratorio

P = popolazione t = tempo N = Nascite M = Morti I = Immigrati E = Emigrati

TEORIA DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA

TEORIA DELLATRANSIZIONE

EPIDEMIOLOGICA

PASSAGGIO DALLE MALATTIE INFETTIVE

ALLE MALATTIE CRONICO

DEGENERATIVE

Mortalità per alcuni gruppi di malattie

1° Causa di morte

2° Causa di morte

NCD= Non Communicable Diseases

VARIAZIONE DELLA MORTALITA’ PER ALCUNI GRUPPI DI CAUSE (ISTAT)

Years Infectious Diseases

Cardio-Vascular Diseases

Cancers Psychiatric

and Neurological

Diseases

Respiratory System

Digestive System

% % % % % %

1911 18,0 10,3 3,2 9,7 19,7 16,3 1921 18,0 11,3 3,7 10,3 19,0 15,2 1931 14,9 12,7 5,1 11,9 17,7 15,2 1941 10,8 15,9 6,8 12,4 17,4 12,3 1951 7,0 22,6 11,3 14,2 11,1 8,8 1961 2,8 30,5 16,7 15,6 7,8 6,3 1971 1,6 46,1 19,7 1,3 7,9 6,0 1981 0,6 47,4 22,9 1,4 7,4 5,9 1991 0,4 43,6 27,2 2,9 6,1 5,1 2001 0,7 42,3 29,5 4,3 6,1 4,5 2011 1,9 36,8 29,6 6,6 6,7 3,9

Quando si studiala salute di una popolazione,

bisogna considerare le caratteristiche demografiche (età e

sesso) e anche lecause di morte.

Questo è importante per capire dove intervenire =

= POLITICHE DI SANITA’ PUBBLICA(infatti le risorse sono limitate!)

Le cause di mortalità sono generalmente studiate usando i tassi di mortalità standardizzati

(gli SMR). Quando questi non sono

disponibili, si possono fare alcune considerazioni usando la

MORTALITA’ PROPORZIONALE (%): N. di morti per causa “a” in un anno

N. Totale di morti in quell’annoX 100

Per usare le cause di morte, è necessario che queste siano

state registrate accuratamente e classificate usando dei codici. Nel 1893, Jacques Bertillon, un medico e statistico francese,

presentò il precursore dell’attuale  Classificazione Internazionale delle

Malattie (ICD) a Chicago, in un congresso dell’International Statistics

Institute.

L’ICD fornisce un sistema di codici diagnostici per classificare le malattie.

Viene periodicamente rivisto per garantire che sia sempre

aggiornato con i progressi della pratica medica.

Ora si usa la decima revisione: ICD-10.

L’ICD-11 è prevista per il 2017.

Nella storia dell’ICD,

la sesta revisione (1948) è stata molto importante perché:

a) il sistema di classificazione fu ampliato includendo la MORBIDITA’ (la frequenza delle Malattie) (il titolo fu di conseguenza modificato in: International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death, ICD) b) l’OMS (World Health Organization) si assunse la responsabilità di preparare e pubblicare le revisioni.

TABAGISMO: FATTORE DI RISCHIO O PATOLOGIA? Dal 1994, la dipendenza da Nicotina (Nicotine Addiction) è

nosologicamente codificata tra le dipendenze patologiche nel:

1.   ICD-9 e ICD-10 (International Classification of Diseases) dell’OMS 2.   DSM IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders)

dell’American Psychiatric Association

E’ QUINDI UNA MALATTIA E NON SOLO UN FATTORE DI RISCHIO

Fumare causa almeno 2 tipi di DIPENDENZA: una fisica e una comportamentale

1 fumatore su 2 morirà a causa del fumo (50%)