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24/11/2010
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Classificazione del tessuto muscolare
1. Posizione rispetto ad altre strutture corporee
2. Composizione istologica
3. Modalità di controllo
controllo anatomia istologia
Volontario scheletrico
cardiaco
viscerale
striato
liscio
Involontario
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Muscolo Striato Muscolo liscio
Scheletrico Cardiaco
Tessuto Muscolare
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Muscolo scheletrico
Nucleo
Fibra muscolare
Striature
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Muscolo cardiaco
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Muscolo liscio
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Muscolo scheletrico
Muscolo scheletrico
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Muscolo scheletrico
Fibra muscolare scheletrica
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Miofibrilla
Sarcomero
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Filamenti
spessi
Filamenti sottili
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Il Calcio attiva la contrazione
Ciclo dei ponti trasversali
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La contrazione richiede grande quantità di energia
Accoppiamento eccitazione-contrazione
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Ritardo tra stimolo e contrazione
Scossa muscolare semplice
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La durata della scossa semplice dipende dal tipo di fibra
Tempo di sviluppo
della tensione max
Lento Intermedio Rapido
Attività ATPasica
della miosina
Lenta Rapida Rapida
Diametro Piccolo Medio Grande
Durata scossa
semplice
Lunga Breve Breve
Ossidativo
lento
Ossidativo
rapido
Glicolitico
rapido
Attività Ca-ATPasi Moderata Elevata Elevata
Resistenza alla fatica Resistente Resistente Facile
affaticamento
Impiego Frequente: Postura Ortostatismo,
deambulazione
Poco: salto
Metabolismo Ossidativo,
aerobico,
mitocondri
abbondanti
Glicolitico, con
allenamento di
resistenza +
ossidativo
Glicolitico
anaerobio
Caratteristiche dei tipi di fibre muscolari
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La scossa muscolare
Sommazione delle scosse muscolari
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Tetano incompleto
Tetano completo
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Valutazione dell’output meccanico del muscolo
Variabili: 1. Forza erogata
2. Lunghezza muscolare
2. Velocità di accorciamento
Contrazione: isometrica
isotonica
N.B. Forza/sezione trasversale = tensione
Meccanica muscolare: contrazione isometrica
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Contrazione isotonica
Meccanica muscolare: contrazione isotonica
Potenza = lavoro/tempo =
F x Velocità= (F x DL)/tempo
Vmax: dipende
dal tipo di fibra
Fmax:
massimo carico =
contrazione isometrica
Unità motoria
Ogni fibra muscolare è innervata
da un solo motoneurone
Ogni motoneurone innerva più
fibre muscolari dello stesso tipo
Rapporto di innervazione:
Numero di fibre muscolare innervate
dallo stesso motoneurone
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RAPPORTO DI INNERVAZIONE delle UNITA MOTORIE è in
relazione all dimensione del muscolo
Muscoli extraoculari: circa 10
Muscoli della mano: circa 100
Gastrocnemio: circa 2000
Un basso rapporto di innervazione indica una maggior capacità di
modulazione della forza del muscolo in toto
Classificazione delle Unità MotorieIn base alle proprietà delle fibre muscolari
1. Lente
2. Veloci resistenti
3. Veloci (spesso in prossimità della superficie del muscolo)
Tempo di sviluppo
della tensione max
Lento Intermedio Rapido
Attività ATPasica
della miosina
Lenta Rapida Rapida
Diametro Piccolo Medio Grande
Durata scossa
semplice
Lunga Breve Breve
Ossidativo
lento
Ossidativo
rapido
Glicolitico
rapido
Attività Ca-ATPasi Moderata Elevata Elevata
Resistenza alla fatica Resistente Resistente Facile
affaticamento
Impiego Frequente: Postura Ortostatismo,
deambulazione
Poco: salto
Metabolismo Ossidativo,
aerobico,
mitocondri
abbondanti
Glicolitico, con
allenamento di
resistenza +
ossidativo
Glicolitico
anaerobio
Caratteristiche dei tipi di fibre muscolari
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Il reclutamento gerarchico delle unità motorie dipende dalle
caratteristiche del motoneurone
Principio della dimensione
Motoneuroni con un soma più piccolo hanno una soglia di attivazione
più bassa e fanno parte di Unità Motorie lente
Eccezione: recettori cutanei inibiscono le unità motorie lente, mentre stimolano quelle
veloci
Modulazione della forza
Tramite reclutamento gerachico delle unità motorie
Lente: a più bassa soglia di attivazione
Veloci/resistenti: attivazione intermedia
Veloci: alta soglia di attivazione
La dimensione del soma influenza l’intensità del potenziale
a livello del cono di insorgenza
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Modulazione della forza: muscolo in toto
1. Reclutamento ordinato delle unità motorie
2. Numero di unità motorie reclutate
3. Modulazione della frequenza di scarica (sommazione
delle scosse semplici)
Nota: i movimenti prodotti sono continui perché le unità motorie
sono attivate asincronicamente
Nota 2: la lunghezza del muscolo influenza la forza erogata!!!!!
Tre livelli nella gerarchia del controllo motorio
Corteccia cerebrale
Aree motorie
Tronco encefalico
Recettori
sensoriali
Cervelletto
Gangli
della baseTalamo
Midollo spinale
Contrazione
muscolare e
movimento
consequenze sensoriali del movimento
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Controllo del movimento
Funzione principale di questa rappresentazione è quella
di “estrarre” l’informazione necessaria per guidare i movimenti
che costituiscono il nostro repertorio comportamentale.
Mantenere l’equilibrio e la postura
Questi movimenti sono controllati da gruppi di sistemi motori
che, trasformando informazione neurale in energia fisica,
ci permettono di:
Il sistema sensoriale fornisce una rappresentazione
“interna” del mondo esterno, trasformando energia fisica in
informazione neurale.
Muovere il nostro corpo, gli arti, gli occhi
Comunicare attraverso il linguaggio e i gesti
I movimenti che il nostro sistema motorio è
in grado di effettuare si possono raggruppare
in 3 classi:
Movimenti volontari: caratteristiche
hanno uno scopo;
sono finalizzati a raggiungere un obiettivo;
sono appresi e migliorano con la pratica
Con la pratica finiscono con il richiedere poca partecipazione cosciente
Movimenti riflessi: caratteristichesono rapidi e stereotipati;
sono involontari e rispondono a uno stimolo
Pattern ritmici motori: caratteristichesono atti con caratteristiche volontarie e involontarie
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La forza prodotta in un muscolo che si contrae e il risultante
cambiamento di lunghezza sono dipendenti da tre fattori:
Lunghezza iniziale del muscolo
La velocità del cambiamento di lunghezza
Il carico esterno che si oppone al movimento
Per un controllo efficace del movimento
il sistema nervoso centrale
deve essere informato su queste variabili
PROPIOCETTORI
Fuso
muscolare
Organo tendineo
del Golgi
Tendine
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Fuso neuromuscolare
Organo tendineo del golgi
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Tono muscolare
Muscolo a lunghezza di riposo
Il muscolo viene allungato
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Co-attivazione Attività del fuso senza
innervazione
In risposta all’aggiunta di carico il muscolo e il fuso si allungano
Riflesso del fuso neuromuscolare monosinaptico
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Riflesso patellare
Riflesso protettivo dell’organo tendineo del Golgi
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Riflesso
polisinaptico