Un boato terribile squarcia la terra, il terremoto distrugge ciò che trova in pochi attimi.

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Un boato terribile squarcia la terra, il terremoto distrugge ciò che trova in pochi attimi.

Crollano le case, rovinando sulla gente sorpresa nel sonno

crollano i tetti

anche quelli delle costruzioni più solide, che avevano resistito a tanti e

diversi eventi, per secoli.

La forza di questo terremoto devastante, con epicentro

all’Aquila, ha seminato distruzione, feriti e morte

nei paesi vicini

espandendosi, sia pure con minore intensità, nei luoghi più

lontani: in Umbria, Marche, Lazio e Campania

Squarci nelle case e cicatriciindelebili nel cuore. Le immagini

parlano da sole.

Una fila interminabile di bare ai funerali di Stato, Venerdì

Santo.

Le ferite più gravi sono invisibili:il dolore sanguina ancora, non si è asciugato il pianto

e la terra continua a tremare.

Ma, proprio qui, dove ogni certezza ed ogni

riferimento si è sgretolato

si incontrano sguardi pieni di umana solidarietà,

il caloroso abbraccio del mondo e tante mani tese nell’aiuto.

In questa tragedia che tutti ci avvicina in un partecipe dolore comune, è rimasta integra la solidarietà, la capacità

di volerci bene e di farci coraggio l’un l’altro.

Sono solide basi che fanno ben sperare, pilastri da cui, con l’aiuto di Dio e di tutti noi si può spazzare via le macerie e ricostruire: non per dimenticare, ma perché le popolazioni colpite possano

ricominciare.

18 aprile 2009:GiEffebis@alice.it