Post on 01-May-2015
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Unità n. 7I modelli della didattica e la valutazione
Evoluzione della scienza 1
Teoria di Kuhn
Alternarsi di fasi normali e fasi paradigmatiche
VS
Evoluzione come accumulo
Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche
Evoluzione della scienza 2
(Fasi normali)
Scienza normale
Fasi paradigmatiche
Accrescimento delle conoscenze
Periodi “tranquilli”
Rottura delle continuità del quadro normale
Rivoluzione scientifica
Mutamento di paradigma
Anomalia non spiegabile col paradigma dominante
Paradigma 1
Non tanto modello (amo, amas, amat…)
quanto:
«una costellazione di punti di arrivo, che comprendono valori, tecniche, ecc, condivisa da una comunità scientifica e da essa usata per dare legittimità a problemi e soluzioni» (T. Kuhn)
Paradigma 2
Approccio paradigmatico Scienze esatte
Approccio pluriparadigmatico Scienze umane
Coloro la cui ricerca si basa sui paradigmi condivisi dalla comunità scientifica s’impegnano ad osservare le stesse regole e gli stessi modelli nella loro attività scientifica. (Kuhn)
P. della conoscenza e P. didattici e valutativi
Conoscenza lineare e gerarchica
(anni 50-70 all’incirca)
Conoscenza reticolare - costruzione della conoscenza (anni 80 all’incirca)
Fiducia nell’oggettività della scienza
Comportamentismo e cognitivismo
Conoscenza come riproduzione della realtà esterna
Azione didattica e valutativa esterna
Obiettivo - Prodotto – Individualizzazione – Teoria del curricolo – V. quantitativa
Conoscenza situata e soggettiva nel contesto
Costruttivismo socio – culturale
Apprendimento individuale ma costruito nella comunità grazie alla negoziazione
Autoregolazione - – Progetto - Autovalutazione – V. idiografica
Processo più che prodotto. V. qualitativa
Conoscenza lineare
Fondamento:Scienza caratterizzata da concezione realista della realtà. Il pensiero rispecchia la realtà, rispecchia il mondo, che esiste con le sue regole indipendentemente dal soggetto che lo conosce, il cui pensiero lo riproduce
Razionalità scientifica
Costruzione della conoscenza
Ciò che noi percepiamo della realtà non è una riproduzione della realtà esterna. La conoscenza ha sempre una componente soggettiva che non si può eliminare, che cambia da soggetto a soggetto ed è interna a ciascuno. La realtà esiste, i nostri sensi ci danno conto di questo, ma noi organizziamo la nostra percezione in base a dei veri e propri pregiudizi.La conoscenza ha una componente interpretativa per cui il soggetto non è passivo ma partecipa significativamente alla sua costruzione
P. didattici dell’apprendimento-Galliani
Razionalista - informazionista
Sistemico - interazionista
Costruttivista - sociale
Teorie della comunicazione e della conoscenza
P. razionalista - informazionista
Docente Allievo/i
Docente Allievo
R
M2
M1
Trasferimento di informazioni da D (Emittente) ad A (Ricevente)
Retroazione (feed - back)
Autoregolazione
P. razionalista - informazionista
Programmazione per obiettivi_Meccanicismo_Mastery_ Comportamentismo_Valutazione diagnostica, formativa e sommativa
Sapere cosa
Senso dato in partenza
P. sistemico - interazionista
Relazioni interpersonali
Ricerca di senso
Interazione: relazioni tra docente e alunni e nei gruppi
Sapere come
Senso mediato per risolvere i problemi
Ricerca (azione sugli oggetti della conoscenza)
Strumenti valutativi di natura qualitativa_ Docente facilitatore_
P. costruttivista - sociale
Conoscenza situata
Collaborazione e negoziazione sociale
Apprendimento individuale ma nella comunità di apprendimento
Esperienza
Senso costruito, condiviso e distribuito
Saper fare, sapere perché, quando e dove
Valutazione autentica_ Compiti significativi. Sostegno
all’apprendimento_ Progetto
P. didattici dell’apprendimento- Piu
Normativa e scuola reale
Razionalista - informazionista
Programma_V. selettiva e sommativa_Prodotto
Sistemico - interazionista
Programmazione_L.517/77_ Processo e prodotto
Costruttivista - sociale Progetto_Sostegno all’apprendimento
Pagella
Grazie alla studentessa Sabrina Ceraso
Scheda personale Frontespizio
Scheda personale . Quadro 1
Scheda personale . Quadro 2aELEMENTI DA REGISTRARE A CURA DEL CONSIGLIO DI CLASSE.
Giudizi analitici motivati per ciascuna disciplina in rapporto alla programmazione didattica, desunti dalle osservazioni sistematiche …
Scheda personale. Quadro 2bValutazione adeguatamente informativa sul livello globale di maturazione …
E ora?
Autonomia scolastica, nell’ambito dell’unitarietà del sistema nazionale
Indicazioni per il curricolo
Progetto d’istituto, nel rispetto delle linee generali
I modelli di Damiano
Del Prodotto Del Processo Dell’Oggetto mediatore
Insegnamento attività tecnico – razionale
Prodotto atteso
Programmazione per Obiettivi
Mastery etc
Valutazione quantitativa
Metodo
Problem solving (risolvere il problema) e problem posing (Riflessione sul problema, squilibrio, ricerca della strada risolutiva, riflessione)
Ricerca – Scoperta – Laboratorio
Valutazione qualitativa
Interazione con l’ambiente. Agire sull’ambiente. Gli oggetti culturali sono i mediatori
Programmazione per sfondo integratore, didattica per concetti e altri
I quattro paradigmi della valutazione
Della decisione;
Dell’informazione;
Dell’interpretazione;
Della formazione
1. Il paradigma della decisione
Storicamente si rifà a Piéron: razionalità scientifica: docimologia votata al perfezionamento dei metodi destinati ad assicurare le “graduatorie umane”
Psicometria: misurazione delle prestazioni degli alunni (prove oggettive) per rendere scientifica la decisone
Il paradigma della decisione
Parole d’ordine:
Assicurare la misura
Bonniol e Vial: modello della valutazione come misura
Il paradigma della decisione: punti di forza
Una maggiore oggettività nella misurazione dei risultati finali;
Una minore relatività dei giudizi e nei voti anche intermedi;
Una maggiore consapevolezza della ineliminabile soggettività
(Hadji)
Il P. della decisione: punti di debolezza
Giudica ma non spiega Giudica ma dimentica che è funzione
della valutazione essere strumento di formazione;
Giudica e dimentica che suo interesse è facilitare l’azione
2. Il P. dell’informazione
La valutazione al servizio dell’insegnamento e dell’insegnante (che non è solo l’esaminatore finale ma che valuta nel quadro delle sue azioni di formazione);
«Risalire, per quanto riguarda l’alunno, dal prodotto (“il compito scolastico”) al produttore e ai processi di produzione e, per quanto riguarda il valutatore, dal voto, espressione – risultato della valutazione all’attività di valutazione nella sua complessa globalità»
Il P. dell’informazione:il cuore del problema
«Non si tratta più di misurare, ma di analizzare, di diagnosticare: concentrarsi sull’alunno per conoscerlo meglio, al fine di aiutarlo meglio […] lungi dall’essere una misura, la valutazione è un atto sociale, che si pone nel quadro di un rapporto sociale di comunicazione» che ha almeno due protagonisti (insegnante – alunno).
(Hadji),
Il P. dell’informazione: la parola d’ordine …
Valutazione formativa
ossia valutazione nei e dei processi e non solo
dei prodotti: «il contenuto non si può considerare indipendente dal problema pedagogico»
La dimensione informativa
… deve raccogliere informazioni, senza le quali non può svolgere il suo ruolo, che è quello di assistere l’apprendimento (dissoluzione nella didattica?)
…. La valutazione
ha il compito di fornire giorno per giorno informazioni che assistano la pratica dell’insegnamento;
consiste «nella raccolta e uso d’informazioni circa i mutamenti nel comportamento degli allievi allo scopo di prendere decisioni riguardo al programma educativo» (Crombach)
La dimensione informativa: e nella scuola italiana?
La legge 517/77
Sostituisce ai voti i giudizi (quelli analitici e quelli globali), adotta la scheda personale.
Bonniol e Vial: modello della valutazione come gestione
Ma oggi tutto questo basta?
La società complessa. L’incertezza e le differenze (Edgar Morin)
L’apprendimento schizofrenico (Gregory Bateson)
I luoghi dell’apprendimento informali, non formali e informali
La società della conoscenza Il pensiero riflessivo
L’eterotopia (l’altrove del pensiero che fa cambiare il nostro pensiero)
No, non basta
Parlare di valutazione comporta la ricerca di metodologie interpretative. Il soggetto in apprendimento diventa un soggetto da ascoltare, ha una storia cognitiva da raccontare, un romanzo di formazione che aiuta a comprendere il senso di quella storia. La conversazione autobiografica della valutazione è una delle strade promettenti; la sua cultura è un “testo” da interpretare, se l’insegnante ha competenze etnografiche o ermeneutiche
(L. Fabbri, F. Batini)
Il paradigma dell’interpretazione: lo sfondo
Il costruttivismo socio – interazionista
3 Il P. dell’interpretazione: lo sfondo
L’era della differenziazione culturale; Il pensiero migrante L’apprendimento è situato (e quindi è contestualizzato,
è negoziato, è condiviso, è collaborativo.) In quanto collaborativo l’apprendimento «fornisce
l’opportunità di fruire di quella “zona di funzionamento psicologico detta di sviluppo prossimale” (VygotskiJ, 1978) entro la quale il soggetto può svolgere assieme agli altri, pari o adulti più esperti, attività cognitive che non assolverebbe altrimenti da solo» (Varisco, 1996)
Valutare
No a metodologie standardizzate e quantitative,
Sì “pratiche individuali, locali, particolari, specifiche, che hanno a che fare con elementi biografici ed autobiografici sul versante cognitivo, che raccontano la storia, narrano cioè i passi percorsi nella storia formativa, irrepetibile di un soggetto”
Sì alla riflessione(Fabbri e Batini)
P. dell’interpretazione
Bonniol e Vial: modello della valutazione come ricerca di senso
4 - Il paradigma della formazione
Parole d’ordine:
Mente plurima e flessibile nella società della conoscenza
Riflessività, criticità, dialogicità
Controllo interno vs controllo esterno
Autonomia dei soggetti
Dall’etero all’autoV
Il fine ultimo, ma proprio ultimo, è
L’autovalutazioneL’autovalutazione(dell’allievo, del docente, (dell’allievo, del docente,
del micro e del macro sistema)del micro e del macro sistema)
Autovalutazione
Pensiero riflessivo Autonomia cognitiva (il soggetto co-
protagonista nella costruzione della sua conoscenza)
VS Valutazione eterodiretta
In bocca al lupo per l’esameAuguri per la vostra vita. Con tutto il cuore.