Post on 01-May-2015
transcript
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Corso di Politica Economica Macro
Prof. Luca Stanca
A.A. 2011/2012
Tesina di:
Nadia Abdellatif (Matr. 052884)
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La disoccupazione:
Problema sentito dalla collettività in questi ultimi anni
Interessa un po' tutti i paesi del mondo, in particolare l'Italia
Provoca delle difficoltà per coloro che la subiscono;
E’ causa di malessere sociale e di frustrazione psicologica
E’ causa di povertà
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Problema
Tocca i giovani alla ricerca della prima occupazione
Persone già avanti nell’età, scartati dal mercato per fallimento della ditta o per
licenziamentoGiovani studiano per circa vent'anni
della loro vita per ottenere il cosiddetto "pezzo di carta" e poi difficilmente hanno la possibilità di inserirsi nel mercato del
lavoro
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Annunci economici in cui si cerca lavoro si sprecano e il giovane passa il suo tempo ad inseguire giornali specializzati
senza speranza di aggiudicarsi "un posto al sole".
Le poche richieste di personale sono tutte indirizzate a coloro che hanno già esperienza nel campo e quindi le possibilità
si riducono = 0 Tante persone dopo anni di duro
lavoro si sono viste togliere anche quel poco che avevano.
C'è chi aveva un lavoro e ora non lo ha più e chi, invece, non lo ha mai avuto;
ma il problema è sempre lo stesso.
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La crisi riguarda uomini e donne e colpisce duramente la fascia dei giovani sotto i 35 anni.
In questi tempi di crisi, i giovani hanno meno soldi e quindi il sabato sera, la visione di uno show
televisivo come diventa un’alternativa
economica al pub o alla discoteca.
Il mercato a tempo determinato sta diventando sempre più dinamico:è diretto ai giovani
è in costante aumentol’occupazione a tempo determinato è aumentata a
13,4% dell’occupazione totale.
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Distinzione ha origine nella Teoria Keynesiana
Disoccupati sono disposti a lavorare, ma solo ad un salario > corrente, ossia al salario
che le imprese sono disposte a pagare.
Non può essere eliminata
Per la Teoria Keynesiana non rappresenta un problema.
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• Condizione delle persone idonee e desiderose di lavorare, ma non trovano
occupazione.
• Può essere eliminata da un aumento della domanda aggregata.
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Disoccupazione è un problema dei nostri giorni e negli anni fra le due guerre lo era ancor di
più.
-Gente era in uno stato di miseria
- Non avere un lavoro significava la fame
- Condizione che si cercava di combattere rovistando tra i rifiuti.
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Disoccupati durante crisi del 1929
14 milioni negli Stati Uniti
6 milioni in Germania
3 milioni in Gran Bretagna
300 mila in Italia
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La Grande Depressione
Risoluzione problema
New Deal del Presidente Statunitense Franklin Roosevelt, il quale introdusse negli
Stati Uniti:
previdenza sociale sussidio disoccupazione
programmi lavori pubblici per utilizzare la manodopera eccedente
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Conseguenze
Disoccupazione peggiorava la Depressione
causando una caduta della domanda
sussidio era un onere molto meno pesante per l’economia rispetto alla perdita dei
lavoratori disoccupati.
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Depressione ispirò
a John Maynard Keynes il suo importante saggio, “Teoria generale dell’occupazione,
dell’interesse e della moneta” (1936)
dimostrò che un’economia depressa sarebbe rimasta tale fino a che la spesa statale non
l’avesse rivitalizzata, anche a costo di provocare grandi deficit di bilancio.
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I lavoratori in cerca di impiego non lo trovano immediatamente
Durante la ricerca vengono considerati disoccupati
Dipende da
Frequenza con la quale i lavoratori cambiano lavoro
Tempo impiegato per trovarne uno nuovo
Soluzione: può essere ridotto da un più efficace servizio di collocamento
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Industrie hanno un calo di produzione in un certo periodo dell’anno
Es: settore edilizio durante l’inverno
a fine dell’anno scolastico, quando gli studenti cercano lavoro
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Deriva dall'introduzione di impianti e di macchinari che tendono a far risparmiare
lavoro per ogni unità di prodotto
Soluzione: introduzione di un minore numero di macchinari e di impianti
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• Non c’è corrispondenza fra il tipo di lavoratori disoccupati e i posti di lavoro disponibili
• Disoccupati non possiedono la professionalità richiesta
• Non possono trasferirsi nei luoghi dove manca la manodopera
Soluzione: interventi rivolti a cambiare la struttura dell’offerta e/o della domanda di
lavoro.Es: corsi di riqualificazione professionale, incentivi alla mobilità, incentivi alle imprese
di trasferirsi ove c’è disponibilità di manodopera
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Imprese che operano all’estero
Un intero settore produttivo deve sopportare costi di produzione troppo elevati, tali da porlo fuori mercato
perché non più concorrenziale
Settore dell’acciaio e del petrolio
Produzione di certi prodotti, i cui impianti si stanno spostando
da paesi avanzati verso paesi in via di sviluppo
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Settore del commercio
Piccoli esercizi commerciali vengono sostituiti dalla grande distribuzione
Es: supermercati e ipermercati
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< domanda si verifica nella fase depressiva del ciclo
Rimedio:
Riduzione produzione e occupazione, onde evitare l’uscita dal mercato
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a) Rigidità di salari:• non si adeguano alle condizioni del
mercato;• rendono difficile l’incontro tra domanda e
offerta di lavoro.
b) Oneri contributivi e fiscali a carico delle aziende:
• riducono i margini di profitto.
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Perdita di prodotto per l’intera economia
produce una quantità < di beni e servizi rispetto a quelli potenziali produttivi
Famiglie disoccupati
riduzione livello di vita avendo meno salario a disposizione
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Stato
paga indennità di disoccupazionee riceve minor gettito fiscale
deriva dal minor reddito prodotto da imprese e lavoratori dipendenti
La disoccupazione causa anche costi indiretti
- perdita permanente di abilità professionale - capacità lavorativa da chi è disoccupato da
lungo tempo
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Disoccupazione danneggiasalute fisica e mentale
Aumenta Morbilità
N° suicidi Mortalità
Criminalità
Lavoro e reddito, è condizione irrinunciabile per una democrazia sostanziale.
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Domanda di lavoro
dipende dalle previsioni effettuate dalle imprese sull’efficienza marginale del capitale,
il cui valore dipende dalle prospettive di vendita sul mercato.
Previsioni positive:imprese assorbono lavoro;
Previsioni negative: imprese non utilizzeranno le capacità produttive
disponibili e ci sarà disoccupazione.
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Disoccupazione è involontaria
Disoccupati sono disposti a lavorare, ma manca il lavoro
Come combattere la disoccupazione?
Occorre stimolare la domanda aggregata attraverso politiche espansive:
-favorire gli investimenti attraverso agevolazioni
fiscali e creditizie;
-creare occupazione attraverso la spesa pubblica.
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Mercato del lavoro è = a tutti gli altri mercati: incontro della domanda e offerta di lavoro determina il prezzo di equilibrio, cioè il salario, che uguaglia la domanda e
offerta di lavoro.
Disoccupazione può esistere solo seper azione delle forze sindacali,
i salari sono > al livello di equilibrio che si formerebbe in un mercato concorrenziale.
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Rimedio per ristabilire la piena occupazione
Liberalizzare il mercato del lavoro.In questo caso si ha disoccupazione
volontaria, perché i lavoratori rifiuterebbero salari troppo bassi,
e preferirebbero percepire il sussidio di disoccupazione
E’ dannoso versare indennità consistenti e prolungate ai
disoccupati, perché ciò non favorisce il loro reinserimento nel mondo del lavoro.
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TASSO OCCUPAZIONE=
N° disoccupati____________________________________
Totale forza di lavoro (popolazione attiva)
TASSO DISOCCUPAZIONE=
N° occupati________________
Popolazione totale
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TASSO ATTIVITA’=
Forze di lavoro________________
Popolazione totale
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Secondo dati Istat Tasso disoccupazione in Italia è il più alto
da Gennaio 2004: 8,6%2005: 8,6%2006: 7,7%2007: 7%
2008: 6,2%2009: 6,8%2010: 7,8%
Marzo 2011 : 8,4%Gennaio 2012: 9,2%Febbraio 2012: 9,6%Marzo 2012: 9,8%
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Il tasso di disoccupazione
durante periodi di recessione durante quelli di espansione
Viene utilizzato come
misura del benessere dei lavoratoriindicatore della utilizzazione delle risorse
umane
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0
5000
10000
15000
20000
25000
Totpopolaztra 15-74
anni
inattivi
disoccupati
occupati
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Tot inattivi -20 milioni e 778 mila- =
Disponibili a lavorare ma non cercano lavoro – 2 milioni e 897 mila-
+Cercano lavoro ma non disponibili
–121 mila-+
Altri inattivi –17 milioni e 760 mila-
Tot disoccupati -2 milioni e 108 mila-
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Tot occupati -22 milioni e 914 mila-=
Sottocupati Part-Time-451 mila-
+Altri occupati
-22 milioni e 463 mila-
Tot popolazione tra 15-74 anni -45 milioni e 800 mila-
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La disoccupazione in Europa ha raggiunto il massimo storico negli ultimi 15 anni.
AREA EURO 10,9%GERMANIA 5,6%FRANCIA 9,9%ITALIA 9,8%
SPAGNA 24,2%OLANDA 5,5%GRECIA 19,4%
PORTOGALLO 14,4%GRAN BRETAGNA 8,3%
USA 8,2%GIAPPONE 4,5%
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Tasso disoccupazione più basso: Giappone
Tasso disoccupazione record: Spagna
- Non hanno lavoro più di 5 milioni di persone- Indice più alto tra tutti i paesi dell’Ue, anche
se i paesi vicini non sono molto indietro.
Cause
crisi economica politica economica mal studiata dell’Europa
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Ne risentono in modo particolare
Grecia, Italia, Portogallo e Spagna
La disperazione spinge la gente a tenere comizi nelle strade.
Oggigiorno nei paesi europei si contano circa 20 milioni disoccupati.
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The Economist
nel mese di maggio, ha pubblicato un grafico che mostra la variazione
della disoccupazione tra il 2007 (in blu-azzurro) e oggi (in marrone-rosa)
in quindici paesi europei più gli Stati Uniti: se le cifre italiane sembrano preoccupanti,
rimaniamo al di sotto della media europea, e lontani da paesi come la Spagna, dove la disoccupazione è oltre il 24 per cento, o la Grecia, dove la percentuale è triplicata in
cinque anni.
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La crisi ha portato - alla chiusura di numerose aziende, anche tra le
più grandi, - licenziamenti
- cassa integrazione. Quelle che non hanno chiuso hanno dovuto
tuttavia ridurre il personale.
Ha dichiarato 40 esuberiha disdetto accordi sindacali:
indennità di disagio, pausa, mensa
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Ha disposto 120 licenziamenti tra Milano, Bologna, Firenze
Dipendenti in cassa d’integrazione dal 2009
Per far fronte ad un periodo davvero difficile sta optando per una riduzione dei costi
i primi ad essere toccati da questo ridimensionamento sono le grandi star, come Barbara D’Urso, che ha accettato di tagliare
parte del suo compenso
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•F. Poma Economia Politica (Principato 1998)
•Dornbush Fisher Startz Macroeconomia (McGraw Will 1999)
•Siti internet
•Giornali: Corriere della Sera, Il sole 24 ore, Economist