Università degli Studi di Milano-Bicocca Corso di Politica Economica Macro Prof. Luca Stanca A.A....

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Università degli Studi di Milano-Bicocca

 

Corso di Politica Economica Macro

Prof. Luca Stanca

A.A. 2011/2012

 

Tesina di:

Nadia Abdellatif (Matr. 052884)

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La disoccupazione:

Problema sentito dalla collettività in questi ultimi anni

Interessa un po' tutti i paesi del mondo, in particolare l'Italia

Provoca delle difficoltà per coloro che la subiscono;

E’ causa di malessere sociale e di frustrazione psicologica

E’ causa di povertà

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Problema

Tocca i giovani alla ricerca della prima occupazione

Persone già avanti nell’età, scartati dal mercato per fallimento della ditta o per

licenziamentoGiovani studiano per circa vent'anni

della loro vita per ottenere il cosiddetto "pezzo di carta" e poi difficilmente hanno la possibilità di inserirsi nel mercato del

lavoro

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Annunci economici in cui si cerca lavoro si sprecano e il giovane passa il suo tempo ad inseguire giornali specializzati

senza speranza di aggiudicarsi "un posto al sole".

Le poche richieste di personale sono tutte indirizzate a coloro che hanno già esperienza nel campo e quindi le possibilità

si riducono = 0 Tante persone dopo anni di duro

lavoro si sono viste togliere anche quel poco che avevano.

C'è chi aveva un lavoro e ora non lo ha più e chi, invece, non lo ha mai avuto;

ma il problema è sempre lo stesso.

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La crisi riguarda uomini e donne e colpisce duramente la fascia dei giovani sotto i 35 anni.

In questi tempi di crisi, i giovani hanno meno soldi e quindi il sabato sera, la visione di uno show

televisivo come diventa un’alternativa

economica al pub o alla discoteca.

Il mercato a tempo determinato sta diventando sempre più dinamico:è diretto ai giovani

è in costante aumentol’occupazione a tempo determinato è aumentata a

13,4% dell’occupazione totale.

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Distinzione ha origine nella Teoria Keynesiana

Disoccupati sono disposti a lavorare, ma solo ad un salario > corrente, ossia al salario

che le imprese sono disposte a pagare.

Non può essere eliminata

Per la Teoria Keynesiana non rappresenta un problema.

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• Condizione delle persone idonee e desiderose di lavorare, ma non trovano

occupazione.

• Può essere eliminata da un aumento della domanda aggregata.

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Disoccupazione è un problema dei nostri giorni e negli anni fra le due guerre lo era ancor di

più.

-Gente era in uno stato di miseria

- Non avere un lavoro significava la fame

- Condizione che si cercava di combattere rovistando tra i rifiuti.

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Disoccupati durante crisi del 1929

14 milioni negli Stati Uniti

6 milioni in Germania

3 milioni in Gran Bretagna

300 mila in Italia

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La Grande Depressione

Risoluzione problema

New Deal del Presidente Statunitense Franklin Roosevelt, il quale introdusse negli

Stati Uniti:

previdenza sociale sussidio disoccupazione

programmi lavori pubblici per utilizzare la manodopera eccedente

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Conseguenze

Disoccupazione peggiorava la Depressione

causando una caduta della domanda

sussidio era un onere molto meno pesante per l’economia rispetto alla perdita dei

lavoratori disoccupati.

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Depressione ispirò

a John Maynard Keynes il suo importante saggio, “Teoria generale dell’occupazione,

dell’interesse e della moneta” (1936)

dimostrò che un’economia depressa sarebbe rimasta tale fino a che la spesa statale non

l’avesse rivitalizzata, anche a costo di provocare grandi deficit di bilancio.

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I lavoratori in cerca di impiego non lo trovano immediatamente

Durante la ricerca vengono considerati disoccupati

Dipende da

Frequenza con la quale i lavoratori cambiano lavoro

Tempo impiegato per trovarne uno nuovo

Soluzione: può essere ridotto da un più efficace servizio di collocamento

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Industrie hanno un calo di produzione in un certo periodo dell’anno

Es: settore edilizio durante l’inverno

a fine dell’anno scolastico, quando gli studenti cercano lavoro

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Deriva dall'introduzione di impianti e di macchinari che tendono a far risparmiare

lavoro per ogni unità di prodotto

Soluzione: introduzione di un minore numero di macchinari e di impianti

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• Non c’è corrispondenza fra il tipo di lavoratori disoccupati e i posti di lavoro disponibili

• Disoccupati non possiedono la professionalità richiesta

• Non possono trasferirsi nei luoghi dove manca la manodopera

Soluzione: interventi rivolti a cambiare la struttura dell’offerta e/o della domanda di

lavoro.Es: corsi di riqualificazione professionale, incentivi alla mobilità, incentivi alle imprese

di trasferirsi ove c’è disponibilità di manodopera

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Imprese che operano all’estero

Un intero settore produttivo deve sopportare costi di produzione troppo elevati, tali da porlo fuori mercato

perché non più concorrenziale

Settore dell’acciaio e del petrolio

Produzione di certi prodotti, i cui impianti si stanno spostando

da paesi avanzati verso paesi in via di sviluppo

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Settore del commercio

Piccoli esercizi commerciali vengono sostituiti dalla grande distribuzione

Es: supermercati e ipermercati

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< domanda si verifica nella fase depressiva del ciclo

Rimedio:

Riduzione produzione e occupazione, onde evitare l’uscita dal mercato

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a) Rigidità di salari:• non si adeguano alle condizioni del

mercato;• rendono difficile l’incontro tra domanda e

offerta di lavoro.

b) Oneri contributivi e fiscali a carico delle aziende:

• riducono i margini di profitto.

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Perdita di prodotto per l’intera economia

produce una quantità < di beni e servizi rispetto a quelli potenziali produttivi

Famiglie disoccupati

riduzione livello di vita avendo meno salario a disposizione

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Stato

paga indennità di disoccupazionee riceve minor gettito fiscale

deriva dal minor reddito prodotto da imprese e lavoratori dipendenti

La disoccupazione causa anche costi indiretti

- perdita permanente di abilità professionale - capacità lavorativa da chi è disoccupato da

lungo tempo

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Disoccupazione danneggiasalute fisica e mentale

Aumenta Morbilità

N° suicidi Mortalità

Criminalità

Lavoro e reddito, è condizione irrinunciabile per una democrazia sostanziale.

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Domanda di lavoro

dipende dalle previsioni effettuate dalle imprese sull’efficienza marginale del capitale,

il cui valore dipende dalle prospettive di vendita sul mercato.

Previsioni positive:imprese assorbono lavoro;

Previsioni negative: imprese non utilizzeranno le capacità produttive

disponibili e ci sarà disoccupazione.

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Disoccupazione è involontaria

Disoccupati sono disposti a lavorare, ma manca il lavoro

Come combattere la disoccupazione?

Occorre stimolare la domanda aggregata attraverso politiche espansive:

-favorire gli investimenti attraverso agevolazioni

fiscali e creditizie;

-creare occupazione attraverso la spesa pubblica.

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Mercato del lavoro è = a tutti gli altri mercati: incontro della domanda e offerta di lavoro determina il prezzo di equilibrio, cioè il salario, che uguaglia la domanda e

offerta di lavoro.

Disoccupazione può esistere solo seper azione delle forze sindacali,

i salari sono > al livello di equilibrio che si formerebbe in un mercato concorrenziale.

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Rimedio per ristabilire la piena occupazione

Liberalizzare il mercato del lavoro.In questo caso si ha disoccupazione

volontaria, perché i lavoratori rifiuterebbero salari troppo bassi,

e preferirebbero percepire il sussidio di disoccupazione

E’ dannoso versare indennità consistenti e prolungate ai

disoccupati, perché ciò non favorisce il loro reinserimento nel mondo del lavoro.

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TASSO OCCUPAZIONE=

N° disoccupati____________________________________

Totale forza di lavoro (popolazione attiva)

TASSO DISOCCUPAZIONE=

N° occupati________________

Popolazione totale  

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TASSO ATTIVITA’=

Forze di lavoro________________

Popolazione totale

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Secondo dati Istat Tasso disoccupazione in Italia è il più alto

da Gennaio 2004: 8,6%2005: 8,6%2006: 7,7%2007: 7%

2008: 6,2%2009: 6,8%2010: 7,8%

Marzo 2011 : 8,4%Gennaio 2012: 9,2%Febbraio 2012: 9,6%Marzo 2012: 9,8%

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Il tasso di disoccupazione

durante periodi di recessione durante quelli di espansione

Viene utilizzato come

misura del benessere dei lavoratoriindicatore della utilizzazione delle risorse

umane

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0

5000

10000

15000

20000

25000

Totpopolaztra 15-74

anni

inattivi

disoccupati

occupati

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Tot inattivi -20 milioni e 778 mila- =

Disponibili a lavorare ma non cercano lavoro – 2 milioni e 897 mila-

+Cercano lavoro ma non disponibili

–121 mila-+

Altri inattivi –17 milioni e 760 mila-

Tot disoccupati -2 milioni e 108 mila-

39

Tot occupati -22 milioni e 914 mila-=

Sottocupati Part-Time-451 mila-

+Altri occupati

-22 milioni e 463 mila- 

Tot popolazione tra 15-74 anni -45 milioni e 800 mila-

 

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La disoccupazione in Europa ha raggiunto il massimo storico negli ultimi 15 anni.  

 AREA EURO 10,9%GERMANIA 5,6%FRANCIA 9,9%ITALIA 9,8%

SPAGNA 24,2%OLANDA 5,5%GRECIA 19,4%

PORTOGALLO 14,4%GRAN BRETAGNA 8,3%

USA 8,2%GIAPPONE 4,5%

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Tasso disoccupazione più basso: Giappone

Tasso disoccupazione record: Spagna

- Non hanno lavoro più di 5 milioni di persone- Indice più alto tra tutti i paesi dell’Ue, anche

se i paesi vicini non sono molto indietro.

Cause

crisi economica politica economica mal studiata dell’Europa

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Ne risentono in modo particolare

Grecia, Italia, Portogallo e Spagna

La disperazione spinge la gente a tenere comizi nelle strade.

Oggigiorno nei paesi europei si contano circa 20 milioni disoccupati.

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 The Economist

nel mese di maggio, ha pubblicato un grafico che mostra la variazione

della disoccupazione tra il 2007 (in blu-azzurro) e oggi (in marrone-rosa)

in quindici paesi europei più gli Stati Uniti: se le cifre italiane sembrano preoccupanti,

rimaniamo al di sotto della media europea, e lontani da paesi come la Spagna, dove la disoccupazione è oltre il 24 per cento, o la Grecia, dove la percentuale è triplicata in

cinque anni.

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La crisi ha portato - alla chiusura di numerose aziende, anche tra le

più grandi, - licenziamenti

- cassa integrazione. Quelle che non hanno chiuso hanno dovuto

tuttavia ridurre il personale.

Ha dichiarato 40 esuberiha disdetto accordi sindacali:

indennità di disagio, pausa, mensa

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Ha disposto 120 licenziamenti tra Milano, Bologna, Firenze

 

     Dipendenti in cassa d’integrazione dal 2009 

   Per far fronte ad un periodo davvero difficile sta optando per una riduzione dei costi

  i primi ad essere toccati da questo ridimensionamento sono le grandi star, come Barbara D’Urso, che ha accettato di tagliare

parte del suo compenso

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•F. Poma Economia Politica (Principato 1998)

•Dornbush Fisher Startz Macroeconomia (McGraw Will 1999)

•Siti internet

•Giornali: Corriere della Sera, Il sole 24 ore, Economist