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Fondamenti di Urbanistica
Corso di laurea in Architettura (I anno quinquennale)
Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. Facoltà di Architettura
prof. Alessandra Barresi
a.a. 2008-’09
Dal villaggio alla cittDal villaggio alla cittàà contemporaneacontemporaneaA cura di Elisabetta Amagliani
Elementi di storia dellElementi di storia dell’’insediamentoinsediamento:
Dal villaggio alla città (la rivoluzione urbana)
Caratteri della città antica (dalle città pre-elleniche alla cittàbarocca)
Le prime città sono indicate come grandi insediamenti nei quali gli abitanti non si limitavano a coltivare le terre circostanti, ma cominciavano ad avere occupazioni occupazioni specializzatespecializzate, e nelle quali il commerciocommercio, l'immagazzinamento l'immagazzinamento dei cibidei cibi ed il poterepotere erano CENTRALIZZATICENTRALIZZATI.
Secondo questa definizione, le prime città di cui abbiamo notizia erano situate in MesopotamiaMesopotamia, o lungo il NiloNilo, nella vallata dell’Indo e in CinaCina.
LO SPAZIO URBANODAL MONDO ARCAICO ALL’ETÀ BAROCCA
Le tre grandi innovazioni materiali, che furono necessarie perché l’uomo si stabilizzasse sul territorio:
COLTIVARE LA TERRACOLTIVARE LA TERRAALLEVARE GLI ANIMALIALLEVARE GLI ANIMALI
Di conseguenza:
La famiglia nomade, si stanzia su un determinato sito: si stanzia su un determinato sito: nascono le prime tribù: gruppo di famiglie che vivono insieme stabilmente in un posto determinato stabilendo via via Regole SocialiRegole Sociali..
La STANZIALITSTANZIALITÀÀ, cioè il fissarsi dell’uomo nel territorio con un insediamento non provvisorio
LO SPAZIO URBANODAL MONDO ARCAICO ALL’ETÀ BAROCCA
Insieme di selve
radure sparse che accolgono gruppi di Capanne
collegamenti tra le capanne costituiti da sentieri tracciati dal camminamento degli uomini
LA FORMA DEL TERRITORIO
DALLDALL’’AUTOCONSUMO AL SOVRAPPIAUTOCONSUMO AL SOVRAPPIÙÙ
In una prima fase dell’economia l’uomo (la famiglia) produce ciò che serve per nutrirsi, coprirsi, continuare a produrre
La fase dell’autoconsumo
Se la capacità produttiva aumenta più dei bisogni, a un certo punto si forma una eccedenza
Il sovrappiù
prodotto – (consumo + sementi + scorte)
Dalla produzione agricolaproduzione agricola comincia a nascere un SOVRAPPISOVRAPPIÙÙ(parte di prodotto in più rispetto a quello che serve per l’alimentazione della tribù e la semina)
Dalla formazione del sovrappiù nascono esigenze e opportunità (nuove esigenze e nuove funzioni):
Il sovrappiù deve essere immagazzinatoimmagazzinato
Deve essere difesodifeso
Deve essere scambiato scambiato (con altri beni)
Il SOVRAPPIU’ E IL TERRITORIO
nasce il villaggiovillaggio (luogo della difesa e dello scambio)
nascono le comunicazionicomunicazioni (per scambiare beni con altri villaggi),
nascono le prime tracce di organizzazione del organizzazione del territorioterritorio: le strade, i mercati, i ruoli e i ranghi
LA TRIBÙ DIVENTA UN VILLAGGIOVILLAGGIO
Nel villaggio:adeguati sistemi garantiscono la DIFESAEsistono spazi specifici deputati all’IMMAGAZZINAMENTO dei prodottiEsistono luoghi deputati allo SVOLGIMENTO DI RIUNIONI e alla CELEBRAZIONE DI EVENTI PARTICOLARI
Dalla necessità di scambiare il SOVRAPPISOVRAPPIÙÙ, specializzandosi nellaproduzione e acquistando ciò che non conviene produrre nasce il COMMERCIOCOMMERCIO
sul TERRITORIO cominciano a vedersi i Primi segni di ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
MERCATIMERCATI
gli itinerari dei mercanti si consolidano e diventano STRADESTRADEil mare comincia ad essere solcato da navigli a vela e a remi e nascono i primi APPRODIAPPRODI
i luoghi collocati agli incroci degli Itinerari diventano
I VILLAGGI SITUATI ACCANTO A QUESTI LUOGHI “SPECIALI” ACQUISTANO PIÙIMPORTANZA
MURA per la difesa
VIE D’ACQUA per il commercio
VIE DI TERRA per il commercio
ELEMENTI FONDATIVI DELLA CITTELEMENTI FONDATIVI DELLA CITTÀÀ::
Attualmente molte delle più importanti città si trovano vicino a siti “speciali”:
Alture e altre difese naturaliMariFiumiStrade principali
Parigi e la SennaParigi e la Senna
Barcellona e il suo portoBarcellona e il suo porto
Roma e il TevereRoma e il Tevere
DUE DESTINAZIONI DEL SOVRAPPIUDUE DESTINAZIONI DEL SOVRAPPIU’’
Quando il sovrappiù si manifesta e comincia a crescere, esso può subire (e storicamente ha subìto) due destini alternativi:
A il sovrappiù può rimanere nelle mani del produttore
(economia borghese)(economia borghese)
B il sovrappiù può essere sottratto al produttore da una figura sociale esterna
(economia signorile)(economia signorile)
IL MODELLO SIGNORILE (b)IL MODELLO SIGNORILE (b)
Il sovrappiù può essere sottrattosottratto al produttore da un uomo, o un gruppo, più forte di lui.
Questa figura sociale tende a diventare via via piùforte, a sottrarre il sovrappiù non a un solo gruppo di produttori, ma a moltissimi.
Dove questo avviene si forma un assetto sociale costituito da due figure essenziali:
il signore, padrone di tutto il sovrappiù prodotto;
il servo, ridotto alla produzione di sovrappiù per il signore
IL CASTELLOIL CASTELLO
Nascita della SIGNORIASIGNORIA
SISTEMA ECONOMICO E SOCIALESISTEMA ECONOMICO E SOCIALE in cui il “signore” utilizza a suo piacimento il sovrappiù prodotto dal “servo”
Il servo conserva per se solo il minimo indispensabile per Sopravvivere
SEDESEDE Della signoria è il CASTELLOCASTELLO
Il SOVRAPPIÙ viene sottratto al villaggio da un singolo uomo o da un gruppo
Il Castello di Bomarzo(Lazio)
Valleagri(Basilicata)
Castello Orsini(Lago di Bracciano, Lazio)
IL MODELLO BORGHESE (a)IL MODELLO BORGHESE (a)
Il sovrappiù può rimanererimanere nelle mani del produttore Il produttore, padrone del proprio sovrappiù, lo scambia con altri prodotti.
Nuove figure socialiNuove figure sociali, addette alla gestione del sovrappiù:
per la difesa,
l’amministrazione della giustizia,
i servizi che le parti comuni del borgo richiedono (l’edilità, la manutenzione, la pulizia ecc.), l
a gestione del culto e delle cerimonie,
la rappresentazione dei valori comuni
IL BORGOIL BORGO
Il SOVRAPPIÙ rimane nelle mani del produttore
IL PRODOTTO COMINCIA AD ESSERE SVINCOLATO DALL’AUTOCONSUMOIl sovrappiù consente l’acquisto di generi diversi, i produttori si specializzano
Nasce il BORGO Come libera associazione degli abitanti delle case e dei villaggi rimasti pienamente padroni di se stessi
IL BORGO: le attivitIL BORGO: le attivitàà
Il suo MERCATOMERCATO serve a scambiare il sovrappiù prodotto dal contado
Fondatori e frequentatori vi giungono dal contado e vi soggiornano per operarvi i propri SCAMBISCAMBI e CELEBRARECELEBRARE le proprie feste
Il borgo è IL PRINCIPIO DELLA CITTIL PRINCIPIO DELLA CITTÀÀ e la sua è UN’ECONOMIA BORGHESE
LA FORMA DEL BORGO
E’ un insediamento concentrato nato a protezione e servizio dell’insediamento sparso, tipico della società contadina
Dal punto di vista territoriale:si colloca sui punti dominanti e centrali a presidio dei luoghi di transito e di incontro
comincia ad avere fortificazioni per la difesa del contado
Castello e Borgo fortificato di Gradara(Marche)
Il Borgo fortificato di Monteriggioni(Siena)
Il Borgo fortificato di Compiano (Emilia Romagna)
DAL BORGO ALLA CITTÀ
Nascita di figure con RUOLI SOCIALI DIVERSIRUOLI SOCIALI DIVERSI:
AMMINISTRARE la giustizia GESTIRE i servizi
DIFENDERE il borgo
svolgere funzioni RELIGIOSE E CERIMONIE
SCAMBIARE i prodotti
NASCITA DELLA FIGURA DEL MERCANTE che non producendo prodotti deve caricare il sovrappiù di un prezzo tale da garantire la sua sopravvivenza
nasce il primo sovrappiù connesso alla produzione di beni immateriali: I SERVIZI
IL MERCANTEIL MERCANTE
Nasce una figura sociale che assumerà un rilievo egemone: il mercante, l’addetto allo scambio del sovrappiù.
In una prima fase il mercante si limita a gestire lo scambio. Il mercante rischia. Carica il prezzo della merce non solo del suo consumo, ma anche di qualcosa in più: vende a un prezzo maggiore del costo.
Mercante banchiere interesse
Mercante capitalista profitto
Nel nuovo borgo nascono
ATTIVITÀ CAPITALISTICHE:
Il produttore può realizzare un processo produttivo in cui impiega Macchine, manodopera e materie prime per produrre manufatti da scambiare
ATTIVITÀ FINANZIARIE:
Le banche elargiscono prestiti in cambio di interesse per comprare le materie prime da impiegare nel sistema produttivo o le merci da vendere
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’ CAPITALISTECAPITALISTE
Le attività capitalistiche, così come furono studiate dall’economia classica tra il 1700 e il 1800 (Adam Smith, David Ricardo, Karl Marx) consistono nel fatto che un uomo :
compra alcune merci,
le associa in un processo produttivo e,
dopo aver pagato le merci, trattiene per sé il residuo, il profitto, e lo reinveste nel processo produttivo(accumulazione)
Accumulare significa reinvestire reinvestire nel processo produttivo
il sovrappiil sovrappiùù che si è formato lungo il suo corso.
Accumulare significa poter produrre di pipoter produrre di piùù
LE MERCI COMPRATE DAL CAPITALISTALE MERCI COMPRATE DAL CAPITALISTA
Per avviare e condurre il processo produttivo il capitalista compra:
il diritto di disporre di un immobile per realizzarvi la sua attività produttiva
le macchine mediante le quali produrre ciò che ha intenzione di smerciare
i prodotti che gli servono per confezionare il suo prodotto, o per far funzionare le macchine
la capacità di lavorare per un determinato tempo di certi uomini, che verranno chiamati operai.
Il SERVO E LIl SERVO E L’’OPERAIO: SIMILITUDINIOPERAIO: SIMILITUDINI
Come il servo, l’operaio riceve un compenso (il salario), che tende a coincidere con ciò che gli serve per poter vivere e poter quindi continuare a lavorare.
Come il servo, l’operaio è perciò un produttore puro, e la sua esistenza è legata a questa sua funzione: se non produce, non mangia, quindi non esiste.
Logicamente e storicamente, la condizione sociale dell’operaio è invece molto diversa.
Il SERVO E LIl SERVO E L’’OPERAIO: DIFFERENZEOPERAIO: DIFFERENZE
Il servo è assoggettato alla servitù del padrone. L’operaio èpossessore della sua forza lavoro, può venderla a qualunque capitalista: è libero.
La produzione del servo non è essenziale per il signore. Senza il lavoro produttivo dell’operaio il capitalista non può esercitare la propria funzione sociale: non esiste in quanto tale.
Il servo è obbligato a lavorare per quel padrone.
L’operaio può porre la sua forza lavoro a disposizione di piùpadroni.
Le unità produttive nelle quali lavora il servo sono disperse nella campagna: il servo e la sua famiglia sono isolati, sono soli. Le unità produttive nelle quali lavora l’operaio sono concentrate.
Il SIGNORE E IL CAPITALISTAIl SIGNORE E IL CAPITALISTA
Anche il borghese (capitalista) è diverso dal signore.
il signoresignore è puro consumatore, non ha alcun rapporto con il mondo della produzione, da cui si limita a prelevare il sovrappiù
il capitalista è interamente dedicato alla Produzione; ècondannato dalla legge della concorrenza a produrre per accumulare, per reinvestire cioè profitto nel processo produttivo, per allargare la produzione.
IL BORGHESE E LIL BORGHESE E L’’OPERAIOOPERAIO
Per sopravvivere nella giungla della concorrenza, il capitalista potrebbe ridurre i prezzi delle merci acquistate, e in primo luogo il prezzo della forza-lavoro, il salario.
Ma, la classe dei salariati ha pesantemente contrastato la tendenza alla riduzione del proprio costo, opponendo alla forza del capitalista le sue due armi: la solidarietà di classe, la sua indispensabilitàper la produzione.
Di conseguenza il capitalista, per ridurre i costi e sopravvivere, deve allargare la produzione.
Nella città aumentano vertiginosamente le ATTIVITÀ
Le città instaurano LEGAMI TRA LORO
Aumentano fortemente i traffici e gli SCAMBISCAMBI
Aumentano vertiginosamente le INFRASTRUTTURE
Dalle campagne LA POPOLAZIONE COMINCIA A MIGRARE IN CITTÀ
RIASSUMENDO……:
Migliorano le CONDIZIONI SANITARIE:
Diminuisce la mortalità e aumenta la Popolazione
Molti contadini sono attratti da maggiori guadagni in città e LASCIANO LE CAMPAGNE
La necessità di migliorare i profitti comporta il miglioramento delle TECNICHE DI PRODUZIONE
con relativo aumento del fabbisogno di manodopera
LA CRESCITA DELLA CITTLA CRESCITA DELLA CITTÀÀ
Nella città la figure dei Signori e dei Servi sono sostituite dai borghesi e dagli operai operai
Gli operai possono “liberamente” disporre del proprio lavoro per venderlo al miglior offerente
Obiettivo del capitalista è raggiungere il maggior profittociò comporta la specializzazione e la divisione del lavoro
La città non èun insieme di case:
La città è la casa di unacomunità organizzata
La città èla casa di una società
Edoardo Salzano
La cittLa cittàà: una prima definizione: una prima definizione
custodire e difendere i frutti del proprio lavoro,
scambiare il sovrappiù tra loro e con gli abitanti di altri luoghi.
La cittLa cittàà: perch: perchèè
Edoardo Salzano
LUOGO CHE GLI UOMINI HANNO CREATO QUANDO HANNOHANNODOVUTO VIVERE INSIEME PER SVOLGERE UNA SERIE DIDOVUTO VIVERE INSIEME PER SVOLGERE UNA SERIE DI
FUNZIONI FUNZIONI CHE NON POTEVANO SVOLGERE DA SOLICHE NON POTEVANO SVOLGERE DA SOLI(Salzano, 2008)
La cittLa cittàà: dove: dove
La città è originariamente legata alla difesa e allo scambio: le mura e il mercato sono i primi elementi fondativi della città, le prime funzioni urbane.
Il sito della città è scelto in funzione delle esigenze della difesa e del commercio:
le alture, l’incrocio di itinerari di terra e d’acqua sono gli elementi fisici che riconosciamo nella prima storia di quasi tutte le città del mondo.
La cittLa cittàà: nuove esigenze: nuove esigenze
Le funzioni urbane si sono via via si arricchiscono. Altre necessità comuni via via si affermano:
la celebrazione dei valori comuni: la religione
la tutela dei diritti e la decisione sulle liti: la giustizia
lo scambio di conoscenze e l’apprendimento: la scuola
l’azione nell’interesse della comunità: il governo.
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I LUOGHI DELLA CITTI LUOGHI DELLA CITTÀÀ
Alle funzioni della città hanno corrisposto specifici luoghi:
Prima la rocca, il castello, le mura, luogo della difesa, e il mercato, il luogo dell’incontro e dello scambio dei prodotti
Poi i templi e le cattedrali, la piazza e il foro, il tribunale, il palazzo del governo,
Sono i luoghi della comunitdella comunitàà in quanto talein quanto tale:
i luoghi che si sono differenziati e distinti dalla casa in quanto finalizzati ad esprimere, rappresentare e servire non gli interessi del singolo individuo, ma la comunità in quanto tale.