Post on 28-Jul-2020
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Valutazione Psicologica Clinica Antonio Cerasa
STAI & HAMA Antonio Cerasa
L’utilizzo di speci<iche scale di valutazione dell’ansia ha generalmente lo scopo di stabilire se l’ansia presenti le caratteristiche di uno stato emotivo stabile e persistente (ansia di tratto) o piuttosto di una condizione temporanea riferita ad un determinato momento o situazione (ansia di stato). Uno strumento frequentemente utilizzato per la misurazione dell’ansia di stato e di tratto è lo State-‐Trait Anxiety Inventory (STAI-‐Y), ideato da Spielberger nel 1964 e stampato nel 1970. Lo STAI-‐Y si presenta suddiviso in due scale (Y1 e Y2), che valutano rispettivamente l’ansia di stato, tramite domande riferite a come il soggetto si sente al momento della somministrazione del questionario, e l’ansia di tratto, con domande che indagano come il soggetto si sente abitualmente. E’ possibile in tal modo operare una prima discriminazione tra l’ansia intesa come sintomo e l’ansia espressa come modalità abituale di risposta agli stimoli esterni (Lingiardi, 1991).
La costruzione di questo test iniziò nel 1964 con l’elaborazione di un unico gruppo di item, somministrato con modalità diverse, per la misurazione sia dell’ansia di stato che di quella di tratto. Successivamente, gli sviluppi teorici nella concezione dell’ansia ed i risultati delle ricerche empiriche indussero a modi<icare le procedure e gli item del test e fu messa a punto la forma X dello STAI. Più di 6000 studenti di High School, 600 pazienti neuropsichiatrici e ospedalizzati, 200 reclusi furono testati per la standardizzazione e la validazione della forma X del questionario (Spielberger, Gorsuch, 1968). Nel 1979 Spielberger iniziò una sostanziale revisione della scala. Le ragioni principali che guidarono tale operazione furono: sviluppare uno strumento di misura che discriminasse maggiormente i sentimenti di ansia dalla depressione e che permettesse una migliore diagnosi differenziale tra pazienti colpiti da disturbi d’ansia o da reazioni depressive; migliorare la struttura della scala con un più adeguato bilanciamento tra le voci dell’ansia presente e dell’ansia assente; sostituire alcune voci che si prestavano ad interpretazioni particolari.
Nella nuova forma Y fu sostituito il 30% degli item della forma X, migliorando le proprietà psicometriche di entrambe le sub-‐scale. Lo State-‐Trait Anxiety Inventory forma Y (Spielberger, Gorsuch, Lushene, Vagg, Jacobs, 1983) (Traduzione italiana a cura di Pedrabissi, Santinello, 1989) è un questionario di autovalutazione, in forma di Scala Likert, dove il soggetto valuta su una scala da 1 a 4 (con 1 = per nulla e 4 = moltissimo) quanto diverse affermazioni si addicono al proprio comportamento. La STAI è composta da un totale di 40 domande, 20 riguardano l’ansia di stato (Y1) e 20 l’ansia di tratto (Y2). L’ansia di stato indica quanto la persona si percepisca in ansia “proprio in quel momento” ed esprime una sensazione soggettiva di tensione e preoccupazione, comportamenti relazionali di evitamento (o avvicinamento eccessivo e prematuro) e un aumento dell’attività del sistema nervoso autonomo (incremento della frequenza cardiaca, della risposta galvanica…etc..) relativa ad una situazione stimolo, quindi transitoria e di intensità variabile; L’ansia di tratto si riferisce a come il soggetto si senta abitualmente, ad una condizione più duratura e stabile della personalità che caratterizza l’individuo in modo continuativo, indipendentemente da una situazione particolare.
La scala di valutazione dell’ansia più conosciuta e più ampiamente utilizzata, soprattutto nelle ricerche di psicofarmacologia clinica, è però la Hamilton Rating Scale for Anxiety -‐ HRSA o HAM-‐A (Hamilton, 1959). La scala non ha <inalità diagnostiche, ma serve solo a quanti<icare l’ansia nei pazienti già diagnosticati come sofferenti di disturbi ansiosi. Può essere considerata il prototipo delle scale costituite da categorie di sintomi: essa esplora, infatti, 14 categorie di sintomi, tra cui ansia, tensione, sintomi neurovegetativi, sintomi somatici e comportamento durante l’intervista. La valutazione richiede un’intervista libera ed è riferita, per la sintomatologia riportata dal paziente, alla settimana precedente ed è completata dall’osservazione del comportamento; l’enfasi maggiore è posta, comunque, su quanto riferito dal paziente L’HAM-‐A, creata prima che l’ansia fosse considerata dagli studiosi come un fenomeno multidimensionale, è la scala più usata nello studio dell’ansia e delle sue modi<icazioni sotto trattamento e, anche se non è in grado di distinguere i diversi disturbi d’ansia speci<ici, si è dimostrata quella probabilmente più sensibile, capace di discriminare ef<icacemente gli effetti del trattamento nei pazienti ansiosi ed ha mostrato un elevato coef<iciente di correlazione negli studi di inter-‐rater reliability.
Fra le diverse critiche che sono state mosse a questa scala, una delle principali è che quasi tutti gli item raccolgono sotto una medesima denominazione elementi diversi (p.es., nella denominazione "sintomi gastrointestinali" entrano la dif<icoltà di deglutizione e la costipazione, la <latulenza e la perdita di peso, ed in quella di "sintomi genito-‐urinari" entrano la pollachiuria e l’impotenza, l’amenorrea e l’eiaculazione precoce, e così via): se un paziente presenta uno solo dei sintomi, anche al massimo grado di gravità, ma non gli altri, come deve essere valutato l’item? Nella valutazione del trattamento, inoltre, è dif<icile stabilire l’impatto del trattamento stesso sui diversi sintomi che compongono ciascun item e, con la crescente speci<icità dei farmaci che vengono oggi proposti, distinguere gli effetti sui singoli sintomi è sempre più importante. Un altro limite che viene imputato all’HAM-‐A è il fatto di contenere anche sintomi di più speci<ica pertinenza della sfera depressiva e questo renderebbe più dif<icile, talvolta, distinguere gli effetti del trattamento sui due ambiti psicopatologici.
Neurobiologia della Personalità
• Ansia
Ansia non è un tratto di personalità come definito dalle scale sopra citate, ma comunque rappresenta una caratteristica della personalità umana che può essere indagata con test specifici
HAMILTON SCALE FOR ANXIETY
STAI
Antonio Cerasa
G-‐SAS
G-‐SAS
Antonio Cerasa
La Gambling Symptoms Assessment Scale (G-‐SAS) Il Disturbo da Gioco d’Azzardo è una patologia prevenibile, curabile e guaribile, che necessita di diagnosi precoce, cure specialis<che e adegua< suppor< psicologici e sociali
PBI Antonio Cerasa
LE NUOVE FRONTIERE SULLA TEORIA DELLATTACCAMENTO
MISURAZIONE PSICOMETRICA: ADULTO 3) Oltre a tale strumento, in letteratura si ritrovano molti lavori che
applicano il Parental Bonding Instrument (PBI; Parker, Tupling & Brown, 1979).
Il PBI è uno strumento che misura due distinte dimensioni riferibili al costrutto dell'attaccamento: l'accudimento e l'iperprotettività in persone che abbiano compiuto almeno il sedicesimo anno di età. Tale strumento è sotto forma di questionario autosomministrato dove l'adolescente deve ricordare la relazione con i propri genitori, concentrandosi in particolare su tale relazione fino al compimento del sedicesimo anno di età.
LE NUOVE FRONTIERE SULLA TEORIA DELLATTACCAMENTO
LE NUOVE FRONTIERE SULLA TEORIA DELLATTACCAMENTO
METODI DI MISURAZIONE PSICOMETRICA Parental Bonding Instrument: Gli autori, sulla base della distinzione tra alto e basso accudimento e alta e bassa iperprotettività classificano sia le madri che i padri in quattro distinte tipologie: 1. Vincolo affettuoso: genitori con alti punteggi sia per la scala
"Accudimento" che "Iperprotettività” 2. Genitori ottimali: genitori con un alto punteggio nella scala
"Accudimento" e basso punteggio nella scala "Iperprotettività” 3. Controllanti senza affetto: genitori con basso punteggio di
"Accudimento" e alto di "Iperprotettività” 4. Genitori negligenti: genitori con bassi punteggi su entrambe le
scale.
Anoressia
Cerasa et al., Behavioural Neurology 2015
BIS-‐11 Antonio Cerasa
• Impulsività
SHAPS Antonio Cerasa
La Snaith-‐Hamilton Pleasure Scale — SHAPS (Snaith et al., 1995) è una scala di autovalutazione composta da 14 item che esplorano gli interessi (radio-‐TV, hobby, cura di sé, lettura), il piacere della tavola, le interazioni sociali (familiari, amici, prestarsi per gli altri, ricevere apprezzamenti), le esperienze sensoriali (un bagno caldo o freddo, la vista di paesaggi, una giornata di sole, eccetera) il soggetto deve dire se è d’accordo o in disaccordo (totalmente o abbastanza) con quanto espresso in ciascun item e solo in caso di disaccordo (totale o parziale) viene assegnato un punto a quell’item. Il punteggio totale della scala può andare quindi da 0 a 14 e punteggi di 3 o più indicano una signi<icativa riduzione delle capacità edoniche. Le caratteristiche psicometriche della scala sembrano essere buone, anche se sono necessarie ulteriori validazioni.
EAT-‐26 Antonio Cerasa
la Eating Attitude Test -‐ EAT, creata al <ine di valutare una vasta serie di comportamenti e di atteggiamenti caratteristici dell’anoressia nervosa. È composta da 40 item, che corrispondono ai sintomi di più comune riscontro in questa patologia; è per questo che la scala risulta un ottimo strumento di screening, capace di identi<icare anche soggetti che ancora non hanno raggiunto a pieno i criteri diagnostici richiesti dai principali sistemi diagnostico-‐classi<icatori. Sulla base di un’analisi fattoriale, gli Autori stessi hanno creato una versione a 26 item che correla fortemente (0,98) con la versione originale (Garner et al., 1982).
BES Antonio Cerasa
La Binge Eating Scale -‐ BES è stata proposta da Gormally e Collaboratori (1982) allo scopo di valutare i comportamenti, le sensazioni, gli aspetti cognitivi associati agli episodi bulimici nei soggetti obesi. Ogni item della scala è composto da una serie di affermazioni che ri<lettono la gravità della condizione esplorata; il punteggio è ponderato ed è diverso nei vari item. La scala si è dimostrata capace di discriminare tra obesi non bulimici e obesi bulimici moderati e gravi. Il 98% dei pazienti con punteggi totali uguali o superiori a 27 risponde ai criteri diagnostici per la bulimia, ma nessuno di quelli con punteggio uguale o inferiore a 17. Buona è l’af<idabilità al test-‐retest.
SDQ-‐20 Antonio Cerasa
La Somatoform Dissociation Questionnaire -‐ SDQ-‐20, una scala di autovalutazione composta da 20 item capace di discriminare i soggetti che hanno un disturbo dissociativo da quelli che non lo hanno. Gli item del SDQ-‐20 esplorano la riduzione della sensibilità (compresa l’analgesia) e l’anestesia cenestesica, la riduzione del controllo motorio (inibizione), la paralisi generale ed i sintomi pseudoepilettici, le alterazioni della vista, dell’udito, del gusto, del tatto, dell’odorato ed i sintomi urogenitali. Gli item sono valutati su una scala da 1 a 5, l’indice discriminante è risultato pari a 4,0 (Nijenhuis et al., 1996). Il punteggio totale dell’SDQ-‐20 non si modi<ica in rapporto al sesso o all’età dei soggetti esaminati, mentre si correla con la presenza di eventi traumatici in anamnesi.
SF-‐36 Antonio Cerasa
L'SF-‐36 è un questionario sullo stato di salute del paziente che è caratterizzato dalla brevità (mediamente il soggetto impiega non più di 10 minuti per la sua compilazione) e dalla precisione (lo strumento è valido e riproducibile). Le 36 domande si riferiscono concettualmente a 8 domini di salute: AF-‐attività <isica (10 domande), RP-‐limitazioni di ruolo dovute alla salute <isica (4 domande) e RE-‐limitazioni di ruolo dovute allo stato emotivo (3 domande), BP-‐dolore <isico (2 domande), GH-‐percezione dello stato di salute generale (5 domande), VT-‐vitalità (4 domande), SF-‐attività sociali (2 domande), MH-‐ salute mentale (5 domande) e una singola domanda sul cambiamento nello stato di salute. Il questionario SF-‐36 può essere auto-‐compilato, o può essere oggetto di una intervista sia telefonica sia faccia-‐a-‐faccia. Tutte le domande dell'SF-‐36, tranne una, si riferiscono ad un periodo di quattro settimane precedenti la compilazione del questionario. La validità delle 8 scale dell'SF-‐36 è stata largamente studiata in gruppi noti di pazienti. Gli studi di validazione hanno inoltre dimostrato che l'SF-‐36 ha capacità discriminanti nei confronti di popolazioni con problemi psichiatrici o problemi <isici e di discriminare tra gruppi di popolazioni con condizioni mediche severe da gruppi di popolazioni moderatamente malate o sane. Una ricca bibliogra<ia è disponibile.