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Comune di Pisa VRI Palestra di Oratoio
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Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio Indice
GENERALITA’ Pag. 3
1. ATTIVITA’ SVOLTA Pag. 3
2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL’ATTIVITÀ SVOLTA Pag. 3
2.1 Descrizione della struttura Pag. 3
2.2 Descrizione dell’attività e del ciclo lavorativo Pag. 4
3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Pag. 4
4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI Pag. 6
5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO Pag. 8
6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 9
7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI Pag. 9
7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi Pag. 10
8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 11
8.1 Misure preventive Pag. 11
8.2 Misure protettive Pag. 11
9. GESTIONE DELL’EMERGENZA Pag. 12
10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI Pag. 12
ALLEGATO: foto del sopralluogo Pag. 13
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GENERALITÀ
La presente relazione è allegata alla valutazione dei rischi
di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e valuta in maniera
specifica il rischio incendio presente nell’azienda in esame,
secondo quanto indicato al punto 2 del D.M. del 10 marzo 1998
e secondo le linee guida dell’allegato I dello stesso decreto e dal
DPR 151 11 agosto 2011.
1. ATTIVITÀ SVOLTA
La struttura ricade nelle attività soggette a prevenzione
incendi secondo il D.P.R. n. 151 del 2011 nel n. 65.
2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELLA ATTIVITA’
SVOLTA
2.1 Descrizione della struttura
Trattasi di un edificio prefabbricato di un piano fuori terra
realizzato con muri perimetrali in muratura e copertura a
capriata in metallo, con accesso in Via Castelfidardo, 14
Oratoio.
L’edificio è servito da impianto di riscaldamento a fancoil
con fluido caldo derivato dalla centrale termica, posta nel corpo
dell’edificio con accesso dall’esterno di cui è stata inoltrata
pratica di esame progetto di Prot .31737 del 08/02/2006 al
Comando dei VVF di Pisa
Gli impianti elettrici da un esame visivo sembrano a norma
così come prescritto dalla legge e dovrebbero essere dotati di
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certificazione di conformità, così come prescritto dalla 46/90 e
dal d.m. 37/2008.
2.2 Descrizione dell'attività e del ciclo lavorativo
Vi è un solo dipendente comunale, nella mattina
usufruiscono della Palestra una o due classi per volta delle
scuole dintorno (Elementari Gamerra, Elementari Genovesi) e
nel pomeriggio alcune società sportive, inoltre non è prevista la
presenza di pubblico, per cui si rientra nel campo di
applicazione dell'art. 20 del DM 18/3/1996
3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI D’INCENDIO
È noto che quasi tutte le reazioni di combustione (eccetto
alcuni metalli e gli esplosivi) avvengono in fase omogenea. La
presenza di uno o più combustibili in aria, ancorché in uno stato
di aggregazione diverso dalla fase gas o vapore, costituisce, di
per sé, pericolo potenziale di incendio.
Nel seguito si individuano i pericoli di incendio in relazione ai
materiali infiammabili e/o combustibili presenti, con particolare
riferimento alle quantità stoccate ed alle modalità di impiego
e/o manipolazione.
3.1 Pericoli d'incendio derivanti dalla destinazione d'uso
dell'edificio
Con riferimento ai vari settori dell'attività si individuano i
seguenti materiali combustibili.
A) SPAZIO ATTIVITÀ SPORTIVA
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Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo
potenziale di incendio: Materiale per attività sportive
B) SPOGLIATOI
Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo
potenziale di incendio: Arredi
3.2 Pericoli di incendio derivanti dalla presenza di
sostanze pericolose (gas liquidi infiammabili) con
particolare riferimento alle loro modalità di
manipolazione e stoccaggio
Nei ripostigli non saranno depositati materiali infiammabili
liquidi o gassosi salvo quanto consentito per esigenze
amministrative ed igienico-sanitarie e comunque le quantità
non saranno superiori ai 5 kg, l’alcool viene sostituito da altri
liquidi igienizzanti non infiammabili.
3.3 Carico d'incendio
Si fa riferimento al livello II di prestazione del Decreto
Ministeriale 9/3/2007 “Prestazioni di resistenza al fuoco delle
costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo
Nazionale dei vigili del fuoco” dove all’art. 3 “Richieste di
prestazione”, si individua il livello II, “mantenimento dei
requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente
all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della
costruzione”
3.4 Pericoli di incendio derivanti da impianti di processo
Non sono presenti impianti di processo.
3.5 Pericoli di incendio derivanti da particolari
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lavorazioni
Non sono presenti particolari lavorazioni tali da
determinare significativi pericoli d'incendio.
3.6 Macchine, apparecchiature ed attrezzature
comportanti un particolare pericolo di incendio
Non vi sono macchine o attrezzature comportanti un
particolare pericolo di incendio.
3.7 Pericolo di incendio connesso con movimentazioni interne
Non si evidenziano, nella fattispecie, movimentazioni
interne di materiale facilmente infiammabile, tali da comportare
pericolo di incendio.
3.8 Pericoli di incendio derivanti da particolari impianti tecnologici di servizio
Non sono presenti, nella fattispecie, particolari impianti
tecnologici di servizio tali da comportare pericolo di
incendio.
3.9 Pericoli di incendio per la presenza di aree a rischio specifico
Esiste, nell’edificio centrale termica con potenzialità
superiore alle 100.000 kCal/h con accesso esclusivo dall’esterno
di cui è in atto l’iter tecnico burocratico per l’ottenimento del
certificato di prevenzione incendi.
4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI
Non si evidenziano, nella fattispecie, condizioni ambientali
tali da far ritenere elevato il rischio di incendio a fronte dei
pericoli precedentemente esaminati.
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In particolare i seguenti fattori portano ad abbassare il
rischio di incendio:
Condizioni di accessibilità e viabilità
Tutti i locali risultano facilmente accessibili dall'esterno.
Vi sono tre uscite di emergenza di cui due di larghezza
libera di cm. 100 ed una centrale di cm. 182 per un totale
di 5 moduli.
L’accesso all’area ove è ubicato l’edificio in questione
risulta comunque idoneo a consentire l’intervento dei
mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco.
- Lay-out (distanziamenti, separazioni, isolamento)
La Palestra è un corpo isolato rispetto ad altre attività e la
centrale termica è in locale non comunicante con gli
ambienti interni ed ha accesso dall’esterno.
- Caratteristiche particolari dell'edificio
(tipologia edilizia, geometria,volumetria, superfici, altezza,
piani interrati, articolazione planovolumetrica, ecc.)
Non si evidenziano caratteristiche particolari dell'edificio
tali da determinare elevati rischi di incendio in relazione ai
pericoli precedentemente esaminati. Semmai le
caratteristiche dell'edificio (semplice geometria, volumetria
e superfici limitate) portano ad una riduzione del rischio
d'incendio.
- Aerazione (ventilazione)
La condizione che tutti i locali sono provvisti di adeguate
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superfici di aerazione apribili direttamente sull'esterno
porta certamente ad una riduzione del rischio di incendio.
- Affollamento degli ambienti,
con particolare riferimento alla presenza di persone con
ridotte od impedite capacità motorie o sensoriali.
La palestra viene usata dal circa cinquanta ragazzi per ora
di attività sportiva alla mattina e da circa trenta persona al
massimo nelle attività pomeridiane della società sportive.
5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO
Il numero dei moduli consente l’evacuazione di 60 x 5 = 300
persone sufficiente al bisogno della Palestra.
VIE DI ESODO
Le vie di esodo non presentano particolari caratteristiche
di tortuosità o lunghezza eccessive. I percorsi di esodo
risultano essere inferiori ai 30 m e visto il tempo di esodo, in
linea con l’allegato III del DM 10.03.98.
Le vie di esodo risulteranno anche a mezzo di adatte
procedure sempre perfettamente percorribili e sgombre da
qualunque materiale che ne ostacoli l'utilizzo.
A mezzo di apposite procedure si curerà che nei
disimpegni, nei passaggi in genere e negli ambienti siano
presenti materiali d’arredo omologati di classe non superiore a
2 e gli altri materiali di rivestimento o materiali suscettibili di
prendere fuoco sulle due facce di classe 1 mentre mobili
imbottiti saranno di classe 1 IM
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6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO
D'INCENDIO
La valutazione, seppur qualitativa, della probabilità di
incendio (coesistenza di uno o più combustibili già allo
stato gassoso con sorgenti di innesco o comunque fonti di
calore sufficienti a determinare la vaporizzazione dei
combustibili liquidi, o la depolimerizzazione e pirolisi dei
combustibili solidi, e la successiva accensione dei vapori),
unitamente alla stima, anch'essa qualitativa, dell'entità
delle conseguenze porta alla valutazione del rischio
d'incendio.
In relazione a ciò si evidenziano le seguenti sorgenti di
innesco:
impianto elettrico
Sulla base delle considerazioni precedentemente esposte si
può esprimere la seguente valutazione qualitativa del
rischio di incendio presente nei vari reparti dell'edificio in
questione:
MEDIO
7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI
Nell'adeguamento ai fini antincendio dell'edificio in
questione sono stati perseguiti i seguenti obiettivi di
sicurezza.
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1°) riduzione delle probabilità di innesco
2°) riduzione delle conseguenze
7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli
obiettivi sopra esposti
1°) In relazione alla riduzione della probabilità di innesco:
Gli impianti elettrici devono essere adeguati alle norme di
cui alla Legge 1.3.68 n. 186 e tali da non costituire pericolo di
innesco di incendi. La rispondenza alle norme di sicurezza degli
impianti elettrici è attestabile con le procedure previste dalle
norme di cui alla Legge 37/2008.
In tutto il complesso è imposto e con apposite procedure
fatto rispettare il divieto di fumare.
Con apposite procedure si assicura che nei depositi il
carico di incendio non superi i 50 kg/mq di legna standard e che
comunque negli ambienti non si superino i 50 kg/mq di legna
standard.
2°) In relazione alla riduzione delle conseguenze:
limitazione carico d'incendio;
sicuro esodo degli occupanti in caso di incendio;
dotazione di estintori portatili di tipo approvato con
capacità estinguente non inferiore a 13A-89B. Essi sono
ubicati in prossimità degli accessi e nei pressi delle aree a
maggior pericolo in posizione segnalata;
illuminazione di sicurezza indicante i passaggi, le uscite, i
percorsi delle vie di esodo e tale da garantire un livello di
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illuminazione di almeno 5 lux ad 1 m. di altezza dal piano
di calpestio lungo le vie di uscita. L’impianto di sicurezza
autoalimentato ha autonomia di almeno 30’;
procedure per garantire la non presenza di ostacoli sulle
vie di uscita.
8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
(STRATEGIA ANTINCENDIO)
A fronte dei rischi di incendio individuati sono adottate le
seguenti misure (in parte già descritte precedentemente):
8.1 MISURE PREVENTIVE
Esecuzione degli impianti a regola d'arte, e
manutenzione programmata degli stessi.
Aerazione degli ambienti.
Formazione ed informazione del personale.
Presso la struttura costantemente aggiornato sarà
presente apposito registro dei controlli.
8.2 MISURE PROTETTIVE
Resistenza al fuoco delle strutture congruente con
la classe.
Estintori antincendio portatili.
Formazione della squadra preposta alla lotta
antincendio ed alla gestione dell'emergenza.
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9. GESTIONE DELL'EMERGENZA
La Direzione competente curerà la manutenzione degli
impianti in modo da garantirne costantemente la sicurezza di
esercizio
Il personale presente curerà di mantenere sempre sgombre
le uscite e le vie di esodo.
Il Servizio di Prevenzione e Protezione curerà
l’aggiornamento della formazione di personale addetto
all'antincendio ed alla gestione delle emergenze, come richiesto
dal D.Lgs 81/2008.
In tutto il fabbricato è installata la segnaletica finalizzata alla
sicurezza antincendio ed antinfortunistica, conformemente al
D.Lgs. 81/2008.
10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI
Da quanto sopra esposto, le provvidenze messe in atto e
quelle indicate fanno sì che:
- la probabilità di innesco di eventuali atmosfere
infiammabili risulti alquanto improbabile;
- gli occupanti possano lasciare l'edificio in sicurezza;
- che le squadre di soccorso possano intervenire in
sicurezza.
Prescrizione: rispetto del D.P.R. 151 del 11 agosto 2011.
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ALLEGATO
Foto del sopralluogo:
Quadri elettrici Impianto riscaldamento
Una delle uscite di emergenza Centrale Termica