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VIAGGIO-SCAMBIO
A DINKELSBÜHL
14 – 21 settembre 2019
classe 4D
IMPRESSIONI DI VIAGGIO
Erasmus+ Italien 2. Mobilität 14.09.-21.09.2019
PROGRAMMA
GIORNO ORA PUNTO DEL PROGRAMMA SABATO
14.09. 17:30 ca. arrivo degli ospiti italiani alla palestra TSV
accoglienza da parte delle famiglie e tempo in famiglia
DOMENICA 15.09.
tempo in famiglia
LUNEDI 16.09.
08:00 09:30 09:45 10:30 10:3011:30 11:30 – 14:30
benvenuto del preside, presentazione del programma e della scuola, visita guidata della scuola, quiz (aula 300) preparazione della visita guidata a Dinkelsbühl in italiano e tedesco (aula 110 e 112) pausa in città visita guidata della città di Dinkelsbühl con picnic finale
MARTEDI 17.09.
08:00 – 16:00
progetto Erasmus+: musica a Dinkelsbühl e la canzone Erasmus+ (aula 110 e112) [tedeschi: lezione 11:30-12:55, solo italiani: visita al municipio 11:45 pausa pranzo in città: dopo la visita al municipio/delle lezioni fino alle 14:00]
MERCOLEDI 18.09.
08:00- 17:00
gita a Würzburg: visita guidata al centro storico e alla Residenz
GIOVEDI 19.09.
08:0010:30 10:30 – 15:00
lezioni nelle classi dei partner pomeriggio: escursione di mezza giornata all‘Hesselberg
VENERDI 20.09.
08:30 11:15 11:30 – 12:30
panificio Kappelbuck (solo italiani) (tedeschi: escursione in classe 10, Q11 informazioni Berlin) presentazione del progetto e riflessione (aula 300) pomeriggio: tempo libero
SABATO 21.09.
9.00 ca. incontro presso la palestra TSV; partenza degli ospiti italiani
IL VIAGGIO
Il viaggio è stata la parte più lunga dello scambio con Dinkelsbühl ma allo stesso tempo divertente.
Siamo partiti il sabato mattina presto dalla nostra scuola molto stanchi per la notte trascorsa senza
dormire, alcuni a causa dell’ansia per il viaggio, altri per poter preparare la valigia.
Le prime due ore la maggior parte di noi è caduta nelle braccia di Morfeo (tranne me che,
ovviamente, non sono riuscita ad addormentarmi) ma poi come risvegliati all’improvviso da non so
che, abbiamo acceso la cassa a tutto volume e ci siamo scatenati nel cantare canzoni a
squarciagola.
La prima fermata che abbiamo fatto, per gli incontinenti, è stata a Innsbruck in Austria. L’autogrill
era una grande struttura con all’interno un museo dell’acqua e un bar dove ci siamo fermati a bere
un caffè. Il primo consiglio che vi do è che se volete correre al bagno dovete entrare dalla prima
porta grande che vedete e non andare dietro dove si trova il bar, come ho fatto io, specialmente
se avete qualche urgenza. La nostra seconda fermata è stata ad Augsburg per una piccola visita
alla città, molto piccola perché è durata all’incirca solo due o tre orette.
La nostalgia di casa si è fatta sentire nel momento in cui stavamo per arrivare a Dinkelsbühl, io
specialmente ero molto agitata perché era la prima volta che incontravo la mia partner e non
sapevo come sarebbe stato vivere una settimana intera con lei e la sua famiglia. Per fortuna al
nostro arrivo ci hanno accolto calorosamente con cartelloni e tanto di cornici ciascuna con una
foto di ogni coppia. E poi tutto è andato per il meglio.
Il ritorno invece è stato diverso, per certi versi ancora più lungo. Prima di andarcene ci siamo
incontrati lì dove il nostro scambio è cominciato e ad aspettarci c’era il nostro bus pronto per
partire. Dopo lunghi abbracci, pianti e aver giocato a “sardina”, che è stato il primo gioco che ci ha
legati come gruppo, siamo partiti.
Il viaggio è continuato con lacrime, chiacchere, canzoni, sorrisi e ricordi, ma questa volta ad
aspettarci c’era la nostra vera famiglia.
Martina Dobos
VISITA AD AUGSBURG Il giorno 14 settembre 2019, noi ragazzi della 4D abbiamo avuto modo di visitare la città di Augsburg, in Germania, dove ci siamo fermati per un paio d'ore durante il tragitto verso Dinkelsbühl, città con la quale abbiamo fatto uno scambio fino al 21 di settembre. Siamo arrivati intorno all'ora di pranzo motivo per cui, una volta arrivati in piazza e stabilita un'ora d'incontro, ci siamo divisi in gruppi e siamo andati alla ricerca di un posto in cui mangiare.
Camminando per la città si potevano notare, tralasciando i vari negozi moderni, le caratteristiche di un'architettura abbastanza antica; infatti Augsburg (in italiano Augusta) è considerata una delle città più antiche della Germania. Una volta fatta la pausa pranzo siamo ritornati in piazza dove ci eravamo dati il punto d'incontro, e, mentre stavamo aspettando che tutto il gruppo fosse al completo, una nostra compagna si è offerta di suonare il pianoforte situato accanto alla fontana della piazza. Dopodiché alcune nostre compagne che erano già state lì prima di noi, ci hanno fatto una breve presentazione sui monumenti che si trovavano nei dintorni guidate anche dall'aiuto delle professoresse che ci hanno accompagnati. Ci siamo poi diretti a visitare il municipio della città, l' Altes Rathaus, uno dei capolavori dell' Architettura del Rinascimento. Abbiamo visitato le varie sale al suo interno, ma quella che più mi ha colpita è stata la “sala d'oro” (Goldener Saal) nome che tra
l'altro rispecchia il suo significato, essendo tutta ricoperta di lamine dorate. Successivamente, ci siamo recati a visitare la Fuggerei, un quartiere nato per ospitare gli abitanti cattolici della città poveri o indigenti e far anche produrre loro lavoro in qualità di artigiani, salariati ecc. onde evitar loro di continuare a vivere di elemosina. La sua particolarità, inoltre, è il fatto di essere circondata tutta da mura e di avere al suo interno alloggi non condivisi, garantendo l' intimità di ciascuna persona. Oltre alla possibilità di poter osservare da vicino com'erano fatte le case di una volta, c'è anche la possibilità di visitare il bunker sotterraneo costruito durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Al suo interno ci sono testi, foto, film con audio e tanti altri pezzi d'esposizione che documentano e testimoniano i bombardamenti aerei di Augsburg, cosi come la ricostruzione della Fuggerei e della città stessa. Dopo questa visita si è concluso il nostro tour ad Augsburg e ci siamo diretti verso il bus che ci ha poi portati fino a Dinkelsbühl.
Sabrina Cojocaru
AUGSBURG: LA FUGGEREI
Durante il nostro viaggio in direzione Dinkelsbühl abbiamo deciso di fare una sosta ad Augusta,
dove abbiamo visitato due attrazioni principali della città: il municipio e la Fuggerei.
La Fuggerei venne fondata nel 1521 da Jacob Fugger il Ricco come complesso residenziale per i
cittadini di Augusta indigenti, i quali, in cambio, dovevano versare annualmente un fiorino renano
(ovvero 88 centesimi) e recitare 3 volte al giorno una preghiera di ringraziamento. Ad oggi, è il
complesso più antico di case popolari del mondo: nei 140 appartamenti delle 67 case, offre un
alloggio a ben 150 persone, solitamente anziani.
Essa viene descritta come “città nella città” con una chiesa propria, con “mura cittadine” e “porte
cittadine”. Al suo interno si possono trovare targhe commemorative e stemmi di pietra con i gigli
che simboleggiano e rendono omaggio alla famiglia fondatrice. Inoltre, si possono vistare il museo
della Fuggerei, la Chiesa di San Marco e, nella Mittlere Gasse, al civico numero 13, si può ammirare
l’arredamento storico dei primi anni del secolo scorso.
La particolarità di queste abitazioni che più colpisce sono i tiranti dei campanelli degli ingressi:
questi, infatti, sono diversi da casa a casa per permettere agli abitanti di riconoscere al tatto il
proprio ingresso nei vicoli non illuminati. Oggi la Fuggerei viene illuminata dall’ultimo impianto di
illuminazione a gas esistente ad Augusta.
immagini dell’abitazione-museo al civico 13, Mittlere Gasse
Madella Alessia
L’ARRIVO A DINKESBÜHL E L’ACCOGLIENZA DELLA FAMIGLIA
Il 14 settembre sono arrivata a Dinkesbuhl con l’autobus verso le 17.30.
Quando sono scesa dal pullman la mia famiglia ospitante era già lì ad aspettarmi. Ad accogliermi
c’erano Emily, la mia partner, e il padre, poiché la madre era al lavoro e i fratelli a scuola.
Emily si è presentata subito con un regalo per me: un quadro con una foto che abbiamo scattato
insieme durante il periodo di scambio in Italia.
Dopo avermi presentato il padre, Joannes, ci siamo diretti a casa in macchina. Durante il tragitto
Emily mi ha chiesto come stavo e come era andato il viaggio, pero non abbiamo parlato molto
perché il tragitto è durato poco, circa 5 minuti.
Entrati in casa Emily mi ha subito fatto fare il giro: al piano terra c’era un piccolo bagno, un
ripostiglio, la cucina e il salotto. Siamo saliti al secondo piano dove c’erano le camere da letto dei
suoi genitori, dei fratelli e la sua, che ha condiviso co me per tutta la settimana.
Dopo aver depositato le valigie ed essermi sistemata ero molto affamata, percio Emily mi ha fatto
assaggiare una tipica torta tedesca, che aveva cucinato la mamma nei giorni prima. Nel frattempo
il papà è andato al lavoro e io sono rimasta sola con lei fino all’arrivo di sua mamma e dei suoi
fratelli. Appena arrivata ero abbastanza timida e agitata perché non conoscevo nessuno, ma la
famiglia è stata molto brava a farmi sentire a mio agio sin da subito. Abbiamo stretto amicizia
molto in fretta, soprattutto con i fratelli minori, con i quali ridevo e scherzavo sempre.
Questa è stata una bella esperienza, che mi è servita a migliorare il tedesco grazie all’aiuto della
famiglia che, nonostante le difficoltà, si è fatta capire parlando lentamente e scandendo bene le
parole.
Letizia Gelmi
LA DOMENICA IN FAMIGLIA
La domenica, giorno dopo il nostro arrivo abbiamo avuto la possibilità ed il piacere di passare la
giornata con i partner e le rispettive famiglie. Dopo aver consumato una colazione molto ricca, io e
la famiglia ci siamo diretti al Climbing Park di Offenbach. Una volta arrivati, abbiamo
immediatamente indossato l’attrezzatura e ci siamo diretti all’entrata. Arrivati al primo percorso
abbiamo osservato la spiegazione di una guida che dava consigli sui percorsi e su come terminali in
sicurezza e con facilità. All’incirca dopo due ore abbiamo deciso di fare una pausa durante la quale
abbiamo incontrato altri compagni di classe. Terminato il nostro tempo, ci siamo diretti a casa
dove abbiamo pranzato e dormito. Verso le 17 abbiamo incontrato altri compagni di classe per
una partita di Bowling al Bowl Beat dove abbiamo fatto una sfida Italia contro Germania. Infine,
terminata la cena abbiamo guardato una partita di calcio del Bayern Monaco con i nonni del mio
partner per poi andare a dormire. La domenica, almeno dal mio punto di vista, è stata la prima
vera occasione durante la quale sono stato in grado di praticare il tedesco. Nel corso del giorno ho
sicuramente consolidato in modo divertente il rapporto con il partner ponendo le basi per un’
ottima settimana.
Issa Serbouti
L’ACCOGLIENZA A SCUOLA
Il Gymnasium di Dinkelsbühl l’abbiamo visto per la prima volta lunedì mattina. Alle 8:00 ci siamo
ritrovati tutti, italiani e tedeschi, nell’aula di musica, dove i professori tedeschi ci hanno dato il
benvenuto. Poi, alcuni degli studenti tedeschi ci hanno letto il programma della settimana prima in
tedesco e poi tradotto in italiano. Successivamente, per farci vedere la scuola, ci hanno dato un
foglio sul quale c’erano delle domande alle quali era possibile rispondere soltanto andando in giro
per la scuola. Dovevamo cercare di compilarlo al meglio perché il gruppo che avrebbe risposto in
modo più corretto possibile avrebbe ricevuto un premio venerdì mattina. Quando siamo ritornati
in classe ci hanno proposto un quiz sull’Italia. Eravamo divisi in due gruppi (quelli nella parte destra
della stanza e quelli nella parte sinistra) e, anche in questo caso, il gruppo che rispondeva
correttamente a più domande avrebbe
ricevuto un premio venerdì mattina.
Alla fine del quiz, però, eravamo in
parità, quindi ci hanno fatto due
domande di spareggio: nella prima
bisognava dire come si fa la pizza; la
risposta, però, dato che la domanda
era molto generica e c’era più di una
risposta che poteva essere considerata
corretta, non è stata contata. Nella
seconda, invece, bisognava indovinare
quanti fiori c’erano sulla collana
hawaiana che la professoressa teneva
in mano. Abbiamo, poi, consegnato il
bigliettino con su scritta la nostra risposta, ma abbiamo dovuto aspettare fino a venerdì per sapere
chi aveva vinto. Dopo di che, abbiamo fatto un piccolo momento di pausa e, poi, siamo andati in
aula di informatica per tradurre i testi che avremmo dovuto esporre il pomeriggio. La scuola
sembrava ben organizzata, spaziosa e bella. Ci è piaciuto molto che ci abbiano fatto vedere la
scuola in un modo diverso dal solito, attraverso delle domande, perché, in questo modo, sono
riusciti a coinvolgerci maggiormente.
Benedetta Morandini
IL GYMNASIUM DI DINKELSBÜHL
Nel Gymnasium di Dinkelsbühl, situato subito vicino al parcheggio della scuola, sono presenti i campi sportivi. Tra le varie attività motorie che gli studenti possono svolgere, vi sono il calcio, la pallacanestro e atletica. Seguendo il sentiero che conduce alla scuola, si può osservare alla sinistra la mensa, riservata agli studenti più giovani, e una zona coperta dove sia i ragazzi che i professori possono mettere le loro biciclette. Successivamente si raggiunge la struttura scolastica. A sinistra è presente il nuovo edificio, destinato ai ragazzi più giovani che frequentano il liceo. Al suo interno c'è anche una classe dove i ragazzi possono trascorrere il loro tempo libero, quando non hanno lezione. La vecchia struttura, piuttosto grande, è caratterizzata, invece, da un grande atrio, dove i ragazzi solitamente si ritrovano prima di andare nelle proprie classi. Appena si entra, si vede appesa una grande LIM che proietta tutte le attività della giornata e anche l’assenza o meno di qualche insegnante a scuola. Il vecchio edificio, dove i ragazzi più grandi svolgono le loro lezioni, presenta colori monotoni, ma in compenso è molto decorato. Tra le varie decorazioni ci sono anche disegni sui muri come quello di un dinosauro.
Il liceo è formato da 2 piani e anche da un seminterrato dove sono smistate le varie le classi, anche di vario tipo poiché sono i ragazzi che devono cambiare classe per poter svolgere determinate lezioni, come ad esempio le aule di chimica e anche quella di informatica che abbiamo utilizzato per poter realizzare dei lavori riguardanti il progetto Erasmus+. All’ultimo piano inoltre, si trova l’aula di musica che, durante lo scambio, abbiamo utilizzato per poter svolgere le attività del progetto Erasmus+. Durante la giornata i ragazzi hanno anche due intervalli, uno più corto l’altro più lungo. Fuori dalla scuola sul lato destro c'è anche un piccolo “anfiteatro” che durante lo scambio è stato utilizzato per fare un picnic e anche come luogo d'incontro. Percorrendo la strada che c'è dall’anfiteatro si raggiunge la fermata degli autobus, mezzo con il quale molti ragazzi arrivano a scuola.
Slobodan Mijatovic
LE ATTIVITA’ CON I PARTNER
Lunedì mattina siamo andati a scuola con i nostri partner, i quali avevano organizzato per noi un
gioco che consisteva in un quiz con domande relative alla loro scuola, da svolgere a gruppi di
quattro: due studenti italiani con i loro rispettivi partner tedeschi. Questo ci ha permesso anche di
visitare il “Gymnasium Dinkesbuhl”, ampio e con grandi spazi all’aperto. Dopo quest’attività, siamo
andati nell’aula di musica dove ci siamo ricongiunti con gli altri ragazzi e ci siamo suddivisi in due
squadre, ognuna delle quali era composta sia dai ragazzi di Villafranca sia dagli studenti di
Dinkesbühl. Abbiamo partecipato ad un altro gioco, un quiz preparato da due studenti tedeschi
con domande di cultura generale.
Successivamente, ci siamo spostati nell’aula d’informatica dove, in coppia con il nostro partner,
ognuno aveva il compito di preparare una breve descrizione di una località caratteristica, di
un’attrazione, un luogo storico della città, in vista della visita guidata programmata per il
pomeriggio.
Martedì mattina ci siamo divisi in vari gruppi per la preparazione del volantino del progetto
Erasmus +; alcuni dovevano dedicarsi alla progettazione del logo, altri alla stesura
dell’introduzione, o del commento generale…
I nostri partner avevano organizzato un’altra attività creativa e stimolante per noi quel
pomeriggio. Essa consisteva nel dividerci a gruppi misti di cinque persone per modificare ognuno
una strofa differente della canzone “Soldi” di Mahmood. Un gruppo doveva inventare la strofa in
lingua tedesca, altri in inglese e, infine, un gruppo in italiano. Risultò un lavoro inaspettatamente
divertente, nonostante le nostre doti canore non fossero delle migliori!
Giovedì mattina abbiamo assistito a tre ore di lezioni dei nostri partner, ogni studente italiano ha
accompagnato il rispettivo compagno tedesco in classe.
Le attività con i nostri partner sono terminate venerdì nell’aula di musica dove tutti insieme
abbiamo riflettuto sull’importanza e i valori del progetto Erasmus+. È stata un’esperienza
fantastica che ci ha arricchito sia dal punto di vista didattico e linguistico sia personale.
Alessia Zanotto
IL PIC NIC
Lunedì 16 settembre i ragazzi tedeschi hanno organizzato un pic nic. Dopo aver fatto il giro
turistico della cittadina di Dinkelsbühl ci siamo seduti sui gradoni del cortile della scuola e abbiamo
mangiato quello che i nostri partner avevano portato. C’erano cibi e bevande di tutti i generi come
pasta, frutta, biscotti, torte, acqua e bevande gasate. Dopo il pic nic ognuno di noi è andato a casa
con il proprio partner.
Giulia Malagutti
LA VISITA GUIDATA A DINKELSBÜHL Il giorno 16 Settembre dalle ore 10 alle ore 13.40 abbiamo visitato la città di Dinkelsbühl. La visita è’ stata organizzata molto bene ed è stata molto interessante e piacevole. È stata guidata dagli alunni tedeschi e italiani che hanno preparato, nello stesso giorno, un piccolo testo (in lingua tedesca e italiana) su uno specifico monumento o luogo di Dinkelsbühl che avrebbero presentato insieme man mano che si svolgeva la visita. La visita è iniziata con la presentazione della statua dedicata a Christoph von Schmid, che si trova nelle vicinanze della Chiesa St. Georg, che abbiamo visitato successivamente. Per ‘rompere il ghiaccio’ e rendere la visita ancora più piacevole i partner tedeschi hanno cantato e ballato una canzone tipica di Dinkelsbühl. Un’altra statua importante che abbiamo visto è stata quella che raffigura il contadino con in mano le spighe di grano: egli ha fondato Dinkelsbühl. Dopo aver ascoltato l’esperienza di un partner tedesco nel festival chiamato Kinderzeche, noi alunni siamo tornati a casa. La visita a Dinkelsbühl e stata molto piacevole, è una città affascinante.
Isabella Lima Martins
LA VISITA IN MUNICIPIO E L’INCONTRO CON IL SINDACO
La mattina del 17 Settembre, dopo aver partecipato alle attività del progetto Erasmus+ a scuola, ci
siamo recati al municipio di Dinkelsbühl, dove siamo stati accolti calorosamente dal sindaco della
città, il Dott. Hammer. Dopo esserci recati nella sala utilizzata dal consiglio comunale durante le
riunioni, abbiamo iniziato il nostro incontro. Il sindaco ci ha fornito informazioni riguardo la città.
Dinkelsbühl è una pittoresca cittadina tedesca situata nel Land della Baviera. Si trova sul percorso
della cosiddetta Romantische Straße e il suo centro storico è caratterizzato dalla presenza di edifici
risalenti al Medioevo. Il sindaco ha specificato che il loro scopo è quello di mantenere il più
possibile la città nel suo contesto storico, senza apportare quindi rilevanti modernizzazioni. Questo
però va a scapito dei giovani abitanti, i quali non hanno posti adeguati (cinema, centri commerciali
e ricreativi, discoteche) in cui trascorrere il loro tempo libero. Durante l’incontro il Dott. Hammer
ci ha regalato una mappa della città in lingua italiana e ha discusso di alcune recenti situazioni
politiche sia della Germania che dell’Italia. Dal modo in cui si poneva, non si poteva fare a meno di
notare quanto fosse orgoglioso di appartenere alla sua città e, con il suo modo simpatico, ci ha
reso ancora più partecipi di questa interessante esperienza. Alla fine dell’incontro siamo usciti dal
municipio per fare la foto insieme al sindaco, la quale è stata poi pubblicata sul quotidiano della
città il giorno seguente.
Giulia Montresor
PROGETTO ERASMUS+ SULLA MUSICA
Il giorno 18 settembre 2019 eravamo al liceo di Dinkelsbuhl in aula di musica. I nostri partner
tedeschi avevano già preparato dei gruppi per riscrivere, con le nostre parole in italiano, inglese o
tedesco, la canzone “Soldi” di Mahmood, che è stata la prima canzone che abbiamo insegnato ai
nostri partner quando sono venuti in Italia, quindi si può dire che era la canzone che più ci
rappresentava e che più rispecchiava l’esperienza dello scambio. Ogni gruppo doveva scrivere una
strofa della canzone basandosi sull’esperienza dello scambio avvenuta fino a quel momento. Dopo
qualche ora di lavoro siamo andati tutti in cortile a provarla e successivamente ci siamo rincontrati
in aula musica e l’abbiamo cantata tutti insieme. I temi principali delle strofe erano quanto ci
sarebbe mancato lo scambio, le attività svolte fino a quel momento, i monumenti delle cittadine
che avevamo visitato e soprattutto il rapporto con tutti i nostri partner. È stata un’esperienza
magica, perché abbiamo avuto il modo di conoscerci più a fondo e scoprire quale parte dello
scambio ci è piaciuta di più.
Ilaria Faccioli
WÜRZBURG
Mercoledì ci aspettava la visita alla città di Würzburg, a circa due ore da Dinkelsbühl. Come due
giorni prima avremmo dovuto leggere in
italiano e in tedesco le descrizioni dei luoghi
e dei monumenti che saremmo andati a
vedere. Appena arrivati, ci siamo subito
diretti verso la conosciuta fortezza di
Marienberg dov’è presente un grande
giardino dal quale è possibile vedere tutta
Wurzburg dall'alto. Passando per il ponte più
antico della città sotto cui scorre il fiume
Meno, chiamato Alte Mainbrücke, siamo
rimasti tutti incantati dal paesaggio, dai fiori
e dalle statue che abbelliscono il ponte, dal
quale inoltre si può vedere la Marienberg.
Attraversato quest’ultimo siamo arrivati nel
cuore della città dove ci sono soprattutto
ristoranti e gastronomie. Un po’ prima del
Duomo, vicino al pozzo Vierröhrenbrunnen,
c’è il municipio dove all’interno si trova una
delle più belle sale dell'alto Medioevo
tedesco, e una mostra riguardante il
bombardamento del 1945, dove abbiamo
avuto modo di entrare. Proseguendo la
visita abbiamo potuto vedere com’è la città e non ci è passato inosservato il fatto che sia più
moderna e piena di vita rispetto a Dinkelsbühl, questo forse per i turisti che vengono ad ammirare
i monumenti storici e artistici. Non lontano dal municipio vi è l’ampia piazza del mercato dove non
si trovano solo bancherelle che variano dai fiori al pesce, ma anche violinisti che rendono
l'atmosfera ancora più rilassante e in un certo senso magica. Infatti qui si innalza la Marienkapelle
di stile gotico e il bianco e il rosso ne sono i colori predominanti. La cappella purtroppo fu
danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e il suo interno, distrutto dalle
fiamme, venne ricostruito. Molto famose sono le due sculture di Adamo ed Eva di Tilman
Riemenschneider. Non molto lontano ci sono altri due edifici molto importanti che sono il
Falkenhaus e il Kollegiatstift Neumünster. Dopo la descrizione della cappella, abbiamo girato
liberamente per qualche ora e così la maggior parte di noi ne ha approfittato per vedere alcuni dei
negozi di souvenir che circondano la piazza. C’è chi è andato a visitare il resto della città, chi a fare
shopping insieme al proprio partner e chi invece ha preferito cercare un posto dove poter
pranzare con gli amici. Il punto di ritrovo era davanti alla Schönbornkapelle e da lì siamo poi andati
alla Residenza di Wurzburg. All'interno si trovano splendidi affreschi, per non parlare dei giardini di
corte dove puoi passeggiare e rilassarti ammirando l'edificio e le fontane presenti. Tutti noi siamo
rimasti soddisfatti e contenti di aver fatto questa gita e di sicuro non ci saremmo mai aspettati che
Würzburg potesse essere una città così popolata!
Fortezza di Marienberg Alte Mainbrücke
Sara Finezzo
Falkenhaus e Kollegiatstift Neumünster
LA RESIDENZ DI WÜRZBURG
Il mercoledì della settimana trascorsa in Germania siamo andati a visitare la città di Würzburg, con
la quale i nostri compagni della 4E hanno fatto lo scambio l’anno scorso. Dopo una visita alla città
siamo andati a visitare la ‘Residenz’, un palazzo del 1700. Il palazzo venne progettato da uno degli
architetti più importanti del Barocco, Johann Balthasar Neumann, su commissione del principe
vescovo Johann Philipp Franz von Schönborn e del fratello. Solitamente per noi ragazzi è molto
difficile prestare attenzione alla guida di un museo,
specialmente se è tutto spiegato in una lingua straniera,
ma il fascino di questo palazzo, dei suoi affreschi e delle
sue sale ci ha entusiasmato e ci ha convinti a seguire le
spiegazioni della guida. La nostra accompagnatrice era
una signora molto preparata e naturalmente parlava in
tedesco, ma nonostante ciò noi ragazzi italiani siamo
riusciti a capire la spiegazione, grazie anche ad alcune
traduzioni della nostra insegnante. Hanno molto attirato
la nostra attenzione la sala degli specchi, tutta decorata
d’oro e l’affresco della volta dello scalone, realizzato dal
pittore veneziano Giovanni Battista Tiepolo, il quale
simboleggia l'omaggio dei quattro continenti allora
conosciuti al vescovo-principe: l'America è rappresentata
da una donna pellerossa, adorna di piume e seduta su un
coccodrillo, l'Asia da una donna indiana su un elefante,
L'Africa da una principessa nera su un cammello e
l'Europa è affiancata dai rappresentanti delle arti. Altre
cose che ci hanno molto stupito sono state le decorazioni, infatti ce n’erano alcune sui soffitti che
sembravano in stoffa, ma in realtà la guida ci ha spiegato che erano in stucco ed altre che
sembravano essere in marmo ma invece erano in stucco anche queste. Al termine della visita
guidata siamo usciti dal palazzo e siamo passati dall’immenso giardino di corte, un parco ricco di
piante, di cespugli ben curati e di fiori colorati,nel quale ci sentivamo così tranquilli e rilassati che
non ci sembrava di essere in un centro città. Ci è molto dispiaciuto andarcene da quel parco, ma
contenti della visita siamo saliti sul pullman e siamo tornati a Dinkelsbühl.
Beatrice Tabarini
LE LEZIONI IN CLASSE
Giovedì 19 settembre 2019 noi studenti italiani del liceo Enrico Medi, abbiamo partecipato a ben
tre lezioni consecutive nelle classi dei nostri partner del Gymnasium Dinkelsbühl.
Io e i miei compagni di classe abbiamo notato alcune differenze con il nostro sistema scolastico..
Le lezioni durano soltanto 45 minuti. Ci sono due pause da 15 minuti la mattina e una pausa
pranzo da un’ora a mezzogiorno. Il sabato non c’è scuola, ma durante la settimana le lezioni si
concludono più volte nel pomeriggio (ore 16/17).
Quasi dopo ogni lezione bisogna cambiare aula. Non esiste quindi un’aula di classe. Per le materie
scientifiche esistono delle aule extra e dei laboratori per fare degli esperimenti. Negli ultimi due
anni in un Gymnasium in Germania non esistono nemmeno più le classi, ma ogni studente
frequenta dei corsi obbligatori e facoltativi come all’università.
Inoltre abbiamo notato che durante le lezioni gli studenti non prendono appunti quando il
professore spiega. Loro partecipano attivamente alle lezioni alzando la mano e rispondendo alle
domande fatte dagli insegnanti. Quando il professore poi scrive alla lavagna o distribuisce un foglio
si mantiene tutto per iscritto.
Oltre al voto di partecipazione, ci sono pure delle interrogazioni che fanno anche parte del voto
orale. I voti non sono come in Italia da 1 a 10, ma vanno da 1 a 6 e a volte negli ultimi anni del
Gymnasium da 1 a 15.
Ci sono tante differenze dei due sistemi scolastici in Italia e in Germania. Gli argomenti però sono
più o meno gli stessi ma con modalità e tempistiche diverse.
Dario Pistone
LA GITA SULL’HESSELBERG
Il giorno 19 settembre tutti gli studenti italiani e tedeschi hanno partecipato ad una gita
sull’Hesselberg, una collina di altitudine di circa 600 metri.
Il ritrovo è stato dietro la scuola, alla fermata di tutti i bus, da dove siamo partiti intorno alle 10.30;
dopo circa una mezz’ora siamo stati lasciati in mezzo al nulla, letteralmente: non c’erano case o
bar nelle vicinanze, ma eravamo circondati solo da campi o boschi.
Abbiamo cominciato la nostra camminata per le
11.10 e fin da subito la musica emessa dalla cassa
di alcuni compagni era presente. Abbiamo
camminato in mezzo agli alberi, circondati da
foglie, arbusti, muschio e raggi di sole che
passavano tra i rami, fino a quando intorno alle
12.15 siamo arrivati sulla cima: una distesa di
verde con attorno un panorama meraviglioso.
Si poteva percepire un odore di natura e
freschezza che produceva uno stato di relax,
tuttavia, questi profumi naturali erano interrotti
da altri, come quelli che provenivano dai vari zainetti che contenevano il cibo.
Dopo 5 minuti il picnic era iniziato e ormai tutti avevamo cominciato a mangiare: alcuni avevano
dei panini preparati dalla famiglia, altri alcune merendine prese al supermercato e altri ancora
hanno condiviso il cibo con le insegnanti; il tutto è durato per ben un’ora, con tanto di riposino.
Tra uno schiamazzo e l’altro, ci siamo incamminati verso il parcheggio, dove abbiamo atteso il bus
per un’altra ora, continuando i nostri dialoghi, accompagnati da risate fragorose. Quindi intorno
alle 14.45 siamo partiti tutti insieme e in meno di mezz’ora eravamo nuovamente alla scuola.
Infine, dopo qualche saluto, alcuni di noi sono ritornati a casa, mentre altri si sono ritrovati in
paese.
Beatrice Albonico
BROTBACKEN AM KAPPELBUCK
Il giorno venerdì 20 settembre noi studenti italiani siamo andati a fare un’attività particolare.
Siamo partiti in autobus e abbiamo raggiunto Kappelbuck, dove siamo stati accolti da una
simpatica signora che ci ha insegnato a fare il pane. Ci ha prima mostrato come impastare e creare
le forme per i vari tipi di pane, e ci ha poi fornito gli ingredienti necessari per la realizzazione di
pane dolce e salato, come uvetta, semi e formaggio. Mentre il pane cuoceva, la signora ci ha
gentilmente preparato del the e ci ha spiegato la differenza tra i diversi tipi di grano e i loro utilizzi.
Una volta finita la cottura del pane lo abbiamo sistemato all’interno di vari contenitori e lo
abbiamo portato ai nostri partner tedeschi, che nel frattempo avevano fatto lezione a scuola.
Abbiamo infine ringraziato calorosamente la signora e siamo tornati al liceo.
Anna Chiara Barbieri
IL TEMPO LIBERO E LE SERATE
Durante la settimana trascorsa a Dinkelsbühl ci sono stati svariati momenti liberi nei quali poter
stare con i nostri compagni di scambio. Loro avevano, infatti, il “compito” di programmare e
organizzare qualche ora da trascorrere insieme.
Uno dei primi giorni un gruppetto di noi ha deciso di trascorrere il pomeriggio in una sala giochi
facendo qualcosa di diverso dal solito e di escludere, appunto, bowling e cinema. Parlando con i
compagni tedeschi abbiamo capito che la scelta giusta era provare la battaglia laser e abbiamo
deciso di sfidarci in una battaglia “italiani contro tedeschi”.
Volendo esplorare e conoscere di più la cittadina, altri hanno deciso di provare cibo tipico, visitare
monumenti o fare shopping.
Altre volte abbiamo preferito andare al campo da
basket accanto alla scuola, mentre altri hanno deciso
di passare il pomeriggio al lago oppure al parco
d'arrampicata.
Alla sera ci trovavamo a casa di uno dei tedeschi,
preparavamo la cena insieme, facendo grigliate e
raccontando esperienze passate attorno al fuoco.
Molte altre volte abbiamo preferito, invece, andare a
mangiare fuori e chiacchierare tutti insieme.
Durante la settimana eravamo insieme ai nostri
partner e non a tutto il gruppo di italiani, finché,
l'ultimo giorno, non abbiamo deciso di stare con tutti i
partecipanti dello scambio, così da poterci salutare e
divertire per l'ultima sera.
Ognuno aveva il compito di portare qualcosa da
mangiare e bere, mentre altri hanno preparato la
musica per poter ballare.
I momenti di tempo libero per stare insieme non
sono quindi mancati, abbiamo avuto la possibilità
di conoscerci meglio e creare ricordi indelebili che
porteremo per sempre con noi.
Federica Renzi
IL RAPPORTO CON LA MIA PARTNER OLIVIA
La mia partner di scambio si chiama Olivia Kayembe. Ha 15 anni, sua mamma è tedesca mentre
suo papà è del Congo. Ha una sorella più piccola di nome Emilia di 14 anni. Io e Olivia siamo
diventate subito amiche quando lei e i suoi compagni tedeschi sono venuti qui in Italia per lo
scambio a marzo. Ll'ho trovata fin dal primo momento una ragazza solare, simpatica e divertente.
Prima della sua partenza ci siamo scambiate il numero di telefono e poi ci siamo tenute in
contatto. Al nostro arrivo, ho trovato una calorosa accoglienza da parte sua e di sua mamma
Monika che fin da subito è stata molto disponibile a farmi conoscere la città e a farmi assaggiare
alcuni piatti tipici. Inoltre Olivia mi ha regalato una foto incorniciata che avevamo fatto quando era
in Italia, da portarmi via al mio ritorno. Arrivate a casa, mi hanno mostrato la camera e Olivia mi ha
dato una mano a disfare la valigia; devo dire che mi sono trovata subito a mio agio e sono riuscita
ad adattarmi al loro stile di vita. Nei giorni seguenti, oltre ad andare a scuola, abbiamo visitato la
città e Olivia spesso mi raccontava le origini di qualche statua oppure di qualche particolare della
città. Anche sua mamma mi raccontava spesso alcune cose interessanti sulla città e questo mi ha
fatto molto piacere. Poi è stata veramente gentile perché, dato che non mangio alcuni cibi, si è
subito preoccupata di prepararmi qualcosa che potesse piacermi e devo dire che quello che ho
mangiato mi è piaciuto molto. Ho avuto anche il piacere di conoscere suo padre che vive a pochi
minuti da casa sua, dato che lui e la mamma di Olivia sono separati. Anche lui è una persona molto
gentile e inoltre sa parlare molte lingue tra cui l'italiano, quindi ogni tanto parlavamo italiano.
Per quanto riguarda Emilia, la sorella minore, non abbiamo parlato molto perché è una ragazza
molto timida quindi purtroppo abbiamo scambiato poche parole. Sono stata veramente felice di
passare la settimana dello scambio con Olivia perché è stata davvero molto gentile e il
divertimento non è mancato. Spero un giorno di poterla rivedere, e se questo succederà sua
mamma, prima che io partissi, mi ha detto che sarò sempre la benvenuta quindi spero capiti
l'occasione di ritornare a Dinkelsbühl.
Aileen Phillips
LA FAMIGLIA OSPITANTE Le famiglie tedesche, in generale, sono state molto accoglienti nei nostri confronti e, a parte
qualche piccola difficoltà, soprattutto all’inizio, hanno collaborato con noi studenti italiani per
superare le differenze culturali, che spesso si dimostrano anche nelle più piccole abitudini e nelle
dinamiche familiari. Personalmente, la mia famiglia ospitante mi ha permesso di vivere
un’esperienza molto significativa: entrambi i genitori si sforzavano di parlare Hochdeutsch, ovvero
tedesco puro, senza influenza bavarese. In particolare, la mamma e la sorella della mia partner
(13anni) passavano moltissimo tempo con me, raccontandomi aneddoti sulla loro famiglia, sulla
storia del paese o su come celebrano le feste. Tutti i membri della famiglia (mamma, papà, sorella,
fratello di 7 anni) compresa la mia partner cercavano di interagire con me, ognuno a modo suo,
coinvolgendomi nelle loro attività quotidiane. Si sono sempre mostrati disponibili, chiedendomi
cosa preferivo fare nel pomeriggio, se mi piaceva quello che cucinavano, accompagnandomi e
venendomi a prendere a scuola o quando ci incontravamo con gli amici in centro, parlando
lentamente e ripetendo mille volte quando non capivo e aspettando pazientemente che
formulassi le frasi nella loro lingua, non sempre immediate. Con il passare dei giorni, l’accoglienza
si è trasformata in integrazione: abbiamo imparato a conoscerci a vicenda ed a rispettare ognuno
le abitudini dell’altro. Anche il fratellino, che all’inizio non mi considerava molto, verso la fine della
settimana mi cercava per giocare a carte o perché voleva che lo ascoltassi suonare il tamburo. La
mamma della mia partner durante la mia permanenza ha cucinato tutti i piatti tipici che è riuscita,
anche i biscotti di Natale, ripetendomi che non potevo andarmene senza aver assaggiato questo e
quello. Il giorno della partenza è stato molto triste, hanno preparato una ricca colazione per
salutarci, poi mi hanno accompagnata tutti insieme al punto di ritrovo per la partenza, dove ci
siamo salutati con le lacrime agli occhi, e da dove sono partita con la promessa di tornare insieme
alla mia famiglia italiana. Generalmente tutti i compagni di classe italiani si sono sentiti a loro agio
con le famiglie, e sono stati in molti a stringere un bel rapporto non solo con i partner.
Sicuramente la vita in famiglia permette di entrare in contatto più profondamente con la cultura
tedesca e di superare i pregiudizi che spesso ci bloccano.
La mia famiglia ospitante ed io nel cortile di casa la mattina della partenza.
Anna Pescatori
LA PARTENZA E GLI ADDII
È proprio vero che quando ci si diverte il tempo vola: senza che ce ne accorgessimo era già arrivato
sabato, il giorno della partenza. Dopo aver messo in valigia le ultime cose siamo andati, ognuno
con la propria famiglia, alla fermata dell’autobus. Dopo aver caricato le valigie e aver fatto la foto
di gruppo, ci siamo salutati nello stesso modo in cui ci siamo conosciuti: giocando a “sardina “. Poi
tra abbracci, pianti e risate ci siamo salutati e siamo saliti sul pullman. Sappiamo tutti che gli adii
sono sempre tristi ma sicuramente i ricordi saranno indelebili e ripensare a tutte le avventure ci
farà sorridere.
Giulia Malagutti
IMPRESSIONI GENERALI
<< Penso che lo scambio sia stato organizzato bene e che le attività siano state coinvolgenti, permettendoci
di lavorare tutti insieme e di creare così un bel gruppo >>.
Giulia Malagutti
<< Questo scambio con la Germania è stato magnifico, mi ha dato la possibilità di relazionarmi con delle
splendide persone ed anche di vivere secondo il loro stile di vita. Mi ricorderò per sempre dei bei momenti
passati assieme, tra una risata e l’altra, come se fossero degli amici che conosco da una vita >>.
Slobodan Mijatovic
<< La cosa che più mi è piaciuta di questa esperienza dello scambio è stata l’amicizia che si è creata con i
partner tedeschi e rafforzata con i compagni di classe >>.
Beatrice Tabarini
<< Lo scambio con la Germania è stato un’esperienza unica. Abbiamo imparato tanto dal punto di vista
sociale
Dario Pistone
<< Mi è piaciuto molto perché, oltre ad aver fatto amicizia con i ragazzi tedeschi, ho legato ancora di più
con i miei compagni di classe e ho conosciuto una cultura e una lingua che, inizialmente, non mi
affascinavano molto. Da questo scambio ho imparato che bisogna prima provare per poi giudicare >>.
Benedetta Morandini
<<Personalmente, ho vissuto questa esperienza in modo molto positivo. Credo anche che lo scambio
culturale permetta di arricchirsi in quanto persone e in quanto cittadini europei. Inoltre permette anche di
instaurare rapporti di amicizia, superando le differenze culturali>>.
Anna Pescatori
<< Questo scambio mi ha dato la possibilità di visitare e conoscere un paese pieno di storia e ricchezze.
Sono stata felice di aver condiviso questo percorso con i miei compagni di classe, ma soprattutto con i
ragazzi tedeschi con i quali mi sono relazionata. Mi è piaciuta un sacco come esperienza in quanto ho
potuto mettere in pratica ciò che ho imparato durante questi anni, conoscere una nuova cultura, cibo
tipico, abitudini e orari differenti dalla mia quotidianità. All’inizio è stato sicuramente difficile ambientarsi,
ma dopo pochi giorni mi sono sentita subito a mio agio... sono convinta che questa esperienza mi rimarrà
sempre nel cuore >>.
Federica Renzi
<< Lo scambio è stato un’ottima possibilità per entrare in contatto con realtà diverse da quelle a cui siamo
abituati, visitare luoghi nuovi e affascinanti e conoscere persone con cultura e tradizioni diverse dalle
nostre. Personalmente lo scambio mi ha aiutato a rompere il ghiaccio, applicando alla realtà quello che
finora era stato appreso solo attraverso i libri. Sono stata accolta calorosamente dalla famiglia che mi ha
ospitata, persone disponibili e gentilissime che mi hanno fatto sentire a casa. Con i ragazzi tedeschi ho
legato molto e si è creata un’amicizia che spero si manterrà anche in futuro >>.
Virginia Rizzardi
IMPRESSIONI GENERALI
All’inizio si ha sempre un po’ di timore di chi ti può capitare in casa, un ragazzo o anche due come
nel mio caso, completamente sconosciuti che non parlano la tua lingua, che non hanno le tue
stesse abitudini. E probabilmente anche loro hanno provato la stessa cosa. Per non parlare di
quando si viene ospitati, ci si sente molto spersi, e bisogna abituarsi a cose completamente diverse
da quelle a cui si è soliti, a partire dal mangiare. Quindi si parte sempre con molti pregiudizi. Ma
direi che con questo scambio ho avuto la possibilità di confrontarmi con un’altra realtà, sfatando
così anche molti miti. Una delle cose che salta più all’occhio fin da subito è quanto i tedeschi siano
ecologici: si nota in molte occasioni, per esempio il pic-nic con posate e piatti riutilizzabili. Sono
rimasto colpito dalle case in cui ci ospitavano, erano tutte grandi, a mio avviso, e molto all’
avanguardia a livello tecnologico. Girando per il paese si vede la pulizia che c’è e quanto il paese
sia caratteristico. Ho conosciuto molti aspetti del loro carattere come la puntualità e
l’organizzazione, scoprendo che invidiano un po’ il nostro carattere più aperto che sorvola su molti
particolari.
Questo scambio ha creato molte amicizie tra i partecipanti, ci si conosceva tutti e abbiamo avuto
la possibilità di creare molti rapporti diversi con ciascuno. Alla fine è stata un’esperienza dove c’è
stato un vero e proprio scambio, mi sono sentito a casa anche in Germania e spero che loro si
siano sentiti a casa anche in Italia.
Yuri Ciresa
HANNO PARTECIPATO AL VIAGGIO E ALLA
REALIZZAZIONE DEL PRESENTE FASCICOLO:
ALBONICO BEATRICE
BARBIERI ANNA CHIARA
CIRESA YURI
COJOCARU SABRINA
DOBOS MARTINA
FACCIOLI ILARIA
FINEZZO SARA
GELMI LETIZIA
LIMA MARTINS ISABELLA
MADELLA ALESSIA
MALAGUTTI GIULIA
MIJATOVIC SLOBODAN
MONTRESOR GIULIA
MORANDINI BENEDETTA
PESCATORI ANNA
PHILLIPS AILEEN
PISTONE DARIO
RENZI FEDERICA
RIZZARDI VIRGINIA
SERBOUTI ISSA
TABARINI BEATRICE
ZANOTTO ALESSIA
Villafranca, 11 novembre 2019