Post on 17-Feb-2019
transcript
“Voci dalla Shoah”
Lettura drammatizzata – Mostra
Preludio Musicale
Quadro 1 - “Giovani vittime” Brani da “Anni spezzati” ( L. Frassineti – L. Tagliacozzo )
“Io voglio vivere – La vera storia di Anna Frank” ( M. Pressler)
“Diario di Anna Frank” ( A. Frank)
“Mi ricordo Anna Frank” ( A. L. Gold)
“L'amico ritrovato” ( F. Uhlman)
Intermezzo musicale
Quadro 2 - “La deportazione”
Brani da “Se questo è un uomo” (P. Levi)
“La Tregua” (P. Levi)
Intermezzo musicale
Quadro 3A – Per giustificare
Brano da H. St. Chamberlain
Quadro 3B – Per riflettere
Brani da “Il mercante di Venezia” (W. Shakespeare)
“Se questo è un uomo” ( P. Levi)
Finale Musicale
Chitarra: Chiara S. Pianoforte: Elisa M.
Violino: Sara A. Elisa O.
PRESENTATRICE 1 e 2: Signore e signori, vi ringraziamo di aver accolto il nostro invito e vi diamo il benvenuto:
PRESENTATRICE 1:
Quanto oggi condividiamo con voi non è nato in vista di una presentazione all'esterno, ma come una serie di lavori di approfondimento relativi ad argomenti di storia e di letteratura, anche in preparazione al viaggio di istruzione al Quartiere ebraico di Roma e all'incontro di presentazione di un libro correlato con la Giornata della Memoria;
questo lavoro è nato nel tempo, tenendo conto degli interessi manifestati da noi alunni in seguito alle proposte ed agli spunti suggeriti dall'insegnante ed emersi durante l'attività didattica.
PRESENTATRICE 2:
Il percorso che ci ha condotto all'allestimento della lettura drammatizzata e della piccola mostra ci ha consentito di:
approfondire in modo multidisciplinare un nodo fondamentale della storia contemporanea;
cogliere la realtà della discriminazione razziale e della shoah soprattutto dal punto di vista di protagonisti nostri coetanei;
riflettere su tali realtà per divenire consapevoli che eventi simili non devono ripetersi;
dare spazio agli interessi e alle attitudini peculiari di ciascuno di noi;
lavorare in modo collettivo per realizzare un obiettivo comune.
PRESENTATRICE 1:
Il nostro percorso si è articolato in varie tappe:
la presentazione da parte di alcuni di noi, alla nostra classe e alla 2a C, di alcuni libri e di loro autori
in preparazione all'incontro con l'autore, tenutosi a scuola in gennaio;
la partecipazione volontaria di quasi tutta la nostra classe a tale incontro;
il lavoro volontario di approfondimento da parte di alcuni di noi sui seguenti argomenti:
origine del ghetto e sua differenza rispetto al quartiere ebraico;
diffusione dei ghetti in Europa e in Italia;
storia e caratteristiche dei ghetti di Varsavia, Roma, Firenze e Venezia;
diffusione delle Comunità ebraiche negli USA;
letteratura antisemita nei secoli (Da Il mercante di Venezia di Shakespeare ad alcuni Autori del
Secondo '800);
l'esposizione dei lavori alla nostra classe in preparazione al viaggio di istruzione al Quartiere ebraico
di Roma;
la visita guidata al Quartiere ebraico di Roma con raccolta di materiale (appunti, fotografie, libri) il 4
febbraio.
PRESENTATRICE 2:
Abbiamo proseguito
leggendo ciascuno un libro tra quelli di cui ascolterete dei brani e scegliendone passaggi
significativi;
selezionando insieme i brani da presentarvi;
ideando e realizzando la locandina e il programma di sala.
Sara, Elisa, Elisa e Chiara hanno scelto con i loro docenti di strumento i brani musicali.
PRESENTATRICE 1 e 2: Signore e signori, vi auguriamo...BUON ASCOLTO !!!!
«La Storia non può essere scritta soltanto sulla base
di relazioni ufficiali e documenti d’archivio. Se le
generazioni future dovranno rendersi conto appieno di
quello che il nostro popolo ha vissuto ed è riuscito a
superare in questi anni, avremo bisogno di
testimonianze semplici: un diario, le lettere di un
lavoratore dalla Germania, una serie di prediche di un
predicatore o sacerdote. Soltanto quando saremo
riusciti a raccogliere una grande quantità di questo
materiale semplice, quotidiano, allora lo scenario di
questa lotta per la libertà potrà essere dipinto in modo
pienamente veritiero.» (Io voglio vivere – La vera storia di Anne Frank, M. Pressler)
«Martedì, 7 marzo 1944.
Cara Kitty,
Non penso a tutti i sofferenti, ma al bello che ancora
rimane.
…io penso che rimane sempre qualche cosa di bello,
la natura, lo splendore del sole, la libertà, noi stessi; è
un possesso che non si perde. Contempla queste
cose e ritroverai te stesso e Dio, e riacquisterai il tuo
equilibrio.
Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e
fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura!»
(Diario di Anna Frank, A. Frank)
«Come tutti temevano, venne il giorno in cui sentirono bussare alla loro porta. I soldati passavano le case al setaccio e con gli altoparlanti dei camion intimavano agli ebrei di uscire e di radunarsi per la strada. In un
batter d’occhio Hannah Gabi, il signor Goslar, il nonno, la nonna e Irma furono condotti fuori e caricati su un
tram.
Il tram attraversò un vecchio quartiere di imponenti edifici del diciassettesimo secolo affacciati sui canali, dai quali si levava la nebbia. Le case slanciate con i
tetti a doppio spiovente sfilavano addossate l’una all’altra come per caso. I cartelli di divieto agli ebrei si susseguivano, sui negozi, sulle panchine…La via dei negozi era semideserta perché da comperare restava
ben poco. E anche il palazzo reale, da quando la regina era partita per l’esilio, era rimasto vuoto.»
(Mi ricordo Anna Frank, A. L. Gold)
«Quando riprese i sensi, il treno era fermo, la porta
aperta e a parte i malati gravi e i morti che giacevano
sul pavimento sudicio, del vagone, tutti gli altri erano
nei campi…
Qualcuno le gridò: ’’Te lo sei lo sei perso!’’
Che cosa si era persa?
’’I Tedeschi si sono arresi! Li hanno portati via con le
bandiere bianche in mano!’’
Non c’era nemmeno più l’ombra delle guardie,
neanche una divisa tedesca.»
(Mi ricordo Anna Frank, A. L. Gold)
«E’ cominciato tutto il 5 settembre del 1938 con il decreto sulla difesa della razza nella scuola fascista. Terracina frequentava una scuola…lui doveva andare in quinta
elementare e quando cominciarono le lezioni si è presentato come al solito.»
«Mi fecero entrare perché c’era un’insegnante che mi aveva preso in prima elementare e mi voleva bene, per
questo mi accettò. Ma passato poco tempo mi disse: ’’Terracina esci, tu non puoi entrare’’; io domandai quasi
piangendo: ’’Perché? Che ho fatto?’’. Ma lei mi disse soltanto: ’’Perché sei ebreo’’.»
(Anni spezzati, L. Frassineti – L. Tagliacozzo)
«VON HOHENFELS, Konradin, implicato nel
complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.»
(L’amico ritrovato, F. Uhlman)
«Noi giacevamo in un mondo di morti e di larve. L’ultima traccia di civiltà era sparita intorno a noi e dentro di noi.
L’opera di bestializzazione, intrapresa dai tedeschi trionfanti, era stata portata a compimento dai tedeschi
disfatti.
E’ un uomo chi uccide, è uomo chi fa o subisce ingiustizia; non è un uomo chi, perso ogni ritegno, divide il letto con un cadavere. Chi atteso ha che il suo vicino finisse di morire per toglierli un quarto di pane, è, pur senza sua colpa, più lontano dal modello dell’uomo pensante, che il più rozzo
pigmeo e il sadico più atroce.
Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha
vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.»
(Se questo è un uomo, P. Levi)
«Giunsi a Torino il 19 ottobre, dopo trentacinque giorni di viaggio: la casa era in piedi, tutti i familiari vivi,
nessuno mi aspettava. Ero gonfio, barbuto e lacero, e stentai a farmi riconoscere.»
(La tregua, P. Levi)
«Solo dei germani è il merito di tutto ciò di grande che
è stato detto o fatto nella storia; germano è lo stesso
Gesù»
(H. St. Chamberlain, scrittore antisemita)
«Mi ha disprezzato e deriso un milione di volte; ha riso delle mie perdite, ha disprezzato i miei guadagni e deriso la mia nazione, reso freddi i miei amici, infuocato i miei nemici. E
qual è il motivo? Sono un ebreo. Ma un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, organi, misure, sensi, affetti, passioni, non mangia lo stesso cibo, non viene ferito con le
stesse armi, non è soggetto agli stessi disastri, non guarisce allo stesso modo, non sente caldo o freddo nelle stesse estati e inverni allo stesso modo di un cristiano? Se
ci ferite noi non sanguiniamo? Se ci solleticate, noi non ridiamo? Se ci avvelenate noi non moriamo? E se ci fate un torto, non ci vendicheremo? Se noi siamo come voi in tutto vi assomiglieremo anche in questo. Se un ebreo fa un torto ad un cristiano, qual è la sua umiltà? Vendetta. La cattiveria
che tu mi insegni io la metterò in pratica; e sarà duro ma eseguirò meglio le vostre istruzioni.»
(Il mercante di Venezia, atto III , W. Shakespeare)
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.»
(Se questo è un uomo, P. Levi)