Post on 28-Sep-2020
transcript
1
Wolfgang Amadeus Mozart
Il sogno di Scipione (Azione teatrale)
Scipione dormendo, la Costanza e la Fortuna
Overtura
Recitativo
FORTUNA
Vieni e siegui i miei passi,
O gran figlio d'Emilio.
COSTANZA
Il passi miei,
Vieni e siegui, o Scipion.
SCIPIONE
Chi è mai l'audace
Che turba il mio riposo?
FORTUNA
Io son.
COSTANZA
Son io;
E sdegnar non ti déi.
FORTUNA
Volgiti a me.
COSTANZA
Guardami in volto.
SCIPIONE
Oh dei,
Quale abisso di luce!
Quale ignota armonia! Quali sembianze
Son queste mai sì luminose e liete!
E in qual parte mi trovo? E voi chi siete?
COSTANZA
Nutrice degli eroi.
FORTUNA
Dispensatrice
Di tutto il ben che l'universo aduna.
COSTANZA
Scipio, io son la Costanza.
Scipio Durmiendo, La Constanza y la Fortuna Obertura
Recitativo
FORTUNA
Ven y sigue mis pasos,
oh, gran hijo de Emilio.
COSTANZA
Ven y sigue
mis pasos, oh Scipion.
SCIPIONE
¿Quién osa
turbar mi reposo?
FORTUNA
Soy yo.
COSTANZA
Soy yo;
y no debes indignarte.
FORTUNA
Vuélvete hacia mí.
COSTANZA
Mírame a la cara.
SCIPIONE
¡Oh, dioses!
¡Qué abismo de luz!
¡Qué desconocida armonía! ¡Qué rostros
¡Qué luminosos y radiantes! ¿En qué lugar
me encuentro? ¿Y quiénes sois vosotras?
COSTANZA
El alimento de los héroes.
FORTUNA
La dispensadora
de todos los bienes del universo.
COSTANZA
Scipio, yo soy la Constanza.
2
FORTUNA
Io la Fortuna.
SCIPIONE
E da me che si vuol?
COSTANZA
Ch' una fra noi
Nel cammin della vita
Tu per compagna elegga.
FORTUNA
Entrambe offriamo
Di renderti felice.
COSTANZA
E decider tu déi
Se a me più credi, o se più credi a lei.
SCIPIONE
Io? Ma, dèe ... Che dirò?
FORTUNA
Dubiti!
COSTANZA
Incerto
Un momento esser puoi!
FORTUNA
Ti porgo il crine,
E a me non t'abbandoni?
COSTANZA
Odi il mio nome,
Nè vieni a me?
FORTUNA
Parla.
COSTANZA
Risolvi.
SCIPIONE
E come?
Se volete ch'io parli,
Se risolver degg'io lasciate all'alma
Tempo da respirar, spazio onde possa
Riconoscer se stessa.
Ditemi dove son, chi qua mi trasse,
Se vero è quel ch'io veggio,
Se sogno, se son desto o se vaneggio.
N. 1 Aria
FORTUNA
Yo la fortuna.
SCIPIONE
¿Y qué queréis de mí?
COSTANZA
Que escojas a una de nosotras
por compañera
en tu caminar.
FORTUNA
Las dos te ofrecemos
hacerte feliz.
COSTANZA
Y tu debes decidir
si soy yo quien te inspira mayor confianza, o ella.
SCIPIONE
¿Yo? Pero, diosas ... ¿Qué puedo deciros?
FORTUNA
¿Dudas?
COSTANZA
¡Puedes pensarlo
por un momento!
FORTUNA
¿Te ofrezco poder
y no te abandonas a mí?
COSTANZA
¿Oyes mi nombre
y no vienes a mí?
FORTUNA
¡Habla!
COSTANZA
¡Decide!
SCIPIONE
¿Y cómo?
Si queréis que hable,
si debo decidirme, dad a mi alma
tiempo para respirar y espacio donde pueda
reconocerse a sí misma.
Decidme dónde estoy, quién me trajo hasta aquí,
si es cierto lo que veo,
si sueño, si estoy despierto o si deliro.
N. 1 Aria
3
SCIPIONE
Risolver non osa
Confusa la mente,
Che oppressa si sente
Da tanto stupor.
Delira dubbiosa
Incerta vaneggia
Ogni alma che ondeggia
Fra' moti del cor.
Recitativo
COSTANZA
Giusta è la tua richiesta. A parte, a parte
Chiedi pure, e saprai
Quanto brami saper.
FORTUNA
Si, ma sian brevi,
Scipio, le tue richieste. Intollerante
Di risposo son io. Loco ed aspetto
Andar sempre cangiando è mio diletto.
N. 2 Aria
FORTUNA
Lieve sono al par del vento;
Vario ho il volto, il piè fugace;
Or m'adiro, e in un momento
Or mi torno a serenar.
Sollevar le moli oppresse
Pria m'alletta, e poi mi piace
D'atterrar le moli istesse
Che ho sudato a sollevar.
Recitativo
SCIPIO
Dunque ove son? La reggia
Di Massinissa, ove poc' anzi i lumi
Al sonno abbandonai,
Certo questa non è.
COSTANZA
No. Lungi assai
à l'Africa da noi. Sei nell' immenso
Tempio del ciel.
FORTUNA
Non lo conosci a tante
Che ti splendono intorno
Lucidissime stelle? A quel che ascolti
SCIPIONE
Mi mente confusa
no se atreve a decidir,
se siente abrumada
de tanto estupor.
Delira dudosa,
vacila insegura
toda alma que duda
entre los impulsos del corazón.
Recitativo
COSTANZA
Justa es tu petición,
pregunta poco a poco y sabrás
cuanto deseas saber.
FORTUNA
Sí, pero que sean breves,
Scipio, tus preguntas. La inactividad
me resulta intolerante. Necesito andar siempre
cambiando de lugar y de ocupación.
N. 2 Aria
FORTUNA
Ligera soy como el viento;
tengo diferentes caras, el pié fugaz.
En un momento me enfado
y me vuelvo a serenar.
Primero me seduce
sublebar a las masas oprimidas
y después me divierte aterrar a las mismas masas
que he ayudado a sublebarse.
Recitativo
SCIPIO
¿Dónde estoy, pues? De seguro
que éste no es el palacio de Massinissa
donde poco antes mis ojos
se abandonaban al sueño.
COSTANZA
No. África está bastante lejos de nosotros.
Estás en el immenso
templo del cielo.
FORTUNA
¿No lo reconoces
en las relucientes estrellas
que resplandecen a tu alrededor?
4
Insolito concento
Delle mobili sfere? A quel che vedi
Di lucido zaffiro
Orbe maggior che le rapisce in giro?
SCIPIO
E chi mai tra le sfere, o dèe, produce
Un concento sì armonico e sonoro?
COSTANZA
L'istessa ch' è fra loro
Di moto e di misura
Proporzionata ineguaglianza. Insieme
Urtansi nel girar; rende ciascuna
Suon dall'altro distinto;
E si forma di tutti un suon concorde.
Varie così le corde
Son d'una cetra; e pur ne tempra in guisa
E l'orecchio e la man l'acuto e il grave,
Che dan, percosse, un' armonia soave.
Questo mirabil nodo,
Questa ragione arcana
Che i dissimili accorda,
Proporzion s'appella, ordine e norma
Universal delle create cose.
Questa è quel che nascose,
D'alto saper misteriose raggio,
Entro i numeri suoi di Samo il saggio.
SCIPIO
Ma un' armonia sì grande
Perchè non giunge a noi? Perchè non l'ode
Chi vive là nella terrestre sede?
COSTANZA
Troppo il poter de' vostri
sensi eccede.
N. 3 Aria
COSTANZA
Ciglio che al sol si gira
Non vede il sol che mira,
Confuso in quell' istesso
Eccesso di splendor.
Chi là del Nil cadente
Vive alle sponde appresso,
Lo strepito non sente
Del rovinoso umor.
Recitativo
¿En la insólita armonía que escuchas
de las móviles esferas? ¿En el globo terrestre
tan brillante como un zafiro
que ves arrastrado en su recorrido?
SCIPIO
¿Y quién entre las esferas, o diosas, produce
una melodía tan armónica y sonora?
COSTANZA
Es la que procede del movimiento
y de su proporcionada pero desigual medida.
Juntas oponiéndose en el girar
y luego regresando cada una a su origen.
Cada sonido es diferente
pero todos están en consonancia.
Diferentes son las cuerdas de una cítara, y sin
embargo, una vez templadas y afinadas por la mano,
los agudos y los graves
producen en el oído una suave armonía.
Este extraordinario nudo.
Esta extraña razón
que hace concordar lo diferente
se llama proporción, orden y norma
universal de las cosas creadas.
Éste es el misterioso saber
que esconde entre sus números
el sabio de Samos.
SCIPIO
¿Pero por qué no llega a nosotros
una armonía tan grande? ¿Por qué no la oyen
los que viven en la tierra?
COSTANZA
Porque sobrepasa en exceso
las capacidades de vuestros sentidos.
N. 3 Aria
COSTANZA
Mirada que al sol se dirige
no ve el sol que mira,
cegado por este mismo
exceso de esplendor.
Quien vive en las orillas del Nilo
al lado mismo de las cataratas,
no oye el estrépito
de su devastador soido.
Recitativo
5
SCIPIO
E quali abitatori ...
FORTUNA
Assai chiedesti: Eleggi al fin.
SCIPIO
Soffri un istante. E quali
Abitatori han queste sedi eterne?
COSTANZA
Ne han molti e vari in varie parti.
SCIPIO
In questa,
Ove noi siam, chi si raccoglie mai?
FORTUNA
Guarda sol chi s'appressa, e lo saprai.
Publio, Coro d'Eroi,
indi Emilio, e detti
N. 4 Coro
Germe di cento eroi,
Di Roma onor primiero,
Vieni, che in ciel straniero
Il nome tuo non è.
Mille trovar tu puoi
Orme degli avi tuoi
Nel lucido sentiero
Ove inoltrasti il piè.
Recitativo
SCIPIO
Numi, è vero o m'inganno? Il mio grand' avo,
Il domator dell' Africa rubello
Quegli non è?
PUBLIO
Non dubitar, son quello.
SCIPIO
Gelo d'orror! Dunque gli estinti ...
PUBLIO
Estinto
Scipio, io non son.
SCIPIO
Ma in cenere disciolto
SCIPIO
¿Y qué habitantes ...
FORTUNA
Demasiadas preguntas. Elige ya.
SCIPIO
Sólo un momento ¿Y qué
habitantes tienen esas moradas eternas?
COSTANZA
Son muchos y diferentes según los lugares.
SCIPIO
Pero en éste,
donde estamos nosotros, quiénes se concentran?
FORTUNA
Tan sólo mira quien se acerca y lo sabrás.
Publio, Coro de héroes,
después Emilio y los anteriores.
N. 4 Coro
Descendiente de cien héroes,
honor supremo de Roma,
ven, tu cuyo nombre
no es desconocido en el cielo.
Puedes encontrar miles de huellas
de tus abuelos
en el luminoso sendero
donde adentraste el pié.
Recitativo
SCIPIO
¿Dioses, es cierto o me engaño?
¿No es aquél mi gran abuelo,
el vencedor de África?
PUBLIO
No lo dudes. Soy yo.
SCIPIO
¡Estoy helado de horror! Entonces, los muertos...
PUBLIO
Scipio,
no estoy muerto.
SCIPIO
Pero hace ya mucho tiempo
6
Tra le funebri faci,
Gran tempo è già, Roma ti pianse.
PUBLIO
Ah taci:
Poco sei noto a te. Dunque tu credi
Che quella man, quel volto,
Quelle fragili membra onde vai cinto
Siano Scipione? Ah non è ver! Son queste
Solo una veste tua. Quel che le avviva
Puro raggio immortal, che non ha parti
E scioglier non si può che vuol, che intende,
Che rammenta, che pensa,
Che non perde con gli anni il suo vigore,
Quello, quello è Scipione: e quel non muore.
Troppo iniquo il destino
Saria della virtù, s'oltre la tomba
Nulla di noi restasse, e s'altri beni
Non vi vosser di quei
Che in terra per lo più toccano a' rei.
No, Scipio: la perfetta
D'ogni cagion Prima Cagione ingiusta
Esser così non può. V'è dopo il rogo,
V'è mercè da sperar. Quelle che vedi
Lucide eterne sedi,
Serbansi al merto; e la più bella è questa
In cui vive con me qualunque in terra
La patria amò, qualunque offrì pietoso
Al pubblico riposo i giorni sui,
Chi sparse il sangue a benefizio altrui.
N. 5 Aria
PUBLIO
Se vuoi che te raccolgano
Questi soggiorni un dì,
Degli avi tuoi rammentati,
Non ti scordar di me.
Mai non cessò di vivere
Chi come noi morì:
Non meritò di nascere
Chi vive sol per sé.
Recitativo
SCIPIO
Se qui vivon gli eroi ...
FORTUNA
Se paga ancora
La tua brama non è, Scipio, è già stanca
La tolleranza mia. Decidi ...
COSTANZA
que, reducido a cenizas en el fúnebre sudario,
Roma te lloró.
PUBLIO
¡Ah, calla!
Te conoces poco a tí mismo. Así que tu crees
que aquella mano, aquel rostro,
aquellos frágiles miembros que viste envueltos
eran de Scipione? ¡Ah, no es así!
Tan sólo eran imaginaciones tuyas.
Aquel a quien le anima un rayo inmortal,
que es indivisible y que no puede apagarse,
aquel que quiere, que oye, que recuerda, que piensa,
aquel que no pierde con los años su vigor,
aquel, aquel es Scipione, y ese no muere.
Demasiado inicuo sería el destino
ante tal virtud, si más allá de la tumba
no quedase nada de nosotros, y si no hubiera
otros bienes que los que en la tierra
corresponden a un rey.
No, Scipio, causa perfecta y original
de todas las causas,
no puede ser así de injusto. Tras la muerte
podéis esperar la recompensa.
Aquellas luces eternas que veo
están reservadas al mérito, y la más bellas
de todas es la que vive conmigo en la tierra,
que amó su patria, que consagró con devoción
sus días al bien público,
que vierte su sangre para beneficio de otros.
N. 5 Aria
PUBLIO
Si quieres que un día
te acojan en esta morada
acuérdate de tus abuelos
y no te olvides de mí.
No dejó de vivir
quien como nosotros murió.
Y no merece nacer
quien vive sólo para sí.
Recitativo
SCIPIO
Si aquí viven los héroes ...
FORTUNA
Si aún no está saciado
tu deseo de saber, Scipio, mi tolerancia
está ya agotada. Decide ...
COSTANZA
7
Eh lascia
Ch' ei chieda a voglia sua. Ciò ch'egli apprende
Atto lo rende a giudicar fra noi.
SCIPIO
Se qui vivon gli eroi
Che alla patria giovar, tra queste sedi
Perchè non miro il genitor guerriero?
PUBLIO
L'hai su gli occhi e nol vedi?
SCIPIO
È vero, è vero.
Perdona, errai, gran genitor; ma colpa
Delle attonite ciglia
E il mio tardo veder, non della mente,
Che l'immagine tua sempre ha presente.
Ah sei tu! Già ritrovo
L'antica in quella fronte
Paterna maestà. Già nel mirarti
Risento i moti al core
Di rispetto e d'amore. Oh fausti numi!
Oh caro padre! Oh lieto dì! Ma come
Si tranquillo m'accogli? Il tuo sembiante
Sereno è ben, ma non commosso. Ah dunque
Non provi in rivedermi
Contento eguale al mio!
EMILIO
Figlio, il contento
Fra noi serba nel Cielo altro tenore.
Qui non giunge all'affanno, ed é maggiore.
SCIPIO
Son fuor di me. Tutto quassù m'è nuovo,
Tutto stupir mi fa.
EMILIO
Depor non puoi
Le false idee che ti formasti in terra,
E ne stai sì lontano. Abbassa il ciglio:
Vedi laggiù d'impure nebbie avvolto
Quel picciol globo, anzi quel punto?
SCIPIO
Oh stelle!
A la terra?
EMILIO
Il dicesti.
SCIPIO
E tanti mari
E tanti fiumi e tante selve e tante
Deja
que pregunte cuanto quiera. Lo que aprenda
lo capacitará para elegir entre nosotras.
SCIPIO
¿Si aquí viven los héroes
que sirven a la patria, por qué
en estas moradas no veo al guerrero progenitor?
PUBLIO
¿Lo tienes antes tus ojos y no lo ves?
SCIPIO
Es cieto, es cierto.
Perdóname, estaba confundido, padre mío;
pero el que tardara en verte es culpa
de mis sorprendidos ojos, no de mi mente
que tiene siempre presente tu imagen.
¡Ah, eres tu! Ya veo de nuevo
sobre esta frente la antigua
majestad paternal. Ya al mirarte
vuelvo a sentir en el corazón sentimientos
de respeto y de amor. ¡Oh, faustos dioses!
¡Oh, querido padre! ¡Oh, feliz día! ¿Pero cómo
me acoges tan tranquilo? Tu rostro
está sereno y feliz, pero no emocionado.
¿Ah, es que no sientes al verme
la misma alegría que yo?
EMILIO
Hijo mío, la alegría
que nos reserva el cielo es otra.
Aquí no sigue a la aflicción, es más elevada.
SCIPIO
Estoy fuera de mí. Aquí arriba
todo me resulta nuevo, todo me sorprende.
EMILIO
Aquí no puedes servirte
de las falsas ideas que te forjaste en la tierra
y que tan lejos está. Baja tu mirada:
¿Ves allí abajo rodeado de impuras brumas
aquel pequeño globo, mejor dicho aquel punto?
SCIPIO
¡Oh, cielos!
¿Es la tierra?
EMILIO
Tu lo has dicho.
SCIPIO
¿Con tantos mares,
tantos ríos y tantos bosques
8
Vastissime province, opposti regni,
Popoli differenti? E il Tebro? E Roma?
EMILIO
Tutto è chiuso in quel punto.
SCIPIO
Ah padre amato,
Che picciolo, che vano,
Che misero teatro ha il fasto umano!
EMILIO
Oh se di quel teatro
Potessi, o figlio, esaminar gli attori;
Se le follie, gli errori,
I sogni lor veder potessi, e quale
Di riso per lo più degna cagione
Gli agita, gli scompone,
Li rallegra, gli affligge o gl'innamora,
Quanto più vil ti sembrerebbe ancora!
N. 6 Aria
EMILIO
Voi colaggiù ridete
D'un fanciullin che piange,
Ché la cagion vedete
Dei folle suo dolor.
Quassù di voi si ride,
Ché dell'età sul fine,
Tutti canuti il crine,
Siete fanciulli ancor.
Recitativo
SCIPIO
Publio, padre, ah lasciate
Ch'io rimanga con voi. Lieto abbandono
Quel soggiorno laggiù troppo infelice.
FORTUNA
Ancor non è permesso.
COSTANZA
Ancor non lice.
PUBLIO
Molto a viver ti resta.
SCIPIO
Io vissi assai;
Basta, basta per me.
EMILIO
y tantas provincias, reinos opuestos,
pueblos diferentes? ¿Y el Tebro? ¿Y Roma?
EMILIO
Todo está contenido en ese punto.
SCIPIO
¡Ah, padre amado,
qué pequeño, qué vano,
qué mísero teatro forma el fasto humano!
EMILIO
Oh, si de ese teatro
puedes, hijo mío, examinar a los actores;
si puedes ver la locura, los errores,
los sueños y qué razones
a lo sumo risibles,
los agita, los turba,
los alegra, los aflige o los enamora,
¡Cuánto más vil te parecería ahora!
N. 6 Aria
EMILIO
Aquí abajo os reís
de un pequeñín que llora
porque veis cuál es la causa
de su desesperado dolor.
Y allá arriba se ríen de vosotros
quienes cerca de vuestro fin
con la cabeza canosa
os consideran niños aún.
Recitativo
SCIPIO
Publio, padre, dejad
que me quede con vos. Feliz abandono
esta tierra en la que fui tan desgraciado.
FORTUNA
Aún no te está permitido.
COSTANZA
Aún no tienes derecho a eso.
PUBLIO
Te queda mucho por vivir.
SCIPIO
Ya he vivido bastante.
Es suficiente, es suficiente para mí.
EMILIO
9
Si, ma non basta
A' disegni dei Fato, al ben di Roma,
Al mondo, al Ciel.
PUBLIO
Molto facesti e molto
Di più si vuoi da te. Senza mistero
Non vai, Scipione, altero
E degli aviti e de' paterni allori.
I gloriosi tuoi primi sudori
Per le campagne ibere
A caso non spargesti; e non a caso
Porti quel nome in fronte
Che all'Africa é fatale. A me fu dato
Il soggiogar sì gran nemica; e tocca
li distruggerla a te.
Va, ma prepara
Non meno alle sventure
Che a' trionfi il tuo petto. In ogni sorte
L'istessa è la virtù. L'agita, è vero,
li nemico destin, ma non l'opprime;
E quando è men felice, è più sublime.
N. 7 Aria
PUBLIO
Quercia annosa su l'erte pendici
Fra '1 contrasto de' venti nemici
Più sicura, più salda si fa.
Ché se '1 verno le chiome le sfronda,
Più nel suolo col piè si profonda;
Forza acquista, se perde beltà.
Sí, pero no es motivo suficiente
para los designios del Destino, para el bien de Roma,
para el mundo, para el Cielo.
PUBLIO
Hiciste mucho, y mucho
se espera de ti. Scipione
no te vayas sin gloria. Orgulloso puedes estar
de los laureles de tus abuelos y de tus padres.
No es por casualidad que derramaras
por los campos ibéricos
tus primeros sudores gloriosos,
y no es por casualidad
que lleves ese nombre terrible para África.
A mí me fue dado someter a tan grande enemiga
y a ti te corresponde destruírla.
Ve, pero prepara tu corazón
no tanto a la desgracia como al triunfo.
Sea cual sea la suerte igual será la virtud.
Es cierto que la turba un destino adverso
pero no la oprime;
y es más sublime cuanto menos feliz.
N. 7 Aria
PUBLIO
Vieja encina en empinadas pendientes
haciendo frente a los vientos enemigos
más segura, más firme se vuelve.
Cuando el invierno la despoja de sus frondas,
hunde en el suelo aún más profundamente sus raíces,
ganando en fuerza lo que pierde en belleza.
Recitativo
SCIPIO
Giacchè al voler de' Fati
L'opporsi è vano, ubbidirò.
COSTANZA
Scipione,
Or di scegliere è tempo.
FORTUNA
Istrutto or sei;
Puoi giudicar fra noi.
SCIPIO
Publio, si vuole
Ch'una di queste dèe ...
Recitativo
SCIPIO
Ya que es vano oponerse
a los designios del destino, obedeceré.
COSTANZA
Scipione,
ha llegado el momento de elegir.
FORTUNA
Ya estás informado.
Puedes elegir entre nosotras.
SCIPIO
Publio, se quiere
que una de estas diosas ...
10
PUBLIO
Tutto m' è noto.
Eleggi a voglia tua.
SCIPIO
Deli mi consiglia,
Gran genitor!
EMILIO
Ti usurperebbe, o figlio,
La glori a della scelta il mio consiglio.
FORTUNA
Se brami esser felice,
Scipio, non mi stancar: prendi il momento
In cui t'offro il crin.
SCIPIO
Ma tu che tanto
Importuna mi sei, di': qual ragione
Tuo seguace mi vuoi? Perchè degg'io
Sceglier più te che l'altra?
FORTUNA
'E che farai, s'io non secondo amica
L'imprese tue? Sai quel ch'io posso? lo sono
D'ogni mai, d'ogni bene
L'arbitra colaggiù. Questa è la mano
Che sparge a suo talento e gioie e pene,
Ed oltraggi ed onori,
E miserie e tesori. Io son colei
Che fabbrica, che strugge,
Che rinnova gl'imperi. Io, se mi piace,
In soglio una capanna, io quando voglio,
Cangio in capanna un soglio. A me soggetti
Sono i turbini in cielo,
Son le tempeste in mar. Delle battaglie
Io regolo il destin. Se fausta io sono,
Dalle perdite istesse
Fo germogliar le palme; e s'io m'adiro,
Svelgo di man gli allori
Sul compir la vittoria ai vincitori.
Che più? Dal regno mio
Non va esente il valore,
Non la virtù; ché, quando vuoi la Sorte,
Sembra forte il più vii, vile il più forte;
E a dispetto d'Astrea
La colpa è giusta e l'innocenza é rea.
N. 8 Aria
FORTUNA
A chi serena io miro
Chiaro è di notte il cielo;
Torna per lui nel gelo
PUBLIO
Lo sé todo.
Elige a tu gusto.
SCIPIO
¡Aconséjame,
noble padre!
EMILIO
Hijo mío, mi consejo usurparía
la gloria de la elección.
FORTUNA
Si deseas ser feliz,
Scipio, no me irrites; aprovecha el momento
en que me ofrezco a ti.
SCIPIO
¿Y tu que tanto
me importunas, di qué razones
tengo para seguirte? ¿Por qué debo
escogerte antes que a la otra?
FORTUNA
¿Y qué haré si, como amiga, no secundo
tus empresas? ¿Sabes cuál es mi poder?
Soy en la tierra quien controla
el bien y el mal. Esta es la mano
que reparte a su placer las alegrías y las penas,
los ultrajes y los honores,
la miseria y las riquezas. Yo soy
la que crea y destruye,
la que reconstruye imperios. Si me place
convierto en trono una cabaña, y cuando quiero
convierto una cabaña en trono.
Sometidas a mí están las tormentas del cielo
y las tempestades en el mar.
Decido el destino de las batallas.
Si soy benévola hago surgir la palma de la victoria
en el mismo seno de la derrota
y si me irrito arranco los laureles
de la mano del vencedor.
¿Qué más se puede desear?
En mi reino ni el valor ni la virtud se salvan
de mis leyes, porque si la Suerte lo quiere parece
valiente el más cobarde y cobarde el más valiente,
y a despecho de Astrea
la culpa es justa y la inocencia culpable.
N. 8 Aria
FORTUNA
Para quien yo protejo
el cielo está claro durante la noche;
para él en plena helada
11
La terra a germogliar.
Ma se a taluno io giro
Torbido il guardo e fosco,
Fronde gli niega il bosco,
Onde non trova in mar.
Recitativo
SCIPIO
E a sì enorme possanza
Chi s'opponga non v'è?
COSTANZA
Si, la Costanza.
lo, Scipio, io sol prescrivo
Limiti e leggi al suo temuto impero.
Dove son io non giunge
L'instabile a regnar; ché in faccia mia
Non han luce i suoi doni,
Né orror le sue minacce. t ver che oltraggio
Soffron talor da lei
Il valor, la virtù; ma le bell'opre,
Vindice de' miei torti, il tempo scopre.
Son io, non è costei,
Che conservo gl'imperi: e gli avi tuoi,
La tua Roma lo sa. Crolla ristretta
Da Brenno, è ver, la libertá latina
Nell'angusto Tarpeo, ma non ruina.
Dell'Aufido alle sponde
Si vede, è ver, miseramente intorno
Tutta perir la gioventù guerriera
fi console roman, ma non dispera.
Annibale s'affretta
Di Roma ad ottener l'ultimo vanto,
E co' vessilli suoi quasi l'adombra;
Ma trova in Roma intanto
Prezzo il terren che il vincitore ingombra.
Son mie prove sì belle; e a queste prove
Non resiste Fortuna. Ella si stanca;
E al fin cangiando aspetto,
Mia suddita diventa suo dispetto.
N. 9 Aria
COSTANZA
Biancheggia in mar lo scoglio,
Par che vacilli, e pare
Che lo sommerga il mare
Fatto maggior di sé.
Ma dura a tanto orgoglio
Quel combattuto sasso;
E '1 mar tranquillo e basso
la tierra vuelve a germinar.
Pero para aquel al que dirijo
una turbia y sombría mirada
follaje le niega el bosque
y olas no encuentra en el mar.
Recitativo
SCIPIO
¿Y no hay quién se oponga
a tan enorme poder?
COSTANZA
Sí, la Costanza.
Yo, Scipio, soy la única que pone
límites y leyes a su temible imperio.
Allí donde yo estoy la inconstancia
no llega nunca a reinar, porque a mis ojos
sus dones no resplandecen,
ni me asustan sus amenazas.
Es cierto que a veces sufren sus ultrajes
el valor y la virtud, pero el tiempo descubre
las buenas acciones y venga las injusticias.
Soy yo, no ella,
quien conserva los imperios, y tus abuelos
y Roma lo saben.
Es cierto que Brenno quebrantó la libertad latina
en el angosto Tarpes, pero no pudo destruírla.
Cuando el cónsul romano vio perecer
a todos los jóvenes guerreros
en las orillas del Aufido
no se desesperó.
Annibale se apresuró
para obtener en Roma la última victoria
con sus estandarte ocultos,
pero comprendió que en Roma
una victoria le costaría cara.
Estas son mis magníficas pruebas
y a ellas no puede resistirse Fortuna.
Ella se aburre. Finalmente las cosas cambian
y se convierte en mi subdita a su pesar.
N. 9 Aria
COSTANZA
En un mar embravecido
las rocas parecen vacilar
y parece que este mar encrespado
quisiera sumergirlo.
Pero aquellas rocas resisten
con tanto orgullo
que el mar tranquilo y quieto
12
Poi gli lambisce il piè.
Recitativo
SCIPIO
Non più. Bella Costanza,
Guidami dove vuoi.
D'altri non curo;
Eccomi tuo seguace.
FORTUNA
E i doni miei?
SCIPIO
Non bramo e non ricuso.
FORTUNA
E mio furore?
SCIPIO
Non sfido e non pavento.
FORTUNA
In van potresti,
Scipio, pentirti un di. Guardami in viso:
Pensaci, e poi decidi.
SCIPIO
Ho già deciso.
N. 10 Aria
SCIPIO
Di' che sei l'arbitra
Dei mondo intero,
Ma non pretendere
Perciò l'impero
D'un'alma intrepida,
D'un nobil cor.
Te vili adorino,
Nume tiranno,
Quei che non prezzano,
Quei che non hanno
Che il basso merito
Del tuo favor.
Recitativo
FORTUNA
E v'è mortal che ardisca
Negarmi i voti suoi? che il favor mio
Non procuri ottener?
SCIPIO
acaba por lamer sus piés.
Recitativo
SCIPIO
No sigas. Bella Costanza,
llévame a donde quieras.
No necesito a nadie más.
A ti te seguiré.
FORTUNA
¿Y mis dones?
SCIPIO
Ni los deseo, ni los rechazo.
FORTUNA
¿Y mi furor?
SCIPIO
Ni lo desafío, ni lo temo.
FORTUNA
Scipio, en vano podrías
arrepentirte un día. Mírame,
reflexiona y decide.
SCIPIO
Ya he decidido.
N. 10 Aria
SCIPIO
Tu que diriges
el mundo entero,
no pretendas
tener también el poder
sobre un alma intrépida,
sobre un noble corazón.
Con bajeza pueden adorarte,
tirana divinidad,
los que tienen un precio
los que no desean otra cosa
que el fácil mérito
de tu favor.
Recitativo
FORTUNA
¿Y hay mortal que se atreva
a negarme sus votos, que no desee
obtener mi favor?
SCIPIO
13
Sì, vi son io.
FORTUNA
E ben, provami avversa. Olà, venite,
Orribili disastri, atre sventure,
Ministre del mio sdegno:
Quell' audace opprimete; io vel consegno.
SCIPIO
Stelle, che fia? Qual sanguinosa luce!
Che nembi! che tempeste!
Che tenebre son queste! Ah qual rimbomba
Per le sconvolte sfere
Terribile fragor! Cento saette
Mi striscian fra le chiome; e par che tutto
Vada sossopra il ciel. No, non pavento,
Empia Fortuna: in van minacci; in vano
Perfida, ingiusta dea ... Ma chi mi scuote?
Con chi parlo? Ove son? Di Massinissa
Questo é pure il soggiorno. E Publio? E il padre?
E gli astri? E '1 Ciel? Tutto sparì. Fu sogno
Tutto ciò ch'io mirai? No, la Costanza
Sogno non fu: meco rimase. Io sento
Il nume suo che mi riempie il petto.
V'intendo, amici dei:
l'augurio accetto.
LICENZA
Recitativo
Non è Scipio, o signore, (ah chi potrebbe
Mentir dinanzi a te!) non è l'oggetto
Scipio de' versi miei. Di te ragiono,
Quando parlo di lui. Quel nome illustre
È un vel di cui si copre
Il rispettoso mio giusto timore.
Ma Scipio esalta il labbro,
e di Girolamo il core.
N. 11a Aria
Ah perchè cercar degg'io
Fra gli avanzi dell'oblio
Ciò che in te ne dona il Ciel!
Di virtù chi prove chiede,
L'ode in quelli,
in te le vede:
E l'orecchio ognor del guardo
E più tardo e inen fedel.
N. 12 Coro
Cento volte con lieto sembiante,
Prence eccelso, dall' onde marine
Sí, yo soy uno de ellos.
FORTUNA
Bien, conóceme como enemigo.
Venid horribles desastres, terribles desgracias.
Ministros de mi cólera,
oprimid a este audaz; yo os lo entrego.
SCIPIO
¿Cielos, qué sucede? ¡Qué espeluznante luz!
¡Qué nubarrones! ¡Qué tempestad!
¡Qué tinieblas! ¡Ah, cómo retumba
por la turbada esfera
el terrible estruendo! Cientos de rayos
sacuden mis cabellos; parece que el cielo entero
esté conmocionado. No tengo miedo
impía Fortuna; en vano me amenazas, en vano,
pérfida, injusta diosa....¿pero quién me turba?
¿Con quién hablo? ¿Dónde estoy?
Este es el palacio Massinissa. ¿Y Publio? ¿Y mi
padre? ¿Y los astros? ¿Y el Cielo? Todo ha
desaparecido. ¿Fue un sueño todo lo que vi?
No, la Costanza no fue un sueño, conmigo
permanece. Siento que un soplo divino me llena el
pecho. Comprendo, dioses amigos:
acepto vuestra voluntad.
HOMENAJE
Recitativo
No es Scipio, oh Señor (¡Ah, quién podría
mentir en tu presencia!) no es Scipio
el objeto de mis versos. Eres tu en quien pienso
cuando hablo de él. Este ilustre nombre
es el velo con el que se cubre respetuosamente
mi verdadero sentir.
Mis labios glorifican a Scipio,
pero el corazón pertenece a Girolamo.
N. 11a Aria
¡Ah, por qué debo buscar
entre los restos del olvido
lo que en ti nos regala el cielo!
Quien busca una prueba de virtud
la encuentra en aquellos a los que escucha,
pero yo las veo en ti,
el oido es siempre más perezoso y
menos seguro que la mirada.
N. 12 Coro
Cien veces con aspecto feliz,
augusto Príncipe, de las ondas marinas
14
Torni l'alba d'un dì sì seren.
E rispetti la diva incostante
Quella mitra che porti sul crine,
L'alma grande che chiudi nel sen.
CANTATA DI OMAGGIO PER
L'INTRONIZZAZIONE DELL'
ARCIVESCOVO COLLOREDO
Recitativo
Non e Scipio, o signore, (ah chi potrebbe
Mentir dinanzi a te!) non è l'oggetto
Scipio de'versi rmei. Di te ragiono,
Quando parlo di lui. Quel nome illustre
È un vel di cuo si copre
li rispettoso mio giusto timore.
Ma Scipío esalta il labbro,
e di Girolamo il core.
N. 11b Aria
Ah perché cercar degg'io
Fra gli avanzi dell'oblio
Ciò in te ne dona il Ciel!
Di virtù chi prove chiede,
L'ode in quelli, in te le vede:
E l'orecchio ognor del guardo
È più tardo e men fedel.
N. 12 Coro
Cento volte con lieto sembiante,
Prence eccelso, dall'onde marine
Torni l'alba d'un dì si seren.
E rispetti la diva incostante
Quella mitra che porti sul crine,
L'alma grande che chiudi nel sen.
vuelve a renacer un día sereno.
Que la diosa inconstante respete
la mitra que llevas en tu cabeza
y la noble alma que guardas en tu pecho.
CANTANTA DE HOMENAJE
PARA LA PRESENTACIÓN DEL
ARZOBISPO COLLOREDO
Recitativo
No es Scipio, oh Señor (¡Ah, quién podría
mentir en tu presencia!) no es Scipio
el objeto de mis versos. Eres tu en quien pienso
cuando hablo de él. Este ilustre nombre
es el velo con el que se cubre respetuosamente
mi verdadero sentir.
Mis labios glorifican a Scipio,
pero el corazón pertenece a Girolamo.
N. 11a Aria
¡Ah, por qué debo buscar
entre los restos del olvido
lo que en ti nos regala el cielo!
Quien busca una prueba de virtud
la encuentra en aquellos a los que escucha,
pero yo las veo en ti,
el oido es siempre más perezoso y
menos seguro que la mirada.
N. 12 Coro
Cien veces con aspecto feliz,
augusto Príncipe, de las ondas marinas
vuelve a renacer un día sereno.
Que la diosa inconstante respete
la mitra que llevas en tu cabeza
y la noble alma que guardas en tu pecho.